Giocata dal 26/01/2023 21:05 al 27/01/2023 01:00 nella chat "Piazza Centrale [Ame]"
Cielo nuvoloso in quel di Ame, plumbeo ambiente che tuttavia non si riversa nella piazza dove si sta festeggiando l'anno del coniglio. Sulle note di una antica nenia locale (Ascoltare audio chat) tra le bancarelle al limitare della piazza, antistanti gli alti grattacieli, un drago rosso composto da almeno 12 persone danza intorno alla fontana dove gli ultimi preparativi dei fuochisti faranno lo show finale del nuovo anno. La piazza è gremita nel suo essere minuta ed oltre l'area intorno alla fontana dove tre fuochisti stanno imbastendo muoversi non è complicato ma richiede una certa attenzione per evitare le spallate. Allo stesso tempo la musica proviene da un palco alla zona sud della piazza, dove un cantante biondino con un caschetto cerca di attirare l'attenzione di un manipolo di almeno cinquanta ragazzine che urlano sguaiatamente al loro idolo. Questa è l'atmosfera che si respira stasera ad Ame, alla festa non sono stati richiesti Shinobi ufficialmente ma si è detto fossero graditi per garantire l'ordine pubblico vista la folla, comunque nel segno di un ambiente conviviale che non si attende grandissimi colpi di scena. Tra le bancarelle vario cibo, principalmente caramelle e dolciumi, vari prodotti artigianali e qualche banco di vesti. - Drago Umano: https://www.milanotoday.it/~media/horizontal-hi/3184140424388/capodanno-cinese-2-3.jpg - Il cantante:https://a6p8a2b3.stackpathcdn.com/uJqWHEumFy0vprEJwzHFsB9V9fM=/700x394/smart/rockol-img/img/foto/upload/600x600.2022-03-24-08-40-42.jpeg - NO TIME LIMIT- TURNI LIBERI
Nel crogiolo di cemento, vetro, acciaio e zampilli, si agita la festa ospitata dal distretto di Ame. Il cielo plumbeo rende ancor più grigi quei grattacieli che svettano verso la volta scura, sopra le loro teste, illuminata a stento dai fiotti di luce colorata della festa. < Non mi piace. > Commenta, a mezza bocca, all'indirizzo di Kurou, lì di fianco. Tiene ancora le mani nelle tasche, abbigliato di indumenti semplici ed umili, perlopiù sciatti, privi di fronzoli e ninnoli, se non fosse per un simbolo indelebile ed inconfondibile, che svetta sulla parte posteriore della maglia scura che copre il busto: un ventaglio rosso e bianco. Il simbolo del clan Uchiha, il simbolo del suo clan. La maglia ha il collo alto e circolare, le maniche lunghe, oltre le quali sbucano bendaggi candidi, che avviluppano le mani sino alle nocche. Pantaloni ampi e comodi, stretti alle caviglie da fasciature rozze, atte solamente a stringere il passo all'indumento, la stoffa alla carne. I calzari ninja, che si stringono sui piedi, si alternano tra loro, sino a fermarsi, in prossimità della piazza.< Tieni, dividiamoci. Teniamoci in contatto > Lo invita, disponendo le proprie indicazioni, neanche si fosse eletto, proprio di recente, novello caposquadra. Squadra di che, poi, è tutto da scoprire, perché, lì, di fatto, sono solo in due. Almeno a suo dire. < ... > In silenzio, quindi, si prodiga per ravanare, nella sacca portaoggetti che tiene legata alla cintola - e che contiene tutto il suo scarno equipaggiamento - quello che, a conti fatti, è un auricolare, già utilizzato in passato, ma in tutt'altra occasione. Porge l'oggetto tecnologico all'omone , al suo fianco. < Io cercherò di perlustrare dall'alto. Tu tieni d'occhio dal basso. > Enuncia, facendo leva sulle proprie conoscenze delle rispettive capacità. TENTA, nonostante il chiasso e la calca, di guadagnare una concentrazione tale da poter mantenere il controllo del proprio flusso di chakra, sfrigolante e incandescente, pregno di quelle due nature a cui è affine. [Chakra On|60/60][Equip: tonico pf x1|tonico chakra x2|fuuda con tronchetto x2|auricolare x2] Una Kagegakure in festa, una visione non proprio comune dagli occhi di un ragazzo segregato in un cortile di condominio, a pagare con il sangue e il sudore la scelta di prendere la via più difficile e forgiare il suo corpo come unica arma per far fronte a missioni con esiti incerti. Ma ora è proprio nel mezzo di una situazione di puro relax e godimento, che quasi non si accorge di un cielo aspro e tetro, fornendo la luce necessaria a far dimenticare tutti del freddo e della stagione piovosa, oltre agli altri problemi quotidiani. Tutti sembrano lì per svagarsi, chi con una visione di qualche spettacolo, chi con la buona musica... Ma i due non sanno divertirsi a dovere, e infatti anche quando potrebbero scorrazzare tra le bancarelle, il ragazzo tenebroso sentenzia la sua serietà. <Prima di