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Masterchef: il pane

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con Kurou

13:51 Utente anonimo:
 Quando ha ricevuto il messaggio di Kurou, e non per l'allenamento ma invitandola a casa s'è stranita. Kore, Kore, devi smetterla di frequentare i ragazzini prima o poi un malinteso al gabbio ti ci manda, tant'è però che sembra essersi incuriosita e visto il maltempo di sempre sta ora bussando alla porta del Taujutser. Indossa dei jeans aderenti di un azzurro chiaro, capaci in qualche modo di far sembrare ancora più magre le sue gambe ossute come il resto del corpo minuto dalle forme quasi assenti ed acerbe, una magrezza che è tipica dei tratti fennec ma che non può esser scambiata per denutrimento nel suo pallore comunque all'apparenza sano. Ai piedi porta degli scarponcini da
trekking morbidi, grigi e con lacci verde fluo che permettono al passo di mantenersi comodo e sportivo, non troppo femminile difatti è la sua figura che porta alla cinta il suo portaoggetti dove tiene due fuda con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra, ognuna di queste coppie ha una sua tasca abituale così da conoscerne la posizione senza dover perder tempo nella loro ricerca all'occorrenza. Superiormente una felpa grigia smorza il colore platino dei corti capelli scarmigliati interrotti dal coprifronte portato a girocollo e lasciando in vista quel tatuaggio di dettaglio alla nuca sotto l’attaccatura dei capelli biondi. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa che custodisce le sue sabbie, protette dall'acqua tramite il foro tecnologico senza rilasciarle al suo esterno, così muoversi nella neve sembra esser stato meno disdicevole e qualche fiocco incastona i suoi capelli platino. Appeso al portaoggetti un portachiave a forma di capra dagli occhi ambrati, un regalo che sembra vezzo decorativo del suo marsupio, quasi unica personalizzazione giara esclusa mentre le sabbie della stessa smuovono come un seducente turbinio a fantasia nel materiale ambrato e trasparente.{Chk ON |Inn 2/4| 2x fuda 2 e 2 x tonici| 73/75}

14:13 Kurou:
 Tepore, amato tempore. L'unica cosa buona di quella casa è il riscaldamento e la cucina, dove in un monolocale di periferia, quest'ultima prenderebbe la maggior parte dell'arredo, oltre alla sua stanza da letto, e un piccolo corridoio di entrata con appendiabiti annesso. Il ragazzo, a piedi scalzi su quel pavimento in legno, pulito da poco, indosserebbe abiti molto normali e larghi rispetto al consueto, con una felpa grigia con cappuccio, abbondante sia in larghezza che in lunghezza, e allo stesso tempo al di sotto, un pantalone da ginnastica del medesimo colore, a comporre una sorta di comoda tuta da pantofolaio. Forse per il clima casalingo, forse per gli ematomi su schiena e gomiti che gli darebbero difficoltà ad indossare roba molto stretta. E' sul divano, le luci accese, una cresta talmente rigida da spuntare dai cuscini dello schienale a cui è appoggiato, mentre sbadiglia di noia e di solitudine, chiuso in casa per recuperare il prima possibile dalle ultime vicissitudini. Volta lo sguardo sul tavolo della cucina, come in attesa, mentre osserva tutto ciò che ha preparato per l'occasione: due ampi taglieri di legno, cosparsi di ciotole di vari colori e forme, contenenti diversi ingredienti di uso comune, e una brocca, una soltanto, con all'interno dell'acqua gelida. Quella lunga ed interminabile pausa viene messa a tacere, con un rumore sordo, legnoso ma deciso, provenire dall'entrata di quel monolocale, causato con tutta probabilità dall'unico ospite di quella giornata. L'ora