Stare insieme
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Giocata dal 10/12/2022 21:27 al 11/12/2022 01:39 nella chat "Luogo Sconosciuto"
L'oscurità è scesa come un placido velo sulla città ormai da qualche ora. Il silenzio si può respirare a pieni polmoni in quel luogo suggestivo arricchito da una struttura alquanto imponente e da diversi tralicci che danno il sostegno ad un'infinità di cavi. Questi si prolungano verso il resto del villaggio portando l'energia fino al posto più disperato e lontano. Un luogo che chiaramente non offre alcun tipo di svago notturno e che, dunque, non richiama nessuno a passare la sua serata quando c'è molto di meglio da fare, eppure, per qualche strana ragione si è avventurato proprio in quel luogo. Come un'ombra attirata dalla meraviglia dell'ignoto, s'avvicina verso quel posto osservandolo con grande attenzione dalla strada che lo costeggia. < Mh.> Agita il capo da una parte all'altra quasi avesse in testa il ritmo di una canzone, mentre in modo totalmente sbadato continua la sua lenta camminata. Non si avvede della presenza di nessuno, anzi dà per scontato che nessuno voglia essere in quel posto adesso. Le mani affondano all'interno delle tasche dei pantaloni scuri, mentre la figura viene avvolta da una cappa nera che ne tiene la schiena coperta e anche entrambe le braccia andando poi ad allacciarsi sotto il collo facendo intravedere una semplice maglietta nella parte frontale. Non vi sono dettagli visibili ad occhio nudo che possano identificarlo, anzi il suo abbigliamento è privo di ogni possibile indicazione visiva. < Che posto strano è questo.!> Commenta mentre un lieve ghigno prende forma sul viso immaginando qualcosa nella sua testa. Sembra attirato dalla stranezza della centrale, forse perché non viene apprezzata dal resto del mondo che si erge proprio su di essa. < Dentro deve essere ancora più interessante?! No?> Una domanda retorica lo lascia fermare sul posto, mentre voltandosi si ferma a toccare una rete metallica che delinea il perimetro della stessa. Abbandona le tasche calde per stringere tra le dite il freddo metallo. La fronte che si poggia sullo stesso quasi volesse attraversarlo con il corpo, se solo non venisse scomposto. < UFFA!> Vorrebbe aprire una varco a morsi, ma sa già che non sarebbe il modo ideale di entrare in quel luogo senza passare dalla porta principale. Un segno di disappunto si evince dalle sue parole e dal modo in cui il suo corpo si sostiene sulla parete quasi a peso morto. < Sarebbe proprio divertente!.> E' il suono delle sue ultime parole che vengono accompagnate da una risatina isterica. Vive proprio in un mondo tutto suo. E lei cosa ci fa li? Niente, semplicemente si è persa, ha attraversato il ponte tra Kusa e Ame, e ha voltato verso sinistra subito dopo convinta di poter trovare qualcosa di interessante, ma tutto ciò si è rivelato un intrigo e un mezzo labirinto di palazzi enormi e di metallo scuro e violaceo, si insomma, sempre meglio che i quartieri di Kirigakure! Respira a pieni polmoni, si rilassa perfino, concentrandosi adesso sul proprio elemento, nel chakra già impastato e assapora il gusto dell'Omnyoton che la permea, elemento bizzarro e unico. Immagina di dividere il proprio essere, il chakra, tutto di lei con un ascia meravigliosa, affilata, spargendo il proprio chakra al fianco alla creazione di un viso che ormai ben conosce da troppo tempo. Shinji nasce ancora , scuro nei capelli, pallido il viso, il rosso dello sguardo che si intensifica nell'osservare la gemella che l'ha richiamato. Vestito di tutto punto, ma questa volta diverso, con un semplice maglione scuro e pantaloni neri, scarpe e eleganti e una lunga giacca. Chissà che non possa cambiare vestiario solo pensandolo. L'opposto, il proprio yang e colui che ha evocato, e lei l'oscurità permea nel corpo esile d'una fanciulla pallida da sembrare un fantasma nato dalla luce della luna. Pallida e serafica, nel viso e nell'espressione che sa quasi di dolcezza, annusando intorno a se alla ricerca della sensazione di morte che vi possa essere, se mai ne trovasse ovviamente. Calza sempre una veste di luce , seppur in quei pizzi e