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Sulle tracce di Noumu

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con Saigo, Shizuka

19:01 Saigo:
  [Negozio del Sarto] A parte l’assenza di fiducia nei confronti di Rasetsu come investigatore esiste un altro motivo per cui non ha voluto coinvolgere gli altri compagni di team in quella precisa ricerca, lei noumu l’ha sognato, un sogno così vivido e reale da farle dubitare che fosse solo quello, immagini che insieme a quel tintinnio che continua a sentire la stanno semplicemente distruggendo come la famosa goccia d’acqua che cade nello stresso identico punto. In ultimo si aggiunge anche la chiamata con Shizuka a cui ha dato appuntamento lì, proprio davanti al negozio del sarto. Troppi dubbi e troppe ansie, aveva giurato di vivere, di riprendersi ciò che le appartiene per diritto e combattere ma sta iniziando a vacillare, forse sarà il sonno, forse l’abuso di alcool, forse lo stress ma mai come ora si è sentita stanca e desiderosa di lasciarsi battere, eppur c’è del fuoco in lei che continua ad alimentare quel minuscolo barlume di sicurezza e di decisione, chiunque abbia incontrato non vincerà. Ma questi sono pensieri che continuano a venir ricacciati infondo alla sua testa ogni volta che sfiorano la mente, lei è lì per indagare, lei aspetta solo la compagna, lei si fa strada tra le deboli luci dei lampioni mentre fissa la vetrina con i tipici cordoni gialli. La shinsengumi ha già fatto sparire tutto probabilmente ma non stavano cercando un traffico d’organi ben sì di esseri umani, se è fortunata qualcosa è rimasto, magari lui stesso vendeva parti di quei bambini, magari le comprava deve solo addentrarsi nel pantano più di quanto abbia mai fatto fin ora. I capelli sono legati in una coda alta, privi della solita naturale lucentezza risultano oggi decisamente biondi, spenti e privi di bellezza, sono persino spettinati. Indossa uno di quei maglioni oversize decisamente pesante, così spesso da chiedersi come faccia a tenerselo addosso, il colore è nero e sulla manica appare persino macchiato, scivola sulla spalla sinistra il tessuto rivelando al di sotto una maglia termica dello stesso colore. Il maglione è così lungo da servirle come abito infatti poi ci sono solo legghings neri di quelli imbottiti e belli caldi racchiusi nei soliti anfibi laccati di vernice bianca che oggi si mostrano sporchi di fango, polvere e non perfettamente legati sulla caviglia. Lei oggi è sciatta e la spiegazione di un simile fenomeno la si può trovare in quel volto più pallido ed emaciato del solito, struccato, basta scorrere fino ai suoi occhi rossi per rendersi conto delle due profonde pozze nere e gonfie come borse, non dorme decentemente ormai da troppo tempo, le sta diventando difficile persino rendersi conto dello scorrere dei giorni e delle ore. Attende mentre con la mano destra, dalla pelle segnata per i tagli che si è procurata con la carta in sede, si avvicina al nastro giallo. Gli occhi sono fissi su di essa, alla fine è andata dritta alla fonte di quel sogno, delle sue più grandi paure. [chk on]

19:08 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Finalmente c'è il sole, la pioggia ha smesso di romperle le scatole almeno per un dannatissimo giorno. Però nonostante questo il suo animo è inquieto, altalenante, preoccupata di come muoversi e come agire ora, oltre a cercare la signora Ojima e i due ragazzini, sperando che non abbiano già lasciato Kagegakure. Ha mandato messaggi a chiunque, tutti tranne Shiro, perchè boh, lui non sa quanto sia coinvolto in quel casotto e in ogni caso non era prioritario. Ha sentito di togliere un peso dai dubbi della Manami e di fare rapporto a chi gli ha dato una missione che lei ha compiuto con estrema calma, Nobu. Oltre al fatto che al momento quei due siano le persone che le trasmettono più sicurezza in assoluto, strano dato che sono della Shinsengumi... Indossa il solito cappotto nero con il cappuccio pelosetto, sotto il quale si allungano un paio di jeans aderenti alle gambe corte della giovane. Ai piedi un paio di anfibi neri alti fino al polpaccio, sulle spalle uno zainetto nero, contenente portafogli, chiavi di casa, del lavoro, strumenti per il disegno, una scatolina contenente un regalo per la ragazza e le cuffie grandi e blu che usa di tanto in tanto. Il cellulare in realtà sta nella tasca destra del giaccone, i capelli sono lasciati sciolti, con quei fermagli, uno per lato, che ricordano le ali di una farfalla. Non si riesce a vedere la collana e tanto meno gli orecchini che le adornano le orecchie in questo momento. Si sono date appuntamento davanti al negozio dove hanno svolto quella missione insieme, quella missione che ha cambiato ampiamente i loro rapporti e il loro relazionarsi. Eppure quando arriva in prossimità di quel posto riconosce la ragazza, ma la vede molto diversa dal solito, decisamente trasandata rispetto ai suoi standard, quasi scomposta: << Ciao è andata male la festa ieri? >> Si perchè lei si è autoconvinta che l'altra fosse a una festa per questo era ubriaca, carina la nostra innocente Kokketsu che non beve sakè dall'ultima volta con Kan a casa quasi un anno fa. [Chakra ON]

