Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Ciò che non sai

Quest

0
0
con Furaya, Tenjiro

18:23 Furaya:
 E' stata finalmente dimessa dall'ospedale, non ha provato neanche a fuggire perché sapeva che sarebbe stato inutile. Inoltre, le ferite riportate erano abbastanza gravi, quindi ha preferito sul serio far la bambina per bene e restare senza battere ciglio. Sua figlia, assieme alla tutrice legale, è andata a farle visita durante questi giorni. Nessun altro s'è presentato alla sua porta, il che le ha generato un po' di fastidio e di scontentezza. Mattyse continua a non rispondere ai suoi messaggi. Nonostante sia naturale per lui sparire di tanto in tanto, specialmente quando sta organizzando qualcosa di totalmente illegale, si sente un po' irrequieta. Si fida ciecamente di lui, senza dubbio, gliel'ha sempre detto. Tuttavia, il fatto che non si sia mai messo sotto per capire chi diamine gli avesse tagliato via un braccio... Scaccia quel pensiero con un rapido sbatter delle palpebre. Non vuole pensarci. Tornerà: lo ha sempre fatto. Quest'oggi sta recandosi alla magione del Mizukage, in modo da poter finalmente affrontare la questione delle chimere. Trae un profondo respiro perché ben ricorda l'atteggiamento dell'individuo con il quale sta andando a parlare e, al momento, non possiede una smisurata pazienza neppure lei. Indossa delle spesse collant nere per difenderla dal freddo pungente della serata ed uno yukata ben stretto in vita dalla tipica fascia. Il tessuto adoperato per cucirlo è piuttosto spesso, imbottito così da poter venir usato durante il periodo invernale. Totalmente nero, vi sono disseminati dei fiori di ciliegio lungo tutta l'area - sia fronte che retro. Finalmente è riuscita a rintracciare qualcuno in grado di assecondare i propri capricci. Al momento, non possiede armi con sé se non un paio di tonici per il recupero del Chakra e tonici coagulanti nella tasca dello yukata. Altri accessori indosso sono il coprifronte con il simbolo del villaggio della Foglia tra i rosei capelli che le scendono a cascate leggermente ondulate dietro la schiena. Alcune ciocche le si poggiano sulle spalle ed incorniciano un volto dalla carnagione piuttosto chiara, quasi pallida. Una collana le pende dal collo raffigurante l'effige del clan Uchiha, un regalo di così vecchia data di una persona probabilmente ormai deceduta, ma facente parte del clan precedentemente menzionato. S'appropinqua alla volta dell'ingresso della magione e conseguentemente dell'ufficio del Mizukage nel caso in cui non venga in alcun modo frenata. Una volta all'interno, non farebbe altro che ricercare un qualche individuo a cui fare riferimento. <Ho un incontro con il Mizukage.> Poiché di solito si tratta di incontri precedentemente organizzati e sicuramente mai si sarebbe presentata senz'alcun invito formale. Ricorda bene Ashura Yoton e il di lui atteggiamento, abbastanza da non voler sbagliare nel modo di porsi una seconda volta. Al momento, l'è utile quanto necessario. Il Chakra è chiaramente attivo, pronta a qualunque evenienza possa avvenire - pur sperando nella mancanza di qualunque atteggiamento ostile. [ Chk On ]

Il sipario si apre daccapo, dopo un silenzio durato anche troppo. Il palcoscenico di oggi è controverso, però... sicché vede povertà e ricchiezza cosi a stretto contatto da risultare in una miscela cacofonica e disturbante. Il palazzo all'interno del quale la nostra protagonista si addentra, infatti, non è altro che un colossale monumento alla vanagloria che caratterizza il nostro caro Ashura. Un monumero che si erge sulle vite distrutte della gente del quartiere povero, che dal basso osservano quell'uomo così come si conviene per una divinità. Peccato che i sentimenti verso di lui non siano sempre così positivi e devoti. Il passo di Furaya è deciso. Non viene fermata all'ingresso, poiché quell'incontro è stato pianificato già da tempo. Semplicemente, nel momento in cui raggiunge il primo referente a disposizione nella struttura, viene scortata proprio innanzi a quella grande porta decorata che già una volta ha visto in passato. <Ecco. Il Mizukage la attende all'interno.> Viene esortata dall'anbu ad entrare, mentre con la mano viene sospinta e aperta la porta sotto i suoi occhi. Le sembrerà di rivivere un deja-vu. La sala è sfarzosa esattamente come l'ultima volta. La scrivania inutilmente colossale occupa ancora il fondo della stanza, mentre il Mizukage sosta in silenzio vicino all'immensa vetrata che si affaccia su Kirigakure. Non scruta verso il nulla, però. A quella vetrata dona il fianco sinistro, mentre le sue attenzioni sono rivolte ad una delle due librerie che costeggiano i lati della stanza. Gli occhi passano in rassegna i titoli di vari volumi da lui posseduti, mentre con l'ausilio di entrambe le mani sorseggia una tisana e regge il relativo piattino. Nonostante la porta sia aperta, non rivolge ai presenti neanche un'occhiata. E' persino difficile capire se si è accorto di loro o meno... ma è pur sempre di Ashura che stiamo parlando. Indossa un vestito lungo fino al pavimento e che gli copre anche i piedi. E' di un argento spento, mentre alcune decorazioni decisamente precise e articolate sono state ricamate con quello che potrebbe sembrare vero e proprio oro. Quell'argento va in netto contrasto con il suo crine dorato e con la sua pelle olivastra, tuttavia generando un quadro di una bellezza invidiabile. Ashura, infatti, pare che sia uno degli uomini più attraenti mai stati visti a Kagegakure. Che faccia la sua mossa Furaya, dunque. Riprendiamo a intrecciare le maglie del destino, poiché il tempo sa esser tiranno.

