Giustizia, luci ed ombre
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Giocata del 12/12/2022 dalle 11:24 alle 19:12 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
[Sentiero] Ha passato qualche giorno a Suna in una stanza di albergo a poco prezzo senza vedere Kore. L'ultima discussione e gli ultimi messaggi scambiati con la Sabaku sono stati ostici e l'ultima neanche ha ottenuto una risposta non sentendola da allora. Pensieroso l'Uchiha s'incammina per il bosco dei ciliegi calpestando il sentiero, passo dopo passo con sguardo perso nel vuoto; non guarda nessuno lasciandosi andare ai pensieri. E' un'egoista, non ha pensato a lei ma entrambi desiderano stare nei propri villaggi per seguire un'ideale, un'idea ben precisa; se vuole diventare il capo del clan, se vuole diventare il Kokukage di Oto non può permettersi di andarsene, deve essere presente nel suono. Il suo destino glielo impone ed allo stesso tempo non vuole rinunciare a Kore, non vuole perdere quella donna ne permettere a qualcun altro di prendersela. Inghiotte grumi interi di saliva mentre le verdi iridi permangono fisse avanti a se cercando una soluzione al problema, cercando un modo per non dover rinunciare a nulla ma senza troppo successo. I sentimenti sono brutti, ti piegano, ti fanno stare male e solo i Kami sanno quanto quella situazione lo faccio stare sempre peggio. L'outfit si dimostra leggermente cambiato rispetto al solito con qualche modifica ed accortezza capaci di renderlo più libero. Sul busto indossa solita maglietta bianca smanicata coprendo il ventre ed il petto seppur ne lasci scoperta una piccola parte su cui sono in bella vista le cicatrici; pantaloni di un blu scuro a ricoprire le leve inferiori caratterizzati da svariate pieghe nella zona della coscia e del polpaccio. Ai piedi scarponcini di un marrone scuro tendente al nero di pregevole fattura, necessari per svolgere le attività di tutti i giorni, perfetti per il lavoro da shinobi. A coprire ulteriormente il busto un cappotto privato del cappuccio, colletto sollevato per occupare la parte posteriore del collo, lunga mantella discende fino alle ginocchia mentre le maniche risultano corte tenendo esposte le braccia deturpate; intorno all'orlo delle suddette vi una placca di metallo per tenerle alzate. Intorno alla vita un portaoggetti con al suo interno la classica spada di chakra e l'arco, utili per quelle missioni in cui le armi vengono meno ed infine, sulla schiena, vi sono due foderi contenenti una katana ed una ninjato, entrambi legati al busto tramite un paio di fasce leggermente dorate. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] È una bella giornata al villaggio dei sei, il sole splende e gli uccellini cantano. Il Nara è seduto su di una panchina a fare colazione con un Taiyaki da solo, con il dolcetto in una mano e il suo ninjaphone nell'altra. Aspetta notizie dal consiglio per la sua valutazione ma non ne ha ancora ottenute. L'ansia lo sta facendo andare ai matti, costringendolo a uscire di casa per avere qualcosa di diverso da fare ma, se anche il luogo è diverso la testa resta la medesima e la situazione non è cambiata. Qualche uccellino circonda la panchina del Nara poiché lui di tanto in tanto getta delle briciole nella loro direzione. Indossa degli abiti inusuali per lui, una giacca a vento color sabbia, una maglia bianca a maniche lunghe con collo alto e dei pantaloni neri, al fianco destro il suo fido portaoggetti con all'interno due kunai, un set di fumogeni e tonici vari. Ogni tanto le iridi azzurre si alzano dallo schermo per guardare gli uccellini che beccano quelle briciole e con poca attenzione addenta il suo spuntino <Cavoli quanto ci mettono?> gli sembra di essere tornato ai tempi dell'accademia quando facevano i compiti e dovevano essere valutati, lui voleva sempre sapere subito quale fosse l'esito, tanto era inutile rimandare l'inevitabile. È proprio mentre alza lo sguardo in direzione dei passerotti che le sue iridi captano una figura a lui nota, inconfondibile addirittura <Akainu-san> chiama il genin alzando la mano destra, quella che tiene il ninjaphone cercando di attirare l'attenzione del parigrado e compagno anbu. [Sentiero] Quella camminata prosegue incessante nel bosco dei ciliegi, una camminata continua ed imperterrita; il passo è tranquillo, calmo, non ha fretta così come non ha neanche una meta verso cui andare. Le decisioni da prendere sono troppe per la sua flebile mente che non attende altro di star tranquilla; chi mai avrebbe potuto immaginare che la vita gli avrebbe riservato la felicità ed al contempo l'indecisione, la scelta tra ciò che è giusto e ciò che vuole veramente. Lei gliel'ha detto chiaro e tondo di non voler abbandonare Suna ma quanto può reggere una relazione così distante, quanto può andare avanti, soprattutto, possono vedersi quando? Nei fine settimana? Di certo non tutti i giorni, gli sta bene? Non gli sta bene? Non lo sa neanche lui cosa vuole da quella storia, non ne ha la minima idea. E' più complicato di ogni alta cosa, di ogni altra decisione presa in vita sua ma l'attenzione viene attirata da una figura, una voce a lui conosciuta ovvero quella del Nara. Arresta il passo ricercandolo nei dintorni, passa destra verso sinistra e viceversa fino a trovarlo seduto su una panchina con il cellulare in mano ed i piccioni davanti a se intenti a cibarsi di non si sa bene cosa. L'ultima volta che si son visti è finita a schifio, è stato riportato a casa dall'altro perchè svenuto praticamente sul momento per via della puzza troppo forte ma non prova vergogna, in questo momento gli interessa davvero poco e nulla di quell'evento seppur voglia indagare, capire cosa c'è che non va da Ichiraku. Nota il vestiario indossato dall'altro corrucciando la fronte, diverso dal solito, decisamente da persona più matura. Lentamente smuove il passo nella di lui direzione accorciando sensibilmente le distanze che li separano, passa in mezzo ai piccioni facendoli volare via <Che fai?> domanda in maniera diretta, senza salutare, senza sorridere, senza fare nient'altro, solo un quesito interrogativo e niente di più. Come amico il deturpato non è proprio il massimo. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] Il suo richiamo sembra funzionare e Akainu viene nella direzione del Nara facendo scappare via i volatili. Le iridi azzurre sono volte verso il ragazzo, di Oto che gli domanda cosa stia facendo. <La risposta semplice è che sto facendo colazione> inizia il Nara tranquillamente <Quella onesta è che sto cercando di fuggire ai miei pensieri...con scarso successo aggiungerei!> dice abbozzando ad un sorriso. Ha sentito Kore via sms nei giorni precedenti e sa che le cose nella coppia non stiano andando proprio alla grande, ma non dice niente all'Uchiha, sarà lui ad aprirsi se vorrà. <Tu invece? Cosa ci fai qui? Che turno hai oggi?> chiede incuriosito riferendosi ovviamente alla scheda dei turni che ogni anbu ha con tutte le consegne della settimana e dove questi ultimi debbano essere e a che ora. Da ancora un morso al suo taiyaki e inizia a masticare con calma e compostezza, proprio com'è solito fare. <Ci sono novità> gli dice poi in tono piatto e apparentemente distaccato, vuole aggiornare l'Otino sulla sua ultima missione svolta, in parte forse anche per sfatare il mito del suo essere un monaco mancato che non farebbe del male a una mosca. <Sono stato in missione recentemente e ho ucciso un tizio tagliandogli la gola di netto> poche lapidarie informazioni, quelle che dovrebbero bastare all'Uchiha per capire che anche se lui può non vederlo in questa maniera il genin sa essere un uomo d'azione e freddo quanto basta per togliere una vita. Racconta la cosa tra un morso e l'altro della sua colazione mentre si sposta leggermente sulla panchina come se volesse lasciare spazio all'Uchiha di sedersi qualora volesse farlo. [Sentiero] Resta in piedi dinanzi al ragazzo fissandolo, le verdi iridi lo scrutano attentamente da capo a piedi mantenendosi silenzioso mentre le risposte alle proprie domande arrivano, la prima molto più semplice rispetto alla seconda, fuggire dai propri pensieri <Cosa ti affligge?> chiede innalzando il sopracciglio destro ed avanzando ancora arrivando a sedersi al suo fianco senza adagiarsi del tutto per via delle armi sulla propria schiena ma poi i quesiti gli vengono rivoltati contro. Sospira pesantemente portando le verdi iridi dinanzi a se mentre l'altro mangia senza pudore alcuno <La risposta semplice è che sto facendo una passeggiata> utilizzando le sue stesse e precise parole <Quella onesta è che sto cercando di trovare una risposta ai miei pensieri> insomma, un motivo leggermente simile ma con finalità estremamente diverse per i due. Sospira nuovamente scuotendo il capo <Non lo so, non me li hanno ancora comunicati> semplice, forse è presto per iniziare con il proprio lavoro di Anbu o forse stanno ancora cercando di capire dove vogliono metterlo e cosa vogliono fargli fare. Il battito cardiaco permane regolare, il respiro anche, tutto sembra tranquillo in lui riuscendo a mascherare al meglio i sentimenti e l'emozioni, un allenamento durato una vita capace di dare i propri frutti ma al dire di lui corruccia nuovamente la fronte smuovendo le iridi per guardarlo con la coda dell'occhio e ciò che ne emerge è davvero una novità; Shiroichi che uccide qualcuno, potrebbe sorprendersi ma egli stesso ha detto che la morte è l'ultima spiaggia, forse si è trovato alle strette <Hai solo fatto il tuo dovere, non c'è niente di cui vantarsi> non gli da soddisfazioni in merito <Anche io ho ucciso un uomo durante la mia primissima missione, gli ho piantato un kunai nella gola> la cosa inquietante è che quell'evento non ha avuto il minimo effetto su di lui, completamente indifferente, senza rimorsi o pensieri in merito <Stavi per morire?> chiedendo, ora, maggior informazioni sul perchè di quel gesto. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] In qualche modo il Nara suscita la curiosità dell'Uchiha che va a sedersi di fianco a lui. <Ho fatto una missione nei giorni scorsi, mi è stato detto che potrebbe valermi la promozione a chuunin e ancora non ho ottenuto risposta> dice sinceramente fissando lo schermo del cellulare che si ostina a non squillare! Anche Akainu però risponde sinceramente alla domanda che gli viene posta e il Nara aggiunge <Se posso aiutarti a trovare il bandolo della matassa parlamene e vediamo di trovare una soluzione insieme> dice offrendo il suo aiuto. Si sono parlati poco da quando Akainu è entrato negli anbu, ma in qualche modo quella scoperta sembra averli avvicinati in qualche modo, almeno aiutandoli a comprendersi, almeno in parte. Il discorso sugli orari dell'ustionato ha vita breve però non gli hanno ancora comunicato nulla dal comando generale <Almeno sei andato nella palestra comune per allenarti oppure continui da solo a casa?> chiede per assicurarsi che l'Uchiha stia quantomeno provando a legare con i suoi colleghi e che non stia facendo il musone come al suo solito. Il ragazzo poi fraintende totalmente l'informazione che il Nara gli ha dato <Non mi sto vantando, semplicemente ti stavo mettendo al corrente della cosa> dice guardandolo di sottecchi, non ha bisogno dell'approvazione di Akainu per giustificare le sue scelte durante le missioni, il compagno di corp è totalmente fuori strada <No, non mi sono fatto nemmeno un graffio, prima l'ho fatto accoltellare con la sua stessa arma e poi gli ho tagliato la gola. Aveva picchiato dei bambini mandandone una quasi all'altro mondo. Le nostre prigioni sono già al limite della capacità, ho risparmiato spazio e soldi> la mette sul piano materiale il Nara che al pari dell'Uchiha non sembrerebbe avere rimorsi su quello che ha fatto <Ero in missione con Katai e Shizuka, Katai mi ha guardato come se fossi un assassino a sangue freddo e per lui non meritavano la morte, per me feccia del genere non merita nemmeno di calpestare la terra sulla quale viviamo> dice lapidario finendo il suo spuntino e mettendosi la cartaccia in tasca per gettarla dopo nel primo cestino utile. [Sentiero] La notizia più eclatante è quella, di una possibile promozione a chunin dell'altro <E questo ti affligge? Perchè? Pensavo che una cosa del genere rendesse felici, eccitati> non riesce a capire cosa possa portarlo ad essere tanto pensieroso, certo, lui è il primo che non farebbe i salti di gioia prendendosi una promozione come merito e niente di più, forse inviterebbe la Sabaku a cena fuori. Inspira ed espira, l'aria entra ed esce dai polmoni in maniera continua <Le cose con Kore non vanno bene e penso di sapere il motivo> sono difficili quelle parole ma necessarie <Io sono fedele ad Oto, lei a