è giunta, è tempo di far valere le conoscenze che solo un lavapiatti può racimolare, con doveroso e incessante impegno verso l'unico hobby che la casa può permettere: la cucina. Con non poca difficoltà si alzerebbe dal comodo cuscino, con ancora la forma del suo culone, facendo forza con entrambe le braccia ai lati, per poi dirigersi a passo lento e scandito verso l'entrata, massaggiandosi le parti doloranti della schiena con la mano destra. Avrebbe quindi afferrato la maniglia con la sinistra, tirando un sorriso da un lato all'altro del volto, e spalancando la porta d'ingresso, facendo cenno alla Sabaku di accomodarsi. < Entra pure con le scarpe se sei più comoda, tanto dopo devo pulire. > vedrebbe subito le scarpe del taijutsuer al lato dell'ingresso, e un pavimento tutto sommato pulito e in ordine, ma forse è più alla ricerca di qualcosa da fare che altro. < Come va? > domande di circostanza, mentre avrebbe chiuso la porta dietro all'ospite, al solo sentire il gelido soffio dell'inverno varcare la soglia di quella zona sicura. < Vieni pure, ho già predisposto tutto... > Avrebbe fatto strada, non che ce ne fossero molte, verso la cucina, e il piccolo salottino, con solo un divano a tre posti e un tavolino di legno. Un arredamento molto rustico, con solo qualche poster di artisti marziali a stonare incredibilmente con tutto il resto.

14:29 Utente anonimo:
 Gli occhi dalle note di miele scivolano oltre la porta quando viene aperta, adocchiano il ragazzone discendendo poi sul monolocale pulito, contemplano le vesti dell'altro a suo agio, giustamente, in casa propria. Le sabbie sembrano farsi inquiete a quell'invito. <Non sembra che tu debba pulire.> Così giudica quasi sillabando il pavimento lindo ma si accomoda, curiosamente sembra concepire poco le cose ma oltre la porta si china a liberarsi delle scarpe ma non della giara, a gambe piegate infatti compone il sigillo della capra ed il bue richiamando dalla propria giara qualche granello. Non si sono nemmeno salutati e quella familiarità, la casa, i vestiti, sembrano metterla così a disagio che in quel bulbo oculare richiama una nota di guardingo conforto ad una spanna dalla propria spalla destra, quando si risolleva la connessione visiva ha aggiunto quei nuovi nervi ottici alla sua consapevolezza visiva, mulinando intorno a sè. <Bene, direi...Ultimamente ho avuto delle missioni impegnative.> Commenta scivolando con l'attenzione del suo sguardo Sabbioso a Kurou che si allontana dalla porta, finchè le sopracciglia si aggrottano e la sua confusione prende del tutto piega sul viso emaciato. <Scusa la domanda, predisposto cosa?> Che abbia dimenticato un impegno preso con l'altro? Pochi passi a vedere quella tavola predisposta, che gli abbia chiesto di insegnarle a cucinare? Non ha memoria nè sembra trovare ragione a quell'invito così familiare. <Ma...vivi solo? Non c'è un tuo genitore?> Quella casa sembra piccola e la voce tituba, no, non va bene per nulla stare a casa di un ragazzino per la Sabaku, un Anbu per giunta, di 24 anni suonati di briscola. {Chk ON |Inn Controllo della Sabbia II| 2x fuda 2 e 2 x tonici| Occhio di sabbia 2/4 69/75}

14:57 Kurou:
