Introduzione: Una missione ostacolata.

Quest

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18:26 Kioku:
  [Cella] Freddo cemento, così come il terreno e l’aria pungente che accarezzerebbe la pelle di Akendo, la folta chioma sezza e poco fluente, due giorni in quel porcile, facile immaginarsi la sporcizia presente in tali lochi, non che siano poco familiari al Rikudo Sennin, del resto è nato umano come tutti gli altri, anzi forse anche meno di un umano date le condizioni di dove ah vissuto ad Oto. Eppure eccolo li, statua buddista immobile sul lettino, non un cenno non un sospiro, a malapena il fievole respiro che serve a dare motore agli organi principali, silente nel suo mondo, per tutti i due giorni di permanenza, in riflessione continua sia su ciò che sta accadendo sia su altre questioni. D’altronde altro non si potrebbe fare e la caciara che gli altri detenuti fanno nelle prigioni pare più che insopportabile ora più che mai che l’irritazione di Akendo comincia ad aumentare, ignaro soprattutto che sta per arrivare l’energumeno di turno intento a servire i pasti, ignaro che sia in vena di fare il gradasso, nulla di meglio ora come ora. Semplici vestiti macchiati dall’odore malsano di quelle celle e della prigione in generale, probabilmente lo stesso Akendo, ma l’odore è l’ultimo dei problemi, uscire e comprendere come mai questo Mikudo si è spinto a tal punto da farli imprigionare, che tutto sia collegato al motivo della sua visita o è solo una conseguenza? Cercherebbe risposte nella sua mente, ma il nome Mikudo se non per sentito dire non darebbe alcuno spunto, infine ecco arrivare l’energumeno, parole che giungerebbero al Seiun, che immobile e silente lascerebbe che le parole dell’inutile insetto scorrano come fiumiciattolo sporco, al culmine della sua esclamazione, semplicemente volgerebbe il capo in direzione di quelle sbarre, cercando il suo viso, mentre le iridi viola-grigio ed il suo sguardo gelido andrebbero a presentarlo, sgranando di un po’ l’occhio destro, ma prima che possa vociare o attuare qualsiasi azione, la faccia dell’uomo sbatterebbe contro le sbarre, schiacciandosi tra alcuni lamenti, la voce alle sue spalle catturerebbe l’attenzione del Rikudo Sennin, difficile ancora ricollegare voce a ricordi, soprattutto dopo anni, ma un volta mostratosi, la benda in particolare richiamerebbe in lui ricordi ormai passati, sangue e dolore versato per Kiri….<oh> una esclamazione, quasi divertita da tale apparizione, ricorda bene …<Fukuzu> un volto come quello difficilmente si dimentica almeno non per Akendo. Ne ascolterebbe la domanda, limitandosi a rispondere in maniera beffarda, se non umoristica…<avevo deciso di controllare un po’ le prigioni di Kiri> risposta ironica quanto evasiva, data per l’appunto in modo da evitare questioni spinose, d’altronde per quanto i ricordi riaffiorino ora come ora Akendo è dietro una cella…Fukuzu no, un motivo vi sarà ed è facile intuirlo….<piuttosto vedo che avete fatto strada da quella notte>….<ragazzo> marcherebbe in maniera forte quell’ultima parola, di certo non per beffeggiarlo, seppur per un breve periodo anche Fukuzu ha avuto modo di conoscere Akendo e di comprendere, fin dove si riesce, quale sia il suo atteggiamento. [chakra off] [equip off]

Come sospettavamo i due membri del team più elevato dell'Akatsuki si vanno in contro subito, rappresentando in questo momento, solo il punto d'un grande puzzle grigio/nero. Tutti vestiti uguali, con camice grige e pantaloni, della variazione del colore citato, fino appunto al nero. Tra le spalle cucito il numero di serie al quale corrispondono. Katsumi non perde tempo in chiacchere, chiedendo al compagno d'avvicinarsi a lui. Spossato dalle condizioni vitali, quanto al tener disattivato il chakra, utile a lui, piu di tutti all'interno di questo triangolo di nuvolette rosse. Le guardie che lo scortavano, ne abbandonano il fianco in breve, così da lasciar avvicinare l'altro nel ritorno dello sguardo dell'Uchiha. Quindici guardie, in tutto. Quaranta carcerati, tra seduti ed in piedi, dall'animo tuttavia pacifico e placido. Qualcuno vi dona uno sguardo con la coda dell'occhio, qualun'altro abbassa il capo come vian occhieggiato da voi. Un parlottare basso e riecheggiante per la struttura del carcere stesso, che presenta soffitti alti, dando modo alla voce di sprigionarsi e tornar addietro. Kurako, dopo aver