Chi era il clone difettoso?

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Giocata di Clan

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con Hanae

16:13 Hanae:
  [Profondità bosco] Lo scenario è adesso spostato in una zona profonda e nascosta del bosco della morte, luogo limitrofo all'oto adesso parzialmente intatta ma ancora colpita dalla guerra che ha imperversato in precedenza. Luogo al quale ha avuto accesso tramite ricerche e voci, tramite il ricordo dei giorni nel quale era ancora genin, durante i quali ha avuto modo di sentir parlare della tomba di una persona. Tomba che deve visitare, indipendentemente da ciò che accade, una necessità primaria del proprio corpo. Lo sguardo rimane serio e attento su ciò che lo circonda, mentre ancora procederebbe nella folta boscaglia del luogo. A rivestire il petto una camicia nera a tinta unita, taglio aderente che lascia le forme del fisico non particolarmente celate, mostrando la parte alta del petto. Maniche lunghe e strette attorno alle braccia, che lasciano appena spuntare le mani avvolte per l'intero palmo e dorso della mano da un bendaggio bianco. All'altezza delle scapole, tra queste, si puo' incontrare il simbolo del clan Uchiha, esposto senza vergogna alcuna. Scendendo alla vita un grosso pezzo di corda dal color violaceo che sorregge una sopraveste del medesimo colore, quest'ultima giunge fino alle ginocchia, sotto le quali si puo' vedere un pantalone nero. Infine, ai piedi un paio di sandali adatti al movimento, tipico dei ninja del clan Uchiha. Deglutisce, mentre il passo, mantenuto celere, non verrebbe per motivo alcuno arrestasto. Chakra ad essere concentrato in direzione delle proprie pupille, condensato in due piccole sfere pregne delle energie del jonin stesso. Queste verrebbero mosse in direzione verticale, verso l'alto, con una semplice spinta dettata dalla propria volontà. Di conseguenza, tali sfere, andrebbero ad incrociarsi una dopo l'altra con le proprie pupille, andando ad avvolgerle e fare in modo che nasca una reazione dettata dal proprio gene Uchiha. Il chakra verrebbe assorbito dalla pupilla, che assumerebbe un colorito maggiormente cremisi. Seguirebbe una rotazione completa nella quale si formerebbero due piccole virgole opposte e parallele per ogni occhio, dando cosi' vita ad una porta per lo scambio del chakra. Il passo non verrebbe arrestato fintanto che non diverrebbe possibile per L'uchiha mettere piede in quella che è una circonferenza singola nella quale non sono presenti alberi, 50 metri di raggio circa, un luogo ordinato e particolare. Al centro di tale raggio, si incontra un'enorme lastra di pietra grigiastra sulla quale si trova ben esposto il simbolo del clan Uchiha. Ai piedi di tale enorme lastra, un quadrilatero, anch'esso di roccia, sul quale vi è inciso un nome. "Sasuke Uchiha". Una tomba commemorativa, essendo illogico che il corpo possa trovarsi li' realmente. I passi si susseguirebbero lenti, pesanti, avvicinandosi verso la lapide della persona che piu' ha mai odiato. Lo sguardo non riesce ancora a manifestare emozione alcuna, eppure, ad ogni passo, il cuore batte di piu', e di piu'. E' davanti ai resti del suo passato, del suo presente e del suo futuro. [ Chakra on ] [sharingan II tomoe ON]