 Osserva la ragazza entrare, un po' intimorito dal giudizio di una dimora così spoglia, a cui lui stesso cerca di stare il più lontano possibile, se non per recuperare dagli allenamenti in cortile. < Beh in effetti non ho modo di sporcarla troppo... > una risata un po' imbarazzata fuoriesce mentre la supera per farle strada. La ascolta, mentre arriva al centro della cucina, in cui il tavolo lungo circa un metro e mezzo padroneggia, mentre al muro di fronte sono collocati i fornelli con qualche ripiano in marmo, delle mensole, e un forno elettrico, più altri elettrodomestici sempre di uso comune. Si girerebbe verso di lei, ora in due ad avere una faccia sbigottita, mentre con dei grandi occhi Kurou osserva la sua interlocutrice, cercando di capire meglio dove si fosse persa. < Mi avevi chiesto di insegnarti a cucinare come regalo di compleanno, ti ricordi? > accennerebbe per poi spostare il suo sguardo nella zona della vita della ragazza dai capelli platino, sollevando nel contempo il dito indice della mano destra nella stessa direzione < Quando hai preso quel portachiavi... > il tono cerca una sorta di conferma, perchè forse è lui ad essersi sbagliato, seppur ricordi bene quel portachiavi intagliato a forma di bestia barbuta. All'arrivo della seconda domanda il volto di Kurou cambierebbe con molta rapidità, divenendo si sorridente, ma palesemente tirato e strano, forse incapace di intristirsi. < Mi hanno cacciato di casa, diversi anni fa... > ricorda quella casa enorme, per metà templio, per metà biblioteca, in cui si divertiva a scorrazzare per interminabili scale... < Perchè non volevo studiare i ninjutsu... > continua, la voce è un po' acuta ma rilassata, come se stesse dicendo una cosa normale, come se fosse giusto così. < Ma ogni tanto gli anziani del quartiere vengono a bussare, mi diverto abbastanza ad ascoltarli. > Solo lui potrebbe. Riprendendo un sorriso più naturale, andrebbe a posizionarsi dietro ad uno dei due taglieri, quello più lontano, lasciando l'altro libero. < Allora, non sei curiosa di cosa cucineremo? > è sghignazzante, forse attende che l'altra indovini, atteggiamento tipico di un bambino dopato amante delle sfide.

15:05 Utente anonimo:
 I tre occhioni tondi, compreso quello di sabbia, sono sollevati verso l'alto su Kurou consentendo quell'imbarazzato scambio di sguardi. <Ah...certo. Sicuro che mi ricordo.> S'era scordata, è palese, ma le spalle si rilassano lievemente, curvano verso il basso e l'occhio inizia a passeggiare per la stanza, lo vedrebbe il Taijutser curiosare tra le ciotole, adocchiare. l'ambiente mentre lei si avvicina al tavolo. <Ero ironica, non mi importa molto del mio compleanno non pensavo che mi avresti presa sul serio...E non so cucinare. O almeno, so fare il tonno tataki, le frittate e dei toast, col prosciutto.>Importante l'aggiunta del prosciutto insomma, è quello che fa la differenza con un vero chef. In parte quelle parole sembrano volerla giustificare, omette il fatto che la presenza di Katai la tende, offuscando probabilmente quell'evento che comunque va a tornare alla memoria. Lo segue fino ai taglieri e da come lo vede disporsi suppone che l'altro tagliere sia la sua postazione quando vi si avvicina. <Devono esserci rimasti molto male se sono arrivati a cacciarti di casa, e non hai un tutore? Io ho vissuto dopo i diciassette anni alla Magione del mio clan, solo di recente ho ripreso la casa che era della mia famiglia, non ho mai avuto bisogno di cucinare c'è la mensa alla Magione.> Adesso invece vive di take away, due ricette, stenti e tantissime uova, sode, alla coque, barzotte, fritte, a frittata, sta diventando un'esperta di uova. Sembra curiosa di una scelta tanto drastica nei confronti dell'altro ma allo stesso tempo non vi indaga apertamente ma sembra andare su vie marginali. <Molto, cosa cuciniamo?> Solleva il viso ma è a due spanne dalla sua testa bionda che l'occhio di sabbia guarda Kurou come se volesse evitarsi un torcicollo. {Chk ON |Inn Controllo della Sabbia II| 2x fuda 2 e 2 x tonici| Occhio di sabbia Mant. 67/75}

15:40 Kurou:
 Osserva la spiegazione della volpe del deserto, pensando che forse è lui ad essere strano a ricordarsi dettagli come quelli. Forse ha davvero poche cose a cui pensare. < Non ti avevo presa sul serio infatti! > scoppia a ridere, con evidente imbarazzo, girandosi poi con la coda dell'occhio verso la miriade di ingrediente predisposti, con ordine perfetto, ricordandosi persino della poca esperienza altrui. Ormai si rende conto che è palese che non abbia molto da fare. < Però già che ci siamo cuciniamo... > tira un sospiro, tenendosi a mente di doversi costruire una vita, e andando perciò ad afferrare qualche ulteriore ciotole dal cucinotto, due più capienti e due della grandezza di un bicchiere, con probabilmente quei tre occhi ad osservarlo mentre il discorso sul loro passato evolverebbe. < Sì non erano proprio felici. > una fragorosa risata, un po' più leggera, nel visualizzare l'immagine dei suoi < Tiravo calci a ruote malandate mentre gli altri erano in meditazione. > continua a sghignazzare tra se e se, mentre ascolta il resto del discorso, con una strana allegria. < Beh sono riuscito a cavarmela, e ora ho anche degli amici... > appoggerebbe quei recipienti per poi girarsi di nuovo verso la Sabaku, ma con lo sguardo rivolto al soffitto bianco, avanzando la mano destra chiusa e usando la sinistra per sollevare le dita, come per tenere il conto. < Uno... Due... Tre... > si fermerebbe, con pollice, indice e medio sollevati, per poi girare quella mano col polso verso Kore, estremamente fiero e felice. < Ben tre amici! Te compresa ovviamente... > andrebbe quindi a concludere, per segnare l'inizio della sessione di cucina. < Quindi puoi stare tranquilla, se avrò bisogno di aiuto potrò contare su gente splendida. > Andrebbe a congiungere la mano sinistra con un pugno destro, con una carica emozionale insolita e forse un po' fuori luogo. < Oggi faremo il Pane! > sguardo deciso, focoso, determinato. < E' più facile di quello che sembra, ed è ottimo per tenersi in forze... Costa pochissimo farlo ed è divertente! > riprenderebbe un sorriso più docile, seppur sia terribilmente serio nelle parole. < Sei pronta? Io ti dirò i passaggi e a te tocca imitarli. > andrebbe quindi ad indicare la postazione libera, con la mano sinistra aperta, dove Kore troverebbe quella tazza vuota e una ciotola vuota, oltre ad un sacco di farina. Letteralmente un sacco.

15:55 Utente anonimo:
 Il pomeriggio malgrado la dimenticanza sembra aver avuto una bizzarra svolta per la Sabaku, i cui allenamenti sospesi causa ennesima neve non hanno inficiato i recenti picchi di buonumore. <Sono d'accordo.> In merito al cucinare per quanto secco sia continuamente il suo tono sembra assecondare le risa dell'altro seguendone il fare con le ciotole, quella risata che sembra una maschera pregna di quel suo imbarazzo. Deve comunque trovarsi qualche amico della sua età, quella situazione è quasi da galera per un occhio malpensante e lei ne ha tre, troppi occhi statistici in quella stanza magari qualcuno lo deve cavare. Viene annoverata tra gli amici di quel bisteccone di due metri indietreggiando appena con il capo. <Chi sono gli altri due?> Decide di non smorzare del tutto quel nuovo legame in fondo Kurou le sta simpatico, l'ha visa ar scoppiare un ca**o e pur essendo maschio le parla ancora, cosa non scontata. Le labra scure però si aprono, si impregnano di un vago stupore alla questione del. <Pane? Nani?> Lei sa fare a stento le uova, riesce a immaginare il pane come una cosa lontanissima e soprattutto riesce a immaginare molto più vicina la prospettiva della propria cucina in fiamme ma guarda i pochi ingredienti a costo minimale. <Ma non serve tipo una gran forza a fare gli impasti?