Rapporto a casa di Nobu
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Giocata del 05/01/2023 dalle 15:54 alle 19:00 nella chat "Centro di Kagegakure"
[Centro - Appartamento di Nobu] Il cielo e nuvoloso, un poco come l'animo della ragazza, troppe notizie tutte insieme e troppo variegate, ancora non è riuscita a chiarire molti dubbi, non è riuscita ancora a cercare quella donna eppure le è stata affidata una missione nuovamente, contro le chimere. Insomma l'unica persona con cui ha parlato è stata Saigo e non è andata benissimo, la rosata era particolarmente scostante e nervosa. Pensareche le ha pure portato i Mochi. Ora le toccherà interfacciarsi con Nobu, colui che le ha dato quel compito, colui al quale dovrà inaspettatamente dare un resoconto e colui del quale non sa quanto fidarsi. Perchè si il Ryuuzaki è una figura talmente tanto particolare nella mente e nel cuore della Kokketsu che è sempre complicato definire quale sia il limite delle loro interazioni. E' la prima volta fra l'altro che va a casa del Choconinja, chissà se ci troverà anche la Manami, anche se la speranza è che siano da soli, così che le due versioni anche se non combacianti non cozzino pesantemente. Indossa il solito giubbotto nero con il cappuccio con il pelo marroncino, lo zainetto sulle spalle contenente le solite cose utili solo nella testa della rossa. Sotto ad esso si intravedono dei jeans, strappati in più punti che lasciano intravedere la pelle candida sotto di essi, insolito vederglieli addosso con il freddo che attanaglia la zona di recente. Ai piedi un paio di scarponcini dal tacco basso e bianchi, alti fino alla caviglia e con una stringa nera frontale. I lunghi capelli rossi sono sciolti, così che coprano le orecchie coi vari orecchini, su ogni lato del capo, quei fermagli che ricordano le ali di una farfalla e le antenne della stessa. Lui le ha lasciato l'indirizzo, dovrebbe essere ormai arrivata davanti alla porta d'ingresso, dove dovrebbe trovare un citofono al quale suonare, così che possa effettivamente raggiungere l'altro nel proprio appartamento, sempre che sia in casa e non arrivi da altrove. [Chakra ON] Nobu era in casa o meglio in quel bilocale che ha affittato per stare lontano dalla Manami. Tutto era cambiato da quella missione, l’idea di chi fosse lui, di che strada intraprendere per il futuro e soprattutto chi reputare amico o meno, dato che saigo stessa se l’è sognata, molto più nitidamente che un sogno a dirla tutta, mentre le stringeva il viso, nei panni di Noumu. È come se si rispecchiasse il quel byakugan che gli avevano impiantato. La sua stessa idea di chi fosse è cambiata: ha affrontato i genitori, si è ricucito un qualcosa, almeno con sua madre mentre con suo padre, beh, può andare a fare in culo in tutta onestà. Ha scoperto che non è Nobu Ryuuzaki, bensì Ryota Hyuga e che quindi quegli occhi sono in realtà suoi, che tutto il bel discorso sul fatto che la Shinsengumi glieli abbia trapiantati per far si che diventi un ninja per loro, è solo una grandissima fiaba raccontata a un ragazzino che pensava davvero che fosse necessario farsi chiamare con un nome diverso per nascondere chi è, eppure i documenti all’ingresso erano ben presenti e, nonostante sua madre abbia adottato il cognome del marito, i genitori sono segnati. Insomma, ne sono successe già troppe, non ha abbastanza energie e tempo per processare tutto quanto, non è il momento migliore per Nobu. Si trova come detto a casa, in tenuta domestica ovvero ciabatte nere, un paio di pantaloncini lunghi fino alle ginocchia neri, con dettagli rossi e bianchi e una canotta anch’essa nera che aderisce appieno a quel busto slanciato ma estremamente longilineo e tonico, per niente pompato e ingrossato da muscoli, semplicemente un ragazzo alto. Sente il campanello o meglio, sente Poldo che lo avvisa del campanelllo dato che Nobu si era perso nei fornelli, cucinando per quell’evenienza visto che Shizuka gli aveva fatto capire di voler passare. Si scosta quindi dal fuoco, muovendosi verso la porta di casa ad aprirla. < Ciao Shizu > la saluta così, con un mezzo sorriso in volto non appena le apre quella porta, lasciando che Poldo subito si slanci fuori per uscire da quel buco di casa che non gli va poi così a genio, costringendo Nobu a chinarsi e rapidamente afferrarlo dalla pancia, sollevandolo con molta fatica. < Entra pure… > [Centro - Appartamento di Nobu] Non deve attendere molto prima che la porta si apra, lasciando che la figura dello Hyuga invada gli occhi azzurri, che inevitabilmente si spostano dal basso in alto. Un sorriso enorme le si stampa in faccia quasi spontaneamente nonostante il fatto che dovrà parlare di cose scomode. << Ciao Nobu! >> Sembra incredibile ma tutti i dubbi, le ansie e i timori si sono accantonati in quel mezzo secondo di saluto, come se per quei pochi istanti il mondo si fosse fermato. Però tutto si interrompe nel momento in cui l'altro si piega a raccattare il felino, gli occhi blu seguono il movimento fino a poggiarsi sul gattone, il famosissimo Poldo, con cui ha quasi imparato a misurare le distanze. Muove due passi verso l'interno della casa, dando così modo al gigante di chiudere la porta alle di lei spalle: << Permesso... >> Educata, quello sempre, eppure i cricetini le ricordano di aver fatto un errore madornale, si è presentata da lui senza niente, non un pensiero, non un regalo, praticamente