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con Akainu

14:47 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Una mattinata all'insegna del lavoro con pattuglie per tutto quanto il villaggio, quanto meno in quello di Oto svolgendo il proprio dovere. Non fai mai sfoggio delle sue attività ne parla quasi mai con Shiroichi di ciò, preferendo restare sulle sue, stare tranquillo eppure quella sarebbe divenuta una giornata speciale. E' tornato da pochi minuti dopo aver rilascio il rapporto e si sta dirigendo nello spogliatoio per cambiarsi così da riportare quelle membra nel distretto del suono continuando con gli allenamenti; indosso porta con se l'equipaggiamento Anbu ma leggermente modificato per via delle caratteristiche fin troppo riconoscibili nella sua persona. Difatti, per cominciare, vi è una tuta aderente a coprire l'intero corpo di un colorito blu notte, essa ricopre le braccia, le gambe, il busto risalendo fino al collo per poi sfociare in una copertura per tutta quanta la testa lasciando scoperto solamente il viso all'interno di un'ovale. Alle mani indossa un paio di guanti i quali lasciano solamente una porzione di dita scoperte, non avendo bruciature può permetterselo; un paio di vambracci sugli avambracci per fornire una maggiore protezione ed una pettorina sul busto in grado di proteggerlo da attacchi diretti. Scarpe nere concludono l'outfit oltre alla presenza della maschera sul viso; essa è a forma di Kitsune, bianca alla base con un paio di baffi rossi sulle guance, un pizzetto rosso all'altezza del mento e linee rosse sulla fronte oltre ad un paio di orecchie. Sulla schiena è posto il fodero con all'interno la ninja ed un portaoggetti legato alla vita contenente arco di chakra e spada di chakra. In quello spogliatoio, comprensivo di armadietti e panche per sedersi, viene fatto un sospiro, stanco per le corse fatte ma a suo modo soddisfatto andando a sedersi su una di quelle panche dando il via alla sua ripresa ma mantenendo ancora addosso l'equipaggiamento. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

14:57 Utente anonimo:
  [Base Anbu-Sala Comune] Ha fatto rapporto, ha determinato i due individui, la presenza di un sacco sospetto ed il luogo di sepoltura, del terzo non ha potuto dire molto ma fuggita come un bambi qualsiasi sembra aver assolto quanto le era stato richiesto: nessuno scontro ingaggiato ed un luogo in cui potranno trovare forse quel che cercavano. Così le è stato assegnato il nome di Yagi ed una maschera a mezzovolto a forma di vulpide con delle decorazioni in oro e nero, che viene completata da un passamontagna per coprire la parte nferiore del viso e capelli ed un sintetizzatore applicato. Il collo è quindi totalmente coperto affondando nella sua divisa nuova mentre i propri vestiti, jeans neri e felpa, sono piegati ed ora vengono riposti nell'armadietto che le è stato appena mostrato. Assesta il suo portaoggetti, due fuda con tronchetto, due tonici per tipo ed il ninjaphone viene invece lasciato e silenziato nell'armadietto stesso. Le hanno detto solo che avrebbe potuto conoscere qualcun altro e che alcuni avevano finito l'allenamento. Esce dagli spogliatoi femminili verso la sala comune, tutta quella giornata senza Sunodeki non la mette dell'umore di fare amicizia ma nella sua vita stanno succedendo tante cose e tutte insieme, dalle chimere alle indagini sul Kazekage ed infine la convocazione giunta quel mattino, la sua rivalsa personale verso la Shinsengumi sembra così assolta che le costa in sforzo l'assenza di Sunodeki ma adesso la questione sembra rinvigorirla. Muove verso la sala comune con la consapevolezza che essendo appena entrata chiunque può conoscerla e riconoscerla, mentre lei conoscerà solo i suoi parigrado probabilmente, non si ferma però a parlare con nessuno, non sembra esserne capace, si limita ad avvicinarsi alla macchinetta lasciando che siano gli altri ad indentificarla come "quella nuova" mentre seleziona il tè. {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

