La scimmietta di Kagegakure
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Giocata del 27/02/2023 dalle 17:06 alle 20:32 nella chat "Bosco Centrale"
[Bosco centrale] Nuovo giorno e nuove abitudini per Akihito. Finalmente risolta la questione del nutrimento, ora ha una nuova missione: trovare altri come lui. Missione assegnatagli, dal ninja che gli ha salvato la vita, diventa di importanza stratosferica. Sono passati due giorni da quell'incontro e ora si incammina per il suo allenamento quotidiano verso il Bosco centrale, situato nei presi della torre governativa di Kakegakure. Non è un ottimo giorno per allenarsi, considerando che è ancora equipaggiato con pantaloni neri strappati all'altezza delle ginocchia e una canottiera a dir poco inzuppata a causa della tempesta in atto. Le foglie dei ciliegi che compongono il Bosco sono in estrema difficoltà nello stare attaccati ai rami. Un vento forte e impetuoso sembra davvero rovinare un bosco così bello, a causa della sua forza e della sua intensità. Il laghetto, situato vicino al pontile, ovviamente non è quieto come il suo solito, anzi sembra agitato e che si stia rinvigorendo a causa della gittata d'acqua incombente causata dalla pioggia. Questo, non spaventa Akihito, da sempre fan della pioggia, poichè rappresenta il suo stato d'animo triste e irrequieto. Si fa forza e corre contro il vento per raggiungere il suo albero preferito dove negli ultimi giorni si sta allenando. La tempesta però non gli dà tregua, gli sta veramente causando difficoltà nell'orientarsi e decide di trovare riparo sotto un ciliegio li vicino. Si arrampica, in maniera molto goffa e con gemiti di dolore, su uno di quegli alberi in attesa che la tempesta si calmi leggermente. Finalmente raggiunge la cima e si gode il suo panorama preferito: bosco in tempesta adornato da pioggia incessante. [Bosco Centrale - Vialetto] Solo alla Kokketsu sembra che in questo paese piova un po' troppo? Questo status quo la indispone immensamente. Ora che si sente una donna libera si è accordata per incontrare tutti coloro che deve aggiornare sul progetto Kiri, anche perchè deve fare non poca pubblicità. Eppure deve anche pensare al trasferimentoa Kusa con il fidanzato, che forse sarà meglio posticipare a quando tutto sarà finito. In fondo la possibilità che uno dei due non torni da quella guerra è molto alta. Ma tornando al presente, sta tornando a casa dall'ospedale, dirigendosi verso Konoha sotto la pioggia battente. Ovviamente ha con se il suo grande ombrello blu che la copre nella sua minuscola interezza, così che non si bagni nemmeno per errore. I capelli sono raccolti in una lunga treccia rossa che si poggia armoniosamente sulla spalla sinistra della chunin, chiusa in fondo con i fermagli che ricordano le ali di una farfalla. Ella indossa un cappotto nero con il cappuccio pelosino e marrone, le gambe sono coperte da un paio di pantaloni neri aderenti e degli anfibi alti fino al polpaccio. Sulle spalle il fedele zainetto nero con all'interno portafogli, chiavi di casa e materiale da disegno; il cellulare sta nella tasca destra del cappotto, la mano sinistra sorregge l'ombrello, mentre sulle orecchie altrui sono ben visibili i due orecchini per ogni lobo a forma di farfalla e sul padiglione auricolare sinistro un piercing ad anello dorato. Gli occhi grandi e blu sono leggermente truccati: un filo di eyeliner, un accenno di mascara niente di troppo elaborato. Il Chakra scorre ampiamente in quel corpicino alto a malapena 155 centimetri, cosa che ormai è abituata a fare, ma anche perchè appunto a lavoro sono costretti a restare sempre all'erta. Quella sera dovrebbe avere appuntamento