Ormai il sole è calato oltre la linea dell'orizzonte da diverse ore e le nubi hanno preso possesso del cielo, privando la Luna del suo palcoscenico. Un leggero venticello abbassa ancor di più le temperature invernali, costringendo la maggior parte delle persone a cercar rifugio dentro casa, ma questo non sembra essere abbastanza per fermare intrepidi avventurieri come il nostro caro Uchiha. La premura per le sorti di quel settore non sembra dargli tregua. Si aggira per le vie del villaggio, nella vana speranza di carpire un segno di miglioramento... ma miglioramenti non ce ne sono. Anzi, la fortuna è che la sua passeggiata lo ha portato particolarmente lontano dal quartiere povero, considerato che il freddo lì batte come un martello su un'incudine incandescente. Nella zona più benestante il tepore delle case quasi trasuda assieme al caldo bagliore delle lanterne e delle luci. Solo il continuo rintocco delle campane di allarme spezza il silenzio. Un suono, invero, a cui ci si abitua dopo poco quando si abita a ridosso della grande muraglia. Già, perchè le chimere non conoscono pace o tregua. Ad intervalli regolari le sentinelle annunciano l'attacco da parte di qualche bestia [DONG! DONG! DONG!] ma di solito lo stato di allarme dura poco. Quanto basta alle guardie per concentrarsi sulla minaccia e sgominarla. Peccato che questa sera il rintoccar delle sentinelle sia un po' troppo frequente. Katai, passeggiando lungo il limitare del villaggio, non potrà fare a meno di notare come la calma si stia lentamente increspando e come quel grave tintinnio metallico stia accelerando gli intervalli a cui viene emesso. I popolani ancora in giro, consapevoli, cercano immediatamente rifugio al coperto, mentre alcuni anbu di ronda e i ninja più intrepidi si avviano verso il muro per comprendere l'entità del problema. E' risaputo, infatti, che gli attacchi delle chimere si siano fatti più concentrati e poderosi nell'ultimo periodo. Abbastanza da costringere i Kage a richiedere l'intervento di squadre ninja specializzate. L'unico a non aver chiesto aiuto pare essere proprio il Mizukage, che forte del suo nuovo cancello pensa di non aver nulla da temere. <Vieni dentro Shoji... non far preoccupare la nonna. Ci penseranno i ninja... spero...> Tuttavia la popolazione non sembra essere propriamente fiduciosa quanto il proprio primo cittadino. Quelle mura son già crollate una volta, no? Cosa impedisce che cadano ancora? Perchè gli altri Kage accettano di farsi aiutare, mentre Ashura no? Suna e Konoha stanno rispondendo prontamente all'emergenza. Kiri, invece... lascia che quella campana suoni con frequenza. Katai, in tutto questo, si ritroverà in una via costeggiata da abitazioni di varia natura. E' ampia una decina di metri e si estende in lunghezza a perdita d'occhio. Dopo una ventina di metri innanzi a se, tuttavia, questa strada si interseca con una gemella in maniera ortogonale, formando una croce con quattro angoli da 90°. Noterà che tanta gente si muove lungo questa strada, presumibilmente in direzione del muro. A lui basterà svoltare a destra una volta raggiunta l'intersezione, se solo vorrà seguire il rintocco delle campane e capire cosa sta effettivamente succedendo.[Iniziativa Libera | Movimento Libero]
Le campane riecheggiano nell'aria quasi con la stessa violenza con cui riecheggiano nell'animo di Katai. L'inquietudine si fa più insistente e la consapevolezza che qualcosa non sta andando come dovrebbe, si fa spazio nei suoi pensieri. Il passo accelera. Le falcate si alternano sempre con più foga, permettendogli di macinare metri e metri senza accusare segno di stanchezza alcuno. Una volta giunto all'incrocio, quindi, svolta a destra e dopo qualche decina di metri eccole: le mura. L'arte del legno e l'arte della terra si sono magistralmente unite in un concerto di perfezione e sinergia. Quelle mura spessissime e alte sembrano impenetrabili e su di esse si affannano ninja di varia caratura e abilità. <Qui presto!