La vecchia di Kiri
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Giocata del 02/01/2023 dalle 17:06 alle 21:14 nella chat "Quartiere Povero"
[Limitare del Quartiere Povero] Il tempo è variabile il cielo è coperto di nuvole a tratti, ma quasi non importa quando si tratta del quartiere povero di Kiri. Ha dato appuntamento a Katai proprio nella zona più vicina al Bazar, perchè sa che lì ogni tanto qualcuno si azzarda a piazzare una bancarella per svendere roba di seconda mano ai poveri o barattare il più delle volte. Ha girato quel quartiere per mesi per affinare le sue tecniche di cura e in qualche modo, facendo del bene ha imparato a donarne e trovare il modo di farsi conoscere. Per questo oggi i capelli sono lasciati liberi di accarezzarle la schiena, con quei classici fiocchetti uno per lato a forma di farfalla, e al collo le cuffie grandi e blu che erano come una seconda pelle quando veniva in queste zone. Indossa una felpa larga, nera con sopra stampati dei kanji bianchi, dei leggins neri sulle gambe, gli anfibi ai piedi alti fino al polpaccio. E' un total black praticamente e sicuramente niente di attillato addosso, un anno fa non si poteva vederla in altri abiti se non quelli che ha indosso ora, certo che le cose cambiano rapidamente. Al braccio sinistro c'è anche una specie di fascia bianca con su scritto il kanji di dottore, che in qualche modo la dovrebbe rendere riconoscibile, almeno a chi ha usufruito delle sue manine prima di oggi. Sulle spalle porta il solito zainetto nero, con cellulare e chiavi di casa, oltre che il Kit OMM che torna sempre utile in questo distretto dimenticato da dio. E' lì che dondola tra tacco e punta, gli occhi blu alla ricerca dell'amico che ancora non sembra essere sopraggiunto. [Chakra ON] Il giorno di Sole volge al termine. L'astro si adagia verso l'orizzonte, disegnando la consueta parabola quotidiana da oriente ad occidente. Poche , timide nubi provano a tinteggiare la volta oramai dipinta d'arancio e viola e rosso, in un tramonto infuocato che ricorda a quel popolo come persino il giorno più duro possa terminare. La tristezza dilaga. La povertà fa da padrona. Tra gli argini artificiali del Fiume, la vita del Quartiere Povero di Kiri prosegue, incessante, ineluttabile. Sfila a passi lesti, ma precisi, in quel dedalo di bandoni , rottami e calcinacci. E' diretto verso l'area che delimita l'isolato dal Mercato dell'Acqua, ma è ben attento a sondare le profondità dei vicoli, i tortuosi sentieri che scivolano dietro gli angoli più bui, dove le ombre si assiepano, dove gli ultimi fiochi raggi dell'astro infuocato confondono le forme, smussano gli angoli, diluiscono le anime. C'è un'Ombra, però, più viva delle altre. E' vestita, persino, di abiti umili e sciatti, privi di ogni fronzolo, se non fosse per il decoro posto dietro la maglia nera che indossa: un ventaglio rosso e bianco, tra le scapole, grande abbastanza da essere visto da chiunque, piccolo a sufficienza per non occupare l'intera area posteriore dell'indumento. Dei pantaloni neri, ampi e comodi, strusciano tra loro ad ogni falcata, stretti alle caviglie da giri di bende candide che suggellano il passo alla carne, le movenze alla stoffa. Le medesime fasciature fuoriescono dall'orlo delle maniche lunghe, avvinghiandosi sino alle nocche delle dita, proteggendo la pelle pallida ed esaltando il netto contrasto tra chiaro e scuro che si rincorre sulla figura di quell'Ombra. Ai piedi porta dei calzari ninja dalle tinte fosche, impolverati e sporchi di qualche chiazza di fango - segno indelebile di una deviazione dal percorso più comune, in favore, probabilmente di un'esplorazione di troppo. Forse proprio lì, in quello stesso quartiere. Dietro la cintola, all'altezza della natica destra, è legata una sacca portaoggetti, contenente tutto il suo scarno armamentario: due tonici per il recupero del chakra, un tonico curativo, due fuuda nei quali sono sigillati, rispettivamente, due tronchetti per la tecnica della sostituzione ed un kunai, uno solamente, in barba a quanto Akainu gli ha consigliato di fare. Sta cercando Shizuka, che dovrebbe essere lì, da qualche parte, ma a differenza dell'ultima volta, la sta cercando mentre esercita un fine controllo sul proprio sistema circolatorio, una sapiente amministrazione di energie che si mescolano tra loro per dar vita all'unicum psicofisico denominato: chakra. E ribolle, quest'ultimo, come torrente di fuoco, tra i tessuti dell'organismo, rinvigorendo le membra, come un balsamo per mente e corpo. < Shizuka ! > Esclama, infine, mentre nota quella sagoma dal crine rosso, poco più avanti, oltre la tettoia di un emporio dismesso. < Ti aiuterò , ma devi dirmi di più. > Per poter essere efficace ed utile, s'intende. [Chakra On|60/60][Equip: kunai x1|fuuda con tronchetto