19:24 Saigo:
  [Negozio del Sarto] La mano esita su quel nastro quando sente le parole della ragazza. Normalmente reagirebbe velocemente, si inventerebbe una scusa direbbe qualcosa e invece ora resta a fissarla quasi inebetita per cinque secondi buoni. Non capisce quello che le viene detto, non era ad una festa ieri, oddio magari sì e lei si è imbucata ma certo non può esserne certa. Come faccia poi a saperlo Shizuka? Ah. I suoi pensieri confusi arrivano a quel messaggio mandato da ubriaca, quanto le piacerebbe essere sempre piacevolmente stonata dall’alcool e vivere con quella tranquillità e allegria. Abbassa lo sguardo e lo distoglie dalla Kokketsu tornando ad osservare l’ingresso <entriamo> non risponde, non saprebbe nemmeno cosa dire, come spiegarsi è troppo stanca anche solo per provare a fingere. Stanca e stressata, così nervosa che è già miracoloso che non le abbia urlato dietro per averla fatta aspettare per ben due minuti davanti a quel posto. Con quelle parole la mano vorrebbe tirare delicatamente il nastro verso l’altro, le sue gambe andrebbero a divaricarsi quel tanto che le basta mentre le ginocchia ed il busto si fletterebbero, la testa viene portata verso il basso e poi con un movimento fluido vorrebbe semplicemente superare quel sigillo per poi dirigersi verso la porta, chiusa di quel luogo. Chi chiuderebbe la porta a chiave dopo tutto quello che è accaduto? La mano destra ora cercherebbe la maniglia così da ruotarla e provare semplicemente ad aprirla <dimmi che hai scoperto> sembra quasi un ordine, il tono non è amichevole e non è nemmeno lontanamente gentile suona stanco, nervoso e decisamente non ammette una replica sarcastica. Non la sta guardando mentre proverebbe ad aprire la porta così da entrare. Ovviamente è tutto buio per cui come prima cosa una volta superato i primi due ostacoli cercherebbe sulle pareti dell’ingresso un qualsiasi pulsante, qualsiasi cosa possa permetterle di accedere l’illuminazione del luogo, non che sia poi così importante visto che dovranno proseguire, tant’è che se non la trovasse comunque cercherebbe a tentoni di incamminarsi e raggiungere il retro, la sua ora è memoria muscolare, il trauma di quella missione è così vivo in lei che non le serve sapere dove andare per ritrovare la botola, non c’è dettaglio di quella notte che la sua mente sia in grado di dimenticare [chk on]

20:22 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Chissà perchè poi si trovano lì, il tentativo di fare conversazione è sfumato nel nulla. In effetti sembra impossibile che lì si faccia della chiacchiera leggera. Vuole tornare in quel posto, evidentemente la shinsengumi sta ancora cercando di venire a capo di quell'obrorio. In fondo la rossa non sa che il corpo è stato fatto sparire, che non c'è nulla su cui indagare fisicamente, lei non ha più ricevuto notizie in merito, si è solo accertata che i bambini, gli ultimi salvati potessero tornare in salute e traumatizzati dai loro genitori. La vede alzare quel nastro e quell'ordine quasi rivoltole le consente di valicare quella soglia di nuovo, anche se lie non è un addetto ai lavori. Alzerebbe delicatamente quel nastro a sua volta, passandovi sotto probabilmente in maniera meno elegante della compagna, flettendo le ginocchia fin quasi a toccare terra con il sedere per poi muoversi in avanti di un paio di passetti. L'importante è il risultato no? La segue in maniera silenziosa, resta pacatamente appena dietro di lei, estraendo il cellulare per utilizzare la torcia qualora l'latra non abbia trovato l'interruttore. << Cosa stiamo cercando? >> Domanda, giusto per essere d'aiuto, qualche istante prima che invece le sia chiesto cosa sa di nuovo. Il labbro inferiore viene mordicchiato per il nervosismo, ci ha pensato tutta notte, non può dire tutto alla Shinsengumi, quella frase detta dal ragazzino potrebbe essere vera e far risultare lei come un elemento scomodo. << Quella notte. >> Inizia le sue spiegazioni, quanto scoperto riguardo alla notte di quasi un anno prima. << Quella in cui tu hai visto quel cane. >> Specifica, non che fosse necessario. << So per certo che fosse una chimera, entrata da una breccia aperta nelle mura. >> Lo sa, non spiega altro, non dice altro, già così dovrebbe essere abbastanza pesante da accettare, figurarsi mettere troppa carne al fuoco. La segue comunque, facendole luce eventualmente mentre si avvicina a quella maledetta botola e un brivido le percorre la schiena. [Chakra ON]