15:09 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Inspira ed espira mettendo la mano nella tasca destra della pettorina tirando fuori il ninjaphone, non lo fa praticamente mai, lo porta dietro solamente per le emergenze estreme seppur sia collegato costantemente, sempre in contatto con i colleghi eppure apre la chat di Kore per scriverle un messaggio "Sto venendo a Suna, hai finito con gli allenamenti?" inviandolo così da ricevere, si spera, una risposta non sapendo della di lei presenza proprio in questa base. Ovviamente sa della presenza di una nuova recluta tra le loro fila pur non avendo chiesto chi sia e non conoscendone ancora l'identità; paradossalmente si ritrova nella medesima situazione di Shiroichi quando è entrato nella squadra, sapere senza sapere. Scuote il capo riponendo il ninjaphone al di sopra della panca per poi sollevare le braccia per slacciare la pettorina privandosi di quella copertura, solo allora nota come una figura fuoriesca dallo spogliatoio femminile. Si è dimenticato di chiudere la porta, per tale motivo si alza dirigendosi all'ingresso della stanza, notando di striscio la nuova figura e la maschera indossata. Una ragazza bassina a quanto pare eppure quella maschera non l'ha mai vista prima d'ora, non negli ultimi tempi tanto da corrucciare la fronte perplesso; nota la direzione intrapresa da essa mentre la mancina si porta sull'anta della porta la quale non viene chiusa, solo sostenuta <Tu> bloccandone il passo, impedendole di andare nelle sala comune ma trattenendola nel corridoio degli spogliatoi. La voce esce distorta grazie al modificatore vocale rendendo difficile capire chi sia l'interlocutore. Attende di ricevere un consenso o la di lei attenzione <Sei la nuova recluta?> atono il tono, non mostra chissà quale emozione in merito ne fa molto altro, semplicemente vuole una certezza più per tranquillità che per altro. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

15:18 Utente anonimo:
  [Base Anbu-Sala Comune] Quando dentro l'armadietto il ninjaphone vibra sommessamente quel messaggio è ormai alle spalle della fennec. Tuttavia sta restando a visitare la base, mossa dall'animo silenzioso quanto curioso, ma si renderà conto Akainu che il messaggio non viene visualizzato mentre il passo abbandona lo spogliatoio femminile, ignava, non saprà di quel messaggio se non dopo. Il giubotto ed i vambracci sono l'unica nota semi colorata grigio scuro dell'equipaggiamento scelto, il resto è tutto nero ed anonimo, dai pantaloni agli anfibi, persino il maglioncino a collo alto in cotone che si giunge al passamontagna. Così appare persino più magra di quanto non sia e più minuta di quanto non sembri di solito, senza la sua Sunodeki è quasi filiforme praticamente, messa di profilo pare una porta schiusa. Akainu la intercetta oltre la porta, all'ingresso dello spogliatoio maschile le parole filtrano alla maschera da Kitsune e l'altro non vedrà che la propria, in quelle decorazioni in oro, volgere nella sua direzione. La maschera è piuttosto femminile, anche se il sesso è difficile a definirsi nel suo caso per altezza, magrezza e maschera è difficile pensare sia un maschio, non che quello concerna gli altri Anbu visto che sanno tutti che la nuova recluta è una femmina e che l'Uchiha l'ha vista uscire dallo spogliatoio femminile. Quel mezzovolto mascherato dal muso allungato sul naso annuisce, in replica silenziosa inizialmente. <Yagi.> Un nome che suona femminile quanto la sua figura, seppur non dovrebbe esser così identificata è difficile fare apparire un chiodo della sua altezza minimamente mascolina, ma la voce filtrata è acerba, come se fosse un bambino e rende difficile all'effettivo confermare una sessualità. <Non ho ancora visitato gli spazi comuni, ho il permesso?> è curiosa, non vuol stare a chiaccherare vuole vedere, sapere, riflettere e chiudersi nel suo solito tempo, nel suo silenzio. {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