> Si incitano a vicenda, cercando di spostare la maggior parte del potenziale difensivo in funzione del punto più preso di mira dalle chimere. Katai potrà notare una lunga scalinata che fiancheggia le mura e gli permetterebbe di salirci su, mentre sulla sommità di questa gli shinobi si dilettano nell'esecuzione delle più disparate tecniche d'attacco. Sigilli si susseguono con foga. Palle di fuoco illuminano la notte colpendo le chimere, mentre rantoli di dolore accompagnano le urla dei ninja. Solitamente nessuno resta ferito, durante queste difese. La natura degli attacchi non è tale da impensierire il villaggio. Tuttavia alle volte capita che la situazione sfugga di mano e che le cose si complichino in maniera inaspettata. Sta sera è una di quelle sere? Lo scopriremo presto. Quello che Katai potrà sicuramente sentire è il fragore della battaglia. Le chimere si affannano sulle mura e quelle che riescono a non perire nel tragitto, sferrano colpi alla barricata nella speranza di incrinarla o sfondarla. Finchè ci saranno i maestri del legno e della roccia questo problema non sussiste... ma spesso la gente dimentica che queste creature sono delle più disparate forme e natura... e che a volte il nemico può giungere anche dall'alto. <CHIMERA ALATA DA NORD-EST!> Dalla foresta, infatti, una grossa chimera alata molto simile ad uno pterodattilo piumato è sbucata e si dirige verso il villaggio. La sua apertura alare è di circa cinque metri e il suo becco potrebbe benissimo tranciare a metà una persona. I suoi occhi rossi risplendono nel buio, mentre le prime offese alla sua volta vengon scagliate. <KATON!> I ninja lasciano momentaneamente perdere l'assalto di terra. Le prime palle di fuoco illuminano la notte come fuochi d'artificio ascendenti, ma la chimera pare essere agile abbastanza da schivarle tutte. <FERMATELA!> Ormai anche per Katai sarà chiaro che quel pericolo non è più ignorabile. Sarà libero di decidere sul da farsi... considerando che il da farsi ha parecchie sfaccettature. Può intervenire personalmente contro la chimera volante forte delle proprie abilità di ninja. Può colmare la lacuna lasciata dagli anbu e dalle sentinelle, intrattenendo gli attacchi delle chimere a terra. Può aiutare gli anbu a scortare via i civili, o può semplicemente restare a guardare quegli occhi rosso sangue brillare nella notte e farsi sempre più vicini. Faber est suae quisque fortunae, dicevano i latini. Che Katai si costruisca il proprio di destino... però con la consapevolezza che questo si intreccerà, prima o poi, con quello di chi lo circonda.[Iniziativa Libera | Movimento libero]
Una lama invisibile trafigge Katai. La consapevolezza che quelle mura potrebbero non essere abbastanza inizia a farsi largo nella sua mente, mentre stelle rosse infiammano il cielo e scompaiono dietro le nubi. Che vive vicino alle mura sa che quella è, bene o male, la quotidianità. Il combattimento per la salvezza dei confini è una costante nella vita dei cittadini, specialmente per il fronte est del villaggio delle ombre. Da un anno a questa parte, infatti, gli attacchi ai danni della barricata orientale sono aumentati considerevolmente. Sia per numero, che per intensità. Ad ogni modo adesso è di un nemico ben preciso che ci stiamo preoccupando. Quella chimera sembra essere in grado di vedere e prevedere. I Jutsu lanciatigli dagli shinobi votati all'arte del ninjutsu non sembrano essere in grado di raggiungerlo... mentre i maestri del taijutsu e del corpo a corpo fanno estrema fatica a raggiungere altezze così elevate. <ABBATTETELO!> Mentre attorno si scatena il panico, Katai cerca la sicurezza interiore e la forza per rispondere al nemico. Si sposta lateralmente, in maniera tale da non essere un bersaglio semplice al di sotto di una tettoia... dopo di che le sue energie vengono richiamate e mescolate. Esecuzione magistrale, invero, che tuttavia lo mette innanzi ad una realtà cruda, oltre che crudele. In certe situazioni non si ha il tempo per i preparativi. In certe situazioni farsi trovare impreparati può essere fatale. Ormai il rapace ha quasi superato le mura. Vi si trova direttamente sopra, mentre l'ombra della sua poderosa apertura alare incombe sui ninja a difesa della città. In poche frazioni di secondo, Katai sentirà il tempo letteralmente scivolargli di mano. La chimera alata è troppo vicina. I civili sono ancora per strada. I Ninjutser sembrano aver imparato a mirare dagli stormtrooper. Tutto va a rotoli. Non molto distante da se, alle sue ore dieci e a circa 10 metri di distanza, una signora in età avanzata è capitombolata al suolo nell'impacciato tentativo di tornare a casa... e la chimera sembra essersene accorta. La planata verso la preda è immediata. L'ombra della bestia tocca