con Shiroichi, non si vedono da quello scontro/allenamento fatto in accademia, oltre al fatto che deve avvisarlo di quanto sia una donna libera. Mentre la testa è tutta concentrare a evitare le pozzanghere più grosse, non si avvede troppo di quel tipo che corre per arrampicarsi su un albero proprio durante una tempesta, però caso vuole che ne senta i gemiti di dolore, che ne attraggono l'attenzione. Quelle blu si trovano a guardarsi attorno alla ricerca di qualcuno, che non trova inizialmente, facendo si che comunque lei si fermi poco distante dal ragazzino scimmia, girando su se stessa come una bella ballerina sotto l'ombrello, coperta dalla pioggia. [Chakra ON] [Bosco centrale] Solo adesso Akihito si rende conto che salire su un albero durante una tempesta, forse non è stata la sua migliore idea. Ma ama il pericolo e pur di avere quel panorama a cui solo a lui potrebbe far piacere, è disposto a rimanerci sopra seduto come il miglior animale peloso mangia banane che tutti gli hann detto che esiste ma che non ha mai visto. I pantaloni si sono strappati ulteriormente durante quella salita goffa e per nulla atletica e ha paura che con un movimento sbagliato del corpo, si possano definitivamente rompere e lasciarlo come mamma l'ha fatto. Cerca di coprire lo strappo come meglio può, per ripararsi anche minimamente dal freddo, ma fallisce totalmente. Ora è con lo sguardo basso e mentre inizia a domandarsi se troverà mai quel ragazzo bassotto che deve trovare, scorge una figura poco distante coperta da un ombrello blu. Nei quartieri poveri dove viveva lui, un ombrello blù è un colore tipo di un uomo e allora scruta la figura scoprendo che corrisponde più o meno per altezza al suo bersaglio. Cerca di catturarne l'attenzione < Ehy tu, fermo lì! > grida estasiato e allungando il braccio alza l'indice per dirgli di aspettare un momento. Ma, ennesima scelta sbagliata, si espone troppo dal ramo e inizia una delle sue solite scenate drammatiche e imbarazzanti che ormai lo caratterizzano. Un triplo salto carpiato andato a male, lo definirebbe qualcuno che se ne intende di tutti, ma in realtà è solo uno "stecchino che rotola" che adagio come un elefante cade a terra sbattendo le natiche e creando un tonfo assurdo. Non dimentica però della sua missione e anche se dolorante, grida < Devo parlarti! > [Bosco Centrale - Vialetto] Chi cavolo si metterebbe a guardare in alto durante una tempesta? Salire su un albero non è il migliore dei modi per salvaguardarsi, considerati i fulmini che potrebbero abbattervisi. Ecco perchè la testolina rossa nemmeno ci pensa, anche se in quel frastuono di vento e tuoni pare che invece qualcuno si appelli a lei. O per meglio di a qualcuno. Infatti quel maschile non sente le appartenga per niente, così che si guardi in giro senza trovare l'interlocutore. Sta quasi per riprendere la passeggiata per andarsene quando un tonfo sordo raggiunge le orecchie della ragazzina. Si gira di scatto, trovnado il povero Kokushibo per terra, seduto nella palta creata dalla pioggia e con i pantaloni strappati in diversi punti. Quegli occhioni grandi si poggiano su di lui, squadrandolo da capo a piedi e sincerandosi in maniera meccanica delle sue condizioni di salute. << State bene? >> E' un medico, in prima battuta quella è la domanda che le fuoriesce spontaneamente dalle labbra. Anche se poi, egli le rivolge quel grido. Si volta istintivamente, cercando nuovamente qualcun altro, come se lei non fosse per nulla coinvolta. Non trovando nessuno però tornerebbe con l'attenzione sul proprio interlocutore, indicandosi con l'indice della mano destra il visino: << Sta parlando con me? >> Eh