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con Katai, Kurou, Fujirama

22:12 Kurou:
  [Piedi della cascata] Acqua ovunque. Dall'alto di quel cielo scuro, illuminato da saette e rabbia, ecco che l'acqua si agglomera, affluisce sempre più imponente e a cadenza costante, potenziando e fornendo vigore ad un getto prorompente che si esibisce con terrore tra rocce rotonde. E un vestiario poco consono a quell'umidità circonda un marziale ferito, nell'interno e intonso all'esterno, con una felpa grigia con cappuccio imbottita, un jeans più scuro abbastanza largo, e delle comode scarpe dello stesso colore della zona superiore. Il suo ciuffo non è presente questa volta, capelli fradici si attaccherebbero al volto, dalla fronte fino alla mandibola, per contornare il viso affranto, e terribilmente serio. Al fianco, uno shinobi appena conosciuto, con cui ha trovato interesse scambiare un punto di vista su quello che è successo pochi giorni prima, e magari imparare qualcosa. Oppure piagnucolare sperando di non essere l'unico. < E questo è il confine con Kiri... > ormai il colosso d'acqua è visibile, ad entrambi, ma nulla riuscirebbero a vedere oltre, sia per la scarsa visibilità, sia per la loro posizione sotto elevata rispetto all'altura. < Di questo passo non risolleveremo mai la situazione. > mugugno tra se, più che con il biondo lì di fianco. In effetti è stato lui a condurlo in quel luogo, forse per rendere ancora più esplicito e giustificato lo sconforto. < Ehi Fujirama, sei mai passato per la periferia di Kiri? > sempra aspettare una risposta, ma continua, proseguendo lungo il bordo di quella palude, tra fronde bagnate e rane saltellanti, in una passeggiata bagnata. < E' gente terribilmente povera... Vivono di stenti... Quei soldi gli servivano dannazione! > non riesce a trattenersi, un piccolo latrato gli esce, con una vena in rilievo, poco visibile per i capelli sciolti, ma che può far trasparire la sua impulsività al nuovo interlocutore.

22:18 Fujirama:
  [Piedi della cascata] E' passato qualche giorno dal giorno della sua prima missione, quella che doveva essere la svolta per il suo futuro da shinobi, e in un certo senso lo è stata, ma non come si sarebbe aspettato. La festa è stato un disastro, i cittadini di Kiri che si stavano cercando di riprendere sono stati ricacciati nelle tenebre, bei gruzzoletti di danaro sono spariti. Il tutto per quattro ladruncoli che probabilmente non avevano nemmeno conoscenze di alcun jutsu, tutto per colpa loro. Fujirama per forza di cose si è enormemente colpevolizzato ed è riuscito a stento a dormire le scorse notti. Per questo si ritrova oggi a parlare e passeggiare con Kurou, uno degli altri membri del Team a cui era stata affidata la protezione di Kiri, nonostante il tempaccio <Cs...> strizza gli occhi stringendo i pugni dentro le tasche. Probabilmente il ricordo di quella sera ancora lo tortura, un po' come quando rivivi una figuraccia inappellabile <Uh..?> alza lo sguardo, come se le parole dell'altro l'avessero destato <Già...> non proprio di grande umore. Fujirama indossa la sua classica felpa laccata gialla e nera, sovrastata da una semplice giacca a vento blu con il cappuccio tirato su, vista la pioggia che incessantemente cade dal cielo. Le gambe sono coperte da pantaloni con la stessa fantasia della tuta e sono molto bagnati, ai piedi invece porta degli stivaloni verde scuro di gomma di qualche taglia più grande. Attorno al collo ci sono le sue cuffie arancioni. Abbassa la testa, facendo un secco segno di diniego verso il compare <Non mi è mai capitato, no... i miei genitori mi hanno sempre consigliato di tenermi distante finchè non sarei diventato almeno Genin.> storce il naso <Per com'è andata dovrò starne alla larga per un bel po'...> e sentendo l'altro che commenta, si infila una mano sotto il cappuccio e si gratta la cute, come se volesse erodersi il senso di colpa <Ho sbagliato tutto, dannazione...>

22:30 Katai:
 Una tormenta d'acqua, di spuma vorticosa e amalgama tempestosa. Il cielo nero si tinge di folgori, mentre nell'acqua sotto i suoi piedi il temporale si specchia con violenza inaudita. Le profondità dell'area paludosa vengono a malapena scalfite dai soffi di lampi, mentre tutt'attorno una nebbia uggiosa s'espande, partorita dai vapori che la cascata esala, aizzata dai tuoni che s'infrangono nel cielo buio. Dello stesso colore, invece, sono le iridi che circondano l'area, la sorvolano dal basso, rapaci e voraci. Un flusso continuo di chakra s'addensa sotto un paio di calzari ninja, dalle tinte fosche, che avviluppano i piedi, mentre quest'ultimi s'avvicendano sulle acque che ristagnano. La sottile patina di chakra, espulso tramite gli tsubo adibiti, crea quello che è un salvagente invisibile, ma naturale, tale da permettergli di arrancare sul pelo dell'acqua, oltre il profilo della cascata. E' un'Ombra o poco più, slanciata e longilinea, coperta solamente da un ombrello cremisi, che tiene sulla testa e che lo ripara, in parte, dalla pioggia battente. Tutt'attorno, però, l'umidità morde la carne - e le vesti - quest'ultime , perlopiù nere, constano di una maglia dal colletto alto e circolare, un paio di pantaloni ampi e comodi, ma stretti alle caviglie da fasciature candide , ora annerite dalla fanghiglia e dall'acqua. < ... > In silenzio, come spettro d'un'anima dannata,proviene dal nulla e al nulla è destinato, se non fosse per quel messaggio ricevuto da Kurou, che gli ha dato coordinate ben precise, ma nelle quali, ora, tenta di raccapezzarsi , al meglio che può, frugando l'area a partire dal bacino idrico, volgendo in direzione della sponda più vicina, quella dove s'agitano due figure senza volto. [Chakra On 60/60][Rilascio del Chakra Avanzato]