impastato con successo il chakra, può sentir la veridicità del suo compagno di cella: Un ragazzetto di si e no sedici anni, magrolino, dalla fisicata e l'atteggiamento pressocchè nervoso, rimasto in cella poichè inadatto a star con gli altri. Insomma, lo stesso trattamento riservato ad Akendo. Piuttosto agitato, quest'è vero, dalla lingua lunga e una chiacchera che non finisce più. Dopo aver impastato il chakra, può sentir la forza e l'agilità a cui era ormai abituato invaderlo sotto forma di quell'ondata di chakra, andando ad udir perfettamente da un paio di signori non troppo lontani: <Avrei dovuto farmi gli affari miei, quando Mado-sama voleva comprarsi le mie terre.. Preferisco esser povero...> .. <Ma con ancora una famiglia.> Un filo di voce strozzata, diretta verso l'uomo che vi sta di rimpetto. E sebbene sia una confidenza, tanto modulata quanto necessaria a sfogare la frustrazione dell'uomo, una delle guardie si distacca dall'uscita sull'ala est, che da verso il blocco di Akendo, andando ad eseguire una sostituzione al fine di compier uno spostamento in avanti, colpendo infine con un bastone di bamboo, l'anziano sulla schiena. <Tacere durante il pranzo! Non è l'ora delle chiacchere!> Lo ammutolisce in quel modo, facendo ripiegare l'anziano in avanti, con il volto rigato dalle lacrime. E ruinato dal tempo, fardello infido di tutti noi. Una bacchettata, semplicemente, mentre un oggettino quadrato attaccato all'obi nero della guardia, inizierebbe a lampeggiare di vivido rosso. Una, due, una, due. Spento ed acceso. Dal suo, a quello delle restanti guardie[Secondo quarto d'azione, allarme attivato]. Ci metton qualche istante, ad accorgersene.. Ma, lo fanno. <Abbiamo un problema..> Quanto ci vorrà, prima che capiscano CHI, ha attivato il chakra? Akendo nel mentre, alliscia Fukuzu, oramai non più tanto ragazzino, che spinge la faccia dell'uomo verso le sbarre, facendolo sbavare e lamentare, in rantoli di fastidio, paura, dolore. Il capo s'abbassa, alle parole del Rikudo. <Non quanta ne avrei voluta fare. Del resto, ho deciso che solo delle radici posso vivere.> ... <Ma ho smesso di piangere sul sangue versato> Le labbra che si stortano in una smorfia turbata, mentre le nocche sbiancano per la presa al coppino dell'uomo, tendendole e abbassandolo appena, mentre il vassoio cade in un tonfo a terra, dove la ceramica della tazza di zuppa di miso si rompe. Gli occhi che s'abbassano sul suo stesso quadratino nero sull'obi, visibile anche ad Akendo, che prende a lampeggiare all'unisono con quello delle altre guardie. <Un giro per le prigioni di Kiri..> Constata. <Suppongo che non era in programma, visitarle dall'interno, vero?> L'uomo tenuto dal coppino, vien spostato, in un gesto solo, scaraventato verso il corridoio. <Fukuzu, voi siete pazzo!> Isterica, la voce, taglia l'aria. <Allontanatevi da quell'essere!> La faccia scocciata della vecchia conoscenza, parla per lui, solo diretta ad Akendo, come un silente ammonimento per il guaio in cui s'è cacciato. E quell'ultima parola, posta li, per aprir una vecchia ferita: Vien sempre il tempo per pagare i propri debiti. Le chiavi nella destra, sbattute contro le sbarre della cella. <Vai a comunicare che il problema è più grave di quanto si pensi.> Parla con la guardia, ovviamente, che inciampa sui suoi passi, spostandosi verso le pareti, allontanandosi, mentre infila la chiave nella toppa. <E che nel carcere c'è un disertore.> Una mandata, una seconda, alla terza, la porta della cella, fa uno scatto verso l'esterno, aprendo uno spiraglio ad Akendo. Il secondo mazzo, rivela una chiave piccola, universale con la scritta "A-CK" sul cerchietto. <Aspetta i tuoi ragazzi in questo corridoio, da qui ad arrivare al decimo numero d'una conta, i corridoi saranno chiusi e vuoti. Nan e Zero Ventuno, se sono svegli quanto pensate Venerabile Akendo, verranno da questa parte per recuperarvi. O per recuperare le loro vesti. L'unica porta metallica, da al piano superiore, che sarà inevitabilmente chiuso.> Spiega, infilando le chiavi nella toppa delle manette anti-chakra. <Sono semplici uffici. Civili. Si chiudono dentro per mera paura.>..<Al terzo piano, v'è Rikudo Sado e i procuratori. Avevano una riunione straordinaria proprio oggi.> Le labbra si premono tra loro, facendo scattare le manette. <Saranno pieni di guardie.. Fate attenzione.>

Edit:*Mikudo Sado, dannati nomi giapponesi.