15:47 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Il messaggio viene ignorato da Kore, l'ultimo accesso è lontano, non ha nemmeno visualizzato. Solitamente questo fatto non risulta un problema, attende e nel mentre fa altro ma adesso si ritrova nella posizione di non sapere cosa fare; non vuole rischiare, come l'ultima volta, di andare a Suna non trovandola a casa od in uno dei posti che è solita frequentare. Una volta uscito di li deve chiamarla, se anche alla chiamata non sopraggiunge risposta, se ne sarebbe tornato a casa a seguire gli allenamenti, riprenderli da dove li ha interrotti. Per il momento l'attenzione, però, viene concentrata interamente sulla nuova arrivata squadrandola dall'alto verso il basso, in particolare si concentra su quella maschera dai contorni dorati. Non ne ha mai vista una simile e certamente chi sta al di sotto di essa sa farsi notare, sa come non passare inosservata ed essere unica persino in quelle vesti; associare la maschera al nome è facile ma è proprio quest'ultimo ad incuriosirlo <Yagi?> domanda distogliendo appena lo sguardo, un nome singolare che ne scatena un sorriso, perfettamente nascosto dalla maschera. Un sorriso quasi addolcito perchè ricondotto ad una figura in particolare estremamente fissata con quegli animali. Nulla, deve vederla oggi ad ogni costo, anche presentarsi sotto quel dojo bussando freneticamente alla porta per attirarla all'esterno <Se nessun superiore te l'ha vietato> replica a quella domanda, non comanda lui e fino a prova contraria, è libera di fare ciò che desidera in quella base, esplorare fin quando vuole ma ora un tarlo sopraggiunge. Quando è arrivato, il Nara si è tolto la maschera rivelandosi, mostrandosi <Izanagi> fornendo il proprio nome in codice, il nome di una divinità il cui significato è molto più vicino all'Uchiha di quanto si possa immaginare <Fuori di qui, chi sei?> in quanto parigrado, possono sapere le rispettive identità senza troppi problemi di sorta. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

15:57 Utente anonimo:
  [Base Anbu-Sala Comune] Cogliere gli sguardi da dietro le maschere Anbu è cosa impossibile, forse con un byakugan, ma non è il suo caso e quindi quelli di Akainu non sono colti. La domanda sul nome rivede quella bizzarra maschera con un loto in oro decorato in fronte annuire silenziosamente, sì, Yagi, non servono altre parole per confermarlo evidentemente ma sono le parole successive sugli ordini a richiamare la voce modulata nel sintetizzatore, appena spesso oltre il filtro del passamontagna nero che copre le labbra mostrando l'impercettibile movimento confuso della parola. <Nessun superiore me l'ha vietato.> Non è buona a fare amicizia, ma questa è la prima volta che Akainu vede quanto incapace la Sabaku effettivamente sia perchè dopo quelle parole, che deve aver interpretato come un congedo, si volta iniziando a camminare nuovamente verso la macchinetta, visibile meta anelata dall'animo, stoppandosi in una paralisi quando invece il nome in codice altrui conferma la consapevolezza che quella conversazione non era finita, piantandola in tronco dopo due passi ed obbligandola a voltare nuovamente il profilo. <Tre lettere in comune, tanta roba.> Già di per sè l'umorismo della sabbiosa è...quello che è. La faccia di merda e la mancanza di accezione le donano un che di macabro e british ma con una maschera quelle parole potrebbero generare un brivido freddissimo, Y-agi, Izan-agi, come non collegare quella statica freddezza ora resa persino meccanica dal modulatore con un pessimo sense of houmor? Il profilo destro di quella maschera vulpide sembra dedicare la periferica dello sguardo su Akainu davanti alla porta dello spogliatoio maschile. <Importa?> Chi lei sia (?) per quanto ne sa Akainu è un superiore e quella è un'altra prova, tanto i suoi parigrado saprebbero lo stesso il nome della nuova recluta, basterebbe chiedere cosa che lei però non sa. Sa solo che ad ora è di un grado così basso che la sua identità sarà nota a tutti, cosa falsa per l'inverso. <La prego, se vuole parlare le offro qualcosa alla macchinetta, la porta dello spogliatoio è aperta e non voglio vedere cose di cui faticherei a perdere memoria.> Davanti alla porta dello spogliatoio sosta infatti Akainu, ma quella richiesta di non vedere ca**i all'aria all'improvviso alle sue spalle suona come una fredda meditazione della sua fretta. {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

