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con Shizuka, Kan

18:25 Shizuka:
  [Casa - Divano] Dopo quella notte la testa è confusa, piena di pensieri piena di impegni. Quando finalmente si erano quasi riassestati ecco che il turbinio degli eventi li riporta a problematiche più stringenti, più pressanti. I capelli sono sciolti, quei fermagli sul capo a forma di ali di farfalla restano, animali che le sono stati ampiamente ricordati dopo gli eventi di quella serata nelle fognature di Kiri. Indossa una felpa larga nera, che le arriva ben sotto al sedere e che copre tutte le manine, sulle gambe dei leggins neri, le calzine bianche in fondo mentre siede sul divano, pensierosa come non mai. Si è nascosta in quegli abiti grandi e comodi, come faceva una volta, come quando era solo una bimba che giocava con l'amico d'infanzia, anche lui ormai sembra un fantasma. Le manine si stanno occupando di quel micetto grigio, Shura, che sta accarezzando dolcemente anche se molto passivamente. Indossa la collana d'oro con il pendente a farfalla dalle ali blu brillanti, il piercing in cima all'orecchio sinistro, un anellino dorato, e sui lobi due lepidotteri per lato, uno oro e uno blu. Il chakra le scorre nel corpicino, in effetti quel flusso lento sembra in qualche modo renderla più sicura, meno fragile. Invece Kore è caduta a pezzi pur non sapendo nulla del contesto, per altre ragioni più intime, più personali. Forse ha sbagliato a portarla con se, non voleva assolutamente crearle qualche problema invece ha in qualche modo ferito l'amica, senza nemmeno saperlo. << Shura sono preoccupata, riusciremo in questa impresa titanica? >> Domanda a quel felino che sta sonnecchiando placidamente, insomma lui vive bene comunque. [Chakra ON]

18:30 Kan:
  [Esterno -> Salotto] Quella situazione ha dell'assurdo, completamente folle, insensata, priva di qualsiasi logica eppure è successo davvero ed ora deve parlarne con Shizuka, informarla di quella nuova condizione in cui si ritrova nella speranza di non vederla andare via. In un certo qual senso la capirebbe anche ma tiene troppo a lei per permetterlo; prima di pensare a ciò deve mettere in ordine i pensieri, capire cosa dire e come dirlo rendendo la questione meno complicata. Il genitore è alle sue spalle intento a strofinarsi le mani mentre osserva l'esterno della casa con un certo interesse, dall'alto dei suoi due metri; braccia incrociate all'altezza del petto, conserte si dimostra al quanto sorpreso "Ci sono stato qui, non pensavo vivessi qui" commenta l'omone decisamente esterrefatto da quella novità. Il Sumi è dinanzi la porta di casa, osserva il pomello per entrare, lo scruta attentamente deglutendo grumi interi di saliva <Tu aspetta qua fuori, io convivo con la mia ragazza e devo prima parlarle, poi ti faccio entrare> la sorpresa sul volto di Eichiro aumenta considerevolmente nell'apprendere quell'altro dettaglio, la convivenza del ragazzo è inaspettata ma non oppone resistenza limitandosi ad annuire facendo svariati passi indietro, allontanandosi dalle finestre per non essere visto da chi vi è all'interno. Indosso il chunin porta vesti molto semplici ed efficaci le quali comprendono un paio di pantaloni neri elasticizzati della tuta il cui orlo giunge poco prima del tallone, una maglia nera smanicata a ridosso del busto, allenato ma decisamente poco delineato, un problema da risolvere quanto prima ed infine un soprabito bianco lungo fino alle ginocchia avente le maniche corte ed il colletto alzato. Il polso sinistro mette in mostra il tatuaggio recante il simbolo del clan Sumi mentre sul padiglione sinistro dell'orecchio l'orecchino blu incastonato. Infine un portaoggetti legato alla vita contenente fuda ed inchiostri speciali con il quale può compiere meraviglie. Estrae dalla tasca le chiavi di casa andando ad inserirle nella serratura, un solo giro e la porta viene aperta in un singolo tac; un passo ed oltrepassa la soglia della suddetta lasciando all'esterno il fantasma del padre. Veloce occhiata donata all'interno della casa notando la rossa sul divano insieme al piccolo Shura, nell'immediato le dorate iridi s'illuminano, una scena tanto semplice quanto tenera. Avanza richiudendo la porta alle spalle per inoltrarsi all'interno del salotto <Mia> richiamandone l'attenzione per poi avvicinarsi con le labbra alle sue donandole un piccolo bacio della durata di qualche secondo e solo alla fine viene concessa qualche carezza al gattino. Cerca di sorriderle, consapevole della discussione da affrontare <State davvero bene insieme, così> indicando la ragazza ed il felino ma sta palesemente prendendo tempo mostrando una leggera agitazione mista ad indecisione. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

18:55 Shizuka:
  [Casa - Divano] Sente quelle chiavi che vanno ad aprire la porta di casa, vecchia abitudine quella di chiudere almeno con una mandata quando è da sola. La cosa che però le fa strano in parte è che il ragazzo ci abbia messo veramente poco a raggiungerla in fondo al corridoio e poi in salotto. Lo vede avvicinarsi, richiamarne l'attenzione con il solo nome. Il testino si alza un pochino, le iridi si rivolgono alla sua figura, gli occhi blu lo studiano rapidamente prima che quel bacio venga scambiato rapidamente. Poi quella frasettina viene lanciata senza troppo rifletterci e il viola divampa rapidamente sul viso altrui. Ci ha messo mezzo secondo a pensare all'uscita folle di Katai e alla di lui serietà nell'affermare che lei e Shiroichi alla fine insieme stanno bene. E' stata una cosa veramente imbarazzante, qualcosa per il quale avrebbe voluto volentieri scomparire. Sono amici, niente più di questo, anche se il fatto che si sia concessa di sentirsi libera di interagire con il Nara almeno un minimo come interagisse con Yasuhiko prima che tutto cambiasse la mette in soggezione. La testolina rossa viene scossa, torna su quegli occhi dorati che le piacciono tanto: << Ti metti qui con noi? >> Alzerebbe le gambe, come a volerlo far sedere, per suggerirgli di mettersi su quel divano insieme, mentre poi gli occhi blu si spostano sul vestiario altrui. << O devi scappare? >> Già non ha tolto le scarpe e quel dettaglio la mette in allerta, sembra distratto, oppure preso da qualcosa che lei non comprende. Sovrappensiero. [Chakra ON]