aveva la testa così piena di informazioni che nemmeno si è ricordata della decenza dell'ospite. Però ormai gli occhi sono quasi completamente attirati da quel gattone cicciottoso, tanto che la manina destra andrebbe alla ricerca della testolina di quest'ultimo, provando a rifilargli una coccola delicata e non richiesta in realta. << Scusa se ti ho disturbato. >> Le premesse quelle importanti, si sente sempre di troppo, pure quando deve fare rapporto con lui. << Come stai? >> Almeno lui forse sta decentemente, lei è preoccupata, la Manami nervosa. << Saigo li ha mangiati i mochi almeno? >> Lei in fondo non sa che i due non sono li insieme, sapeva che si sarebbero trasferiti dall'oasi verso il centro, ma non in maniera separata. In fondo lei ha fatto il diavolo a quattro pure per stare nella stessa camera in ospedale! [Chakra ON] Non si aspettava nessun regalo in realtà da Shizuka anche perché non fa esattamente caso a queste cortesie. Le indica giusto il cesto con le ciabatte per gli ospiti all’ingresso della casa, vicino alla scarpiera dove lasciare le scarpe o i sandali ninja che siano, per evitare di sporcare in giro per l’appartamento che già è un buco e ospita un Poldo di troppo, figuriamoci se con il tempo limitato che ha deve starci pure dietro. < Hmm, domanda scomodina. Sto dormendo poco, ho un incubo che sembra perseguitarmi. > le anticipa qualcosa, rimanendo in realtà molto generico sul che cosa sia e, conoscendo Nobu e la sua linea di lavoro, specialmente avendo visto insieme a lui che cosa è capace di fare in quella missione e com’è quando perde il controllo, non dovrebbe essere difficile alla piccola kokketsu immaginare che possa essere qualcosa legato al lavoro o comunque alle varie indagini che sta seguendo, anche se non è esattamente così. Lasci che quella mano minuta si avvicini a Poldo che, ruffiano come sempre, si fa fare pure le carezze, tutto pur di farsi piacente verso le nuove persone, il tutto per la remota possibilità che glli diano qualche croccantino o uno spuntino visto che Nobu lo tiene abbastanza a stecchetto. < Oh, Saigo è ancora all’oasi che sta finendo di fare le valigie e tutto ma si, certo che li ha mangiati. > Mantiene il segreto ovviamente, così come ha iniziato a farlo dal momento che ha capito che qualcosa non andava con la Manami durante le indagini di quell’assassino di quella buona a nulla di Sango Ishiba, che pure nella morte gli da del lavoro inutile da fare.. pazzesco! Si china a lasciare giù Poldo, chiudendo a chiave la porta di quel bilocale per poi lasciare che appunto Shizuka possa girare per casa, se non fosse che Nobu stesso le si avvicina e, abbassandosi dato che è una pertica rispetto alla nanerottola, cercherebbe di avvolgerle le braccia attorno, in un abbraccio amichevole, inaspettato, con solo una frase che le viene detta < Scusami, so che non puoi capire, ma ti dovevo delle scuse. > ovviamente si riferisce a come l’ha trattata su quel tetto del grattacielo, in uno dei suoi momenti più bui, prima di quella risoluzione con i suoi genitori e quel cammino che sua madre e Saigo stanno delineando per lui, né di luce, né di odio. [Centro - Appartamento di Nobu] Si abbassa per togliere quegli scarponcini, andando a recuperare un paio di ciabattine il più possibile della sua misura, anche se sarà un'impresa a meno che lui non abbia pensato un poco a tutte le dimensioni. Una volta trovato quel che cerca lascerebbe tutto all'ingresso, ascoltando il dire altrui riguardo agli incubi. I cricetini si incastrano su quell'informazione, come se lui le avesse appena detto qualcosa di terribile che lei sta solo andando a peggiorare con tutto il caos che ha nella testa e le informazioni da condividere. << Mi dispiace per gli incubi. C'è qualcosa che posso fare? >> Non chiede se lui voglia raccontare o meno a riguardo, sarebbe imporsi di nuovo, come quando gli ha chiesto di togliere la maschera perchè in fondo a lei piaceva di più senza. Non sa più esattamente come comportarsi con lui, deve stare attenta a ogni cosa che dice, a ogni movimento che fa, anche se a conti fatti anche lei ha realizzato parecchie cose nel frattempo. Avrebbe voluto chiedere alla Manami quanto si potesse approcciare il Ryuuzaki, ma la rosata era troppo nervosa per altro, è già tanto che l'ha sopportata in quelle ricerche dal sarto. Il felino si fa toccare, in maniera molto paciosa vincendo istantaneamente la simpatia della Kokketsu, dato che poi si associa il tutto al fatto che in fondo quei mochi siano stati divorati. << Sono contetna, pensavo di averla fatta arrabbiare l'altra sera. >> Lei non sa che sia una bugia, non si pone nemmeno il dubbio, in fondo non dovrebbe esserci ragione per mentire no? Il cioccottello viene liberato, si allontana dove più desidera e quegli occhi blu lo seguono ancora un poco mentre il choconinja chiude la porta a chiave. Però prima ancora che lei possa muoversi lo Hyuga si abbassa e allunga le sue braccia verso di lei, stringendola in maniera così diretta per la prima volta. Lei resta immobile, come se fosse andata in tilt momentaneamente, impossibilitata a reagire in qualsivoglia maniera. Sono però le parole altrui che le danno in qualche modo il colpo di grazia, si scusa e solo nel momento in cui fa riferimento al fatto che lei non possa capire, intuisce a cosa si riferisca realmente. Un brivido le percorre la schiena, senza preavviso alcuno qualche