merletti che cingono il collo , i polsi e la gonnellina ampia, vi siano sempre bardature di un blu che riconduce anche alle punte dei capelli , tinti da chissà quanto e chissà perchè, così opposta dall'altro da metter in risalto una purezza che non le appartiene per nulla. E calza una bellissima pelliccia bianca che pare vera, chissà che non lo sia davvero? "dove mi hai portato" è la voce di Shinji che si fa sentire questa volta nella propria testa, mentre avanzano tra il labirinto senza sapere bene dove andare "mi sono persa.." confessa la ragazza, col rumore dei tacchi che faranno da apripista a lei e a tutti quanti, specialmente ad Atsushi dato che arriverà dalla sua sinistra, e potrà individuarne la figura. Lo fissa intensamente, il sorriso sempre li, fino a mangiare le distanze e fermarsi incredibilmente a meno di un metro da lui - sempre che concesso e non si fosse scostato < non pensavo di trovarti qui, Atsushi > probabilmente l'essere più simpatico che ha incontrato in quel mondo . [chakra on][2/4 innata] L'atmosfera metallica sicuramente non è molto romantica ed il freddo del materiale si sente molto chiaramente sulla sua fronte. Sembra essere particolarmente rilassato, sebbene ancora stia macchinando in che modo possa introdursi in un posto come quello senza che diventi l'uomo più ricercato del villaggio. Essere famoso è l'ultima cosa che gli interessa. Quando potrebbe essere sul punto di partorire un piano veramente funzionale ecco che una voce sottile e familiare lo attira nuovamente nel mondo terreno. < Eh.> Sussulta un momento quando l'altra figura s'avvicina in modo molto rapido alla sua posizione. Il tempo di voltare il capo verso la sua sinistra che subito avrebbe visto la figura della ragazzina proprio ad un metro da lui. Le deboli luci esterne che illuminano la strada gli permettono di distinguerla con chiarezza. Basterebbe solamente concentrarsi sui suoi indumenti fin troppo raffinati in realtà, ma d'altronde sono un po' come la sua moneta: due facce molto distinte. < La principessina!> Appunta dando una lieve spinta alla rete con le mani producendo un suono debole e metallico dato dal movimento dello stessa, mentre la sua figura riprende una postura normale. La mano si sposta verso la guancia passando un paio di dita sulla stessa < Potrei dire lo stesso. Se mi vedesse qualcuno, penserebbero che sono un rapinatore che sta aggredendo una povera e innocente fanciulla!> Fa un passo indietro tenendola ben sotto lo sguardo vitreo, mentre le sue parole mostrano quasi una reale preoccupazioni, d'altronde non tutto quello che sembra corrisponde al vero, ma spesso il Pre-giudizio nasce da poche associazioni e vedere le loro figure contrapposte all'ombra della centrale portrebbe farlo sembrare molto sospetto. < Non è che sei andata in giro a cercarmi per tutte le strade di questo posto perché sentivi la mia mancanza? Mh!.> Un breve ghigno interrompe la sua marcia arretrata, mentre il corpo si rilassa definitivamente facendo poi una linguaccia all'altra mostrando poca serietà nelle sue affermazioni, d'altronde è divertente vedere le reazioni che suscita negli altri. Sebbene il loro trascorso è stato molto particolare. < Vieni. Andiamo da questa parte.> Si ricompone mostrandosi ora pacato, mentre un semplice gesto della mano destra la invita a seguirlo per la strada agitando il polso verso di sé un paio di volte, mentre si volta di spalle subitaneamente e prende a camminare seguendo la strada che costeggia la centrale. Ha come la sensazione che non servirà aspettare una risposta affermativa, l'avrebbe seguito sicuramente, visto che hanno uno strano modo di vedere il mondo e anche una certa curiosità per gli aspetti più misteriosi dello stesso. < Vuoi che ti chiami con un nome?