18:46 Furaya:
 Senz'alcun intoppo di sorta, viene scortata direttamente innanzi all'ufficio del Mizukage. Rivolge un cenno col capo come ringraziamento all'Anbu che le ha aperto la porta, permettendole d'entrare. Ciò che prende forma davanti ai suoi occhi è esattamente uno sfarzo incontrastato che ben ricorda. Come dimenticare il suo ostentare mentre il villaggio sotto di sé continua a morire nella povertà più cruda? Ha già provato ad affrontare quest'argomento con il diretto interessato, ma è stata invitata a tacere in maniera sì gentile, ma nascondendo un profondo fastidio. <Buonasera, Mizukage.> Preferendo l'uso del suo titolo onorifico, come sempre, mantenendo un certo distacco tra sé e quell'uomo pur avendo ambedue quella stessa peculiarità per la quale son rimasti in pochi. <La trovo in splendida forma.> Atono il suo dire, senz'alcuna inflessione particolare poiché null'altro sarebbe se non formalità. Non le interessa davvero lo stato d'animo o fisico di Ashura. Vuole soltanto affrontare il discorso che già da tempo stanno rimandando, aggiungendo quanto scoperto ultimamente. <Presumo possa immaginare bene il motivo della mia presenza in questa sede.> Anticipa, pur sempre con un tono pacato e privo di particolari emozioni. Porta le braccia dietro la schiena, andandole quivi ad incrociarsi. La schiena risulta esser ben diritta pur quando la suola dei suoi stivali poggia sulla mattonella, avvicinandosi alla scrivania qualora l'uomo le abbia dato il permesso d'entrare o si sia quanto meno accorto della presenza di un altro individuo nella stanza. Ne seguirebbe lo sguardo, rivolgendo anche il proprio alla libreria ch'egli sta ammirando. Ne scorgerà qualcosa d'interessante o saranno meramente titoli storici riguardanti perlopiù il villaggio di Kirigakure e il suo passato? Un passato nel quale lei stessa è invischiata, nonostante eviti di farne eccessivo vanto. In men che non si dica, il di lei sguardo torna a fissar l'ipotetico interlocutore, in attesa d'una qualche parola che possa fuoriuscire finalmente dall'altrui gola. Non sa bene cosa potersi aspettare dall'incontro di quest'oggi. Quel che sa è che è necessario, soprattutto dopo i portoni che vengono sfondati l'uno dopo l'altro dalle chimere. Non è soltanto Kiri sott'attacco: questo è evidente. [ Chk On ]

La donna effettua il proprio ingresso nella stanza, sentendo alle proprie spalle la porta chiudersi per opera dello stesso anbu appena ringraziato. Sarà libera di avanzare fino al centro della stanza, dove le sue labbra andranno a schiudersi per enunciar dapprima un saluto e poi un complimento. Mentre ciò avviene, Ashura non smette di sorseggiare delicatamente il nettare contenuto nella propria tazza, per poi specchiarvisi qualche istante. <Mh...> mugugna pensieroso. Cosa lo impensierisce? Il saluto della Nara? Il falso complimento? Oppure... è il sapore della tisana? Difficile a dirsi. Questo individuo è criptico esattamente tanto quanto sembra. A tal punto da non ricambiare il saluto, ne il complimento di rito e passare direttamente al cuore della faccenda. <Temo di si.> borbotta spostando solo ora lo sguardo sulla donna appena arrivata. Ovviamente non volge direttamente il capo in sua direzione. Si limita a seguirla con la coda dell'occhio. <Spero solo che tu sia in grado di confutare le mie aspettative e... sorprendermi.> Eh si... lei lo sa bene. Ashura è un tipo problematico ed altezzoso. Abbastanza da lasciarle sott'intendere che ha accettato quell'incontro solo per scrupolo, ma si aspetta che l'altra non abbia nulla di interessante da dirgli. Per questo motivo cerca di alzare immediatamente l'asticella della conversazione e di provocare la ragazza così che vuoti il sacco interamente. <Ho letto i rapporti.> Si sbottona leggermente, così da iniziare subito ad intavolare la discussione e darle il ritmo che merita. <Non i migliori che abbia mai visto fino ad ora, vero?> A cosa si stia riferendo è quasi scontato. Furaya sarà libera di recepire o meno la frecciata. Dopotutto potrebbe star riferendosi a tante cose. La situazione è veramente triste a trecentosessanta gradi. <Cosa vuoi da me esattamente?> Domanda senza peli sulla lingua, finalmente girandosi verso di lei e guardandola dritto per dritto. La scaffalatura sembra aver perso temporaneamente importanza. I libri contenuti al suo interno sono vari... molti sono di carattere tecnico e trattano le materie più disparate, mentre altri sono di natura letteraria. E' probabile che molti di loro appartengano all'era pre-Kagegakure... ma questo non è dato saperlo. Poco importa, in ogni caso... il loro focus è altrove.