16:34 Hanae:
  [Profondità bosco] Lo sguardo dalle sfumature cremisi si sposta verso l'enorme lasta di pietra, osserva il simbolo del clan Uchiha, mentre sullo sguardo andrebbe a formarsi un'ironico sorriso. Viene ricordato come una grande persona, come il kokukage responsabile del potere militare di Oto. Viene ricordato come una grande figura, eppure, cosa realmente dovrebbe essere Sasuke Uchiha? Una vittima, vittima di se stessa e delle scelte altrui. Non è stato in grado di trovare il giusto percorso, e per questo stesso motivo si ritrova adesso sotto terra, o chissà dove. < Forse non ti ricordi di me..> Il tono è mantenuto nella norma, nessuno è nei paraggi, e se anche fosse dovrebbe percepirlo senza problema alcuno. Il tono rimane pacato nell'esordire nei confronti di quelli che vengono visti i resti della figura del loro primo capoclan. Le braccia lungo i fianchi, mantenendo lo sguardo fisso sull'enorme simbolo del clan Uchiha. Labbra arriciate e parole che vengono espresse con la frequenza di alcuni secondi l'una dall'altra. Pugni stretti e sguardo fermo, osservando tramite i propri occhi la lapide. < O forse sei fin troppo conscio di ciò che hai fatto...che mi hai fatto. > Denti ad essere stretti, accendendo la fiamma di odio che nutre in modo inesorabile ed inarrestabile nei confronti del puro. Il proprio riflesso, è Sasuke. Anche davanti alla liscia lastra di pietra, puo' vederlo, puo' vedere il puro osservarlo, sorridere come soltanto lui riesce, con una naturalezza unica. < Mi sto ancora aggrappando a qualcosa che non si trova piu' realmente qua. Sperando che possa tornare indietro, desiderando e pregando...ogni notte, ogni singola...fottuta notte. > Il capo a scuotere, puntando lo sguardo sul nome inciso nella lapide, che lo ha portato qui oggi, che lo ha portato ad uscire dal laboratorio per diventare quel che è adesso. < Però lo so. > Inspira profondamente, poggiando il palmo del braccio destro sul proprio petto, stringendo appena il tessuto della camicia indossata, che tanto si puo' far coincidere al vestiario del puro, tempo fa. < Lo so che non tornerà mai. La mia umanità, la mia anima. > Occhi a chiudersi per un solo istante, mordendo nervosamente il proprio labbro inferiore. < Guardami! > Il tono ad essere alzato, in modo repentino. < Mi hai strappato con il tuo sharingan la possibilità di vivere la mia vita, obbligandomi a vivere la TUA. > Ciocche di capelli a scivolare sul volto, senza esser tuttavia spostate, andando a creare sul volto dell'Uchiha una malsana penombra. < Non avevo piu' niente, perchè tu me lo avevi tolto. Potevo soltanto aggrapparmi alla tua ombra, cercando un significato. > Un passo alle sue spalle, deglutendo. < E l'ho trovato...soltanto adesso. > Un'affermazione, che lascia da parte quel scagliare contro il puro ogni colpa, per mostrare un sorriso, malsano tanto quello che un tempo aveva lui. [ Sharingan II tomoe ON] [Chakra on]

