Rasshingu

Quest

Giocata di Corporazione

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con Kimi, Yama

Yama tira un D10 e fa 2

Siamo qui riuniti ai campi di addestramento per una nuova lezione, sì forse l’inizio è troppo pomposo ma insomma lo stesso sensei che attende Yama non è una personcina proprio a modo e terra a terra. Se ne sta serio, in piedi al centro del campo di addestramento, la lunga katana in un elegante fodero nero sene sta sulla sua destra, impugnatura verde scuro, lo stesso colore del kimono da lui indossato. Tipici calzari dell’epoca edo ai piedi, calze bianche e pesanti per tenere al caldo i suoi piedi. I capelli sono abbastanza lunghi, arrivano a sfiorare le spalle, castano scuro, lisci e divisi da una riga in mezzo, il volto fine e tagliente. Occhiali dalla montatura dorata sul volto, due cerchietti accanto al naso, davanti alle iridi castane proprio come il suo crine. Le mani sono incrociate sul suo ventre, la mano sinistra che poggia dolcemente sull’elsa della katana, attente lui con una placida calma che non trascende comunque la severità e la rigidità ben presenti su quel volto. Un orgoglio antico si legge in lui, una forza che viene trasmessa da quella semplice postura così composta e sicura da far quasi temere un suo veloce attacco, non è in posizione da compatimento, non ha la spada sguainata ma basta guardarlo per comprendere che non gli ci vorrebbe di certo tanto tempo per farlo, una minaccia non troppo silenziosa, un samurai per scelta e forse anche per dipendenza. Il luogo al momento è deserto e forse proprio a causa di quella figura che svetta al centro dei campi di addestramento, insomma probabilmente ha fatto smammare un po’ tutti i ninja precedentemente lì per allenarsi. Il sole è appena coperto dalle nuvole che a tratti transitano davanti alla luce a causa di quel venticello lieve ma comunque freddo che attraversa il luogo, eppure lui resta immobile, solo i capelli e i lembi del kimono svolazzano danzando dolcemente

il sensei: http://static.zerochan.net/Keisuke.Sannan.full.169928.jpg

15:35 Yama:
  [Campi | Extemp post cura] Campi d’addestramento, altro giorno di allenamento arriva per il biondino non poco dopo le sue cure, e per dirla tutta dopo una lettera dei kami Kashin che porta il giovane a portare la wakizashi al fianco sinistro per uno degli insegnamenti a riguardo. Maglione marrone richiuso e usato anche stavolta, il biondo sicuramente puntante sul risparmio indossa un paio di blue jeans strappati e abbrustoliti con qualche segno qua e là a denotare l’ultimo Katon subito. Ai piedi un paio di sandali blu acceso, in testa un copri fronte del medesimo colore, mentre qualche cerotto ancora non sembra mancare, denotante una uscita alquanto recente. Non mancano strumenti oltre alla wakizashi nera c’è da dire, al momento rinfoderata, il biondino porterebbe infatti con se due porta kunai e shuriken, comprendenti in essi almeno nove Kunai a tre punte, nove shuriken a spirale, e due carte bomba nei contenitori per ogni categoria d’arma. Ben cosciente di dover tener la bocca chiusa il ragazzo entrerebbe guardandosi ben attorno, con bocca ben chiusa per questioni di discrezione, rispetto per un maestro samurai potrebbe trovarsi d’avanti, o al contrario addirittura indisciplinatezza se si volesse credere il contrario (?). Basso sul metro e sessanta, nonché robusto come uno scricciolo, il giovane genin alzerebbe le mani all’altezza del petto e le unirebbe componendo il sigillo della capra, cui è solito far ricorso per concentrarsi per bene prima di tecniche o lezioni. Il giovane si concentrerebbe su zona del terzo occhio e zona dello stomaco per cercare di richiamare due energie distanti e distinte, psichica e fisica, che man mano cercherebbe di dosare ed equilibrare cercando di dare a entrambi la medesima quantità a lui necessaria. Non appena raggiunto l’equilibrio tra le due queste verrebbero dirette verso lo stomaco a metà strada tra entrambe, un violento vortice interno mescolerebbe in maniera antioraria ed omogenea le due energie, fin quando una sensazione intensa di calore donerebbe al biondo coscienza della creazione di un impasto delle due. Un modo per ricorrere a tecniche o trucchetti da apprendere probabilmente, al giovane shinobi non resta che sciogliere il sigillo e porre la sinistra sul fodero per la wakizashi, nel tentativo evidente di farsi notare dal severo samurai cui man mano s’avvicinerebbe, scrutandone perplesso la presenza. [tentativo impasto] [Chk 20/20] [Equip: Coprifronte | Wakizashi | 9 Shuriken a spirale ( di cui due con carte bomba ) | 9 Kunai a tre punte ( di cui 2 con carte bomba ) ]