19:09 Hanae:
  [Prigione - Mensa] Rimane attento verso Kurako, mentre quest'ultimo si avvicinerebbe quanto necessario per potergli sussurra un'informazione che non fa che svegliare nell'Uchiha un sorriso, che viene istantaneamente velato dalle circostanze nelle quali si son ritrovati. Non dovrebbero farsi notare piu' del dovuto, e affrontare 15 guardie..beh, non è la cosa migliore, non direttamente almeno. Hanno sicuramente affrontato avversari piu' forti, ma se non si trova il metodo giusto, questo luogo rischia di divenire la loro tomba. Gli importa? Non particolarmente. Forse nell'Uchiha si è sviluppata un'intrinseca e negativa superiorità, per credere che questo posto non potrà contenere lui e i suoi compagni per abbastanza tempo. Non farebbe altro che rimanere silente negli istanti che gli sono necessari per poter impastare il proprio chakra, lasciando che le mani rimangano in vista per chiunque possa voler concentrare su di loro le attenzioni. Occhi a socchiudersi appena. Silenzio e pura concentraszione da parte sua, lasciando momentaneamente da parte l'involucro delle proprie emozioni, lasciando che la mente si liberi da ogni pensiero relativo alla sua situazione, per creare un momentaneo vuoto, per allontanare ogni cosa e ritrovarsi cosi' nella sua mente, in grado di vedere il proprio corpo e in grado di manipolare il chakra. Tenterebbe di mantenere tale concentrazione, per focalizzare all'altezza dei due reni due sfere di energia. La prima, che rappresenta il potere fisico e i suoi relativi aspetti, la seconda, e per lui la piu 'importante, che rappresenta nient'altro che la mente e ogn suo aspetto. Dalla saggezza all'astuzia. Queste due sfere, dunque, tenterebbero di essere indirizzate in un unico vorticare attorno allo stesso asse, per poter dare vita grazie alla rotazione avvenuta ad una reazione di tali energie, che unendosi darebbero vita ad un'unica essenza, il chakra. Se questo fosse stato richiamato con successo sarebbe libero di scorrere per il keirakukei, raggiungendo ogni relativo punto di fuga del chakra per fuoriuscirne e colmare nuovamente il proprio corpo di energia, liberare cosi' il sentimento di oppressione che la mancanza di chakra gli ha dato. Riaprirebbe gli occhi, tentando di cercare lo sguardo del compagno e osservando conseguentemente la situazione. Tante guardie ma molti piu' carcerati. Dovrebbe essere stato in grado di vedere da dove è giunto Kurako, inizialmente, e dovrebbe essere altrettanto conscio dei presenti nel suo blocco. < Akendo, era con te? > Freme all'idea di poter fare qualcosa, ma non deve sprecare l'occasione. Son presenti tre blocchi di prigionia, e loro sono al centro. Due erano occupati da loro, questo presuppone che se Akendo non si trovi nel blocco dal quale è giunto Kurako, il luogo nel quale devono muoversi è il blocco rimanente. Rimane il dubbio del come. Dovrebbe essere stato anche in rado di ascoltare il dialogo avvenuto e tutt'ora dovrebbe poter vedere quello che potrebbe sembrare un rilevatore di chakra, dato il momento nel quale si è azionato, nelle guardie. < Nan, lo sai..> Insomma, dovrebbe sapere che generalmente Katsumi pone domande solo quando ha da porre domande, e non ci gira particolarmente attorno. indi per cui non vuole sapere uno schemino della situazione, ma vuole dire piuttosto che devono trovare il modo di allontanarsi prima che la situazione si complichi per loro, lasciando a dopo il dialogo, e magari anche qualcos'altro.[ Se chakra on > 75/75] [ Tentativo impasto] [vesti burde, lercie e lezze ON]

19:21 Kurako:
  [Carcere] Il suo chakra è ben impastato e pronto all'uso, scorre forte e vigoroso nel corpo dell'anulare sinistro, sente le sue forze tornare alla ribalta, si sente nuovamente vivo e vegeto ed è in quel frangente che sente un vecchio parlare e quella frase gli fan strizzare gli occhi, guarda Katsumi. Lo sguardo del Senjuu cambia ma non di molto, si è innervosito, cosa ha fatto questo Mikudo, chi è in realtà? Devono scoprirlo perchè da quelle parole non può essere una persona come si deve quanto piuttosto un dittatore, qualcuno da far fuori o da rimettere in riga al più presto. L'energia sprigionata dal richiamo del chakra comincia a farsi sentire ulteriormente nel suo corpo, vorrebbe usufruirne ma non può, non ancora almeno<Dobbiamo recuperare Akendo e andare nell'ufficio di questo Mikudo..>prende fiato nel pronunciare suddette parole<Noi ci troviamo alla mensa, proprio nel centro della prigione. Tu provieni da nord della tua cella d'isolamento, io da ovest ed essendo questa prigione triangolare e divisa in tre blocchi, Akendo è nell'ala est e dobbiamo arrivare li il prima possibile>sa che è rischioso ma devono fare un po' di casino se vogliono uscire da quel luogo. Le manette non può toglierle ed è il principale problema<Quel vecchio laggiù, quello bastonato>non lo indica ma lo accenna soltanto<Ha perso la famiglia per colpa di questo Mikudo. Non mi convince, non ci hanno portati qui per parlare. Dobbiamo scoprire la verità su questa faccenda e ci serve Akendo per andare avanti>finisce di parlare verso l'Uchiha; il suo cervello cerca di elaborare una strategia e nel mentre il chakra si movimenta andando a sperdersi per tutto il corpo del ragazzo ma la parte prescelta è la testa, il luogo più alto del corpo e quello dove sono situati i bulbi oculare del Senjuu. Il chakra andrebbe ad avvolgerli attraverso un cerchio, una patina color azzurro che gira intorno ad essi in modo sempre più veloce e preciso cercando di infondere quanta più energia può, cerca di sprigionare quel potere sopito situato all'interno de quegli occhi nuovi; l'energia immessa è sempre di più, aumenta in ogni istante per poi formare un vortice appuntito che andrebbe a bucare gli occhi cercando, con un ultima spinta, di penetrarli e infondere potere in essi. Se ci fosse riuscito il chakra entrerebbe in circolo nei bulbi oculari facendoli divenire di un colore rosso cremisi, le pupille permangono nere mentre sopra di esse si vanno a creare due piccole gocce chiamate tomoe, lo sharingan viene risvegliato. La vista del ragazzo aumenta, tutto nero con sfumature di rosso, percepisce il chakra che lo circonda e osserva le guardie per capirne, almeno, il livello<Io sono venuto da li>indicando il corridoio da cui proviene<Tu da questa parte>indicando da dove viene Katsumi<Akendo si trova in quella direzione>infine indica l'est dove dovrebbe trovarsi il loro sensei. Improvvisamente scatta l'allarme, le luci si fanno rosse e tutto è scombussolato, sente quella voce parlare e un sorriso si formerebbe sul viso del ragazzo<Perfetto, mischiamoci tra i carcerati e dirigiamoci verso il Rikudo. Facciamo in fretta, non abbiamo molto tempo>detto questo, se Katsumi decidesse di seguirlo comincerebbe a camminare mischiandosi tra la folle di gente che molto probabilmente deve essersi allarmata per questo piccolo inconveniente. Cammina tra di loro facendo in modo di non essere distinto da tutti gli altri. [Chakra 98/100][Se Sharingan II, primi 2/4]

20:06 Kioku:
  [Cella] Dunque ecco che il passato torna sempre a galla, infimo e infame, attanaglia le persone fino a strangolarle, tra sensi di colpa e dubbi. Evidente che questo non funzioni sul Rikudo Sennin il cui passato sembra essere sceso a patti con lo stesso e non il contrario, data la forte mente, se non altro nel caso di quest’ultimo e in questa situazione il passato sembra sorridergli favorevole con la benevolenza die Kami, difatti, Fukuzu lascerebbe la presa sul gringo essere, vociandogli alcuni ordini, mentre lo sguardo attento del Rikudo Sennin osserverebbe la lucina colorarsi ad intermittenza….qualcosa sta accadendo. Le parole del passato lo raggiungerebbero, mentre la porta si aprirebbe, sangue per sangue…debito per debito, così ascoltando i consigli di Fukuzu, le manette anti-chakra cadrebbero al suolo, liberando il Seiun dalla costrizione delle catene e dal sigillo sul chakra, che ora libero comincerebbe ad urlare furioso, in attesa di uscire. Un lento sospiro prima di vociare alcune parole…..< sangue per sangue…debito per debito> parole che andrebbero sussurrate in direzione del ragazzo di Kiri, con questo tutto si concluderebbe, capitolo del passato concluso a quanto pare ma chissà, lo lascerebbe così scomparire onde evitare che passi nei guai, non che gli interessi ormai più di tanto, seppur compiaciuto da questa piega di eventi, infondo, non si può dire che non fosse stato calcolato in uno dei molteplici scenari che aveva partorito nella sua mente, lentamente ambedue le braccia si porterebbero all’altezza dello stomaco, intrecciando le mani, comporrebbe così il sigillo caprino nel mentre, con totale disinvoltura e calma, chiamerebbe a se l’energia psichica e quella mentale, energie fonte del potere di un ninja, racchiuse nella mente e nel corpo stesso, chiamate al proprio dovere, le condurrebbe alla bocca dello stomaco ove a quel punto, in un vortice frenetico tenterebbe di unirle, donando così vita al chakra, potere di un ninja. Attenderebbe quanto basti prima di uscire dalla porta, spalancandola con violenza, occhiate al corridoio e alle celle, volendo potrebbe liberare chiunque ma perché farlo? A che pro? Scatenare una rivolta? Non è di certo un salvatore ne un patriota, se vorranno salvarsi dovranno farlo con i propri mezzi, un sospiro, in attesa della venuta dei due membri dell’Akatsuki, mentre, le palpebre si lascerebbero andare ad un sonno improvviso, pochi istanti prima di evocare il santo chakra e dirigerlo verso gli Tsubo presenti nel condotto oculare, li, inonderebbe di chakra stesso ogni punto di fuga presente, irrorando i bulbi oculari del proprio chakra…il risveglio è imminente. Se vi fosse riuscito oltre al richiamo del chakra, allo schiudersi delle palpebre, il Rinnegan si ridesterebbe dal suo lungo sonno, pronto…a mietere vittime. [se chakra] [tentativo d’impasto] [se 100/100 chakra] [se rinnegan on] [ se 94/100 chakra]

Kurako e Katsumi vedon abbastanza lontano da prevenire una situazione ovvia: Il caos. Due delle guardie si metton al centro perfetto dell'esagono che rappresenta la mensa, intimando a tutti di stare tranquilli ed al loro posto. Ma ecco che, un uomo del tavolo che fronteggia quello dell'anziano, s'alza in piedi andando a urlargli addosso. <Sta lontano da quel signore, feccia! Sai solo prendertela con un anziano che non vede una goccia del suo chakra da anni!> Le mani unite in quelle manette, che pensa d'esser anti-chakra, sbatton a pugni uniti sul tavolo. <Toglimi queste manette ed affrontami da uomo!!> Par un secondo, da quella scena, in cui il putiferio si scatena, portando alla luce il come i carcerati sappiano mantenere loro stessi l'ordine per primi. S'alza in piedi. Uno. Un'altro. Undici carcerati. Poi venti. Sono tanti, troppi, anche per quindici guardie. Basta solo saperli sfruttare sapientemente. Tutti, s'alzano, andando ad incentrarsi tra i tavoli, tra le sedie, tra gli spazi vuoti, battendo e facendo un fracasso che raggiungerà il Rikudo stesso. <AVANTI!>..<TOGLIETECI LE MANETTE!!