tornare a casa ci fermiamo a mangiare? > Ci prova lo stesso, a convincere uno shinobi già impegnato a scrutare i dintorni, perdendosi nella bellezza che lo circonda. Quello più alto, forse più distratto dell'altro, ha una calzamaglia nera ad avvolgerlo dal collo alle caviglie, mentre al di sopra ci sarebbe stata una giacca di pelle, del medesimo colore, ovviamente sintetica per abbinarsi ad un poveraccio come lui. Sotto invece porta con rigore dei pantaloni cargo color antracite, stretti in vita quanto alle caviglie, e a quest'ultime sono legate dei sandali, che danno stabilità e sicurezza al suo passo. Insomma, un look da teppista, con una stazza imponente e un ciuffo laccato e pettinato a pennello, fiero e rivolto verso quel dragone che attraversa la piazza, raccogliendo l'attenzione dei civili più piccoli. < Ci sto! > La scelta di Katai è perfetta, per uno come lui che è estremamente curioso di cosa troverà andando ad immergersi nella folla. Con la mano sinistra afferrerebbe l'oggetto fornito dal compagno, non troppo sicuro di come usarlo, ma ormai la sua è fiducia cieca, di fronte a quel piccolo e potente Uchiha. < Serve a parlare? Come si accende? > lo porta davanti al viso per osservarlo da vicino, compie una deduzione semplice, e si limiterebbe ad attendere una risposta, che gli illustri qualcosa di più su quell'ammasso di tecnologia. Una volta configurato il dispositivo con l'aiuto di Katai, tenterebbe di addentrarsi di più nella folla, verso il fulcro del divertimento, sfruttando la sua altezza per dare occhiate in giro, su eventuali comportamenti scorretti, prima di meravigliarsi di nuovo per la felicità infusa nell'aria.Katai sembra auto eleggersi a capo squadra dei due, porgendo l'auricolare nessuno glielo vieta come nessuno gli vieta di mantenere il controllo sul chakra, Kurou sembra più in vena di godersi la festa ma con la compagnia non esattamente dalla sua, di cibo c'è da dire che è circondato e la fame potrebbe aumentare con tutti gli odori che arrivano dai baracchini. Scambiato l'auricolare c'è da spiegarsi come lo si usa, intanto un gruppetto di tre ragazzine si trova alle spalle dei due, ne percepiscono il vociare in qualche modo e soprattutto si sentono osservati, sembra che siano appostate a fissarli e stanno bisbigliando qualcosa. Nessuno dei due fatica a notarle, a loro decidere come procedere ma non hanno molto tempo, la festa sta per cominciare infatti la musica cambia divenendo un tradizionale coro di tamburi, il primo fuoco viene acceso e sparato, il fuoco d'apertura è bianco, come un coniglio. Kurou decide di addentrarsi nella folla e le tre ragazze sembra stiano provando a seguirlo facendosi anche loro discretamente strada nella calca di gente ora quasi del tutto immobile poichè la maggior parte degli sguardi sono verso il cielo ora dove quel pallore fiocca in sterlizia dall'alto verso i grattacieli, sfrigolando tra gli applausi e le urla "Buon anno del coniglio!" La festa è appena entrata nel vivo e con essa lo spettacolo di fuochi. Intorno alla fontana i tre procedono ad accendere i candelotti e predisporne di sostitutivi dalle retrovie mentre Katai vede Kurou iniziare a muoversi ma è ancora sul posto, può vederlo ancora per un po' data l'altezza del ragazzone se volesse tenerlo d'occhio. -
Le ragazzine: https://www.wallpaperflare.com/static/940/340/2/amagami-girl-cute-posture-wallpaper.jpg [GDR GO - TURNI LIBERI - TIME LIMIT 20 MINUTI a testa h22:17]
< Solo se mi permetti di offrire > Gracchia, di rimando, mentre inclina di lato la testa per favorire l'installazione dell'auricolare contro l'orecchio destro. Le mani armeggiano con l'oggetto tecnologico, fintanto che riescono ad apporlo con qualche difficoltà. (Informatica Lv.0) Fumi e odori, sollevati dalle bancarelle che circondano la piazza, solleticano le narici, instillando la fretta - oltre ad un brontolio di stomaco - nella gestualità del giovane Uchiha. La chioma corvina ciondola a destra e manca, ispida e ribelle, quantomai indomita. Stante ed immobile, in quella calca che s'assiepa sempre più, come un nugolo di braccia, gambe e teste, dai volti anonimi, ognuno potenzialmente meno pericoloso dell'altro. O tutti allo stesso modo. Per quanto ne sa, potrebbero essere comuni cittadini o killer seriali. E' la sua fiducia nella popolazione a far fronte ad ogni dubbio, ogni pensiero, ogni paura o angoscia. Semplicemente si affida ad una cieca devozione verso quel Villaggio, che non si manifesta nel simbolo della Nota Nera - che, di fatto, non indossa - bensì in Kagegakure