16:13 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Quella risposta la da per scontata, non viene vietato quasi nulla a nessuno all'interno della Base, tanto più andare in un luogo di ritrovo, di conseguenza non ne resta sorpreso bensì solamente quando la vede voltarsi per andarsene. Per fortuna interrompe quel moto praticamente subito facendo si che si volti nuovamente esordendo con una battuta, una dose di ironia effettivamente tipica di qualcuno che conosce, avanzata con serietà estrema; ironico eppure non va a pensare direttamente alla Sabaku od al suo reclutamento, non gli ha menzionato alcun tipo di missione, di conseguenza non sa cosa l'è accaduto <Devo ridere?> come sempre, il suo modo di porsi è quanto mai socievole ed amichevole, in grado di farsi amici ogni dove, esattamente come detto dal Nara. Non riesce ad esser simpatico o gioviale ma un brivido gli percorre la schiena, quella battuta potrebbe gelare l'inferno stesso. Sospira pesantemente, si sta iniziando a stancare quanto ad innervosire, vuole andarsene, continuare con la propria vita <Si> replica istintivamente <Fuori di qui devo sapere con chi avere complicità> semplice, solo un mero pretesto lavorativo, niente di più, esattamente come per il prezzemolo sempre in mezzo. Umetta le labbra al di sotto della maschera notandone la fretta, il voler andare via con una scusa, l'evitare di vedere qualcosa di difficile da dimenticare; a sua volta si guarda alle spalle <Non c'è nessuno> l'informa di come effettivamente siano da soli <Sei fortuna che abbia ancora i pantaloni ancora> faticherebbe a dimenticare, questo è certo ma i motivi non vengono esplicati ne detti ad alta voce, dopotutto si ritrova deturpato persino li sotto ed una simile scena non viene apprezzata. La mancina si porta sulla destra andando a sfilare via il guanto destro, mostrando le ustioni violacee sul dorso di essa senza troppi problemi <Vai pure, non m'interessa seguirti> e nel dire ciò si volterebbe dandole le spalle per poi togliersi la maschera e togliendo quel mezzo passamontagna. Kore s'avvedrà di una chioma nera e di un collo ustionato del medesimo colore delle mani pur non potendone vedere il viso. Avanza all'interno dello spogliatoio l'Uchiha, incurante ma senza mai mostrare il volto, solo le spalle. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

16:28 Utente anonimo:
  [Base Anbu-Sala Comune] La maschera da vulpide che richiama le forme minute dei fennec un po' a fantasia sembra fissa sull'altro Anbu seppur sia difficile discernere la direzione reale dello sguardo. Non replica infatti a quella domanda sulla risata, non si ritiene un giullare e non pare nemmeno reagire. <è obbligatorio avere complicità, fuori di qui? Questo i miei superiori non me l'hanno detto.> Snocciola in merito a quel sentimento, la complicità, qualcosa così raro che se fosse una reale prerogativa praticamente la vedrebbe fallire in partenza. Alla questione sui pantaloni però quella maschera si abbassa, osservando il cavallo del pube altrui per poi rialzarsi, meccanicamente e lentamente. <In che senso? Mi sta molestando?> Le ci manca solo scoprire che i superiori si tolgono i pantaloni come abitudine in quel giorno, forse parte dell'eccitazione iniziale sta iniziando a svanire ora che Akainu sembra farle credere una cosa così misogina e bizzarra in quel corpo di protezione cittadino. Poi le ustioni sulle mani richiamano la maschera, riconoscerebbe ogni millimetro di quelle ustioni anche da lontano e lei è invece estremamente vicina, i capelli ed il collo che si vedono di spalle sono uno stagno silenzioso. Il rumore di un sasso che rompe le acque, chiamato consapevolezza, ora paralizza quella minuta figura. <Ah.> No, non la stava molestando, questo intendeva e l'ha capito, eppure quella frase è così diretta che c'è un amaro silenzio privo di capacità reattive. Akainu è un Anbu e non l'ha mai saputo, presto anche l'altro saprà della nuova recluta, gli basterà appunto chiedere, ma non è quello il momento perchè e vengono date le spalle ed una consapevolezza senza un tempo di reazione adeguato, una paralisi che affonda forse in qualche ricordo ma che viene lasciata silenziosamente alle spalle, fissando la porta che inizia forse a richiudersi oltre la figura del deturpato. <Buona continuazione, Izanagi.> Complicità, con chi averne. Il passo muove verso le macchinette, una complicità silenziosa ed un caso in realtà strano quello con cui sembra congedare l'Uchiha. {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

