infine, il significato della akatsuki"

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15:04 Kioku:
  [Stanza di Akendo Seiun] La riunione è dunque finita, nelle proprie stanze, finalmente il Rikudo Sennin si gode del silente riposo, facendo giacere le proprie membra stanche sul letto, l’armatura posata in un angolo e le Katane affisse al muro, legata da dei cordoncini, anello unico adornamento rimasto sulla pelle del Seiun, un semplice vestito di seta nero a coprirne il busto, medesimo è il colore del tessuto che andrebbe a coprirne la parte inferiore dal busto in giù, scalzo coi piedi sul letto, lo sguardo al soffitto mentre dell’incenso più che rilassante, penetrerebbe il suo olfatto, arrivando giusto alla mente, cullandola…cullandolo, affinché possa, per quel che può, godersi del meritato riposo….tra non molto dovrà proseguire il suo viaggio per Kiri con Katsumi e Kurako. Eppure semplici ma precisi sguardi per tutta la riunione ha rivolto a Mekura, osservando, come dall’ultima volta la ninja di Konoha incontrata ad un semplice chiosco, sia cresciuta fisicamente e mentalmente, l’ha convocata? Si, seppur indirettamente, esplicite le proprie intenzioni di incontrarla più tardi, sicuro che abbia capito i segnali e si presenti da li a poco nelle sue stanze, in caso contrario, si godrà l’incenso e del semplice riposo, vi sarà tempo per poter dialogare con la suddetta ragazza. In quella stanza la cui luce deriva da una semplice candela, l’occhio diverrebbe pesante eppure il Rinnegan sopito rimarrebbe vigile, tenendolo sveglio, inebriato dall’incenso, il respiro diverrebbe sempre più lento, tranquillo, facile immaginare come Akendo ami tali luoghi, silenziosi e deserti, ove nessuno può raggiungerlo, luoghi dove per qualche istante può abbassare la guardia e lasciare che per qualche istanti ogni fardello gli scivoli via…[tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

15:19 Mekura:
  [stanca di Akendo Seiun] C'è molto da fare, uscire dal villaggio con l'attuale situazione non è facile, non ha neppure il tempo di chiedere il permesso..e probabilmente neppure l'interesse ma deve compiere anche i suoi doveri, uno dei tanti ed in questo caso verso l'akatsuki. Akendo. Da quanto non lo vede il rikodu? da quando Kurako è passato alla akatsuki? no da quando hanno attaccato Oto e comunque molto tempo dato che in quella circostanza di lui si ricorda più che altro della sua schiena, oltre ai suoi occhi nuovi. il colloquio è appena finito ed il messaggio di raggiungerlo più tardi da parte dei sannin è stato chiaro. Indosso porterebbe la divisa della akatsuki, composta dal mantello nero con le nuvole rosse chiuso lasciano solo il colletto aperto dove da sotto questo si intravedono solo i vambacci neri, l'anello della corporazione, gli stivali scuri ed in parte i pantaloni aderenti ma solo la parte del ginocchio. Tutto il resto è celato alla vista. Compie qualche ampio passo rimanendo da una certa distanza da Akendo mentre attorno l'aria è offuscata leggermente dai fumi del incenso il cui odore è presente e impregna tutta la stanza. Poca luce...una flebile luce che lancia solo grosse ombre, allungandole <..> rimane a fissare un po' quella figura come se volesse non disturbarlo, ma davvero il tempo delle risposte è passato da tempo e non le possono più chiedere di attendere. <....mi hai chiamato?> alza la voce in modo da farsi sentire da questo, deciso ma senza essere invasivo. [ch on]

15:34 Kioku:
  [Stanza di Akendo Seiun] Per quanto il tempo, nella mente del Rikudo Sennin, sembri esser infinito, non molti minuti passerebbero prima che la giovane Hyuga faccia la sua comparsa, abbozzando un sorriso andrebbe, nuovamente, ad espirare dalla bocca, un lento sospiro, come rantolo di morte di un vecchio i cui ultimi istanti di vita stanno per passare. Invero Akendo è sanissimo ed anche sveglio seppur non sembri in quella posa così rilassata, fusa con il letto come unico oggetto, lentamente il capo ruoterebbe verso destra, le palpebre schiudersi lentamente e seppur sopito, quel viola appassito, risulterebbe più che visibile in quella stanza oscura…<ti stavo aspettando>….<speravo venissi> d’altronde e come se in effetti l’avesse convocata seppur non è di convocazione che si potrebbe parlare. Dal loro ultimo incontro avvenuti mesi e mesi fa, non vi è stato tempo per le parole, eppure già allora come adesso, percepisce dubbi e domande provenire da quella figura femminea che ora è a pochi metri da lei, attenderebbe dunque che si avvicini per lasciare che novelle parole sfiorino le sue labbra, raggiungendo la mente di Mekura…<perdona la mia presentazione, accomodati pure> d’altronde si presenterebbe a lei, buttato sul letto, spoglio di ogni veste rappresentativa o come di consueto è facile vederlo. Una sedia vicina al tavolo o potersi sedere sul letto, ove le gambe di Akendo hanno lasciato posto in quel letto, a lei la scelta affinché finalmente quello che deve succedere abbia inizio. Seppur “convocata” lascerebbe del silenzio alla Kunoichi, così che i dubbi finalmente lascino quel corpo tormentato o se non altro che Akendo possa farsi carico dei suoi fardelli. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

15:47 Mekura:
  [stanca di Akendo Seiun] Si guarda attorno continuando a compiere ampi ma lenti passi incrociando le braccia tra di loro scostando con un cenno del capo una ciocca dalla fronte <Akendo> sorride in modo pacato verso questo guardandolo di nuovo <...vedo che sai come accogliere i tuoi ospiti..> sospira in quella mezza battuta sarcastica riguardo alle condizioni spartane in cui si ritrova e per il fatto che più che una convocazione sembra una amichevole chiacchierata su un letto di ospedale...c'è qualcosa di estremamente informale in questa scena e la stessa Mekura non sa come comportarsi: è ancora troppo legata al Akendo del passato. <credo che se ti devi far perdonare di qualcosa. non è certo per la tua attuale condizione Akendo> e comunque non ha grandi motivi per rimanere offesa da qualcosa. Si avvicina al letto e si mette a sedere sul bordo del materasso vicino alle gambe sospirando <e poi non ho nulla di cui essere offesa....ho sempre avuto talento nell'aspettare le risposte degli altri e se sei disteso non puoi andare da nessuna parte no?> solleva un sopracciglio e sorride verso Io shinobi prendendolo forse un po' in giro, ma nulla di più che una riposta informale ad una situazione...inconsueta. <prima di tutto, come stai?> chiede questa interessata alla sua condizione. [ch on][anello akatsuki- divisa akatuski]