lacrima inizia a scenderle sul viso, rigandole le guance. Poi sono le braccia a muoversi, si allungano verso il corpo altrui, stringendolo a sua volta nel modo più forte possibile, che in realtà non può procurargli alcun danno. Sa perfettamente che non dovrebbe piangere perchè tradisce fin troppo dei dettagli che a lui non ha mai rivelato, che stava nascondendo accuratamente, ma si inventerà qualcosa, non riesce a limitare più di tanto quel piccolo ruscello che si è andato a creare. Non dice nulla, per qualche secondo, forse addirittura passa un minuto, prima che riesca trovare una scusa plausibile per quel crollo emotivo. << Scusami tu, ci ho messo troppo... >> Già diamo la colpa alla missione, spostiamo il tutto su qualcosa che non sia così dannatamente doloroso, altrimenti andrà pure a finire che si convinca che effettivamente Nobu è prima un amico che un membro della Shinsengumi. [Chakra ON] Si stacca quando la sente lacrimare e soprattutto quando sente quella frase di risposta. Sposta quindi il pollice della mano destra ad asciugarle le lacrime con il dorso dell’unghia da entrambi i lati degli occhi, prima di rialzarsi in piedi < Troppo? Non penso stiamo parlando della stessa cosa Shizu. Ma va bene così! > si sposta pure, tornando ai fornelli dove la kokketsu potrà vederlo armeggiare con diverse preparazioni in realtà. In una pentola sta facendo del dashi normalissimo da bere con kombu, katsuobushi, tofu e due funghi shiitake che ha tagliato e lasciato dentro, niente wakame perché non gli va. Il cuoci riso sta andando nel frattempo, così come la piastra con sopra quelli che sono due sgombri di cui sta abbrustolendo la pelle giusto per ultimare la cottura. < Siediti pure a tavola, ho quasi fino di preparare, che per me è orario di mangiare. > si sposta di nuovo verso il frigo, aprendolo e tirando fuori due uova, del burro e una contenitore di vetro con quelle che sono radici di loto già preparate. Padella quadrata che viene presa e imburrata prima di metterlo sul fuoco vivo. Spacca le uova mixandole con le bacchette da cucina per poi versarle un po' per volta in quella padella quadrata, ruotandola da un lato per esporre una metà dove viene inserito nuovamente il composto, ripetendo fino a che ha finito le uova, in quel rotolo, quadrato per via dell’attrezzo utilizzato, chiudendo quel tamago. Spegne tutto e, aspettando che Shizuka si sia seduta nel tavolino che c’è di fronte alla cucina, ecco che arriva a ondate, iniziando prima con i side dish ovvero una ciotola di dashi, altri piattini con appunto il pesce, le uova, la radice di loto e un paio di broccoli scottati, seguito infine da una ciotola di riso bianco classico, il gohan. Acqua e bicchieri sono già a tavola in realtà. < Se dovessi voler altro fammelo sapere senza problemi. Non ho troppo in frigo ma qualcosa posso pur sempre prepararlo. > esordisce, sedendosi quindi di fronte a lei, trasformando quella noiosa chiacchierata in un pranzo, anche per smorzare i toni dato che si erano fatti abbastanza pesanti tra di loro tra lui che si scusa per averla strozzata e quasi uccisa, fino a parlare di Saigo, il tutto all’oscuro ovviamente di Shizuka. <Per gli incubi non penso, magari sono solo stressato con il lavoro e le mille pratiche da seguire. Sai qualcuno che li sa interpretare per caso? > Sulla Manami invece non risponde, lasciando quell’alone di bugia che è meglio così, dato che non è un qualcosa suo non ha pensato a cosa dirle o meno. Meglio lasciare che creda ciò che vuole Shizuka. [Centro - Appartamento di Nobu] Incredibile ma vero quelle lacrime in qualche modo e quelle parole riescono a lasciare del non detto fra i due, quella bugia che serve un poco ad entrambi in questo momento per non crollare. Le asciuga quelle lacrime dal faccino prima di allontanarsi, come a lasciarle il tempo di riprendersi. Lei per tuta risposta strofina il cappotto contro gli occhi, tirando un poco su con il naso e levandosi poi in definitiva l'indumento, abbandonandolo su un qualsivoglia appendiabiti vicino all'ingresso. Sotto indossa un semplice maglioncino bianco a trecce, dal collo alto e le maniche lunghe, con il quale eventualmente potrà eliminare le ultime lacrime rimaste. Non parlano della stessa cosa, ma chi ha capito meglio la situazione sicuramente è la rossa, che lo segue sedendosi al tavolo come suggerito, un poco perchè di nuovo non sa bene quante libertà prendersi con lui. Però quello sguardo blu si fa più curioso, distraendosi su come lui si muova in cucina. Sbircia cosa ci sia di già pronto, cosa invece debba essere ancora preparato, lo vede sbattere le uova come le ha insegnato Dokuhiro con le bacchette, che non sono lunghe ma corte; daltronde Nobu non cucinerebbe mai nulla di fritto. E' inaspettatamente silenziosa mentre lo osserva, rimanendo poi comunque stupita dalla quantità di cibo che lui riesce a portare sul tavolo, invitandola pure a chiedere altro se lo desiderasse: << Pensavo fosse per te non per noi... >> Non ha detto che era ora di pranzo per lui? Non pensava si fosse dato pena di includere anche lei in quel momento. Eppure la tavola era già apparecchiata per due, è solo lei che evidentemente ha la testa altrove. Inchina il testino verso il basso, unendo le manine di fronte ad esso. << Grazie per il pranzo! >> Non ha molta fame, ma in effetti è meglio fare qualcosa mentre si affrontano degli argomenti noiosi, come