19:06 Kan:
 Il bacio viene ricambiato ma allo stesso tempo si ritrova perplesso nel vederla arrossire senza un reale motivo di fondo, non ha fatto neanche un complimento spinto, ha solo fatto come effettivamente con il gatto stia bene <Perchè sei arrossita? Non ho detto nulla di che> innalzando il destro sopracciglio estremamente perplesso questa volta <Tutto ok?> chiede con una certa preoccupazione in viso, no, non cessa di notare dettagli ed in quel periodo ne nota davvero troppi. Svariate sfumate del modo di fare altrui, determinate frasi che lo fanno riflettere abbondantemente; stanno attraversando un periodo complicato, questo è vero eppure qualcosa gli sta sfuggendo nell'altra, qualcosa che non riesce a comprendere e che lo porta a preoccuparsi. Strofina tra loro le labbra in maniera molto lenta a quel primo quesito, sospira <Si> una semplice risposta quella donata volgendo lo sguardo, però, al corridoio che conduce alle altre stanze, un pensiero sovviene in tal momento, il pensiero di una foto nascosta chissà quanto tempo fa e che ha visto solo da bambino una volta soltanto e poi mai più. Inspira ed espira mentre i pensieri si accavallano uno sopra l'altro creandogli una confusione non indifferente in quella testolina bianca <No, non devo scappare...torno subito> nel dire ciò s'incammina velocemente verso il corridoio ma non nella loro stanza da letto, bensì in quella propria, la stanza personale e lo si può comprende da come venga aperta una porta troppo presto. Si porta nella cameretta andando ad aprire un armadio, da esso tira fuori un piccolo scrigno ed aprendolo estrae una fotografia ritraente quattro persone di cui una con un buco sulla faccia, fatta da una sigaretta probabilmente. Ripone lo scrigno, chiude l'armadio ed alla medesima velocità ritorna nel salotto con un sospiro pesante, decisamente pesante; si avvicina nuovamente al divano per sedersi al fianco della ragazza con quella foto in mano. Nell'immediato porge a Shizuka la fotografia, su di essa vi sono ritratti i nonni di Kan, la madre, una bellissima donna dai capelli bianchi ed un'altra figura senza faccia <Dobbiamo parlare> esordendo in quella maniera non proprio bellissima <Tu conosci un clan dal nome Seimei?> prima di tutto vuole capire fino a che punto arrivino le conoscenze altrui. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

19:17 Shizuka:
  [Casa - Divano] Ovviamente quel divventare una melanzanina si nota oltre mezzo chilometro e la domanda è banale e scontata. << Mi è venuta in mente una cosa quando hai detto quella frase che mi ha messa a disagio qualche sera fa. Ma sto bene non preoccuparti >> Gli sorride, un sorriso pieno, a lei non sembra effettivamente nulla di che, il pensiero che uno può avere sulla sua relazione con altri è libero, nulla che debba o possa creare problemi al ragazzo dal crine candido. risponde positivamente al fatto di fermarsi con loro, anche se lo guardo non segue lei ma il corridoio che da sulle altre stanze, allontanandosi dal presente, da quella situazione. Lo vede inspirare ed espirare profondamente, prima di allontanarsi, dicendo di voler tornare subito. Lei riabbassa le gambette, così da non stare in quella strana posizione troppo a lungo. Lo scruta da lontano, lo vede andare in camera propria, quella che non condividono più perchè stanno nell'altra. Non sa cosa stia cercando ma il mistero si disvela poco dopo, grazie a quella foto che le viene porta e che lei prende osservando le figure su di essa, una delle quali rimossa con una bruciatura. << Sono i tuoi nonni con tua madre? >> Domanda in maniera automatica, sembra sicura di quanto chiede, in fondo lei è bellissima e i tratti del fidanzato sono ben riconoscibili. Però non ottiene risposta, ma un'affermazione e una domanda. Il faccino si fa stranito, non pone domande per ora, dona solo risposte. << Credo sia uno dei clan del distretto Kusano, ma a parte quello non ho idea di chi siano. >> Sincera, non ha motivo di inventarsi bugie, eppure quegli occhi blu lo scrutano come ad invitarlo a proseguire. [Chakra ON]

19:30 Kan:
  [Divano] Il sopracciglio permane sollevato, scuote il capo scacciando qualsivoglia pensiero <Va bene, se dici che non devo preoccuparmi mi fido> ed ella sa quanto quella fiducia che ripone in lei sia praticamente cieca, non ha motivo di dubitare delle di lei parole e non vuole neanche farlo dopotutto; non dubita di quei sentimenti, non dopo tutta la fatica che ha fatto per far si che nascessero in lei. Scappa velocemente in camera propria e torna con una foto in mano dando una veloce occhiata alla porta, notando di sfuggita il genitore all'esterno di essa, ennesimo segno che non può più temporeggiare; attende un responso altrui che si manifesta con una prima e scontata domanda. Annuisce confermando il tutto prima di udire le altrui conoscenze, molto ridotte, circoscritte solamente al distretto Kusano ed all'esistenza di quel clan ma niente più di questo. Eichiro ha detto il vero anche su quello, ennesima prova di come ogni singola parola detta dall'uomo sia verità e non menzogna <Bene> commenta portando le mani in mezzo alle gambe, esse vengono unite e poi strofinate tra loro velocemente, visibilmente in ansia, in completa agitazione non sapendo come affrontare quell'argomento. E' tutto così strano, così fuori di testa che una mente sana neanche può immaginarlo <Ero in laboratorio, stavo analizzando...urine> socchiude gli occhi, l'espressione diviene schifata fornendo quel dettaglio <Una richiesta dell'ospedale, avevano trovato del sangue e io dovevo capire cosa l'avesse provocato, quale batterio> in soldoni, quello è il compito. Il viso si solleva, le dorate iridi vengono portate in quel mare azzurro, in esse si perde piacevolmente <Mentre studiavo ho sentito qualcosa e qualcuno aveva scritto il nome di un batterio su un fogliettino vicino al microscopio e allo stesso aveva contaminato il campione sul vetrino> racconta tutta quanta la storia ma forse non ce n'è bisogno eppure sta solo cercando un modo per partire, per affrontare il discorso. Le mani cominciano a sudare lievemente, scivolano adesso e d'istinto va ad asciugarle sui pantaloni <Ho pensato subito ad uno scherzo ma poi ho visto due provette volteggiare, la centrifuga attivarsi da sola e...qualcuno ha parlato ma nella stanza non c'era nessuno con me, ero completamente da solo> sta divagando, sa bene come l'altra non possa capire nulla di quanto sta dicendo, neanche lui avrebbe capito molto a conti fatti. Scuote il capo sospirando nuovamente <Forse è meglio se te lo faccio vedere direttamente> pensa ad alta voce con la decisione, probabilmente, migliore. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

20:34 Shizuka:
  [Casa - Divano] Annuisce con il capino, sicuramente non è di quel momento divertente con i due amici di cui si deve preoccupare, c'è qualcosa di più concreto la fuori, qualcosa di più spaventoso: << Davvero è una sciocchezza non farci caso! >> Dice più convinta, sicura che sia un qualcosa da poco rispetto a tutto il resto. Forse però la preoccupazione altrui è sufficiente per renderlo distratto, per tornare su qualcosa che lo attanaglia non poco. Ottiene conferma alle proprie supposizioni, mentre lui si siede accanto a lei portando le mani fra le gambe. Un racconto abbastanza particolare inizia, con quegli occhi blu che lo seguono, nemmeno fosse la storia più bella del mondo. Eppure la ragazzina nota i dettagli: il fatto che si interrompa spesso, che le mani si inumidiscano, che le sfreghi fra loro in maniera agitata. Quando afferma di essere stato completamente da solo in quel laboratorio, lei allungherebbe le mani verso l'altrui, stringendole dolcemente. << Sei sicuro che Rasetsu non ti abbia fatto uno scherzo col Genjutsu? >> Se lo aspetterebbe da quel pazzo euforico che ha indetto una festa per la morte di Sango. Eppure lui si esprime in un'altra frase, qualcosa che implichi una visione, o meglio che lei possa vedere qualcosa. << Che cosa devo vedere mio? >> Domanda incuriosita ora, come se ci fosse qualche strana materializzazione ora. Non ha capito granchè del discorso, a lei sembra solo uno scherzo infantile, eppure deve esserci dell'altro. << Qualsiasi cosa ti stia preoccupando possiamo affrontarla insieme no? >> Domanda retorica, un sorriso gli viene rivolto mentre Shura sembra spazientito dall'assenza di coccole ora. [Chakra ON]