Suna. Io non voglio andare via da Oto, lei non vuole andare via da Suna. Abbiamo obiettivi molto simili e per questo, dobbiamo fare gli stessi sacrifici> parla lucidamente, non ha motivo di disperarsi o mostrare altro, sta solo parlando <Una persona normale, nel nostro caso, avrebbe interrotto la relazione per il bene di entrambi ma quando lei ha parlato della possibilità di un altro, non ci ho più visto. Lei è mia. Mia soltanto> possessivo quanto ossessivo nei di lei confronti, non vuole lasciarla andare, non vuole privarsene <Mi ha dato dell'egoista perchè viene sempre lei ad Oto, perchè dice che io non penso mai a lei> concludendo quel lungo discorso <Sto cercando di capire cosa fare> non è facile ma l'altro non ha una ragazza, può mai dargli consigli efficaci? Non lo sa, chi può farlo? Chi può dirgli qualcosa di concreto ed utile? Scuote il capo con diniego, solo quello in merito all'allenamento della palestra, lo sta facendo da solo come sempre, l'abitudine è dura a morire. Umetta le labbra strofinandole tra loro mentre egli spiega quanto è successo, il modo in cui l'ha ucciso ed il motivo, le prigioni seppur successivamente la motivazione cambia divenendo più ideologica, più morale; pensa, riflette silenziosamente trovando qualcosa che non va in quel discorso, qualcosa che cozza amaramente <E questo come ti ha fatto sentire? Forte? Potente? Soddisfatto? Felice? Oppure un pezzo di merda?> diretto, franco <Soprattutto, l'avversario, quando l'hai ucciso, poteva difendersi?> perchè, in quanto utilizzatore di armi, l'onore durante un combattimento è fondamentale. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] <Mi affligge l'attesa, non la possibilità di essere promosso o meno; la missione è andata abbastanza bene ritengo di essere stato un buon caposquadra anche se i genin ai quali ero affiancato probabilmente avrebbero bisogno di almeno un altro anno in accademia per rendersi veramente utili in missione> dice lapidario il ragazzino spiegando all'altro come si sia trovato in quelle vesti, ritiene di aver fatto del suo meglio con quello che aveva e non ha niente da recriminarsi <Pensa che una dei due quando le ho dato un ordine siccome non le piaceva mi ha attaccato alle spalle col suiton, eravamo alla centrale energetica, poteva friggermi, ovviamente le ho fatto rapporto> dice anticipando quella che sarebbe potuta essere la domanda successiva. Ascolta poi in silenzio quello che Akainu gli racconta delle cose con Kore. Il volto del Nara si fa pensieroso, in qualche modo anche se per motivazioni diverse si è trovato nella stessa situazione con Kaori solo che lui a differenza dell'Otino e della Suneese ha preferito dare un taglio netto alla cosa scegliendo di fatto la strada che a suo parere gli sarebbe calzata meglio. <Sai... quando mi sono lasciato con Kaori...> inghiotte un grumo di saliva; per quanto la decisione sia stata principalmente sua non è stata presa a cuor leggero e nonostante questo continua ad essere dispiaciuto per come le cose siano andate tra di loro <Ci siamo trovato in una situazione simile anche se per motivi diversi... Non posso dirti quale strada dovreste intraprendere voi due... ma se il solo pensare a lei con un altro ti fa questo effetto probabilmente dovresti rivalutare le tue priorità e capire se vuoi vivere in un mondo dove sei al suo fianco e parte dei tuoi sogni non si realizzeranno... oppure se vuoi che si realizzino ma senza avere la possibilità di condividere il tuo successo con lei> il tono è serio, quello di una persona che sta scegliendo con le pinze le parole da pronunciare per essere d'aiuto il più possibile al suo amico. <Se ritieni che, tutti i successi di questo mondo non valgano quanto la vicinanza di Kore allora hai la tua risposta, ma effettivamente questa è una scelta che entrambi dovete fare per conto vostro, tu non puoi condizionare lei e lei non può condizionare te.> conclude il Nara fissando la stradina come per dare il tempo all'Uchiha di rimuginare sulle parole che ha appena pronunciato. La domanda su come si sia sentito in quel momento coglie di sorpresa il genin, non ha riflettuto effettivamente su come si sia sentito in quel momento così ci riflette su per qualche secondo. <Non ho sentito nulla, ho fatto quello che ritenevo giusto per portare giustizia a quei poveri bambini maltrattati senza che debbano più avere paura di rivedere quel brutto muso sbucare da un angolo della strada> dice seriamente <L'avversario sarebbe morto dissanguato di lì a pochi minuti, il colpo nella pancia che gli ho assestato con la sua stessa arma deve aver colpito qualche organo vitale e il fatto che lui se la sia sfilata non ha fatto altro che accorciare la sua vita> dice tergiversando un po' sulla risposta <Quando mi sono avvicinato a lui e ho visto che era ancora vivo gli ho tagliato la gola, non volevo che avesse nemmeno la possibilità minima di salvarsi a quel punto, l'unica opzione era finirla lì e in quel momento, o almeno, l'unica per me> dice cupo svelando parte di quell'animo oscuro che tende sempre a nascondere dietro a quintalate di bontà e gentilezza; un lato piccolo, minoritario nella sfera emotiva del Nara, ma che è sempre e comunque presente. [Sentiero] Non riesce ancora a capire quell'afflizione, non riesce a mettersi nei suoi panni <Non riesco a capire, attendere ti porta pensiero? Se sei sicuro che sia andata bene, dovresti avere già la risposta> la vede da un altro punto di vista seppur la comprensione sia ancora distante, lontana in ogni modo possibile. Continua il breve racconto della missione, di una diserzione da parte di un compagno <Io l'avrei ammazzata sul momento> lapidario a propria volta, avrebbe ucciso lei piuttosto che un criminale. Non tollera simili comportamenti, non se deve essere lui il capo di una missione; tutti devono seguire i suoi ordini, nessuno deve ribellarsi a quanto dice. Racconta i suoi problemi con Kore, ci mette qualche minuto di troppo prima di zittirsi ed insieme all'altro, il silenzio aleggia su di loro per poi venire spezzato dalle parole del Nara eppure qualcos'altro non gli quadra <Lasciato? Avevi una ragazza?