Incontri al TakoYattà!
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Giocata dal 15/02/2023 21:26 al 16/02/2023 01:20 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
[Centro di Oto] Alla fine, non essendo troppo esperta di chimica, è dovuta andare fino al quartiere scientifico a Oto per interagire con un collega e farsi spiegare almeno la base minima per comprendere i risultati ottenuti dall'analisi di quella sostanza che si era accaparrata durante la missione C con Tenjiro e Katai. E non sarebbe stato nemmeno così noioso se il cielo non avesse deciso di far cadere acqua dalle proprie nubi grigiastre. E' visibilmente indisposta, mentre ancora sorregge quel foglio fra le manine con quelle analisi che rilegge attentamente, come a ripassarne i concetti. Nella mano sinistra invece regge un ombrello grande e blu che la ricopre interamente, così che sia protetta da quelle lacrime incessanti. I capelli rossi sono lasciati sciolti, ad accarezzarle la schiena quasi fino a metà di essa, un paio di fiocchetti che ricordano le ali di una farfalla sono poggiati su ogni lato del capo. Indossa un cappotto nero con il cappuccio dotato di pelo marroncino, sulle spalle porta uno zainetto nero che contiene il solito: portafogli, chiavi di casa, materiale da disegno e le cuffie per ascoltare la musica blu. Il cellulare sta nella tasca del cappotto mentre sotto di esso si intravedono un paio di jeans infilati in un paio di anfibi neri alti fino a metà polpaccio. Ogni tanto nel suo muovere la testolina si riescono forse a intravedere gli orecchini che porta sui lobi, due per ogni lato anch'essi a forma di farfalla, una dorata e una blu. Difficile invece notare l'anellino che porta come piercing sul padiglione auricolare sinistro, anch'esso d'oro. Il chakra le scorre in corpo come ormai è abitudine fare dopo le numerose sgridate del padre, non sembra guardarsi troppo intorno, anche se è passata dal centro di Oto per una sola stupida ragione: evitare il quartiere dei clan e in particolare la zona Uchiha. Inoltre pare che il pancino inizi a reclamare cibo, perciò, dopo aver riposto gli incartamenti nello zainetto nero, gli occhietti blu andrebbero alla ricerca di un luogo dove rifocillarsi, oltre che levarsi da quel tempaccio. [Chakra ON] [??? > Chiosco] Cade incessante la pioggia in quel del Kagegakure, una costante ormai che fa da scenario alle poche anime ancora in giro per le vie del distretto del Suono. Il silenzio regna sovrano sull'intero Villaggio, l'ora di punta è passata da un pezzo e le finestre delle case son già tutte illuminate come una miriade di corpi celesti sparsi qua e là. Tra i cuori solitari di questa notte non poteva mancare il giovane Uchiha, la cui sagoma scura avanza in direzione della piazza centrale alla ricerca di una bella ciotola di ramen bollente da mandare giù. L'outfit tanto per cambiare è il consueto total black, non sia mai dovesse anche solo per sbaglio mettere qualcosa di più appariscente. Visto il tempaccio indossa un lungo impermeabile di colore nero modello Napapijri, completamente chiuso senza zip, il cui cappuccio è issato fin sopra il capo per ripararsi dalla pioggia. Questo scende fin giù ai quadricipiti, fondendosi in un unicum con un paio di pantaloni dello stesso colore. Non indossa i calzari ninja quest'oggi, rimpiazzati da dei robusti anfibi stile marines altrettanto scuri. Le mani sono fasciate dai guanti ninja più che altro per riparo. L'unica nota cromatica che rompe la predominanza di nero è la folta chioma grigia della frangia che fuoriesce dal cappuccio, che si staglia sul volto chiaro del Genin reso ancor più pallido dal freddo che imperversa. Nessun segno di riconoscimento visibile al momento, avendo il coprifronte legato al bicipite destro al di sotto dell'impermeabile, così come il portaoggetti stretto saldamente al fianco con una dose di tonico chakra è anch'esso coperto. Lo stato d'animo non è influenzato dal meteo, i pensieri vanno e vengono ma sembra essersene fatto una ragione di tutto quanto accaduto negli ultimi tempi. < ... > Avanza silente a passo spedito per non inzupparsi più di tanto, rallettando solo in prossimità dell'avvicinarsi della piazza otina posta ormai solo a qualche metro. Giunto in loco, lo sguardo nero come la pece va posandosi sull'insegna di un chiosco già frequentato in passato e di cui ormai è un habitue [Takoyattà], manco a farlo a posta il primo tra i tanti che si susseguono lì in quella spaziosa area cittadina, optando per quello mentre lo stomaco comincia a far sentire i primi brontolii. Nulla impedirebbe dunque all'Uchiha di varcare la sua soglia in quella che sembra una uggiosa, ma tranquilla, serata otina. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1] [Centro di Oto - Ingresso Takoyattà] Giusto alla fine era proprio a Oto che Kore aveva voluto portarla quella sera dedicata ai Takoyaki e alla consegna del proprio disegno per lei! Lo sguardo blu si muove attorno, alla ricerca proprio di quel luogo sperando di non essere andata troppo lontana. Non troverebbe nulla ma non è importante, il cellulare viene estratto dalla tasca del cappotto alla ricerca sulla mappa online del villaggio di quel luogo ameno dove quelle pallette di polpo la fanno da padroni. Forse avrebbe potuto portare quegli scapestrati di Shiroichi e Katai proprio lì, invece che fare un'altro ramen da Ichiraku, quei due devono imparare a mangaire altro! Una volta rintracciato con il potere del ninjanet il luogo prescelto, lo avrebbe impostato come destinazione, ritrovandosi ben presto non molto lontana dalla porta d'ingresso. Dovrebbe forse giungere poco dopo l'ingresso di Vika all'interno della porta principale, notando solo una figura scura accedere al luogo appena prima di lei. Per quanto le sue gambette siano corte, dovrebbe riuscire a raggiungere agilmente il luogo, per poi infilarsi appena dopo l'Uchiha, chiudendo l'ombrello e scuotendolo un poco verso l'esterno per eliminare la pioggia in eccesso. Praticamente andrebbe a posizionarsi qualche passetto indietro al ragazzo dal grigio crine che pare ancora incappucciato. Una cameriera non tarderebbe ad arrivare, accogliendoli: << Buonasera ragazzi, siete in due vero? Ho giusto l'ultimo tavolo disponibile, la pioggia ha fatto arrivare un sacco di gente. >> Lo sguardo blu si poggerebbe prima sulla donna, lasciando intravedere della confusione in quegli occhioni grandi, per poi scivolare sul tipo che le sta di fronte e che non ha mai visto in vita sua. Le guance della Kokketsu diventano leggermente viola alla supposizione errata altrui, mentre inizia a balbettare per chiarire il malinteso: << N-No... Ma non c'è problema, troverò un altro posto! >> Un piccolo inchino nei confronti di colei che li ha accolti, mentre praticamente è già pronta a fare marcia indietro, anche se viene tradita da un lamento del proprio stomaco, un rumore udibile leggermente solo grazie al rumore della pioggia scrosciante, ma che la costringe a diventare molto più violacea sulle gote. [Chakra ON] [Chiosco] Il chiosco è sold out nonostante l'ora di cena inoltrata e soprattutto la pioggia che non ha mai smesso di venire giù tutto il giorno. Una volta varcata la soglia d'ingresso, l'Uchiha andrebbe fermandosi per un attimo in prossimità della stessa di modo da tirare giù dietro le spalle il cappuccio impermeabile, mostrando così in tutto il suo scompiglio anche la parte posteriore di colore nero della sua chioma bicolore. Un paio di colpetti con le mani lungo il busto ed i fianchi di modo da scrollarsi di dosso l'acqua accumulatasi ed ecco che sarebbe pronto a fare la sua entrata in scena da Takoyattà. Non aveva messo in preventivo, però, che il chiosco fosse tutto pieno e che verosimilmente non vi è alcun posto dove accomodarsi. Lo sguardo, infatti, palleggia tra gli astanti da un tavolo all'altro, alla ricerca di un buco dove poter finalmente ordinare la tanto agognata cena, finché la porta d'ingresso non si spalancherebbe di nuovo attirando così la sua attenzione a causa della folata di gelo che lo investirebbe in pieno alle sue spalle. Voltandosi di 180 gradi vedrebbe la sagoma vestita di nero della rossa Kokketsu, come lui anch'ella pregna di pioggia e probabilmente affamata, mentre la cameriera beccando due piccioni con una sola fava va accogliendo con una gaffe la coppia arrivata praticamente nello stesso istante. Lo sguardo va prima sulla ragazza del chiosco e poi sul Chuunin di cui non sembra aver alcuna familiarità. < Tranquilla se vuoi ti cedo il posto > va esordendo, a malincuore ma con cavalleria, non appena la cameriera farebbe notare