stessa. La sua fede nelle istituzioni, l'incrollabile lealtà alla gerarchia, non pare essere stata scossa in alcun modo. < ... > In silenzio indica a Kurou stesso quel pulsantino sull'auricolare. < Spingi lì e puoi parlare. > Proprio come gli ha insegnato Shizuka. Nulla più. Il naso poi si alza all'insù, quando esplode il primo fuoco d'artificio, attirando il suo sguardo e finendo per rapirlo, per un attimo o poco più. Le urla della popolazione lo trascinano alla realtà, poco dopo. < Nh ?! > Lo sguardo cade ancora su Kurou, CERCANDO di trovarlo, in quella pioggia di cenere che fiocca dal cielo, proprio su i capelli e i cappelli di tutti. Lui decide per tentare di guadagnare una postazione sopraelevata, così da PROVARE a catturare la piazza in una sola occhiata , o quasi. L'intento, quindi, è quello di convogliare il chakra all'interno degli arti inferiori, specialmente nei piedi, dove l'energia psicofisica si accumula, si concentra e addensa, prima di rilasciarsi attraverso gli tsubo, nell'atto di formare una patina collosa e invisibile, con la quale vincere la forza di gravità. E' così che TENTA di saltare verso il primo appiglio possibile e immaginabile, dopo averlo opportunamente ricercato con lo sguardo ed accostato tramite alcuni passi, sempre che ci sia riuscito adeguatamente. [Chakra On|60/60][Rilascio del Chakra Avanzato 2/4 + Movimento 1/4][Equip: tonico pf x1|tonico chakra x2|fuuda con tronchetto x2|auricolare x2][ Il volto vira verso l'alto, come quello di tutti del resto, sebbene le orecchie vengano disturbate per qualche istante da un acuto vociare, prima di essere completamente sovrascritto da un boato che penetra nell'aria e arriva dritto al cuore, di chi spera in un anno e un futuro migliore. < Che figata! > ormai senza accorgersene sarebbe stato già troppo distante dal compagno, quindi probabilmente la sua voce non sarebbe arrivata a destinazione, mentre il suo sguardo si sarebbe voltato in direzione dell'amico, che SE avesse trovato, avrebbe notato dirigersi in posizione, per poi perderlo di vista nel controllare di nuovo lo stato della folla. Non sembrano esserci soggetti che danno nell'occhio, almeno per il momento, ma Kurou con quel briciolo di serietà rimasta, avrebbe proprio CERCATO di scrutare in cerca di qualche giovane ubriaco, o qualche ragazzo un po' troppo energico, insomma, qualcuno in grado di rovinare il divertimento altrui. Allo stesso tempo PROVEREBBE a scrutare il punto di avvio dei fuochi, in modo da avvicinarsi, un po' per fare in modo di assicurarsi che nessuno ci vada così vicino da farsi male, un po' per vedere meglio lo spettacolo. Non avrebbe dato troppo peso ai bisbigli uditi in precedenza, ma SE li avesse uditi nuovamente, dopo il frastuono, non si sarebbe fatto scrupoli a TENTARE di trovarne l'origine tramite lo sguardo, per riflesso. [1/4 Movimento verso origine dei fuochi]Kurou un dado 10
Kurou tira un D10 e fa 8
Katai e Kurou si separano quindi ed il PRIMO appglio disponibile per l'Uchiha tra i grattacieli è una transenna al basamento dei grattacieli a est. Non fatica ad arrampicarvisi ma quello è il PRIMO appiglio che trova e quello resta, a circa 4 metri da terra, ancora per un po' sembra poter vedere Kurou nella folla, può risalire il grattacielo o rimanere là. Nel frattempo i fuochi si sono fatti vivi, al primo sparo seguono a ritmo serrato altri spari, i fuochi vagano dal bianco al rosso mentre avviene il gran scenario su cui tutti sono assorti, una tigre bianca insegue un coniglio bianco nel cielo di fuoco e fumo, a significare l'uscita dall'anno della tigre verso quello del coniglio, ma forse questo non lo sapranno i due Shinobi. Chi può godere dei fuochi ma cerca sempre la rogna intorno a sè è Kurou, che non nota nessuno di strano, è una bella festa tutto sommato e tutti sono ipnotizzati dai fuochi, nulla di singolare da notare ma le tre ragazze lo stanno palesemente seguendo ed in più punti se le ritrova prossime, ad una due persone di distanza, a bisbigliare, come prima notabili. Katai come Kurou non vede altro che sguardi verso l'alto sul vivo dei fuochi, a parte i tamburi lo spettacolo è talmente magnificente che non si sente nemmeno chissà quale brusio, proprio per questo un urlo agghiacciante dal centro della piazza, proprio vicino al limitare della fontana dove si trova Kurou, risulta eccepibile. <Aaaaaaaaaaaaah guadate quel pazzo!!!!> Una ragazza indica oltre i fumi e la fontana, quindi esattamente dalla parte opposta della fontana rispetto a Kurou e Katai, dove al quinto piano di un edifici una luce accesa mostra un uomo alla finestra che sembra sia intenzionato a buttarsi giù. L'urlo però spaventa il povero fuochista a cui cade il candelotto dalle mani, acceso purtroppo, SCINTILLE ROSA invadono la piazza, le persone iniziano ad accalcarsi e scappare, otto di loro con i vestiti in fiamme nel raggio di cinque metri da Kurou ma solo tre di loro CERCANO di forzare le transenne per gettarsi nella fontana, dove però ci sono altri fuochi spenti al momento. [Le ragazze: https://www.wallpaperflare.com/static/940/340/2/amagami-girl-cute-posture-wallpaper.jpg][GDR GO - TURNI LIBERI - TIME LIMIT 20 MINUTI a testa]
