I rossi pagano
Free
Giocata del 12/12/2022 dalle 15:21 alle 17:20 nella chat "Quartiere dei Clan [Kusa]"
[Casa/salotto] Oggi la luna e così splendente che persino nel pomeriggio si mostra alle persone che alzano il naso per raggiungere le più alte vette che solcano i cieli. La luna piena che tanto si favoleggia brilla persino col sole nel pomeriggio. Anche se le porte sono chiuse della casa che hanno occupato doku e rasetzu nel quartiere principale. Ha ricevuto il messaggio dopo alcuni messaggi, e ha messo tutto a posto per il suo arrivo mentre lo attende guardando languidamente il vuoto. Sospira, sapendo che e il primo incontro da quando ha scoperto delle cose sul rosso, mentre indossa per la prima volta un kimono violaceo con grossi fiori ricamati. Un vezzo che si è voluta togliere, e che ne stringe e allarga le forme che si stanno rimpolpando grazie al periodo di stabilità avuto con il rosso. Ha persino comperato una culla, in modo da non dover usare il sangue nero per creare delle ceste fluttuanti che insozzerebbero il tatami della casa piuttosto tradizionale. Ora e una sangue nero, eppure da molto non se ne era riuscita ancora a capacitare. Niente pare essere cambiato sul serio, niente incredibili avventure alla ricerca di riuscire a capire come gestirsi, conosce persino solo due o tre, facciamo pure cinque per abbondare, kokketzu da quando nella sua vita e entrata la parte ninja del mondo che le ha dato tanta pena anche solo per diventare Genin. Aveva sicuramente piani gloriosi, che si sono infranti come vetri quando si è resa conto che non sarebbe stato come sperava, non era nemmeno così brillante come ninja mentre se ne sta seduta a terra nel salotto Sta armeggiando col cellulare. Deve organizzare in men che non si dica quella festa fantasmagorica della quale ha fatto già menzione per Tsumi. Ha creato una sorta di invito scritto, sta soltanto modificando qualche parola per renderlo quanto più intraprendente possibile. Pondera, ragiona, cancella e riscrive. Si passa la mandritta tra i capelli, arruffandoli leggermente, flesso in avanti sulle ginocchia e seduto in salotto. Ha lasciato che la bimba dormisse nella culla improvvisata nella nuova casa al Quartiere dei Clan, visto e considerato come abbiano deciso di comune accordo d'andare a viverci. Indossa una camicia bianca le cui maniche son piegate egregiamente sin ad altezza del gomito ed un pantalone nero sorretto da una cintura d'egual cromia, con fibbia argentata. I piedi scalzi e la postura poco adeguata lo rendono uno spaventapasseri dai capelli cremisi che sta armeggiando con la tecnologia fintantoché la bambina dorme nell'altra camera. <Cosa stai facendo lì a terra?> Mormora, indicando invece con un cenno del capo il divano sul quale è seduto in questo frangente, pur non sollevando neanche per un istante il capo dallo schermo. Sistema piuttosto gli occhiali sul naso aquilino, così da continuare quell'opera di bene per la quale non ha alcun desiderio se non la sua riuscita. Non ne ha ancora parlato con Dokuhiro, vuole prima che sia tutto preparato e concluso per poterle dare finalmente la bella e brillante notizia della morte della Ishiba. D'altronde, a chi stava simpatica esattamente? Sta pensando anche di invitare Kan, figurarsi, non sapendo come quest'ultima sia morta proprio a causa di piccole incomprensioni con quell'individuo. [ Chk On ] [Casa/salotto] <mh?> Domanda mentre la sua mente viene portata fuori dai suoi pensieri. Le sue tecniche sono rimaste ancora indietro più di tutto il resto, non avendo mai brillato nella zona dei combattimenti normali e fisici. E la mancanza di incarichi per diventare al prossimo livello aiuta ancora meno. Comunque il collo si gira facendo ruotare anche la testa <guardavo la luna> in pieno pomeriggio, ma a terra vicino alla finestra c'è l'angolazione giusta per mostrarsi, quindi si solleva con solo un minimo della cicatrice che la ha fatta diventare una kokketzu in vista che spunta dal kimono. Prima di andare a sedersi di fianco al rosso, preferisce guardare che la bambina stia bene nella sua culla, per qualche secondo osservandola e quindi volgersi e camminare nei piccoli passi che ha di solito, accentuati dal kimono, verso il divano, quindi si risolleva poco dopo andando in cucina a prendere una birra per rasetzu. Raramente gli dà quelle eccezioni, e in questo caso solo perché e corretto con del veleno.
