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con Shizuka, Kan

10:47 Shizuka:
  [Stanza di Kan] Alla fine ha chiesto di essere momentaneamente assegnata al distretto di Konoha per aiutare con la gestione dei pazienti feriti dall'attacco delle chimere. Quindi compresi il suo ragazzo e il suo migliore amico. Infatti il giorno dopo era passata ad aiutare Kan con la doccia, lavandogli quei capelli che avrebbero poi dovuto sistemare un minimo, inoltre durante la settimana era riuscita a mantenere la promessa di portare un Ramen d'asporto a Shiroichi, che avevano finito per mangiare insieme. Oggi appena finito il turno ha abbandonato tutto l'armamentario da medico per tornare nuovamente a prendersi cura del ragazzo dal bianco crine. I capelli sono raccolti in una coda alta, solo la frangia a far capolino su quel visetto, così da lasciare ben visibili tutti i vari orecchini che indossa. Gli occhi sono leggermente truccati, matita, eyeliner e mascara appena accennati, nulla di troppo scuro, solo per farli sembrare ancora più grandi di quanto non siano. Indossa una camicetta bianca, sopra la quale c'è un maglioncino con i bottoni nero, con lo scollo a 'U' molto pronunciato, le gambe avvolte in un paio di pantaloni neri aderenti, ai piedi delle ballerine nere con il fiocchetto in cima. Insomma classica tenuta da medico in servizio per lei, che tuttavia ora si trova di fronte alla porta della stanza del Sumi. Bussa delicatamente per poi entrare senza troppi problemi, forte del suo rango in quella struttura. Gli occhi blu si guardano intorno alla ricerca dell'altro, che comunque dovrebbe avere le braccia ancora fasciate, anche se sensibilmente migliorate, quasi ormai assenti da segni rossi. Qualora fosse da solo, gli rifilerebbe un sorriso immenso, salutandolo con energia: << Ciao Mio! Come stai oggi? >> Null'altro mentre si avvicinerebbe al letto, per rifilargli un bacio sulle labbra come saluto. [Chakra ON]

10:53 Kan:
  [Letto] Ancora in quella stanza di ospedale, il Sumi sosta nel letto, sdraiato per metà dopo aver sollevato il materasso così da stare quanto meno diritto con il busto e potersi dedicare a qualche mera attività. Non ha molto da fare in quei giorni, più che parlare con i dottori e capire quando uscire da li; cerca di sforzarsi il meno possibile, pochi movimenti, poche intenzioni se non quella di guarire in fretta ed uscire dalla bianca prigione. La finestra è leggermente schiusa, quanto basta per permettere un ricambio dell'aria nonostante fuori piova; tende leggermente scostate ma non troppo eppure non sente freddo, tra le coperte, i medicinali e la rinnovata voglia di vivere, è altamente accaldato. Non indossa praticamente nulla, solo un camicie color verde acqua ed un paio di boxer bianchi a coprire le intimità mentre il resto del corpo è ricoperto da svariate bende, certamente sono minori rispetto al giorno d'arrivo ma comunque vi sono rendendogli i movimenti quanto mai difficoltosi. Dinanzi a se un tavolino con sedia ed è su di essa che si erge la presenza di Eichiro, finalmente tornato in tutto il suo splendore senza neanche un graffio. L'uomo veste i soliti abiti comprensivi di pantaloni neri aderenti, scarpette nere, camicia e cravatta bianche ed una giacca nera a ridosso di tutto; seduto sulla sedia, ha lo sguardo rivolto alla finestra mentre porta la gamba destra ad appoggiarsi al di sopra della sinistra "Dunque quelle sono le chimere. 20 anni fa non esisteva niente di simile, la minaccia più grande era incarnata proprio in Yukio" disquisisce l'uomo alla volta del figlio il quale neanche lo guarda. Difatti il bianco ha per le mani il fuda speciale ed il pennello impregnato dell'inchiostro speciale; il chakra è attivo ma non sa ancora se può utilizzarlo o quali conseguenze esso possa avere sul corpo al momento per poi sentire bussare. Non fa in tempo a rispondere vedendo la rossa entrare; le dorate iridi la guardano, le labbra si schiudono in quell'outfit decisamente di suo gusto ed ancor prima di dire qualcosa va a ricambiarne il bacio <Ora che sei qui decisamente meglio> nel dirlo lancia una veloce occhiata proprio ad Eichiro il quale ne incrocia lo sguardo "Non dire nulla, me ne vado" leccandosi le mano tira indietro i capelli il genitore "Vediamo se riesco ancora a rimorchiare" con quelle ultime parole si dirige verso la porta uscendo dalla stanza e lasciandoli da soli come è giusto che sia. Gli occhi del Sumi tornano su Shizuka donandole la completa attenzione <Tu come stai? Questa camicetta non è affatto male, sai?> tira su il sopracciglio, sorride ma di certo la malizia in quelle parole non manca. [Chk On]

11:10 Shizuka:
  [Stanza di Kan] Nella stanza oltre al Sumi c'è anche il padre, che da qualche giorno è tornato in tutto il suo pallore ad annoiare il bianco. Lo ignora di prepotenza, non ha udito quanto detto prima del suo ingresso nella stanza, altrimenti avrebbero finito per litigare seduta stante. Non le piace Eichiro, non riesce a farselo andare a genio, nonostante pare si sia reso utile in combattimento sospetta che lo abbia fatto solo per tornaconto personale, in fondo la morte di Kan determinerebbe anche la sua. Bacia il fidanzato, si scambiano quel saluto e le parole di lui la fanno sorridere più di prima. Quando il fantasma afferma di volersene andare lo sguardo blu gli viene rivolto, notando quel gesto e guardandolo con sufficienza. << Dubito e anche fosse non so cosa potresti farci... >> Dopo averla rimorchiata si intende, ma non sono affari suoi ne vuole entrare nei dettagli di cosa un non morto possa o meno fare. Una volta che quell'uomo ha abbandonato la stanza tornano al loro momento, con riferimento alla camicetta incluso. << E' una semplice camicetta Mio. L'ho sempre messa per andare a lavoro! >> Lo rimprovera, ha sentito il tono che ha usato e non le piace che come prima cosa faccia il provolone soprattutto nell'ambiente lavorativo. << Comunque sto bene, siamo riusciti a salvare tutti quelli feriti nell'attacco. Ora sono tutti stabili e la maggior parte sono fuori di qui. >> Commenta riguardo allo stato degli eventi all'interno dell'ospedale, quello che ha vissuto di più. << Shiro sta bene, pare che lo vadano a trovare un sacco di persone. Furaya non l'ho vista alla fine, non ho idea di come sia messa. >> Finisce quel discorso sul gruppo che lo ha accompagnato in missione, come a rassicurarlo che a questo giro non ha perso nessun compagno. << Laviamo i capelli? >> Domanda quasi retorica, non sono sporchissimi però sembra quasi averci preso gusto ad aiutarlo. [Chakra ON]