loro che non vi sono due tavoli distinti cui accomodarsi, ma è vero anche che se non fosse per il vociare incessante della folla lì presente si potrebbe distintamente udire anche il suo di brontolio allo stomaco. < Se non è un problema per te, possiamo accomodarci insieme, giuro non mordo. > sorride ironico, avanzando dunque la fatidica proposta di compromesso che date le circostanze accontenterebbe entrambi i palati senza doversi fare nuovamente il bagno sotto la pioggia. Attenderebbe dunque la risposta di Shizuka sperando che quell'immane sforzo di gentilezza da parte sua, non consueto, trovi altrettanto garbo nella ragazza che invece a primo impatto non sembra avere la giusta predisposizione. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1] [Centro di Oto - Tavolo Takoyattà] Alla fine l'incappucciato non lo era veramente, ma aveva messo in mostra quel crine dal doppio colore, mai visto in giro in ogni caso. La Kokketsu era ovviamente pronta a cedere il posto a chi è sopraggiunto prima ma a quanto pare il ragazzo si mostra estremamente galante volendole cedere il posto. Sarebbe stata una scelta carina per qualsiasi altra persona ma non per la dottoressina: << Ma si figuri! Lei è arrivato prima e non le farei mai cedere il suo posto! >> Il tono è estremamente cortese, oltre a quel lei molto impersonale che utilizza, manco lui fosse un anziano. Si l'Uchiha è più alto di lei, ma probabilmente è anche più giovane. Ecco però infine la proposta molto diretta che le viene fatta, condividere il tavolo, fatta poco dopo il gorgoglio di quello stomaco affamato. Gli occhioni blu si poggiano in quelli altrui, scrutandone le intenzioni che sembrano estremamente pratiche. Quelle guance che già erano violettine non fanno altro che aumentare la tinta: << E' molto gentile da parte sua... Non vorrei però disturbarla... >> Insomma non ha certo paura che lui possa morderla davvero, in fondo non sembra particolarmente fisicato, perciò conta di poterlo evitare facilmente qualora si approfittasse della situazione. Eppure di nuovo lo stomaco fa dei rumori, spingendola ad accettare quella premura: << La ringrazio per la sua cortesia, se non è di troppo disturbo accetto. >> Insomma per dire quelle poche parole è diventata una melanzana, mentre si è protratta innanzi in un profondo inchino in quello che a conti fatti è probabilmente un quindicenne alla stregua dei suoi due amici. Una volta quindi approvato il piano di condivisione, la cameriera li scorterebbe all'unico tavolo libero, lasciando ad ognuno di loro un diverso menù. La rossa non farebbe altro che sedersi al suo posto in maniera molto composta, dopo aver poggiato a terra il proprio ombrello ed aver sistemato zainetto e cappotto dietro la sedia. Sotto indossa un maglioncino bianco a trecce, dal collo alto e le maniche lunghe che le fascia il corpo dalle forme un po' troppo pronunciate. Al collo spicca quella collana d'oro con il pendente a farfalla dalle ali blu brillanti. Le manine andrebbero a recuperare il menù in maniera rapida andando alla ricerca della scelta migliore per la cena, cercando di disturbare l'altro il meno possibile. [Chakra ON] [Chiosco] L'Uchiha, poco più che un quindicenne, staziona col suo fisico longilineo sulla soglia d'ingresso mentre le nere iridi osservano le blu di Shizuka e più in generale il suo viso in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare. Il palato di suo già pregusta la specialità della casa con la più classica delle acquoline in bocca, ma sono i modi della ragazza, e soprattutto quel LEI, a far si che quel sorriso di cortesia si trasformi in un altro a seguire più divertito come se non fosse già bastata la gaffe della cameriera. < Ehi ehi ehi, ho capito i capelli grigi, ma ho la tua stessa età > risponde sorridendo mentre la mancina va tra i capelli dietro la testa, sperando stavolta di non averla fatta lui una gaffe dando alla Kokketsu molti meno anni sulla sola prima impressione visiva. < Comunque piacere di conoscerti io sono Vika, non ti ho mai visto qui al distretto da dove vieni? > inizia così la sua di presentazione, rivelando per il momento solo il suo nome, porgendo la destrorsa rimasta libera alla ragazza nell'attesa di scoprire la sua identità. Ancora non c'ha preso l'abitudine invece con il nuovo cognome, e per il momento nulla sul di lui vestiario rimanda ad alcuna famiglia o clan del Villaggio. Solo una volta ottenuta una prima risposta da Shizuka, prima di accomodarsi insieme a lei all'unico tavolo rimasto libero andrebbe quindi a sfilarsi con l'ausilio delle braccia il soprabito nero, come se stesse togliendo una maglia non avendo nè zip nè bottoni, mostrando di indossare al di sotto di esso una felpa di colore verde scuro e soprattutto il coprifronte recante l'effige del suono stretto ben visibile al braccio destro che non dovrebbe passar inosservato. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1] [Centro di Oto - Tavolo Takoyattà] Il fatto che lui abbia i capelli grigi non ha minimamente fatto intendere all'altra che fosse vecchio, i tratti del viso sono assolutamente giovani quindi non c'è dubbio che si passino solo pochi anni di età, eppure non è quello il motivo per cui utilizza quel lei. E' mera educazione verso qualcuno che non conosce e che non le ha concesso di non utilizzare quel modo impersonale e rispettoso di esprimersi. Comunque pare che il ragazzino sia in vena di conversazione, cosa che di sicuro renderà il tutto meno imbarazzante anche per la rossa. La mano destra saetta in avanti, stringendo quella altrui in una stretta sicura anche se non forte, decisamente la forza non è un di lei pregio. << Piacere Signor Vika. Io sono Shizuka Kokketsu vengo dal distretto di Kusa. >> Formale ai limiti della decenza, anche con soggetti che appunto sono semplicemente dei ragazzini. Entrambi però prendono posto al tavolo, ognuno mostrando quello che indossa al di sotto delle coperture imposte dalla pioggia. Così viene a scoprire come lui sia un ninja del suono, dato il coprifronte che si porta addosso, nonostante non sia in missione. Ora che il ghiaccio in qualche modo è stato sciolto, sarebbero quegli occhi blu a posarsi sull'altro, studiandolo rapidamente e domandando: << Siete anche voi uno Shinobi del villaggio? >> Usa il plurale, come a includere se stessa che però non porta addosso alcun simbolo di riconoscimento, qindi certamente lui non poteva ipotizzare il fatto che quella che ha innanzi potesse essere una Kunoichi. Nel frattempo la cameriera dovrebbe passare a prendere le ordinazioni, che per le i comprenderanno una porzione da otto di Takoyaki con salsa Teriyaki e avocado, oltre che un thè verde caldo. [Chakra ON] [Chiosco] Uno sguardo a destra e a manca, come quando si attraversa la strada, per andare una volta riposto l'impermeabile dietro la sedie ad accomodarsi di fronte la Kokketsu. Non c'è nulla da fare, è tipico di lui il dover tenere sempre tutto sotto controllo, soprattutto l'ambiente che lo circonda. Per cui anche in quel contesto deve appurare che non ci sia nel chiosco qualcuno a lui noto che un domani possa rinfacciargli di non averlo salutato. Afferra dunque anche lui uno dei menù a loro disposizione, pur sapendo già cosa prendere in quel di Takoyattà, se non per la mera curiosità di sbirciare cos'altro offra la cucina, per poi riporre quasi subito lo stesso sul tavolo e rivolgere la sua piena attenzione a Shizuka ed ai suoi dettagli. Solo il ritorno della cameriera rompe per un attimo il collegamento visivo con la kunoichi per poter così finalmente far partire la comanda. < Fai due di Takoyaki, li prendo anche io insieme ad un bicchiere d'acqua > il classico insomma, la specialità della casa, liquidando così la ragazza del chiosco per rivolgere nuovamente lo sguardo alla kusana ed approfondire la sua conoscenza non sospettando minimamente possa trattarsi anch'ella di uno shinobi, almeno fino alle sue di risposte che qualche dubbio iniziano a sollevarglielo. < Si sono un genin del Suono > dopo il nome ecco qui il secondo dato identificativo, stavolta meno celato avendo ben in vista sul braccio la placchetta metallica nuova di zecca ad un occhio navigato come quello di un chunin, per poi proseguire. < Kokketsu di Kusa hai detto? > domanda alla ragazza in risposta alla sua di presentazione, sollevando la mano destra dal tavolo verso mento cercando di ricordare dove avesse già sentito quel cognome. < Ah ma sei anche tu un Ninja allora? Ricordo che tempo fa alla tv un gruppo di shinobi tra cui un membro del clan Kokketsu risolse un caso qui al villaggio su alcune sparizioni. > Argomenta