16:46 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Già, la domanda è lecita ma per lui è facile, ha conosciuto come prima persona il prezzemolino, quindi ha potuto sperimentare direttamente sulla sua pelle la complicità di cui sta parlando ma come farlo capire alla recluta? <Se per caso volessi agire in borghese, come il tuo viso, su chi conti se non conosci l'identità di chi è al tuo stesso grado?> una domanda semplice la sua ma fondamentale, almeno per l'esperienza vissuta fin dall'inizio, da quando è entrato nella corporazione eppure viene redarguito nell'immediato dopo il proprio commento. Si ritrova stranito, preso alla sprovvista non riuscendo a capire <Molestando? Ma cosa farnetichi?> decisamente la propria affermazione è rivolta alle ustioni su tutto il corpo non andando minimamente a pensare al risvolto osè della cosa e nemmeno riesce a farlo adesso. Stancatosi di chiacchierare si toglie il guanto, viene fissato dall'altra per poi privarsi delle coperture mentre s'inoltra nello spogliatoio udendo quella semplice parola <Le ustioni fanno sempre quest'effetto> rivolgendosi all'altra, quell'unica parola è la reazione di tutti nel vederlo, nell'osservare in quali condizioni giace ma non la ferma ne risponde al di lei saluto bensì va a sedersi adagiando la maschera sulla panca e prendendo il ninjaphone; la porta resta aperta fin tanto che l'altra è li presente, si concentra sul cellulare aprendo la chat di Kore, notando come non abbia ancora visualizzato il messaggio. Sospira pigiando sul registratore per i messaggi vocali <Vengo lo stesso a Suna, farò un giro dalle parti dell'oasi, sono li quando finirai> parla per poi inviare con l'ennesimo sospiro, iniziando ad ignorare completamente la nuova recluta. Evidente come poco gli interessi socializzare con i colleghi, in particolare con quelli dell'altro sesso. Al momento i pensieri nella testa del deturpato sono pochi e tutti ben selezionati, non vi è spazio per altro o per delle distrazioni che non siano volute ma mantenere quella menzogna, quel segreto ha un peso non indifferente. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

16:56 Utente anonimo:
  [Base Anbu-Sala Comune] La domanda di Akainu coglie quel passo leggero, lo interrompe ancora una volta. <Su nessuno. Ma so che tanto conoscere la mia identità non sarà un problema, cosa vuoi sapere?> La voce statica e metallica, la mancanza di fiducia in qualsiasi prossimo così dichiarata ed esplicita, non semrbano aver ritrosia particolare nell'identità, tanto più che è un temporeggiare inutile visto che non sarebbe un nome sconosciuto agli Anbu il suo. Sulle ustioni la maschera di fennec cala inesorabilmente. <No, non penso.> Non hanno sempre quell'effetto, l'effetto che hanno in lei è di una consapevolezza dovuta ma egualmente tradita. Eppure non lo specifica, coglie l'altro allontanarsi e le parole destinate ad un messaggio vocale, ormai ne vede il profilo prima di andare alla macchinetta e seppur quel messaggio ascoltato dal vivo le stringa il cuore non dice nulla, mette la moneta e aspetta che il tè sia erogato. Lascia Akainu seduto nel suo spogliatoio con la porta aperta prendendo il suo bicchiere tra le mani dal guanto leggero di cotone. <Sarò lì, si dice. Sarò lì.> La maschera riemerge oltre lo stipite, con il bicchiere trattenuto a scaldare le mani ma non toccato. Ormai Akainu ha rimosso la maschera ed è seduto, mentre la propria spalla destra appoggia contro la porta.<C'è tempesta>Tanto per cambiare eppure lo specifica per qualche motivo che la maschera rende metallico e non specificato <Gli allenamenti a Suna sono sospesi con la tempesta, il campo è aperto e sabbioso.La tua attesa è inutile, prenderesti acqua all'oasi senza motivo, Izanagi.>La provocazione che sembra apparire dalla non conoscenza dell'altra e dalla maschera si abbassa rimestando il tè con la palettina di plastica trattenuta nelle dita della mano destra. <Su chi dovrei contare, in borghese, Akainu?> {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