21:04 Kan:
  [Divano] <Amore, io faccio caso a tutto ciò che ti riguarda. Non sei mai invisibile ai miei occhi> sorridendole in quella precisa frase che esprime completamente cosa sia lei per lui, cosa rappresenti e come la tenga sempre in considerazione ma tutto viene meno al momento, passa in secondo piano perchè deve affrontare un discorso estremamente più complesso di oscura natura. Parla a tratti, un discorso spezzato con delle mani decisamente bagnate, pregno di ansia ed una volta finito cosa ottiene? Nulla perchè, a conti fatti, non ha praticamente detto nulla di chissà quanto importante, solo strani eventi e fenomeni avvenuti in quel laboratorio. Sente la di lei stretta sulle proprie mani riportando lo sguardo in quello altrui <Eh?> nuovamente si ritrova preso alla sprovvista, magari fosse andata così, magari fosse stato solo un Genjutsu, probabilmente avrebbe limonato Rasetsu per ringraziarlo prima di prenderlo a calci nelle chiappe <No no, gli avrei già messo la testa nel cesso in quel caso> fine, raffinato e delicato ma al momento poco gli importa, di certo non ha detto di ucciderlo quanto di vendicarsi a modo proprio, una vendetta assurda proferita con una nonchalance quasi innocente. Deglutisce stringendo le labbra, strofinandole convulsamente, cosa deve vedere? Davvero tanta roba ma è quell'ultima rassicurazione a spingerlo verso di lei, il viso le si avvicina per baciarla, un bacio veloce ma non meno passionale <Lo so ma è così assurdo che fatico persino io ad affrontarlo> sospirando rilascia le manine altrui per poi andare a prendere l'orlo superiore della maglietta abbassandolo fino a scoprire il pettorale destro sul quale vi è inciso qualcosa di nuovo, il Kanji di medicina. Lo mostra alla ragazza, molto simile ad un tatuaggio seppur non lo sia <Dopo quegli eventi, mi è spuntato questo> la lingua si passa velocemente a ridosso delle labbra <A quanto ho capito è un sigillo, un simbolo che denota un vincolo> andando a ricoprirlo tirando su l'orlo <Quegli strani fenomeni erano causati da qualcuno ma non da qualcuno di vivo, bensì uno spirito credo errante? Non so, come si definisce un'anima che non varca le porta del Naraka?> le chiede essendo decisamente più informata sulla situazione anime <Insomma, questo spirito è comparso davanti a me professandosi come...> si ferma, arresta le parole, serra le labbra trovando non poca difficoltà nel dirlo. Il viso si smuove, le iridi passano in rassegna la zona circoscritta dal divano <...come mio padre e ha detto che io, sono un Seimei> rivelando infine una delle due grosse verità della faccende ma c'è ancora molto da dire <Ed ora il suo spirito mi segue> con il colpo di scena persino ma è palese quanta difficoltà abbia avuto nel dire una serie di cose assurde come questa. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

21:23 Shizuka:
  [Casa - Divano] A quanto pare l'opzione Rasetsu viene accantonata, non semrba plausibile un Genjutsu e in ogni caso gliel'avrebbe già fatta pagare. Non fa caso alle parole usate dal bianco, non le importa, in questo momento la femminile attenzione è tutta su quei gesti nervosi, quell'agitazione costante. Le manine si allungano con disappunto di Shura, che quando Kan si avvicina per baciarla svicola via, indisposto dal poco spazio concessogli. Ricambia quello scambio d'affetto in maniera spontanea e naturale, lasciando che lui rubi da lei un poco di calma in qualche modo, anche se già la rossa ne possiede poca. Sembra che ci sia qualcosa di così strano da non riuscire a capacitarsene quasi. Lei parla poco, gli lascia spazio per definire il tutto nel migliore dei modi possibili. Si parte con quel marchio, sotto la maglietta, sul pettorale destro. La manina della Kokketsu si sposterebbe istintivamente lì, muovendosi delicatamente su quel kanji che significa medicina, al quale non riesce a dare un senso. Eppure sembra qualcosa di diverso da un tatuaggio, ne è certa, lei che ne ha fatti parecchi nell'ultimo periodo. << Qualcuno di non vivo? Errante? >> Come è mai possibile che un'anima non sia stata raccolta dalle guardiane dell'ade? Impossibile che qualcuno sfugga a quella sorte. << Non so come venga definita ma non credo possa essere accettabile. Sarà incastrata, dobbiamo liberarla. >> Non è accettabile che non si passi oltre, tutti devono proseguire verso la morte, o per lo meno questo è quanto le è stato insegnato. Eppure a quanto pare questo spirito gli si è piazzato innanzi con delle informazioni e lui ci ha potuto pure parlare. << I tuoi occhi non hanno cambiato colore... >> Si riferisce al fatto che la di lei abilità era limitata a quel regalo fattole, inoltre le anime non ptoevano risponderle ma solo sentirla. E' in quella pausa densa di significato che il faccino si fa sempre più dubbioso, sempre più incredulo. Poi invece lo stupore compare su di lei. << Un Seimei? Tu sei un Sumi! >> Lo ha visto fare quei disegni, destreggiarsi in opere che altri mai avrebbero compiuto altrimenti, dominare l'inchiostro come sua abilità preponderante. << Se quello spirito ti segue basterà mandarlo via. Andiamo al bosco e lo facciamo traghettare da Umiko. >> E' la prima volta che pronuncia il nome di una delle sorelle, non si è mai presa quella libertà, ne tanto meno di evocarle a casaccio, ma sembra che ora ci sia qualcosa da sistemare. [Chakra ON]