16:05 Kioku:
  [Stanza di Akendo Seiun] Lento il passo della giovane donna, mentre le parole strapperebbero una smorfia divertita dalle sue labbra, troppo stanco per mantenere l’atteggiamento solito che il mondo stesso si aspetta da lui, in quel semplice covo, forse il loco più simile ad una casa per Akendo, in una piccola nota di paranoia, chiuso tra sigilli inamovibili e mura solide, egli trova la pace ed il conforto, come un bambino in una calda casa. Eppure e pronto una volta riposate le membra a tornare fuori, caricarsi di ogni fardello destinato ad avere, dunque perché non rimanere li? Tra quelle mura, ove i vivi non dovrebbero stare, compagnia dei morti, metri e metri di terra a sperarlo dagli uomini e dal celo…dunque perché non rimanere? Non ha risposta e forse è un bene, averla potrebbe seriamente decidi diverse sorti, per tanto non la cerca ne gli vuole dare un senso o peso. Ode la voce della Hyuga, abbozzerebbe un sorriso o forse una semplice smorfia, quel che il suo viso è in grado di concepire, un sospiro prima di annuire e vociare a conferma della sua affermazione….<questo è certo> piccola pausa prima di nominarla come una volta faceva…<piccola Hyuga> è li, disteso sul letto, al suo fianco Mekura, da troppo tempo forse, i Kami e i due stessi presenti, attendevano questa chiacchierata e dunque con una certa calma avanzerebbe nel discorso, troppe cose sono rimaste in attesa ed aprire quella porta troppo in fretta potrebbe sommergerli entrambi. Dunque nel silenzio più totale, formerebbe lentamente una risposta quanto più sincera possibile alla domanda poc’anzi udita…<come sto?> andrebbe a ribattere, il viso provato, stanco, ma non dal sonno bensì dal tempo….<da tempo nessuno mi fa questa domanda> quasi sollevato o felice che qualcuno gli ponga ancora questa domanda così umana e semplice….<non saprei, risponderti in modo affermativo o negativo?....<in entrambi i casi non sarebbe una risposta sincera> andrebbe a donar un sospiro a quella camera densa di incenso che ormai potrà tranquillamente aver raggiunto Mekura inebriandola a sua volta….<un piccolo punto d’innanzi ad un grande schema> ecco come si sente, probabilmente la risposta più sincera che poteva donare a Mekura, come sempre in chiave molto enigmatica, ma del resto, se così non fosse….non sarebbe Akendo. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

16:25 Mekura:
  [stanca di Akendo Seiun] Assottiglia le palpebre quando sente quella risposta e sorride, guardando davanti a se, distogliendo un secondo lo sguardo rispondendogli a bassa voce <bhe esisto anche per questo no?> domande semplici, domande umane, questo è quello che può dare una piccola donna al titano che si trova davanti, un titano che sembra reggere il peso del mondo. Ritorna seria ritornando a guadandolo con la schiena piegata in avanti e le mani poggiate sul materasso rimane per un po' in silenzio cercando di pensare a quello che sta dicendo Akendo, sul fatto che non sa rispondergli di preciso cosa sente <mi parli per enigmi signore, non sono più preparata a ciò> risponde con una leggera ironia dando un leggero sospiro <...un piccolo punto, d'innanzi ad un grande schema.....chi non lo è...dipende da quanto riesci a vedere di questo grande matassa, dell'arazzo che si vuole affrontare e di quale filo fai parte....> annuisce <è questo che spaventa immagino, comunque...hai già l'incenso a stordirti e non sono qui per filosofeggiare> sorride <ad una altra occasione questo, tu mi devi spiegare molte cose> sospira incrociando le braccia tra di loro <e tra queste, quella per la quale ho aspettato così tanto: che cos'è la akatsuki? il suo scopo> si morde il labbro continuando a fissarlo <e perché raccogliere così tante persone> insomma quale è il loro posto? [ch on]

16:56 Kioku:
  [Stanza di Akendo Seiun] Lo sguardo fisso, violaceo dai cerchi concentrici, puntato sulla bella Mekura, una pelle morbida, così se la ricorda, ricordi offuscati da sangue e battaglie, da potere che lentamente consuma carne e corpo del Rikudo Sennin, ricordi di lacrime, forse non rammenta più con esattezza se fossero lacrime e pioggia o forse entrambe, ricorda quelle ultime parole come un sogno, quella pelle morbida. Le parole di lei ridesterebbero il Seiun da quel sogno ad occhi aperti, ascolterebbe le sue parole, il suo pensiero riguardo alle parole di Akendo….annuirebbe, sa bene che non è tempo di filosofeggiare o addentrarsi nei meandri oscuri della mente umana, non è li per questo e dunque fin da quando è entrata il Rikudo Sennin non attenderebbe altro che quella domanda, quella fatidica domanda che tanto aspetta, la cui risposta è altrettanto attesa dalla stessa Mekura. Prima ch’ella possa schiudere le labbra e porger così la domanda al Seiun, lentamente si porterebbe avanti, il braccio destro levarsi verso il di lei volto, la destra a costare lentamente e dolcemente una ciocca di capelli della Hyuga, pochi istanti prima di ritirare la mano e portarsi nella posizione precedente, come morente a letto, il cui sguardo è l’unico a seguire gli svolgimenti….<sei cresciuta> un sussurro perso nell’aria….<piccola Hyuga> abbozzando una smorfia…parole ovviamente riferite più che alla condizione fisica, a quella mentale, percepisce che è cresciuta, emozioni ed esperienze hanno ormai fatto di lei una donna, entrambi lo sanno bene e dunque quel semplice gesto per scostargli i capelli, volto solamente a tentar di rammentare quel volto, che lo incuriosì la loro prima volta in quel chiosco…attenderebbe dunque la domanda. Domanda che raggiungerebbe infine il Rikudo Sennin, domande legittime e di certo non poste a caso eppure, come non potersi domandare allora il perché lei sia qui…perché stia indossa anello e manto dell’Akatsuki? Eppure è vero che lo stesso Yukio la condusse nell’organizzazione, ma quali furono le parole del Tessai…ora come ora come può essere certo che ormai i due compagni di una vita abbiano lo stesso pensiero? Vi è forse certezza che le parole di Akendo siano le stesse di Yukio Kokketsu aka Kyuzo Hosoi Yoton? Un sospiro, andando semplicemente a domandare….<Mi domando allora come mai tu sia qui, in questa organizzazione, cosa ti disse Yukio?> semplicemente incuriosito dal perché, sicché ogni persona che lui ha portato nell’Akatsuki sapeva benissimo a cosa stava andando incontro e a cosa stesse rinunciando. Tempo, silenzio e spazio, quello lasciato a Mekura per rispondere alla contro domanda del Seiun…che arrivi o meno, una volta udita per gentilezza ed altro risponderebbe ovviamente ai dubbi della piccola Hyuga….<L’Akatsuki è un simbolo…un mezzo>…..<per noi, per voi, per gli stessi uomini che posano piede su questo mondo>….<l’Akatsuki rappresenta ciò che più una persona brama, ognuno di noi è qui per diversi motivi, obbiettivi propri diversi eppure tutti uniti sotto l’unico scopo della nuvola rossa>….<preservare il mondo>. Risposta enigmatica ma effettivamente sincera e concreta, ognuno dei membri ha visto quello che voleva nell’Akatsuki, un mezzo, un simbolo, un espediente…un senso…un posto, tante risposte e tutte corrette, motivi diversi li accomunano, ma ciò che li unisce è l’unico scopo dell’alba. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