19:19 Furaya:
 Lo vede mugugnare, ma in un primo momento non sortisce in lei alcun sospetto o commento in generale. Che la tisana non sia di suo gradimento o che non lo sia la formalità che ha precedentemente dimostrato, non la riguarda al momento. Non avanza più di tanto, preferendo lasciare tra sé stessa e l'interlocutore dell'ampio spazio, conscia dell'atteggiamento di Ashura e di come - non ironicamente - possa scaldarsi a sua volta piuttosto facilmente. <Le chimere hanno fatto il loro ingresso anche dal portone del settore konohano. Pare che il versante est di Kagegakure sia sott'attacco da più fronti. Sarebbe congeniale aumentare il numero di uomini su quel versante, ma al tempo stesso mantenere sguarnito quell'opposto sarebbe una sgradevole idea.> Prosegue nello sciorinare quelle che non sono altro che idee da poter mettere in pratica, ma per le quali non possiede il giusto ruolo tanto meno persone disposte ad ascoltarla o a seguirla. Mette in pratica quanto appreso dal suo ruolo di Decimo Hokage nonché ninja leggendario d'un certo spessore. <I portoni necessitano di un rinforzo maggiore, ma c'è da considerare il fatto che la chimera da noi affrontata per ultima riusciva ad andare sotto terra. Quindi, a prescindere dai portoni, l'attacco potrebbe essere da molteplici lati.> Il suo aggiornamento ha comunque vita breve poiché Ashura, apparentemente stanco anche soltanto di quest'incontro, cerca di farle vuotare immantinente il sacco e di conseguenza portandola a chiedergli immediatamente quel che vuole da lui. <Io non voglio niente da lei, Mizukage. Il nostro patto riguarda un aiuto contro le chimere. Una delle alpha> Il gorilla. <come avrà sicuramente potuto vedere dai rapporti, è piuttosto intelligente: le manca soltanto la parola.> Il che è terrificante a voler immaginare la scena. Delle bestie del genere, finora sempre viste in grado di abbattere qualunque cosa - come i villaggi - e uccidere chiunque... beh, come sarebbero se fossero meramente prive della parola, ma avessero ben chiare le loro intenzioni? Non agirebbero più a casaccio. Si tratta pur sempre d'un argomento già affrontato. <Quelle affrontate durante lo scontro al portone konohano non avevano la stessa intelligenza, ma erano fin troppo resistenti. Ci serve studiarle. Ci serve capire i loro punti deboli.> E' chiaro come la Judai stia cercando di mettere assieme tutti i pezzi fondamentali che hanno in questo momento tra le mani, affinché possano unificarli, raccoglierli e provare un contrasto maggiore e ben mirato. <Ciò che voglio è che i settori devono cominciare a collaborare attivamente per arrestare questa minaccia. C'è bisogno di prevenzione per l'attacco, una squadra abilitata all'affrontare le chimere nel minor tempo possibile e, in caso, prima che sfondano il portone.> Inspira profondamente, cerca di capire quando non è il caso di esagerare nei suoi confronti e quando, invece, conviene spiattellare davanti a chi di dovere quanto è necessario affinché quelle mura erette undici anni prima continuino a restare salde. <Durante l'ascesa del Kami, non eravamo pronti ed eravamo spaventati dalla minaccia. Adesso, la conosciamo e siamo tutti uniti sotto un unico tetto.> O dentro delle precise mura... <Non trova che sia il momento di collaborare e di trovare eventualmente anche dei rifugi idonei per i civili che non sono in grado di combattere? E' morta troppa gente, Mizukage. Questa volta non intendo assumermene la colpa: questa volta, voglio prevenire e difendere.> Tra quelle mura, vive sua figlia. Vive la figlia di Mattyse. Non avrebbero un altro posto in cui andare se anche Kagegakure cade. Finché sarà possibile, Kagegakure deve restare in piedi. [ Chk On ]