17:13 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] <Ho già detto cosa voglio sapere, del resto non m'interessa nulla> insomma, sapere dell'altrui vita e delle particolarità non gli suscita alcun tipo di interesse ne di curiosità. Necessità solamente di un nome, uno soltanto e poi quel rapporto può morire li dove è iniziato eppure corruccia nuovamente la fronte al suo ribeccare senza commentare, lasciandola andare via per prendere il suo età senza sapere di essere ascoltato dalla diretta interessata, di essere corretto persino, beata ignoranza. Il ninjaphone viene posato ancora una volta su quella panca per poi alzarsi dirigendosi al proprio armadietto nel completo silenzio aprendone lo sportello per mettere al suo interno la maschera e la pettorina, oramai tolta; toglie anche i vambracci liberandosi dell'ennesimo peso restando solamente con quella tuta e il portaoggetti. Tira fuori i vestiti utilizzati di solito comprensivi di pantalone, maglietta bianca intima e giacca ma prima di rivestirsi Yagi fa la sua comparsa annunciando una tempesta. Non ci ha minimamente fatto caso, deve aver iniziato a piovere da poco eppure quelle informazioni su Suna lo lasciano basito, è a conoscenza delle abitudini dei Sabaku eppure, ora che ci pensa, nel messaggio vocale non ha parlato di allenamenti, non ne ha fatta menzione alcuna, dunque come sa? Solleva lo sguardo, focalizza uno degli armadietti, le dita prudono con un mare di domande in testa; chi è costei? Deve concentrarsi, deve capire ed è quando viene ode il proprio nome che una lampadina si accende. L'ironia emessa con serietà, quel modo di porsi e di relazionarsi praticamente inesistente, esattamente come il proprio. Sospira chinando il capo, lo scuote <Su qualcuno che finalmente può smettere di avere segreti> si alza da quella panca, si volta a guardarla senza la propria maschera, le verdi iridi si concentrano su quel dorato accorciando le distanze per porsi dinanzi alla donna <Gli Anbu mi hanno preso in custodia ma non quando è successo a te> non pronuncia alcun nome eppure le fa capire lo stesso <Entra> cenno del capo per farla entrare nello spogliatoio e, in caso accetti, andrebbe a chiudere la porta alle di lei spalle per restare da soli. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