11:25 Kan:
  [Letto] Eichiri si gira d'istinto al ribattere di Shizuka guardandola dai suoi due metri di altezza, vedendo in lei una specie di gnomo da giardino "Non rispondo solo perchè sei piccola e mi farebbe schifo dire quello che voglio dire ma sappia che sottovalutarmi in quell'ambito è la cosa più sbagliata che tu possa fare" il sorriso nasce sul volto del fantasma per poi andarsene dileguandosi totalmente dalla vista di entrambi. Le dorate iridi del Sumi lo guardano per un attimo scuotendo il capo <Se prima avevo qualche dubbio sulla nostra parentela, adesso non ne ho più> sospirando ma senza pesantezza, solo una mera constatazione di quanto avvenuto. La consapevolezza è insita in lui, le somiglianze con l'uomo iniziano a sprecarsi e rivede il se stesso di qualche tempo prima, una persona dedita al puro divertimento. Fortuna vuole che la presenza di Shizuka lo distragga rendendolo ben più che efficace, estasiato, felice oltre ogni modo nel poter passare del tempo in sua compagnia <E io ho sempre amato togliertela ed è un po' che non lo faccio> la destrorsa lascia andare il pennello adagiandolo sulle gambe cercando di allungare il suddetto braccio nella di lei direzione, in particolare verso il primo bottone di quella camicetta provando, semplicemente, a sbottonarglielo, un gesto che all'apparenza non possiede nulla di male eppure, le intenzioni, son diverse. Le sorride beatamente a quel rimprovero non sentendosi minimamente in colpa nel fare ciò che sta facendo <Oh bene, spero arrivi anche per me quel giorno, le gambe stanno chiedendo pietà> è sdraiato li da giorni senza poter camminare o fare almeno una passeggiata, costretto al riposo forzato <Per caso sai le mura come sono messe? Se hanno iniziato a ricostruirle intendo> dal giorno della missione non ha saputo più nulla in merito, totalmente isolato dal mondo ed è ansioso di apprendere dei progressi fatti in tutto quel tempo. Annuisce nell'udire di Shiroichi ma è su Furaya che va a concentrarsi <E' viva, già è tanto considerando che la sua utilità in missione è stata pari ad un ombrello d'estate> borbottando altre parole di incomprensibile natura, mostrando tutto il suo dissenso nei confronti della rosata. Gli occhi si illuminano, risplendono <Sono tutto tuo Mia, puoi farmi quello che vuoi> non solo lavargli i capelli ma questo non lo dice apertamente, un minimo di contegno dopotutto <Dunque, la tua risposta per la nostra serata?> non ha dimenticato quei messaggi, anzi, tutto il contrario. [Chk On]

11:48 Shizuka:
  [Stanza di Kan] << Probabilmente sono più adulta di te. L'altezza non dovrebbe trarti in inganno. >> Insomma diciamo che non si sopportano proprio questi due e il Sumi forse potrà rivedere un poco del temperamento della bisbetica rospetta degli inizi, scontrarsi contro il padre. Alla fine anche la loro relazione era iniziata più o meno in quel modo no? Con lei che non riusciva proprio ad accettare il fatto che il bianco fosse un tipo superficiale e indifferente alle cose importanti della vita. Gli occhi di lei si poggiano su colui che resta in camera, sentendo quella frase ancora forse infervorata per la presenza del genitore risponde piccata: << Spero che non abbia una pessima influenza su di te oppure dato che se muore sparisce per giorni mi toccherà eliminarlo ogni tre. >> Fortunatamente o sfortunatamente il fidanzato si concentra su ben altro, sembra che oltre che tornare quello di prima il sopravvivere a un verme gigante che ti inghiotte abbia esponenzialmente innalzato la libido dell'allettato. Si avvicina a quella camicetta che è abbottonata fino in cima, quindi riuscirebbe si a sbottonare il primo della fila ma senza che si veda granchè del decoltè altrui ma provocando un inviolettamento delle gote e il fatto che lei faccia un deciso passo indietro. << MIO PIANTALA! >> Viene ripreso, in realtà lui probabilmente si diverte solo a metterla in soggezione, un po' come Nobu di tanto in tanto. Trova però che lo Hyuga lo faccia per ben altri motivi rispetto al Seimei. Lui non vede l'ora di tornare a casa, domanda poi di quanto accade nel punto di attacco: << Le stanno sistemando, il grosso era già completato dopo che avete eliminato il verme mi pare. Non ci sono stati altri fastidi di quella portata in ogni caso. >> Poi si concentra sui compagni di squadra, lamentandosi della rosata, convenendo che la di lei prestazione non sia stata così eccellente. Il faccino si fa stranito, sembra quasi non si aspettasse un dettaglio simile, in fondo l'altra è una guerriera no? << Beh magari il nemico era fastidioso. Non so ci sono molte variabili, dovresti pensare a quello che hai fatto tu. Gli altri vengono giudicati dal sistema. >> Ovviamente all'idea di lavare i capelli si anima come un bambino a cui viene promesso un dolce, lasciando sempre trasparire un poco di malizia. << Allora dai, andiamo in bagno che le gambe funzionano! >> Lo esorta precedendolo in quel bagnetto piccolo con una doccia della quale andrebbe a regolare l'acqua mentre attende che l'altro scenda dal lettino e la raggiunga sentendo la successiva domanda. << Te l'ho detto, va bene ma vorrei aspettare che finisca anche la mia missione. Inoltre che dici se invitiamo degli amici? >> Domanda retorica, non sa chi vorrebbe unirsi a loro in realtà, passa in rassegna l'elenco e forse solo Nobu potrebbe apprezzare, oltre al fatto che molti sono minorenni. << Bisogna essere maggiorenni per andare in discoteca? >> Domanda non ci è mai stata in realtà nemmeno lei al di là di quella serata all'Ochaya. [Chakra ON]