21:21 Saigo:
  [Negozio del Sarto] Potrebbe mai tenere dei file importanti dietro al bancone? No. Eppure non se la sente di escluderlo, se l’elenco dei clienti non fosse altro che un complicato modo per tener traccia dei suoi oscuri affari e quindi anche del traffico d’organi? La torcia di Shizuka le permette di riflettere quel poco che le serve per cambiare direzione e puntare al bancone, anche lei ora andrebbe ad estrarre il cellulare, il vetro sullo schermo rotto, per poi attivare la solita shortcut e accendere la torcia che vien puntata verso il registro di cassa. Cerca un taccuino, un foglio, un diario qualsiasi cosa. Andrebbe così ad immergersi nella ricerca <qualsiasi cosa> replica semplicemente alla ragazza <appunti, nomi, persino ticket di pagamento> letteralmente qualsiasi cosa. Il grosso ora è trovare le prove poi a rimetterle in ordine ci può pensare di notte, a lavoro in qualsiasi istante ma non qui, è ben consapevole di non avere alcuna autorizzazione per la sua improvvisata, sì ha una missione ma il collegamento con il sarto è spuntato solo nella sua testa. Mentre cerca d’improvviso si congela. Immobile con le mani tra i vari fogli sparsi e cosparsi di polvere per via del tempo. Le parole che l’altra ha pronunciato sono riusciti a raggelare il suo sangue e nelle sue orecchie può distintamente udire il tintinnio dei campanelli. Non processa le informazioni, i fiammeggianti occhi rossi tornando su Shizuka <cosa> monocorde, piatta senza vita quasi <come, quando e dove> chiede eppur il tono non è interrogativo quasi imperativo <chi te lo ha detto> breccia. La possibilità che esista basta a farle temere il peggio, il suo incubo che ora si riporta anche nella sua maledetta vita, non è giusto <lo hai scoperto ieri sera?> solo ieri sera? Tutti questi mesi e un passaggio nelle mura? Davvero? Non riesce a darsi pace, gli occhi sono fissi su di lei mentre la torcia è lì sul bancone, lei immobile, le mani più fredde del solito. Non c’è modo di descrivere o districare la matassa dei suoi sentimenti si può solo descrivere l’intensità degli stessi, lei è da giorni ormai che i nervi a fior di pelle, che scatta per tutto e una simile informazione, che già prima sarebbe bastata per infiammarla ora è come acqua quando ad andare a fuoco è una pentola con l’olio, il mondo intero ora sta andando a fuoco davanti ai suoi occhi ma non è rosso è blu, freddo, lontano proprio come Noumu, proprio come nel suo sogno sempre più simile alla realtà [chk on]

21:39 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Riceve almeno quella risposta, mettendosi a cercare in prossimità del banbone anche lei qualcosa di utile, blocchi note nascosti in qualche cassetto, finiti in qualche antro oscuro e mai più ritrovati da chi li aveva scritti. Sposterebbe anche qualcosa di caduto a terra se vi fosse, così che se vi fosse caduto qualcosa sotto potrebbe ritrovarlo. Ora che le torce sono due questo aggevola la ricerca simultanea, ma allo stesso tempo separa le due donne, che tuttavia continuano a scambiarsi informazioni. Però la reazione della Manami è decisamente piatta, anche se incalza, ordinando più che domandando. Non si offende, ha imparato a vederla sotto quell'aspetto, non ha capito perchè passi da momenti di sensibilità estrema a questa freddezza totale ma è solo questione di tempo prima che quegli occhi blu trapassino anche la maschera di Saigo, sperando sia meno letale di quella di Nobu. << L'ho scoperto ieri sera. Se lo avessi saputo prima ti avrei avvisata. >> Insomma mettiamo le cose in chiaro, non sono amiche del cuore certo, ma sono alleate, sono una squadra e questo vale davvero tutto il rispetto possibile nei confronti altrui. << Come non lo so, quando circa un anno fa, dove non lo so. Me lo hanno detto dei sopravvissuti. >> Insomma ha trovato delle persone scampate a quell'attacco, non importa il loro cognome, non importano le loro abilità. << Venivano da fuori e sono stati inseguiti, alcuni dei loro compagni hanno aperto un varco per salvarsi, ma qualche chimera è passata. >> E probabilmente è stata abbattuta da altri compagni di viaggio, rimettendoci le penne. << Con tutto il tempo che è passato sarà stata abbattuta, quella notte io ho visto degli Anbu. >> Ed è scappata, negandogli informazioni che forse avrebbero fatto la differenza, o forse impedendo loro di insabbiare tutto chi lo sa. Come la sera prima pare essere lei quella più calma, quella più razionale. Ieri Kore, oggi Saigo, possibile che sia l'unica a mantenere lucidità? Sarà il passato da bambina felice e innocente. << Volevo solo farti sapere che non sei pazza. Tutto lì... >> Le sembrava corretto che lei sapesse, avendo avuto un incontro spiacevole e probabilmente essendone uscita spaventata a morte. Lei se la ricorda quella reazione in quel baretto inutile, quando le aveva lasciato il frontalino da analizzare. [Chakra ON]