x2|tonico curativo x1|tonico chakra x2] [Quartiere Povero - Vicoli] Mentre quegli occhi blu si deconcentrano sul degrado circostante invece che nel cercare la figura dell'Uchiha, viene richiamata dalla voce altrui. Si gira, rapidamente, osservandolodall'alto in basso e la prima cosa che le viene da dire è: << Che cavolo mangiate tu e Shiroichi scusa? >> E' chiaro che lei quel dettaglio lo abbia notato, con gli anfibi erano quasi alti uguali e ora lui ha almeno cinque centimetri in più! Perchè i ragazzi crescono dopo le ragazze? Lei a quindici anni era già la nana patoffa che è ora e non ha messo molti centimetri! Fa ridere però che nè l'uno nè l'altra si siano minimamente salutati. << Devo trovare una signora anziana di nome Ojima. Non ho una descrizione fisica da darti, però so che non si nasconde, quindi dobbiamo trovare qualcuno che ci indichi dove trovarla. >> Insomma quelle informazioni non ricorda se le ha dette a Shiroichi, forse no, non ha usato nomi, non ha specificato chi fossero quei ragazzini nelle fogne. Perchè non riesce a fidarsi delle istituzioni in alcun modo riguardo a questa faccenda? Forse l'atteggiamento oppositivo dei ragazzi l'ha messa in allarme, come il fatto che abbiano vissuto un anno sotto terra. << Noi la cerchiamo perchè abbiamo notizie su un suo conoscente, che si chiama Hidetora. Ma è un argomento delicato e quindi vorremmo parlarle di persona. >> Insomma quello è il succo, lo sa che non basterà mai quell'infarinatura, oltre al fatto che dovrà chiedergli di tenere quelle notizie per sè, senza riferirle all'altro spilungone. << Se hai altre domande meglio che tu lo faccia durante il tragitto, così intanto incrociamo qualcuno. >> Non sono in missione ma il tono della rossa è estremamente serio, forse anche maggiormente che in altri momenti. Il passo verrebbe ridiretto comunque nei vicoli tetri del quartiere povero, pronti per andare a caccia di una gentile vecchina. [Chakra ON] Lei gli ha detto poco e niente. Le informazioni in suo possesso sono scarse. Non ha idea di come sia fatto questo qualcuno che devono cercare, tantomeno da dove partire. Che anche lei sia stata vittima di un'apparizione del Fantasma ? E' da escludere o glielo avrebbe detto chiaramente. Il messaggio ricevuto sul ninjaphone è stato quantomai ambiguo, perlopiù vago e decisamente povero di dettagli. < ... > Ammutolisce di fronte alla sua prima affermazione, che in realtà è una domanda, nonostante questa suoni molto più retorica di quanto non si aspetti. < Eh ?! > Mugugna, onomatopeico, di fronte ad un'espressione interrogativa, lui ne esce un'altra, altrettanto dubbiosa. < Oh, beh, ecco..> Ramen. Verrebbe da rispondere. O spinaci, come Ninjapeye , ma lei non è di certo filiforme come l'Olivia in questione, ed ecco perché non si azzarda ad andare oltre. Preferisce non vederla di nuovo nei suoi 'panni oscuri' sebbene... < Sai, avrei voluto che me lo dicessi. > Di cosa ? Lo omette. < Quando ti trasformi in quel coso di ombre e sangue nero, non ti riconosco più. > Tutto chiaro, ora. O quasi. < D'accordo, ma..> Solleva un dubbio, immediatamente, proprio dopo aver imboccato la strada assieme all'altra. <..non sarebbe meglio confondersi tra la gente ? > Abbozza, interrogativo. E quel suo tono serio, sul finale, non pare di certo un invito, tantomeno una proposta, quanto più un imperativo al quale dar ascolto senza batere ciglio. E mentre si avvia le mani rimangono fuori dalle tasche, ciondolando ai lati del corpo. < ..si voglio dire, una Trasformazione, per esempio. > Propone, senza andare ad osservarla, ma rimanendo concentrato sull'area circostante, alla ricerca di volti anonimi e di una vecchia: Ojima. < Vuoi chiedere a qualcuno ? Grande o piccolo ? > Incalza, cercando dettagli di quella 'missione'. [Chakra On|60/60] [Quartiere Povero - Vicoli] La domanda di lei ottiene uno sguardo confuso, e una omissione di risposta. Insomma, si tengano pure i loro segreti per diventare più alti! Maledettissimi ragazzini di quindici anni! Piuttosto riceve una domanda che stavolta coglie lei impreparata. Su quel faccino tondeggiante si forma uno sguardo confuso, quasi un punto di domanda che spunta dal nasino. Dicessi cosa? Quei due sono talmente fuori dagli schemi della normale socialità che per quanto le loro frasi risultino ambigue non se ne accorgono minimamente. Il tutto però si chiarisce con la frase successiva, che porta uno sguardo abbattuto, quasi dispiaciuto. << E' solo sangue, le ombre le usa Shiro. >> Anche lei non gli da propriamente una risposta. << Do per scontato che la gente sappia cosa siano i Kokketsu, dato che in molti ci etichettano come demoni. >> Insomma, quella famosa voglia di redenzione, di cambiare il punto di vista del mondo nei confronti del proprio Clan deriva da lì. << Ti faccio paura? >> Non