12:04 Kan:
  [Letto] Oramai Eichiro è andato via non potendo sentire la replica della ragazza la quale si infervora e non poco, una visione goduriosa capace di riportare alla mente i primi tempi della loro conoscenza. Quanto tempo è passato, forse troppo e le cose sono cambiate radicalmente, loro due sono cambiati in maniera esponenziale sotto diversi ambiti ma tornare quelli di un tempo, a volte, può essere un bene, può dare quel qualcosa in più mancato da chissà quanto. Se la ride, si lascia andare ad una risata divertita all'altrui rabbia nei confronti del genitore <Posso fargli da scuola se solo volessi, devi preoccuparti dell'influenza che io posso avere su di lui. Hai visto quel comportamento? Ero peggio ma se vuoi eliminarlo di tanto in tanto, fa pure> è già morto, quanto male può mai fargli? Il genitore passa totalmente in secondo piano concentrandosi su quella camicetta, sbottonando il primo bottone senza che si veda niente, un vero peccato, la visione avrebbe certamente giovato alla sua povera mente malandata. Nuovamente sorride e ride a quell'urletto, quello distanziarsi che la vede divenire viola come una melanzana, visibilmente in imbarazzo ed in soggezione <Dici così ma in verità ti sta piacendo, rospetta. Sotto sotto vuoi che continui> malizioso parla a bassa voce facendo si che possa sentirlo solamente lei ma dura ben poco arrivando a concentrarsi sul portone e sulle mura. Nel frattempo prende il fuda ed il pennello andando ad appoggiarli sul comodino li a fianco <Meglio così, per un po' di chimere ne ho abbastanza> nonostante gli sia passata la paura di quelle bestie, non ha il desiderio di incontrarle tanto presto e combatterle ancora, non prima di essersi ripreso <Il sistema l'ha giudicata infatti. Ha perso Konoha, ha permesso l'invasione delle chimere e ora comincio a capire il perchè> commenta con una punta di acidità nella voce <Io e Shiroichi siamo riusciti ad eliminare due chimere mentre lei da sola non è riuscita a far nulla. Anzi, siamo stati io ed Eichiro a metterla al tappeto prima di essere mangiati dal verme ed è il verme che l'ha uccisa, paradossalmente> inveendo ancora, dando le sue opinioni prima di venire esortato ad alzarsi. Scosta la coperta liberando le gambe fasciate; la destra si muove portandosi oltre il bordo del materasso, seguita a ruota dalla sinistra. Facendo forza con con le mani sul letto va a mettersi in piedi per seguire la ragazzina alla volta del bagno; cammina piano, si sforza poco evitando di peggiorare la situazione. Una smorfia si palesa sul di lui viso <In verità volevo passare una serata solamente con te, magari dalla volta dopo ci andiamo in gruppo> quella l'idea originale ma attende di sentire il parere altrui <Dipende da dove vai anche solitamente non fanno storie se non per l'alcol ma per quello ci sono io> la maggiore età ha i suoi vantaggi. Digrigna i denti sentendo il pizzicorio delle gambe, il fastidio <Diamine, mi sento una tartaruga più del solito> non gli piace essere così lento. [Chk On]

12:27 Shizuka:
  [Stanza di Kan] << Non è una gara a chi è più imbecille sai? >> Niente quel modo di fare la infastidisce ancora, in maniera totale, non le è mai piaciuto e sicuramente se fosse permasto sopra a quello che è il vero animo del Sumi, la loro relazione non sarebbe mai esistita. Il fatto che ci sia qualcuno che possa eventualmente farlo tornare così tanto fuori dalla moralità acquisita ora la indispettisce. Un altro tassello fuori posto secondo lei quel genitore. << Dico così perchè è così! >> Risponde ancora tutta viola in volto. << Certe cose non si fanno dove uno lavora! Potrebbe entrare chiunque dalla porta! >> Insomma è chiaro che quel confine non deve essere oltrepassato, nonostante il fatto che anche lei stia sentendo la mancanza del fidanzato anche sotto l'aspetto fisico in senso stretto, ma di certo è più brava a contenersi. Nonostante lei gli abbia consigliato di non andare avanti su quel discorso il bianco sceglie di scagliarsi contro Furaya ugualmente, lamentandosi dell'operato altrui, denigrandola in qualche modo. << Non siamo più alleati con loro? >> Domanda direttamente, il patto che avevano sancito si basava solo sull'interesse di Kan per quel piano, se lui molla, lei farà altrettanto e resteranno soli in quel progetto di uscire dalle mura. Il fatto che poi combatterà per liberare Kimi non c'entra, quello è per un amico, per Matt. Lei si sposta verso il bagno, seguita con cautela dall'altro, che evidentemente ci tiene molto al suo aspetto fisico, volendo evitare che le cicatrici delle bruciature restino. Una volta raggiunta si esprime in merito all'uscita di gruppo. << Ah, pensavo che non fosse un posto per le uscitre di coppia ma va bene. Andremo da soli! >> Gli sorride, non conosce a fondo quel genere di locale, ma se lui preferisce così ci sarà qualcosa sotto. Sente anche il discorso riguardo alla maggiore età, la testa di rivolge in un attimo a Shiroichi lasciando che le sfugga una risata divertita. << Non riesco a immaginarmi Shiro e Katai sotto i fumi dell'alcol sai? Potrebbe essere veramente spassoso. >> Insomma lei non regge benissimo l'alcool ma non è sicura che i due quindicenni sappiano fare meglio. E poi c'è Kore, vorrebbe portare anche lei anche se dubita sia il posto adatto alla Sabaku. Quel commento nei riguardi della lentezza viene colto, commentato anche ma solo brevemente: << Beh i Sumi sono statici no? Cambia qualcosa con i Seimei? >> Chiede, in fondo non conosce granchè delle abilità altrui, lui non le ha mai mostrato granchè a conti fatti. [Chakra ON]

12:44 Kan:
  [Letto] Ridacchia divertito <Per fortuna non lo sono> la sua intelligenza lo rende superiore al genitore e ad una buona fetta delle persone in quel villaggio ma poco importa, la concentrazione su Shizuka è totale, guardandola viola in viso si scioglie e diverte allo stesso tempo <E allora? Chissenefrega, chiudiamo la porta a chiave. Immagina di affrontare una chimera, il brivido nel ritrovartela davanti> prende una piccola pausa <E' la stessa cosa, è lo stesso brivido ma con un diverso fine> un paragone quanto mai strano ed inconsueto ma, secondo lui, perfetto per mettere in mostra il pericolo dell'atto in se in un posto pubblico. La segue verso il bagno con passo lento, piano senza correre o fare azioni azzardate, le gambe sono un fastidio ora più che mai, distratto dall'altrui quesito. China lo sguardo portandolo alla volta del pavimento, pensieroso, riflette su quell'alleanza nata per un fine ben specifico <Io le ho chiesto di unirsi a me perchè volevo prendere il demone codato ma ora che ho capito di non averne più bisogno, cosa ci serve? Perchè dovrei mettere in pericolo te senza motivo?> lo chiede direttamente a lei, cerca di farla ragionare, di farla entrare nella propria testa. Un pensiero su cui si è ritrovato a riflettere all'improvviso, senza un'avvertenza prima. Deglutisce giungendo nel bagno, adagiandosi contro le piastrelle del muro, inspirando ed espirando per la fatica nell'essere un paziente <In questi giorni, oltre a girarmi i pollici ho pensato molto. Abbiamo passato mesi a dir poco bui, non sono stato più lo stesso e voglio recuperare. Non ho nulla contro le uscite di gruppo ma desidero recuperare anche con te, voglio vederti sorridere, voglio vederti divertita, serena, felice> il pensiero è volato inevitabilmente a loro due <E poi ho in mente una piccola sorpresa> rivelando quel piccolo dettaglio senza metterla al corrente di nulla altrimenti che sorpresa sarebbe. China nuovamente il capo sorridendo a propria volta <Se non hanno mai bevuto, ci sarà da divertirsi nel caso, specialmente se bevono ciò che gli passo io> quali piani malvagi abbia in mente non si sa ma è chiaro come la luce del sole che le sue bevute non sono mai semplici. Solleva le dorate iridi nell'udire quella frase non potendo non ridere preso dal divertimento <Si e no, i Seimei hanno poteri particolari anche se mostrarteli mi viene al quanto complicato, hanno utilizzato inusuale devo dire, seppur utile> si stacca dal muro avvicinandosi alla ragazza, fa qualche passo cercandone poi le labbra in un bacio più prolungato. Il respiro aumenta così come il battito cardiaco, agisce puramente d'istinto senza neanche pensarci, chiusi in quella piccola stanzetta. [Chk On]