> Urli rochi, striduli, voci diverse che inneggiano alla giustizia nei confronti dell'anziano percosso, ora riverso sul tavolo, ancora dolorante. La goccia che fa traboccar il vaso, è proprio ZICO OBORO, un ragazzo pallido, dai capelli scuri come la pece e una cicatrice che solca la gota destra, profonda, fino alla base del mento e i vestiti classici dell'isolamento. Sporchi e puzzolenti. "ZO672 - NON APRIRE - Zico Oboro". Una scritta che Katsumi può riportare benissimo alla mente, collegandola alla cella blindata proprio di fronte alla sua. Allarga i gomiti avvicinandosi a passo sicuro, tra la calca e la folla, andando a rigirar il collo e spaccar i primi anelli della cervicale, proprio della guardia che ha colpito il vecchio. Un secondo, che pare un soffio. E dopo il tonfo di questo cadavere, il caos. Ma, non tutto è liscio come si spera, le chiusure automatiche dei corridoi ai blocchi, sono attive, lampeggiano e ora [dal 2° quarto d'azione] si stanno chiudendo producendo un rumore stridulo. <SBARRATE LE PORTE! GUARDIA A TERRA! CHI HA LIBERATO ZICO OBORO DALL'ISOLAMENTO?!?> Una voce tuona, mentre quel ragazzo -venticinque anni circa- si volta verso il duo, con una luce folle e spenta negli occhi ambrati. Non li ostacola in alcun modo, anzi, sembra appoggiarli. Che abbia sentito tutto quello che Kurako ha riferito nell'orecchio a Katsumi? Akendo nel mentre, ascolta quel ragazzo che, di tutta risposta, abbassa il capo lasciando cadere le manette a terra, all'interno della cella, distogliendo lo sguardo dall'allontanarsi del Rikudo dal loco, che potrà sentir l'avvenuto impasto e richiamo del rinnegan. <Siamo pari, ora.> In un filo di voce, sovrastato dal continuo frastuono proveniente dalla mensa. Non una guardia passa per le celle vuote. E chi v'è dentro, inizia solo ora a battere con forza oggetti metallici contro le sbarre. Voglion far parte anche loro, di quella rivolta. [Distanza Akendo-porta di ferro: 13 mt. -nel centro del corridoio circa-.][Distanza Kurako/Katsumi-porta di ferro: 22mt.]

20:36 Hanae:
  [Prigione - Mensa] Una situazione imprevista, questo caos, quantomeno da parte dello stesso Katsumi, che con un solo sguardo avrebbe pensato che nessuno avrebbe osato iniziare una rivolta. Anzi, il piano originario era di crearlo lui stesso il caos, ma pare che questa opzione sia diventata non necessaria, sta per nascere il conflitto, e resterebbe volentieri a vederlo. Ma non farà cosi', nonostante voglia lasciare nient'altro che un regalino extra. Lo sguardo andrebbe a cercare una qualunque guardia tra le presenti, se fosse possibile riconoscerlo da qualche segno quale i movimenti del corpo, ed eventuali, cercherebbe una guardia particolarmente nervosa. Lo sguardo scivolerebbe su essa, e repentinamente il chakra verrebbe fatto emergere dai propri Tsubo in un'ondata non particolarmente elevata che verrebbe plasmata come se fosse una ragnatela che inesorabilmente attanaglierebbe la mente della guardia. Sarebbe cosi', che si creeerebbe un sottile collegamento tra le due menti, e da parte di Katsumi, si darebbe avvio ad un'illusione uditiva. La guardia sentirà dei prigionieri sussurrare, alcuni dei pochi seduti, sempre che ne rimangano. "Funziona. Le due guardie che scortavano il tipo in isolamento...hanno fatto proprio un bel lavoro a spifferare ciò che riguarda le manette ai prigionieri. Appena nascerà il caos uccideranno da dietro le altre, e potremo scappare. " Il genjutsu finisce cosi' come nasce, dal momento che non ha decisamente il tempo di plasmare maggiormente il genjutsu. Tuttavia, questo dovrebbe permettere di mettere in contro tra di loro anche alleati. Assisterebbe alla situazione che in ogni caso si sarebbe creata, ascoltando il nome pronunciato e ricollegandolo ad uno dei membri dell'isolamento. Zico Oboro. Ne identifica la figura, con la quale ha l'occasione di poterne incrociare lo sguardo. Li sta aiutando? Sguardo a voltarsi subito dopo, quando la mente ricorda che è il caso di muoversi, e cosi' farebbe. Gambe a divaricarsi leggermente e ginocchia a piegarsi appena. Busto