sarebbe la prima volta nè l'ultima probabilmente, ha spaventato dei bulletti per strada, ha spaventato Akainu in qualche modo. Eppure a Yasuhiko piaceva quella forma, anche se a dire il vero non era ammantata da sangue all'inizio... Alla proposta altrui muove il capino di lato, confusa nuovamente mentre i passi dei ragazzi si sono già avvicendati: << Perchè mai? Ho passato molto tempo a curare la gente qui, molti mi conoscono. E poi non stiamo facendo del male, non eri tu che volevi far vedere a tutti quanto bene possono fare gli Uchiha? >> Perchè nascondersi dietro a una forma che non gli appartiene? Sono lì per aiutare non per fare del male, tutti devono sapere chi siano per portare le informazioni alle giuste orecchie. << Voglio spargere la voce, adulti, bambini non ha importanza, basta che ricordino bene le cose. >> Insomma poco importa basta che il messaggio arrivi. Gli occhi blu si guardano intorno, vicolo dopo vicolo si sposta in direzione delle strade che conosce meglio, quella dove si è calata nelle fogne con il fidanzato e la Sabaku. Girato un angolo tuttavia dovrebbe udire il pianto di qualcuno, dirigendosi verso di esso dovrebbe trovare un bambino di circa dieci anni a terra con un ginocchio sbucciato. Ci mette pochissimo ad avvicinarsi, un enorme sorriso le si stampa sulla faccia. << Hey! Sono un dottore, mi chiamo Shizuka. Vuoi vedere che faccio sparire il male? >> Si piega con le ginocchia per raggiungere il ragazzino che per il momento smette di piangere, guardandola con enorme sospetto, mentre armeggia con lo zainetto per tirare fuori il kit. [Chakra ON] [Vicoli] Le mani continuano a ciondolare fuori dalle tasche, così la chioma corvina, ritta sul capo, che ondeggia ed oscilla, spettinata e ribelle, coronando l'espressione grigia e atona, che si rinforza e colora, di tanto in tanto, di quell'umana sorpresa , tale da renderlo quantomeno più comprensibile, se non altro più vicino a qualunque schema sociale tipico di una reazione mimica. < ... > Silenzioso, ancora e ancora. Un mutismo ostinato , che riempie i loro passi, scandisce il battito dei loro cuori, accompagna gli sguardi in lungo ed in largo. Lui, più che una vecchia, sta cercando un Fantasma, ma questo Shizuka non lo sa, questo non potrebbe mai saperlo, dal momento che il luogo in cui andare a parare è più o meno lo stesso. < Sangue e ombre. > Ripete, quasi trasognato, in un filo di voce, che è come un sussurro. < Lo Sharingan ha il colore del sangue. > Riflette, sbattendo le ciglia un paio di volte appena. < Ma c'è anche il nero delle ombre. > Continua, a voce alta abbastanza perché lei riesca ad udirlo, na bassa a sufficienza per non permettere ad orecchie estranee di cogliere gli stralci di quel discorso. < Ma è il Fuoco il mio elemento naturale. > Rivela, quel che, forse, già l'altra potrebbe sapere. < Io non conosco i clan di Kagegakure, se non fosse per quel che ho ascoltato direttamente da voi. > (Attualità Lv.1) < Non mi fa paura quel che non comprendo. > Ammette, in risposta alla domanda altrui. < Mi incuriosisce. > Replica, sincero, quasi fosse la cosa più naturale del mondo, la più fisiologica, quella che dovrebbe essere naturale abbastanza da potersi considerare quasi fisiologica. < Perché potrebbero non fidarsi di noi..> Instilla il seme del dubbio, proprio come è cresciuto in lui. < Se i ninja non fossero ben visti , qui ? > Domanda, ponendo l'accento su quel luogo, perché , altrove, per lui è scontato, non possono essere malvisti. < ... > E dinanzi all'atto caritatevole del medico rimane muto, in silenzio. Lo sguardo che si alterna tra il fare della kunoichi e la ferita aperta sul ginocchio del bambino ; infine sul volto di quest'ultimo, interrogativo. < Potrai correre di nuovo, vedrai. > Promette al fanciullo, senza alcun sorriso, però. E' serio, convinto, proprio come se stesse profetizzando qualcosa di estremamente importante. < Shizuka, hai due auricolari ? > Domanda, quasi fossero in missione. < Vorrei controllare dall'alto, ma tenendoci in contatto. > Suggerisce, propone. [Chakra On| 60/60] [Quartiere Povero - Vicoli] E' incredibile come i silenzi di Katai stiano diventando sonori nella mente della ragazza. Ci sta passando abbastanza tempo da comprendere che quelle pause che si prende sono per elaborare i concetti, per tirare fuori il proprio ideale o pensiero da una scatola nascosta in qualche strano meandro della mente del quindicenne. E' criptico a modo suo, ripete parole silenziosamente, associandole a loro, a se stesso, cosa che la fa sorridere: << Siamo fatti per stare insieme allora? E' questo che cerchi di dire? >> Ovviamente si riferisce al gruppetto del compleanno, non certo a loro due, ma questo ormai tra loro è dato per assodato no? A meno che Unshippable Katai non cambi idea a casaccio! L'elemento