21:50 Saigo:
  [Negozio del Sarto] Una pista che riteneva ormai morta, qualcosa di cui non doversi preoccupare più davvero, un motivo in più per sminuire le sue sensazioni e le sue paure potendosi dare della pazza, il castello di carte crossa in quel momento. Lei deve sapere tutto, non le bastano quelle informazioni, non che creda davvero che Shizuka le nasconda qualcosa è più che altro il riflesso della sua attuale incapacità di pensare che ora viene a galla. Non è in grado di porre le domande giuste, non sa nemmeno cosa chiedere ma soprattutto non ha la pazienza di farlo, ormai quel sentimento è andato a morire insieme ai suoi tentativi di vivere una vita quanto più normale possibile. La osserva silenziosa e così si limiterebbe a cercare il chakra in lei, un’onda che vorrebbe far andare verso Shizuka nel, sicuramente vano, tentativo di avere più informazioni. Non c’è spazio nemmeno per i sensi di colpa ora, non le servirebbero a nulla. Il misto di emozioni si uniforma nella rabbia, quel desiderio di rivalsa che continua ad avere la meglio e la pervade. Senza alcun sigillo o altro il chakra vorrebbe colpire la mente di Shizuka, l’idea è semplice e anche grezza, vuole solo guardare nei suoi ricordi, non prova nemmeno a nascondersi, non chiede il permesso potrà piangere poi, vuole risalire a ieri sera, vuole guardare e sentire ciò che lei ha visto. Non chiede il permesso e nemmeno scusa solo <devo sapere> mormora poco prima che quella tecnica venga in effetti indirizzata verso l’innocente Shizuka, il suo unico errore forse è stato non comprendere quanto pessima sia nei rapporti, con gli amici e con le persone, quanto il suo bisogno di sicurezza spesso superi anche l’attenzione verso l’altro. Non c’è rimorso in quello sguardo rosso e freddo. Se fosse riuscita e avesse effettivamente avuto accesso a quelle informazioni si limiterebbe poi a riabbassare il capo, come se nulla fosse successo <cazzo> sputa fuori dalle labbra, arrabbiata, quasi trema la sua voce mentre cerca con tutta sé stessa di non perdere il controllo, la sua luce trema così come i fogli che come un’ossessa ora sta sfogliando e facendo passare. Non sa più dove guardare per uscire da quello schifo, da quella melma, una parte di lei preferirebbe chiudere per sempre gli occhi e non dover più vedere nulla[chk on][illusione di 2 sensi-illusione mnemonica]

Saigo tira un D100 e fa 14

22:26 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Non vuole rivelare ogni cosa, non si fida più dell'istituzione che la ragazza rappresenta che non della donna in sè è per questo che non tutto viene disvelato, che solo alcune cose le vengono dette. Eppure nonostante abbia parlato abbastanza chiaramente, questo all'altra non basta, come se necessiti di avere più informazioni cercherebbe di prendersele con la forza. Ancora una volta la mente della Kokketsu cercherebbe di essere plagiata da uno dei membri di quel team di cui lei vorrebbe far parte, ma che a quanto pare non vuole includerla completamente. Fortunatamente per lei, anche questa volta il piano altrui non va a segno, ancora una volta le sue capacità la proteggono da un egoismo che non riesce a vedere. Però sente quelle parole, che in qualche modo vengono lette come una richiesta, associate poi al tremare della luce, del corpo della ragazza. Muove qualche passo in sua direzione, prendendosi delle libertà che fino a qualche settimana prima non si sarebbe mai concessa. Senza alcuna fretta ne violenza andrebbe ad allargare le braccia in direzione altrui, cingendo la Manami in un abbraccio che dovrebbe trasmettere vicinanza, al massimo comprensione, sicuramente non pena. << Mesi fa Nobu mi aveva detto che una buona pista sarebbe stata quella di indagare le fogne del distretto di Kiri. >> Parla in maniera pacata, dando informazioni forse più complete, che potrebbero in qualche modo calmare la mente altrui, desiderosa di notizie. << Purtroppo non ho potuto farlo immediatamente, ma sono andata a indagare con qualcuno, abbiamo trovato delle tracce di vita, come se qualcuno si stesse nascondendo la sotto. >> Queste informazioni le darà a Nobu stesso non appena riusciranno a vedersi, ma nel frattempo quella stretta permarrebbe, a meno che l'altra non abbia deciso di respingerla in qualche modo. << Ieri sera abbiamo provato a fare un'imboscata. Siamo riusciti a trovare due ragazzini dai quali abbiamo ottenuto queste informazioni. Sia della breccia, sia che erano loro a essere inseguiti sia del passaggio delle chimere. >> Insomma quelle informazioni che le ha dato, niente di più e niente di meno. << Come ti ho detto quella notte gli Anbu giravano per quelle strade, ricordo ancora il nome di uno di loro: Koga. >> Che altro può dirle, cosa può fare per farla smettere di tremare? << Si sono occupati sicuramente loro della bestia. Però non so che altro dirti... >> Non sa come poter placare quell'animo inquieto, perchè che l'altra lo nasconda o meno, ormai per la rossa è evidente che ci sia qualcosa che non vada. [Chakra ON]