> cade letteralmente dalle nuvole, di questo non sa nulla, di quella Kaori sa solamente della sua presenza in un'illusione e ciò lo porta a farsi tante, troppe domande seppur non sia il fulcro principale della questione. Di certo è stranito. L'ascolta silente senza battere ciglio, senza interromperlo mentre delle parole giusto vengono esposte e per la prima si ritrova ad ascoltarlo sul serio dandogli un'attenzione maggiore rispetto alle solite volte. Non parla, non dice nulla, semplicemente sta zitto, in attesa che quel cervello formuli un pensiero adatto ritrovandosi a pensare a tante cose, una su tutte, i suoi obiettivi. Non vuole non realizzarli, vuole realizzarli tutti quanti, riportare Oto alla grandezza ed il clan Uchiha al suo supremo comando. Capo chino, evita di guardarlo, evita qualunque sguardo estraniandosi completamente dall'argomento, palese come abbia recepito ogni singola frase non riuscendo a trovare una risposta imminente, per fortuna finiscono per concentrarsi su quanto avvenuto in quella missione. Le frasi proferite dal ragazzino stranamente, lo portano a sorridere, sogghigna per poi ridere, una risata bassa, fatta di pancia, di puro gusto man mano che viene fuori la verità, l'oscurità <Ora dimmi, quando hai imparato a mentire a te stesso così bene?> una domanda posta totalmente a caso, senza un annuncio prima, senza alcun tipo di segnale ma la spiegazione arriva ben presto <Negli spogliatoi mi hai parlato di come la morte debba essere l'ultima spiaggia e ora vieni a raccontarmi di aver ucciso un avversario non solo ferito mortalmente ma anche indifeso. Quella non era l'ultima spiaggia, quella è stata una decisione presa da te, un'infierire su qualcuno prossimo alla morte> cominciando il proprio sproloquio <Hai anche detto di voler essere un Hokage, una persona giusta ma quello che hai fatto tu, non è giustizia, non quella morte così diretta> ridacchiando ancora <La verità che neghi anche a te stesso Shiroichi è che ti piace, ti piace uccidere i malviventi perchè in fondo, sei oscuro quanto me e questo ti fa paura> prendendo una breve pausa <L'Hokage che vuoi essere è solo un sogno per mascherare chi sei realmente e devo dire che questa parte di te non mi dispiace affatto, anzi, vorrei vedere più spesso uno stronzetto del genere> amplia le labbra in un sorriso a 32 denti, visibilmente felice di quella novità, di aver scoperto una parte del ragazzo ancora sconosciuta. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] La comprensione dell'Uchiha riguardo l'attesa del Nara è minima, sembra ascoltarlo ma non riuscire completamente a mettersi nei suoi panni, che ci sta. <Esattamente, è come se...> ci riflette cercando di trovare le parole più giuste < è come se nonostante tutte le cose siano andate al loro posto devi aspettare sempre qualcuno che ti dica che le cose siano effettivamente andate al loro posto e per gli altri, per la società, a tratti anche per te stesso, le cose non saranno a posto finché non avverrà quella validazione> il Nara nonostante tutto prova sempre questo desiderio di essere riconosciuto come degno, da qualcuno, un amico, un amore, un genitore o un superiore; fondamentalmente è questo il problema dell'attesa per il genin. Akainu cade dal pero quando lui rivela di Kaori, sa che Kore sa tenere un segreto ma non sapeva che non avesse spiccicato parola della vicenda di Kaori con il suo fidanzato. <Sì, dopo aver salvato Kaori al monte dei volti di pietra abbiamo intrapreso una specie di relazione, è durata abbastanza poco, lei era gelosa di Shizuka e della nostra amicizia, ha sclerato quando ha scoperto che mi sarei tatuato una farfalla sulla schiena come parte di un tatuaggio più grande, ha insultato Shizuka e me dicendomi che dovrei pensare solo a lei e non ad un'altra donna e che se volevo rimanere con lei avrei dovuto troncare i rapporti. Io ovviamente mi sono rifiutato ed è finita> dice con una leggera stretta al cuore che spezza un po' la voce verso la fine del racconto. Fortunatamente però l'Uchiha sembra perso nei suoi pensieri dopo che ha dato la sua opinione su quanto dovrebbe fare con i suoi sogni e con la sabbiosa e se è abbastanza fortunato non avrà fatto caso a quel cambio di tono. Poi succede una cosa strana, mai capitata prima con lui, scoppia a ridere, una risata di gusto ed una domanda che coglie impreparato il Nara portandolo a voltarsi e a guardare negli occhi l'amico alzando un sopracciglio <Mentire a me stesso? Non credo di averlo mai fatto> risponde titubante cercando di capire cosa l'altro intendesse con quella frase, spiegazioni che fortunatamente arrivano dopo poco. Ma il ragazzino non si trova per niente d'accordo con quella spiegazione che gli viene fornita <In quel momento era la cosa più giusta da fare> risponde secco <Ha rovinato tre vite almeno per quanto ne sappiamo. La sua vita valeva meno di zero ai miei occhi e ho voluto proteggere il villaggio eliminando quel male alla radice> il tono è serio così come lo sguardo; in qualche modo l'Uchiha sembra realmente interessato a quella parte del Nara che ancora non si era palesata e che forse aspettava solo venisse fuori a seguito di qualche missione. Pensare che non ha nemmeno detto che si è portato una delle armi a casa; come minimo avrebbe pensato ad un trofeo per gusto personale che non ad un memento, però su una cosa l'Uchiha ha ragione, in quel momento è stato stronzo e si trova costretto ad ammetterlo <Avrei voluto soffrisse di più, avrei voluto torturarlo, lui se lo meritava> dice in un soffio e mugugnando le parole mentre lo vede sorridere a quella novità <L'Hokage che diventerò, sarà un hokage che riuscirà a preservare la pace e che punirà i malviventi a seconda delle loro colpe, toccare dei bambini per me è fuori da ogni logica, non andrebbe fatto mai, quella piccola ci è quasi morta; un'altra era talmente spaventata da fuggire persino da me quando ho provato a consolarla e Shizuka la curava, ti sembro forse una persona che possa spaventare un bambino?