17:23 Utente anonimo:
  [Base Anbu-Sala Comune] Un nome è qualcosa di effimero per il suo grado, qualcosa che Akainu non ha comunque bisogno di chiederle per saperlo e che all'effettivo non viene infatti detto, malgrado quella specifica. Dalla direzione del muso della sua maschera sembra stia osservando il leggero turbinare del tè trattenuto nella mano sinistra in quella correzione, quando quel naso vulpide si risolleva leggermente la questione della custodia acquisisce un senso ormai che per lei non aveva effettivamente mai avuto. <Immagino.> Avrebbe comunque fatto la stessa cosa, ma quella consapevolezza ha un amertume strano per la Sabaku, non di delusione per la menzogna altrui ma per le sue incapacità di comprensione, dopo giorni di salita forse la prima crepa di un fallimento si intravede all'orizzonte: lei non è una persona furba. Per quanto fosse curiosa di quella base sconosciuta non lo è di vedere gli spogliatoi dell'altro sesso, ma scivola comunque dentro all'ultima parola dell'altro. <è tua abitudine minacciare le tue colleghe di mostrar loro il ca**o?> Tipo, fai questo tutto il giorno Uchiha? Davvero? L'ironia fredda di quelle parole assume una vocalità che l'Uchiha ricnosce, poichè la mano destra al di sotto delle narici abbassa il passamontagna al mento, e quindi il filtro vocale, per poter concedere alle labbra scure e sottili il torpore caldo del tè che viene sollevato mentre gli occhi di quella maschera vulpide sembrano tornare all'anbu solo per periferica occasionale. <Non dovrei proprio stare in questi spogliatoi, è stata una giornata lunga...Ho un nuovo lavoro, andiamo a cena da qualche parte più tardi.> Non sembra aver voglia di temporeggiare in quello spazio maschile più del dovuto, seppur ci sia entrata con i suoi piedini. {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

17:39 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Quell'unico segreto che si è portato dietro per mesi finalmente decade, libero di poterle dire la verità ora che anche lei è nel corpo degli Anbu, anche lei è una collega più stretta. Laddove la Shinsengumi ha fallito, gli Anbu hanno trionfato riuscendo a reclutare la ragazza, portandola ad essere uno di loro come prova della maggiore forza e costanza di un'organizzazione che ha saputo resistere al passare del tempo, alle calamità della natura. D'istinto, data la vicinanza, la destrorsa si solleva concedendole quella carezza sul viso, la medesima fatta in passato, in altri momenti, una carezza valente più di mille parole <E' successo anche a me di notte, solo che mi sono ritrovato rinchiuso in una prigione a parlare dietro le sbarre> informandola di come sia avvenuta la sua custodia effettiva, decisamente diversa da quell'altrui, molto più rude, molto meno delicata. Non può dimenticare la nottata con il generale, non sa quanto tempo è rimasto ne dove si trovino quelle prigioni, sa solamente che tutto ciò è avvenuto in un momento della notte per poi ritrovarsi, la mattina seguente, nuovamente a casa come fosse stato tutto un sogno. Inclina il capo sulla sinistra, l'ironia viene percepita e adesso che ha colto l'identità, la comprende ancor meglio, vede Kore anche da sopra quella maschera dorata <Mi stavo riferendo alle ustioni> lapidario e serioso nell'ammettere la verità delle proprie affermazioni <Quello posso mostrarlo a te> sempre serio ma con un minimo di malizia nella voce vista la situazione in cui si ritrova, da solo con lei in quella stanza. La vede entrare richiudendo la porta alle di lei spalle, uno spogliatoio maschile con una ragazza dentro, cosa mai può succedere la dentro? <Si, io ho finito per oggi> ovviamente, l'ha dimostrato mandando quei messaggi <Immagino, lunga e stancante> concludendo ma comprendendo la pesantezza delle rivelazioni. [Chk On][Equip Anbu][Ninjato][Portaoggetti: Arco di chakra, spada di chakra]