14:01 Shizuka:
  [Stanza di Kan] Lo guarda stavolta con uno sguardo decisamente più duro che non semplicemente contrariato. << Non si chiudono internamente le porte in ospedale, non ci sono chiavi. Se un paziente sta male deve esserci libero accesso sempre. Seriamente Mio. Su questa cosa non ho la minima intenzione di scherzare. >> Il suo lavoro, come sempre è un qualcosa che va preso sul serio, almeno per lei, di cui non ci può fare beffe e prenderlo alla leggera, soprattutto considerato quanto ci tiene. Su questo piano sono sempre stati estremamente distanti e il fatto che lui continui su quel versante non fa altro che portare quelle guance a perdere il colore. << Secondo me quel verme non ti ha fatto rinascere, ti ha fatto diventare matto. Affrontare una chimera non è una cosa piacevole e non può essere associato a qualcosa di intimo fra due persone. Va bene l'adrenalina ma qui mi sembra che ti sei giocato il cervello in quello stomaco. >> Ha passato il segno evidentemente, è seria, estremamente seria in quel discorso, sembra quasi essersi arrabbiata, anche se così non è tanto che si sposta verso il bagno. << A me non è mai servito nulla da Furaya. >> Come a sottolineare che quel ci non è mai esistito. << E' stata una tua scelta, che io ho appoggiato perchè sei tu. Se non serve più collaborare penso che non avremo più molto da dirci io e lei. >> Insomma non sono propriamente amiche in fondo, non hanno qualcosa in comune se non Mattyse al momento, non sembra dispiaciuta dello sciogliersi di quell'accordo. L'acqua inizia a scorrere, decide di fare quell'uscita, in quel posto da soli, anche per le spiegazioni altrui che sopraggiungono. Quei cricetini in maniera molto egoista e sfacciata in realtà le ricordano che al di là del periodo buio passato con il fidanzato ha avuto anche tanti momenti di serenità in effetti lontano da casa, soprattutto con gli amici più giovani a dire il vero, come se diventare grandi sia in qualche modo invalidante. Lo sguardo blu gli si rivolge, un sorriso stiracchiato sul viso: << Io sono abbastanza felice in realtà. Però ho capito anche io un po' di cose in questo periodo... >> Non commenta oltre, è incuriosita dalla sorpresa ma la mente è distratta. << Aspetterò allora! Non so se abbiano mai bevuto...Katai dubito. Ma non è un argomento che trattiamo spesso! Però Katai ci ha fatto giocare a un gioco strano una sera! Si chiama gioco della bottiglia! Lo conosci? >> Si è illuminata parlando di quel gioco, una stupidata fra amici niente di che, nella sua innocenza qalcosa di assolutamente innoquo. << Capisco, avremo tempo per parlarne quando ti sarai rimesso completamente! >> Sottolinea come quel discorso non le interessi immensamente, per lei oa la prioprità è la di lui guarigione. << Su mettiti in ginocchio, testa in avanti e ti aiuto! >> Aspetterebbe il fare altrui prima di baganrgli la testa eventualmente, per poi passare allo shampoo che è stato lasciato lì dalla volta precedente. [Chakra ON]

14:56 Kan:
  [Letto] Sospira sull'intransigenza altrui ritrovandosi a scuotere il capo <Come desideri, me ne starò nel mio> inutile continuare con quella disamina man mano che il colorito sul di lei visino svanisce ma il dire successivo appare davvero come un rimprovero; ella travisa completamente le proprie frasi portandolo a strizzare gli occhi, corrucciare la fronte <Hai completamente frainteso quello che volevo dire> lo dice chiaro e tondo <Ma fa niente, come non detto> scuotendo il capo preferendo andare avanti. Quel discorso sta morendo lentamente così come le di lui intenzioni, totalmente smorzate, persino la malizia viene meno limitandosi a strofinare le labbra tra loro tirando in mezzo Furaya, l'utilità della donna in quella faccenda; di base ora ella non serve più, non è utile a nulla per ciò che devono fare <Decisamente non serve più collaborare> prende la sua decisione, se ha deciso lui in quella storia fino ad ora, è giusto prendere la decisione finale. In qualche modo mette i cricetini di Shizuka in modo, un pensiero egoistico quanto veritiero viene fuori nella di lei mente, si è divertita con gli amici mentre lui è rimasto assente, lontano, immerso nel buio ed è la frase successiva a renderlo maggiormente curioso. Solleva lo sguardo chinando il capo di lato, felice ma ha capito qualcosa, due frasi in una che l'indispettiscono non poco come fosse un brutto presentimento <Cos'hai capito?> il focus cade inevitabilmente su quello. Hanno parlato in quei mesi, tanto anche eppure sono sempre risultati argomenti pesanti, difficili da affrontare che han richiesto una certa attenzione eppure qualcosa si è perso lo stesso, qualcosa di non detto a quanto pare. Deglutisce avvicinandosi ulteriormente, attende paziente lasciando che l'altra finisca di parlare con Katai ad averle fatto provare un gioco che conosce fin troppo bene <Si, certo che lo conosco. Prima di entrare in coma, un bel po' prima, ci giocavo anche io> ammette senza troppi problemi <Ti è piaciuto? Cosa è successo durante il gioco?> sa bene cosa possa accadere durante simili giochi ed il battito cardiaco inizia a galoppare più velocemente del normale. I pensieri si stanno affollando in quella mente, pensiero che si discostano ampiamente dalla felicità di prima <Io sto benissimo, devo solo liberarmi di queste bende e riuscire a camminare. Evito di fare sforzi proprio per questo> per poi inginocchiarsi nel punto indicato dalla ragazza portando il capo in avanti per la lavata di testa. [Chk On]