si, perchè non importa chi tu sia, se sei uno sconosciuto l'educazione di Shizuka impone di darti del lei! Anche se sei col sedere a terra coperto di fango! In fondo ha avuto a che fare con soggetti conciati peggio nel quartiere povero di Kiri. [Chakra ON] [Bosco centrale] Solo ora lo stecchino alza la testa e nota che per tutto questo tempo, come solito nella sua vita, sta sbagliando tutta. Nota una donna che non aveva mai visto prima d'ora e si accorge della brutta figura appena fatta. Ma d'altronde, che gli importa, ha appena compreso che la sua missione non si è conclusa....deve continuare a cercare. Si alza come meglio può e con le mani scuote, quelli che una volta erano dei bei pantaloni, all' altezza delle natiche e delle ginocchia. Poi cerca di rendersi presentabile come meglio può davanti alla donna davanti a sè: non è mai stato a contatto con una donna solo con delle ragazzine del proprio quartiere povero e si rende conto di essere una lega molto inferiore rispetto all'interlocutrice. Ma cosa costa provarci...niente! Con le mani cerca di ricreare la folta chioma sul biondo/grigio genere che sono i suoi capelli. Districa le dita a mo' di pettine e se li porta all'indietro ricreando solo in parte quella che era l'acconciatura originale. Per sua fortuna sta ancora piovendo e quindi i capelli sono molto più malleabili rispetto al solito. Successivamente, sempre molto velocemente, si sistema il volto togliendo quelle foglie che incombono per coprirlo e da vita finalmente ai suoi occhi verde chiaro che catturano l'attenzione perchè molto poco popolari dalle sue parti. Solo allora, una volta sistematosi, si avvicina di uno o due passi alla giovane, posiziona le due braccia ai lati e china il capo in segno di salute < Si grazie, sto bene, sono solito fare queste figure > . Solo ora nota che la sua canottiera bianca si è strappata lasciando intravedere quel corpo che tutto è fuorchè definito, anzi si vede molto bene che fino a qualche giorno prima era malnutrito. Continua una volta finito di coprirsi come meglio può < Sono Akihito Kokushibo e si stavo parlando con lei.... Mi scusi l'ho scambiata con qualcun'altro. Sono veramente desolato > inizia a interloquiare e ad assumere atteggiamenti degni di un nobile a differenza del suo aspetto esteriore ovvero quello di un senzatetto. [Bosco Centrale - Vialetto] Evidentemente si è accorto solo roa di chi si trova innanzi, sicuramente non un ragazzino, ma definirla donna è un parolone, soprattutto data l'esigua altezza. Ma poco importa in fondo tutte queste cose non sono state dette ad alta voce, non ci interessano! Lo vede per prima vosa riavviarsi i capelli molto chiari, biondicci, tendenti al grigio, per poi liberarsi dalle foglie in eccesso ed avvicinarla. Quegli occhi blu continuano a squadrarlo, non perchè ne sia spaventata ma per assicurarsi del suo stato fisico di salute. Sembra camminare quasi dritto, nessuna frattura evidente, magari domani sentirà la botta in maniera più accentuata. Però pare si sia rotto anche la maglietta. Ne nota la magrezza, qualcosa di non così anormale in questo villaggio, l'amica Kore sembra una che non mangia mai abbastanza ad esempio, contrariamente alla Kokketsu con il suo faccino tondeggiante. Ad ogni modo sembra un tipo molto educato, rassicurandola delle di lui condizioni e presentandosi. Come ad imitare l'altro, andrebbe a chinarsi un pochettino in avanti, in segno di saluto, per poi schiudere le labbra: << Piacere Signor Kokushibo. Io sono Shizuka Kokketsu. Chi stava cercando? Perchè non ho visto molta gente in giro con questo tempaccio. >> Lei che ancora se ne sta sotto a quell'ombrello, mentre lui ormai