16:58 Hanae:
  [Profondità bosco] Il suono del proprio battito cardiaco a costituire l'unico suono presente nel silenzio piu' totale, lasciando l'Uchiha ad osservare per dei secondi, degli infiniti secondi, la tomba davanti a se. Come se stesse aspettando una risposta, come se volesse sapere dallo stesso Sasuke cosa ne pensa di tutta questa storia. Eppure non vi è nient'altro che il silenzio, fintanto che 0-21 decide di mantenerlo. < Ma non te lo dirò...non adesso. > Affermerebbe, continuando a rivolgersi al puro niente e proseguendo nel suo parlato. Sono soltanto dei minuti, nei quali rimane davanti a tale tomba, eppure sembra che il tempo sia piu' veloce, il buio già sta iniziando ad avvolgere l'intera zona. < Prima voglio raccontarti per intero qualcosa. > Un'affermazione, mentre il capo verrebbe inarcato verso l'alto, quando una prima goccia di pioggia andrebbe a sfiorare il suo corpo. Ma non un singolo passo viene mosso, soltanto le labbra si schiudono, per poter parlare. < La mia storia. Voglio farti capire...cosa hai creato. > Assottiglia lo sguardo, inspirando profondamente e muovendo nuovamente qualche passo avanti, tagliando di netto la minima distanza precedentemente presente tra lui e la lapide. < Inizierò dal momento nel quale ho lasciato i laboratori Uchiha, anzi..da quanto tu me li hai fatti lasciare. > Occhi a socchiudersi, riportando alla propria mente dei ricordi che ormai di rado rievoca per poterli contemplare o esprimere. Ricordi che ha sempre tentato di lasciare nel passato e non nel presente, ricordi che non avrebbe mai voluto influenzassero la propria persona, la propria vita. < Qualche anno dopo che sono sparito dai laboratori...sei morto. Ti avevano ucciso. Non potevo ricordare chi eri, eppure la tua morte mi ha permesso di avvicinarmi nuovamente ad Oto. > Esordisce cosi' con quella che pare essere realmenet la propria storia, raccontata ad una lapida, raccontata a Sasuke. < Sono entrato all'accademia, rubando un nome qualunque, che adesso mi rappresenta. Katsumi, questo è il nome che ho scelto di avere. E' il nome della prima persona che dopo essere uscito dai laboratori Uchiha mi ha fatto sorridere. Un ninja, morto in una qualche missione. > Ormai è totalmente convinto che siano andate cosi' le cose, dal momento che non ha piu' avuto notizia alcuna da tale ninja. < Il programma accademico era facile, ed io ero altrettanto eccitato all'idea di poter avere potere. > Un segno, probabilmente, che quello è sempre stato il suo pensiero. < Ma non avevo un obiettivo. Cosi' l'ho cercato, e l'ho riscontrato nel tuo prezioso gioiellino. > Non serve neppure che ne citi il nome. < Una figura cosi' potente nel villaggio, che mi ha insegnato come essere un Ninja. Raggiungerla! Questa era la mia idea. Perchè? Per pura competizione. > Ha sempre girato attorno all'aggrapparsi ad una figura, che per coincidenza, era molto piu' di ciò che potesse ricordare. < Non significava niente per me odiare. Ero un ragazzino, e mi piaceva. Ero umano, in tutto e per tutto. Questo fino al momento nel quale il tuo sigillo sulla mia mente ha iniziato a cedere... > Da le spalle per un'istante alla lapide, chinando il capo verso il terreno, osservando e silenziandosi per dei momenti, riportando anche alla propria mente ogni singola memoria importante. [sharingan II tomoe] [Chakra on]