22:40 Kurou:
 Attesa, profonda attesa che viene snervata a suon di passi lenti tra cespugli, fino alla riga di quel lago naturale formato dalla cascata, un bacino di acqua terribilmente torbida generata da secchi di acqua piovana. Fare il bagno là dentro, o restare fuori, non farebbe differenza alcuna. < ... > Lascia l'altro parlare, ormai è impossibile sorridere con quei pensieri in testa, e i due sembrano sulla stessa linea d'onda. La posa è eretta, lo sguardo si posa prima sul fumo oscuro generato dalla pressione acquatica, poi sui dintorni, e infine dalla via di fianco a loro, sperando di vedere sbucare un ragazzo pallido da un momento all'altro, dopo il suo invito. Parlare della missione non è l'unico scopo dell'incontro. < Forza, sediamoci un attimo... Mi dispiace averti fatto venire fin qui con questo tempo. > ma il bisogno di confrontarsi con qualcuno nella stessa situazione è tanto, troppo per aspettare. < Ho chiamato un amico. > lo rende partecipe, e incalza < E' uno shinobi, estremamente in gamba... > continua < Vorrei che parlassi con lui, per farti un'idea. > Un'idea su cosa? Rimane criptico, forse da troppe cose per scontate, dato il suo umore, e ormai è seduto, sul fango, a ridosso del margine sconnesso di quel bacino acquatico infinito, pieno di onde. < ... > Non proferisce altra parola, non subito, dopo i l'esclamazione altrui, quella finale. < Almeno tu eri nel posto giusto... > nessuna smorfia, apatia, colpevolizzazione. Tutto ciò che il fallimento comporta. Guarderebbe il lago, strano, in tempesta, ma una figura in avvicinamento è ancor più strana. L'unica cosa che è capace di fargli tirare un sorriso, davvero lieve, sconsolato. < Ovviamente arriva dalla strada più difficile... > La avrebbe osservata, mollando solo una frase, prima del suo arrivo. < Kiri andrebbe aiutata, non ignorata... > un sospiro, pesante, pensieroso. < Ma lui ti spiegherà meglio. > Avrebbe alzato la mano destro al volto, verso l'amico corvino, una volta vicino. Un piccolo cenno di saluto, con quel sorriso striminzito. < Ossu! >

22:49 Fujirama:
  [Piedi della cascata] I capelli, nonostante il cappuccio, sono comunque bagnati per via dell'umidità che aleggia vicino alla cascata al confine tra Kiri e Konoha, e Fujirama, togliendosi la mano dalla testa, fa passare il palmo lungo il viso, stropicciandosi gli occhi <Devo allenarmi di più...> aggrotta la fronte <...non voglio far soffrire la gente attorno a me solo perchè non ho provato abbastanza i miei ninjutsu...> quindi il giovane shinobi compone con le mani giunte il simbolo della capra, intrecciando le dita. Chiude gli occhi, cercando disperatamente la concentrazione, immergendosi nel solito pensiero che deve ammaestrare per poter attivare impastare il proprio chakra. I suoi genitori sono incolleriti, sbraitano fortemente, gesticolando e gridando, talvolta tra loro altre volte contro Fujirama. Il Konohano immagina sè stesso mentre allungando le mani prima verso il padre, poi verso la madre, prova a dar loro spiegazioni, invitandoli a riappacificarsi. Trova parecchie difficoltà, ma è proprio quando la propria sagoma immaginaria si tocca il petto sembra che le ire generali sembrano confluire in comprensione. I due soggetti si danno la mano e stringono tra loro il piccolo Fujirama, unendo quindi le aure rosse e versi che stavano sprigionando, quelle che rappresentano la Mente e il Corpo. Il ragazzo riapre gli occhi e sembra più tranquillo, cerca Kurou con gli occhi <Uh..?> si guarda attorno, ma inizialmente non vede nessuno <Cos? Un'idea?> e dopo tanto rigirarsi nota la sagoma di Katai camminare sulle acque della cascata. Il giovane non si siede, attende con gli occhi fissi sul nuovo giunto <A maggior ragione perchè ero nel posto giusto dovevo fare di più.> e al secondo commento, su ciò che andrebbe fatto con Kiri, risponde <Hai ragione, rimedieremo.> facendo un cenno con il capo con decisione.[Tentativo di impasto del chakra 4/4]

23:04 Katai:
 Piccoli cerchi concentrici s'espandono dalle suole dei calzari, sul pelo dell'acqua. Se non fosse per il rombo della cascata, che s'abbatte, violenta, nel torbido lago, allora si potrebbero quasi notare. Se non fosse per la tempesta, che scende burrascosa sul Mondo, si potrebbero quasi vedere. Se non fosse per quella notte senza stelle, in cui bitorzoluti e pesanti nembi s'assiepano sulle testa di tutti, l'arcano mistero si potrebbe quasi svelare. E invece , tutto ciò che i due potranno notare, è proprio quella figura nerovestita, abbigliata di colori scuri, che nasce tra i vagiti dell'ombra e del fumo e tra di essi è immersa, almeno fin quando non avanza , a piccoli passi, sulla superficie liquida, forte del controllo sul proprio chakra, sul proprio sistema circolatorio, andando a condensare la forza dell'energia psicofisica nelle piante dei piedi, oltre le suole delle scarpe, così da ergersi, ritto, stante, sul bacino torbido, dove la sciarpa cremisi che reca al collo svolazza con forza, spinta dalle folta di vento gelido, dibattendosi come ali d'un rapace vermiglio, che scende oltre la spalla destra, dopo aver avviluppato il cingolo scapolare, e sfiora quel simbolo indelebile che capeggia tra le scapole: un ventaglio rosso e bianco, stilizzato, sì, ma pur sempre chiaro e visibile a tutti. Non troppo grande per non occupare l'intera superficie posteriore dell'indumento, non troppo piccolo per essere mancante di nota. Appare disarmato, se non fosse per quella tasca portaoggetti che reca alla cintola, allacciata oltre la natica destra e nella quale trascina con sé tutto il suo scarno equipaggiamento: qualche fuuda, dei tonici e basta. < ... > Solleva una mano, quella libera, in segno di saluto, rivolto a Kurou, sì, ma , da quella distanza, ad entrambi i due, sebbene il volto di uno risulti anonimo. < Ossu ! > Fa eco, mentre progredisce verso di loro, rimbalzando l'attenzione tra i due, ma concentrandosi, di fatto, maggiormente su Fujirama. [Chakra On|60/60][Rilascio del Chakra Avanzato On][Equip: fuuda con tronchetto x2| tonico pf x1|tonico chakra x2]