Comunque la donna torna poco dopo, allungandogli la birra nella sua bottiglia di vetro scura mentre si mette a sedersi di nuovo di fianco a rasetzu, attendendo con una pazienza infinita. Infinita come quella che ha dimostrato ad attendere il rosso che tornasse con la bambina a casa loro dal laboratorio per intenderci. Comunque sta con le mani sul grembo del kimono, saggiando e il tessuto di seta e attendendo per vedere se quel genere di veleno possa fare qualcosa al rosso o causargli solo di non piacergli la birra, passando la cosa che fosse mfermaentata maleDokuhiro usa Veleno Tossico C!
Non nutre neanche per un istante il sospetto che Dokuhiro stia architettando qualcosa contro di lui. Non ne avrebbe ragione, anche se Shiroichi gli ha fatto notare come la signorina avesse dei dubbi non troppo chiari, frutto di un misunderstanding unico. Quindi, resta semplicemente seduto sul divano a cercare di organizzare una festa alla quale, probabilmente, riuscirà a far partecipare quanta più gente possibile. Come accennato precedentemente, reputa che ben pochi nutrissero molta simpatia nei confronti di quella megera dalle gambe sempre aperte. <La luna? Ma non è primo pomeriggio?> Le chiede con un piegamento laterale del collo, cercando di capire dove sia andata a finire. La nota con la coda dell'occhio nella cucina, ma non nutre - neanche adesso - alcun tipico sospetto. Perché dovrebbe? Lui ha la fedina pulita, forse. Non del tutto, ma agli occhi di Dokuhiro non dovrebbe aver sbagliato alcunché. La camicia sporca di rossetto l'ha praticamente gettata, possiede un'innumerevole quantità di camicie tutte uguali per ogni evenienza e ne ha anche nell'armadietto a lavoro. E' ben organizzato quando si tratta di apparire. <Mh? Perché la birra?> La domanda è lecita, anche se la Kokketsu lo fa spesso e volentieri, almeno quando è a casa e può controllare quante ne beve. Si stringe nelle spalle e l'avvicina alle labbra, così da inghiottire il primo sorso. All'inizio, il sapore sembra essere un po' amarognolo e allontana la bottiglia dalla sua faccia così da poter leggere l'etichetta. Il sorso ingollato è comunque abbastanza per rischiare d'aver bevuto praticamente solo il veleno che vi ha messo poc'anzi la piccola Satana dagli occhi scuri. <Sei sicura che non sia scaduta? Ha un saporaccio.> Mugugna con evidente disappunto, storcendo le labbra e continuando a dare un'occhiata sul collo della bottiglia e l'etichetta... mentre il liquido tende a scendere e ad entrare in circolo. [ Chk On ]
Giocata del 13/12/2022 dalle 13:30 alle 16:51 nella chat "Quartiere dei Clan [Kusa]"
Bella domanda che la situazione dovrebbe porsi a un illuso e ignaro rosso di nostra conoscenza. Che e giunto a tenere una diavoletta dagli occhioni scuri, che gli si rivolgono guardandolo con la sua proverbiale distanza. Non e solita mostrare molte emozioni, ma almeno quando parla ultimamente cerca di darne per il beneficio di kurochan. Che come ogni buon libro pediatrico dice che dovrebbe riuscire a mostrare emozioni coerenti per dare messaggi sicuri alla bambina <potrebbe. È da un po' che torni, magari e scaduta...o era fallata> propone semplicemente, ovviamente evitando di commentare che sia colpa sua dato che...oh my... E stata proprio lei a correggergli la birra. Ma intuisce che non e una dose abbastanza letale da dargli una lezione e gioca a non saperne niente <speriamo che non vomiti> butta lì <comunque se bevevi una nijacola non accadeva> si sa da sempre quanto sia stretta su quel rigide regole che ha imposto al rosso da quando lo ha raccolto, anche se ogni tanto le trasgredisce pure lei porgendogli come stavolta la birra. Rimanendo seduta accanto al rosso e volgendosi verso di lui con metà del corpo per capire che cosa gli stia