21:43 Kan:
  [Divano] Di nuovo il bacio viene ricambiato da parte della rossa, un po' di calma in più e ciò gli consente di proseguire con il discorso, mostrarle quel Kanji che viene sapientemente toccato dalle manine più esperte, non prova vergogna ne arrossisce bensì le permette tutto ciò che ella desidera fare <Si ma non so qual è il termine da usare in questi casi, io non ne capisco nulla di spiriti, anime e aldilà, non so nulla> è un mondo, una parte dell'esistenza e della morta che mai ha preso in considerazione, neanche gli si è mai avvicinato, figuriamoci informarsi su determinate cose <Non è così semplice Mia, non è propriamente incastrato> umetta le labbra nuovamente lanciando una veloce occhiata alla porta, forse è il caso di farlo entrare, mostrarglielo. Strofina ancora le mani tra di loro, deciso ad alzarsi quando il commento sui propri occhi viene fatto e per la prima volta un sorriso spontaneo sopraggiunge <E meno male, non riesco ad immaginarmi con un colore diverso> ridacchiando appena, non sa perchè ma quella cosa l'ha fatto divertire, un divertimento genuino, quasi infantile ma necessario. Permane il sorriso anche dinanzi allo stupore di lei nei riguardi del clan di appartenenza, a quanto pare appartiene sia ai Sumi che ai Seimei <Io sono un Sumi e lo sarò fino al giorno della morte ma a quanto pare ho anche una parte di Seimei dentro di me e se mi chiedi perchè non l'ho mai saputo fino ad ora, non saprei risponderti> tutto un casino la sua vita, niente vi è di normale. Sbuffa sonoramente dandosi un piccolo colpi di reni per rimettersi in piedi, alzarsi da quel divano, ha preso la decisione di mostrarglielo, sempre ammesso che possa vederlo. Corruccia la fronte volgendo lo sguardo alla volta della rossa <Da chi?> non ha mai udito il nome delle farfalle, di certo questa è una novità. Scuote il capo <Comunque, fammi un favore, trattieni il gatto> indicando con movimento della destrorsa il piccolo Shura mentre si allontana andando verso la porta senza fornire spiegazione alcuna. L'apre fuoriuscendo con metà corpo <Entra> solo quella parola prima di rientrare mettendosi al fianco della porta stessa; brevi attimi passano e Shizuka vedrà una figura alta due metri per novanta chili di peso varcare la soglia d'ingresso. Indosso porta un completo nero formato da pantaloni ed una giacca con al di sotto probabilmente una camicia bianca ed una cravattina, ai piedi delle scarpe nere; lunghi capelli bianchi tendenti al rosa discendono sul corpo, viso praticamente pallido. Questi i dettagli ma probabilmente Shizuka dovrebbe vederlo privo di tutto ciò, trasparente come si sovviene ad uno spirito. La porta dal Sumi viene chiusa <Lui è mio padre> avanzando verso il salotto con il fantasma al seguito il cui sguardo si posa su ogni singolo mobilio li presente. Eichiro attende parecchi momenti prima di parlare, si guarda intorno con fare quasi sorpreso ma consapevole, li è già stato, ci ha già messo piede e solo alla fine concentra lo sguardo sulla piccola Shizuka "Ehilà, ti ha già detto che quando gli ho rivelato la verità ha vomitato?" ampliando appena le labbra in un sorriso, quasi soddisfatto di averlo detto mentre al suo fianco, Kan si strofina gli occhi lasciandosi andare a qualche imprecazione un po' troppo spinta, esasperato. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

22:07 Shizuka:
  [Casa - Salotto] Lui non è molto sul pezzo, ma nemmeno lei ha le carte e le conoscenze per tutto, in realtà non le hanno spiegato molto quelle farfalle, forse dovrebbe informarsi in biblioteca, oltre che con la chimica. Il bianco comunque sostiene che non è un'anima incastratam che non sia così semplice, eppure lei fatica a comprendere. << Stavo tanto male con gli occhi verdi? >> Il colore degli occhi di Rasetsu in effetti, se solo si fossero incontrati forse l'avrebbe scambiata per sua figlia, o forse non se ne sarebbe mai accorto. Una domanda comunque spontanea, che resta un poco più leggera in quel discorso che sembra appesantirsi di secondo in secondo. A quanto pare quei cricetini per un attimo non hanno supposto che si possa possedere geni di clan diversi contemporaneamente, in effetti per lei che è una kokketsu fatta e finita non ha molto senso. Eppure di fronte a se ha qualcuno in grado di dominare due innate, due poteri in contemporanea a quanto pare, anche se non sa bene in cosa consista quello dei Seimei. Ma non domanda oltre, lascia che lui si alzi dal divano con un colpo di reni. << Umiko, una delle farfalle. E' blu enorme e ha la voce da bimba. >> Una descrizione sommaria di quello splendido esemplare, ma non è nè il momento nè il luogo adatto per questa notizia. Un piccolo cenno del capo in positivo per quanto riguarda il felino, si alzerebbe dal divano anche lei, andando a recuperare Shura fra le braccia, tenendolo con se. Il fidanzato si allontana, va verso la porta e da essa pare entrare qualcosa che ricorda vagamente un uomo, molto alto, vestito in maniera elegante, con dei capelli lunghi e bianchi. In effetti la sua forma sembra quantomeno spettrale, non completamente definita, eppure non le ricorda le figure che vedeva con quegli occhi verdi. Tuttavia il gatto che tiene fra le braccia inizia a ringhiare quasi sommessamente, soffiando con decisione contro il nuovo giunto. << Shura! >> Lo riprende, ma poco ci può fare, è spaventato da quell'essere, tanto da scivolarle fra le braccia e scappare nella loro camera da letto, sotto il letto in un angolino. Le blu si spostano da padre a figlio, faticando a trovare delle similitudini, non sapendo bene cosa dire ne come comportarsi ora, indecisa fra il suo ruolo di traghettatrice di anime e di fidanzatina. Dopo quella battuta però lo sguardo andrebbe deciso sul Sumi, vedendo quella reazione stanca. << Buongiorno, Shizuka Kokketsu. >> Si inchinerebbe brevemente in avanti, il tono abbastanza distaccato, non la solita cordialità. << Non me lo ha detto, ma lui non è abituato a vedere i morti. >> Sottolinea quel dettaglio, come se lei invece ormai si fosse in qualche modo abituata a vedere le anime altrui. [Chakra ON]

22:37 Kan:
  [Divano] Immediatamente scuote il capo alla di lei domanda cercando di mediare e sedare qualsiasi fraintendimento <Neanche se indossassi una tenda al posto dei vestiti staresti male, figuriamoci con gli occhi verdi> sta bene in qualunque modo, in qualunque maniera possibile ed immaginabile ma si sa, è di parte, non riesce ad essere oggettivo, in qualunque modo la guarda, ella è perfetta. Ogni giorno imparano cose nuove, apprendono nuovi tipi, nuovi sistemi e si ritrovano a confrontarsi con delle novità non indifferenti, come il poter padroneggiare due abilità innate o tecniche estremamente accomunabili. Qualcuno potrebbe dire che il Sumi ha tutto meno che debolezza in se essendo in grado di controllare due poteri ed è vero, è forte, molto forte a quanto pare ma è l'applicazione di tale forza a far la differenza <Blu e con voce da bimba? Amore, non dirmi che Umiko sei tu> ironico, divertito, la lascia con un sorriso quando si avvicina alla porta facendo entrare il genitore. Shura soffia tra le braccia di Shizuka scappando direttamente in camera da letto per nascondersi mentre Eichiro non fa una piega, anzi, si concentra sulla Kokketsu. L'uomo cammina per il salotto portando entrambe le mani sui fianchi, le braccia assumono una forma triangolare nel piegarsi, scruta ogni singolo angolo di quella stanza a labbra schiuse, capo sollevato "Eichiro Seimei" ricambia la presentazione mentre s'intromette in cucina, s'affaccia per notare le dovute differenze con i suoi ricordi "Si abituerà presto" rimbecca senza più guardare nessuno dei due, estraniandosi quasi in quella casa. Torna in salotto, oltrepassa Kan per dirigersi lungo il corridoio, svanire in esso ma non prima di lanciare una veloce occhiata ed ultima occhiata a Shizuka "E' carina" rivolgendosi a Kan e svanendo in quelle stanze. Il Sumi resta fermo a strofinarsi gli occhi, decisamente stanco di vedere novità nella sua vita, vorrebbe solamente un po' di pace, un po' di calma; sta raggiungendo il limite massimo di sopportazione <Eichiro, vai fuori. Ti ho già dettato le regole. Fuori casa, lontano e mai avvicinarti a lei> alzando appena il tono vocale. La voce non è la solita, in essa vi è più rabbia, più disprezzo nei confronti di quell'anima la quale emerge dal corridoio simulando un sospiro. Eichiro non obietta niente, si limita a guardarlo per poi andare verso la porta, una veloce ed ultima occhiata al figlio prima di aprirla, varcarla e tornare la fuori. Sospira il Sumi alla fine della fiera, nuovamente da soli dopo quell'incursione del genitore e lentamente ritorna verso il divano, si siede adagiando la schiena contro di esso; le mani si sollevano portandosi sugli occhi, capo rivolto verso l'alto <I Seimei una volta morti posso scegliere di restare in questo mondo per legarsi ad uno del clan, ecco cosa comporta il vincolo e lui è vincolato a me...quando si dice ironia della sorte> prendendola quasi a ridere <E la sola idea mi fa schifo, mi viene da vomitare al pensiero di essere legato a lui, per questo prima di tornare a casa gli ho intimato di stare lontano da qui, da te e da tutto ciò che mi riguarda. Se mi fosse servito, l'avrei richiamato io> privandosi oggettivamente di tutti i poteri del nuovo clan, almeno per adesso. Stanco nel tono, arrabbiato, infastidito da quella presenza ora fuori dalla propria dimora. Di nuovo sospira rigettando le braccia sul proprio ventre, le dorate iridi vengono portate su Shizuka <Ora capisci perchè è difficile parlarne? E' assurdo> per lui si, fin troppo <Ma ho bisogno di distrarmi, altrimenti vado fuori e lo faccio tornare da dove è venuto> non riesce a tollerarlo ne a sopportare quell'uomo eppure non ha ancora fornito una motivazione per tale disprezzo, dimenticato? Forse? Omesso? Improbabile <Hai detto di essere stata nelle fogne con Kore, novità?> il messaggio è ancora salvato nel cellulare. Un cambio repentino di argomento mentre le fa cenno di andare da lui con un piccolo colpetto sulle proprie gambe, la vuole vicina. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