Ashura ascolta la donna, posando con grazia la tazzina sulla grossa scrivania ed avvicinandosi alla sua vistosissima poltrona. Vi si accomoda, in silenzio, mentre lascia che l'ex Hokage continui a sciorinare informazioni su informazioni che, sul suo volto, non sembrano essere in grado di scolpire neanche una ruga d'espressione. <Dovresti esporre le tue preoccupazioni al Consiglio, non a me.> Sembra essere apparentemente calmo. Non ha ancora perso le staffe e sembra essere incline ad ascoltarla. Almeno fino a quando lo stesso errore dell'ultima volta vien commesso ancora: suggerirgli come gestire il proprio settore o i propri rapporti con gli altri settori. Le palpebre di Ashura si assottigliano e lo sguardo si fa tagliente. Le sue labbra si schiudono ancora, ma questa volta per lasciar fuoriuscire commenti assai più pungenti. <Noto con dispiacere che non sei stata in grado di sorprendermi...> borbotta, quasi con fare annoiato. <Pensi che non lo sappia già?> Ormai ha preso posto sulla poltrona e ha accavallato le gambe. Tuttavia, non inviterà la donna a fare lo stesso. Lascerà che sosti al centro della stanza. <Gli attacchi contro le mura si sono fatti più insistenti nell'ultimo periodo, ma ci sono sempre stati.> Le spiega, assicurandole che non è una notizia dell'ultima ora. Esattamente come non lo è il fatto che queste chimere siano già sotto costante studio e osservazione. <Abbiamo già classificato le chimere per pericolosità e capacità. Le affrontiamo dalla nascita di Kagegakure e le abbiamo sempre tenute a bada. Ti sei mai chiesta perchè le nostre mura reggono e nessuna chimera sotterranea è mai sbucata sotto i nostri piedi?> Effettivamente potrebbe essere una domanda sensata, no? La loro sicuramente non è l'unica chimera verme che esiste. <Le nostre mura fortificate si estendono anche in profondità per svariati metri. Anche se provassero ad aggirarle da sotto, vi si schianterebbero. Per ora non abbiamo mai riscontrato l'esistenza di chimere in grado di andare così in basso.> Ecco svelato il mistero. I maestri dell'arte della terra e del legno hanno fatto un lavoro magistrale, per lo meno isolando la città da sotto. Il grande problema resta un altro... <Mi preoccupano più le chimere volanti, ma grazie al cielo non sono tante da costituire una vera minaccia.> Arrivano, uccidono qualche civile e poi vengono neutralizzate. La morte sporadica di un civile, quindi, non risulta essere una preoccupazione per il kage. <Avevamo un patto, Nara, ma inizio a pensare che tu non sia all'altezza dell'incarico...> la guarda con aria di sfida e presunzione. Una presunzione pungente come solo lui può averla. <Inizia ad assumerti la colpa per le vite che avete perso durante il vostro incarico. O forse quelli sono sacrifici necessari per una giusta causa?> La punge sul suo ruolo di leader, minando le fondamenta del suo discorso moralista. <L'assunzione di colpa è valida solo quando diventa uno sterminio?> Hanno perso troppi uomini in quella missione. Missione da cui dovevano tornare tutti. <Se sei qui oggi è perchè il mio uomo migliore ha voluto così... o sbaglio?> Inarca il sopracciglio, ancora con quella strafottente aria di sfida che lo caratterizza. <Quindi mi chiedo... al di la della tua pomposa vanagloria e da questo inguaribile desiderio di riscatto... c'è qualcosa che tu possa concretamente fare per darmi una mano?> Inclina il capo, dunque, poggiando la guancia sul pugno destro. Non sorride. E' palesemente arrabbiato e deluso. <Continui ad avanzare richieste all'interlocutore sbagliato. Se vuoi che i villaggi collaborino non devi chiederlo a me. Kiri è al sicuro. Il suo portone è stato rinforzato e non cederà facilmente come in passato. Le ronde sono state intensificate e... ci sono io. Non c'è posto più sicuro, all'interno di Kagegakure.> Presunzione ne abbiamo? <Non serve alcun rifugio. Nessuna via di fuga.> Finalmente le svelerà il segreto croccante di questa sera. <Le chimere che avete avvistato qualche mese fa non sono dirette qui.> zan zan! <Posso assicurarti che le tue preoccupazioni sono infondate. Il Branco sta muovendosi verso est, in direzione opposta alla nostra.> Ed eccolo al verdetto finale. <Se ci tieni così tanto ad offrire un servizio al popolo... allora dovresti uscire più spesso in ricognizione e vedere con i tuoi occhi cosa c'è li fuori. Unisciti alle squadre di ricerca, dopo aver fatto un bagno di umiltà...> La scruta. <Allora forse i tuoi consigli assumeranno un po' di concretezza.> Brutale, ma veritiero... alla povera Furaya sfuggono tanti pezzi del puzzle. Troppi per provare a trarre conclusioni... Invece Ashura sembra averli questi pezzi. Inspiegabilmente! Cosa nasconde?