invece a flettersi appena in avanti, cercando una traiettoria priva di persone per poter raggiungere il portone in ferro che si chiuderà a breve. Da tale posizione, tramite l'ausilio della gamba destra, tenterebbe di eseguire uno scatto fulmineo in direzione rettilinea, per poter superare rapidamente la soglia dei 22 metri, e compierne 25. Se riuscisse, dovrebbe anche vedere il Sannin. < Non dirò grazie a quell'Oboro se morirà li' dentro. > Un sussurro, che vorrebbe lasciare a se. [ Chakra 69/75 - Illusione ad un senso - Udito ] [ Gen 110 - 2/4 gen 1/4 scatto - agilità 51 - distanza massima in 1/4 = 25 metri]

20:40 Kurako:
  [Carcere] I carcerati, come previsto, si ribellano per quell'uomo steso a terra, tutti si alzano, sono numerosi, molto di più di quanto si possa pensare e il sorriso sul volto del Senjuu aumenta, tutti reclamano la libertà ma la vera domanda è perchè sono dentro. Questo Mikudo pare un uomo losco, senza scrupoli e probabilmente tutti quelli la dentro sono innocenti, sono truffati ma questo lo può scoprire solo una volta giunto a destinazione; tutto va a loro favore ma uno strano rumore attira l'attenzione del ragazzo, le porte si stanno chiudendo e le vie di fuga vengono interrotte<Maledizione>impreca il ragazzo, la folle è tanta e passare è difficile, specialmente con la frette che lo perseguita. Il cervello si movimenta cominciando a pensare a un piano e cercando di farsi venire qualche idea ma poi eccola, il colpo di genio che lo caratterizza; sente il nome di Zico Oboro e la parola isolamento, tanto basta per etichettarlo come pericoloso ed è quello che gli serve. Durante la strada parlerebbe a bassa voce ai carcerati<Zico Oboro ha cominciato la sua ribellione. Liberate la strada per le porte e uniamoci a lui. Abbasso Mikudo Sado>parole svelte e precise che vanno a minare la rabbia dei carcerati nei confronti del loro carceriere. Lo sharingan passa ancora a guardare ogni singola guardia e per un attimo posa lo sguardo sull'Oboro per verificarne il livello di potenza effettivo ma tutto questo diviene superfluo alla vista della missione che devono svolgere. Katsumi dovrebbe ancora essere dietro di lui pronto a seguirlo verso la porta, nel frattempo ha operato con una sua illusione, vede e sente il flusso di chakra espandersi ma senza colpirlo ma non c'è tempo da perdere, devono muoversi il più in fretta possibile. Se il suo piano va a buon fine il Senjuu caricherebbe il chakra negli arti inferiori, fletterebbe le gambe, la schiena diritta, destro in avanti e sinistro indietro con il piede che fa da perno sollevato leggermente; carica la forza nel piede sinistro per poi tentare di spingersi in avanti tentanto di eseguire uno scatto fino alla porta di ferra. Muove le leve inferiori una dopo l'altra senza sosta cercando di macinare quei metri nel minor tempo possibile e se ci fosse riuscito dovrebbe essere arrivato e quindi aver sorpassato la porta prima che questa si chiuda definitivamente impedendogli di uscire. [Chakra 96/100][Sharingan II][1/4 scatto in avanti di 22 metri - max 35 metri in 1/4]

20:44 Kurako:
  [Carcere] edit [agilità 80]

21:11 Kioku:
  [Cella--->corridoio est] A quanto pare i sospetti erano fondati, qualcosa sta per accadere….un forte boato ed urla, quasi come una ola prenderebbe vita dal fondo del corridoio, coinvolgendo man mano ogni singola cella, rumore di piatti sbattuti, urla e grida, l’intero carcere è in fermento, perché no d’alto canto? La possibilità di ribellarsi e fuggire ora sono più alte che mai, eppure allarmi verrebbero attivate, lentamente le chiusure comincerebbero a sigillarsi, questo è il momento per Katsumi e Kurako di apparire come per magia, anche se ora come ora difficilmente delle mura potrebbero trattenerlo ora risvegliato il potere