quelli che deve necessariamente riferirgli lei. Andrebbe a prendere in mano le bacchette, per poi aspettare in realtà che sia lui a servirsi per primo. << Mhm... >> Riflette riguardo quella domanda, ma non conosce nessuno in grado di fare qualcosa di simile. << Non credo. >> Ovviamente riferito all'interpretazione dei sogni. << Però oggi non sarò nemmeno in grado di distrarti dal lavoro. >> insomma nemmeno qualcosa di contorno riesce a fare, le sembra di correre da lui solo quando ne ha bisogno senza dare nulla in cambio. << Sei bravo a cucinare. Io ho imparato a fare qualcosa solo di recente! La prossima volta possiamo farlo insieme? >> Ovviamente si riferisce al cucinare e per quanto la rossa risulti quasi sempre ambigua, questa volta pure lui dovrà fare un vero sforzo per pensare male! Con le bacchette andrebbe a recuperare almeno un broccolo, tenendolo di fronte a lui. << Ti ricordi quando mi hai lasciato la tua sciarpa un anno fa? >> Deve necessariamente prenderla così alla larga? << Ho fatto quello che mi hai chiesto. Sono andata a cercare nelle fogne. >> Chissà se lui ha un vago ricordo a riguardo, si infila quel vegetale fra le labbra per poi iniziare a masticarlo, così da lasciargli il tempo di elaborare il tutto, in fondo parla di un anno fa. [Chakra ON] Abbassa il capo in un movimento secco come a dirle che non c’è problema per quel cibo, in generale dal momento che si cucina per uno, farlo per due è un attimo visto che basta semplicemente raddoppiare le dosi di cibo ma le preparazioni rimangono le stesse. Prende del riso con le bacchette per poi portarselo alla bocca, seguito da un pezzo del suo sgombro che segue immediatamente, dando il via a quel pasto classico pieno di fibre, proteine e carboidrati. Mastica in maniera tranquilla, rilassata anche se ha parecchia fame, non si vuole abbuffare. < Fa niente, sono pur sempre un ufficiale della Shinsengumi, così come te se dovesse esserci un emergenza con l’ospedale che è pieno di pazienti dovresti accorrere. > risponde con fare quasi rassegnato visto che entrambi se hanno così tanto lavoro non è indice di qualcosa di buono visto che lei lavora per salvare vite e lui per proteggerle, a conti fatti se sono così impegnati è perché c’è qualcosa che non va. La lascia parlare, ridendo per come muove e sventola quel broccolo davanti a se stessa, parlando di cucina. < Va bene, basta che non sei una chiavica come Saigo e penso potremmo cucinare insieme! > non che lui sia uno chef stellato eh, lungi da lui, tuttavia ha in progetto anche di aprirsi un chioschetto, qualcosa che gli serva a distrarsi da tutto quello che sta accadendo e, con il brutto colpo che ha subito l’ichiraku, in realtà si sta muovendo il mercato della ristorazione all’interno di Kagegakure. Shizuka parla delle fogne e di come si ricorda allora che le aveva chiesto un anno fa di indagare. < Si, mi ricordo. Pensavo te ne fossi dimenticata in realtà e ho chiesto anche a un Anbu in via ufficiale di indagare. > le spiega, prendendo con la mano sinistra il bicchiere di vetro pieno d’acqua e portandoselo alle labbra, per poi lasciarlo giù e mangiare dell’altro riso ma questa volta con la radice di loto marinata. [Centro - Appartamento di Nobu] Fin troppo pratico come sempre, i problemi di lavoro non possono essere alleviati più di tanto, per nessuno dei due presenti. << Beh almeno potrei farti sorridere invece che portarti altre notizie no? >> Boffonchia un pochino, mentre lo osserva servirsi e fare lo stesso, giocherellando quasi con quel pezzo di verdura. << No te l'ho detto l'altra sera sono stata a casa di una ragazza del clan che mi ha insegnato a fare i Karaaghe! >> Decisamente qualcosa che il choconinja non predilige considerato che sono fritti però qualcosa ha imparato e ci lavorerà ancora, semplicemente trova l'idea di cucinare assieme come divertente. Oltre ad essere qualcosa che in potrebbe distrarlo e allontanarlo dalla violenza che le ha dimostrato su quel tetto. In fondo si è prefissata di aiutarlo no? Anche se ha deciso tutto da sola. Quando però si tocca l'argomento fogne sembra come riaprire l'indici delle indagini che segue, tanto da riferirle che ci ha mandato pure un Anbu a indagare. Internamente sospira di sollievo per essere arrivata prima di chiunque lui abbia spedito in quella direzione, ancora convinta che ci sia qualcosa dietro da parte del governo. << Non mi sono mai dimenticata qualcosa che mi hai detto tu. >> Allunga le bacchette verso il pesce e il riso, rubandone un poco dalla ciotola, non volendo in alcun modo guardarlo in maniera diretta al momento, è una verità assoluta quella che ha detto, ma lui non ne è consapevole tanto quanto lei. << Ho trovato qualcosa. So che un anno fa le chimere sono entrate da una breccia che è stata aperta dall'esterno. Stavano inseguendo qualcuno che ha cercato di arrivare a Kagegakure dall'esterno. >> Insomma fino a questo punto niente di male, è pieno di gente che riesce a raggiungere quell'avamposto dall'esterno, e che ovviamente sopravvive per miracolo. << Ho trovato dei superstiti che ancora si stavano nascondendo. Non so perchè lo stessero facendo dopo un anno però. Ricordi quel frontierino che Saigo aveva analizzato e mi hai restituito tu? >> Domanda, loro erano a conoscenza di tutto ciò, lo sapevano era stata lei a dirglielo a rivelarlo alla Shinsengumi attraverso la Manami, della quale si era fidata perchè