22:37 Saigo:
 Ha sempre saputo come la ragazza fosse forte, non immaginava abbastanza forte da poter sfuggire al suo controllo ma così è stato, l’onda di chakra si dissolve nel nulla impossibilitata a colpirla, proprio come con il sarto. Non le resta che accettarlo ed arrabbiarsi ancora di più, quel fallimento non le va affatto giù ed è quando lei si avvicina per abbracciarla che il tutto esplode. A quel contatto cercherebbe di opporsi, spingendola via per non averci nulla a che fare, non importano gli intenti di Shizuka, non importa il perché lei ora non può semplicemente essere toccata e così mentre la stanchezza la colpisce d’improvviso, come troppo spesso succede ultimamente, mentre il parassita di cui ignora l’esistenza si potenzia lei sfinita cede e cercherebbe semplicemente di spingere via la Kokketsu. Il suo gesto però è privo di alcuna forza a causa di quella stanchezza improvvisa che l’ha presa e l’altra potrà rendersi conto di quanto sia vicina al diventare semplicemente cenere <LASCIAMI> la forza nella voce però è nuova, una determinazione che prima non possedeva, la voglia di vivere finalmente ritrovata anche se adesso si trova a lottare con un pugno di mosche in mano. Si scosterebbe una volta lasciata andando semplicemente a scandagliare un altro luogo, cercando il retro di quel negozio per vedere se almeno lì, in qualche registro contabile, potrà trovare delle informazioni. Con l’ausilio della torcia quindi si isola, ascoltando le informazioni che le vengono date ma lasciando che la spossatezza abbia la meglio, recependole ma non immagazzinandole davvero, la botta arriverà anche se non sa quando <cazzo di anbu> replica semplicemente, dopo quello scoppio d’ira, libera da ciò che l’ha tenuta in piedi fin ora <inutili, incapaci e si tengono pure le informazioni per loro soprattutto quando è in gioco la sicurezza!> la sua, non le importa molto di quella di Kiri, del villaggio stesso ma solo della sua, non conclude la frase ancora abbastanza presente da rendersi conto di non poter dire tutto, non a lei almeno. Sentir nominare Nobu poi le fa male, ultimamente lo sta evitando, sa che avrebbe bisogno di lei ma non ha le energie per affrontarlo, parlarci davvero dopo quello che ha vissuto, non può essere il suo bastone perché lei stessa non si regge più in piedi. Torna quindi a concentrarsi sulla ricerca. Istanti di tensione quelli che vive mentre gira, sposta, lancia foglia a terra e poi ritira semplicemente un calcio al primo mobile che trova <CAZZO> urla ancora lasciando che tutto si trasformi in rabbia, osserva i fogli a terra e calcia anche loro, tutto inutile non sta vedendo nulla che possa aiutarla[chk on]