22:51 Shizuka:
  [Casa - Salotto -> Divano] Quel complimento la fa inviolettare appena, non era previsto ne ricercato a conti fatti, però sparisce rapidamente a quell'affermazione riguardo Umiko: << Non ancora! >> Gli rifila una linguaccia, sottolineando come per ora lei sia viva e vegeta e non stia rimpolpando le file delle farfalle traghettatrici. Ma tutto cade nel dimenticatoio quando quella presenza entra in casa, il micio scappa, lei non sa bene come comportarsi e decide quanto meno di presentarsi, in maniera decisamente poco amichevole forse. Eichiro, ecco il nome del padre del suo ragazzo, che in qualche modo si è infilato nella loro vita senza chiedere il permesso al figlio. << O se non lo farà troverò il modo di farti tornare dall'altra parte. >> Risponde a tono, su quella che sembra quasi palesemente una minaccia nei confronti del suo ragazzo, come se fosse un'imposizione violenta da parte del genitore mancato per anni. No nsente quel commento riguardante lei, essendo rivolto solo alla mente del Sumi, però ode l'altro arrabbiarsi e cacciarlo. Ed egli ubbidisce, quasi fosse una specie di cagnolino, o forse per rispetto del figlio che in qualche modo gli ha concesso di restare in questo mondo, in maniera passiva. Il chunin si getta sul divano, disperato, stanco di tutto quanto spiegando qualcosa in più del meccanismo relativo al legame fra vivi e morti per quella famiglia. << Scusa Mio ma....hai avuto modo di chiedergli perchè se ne sia andato? Perchè vi abbia lasciati? >> Lo sa che è stanco, provato da una figura genitoriale mai esistita e che ora gli sta fin troppo vicino, però magari potrebbe viverla meglio? E' proprio così insopportabile quel tipo? Si siederebbe accanto a lui, accovacciandosi e portando la testina addosso al petto del giovane. E poi quella domanda dal nulla, qualcosa che quasi aveva finalmente accantonato ritorna con la forza di un ciclone: << Esistono forse dei sopravvissuti fuori da Kagegakure, nella vecchia Kiri. >> La prima unica informazione che le sfugge dalle labbra è quella, ma poi si ferma, non sapendo da dove incominciare, spaventata dalla possibilità che ora sia già troppo tardi. [Chakra ON]

17:41 Kan:
  [Divano] Ogni complimento rivoltole non viene fatto con l'intento di farla arrossire eppure quella reazione lo fa sorridere ogni volta, così innocente, così pura si presenta dinanzi ai suoi occhi da ricordargli ogni momento di ogni giorno cosa di lei l'ha fatto cadere, renderlo perdutamente pazzo. Ricambia la lingua con una a propria volta socchiudendo appena gli occhi, un gesto all'apparenza infantile ma non lo é; entrambi sono cresciuti, maturati risultando ben consapevoli di ciò che fanno ed ogni volta che si lascia andare a comportamenti bambineschi è perchè lo vuole, perchè si diverte ma il divertimento viene meno con l'avvento del fantasma. Eichiro si presenta, impone la presenza, rendendo nervosa Shizuka, forse rabbiosa per il modo in cui ha presentato il genitore ma poco gli importa, quell'uomo non lo sopporta, non lo può vedere e tale sentimento viene condiviso dalla ragazza con una minaccia fin troppo eclatante e palese. Nello strofinarsi gli occhi le labbra si ampliano in un sorriso, se lo lascia scappare consapevole di non essere solo e che ben presto Eichiro avrebbe imparato a temere la rossa. Lo manda fuori casa per poi andare a sedersi sul divano, continuando a sfogarsi sulla situazione in cui si ritrova portandola a porre una domanda lecita, giusta. Sbatte un paio di volte le palpebre riportando le dorate iridi sul visino di lei <E' stata la prima cosa che gli ho chiesto, ancor prima di domandare sulla questione Seimei o di capire se stessi impazzendo> inspira ed espira ripensando alle di lui parole, alla storia su come abbia letteralmente perso un padre e la madre, a come sia rimasto orfano <Forse questa storia sarà più chiara per te che per me> mette fin da subito le mani avanti sul fattore chiarezza <Quando 20 anni il consiglio di Kusa aumentò le tasse, lui letteralmente scappò dal villaggio perchè non gli conveniva stare e si rifugiò a Konoha conoscendo mia madre> il primo pezzo di racconto viene fornito, estremamente semplice, lineare senza chissà cosa ma la parte difficile sopraggiunge solo ora. Deglutisce, strofina tra loro le labbra, le parole faticano ad emergere mentre gli occhi si inumidiscono <L'ha sedotta per ricrearsi una vita a Konoha, il suo unico scopo era quello, credo che anche io sia solo una conseguenza di ciò e quando Yukio Kokketsu si è ribellato al consiglio, lui ha pensato che arruffianandosi Yukio avrebbe ricevuto beneficio, perciò se ne andò senza dire nulla per unirsi alla sua ribellione...morendoci> in soldoni conclude la storia di un uomo opportunista, privo di morale e scrupoli <La cosa peggiore? Era un genetista e come ogni genetista ha una base solida di medicina e...> la rabbia viene su bloccando, le labbra tremano, le smorfie aumentano andando a stringere la destrorsa in un pugno capace di far sbiancare le nocche <...e avrebbe potuto, forse, impedire a mia madre di morire di parto. L'ha lasciata morire. Quel bastardo mi ha privato di entrambi i genitori> fa male, dannatamente male saperlo perchè avrebbe potuto avere una vita diversa e invece no. Inspira ed espira lentamente, cerca di regolarlo mentre Shizuka si siede al proprio fianco, ne sente il viso sul petto; d'istinto le labbra si adagiano sul capo di lei per baciarla ed appoggiare il proprio. Il dolore che sta provando è inimmaginabile ma, forse, lo è ancor di più la rabbia. Il discorso cambia in quell'intento di distrazione riportandole alla mente le fogne da cui ne consegue un'affermazione pesante. Si spalancano gli occhi, sorpreso, preso alla sprovvista <Pensavo che tutta la popolazione fosse qui dentro> già, un pensiero scontato eppure non è così <Come sono sopravvissuti alle chimere? E come sei venuta a capo di quest'informazione?> domande lecite ma non solo, un pensiero ben preciso si sta formando nella mente del bianco, un pensiero che potrebbe cambiare la sua vita per sempre. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