15:15 Shizuka:
  [Stanza di Kan] A quanto pare la decisione con cui ha messo fine a quel discorso fin troppo spinto in un luogo come quello ha calmato le mire espansionistiche del Sumi che non è mai stato appoggiato in atteggiamenti spinti in pubblico, però aveva smesso di essere così insistente da un bel po', evidentemente quello scontro ha riattivato non si sa quale aspetto. Lei ha freinteso forse, ma non importa, nemmeno a lei interessa tornare su quel punto così come la decisione presa riguardo Furaya non può che renderla più felice. << Benissimo, non mi piace come ragiona. >> E questo era già palese dopo quella ricognizione fuori le mura. LEi sta crescendo, se nel modo giusto o sbagliato non è dato sapere, fra un Nobu che la costringe ad essere adulta e una coppia Katai e Shiroichi che la riportano al divertimento dell'adolescenza. Kan in tutto questo è stato solamente un peso, un qualcosa che l'ha più volte trascinata nel dolore e nelle preoccupazioni. Sono in bagno alla fine e quel discorso viene fuori, l'aver realizzato qualcosa, che è scomodo da rivelare al bianco ma in fondo è giusto che sia così: << Yasuhiko non è mai sparito dalla mia testa nè dal mio cuore. I miei comportamenti sono pesantemente influenzati da quanto successo, ma forse sto imparando a lasciare che altri si prendano cura di me. >> Tutto lì, il problema è prendere il posto dell'Uchiha, che le torna in mente ogni volta che incrocia le blu con le pece dell'amico sprovveduto che ha trovato in più missioni. E' un'ombra su di sè, immensa, che lentamente si sta dissolvendo, anche grazie alla presenza del Nara, che ne sta prendendo il posto, almeno per quanto riguarda l'amicizia, non certo per l'amore che è rivolto sul Seimei. << Sì! E' stato divertente! >> Risponde in merito a quel gioco, mentre lo aiuta con i capelli, bagnandoli e massaggiandogli il capo per bene con lo shampoo. << Katai ha detto che girando la bottiglia chi esce deve scegliere fra obbligo o verità! E lui ha girato due volte di fila ed è uscito lui stesso un paio di volte! >> Inizia a raccontare quanto successo a quel compleanno. << Una volta Shiro gli ha chiesto quale sia la sua più grande paura, poi io gli ho chiesto se un pochino ora gli piaccio! >> Usa esattamente quelle parole, in maniera spontanea senza preoccuparsene troppo. << Mesi fa mi aveva detto che non sono il suo tipo. Però io intendevo come amici! Non so perchè abbia travisato! >> Se ci fosse il Ryuuzaki ti prenderebbe a testate Shizuka sappilo! Bisogna imparare a parlare come si deve! << Poi ho girato io! Ho scelto obbligo! >> Gli sciacqua la testa dallo shampoo bloccando un attimo il discorso, passando poi un asciugamano sul capo altrui per far si che non goccioli troppo sulle bende. << Shiro mi ha obbligata a fare un'illusione a Katai, delle versioni piccoline di noi tre che gli cantavano gli auguri per il compleanno. >> Insomma una stupidata, niente di serio, niente che potrebbe davvero impensierire il Sumi per lo meno. [Chakra ON]

15:39 Kan:
  [Letto] La disapprovazione nei confronti di Furaya è sempre stata palese ma sentirlo dalle sue labbra lo rende stranamente sorpreso eppure non può lontanamente immaginare cosa la mente di lei abbia partorito in tutto quel tempo, essere considerato un peso e non più un piacere. Una situazione complicata si sta andando a creare, una situazione in cui la felicità portata dal compimento di quella missione viene spazzata via in un attimo da una semplice rivelazione, una consapevolezza in grado di infierire non poco. La sicurezza del Sumi, riacquistata da poco, non vacilla, ci vuole ben altro per portarlo a dubitare di se ma sentire come Yasuhiko non sia mai stato dimenticato blocca il battito cardiaco. Con il capo chino le labbra vengono schiuse, le pupille si restringono, non è mai sparito ne dalla testa ne dal cuore e forse è quel dettaglio a fare realmente male; comprende come non possa dimenticare un amico nonostante tutto ma il cuore persino, vuol dire che probabilmente prova ancora qualcosa. Deglutisce sigillando le labbra, ogni sorriso svanisce iniziando a sentire rabbia, una rabbia insensata forse ma presente. Fosse accaduto in quei mesi sarebbe nuovamente caduto, buttato giù, afflitto ma ora no. Ha fatto tutto quanto in suo potere per farglielo dimenticare, evidentemente non è stato abbastanza, lui non lo è mai stato, non quanto quel ragazzino che tanto l'ha fatta soffrire e piangere. Permane il silenzio per lunghi momenti in cui elabora quella frase in tutte le sue forme <Io non ho mai voluto prendere il suo posto, sapevo di non poter sostituire una persona che conosci fin dalla nascita ma addirittura il cuore. Mi hai appena detto che non sono riuscito ad avere il tuo cuore> quella frase è dannatamente pesante da pronunciare, ammettere di non essere mai stato in grado di fare qualcosa di simile in tutto quel tempo. Il silenzio aleggia nuovamente su di lui, la felicità è venuta meno arrivando a spegnere quella luce nel suo sguardo a fatica guadagnata, una luce riapparsa dopo mesi costretto a seppellirla di sua volontà. La lascia parlare sul gioco messo su da Katai, obbligo e verità e già questo non gli piace molto ma ciò che n'è conseguito lo rende stranito; l'innocenza altrui l'ha portata a chiedere qualcosa di apparentemente semplice eppure persino quel ragazzino ha pensato male <Perchè sei stata ambigua, è normale chiedere ad un ragazzo se tu gli piaci? E' come se io chiedessi ad una ragazza se le piaccio. Capisci l'ambiguità della situazione?> le mette davanti la verità dei fatti. Si fa lavare la testa ma la mente è distratta, pensa ad altro, non riesce ad ignorare quella rivelazione e ciò che lo fa arrabbiare ancor di più è proprio quello, stava bene, molto bene e ora deve affrontare nuovamente qualcosa ed uscirne vincitore, a testa alta come ha fatto durante la missione <Una cosa carina> flebile il sorriso, un accenno nel fare quel commento. [Chk On]