> chiede retorico ma non completamente certo di voler ascoltare quella risposta. [Sentiero] L'ascolta completamente in silenzio per quanto riguarda la sua possibile promozione, l'attesa di un riscontro da parte del consiglio o da chi viene incaricato da loro <Per questo le cose vanno dimostrato in maniera indissolubile. Il grado è solamente un modo per etichettare qualcuno per questo non è tra le mie priorità, non mi serve un grado per essere forte abbastanza da ottenere ciò che voglio> ed al momento la sua forza è decisamente aumentata rispetto al passato, più di qualunque altro genin. L'ha capito quel giorno al bosco oscuro in cui il suo sharingan gli ha donato una visione più limpida, migliorata, qualcosa a cui neanche ha fatto caso eppure è accaduto. Non replica per quanto riguarda la sua relazione con Kore, deve pensarci, deve rifletterci attentamente e comprendere ciò che realmente desidera fare con lei, quali sono le reali priorità e da una relazione si passa ad un'altra già finita, defunta con quella Kaori; una relazione finita per una gelosia dell'altra verso Shizuka <Non saper riconoscere un'amicizia è quasi deprimente, come se Kore diventasse gelosa perchè ti sono amico> nonostante gli abbia fatto presente che stanno passando diverso tempo insieme ultimamente ma a conti fatti è per motivi lavorativi più che altro. Inspira ed espira conscio di aver fatto un paragone diverso ma allo stesso tempo calzato e poi ecco, quella risata che emerge, una risata fatta di pancia, per la prima volta dinanzi al Nara mostra dell'ironia, del divertimento <Nessuno vuole ammettere di mentirsi perchè accettare la verità è troppo difficile> mantenendo quel sorriso a 32 denti, felice, soddisfatto di quello che sta venendo fuori; corruccia la fronte ancor più divertito <No no, moralmente parlando, la cosa più giusta da fare era portarlo in ospedale e metterlo in prigione> lo corregge <Ma tu hai agito per rabbia, agito per sadismo seguendo l'emozioni e non la correttezza e poi, quale male alla radice? Come lui ce n'è sono altri ed a furia di ucciderli tutti, ti ritroverai con le mani sporche di sangue e l'appellativo di assassino> prende una piccolissima pausa soddisfatto di nominarlo in quel modo, in cuor suo sa che Shiroichi ha tutte le carte in regola per divenire un assassino spietato ma è quando giunge la conferma di quanto sia stronzo, della volontà di vederlo soffrire che il moro s'illumina. Innalza il braccio destro, il chakra scorre nel corpo totalmente in fermento potenziando l'arto, lo porta alla di lui spalle per poi tentare di assestargli una pacca sulla schiena con tutta la forza che in corpo, impossibilitato a controllarsi, troppo euforico per farlo <Cazzo Shiro, così mi piaci. Dovevi staccargli il cazzo e farglielo mangiare> alzando appena il tono vocale mentre l'alto tenta ancora di giustificarsi e solo alla fine, quando viene tirata in mezzo la paura la risposta giunge spontanea <Oh si, se quella bambina ti avesse visto, non avrebbe notato differenza alcuna tra te e quell'altro. Avrebbe comunque visto un mostro ucciderne un altro a sangue freddo, senza dargli possibilità alcuna di difendersi. In quel preciso momento, avresti traumatizzato a vita una bambina> godendo di ogni singola sillaba, schiudendo totalmente le verdi iridi <Se solo lo volessi, tu e io potremmo essere molto simili, due Kage totalmente uguali e collaborare ma per farlo, devi accettare ed abbracciare quell'oscurità che reprimi, devi smettere di mentirti>. [Chk On][2/4 attacco/pacca][Forza 45][Agilità 70][Punteggio di attacco: 20][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] <Infatti è proprio quello che credo di aver fatto, ho tirato fuori il meglio da una squadra che praticamente andrebbe rispedita in accademia, pensa che ho dovuto usare> si guarda intorno per assicurarsi che non ci siano orecchie indiscrete a sentirli <delle tecniche anbu per riuscire a completare la missione, ero praticamente da solo, ho sentito la mancanza di Kore devo essere onesto, sarebbe stata molto utile in quel frangente> non ne spiega il motivo non è quello l'importante al momento. <Sono d'accordo, avere ben chiara la differenza tra quei due rapporti dev'essere la base in una relazione sana> conferma il pensiero dell'Uchiha riguardo alla Utetsu. L'altro però sembra troppo contento per quelle notizie che il Nara gli sta dando per soffermarsi più di tanto su quel discorso <Ho agito secondo i miei canoni di giustizia, e come ho fatto con lui farei anche con gli altri.> lo corregge <Inoltre non sono andato contro la legge, la comanda era chiara, dare una lezione a quei tipi e penso che l'abbiano recepita, era in mio completo potere grazie alla mia innata, eppure sembrava convinto di avere ancora qualche possibilità di vittoria, rideva ancora quando gli ho ficcato quel coltello nella pancia.> racconta ancora mostrando frustrazione, era stato sminuito, ritenuto solo un chiacchierone che tanto parla e poco fa. Pel di carota si è lasciato ingannare dall'apparenza così innocua del Nara al punto da non percepire il pericolo nemmeno quando non ha più avuto il controllo dei movimenti stessi del suo corpo. <Ho già le mani sporche di sangue, ma non le sento tali. Non ho versato il sangue di un innocente e questo non lo farò mai.> Il ragazzo Uchiha poi fa per dargli una pacca sulla schiena ma il Nara non si sente a suo agio in questo momento quindi istintivamente si alza allontanandosi da quella pacca. <Avrei potuto fargli assaggiare le fiamme dell'inferno semplicemente poggiandogli una mano sulla spalla> dice ma la sua sopportazione raggiunge il limite quando sente le altre parole di Akainu <NON SONO UN MOSTRO!> urla a pieni polmoni facendo girare più di un passante e facendo scappare spaventati degli uccelli <Ho ucciso per salvare altre eventuali vittime! Non per trarne gioia o piacere!> ansima in preda ad un mezzo attacco di panico in cerca d'aria e gettando in terra la giacca che portava addosso per tentare di respirare meglio. <Non sarò mai un mostro voglio salvare la gente, non traumatizzarla, non sarò mai l'assassino oscuro che tu credi possa diventare!