Raggiunta la transenna, tenta di issarvici, provando a guadagnare la comodità, per quanto rara e ardua essa sia. Così le ginocchia si flettono, i calzari si spalmano contro la transenna, forti di quella patina invisibile e collosa grazie alla quale DOVREBBE riuscire a mantenere e rinsaldare l'equilibrio, fortificando la propria posizione, lievemente rannicchiata, chiusa su se stessa , così da portare le mani - entrambe - ad afferrare la transenna. E' da lì che può scorgere Kurou, tra la folla festante, mentre si dipana con destrezza, indisturbato, nella calca che lo attornia. Proprio da quella posizione, quindi, guadagnati quegli esigui quattro [4] metri di altezza, rispetto al resto della Piazza, TENTA di sollevare il mento ed il naso, per gettare una singola occhiata, lunga e attenta, verso il resto dell'area, CERCANDO eventuali tracce moleste all'interno di quella sezione di cemento, vetro e fuochi d'artificio. Quest'ultimi, infatti, si riflettono contro le vetrate dei grattacieli, in un caleidoscopio di colori vivi e accesi, fin troppo per quell'angolo grigio di Kagegakure, sotto un cielo nero, dove il firmamento combatte la sua quotidiana battaglia per emergere tra i nembi più bitorzoluti. I tamburi scandiscono il tempo, come battiti di un cuore simultaneo e collettivo, finendo irrimediabilmente per intervallarsi alle esplosioni della tigre e del coniglio, che s'inseguono, vicendevolmente, contro la cima dei palazzi. E' quell'urlo, però, ad attirare la sua attenzione. < ?! > Le sopracciglia sobbalzano ed il volto anche, nella sorpresa di quell'indicazione che trascina lo sguardo più in alto, verso una luce accesa al quinto piano dell'edificio. < !! > Il cuore, ora, ha un sussulto. < K'so. > Sibila, premendo contro l'auricolare, CERCANDO di mantenere la lucidità necessaria e sufficiente da garantirgli il controllo sul proprio sistema circolatorio. TENTA così di risalire il grattacielo, ma aggirando la piazza, così da TENTARE di evitare la folla, per poter raggiungere più facilmente le VICINANZE dell'uomo appeso alla finestra. Prova a rimanere adeso alla parete verticale, nel modo da sorvolare la piazza. Non ha intenzione di avvicinarsi troppo al suicida, per non intaccare ulteriormente la sanità mentale dell'uomo, né indurlo a compiere atti estremi. < Kurou. Su, in alto, guarda lì. > Indica, come se lui fosse vicino, proprio sul fianco. < Preparati a prenderlo, se si lancia. > Confida, così, nella prestanza fisica del compagno, nelle sue reattività motorie, per poter fa fronte a quella eventualità estrema. < FERMO ! NON FARLO ! > Supplica, qualora riuscisse a raggiungerlo in tempo, qualora riuscisse a raggiungerlo a portata di voce. [Chakra On 60/60][Rilascio del Chakra Avanzato][Spostamento 2/4][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico chakra x2|tonico pf x1|auricolare x2] Riesce a spostarsi nel vivo della folla, senza troppa difficoltà a giudicare dalla gente ferma ad ammirare i fuochi, o il resto distratta in qualsiasi altra attività. Varie forme prendono vita in cielo, ma il cervello di Kurou si spegne nel vedere le luci, senza un vero ragionamento, pensando solo a guardarle il meno possibile per non divertirsi troppo. Nel frattempo, ancora il vociare lo avrebbe distratto, un'altra volta, portandolo a voltarsi, prima di essere nuovamente distratto, da qualcosa che non avrebbe mai voluto sentire, sebbene fosse andato a cercarlo. Uno stridio acuto, che punta in una direzione, verso la quale Kurou avrebbe immediatamente voltato lo sguardo dall'alto della sua statura, con un rigolo di sudore già pronto a colargli dal lato destro della fronte. Ed è proprio in quella direzione che vortica il suo collo, PROVANDO a trovare quella flebile luce che darebbe notorietà ad un signore intento a chiudersi ogni possibilità nella vita. Con gli occhi ormai sgranati, e il battito cardiaco crescente, la mano sinistra dello shinobi avrebbe TENTATO di