16:16 Shizuka:
  [Stanza di Kan] A quanto pare non è solo Nobu a pensare che lei stia sbagliando a esprimersi, ora anche la persona più importante della sua vita le dice chiaramente che la parole utilizzate siano state sbagliate, sia con i fatti che mettendola di fronte al passato. In effetti decontestulizzato il discorso con Katai prende un'altra forma. Ma a dire il vero lui ha freinteso completamente quello che ha detto la rossa, prendendola peggio di quanto avrebbe creduto possibile da parte di qualcuno che ha fatto lo sgargiante fino a venti secondi prima. << Che vuol dire che non sei riuscito ad avere il mio cuore? C'è spazio per un'infinità di persone qui dentro! >> La mano estra andrebbe a poggiarsi sul petto, in corrispondenza appunto del muscolo cardiaco. << Intendevo dire che non ho mai smesso di volergli bene. Nonostante tutto lui è rimasto per me qualcosa di insostituibile. Non ne sono innamorata, se lui tornasse chiedendomi scusa però lo perdonerei, istantaneamente. Ma non per questo tornerei a essere la sua ragazza. Come posso fidarmi di lui? >> Evidentemente però la reazione di lui racconta molto di quel ragazzo che sembra dipendere totalmente da lei ora. Ogni cambiamento da parte della Kokketsu sembra determinare una variazione anche nel Sumi, sembra quasi una dipendenza. << Però a questo punto mi chiedo perchè tu abbia messo in dubbio tutto quello che abbiamo passato solo per una frase. >> Questo in effetti l'ha stranita. In fondo non è mai stato nulla di diverso da quello che le si sta palesando davanti, un ragazzino che pretendeva di essere chissà chi per nascondere le proprie fragilità e i propri difetti. Peccato che ancora ora non sia migliorata la situazione, ha solo trovato qualcuno a cui appoggiarsi, ovvero Shizuka. Parla di quel gioco, ma meno felice di quanto vorrebbe, oltre a venire appunto rimbeccata per i termini utilizzati. << Io ho chiesto a Katai se non fossi il suo tipo non durante il gioco! Era un'altra volta e soprattutto stavamo facendo un discorso sui modi di fare e gli atteggiamenti! Lui ha freinteso quella volta ma ci siamo chiariti immediatamente. Tanto che con il gioco della bottiglia nessuno dei due si è fatto problemi a parlarne! Perchè entrambi sapevamo a cosa facessimo riferimento! >> Però quel discorso sull'ambiguità l'ha colpita, chissà cosa ha capito Shiroichi da quel discorso, sarà il caso di parlargliene. << Imparerò a non esprimermi in maniera ambigua allora. Non sei il primo che non capisce cosa io voglia dire, sembra che tutti siano pronti a pensare male. >> Il faccino ora è imbronciato, sembra indispettita da qualcosa di poco tangibile, una situazione fragile, che si sta creando per delle incomprensioni, ma che nascondono un sacco di significati nascosti. << Non lo so. Forse. Io avrei evitato di giocare con la testa di Katai. >> Insomma comunque ha le sue teorie su cosa fare con quel ragazzino che ora la sorpassa di molti più centimetri in altezza. << Vuoi phonarli? >> Parla dei capelli ovviamente, anche se è molto meno serena ora che ha tirato fuori quell'argomento. [Chakra ON]

16:41 Kan:
  [Letto] Il lavaggio di quei capelli finisce ed ora va a voltarsi, si alza con la chioma completamente bagnata per poterla guardare negli occhi. Smuove la destrorsa cercandone la mano, prova a prendergliela per portarsela all'altezza del petto, in particolare in prossimità del cuore e, al di sopra di quella veste, proverebbe a fargliela appoggiare <Io non ho messo in dubbio nulla ma Yasuhiko mi ricorda sempre tutte quelle giornate in cui ti ho vista abbattuta, ti ho vista a terra in lacrime, le stesse giornate in cui ho promesso a me stesso che mai ti avrei fatta stare in quello stato> stringendole la mano, tenendola ferma in quel punto, sul proprio cuore <E non riesco a capire come possa essere ancora così radicato, qualcuno che ti ha fatta stare male in quel modo> umettando le labbra <Io non ho dubitato ma mi sono domandato questo. Non volevo fartelo dimenticare, ho provato a fartelo lasciare alle spalle ma non pensare che io possa mai dubitare del nostro passato e di ciò che siamo> deglutendo, inghiottendo grumi interi di saliva, buttandoli giù mentre la fissa negli occhi. Si riprende il discorso su Katai e su quell'incomprensione dovuta alle parole della ragazza, essa ha parlato di piacere in maniera ambigua tanto da spingerlo a mettere le mani avanti. Sospira chinando il capo <Che avesse frainteso mi era chiaro fin da subito> per lui quelle parole sono molto chiare ed infatti al dire successivo della Kokketsu si ritrova a stringere ancor di più quella manina <Io ho capito perfettamente cosa intendessi. Ti conosco e non ho pensato a male ma so come pensa il mondo e chi vuole fare il furbo è pronto a vedere la malizia dietro anche alle frasi più innocenti> anche lui con quelle frasi ci ha giocato solamente per metterla in imbarazzo e divertirsi, non per fare chissà cosa, sempre in maniera bonaria eppure lo sa perfettamente come il mondo agisce. Opportunista, pronto a prendere la palla al balzo ed approfittarsene immediatamente <Hai usato un genjutsu senza provocare danni e vi siete divertiti, cosa c'è di male?> corruccia la fronte per poi scuotere il capo <No, prendi l'asciugamano e andiamo di la> nel dire ciò cercherebbe di alzarsi sciogliendo la stretta sulla di lei manina attendendo quel fare prima di andare verso il letto. [Chk On]

17:08 Shizuka:
  [Stanza di Kan] Da quanto tempo hanno smesso di coltivare il loro rapporto? Da quanto tempo non si parlano più perchè ci sono problemi più grandi? Troppo evidentemente. Solo ora che affrontano l'argomento si rende conto di quello che voleva dirle Kore, invitandola a stare lì qualche notte a staccarsi da quella vita monotona e stretta. Lui le prende la mano portandola all'altezza del cuore, si spiega, sottolinea quello che lui pensa del ragazzo dal nero crine, quello che le ha dato tanto e tolto tutto. << Non ho pianto ma tu ti sei appoggiato a me con tutto il tuo peso senza risaerva alcuna. Sono felice di essere il tuo sostegno, lo rifarei in ogni istante, ma pensi che sia meno doloroso vedere la persona che ami di più al mondo spegnersi lentamente? >> Yasuhiko è stato egoista e diretto nei confronti della rossa, ma Kan invece non ha fatto altro che piegarsi vicino a lei e sopra di lei per non cadere a terra. Ci si aiuta sempre a vicenda, tant'è che quando è stata lei ad esplodere lui le era accanto. Però lui deve togliersi dalla testa il fatto che lei passerà il resto dei suoi giorni felice e serena, perchè ora non ha più dieci anni. Si piega sulle ginocchia, raggiungendo l'altezza altrui, la mano libera si poggerebbe sulle guance del Sumi mentre la testolina si avvicina all'altro, alla ricerca delle labbra di quel ragazzino ferito in tutti i sensi. Breve rapido un tocco leggero: << Io non potrò essere sempre felice. Ma voglio che ci sia tu vicino a me nel momento in cui dovrò piangere. >> Non è difficile, vuole che sia lui un sostegno, può essere il suo scudo ma non vuole che sia sempre lei l'unica a combattere, gliel'ha detto Nobu, ci si protegge sempre anche con gli amici funziona così, a maggior ragione con il compagno di vita. Si alzerebbe prima di lui, ascoltando quel dire riguardo al modo di esprimersi: << Va bene ho capito. Ci farò attenzione... >> E' scocciata, sembra quasi che le sembri stupido non poter parlare con i propri amici in tranquillità ma forse è arrivato il momento di diventare grande, in fondo la maggiore età ormai è prossima. L'argomento Uchiha viene toccato dolcemente e per la prima volta rivela il suo pensiero a qualcuno, come sempre il Seimei è il suo confidente: << La mente di Katai è stata abusata per molto tempo da persone a lui molto vicine. Io non vorrei che lui pensasse che io possa fargli qualcosa di male. >> Una delicatezza evidentemente notata solo dalla Kokketsu, in quanto il Nara di problemi non se n'è fatti e pare nemmeno il festeggiato. Prende come suggerito l'asciugamano raggiungendo nuovamente il letto, senza lamentarsi troppo ma ben decisa a strigliarlo per bene su quel testino. [Chakra ON]