> Le chiede procedendo per la sua strada, anche se fino a quel momento, non hanno avuto bisogno di quelle formalità umane. Dondola lievemente sui propri tacchi, il visetto sollevato a lui, curiosa di vederlo li ma questa notte le ciglia sono completamente bianche e pure, candide e prive di qualsiasi trucco, sembra aver perso tutti i colori - o quasi - della vita, e che Shinji che la segue poco dietro abbia perso la sua luce, se non fosse per il guizzare rosso delle iridi < si sono io! > non le dispiace quel nomignolo in effetti, si sente un pò una principessina, e Shinji pare anche il proprio chaperon , sempre attento che non rimanga mai da sola < uhm? > inclina il capo vedendolo fare un passo indietro < mi stai simpatico, non penso che vorrei farti incarcerare > come se davvero potesse riuscire ad inscenare tutto quello, e probabilmente si, ci riuscirebbe in effetti a passare per la donzellina in pericolo dalle mani di dell'Hideo , troppo facile, Shinji come unico testimone ed è fatta. < per un momento si, ti ho cercato, solo perchè adesso che ci siamo visti non sono più costretta a tenere fede alla.. moneta ! > se lo ricorda bene, e sebbene non le sia mai davvero interessato cose simili come baciare e tutto il resto, il solo sapere di non poterlo fare l'ha irritata non poco < quindi direi che il gioco è finito con stasera > lieta di essersi appropriata di tutta la propria libertà, dondolando di lato e facendo qualche passo, rispondendo anche lei a quella linguaccia con la propria < e poi mi sono persa tra questi edifici brutti e freddi, non sono per niente belli > e lei ama le cose belle, se ne circonda , ma queste sono anche molto creepy rispetto la normale soglia del bello comune. E zampetta in avanti, facendo diversi passetti per affiancarlo, la pelliccia che la ricopre meravigliosamente la fa stare al calduccio come poche altre cose < dipende > porta la manina alle labbra, sta valutando < solo se mi dite il vostro per primo, è questione di educazione > ma anche di non farsi sfuggire la possibilità di scoprirlo un poco di più. Ma lancia anche uno sguardo a quella centrale, la stessa dove ha colto l'altro in un evidente .. interesse? < cosa è questa cosa > prende ad indicare la struttura di cui sa davvero poco e nulla e poi torna a sollevare il visino per occhieggiare Atsushi, con un sorriso melenso che è tutto un dire, si , si sta interessando a quell'interesse altrui, decisamente vedono il mondo diversamente, ma chissà se non dallo stesso punto di vista? [chakra on][innata attiva] Hanno chiuso il cerchio di quel gioco. Comprende in qualche modo quella frustrazione di dover essere incatenati per qualsiasi motivo alle volontà degli altri. Le parole di lei mostrano chiaramente una natura che apprezza soprattutto per chi ambisce alla libertà assoluta al di là di ogni prigione, vincolo e gabbia. Eppure il mondo sembra proprio regolarsi su una serie di regole e norme e poi ci sono le tradizioni di ogni discendenza e così dicendo... Sono un insieme di significati che in qualche modo lo hanno distrutto. Proprio per non rientrare in dei canoni ha visto la sua esistenza stravolta e poi corrotta al desiderio e volontà di una famiglia. Proprio in mezzo a quelle case tristi e brutte come appena definite dall'altra. Un posto che racconta una lacerata tristezza storica che ancora permane in molti dei suoi abitanti, ma anche se discende da quelle antiche terre, comunque il destino gli ha riservato una strada particolare. < Puoi chiamarmi Atsu. Più o meno è il nome che mi hanno dato.> Risponde alla sua semplice richiesta sebbene non mostra una grande voglia nel pronunciare quelle parole, mentre con la mano sinistra si limita a prendere tra le dita la fatidica moneta e lanciarla per aria e riprenderla tra le mani. < Niente scommesse questa sera. Promesso.> Sorride appena, mentre la stessa inizia a spostarsi tra le dita del moro. Vederli camminare accanto lascia sullo sfondo un'impressione veramente stridente per le nette differenze, come una dimostrazione vivente di quanto non sia necessario assomigliarsi per trovare un'intesa. < E' una semplice centrale, in realtà. Ma...> Descrive per un momento la struttura che in parte li segue come un grande mostro che non possono far finta di ignorare. La sua mano smette per un momento di giocare con il gingillo della famiglia ed anche il passo s'interrompe per un istante breve quasi come se fosse un semplice "lag" nel suo movimento fluido. Subito riprende con le stesse movenze. < Tutti hanno bisogno di questo posto ma a nessuno interessa. Non trovi che sia divertente?