stava aiutando Kan. Le bacchette vengono poggiate momentaneamente andando ad approfittarsi dal Dashi. [Chakra ON] Non conosce chi è questa ragazza del clan e da quel che sa non ci sono chef rinomati nei kokketsu quindi si immagina anche solo la pietanza come fosse uscita e ovviamente il pollo lo sta dipingendo pieno di sangue nero in un qualcosa di abominevole ma meglio non dirlo a Shizuka questo. < Va tutto bene, non ti preoccupare. Magari fatti sentire più spesso altrimenti dovrò andare a fare due chiacchiere con il tuo bel fidanzatino che non ti lascia libera di sentire manco un amico. > la butta sul ridere in realtà, non lo farebbe di certo anche perché il ruolo da fratello maggiore già lo assume con Saigo, con Shizuka anche volendo non ha quella confidenza, nonostante Nobu se ne prenda assai già di suo. Continuano a mangiare mentre lui si gode le uova e i broccoli insieme al riso in quei due bocconi che prende, lasciando in realtà il dashi per ultimo anche perché non gli rimane molto riso e non ha voglia di riempirsi troppo anche se nel cuociriso ce n’è ancora. < Mi fa piacere che non ti sia dimenticata. > LA lascia parlare di come quelle chimere in realtà stavano inseguendo qualcuno dall’esterno, escludendo che quindi ci sia qualcuno a controllarle, almeno in quell’attacco. Riesuma quel frontalino che avevano ispezionato e di cui Shizuka stessa aveva chiesto informazioni. < Diammine la situazione a Kiri è davvero così grave da non rendersi neanche conto che c’erano delle persone imbucate? Come hanno fatto a rimanere nascoste durante la ricostruzione della faglia nelle mura? > le chiede altre informazioni visto che ha trovato quei superstiti e magari sa dargli altre informazioni a riguardo mentre rimane sempre più disgustato dalla gestione di Kiri da parte della Mizukage e più in generale da parte del governo che non fa un azione di bonifica per quel quartiere che ne ha chiaramente bisogno. < Mi serve anche sapere a sto punto come hanno eluso la sorveglianza perimetrale degli Anbu. So che ora sono più concentrati su quel punto, eppure dovrebbero essere sempre di ronda…> [Centro - Appartamento di Nobu] Niente sangue nero in giro mentre si cucina, abbiamo le mani anche noi! Ridacchia un poco all'affermazione di lui, che le chiede di farsi sentire più spesso e incolpa Kan del di lei assenteismo: << In realtà sono quasi sempre al lavoro, oppure esco con degli amici. Con Kan stiamo quasi sempre a casa di recente, oltre al fatto che abbiamo preso un gattino anche noi! >> Lo sguardo va alla ricerca di Poldo che non dovrebbe essere lontanissimo considerato l'odore di cibo circolante. Il dashi viene vuotato solo a metà, per poi andare a recuperare un uovo che viene aperto a metà prima di essere mangiato. Lei in realtà quella rischiesta l'aveva decisamente presa sul personale, come se fosse una questione di vita o di morte, dato che già qualcuno aveva deluso Nobu in passato, lei voleva essere meglio, dimostrargli di essere utile. << Sono stati un anno nelle fogne, qualcuno li ha aiutati da fuori ma non si sono scuciti troppo in merito, erano dei ragazzini. >> Insomma da la colpa alla giovane età, manco lei fosse una vecchia attempata. << Non so se un anno fa gli Anbu fossero di ronda tanto quanto ora, inoltre forse erano distratti dalle chimere e si sono concentrati su quello. >> Insomma perchè ha paura che chi si occupa della loro sicurezza possa in qualche modo metterli in pericolo. << Per colpa mia sono scappati. Probabilmente non sono già più a Kagegakure. Forse riuscirò a capire altro ma ho bisogno di tempo e di parlare con la persona giusta. >> Si interrompe finendo il suo uovo per poi guardarlo di nuovo negli occhi: << Se ci fosse un'altro villaggio come il nostro... Il consiglio farebbe di tutto per aiutarlo vero? >> Lo chiede a lui, a Nobu, all'ufficiale della Shinsengumi che non sa tutti i piani dei grandi capi ma a conti fatti rappresenta quell'istituzione e quanto meno dovrebbe conoscere la loro linea di condotta. Quell'abbraccio appena entrata in casa l'ha messa in crisi, è così difficile vedere un cattivo dietro quella canotta e quei pantaloncini. Vuole fidarsi di lui, tanto da mettergli la pulce nell'orecchio riguardo a quella possibilità. [Chakra ON]
Giocata del 16/01/2023 dalle 21:20 alle 23:31 nella chat "Centro di Kagegakure"
Continua a mangiare quella cena che le aveva preparato, non esclusivamente per lei ma diciamo che la figura di Shizuka appunto era stata conteggiata. Sente come campa scuse sul non scrivergli e soprattutto raggela quando la sente parlare di un gatto. Poverino, già se li immagina Kan per qualche motivo e Shizuka, fare le pancine per il gatto. Ottiene ulteriori informazioni su quei ragazzini anche se onestamente ci rimane un po' deluso quando gli dice che sono scappati. Potevano avere chissà quante informazioni, soprattutto con una persona come Saigo che sembra avere un passepartout per quelle situazioni o in generale la shinsengumi, estremamente brava ad estrapolare informazioni e sistemare la situazione come se niente fosse successo, cancellando ogni movimento che hanno fatto. Non se la sente di lamentarsi con Shizuka sul fatto che è per colpa sua che sono usciti e scappati, addirittura fuori da quelle mura. Non sa tutta la dinamica che è avvenuta e non può quindi dispiacersi più di tot. Era un informazione che un anno fa avrebbe cambiato le sorti di