23:26 Kurou:
 L'acqua infranta, dai passi dell'Uchiha sullo strato liquido, che avanza come camminando su una strada battuta. Il collo vira, verso il biondo, a tratti sconosciuto, ma che lascia intendere qualcosa di positivo, soprattutto il suo non essersi voltato dall'altra parte, all'idea di aiutare qualcuno. Dovrebbe essere scontato, per tutti gli shinobi. < Fujirama, ti presento Katai. E' un amico, uno dei pochi di cui posso vantare. > presentazione alquanto imbarazzante, ma dritta al punto. Il suo volto è neutro, e vira in base all'interlocutore, mentre quelle lunghe gambe riescono quasi a toccare l'acqua che viene smossa, tra un colpo di fulmine e l'altro. < Katai-kun, questo è Fujirama. > non muoverebbe un dito, solo lo sguardo, visibilmente assente, scarso e disattento, in una posa abbandonata. < Qualche giorno fa abbiamo... > lo sguardo vira, sull'erba fradicia, quella poca, tra le sue gambe. < Abbiamo fallito una missione a Kiri, una raccolta di beneficienza... Dei ladri si sono portati via quasi tutto ciò che è stato raccolto. > parla con un nodo alla gola, vergogna, e sempre lo sguardo incantato su un punto fisso. < Ti chiedo scusa. > E' il secondo con cui si sente il dovere di farlo, seppur non gli sia richiesto. Ovviamente le vittime sono i poveri di Kiri, ma aver rovinato sforzi continui, di più persone... Lo attanaglia. < Mi sembra di aver fatto fare diversi passi indietro al nostro scopo. > sfoggia un sorriso, grande quanto una casa, a denti scoperti, ma altrettanto finto, Katai lo può notare. Sicuramente maschera sofferenza. Cambia lo sguardo sul biondo, ancora in piedi e vigile, per andare a continuare, un po' più incalzante. < Siccome Fujirama era con me, vorrei che anche tu gli dessi qualche dettaglio su Kiri, e su quello che stiamo facendo per risollevarla. > interviene subito < Fujirama, non sei obbligato ad ascoltarci, ma dopo quello che è successo... Mi verrebbe da dire che il tuo aiuto possa esserci indispensabile. > da lì si sarebbe zittito, socchiudendo gli occhi, e tornando alla sua posa rannicchiata, a guardare quei ciuffi, che si muovo col vento fischiante. Un paesaggio tenebroso.

23:35 Fujirama:
  [Piedi della cascata] Il chakra è impastato, ne sente i flussi d'energia passare incessantemente tra gli tsubo. Ancora non è abituato a sentirlo costantemente attivato e la cosa gli fa un certo effetto, un misto d'euforia e nervoso che trattiene il più possibile agli occhi altrui. Solleva un poco il cappuccio, man mano che Katai si avvicina, per poterlo osservare meglio, e la prima cosa che nota è che si è vestito di tonalità praticamente opposte rispetto alle sue: colori caldi e accesi contro colori freddi e cupi. Solo la sciarpa si fa notare svolazzante sulla buia sagoma. Son lineamenti che gli sono familiari, gliene hanno parlato i suoi genitori, ma si tratta solamente di una sensazione che non lo fa trattenere dall'essere educato e rispettoso <Konbanwa, Katai-kun!> e china il capo, mantenendo rigido il busto, facendo gli onori a uno sconosciuto. Non può di certo vedere il simbolo che Katai porta sulla schiena. Quando Kurou lo presenta, Fujirama mantiene la postura china, incalzandolo <Senjuu Fujirama, molto piacere!> poi si risolleva ma la testa resta ancorata al melmoso terriccio, per via del fatto che il compare sta parlando di ciò che è avvenuto qualche giorno prima, vergognoso. Solo quando Kurou chiede scusa direttamente all'altro, sbircia con gli occhi, cercando di capire il perchè. La frase conclusiva del compagno di Team gli fa spalancare gli occhi, mostrando determinazione dove essa viene messa in dubbio <Sarebbe utilissimo per me conoscere qualcosa di più su Kiri, Katai-kun!> stringe i pugni <Devo rimediare ai miei errori e voglio che il mio impegno da shinobi aiuti Kuragakure tutta.> cenno con la testa, sguardo serio.

23:42 Katai:
 Il sibilo del vento è inghiottito, in un solo rombo, dal tuono della cascata e dal terremoto del cielo. Le falci di folgore soffiano nell'aria, elettrizzando la pelle e le vesti, se non fosse che, entrambe, risultano fradice. Almeno per i più. Lui, invece, rimane rannicchiato sotto l'ombrello cremisi, aperto sulla cima della propria testa, dove ciuffi corvini dondolano qua e là, sospinti dalle grinfie dell'aria gelida. < ... > Non apre bocca dinanzi alle parole del Nakayama. Almeno non prima che egli abbia terminato. < Cos'è successo ? > Domanda, d'un tratto, dopo aver a lungo silenziato la voce. Raggiunge la riva, ma non si scosta dal pelo dell'acqua, bensì si avvicina al confine seghettato del bacino lacustre, finendo per volgere le spalle alla cascata, spalle oltre le quali l'ombrello si dibatte e si scuote, in profonde venature vermiglie, come un ala di rapace che affronta la tempesta. < Raccontatemi. > Include, così, anche il Senjuu all'interno di quella richiesta di spiegazioni, alla quale esorta, con voce pacata e asettica, ma tradendo una vena di curiosità che esula , lontana, dalla fisiologica delusione del ninjachef e si accosta, invece, a ciò che potrebbe mostrare un ragazzo di soli quindici anni: curiosità. < La vostra dedizione è ammirevole. > Esordisce, dal principio, salvo poi aggiungere, più saggio, più accorto. < Ma senza l'impegno è nulla. > Quasi a bacchettare, dall'alto dei suoi quindici anni appena. Lo sguardo attento cade sul sorriso sghembo di Kurou, notandone la forzatura, non tanto per mera evidenza, quanto per sincera conoscenza. Può, oramai, capire dove l'altro si sforza di arrivare, emotivamente parlando e dove , invece, fallisce miseramente. < Mi chiamo Katai. > Annuisce, all'indirizzo del Biondo. < Katai Uchiha. > [Chakra On |60/60][Rilascio del Chakra Avanzato On][Equip: come sopra]