raggiungere in maniera repentina il medesimo orecchio, per premere quel dannato pulsante, con il massimo dei riflessi concessi < KATAI! Raggiungilo subito! Sei più vicino... > la voce è potente, ma mai quanto l'onda d'urto generata da quel fuoco color ciliegia, che andrebbe ad investire il popolo della piazza, trasformando il tutto in un vero inferno. Il terrore negli occhi un taijutsuer, forse per la rapidità con cui la situazione è peggiorata, o forse per la consapevolezza di avere pochi mezzi per aiutare quella gente in fiamme. < Tutti via! > l'urlo del capellone si sarebbe sollevato in mezzo alle altre, mentre avrebbe corso in una direzione opposta a quella che probabilmente avrebbero preso la maggior parte delle persone. Gli occhi spiritati, mentre il passo è verso le transenne, osservando in poco tempo una situazione che sarebbe precipitata ancora di più, se quelle deboli cancellate fossero state forzate. <Katai, la gente è in fiamme, devi pensarci tu ai piani alti! > avrebbe urlato di nuovo CERCANDO di raggiungere quel piccolo pulsante nell'orecchio, mentre SE fosse arrivato in prossimità delle 3 persone in fiamme, avrebbe TENTATO di togliere in fretta quella giacca di pelle sintetica, ritraendo le braccia dalle maniche e andando ad afferrarla con entrambe le mani, per poi PROVARE ad estinguere le fiamme della persona più vicina andando a soffocare il fuoco con delle brevi e ripetute percosse, con il suo indumento. Per un secondo, solo per un istante, avrebbe rivolto lo sguardo verso i pirotecnici, uno sguardo quasi minaccioso e autoritario. < Portate un cazzo di secchio d'acqua! > avrebbe urlato a squarciagola, mentre non avrebbe fatto altro che sventolare quel giubbotto sulle tre persone in fiamme, in balia della sua inettitudine. [1/4 Movimento verso persone in fiamme che caricano la transenna.]Non fatica Katai a percorrere le pareti dei grattacieli, con qualche salto obbligatorio, per risalire fino al quinto piano della palazzina al lato opposto ma è quando lo Shinobi si trova ad una ventina di metri che vede distintamente l'uomo mettere il piede destro in avanti ed il sinistro a far leva pronto a buttarsi. <AVVICINATI OLTRE E MI BUTTO! MI BUTTO E ROVINO LA FESTA A TUTTI! QUEST'ANNO DELLA TIGRE HA FATTO SCHIFO E QUELLO DEL CONIGLIO NON SARà MEGLIO!> L'uomo si presenta sulla cinquantina, stempiato, ma soprattutto disperato, gli occhi strabuzzati ed i riflessi troppo pronti a giudicare dalla prontezza con cui si tiene Katai a distanza l'Uchiha ne deduce una cosa ovvia: uno shinobi a sua volta. I due hanno comunicato tramite l'auricolare, grandissima mossa ma che risulta infruttuosa per Katai, poichè Kurou ha qualche problemino più grosso lì dabbasso. Il ragazzone si trova ad agitare il giaccone sintetico, che si sa, il sintetico piglia fuoco meglio dei fiammiferi, su una delle tre persone in fiamme tentando di indurre a non superare le transenne agli altri sette, cosa che ovviamente non gli riesce manco per nulla. Le transenne vengono sfondate, nella calca per raggingere l'acqua mentre la gente è in fuga. Sono momenti concitati, momenti in cui ci si chiede spesso "ma come è avvenuto? cosa è successo?" A coprire la polvere da sparo uno spesso drago d'acqua lungo venti metri inizia a circondare la fontana allargandosi. Delle tre ragazze quella vista prima con i capelli rossi emerge dall'altra parte di quello spesso strato che si allarga, mentre due cloni d'acqua esplodono su due fuggitivi in fiamme le acque ora sembrano dipanare ed avvicinarsi ad investire tanto Kurou quanto i sei più vicini alle transenne. Una ragazza smilza e riccia alle spalle del Taujutser salta la barricata passandogli davanti, verso la piccola rossa apponendosi alle sue spalle sembra toccare con i palmi le stesse emanando una luce bluastra, mentre il drago d'acqua si espande nella sua larghezza apparendo forse una salvezza sembra così proteggere la polvere da sparo intanto sparsa a terra. Katai intanto inizia a sentirsi stranamente stanco, assonnaro, come se il corpo appeso alla parete si stesse facendo troppo pesante, il suo equilibrio sembra minato in qualche modo ma osservando dentro le finestre del palazzo gli sembra di intravedere tanti piccoli letti, invitanti, femminili. L'intontimento è uditivo, i suoni giungono ovattati, la vista annebbiata, quando è diventato così stanco? Sembra quasi non riesca ad aderire sul palazzo, il tatto è torbido, intriso, come inebriato dal sonno. Non è l'unico l'Uchiha, ci sono due ombre alla sua portata, l'uomo che sembra cedevole nella posa ed un'altra ombra indistintita, mora, dai lisci capelli, femminile forse o forse no. Difficile da dirsi, è tutto troppo opaco dal sonno. [Le ragazze: https://www.wallpaperflare.com/static/940/340/2/amagami-girl-cute-posture-wallpaper.jpg Distanza Katai-Suicida 18m][GDR GO - TURNI LIBERI - TIME LIMIT 20 MINUTI a testa] Scusate T.T