> La voce inizia a prendere un colore diverso mentre il suo pensiero torbido viene espresso verso l'altra in modo schietto. La sensazione di condividere una parte del suo mondo lo rende in qualche modo elettrizzato. < E se fosse sempre notte d'improvviso? Come si comporterebbero? eheh.> Le chiede mostrando una certa perversione per quelle strane idee, mentre gli occhi vitrei si soffermano sul volto pallido di lei. I suoi lineamenti appaiono spenti senza nessun trucco. < Ma deve restare un segreto tra noi due.> Sussurra avvicinandosi un momento mentre china il capo e con la mano libera porta l'indice davanti alle labbra per indicarle di non rivelare quel piccolo mondo immaginario a nessuno. Perché dovrebbe fidarsi di lei? Sollevata dal fatto che infine sia completamente libera, ma anche elettrizzata dal mettersi in gioco in quel modo e si, ha anche mantenuto incredibilmente la sua parola per quel giochino che hanno portato avanti, e decisamente inusuale per una come lei che di regole e di restrizioni ne vuole fare a meno, di quelle a cui cerca di sfuggire, a dettami impliciti per il volere di altri, così come la ricerca di anime pure di cui cibarsi venendo meno a quel veto impostole "perchè è giusto così". Non vede ne giusto ne sbagliato, vede solo quello che vuole vedere, chiaro. < Atsu! > ripete quel nome che le ha dato < io sono Kiku > beh finalmente si presentano, ne è passato di tempo dopo l'ultima volta dove beh, si son trovati decisamente in qualche modo senza nemmeno dover sapere qualcosa l'uno dell'altra, anzi. Decisamente differenti mentre camminano vicini , lui alto e scuro, lei bassa e pallida, gli opposti in quasi tutto, se non forse nella mente < ah perchè tanto sai che vincerei io a prescindere > sorride mesta di nuovo a quella sua proposta, sicurissima di sè e della propria stella malata che la segue . E si volta per la centrale, la fissa da lontano, una serie di edifici strambi che non ha mai visto ne ha mai sentito il desiderio di vederla < ma..? > curiosa, estremamente curiosa invero , e non si ferma anche lei sentendolo soffermarsi, tanto l'avrebbe raggiunta in breve con quelle gambette lunghe . E ascolta il suo dire , sbattendo le lunghe ciglia pallide < tutti ne hanno bisogno ? > ignora totalmente di cosa tratta quel posto, e si trova a fissare il moro alto, gli occhietti sgranati e le manine che si infilano nelle tasche per scaldarsi e non congelare < sempre notte > sussurra, incuriosita come non mai, trillando di una certa gioia che risuona con la perversione altrui, di quelle idee che ancora non le sono state messe sotto gli occhi < assolutamente! > fa un breve giro su se stessa, sulla punta delle scarpette che indossa, decisamente elettrizzata dalla cosa che ancora non sa, si fa prendere dall'entusiasmo per poco < io Kiku prometto che questo rimarrà un nostro piccolo segreto!> conferma con una mano che si pone sul cuore, un giuramento che.. "e io tanto saprò sempre tutto" ghigna nella mente la voce di uno Shinji silenzioso che li segue a breve, un cinque metri circa, fissando le loro schiene e tutto quanto "si ma tu e io siamo la stessa cosa" rimbecca lei, come a voler confermare mentalmente la propria dichiarazione < cosa hai in mente Atsu? > occhieggia il moretto dal basso, tampinandolo a breve distanza ma senza toccarlo. [chakra on][innata attiva] Possono proseguire a camminare secondo il ritmo che più gradiscono senza che nulla possa infastidirli. La notte è tenera in quel posto che sembra così isolato ma immerso completamente nella vita del villaggio. Alcuni alberi adornano la zona giusto per rendere tutto un po' più celato molto probabilmente e anche il posto che separa la strada dall'edifico stesso sembra piuttosto ampio. Non si può raggiungere in un battito di ciglio senza contare che per la grandezza della struttura sicuramente non ci sarà un solo ingresso ed entrando da una porta qualsiasi saprebbero trovare poi una strada? Dentro di sé percepisce l'eccitazione di una vita che gli passa davanti gli occhi attimo dopo attimo, nemmeno fosse un ladro che sta studiando il piano per rubare il gioiello più prezioso al mondo. < Mh.