18:19 Shizuka:
  [Casa - Divano] A quanto pare quell'incontro non è stato qualcosa di positivo, nemmeno la spiegazione del perchè se ne sia andato ha un senso morale di qualche tipo, confermando che sia solamente un opportunista, che ha di nuovo approfittato della propria abilità per non andarsene. Ascolta in maniera abbastanza passiva tutto quel racconto, con il faccino a cambiare espressività ogni qualvolta gli eventi divengono sempre peggiori. << Non c'è nessun modo per recidere quel vincolo? Devi per forza portartelo dietro? >> La domanda è lecita, lei non conosce come funzioni quel clan, non sa quale sia il legame che si forma fra i due, eppure sembra surreale che il suo compagno debba vivere con un'essere tanto egoista e spregevole. << Posso colpirlo? >> Fargli del male, non che cambi qualcosa in effetti, però è arrabbiata, non sopporta che qualcuno faccia del male a chi ama, figurarsi il primo opportunista che passa per strada. << Spero solo che sia morto fra atroci sofferenze la prima volta, perchè la seconda potrebbe non andargli meglio... >> E' decisamente scontrosa, ancora una volta pare che non abbia problemi a trattare la morte come tematica, giudicando quei comportamenti come inidonei per il perdono, chissà cosa ne penserebbe Katai di un tipo del genere. << Non serviva un genetista per salvare tua madre comunque. Sono i medici che salvano la vita alla gente, non i genetisti. >> Stavolta quello sguardo blu lo fissa quasi pugnalandolo, è già nervosa di suo, mettere in dubbio la capacità di un medico dando dei meriti all'altra categoria la fa innervosire ulteriormente. Che sia chiara questa differenza, la genetica non avrebbe certo impedito la morte di qualcuno, può aiutare con la risoluzione di determinate malattie, ma certamente non per un parto difficile. Però a quanto pare l'altro non ha voglia di continuare quel discorso, non vuole focalizzarsi sul padre, per questo preferisce trattare altre tematiche, come quella delle fogne. << Abbiamo incontrato due sopravvissuti la sotto, due ragazzini. Non siamo partiti esattamente con il piede giusto, ma a quanto pare erano compagni del ragazzo che non sono riuscita a salvare un anno fa... >> Lascia un attimino in pausa il discorso, lo sguardo che si rattrista inevitabilmente. << Loro ci hanno detto che alla vecchia Kiri c'è della gente, ci hanno detto che Kagegakure non li ha accettati e che le chimere, non puntano a noi, ma a loro... >> Insomma, poca roba rivelata tutta in un sol colpo, anche se non vorrebbe che l'altro salti subito a conclusioni. << Non possiamo essere certi di nulla che ci è stato detto, ma devo indagare, devo poter chiarire a me stessa cosa si debba fare. Perchè se Kiri è già andata i prossimi saremo noi. >> Lo guarda con quegli occhi blu, con una luce di paura si, ma anche di decisione non indifferente, non possono stare a guardare, devono agire. [Chakra ON]

18:42 Kan:
  [Divano] Dopo un racconto del genere si aspetta molte domande ed alcune di queste vengono fatte ritrovandosi ad osservarla, incastonare le iridi in quelle di lei per comprenderla meglio, vederne la reazione. Veloce l'alzata di spalle scuotendo il capo <Non ne ho idea, non ho avuto abbastanza lucidità per pensarci o chiederglielo> ammette quella mancanza ma come avrebbe potuto essere lucido dopo una serie di rivelazioni del genere? Ha dovuto domandare le cose più importanti per capire in che modo comportarsi e cosa fare, cosa dire <Si e no, da quel che ho capito possiamo stare ad una distanza ampia, limitata ma comunque ampia. Per questo gli ho detto di stare fuori> insomma, portarselo dietro si ma non proprio addosso, ha un margine di libertà nonostante tutto. Il secondo quesito altrui gli fa scappare un leggero sorriso per poi affacciarsi verso la porta, la scruta, l'osserva per lunghi momenti <Questa è una bella domanda, puoi provarci anche se non credo starà fermo a farsi colpire> è pur sempre un'essere senziente e se può essere colpito, può anche schivare determinati colpi, può evitarli o peggio, pararli. Non sa quali abilità egli conosca ne le tecniche imparate nel corso della sua vita <Dubito si possa uccidere un morto ma credimi, ci ho pensato> di nuovo il sentimento di vendetta fa capo in lui; lentamente la sua essenza vendicativa viene fuori ogni qual volta subisce un torto più o meno grave, ogni volta che viene ferito non riesce a trattenere tale sentimento. Insito in lui al pari della curiosità umana, il bianco non riesce ad evitarlo eppure viene distratto dallo sguardo altrui, nervoso, accompagnato da una frase simile ad una pugnalata; socchiude appena gli occhi, sospira <Non è questione di chi salva chi, mia> andando a specificare meglio <Se tu fossi malata o ti accadesse qualcosa, io farei tutto ciò che è in mio potere per guarirti, aiutarti, sfrutterei tutte le mie conoscenze e questo perchè ti amo e non riuscirei a vivere senza di te> accascia la schiena contro lo schienale, stanco di quell'uomo ed ancora la nuova vita non è cominciata <Mentre a lui non è fregato nulla nemmeno di lasciare una donna incinta> ecco il punto al quale vuole arrivare, non tanto per la cura da parte di un genetista quanto per il suo averla abbandonata ma l'argomento per fortuna cambia, forse più serioso ed importante ma non le nega la propria attenzione in merito. Silente ode la spiegazione, la tristezza sul visino tanto da innalzare il braccio per farle qualche carezza sul capo giochicchiando con le ciocche, un modo semplice per consolarla fin quando non arrivano le notizie scioccanti. Arresta qualsivoglia movimento schiudendo le labbra senza cessare di guardarla <Le chimere puntano a loro? Perciò quelli che abbiamo subito erano attacchi mirati?> e Kagegakure non li ha accettati, su quest'altro punto si ritrova a riflettere <Se il villaggio non li ha presi con se, probabilmente hanno qualcosa e il villaggio vuole che quel qualcosa scompaia> ragiona ad alta voce, supposizioni basate sulle pochissime informazioni in suo possesso. Ne ricambia lo sguardo avvedendosi della determinazione e di quella paura pienamente condivisa <Difenderemo questo posto a qualunque costo. E' casa nostra> deve crearsi una vita con lei e nessuna chimera può distruggergliela <Ti aiuterò ad indagare e combatteremo insieme. Da dove cominciamo?> iniziare subito, agire immediatamente per risolvere un minaccia futura. Determinato ad esserle d'aiuto, capire cosa fare e come risolvere la situazione. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