00:01 Kurou:
 Un sorriso, vero, spontaneo, questa volta viene volto di scatto, verso la cordialità e l'interesse del Konohano a qualcosa che di fatto potrebbe benissimo ignorare e passare avanti, come molti hanno già fatto. Un po' si rivede, anche questa volta. Non in quel giorno però, solo in quelli buoni. < ... > silenzierebbe, durante le parole di entrambi, per poi voltare nuovamente gli occhi un po' più vispi grazie al biondo, e con un pizzico di fiato, cerca di riassumere, con tono abbastanza scandito, a sovrastare quella furia che aleggia sopra le loro teste. < Se vuoi sapere come è andata, c'erano 4 figure sospette, sopra un edificio. Le ho raggiunte, Fujirama e un'altra shinobi sono rimaste sulla via principale. Come sono salito, una sola figura è rimasta, le altre si sono date di sotto insieme a loro. Non sono riuscito a fare nulla... Quello là sopra era un taijutsuer, ci ho messo troppo per metterlo al tappeto. Quando ho finito, i ladri erano già in fuga. > a tratti stringe i denti, si scurisce nelle frasi finali, ma lo spiegone è concluso, tutto d'un fiato, vomitato verso il corvo che passeggia sull'acqua torbida. < Magari Fujirama ti può spiegare il suo punto di vista, ma semplicemente... Abbiamo perso... Quelli che abbiamo catturato non hanno dato nessuna informazione sui loro compagni fuggiti. > conclude veramente, questa volta, lasciando eventualmente parola all'altro membro del team di quella missione, per poi fare il punto al termine. < Fujirama conosce la situazione di Kiri solo per sentito dire. Fare un giro la in mezzo potrebbe valere più di mille parole, ma potremmo allinearlo sulle nostre attività, ad esempio il campo di cavoli... > A confronto, quell'ammontare di soldi perduto, fa sembrare i campi coltivati qualcosa di irrisorio.

00:06 Fujirama:
  [Piedi della cascata] Alla domanda di Katai, il giovane ninja biondo guarda prima Kurou mentre propone la sua versione dei fatti e anche ciò che Fujirama non può sapere, poi torna sull'Uchiha. Abbassa la testa, nascondendo parzialmente fronte e occhi sotto al cappuccio, dimostrando evidentemente quanto si vergogni di ciò che va dicendo <Io e l'altra ragazza abbiamo visto i tre tizi a terra mentre la gente stillava terrorizzata e fuggiva...> incalza Kurou, raccontando ciò che è accaduto tra le vie del mercato <...uno di loro teneva un ostaggio con il filo della katana alla gola, gli altri refurtiva rubata dalle bancarelle, non ho visto bene.> fa una smorfia, spostando il viso di scatto alla propria destra <Non ci ho pensato due volte, sono corso verso quello che teneva l'uomo. Ho imparato in accademia la Tecnica della Prigione d'acqua ma...> si ferma, innervosito dal suo stesso racconto <Cs-> sospira, riprende <...non ha funzionato.> stringe i pugni <Il tizio è salvo, quello che lo braccava è stato catturato, ma gli altri due hanno preso a correre e nonostante abbia provato a rallentarli ero... ero troppo agitato, c'era troppa confusione... non ce l'ho fatta.> serra la mascella <Ho perso.> fa eco a Kurou, denotando però un senso di colpa singolare. Il commento di Katai arriva puntuale un attimo dopo, colpisce nel costato Fujirama, manco fosse un kunai. Si distrae da questo pensiero poco dopo, quando sente la presentazione di Katai <Uchiha... Katai...> replica istintivamente, colpito. Conosce a fondo le antiche vicissitudini tra le famiglie <Cs-> ma semplicemente propone al ragazzo un altro breve inchino rispettoso, senza dire altro. Alza gli occhi alla proposta di Kurou, come fosse linfa vitale in quel momento <Sì! Fatemi conoscere la situazione di Kiri, vi prego Katai-kun! Voglio rimediare e aiutare!> il pugno è in vista, gli occhi sono sul giovane Uchiha.

00:31 Katai:
 Ascolta. Ascolta come può, al meglio che riesce. Sopra i rombi di tuono, oltre i bagordi della cascata, al d ilà dei ciuffi di saette che baluginano nel cielo nero. Tetro è il panorama che s'accende, ad intermittenza, dinanzi a gli occhi del trio. Un paesaggio fumoso, irto di nebbie e ombre, costellato dalle fredde e sinistre luci dei lampi, illuminato a stento da una debole Luna, che s'apprende, mesta, in un angolo dell'atmosfera nera. Lui, mentre la sciarpa cremisi si dibatte oltre la spalla destra, mentre l'indumento vermiglio si attorciglia e frusta la schiena, tenta di ripararsi, al meglio che può, sotto l'ombrello rosso, che tiene saldo nella mano destra, in un gomito flesso, che si rivolge verso il basso, verso le acque tetre del laghetto. Il ristagno paludoso di quel bacino idrico pare prorompere dallo sguardo del giovane Uchiha, altrettanto agitato, altrettanto vorace. E appiccicoso. Dilaga tra i due, lì dinanzi, alternandosi tra i loro tratti, indagando le loro reazioni, studiandone la mimica. In silenzio. < ... > Non accenna parola alcuna, lasciando che i due si spieghino, lasciando che raccontino. E interviene solo in ultimo, dopo aver saldamente imposto la propria attenzione sul diretto interlocutore, Kurou, in questo primissimo caso. < Immagino che abbiate consegnato alle autorità i ladri..> Ipotizza, andando a paventare sinistri scenari, che solo l'immaginazione riesce a carpire. Ammesso che vi riesca. E Kurou potrà notare come il tono di voce del giovane Uchiha sia più basso, più cupo, più grave. Il motivo, però, non è presto detto. < Il sacrificio è la via del Ninja, Kurou, lo sai. > Ammonisce, quasi, mentre , implicitamente, acconsente a rendere concreto l'impegno profuso a parole dal duo. < Kiri è una ferita nel cuore di Kagegakure, Fujirama. > Esordisce. < E' un ordigno che potrebbe esplodere da un momento all'altro. > Espone il suo punto di vista. < Nella disperazione nasce spesso il Dolore, nel Dolore il conflitto. > O almeno, è questo che gli è stato insegnato dai suoi preziosi libri. < Salvare una vita di quel Quartiere, vuol dire sventare una GUerra. > Estremo ed estremista, proprio come suo solito. Senza sfumature di mezzo. O bianco o nero. [Chakra On|60/60][Rilascio del Chakra Avanzato On][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra z2]