di lui era già noto alla rossa, per quel famoso discorso della pioggia, però quello su cui si concentra è la risposta che riceve. Non ha paura di lei, ne è incuriosito, anche se in qualche modo come da lui stesso ammesso, la trova diversa. << Se è un modo carino per dirmi che vuoi conoscermi meglio basta chiedere! >> Le mani vengono portate dietro la schiena, voltandosi verso di lui, facendo qualche passo all'indietro e rifilandogli un sorrisone, con quel tono ironico che accompagna l'affermazione di pocanzi. Il dubbio che si instilla nella mente del corvino è più che lecito, e la cosa la trova di nuovo sorpresa. Rallenta il passo, si accosta a lui, allungandosi un poco verso il suo orecchio: << Nei quartierei poveri, nessuno si fida mai di nessuno! Ci ho messo parecchio tempo per farmi accettare! >> Già, è proprio quello il vero problema di quel posto, che la gente è titubante, ha paura che ci sia sempre qualcosa di negativo dietro alle offerte caritatevoli, ai gesti gentili senza chiedere nulla in cambio. E proprio di questo si tratta con quel ragazzino, che viene rapidamente bendato dalle mani esperte della dottoressa dopo aver disinfettato la ferita ed averci soffiato sopra. << Sta attento mi raccomando! >> Quel capino si muove in alto e in basso come a dare il proprio assenso pacificamente. << Potresti dire ai tuoi amici che la dottoressa Shizuka Kokketsu cerca la signora Ojima? >> Non sa se otterrà risposta, ma in ogni caso almeno il primo passo è stato compiuto. E' poi l'Uchiha ad attirare la sua attenzione, e prima di rimettere via il kit andrebbe a rovistare nello zainetto trovandoci per caso due auricolari. << Hai già perso quello che ti ho dato in missione? >> Domanda retorica mentre offre uno di quegli strumenti al moro e si infila l'altro nell'orecchio destro, andando a scoprire il padiglione con i due orecchini a farfalla sui lobi. << Se hai problemi chiama. >> Non dovrebbe averne, soprattutto sui tetti, però non si sa mai. Riprenderebbe il cammino dunque, andando in direzione del negozio che una volta le era toccato difendere e poi riparare dai danni causati per eliminare i ladri, magari lì troverà qualche adulto o anziano a cui rivolgere le sue preghiere. [Chakra ON] < Nh ? > Mugugna, schiantando un singhiozzo delle corde vocali contro la dentatura giunta, proprio dietro le labbra unite. Lì il singulto si smorza, lì muore e si spegne, ma non senza aver manifestato la sua perplessità. La reazione di sorpresa che dipinge il volto, colorando verso l'alto le sopracciglia nere, quasi stessero cercando di raggiungere la cima della fronte, altrimenti pallida e limpida. Ora una piccola ruga è disegnata su di essa, in una crepa dell'epidermide, che si allunga fin dove può. < Cerco di dire che i miei occhi vi vedono insieme. > Ribatte, lapidario e diretto, forte di quella teoria tutta sua, basata semplicemente sulla differenza cromatica delle abilità dei due compagni di avventure. < Eh ?! > L'ennesima espressione sorpresa, che rinforza l'arco delle sopracciglia e ne evidenzia la forma, la posizione, il ruolo mimico che adottano, proprio in concomitanza con quella successiva domanda, meno ambigua della prima, piuttosto esplicita. O forse semplicemente innocente e limpida come lui la intende e traduce ? < Lasciati guardare meglio..> Apostrofa, senza dare spiegazioni di sorta, piantandole gli occhi neri addosso, così profondi e bui da sembrar lucenti, proprio come schegge di ossidiana. Ma quel nero profondo cambia all'improvviso, proprio quando TENTA di deviare il flusso del chakra verso il suo apparato visivo, arginandone il corso impetuoso nel sistema circolatorio e finendo per dirottarlo tra muscoli, ossa, nervi, tessuti che compongono il suo sistema ottico. Lì l'energia psicofisica dovrebbe reagire con i geni insiti in ogni sua cellula, innescando una reazione genetica che porterebbe il fenotipo dei suoi occhi a cambiare, mutare, in un battito di ciglia più lungo degli altri. Sharingan. o almeno ci prova. E quando lei si avvicina per sussurrargli all'orecchio, lui andrebbe a girare la testa di qualche grado appena, a torcere il collo, così che lo sguardo di brace finisca dritto sul volto altrui, tanto vicino da poter contare le lacrime nere appese al suo Sharingan. < L'ho lasciato a casa. > Taglia corto, sulla storia dell'auricolare, lui che, veramente incapace di profondersi in avventure informatiche (Informatica Lv.0) non vede di buon occhio quella tecnologia, che però risulta utile, soprattutto ora, che l'altra riprende il passo e lui esita, qualche istante, prima di alzare il naso all'insù, cercando le stelle e la Luna, tra quei caseggiati fitti che asfissiano l'anima.