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22:53 Kioku:
  [Stanza Akendo Seiun] Lo sguardo fisso, violaceo dai cerchi concentrici, puntato sulla bella Mekura, una pelle morbida, così se la ricorda, ricordi offuscati da sangue e battaglie, da potere che lentamente consuma carne e corpo del Rikudo Sennin, ricordi di lacrime, forse non rammenta più con esattezza se fossero lacrime e pioggia o forse entrambe, ricorda quelle ultime parole come un sogno, quella pelle morbida. Le parole di lei ridesterebbero il Seiun da quel sogno ad occhi aperti, ascolterebbe le sue parole, il suo pensiero riguardo alle parole di Akendo….annuirebbe, sa bene che non è tempo di filosofeggiare o addentrarsi nei meandri oscuri della mente umana, non è li per questo e dunque fin da quando è entrata il Rikudo Sennin non attenderebbe altro che quella domanda, quella fatidica domanda che tanto aspetta, la cui risposta è altrettanto attesa dalla stessa Mekura. Prima ch’ella possa schiudere le labbra e porger così la domanda al Seiun, lentamente si porterebbe avanti, il braccio destro levarsi verso il di lei volto, la destra a costare lentamente e dolcemente una ciocca di capelli della Hyuga, pochi istanti prima di ritirare la mano e portarsi nella posizione precedente, come morente a letto, il cui sguardo è l’unico a seguire gli svolgimenti….<sei cresciuta> un sussurro perso nell’aria….<piccola Hyuga> abbozzando una smorfia…parole ovviamente riferite più che alla condizione fisica, a quella mentale, percepisce che è cresciuta, emozioni ed esperienze hanno ormai fatto di lei una donna, entrambi lo sanno bene e dunque quel semplice gesto per scostargli i capelli, volto solamente a tentar di rammentare quel volto, che lo incuriosì la loro prima volta in quel chiosco…attenderebbe dunque la domanda. Domanda che raggiungerebbe infine il Rikudo Sennin, domande legittime e di certo non poste a caso eppure, come non potersi domandare allora il perché lei sia qui…perché stia indossa anello e manto dell’Akatsuki? Eppure è vero che lo stesso Yukio la condusse nell’organizzazione, ma quali furono le parole del Tessai…ora come ora come può essere certo che ormai i due compagni di una vita abbiano lo stesso pensiero? Vi è forse certezza che le parole di Akendo siano le stesse di Yukio Kokketsu aka Kyuzo Hosoi Yoton? Un sospiro, andando semplicemente a domandare….<Mi domando allora come mai tu sia qui, in questa organizzazione, cosa ti disse Yukio?> semplicemente incuriosito dal perché, sicché ogni persona che lui ha portato nell’Akatsuki sapeva benissimo a cosa stava andando incontro e a cosa stesse rinunciando. Tempo, silenzio e spazio, quello lasciato a Mekura per rispondere alla contro domanda del Seiun…che arrivi o meno, una volta udita per gentilezza ed altro risponderebbe ovviamente ai dubbi della piccola Hyuga….<L’Akatsuki è un simbolo…un mezzo>…..<per noi, per voi, per gli stessi uomini che posano piede su questo mondo>….<l’Akatsuki rappresenta ciò che più una persona brama, ognuno di noi è qui per diversi motivi, obbiettivi propri diversi eppure tutti uniti sotto l’unico scopo della nuvola rossa>….<preservare il mondo>. Risposta enigmatica ma effettivamente sincera e concreta, ognuno dei membri ha visto quello che voleva nell’Akatsuki, un mezzo, un simbolo, un espediente…un senso…un posto, tante risposte e tutte corrette, motivi diversi li accomunano, ma ciò che li unisce è l’unico scopo dell’alba. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

23:06 Mekura:
  [stanza Akendo Seiun] Arrossisce, non tanto per il modo in cui scosta una ciocca di capelli, ma dalle parole che lo stesso usa, un po' perché ha ragione: è molto cresciuta tanto da non riconoscersi in vecchie immagini o foto che la riguardano. Un po' perché è bello sentirselo dire in generale <non potevo fare altrimenti> anche se c'è un leggero tono di rammarico nella voce sorride guardandolo di nuovo <spero almeno di essere cresciuta bene> Chiede di Yukio, che cosa gli ha detto in quella circostanza, assottigliando lo sguardo umettandosi le labbra, lo ascolta, sentendo quello che sta dicendo il Seiun e annuisce <esattamente quello che ha detto lui> annuisce come per sottolineare la cosa <L'akatsuki è un mezzo ed un modo per poter raggiungere quello che più brama: i propri obbiettivi al servizio degli altri e dello scopo comune> preservare il mondo <quello alla quale non mi ha risposto è la sicurezza che quello che faremo preserverà il mondo, che sicurezza abbiamo?> domanda guardando il Seiun <come sappiamo che quello che stiamo facendo è giusto: Oto è stata una prova abbiamo fatto il possibile per salvarla ma il villaggio è letteralmente saltato in aria> insomma per ora, quello che sta facendo non sta cambiando il mondo ma lo sta..lasciando tale. Rimane in silenzio per un po' stringendo il tessuto del lenzuolo tra le dita, rimanendo in ascolto. [ch on ][divisa ed anello]