> Solleva il capo e si ferma per un istante quando l'altra prende sul serio la sua confidenza e mostra con un cenno la dedizione al mantenere quel segreto così strano. La sinistra s'alza portando le dita tra i capelli corvini mentre toccandosi la fronte sorride e solleva il capo. Un gesto chiaramente inaspettato ma in qualche modo adatto a Kiku, la principessina che ora ha un nome. < Bene!> Si ricompone in poco tempo dopo aver assaporato quella strana sensazione di sintonia con l'altra figura bianca come la neve. Chi avrebbe detto che lontano dalla sua stanza ci sarebbe stata un'altra figura ad attenderlo lungo la strada, pronta a condividere strane idee. < Non lo so ancora. AHAH!> Scoppia a ridere quasi piegandosi su se stesso considerato il momento quasi solenne che si sopprime davanti alla mancanza di un piano concreto. Gli serve un buon minuto per riprendersi dalla situazione. D'altronde è una cosa che gli è nata in quel momento, camminando lungo la strada. < Non ci avevo mai pensato...> Si rialza per riprendere l'incedere cadenzato e sposta il suo sguardo verso quel posto. < Bisogna capire come entrare senza farsi notare. Poi servirebbe capire come togliere la corrente. E infine scappare via senza farsi prendere da nessuno.> Quelle sono le semplici mosse che a parole appaiono fin troppo scontate, ma da mettere in atto probabilmente richiederanno un certo impegno. < Kiku. Ci sono tanti posti come questo nel mondo e ci sono tante persone con cui divertirsi. Quando mi viene voglia di giocare...> E lancia nuovamente la sua moneta, interrompendo la loro passeggiata. < Lo faccio!.> E nuovamente un il volto si spezza in uno strano sorriso che mostra il suo animo intimo che prende il sopravvento. E proprio quando la moneta torna all'altezza giusta la sua mano è già pronta ad aspettarla. Non ha necessità di vedere, ne sente il rumore nell'aria e poi eccola. < Questa è la mia libertà.> E mostra il lato nero della sua moneta con quello che sembra un teschio. < Sono stanco delle gabbie. E tutto questo posto è una gabbia enorme.> E gira sul lato bianco con il foglio di carta inciso. < Ogni tanto anche perdere è divertente. MH.> E nasconde la sua moneta nel palmo della mano come farebbe un abile mago. Prima di mostrarsi nuovamente rilassato e composto, riprendendo a camminare. D'altronde dipende sempre cosa c'è ad aspettarlo può essere un bacio oppure la morte. Inclina ancora una volta il capino nel vederlo scoppiare in quella risata e si trova a pestare un piedino a terra, gonfiando le guanciotte ormai rosse < anche io voglio ridere! > lamentosa nel non sapere cosa diamine gli passi per la testa di così tanto divertente che lei non può sapere, e lei DEVE sapere! Continua a zampettargli accanto, modificando spesso il proprio passo, come se danzasse e gli danzasse intorno, senza mai mettersi tra i suoi piedi per non farsi travolgere, prima è a destra poi e a sinistra, e così via, cercando il lato migliore per osservarlo , e quando le dice quelle parole sarà lei a ridacchiare sorpresa < io so come entrare in un posto senza farsi notare! > gli confida quel piccolo segretuccio < però non lo devi dire assolutamente a nessuno, nessuno tranne noi due > e vuole che glielo dica altrimenti è sicura che non parlerà, ma l'amo è stato lanciato < anche a me piace tanto giocare con le persone e prendere i loro corpi! > lo sguardo che si allarga fermandosi anche lei, più avanti di lui, con le manine dietro la schiena e il visetto a lui < anche le loro anime, ma la tua sarà la migliore ne sono certa > se la pregusta già , dopotutto l'ha vinta quella sera quando si sono divertiti insieme a discapito di quel giovane di suna che hanno smollato su quel tavolo, chissà se è ancora vivo o no, ma non le interessa , non finchè non saprà mangiare come si deve < quindi dici che sarebbe divertente togliere la corrente? Ma quindi è questa centrale che da luce a tutto il quartiere? > eh si, pensa solo che aiuti quel piccolo parte di mondo nuovo di Amegakure alla quale si è davvero poco interessata. Osserva la sua mano, la monetina che ha conosciuto, e si trova un pò a sbuffare < anche io odio le gabbie, è