[Chakra 60-2/60][Attivazione Doujutsu Lv.2 - 2/4] [Quartiere Povero - Vicoli] Solo lei ci ha visto dietro un senso mistico fra ombre e sangue e lo sharingan composto da entrambi? A quanto pare sì, dato che l'Uchiha pare non aver colto il riferimento e cerca di chiarire una domanda ambigua con un'affermazione lapidaria già fatta in presenza dei due diretti interessati. Questa volta però l'assenza del Nara le consente di avere una reazione un po' meno difensiva, ma quanto mai confusa: << Beh mi sa che a sto giro vedi male. Io e Shiro siamo amici. non siamo innamorati l'uno dell'altra! >> Mettiamo in chiaro questa cosa, in fondo deve esserci del sentimento di un certo tipo per formare una coppia non basta che due siano carini insieme per diventarlo. << Se conoscessi meglio Kan cambieresti idea. >> Lei è veramente molto convinta di quella cosa, di chi sia veramente la sua anima gemella, pensiero che si contrappone all'idea del quindicenne a quanto pare. Le frasi che i due si rivolgono tendono a stupire l'altro interlocutore evidentemente, per quanto nella testa di ognuino siano così semplici e chiare. L'ironia messa in gioco da lei viene presa sul serio, con il risultato che quelle pozze nere si mettono a fissarla. Un brivido le percorre la schiena, purtroppo non riesce a fare a meno di sovrapporre l'immagine di Yasuhiko a quella di Katai ogni volta che la guarda con tutta quell'intensità standosene zitto. Osserva quel cambiamento fisico in lui, quell'occhio diventare rosso, dandogli un potere che conosce veramente poco in termini pratici ma che ha visto sul viso di qualcuno già parecchie volte. Quando la rossa si avvicina al moro per sussurrargli all'orecchio, appena finito il discorso lui ruota il capo in direzione della feminea figura, così che si trovino praticamente a pochi centimetri di distanza i volti. Si giustifica, mentre gli occhi blu si concentrano negli scarlati, cogliendone i due tomoe. << I tuoi occhi sono più forti eh? >> Gliel'ha spiegato Akainu il senso di quelle virgole nere, ora Katai è a un passo da Noumu. Per fortuna che quel pianto la distrae, riportandola al presente e non al passato. Si occupa del ragazzino, lo sistema e procede. Una volta arrivata in prossimità di quel negozietto cercherebbe di fermare alcuni passanti, domandando riguardo alla signora Ojima, riferendo di avere notizie su un suo conoscente e nominando più volte Hidetora. In fondo lo sa, i quartieri poveri sono pieni di orecchie e occhi indiscreti, se vuoi far girare una notizia lo farà rapidamente. [Chakra ON] Quel che manca di sapere la Kokketsu, però, è che lo Sharingan vede fotogramma per fotogramma. La realtà in un caleidoscopio di eventi. Una sorta di precognizione millimetrica, uno spiraglio sul futuro. Ecco, lui, cosa vede, ma questo manca di dirglielo, di spiegarglielo a modo suo, limitandosi ad incavare il collo tra le spalle, alzando e abbassando quest'ultime, in un moto ascendente e discendente, che le vede stirare la maglia nera, appiccicandola su quel corpo slanciato e longilineo, che si forma in un metro e sessanta - e qualcosa - cambiato tanto con l'età quanto con il duro allenamento. < Io vedo oltre il presente..> Tradisce, in parte, andando a confidare una sensazione provata ogni volta che lo Sharingan infiamma il suo sguardo. Ed ora, forte di quegli occhi, può osservare le sue intenzioni, codificare i suoi impulsi nervosi, un attimo prima che si propaghino nel corpo. Può quasi anticiparla, se non fosse che si muove ad una velocità tale da non permettergli di afferrarla in nessun caso. E? come il vento che sfugge tra le dita. Lui, invece, non pare intenzionato a stringere presa alcuna. Le labbra sono ferme, ora, giunte, sigillate in una linea rosea che solca il volto, poco al di sopra del mento aguzzo. Ed il piglio è fermo, pacato, coronato dalla chioma corvina e acceso da quello sguardo di sangue e fuoco e pece. < E' la stessa cosa che ha detto Shiroichi. > Rivela, dinanzi a quell'ultima domanda, mentre ora il chakra viene convogliato nelle piante dei piedi, estratto ed espulso attraverso gli tsubo ivi presenti, CERCANDO di formare una patina collosa ed invisibile, tale da permettergli di vincere la gravità e le leggi della Fisica. Così, infine, andrebbe a piegare le ginocchia, entrambe, all'unisono, flettendo il busto in avanti, accovacciandosi prima di esprimere tutta la forza e la velocità del suo salto, diretto verso una tettoia sopraelevata, non molto distante dalla testa di Shizuka, in effetti. E poi più su, un altro balzo, ancora.Le braccia lasciate oscillare oltre la schiena, per bilanciare il movimento, per guidare l'equilibrio. E si dirige ancora più in alto, gettando un'occhiata, di tanto in tanto, sotto di lui, dove il medico continua a camminare. [Chakra 58-1/60][Sharingan Lv.II On ][Rilascio del Chakra Avanzato][Salto 1/4 + Movimento 1/4] [Quartiere Povero - Vicoli] Il testino si inclina di lato