19:14 Shizuka:
  [Casa - Divano] Distanza ampia e non sa se può liberarsene, per un attimo quegli occhi blu si allargano, rimanendo quasi spaventati: << Non può passare attraverso i muri vero? >> Si abbraccia quasi istintivamente da sola, temendo per la propria libertà personale che inevitabilmente le ricade addosso come un macigno. << Quell'uomo mi fa schifo. Si è approfittato pure di un figlio che non ha nemmeno voluto. Scusami Mio.... lo so che è tuo padre in fondo ma decisamente non mi piace... >> In effetti sta insultando quello che in futuro potrebbe essere suo suocero, ma lo giudica come persona, non come eventuale grado di parentela. A quanto pare ha pure un istinto di sopravvivenza, ma comunque uccidere un infermo non le sarebbe piaciuto. << Beh può sempre comprendere cosa significhi non piacere a un Kokketsu. In fondo dubito sia entrato nelle grazie di Yukio... >> Non che il suo capostipite fosse tutto registrato, ma comunque se quel tipo è morto a caso un motivo c'è. Poi però si passa a quel dettaglio di lavoro, quello che lei ha interpretato come una lamentela per le capacità altrui. << Sei tu che hai parlato del suo essere genetista mica io... >> Boffonchia, lamentandosi di come si sia espresso male lui in prima battuta. << Il fatto che sia una persona ignobile che ha passato la sua vita pensando solo a se stesso non cambia. Però sicuramente non è l'unico che avrebbe potuto fare qualcosa per tua madre. Mi sembra assurdo che qualcuno sia morto di parto venti anni fa quasi. >> Insomma, i medici c'erano anche allora, ci deve essere qualcosa sotto, una complicanza del parto o simile. Però effettivamente inutile discuterne in quel momento, quando le priorità sembrano essere altre. Annuisce alla prima domanda retorica di lui, mentre l'altra non ha una certezza in merito: << Non so Mio, se fosse vorrebbe direche sono più organizzate di quanto pensassimo. >> Insomma lei non ha idea di cosa aspettarsi ne esattamente come fare indagini in merito. L'affermazione che fa lui è effettivamente sensata, anche se un poco complottista, lei si fida di quel suo paese, ma non capisce nulla degli intrighi possibili o probabili che possano esserci dietro. << Ho chiesto a Saigo... Lei dice che il governo accoglie tutti... Non vorrei che fossero dicerie o che ci fosse altro sotto. >> Non capisce, è confusa. Quella domanda fatta alla Manami non sa nemmeno se abbia ricevuto una risposta da membro della Shinsengumi o meno. Però gli occhi si illuminano quando lui prende le difese di quel villaggio, la chiama casa loro, lui che prima voleva uscire a scoprire il mondo ora vuole difendere quel piccolo pezzo di terra, non troppo distante dalla vecchia Konoha. << Devo trovare una persona al quartiere povero. Ma andrò con Katai. E poi scriverò una lettera al Mizukage, credo che lui sappia più di quanto da a vedere. In fondo è lui che ci ha mandati in ricognizione no? >> Domanda quasi retoricamente, se qualcuno può essere a conoscenza di qualcosa di certo è il Mizukage. << Devo parlare con Nobu, è lui che mi aveva dato quella pista. E ci sarebbe da capire se gli Anbu hanno insabbiato l'ingresso delle chimere avvenuto un anno fa. Quello non saprei proprio come farlo... >> Il suo unico contatto con quel mondo è Shiroichi, ma il ragazzino non faceva parte dell'organizzazione allora e in ogni caso non vuole metterlo in pericolo per nessuna ragione al mondo. << Tu sapresti come scoprirlo? >> Ovviamente si riferisce a quell'ultima parte, quella relativa agli Anbu, che non sa bene come affrontare. [Chakra ON]

20:00 Kan:
  [Divano] Lo spavento non viene condiviso, per fortuna la risposta a quella domanda può risolvere un'enorme problema <No mia, non può> in questo modo hanno l'intimità praticamente al sicuro ma quell'abbraccio non viene ignorato andando ad abbracciarla di rimando, chiuderla in quella coperta che son le proprie braccia. Non l'avrebbe vista e lui stesso non l'avrebbe permesso, quello è il significato di tale gesto <Non piace nemmeno a me> la pensano in egual modo entrambi su quell'uomo, poveretto Eichiro, non sa cosa viene detto sul suo conto <E' mio padre solo di sangue ma ciò non lo rende realmente tale. La famiglia si può scegliere e io ho scelto la mia> guardandola con maggior intensità, in lei vede la propria famiglia, in Yuki e nel padre di lei, tutti coloro che l'hanno accettato per quello che è. Nuovamente le sorride chinando il capo con un certo divertimento <Libera di farglielo comprendere quando vuoi> chi è lui per fermare la piccola furia rossa? Nessuno <Io dubito che l'abbia persino incontrato> tanti i propositi dell'uomo ma in base alla fine fatta, il dubbio su ciò che ha realizzato è lecito. Inarca il destro sopracciglio squadrandola dall'alto verso il basso senza commentare in maniera alcuna, di base ha ragione e non possiede una risposta adatta per un simile crimine <Non so cosa dire> l'ignoranza la fa da padrone qui, è successo ormai, non può cambiare le sorti della propria nascita ma ciò passa in secondo piano rispetto a qualcosa di decisamente più impellente come le chimere <E ciò confermerebbe quello che abbiamo visto la fuori, si stavano sul serio organizzando, forse proprio per attaccare il villaggio> tutto inizia a tornare, non hanno solo avuto visioni ma bensì una reale conferma di come le chimere siano decisamente più intelligenti del previsto. Umetta le labbra con un movimento veloce della lingua, passa sopra di esse rendendole più morbide mentre i propri pareri vengono esposti, forse un po' complottisti ma non vede altro motivo per un simile gesto <Saigo è un'agente della Shinsengumi, è dalla parte del governo e se sapesse qualcosa, dubito ne parlerebbe> constatazione più che sensata la sua <Ma come hai detto tu, non ci sono certezze ne da una parte ne dall'altra> prende un profondo respiro ritrovandosi senza alcun tipo di dettaglio in mano, senza nulla su cui agire o, quanto meno, nulla di sensato. Nota gli occhi di lei illuminarsi, non comprende il motivo di tale felicità, non ha detto nulla di che eppure non chiede, troppo concentrato sul seguito della conversazione annuendo alle di lei intenzioni <Sei sicura di voler andare con quel ragazzino?> può anche essere suo amico ma ciò non vuol dire che sia all'altezza della situazione per poi sentir parlare del Mizukage <Secondo me tutti i Kage sanno più di quanto non diano a vedere. Quando ho parlato con il Mizukage, comunque, mi ha dato l'impressione di nascondere qualcosa> conferma, in parte, i di lei sospetti su quella mistica figura di Kiri. Continua a carezza il capino della Kokketsu con la mente rivolta ad altro, alla pista da seguire fin quando non tira in ballo la squadra Anbu. Deglutisce, inghiotte grumi di saliva, scoprirlo? Una parola, forse più difficile di scoprire cose all'interno della Shinsengumi <Mh non saprei chi arruffianarmi per scoprirlo ora come ora ma posso provarci> un tentativo può farlo, non sa come ma può. [Chk On][Portaoggetti: fuda ed inchiostri speciali]