20:49 Furaya:
 Nuovo giorno, nuovo approccio col Mizukage... E di nuovo si prospetta una giornata nient'affatto proficua. La frustrazione comincia a salire poiché la Judai si ritrova costantemente le porte sbarrate da qualcuno soltanto per essere stata chi era un tempo o soltanto perché adesso non ha le stesse potenzialità d'una volta. Inizia ad essere veramente stanca d'avere a che fare con chi non la rispetta. Reputa che Ashura non meriti tutta questa attenzione che lei gli sta concedendo, stando attenta a come si pone onde evitare che quest'ultimo agisca in maniera sconsiderata. Tuttavia, è consapevole che decidere di metterselo contro è tutto fuorché adatto ed idoneo. <Lo farò.> Se si mette in testa qualcosa, la porta a compimento senza troppi giri di parole. Quindi, è assai capace che possa decidere davvero d'andare a bussare alle porte del Consiglio o chi per loro solo per far capire la gravità della situazione. <E allora perché si sono fatti più insistenti? Sono informazioni importanti che andrebbero divulgate quanto meno verso coloro che stanno contribuendo alla difesa delle mura.> Il di lei tono non muta granché, tuttavia è ben intuibile che non la stia prendendo proprio molto bene e che gli animi possano scaldarsi da un momento all'altro. Si schiarisce la voce prima di continuare, come se volesse per un momento appianare quel senso di impotenza e frustrazione che le risale dalle viscere. La mancanza di Mattyse negli ultimi giorni è comunque un punto debole per la rosata, la quale tenta di scacciare il pensiero per gran parte del tempo. <Certo che me lo sono sempre chiesto e nessuno mi ha mai saputo dare una risposta! E' come se nascondeste al mondo intero il vostro metodo di difesa, come se qualcun altro potesse rubare le vostre informazioni segrete.> Sgrana gli occhietti chiari in segno di sorpresa mentre il suo cuore accelera leggermente i battiti. Non sta scherzando! E' una domanda che si è sempre posta e che ha rivolto anche a chi dentro Kagegakure c'è cresciuto per questi dieci anni. E venirlo a sapere così su due piedi quando ha smesso di chiedere... non è forse così che funziona il mondo? Cerchi per tanto tempo qualcosa e non riesci ad ottenerla fin quando non hai perso totalmente le speranze, dimenticandotene e andando avanti. <Dov'è possibile consultare questa classificazione?> E' come se stesse temporaneamente lasciando perdere le frecciatine che Ashura le lancia, preoccupata soltanto di raggiungere un obiettivo che possa aiutarla ad ottenere quel che cerca: redenzione? Plausibile, ma uscire dalle mura è il suo sogno più grande. Potrebbe approfittarne adesso che le chimere paiono intenzionate a raggiungere Kagegakure, ma il resto del mondo all'esterno è messo alla gogna per quanto ne sanno. Quindi, lasciare quelle mura da sola è un'utopia. Non resisterebbe ventiquattr'ore. Annota mentalmente il problema delle chimere volanti. <In missione, ogni uomo è un sacrificio necessario.> Non rimangia quel che disse a Shizuka Kokketsu quella notte, quando tornarono sfiniti dalla missione all'esterno delle mura, provando a confortarla nella maniera peggiore possibile. <Chi vi partecipa sa bene che potrebbe non tornare a casa, tuttavia la missione ha sempre la priorità. Ma adesso sto parlando dei civili e di ninja non in grado di affrontare questa minaccia.> Spiegandogli in un certo qual modo e pur sempre senza scendere agli altrui livelli che il suo discorso verteva su tutt'altra argomentazione. La teoria per la quale lei non sarebbe all'altezza le fa sollevare le spalle. <Non sono ancora stata uccisa dalle chimere> Abbiamo parlato di presunzione? <e sto facendo il mio dovere in ogni missione nella quale vengo spedita a morire. Se attaccano le mura e i portoni risulta difficile recarmi all'esterno nuovamente. Avete bisogno di aiuto all'interno.> Deve soppesare le parole quando le usa, ma è pur consapevole del proprio orgoglio e di quanto forte esso sia. Reputa di essere essenziale e che se anche lei muoia sotto il pesante avvicinarsi delle chimere, non ci sarà nessun altro che prenderà a cuore la faccenda. <E non lo ringrazierò mai abbastanza per averci permesso di tornare interi. Non sono qui per scusarmi perché non sono le scuse che lei vuole. Pretende i fatti e sono qui a farle rapporto. Soltanto adesso ha svelato dettagli importanti che noi comuni mortali non conosciamo e dei quali abbiamo bisogno per studiare una strategia più efficiente.> Resta in silenzio quando il di lui tono si palesa arrabbiato, arrogante - non molto differentemente dal solito. E permane con la bocca cucita, ma soltanto socchiusa quando finalmente Ashura Yoton si sbottona d'altri interessanti aneddoti che deteneva nascosti da qualche parte. <Che cosa significa che le chimere non sono dirette qui? Non ha senso...