dell’eremita delle sei vie. Nel mentre rifletterebbe sul da farsi, le urla, comincerebbero a disturbarlo, socchiuderebbe leggermente le palpebre, un sospiro, le urla aumenterebbero, un secondo sospiro, saliva e urla fenderebbero le sbarre delle celle, un tic al sopracciglio destro, pochi passi in avanti, mentre il braccio destro si leverebbe dal fianco, parallelo al terreno con il palmo aperto rivolto verso uno dei tanti carcerati, probabilmente il più bavoso e rumoroso…<taci> nulla di più, mentre tenterebbe di dare forma, grazie al potere del rinnegan, la volontà di piegare a se le leggi del mondo di cui egli è custode, tenterebbe così di creare una sorta di sfera repulsiva nata dalla modifica della gravità presente, in grado di respingere ogni cosa. Se ciò avesse successo, la cella destra imploderebbe letteralmente con tanto di carcerato, creando un buco, quanto basta per evitare che il resto delle celle ne rimanesse coinvolto, creando possibilità di fuga da parte degli altri carcerati…non sia mai. Il silenzio dovrebbe ora essere calato in quel corridoio, le chiavi delle porte e delle manette anti-chakra ancora nella sua mano sinistra, lasciato da Fukuzu precedentemente, uno sguardo alle celle rimanenti, che si estendono per tutto il corridoio….lentamente le lascerebbe scivolare a terra, esattamente in mezzo a due celle dei carcerati, per poi inspirare aria e vociare un ultima volta…..<ed ora>….<CANI><se volete liberarvi, scannatevi, sbranatevi, mordete le sbarre e sfondatevi il cranio se volete realmente liberarvi, la libertà è a pochi metri di distanza> nulla di più retrocedendo di qualche metro e poggiandosi con la schiena sul muro, inclinando il ginocchio sinistro, poggiando la pianta del piede sullo stesso muro, infine incrocerebbe le braccia…un ordine, un gioco…un passatempo per sollazzarlo…bestie nulla di più. Un sorriso…il suo sorriso, in attesa che il duo arrivi, chissà magari a godersi lo spettacolo. [se shinra tensei] [se chakra 81/100] ] [ninjutsu: 200]

Il tempo stringe e il piano terra, diventa un vero putiferio. Tant'è che la voce di entrambi, non è che una variazione minima di urli e lamenti, pestaggi, partiti tutti da quel Zico Oboro. Non è un nome rinomato, se non esclusivamente dentro il carcere del Mikudo. I due passano senza problemi oltre il chiudersi delle porte, portandosi avanti con largo anticipo. Ma nessuno fa in tempo a nortarli, che già uno sbattere metallico li lascia schiavi di luci artificiali, rendendo il casino della mensa, semplicemente un vociare ovattato e lontano. La porta metallica è li, è chiaramente aperta sebbene la scritta notifichi: "Solo agli addetti". Ma, importa qualcosa a qualcuno? Ovviamente no. All'arrivo, in fretta e furia dei due, gli occhi non possono che avvalersi dello spettacolo offerto da Akendo. Una cella è tinta di rosso, rosa, vesti strappate. Parti d'arti in minimi pezzi: dita, interiora, cervello. Con le sbarre ricurve verso l'esterno come steli di fiore senza vita alcuna. E quel mazzo di chiavi. Nel centro prefetto tra due celle. Per un istante, il silenzio cade immobile. Si guardano. Guardano le chiavi. Un minuto spaccato, prima di fiondarsi verso di queste, con il braccio destro teso ad affarrarle, le dita che si muovo. Il viso contro le sbarre, rigato, rosso. E il braccio opposto teso ad ostacolare l'altro. <Stai lontano.. Sono qui dentro da più di te!> Sibilii bassi, mentre quello di destra, afferra un lembo di capelli dell'altro, sbattendogli la testa contro le sbarre. <NO!> A denti stretti, lo percuote ripetutamente, divenendo solo una sfiziosa immagine di sfondo. La porta è li. I ragazzi sono arrivati da un pezzo. E una voce fin troppo lontana urla:: "COS'E' QUESTO CASINO!?" .. Beh, non resta che proseguire, no? [FIN.]

Intro alla big quest!