accadendo, come se la piccola infame non lo sapesse!! Per lo meno rispetto a un tempo che trovava molte cose che non avevano una stretta utilità, inutili, qualche soprammobile si è mostrato nella casa. Soprattutto quegli stendardi che si accostano col servizio da the. In questo caso vi e appeso uno di quelli con foglie cadute d'autunno. Una certa eleganza nella scelta Dopo neanche qualche istante, qualcosa nello stomaco del rosso comincia a gorgogliare. Non è qualcosa di normale, lui n'è consapevole trattandosi comunque d'uno scienziato che ha studiato a fondo anche l'anatomia umana. Aggrotta le sopracciglia e lascia andare per un attimo il telefono di lato, in modo tale che possa portarsi la mano ad altezza dello stomaco - come se tal gesto potesse in qualche modo aiutarlo. <Ha avuto un effetto immediato...> Borbotta, il che implica che non c'entri la digestione, ma che qualcosa all'interno della birra stia avendo un effetto a dir poco esagerato. La poggia sul tavolino di fronte al divano onde evitare di berne anche soltanto un altro sorso, cominciando ad avere decisamente dei crampi poco normali [ - 1pv ]. <Ma che diamine...> Bofonchia, piegandosi in avanti e portando ambedue le mani ad altezza dello stomaco. Non è un dolore eccessivo, però alcune fitte gli hanno generato non poco fastidio. <Che cazzo hai combinato?> Lui che ha studiato a fondo i veleni è consapevole che potrebbe trattarsi d'uno d'essi. La Sbrilluccica era creata sulla base dei Veleni Doku - di tutt'e tre le tipologie - rimuovendo la parte tossica, ma lasciando esclusivamente l'effetto che questi ultimi generavano. Quindi, un minimo - anche di più - d'informazione in tal senso ne ha. La guarda in cagnesco, risollevando gli occhi in sua direzione ma non per questo avvicinandosi o spostandosi eccessivamente dalla donna. Non si cruccia poi molto di distanziarla, poiché gli basterebbe un filamento di Chakra collegato a quello mentale altrui. Vuole dapprima comprendere cosa diamine intenda ottenere da un'azione tanto sconsiderata ai danni d'un pazzo psicotico. Non si sente neanche tradito tant'è abituato ad essere trattato come la peggior feccia esistente al mondo. Tuttavia, non è neppure l'ultimo dei fessi. Mai. [ Chk On ] <Ah, che peccato. Te ne sei già accorto> dichiara dokuhiro scansando gli occhi con fare quasi annoiato <tranquillo, non e minimamente una dose letale> assicura intuendo che ormai il suo gioco e finito. Ma ricordiamoci che qui i pazzi psicopatici sono due appunto, e si sono trovati in un qualche modo. Non e certo la prima volta che fa qualcosa ai danni del rosso, ma e la prima volta che lo fa in modo così subdolo, di solito ai primi tempi si limitava a saltargli addosso e fare la lotta, o tirargli qualcosa di contundente, ma gli assalti si erano fatti sempre più tardi mentre la loro relazione in qualche modo funzionava, quindi lentamente gli occhi tornano sull'altro. Vuoti e freddi <d'altronde kurochan ha bisogno di un padre, e non permetto che il mio uomo muoia cosi> spiega vagamente, rimanendo così ferma che e palese che non ha la minima paura, ben altro gronda di acida rabbia vendicativa sotto, con un teatrale sospiro <sei sempre così convinto che puoi fare qualcosa senza che io lo sappia...> Mormora casualmente, fissando poi il rosso rimanendo accanto a lui, letale diavoletta avvelenatrice, si e pure messa in ghingheri per questa meravigliosa occasione <ma non preoccuparti, questa è solo una piccola punizione per ricordarti che farò molto di peggio se me ne sarai motivo> assicura con un tono fluttuante, gentile in un certo senso, pieno di morbide minacce mentre guarda così fisso il rosso che potrebbe pensare che sa il segreto della vita. Di quella di rasetzu di sicuro per lo meno Pensava veramente d'avere a che fare con un povero illuso? Ovvio che ha compreso abbastanza velocemente di cosa possa trattarsi, visto e considerato come ci abbia lavorato su un bel po' di volte. <Tsk.