00:08 Kioku:
  [Stanza Akendo Seiun] Nota le reazioni della suddetta fanciulla, aldilà di sensazioni e sentimenti, la ragazza è cresciuta, un qualcosa che si può natare sia esteriormente che all’interno del suo animo, per lo meno così percepisce, lo sguardo , le movenze, eppure forse per egoismo vorrebbe poter controllare con il proprio rinnegan, ma senza affrettare le cose, forse ne avrà l’occasione prima o poi. Ode la sua affermazione abbozzerebbe un sorriso, crescere vuol dire anche dover affrontare situazioni, che possono cambiarti radicalmente l’animo di una persona e la sua mentalità. Avrà modo di saggiare ovviamente i cambiamenti della piccola Hyuga, mentre lascerebbe che le parole di Mekura lo raggiungano, ascoltando con una certa soddisfazione come gli ideali siano più o meno gli stessi; compiaciuto nel sapere questo, riporrebbe l’intera attenzione sulla domanda posta dalla Hyuga, domanda lecita oltre che intelligente…un sospiro, pronto a schiudere le labbra per poter dare, o almeno così vorrebbe, una risposta…un qualcosa che si avvicini se non altro alla “verità”. Lascerebbe che dunque ombre e silenzio siano le uniche presenti nella stanza, la mente formulerebbe ogni singola parola da utilizzare, mentre con un sospiro…lentamente le labbra si schiuderebbero…lo sguardo fisso sulla piccola Hyuga….<Nessuna> risposta secca quanto onesta….<per quanto possa sembrare irreale non vi è alcuna garanzia ed è per questo che continueremo a combattere> un ennesimo sospiro mentre lentamente si solleverebbe da quel letto avvicinandosi a Mekura, non riflettendoci nemmeno sulla loro vicinanza, la guarderebbe dritto nelle di lei iridi, con quei viola occhi concentrici…quel viola appassito…<la stessa Oto ne è al conferma>….<vi sarà sempre dolore nel mondo, tutto ciò che possiamo fare è equilibrare dolore e pace affinché vi sia una convivenza> pausa, infinita…immortale un ultima frase prima di chiudere l’intero discorso….<pensare all’assolutezza che sia pace o guerra non è che sciocca illusione> il solito tono freddo quanto lo sguardo, seppur non vi sia rabbia, quasi morbido lo sguardo eppure quelle parole sanno di verità…di dogma. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

00:29 Mekura:
  [stanza Akendo Seiun] Nessuna, è una risposta razionale ad una situazione incontrollabile, non è facile pizzicare ad proprio vantaggio i fili del destino e chi lo fa di solito ha alle spalle un diavolo che lo guida e che muove lui come un burattino. Quello che stanno facendo insomma è paragonabile ad un assalto senza scudo, una lunga corsa in un infinito campo di battaglia senza nessuna sicurezza ne certezza, senza nessuna luce e ombra, costantemente fissi in una immagine. Lo segue con lo sguardo mentre ci pensa sinceramente a cosa gli sta dicendo, rimanendo seria, c'è ancora del dubbio è evidente, ma del resto non ha scelto di essere una poliziotta per passatempo: è la sua natura. <anche questa è una illusione..> abbassa lo sguardo per un secondo dopo aver sentito quel tono freddo per poi affrontarlo di nuovo <..me lo hanno dimostrato molte persone che hanno molti tipi di equilibrio: Kuugo a esempio..stava raggiungendo il suo equilibrio cercando di fare guerra per i suoi interessi, altri trovano il loro equilibrio nella...> sospira come se affrontasse un argomento pesante per lei <altri trovano il loro equilibrio uccidendo dei bambini nel loro mero tentativo di risvegliare una divinità inesistente...> prende una pausa mentre cerca di scacciarsi delle immagini dal cervello cercando di rimanere lucida anche se la canzoncina di Kefka le sale in mente <quindi tutto quello che facciamo è imporre il nostro tipo di equilibrio..nulla di più nulla di meno, in realtà questo significherebbe controllare il mondo o per lo meno spronarlo in una certa direzione, eppure senza sicurezze> chiede ancora lei rimanendo in attesa.

01:26 Kioku:
  [Stanza Akendo Seiun] Argomenti spinosi quella trattabili, eppure prima o poi era normale pensare di arrivare a tale situazione, in ogni caso la mente di Akendo aveva già preso in considerazione diversi scenari uno tra questi il dover rivelare prima o poi il vero intento di Akendo Seiun, d’altronde, ha provato a spiegarlo a Kurako Senju, probabile futuro successore dell’Akatsuki, eppure anch’egli è rimasto sconvolto dalle parole del Rikudo Sennin, d’altronde ciò che gli ha rivelato non è altro che il peso del mondo che gli grava sulle proprie spalle, giorno dopo giorno, la verità dietro al mondo dei ninja, una conoscenza acquisita solo grazie al risveglio del Rinnegan, come per i precedenti predecessori, anch’egli ha avuto modo di conoscere cosa vi è realmente dietro al mondo ninja, i meccanismi del mondo….il cuore del mondo ninja. Grazie alle azioni dei precedenti utilizzatori del potere dell’eremita delle sei vie, egli non soccomberà agli errori che al storia ha insegnato, controllare e pensare di poter controllare i fili del destino ed il cuore pulsante del mondo è follia oltre che illusione…realtà impossibile, elementi che non possono coesistere assieme. Eppure tali conoscenze non possono essere riportate alle orecchie di chi non dispone tale potere, non per inferiorità, bensì per semplice impossibilità nel comprenderle, senza il potere giusto, all’orecchie di altre persone non risulterebbero altro che follie di un vecchio pazzo, storielle ed illusioni, eppure vi è verità. Ode le parole della Hyuga, comprende il suo ragionamento ed è esatto eppure quell’ultima frase non trova spazio nella mente di Akendo Seiun, lentamente il braccio destro si muoverebbe verso lei, sfiorandole con la destra la guancia…..<i tuoi dubbi sono sinceri e trovano concretezza eppure> breve pausa….<pensare di potersi imporre non è che follia, la storia ce lo insegna>, il sospiro raggiungerebbe il volto di Mekura, seppur la stanza è calda…<noi non imporremo il nostro pensiero ne imporre ciò che per noi è giusto o sbagliato> parole poco chiare ma d’altronde lo stesso argomento è spinoso e difficile da comprendere….<accompagneremo solamente gli eventi, condizionarli è impossibile, provarci è un illusione, noi saremo in ogni caso li, ne limiteremo i danni, forse ne aumenteremo>….<in ogni caso, noi potremo solo accompagnare il corso degli eventi> guardiani del tempo, guardiani del destino, molti nomi, molte ipotesi eppure questo è quello che faranno…dove vi sarà guerra, saranno li per dare guerra, dove vi sarà pace saranno li….per preservarla fino ad un nuovo ciclo. Il silenzio tornerebbe nella stanza, mentre la destra se non venisse trattenuta o altro, si discosterebbe dalla gote della Hyuga, tornando con il busto sdraiato sul letto. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