NB: ragazzi anche l'ora non è clemente se qualcosa non si capisce sussurrate senza remore
La voce di Kurou squilla nell'orecchio, sovrastando il tuono dei fuochi d'artificio. E' diretta, allarmata, inconfondibile e gli fa eco sino al cuore, dove questo martella vistosamente, nel petto. Il respiro accelerato, che solleva le spalle, alza ed abbassa la cassa toracica, espandendo quest'ultima sotto la maglia scura che scivola sul busto. L'aria soffia contro il viso, mentre, lassù, a qualche metro d'altezza da terra, avvinghiato alla propria incolumità grazie a quella collosa patina di chakra, che, invisibile, si spalma sotto le suole dei calzari, mentre quest'ultimi si alternano l'uno dopo l'altro, contro le vetrate dei grattacieli. I capelli che penzolano, sì, ma solo d'un lato, prima e all'indietro, poi, attratti dalla gravità contro la quale lui, per primo, ora si ritrova a combattere. In tutti i sensi. La mano destra volge ancora verso l'auricolare, premendone il pulsante d'apertura. < D'accordo. Lascio a te la piazza. > La dimostrazione di fiducia più forte che abbia mai davvero espresso. Almeno nei confronti di qualcuno, s'intende. Lo sguardo, infatti, volge dapprima al resto dell'area sottostante, quindi verso l'uomo che ha deciso di non offrirsi più alcuna possibilità di scelta, né redenzione. < NON FARLO ! TI PREGO > E di certo, lo sta pregando, ma non per la festa, ovvio. < Parla con me. > Lui che, quindicenne da poco, può a malapena comprendere i dolori dell'anima, soprattutto quelli più fitti. E' nell'amalgama tempestoso di emozioni che a stento può cogliere ciò he il corpo reclama: riposo. Le membra si fanno pesanti, la concentrazione si opacizza, la vista sembra offuscarsi, quasi. Tutto il corpo pare macigno che si sgretola e frana verso il basso, attratto dall'irrimediabile e invitate prospettiva del lasciarsi cadere, proprio come farebbe l'uomo, lì davanti. < Non..> biascica, quasi. <..farlo. Parla..> esita, socchiudendo appena le palpebre, finendo per far vacillare, quei sipari di carne, sul proprio Mondo. < ..con me. > Scuote il capo, CERCANDO di dipanare quella nebbia mentale che lo attanaglia ed è in quel frangente che, in un atto di volontà TENTA di deviare il flusso del proprio chakra verso gli occhi, nel sistema visivo, lì dove l'energia psicofisica potrebbe reagire con i geni insiti in ogni cellula, scatenando una reazione enzimatica di messaggeri chimici, tali da poter innescare un cambiamento fenotipico dell'iride: Sharingan. Non conosce a fondo le potenzialità di quell'occhio, ma sa cosa è capace di fare ed ha intenzione di sfruttarne la codifica degli impulsi nervosi altrui, per TENTARE di anticipare l'eventuale caduta dell'uomo, facendo appena un MINUSCOLO passo in avanti, lento, preciso, misurato, forse anche a causa dell'improvvisa stanchezza che lo assedia. [CHakra 60-2/60][Doujutsu Lv.2 Off > ??? ][Equip: tonico pf x1|tonico chakra x2|auricolare x2|fuuda con tronchetto x2] L'ansia sale, al netto di vedere quel fuoco, avido, che tenta di rubare la vita anche a persone innocenti, che non accenna a diminuire ma anzi a fomentarsi, come se si stesse cibando del tessuto della giacca dello shinobi. < Merda, MERDA! > Non riesce a continuare, e la gente travolge la barriera, con il volto di un energumeno alto un metro e ottanta che sbianca, per non essere riuscito a proteggere le persone dalla tragedia che sta per incombere. Ma lo sguardo si sposterebbe, verso una fontana d'acqua che prende vita, sotto forma di essere mitologico, andando ad investire e a rendere invulnerabile la più grande paura di Kurou, estinta forse da quella figura rossa dietro tutto quel movimento, con una più scura, che si avvicina alla tale, forse per dare man forte. Ma la visuale verrebbe coperta parzialmente, quando il fiotto di acqua andrebbe ad investire con grande sollievo, tutte le persone vicino alle transenne, egli compreso. Mollerebbe subito a terra giacca ormai ridotta a brandelli, senza pensarci minimamente, e con quella spruzzata d'acqua che gli investe il viso, PROVEREBBE a riprendere a ragionare correttamente, andando a guardare i dintorni con un po' più di freddezza e spirito critico. SE non avesse notato criticità riguardanti il