a quell'affermazione fatta dal moro, una sorta di preveggenza quasi, come se quegli occhi gli consentissero di diventare qualcosa di oltre l'umano, in contatto con il futuro. Lei resta confusa, non comprende, non è una spiegazione ma sembra che in qualche modo stando a contatto con l'altro possa apprendere di più. Se quel mostro avesse potuto prevedere i loro attacchi e le loro mosse, non avrebbero vinto. O forse era forte proprio per quella ragione? In fondo ha evitato parzialmente la sua gogna. La tesolina rossa viene scossa, mentre porta avanti le sue ricerche, visive, e principalmente verbali. Perchè quella donna non si sta nascondendo come i due ragazzini nelle fogne e forse la sorellina sta davvero con lei. Giusto! La mano andrebbe a toccare delicatamente l'auricolare, cercando di mettersi in comunicazione con colui che solca i tetti: << Hey begli occhi >> Che cosa sono? Nomi in codice? << Potrebbe interessarci trovare una bambina dai capelli neri e gli occhi viola. Circa sette o otto anni. >> Se veramente Zetsu l'ha lasciata con la signora Ojima, forse almeno lei non avrà più necessità di nascondersi. Nel frattempo lei dopo aver fatto domande e dato risposte in maniera codiale, continuerebbe il suo incedere in direzione di un parco giochi disastrato, dove una volta avrebbe voluto allestire un ospedale da campo. Forse lì potrà davvero trovare la bimba in questione? Non si sa se quella ragazzina sarebbe in grado o meno di divertirsi con i coetanei, soprattutto se il fratello ha già deciso di abbandonare Kagegakure per la vecchia Kiri. [Chakra ON] Tump. Il suono di una lamiera che si piega e riecheggia nel silenzio del vicolo. Tump. Tump. L'atterraggio di un paio di calzari ninja su una grondaia spiovente, malmessa, cigolante. Perde appena l'equilibrio, quando questa si piega e quasi non viene divelta dai cardini che la ancorano alla parete di mattoni e calcinacci. La mano destra si allunga, d'istinto, verso l'alto, andando a CERCARE di afferrare una tubatura sporgente, che cola acqua , ma abbastanza solida - almeno in apparenza - da poter garantire un appiglio sicuro, a protezione da una rovinosa caduta di diversi metri, verso il basso. < Fiuuh. > Fischia, nell'auricolare, mentre il metallico pigolio della grondaia ciondolante riempie l'angusto corridoio di mattoni, vetro e ferro, sollevando lo sguardo di qualcuno verso le stelle. Quest'ultime, però, si velano, coperte da nuvoloni di pioggia, carichi d'acqua e pronti a riversare sul Mondo il loro contenuto. Un lampo illumina gli ultimi raggi del Sole morente, ad occidente. Un tuono fragoroso segue poco dopo. < Sto bene. > Rassicura, all'auricolare, che ha maldestramente assicurato all'orecchio destro, scansando la chioma corvina, che ora ciondola nel vuoto, ma non prima che riesca ad issarsi sulla tubatura, proprio come nel Bosco Oscuro, ma questa volta la natura è aliena, estranea. Ora domina il metallo. < D'accordo. E tu, se vedi un tizio senza un braccio ed un occhio bendato, tienimi informato. > Un colpo di reni, una spinta d'ambedue i piedi, le ginocchia si flettono ed estendono contemporaneamente, in una contrazione simultanea e veloce, più veloce che potente, in realtà. Così TENTA di guadagnare la cima del palazzo che ha di fronte, andando a poggiare per primi i calzari, imbibiti di chakra, tali da renderli adesivi alla facciata della struttura. < Cosa ti fa credere che i miei occhi siano più forti, ora ? > Domanda, in un tranello che, a conti fatti, è più un doppio studio non randomizzato e senza cieco. Vuole sapere cosa ha appreso lei sullo Sharingan, forse qualcosa che non gli ha detto ? Dubita. Ma Shiroichi ha avuto la stessa intuizione. Cosa che, invece, lui non ha saputo spiegare. Cosa sanno quei due che lui non sa ? [Chakra 57-1/60][Sharingan Lv. II On][Rilascio del Chakra Avanzato] [Quartiere Povero - Vicoli] Sente quel sospiro nell'orecchio prima di altro, proprio mentre sta parlando con un passante quindi non può esattamente preoccuparsi istantaneamente della salute altrui. Tanto che quell'assicurazione arriva poco dopo. << Cerca di non ammazzarti, gli edifici sono fatiscenti, una volta me ne è crollato uno sotto i piedi.. >> Già quella notte, quella dannata notte ha pure rischiato di cadere a terra causa cedimento di uno dei vari edifici, che ovviamente non è mai stato riparato. Continua il suo muoversi in quei vicoli, dove ogni tanto incrocia uno sguardo e ci scambierebbe due parole, sempre chiedendo della vecchia Ojima, sempre dicendo che ha informazioni riguardo a una di lei conoscenza. Poi le viene in mente della bambina e riceve una risposta che non si aspettava proprio. << Stai cercando qualcuno anche tu? >> Domanda stupida, è evidente dalla descrizione ricevuta, eppure quegli occhi azzurri si muovono verso l'alto, accorgendosi