01:40 Mekura:
  [stanza Akendo Seiun] Per ora quello che gli dice ha senso, lo condivide in parte anche se un tempo si sarebbe detta che tutto questo è assurdo e insensato e fuori all'ordine. Ma da quando ha capito che i villaggi sono limitati, che le stesse persone sono limitate a loro stesse, questa idea risulta fattibile nella sua completezza: Akatsuki da a loro i mezzi per agire rapidamente o comunque essere pronti, cosa che il consiglio di Kusa seppur alleato con gli altri villaggi è sempre stato lento a decidere, Akatsuki potrebbe davvero diventare un punto di riferimento se gestito con cautela. <comprendo> dice solo dopo il suo sospiro <e capisco> per ora. Guarda verso la mano di Akendo e i suoi occhi rimangono li a fissare per quel che può le dita di questo fino a quando non scivolano via dal volto, in quel frangente la destra cerca di seguire quella di Akendo sfiorandola in un gesto involontario quando vede questo sdraiarsi di nuovo. Rimane a fissarlo per un po' preoccupata in effetti <Akendo> si lascia sfuggire ad altavoce andando subito dopo a rimodulare la voce con qualcosa di più contenuto <i tuoi occhi...che è successo?> domanda la ragazza perfettamente conscia che un tempo erano verdi, qualche volta scuri ma quello è un nuovo colore <...sono...molto diversi da come ricordavo> e questo la spaventa un po'.

02:44 Kioku:
  [Stanza Akendo Seiun] Le due mani si sfiorerebbero per qualche istante, il caldo di lei pervaderebbe le sue membra, per poi tornare ad accasciarsi sul letto. Un sospiro, profondo…infinito, sa che forse le sue parole non avranno saziato i dubbi e la curiosità di Mekura, forse solo il tempo riuscirà a consigliarsi una risposta adeguata ai suoi dubbi, eppure dovrà tener conto che a domande come queste non vi è mai una sola risposta, ne una corretta ne una giusta…ma infinite possibilità…infinite risposte. Lo sguardo violaceo si porterebbe sul soffitto per qualche istante, poi verso la candela, arsa dal fuoco brucia, rilasciando inebrianti odori più che rilassanti, consumata sempre più…il tempo è passato, forse in fretta eppur così non pare, d’altronde molte lune sono passate da una delle loro chiacchierate, forse non torneranno mai più quei tempi, forse per colpa dello stesso Akendo che in un frangente di avida gelosia, egoismo o possesso ha visto in Yukio quasi un nemico mentre portava Mekura con se, eppure così è stato e così ha reagito, come un bambino, cominciando ad allontanarsi sempre più da tutti e dal mondo stesso, spinto inoltre dal potere incessante che gli scorre nel sangue, portandolo ad essere un qualcosa di più di un semplice umano, un potere superiore accomunato a divinità antiche…un piano totalmente diverso. La domanda, dopo un lungo silenzio, infrangerebbe quella tepida promessa eterea di silenzio puro, socchiuderebbe leggermente le palpebre, incuriosito da quella domanda, del resto è forse la prima persona che gli ha effettivamente chiesto come questo sia potuto accadere, forse è anche vero che Mekura è una dei ninja ancora in vita che possano ricordarsi il giovane Akendo….un sospiro nulla più, mentre lo sguardo si volgerebbe al soffitto come fosse cielo. Una domanda che purtroppo non riceverà una risposta completa forse neanche del tutto sincera, ma ora come ora sapere la sua discendenza e che le sue carni non sono altro che la volontà immortale di Madara Uchiha, sua reincarnazione, sarebbero un danno per il mondo intero e per chiunque sappia o venga messo al corrente di tale informazione, Risuka Seiun, il figlio di Madara Stesso, prima di tirare le cuoia lo ha bena avvertito al riguardo, le sue origini, chi veramente è Akendo Seiun, il sangue di chi, scorre nelle sue vene ed il legame particolare per il quale ora al mondo si mostra con tale aspetto…quell’aspetto che per tanti anni ha pesato molto sull’ infanzia di Akendo, quel viso tanto temuto che ha pregiudicato la giovinezza di un puro ragazzo di Oto, quell’aspetto che per tanto tempo, dallo stesso Seiun, non era altro che un giocoso quanto tremendo scherzo dei Kami…del destino eppure non era così. Per tanto ciò che ora udirà Mekura sarà solo parte della verità, forse solo una piccola parte, per quanto non voglia o non possa la verità deve rimanere celata a tutti, lentamente quelle fredde labbra si scioglierebbero il sigillo imposto, lasciando che le parole scivolino come acqua di una cascata e raggiungano la piccola Hyuga….<Ho incontrato una persona che pensavo non esistesse nemmeno, qualcuno del mio clan, mi ha aiutato a comprendere chi ero e quale potere realmente portassi sopito in me>…..<da dolori e sofferenze è nato tale potere>….<il potere leggendario dell’eremita delle sei vie>….<nato nel momento del bisogno maggiore, urlo d’aiuto disperato del mondo> nulla di più, lasciando che Mekura assimili le parole del Rikudo Sennin. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