17:36 Hanae:
  [Profondità bosco] Spera che Sasuke possa in qualche modo essere li', sentirlo. Ma ciò che crede..è ben diverso. Sasuke è morto, e forse tutto ciò che sta facendo adesso, non è altro che frutto della propria intrinseca pazzia. Sta forse perdendo il senno, a causa del distaccamento della propria personalità per tentare di imitare quella altrui? < Lei ha scoperto le mie origini. Ha scoperto il mio codice, mi ha chiamato 0-21. Non ricordava neppure dell'evento passato. Eppure, la mia mente..ha spezzato il sigillo, proprio in quel momento. > Una coincidenza, o semplicemente un qualcosa di predestinato. < E' cosi' che ho ottenuto lo sharingan e ho iniziato a dividere la mia persona. Non sapevo chi essere. Katsumi o 0-21. Nessuno mi ha mai dato una risposta, tanto per chiarire la cosa. Decisi di essere entrambi, di evolvere la mia personalità per evitare di essere ciò che ora sono. > Un trauma che è stato superato senza problema alcuno in breve tempo, nonostante tutto cambiò enormemente da allora. Perse il sorriso sul volto, lasciando spazio ai ricordi riaffiorati. < Mi rifiutai di usare lo sharingan, rifiutavo quel potere. E il tempo passò. > Divenne Chuunin, e per la prima volta iniziò ad inquadrare le proprie abilità Scopri' la sua propensione estrema al genjutsu, un qualcosa definibile per lui un miracolo. Un'abilità unica e particolare, in grado di rispecchiare la propria mente. < Fintanto che non fui rapito dal dainin...il ninja che tu pagasti per mettere a fuoco e fiamme il clan Uchiha. Le vedi queste cicatrici, dopotutto...> Le venature attorno all'occhio sinistro ad essere messe in risalto con tale frase, ricordando il periodo di prigionia nella quale venne totalmente distrutta la sua persona. < Persi in quel luogo la prima parte di me, quando per sopravvivere mi fecero mangiare un mio fratello. Il suo corpo...giorno dopo giorno, saziava la mia fame, distruggeva qualcosa. > Un ricordo estremamente complicato che non è riuscito ancora a raccontare neppure alla persona che lo ha salvato dall'oblio eterno, Kimi. < Z-69 mi salvò, sull'orlo della morte. Ma non fu piu' Katsumi la persona salvata. E' li' che è rinato 0-21. Potere, potere, potere. Uccidevo, mi sporcavo le mani, ancora e ancora. Iniziai a sfruttare il potere dello sharingan per rafforzarmi, iniziai a uccidere e ad accettare patti da chiunque per il potere. > Il braccio sinistro andrebbe a scoprire appena la spalla omonima, per mostrare uno dei sigilli del teletrasporto, imposto su di lui da Ryota. < E soltanto il tempo..mi ha aiutato. > Tornerebbe a silenziare le proprie parole, portando lo sguardo sulla tomba, flettendo il busto in avanti e piegando le ginocchia, per sfiorare appena il nome di Sasuke Uchiha con la mancina. Il proprio chakra si agita nel proprio corpo in modo piuttosto violento, quasi incontrollato, sbalzando per ogni tsubo. [ Chakra on ] [sharingan II tomoe on]

17:59 Hanae:
  [Profondità bosco] E continua a parlare, saltando parti della propria vita che non ha intenzione di esternare verso la lapide che rappresenta la sua piu' grande nemesi. Forse tutto ciò è fatto per se stesso, per poter semplicemente esprimere ciò che vuole per sempre mettere da parte, ovvero il suo passato. Lo indebolisce, lo porta ad essere indebolito da terminati scenari che per lui significano fin troppo. < Per coincidenza, incontrai Yukio Kokketsu. > Adesso qualcuno definibile al pari di un amico, che lo aiuta in molte situazioni e con il quale è sempre in contatto. < C'è stato uno scontro..nel quale mi ha fatto incontrare nuovamente la tortura, un test a dire il vero. Sono entrato nell'Akatsuki, ed è allora che ho iniziato a realizzare qualcosa di cosi' tanto essenziale. > Si parla ancora di mesi precedenti, all'alba della guerra civile di Oto, un tempo piuttosto remoto anche portandoci il solo pensiero. < Guardavo gli Uchiha. Per la prima volta dando forma all'odio infinito che provo tutt'ora nei tuoi confronti. > E' con questa frase che tornerebbe in piedi, mantenendo tuttavia lo sguardo sulla lapide commemorativa. Inspira. < Come potevo...soddisfare questa sete? Come potevo ottenere la mia vendetta su di te? Un morto, un cadavere freddo, nient'altro. E' stato il mio dubbio piu' grande.. > Commenterebbe di conseguenza, ormai bagnato fradicio dalla pioggia che ha imperversato sul proprio capo e sull'intero ambiente. Lo scroscio della pioggia continua a coprire il suono del silenzio, manenendo un distacco tra una frase e l'altra dell'Uchiha. Forse non fa tutto ciò per discutere con Sasuke, ma con se stesso. Forse Sasuke è soltanto un modo per convincersi di non odiare la propria identità, di non odiare la concezione di essere un mostro impiantata in lui da uno dei piu' abili avversari mai visti, che ha giocato con la sua mente fino al risvegliarne una parte sopita. < Mi è stata data una spinta, e finalmente ho aperto gli occhi. L'ho capito, come batterti. Io ho il tuo sangue, il tuo gene, le tue abilità, io ho il tuo stesso sharingan e il tuo stesso aspetto. > Un sorriso a manifestarsi nuovamente sul volto dello stesso Uchiha, che sta per giungere a ciò che è il momento Clou di questo infinito parlare da solo. < Ho aspettato infinito tempo..per poterti dire ciò. > Passi ad esser mossi in avanti, oltrepassando la lapide e avvicinandosi all'enorme muro sul quale vi è inciso il simbolo Uchiha. Il chakra scorre ancora piu' violento nel corpo, lascia semplicemente che si muova, alimentando la fiamma dell'odio. Lo sharingan a pulsare, in attesa delle parole dell'Uchiha, che cambieranno per un'altra volta ancora i suoi prossimo obiettivi. [ chakra on ] [ sharingan II tomoe]