non appena la scintilla della memoria gli accenderebbe la fatidica lampadina, giungendo finalmente a conclusione su dove avesse già sentito parlare del clan di Shizuka [ Attualità liv. 2 ]. < Dimmi la verità, sei stata tu a risolvere il caso? > domanda ancora in vena di fare il simpatico stasera, cercando così di rompere anche quel minimo residuale di ghiaccio con la ragazza prima che le loro ordinazioni giungano al tavolo. Ma fino ad un certo punto, la gaffe è sempre dietro l'angolo, poiché se l'apparenza anagrafica può ingannare, il fatto che Shizuka sia una ragazza tutta graziosa, caruccia e a modo, se non indossa un coprifronte non vuol dire che non possegga abilità e gradi ben più elevati dell'Uchiha che invece si può dire essere poco più un novello alle prime armi. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1] [Centro di Oto - Tavolo Takoyattà] Entrambi riescono ad ordinare e a quanto pare anche l'altro si farà una scorpacciata di quelle palline di polpo che lei personalmente adora. Avrà trovato un compagno di scorpacciate? Solo il tempo potrà dirlo! Conferma intanto di essere un ninja della nota, un genin per la precisione, quindi un sottoposto idealmente della giovane che si trova innanzi. Eppure non cambia l'atteggiamento di lei, non sono in missione e il rango vale pochissimo quando si sta conversando amabilmente, soprattutto con la pancia vuota e del cibo in comune. Annuisce col testino quando lui domanda nuovamente della di lei discendenza: << Si Kokketsu di Kusa, la mia famiglia viene dall'ex villaggio dell'erba. >> Conferma quella discendenza e svela il motivo per cui ella provenga da quel distretto. Eppure lui sembra rimuginare su qualcosa, su notizie che pare aver sentito dalla televisione, cose che lei aveva rimosso dalla memoria o forse solo accantonato. Se prima le guance erano colorate di violetto, quando lui menziona quelle sparizioni avvenute a Oto, la tinta torna di quel pallido naturale che la caratterizza. Effettivamente ha fatto centro, anche se lui non può sapere quanto sia avvenuto la sotto è chiaro come lei non sia così brava a nascondere del disappunto sul visino. Però è solo una questione di pochi isntati, l'indice della destra andrebbe a grattare distrattamente la guancia del medesimo lato, come se in qualche modo si presentasse a lui come una colpevole: << Beh non ero da sola, eravamo un team assegnato alla missione... >> Insomma conferma il fatto di essere stata presente ma non si prende un merito che è decisamente da condividere con i due membri della Shinsengumi che erano li ad affiancarla e sostenerla, due ottimi compagni. Il bere e il cibo non dovrebbero tardare ad arrivare in ogni caso, anche se la chunin, probabilmente per cambiare argomento, andrà a domandare qualcosa di stupido: << Il suo elemento principale è il Katon? >> Shizuka e le sue teorie strampalate sulla pioggia! [Chakra ON] La conversazione scorre via piacevolmente come un bicchier d'acqua, esattamente quello che insieme al the caldo ordinato da Shizuka e alle due porzioni di polpette di polpo non tardano ad arrivare, mettendo così fine al brontolio di entrambi i loro stomaci. < Pancia mia fatti capanna! va esclamando di sana pancia, manco fosse un bambino davanti alla vetrina dei dolci, non appena la cameriera gli serve il piatto contenente ancora fumanti i Takoyaki, attendendo che anche Shizuka abbia la sua di porzione prima di iniziare ad afferrarne tra i denti una. Riprende, dunque, il filo del discorso che inizia a farsi interessante. Infatti, ridendo e scherzando quella che voleva essere una battuta da parte dell'Uchiha rivela invece un dettaglio di non poco conto, non attendendosi minimamente la risposta della kunoichi circa il suo coinvolgimento in quella strana vicenda. Da qui, ne consegue che per averne preso parte la ragazza deve sapere il fatto suo in quanto ad arti ninja, altro che visino angelico e fiocchettini sparsi qua e là. < No non ci credo eri davvero tu? > La risposta di Shizuka spiazza il genin. Stava quasi per affogarsi con la seconda polpetta, se non fosse che con un colpo di tosse prima, ed un sorso d'acqua dal bicchiere poi, riesce a non morire soffocato per la sorpresa. < Smettila di darmi del lei > cambiando argomento, va nuovamente a richiamare bonariamente la Kokketsu