12:57 Mekura:
  [stanza di Akendo] C'è un lungo momento di silenzio che rende impaziente la ragazza la quale incrocia le gambe, la sinistra sopra il ginocchio destro e si piega con la schiena in avanti in modo da mettersi comoda e comunque muoversi in attesa di una risposta e quando arriva, arriva solo in modo enigmatico come sempre non facendo intendere nulla di concreto, tranne una semplice cosa che non fa che stranire ancora di più la Hyuga <dal dolore e dalle sofferenze...hai sofferto per avere questo potere?> un potere necessario a detta sua, il che rende ancora più solitaria la sua figura come..asse del mondo. <...> rimane in silenzio per del tempo come se stesse metabolizzando la cosa, la sua faccia si fa dispiaciuta, amareggiata dalla notizia mentre con un improvviso colpo di freddo che proviene dall'interno del suo stesso corpo, un brivido, si stringe tra le braccia <...è un grido disperato per un uomo solitario...> lo guarda seriamente <non c'è bisogno che tu ti metta in croce per gli altri lo sai? vivere in questo modo solitario fino a quando non sarai completamente consumato> afferma la ragazza continuando ad essere seria <potresti accumulare altra sofferenza e altro dolore e per cosa? per l'equilibrio del mondo? vale davvero tanto questo sacrificio?> si domanda guardandolo di nuovo stringendo le mani tra di loro assottigliano lo sguardo sempre più. [tag invariati]

13:35 Kioku:
  [Stanza di Akendo] Silenzi che paiono eterni, in quella stanza, angusta e priva di luce, l’oscurità ormai padroneggia su quel fioco bagliore che la candela dona, formando varie ombre e figure sul muro, forse un analogia allo spirito di Akendo Seiun? Anch’esso in balia di luce e oscurità, quale sarà la parte che ora sta dominando nel suo cuore? Una domanda difficile che forse non avrà nemmeno una risposta certa, d’altronde è un qualcosa di astratto, poco concreto solo fatti ed azioni possono rivelare ciò che siamo è anche in quei momenti non è mai certo il perché di tali azioni, nascondendo come sempre la vera natura delle persone. Eppure le parole di Mekura che giungono all’orecchio del Rikudo Sennin suscitano dubbi in lui…invero…egli ha sofferto, eppure ha accettato, come un dovere, per retaggio è sangue egli è stato scelto dai Kami perché potesse..dovesse..sopportare tale fardello, nonostante non immaginasse un tale peso, ma questo è il percorso ove, le sue scelte, lo hanno condotto, indirettamente o meno la ricerca di potere e la conoscenza di se stesso lo hanno portato ad accettare quello che per nascita era un suo dovere a quanto pare, come i suoi predecessori. Un sussulto al cuore alle parole successive della piccola Hyuga, infondo ancor di carni umane è composto il Seiun seppur sempre più, la sua figura venga accomunata a quella di un dio, una figura eterea irraggiungibile, un simbolo, le parole scivolano dalle labbra di Mekura, raggiungendolo come un dolce sussurro mentre percepisce la stretta umana di lei, un sospiro, pesante…profondo…infinito…<eppure mia piccola Hyuga> alcuni attimi di pausa…<qualcuno deve pur farlo poiché è il volere del mondo, qualcuno deve farlo e non per gli uomini ma per il mondo stesso> comincerebbe così a spiegare seppur in maniera semplice e senza rivelare nulla di sconvolgente di ciò che realmente sa al suo indice destro….<equilibrio è ciò che mantiene tutto intatto, tale potere è nato per motivi ben precisi ed io stesso ne sono venuto a conoscenza> si alzerebbe nuovamente con un colpo di reni, portandosi vicino alla Hyuga, così vicino ch’ella possa notare ogni tratto, segmento, sguardo, carne...oppressa e consumata, stanca e marcia eppure resiste….<esistono infiniti scenari, molti vedono la mia dipartita e dunque attendo>…..<mezzo uomo – mezzo dio…forse nessuno dei due>…..<cammino in mezzo a tutti in attesa che giunga l’ora fatale> forse drastico, forse vittimismo eppure è realtà, d’altronde prima o poi la sua morte avverrà realmente poiché a quel punto finirà il suo compito…al culmine delle azioni la sua morte porterà equilibrio o per lo meno questo è ciò che ha compreso questo è ciò che ha visto, grazie al potere stesso del Rinnegan. Ovviamente non sarebbe Akendo Seiun se non avesse piani ben precisi, piani forse pianificati per far si che la su morte rimanga solo uno dei tanti scenari avverabili, ma chi lo sa? Rimarrebbe dunque in quella posizione, quelle parole quasi sussurrate, come brivido lungo la schiena, a Mekura, a lei comprendere le parole del Rikudo Sennin. [chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

14:06 Mekura:
 Insomma sembra che sia sinceramente convinto di questa scelta e non lo può biasimare: lei stessa cerca di dare il massimo per aiutare gli altri per cercare di proteggerli neanche dovesse martirizzarsi nel farlo. Ma sa che non è sano, sopratutto quando si pensa di fare tutto da soli...finisce solo con allontanare gli altri da se e sa annientarsi ed il boia di solo è se stessi. Rimane ad ascoltarlo, guardandolo in faccia e accostandosi un po' di più verso questo a quel punto cerca di avvicinare le mani a quelle del Rikudo Sennin sospirando <anche chi si immola per gli altri ha diritto a riposarsi, gli stessi Dei lo fanno....se ne avrai bisogno anche solo di sfogarti ricorda che ci sono> ha un brivido lungo la schiena pensandoci per poi scuotere la testa: essere un po' teatrale fa parte dello stesso modo di parlare di Akendo infondo. <o in ogni caso in ogni scenario che ti proponi trova il modo di non pensarci almeno per un giorno, per stare in pace con te stesso o con qualcuno con la quale condividi qualcosa> sorride <e poi...non sarebbe male iniziare a pensare in modo solare qualche volta: c'è di più nel mondo che la semplice guerra perenne tra la calma e la sofferenza> abbassa il capo <di recente questa lezione me l'ha impartita la mia Ai..> solleva lo sguardo <ah è vero, non ne sai nulla....è successo da almeno un anno ormai, ho una figlia> sorride <adottiva, l'ho salvata da dei debosciati che hanno massacrato la sua famiglia e accecata, adesso sta con me ed è straordinario quanto a prescindere dalla sua cecità faccia il suo massimo per essere allegra> sorride amaramente <la adoro....e ho quasi rischiato di perderla..> [tag invariati]