quello che sta accadendo ora molto probabilmente. < Beh se sono arrivati da fuori sicuramente sapranno cavarsela meglio di noi abituati qui all’interno. Non preoccuparti più di troppo. > cerca quindi di calmarla o almeno renderla più a suo agio. Passa a quella zuppa, afferrandola con due mani per poi sollevare la ciotola, portandola alle labbra per berla. Sente tutti i sapori legarsi insieme, ricostituenti addirittura. Arriva infine quella domanda scomoda su cosa farebbe il consiglio nel caso ci fosse un altro villaggio oltre a Kagegakure. < Ti faccio io una domanda. Se questo villaggio invece non volesse aiuto e non avesse mandato nessuna richiesta qui a Kagegakure? > le domanda , appoggiando quindi quella ciotola al tavolo, passando con molta calma al bicchiere di acqua naturale, bevendo anche per rinfrescarsi la gola visto che ha bevuto zuppa calda. < Posso dirti che la priorità del consiglio è Kagegakure Shizuka. Se dovesse arrivare una richiesta di aiuto penso proprio di si, che il consiglio spedirebbe proprio noi in avanguardia per mandare aiuti. > le spiega un attimo come funziona, come probabilmente andrà visto che loro sono la spada e lo scudo del governo infondo e spesso, soprattutto i ninja di kagegakure, tendono a scordarsene incluso tutto quello che hanno fatto per quel villaggio. < Tuttavia se quel villaggio fosse belligerante, se minacciasse Kagegakure con delle chimere, portandole alle nostre porte, come è successo a quanto pare, allora la priorità del consiglio sarà proteggere Kagegakure e tutti i loro abitanti. > [Centro - Appartamento di Nobu] Non è per niente convinta che se la caveranno, il ragazzino era una testa troppo calda per cavarsela contro quei mostri e con ogni buona probabilità la sorella è ancora a Kagegakure. Eppure mentre ancora ci rimugina su quanto in pericolo essi possano sembrare il choconinja sembra cogliere appieno il punto dei dubbi della rossa. Gli occhi blu della ragazzina andrebbero alla ricerca dei cerulei altrui, esprimendo quell'idea che le è saltata in testa dopo tutti i discorsi di Furaya, parole che ripete solo perchè le ha sentite dire insomma. << La storia sembra voler raccontare che divisi, i villaggi hanno fallito già una volta. >> Sospira un pochino, forse come sempre fin troppo alla ricerca di una luce anche dove pare buio pesto. << Se non volessero aiuto potremmo comunque provare a contattarli per capire se davvero non ne vogliano. Non so, per cambiare rispetto a quanto già successo? >> Vivere di buone speranze, assurdo con ogni buona probabilità per il ragazzo che ha di fronte. Nemmeno lei rischierebbe mai di perdere quel villaggio, ma una missiva quanto costa? Un corvo potrebbe farcela no? Le mancano comunque le nozioni per pensare a dei grandi piani, lei non comprende e non è interessata a farlo più di troppo, i giri di potere per ora non le importano anche se dovrà aggiornarsi se vuole ricoprire la posizione di capo clan presto o tardi che sia. La risposta che ottiene è la più veritiera in assoluto, l'autoconservazione è la priorità, lo fanno da sempre, è tutto ciò su cui è basata quella società. Ma qualcosa non le piace in quel discorso: << Noi ninja? O voi della Shinsengumi? >> Il tono è quasi preoccupato, riesce a concepire il fatto che vengano mandati i ninja, non riesce ad accettare che potrebbero andare solo la Manami e il Ryuuzaki senza di lei. Continua quel discorso, riguardo alla possibilità che quel villaggio stia mandando da loro le chimere, si mordicchia il labbro inferiore. << Ovviamente. Questo posto non può essere messo in pericolo per altri, su questo non ho nessun dubbio. >> E' una figlia del villaggio delle ombre, lei che nemmeno vorrebbe andare a cercare il resto del mondo, si trova però mossa verso chi potrebbe avere bisogno di assistenza, come il medico che è. << Ho delle piste da seguire, ma vorrei prima verificarle. Potrei avere altre informazioni ma finchè non ne ho la certezza preferirei tenerle segrete >> Gli rifila un occhiolino, finendo la sua zuppa che già era a metà. << Tu proteggerai sempre e comunque Kagegakure vero Nobu? >> La domanda è strana, non sa nemmeno lei cosa aspettarsi come risposta, però vorrebbe che fosse il ragazzo che ha di fronte a rispondere, quello che l'ha abbracciata sulla porta e non il membro della Shinsengumi che le ha dato la missione. Ma ormai quella dualità che lo caratterizza sta prendendo sempre più forma anche agli occhi della Kokketsu che probabilmente leggerà la risposta come preferisce. [Chakra ON] La ascolta parlare di fatti che probabilmente neanche si ricorda di aver vissuto, anche perché si danno qualche anno la Kokketsu e lo Hyuga e lui stesso fa fatica a ricordare tutto ciò che è successo dato che era comunque piccolo. Appoggia il bicchiere, cercando di non farlo troppo bruscamente o in maniera secca. < Parli di fatti che non hai vissuto Shizuka. Pensavo che fossimo oltre al parlare per sentito dire onestamente. > Appoggia il gomito sul tavolo, con la mano destra che si apre, con il palmo che va ad accogliere la medesima guancia del proprio volto, appoggiandolo così e inclinandolo per vederlla un attimo di traverso. Non si esprime quindi su ciò che è la storia, lui che ha sentito campane diverse, vissuto altro eppure anche lui è molto per sentito dire. < come pensi di contattarli Shizuka? I corvi e piccioni viaggiano su tratte conosciute e ci sono le chimere