> Solleva il braccio destro ossuto verso Kurou e lo flette mostrando il "muscolo" pelle ed ossa con il pugno verso il proprio capo. <Posso usare la sabbia?> Impsta infatti la stessa a costruire due mani solide, oltre le sue spalle, una a destra ed una a sinistra a dimensioni leggermente più grandi delle proprie stesse mani salda i granelli in una mano destra ed una mano sinistra, rispettivamente, salutando Kurou con entrambe come se non fosse per nulla cringe.{Chk ON |Inn Controllo della Sabbia II| 2x fuda 2 e 2 x tonici| Occhio di sabbia Mant. |Costrutto mano DX 2/4 Costrutto mano SX 2/4 | 61/75}

16:31 Kurou:
 Le conversazioni scorrono a fiumi, mentre la fuori il freddo non riesce ad invadere il tepore della dimora, che diventerebbe da li a poco un vero e proprio panificio rudimentale. < Katai e Majima. > risponderebbe di getto, sollevando un indice verso l'alto, come a rigore del fatto che solo quelle tre persone sente abbastanza vicine da poter nominare come amici, sebbene non abbia una concezione pratica del termine, ma solo un sentimento. Osserva compiaciuto la reazione alla rivelazione della portata da preparare, cosa che lui è in grado di fare alla perfezione, in quanto suo compito sfornare il pane al ristorante mentre gli altri colleghi si occupano di piatti più complessi, e soprattutto, a loro non tocca pulire per terra alla chiusura. < Non dovrebbe essere troppo duro con questa farina. > risponde di tutto punto, sorridente a quelle mani di sabbia, col medesimo gesto. < Ma se vuoi puoi usare quelle, l'importante è che non rimanga la sabbia nell'impasto. > Un cuoco permissivo, ma ancora non conosce il risultato della sua scelta. < Dunque, cominciamo! > sembra carico, si girerebbe verso il tagliere, seguendo sempre con la code dell'occhio i movimenti di Kore, andando a spiegare ogni singolo passaggio. < Per prima cosa va aggiunta la farina alla ciotola, quindi ne dobbiamo mettere due tazze piene. > andrebbe perciò ad afferrare la tazza sul tagliere, speculare a quella posseduta dalla ragazza, per intingerla nel suo sacco di farina, raccogliendone una piena, assicurandosi che l'altra facesse lo stesso, per andare a ripetere un'ulteriore volta. < Ottimo, ora ci serve dell'acqua... Ricorda, due tazze di farina e una di acqua!> andrebbe perciò ad afferrare con la mano destra quella caraffa d'acqua posizionata tra i due, aspettando che la Sabaku porgesse la sua tazza per aiutarla a riempirla all'orlo, prima di riempire la sua stessa, ancora macchiata di farina, e versare il tutto nel recipiente principale. Si sarebbe assicurato che tutto continuasse, sebbene l'afferrare la caraffa gli avrebbe dato qualche fitta nella schiena, che gli avrebbe fatto comporre una piccola smorfia, sostituita in fretta dal piacere della cucina. < Bene, ora la parte più divertente! Bisogna impastare! Per 2 minuti circa... > andrebbe quindi con una certa sicurezza (Cucina lv.2) ad affondare le mani all'interno del quasi impasto, per smuoverlo tramite le dita fino al raggiungimento di una consistenza collosa. < Devi cercare prima di mescolare con le dita, poi quando è denso devi iniziare ad afferrarlo e ribaltarlo, e a schiacciare col polso, in questo modo... > Si assicurerebbe che la ragazza stesse osservando, coi suoi due occhi naturali o col terzo, per poi continuare nello stesso modo per diverso tempo, lasciando anche il tempo ad una finestra di conversazione. < Comunque, prima mi parlavi di missioni... Cosa è successo di recente? > un argomento come tanti, in quanto colleghi sotto un certo punto di vista.