è completamente da strizzare, non sa se invitarlo al riparo dalle intemperie, sembrava essersi arrampicato su un albero no? Magari gli piace nuotare, chi lo sa! Quegli occhioni blu comunque non si staccano dal ragazzo, che non sembra troppo distante dalla femminile età. Resta in attesa, come se in qualche modo volesse sincerarsi della sua salute prima di lasciarlo alle sue ricerche. [Chakra ON] [Bosco centrale] Solo ora, avvicinatosi alla figura, nota che si tratta di una ragazzina, forse più giovane di lui, sicuramente più curata. Nel frattempo, una smorfia di dolore passa per il suo volto, ora finalmente finita l'adrenalina, inizia a sentire le conseguenze del tuffo acrobatico. Si passa la mano sinistra, che solo ora nota essere insanguinata leggermente, davanti al viso e nota che è piena di tagli: deve essere passata vicino a qualche rametto durante la caduta. Fa l'uomo e decide di non fare scenate ma si strappa l'ultimo pezzo di stoffa di quella camicia per andare a coprire il taglio in maniera a dir poco scorretta. Ora guarda la ragazzina negli occhi e continua < Stavo cercando un ragazzo, Kureo credo che si chiami, ma non è importante > troncando subito quella domanda visto che non sa se può dare queste informazioni. Riprende < Piacere di conoscerti, che ci fa una ragazzina bella come te, da sola sotto la tempesta? Non ti sarai messa in qualche guaio vero? Le ragazzine del mio quartiere lo fanno sempre e poi devo essere io quelle che le salva > quasi preoccupato. < Mi scuso ancora se l'ho disturbata, era diretta da qualche parte?> chiede infine, ma non riesce nemmeno a terminare la domanda che si piega su se stesso e porta entrambe le mani dietro ad altezza delle natiche, ora si che la fitta di dolore si è fatta più intensa. < Scusami, di solito non mi comporto così da debole, ma come vedi sono malnutrito e la botta è stata forte >. Si piega su un ginocchio e piega il capo verso il basso, forse per nascondere alla ragazza le sue smorfie di dolore. [Bosco Centrale - Vialetto] Non ci vuole molto a scorgere quel sangue, rosso, quindi decisamente non un parente acquisito per caso. Lo vede strapparsi parte della camicia per tamponare quel taglio, facendo un macello quindi l'istinto nuovamente ha la meglio: << Lasci stare, così rischia solo di fare peggio... >> Muove quei passi necessari a costringerlo sotto a quell'ombrello mentre la mano destra si allunga senza alcun preavviso verso quella ferita altrui, studiandola in maniera più attenta. Non conosce quel tipo che le viene menzionato, per poi rifilarle un paio di complimenti a casaccio. Sembra che il tono però non sia quello classico del provolone, quindi le guance diventano leggermente viola. Dati i modi preoccupati non risponde imbronciata ma ora quegli occhi blu sono tutti per la mano ferita: << Stavo tornando a casa, ho finito ora di lavorare. >> Non sta lì a specificare, mentre andrebbe a cercare di ricondurre il proprio Chakra medico verso gli arti superiori. La mano sinistra porgerebbe l'asta dell'ombrello al Kokushibo: << Me lo regge per favore? Lasci la mano con il palmo verso l'alto. >> Insomma suggerisce il da farsi, sperando che l'altro collabori un minimo. Se egli non si fosse opposto al fare di quella nanerottola, lei procederebbe ad estendere le proprie mani sopra quella del Deshi, lasciando fuoriuscire dagli tsubo una modica quantità di Chakra, così da risanare quella ferita e lasciarla richiudere, così come era comparsa. Se il tutto fosse successo lo avrebbe poi visto piegarsi in avanti, massaggiandosi letteralmente il sedere. << Beh se uno si fa male non è un debole necessariamente sa? Comunque se ha fame possiamo