23:03 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Quell'abbraccio viene semplicemente respinto, in qualche modo questo la ferisce ben più di qualsiasi altra cosa. Forse ha sbagliato completamente tutto con quei due, per quanto provi ad avvicinarsi sembra che automaticamente lei venga cacciata via. Nobu che le rivela tutto quello che ha dentro per poi cercare di farle scordare ogni cosa. Saigo che la sposta quando cerca di darle una mano, di sorreggerla addirittura fisicamente. Ma che problemi ha la gente di Suna? Non troverà alcuna resistenza dalla nanerottola, che in fondo resterà lì dov'è, rifilandole una serie di informazioni delle quali potrebbe pure farne uso in fin dei conti. Eppure la rabbia che esprime è totale, anche nei confronti degli Anbu, cosa che la rossa associa alla rivalità fra poliziotti. << Quando io sono particolarmente arrabbiata mi faccio aiutare da mio padre. >> Ora che cavolo c'entra questo? << Lui è particolarmente resistente e quindi si fa malmenare da me solo perchè io mi sfoghi. >> Ah ecco il nesso. Le sta dicendo di menarla male per caso? Si interrompe un attimino andando a rivolgersi alla botola, aprendola e iniziando a scendere al piano di sotto, dove non sa bene se l'odore di sangue sia diminuito o meno dopo il passaggio degli addetti ai lavori. Eppure quegli occhi blu non dovrebbero più scorgere cadaveri, forse solo i tavoli sporchi. << Se hai bisogno di picchiare qualcosa posso offrirti un muro di sangue. >> Cercherebbe di arrivare in quel buco, guardandosi attorno, cercando scaffali, ripiani, nascondigli particolari in cui infilare rapporti, statistiche, dati, qualcosa che non sia stato portato via da chi è già passato. [Chakra ON]

23:12 Saigo:
 La ascolta ma ancora una volta è come se non avesse la forza di interessarsi davvero alla reazione altrui, estremamente egoista ma soprattutto debole e provata. Arranca anche lei verso la botola adesso, inizia a scendere le scale sapendo bene cosa aspettarsi, lei lì sotto in effetti non ci era arrivata mai, le era bastato scendere qualche scalino prima di spostare tutti ma ha visto cosa si cela in quel buco, lo ha visto nell’illusione altrui, in quella che lei credeva di manipolare su cui s’illudeva d’avere il controllo. Peccato. La segue quindi con la torcia puntata ina vanti <non mi serve sfogarmi> in realtà sì, le servirebbe davvero sfogarsi, picchiare qualcuno, qualche barbone, arrabbiarsi, urlare e combattere <mi serve solo sistemare le cose> ed è questa la verità, per quanto sfogarsi e parlare possa esserle utile la verità è che si è resa conto di essere appena all’inizio dell’inferno, così come pronuncia quelle parole all’inizio della scalinata prima di raggiungere il tugurio. Lei sa che l’aspetterà qualcosa di terribile, che la sua discesa è solo iniziata e già così la sta distruggendo, non ha la sicurezza di poter dire che ne uscirà viva, che sopravvivrà il suo obiettivo al momento è più che altro non far sopravvivere il suo demonio personale. <mi serve che le mura siano salde> sospira <mi serve che gli anbu comunichino e ci permettano di intervenire> il controllo, le serve il controllo sulla sua vita ma lo sta perdendo istante dopo istante, giorno dopo giorno, le sfugge dalle mani irrimediabilmente <mi serve che facciano il loro fottuto lavoro> sbotta prendendosela con loro perché di fatto sono gli unici contro cui possa rivolgere la sua rabbia al momento, contro chi potrebbe andare comunque? Contro quel misterioso tintinnio che tanto la tormenta? Contro la sua inspiegabile debolezza? Contro Noumu che non trova più?. Finite le scale ora si dedicherebbe al pavimento di quel luogo, alla ricerca di qualche foglio sfuggito alla shinsengumi, ad una qualsiasi informazione che possa aiutarla a trovare la pista per catturare quei trafficanti d’organi, anche con loro può prendersela. Concentrarsi sul lavoro, sulle missioni su persone fisiche e che può trovare e battere, sa perfettamente che è l’unica cosa in suo potere e si impegna affinché succeda[chk on]

23:25 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] A quanto pare le risulta facile mentire ad alta voce, o forse è semplicemente molto diversa dalla Kokketsu come comportamento. Anche se pare che in quel trio formatosi per caso una componente in comune di fondo ci sia: la rabbia. Ognuno con la propria forma, a occupare uno spazio ben preciso, ma tutti e tre i ragazzi di quella missione terribile hanno quello come tallone d'achille. << Perchè puoi farlo tu? >> Forse non era il caso di rispodnere in quel modo, però siccome la donna dagli occhi cremisi non ha molto tatto nei di lei confronti, non vede perchè debba in qualche modo farle il favore di trattarla con i guanti. E come se volesse in qualche modo rispondere a una domanda implicita inizia a elencare cosa le servirebbe, prendendosela con gli Anbu con chi dovrebbe consentire loro di intervenire in maniera più efficace. I passi la fanno giungere fin dove dovrebbe esserci quella specie di tavola di legno sulla quale quel bimbo mostro di nome Noumu era comparso, dove lei lo aveva bloccato, temendone la forza non ancora disvelata. << Se ci fossero sopravvissuti fuori dalle mura. Pensi che il consiglio li aiuterebbe a salvarsi? >> Domanda a lei, che fa parte dell'elitè scelta di quella forma di governo nuova che si è instaurata, non è difficile legare quella domanda al discorso dei superstiti inseguiti dalle chimere, in fondo sarebbe stato meglio aiutarli invece che farli entrare di straforo no? Quegli occhi blu andrebbero alla ricerca di qualche rimasuglio di carne su quella tavola, come se parti di quell'essere potessero essersi incastrate. << Senti ma per quale motivo stiamo cercando dove hanno già cercato altri? Non ha tutto in mano la Shinsengumi? >> Le sembra strano quello che stanno facendo, soprattutto il motivo per cui lei sia coinvolta. [Chakra ON]