20:19 Shizuka:
  [Casa - Divano] Un sospiro di sollievo esce da quelle labbra e lei si calma un poco dopo l'abbraccio altrui. << Meno male, sarebbe stato terribile! >> Il tono è veramente convinto, come se quella opzione la spaventasse seriamente. Se qualcuno deve vederla senza veli deve essere il Sumi e nessun altro. Quando lui afferma di condividere quel non apprezzamento nei confronti di Eichiro si ritrova a sorridergli, ma ancora maggiormente quando fa riferimento alla famiglia, guardando a lei in prima persona con intensità. Istintivamente gli porta le mani sul volto, si avvicina in un tenero bacio sulle labbra che finisce rapidamente tanto quanto iniziato. << Ci sarà occasione purtroppo... >> Nel senso che comunque quell'anima gironzolerà attorno all'esistenza dei due per molto tempo probabilmente, forse per troppo. Però giustamente ora la priorità è mantenerla quella vita, perchè le chimere sembrano minacciarli in maniera più o meno diretta. << Forse, ma sono passati quattro mesi... >> Questa è la dura realtà quella che li mette di fronte al fattore temporale, il più temibile. Spiega quello che ha in mente, espone i propri piani che portano ovviamente a domande e considerazioni. Un enorme sorriso luminoso le si stampa in faccia di fronte al primo dubbio: << Katai è una delle persone più pure che io conosca, credo che sarà fondamentale la sua presenza per far si che io possa ottenere le informazioni che mi servono. >> Non ha dubbi sul fatto che l'Uchiha possa fare la differenza, con i suoi modi e i suoi pensieri. Il discorso riguardo alla Manami non fa una piega, eppure le sembrava che fosse sincera, non che stesse mentendo, oltre al fatto che dubita fortemente che la ragazza sappia qualcosa riguardo ai piani delle alte sfere. << Se dovessi confermare questa diceria, per il governo sarebbe un problema. Stiamo camminando su un filo spinato. >> In fondo sono solo due ragazzini, non hanno alcun potere, non hanno le capacità per fronteggiare una bufera. Sente il dire riguardo agli attuali Kage e in particolare di quello del distretto in questione: << Chiederò udienza, cercando di giocare le mie carte al meglio. >> Insomma, lei ha visto, lei sa più di chiunque altro, è su di lei che cade l'ago della bilancia. Eppure bisogna capire cosa ci sia dietro e come, per ora non sa abbastanza per fare un piano. << Beh appena avrò novità su cui poterci muovere te lo dico, nel frattempo tieni conto che con me c'era Kore. Lei magari potrebbe aiutarti in qualche modo. >> Ci riflette, manca un dettaglio, un frammentino. << Quei due ragazzi, avevano un'abilità particolare. Sembrava potessero ricomporre il loro chakra su quelle armi. >> Insomma qualcosa che gli occhi della blu non hanno mai assolutamente visto. Un sospiro profondo viene emesso, sembra quasi stanca. << Ho la testa che fuma! >> Si lamenta, troppe informazioni da processare tutte contemporaneamente. << Vado a recuperare Shura. Mangiamo qualcosa? >> Un modo come un altro per provare ad affrontare il resto della serata in maniera più serena, davanti a un pasto caldo e alle coccole con il gattino, lasciando per qualche ora, i problemi del mondo da parte. [Chakra ON][//se END]

20:40 Kan:
  [Divano] Stringe più forte la rossa in quell'abbraccio <Non avrei mai permesso che ti vedesse> e si, solo lui può vederla senza veli, quell'uomo deve starle lontano il più possibile e non sa bene cosa stia accadendo; la vede sorridere ma è quando parla di famiglia a farla illuminare ancor di più, sente il calore delle manine sul viso ricambiandone quel veloce bacio. Rapido ma goduto fino in fondo, la considera davvero la sua famiglia e così come i genitori di lei, essi hanno fatto così tanto che non possono essere considerati di meno <Non sono problemi miei> non con lei almeno, è lo spettro a doversi adeguare, a mettere un freno a se stesso prima di incorrere nella furia del sangue nero. Finalmente accantonano tutto ciò che riguarda quella losca figura, non hanno più molto da dire in merito, oltre alle diverse priorità <Si ma la vecchia Kiri non è dietro l'angolo e quelle chimere si stavano organizzando a pochi chilometri da qui, forse hanno in mente un attacco su larga scala> pensa ad alta voce alle possibili conseguenze di un simile raduno, se davvero vogliono attaccare il villaggio, allora è plausibile che si stiano ancora organizzando. Inspira ed espira mordendosi il labbro inferiore, lo schiaccia vedendo l'ennesimo sorriso sul di lei visetto, lo ricambia <Se lo dici tu ma quel ragazzo dev'essere disilluso un minimo> il mondo desiderato da Katai non può esistere, non è fattibile proprio per la natura stessa dell'essere umano, lo bontà che professa, gli ideali da lui desiderati sono troppo utopici anche per un puro di cuore. Non sospetta di Saigo ma non può neanche darle fiducia piena quando si parla del governo e delle magagna da esso fatte <Sarebbe un problema se trovassimo le prove diffondendole a macchia d'olio per tutta la popolazione ma fin quando siamo solo noi due, siamo poco meno di mosche> ovvero il nulla, due semplici shinobi, neanche troppo considerati visto il grado in possesso da entrambi <Già> riguardante il filo spinato e chissà in quali altri problemi sarebbero finiti per incappare. Annuisce sul Mizukage, semplice il moto del capo <Se vuoi posso venire con te e farti da supporto> si propone, dopotutto ci ha già parlato in privato con quell'uomo e se ha capito bene il soggetto, allora può anche creare una strategia adatta per persuaderlo. Il sopracciglio viene sollevato, sospira <La contatterò> solo questo non potendo dire niente più salvo poi fermarsi quando parla di un'abilità particolare di quei due ragazzini <Mh farò delle ricerche in merito> cerca di aiutarla in tutti i modi possibili. Stanno correndo un grave pericolo, si stanno mettendo in un qualcosa di più grande di loro. Accasciato sul divano sbuffa, esattamente come Shizuka, anche lui si ritrova con la testa fumante, troppe informazioni, troppi problemi ma ella ha sempre la soluzione <Si, vado a prendere il ninjaphone per ordinare, takoyaki in primis> sorridendole si alza da quel divano alla volta del cellulare per dare inizio alla serata, si spera, tranquilla. [END]

Dopo i recenti avvenimenti si confrontano. Kan le parla dei Seimei, della scoperta di quella parte di DNA e le fa conoscere il padre mostrando come la figura dell'uomo non gli stia procurando altro che agitazione e rabbia, mettendola anche al corrente della di lui storia. Shizuka d'altro canto l'informa di quanto avvenuto nelle fogne ed insieme si preparano ad agire stilando le prime cose da fare per salvaguardare la loro casa.