stato un vero martirio dover non fare nulla finchè non ti avrei incontrato > si l'avrebbe potuto infrangere, ma non sarebbe stata Kiku in effetti < lo è, guarda! Pieno di mura, mura mura e mura, non si può fare niente che poi tutti lo sanno in questo posto, non ci sono morti se non qualche volta come quel ninja che è morto e l'hanno detto sul giornale > non sa nemmeno chi sia, ma chissà che lui non abbia sentito di una Sango Ishiba morta in missione dentro quelle mura < e io devo vedere due anime morire contemporaneamente, è vitale che succeda, non è giusto che solo io non riesca > incrocia le braccia al petto, decisamente contrariata dalla questione < perdere , mi hai insegnato a baciare > che parolone! < ma almeno non hai dovuto andare da quelle due signorinelle allegre, mi sarei divertita a vederti li > con loro, a tentare di portarsele via, dove non lo sa, lei da solo l'idea! [chakra on][innata attiva] Continua a danzare irrequieta attorno alla sua figura. Passando da una parte all'altra come se fosse una pallina dentro un campo e lui deve seguirla con il proprio sguardo. Non la perde di vista dal momento che sembra trattarsi proprio dell'unica cosa interessante. Di cosa possa ridere non è qualcosa che può svelare, magari un giorno potrà comprendere da cosa derivi quell'agire incontrollato ma non è parte della sua razionalità e non trova parole da lasciar sfuggire dalla sua mente. < Mh.> Ed all'improvviso una parole che non avrebbe potuto pensare di sentire viene proferita da quelle labbra che ha potuto già assaporare, ma questa volta il nettare del desiderio è reale. < Molto interessante.> Asserisce scandendo in modo molto preciso quelle parole lasciando sfogare l'enfasi che si portano dietro. Potrebbe aver trovato il grimaldello adatto ad aprire la serratura di quel posto. < Tu hai il mio segreto ed io ho il tuo segreto. Promesso.> Socchiude appena gli occhi mostrando un lieve sorriso di profonda approvazione verso la ragazzina dalle mille capacità nascoste. Al di là di ogni possibile sentimento che possa provare, l'arte di saper ottenere dagli altri qualcosa è molto importante ed al momento quella particolare ragazza, giunta dal nulla, appare come l'unica in grado di poter portare avanti i suoi progetti. < Devo ricordarmi di non farti mai arrabbiare, vero?> Borbotta avanzando di qualche passo verso di lei, prima che possa prendere il controllo del suo corpo in qualche strano modo. Ci tiene alla sua indipendenza, ma comunque ha già promesso che potrà prendersi la sua anima quando sarà il momento, quello non gli interessa veramente. < Non hai capito...> La distanza tra i due si trasforma in un sottile strato. < Non si tratta di SOLO di questo posto. Ogni punto all'interno delle mura è collegato alla centrale, quindì si tratta di portare la notte ovunque.> Allunga un braccio per poter cingere le spalle di lei e guidarla in una rotazione del busto semplice, mentre con l'altro braccio dipinge quasi un arco completo tutto intorno a loro per enfatizzare la portata di una cosa del genere. Poi l'avrebbe lasciata riprendendo un passo di distanza. < Devi uccidere qualcuno?> Domanda, dopo l'affermazione di lei. Le vitree si fermano a fissarla con quel quesito posto. < Sono stato baciato anche dalla fortuna. Non erano proprio il mio tipo. > Se mai ci sia un tipo adatto a lui in realtà. L'immagine delle due signore in quel bar è abbastanza orrida quasi da confonderlo e fargli perdere il filo del discorso tenuto fino a quel momento. < Potrebbe essere l'inizio di una collaborazione proficua per entrambi. Eheh.> Abbassa appena il capo nascondendosi dietro qualche ciocca dei capelli scuri, mentre sussulta immaginando che tipo di mondo possa scaturire fuori da una coppia come la loro. < Sarà sicuramente divertente!