23:33 Saigo:
 La rabbia colpisce ancora e a quella domanda si ferma ad osservare Shizuka, i suoi occhi cercano le fiamme e con esse vorrebbe incenerirla. Normalmente non risponderebbe, forse troverebbe un modo per cambiare argomento ma non riesce, non oggi e non in quel posto <almeno io ci provo> si limita a sputare fuori senza un minimo di delicatezza e di grazie tornando quindi a puntare il cellulare sul pavimento, deve esserci qualcosa, non possono aver ripulito tutto, infondo a loro non interessava il traffico d’organi, deve pur trovare qualcosa. Il suo telefono le permette di vedere dove cammina e di analizzare le varie macchie presenti in quel luogo, la melma è tutta lì. Il discorso comunque prosegue <e perché non dovrebbe> replica ancora una volta <ha accolto quei maledetti di undici anni fa, accoglie ancora chiunque bussi alle mura> replica <c’è da chiedersi perché gli stronzi che stavano fuori han deciso di aprire una breccia ed entrarci con le chimere semmai> insomma non ha parlato con nessuno lei ma tutto questo non ha senso, la voglia di conquista, il desiderio di ingrandirsi del governo può solo immaginarlo, fruttare dei poveretti disperati che vengono dall’esterno in che modo non andrebbe bene? Non trova un senso nei dubbi di Shizuka, in quelle sue affermazioni <e vedi di non sospettare del governo che di teste di cazzo ne abbiamo già troppe> senza mezzi termini, altra differenza dal suo solito atteggiamento, irritabile, poco paziente. Si ferma andando ora a puntare una di quelle casse rimaste, probabilmente perché ormai svuotata o priva di alcuna utilità <perché è altro che cerco, ci sono dei trafficanti d’organi e li voglio prendere> e quindi perché non iniziare da lì? Dove un uomo malvagio ricostruiva e torturava dei poveri ragazzini, l’idea che lui ci fosse in affari non riesce a togliersela dalla testa[chk on]

23:48 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Sembra quasi un battibecco ormai quello che si è instaurato fra le due ragazze, il cui rapporto non si riesce granchè a definire. << Come ogni persona decente in questo mondo di idioti. >> Si perchè ognuno dovrebbe pensare a sistemare le cose e non a sfasciarle a renderele peggiori a uccidere o torturare senza un motivo, come quelli che se la prendono con i bambini. Non le importa che lei cerchi di incenerirla con lo sguardo, anche perchè di quello sguardo può solo sentire il calore alle spalle, dato che si sta concentrando su altro. Andrebbe a ispezionare se vi fosser oaltre porte alle quali accedere, come se vi fosse qualche passaggio segreto in qualche punto, utilizzabile per spostare materiale o meno. Picchietterenne in qualche modo sui muri, con una manina chiusa a pugno per capire se un qualche punto sembri più vuoto di altri. << Sembrava che quei ragazzini fossero convinti che non sarebbero stati accettati qui. Per quello te l'ho chiesto. E' sembrato assurdo anche a me come pensiero. Ma forse hai ragione tu. >> Non ripete quelle parole decisamente poco fini, con quelle parolacce che la rossa cerca di non usare praticamente mai, non facendo veramente parte del di lei vocabolario. Incredibile ma vero riceve una risposta a quella domanda, come se in qualche modo qualche informazione venisse passata anche dal suo lato. Finalmente andrebbe a girarsi verso l'altra, gli occhi blu confusi parzialmente e stupiti: << Scusa, parli di traffico di organi e non hai pensato di chiedere a me se riuscissi a scoprire qualcosa in ospedale? >> In effetti anche da quel lato del mondo forse si possono trarre notizie, capire se in qualche modo ci sia un aumento o una diminuzione delle richieste di trapianti in ospedale, che vorrebbe dire, maggior ingresso di organi da impiantare o di contro una minor richiesta di questo tipo di intervento, che significa che qualcuno lo stia facendo illegalmente. [Chakra ON]