che il tempo è drasticamente andanto a imbruttire, fino a far scendere delle gocce di pioggia. << Dannazione piove... >> Si lamenta, ben consapevole che la popolazione sparirà dallae strade e si rifugerà in dei piccoli anfratti se possibile, riducendo le sue possibilità di trovare l'anziana. Ora quegli occhi hanno aumentato i target da inseguire, oltre al fatto che ora che arriva al parchetto la maggior parte dei bimbi è fuggita proprio per la tempesta. << Non te l'ho detto? Hai due Tomoe ora, secondo Akainu più virgolette nere significa più potere per un Uchiha. Il massimo pare sia tre. >> Lo informa su quelle notizie ricevute dal suo stesso familiare, anche se ricordava di avergli già detto quella cosa. Intanto quelle terribili e fredde gocce di pioggia iniziano a tediarla fin troppo, oltre che bagnarla come un pulcino. << Che schifo odio la pioggia...Non troveremo più nessuno fra poco con questa tempesta. >> Si lamenta con il compagno di ronda, purtroppo il meteo non è dalla loro, spera quanto meno di essere riuscita a spargere la voce o ad aver ottenuto informazioni sufficienti per tornare. [Chakra ON] La pioggia inizia a martellare il Mondo. Ticchettio dopo ticchettio, goccia dopo goccia, il temporale incombe. I tuoni, dapprima lontani, si fanno via via più vicini e una frana d'acqua, presto, inizia a riversarsi sul Villaggio delle Ombre. Le stelle scompaiono, dietro quella cortina scura e fitta che s'assiepa sulle loro teste, nascondendo la luce siderale del satellite argenteo, dietro una muraglia umida. Una patina grigia ed uggiosa vela l'orizzonte ed i tetti di Kiri si fanno più scivolosi. L'acqua prende a scorrere dall'alto delle grondaie fin giù, sul terreno desolato e polveroso. Rivoli cadono dalle tettoie, rigano le facciate, bagnano le imposte , tutto mentre folgori luminose squarciano il cielo. Non desiste, però, dal suo proposito, anzi, pare intenzionato a protrarre la propria ricerca ancora e ancora. Ora che la tempesta è su di loro, il Corvo bianco potrebbe nascondersi ancor più o librarsi in volo per dirigersi altrove. Ed è proprio in quel crogiolo di luci abbaglianti, mentre i lampioni tremolano e le illuminazioni d'interni sfarfallano, che finisce per balzare ancora, più in alto, fuori dall'angusta maglia di cemento e lamiera e bandone e metallo. < Anf. Anf. > Ansima, sulla cima del palazzo, camminando lentamente verso il bordo, al di sotto del quale dovrebbe trovarsi Shizuka, se il suo senso dell'orientamento non l'ha tradito. ( SOpravvivenza Lv.0) Ed è proprio così che si ritrova da solo, isolato, connesso all'altra solo tramite l'auricolare. < Ti ho perso. > Borbotta, a voce bassa, in tono piatto. < ?!? > Solleva le sopracciglia, all'udire quella risposta, attraverso l'auricolare. Il solo sentir nominare gli Uchiha, ancora una volta, provoca qualcosa di inaspettato - non poi così troppo. La vista si offusca, si riempie di luccichii e diviene opaca, ma nulla a che vedere con la pioggia. Le tempie martellano e lo costringono, in una fitta di dolore, a chinare il capo, flettere il busto, mentre tutt'attorno scorrono immagini d'arazzi Nara pendenti dagli edifici, una popolazione di Uchiha schiavizzata, un Akainu in catene e ...una vecchia, infine. < Arggh. > Rantola, di dolore, mentre tenta di riprendere il controllo della propria mente, portando ambedue le mani alla testa, afferrando le stesse. < Le..visioni..> Gracchia, nell'auricolare. E non riesce a fornire risposta, non riesce a comprendere a pieno la portata di quell'affermazione. [Chakra 56-1/60][Sharingan Lv.2 On][Rilascio del Chakra Avanzato] [Quartiere Povero - Vicoli] Quella pioggia è fastidiosa, la indispone non poco e quel borbottare con l'altro non fa altro che accentuare questo dettaglio della rossa. In risposta però riceve solamente un'affermazione scarsa, in fondo era lui che doveva tenere d'occhio lei no? Gli occhi azzurri rotolano verso il cielo mentre andrebbe a concentrarsi verso l'alto in particolare, alla ricerca del flusso di Chakra altrui. Lei non stava correndo e il moro non dovrebbe essere troppo distante, con quel poco di attenzione in più dovrebbe coprire un centinaio di metri di diametro attorno a se. Però nel frattempo accade altro, lo sente lamentarsi, soffrire per quelle visioni che ha visto tediare anche Shiroichi. Non sapeva che accadessero ancora, non sa cosa le scateni. Se fosse riuscita grazie alla sua percezione della presenza a rintracciare il corpo dell'amico, avrebbe convogliato il Chakra verso le leve inferiori, fino ad arrivare proprio al piede e ivi creare una sorta di patina, che dovrebbe consentirle di camminare senza problemi anche su superfici liquide e in verticale. Se fosse riuscita in questa sua duplice impresa, si sarebbe ridiretta in direzione di quel flusso di Chakra