fuori. Non sappiamo se hanno la nostra stessa tecnologia avanzata, così come non sappiamo la loro posizione e con i due ragazzi spariti, la pista si fredda sempre di più anzi, probabilmente è già morta se sono passati più di tre giorni da quando sono fuggiti. > almeno per quello che sa lui, che gli ha detto ovvero che entrambi sono fuggiti, questa è la conclusione alla quale arriva, pragmatica e ragionata senza farsi prendere dall’ansia o dalla frenesia di dover correre e gettarsi nel pericolo per salvare vite. < Noi Shinsengumi Shizuka, abbiamo un addestramento apposta che il ninja medio non possiede, te sei un eccezione e continuo a sostenere che potresti entrare tra i ranghi alti facilmente se solo lo volessi. > Già, perché Shizuka ha tenuto testa a Nobu e Saigo in quella missione, si è guadagnata la fiducia e il rispetto del duo ufficiale ma si può dire lo stesso degli altri? Lavorano sempre su un filo tra vita e morte purtroppo e i ninja cadono come mosche ultimamente. < Quello che posso consigliarti è di fare in modo che il consiglio non possa voltare lo sguardo altrove se proprio vuoi fare qualcosa. Preparati però perché il sangue di chi perirà per salvare o anche solo cercare questo altro villaggio allora sarà sulle TUE mani. Sei pronta a sporcartele di nuovo? > Già, di nuovo, come quelle persone innocenti che ha ucciso davanti a lui. Non sono discorsi facili da fare e lo capisce, specialmente per una persona così idealista come la Kokketsu che si trova davanti Nobu che è tutt’altro che idealista ma molto più concreto e realista. Arriva infine quell’ultima domanda, le tracce le lascerà confermare a lei e gli va bene, anche perché a quanto pare ha già avuto un primo approccio e contatto diretto con il problema alla mano. Raddrizza il capo a quella domanda. < No Shizuka. Proteggo Kagegakure per proteggere ciò che è all’interno. > le risponde ora, con quel nuovo scopo da quando si è riappacificato con sua madre, da quando ha scoperto la verità su chi è lui e su cosa la Shinsengumi gli ha tenuto taciuto. Non si può ottenere la conoscenza di tutto se non ci si conosce noi stessi e questo Nobu lo sta imparando sulla sua pelle, includendo quegli incubi continui che non lo lasciano stare. < Se tuttavia dovessi scegliere di proteggere quello a me caro o queste mura, allora non c’è neanche bisogno di chiedermelo. Sono un ufficiale della Shinsengumi Shizuka, ma prima del mio grado sono Nobu Hyuga. > le risponde serio, guardandola negli occhi azzurri, dandole quel cognome che ORA può dire essere suo. [Centro - Appartamento di Nobu] Già parlano di cose che nemmeno hanno vissuto, è solo quello che ha avuto l'impressione si potesse cambiare da prima, ma non ha molta importanza in effetti, potrebbe funzionare ma di mezzo ci sono parecchi problemi. Molto più pragmatico di lei le espone i rischi, ipotizza difficoltà, inghippi, eventuali ostacoli. << Non lo so, non pensavo che le chimere prendessero di mira pure gli uccelli. Però non hai tutti i torti... >> Non sa come andrebbe, non può ipotizzarlo, però a questo punto può domandare a chi potrebbe sapere più di lei, deve trovare i tasselli mancanti prima di gettarsi a salvare degli sconosciuti che nemmeno conosce. Viene sottolineato come quel noi intenda i membri della Shinsengumi, le labbra della Kokketsu si aprono come a voler dire qualcosa ma nessun suono esce da lì, non dopo quella specifica su quanto lei sia fuori dall'ordinaria media dei ninja del villaggio. Entrare nella Shinsengumi è qualcosa che non ha mai considerato lontanamente, è un medico ha scelto di fare quello nella vita, non il poliziotto, può assisterli anche così come quella notte. Oltre ai dubbi però il cioccolatino le da anche dei consigli, deve smuovere le intenzioni di tutti dove vuole lei, ma questo significa non solo mettersi in gioco in prima persona, ma anche prendere la responsabilità di tutto quello che accadrà, ogni singola morte. Le viene in mente Furaya, quel suo onorare i morti, senza prendersene cura ne piangere la loro scomparsa. Lei non vuole essere un Kage, lei vuole solamente proteggere la sua famiglia, quelli che ama, allora perchè dovrebbe mettere a repentaglio la vita di altri? << Non lo so sinceramente. >> Il visino si fa decisamente più scuro, è chiaro che alla sua età sia difficile accettare una cosa simile, ha fatto fatica ad accettare il fatto di aver sacrificato un innocente in quella sartoria, figuriamoci una moltitudine contro le chimere per salvarne quanti? Boh non sa nemmeno quante persone ci sono ancora. E' però l'ultima domanda della rossa che porta inevitabilmente a un cambio totale di rotta nel cuore e nella mente della chunin. Il Ryuuzaki non è interessato al villaggio in sè ma a ciò che esso contiene. Il faccino di lei si fa più interessato a quella risposta, l'attenzione completamente catalizzata sugli occhi altrui, come se in quel modo non potesse mentirle o provare a cancellarle la memoria. Poi arriva quell'affermazione, molto più simile al proprio pensiero di quanto si sarebbe mai aspettata. Un sorriso a trentadue denti si dipinge su quel faccino tondeggiante, gli occhi si socchiudono persino: << I Kokketsu sono un clan molto unito. Forse perchè guardato con sospetto dal resto dei clan di Kusa e non solo. La famiglia è una delle cose più importanti che ci sia per noi. >> Si alzerebbe da quella sedia, non diventando eccessivamente più alta ma