21:40 Kurou:
 Il suo nindo è chiaro, e una situazione così creatasi potrebbe solo significare una necessità di una forza maggiore. Ma era forza fisica quella necessaria? Forse il pezzo del puzzle mancante, nella via del taijutsuer, è la forza di prendere decisioni in situazioni critiche. < ... > Muto, dopo il suo intervento e specialmente dopo la vergogna che prova a raccontare quelle cose ad una persona fidata come l'Uchiha lì dinnanzi, fiero, come il giudice di una corte suprema, che ascolta le versioni dei testimoni, seppur l'altezza e la giovane età non gli conferiscano un aspetto autoritario. L'acqua sgorga, straripa dal flessibile argine di quel bacino. E continua a picchiarlo dall'alto, come i pensieri che lo attanagliano, su quel capo ricurvo in avanti ad osservare la fanghiglia, senza tregua alcuna e con costanza. < L'errore che abbiamo fatto ha alimentato l'odio del popolo di Kiri, e le tasche dei malviventi. > cerca di incalzare, come un fiume affluente, nel discorso di Katai, con un'espressione neutra e una serietà tombale. Ma il suo essersi rassegnato all'errore compiuto, non mette agitazione nelle sue parole, ma molta consapevolezza. < Ovviamente, se nemmeno noi shinobi ci mostriamo in grado di mantenere l'ordine, nessuno si azzarderà a fare compere in quel distretto. > riprende a formulare pensieri, che non siano semplicemente su se stesso. Inizia ad elaborare il fallimento. < L'unica cosa che possiamo fare è migliorarci, per rendere più sicuro quel posto, e provare a rimediare con opere di bene. > si zittirebbe, subito dopo, aspettandosi, qualche reazione da Fujirama. Non muoverebbe il capo dal terreno, ma solo quelle chiare pupille, dello stesso colore del lago, rannicchiando le ginocchia al volto e avvinghiandole con entrambe le braccia, in una posa fetale, immerso nella melma.

21:53 Fujirama:
 Appena l'Uchiha presume la soluzione presa per i due malviventi bloccati, con sguardo serio fa un deciso cenno con il capo <Sì!> e stringendo i pugni <Ma non hanno detto una parola, quei maledetti...> provando lo stesso odio che evocherebbe il loro presenza. Un attimo dopo però i pensieri tornano a renderlo colpevole, e gli occhi tornano mestamente a specchiarsi sulla terra umidiccia che rasenta l'acqua. Solleva le labbra mentre l'altro parla, lasciando un lieve spiraglio di luce ai denti <Gh-> evidentemente le nuove nozioni non lo mettono a proprio agio <Nessuno mi ha mai parlato in maniera così pesante di Kiri...> e lentamente alza le pupille, fino a raggiungere le corvine di Katai. E' turbato da una situazione così possibilmente catastrofica a un passo da casa, e approfitta della risposta di Kurou per prendere tempo e riordinare le idee. Annuisce con determinazione alle parole del compare <Sì!> poi torna su Katai <Katai-kun, come conoscete così bene la situazione di Kiri?> mostrando vivo interesse <Dimmi di più, per favore!>.

22:07 Katai:
 Contro una frana d'acqua, stoico, resiste quell'ombrello cremisi, sopra la testa dell'Uchiha. Quest'ultimo, figura nerovestita, si erge, ritto, sul pelo dell'acqua, proprio ad una spanna dalla riva. E , se non fosse per la pioggia battente, si potrebbero notare quei cerchi concentrici che s'espandono dalle suole dei calzari ninja. Un occhio attento potrebbe notarlo, un occhio che vede oltre la mera e tangibile realtà dello sguardo umano. Non è il caso, per quanto ne sa, dei due astanti, su i quali ora palleggia lo sguardo, finendo per osservarli entrambi, in quella connessione invisibile che li vede entrambi protagonisti dell'opera fallimentare. < ... > Non replica, non in principio. Lascia che il rombo del tuono riempia il silenzio, permettendo al tintinnio violento dell'acquazzone di librarsi sopra le orecchie di tutti, sopra le sue parole non dette, piene di pensieri. < Mi sta a cuore. > Replica, in maniera diretta, ma pacata, all'indirizzo di Fujirama. Ascoltandoli entrambi, le domande, anziché trovare risposta, aumentano, diventando più opprimenti, più impellenti. < C'è qualcosa che ti turba, Kurou ? > Indaga, lasciando che lo sguardo d'ossidiana si scheggi su quest'ultimo. Insistente, invadente, forse indiscreto. Tanto buio da risultare vorace e opprimente. E rimbalza, infine, la sua attenzione, proprio su Fujirama. < Cos altro vorresti sapere ? > Questiona, dal momento in cui, le proprie doti oratorie, non hanno mai davvero spiccato, quindi tenta di ridurre l'interazione sociale allo stretto necessario, per evitare d'incappare in grossolani ostacoli dialettici. [Chakra On|60/60][Rilascio del Chakra Avanzato On][Equip: come sopra]