16:41 Utente anonimo:
 Sue due nomi fatti da Kurou non dice nulla, uno non lo conosce, l'altro purtroppo si e sembra l'unica a non andarci d'accordo cosa che porta il suo garbo a non commentare seppur un sospiro breve ne abbandoni le labbra sottilmente relegate fino a quel momento l'una all'altra. Aggrotta le sopracciglia alla questione delle mani dell'impasto. <Ovvio che no.> A dire il vero ovvio non è ma il costrutto non è che uno stabilizzato di sabbia, non può perdere pezzi della sua sabbia sarebbe come se a Kurou cascassero le dita, è fisiologico per la Sabaku e ben poco scontato per gli altri ovviamente. Annuisce. <Va bene.> La ciotola la prende con le proprie mani ossute mentre le proprie mani di sabbia vanno a mettere la farina nella ciotola iniziando a seguire le istruzioni dell'altro. <Due tazze...Per quante persone stiamo facendo il pane? Ho l'impressione che tu stia facendo più felice il mio squinzio di me con questa ricetta.> Non è una grande mangiatrice di pane ma per qualche motivo suppone che Akainu lo sia. <Due farina, una acqua...> Mentre le mani di sabbia armeggiano a mettere l'acqua per conto loro, guidate dall'occhio di sabbia, praticamente accompagnata da spettri di sabbia, lei estrae il ninjaphone e dedicando gli occhi reali allo stesso inizia ad appuntare la ricetta nelle notes mentre Kurou vede appunto una mano destra di sabbia che gli avvicina alla ciotola facendo cenno di rimpirgliela, come un oliver twist dei deserti, me ne dia ancora padron Kurou! <Stai poco bene?> Non lo stava guardando, quando risolleva gli occhi dal ninjaphone e quella è un ulteriore conferma che il suo occhio di sabbia ci veda benissimo poichè ha colto quella smorfia. Appoggia il telefono alla parte pulita del banco da lavoro dopo aver appuntato le ultime istruzioni mentre le mani di sabbia iniziano a mescolare e rimestare addensando il contenuto della propria ciotola. Comodo così, a non fare una bega siamo tutti bravi a cucinare. <Le chimere hanno sfondato i cancelli di Suna, io e la mia collega ne abbiamo ammazzate cinque e messo in fuga le altre...E poi mi hanno assegnato una missione per i cali di tensione, con il mio ragazzo.> Ancora non sa che Katai fa parte della missione probabilmente, non c'era quando ha preso rapporto. <Ma non sappiamo da dove cominciare con le indagini, non sono un grande esperto di elettricità. E poi devo completare le mie indagini sul serial killer.> Commenta incrociando le braccia, immobile, mentre guarda le sue mani di sabbia impastare il pane come se le stesse giudicando. {Chk ON |Inn Controllo della Sabbia II| 2x fuda 2 e 2 x tonici| Occhio di sabbia Mant. |Costrutto mano DX Movimento 2/4 Costrutto mano SX Movimento 2/4 | 49/75}

17:16 Kurou:
 La osserva un attimo adoperarsi con quelle quattro mani, pensando di avere dinnanzi a se forse il più alto potenziale mai visto per una cucina da ristorante, in quanto le preparazioni manuali verrebbero effettuate nella metà del tempo. < Verranno due pagnotte belle grandi, ma il pane fresco con questa farina rimane buono anche quattro giorni. > rimane con lo sguardo fisso sulla sua ciotola mentre parla, perchè purtroppo, dotato solo di due occhi e due mani, non ha il dono del multitasking. Ma un sussulto lo avrebbe preso in pieno, a causa di quell'occhio attento, che lo avrebbe tradito nel tentare di nascondere il suo malessere. < Ah nulla di che, un drago d'acqua mi ha scaraventato a terra e sono atterrato male... Qualche livido qua e là > talmente neutro che non si capisce se lo faccia per sminuire le sue ferite, o la sua poca attenzione. Avrebbe continuato, interagendo con quelle mani di sabbia concentrata come se fossero