andare a comprare qualcosa. Non ha un lavoro? >> Domanda, più per capire come possa aiutarlo al di la di quel pranzo raffazzonato. [Se Chakra 75/90 -> 15 per mani terapeutiche superiori] [Bosco centrale] Cerca di farsi forza e cerca di aiutare la sorprendente dottoressa, tenendo quell'ombrello blu con la mano destra, quella ancora intera. Alza leggermente il viso e sorride e ringrazia < Grazie > ed esegue gli ordini come uno migliori ninja: ruota la mano con il palmo verso l'alto e squadra la ragazza, non è facile che si fidi degli altri, ma per una volta sembra finalmente fidarsi di qualcuno e decide di farsi curare. < Sai di solito non mi faccio toccare da nessuno, come puoi ben vedere sono stato malmenato abbastanza da evitare che qualsiasi altra persona mi tocchi...ma tu sembri una brava ragazza > nel mentre indica una grossa cicatrice sul petto. Continua < Quando provvedi a tanti ragazzini più piccoli e poveri di te, non è consigliato farsi mostrare debole o semplicemente non forte. Bisogna fare il grande della situazione e curarsi degli altri >.... è la prima volta che si fida cecamente di un altro essere umano e sembra parlare a ruota libera mentre con occhi spalancati nota la bravura della dottoressa nana che gli cura la ferita. < No, non ho un lavoro, dovevo parlare con questo Kureo per trovarlo ma non si vede ancora >. Conclude < Beh sinceramente avrei un po' di fame ma almeno andiamo in posto in cui posso mangiare senza esserle di peso...e lei sta già facendo fin troppo. Ha appena finito di lavorare e adesso si è fermata ad aiutare una nullità come me >. Sembra aver abbandonato totalmente la figura di quello forte, di quello che ci sta provando, del maschio alfa, ora sembra comportarsi finalmente come dovrebbe fare sempre, ovvero come se stesso prima delle difficoltà, prima della cicatrice, prima della tragedia. <Grazie > [Bosco Centrale - Vialetto] Viene ringraziata, per quello che riguarda in realtà solo il suo lavoro. Lui ha smesso con il lei, mentre la ragazzina non fa altro che continuare. Lo osserva, nota le cicatrici su quel corpo solo ora che lo ha abbastanza vicino. << Mi dispiace che sia stato maltrattato, ritengo che sia una grave pecca di Kagegakure. Tutti i cittadini dovrebbero sentirsi al sicuro e ben voluti qui. >> Parla anche di chi viene dall'esterno, dei reietti di Kiri, di chi viene escluso sempre e comunque. Per lei fare il medico è una vocazione, è l'idea di poter aiutare tutti in ogni momento a sopravvivere. << Non volevo comunque crearle disturbo, solo che le mie abilità richiedono contatto. Mi scuso se sono stata inopportuna. >> Le manine si allontaneranno finita quella cura, non vuole obbligare nessuno a sottostare a un tocco che non desidera, soprattutto uno sconosciuto. Viene a conoscenza del passato del ragazzino scoprendone evidentemente il buon cuore oltre che la pancia piatta. << Beh allora spero che riusciate a trovarlo presto! >> Ovviamente si riferisce a quel Kureo, poi però è il resto del discorso che non le piace granchè. Andrebbe ad allungare l'arto sinistro per recuperare il proprio ombrello, sorreggendolo però su entrambi. << Non vedo come lei sia un peso al momento. Io sto andando in direzione di Konoha, se non le dispiace andare di là potremmo fermarci da Ichiraku insieme, prendere un Ramen e riscaldarci un pochino. Che resti fra noi ma non sopporto la pioggia! >> Un brivido le percorre la schiena al solo pensiero delle cascate d'acqua che si stanno riversando su quel villaggio da ore! << Un medico non smette mai di lavorare e nessuno è inutile. Lei non ha appena detto che si è occupato dei ragazzi più giovani del suo quartiere? >> Gli