> non sa in questo momento se lo dice più a sé stesso o al suo interlocutore mettendosi le mani sulla testa cercando di far uscire dalla sua testa quelle parole. [Sentiero] Innalza il destro sopracciglio avvicinandosi appena a quel sussurro non udibile da esterni a quanto pare <Le abilità di Kore possono tirare fuori da molti pasticci, questo è vero> commenta in merito alla cosa senza continuare o fare altre domande in merito, l'hanno messo a dura prova ma non sarebbe stato un'esame fosse andata diversamente. Annuisce sul dire riguardo l'amicizia non aggiungendo nient'altro in merito, andando avanti, preferendo concentrarsi sulla parte interessante della questione uccisione, qualcosa che lo prende immensamente. Non ribatte sui canoni altrui, per lui quella mossa è giusta, lecita e non ha nulla da ridire <Io non ho detto che sei andato contro la legge, ho detto che moralmente era la scelta più sbagliata che potessi fare, è diverso> specificando meglio il proprio dire, d'altronde per qualunque ninja si profetizzi come portatore di pace, uccidere uno a sangue freddo in quel modo. Eccitato più che mai, adesso che ha scoperto dell'esistenza di questa parte nel moro possono davvero diventare amici, davvero essere colleghi e ottenere ben più di qualche risultato nel corso della loro carriera, divenire un team perfetto se solo l'altro si accettasse <E allora? Hai comunque preso il sangue di qualcuno, che se lo meriti o meno non ha importanza. Tu hai privato della vita una persona> calcando la mano su quella frase cercando di far emergere l'oscurità dentro di lui, farsela mostrare ma è un lavoro duro, difficile. La pacca non va a buon fine, poco male, è l'unico gesto affettivo che avrebbe mai visto da parte del deturpato <E dovevi farlo> ma è quando egli grida che scatta verso l'alto mettendosi in piedi a propria volta. Le verdi iridi divengono più luminose mentre il sole inizia a lasciare quelle terre facendo posto alle tenebre <NON MENTIRTI SHIROICHI> grida ma senza rabbia in corpo, solo mera eccitazione <Ti è piaciuto, ne hai tratto gioia e lo rifaresti senza remore, senza sensi di colpa. Uccideresti ancora, ancora e ancora> lo vede ansimare, gettare il giubbotto a terra in preda al panico. Allarga appena le braccia, mostra il petto, si mostra disarmato alla di lui vista <Allora vai da quella bambina, prendi un criminale e sgozzalo davanti a lei, dopo dimmi l'effetto che otterrai> sicuro come non mai della reazione della ragazzina, un trauma per tutta la vita <Tu l'avresti condannata per sempre e non te ne frega nulla perchè la tua giustizia va oltre il bisogno del singolo e tu lo sai> mantenendo alto il sorriso <Oh Shiroichi, io non credo che tu possa diventarlo> silente qualche attimo <Già lo sei ma non vuoi ammetterlo e quella missione, è stata il tuo battesimo del fuoco, al conferma delle tue peggiori paure e solo accettando chi stai sopprimendo potrai raggiungere la vetta> guardandolo dall'alto verso il basso, guardandolo contorcersi. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] <Decisamente> si limita ad aggiungere come plauso alle abilità della sabbiosa. <Il padre della bambina non mi è sembrato sconvolto riguardo la moralità della mia scelta> si limita ad aggiungere tentando di difendere ancora una volta la sua scelta. <Certo che ha importanza! Non è la stessa cosa, non sono un assassino a sangue freddo! Non sono come il killer di Suna o come le chimere!> il tono di voce è ancora alto e il cuore all'interno del petto del ragazzo batte all'impazzata come quello di un animale in una foresta in fiamme, preda dei suoi istinti e dalla paura di finire inghiottito da esse. Quando anche l'Uchiha si alza e inizia ad urlare il Nara urla più forte <LO RIFAREI! MA PER UNA BUONA RAGIONE! NON NE HO TRATTO PIACERE!> dice stringendo i pugni al punto da far diventare le nocche bianche come la neve e arrossire i palmi per colpa delle unghie conficcate nella carne <Non è quello lo scopo! La violenza non va utilizzata in quel modo, non è così che si fa!> afferma seriamente tra un singulto e l'altro <NON È VERO! La mia giustizia va a favore dei deboli e degli oppressi, non lo faccio per me, lo faccio perché so che è quello che va fatto per aiutare i più> batte ancora su questo punto, come se avesse imparato quella frase a memoria e come se quella fosse la sua unica ancora di salvezza verso un mare di incertezze su chi è e cosa può diventare. <Non sono un mostro!> ribatte nuovamente mentre le lacrime iniziano a farsi strada sulle sue guance e le gambe perdono forza lasciandolo cadere in ginocchio. Da un pugno al terreno per sfogare quella frustrazione <Non sto sopprimendo nessuno! Sto agendo secondo le regole del villaggio, sto facendo ciò che è giusto, sto...sto...sto rendendo il mondo un posto migliore!> afferma senza più guardare il suo interlocutore ma tenendo le mani poggiate sul manto erboso e tenendo le unghie conficcate nel terreno. [Sentiero] Glissano anche sul discorso Kore in maniera definitiva ottenendo l'attenzione completa sulla psiche altrui e su quello che combinato senza porsi alcun problema <E tu fai affidamento su un uomo a cui hanno fatto del male la propria bambina?> non fa testo, quella persona avrebbe fatto anche di peggio in quanto di parte ed in tal momento la sua prima affermazione viene smontata direttamente senza dargli possibilità di replica alcuna <Davvero Shiro? Non provi rimorso, non provi senso di colpa alcuno, non hai provato niente quando l'hai ucciso...questo è essere a sangue freddo, uccidere, guarda la vita lasciare i suoi occhi e non avere reazione. Sei e sei stato un assassino a sangue freddo in quel momento> replicando a quell'altra affermazione <I serial killer sono malati di mente, tutti, non fanno testo> non può essere preso d'esempio <Le chimere sono animali, per quanto pericolose, agiscono per istinto, non per cattiveria. Gli animali per natura non sono cattivi> e anche quell'altra viene smontata non lasciandogli spazio. Oramai vede il ragazzo entrare in completa crisi esistenziale, lo sta mettendo alla prova, sottopressione, sente di avere ragione ma deve spingerlo a fare lo stesso, deve spingerlo a capire cosa è in realtà, a passare dalla propria parte <LO RIFARESTI PERCHE' TI PIACE, PERCHE' LO VUOI> alzando la voce nuovamente con quel sorriso, se possibile, ancor più ampio del normale, troppo divertito, troppo eccitato, troppo preso <Perchè? Perchè non può piacerti quello che fai? Perchè non puoi divertirti?