22:35 Kurou:
 Umore nero aleggia, Katai è curioso, ma i due vorrebbero probabilmente rivangare il meno possibile quegli istanti, seppur siano ormai impressi, come un marchio di fuoco, di cui quella pioggia può solo alleggerire il rogo, ma non estinguerne la cicatrice. < Nulla... > spirito forte, per un ninja debole. Alza un po' lo sguardo, per incrociare quello dell'amico, senza muovere la fronte, ficcata in mezzo alle due ginocchia, che gli fanno da scudo a quel giudizio, di una persona che lo conosce fin troppo bene. Ma un pensiero gli attraversa il cranio, e ciò lo solleva, letteralmente, andando ad ergersi con la schiena e scoprendo il capo fradicio. < A proposito, a che punto siamo con l'ospedale da campo? Mi sembra un buon momento per parlarne. > chiede all'indirizzo del corvo, stupito di se stesso, per non averlo menzionato prima. < In questi giorni vorrei andare ai campi a Suna, per continuare il raccolto. Ormai non credo basti più, dovremmo trovare il modo per trattare anche con gli altri coltivatori. Senza i rifornimenti di prima necessità, non andremo lontano... > ormai è concentrato, pensieroso, ma più speranzoso. Sta tenendo il cervello impegnato. < Se non hai nulla da fare, Fujirama, potresti venire con me. Sarebbe un buon punto di inizio. > si gira, sempre pensante e concentrato, verso la figura al suo fianco, decisamente più alta di lui in quel momento, tenendo il pollice e l'indice mancini a sfregarsi il mento, aggiungendogli macchie di fango. < Katai, per te va bene? > volterebbe lo sguardo, un'altra volta, solo gli occhi, sempre tersi, in cerca di consenso.

22:41 Fujirama:
 Spalanca gli occhi alla domanda di Katai, sorpreso <Uh-> sbatte un paio di volte le palpebre. Aggrotta le sopracciglia, stringe un pugno e piega il braccio, prima steso lungo il fianco <Come cos'altro vorrei sapere! Tutto, accidenti!> il busto si protende un po' in avanti <Credevo fosse solo l'inizio di una luuunga spiegazione su Kiri!> il naso inizia a prendersi gocce di pioggia piene nonappena fa capolino dallo spiovente del cappuccio, per cui si ritrae subito <Dimmi, com'è arrivata Kiri ad essere... uhm...> va a ricercare le parole esatte usate da Katai <...la ferita nel cuore di Kagegakure?> alza un dito, puntandolo verso il cielo mentre gesticola <E perchè chi governa il grande villaggio dovrebbe tenersi... uhm... un ordigno che potrebbe causare addirittura una Guerra?> non trova logica in ciò, per questo è così avido di domande <Se io comandassi su tutta Kagegakure e vedessi che un distretto va così male, userei tutti i soldi e i ninja che ho a disposizione per farlo andare bene!> il discorso è ovviamente semplicistico e infantile, rappresentando la sua giovane età. Volta il capo in direzione di Kurou quando sente che cambia discorso, e la cosa inizialmente lo perplime, ma immediatamente ritrova vigore quando il Konohano col nero ciuffo gli propone di partecipare <Uh? Sicuro!> ancora una volta stringe il pugno, carico. Poi, crucciato, si gratta una tempia con l'indice <Anche se... non so se posso accettare in questo modo una missione... dovrei forse chiedere ad un Chunin...> spaesato. Effettivamente non ha affatto esperienza, se non quella fallimentare di Kiri.

22:55 Katai:
 Non muove un passo, non uno solamente, ma stringe con più forza la mano sull'asta lignea dell'ombrello, la stessa che poggia sulla spalla destra e tiene in quel medesimo arto. L'acquazzone cola oltre la sua figura, gettandosi nel bacino idrico e torbido. Lì l'acqua ristagna, sospinta contro la risacca da quella violenta cascata che si getta dall'alto, segnando il confine tra i due Distretti. Uno dei quali, tra l'altro, è proprio sotto esame, in quel discorso che li vede speculare senza diritto alcuno, che non sia il mero impegno - comune e condiviso, a quanto pare - verso la salvaguardia e la protezione dei più deboli, dei più bisognosi. Lo sguardo nero, tuttavia, rimane su Kurou con pesante insistenza, inamovibile curiosità. Studia la sua espressione, la mimica del suo volto, la reazione nascosta tra le pieghe dei lineamenti, sotto quel ciuffo scuro, appesantito dalla pioggia che cade, affligge e , perpetua, s'abbatte sul Mondo. < Non ne ho idea, purtroppo. > Rivela, nei riguardi di quell'aggiornamento tanto agognato dall'artista marziale, che lo desta da un torpore sordo ad ogni scossone. < Devo ancora incontrare un medico che se ne sta occupando. > Tradisce, inspirando profondamente. Le spalle si sollevano, il petto s'espande e la cassa toracica si gonfia, sotto quella maglia scura, inumidita dalla pioggia. < Lo credo anche io. > Concorde nello sposare il piano e la proposta del Nakayama. < Se ti fidi di lui. > Espone, con la semplicità e la schiettezza di chi, forte dei suoi quindici anni appena, risulta tremendamente sincero. E non c'è rimprovero , né disarmonia in quel tono con il quale elargisce la risposta, semplicemente, dietro la pacata tonalità della voce, si può ben comprendere come non ci sia cattiveria , da parte sua. < Come si sia arrivati a questo, non lo so. > (Attualità Lv.1) La risposta è diretta al Biondo figuro, mentre su quest'ultimo si erge lo sguardo, la lieve torsione del mento, che assesta l'occhiata. < Ma so che alcuni si sono adoperati per risollevare la situazione di quel Quartiere. > Un daimyo su tutti. Un daimyo che ha imparato ad odiare, però. < Senza riuscirci. > Così incalza, poi. < Forse non è nelle priorità di chi governa > Lui che, di politica, ne sa davvero poco, soprattutto delle trame più fitte. < Potrebbe essere l'occasione per riscattarvi. > Aizza, sibillino, squadrandoli entrambi. [Chakra On|60/60][Rilasico del Chakra Avanzato On][Equip: come sopra]