fuoco, grazie ad un plausibile aiuto da una coppia di shinobi, avrebbe stretto i denti con tutto se stesso, PROVANDO a girarsi di scatto, usando una rotazione del bacino per portarsi dietro gambe e busto in maniera reattiva, andando così a scattare in direzione dell'uomo con pensieri di morte, e del compagno che ha già chiesto supporto in precedenza. PROVEREBBE perciò a raggiungere di nuovo quell'apparecchio, così utile che probabilmente non farà mai più senza, se fossero usciti da quell'inferno. < Sto arrivando da te, tieni duro. > Non ha il chakra in corpo. In tutto il trambusto non è riuscito a trovare il momento di concentrarsi per raccoglierlo. Ma ormai non ha più il tempo di farlo, perciò proverebbe a correre e a correre, in mezzo a un trambusto immane, per raggiungere l'altra parte della piazza, verso quell'edificio con la luce accesa. SE avesse trovato difficoltà con la folla, avrebbe addirittura provato a scostarla, usando mani e braccia per farsi strada nel modo più delicato possibile, ma con solo un obbiettivo in testa: salvare la vita di tutti. [4/4 Movimento verso edificio del suicida.]Katai dado 100 fortuna per cortesia
Katai tira un D100 e fa 20
Katai si trova solo a dover affrontare un suicida, solo con il concetto di empatia. <Era la mia bambina...> Questa una risposta quasi strozzata, disperata, un lutto proprio la sera del capodanno del coniglio, ma si sa che le feste hanno uno strano effetto sulle persone eppure l'Uchiha ci sta provando. Vuole che l'uomo parli ma il sonno, la tentazione, coglie entrambi ed è così improvvisa che Katai cerca i lembi di attivare il proprio Sharingan vedendo quelle ombre avanti a sè. <La mia bambina.Era la mia bambina.> Un lamento spento, ovattato nella sonnolenza. Un tonfo così leggero quello che fanno i corpi vero? Quando le carni sbattono sembra quasi poetico, hanno quel suono melmoso eppure sordo, avviene qualche frammento dopo la vista dell'Uchiha, avviene quell'ombra sulla parete ed opposta a Katai stesso che si avvicina. Una spintarella. Una semplice spintarella. TOC. Il rumore delle membra che cadono sembra così dolce quando la mente è intrisa nel sonno che sembra quasi poetico, perchè sì lo Sharingan di Katai gli consente di vedere quella ragazza mora ma poi quel plagio mentale sembra aver attecchito ed in qualche modo sembra vedere i suoi stessi occhi, rosse iridi dipinte da tre tomoe tanto familiari ad emergere tra i capelli neri e sottili. Se solo si fossero voltati, sia Katai che Kurou, avrebbero riconosciuto più di quanto non dovrebero, ma oltre quella coppia d'occhi più forte dei suoi l'Uchiha non vede nulla, all'improvviso è il buio dolce del sonno. L'ultima percezione che ha è del suo corpo che inizia a cadere cedendo dalla parete la presa del chakra. Tic-toc. Quel passo in avanti, quella mancata aderenza, è lo sforzo delle sue membra. Eppure era così dolce il suono di un corpo umano che cade, ma non lo sente. è caduto? Non è caduto? Troppe le contraddizioni che la sua mente sta sperimentando in quella sonnolenza e che lo Sharingan ha reso, forse troppo brevemente, palesi. Kurou viene investito dal drago, come i presenti in fiamme, un drago d'acqua enorme sembra essersi levato dalla fontana ma è solo quando la ragazza con i capelli ricci si pone alle spalle di quella dai capelli rossi lo stesso si ingigantisce istantaneamente. L'acqua sconvolge la folla, in fiamme ed asciutta incluso Kurou che non ha richiamato il chakra e che come ogni civile viene sbalzato via dall'onda d'urto finendo al suolo, per quanto spesso e corpulento sia, a fronte del Suiton generato nella confusione (//-20PF da impatto, ematomi sparsi nella caduta, nessun danno esteriore dolori per sette giorni sparsi sui punti di caduta). Ci mette un po' il Taujutser a capire e rialzarsi ma quando lo farà le due ragazze non ci sono più, erano lì, erano nei pressi della fontana. Ha sentito un lamento, una protesta come se stessero litigando ma stava cadendo e non ha visto come sono andate le cose realmente ed ora di loro non c'è traccia. Quantomeno non c'è più traccia di incendi, anche se la festa è rovinata, ma non riesce trai dolor e l'impatto a raggiungere Katai, anche perchè non lo vede e non ha potuto mandare alcun messaggio a quell'auricolare vsto che stava subendo l'impatto di un drago acquatico. Katai sta bene, è in una stanza di quella stessa palazzina, quando riapre gli occhi però non c'è nessuno se non la consapevolezza di aver subito un'intrusione mentale grazie al suo Sharingan e di aver visto un occhio che gli è assai