> Presa in contropiede, non può far altro che restare a rimuginare meglio sull'argomento. Le mani, dapprima rivolte dietro i fianchi, tornano a tormentarsi. Le dita si piegano e stringe i pugni, infilzando il palmo con le dita. <Per quale motivo non condivide le informazioni? Non è una gara a chi le scopre per primo! Non ho bisogno di alcun bagno di umiltà perché riconosco le mie capacità, a differenza di chi ha dimenticato cos'ho fatto in passato per la salvaguardia dell'Alleanza e ricorda soltanto quant'accaduto ai Monti ardenti.> Le sfugge il senso di tutto ciò. Non si lascia mettere i piedi in testa da qualcuno che adesso ricopre un ruolo che anche lei ha ricoperto in passato. La sua, in fin dei conti, non è altro che frustrazione. Cerca di elevarsi in un mondo che non le appartiene più e che non le dà gli stessi riconoscimenti. [ Chk On ]

Sul volto del Mizukage si alternano una serie non indifferente di espressioni ed emozioni. Tutte negative, invero, a riprova di quanto non approvi l'atteggiamento che l'ex Hokage gli sta riservando. Le sue risposte saranno macchiate di una non tanto velata sufficienza. Le parla come se fossero cose scontate, anche se palesemente non lo sono. <Ovviamente perchè li abbiamo disturbati nel momento più interessante del loro raduno, poi dando spettacolo con una corsa sfrenata in direzione dei nostri confini.> La guarda con occhio affilato e allo stesso tempo complice. Ci tiene a farle intendere che entrambi sanno benissimo come sono andate le cose quella sera. Anche fin troppo nel dettaglio, per essere uno che non ha fatto parte della spedizione. <E' stato come accendere un bel falò di riconoscimento sui nostri portoni e avvisare le bestie che stavamo per iniziare un barbecue. Non mi sorprende che l'afflusso di chimere sia aumentato nell'ultimo periodo.> Insomma, le preoccupazioni della Nara continuano a non scalfirlo neanche un po'. <C'era un motivo se vi avevo chiesto di non ingaggiare e di esercitare discrezione.> Ed ecco che la nuova stoccata arriva, letale. I loro caratteri non vanno per nulla d'accordo... forse anche per il tipo di background che ognuno di loro ha. Sono relativamente l'emblema di ciò che E' e di ciò che Era. E' normale che non sinergizzino. <Ma immagino che la discrezione e la tua ridicola ricerca del riscatto e della gloria fatichino a coesistere, come concetti.> Socchiude gli occhi, quindi, glissando finalmente su quello che è successo nell'ultima missione fuori dalle mura. Non parleranno della foresta incendiata, dei medici morti o dell'Anbu sacrificato. Semplicemente andrà avanti, poichè la discussione sta finalmente toccando argomenti non propriamente di accesso comune. <Non è necessario che tutti abbiano le risposte, Furaya.> E lo dice con una calma disarmante. <Non ha senso affannare l'animo di chi non può nulla, se non attendere e sperare. Tutto ciò che doveva essere divulgato è stato divulgato. Le informazioni che non erano utili per il corretto svolgimento delle operazioni o che erano considerate troppo delicate per esser diffuse, son rimaste secretate. Non dovrei essere io a dirti come si gestisce una popolazione. Oppure hai bisogno di un ripasso?> Sul suo viso si apre un sorriso beffardo, di sfida. Oltre ad averla provocata sul campo gestionale, l'ha anche implicitamente declassata a "persona qualunque". Un ninja come un altro, ancora non meritevole di entrare in possesso di informazioni talmente importanti da essere quasi segrete. <Pensi che non sia possibile?> Che qualcuno rubi o sfrutti malamente i loro segreti. <Suvvia... ti facevo più scaltra di così.> E' palese che quello sia uno dei motivi principali. <Ripeti ad alta voce le caratteristiche della chimera che radunava le altre bestie.> Così che possa ascoltarsi e fare due più due. <Siamo sicuri che le mancasse la parola? Siamo sicuri che non sia in grado di comprendere quello che diciamo?> E poi si passa allo studio delle chimere e alle informazioni raccolte. La domanda sarà secca e lapidaria. <In questa stanza. Sotto mia diretta autorizzazione e supervisione.> Nessun laboratorio segreto. Nessun archivio nascosto sotto terra. Quelle informazioni sono lì, tra quegli scaffali. Presuntuoso a tal punto da pensare che lì siano inarrivabili senza che lui lo sappia. <Il Governo non ha interesse effettivo nello studio dell'Esterno. Non ci ostacola, ma non ci asseconda. Tutto quello che scopriamo è per mio personalissimo diletto. Ergo...