> Fa schioccare la lingua contro al palato mentre una nuova fitta lo coglie impreparato. Inspira profondamente, ma non toglie neanche per un istante gli occhi dall'altra - come se in qualche modo volesse tenerla bloccata, evitare che possa in qualche modo attentargli la vita ancora. <Era meglio stare in laboratorio, ora capisci perché non torno mai a casa?> Le bercia dietro, adoperando un meccanismo di manipolazione nel quale è straordinariamente bravo. D'altronde, è sempre meglio far ricadere la colpa sugli altri piuttosto che prendersela. <Grazie al cazzo che non è letale, altrimenti t'avrei già appesa al muro per le viscere.> Tuttavia, la minaccia non rende poiché non intende farlo. Quanto meno non fin quando la ragazza si mantiene stabile nel pronunciarsi alla volta del demone. Contrariamente, invece, nel proseguire della sua parlantina, se ne esce con delle minacce che rendono il demone alquanto instabile. Le fitte allo stomaco lo infastidiscono perché Dokuhiro pare aver deciso di prendersi gioco di lui, ma ciò che pronuncia lo manda praticamente in bestia. L'espressione del demone diventa quanto più vitrea possibile, di quell'ira latente e silenziosa che soltanto un Genjutser saprebbe esprimere al meglio. Non ha alcuna necessità di formare dei sigilli, bensì mantiene lo sguardo fisso sulla vittima - avendola di fronte, la cosa non è poi molto complicata. La ragazza, poiché il rosso tenta di adoperare lo sconvolgimento tattile, dovrebbe sentire una sorta di presa che la porterebbe ad essere sollevata dal divano e spinta contro la prima parete utile nei pressi del divano. Sollevata da terra per circa un metro, tramite lo sconvolgimento visivo dovrebbe riuscire a notare il Kokketsu che, attivando l'innata, le sta andando incontro abbastanza iracondo. Abbassando lo sguardo, magari non avendolo notato per via del Chakra disattivato e della velocità ch'egli ha assunto, potrà accorgersi d'un costrutto a forma di mano (quelli tipici di Rasetsu, in fin dei conti, qualora non stia adoperando una lancia di sangue nero) che le fascia l'addome e che la tiene stretta contro il muro. Percepisce dolore all'addome laddove il costrutto sta stringendo, nonché le macchie di sangue che s'affaccendano sugli abiti e sul muro retrostante. <Punizione per cosa? Per qualche tua assurda paturnia mentale della quale non sono mai aggiornato, ma per la quale insisti d'aver ragione? Spiegami, Dokuhiro.> Roca la voce che proviene dalla sua gola, infastidito dal veleno e dall'atto commesso dalla compagna. Iridi sottili che fissano l'interlocutrice a fondo. Nella realtà dei fatti, son rimasti seduti su quel dannato divano e non stanno facendo alcuna mossa. Tutto vive nella mente della ragazzina. <Un altro passo falso e giuro che a casa non mi vedrai mai.> Chi è che comanda davvero? [ Chakra: 73/80 ][ 2/4 - Illusione di 2 Sensi (Sconvolgimento Visivo + Tattile) ] Ammettiamolo, dokuhiro un po' sapeva a cosa stava andando incontro, sono due pazzoide feroci a modo loro <Ah, certo. Il laboratorio. E li che lavora l'altra?> Domanda all'uomo, evidentemente ecco dove e cosa ha fatto per quel motivo, ma il divario di potenza e così innato e profondo che nemmeno gli servono i sigilli per sentirsi le budella contorcersi e poi una presa alla gola che le fa stringere gli occhi con un verso di dolore, cercando di alzare le mani per togliersi la sensazione dalla gola, una reazione più istintiva che altro <mi hai tra...dita...