23:27 Kurou:
 Il discorso tra i due cattura l'attenzione del Nakayama, il quale si aspetterebbe di osservarli parlare, prima di tirare fuori la questione dell'ospedale da campo. In un certo senso, Fujirama sembra affamato, e forse in quelle poche parole ha già riflettuto più del taijutsuer, su quella criticità che si trova al di là della cascata. Inquietante pensare che tutto ciò di cui si sta parlando, accade proprio oltre quel muro di acqua, così affascinante ma turbolento. Quell'euforia, quella voglia di fare di più, di cambiare le cose. Ecco che un altro sorriso sostituisce la tenebra sul volto di un gigante, oltre quel cespuglio annacquato, e quegli occhi celesti, candidi come l'anima. < Non è una missione vera e propria, è più un atto di beneficienza se vogliamo... > cerca di spiegarsi, è un po' più spensierato, anche nel tono < Come dice uno shinobi saggio...> è verso Fujirama, sempre seduto, ma sposterebbe il volto in linea con il busto stendendo le gambe parallele al terreno, sulla terra liquida, e poggerebbe le mani chiuse a pugno sui fianchi, a schiena dritta e fiera. < Un vero shinobi protegge con la sua ombra! Senza nome! Né gloria! > proverebbe ad imitare la voce di Katai, con un sorriso da celebrità finale. Il suo essere rintronato sta riprendendo forma. Si volterebbe di nuovo verso lo shinobi biondo per continuare < A volte quest'ombra è anche all'oscuro delle missioni ufficiali, se si tratta di fare del bene a Kagegakure... > o almeno questo è il suo pensiero, probabilmente condiviso, con il ragazzo pallido, rosso e nero. Approfitterebbe di quel momento per rialzarsi da terra, ormai stufo di riposarsi, e consapevole di doversi dare una mossa, considerate le poche novità sul fronte Kiri da parte del suo compagno fidato. < Allora è deciso! > Andrebbe a voltarsi con tutto se stesso, un'altra volta, verso il ragazzino dagli occhi castani, andando a muoversi di pochi passi in sua direzione per raggiungerlo, e porgergli la mano destra ben aperta, in direzione del suo addome, come se volesse essere strinta. < Per riparare questo buco, dobbiamo metterci sotto! > spiccherebbe un sorriso radioso, finora Fujirama non avrebbe avuto modo di vederlo, ma infonderebbe sicurezza e calma, lasciando andare quell'animo spento di pochi minuti prima. < Comunque per questa questione dovresti fare riferimento a Katai, è lui il capo... > mette subito le cose in chiaro, prima che qualcuno si faccia male < ...almeno finchè non riuscirò a batterlo in allenamento... > per poi peggiorare subito le cose, ma sfoggiando il suo solito sorriso da ebete verso l'amico oscuro, con rapido movimento di testa e un pollice stretto all'in su, è convinto che possa lasciar correre, questa volta.

23:38 Fujirama:
 Il biondo Senjuu viene messo sotto esame attraverso il tono strisciante di Katai, con quel "se" che porta agli estremi le conseguenze delle parole seguenti. Fujirama fa mezzo passo avanti, non aggressivo, ma con il suo classico modo di gesticolare per farsi capire. Stringe il pugno a mezza altezza lanciandolo in avanti, verso Kurou, quindi flette le gambe <Sicuro!> dopo di ciò alza un pollice e strizza un occhio <Non sbaglierò di nuovo! E in quanto a intenzioni, sempre propositivo!> e conclude la "scenetta" pure con un mezzo sorriso laterale, in perfetta armonia con l'occhiolino. Le parole successive di Katai lo riportano a sobrietà: il braccio riprende a ciondolare al fianco, le gambe tornano belle distese, l'espressione assume nuova serietà <Mhm...> mugugna pensieroso <Forse... dovremmo chiedere a queste persone cosa non è andato...> porta un dito sulla punta del naso <...magari potremmo ripartire da lì!> cerca lo sguardo di entrambi, per sapere se può essere una buona idea, ma si sofferma su Katai <Sai chi sono queste persone, Katai-kun?>. Chiude gli occhi, incrocia le braccia e mugugna <Non capisco come possa non essere una priorità, accidentaccio...> e inclida il capo da una parte. Alza un sopracciglio e osserva Kurou seduto, quindi dall'alto verso il basso <Beh, allora se non devo chiedere a nessuno, accetto!> deciso, mostrando ancora una volta un bel sorrisone. Si cruccia subito dopo, massaggiandosi il mento con il polpastrello dell'indice <Mhm...> dubbioso nel sentire il compare <Quindi... vuoi dire che i Kage non sono veri shinobi?> inizialmente serio, poi fa una linguaccia chiudendo gli occhi, scherzoso. QUando li riapre, Kurou è in piedi davanti a lui con la mano protesa <Uh-?> e un attimo dopo torna positivo <E allora mettiamoci sotto, accidentaccio! Haha!> e risponde alla stretta con vigore ed entusiasmo. Guarda Katai e, lasciando la presa, fa un nuovo lieve inchino <Seguirò te, allora, Katai-senpai!> con uno sguardo grintoso.