state quella della Sabaku, ormai abituato a quel genere di stranezze, tanto da non porsi più troppe domande, ma fidandosi e basta. Nel frattempo i racconti sembrano sempre più avvincenti, su chimere, cali di tensione sospetti, e addirittura l'indagine sul killer, di cui Katai aveva già accennato qualcosa qualche sera prima. < Cavolo... Io finora ho aiutato dei contadini a raccogliere le olive. Anche se mi piace essere di aiuto alla gente... > si rende finalmente conto di quanto è indietro, non solo a Katai, ma anche alla stragrande maggioranza degli shinobi che lo circondano. < Ma in emergenze di quel tipo non saprei ancora come comportarmi. > chiude quella breve riflessione, senza poter dare contributo alcuno. < Bene! Ora va aggiunto lievito e olio! Ho preparato le due ciotole, ci serve un cucchiaio grande di olio, e mezzo cucchiaio grande di lievito di birra. Sono tutte cose che puoi trovare anche nei konbini... > tutta roba facilmente reperibile, ma necessaria per costruire quella palla informe, che ora si paleserebbe davanti ai due, mentre Kurou si presterebbe ad attingere ad olio e lievito, con un cucchiaio, aspettando che Kore facesse lo stesso. < Il lievito di birra è quello un po' granuloso, giallino... > conosce le difficoltà di un novizio, sa dove ha sbattuto la testa più volta. Non vuole far ripetere errori inutili anche a Kore. < Bene ora aggiungi un pizzico di farina per non far attaccare tutto e impastiamo altri 5 minuti! > continuerebbe imperterrito a scaravoltare quella colla bianca, amalgamando gli ingredienti appena inseriti.

17:25 Utente anonimo:
 Sembra autogiudicarsi l'operato da sola per come guarda le mani di sabbia intente ad impastare, eppure l'ascolta e lo lascia ben intendere don le parole successive. <Brutta magagna il suiton.> Dinoccola freddamente e quasi distrattamente in merito a quell'antico nemico. <Credo che nessuno sappia davvero come interagire con le chimere, le loro abilità sono svariate e diverse ma ho un sospetto, che in qualche modo attingano potere dai demoni codati. Ho affrontato una chimera in grado di manipolare la sabbia, un'abilità del monocoda, forse è per questo che dei demoni non si ha traccia potrebbero essere priionieri del falso Dio.> Eviscera le sue conclusioni che così dette possono pure sembrare ferrate ma allo stesso tempo possono avere qualcosa di complottista e terrapiattista, ma del resto qualcuno sa supporre davvero di meglio sulle chimere? Non far incollare il panetto non le è complicato anche perchè usa le proprie mani per prendere un cucchiaio d'olio mentre quelle di sabbia continuano ad impastare, anche quando ve lo aggiunge facendo poi la stessa cosa con il lievito di birra. <Perchè si chiama di birra? è fatto con la birra?> Una domanda la sua apparentemente stupida ma del resto eviscera la propria ignoranza con la freddezza di tono tipica della noncuranza, per poi armeggiarsi con la farina continuando a usare le mani di sabbia come mera impastatrice, guarda Kurou e lo imta, nei gesti e nelle dosi con la differenza che non dovendo impastare da sè è reattiva nelle imitazioni. La curiosità però poi la vince e le dita della mano destra si allungano cercando di assaggiare un pezzettino di impasto crudo. <A proposito di contadini, il tizio dei cavoli? Devo ancora andare a comprare il mio capretto.> Con somma gioia di chi le vive intorno. {Chk ON |Inn Controllo della Sabbia II| 2x fuda 2 e 2 x tonici| Occhio di sabbia Mant. |Costrutto mano DX Movimento 2/4 Costrutto mano SX Movimento 2/4 | 47/75}

18:05 Kurou:
 Continua ad armeggiare, spingendo e tirando delicatamente, facendo diventare il tutto sempre più compatto e uniforme, mentre la faccenda diventa così complicata da creargli una certa confusione in quel forte ma limitato cervello. < Quindi un grande male giusto? Io non sono molto ferrato, l'unica che ho incontrato era in un genjutsu in accademia. Faceva accapponare la pelle. > riesce solo ad intuire dal tono che ciò di cui parla la Sabaku è grave ( Attualità lv.0 ), ma non saprebbe aiutarla in nessun modo, il che lo rende dispiaciuto, perchè in quanto shinobi dovrebbe esserne in grado. Ma quando la conversazione vira su qualcosa di sua competenza si illumina di nuovo facendo la voce grossa a riguardo. < Il nome fa pensare questo, ma in realtà solo un tempo era estratto dal processo della birra. Ora viene fatto con un fungo... Credo. > Una spiegazione degna dei più grandi maestri del settore accompagna la lavorazione del pane. < Aggiungi un pizzico di sale, e rigira l'impasto l'ultima volta, in questo modo... > Andrebbe ad estrarre il sale da un'ennesima ciotola di legno, con pollice e indice ben stretti, per poi buttarlo sull'impasto e ribaltarlo, andando a dargli ora una forma con le mani, modellandolo sui lati fino ad ottenere una vera e propria palla compatta. < Ecco, devi formare una palla. Col lievito questa si gonfierà, dobbiamo solo coprirla con un panno aspettare due ore prima di toccarla di nuovo. > lo dice con un sorrisino sul volto, un po' sospetto, con la faccia tosta di uno che si aspetta che tutti abbiano il tempo di stare in attesa. Nel frattempo avrebbe cambiato discorso, virando sul campo di cavoli del mercante. < Siamo stati là io e Katai, una di queste sere. Ma ovviamente erano tutti a dormire e non abbiamo capito quale fosse il suo. Ci dovremo tornare, e oltretutto chiederemo anche ai suoi vicini di darci una mano, sembrava esserci una varietà infinita di verdura, da non credere. > Sorride, mentre si alza dal tagliere andando dietro di se verso il cucinotto. Kore lo avrebbe visto, se si fosse voltata, aprire uno sportello di una mensola, sotto il lavello, e affondare le mani armeggiando, per poi voltarsi di scatto, con un ghigno sul volto. < Ed ecco qui le pagnotte già lievitate! > Colpo di scena, davvero. Come nei più grandi programmi online di cucina ecco che sotto il bancone c'è già tutto il lavoro svolto con diverse ore di anticipo. Ma almeno lui è stato bravo a non far saltare i passaggi ai suoi telespettatori. La ragazza potrebbe notare quanto queste siano cresciute rispetto a quelle fatte da loro, circa raddoppiate. Kurou andrebbe quindi ad appoggiarle sul tavolo, davanti a lei. < Ora va fatto un semplice taglio, non profondo, per far entrare l'aria. > andrebbe ad incidere un pagnotta con un coltello, invitando l'altra a fare lo stesso, prima di riprendersi il vassoio. < Ora va messo in forno, devi scaldarlo a 230°, e quando la lucina del forno si spegnerà, dovrai mettere dentro la pagnotta per mezz'ora. E il gioco è fatto. > Và ad aprire il forno. E invece di infilare le due pagnotte lievitate, ne tira fuori già due pronte. Mancano solo la regia e le telecamere. < Ed ecco il risultato! > Mostra le due pagnotte sfornate, con il forno ancora caldo, dal colore dorato e una crosta che sembra croccantissima, servite con un sorriso smagliante. < Prendi pure quella di sinistra, l'ho infusa con un po' di chakra. Se ne mangi un po' dopo l'allenamento recupererai più velocemente rispetto ad un toast col prosciutto > sghignazza un po' prima di consegnare il regalo di compleanno alla ragazza della sabbia. [Cucina II - Piatto Rinvigorente] [END]

Kurou invita Kore, contrariamente a quanto l'altra ricordasse, per la famosa lezione di cucina, così tra qualche chiacchera il Taujutser le insegna a fare il pane