familiare, ma chi? Forse nessuno ha guardato intorno abbastanza, a rovinare la festa basta un uomo con una grande tristezza ed un piccolo incidente ma forse continuando a guardare il peggio ci si perde qualcosa che sarebbe stato importante vedere. Il suicida? Come Katai, dorme sul pavimento della stessa stanza da cui si stava buttando ed ora possono raggiungerlo e verificare ma la festa è ormai rovinata, dovranno riorganizzare i fuochi forse con una maggior sicurezza rispetto a quella mostrata. I due possono raggiungersi, ritrovarsi, raccontarsi, ma cosa è accaduto? Katai ha subito una manipolazione che gli è palese, Kurou non saprebbe riconoscere nessuna delle due ragazze viste probabilmente, nessuna traccia. [GDR END- EXIT GRADITA MA SE NON RIUSCITE FATEMELO SAPERE]
C'è qualcosa di incredibilmente sbagliato in ciò che accade. Qualcosa di così distorto e vago da risultare palese. E' come ritrovarsi in una stanza buia, in cui qualcuno, d'un tratto, accende la luce. E lo fa dopo un tempo incalcolabile, in cui gli occhi, oramai si sono trovati all'oscuro di tutto. Del Mondo compreso. Ecco come rinviene, da quel sogno opprimente e soffocante, proprio con la forza dell'inerzia, lì dove non si era per nulla accorto di essere arrivato: una stanza, in un palazzo qualunque,riverso a terra. Tutto dopo aver temuto di precipitare dall'alto del grattacielo, appeso alle vetrate dove si era spinto per poter salvare il suicida. Quest'ultimo ,invece, è lì, tra le medesime quattro mura, dormiente. < Aaargh. > Mugola, mentre le membra , stordite, PROVANO a rinvenire, destarsi da quel torpore sordo e abbacinante, così totale da lasciarne la testa confusa e obliata. < Cos-> Prova a parlare, persino, rivolto più a se stesso che ad altri. z Kurou..> Gracchia, dal principio, come se l'altro fosse la principale preoccupazione. < Kurou..> Ripete, quando si accorge di dover premere il pulsante dell'auricolare, prima ancora di riuscire a pronunciare una singola parola nella direzione eterea del Taijutser. < Dove sei ? Che è successo ? > Domanda, avendo solamente l'impressione di essere stato appena raggirato. E mentre le palpebre calano sul Mondo, sbattendo un paio di volte, pesanti, dinanzi alle ombre compaiono quegli occhi cremisi, contornati da tre lacrime nere, tre caratteristiche tomoe, che solo una volta ha già visto, che solo una volta ha già potuto maledire. Ma ora si ritrova a farlo ancora. < Gli Anbu..dobbiamo chiamare gli anbu. > Rantola, all'interno dell'auricolare, affidandosi a quell'ultimo alito di consapevolezza, qualora possibile, ricordando le parole di Shiroichi in merito a quel corpo di polizia locale e interno. ( E N D) Quando lo shinobi si rende conto dell'arrivo dell'acqua, è già troppo tardi per accorgersi della violenza scaturita da quella corrente. Non riesce a vedere altro che uno tsunami circolare, che lo solleva, dopo un gravoso impatto, con un'altrettanto gravosa caduta al suolo, sorda e netta, con il suono della carne che si infrange al pavimento. E' intontito, addirittura le orecchie fischierebbero a causa dall'onda d'urto. Forse l'esplosione dei fuochi avrebbe fatto meno danni, ma non è una valutazione possibile da fare per uno shinobi, che ha stento riesce a capire di star provando dolore. Ma questo aumenterebbe, man mano che la coscienza torna. Ancora un vociare, acuto, femminile forse, ma al riaprirsi di quegli occhi annebbiati, non vede più nulla nei dintorni, tutto spazzato via, così come la felicità dei festeggiamenti. Così stupido da pensare che l'acqua potesse essere indice di benevolenza da non preoccuparsi di quel drago, con tanto di fauci, che non accennava a rallentare la sua ira. Ancora stordito e dolorante, principalmente alla schiena, tenta di alzarsi in una posizione seduta, tremando, e ritrovandosi a sentire del rumore nell'orecchio, proverebbe a rispondere, allungando il braccio, anch'esso tremante, e la mano sinistra verso l'apparecchio. < Katai-kun... > sul volto un sorriso tirato. Se l'amico lo vedesse, sarebbe inquietante. < Vado a chiamarli, sì... > si trascinerebbe, senza sapere di preciso chi o cosa dovesse chiamare, andando ad arrancare per alzarsi su un ginocchio, ed infine con una bella spinta ad alzarsi su entrambi i piedi, con delle fitte nelle zone urtate. Premerebbe di nuovo quel pulsante, prima di parlare < Chi sono gli Anbu? > Si sarebbe poi voltato, per vedere quella fontana circondata dal nulla, sgranando entrambi gli occhi e lasciando cadere le braccia, arreso. Un drago d'acqua aveva appena divorato l'anno del coniglio. [END]