guadagnando un poco di mobilità in più, così che possa sollevare leggermente il maglioncino che indossa fino a scoprire il fianco sinistro, fin quasi sotto al seno, così da mostrare quell'elenco di nomi che lentamente si è allungato. Partendo dall'alto, davanti agli azzurri occhi dello Hyuga comparirebbero: Hiko, Ten, Nobu e Shiro. In particolare il nome del ragazzone che ha di fronte è scritto con i Kanji del nome che lui stesso aveva scelto all'inizio del suo percorso a Kagegakure, quando cercava riscatto per stesso. << Ho allungato un poco la mia di famiglia. >> Quel sorriso non è praticamente scomparso e di nuovo ha fatto una cosa per la quale lui potrebbe sgridarla. << Grazie per il pranzo. Prometto di portarti novità appena ne avrò! >> Il maglioncino ormai è tornato nella posizione iniziale coprendo quelle scritte, impresse sul corpicino pallido come pochi della chuunin che ha tutta l'intenzione di congedarsi a breve. [Chakra ON] Shizuka è così, la paladina della giustizia e onestamente il fatto che non abbia nessuno a fermarla gli fa girare le scatole e anche parecchio, così come le aveva già detto proprio di quel suo bellissimo che non è neanche tatuato sul corpo, che per lui farebbe di tutto per proteggerlo, quando hanno parlato di essere lo scudo per l’altro. Il problema non è solo che le chimere prendono di mira gli uccelli ma il fatto che appunto per quel che lui ne sa, non si sa dove siano le altre roccaforti al di fuori di Kagegakure. Onestamente già la situazione geopolitica interna non è delle migliori con Kiri sull’orlo della rivoluzione civile. Oto e Konoha ed Ame che si odiano ancora mentre Suna e Kusa ormai si sono trovati la loro identità di villaggio. Tornando a quelle persone però che lei stessa chiama famiglia, che ha tatuato sul corpo e che le danno manforte in tutto senza pensarci sopra anche solo minimamente, è con loro che ce l’ha, chiunque essi siano, incluso quel nome che tra quei quattro manca, quello di Kan. < Come sempre Shizu. Parti sempre in quinta con le tue idee e i tuoi ideali senza considerare le conseguenze e sei circondata da persone che non lo fanno neanche loro purtroppo se ti danno corda così facilmente… > le spiega prima di riaprire la bocca di nuovo. Le mani si spostando sulle bacchette con la quale prende del riso e del pesce. < … oppure non ti vogliono davvero bene e ti danno ragione anche quando non la hai. > Mette in bocca quel boccone. Lui ha un concetto diverso di amicizia dato che il loro supporto morale incondizionato non serve a niente se manderà un plotone intero di persone oneste e innocenti a morire per magari due persone all’esterno. < Quando hai queste uscite passa sempre da me Shizu. Come io non ho la presunzione di sapere curare un moribondo meglio di te, lascia la pianificazione a me. > è quello che fa per lavoro, quello per la quale la sua mente è stata plasmata: in possesso delle stesse informazioni che hanno altre persone, ha la capacità sia mentale che tecnica, di vedere al di la del proprio naso e soprattutto il pelo sullo stomaco di prendere una decisione anche scomoda se necessario. La ascolta sul clan, la vede denudarsi di nuovo anche se ormai sa cosa vuole mostrargli dato che gliel’aveva già detto e lui stesso lo aveva già visto, in quello studio di tatuaggi. < Attenta a chi reputi famiglia. Figurati per la cena, quando vuoi. Fai buon rientro!> e così la congeda, alzandosi dopo che se ne sarà andata per chiudere la porta di casa e tornare alla sua cena che finirà. Pulirà i piatti e passerà un'altra notte insonne con quegli incubi. || End [Centro - Appartamento di Nobu] A conti fatti Nobu è un freno ai suoi voli pindarici, qualcosa che sempre più frequentemente riesce a tenerla con i piedi per terra. Anche dopo aver scoperto dei ragazzi non si è lanciata all'inseguimento, ma ha aspettato di avere un quadro più completo, più preciso prima di agire. Sta diventando forse più ponderata; questa volta la scusa era che la missione gliel'aveva assegnata lui, ma in realtà non è solo quello, si ferma a riflettere quel secondo in più che le consente di non avere ferite accessorie sul corpo altrui. << Forse. Ma in fondo di solito le persone vanno d'accordo perchè hanno ideali simili no? >> Sicuramente parlare con qualcuno che la pensa come te è utile, anche se il confronto con qualcosa di opposto è intrigante e soprattutto istruttivo, uno dei motivi per cui le piace chiacchierare con il nonnino. Quel ragazzo dai capelli argentati è forse il più imponente impatto con la realtà che ha costantemente, sin dal primo incontro quando le ha chiaramente detto che nessuno l'avrebbe trascinata fuori dal suo angolino, solo lei stessa. << Passerò sempre da te promesso. >> Voleva essere qualcosa di detto con leggerezza, ma il tono di voce è uscito più serio di quanto si aspettasse. Anche su quella famiglia sembra che abbia qualcosa da ridire ma quel tasto è intoccabile, non c'è modo di cambiare i sentimenti, che nel corpicino della rossa sono sempre fin troppo impetuosi: << Al cuor non si comanda! >> Stavolta la voce è più ironica, in quella battuta che racchiude però il pensiero di quella testolina rossa fin troppo buona. Un piccolo inchino prima di congedarsi, in fondo ci ha guadagnato ben più che un pranzo: Nobu è Nobu, non uno dei tanti membri della Shinsengumi, lo ha sempre saputo, ma la conferma fa maledettamente bene. [Chakra ON][//END]