fa notare come il suo diritto a essere qui se lo sia più che guadagnato. << Allora viene con me? >> Domanda di nuovo, quasi incalzandolo, sempre cortese, sempre educata ma si può sentire in quel tono che sembra quasi un ordine il suo, un cipiglio deciso che vuole in qualche modo costringerlo a seguirla. [Chakra 75/90] [Bosco centrale - Verso il chiosco di Ichiraku] Ora si sente più a suo agio e decisamente meglio. Ma note che non viene ricambiato l'uso del tu e torna sul linguaggio formale. < Si sono lieto di seguirla, dopo quello che ha fatto per me... > guardando la mano guarita e fasciata < wow non fa quasi più male... lei è davvero brava! >. Ritorna l'ombrello alla legittima proprietaria e continua < Questo può riprenderlo o se vuole posso tenerlo io per entrambi? > notando che in due ci stanno e che ne ha abbastanza anche lui della pioggia. Nasconde la sua disapprovazione sul commento "non sopporto la pioggia" visto che a lui piace e non poco. < Si, il ramen di Ichiraku è proprio quello che ci vuole, caldo e sostanzioso, perfetto! >. Solo il pensiero di mangiare di nuovo quel ramen gli fa dimenticare per un attimo il dolore alle natiche. Ora è di nuovo in piedi fermo e nota che più o meno è coetaneo e della stessa altezza della ragazza. Conclude < sai io sono di quelle parti, o meglio prima lo ero e il ramen di Ichiraku non lo batte nessuno! Ci andavamo sempre con la mia famiglia...> ora sembra incupirsi solo per un attimo nostalgico ma si fa una risata < Mio padre una volta sfiorò il record di ciotole di ramen ma non ci è riuscito per tre ciotole...non l'ho mai visto mangiare così tanto, aveva la faccia tutta sporca ed era diventato paonazzo! >. Scoppia a ridere e si pone al tuo fianco, mantenendo sempre una distanza, non ama il contatto fisico e la ragazza l'ha pur sempre appena incontrata. Si sistema il tutto, il ciuffo dei capelli e tira fuori l'ultima canottiera buona che conservava come ultima riserva per non entrare nel locale nudo. Fu così che s'incamminò in compagnia per il chiosco di ramen felice che anche quel giorno avrebbe mangiato. [EXIT] [Bosco Centrale - Vialetto] Era passato al tu e ora torna al lei, cosa che la fa sorridere. Però di nuovo le guance si fanno violette quando viene elogiata per la sua bravura: << Ma no, non è niente di che... >> E alla fine non lo è davvero, considerato che con quelle mani ha curato ben di peggio. Lui non commenta particolarmente le frecciatine di lei ma accetta di buon grado quella tappa da Ichiraku: << Lo tenga lei, è un poco più alto di me, sarà meno scomodo. >> Però una volta deciso la loro destinazione ecco che l'altro riattacca a parlare, dimentico del lei e tornando al tu. Cosa che le fa sfuggire una risata divertita che viene parzialmente celata con la mano destra, quella nostalgia che lo avvolge è evidente, fin troppo spontaneo almeno nei di lei confronti in quei cambi repentini di umore. << Scusi la mia risata, può tranquillamente darmi del tu senza alcun problema. >> Certo ma lei continua a dargli del lei! Uno per forza che poi si confonde! << Continui pure... >> Non vuole mettere i puntini sulle 'I' su quella storia che pare non avere un finale fortunato. Lo ascolterebbe, finchè avrà voglia di raccontare, lasciando che chiacchieri più lui probabilmente, sembra quasi come il suo migliore amico, un gran chiacchierone. Nessuno dei due andrebbe a ricercare un contatto fisico ulteriore, non si conoscono per nulla, però evidentemente qualcosa in comune la hanno ora, per il momento abitano nello stesso quartiere e sicuramente condivideranno una cena calda da Ichiraku. Per il resto si vedrà un altro giorno. [Chakra 75/90][//END]