> Mormora a fatica per la presa <il mio...? Voglio proprio...vedere che cosa avresti fatto tu...se io fossi andata con un altro > annaspa mentre il corpo si contorce leggermente nella ricerca di stabilità a terra, cosa ovviamente impossibile per l'innata in atto ma lo guarda con il volto ferito nell'animo <vo...levo parlare. Ma tu...hai fatto finta...di niente!> In realtà deve ammettere anche a se stessa che non era partita con la possibile ti ferirlo, ma il fatto che il rosso fosse stato così preso da altro, in primis la festa e il suo lavoro, tanto da dimenticare il suo messaggio, deve aver sedimentato un po' di rabbia che e sbocciata in quella cattiveria gratuita. L'altro usa delle tattiche, ma a dokuhiro basta dire cosa sente <ti pare...che attacco se non so di aver ..ragionnne?> In effetti, punto a doku, gli tirava cose solo se aveva la certezza che ci fosse qualcosa in atto come quando sentiva puzza di alcool dall'alto di rasetzu Dokuhiro ha decisamente esagerato nel comportarsi. Non ha alcuna prova dalla sua parte e nonostante ciò pretende d'aver ragione, asserendo come sia stata meramente colpa del rosso. Il demone, dal canto proprio, predilige il mantenimento dell'illusione di due sensi, in modo che la ragazza possa continuare ad esser appesa a quel muro tramite un costrutto di sangue immaginario. Dovrebbe percepire dolore lungo il busto e la schiena, poiché schiacciata contro la parete e circondata dal costrutto sanguigno che la tiene costretta proprio contro quella parete precedentemente citata. Nonostante ella vada contorcendosi, la forza dei costrutti è maggiore anche nell'illusione. La ragazza dovrebbe adoperare un rilascio, ma a quanto pare non riesce tutt'ora ad essere consapevole che si tratti soltanto d'una illusione. La fitta allo stomaco, per quanto riguarda il rosso, è tutt'ora persistente [ -3pv totali ]. Lo infastidisce non poco, ma all'interno dell'illusione Dokuhiro non può notare quell'espressione dipintasi sul di lui volto. <Ho assunto un'assistente per i miei esperimenti. Ti dà fastidio? Non è un mio problema. Lo accetti senza fiatare.> Bercia in sua direzione, facendo schioccar nuovamente la lingua contro gli incisivi acuminati. Il costrutto permane nella stessa posizione, lo sguardo freddo e iracondo dell'uomo è invece fisso sul volto contorto dal dolore della ragazza. Ha esagerato. <MI SPIEGHI DOVE CAZZO T'AVREI TRADITA? VOGLIO LE PROVE. NON ATTACCARMI SE SAI DI FALLIRE!> Le urla contro, incurante del fatto che dall'altro lato, nella camera da letto, ci sia la bambina che sta cominciando ad infastidirsi proprio per i rumori generati dai due. Dokuhiro è tutt'ora convinta d'aver ragione, chissà perché e chissà per come. Talmente tanto che al rosso sovvengono altri ulteriori cinque minuti che lo rendono violaceo dalla rabbia. <Quando avrei fatto finta di niente? Prima o dopo l'organizzazione della festa e del lavoro? Prima o dopo aver cambiato il pannolino a Kuro-chan? Non sono ancora in grado di sdopp--- cioè, forse sì, ma non è questo il punto.> Blatera senza senso, ma è denotabile come la rabbia non gli sia per niente scesa... neanche per un attimo. [ Chakra: 72/80 ][ Mantenimento Illusione di 2 Sensi (Sconvolgimento Visivo + Tattile) ] <NON URLARMI CONTRO!> Urla pure lei per le rime, sente delle fitte alla schiena anche se il suo vero corpo e fermo ancora sul divanetto nella posizione iniziale, non si rende ovviamente conto che sia una illusione perché, udite, non ne ha mai subita una! Quindi per lei quella e la realtà come ogni altra che potrebbe farle credere <ti avevo detto, che volevo parlarti, te lo ho scritto!> Grida all'uomo altrettanto <ma invece te ne sei proprio dimenticato!> Si tanto che le chiede pure quando avrebbero dovuto. Ma poco le importa, per poi avere una sorta di rivelazione assieme alla fitta alla schiena <...l'assistente. > E sorride <ovvio .