tutto ciò che sorpassa sotto di se... e macchia la mente di Katai. Può immaginarla, la scena, prima ancora che accada. Può immaginare lo scempio che di quel corpo sarà fatto nel momento in cui quella creatura ci metterà le grinfie sopra. Eppure... il tempo scorre e null'altro succede. Nessun urlo di donna. Nessun sangue innocente versato. Solo un poderoso gracchiare spezza il silenzio. [KRAAAA!KRAAAAA!] E una nuova ombra indica che le creature a sorvolare Kirigakure sono due. Tutto il mondo alza gli occhi al cielo e per un attimo lo vedono: un corvo bianco come la neve e gli occhi rossi come rubini, dall'apertura alare di sei metri e lungo altrettanto. Candido come nient'altro esista al mondo e con una tiara di perle sul capo. Letteralmente intercetta lateralmente la bestia alata spintonandola via e [BOOOM! TRRRR!] Sbattendola contro una delle palazzine. Come se ciò non bastasse, non appena sopra di essa una figura ammantata e non meglio riconoscibile si lascia cadere dal dorso del corvo bianco e durante la caduta, sempre più veloce per via dello slancio datosi, materializza uno spuntone bianco, molto simile a una punta di lancia, ma lungo quasi tre metri. A contatto con la creatura [BOOOOOM!] la trapassa da parte a parte e l'impatto con il suolo solleva un gran polverone. <E' tornato!!> La gente esulta, ma non proferisce nome alcuno. Solo quando il si diraderà, potrà notare un signore bendato e senza il braccio sinistro... ma che non sosterà lì a lungo. Senza esitare neanche un po', donerà un ultimo saluto al corvo bianco, e congedatisi ognuno prenderà la propria strada. Il primo è diretto verso il cuore del distretto a gran velocità, mentre il corvo bianco gigante sotto gli occhi di Katai e dei civili rimasti per strada, effettuerà un paio di giri sul cielo di Kiri, come a volersi sincerare che non vi siano altre minacce impellenti, per poi sparire nei cieli oltre le nuvole. Intanto, dalle mura, questa scena sembra aver aizzato nuovamente gli animi e rinsaldato la volontà di combattere. Il fragore riprende, ma con tonalità decisamente più incoraggianti.[Iniziativa Libera]
Dell'uomo ammantato ormai non resta traccia. Si è dileguato tra le vie di Kiri, dimostrando di conoscerle a menadito. Probabilmente sapeva esattamente dove andare. Allo stesso modo, anche il grande corvo bianco ormai è divenuto un tutt'uno con le nuvole, ma non ha molta importanza. Il vivo dell'azione è a terra, ora! Le sentinelle e gli Anbu infuriano da sopra le mura, generando un fuoco di repressione assai rinvigorito rispetto al precedente. Lentamente le bestie iniziano ad indietreggiare e i limiti del settore Kiriano possono cominciare a respirare un po'. Intanto Katai, dall'altro lato delle mura, cerca di capire cosa sia successo, lasciando che il fascino della creatura volante e del suo proprietario minino la sua prontezza di riflessi. Per un attimo si lascia abbagliare dalla purezza di quella creatura e dalla potenza che è stata in grado di sfoderare. Si avvicina al civile più vicino, cercando spiegazioni, ma quello che riuscirà ad ottenere sono solo informazioni frammentarie. Pare che si rivolgano a lui come Il Fantasma, associato a qualche altra parola che per via del momento concitato non è stato in grado di cogliere. Invece la creatura volante pare che sia ritenuta quasi sacra e che da quando il Fantasma vive a Kiri, è stata avvistata diverse volte. Nulla di più a riguardo... nessun nome. Nessuna informazione più veritiera di una semplice voce di corridoio. Sono apparsi e scomparsi con la rapidità di una folata di vento... ed altrettanto volatile è ciò che si sa di loro. Ad ogni modo, ormai non resta altro che mettersi al sicuro e aspettare che le guardie facciano il loro lavoro. A quanto pare la notte è ancora lunga e i morsi gelidi del freddo verranno messi a dura prova dalle vampate dei jutsu di fuoco. Cala così il sipario su Kirigakure e sui suoi protagonisti. Brevi, ma concitati momenti possono cambiare la tua vita. Anche incrociare lo sguardo con qualcuno per un istante, può stravolgerla per sempre. E tu, Katai? Resterai pietrificato anche la prossima volta? Il tuo sguardo cremisi può rallentare il tempo, si... ma non fermarlo. Dilatare i secondi non servirà a nulla, se non comprenderai cosa fare con il tempo che ti viene concesso. E' il momento di crescere. E' il momento di cambiare.[The End]