percepito sui tetti, ad una velocità degna di un razzo. Non ci penserebbe nemmeno lei a saltare, preferisce semplicemente appoggiare un piede dopo l'altro sul muro dell'edificio sul quale dovrebbe trovarsi Katai. Meno male che non ha dovuto ricorrere lei alla propria sopravvivenza, altrimenti si sarebbero ritrovati l'anno del mai. Se fosse riuscita a rintracciarlo in quel raggio di cinquanta metri e fosse riuscita a raggiungerlo ci si sarebbe praticamente lanciata accanto, le manine della ragazza a portarsi sopra quelle di lui che cerca di riprendere il controllo di sè. << Katai! Katai! Che succede? >> Sembra stare parecchio male, non ricordava che fossero così violente quelle visioni. [Chakra ON][1/4 percezione della presenza; 2/4 Rilascio del chakra avanzato, 1/4 Spostamento] La testa vortica, le tempie premono, la concentrazione sul proprio chakra viene meno. O forse no. Forse accade qualcosa di insolito e indeterminabile, almeno da lui, che ora crolla in ginocchio, preda di quelle visioni tremende, distopiche, profetiche ? Le rotule impattano sul cemento duro e ruvido del tetto, mentre i pantaloni si inzuppano d'acqua piovana, così come i capelli, che ora ciondolano dinanzi alla fronte, appesantiti dal temporale che incombe, fradici di pioggia, proprio come il resto delle vesti, che si appiccicano al corpo e ne delineano le forme. E poi accade qualcosa. Un moto di rabbia lo avviluppa, qualcosa di atavico, primordiale, insondabile, lo sguardo si spalanca e la mano destra, chiusa con tutte e cinque le dita in un pugno saldo e nervoso, viene abbattuta a terra. < K'so ! > Gracchia, come un rapace che non riesce più a volare, dibattendo quelle ali esili, coperte dalla maglia a maniche lunghe. E quando l'arto si schianta a terra, con tutta la forza nervosa della sua mente, quasi a voler colpire quegli stendardi che volano dai palazzi nelle sue visioni, viene scaricata a terra anche tutta la sua turbolenta amministrazione del chakra. L'aria è elettrizzata dal temporale, la carica statica presente sui corpi è maggiore del solito, così l'energia psicofisica si mescola all'impulso nervoso di conduzione che saetta nel corpo e ..< !! > Una scarica elettrica si diffonde a terra, materializzandosi, innocua, ma vibrante, proprio sotto le nocche delle sue dita, andando oltre le bende, oltre la carne, oltre le ossa. E sfrigola, come una saetta, sino ai bordi del palazzo, perdendosi nel vuoto. < ?! > E le visioni cessano, d'improvviso. La testa martella ancora, la pioggia cade, ma il lampo bluastro della scarica elettrica prodotta dal suo corpo è oramai inghiottito dalle ombre, di nuovo, in quella notte senza stelle, dove l'ennesimo tuono romba e si schianta contro i timpani. La voce di Shizuka si fa incredibilmente vicina, la riscopre praticamente china su di lui, ad un passo, tale da poter esternare un < Cos'era quello ? > Domanda, rivolto forse più a se stesso che all'altra, ma di certo esterrefatto. La ricerca di Ojima è finita, probabilmente, quella di Katai sull'Arte del Fulmine, invece, è appena iniziata. ( SE END) [Quartiere Povero - Vicoli] Lei non coglie quella scarica elettrica che lui riesce a generare, ci ha messo troppo tempo per arrivare su quel tetto mentre il tutto avviene e in ogni caso l'attenzione è tutta per il ragazzino, piegato a terra al quale aveva detto di stare attento e che ora sta lì, dolorante e ansimante. << KATAI! KATAI! >> Continua a chiamarlo, finchè lui non sembra prendere coscienza di se stesso e chiedere qualcosa. Ci mette mezzo secondo per passare dallo spavento alla rabbia, con quel visino che si gonfia a livello delle guance. E' bagnata fradicia e lui è dolorante e a terra in ginocchio e fa una domanda del genere? << Non so quello cosa sia! Ma chissene frega. >> Si insomma per lei non è importante al momento, qualsiasi cosa fosse. << Torniamo a casa! Verremmo un'altra volta. >> Stavolta sembra più un ordine che non una richiesta, la fa innervosire che quel tipo abbia le priorità tutte sotto sopra. << Ce la fai ad alzarti? >> Lo aiuterebbe a rimettersi in piedi in caso, aiutandolo a sostenerersi anche se la forza della nanerottola è veramente poca. Non si sa se siano riusciti nella loro impresa, non sa nemmeno se è riuscita ad attirare l'attenzione dell'anziana, così che la prossima volta sia lei a farsi trovare di sua sponte. << Voi due mi farete impazzire prima o poi! >> Si lamenta di nuovo, riferendosi al presente e al Nara, che pretendono di fare i grandi e poi si ritrova sempre a soccorrerli in qualche modo. << Ti avevo detto di stare attento! >> Insomma, con ogni buona probabilità la strada del rientro li vedrà con una Shizuka in modalità mamma preoccupata e un Katai che si farà i fatti suoi, rimuginando su quel lampo improvviso scaturito dalle sue mani.[Chakra ON][//END]