> tutte le informazioni raccolte sono lì dentro. Ovviamente anche il governo sa quelle cose. Ashura ha dovuto far rapporto, come chiunque altro, ma il vero grande archivio delle informazioni è nella magione del Mizukage. Ad ogni modo, la spedizione torna tra gli argomenti clue, ma sotto aspetti completamente diversi. <Quasi corretto.> riguardo ai sacrifici degli uomini. <Ogni sacrificio -indispensabile- è un dovere morale di un ninja. Gli errori di valutazione e la carente abilità di comando non rientrano nel campo dell'indispensabilità. Non nascondiamoci dietro bandiere che non abbiamo il diritto di reggere.> Scuote la testa, con evidente disappunto. Ormai per Furaya dovrebbe essere chiaro: Ashura sa troppi troppi dettagli. E' come se fosse stato lì con loro! <Esatto... voglio i fatti. Ed i fatti sono che tutte le tue preoccupazioni sono fondate su concetti inconsistenti e conoscenze lacunose.> Non andranno mai d'accordo... è un dato di fatto. <Io condivido le informazioni che ritengo necessario condividere. Non costringermi a ripetermi.> Il tono è più fermo di prima. Si sta alterando visibilmente. <Forse non è chiara una cosa...> Posa entrambe le mani sulla scrivania, levandosi dalla sedia ed ergendosi in tutto il suo splendore. <Non mi interessa nulla del passato e di quello che è stato fatto. Quel mondo non esiste più.> La fissa con sguardo ardente. Carico di determinazione e pomposità. <Io guardo al mondo di adesso. Quello che posso toccare con le mie mani... e quello che vedo è una ninja caduta, troppo cieca per ammettere i propri limiti e troppo ottusa per capire che tutto ciò che è stata, ormai è seppellito sotto le macerie di una vecchia realtà.> Parole durissime. Alcuni non le condividerebbero, mentre altri si... ma dopotutto... questo è il trattamento riservato per i ninja del vecchio mondo, no? <Se vuoi essere veramente utile, allora portami informazioni che non posseggo già.> Ed ecco che lancia il nuovo guanto di sfida. <Scopri perchè stanno marciando verso est.> E per sottolineare che non condividerà informazioni non ritenute fondamentali con lei... <Sei tu a dover portare buone nuove a me, non il contrario. Non dimenticarlo.> Che si ricordi di essere una semplice genin adesso, e di star parlando con un suo superiore.

21:35 Furaya:
 Potrebbe anche mettersi a discutere sul suo modo di operare fuori dalle mura. Potrebbe anche decidere di passare il resto della giornata a far entrare in quella testa bacata che le sue intenzioni son ben diverse da quelle che vogliono sembrare: che quando possiedi delle capacità limitate fai appello a quelle poche che hai per sopravvivere. E' consapevole del fatto che qualunque atteggiamento sarebbe fin troppo vano nei suoi confronti e che ogni parola pronunciata dalla rosata gli entra da un orecchio e gli esce dall'altro - venendo comunque ascoltata, questo c'è da dirlo. Con le sue elucubrazioni riesce anche a farlo innervosire, la qual cosa risulterebbe esser un vanto or come ora. Peccato che decida di non darlo a vedere, poiché rischierebbe soltanto d'alimentare quel sentimento di fastidio altrui che va via via tramutandosi in rabbia crescente. Non è il momento di sfidare un Kage, Furaya, a prescindere dal fatto che possegga un'innata che lei conosce bene. Si limita ad analizzarlo, a restare tacita fintantoché l'altro avrà intenzione di spiegarle cosa ha sbagliato e come, mortificarla e farla sentire un piccolo punto in un libro composto da troppe frasi. Purtroppo l'ego e l'orgoglio della Judai sono troppo grandi per permetterle di sentirsi così piccola, seppur non possa ormai nascondere quella frustrazione che l'assale da quando vive all'interno di Kagegakure. E' come se quelle mura andassero restringendosi man mano che il tempo passa e l'arrivo delle chimere ai portoni non può che peggiorare quella sensazione. Incrocia le braccia al petto, ancor ferma al centro esatto della stanza come se si fosse messa in bella vista - egocentrica. <...> Lei sa che il silenzio, in questo contesto, sarebbe la cosa migliore da attuare; ma è altrettanto consapevole che non gliela lascerà cantare senza far nulla. Quindi, si mette alla ricerca d'una qualunque frase che possa sì concludere quella diatriba riguardante l'ultima missione e che possa permettere loro d'andare avanti. Sono due bambini cocciuti e caparbi con il pallino del comando: laddove Ashura si crede una divinità, la stessa Judai credeva di poterla abbattere ed è caduta sotto d'essa. Nonostante ciò, la lezione non sembra averla imparata. O forse lo nasconde a sé stessa. <Non mi trova concorde.