17:58 Utente anonimo:
 Il gesto di Akainu smuove verso la guancia, parte percettibile dal tessuto nero oltre la maschera. Il tatto viene colto prima che quel tessuto sia abbassato per consentirle di bere mentre gli occhi affusolati e vulpidi sembrano osservare le parole di quella storia, avvenuta di notte, un tratto comune ma a quanto pare usuale. Almeno lei non è stata imprigionata, questo potrebbe concederlo ma non lo fa. <Mi consola.> Almeno non è stato preso in custodia per colpa sua, questo non lo lascia intendere, la propria voce lo soffia in maniera esplicita prima che un sorso di tè sia colto pienamente dal bicchiere dietro al quale sono nascoste le labbra, ora tratto svelato del suo viso. <No, mi hai molestata, mi hai detto che dovevo ringraziare di vederti coi pantaloni, sono scema mica sorda.> Soffia, dinoccolando freddamente le sillabe come al solito prima di vuotare il bicchierino di plastica. <No, non stancante. La mia missione ha richiesto così poco chakra che mi è sembrato di tornare in accademia.> Solo lunga, per varie ed ovvie ragioni. Nei giorni recenti la sua vita sembra continuare a prendere una piega strana, una curva bizzarra forse positiva forse no, difficile a dirsi. <Ho finito anch'io.> La sua giornata è terminata, senza far altro ora che buttare il bicchiere vuoto nel cestino mentre lo dice. Non è offesa di quella bugia, non lascia intendere che l'altro ha bisogno di giustificarsi, nemmeno lei avrebbe fatto qualcosa di diverso probabilmente ma assimilarlo è un'altra cosa, inoltre Akainu ci ha provato con lei in tre secondi senza sapere che fosse lei, il che è tradimento signor giudice fino a propria contraria, questo scambia le ferrari per le pandine verde petrolio negli anbu? Chi lo sa. Lebratesi le mani si volta verso il deturpato, allunga le mani guantate verso la mano altrui che l'aveva carezzata portandola alle labbra, cercandone il contatto con le stesse. <Ci vediamo fuori, voglio passare a prendere Sunodeki, andiamo a cena a Suna stasera.> Le manca, quella giara, è palese ma ora all'altro è dato un senso a quello sforzo di starne lontana. Tristemente ora Akainu sa che non può usare la propria innata, che non può mantenere la sua giara come Anbu, già è difficile non capire che sia femmina vista la statura misera che ha, con una giara sulle spalle sarebbe un fallimento in partenza. <Depravato traditore schifoso pazzoide.> Così, con parole affettuose, lo congeda lasciandogli la mano e aperta la porta torna agli spogliatoi femminili per cambiarsi in vista della cena, deve festeggiare il nuovo lavoro con il suo fidanzato del resto, chi non lo farebbe? {Chk ON|Equip. Anbu| 2x fuda con tronchetto|2x tonico chk|2x tonico salute}

18:16 Akainu:
  [Base Anbu | Spogliatoio] Riesce nella carezza prima di venire additato nuovamente come molestatore nonostante si sia giustificato e, nelle sua mente, è la verità così come nelle intenzioni <Sai meglio di me che non ho molestato nessuno> anche perchè non riuscirebbe a farlo nemmeno volendo. Oltretutto tiene troppo a Kore per voler fare qualcos'altro con qualcun altro, non ne sente il bisogno ne lo ricerca <La mia missione ha richiesto di cacciare un'animale senza usare le armi che è come privarmi delle mani e dei piedi contemporaneamente> quindi non è sempre lui quello messo peggio tra i due. Tra prigione e missione, non sa cosa sia andata peggio ma almeno ha trovato la cena per quella sera con un povero Bambi a terra. Ancora non capisce cosa ha fatto ma tant'è, oramai il danno è fatto ed anche lei ha finito il proprio turno; possono andarsene e passare la giornata insieme, festeggiare quel nuovo lavoro nonostante ciò, a quanto pare, dovrà farsi perdonare per l'incomprensione giornaliera e quindi fare del proprio meglio per far svanire quel momento. Annuisce al di lei dire, comprende come la mancanza di Sunodeki possa pesare ed ora comprende anche il senso degli allenamenti senza di essa, con il fuuton e con l'arte magica in generale; da Anbu risulta difficile averla addosso se desidera passare inosservata ma le soluzioni esistono ed è lei stessa una portatrice di tali, deve solo ricordarselo cosa che avrebbe contribuito a fare il deturpato. Schiarisce la voce schiudendo le labbra sorpreso, preso alla sprovvista da tutti quegli insulti uno dietro l'altro <Ma che...> non sa cosa dire ne come rispondere <Ma, hai frainteso...> sospira chinando il capo, quella sera deve fare del suo meglio, deve fare un grande sforzo immenso per risultare appagante e simpatico. [END]

Finalmente finiscono le menzogne, i due si rivelano essere due Anbu mettendo fine ai segreti ma i fraintendimenti ci sono lo stesso. E' la vita.