sorridente su quei modi così graziosi quanto troppo formali per due che seppur estranei fino a quel momento sono seduti alla stessa tavola, accogliendo la sua nuova domanda. < Si sto affinando le arti affini al Katon > terzo suo connotato, man mano il profilo del genin va delineandosi sempre più alla kunoichi, così come preso dalla fame anche le altre polpette tra una battuta e l'altra vanno finendo nel piatto completando così il pasto serale. < Scommetto che l'hai scoperto grazie a qualche innata speciale del tuo clan > domanda stavolta nuovamente ironico, non conoscendo quali peculiarità e tecniche speciali abbia quella famiglia ma, se l'andazzo è quello intrapreso, nello scherzo magari ci ha preso anche stavolta e ci sarebbe da farsi grosse risate. Ad ogni modo, scherzi a parte, non indaga oltre perchè ultimata la cena anche per quanto riguarda Shizuka, qualcos'altro reclama la presenza del genin altrove lì al distretto. < Si è fatta una certa devo andare. Per farmi perdonare stasera offro io > ammicca con un occhiolino sorridendo alla ragazza, attendendo una di lei risposta prima di alzarsi definitivamente da quel tavolo per rimettere di nuovo a mò di maglietta quell'impermeabile nero tanto scomodo quanto utile per proteggersi dalla pioggia che incessante non ha ancora smesso di cadere lì fuori. Soltanto congedata la Kokketsu andrebbe in direzione del bancone per saldare il conto di entrambi e si dirigerebbe verso l'uscita pronto ad un nuovo bagno nella notte Otina. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1] [EXIT] [edit] < Pancia mia fatti capanna! > [Centro di Oto - Tavolo Takoyattà] Semrba un tipo particolarmente entusiasta per ora, felice di vedere quel cibo, tanto che il buon umore davanti alla cena viene condiviso. La Kokketsu andrebeb a prendere le bacchette piegando un poco il testolino in segno di ringraziamento prima di spezzarle a metà ringraziando: << Buon appetito! >> Insomma anche lei si avventa su quelle palline con voracità, intingendole nella salsa con l'avocado e nelal teriyaki rispettivamente ogni volta. Eppure quando le viene chiesto di quella missione, rispondere affermativamente fa quasi soffocare colui che sta al tavolo con lei. Le rossa se ne preoccupa, istintivamente, forse per il ruolo di medico che ricopre, eppure non servirà una manovra di Eklund per salvare il povero genin della nota, quasi morto soffocato alla sua giovane età, come un vero shinobi. << Beh si... Ma come detto eravamo in tre e abbiamo faticato parecchio... >> Sembra sempre più a disagio a parlare di tale argomento, cercando appunto di svicolare su altro. Cosa che fa in risposta il grigio, imponendole quasi di darle del tu. Ha necessità di avere quasi un permesso scritto in effetti l'educatissima nanerottola, eppure qualcosa la accende istintivamente, quel confermare che lui sia in grado di utilizzare il fuoco. << Lo sapevo... >> Boffonchia fra sè e sè, come se fosse fierissima delle sue elucubrazioni completamente immaginarie che però pare abbiano un fondamento! Poi però lui si diverte a fare nuove ipotesi sulle di lei origini e sul fatto di aver indovinato. Le scappa una breve risata, stavolta negando apertamente e dando la propria motivazione brevemente: << Il Clan non c'entra nulla! E' perchè non hai un ombrello! Pare che gli utilizzatori di Katon sopportino la pioggia meglio di chi usa il Suiton. >> Teorie strane e dove trovarle! Mi raccomando non diffondete la follia ve ne prego! Entrambi sembrano essere particolarmente affamati, tanto che l'Uchiha si ingurgiti il tutto a una velocità estrema. Forse anche però per la fretta che sembra avere: << No! Non posso accettare! >> Come non detto, lui pare quasi già essere alla cassa mentre lei deve ancora finire le sue sferette. Diventa viola sulle guance di nuovo, imbarazzata da tanta gentilezza e convinta a dover ricambiare prima o poi. << Perdonare di cosa? >> Domanda quasi retorica, in fondo non otterrà risposta probabilmente. << La prossima volta offro io! Ci vediamo! >> Insomma lo congederebbe rapidamente, così come lui sembra voler fare, finirebbe con calma le sue palline, lei che ama gustarsele, rimanendo ad occupare quel tavolino ancora per un poco, rimanendo sola, in attesa che la pioggia cessi, lei che non la sopporta proprio. [Chakra ON][//END]