14:35 Kioku:
  [Stanza di Akendo] Probabilmente è vero, ognuno ha bisogno di riposo e forse questo è il significato per cui Akendo si rifugia nei covi dell’Akatsuki, lontano da tutti i problemi per qualche istante dimentica ogni cosa e torna ad essere la semplice persona che una volta era, rammenta ma gli è impossibile ricordare quando le cose hanno smesso di essere “umane”…semplici...diverse. Le parole di Mekura lo colpiscono come solo lei sa fare…qualcuno con cui parlarne, che sia lei? Forse non esiste, chi potrebbe condividere con lui il fardello che porta? Il solo metterne al corrente Kurako, lo sconvolse a tal punto da farlo ricredere sulla vita stessa, è forse…è stato un male che poteva evitargli, caduta la pura convinzione che ciò per cui viviamo ha un senso…l’uomo diventa semplice frammento di vetro rotto….<forse non esiste qualcuno con cui poter condividere…o forse si> sussurri che rimarrebbero tali, mentre lascerebbe che le loro mani si avvicinino, un gesto fraintendibile o meno…il Rikudo Sennin non se ne cura, ignaro comunque di cosa sia veramente l’affetto, l’amore o il semplice istinto sessuale, forse per ignoranza, forse per la poca importanza attribuita, ogni gesto che il Seiun compie nel campo delle relazioni o dei sentimenti non è che un esperimento per lui, un constatare e scoprire nuove cose, ignaro di ciò che significhino veramente alcuni gesti che per la cultura in cui vivono, possono significare molto, come un bambino mai cresciuto, può solo apprendere che determinate azioni portano sollievo, gioia, un sussulto al cuore, dolore o rabbia…egli stesso ne prova seppur quelli più semplici in cui imbattersi e quando accade ne rimane confuso. Dall’esterno può sembrare semplicemente indifferente a certi gesti e forse così è ma tutt’altro accade nella sua mente, abbozzerebbe una smorfia quanto più simile ad un sorriso alle ultime parole di Mekura inerenti alla guerra tra calma e sofferenza….<forse è come dici tu> pregherebbe affinché fosse così, in modo tale da non avere più alcun peso reale sulle proprie spalle. Poi qualcosa viene introdotto nella discussione dalla stessa Hyuga, una forma di vita viene portata al cospetto di Akendo Seiun….Ai, la figlia adottiva della piccola Hyuga e dunque vita, forse una delle cose più belle al mondo, seppur non partorita dalla stessa sempre di vita si può parlare. Ascolta attentamente le sue frasi, constatando come il solo raccontarle produca vibrazioni da parte di Mekura stessa, quella vita che dona in ogni semplice mossa, gioia o dolore, come l’ultima frase da lei pronunciata….<spero che ora si sia tutto risolto> il tono della voce diverrebbe meno freddo….<non avevo idea di questa lieta notizia> piccola pausa….<parlamene di più se vuoi, mi farebbe piacere conoscerla meglio> di certo non gli verrebbe da dire portala al covo, non è certo un posto per bambini o ricreativo, eppure non può fare a meno di pensare cosa la vita di un neonato…di un figlio, procurerebbe al Rikudo Sennin, molte volte ha ipotizzato che forse la sua salvezza risieda nella creazione di una nuova vita, eppure non è cosi semplice, il semplice procreare è un atto naturale per quanto possa creare qualcosa di magico come la vita, ci vuole qualcosa di più, qualcosa di simbolico come amore, famiglia…vita, cose che non possiede e forse non avrà mai. Un sospiro, ripensando alle parole di Kurako, essere chiamato padre e cosa suscitano in lui tali parole, prova orgoglio, forse affetto, non è facile comprenderlo, pur sapendo che non è il padre biologico e dunque possibile provare le stesse cose? O forse è proprio quel sentimento puro, quel neonato o la famiglia ad essere il simbolo stesso di salvezza? Domande che lo tormentano da un po’ ma che non troveranno probabilmente mai risposta, aldilà della difficoltà e del carattere dello stesso Akendo Seiun, egli ha ereditato un potere che trascende ogni cosa, di certo mettere su famiglia non è il suo destino o gli dei non gli avrebbero affidato un potere ed un fardello tanto grande. [Chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

16:00 Mekura:
  [stanza di Akendo] Annuisce <lo è...pera stata rapita ma l'abbiamo ripresa io ed Azrael> commenta la ragazza sollevando le spalle come se nulla fosse, cosa che non è assolutamente vera infatti la mano le trema per un momento al solo pensiero della cosa. <bhe non l'ho detta, non abbiamo avuto modo di parlarci tranquillamente e se non te l'ha detto Yukio, non potevi certo saperlo> sorride <insomma, non sei ancora onniveggente> si mordicchia il labbro inferiore e continua pensando ad Ai <è una bellissima bambina di 11 anni ormai, le piacciono le rane, ha dei lunghi capelli bianchi e le piace portare una benda nell'occhio destro, dice che infondo le da un tocco da pirata...non che cambi nulla in effetti> sospira <le piace tutto quello che è spesso e tattile e che si modella, è una bravissima scultrice anche se> ride <quello che fa sono più che altro cose astratte, ma non riuscendo a vedere si basa per lo più su quello che sente e mi piace infondo> breve pausa ripensando tra se e se mentre cerca altre caratteristiche <vorrebbe provare a cucinare qualcosa ma ancora non voglio farla avvicinare ai coltelli e poi, le piace scherzare, vuole conoscere tante persone...o almeno lo faceva di più da quando è tornata da me...bhe è normale dopo il trauma che ha subito> non ne parla alla leggera anzi ha una certa stretta al cuore <.....l'avevano messa come una vittima sacrificale, su un altare..le avevano messo le mani addosso...> ancora quella furia non si è placata e si può vedere perfettamente nel suo volto. [tag invariati]