23:55 Saigo:
 Ed eccola ora andare semplicemente ad aprire le casse, guardarci dentro e per sicurezza scattare delle foto al legno, sia all’interno che all’esterno, sia mai che fuori ci sia qualche incisione che le sfugge insomma. Avrà modo poi di riguardarsele e cercare di capirci qualcosa. La conversazione va avanti e scorre senza che lei se ne accorga, proprio come per il tempo. Si raddrizza infine quando anche quel lavoro viene reputato concluso, osserva Shizuka <Rasetsu è in missione con me, dovrebbe aver indagato lui all’ospedale> replica semplicemente <ci han detto che lì han già cercato ma gli anbu sono degli incapaci a quanto pare quindi non mi fido> aggiunge ancora una volta, non è odio viscerale è semplicemente più facile dare tutta la colpa dei suoi attuali problemi a loro, infondo mica può prendersela apertamente anche con i suoi superiori. Si stiracchia appena, stanca davvero, un bel sonno ristoratore potrebbe rimetterla a nuovo ma non ha la minima intenzione di addormentarsi, teme ciò che potrebbe accadere lontana dal mondo della veglia <andiamo non penso ci sia altro> e con queste parole si limiterebbe a risalire le scale, stanca ed in silenzio usando solo la torcia per orientarsi. Quando poi sarà giunta alla porta tirerà un singolo sospiro <non permetterò ad altre chimere d’entrare, Shizuka> sembra una solenne promessa la sua, infondo questo è il suo attuale scopo di vita, fermare il dio che è sempre più sicura non se ne sia mai andato davvero, lo vede, lo percepisce e forse lo ha sognato, forse quel tintinnio è il suo o di qualcuno da lui mandato per torturarla. Non aggiunge altro dopo quelle parole colorate da una sicurezza esagerata, la osserva qualche istante e poi si allontana, diretta probabilmente al quartiere notturno, pronta a sbronzarsi ancora una volta, pronta a ridursi nel peggiore degli stati per poi barcollare all’alba fino a casa e avere quel blackout di qualche ora prima di tornare in sede [chk on][end]

00:09 Shizuka:
  [Negozio del Sarto] Ognuna cerca nel suo angolino di mondo, senza probabilmente trovare nulla di utile allo scopo, ma questo poco importa. Lei in quella sera si è pulita la coscienza in qualche modo, dicendole quello che poteva tornarle utile e per rassicurarla di non essere una pazza da legare. Pensava di farle un favore in qualche modo ma evidentemente come con Kore ha sbagliato qualcosa. E ora si è tolta un peso ma ne ha guadagnato un altro. << Ah beh, allora sei in una botte di ferro! >> Ironia palese esce da quelle labbra, consapevole di come quel tipo faccia qualcosa solamente quando gli torna comodo e forse quello è uno dei rari casi o forse no. Chissà se Dokuhiro pensava che fosse Saigo la assistente del rosso. La sente inveire di nuovo contro gli Anbu, sembra che ci sia una rivalità non da poco fra le due fazioni e la Kokketsu sembra propendere sempre di più verso il lato del vecchio mondo invece che del nuovo, semplicemente per una questione di miglior interazioni con coloro che vi fanno parte. E' l'altra a decretare la fine di quell'escursione, la seguirà verso l'esterno, sorpassando nuovamente quella linea gialla che mai avrebbero dovuto oltrepassare, ma lei questo non lo sa. << Nemmeno io Saigo. >> Non ha intenzione di far scomparire quel piccolo angolo di mondo pacifico, così come lo ha vissuto fino ad ora, Kagegakure è casa sua e nessuno la farà cadere. << Ah giusto... >> Andrebbe a togliersi lo zainetto, aprirlo per poi estrarre un contenitore di latta che allungherebbe in direzione altrui. << Sono dei mochi particolari. Sono fatti a mano e con gusti strani, come quello ai fiori di ciliegio ad esempio. >> Attenderebbe che lei prendesse quella scatola sperando che almeno sia in grado di fare quello. << Li fa la madre di un mio amico, quando li ho assaggiati ti ho pensata e ho avuto la sfacciataggine di chiedergliene qualcuno per un'amica. >> Insomma quella era stata più o meno l'idea che le era balenata in mente, perchè dire 'compagna di team' non avrebbe fatto lo stesso effetto. << Ci vediamo! >> Se lei non avesse preso quella scatolina l'avrebbe lasciata a terra quasi obbligandola a non lasciare quel dono alla mercè dei cani. Sarebbe la prima a darle le spalle diretta in direzione di Konoha, ancora una volta, ancora per poco probabilmente. [Chakra ON][//END]

All'attenzione di Kan per la ricerca.

Diciamo che Saigo in questo momento non è simpatica ma Shizuka è sempre carina.
Si trovano nel vecchio negozio del sarto alla ricerca di qualsiasi informazione che possa aiutare Saigo con il traffico d'organi e intanto si confrontano sulla questione Kiri e Chimere