> Dichiara con un sorriso strano <vi siete divertiti a fare la famiglia con kurochan? La chiama già mamma?> Domanda completamente impazzita, o forse più chiara che mai <lo so e basta! Una persona se lo e lasciato scappare, e ciò che fai ora e solo la prova che ho ragione!> Gli fa sapere <mi metti giù? Mi fa la male la schiena> dichiara senza mezzi termini ciò che vuole <e una bella donna, intelligente se la hai voluta come assistente...> Pare sconfitta <non importa ciò che farò, ti ha già fregato.> Una sincera tristezza <per me bastava. Punirti. Farti sapere che sei mio, che ti voglio ancora. Probabilmente che alla prossima ti ammazzavo> ammette annuendo vagamente, ma poco, o sente di nuovo tirarsi la schiena <ma sei tu che non mi vuoi più, altrimenti perché dirmi che devo accettare e basta?> Riguardo alla faccenda dell'assistente <il prossimo esperimento e una sorellastra per kurochan?> Domanda poi, per sicurezza, tanto vale saperlo. Disillusa La signorina pare avere ancora il coraggio di opporsi al rosso. Ma d'altronde non è per questo che l'ha conquistato? <IO URLO QUANTO CAZZO MI PARE! SPECIALMENTE SE POI MI ACCUSI DI QUALCOSA DI FALSO!> Perché sì, l'intenzione di tradirla c'è ovviamente stata, ma non è ancora successo nulla con Kouki. Per il momento. Quindi, la supposizione errata basata esclusivamente su un misunderstanding o delle paranoie della fanciulla non regge. Anzi, al rosso genera soltanto della rabbia incommensurata. Man mano che quella parla, il pianto di Kuro-chan si fa sempre più alto. Anche Dokuhiro potrà percepirla tramite l'illusione, pur non riuscendo a capire che si tratta di un Genjutsu. Il Kokketsu, invece, non fa altro che abbozzare mentre le labbra si snudano per mostrare delle arcate dentarie piuttosto appuntite e tramutandole in un ghigno poco propenso al dialogo. <Fai che cazzo vuoi> Borbotta ancora, frustrato e contrariato dalla questione venutasi a generare poiché colpevole d'un reato che tutt'ora non ha commesso. Certo, potrebbe finalmente vederci nel Karma in questo, ma figurarsi se si rende conto dei segnali che il destino ed il mondo intero gli stanno dando. Disattiva volutamente l'illusione, lasciando che Dokuhiro riprenda padronanza di sé ancor seduta sul divano. Il muro dietro le sue spalle non è ovviamente inzaccherato di sangue, lei non è stata ferita in alcun modo e quel dolore che ha percepito non era altro che una illusione abbastanza convincente. <tua figlia sta piangendo.> Le bercia contro mentre una nuova ed ennesima fitta lo coglie allo stomaco, facendo sì che storca la faccia ma che tenti di non darlo assolutamente a vedere. Piuttosto, recupera velocemente il giaccone bordeaux; non lo indossa neppure, si premura soltanto di uscire dalla porta di casa sbattendosela alle spalle in maniera anche eccessivamente plateale. [ Exit ]
[ Chakra: 71/80 ][ Mantenimento Illusione di 2 Sensi (Sconvolgimento Visivo + Tattile) ] <BUGIARDO! PERCHE ALTRIMENTI HAI DETTO CHE AMI UNA BELLA DONNA?!> perché doku non e bella, assolutamente <E PERGE TIRI FUORI LA TUA ASSISTENTE SE NON CENTA NIENTE?!>AL massimo si era limitata a guardare male le altre dottoresse, Ovvio, il coraggio non le manca, ma quando sente kurochan piangere lo sguardo si sposta subito in direzione della stanza dove e la bambina, con un volto che si tinge di vera preoccupazione non perché pensa che rasetzu possa fare qualcosa alla bambina, ma perché piange. E basta. Sono due genitori elicottero. Poi batte le palpebre e si ritrova seduta. Non capisce cosa sia successo ma vede che rasetzu decide di andarsene, la confusione in volto. Un secondo, ma il pianto le arriva alle orecchie e va dalla bambina che la sta chiamando come se si fosse svegliata. Per ora la lotta e finita...bho? Parità?\\exit