Attende ancora qualche attimo, non deve aspettare molto prima che il biondino faccia il suo ingresso nel campo visivo. Lo sguardo mentre richiama il chakra e semplicemente sospira. China appena il capo in segno di saluto appena quest’ultimo si avvicina ed è a portata di orecchio <dovresti curare di più il tuo vestiario> lo sgrida lui, con una nota calda nella voce, qualcosa di simile all’affetto, insomma sì è un sensei duro ma forse ai suoi allievi ci tiene davvero <l’ordine interiore inizia dal controllo e la pulizia del corpo e ciò che ci circonda> continua con quella lavata di capo, insomma quell’appunto che gli viene fatto. Similmente anche lui ora va ad estrarre quella katana muovendosi elegantemente e anche con una certa lentezza, usa la mano sinistra nell’estrazione rivelando così quel suo piccolo difetto, se così vogliamo chiamarlo, quella particolarità che lo rende in grado di differenziarlo dal resto del mondo e della corporazione: è mancino. Ad ogni modo la presa è salda e lui si muove normalmente, no non si sta allenando quella appare proprio come la sua mano prediletta nel combattimento con la spada <se hai richiamato il chakra possiamo procedere> e detto ciò lui va a prendere profondo respiro, si concentra per poi lasciar scorrere il proprio chakra, lasciarlo fuoriuscire dai punti di fuga della mano e del braccio così da ricoprire poi la lama, interamente per tutta la sua lunghezza. Si volta quindi dando il fianco destro al ragazzo per poi limitarsi ad eseguire un affondo in avanti. Il braccio sinistro che si piega con il gomito che va a toccare il suo busto, la sinistra che si alza, il ginocchio si piega e poi eccolo spostare tutto il peso del corpo in avanti così da ricadere sempre sulla gamba sinistra, che attutisce il colpo rimanendo flesso, mentre il braccio si distende in un gesto secco e sicuro, dotato di forza. Ora un dardo parte in avanti, staccandosi nella lama e andando a scontrarsi con un masso situato poco più lontano <questo è il Rasshingu> inizia la spiegazione tornando a voltarsi verso il ragazzo e rinfoderando l’arma <per utilizzarla dovrai ricoprire la tua lama con il chakra e poi imprimere forza ad un colpo, potrai menare poi sia un fendente che un semplice affondo, l’energia scaturita dal colpo proseguirà nella direzione che gli avrai dato andando così a colpire il nemico. Prova ora> e detto ciò torna a riunire le braccia al petto, palmo sinistro sempre sull’elsa