17:39 Kan:
  [Letto] In quel momento l'assenza del dialogo si fa sentire, i problemi, in apparenza insormontabili, ora risultano superflui, inutili perchè ora la loro relazione è più importante di ogni altra cosa. Quelle parole sono pesanti ma significative, un sentimento che Shizuka si è tenuta dentro per tutto questo tempo e che ora emerge in tutta la sua verità eppure, quell'essere amato di più al mondo è forse in grado di rincuorarlo <In questa settimana qui dentro, non ti ho solo mandato messaggi un po' così, ho davvero pensato. Ho rivisto il me stesso del passato con il me stesso di questi ultimi tempi, di come sia divenuto qualcuno che non riconosco e ho capito perchè> in fondo l'ha sempre saputo ma solo adesso l'ammette <Quando mi hai conosciuto ero si più maturo rispetto alla mia età ma restavo pur sempre un ragazzino senza esperienza, mi atteggiavo a chissà chi e quando il mondo ha deciso di farmi vedere cosa vuol dire cadere a terra, ho capito che tutte le mei certezze erano basate sul nulla> si morde il labbro inferiore, lo trattiene <Ho sottovalutato il mondo> specificando quello, a riprova di come non si sia mai sopravvalutato ma ha sempre creduto in ognuna delle sue capacità <Ed ora che ho ritrovato quella forza mi pento di non essere riuscito a reagire. Ho fatto affidamento su di te pensando che bastasse senza rendermi conto che era su di me che dovevo farlo in primis> lavorare su se stessi per riuscire ad uscirne, questo è il succo, non fare affidamento esclusivamente sugli altri. In pratica ha fatto tutto il contrario di quello che ha sempre professato di fare <Mi dispiace di averti procurato una simile sofferenza ma ora sono tornato e non intendo andarmene mai più, neanche se dovessi vedere il cielo cadermi sulla testa...che non sarà mai peggio di stare dentro la pancia di una chimera> sottolineando quel piccolo appunto perchè si, niente può essere peggio di quello. Un pizzico di ironia in un discorso ben più serioso. Avvicina il viso una volta abbassata, ne ricambia velocemente il bacio sorridendole dolcemente <Ci sarò, ti sorreggerò ti proteggerò e ti aiuterò a rialzarti ogni volta come tu hai fatto con me> si prende una breve pausa <Per tutto questo tempo tu sei stata il mio scudo, adesso> il capo si china qualche secondo <Lascia che io sia il tuo> scambiando i ruoli, invertendoli perchè è giusto così. Sono cresciuti, sono diventati più grandi e maturi e quelle parole assumono un significato diverso. Non più medico e scudo ma due scudi in grado di proteggersi a vicenda facendo la differenza. Sospira ancora socchiudendo le palpebre sorridendole per poi portarsi verso l'altra stanza con quell'asciugamano mentre si parla dell'Uchiha e di come abbia sofferto <Cos'hanno fatto a quel ragazzino?> scendendo completamente dal pero ma non ne conosce la storia, neanche l'ha mai chiesta. [Chk On]

18:09 Shizuka:
  [Stanza di Kan] Lo ascolta, in quel monologo mentre esprime i suoi pensieri, quanto fatto oltre a sembrare fin troppo esaltato per quella situazione, un po' come lo spensierato Kan di un tempo. Ma questo è accaduto solo perchè in realtà possiede più consapevolezza di sè. Non vuole nulla in cambio per quel peso che lei si è portata addosso, ma indubbiamente è il motivo per cui si è ritrovata a voler staccare, a voler correre dagli amici, a finire ad appoggiarsi al Nara, al Ryuuzaki come uniche ancore di salvezza per non annegare. Persino Mattyse l'ha messa in crisi e le ha detto che se dovesse dubitare di se stessa lui ci sarebbe. Ci mette dell'ironia in fondo a quel discorso serio che racconta di una fragilità di coppia che in qualche modo viene arginata, forse superata appena in tempo prima del declino. Le sfugge una risata a quel riferimento, che viene spenta poco dopo solo per voler essere completamente onesta con lui, come sempre. << Ho paura che se dovesse succedere un'altra volta ti aiuterei ma poi non sarei più in grado di vederti nello stesso modo. >> Ne ha la consapevolezza, ci è arrivata tra il discorso di Mattyse e quella chiacchierata con Kore. Lo ama decisamente tanto, ma lo ha sempre visto come qualcuno di forte, di sgargiante, di sicuro, se lui dovesse diventare solo una figura di supplizio a lungo andare il di lei interesse scemerebbe. In fondo una donna forte ha bisogno di un compagno che le tenga testa no? Vuole condividere quel ruolo, essere lui sostegno tanto quanto lei è per lui, proteggersi vicendevolmente. Per lei è molto complicato accettare quella definizione, però le stanno insegnando che non può sorreggere sulle spalle il peso del mondo, deve fidarsi e condividere quello che può con chi ha attorno. << D'accordo. Possiamo farlo insieme. >> E' stata molto silenziosa, ma ha pensato parecchio, quei cricetini stanno lavorando in quel testino e la portano a un altro livello, sta diventando più grande grazie ai molteplici avvenimenti. << Si spostano insieme verso quel lettino di ospedale dove lei aspetterà che lui prenda posto per poi sedersi li accanto, appoggiando la testolina rossa alle lenzuola, vicina ma senza fargli del male poggiandosi sulle ferite ormai quasi guarite. << Lo hanno tenuto all'oscuro dal suo passato, dalla sua stirpe. Ma sono suoi problemi, non so se vuole che io li racconti in giro. Diciamo che la sua memoria è stata un poco tratta in inganno. >> Insomma non vuole giocare con la sua mente, lo hanno fatto già in troppi. [Chakra ON]