> rimembrando lo stesso discorso fatto in sede Anbu ma questa volta con un contesto diverso, un contesto unico ed inimitabile. Di nuovo la voce si alza, lui cerca di giustificarsi con le nocche sbiancate, la rabbia a salire sempre di più <Davvero? Quella bambina l'avevi salvata mi sembra, no? Il tizio aveva ricevuto la sua lezione, potevi andartene e la missione sarebbe stata completa, lei ti sarebbe stata riconoscente, il padre anche. Sarebbe stato tutto perfetto ma tu hai scelto di spargere ulteriore sangue perchè in quel momento la missione è passata in secondo piano, quello che hai fatto, l'hai fatto per puro diletto personale. L'hai fatto per Shiroichi non per la bambina, lei era salva, fuori pericolo e tu l'hai ucciso lo stesso> tutto va a proprio favore, Shiroichi si ritrova sempre più inerme. Cade a terra in preda alle lacrime, colpisce l'erba ed in quel momento si avvicina, pochi passi per poi flettere le ginocchia dinanzi a lui cercando di poggiargli la destrorsa sulla spalla abbassando il tono di voce <Io non ti sto giudicando Shiroichi> sussurra piano con un tono più morbido, quasi accondiscendente <Io voglio solo aiutarti ad essere finalmente te stesso, il vero te stesso, quello che reprimi per paura di essere giudicato. Non devi vergognarti di ciò che sei perchè la tua giustizia può essere la nostra, insieme possiamo rendere il mondo migliore più di quanto non abbiano fatto in passato> adesso inizia la vera opera di convincimento <Katai ma come tutti gli altri, non capisce che a volte bisogna fare ciò che è necessario. Accettati, amico mio, per come sei realmente e insieme faremo grandi cose> cercando di stringere appena di più la mano intorno alla sua spalla senza, ovviamente, fargli male. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] Non risponde più le parole di Akainu sono come un'eco lontano non sente nulla delle prime frasi che gli vengono rivolte. <NON È VERO! NON È VERO!! NON È VERO!!!> urla con convinzione, non l'ha fatto perché gli piace. L'ha fatto perché era la cosa più giusta da fare, a prescindere dalla morale. <Perché non c'è nulla di divertente nel togliere una vita! Nulla di piacevole> afferma con convinzione mentre il colorito del Nara passa dal suo solito bianco pallido ad un rosso più acceso <L'ho fatto per giustizia, non per diletto, per togliere dalle strade quella feccia, non è come dici, ti stai sbagliando non sono come mi descrivi, volevo solo che potesse giocare sulla neve senza paura di ritrovarselo di nuovo addosso in futuro.> Afferma seguendo quello che è stato il suo pensiero anche quando ne ha parlato con Shizuka mentre veniva tatuato. Il ricordo di quel momento però in qualche modo riesce a calmare almeno in parte quella tempesta che imperversa nella testa del Nara. Shizuka l'ha visto, Shizuka sa che non è stato per piacere, e non l'ha fermato, quindi anche per la rossa quella era la cosa giusta da fare, o almeno questa è la spiegazione che si da il genin come ancora di salvataggio da quella situazione che lo sta trascinando fuori dalla sua zona di comfort, gettandolo in quelle acque agitate e nere che sono ricolme di incertezza e cattiveria gratuita nei confronti del prossimo. Respira forte cercando di calmarsi, cercando di pensare a Shizuka, lei non l'ha giudicato, non lo vede diverso, lui è sempre lui, non è cambiato nulla. Il respiro si calma, si fa più lento e anche il cuore inizia a battere in modo più regolare. <Non ho bisogno di te per essere me stesso, so chi sono> dice alzandosi e scrollandosi dalla spalla la mano dell'ustionato e guardandolo negli occhi <Non mi vergogno di quello che ho fatto e lo rifarei se dovesse ricapitare, ma non è per i tuoi stessi motivi.> Gli occhi del Nara in questo momento sono velati da una patina di oscurità che nessuno gli ha mai visto sul volto <Su una cosa concordo, Ci sono cose che vanno fatte per il bene superiore a prescindere da quanto queste possano essere terribili, ma se cerchi in me un assassino sadico che è solo in cerca di potere e di divertimento nel togliere una vita hai sbagliato persona.> afferma seriamente. [Sentiero] E Shiroichi continua a gridare, continua a sbraitare cercando di autoconvincersi mentre il deturpato si ritrova sempre più soddisfatto <Nemmeno ad un criminale? Nemmeno a qualcuno che se lo merita? Te l'ho detto, avevi tutte le possibilità per non farlo ma l'hai fatto lo stesso. Tu ti sei divertito nell'uccidere un bastardo e ti saresti divertito ancor di più nel torturarlo, nel vederlo soffrire perchè se lo meritava> non si schioda da questo, ripete le stesse frasi con maggior convinzione così da imprimerglielo a fondo nella testa <Sai qual è la cosa più divertente? Dopo quello che gli hai fatto, se fosse sopravvissuto, ci sarebbero stati due scenari ben distinti> inspira, prende fiato <O avrebbe avuto una paura così fottuta solo guardandoti o avrebbe cercato vendetta nei tuoi, nei vostri confronti e solo una volta morti avrebbe ripreso le sue attività> la lingua passa sulle labbra lentamente gustandosi la di lui reazione <La bambina sarebbe stata comunque al sicuro, sarebbe uscita a giocare sulla neve, con il padre, sarebbe cresciuta al sicuro perchè qualcuno vegliava su di lei> non vi sono giustificazioni che tengano alle mosse di Shiroichi, nulla. Sta scavando dentro di lui, sfrutta ogni cosa detta rigirandola e usandola contro l'altro per ottenere quell'oscurità celata dentro di lui, vederla finalmente emergere in tutto il suo splendore. Il silenzio cala vedendolo calmarsi, acquistare un minimo di lucidità, la mano viene tolta ed a sua volta si rimette in piedi insieme all'altro portando le verdi iridi in quelle nere altrui, riesce a vedere quel velo oscuro. Non hanno la solita luminosità, segno che le proprie parole hanno effetto <Invece hai bisogno di me perchè solo io ti sto mettendo difronte alla verità che tu stesso ti neghi, senza giudicarti> altra pausa viene presa <Tutti gli altri ti diranno che hai sbagliato, che non dovevi agire così o peggio, ti diranno che hai fatto la cosa giusta, che tu non avevi scelta perchè se lo meritavano ma abbiamo sempre una scelta e sono proprio le scelte a definire chi siamo> lui ha fatto la sua scelta; gli ha spiegato, messo davanti come avrebbe potuto agire eppure ha scelto comunque di ucciderlo senza remora alcuna <I miei motivi sono uguali ai tuoi, solo che io ammetto di divertirmi, di provare piacere eppure reco un servizio alla comunità> 32 denti ben esposti, soddisfatto di ogni singola parola pronunziata mentre quel velo oscuro continua ad aleggiare in lui <No no no> alzando entrambe le mani, mostrando gli indici <Io non cerco nulla di tutto questo, io cerco Shiroichi Nara> non aggiungendo altro, nulla di più perchè la pronuncia di quel nome basta ed avanza a mettere ancora di più quel tarlo in lui. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra] [Panchina] <Un criminale non è la stessa cosa che un innocente, avrei potuto arrostire anche i tizi della missione per il chuunin e non l'ho fatto, potevo allungare la mano e fargli toccare un cavo elettrico. Non sono un assassino a sangue freddo e non tutti i criminali sono uguali. Lui se lo meritava, Lui l'avrei torturato> afferma con serietà guardando il moro che ha di fronte negli occhi <Gli ho tolto entrambe le possibilità, la paura scatena odio, l'odio vendetta e la vendetta morte e altro odio. Ho estirpato questo problema alla radice.> afferma sbuffando aria dalle narici, probabilmente se in questo momento avesse il chakra attivo dalle narici gli uscirebbero delle fiamme per quanto il suo animo si sta infiammando parola dopo parola <Adesso la bambina sarà al sicuro sorvegliata o meno, è protetta, ci penserò io a proteggere lei e tutti gli altri, è questo che devo fare, non attacco per primo, ma non mi tiro indietro se la situazione lo richiede> dice convinto il Nara tirando fuori ad ogni parola tutta la furia che ha tenuto per tanto tempo dentro di sé di fronte a tutte le ingiustizie che ha visto e che ha provato sulla sua stessa pelle. Su una cosa però l'Uchiha ha torto non è l'unico che lo ha visto per quello che è e non lo ha giudicato <Ti sbagli non sei l'unico, c'è un'altra persona che mi ha visto> con visto intende dentro il suo animo e non l'ha giudicato <E quella persona sa che non sono così, sa che non sono un assassino a sangue freddo> lo guarda infine <Io non mi diverto nel fare ciò che faccio, lo faccio sempre perché devo>. Infine la risposta su cosa lui cerchi su CHI lui cerchi <Ce l'hai di fronte, ce l'hai sempre avuto di fronte> risponde serio fissandolo negli occhi senza più remore. [Sentiero] Scuote immancabilmente il capo ad ogni sua parola <Vedi? Ogni volta cerchi di giustificarti, cerchi di fare paragoni per dire che quello che hai fatto è stata la scelta giusta mentre da un'altra parte no. Non è così che affronti tutto e poi, sai perchè non li hai toccati quelli li? Perchè era una missione in cui era sotto valutazione, dovevi fare bella figura, essere il ninja esemplare> ennesimo ribattimento dell'altro mandato via, non gli lascia tregua alcuna, pronto a rispondere ad ogni sua difesa con un attacco mirato <La vendetta scatena morte solo ti prende e se pensi che non scatenerai mai odio in qualcuno, vivi in un mondo utopico. Presto o tardi, tutti ci facciamo dei nemici attirando l'odio di qualcuno. Siamo ninja, è inevitabile> vivere senza portare altri ad odiarli è impensabile, loro sono ninja e per professione devono portare a farsi odiare. Il suo infiammarsi viene notato ed apprezzato, lentamente si sta risvegliando ma una cosa deve ammetterla a se stesso, il Nara sta crescendo, sta diventando più grande ed adulto rispetto al ragazzino conosciuto durante la missione D <Il non attaccare per primo ti porterà, un giorno, più guai di quanti credi> non commenta sul proteggere tutti, anche quello fa parte di una visione utopistica, impossibile da realizzare. Qualche altro passo viene fatto accorciando definitivamente le distanze per portarsi frontalmente ad una distanza risicata dal ragazzo senza mai abbassare lo sguardo, sostenendolo <Questa persona lo sa> solleva la destrorsa, l'indice viene allungato cercando di toccargli il pettorale sinistro in direzione del cuore <Ma tu puoi la stessa cosa in maniera certa e assoluta? Puoi guardarti allo specchio e confermare ogni singola parola?> staccando, infine, il dito mettendo nuovamente una certa distanza <No, non è difronte a me anche se lo vedo nei tuoi occhi> quel velo di oscurità è significativo, è li e deve tirarlo fuori. Oltrepassa il Nara, cammina oltre il ragazzo <Passeremo dei bei momenti insieme, amico mio e non vedo l'ora adesso> quelle ultime frasi sono un progetto, un programma da attuare ma non quel pomeriggio, serve tempo, necessita di tempo, ora ha solo piantato il seme. [END] [Panchina] <Faccio paragoni perché c'è differenza anche tra i criminali, non li ho uccisi non perché dovevo fare bella figura, non mi interessava la bella figura, il consiglio saprà di certo di quello che è accaduto in missione e avrà tratto le sue conclusioni, non l'ho fatto perché non avevano ancora ferito nessuno al punto tale da farmi pensare che meritassero di morire> ribatte convinto guardandolo negli occhi <La vendetta ti corrode dentro, a prescindere dal fatto che venga attuata o meno, vivere nella vendetta vuol dire vivere nell'odio e non è questo il mondo che da hokage voglio creare. Dici che il mio mondo è utopico ma ti dimostrerò che sbagli e che quel mondo si potrà realizzare, un mondo in cui tutti riusciranno ad essere felici e ad accettare il prossimo, dove i criminali saranno puniti in giusta misura rispetto ai loro crimini. Questo è il mondo che creerò> afferma serio sostenendo lo sguardo verde dell'Uchiha. <Quando arriverà quel giorno sarò pronto, sarò abbastanza forte da riuscire a bloccare le minacce prima che queste diventino davvero un problema> conclude serio. Infine il ragazzo gli si avvicina e gli mette un dito sul cuore <Sono certo di quello che ho detto, non sono un assassino a sangue freddo e non ne ho tratto piacere, se fosse stato così avrei consegnato il coprifronte e mi sarei ritirato, non faccio il ninja per avere la licenza di uccidere o torturare impunemente, lo faccio perché è la cosa giusta da fare per salvare le persone da minacce esterne ed interne> risponde serio Shizuka sa perché è diventato prima anbu e poi ninja e non ha mai avuto modo di dubitare delle sue parole, nemmeno quando l'ha visto in quella luce così tetra spettrale e quasi gelida durante la loro ultima missione, sa cosa si nasconde nel cuore di Shiroichi forse anche meglio di quanto non lo sappia il Nara stesso. Non commenta sul fatto di vedere Shiroichi Nara nei suoi occhi, quello che vede lui è di sicuro una versione oscura di quel pacifico ragazzino di Konoha, una versione traviata dalla stessa sofferenza che l'Uchiha ha provato per tutta la sua vita, una mera copia di sé stesso che vuole proiettare sugli altri per rendere il suo odio più comune, più umano. Infine si conceda sicuro che passeranno dei bei momenti insieme, il Nara al momento ne dubita. Riprende la sua giacca dal terreno e torna ad indossarla. Osserva il ninjaphone e non nota ancora nessun messaggio <Tsk...burocrati perditempo> si sfoga con loro perché non è riuscito a tirare fuori tutto il suo odio durante quella conversazione. Deve scrivere a Shizuka, ne ha bisogno.[END]