18:12 Hanae:
  [Profondità bosco] Il bracico sinistro a sollevarsi, per sfiorare il simbolo del clan Uchiha, il ventaglio che da sempre ha affiancato la sua vita, il suo stile, il suo modo di fare. In lui è iniziata ad ardere una fiamma diversa dal puro odio, e tutto questo grazie a ciò che ha deciso di fare. < Ti odio, Sasuke Uchiha. Ti odio cosi' tanto dal volerti distruggere. > Il sorriso permane sul volto, e ne segue una risata, maniacale, che soffoca dopo pochi istanti lasciando nuovamente spazio ad un freddo sguardo, totalmente in contrasto con la fiamma che metaforicamente lo avvolge. < Ti odio. E giusto o sbagliato ho trovato la mia vita. Ho chiuso gli occhi per troppo tempo, eppure..ho realizzato cosa voglio fare. Diventerò te, Sasuke, anzi..diventerò piu' di te! > Sorride, voltandosi in direzione dell'incisione del suo nome e semplicemente stringendo i pugni. Agli occhi una piccola macchietta nera ad apparire opaca, intermittente, che ad ogni parola, ad ogni frase, si fa sempre meno chiara, acquisendo profondità, presenza. < Seguirò la tua scia di oscurità e la renderò mia. Raggiungerò tutto ciò che tu hai raggiunto, ti sostituirò in qualunque cosa, e poi..ti supererò. > L'ha detto, ciò che da sempre ha voluto in qualche modo esternare, ma che mai ha potuto fare, sapendo di non essere pronto. Lo sente il proprio potere, estremamente evoluto, infinitamente piu' potente rispetto all'inizio, al momento nel quale veniva considerato difettoso. Adesso puo' piegare i suoi avversari senza donargli altro che uno sguardo, adesso tutti i cloni lo devono guardare con il dovuto rispetto, come se fosse superiore, come se fosse piu' vicino a Sasuke di chiunque altro. < E' un addio. > affermerebbe, poco dopo. < Non tornerò qui fino al momento nel quale potrò distruggere questa lapide. > Passi mossi alle proprie spalle, portandosi a qualche decina di centimetri dalla lapida. Le ghiandole salivari ad essere riempite, per poi emettere con un getto d'aria dai propri polmoni uno sputo, che colpirebbe l'incisione del nome di Sasuke. < Chi era...il clone difettoso?> Una domanda, prima che L'Uchiha si volti, per allontanarsi definitivamente dal luogo. Le tre tomoe a stabilizzarsi nel suo sguardo, colmo dei suoi sentimenti. [ END ]

Giocata per sbloccare lo sharingan a III tomoe, nella quale Katsumi si dirige ad una lapide commemorativa di Sasuke all'interno del bosco della morte. Racconta la sua storia davanti alla lapide, infine sputandoci sopra e andandosene.