16:22 Kioku:
  [Stanza di Akendo] Parrebbe ora quasi un vecchio, intento a farsi raccontare dalla figlia come sta la nipotina eppure così non è, d’altronde per quanto Akendo possa sembrare grande, si dimostra più che giovane al mondo intero e la sua domanda è dettata da semplice curiosità, verso la stessa Ai e verso Mekura. Ode le sue parole mentre percepisce e scorge gioia nel suo volto al solo raccontare di cosa è capace la figlia, la sua immaginazione e forza di volontà nell’andare avanti dopo tutto quello che ha subito, vorrebbe partecipare a questa sua gioia eppure ancora non riesce a viverla come vorrebbe, d’altronde si può gioire di parole altrui? Forse si, forse no, non per Akendo, curioso di incontrare questa ragazza che tanto ardore ha suscitato nello spirito di Mekura, forse…la sua ancora di salvezza. Eppure man mano che il racconto va avanti, altro viene toccato dalla stessa Hyuga, cosa ha subito e per quale motivo, momenti ancora vividi nella mente della stessa ragazza dell’Akatsuki, percependo in lei negatività e rabbia, una forte rabbia, la destra velocemente le cingerebbe la guancia rispettiva, mentre la sinistra andrebbe a sfiorarle il capo….<dovrai essere forte per lei poiché la sua forza deriva dalla tua e forse….> attimi di pausa….<vale lo stesso per te> un sospiro per poi lasciare che le labbra si schiudano nuovamente….<ciò che è accaduto non si può modificare, ora può solo andare avanti, da quello che mi hai raccontato ha una forte volontà ma ripeto>…..<essa deriva dalle persone che la circondano, non lasciare che l’oscurità l’avvicini e lo stesso vale per te piccola Hyuga> ultima parola quasi sussurrata, mentre ambedue le mani tornerebbero al loro posto sempre se Mekura lo permetta o no. [Chakra on] [tessuto di seta indosso] [anello Akatsuki]

22:55 Mekura:
  [stanza di Akendo] Sente le parole del sannin e sorride mostrando di denti quasi imbarazzata, riprendendosi da quello stato rabbioso <perdonami..> sospira <mi sono lasciata prendere da una agitazione che non sussiste più> sorride nuovo guardando Akendo con più calma dando la possibilità ad Akendo di scostare la mano quando desidera. <tutti siamo toccati dalla oscurità, quello che ci differenzia è come riusciamo a sopravvivere ad essa> si morde il labbro inferiore pensandoci <perché ripromettendomi di salvarla ad ogni male mi sono ritrovata a metterla in una condizione in cui non poteva proteggersi..non pretenderò mai che non conosca il male, ma per lo meno farò l'unica cosa sensata che posso: insegnarle cos'è l'oscurità e la luce..e di essere forti nelle nostre scelte e nel nostro spirito> teneramente ritorna mansueta assottigliando gli occhi mentre ci pensa <hum..a proposito, io ti sto portando via del sonno> mugugna guardandolo mentre si solleva in piedi rimanendo comunque appresso al letto di Akendo.

23:27 Kioku:
  [Stanza Akendo] Permane in quella posa, vicino o meno che siano, carpisce quasi con un certo egoismo, le reazioni di quel viso, le sensazioni, come se le volesse rubare e tenere per se come ricordo. Ormai la notte è tarda e cupa, la candela sempre più consumata, rappresenta il tempo passato, ma la voce della piccola Hyuga cattura l’attenzione del Rikudo Sennin, ode quella voce, cercando come sempre un collegamento tra le proprie iridi e quelle della ragazza, come se ne volesse scrutare l’anima, eppure invano riesce. Annuisce ad alcune delle parole di Mekura intromettendosi una volta che il silenzio tornerebbe padrona della situazione….<indicargli la strada da seguire è ciò che più di razionale e giusto possa fare una>…..<madre> marcando molto quella parola…..<forse non sono la persona più indicata per dare consigli in quanto seppur la mia esperienza sconfina, i rapporti e le relazioni rimangono ancora un mistero> un sospiro prima di dare fiato all’ultima frase….<sono sicuro che sarai un ottima madre e guida per Ai> nulla di più, parole di conforto, del resto come lei stessa ha marcato precedentemente, egli non è ancora veggente e di certo non può sapere cosa riserverà il futuro ad Ai, del resto toccherà a Mekura proteggerla quando servirà e lasciarla sbagliare quando dovrà. Altro non potrebbe dire, semplici frasi di circostanza, inutili ad entrambi se non per arricchire al discussione, discussione che ormai vedrebbe gli ultimi attimi….hanno avuto modo di parlare, spera anche, chiarire alcuni dubbi della ragazza dai bianchi occhi, in particolar modo , ha avuto modo di apprendere di più di questa ragazza, forse prima o poi avrà modo di incontrarla, il futuro ci è oscuro…chi lo sa Akendo sarà una delle tante esperienze che Ai dovrà fare o uno dei tanti errori da commettere nella propria vita? Per ora questi pensieri e dubbi verrebbero spezzati dalla frase di Mekura , la quale, riceverebbe una breve risposta forse anche dettata da un po’ di stanchezza….<non avere timore piccola Hyuga> ultima parola detta con uno strano accenno d’affetto…<l’unica cosa che hai fatto è stata quella di scacciare per qualche ora dubbi, problemi o incubi nefasti>…..<e per questo> qualche attimi di pausa….<te ne sono grato> abbozzerebbe quella sorta di smorfia, un sorriso se potesse. Un sospiro profondo….<spero di aver chiarito alcuni dubbi e quando vorrai>…..<per qualsiasi cosa io sarò qui per te> nulla di più, mentre le sofferenti carni si stenderebbero nuovamente sul letto….a lei la scelta se rimanere ancora un po’ con Akendo o scegliere di andarsene [END]

00:08 Mekura:
 Sentirsi chiamare madre la fa sentire stranamente bene, sorride guardando di nuovo negli occhi Akendo parlando di Ai e annuendo facendo un leggero inchino verso questo in segno di rispetto per il Sannin davanti a lei. Sono attimi, atteggiamenti delicati in questo momento mentre altri pensieri le sussurrano nella mente, ma ad un'altra volta. Sorride di più quando vede la smorfia, scuote il capo quasi prendendolo in giro e ancora annuisce <e io ti ringrazio per aver placato alcuni dei miei dubbi...> annuisce facendo per andarsene ma poi sente quello che dice Akendo. Si gira lo fissa sorpresa e rimane ferma sul posto < ..lo farò ed a mia volta, se vorrai, ci sarò per aiutarti> sospira mentre lo lascia stendere andando verso l'incenso. Controllerebbe che le stecche non si stiano consumando troppo, servirebbe dell'aria fresca. Tirerebbe via quelle consumate mettendole da parte per poi annuire e guardare in direzione del Sannin <per ora, buon riposo Akendo> e con questo la giovane si avvicinerebbe alla porta a passi lenti evitando di fare rumore. Allunga le mani verso il bordo della porta e chiude alle spalle. Abbassa il capo ripensando a quello che è stato questo "colloquio" e poi si dirigerebbe altrove: ha molto altro da fare. [end]

A seguito della riunione dell'Akatsuki, Mekura incontra Akendo cercando di trovare risposta ad alcuni dubbi che la perseguitano.