19:38 Kan:
  [Stanza] La sincerità alla fine è venuta fuori, ci è voluta una chimera dallo stomaco grande per farlo riprendere e spingere Shizuka a parlargli apertamente di quello che è successo. Quella coppia ha rischiato di venire meno solo per colpa del bianco, per colpa di quella debolezza inattesa che l'ha visto partecipe per mesi e mesi senza mai trovare una soluzione, lasciandosi sprofondare nello sconforto, perdendo l'ottimismo, perdendo la volontà di agire come solo lui sa fare arrivando all'estremo. I problemi di coppia forse sono stati sistemati, affrontati appena in tempo per non far scemare quel sentimento e saperlo, sapere di aver affrontato la questione lo rassicura enormemente, dona altra fiducia in se, come se non ne avesse acquistata già abbastanza nell'ultimo periodo. Probabilmente è presto dirlo ma tutto si sta sistemando, può tornare a vivere ed essere come un tempo, forse più limato, meno imbecille e più maturo di quanto non abbia mai mostrato di essere; pensa lucidamente, vede il mondo con chiarezza, vede se stesso con una trasparenza impareggiabile e quella risata da parte di lei lo spinge ad ampliare appena le labbra, addolcito ma è un sorriso debole. La serietà prende il sopravvento con una sincerità totale e spiazzante. D'istinto le si avvicina dopo quell'affermazione ma non per baciarla bensì per avvolgerla in un abbraccio. Gli arti inferiori si allargano per stringerla a se con le mani a ridosso della schiena la tiene più stretta che può adagiando il capo vicino al suo <Grazie Shizuka, grazie per aver creduto in me> le braccia si muovono intensificando quell'abbraccio. Perdere lei, l'unica sarebbe devastante ed essere visto diversamente non l'accetta. E' tornato, non ha intenzione di svanire ne di cambiare ulteriormente, nient'altro può ferirlo o farlo vacillare; la mente ne ha passate di cotte e di crude vedendo persino la morte di una sua amica. Fortificata, ha compreso molti di quegli errori, ha capito dove ha peccato trovando una soluzione, trovando il suo vero io ed è da li che nasce la proposta, essere due scudi uno a protezione dell'altro, difendersi a vicenda da tutto ed impedire che uno dei due abbia il peso di entrambi. Di nuovo le sorride sciogliendo l'abbraccio, non replica, solamente felice che abbia accettato per poi andare nell'altra stanza con il solito passo lento per non sforzare le gambe e riaprire le ferite. La mancina si allunga in avanti, appoggiata sul bordo del materasso per poi voltarsi, sedersi e sdraiarsi su di esso ansimando di gioia per il relax ritrovato; l'attende e una volta vicina, una nuovamente a ridosso, tenterebbe di abbracciarla nuovamente e stringerla mentre parla del passato di Katai, una storia in parte simile alla propria nei riguardi dei Seimei <Io credo che una persona sia in grado di distinguere bene dal male. Tu fai quello che fai per uno scopo positivo, dubito associ il suo passato alle tue azioni> quello il suo pensiero, parole dette per confortarla <Ma posso capirlo abbastanza> d'altronde non ha saputo nulla del clan fino a poco tempo <Ah> volge il viso verso Shizuka incrociandone le iridi color mare <Vuoi sapere l'ironia? I Seimei posseggono quasi più tecniche curative di un medico, almeno per quelli come me. Eichiro invece ha l'esatto opposto> dandole una prima infarinatura sulle proprie doti. [Chk On]

20:05 Shizuka:
  [Stanza di Kan] Dopo quell'affermazione che potrebbe essere letta come quasi un'avvertimento lui la avvicina, ma non alla ricerca di un bacio ma la stringe forte a sè in un abbraccio, ringraziandola. Le braccia della Kokketsu che pendevano lungo il corpo in pochi istanti si sono portate verso l'alto, stringendo la schiena altrui con intensità. Quei venti centimetri che li separano non le consentono di arrivare chissà dove, ma quelle manine dovrebbero quanto meno giungere alle scapole del bianco, aggrappandosi a quel corpo come non mai. La testolina si poggia sul petto del ragazzo, infilandocisi frontalmente, ad ogni respiro rubando un poco del profumo dell'altro, perdendosi qualche istante. Non ha mai scritto il suo nome sul corpo forse come monito, forse perchè l'errore commesso nei confronti di Yasuhiko non voleva si ripetesse, però l'idea di non essergli accanto al momento sembra pura follia. Sono in due, da qui a per sempre. Accetta quella difesa comune per poi allungarsi verso il letto, insieme all'altro affiancandolo raccontando un poco del giovane Uchiha. << Penso di sì, solo mi sento responsabile dopo aver promesso a suo nonno di occuparmi di lui. >> Insomma considerati poi i Flash che si becca in faccia sarà un durissimo compito. Poi dal nulla quell'affermazione riguardo alla possibilità dei Seimei di curare quasi come un medico. La testolina rossa si volge a lui, occhi stupiti incuriositi: << E' un modo per dirmi che non ti servo più? >> C'è un sorriso su quel visetto, fa la finta offesa, un velo di ironia nel tono. Eppure resterà lì forse quasi per tutta la giornata, ascoltando cosa lui vuole condividere e godendosi forse un compagno nella sua versione migliore. [Chakra ON][//END]

20:32 Kan:
  [Stanza] Un ricambio di quell'abbraccio sentito, voluto a tutti i costi dal bianco. A sua volta sente la stretta di Shizuka su di se, contro le scapole ed il visino a contatto con il petto aggrappandosi; da quando è tornato dalla missione è la prima volta che la porta a se in quel modo dopo tutte quelle parole e se ne pente, si pente di non averlo fatto prima ma adesso quella libido, quella sorta di frenesia che l'ha colpito si è acquietata in favore del sentimento più puro. Il silenzio li avvolge, non l'interrompe ed un'idea gli sovviene alla mente, una singola idea per quel tatuaggio che la ha proposto; è giunto il momento di fare qualcosa di più, di rendere ancor più marcato un suo desiderio nei confronti della rossa. Chiariti entrambi si dirigono sul letto, sdraiati, abbracciati, da soli finalmente mettendo da parte il medico <Ti fai carico di troppe cose. Prendersi cura di qualcuno vuol dire farlo vivere come qualunque altra persona e anche farlo sbagliare> quel ragazzino ha bisogno di indipendenza senza avere sempre qualcuno intorno. La vita ha deciso di lasciarlo solo ed è giusto che se la cavi da solo ma ciò non vuol dire privarsi degli amici o degli affetti che lo circondano. Le da le prime nozioni riguardanti i Seimei, prime informazioni su quello che sa fare finendo per ridacchiare, strofinare il naso contro il nasino altrui alla finta offesa <E' un modo per dire che se prima avevi dubbi sulla mia perfezione, adesso è palese> vantandosi, riprendendo quello spirito di inizio giornata, privo di angoscia, voglioso di vivere <Ma non rinuncerei alla tue manine per tutte le tecniche del mondo> quella frase possiede un doppio significato ma lascia a Shizuka il compito di decidere a cosa associarla. Li sarebbero rimasti, tutto il giorno con il Sumi intento a scherzare ed a metterla al corrente delle proprie abilità, del loro utilizzo ma questa volta ricercando un contatto fisico più dolce. [END]

Quando parlare è la cosa più importante in una coppia. Non hanno mai affrontato un argomento così delicato e così importante. Le conseguenze dello stato d'animo degli ultimi mesi si fanno sentire, presi appena in tempo per poter risollevare lo spirito e con un impegno ad essere entrambi lo scudo l'uno dell'altro.