> Quest'è quanto. Non gli dice in che punto del discorso non possa trovarcisi, non intende approfondire l'argomento. Non cerca neanche ormai di provocarlo, tutt'al più non vuole dargli ragione cocciuta com'è. <No, la ringrazio. Reputo soltanto che determinate informazioni, invece, sarebbero dovute essere divulgate quanto meno tra i ninja incaricati della difesa delle mura e chi per loro.> Quindi, l'eventuale squadra di difesa che nell'ultima Missione B ha collaborato affinché il danno venisse ridotto, poiché il portone ha conseguentemente ceduto e le chimere sono riuscite a penetrare in quel villaggio dalle mura grosse e forti. <Tuttavia, prendo atto della cosa.> E resta in silenzio. L'animo di Ashura si sta scaldando e lei, in un certo qual modo, ha ottenuto un po' di soddisfazione dall'altrui reazione. E una volta ottenuta, è abbastanza intelligente da non tirare troppo la corda. Non ha nessuna intenzione di far partire uno scontro, è appena uscita dall'ospedale e la sua vocina interiore le sta ricordando che deve capire che fine ha fatto Matt. E' così stanca di stargli dietro... di assecondare ogni sua sparizione; gli aveva detto che sarebbe stata l'ultima volta. <Mhm...> In un certo qual modo, tenta d'assecondare il dire altrui nonostante venga pronunciato da un arrogante Mizukage della nuova generazione. La chimera alpha, il gorilla, in effetti è anche fin troppo intelligente. E l'idea che queste chimere fossero comandate da qualcun altro fu lei stessa a renderlo noto a chi di dovere. Quindi, si ferma semplicemente a ragionare, immagazzinando il tutto reputando finalmente utile una qualche affermazione pronunciata dal qui presente. Lo sguardo della Nara va volgendosi da un angolo all'altro della stanza con lentezza, come se cercasse così facendo quelle informazioni nascoste sotto gli occhi di tutti. <Mizukage, io e lei non abbiamo la stessa visione. Sarò anche legata ai vecchi valori del mondo che conoscevo e nel quale lei forse era soltanto un ragazzino, ma sono sicura di me stessa.> L'affermazione non è ovviamente rivolta a farlo innervosire, questa volta. Mette soltanto in tavola il fatto che ambedue sono cresciuti in epoche diverse con ideologie differenti e conseguenze tutt'altro che identiche o anche solo lontanamente simili. <D'accordo.> Si limita infine ad aggiungere, dandogli in qualche modo ragione, adito... perché ha già in testa un obiettivo che non gli svelerà certo quest'oggi, ma che potrebbe facilmente intuire. <Se non c'è altro, mi congederei.> Non vuole dargli ulteriore soddisfazione, quindi resterebbe ben ferma e rigida nella sua posizione, petto in fuori e pancia in dentro. La frustrazione la sfogherà poi, fuori da lì. Ma mai davanti a chi potrebbe giovarne. [ Chk On ]

Ed ecco che quel colloquio si avvia verso la propria degna conclusione. La donna ammette di non essere d'accordo, pungolando l'ego smisurato del Kage ancora una volta. Azione che non passerà impunita... anzi. <Questo è il motivo per cui io sono da questo lato della scrivania, Nara, e lei dall'altro.> Improvvisamente le da anche del lei, come a voler sottolineare quella tanto breve quanto immensa distanza tra i due. Purtroppo per adesso la realtà parla chiaro... e i fatti dicono che Ashura è quello nella posizione per poter impartire lezioni e regole. Per adesso. Non le ripeterà ancora una volta cosa pensa delle informazioni e di chi debba averle, esattamente come non ribadirà che chi di dovere è già stato reso dotto. Semplicemente le regalerà un'espressione estremamente infastidita e scocciata, che tuttavia scompare quando l'altra accenna a concludere il proprio discorso. <Avrai modo di dimostrarlo, immagino.> Di essere sicura di se stessa. <A me... al popolo... a te stessa.> Forse è la prima cosa vagamente incoraggiante che le dice. O forse la sta stuzzicando ancora? Quest'uomo è un enigma. Sta di fatto che l'altra infine chiede congedo. Congedo che, ovviamente, non tarda ad arrivare. <Ne hai facoltà.> E sull'onda di questo ultimo e sintetico saluto, il sipario cala sulle vicende della caparbia Furaya, che ora dovrà sciogliere un nuovo complicatissimo nodo e decidere passi importanti per il proprio futuro.[The End]

Furaya si reca dal Mizukage per condividere con lui informazioni e preoccupazioni, ma il colloquio prende immediatamente una piega sgradevole. Il carattere dei due non sembra compatibile e le aspirazioni della donna vengono immediatamente ridimensionate. La Nara scopre, infatti, che le informazioni in suo possesso sono molto limitate e che il Mizukage, di rimando, sa più cose di quanto dovrebbe. La loro sfida si rinnova, infine, e Furaya viene nuovamente sguinzagliata alla ricerca di informazioni che il buon Ashura non è in grado di recuperare con le sue stesse mani.

Niente px per ambient singolo.