> Gli danza intorno , l'interesse l'ha trovato questa notte e no, non per genjutsarlo o possederlo, c'è qualcosa che l'attrae ma differente dal tipico tipello con cui si diverte troppe volte, si alimentano l'un l'altro perfettamente, il desiderio che cresce, e ridacchia a quella sua promessa < io non posso > ci tiene a dirlo, lei di certo non si sarebbe sporcata le mani in quel modo , ma si volta a guardare uno Shinji corrucciato che li segue a brevissima distanza < ma lui può attraversare qualsiasi muro > di certo non andrà mai a confidare il rapporto che hanno lei e il suo "protettore", la sua anima gemella, la propria essenza divisa in due accogliendo quella di un vecchio assassino di chissà quanti anni o secoli prima, non ancora, e non a nessuno, nemmeno a quel moretto con cui si trova incredibilmente bene < non mi devi fare arrabbiare, non mi piace chi mi fa arrabbiare > una doppia conferma con quel broncetto che mette su ma che sparisce quando lo vede così vicino, quando le narra le bellezze di quella centrale < oooh > si, sta capendo finalmente, senza distaccarsi da quel tocco sulle spalle < quindi, facendo saltare questa , salterebbe tutto quanto giusto? > anche lei sta visualizzando infine il suo dire, il suo piano < ma sarebbe bello farlo ma bene, così che non possano sistemarla in tutto e per tutto e non subito ! > gli occhi che si allargano, decisamente presa troppo bene da quell'eventualità, rimanendo infine sola per quel passetto di distanza < io? > l'occhieggia ancora una volta < devo solo vedere due morti contemporaneamente, e non sai quanto è difficile > deve esser in un posto al momento giusto, due anime, una pura una negativa, morire insieme e si sarebbe aperto a lei un mondo completamente nuovo < e che divertimento ci sarebbe stato nel vederti allegro e contento di fare qualcosa altrimenti > gli scocca un bel sorriso sadico adesso, le piace far fare agli altri cose che non vogliono fare < oh lo sarebbe senza dubbio! > di certo la loro vicinanza potrà essere divertente, per pochi, non per tutti ovviamente < solo se non ci tradiremo, sarebbe davvero seccante se ci vendessimo a vicenda > sbuffa un pochetto, ma aspetta che ci sia il via! [chakra on][innata attiva] Dietro di loro segue l'ombra di lei. Una parte che non può comprendere visto che non è proprio un dono comune quello di doversi spezzare la propria anima, magari un girono svelerà anche quel mistero, ma al momento non è ciò che preme. Le doti che può mettere in campo invece sono interessanti e potrebbero tornare molto utili per iniziare a perlustrare quella centrale. Lui intanto organizza quelle informazioni nella sua mente, quando sarà il momento metterà insieme tutto quanto e potrà indirizzare ogni possibile tassello nel modo da ottenere il risultato finale. < Tranquilla.> Rassicura, riportandosi appena indietro. < La vostra compagnia è gradita. E poi chi altro mi accompagnerebbe in queste strade buie, altrimenti?> Una domanda retorica, mentre tornerebbe a riprendere il passo con la cadenza precedente. Hanno avuto modo di soffermarsi abbastanza in quel luogo che ormai sembra essere diventato familiare ed è il momento di proseguire oltre. Chiaramente non si tratta di tagliare un semplice cavo per far saltare la luce a due casette. < Dobbiamo creare il caos. Sentire come urlano disperati e corrono per le strade alla ricerca di una nuova luce. Vederli tutti sperduti e disperati.> Chissà cosa potrebbe succedere in un contesto del genere, come potrebbe cambiare ogni cosa. Le mani si stringono nei plami lasciando sfogare quel desiderio intenso in un dolore momentaneo che si sopisce rapidamente. Lo lascia scivolare via, ma l'altra potrà vedere chiaramente, osservandolo con attenzione, il fremito che lo smuove nel proferire quelle parole e raccontare quel mondo immaginifico. < Solo vedere...> Ripensa a quelle parole che gli ha appena confidato. Si tratta di creare uno scenario adatto. E potrebbe essere anche quella una cosa divertente. < Vuoi che ti dia una mano?> Domanda nuovamente, voltandosi verso di lei per comprendere se fosse necessario o meno intervenire anche in quella situazione. D'altronde lei si sta offrendo di partecipare al suo gioco e le ha mostrato qualcosa, potrebbe essere corretto mettersi anche a disposizione dell'altro. < Visto che ora siamo una coppia, non sarebbe un problema farti un piccolo piacere.