16:32 Yama:
  [Campi | Extemp post cura] Il giovane col pollice destro poggiato sullo tsuba s’avvicina al maestro trascinando i passi per avvicinarsi, un modo per evitare di essere sbilanciati al minimo attacco ed essere pronto ad una posizione combattiva qualunque essa sia < lo farei se avessi denaro senz’altro > perché ammettiamo per quanto il maestro possa apparire severo, ispira nel biondo uno tra i più profondi rispetti, parole usate ad offenderlo zero se non tramite eufemismi, stesso potrebbe dirsi per il giovane che per compensare la mancanza d’abito piegherebbe leggermente la schiena in avanti tenendo lo sguardo sul diretto superiore, tenendo la wakizashi sempre pronta allo sfoderamento. Il pollice sinistro che rimarrebbe sempre sullo tsuba pronto a sguainare, verrebbe mosso leggermente verso destra per fare pressione, l’ottone più evidente della lama verrebbe reso evidente poco dopo aver ripreso posizione, con la schiena tornata retta. Concluse le cerimonie la destra si poggerebbe sull’impugnatura per eseguire pian piano la sua estrazione, la destra è la prima mano che impugnerebbe la lama di fatti poi dirigendo la lama verso il basso la sinistra seguirebbe la mano stessa impugnando la lama con entrambe. Nel frattempo che la lenta estrazione avrebbe corso la gamba destra verrebbe mossa e piegata in avanti, tenendo per equilibrarsi la sinistra tesa dietro, verrebbe tenuta lieve la distanza dalle due quasi ad un passo di distanza. Con lo sguardo attento all’esecuzione del colpo lo sguardo rimarrebbe intanto attento verso il maestro e la schiena dritta, il giovane manterrebbe rilassato il manico all’altezza dei fianchi, la lama distante ben 45° d’angolazione dalle sue gambe verrebbe mantenuta da lui mantenuta verso l’interno, s’intende la parte tagliente. Non ci vorrebbe molto dopo l’esecuzione del colpo che il giovane faccia scorrere il suo chakra verso la lama < uh, credo di aver capito > dopo aver tentato di spostare la sinistra indietro verso la sua sinistra ed aver richiamato la destra il giovane tenterebbe inizialmente di girarsi a sinistra di 45° per non colpire il maestro, dopo di chè farebbe ruotare con le mani la parte tagliente verso l’esterno per un ridoppio. Dalla sua bassa guardia il giovane tenterebbe di effettuare a vuoto un colpo violento dal basso verso l’alto, da destra verso sinistra, usando lo stesso principio di un semplice lancio quasi, il giovane tenterebbe al contempo di rilasciare il chakra immesso poco prima cercando di fare viaggiare una sferzata in obliqua ben diversa dai suggerimenti imposti < uh, affondo fendente, ….. così va bene lo stesso ? > beh cosi almeno accadrebbe in caso di successo, domandando tanto di conferma al sensei. Eseguito il colpo sia destra che sinistra manterrebbero alta guardia della lama rivolta verso l’alto, la parte tagliente rimarrebbe immobile verso il cielo fino ad ulteriori istruzioni. [Tentativo Rasshingu] [Chk 15/20] [Equip: Coprifronte | Wakizashi | 9 Shuriken a spirale ( di cui due con carte bomba ) | 9 Kunai a tre punte ( di cui 2 con carte bomba ) ]

Mentre il genin risponde al suo appunto lui si limita a camminare elegante, si sposta da una eventuale traiettoria di colpo limitandosi ad andare dietro di lui, così da essere abbastanza sicuro, le mani non si spostano mai dal suo busto, la sinistra perennemente sull’elsa <la cura personale trascende il denaro> replica lui <la cura nei tuoi abiti deve essere la stessa che riservi per le tue lame> continua con quella piccola spiegazione di stile, se così vogliamo chiamarla <indossa sempre abiti integri e ben stirati, non è importante la fattura del tessuto ma come lo si indossa e l’ambiente in cui lo si fa> da quando i samurai danno lezioni di moda? Beh da quando si ha davanti un sensei che ha abbracciato completamente quella via e quello stile di vita al punto da utilizzare i dogmi e le conoscenze in ogni ambito pratico persino nell’abbigliamento. Ad ogni modo lui osserva il tentativo del ragazzo che riesce per quanto debolmente, annuisce quindi <allenati, hai molto da lavorare ma hai appreso la tecnica comprendendone lo svolgimento> e detto questo si limita a chinare nuovamente il capo, sperando che l’altro intanto si sia voltato. Un segno di saluto prima di dileguarsi silenzioso come è arrivato, orgoglioso e con la schiena ben ritta, il passo nobile ed elegante, un combattente forgiato e tutto d’un pezzo. [end]

17:04 Yama:
  [Campi | Extemp post cura] Cura personale, ecco oggi sembra aver appreso una lezione di vita nel vero senso della parola, forse < uhm, Aye > sull’orfano forse si può vedere un’espressione di dubbio, ma poco da fare, ha da farsi una ragione sulla lezione di galateo < uhm, qualcosa di semplice dovrei riuscire a trovarla in giro forse, bah > chissà se la cosa non gli eviti ramanzine in futuro del resto. Eseguito il colpo, il giovane abbasserebbe la lama e la porterebbe bassa verso la posizione iniziale < oh, mi scusi > impacciato il suo modo di voltarsi, che vedrebbe un lieve inchino dalla bassa posizione di guardia come saluto < grazie sentito per tutto > nonché come il massimo ringraziamento che dovrebbe riuscire a contraccambiare. Visto allontanare il maestro il giovane farebbe due passi all’indietro, la destra accompagnerebbe con cura la wakizashi nel fodero per quanto lentamente, per poi dirigersi probabilmente verso casa o le mura, forse (?). [End]

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