23:45 Katai:
 Sotto uno scroscio incessante, i suoi pensieri rovistano nel silenzio. Rumorosi, assordanti, invadenti. Proprio come quegli occhi neri, che tradiscono le elucubrazioni mentali, taciute ai più, ma note a chi lo conosce meglio. Note a chi sa guardare nelle profondità di quei pozzi bui, conficcati tra le orbite, sotto la chioma corvina, che dondola e oscilla, al ritmo del vento, frustando la fronte pallida e agitandosi sotto quell'ombrello vermiglio. La netta contrapposizione di colori è evidente, tanto accesa da sembrar inscindibile. Ascolta le parole d'entrambi, di quel duo assortito per caso in una notte di temporale, presentatosi dinanzi a lui con la stessa casualità con cui i fulmini attraversano il cielo nero. E così ora socchiude gli occhi, dinanzi a loro, amalgamando lo sguardo all'oscurità che li inghiotte, per la maggior parte, lontani come sono da ogni fonte di luce artificiale - o naturale. La Luna, infatti, si nasconde ,con incredibile efficacia, tra quei nembi bitorzoluti e pigri, ma tremendamente pesanti. Gonfi d'acqua e lampi e tuoni. < ... > Non replica all'imitazione di Kurou, bensì lascia che l'angolo delle labbra si tiri, d'un lato, infossando la guancia omolaterale, nell'abbozzare quello che, a conti fatti, appare come un piccolo sorriso, stentato, debole, ma pur sempre presente.< Inizieremo tornando su i campi di Suna, allora. > Decreta, in qualità di 'capo'. Investito proprio dal Nakayama e silenziosamente concorde con quel ruolo che gli viene affibbiato. Scuote il capo dinanzi alla domanda di Fujirama. < Purtroppo non credo sia così facile. > Ammette , stringendosi tra le spalle. < Possiamo , però, adoperarci per dare il nostro contributo. Al meglio delle nostre possibilità. >. E, detto ciò, riapre gli occhi. Squadrando ambedue le figure dinanzi a sé. < Ci vedremo presto, allora. > Annuncia, profetico, andando a muovere i primi passi verso la riva, così da raggiungere la terraferma e quindi la strada verso casa. < Kurou, inizia ad allenarti con Fujirama, poi un giorno, forse, sfiderai anche me. > Ironico, beffardo. < Ci vediamo a Suna. Teniamoci in contatto. > ( E N D)

00:15 Kurou:
 Un annuire compulsivo, un momento di leggerezza, sotto la pioggia di saette che li ha circondati fino a quell'istante. < Contaci! > è rivolto all'Uchiha, sempre sorridente e soddisfatto, ma non si intuisce a cosa faccia rifermento. Ma forse non è importante, perchè è possibile che si riferisca ad ogni situazione, ad ogni aspettativa, ad una presenza su cui può contare. E da oggi, forse, potranno contare su quella di un nuovo compagno, il cui entusiasmo sta pian piano riaccendendo un genin sconfitto. < Bene, allora io e Fujirama torniamo indietro, gli darò il tuo numero per tenerci in contatto. > un ultimo cenno all'amico, sfuggente come pochi, portando l'indice della mano destra all'altezza della fronte, quasi attaccato, per poi spostarlo all'esterno, e guardare per gli ultimi istanti quell'ombrello cremisi, prima di voltarsi dalla parte opposta, e incamminarsi di nuovo sotto l'acquazzone, al fianco del biondo entusiasta. Ormai sono soli, in quella via sterrata. < Comunque, quella di prima è una frase di Katai... > spiega, per non lasciare vuota quella strada, viste le perplessità <...dei Kage non so molto in realtà... > se non di una loro generica esistenza (Attualità lv.0) < ...ma credo che il fulcro di quella frase non sia abbandonare per forza la fama o il potere, ma al limite farne uso per aiutare le persone. Rendere il Domani un posto migliore! > ormai sembra un romanzo nelle sue parole, ispirato. Forse tutto quel pensare gli ha giovato. < Tu mi hai dato questa impressione... > si volterebbe al suo lato, qualunque esso sia, per guardare negli occhi il suo interlocutore. < Secondo me ci somigliamo molto! > un altra volta un sorriso calmo, ingenuo, totalmente in disaccordo con la sua imponenza, con tanto di pugno destro stretto e pollice alzato, vicino al suo stesso volto. < Senti da che parte andiamo? Sei di Konoha per caso? Mi sembrava fossi arrivato dalla mia stessa parte... > avrebbe percorso la strada, fino a quella che per entrambi sarebbe stata casa, un distretto lontano, ma non così troppo, da tutti quei problemi appeni discussi. [ END ]

00:25 Fujirama:
 Mantiene l'attenzione sull'Uchiha, con viva determinazione, avendolo ormai agganciato nei suoi pensieri come mentore del suo inizio di carriera da shinobi <Hai!> annuendo deciso. Resta perplesso per qualche secondo <Uh?> di fronte al muro posto da Katai riguardo alla ricerca di shinobi che abbiano già affrontato il problema Kiri. Fa spallucce <Sicuro! Poi le cose facili sono per i pivelli, accidentaccio!> cercando di vedere il lato positivo della questione in ogni caso, strizzando un occhio. Si indica con il pollice, sfidando apertamente Katai <Scommettiamo che riuscirò a sfidare Katai prima di te?> eloquentemente giocoso, sorridente <I tuoi calcetti saranno inutili contro i miei ninjutsu!> e gli fa bellamente una linguaccia. Torna a dare attenzione all'Uchiha <A presto Katai-senpai!> alza un braccio, con la mano bella aperta ad emulare il ventaglio... che ha sulla schiena. Già, quel ventaglio. Il sorriso di Fujirama si spegne in poco tempo, ma Kurou lo distrae un attimo dopo <Eh? Ah sì, certo!> riferito al numero di telefono. Quando il compare prende a spiegare ciò che sa e che non sa, da le spalle alla cascata, prendendo a camminare al suo fianco <Rendere il Domani un posto migliore...> incalza, pensieroso <...mi piace! Un giorno Kiri non sarà più un posto da temere, lo prometto, accidentaccio!> stringe un pugno, sorridendo. <Oh?> piega la testa <Sì! Saremo un'ottima squadra!> e lo imita nella gestualità, con il pollice alto a tangere il viso. Continua a camminare, portando le mani a incrociarsi dietro alla nuca, sopra al cappuccio <Hai! Vivo nel quartiere dei Senjuu! E tu?> e continuerà a discorrere con Kurou finchè le loro strade non si separeranno. [END]

Fujirama e Kurou si ritrovano a discutere del fallimento della loro missione Kiri, entrambi abbattuti, in una passeggiata piovosa fino al confine del distretto. Qui Kurou si è dato appuntamento con Katai, per renderlo partecipe di quanto è accaduto. I tre si accordano per il da farsi, e i due konohani ricevono il punto di partenza per redimersi dalla loro sconfitta.