> Sintetizza quella che per altri potrebbe essere definita una cosa irreversibile, ma per lui non c'è valore nelle vite di tutti quegli esseri umani che per tanto tempo lo hanno vessato. Se non hanno nulla di speciale come la ragazzina pallida che danza attorno a lui. Non si fa nessun problema lei, estremamente rilassata in sua presenza, due anime che vagano in mezzo a quel postaccio e una terza che li segue e li tiene d'occhio, tutto nella norma insomma, no? < non pensavo che ci potesse esser qualcuno che abbia la mia stessa passione > si ritrova a dire, a loro modo sembrano perfino dolci, se non fosse che vogliano fare saltare tutto, creare il caos, vedere gente ammazzarsi e torturarle fino alla fine. Si, sono dolcissimi in effetti. < concordo, il caos sarebbe meraviglioso, dobbiamo fare in modo da mettere fuori uso tutto.. che ne pensi delle carte bomba?> lo occhieggia dal basso sempre con quel sorriso , e lo vede quel fremito e se lo gusta completamente, si lecca dolcemente le labbra prima di un pranzo meraviglioso < possiamo creare una catena all'interno di di carte bomba e farle scoppiare tutte assieme , potremmo anche tentare di far crollare la struttura su ste stessa dentro l'acqua > e non usare più dunque quell'acqua come fonte di energia, ma lasciare un buco enorme al suo centro e crogiolarsi nel loro meraviglioso operato. < mh? > a quella domanda rimane stranita, sbattendo le lunghe ciglia più e più volte < non sarebbe male, ma sarà difficile, mi serve un'anima pura e un'anima negativa, allo stesso momento dovranno morire e io dovrò esser li per guardare il tutto > e il problema la corruccia non poco, e non solo per la difficoltà di una cosa simile, quanto più per il fatto che.. < se ci facciamo coinvolgere in un duplice omicidio avremmo quegli scemi del governo addosso, e io non li voglio addosso > sbuffa di nuovo, sonoramente < ma potremmo tentare di creare la situazione adatta! > ma ancora manca molto alla pratica di quel piano totalmente folle che li vede uniti < ora che siamo uno coppia si, possiamo aiutarci, quindi se hai qualche cosa da chiedere lo faremo, anche impossessarmi di un corpo e di un'altra anima > e quello a lei piace da morire, si era capito? [chakra on][innata attiva] Non è sicuro che possa definirla una passione la sua. Sono momenti che gli passano per la mente quando osserva qualcosa che non gli piace per niente, oppure che dovrebbe essere diversa da come si trova al momento. Non possono far sembrare tutto opera loro, anzi, devono muoversi come le ombre e restare invisibili agli occhi degli altri. < Ah quella torre.> Sospira sollevando gli occhi al cielo come un segno ancora di frustrazione. < E' proprio un posto noioso quello.> E aveva già immaginato di farla crollare in una bella esplosione anche quella. < Per capire quale sia il modo migliore dobbiamo trovare il modo di entrare dentro. E io in realtà penso di sapere come possiamo fregare tutti.> Così avrebbe preso a spiegare con semplicità quello che è il modo pìù semplice di approcciare in modo innocuo quel posto. < Tu hai uno di questi?> Ancora una volta avrebbe tirato fuori da dietro il mantello, proprio nascosto, quel riconoscimento del suo villaggio. Un coprifronte. < Basterà farci mandare in missione nella centrale. Dovremo recitare un po', ma potrebbe risparmiarci molta fatica.> Mostra una certa riluttanza nello sventolare quell'affare che non gradisce. E' un'altra prigione dell'anima, imposta come il suo nome da qualcun altro. Eppure in quello strano momento, potrebbe persino essere utile. Lo avrebbe nuovamente riposto dietro la schiena, nascosto dalla cappa nera che lo avvolge. Solleva nuovamente la mano per toccarsi il mento, mentre riflette su come inscenare un omicidio del genere. Improvvisamente una lampadina s'accende. < Basterà trovare queste due persone.> Il tipo preciso di anima che richiede, poi anche per quello spigherà come potranno inscenare un incidente utilizzando il controllo che esercita lei sui corpi. Se si trovassero in una situazione di pericolo potrebbero uccidere per difendersi. Si tratta, molto spesso, di recitare la parte giusta. < EhEh.> Ancora una volta un velato ghigno di soddisfazione compare sul viso nel dipingere come pittore quei due quadri di un possibile futuro che li attende. Saranno proprio una strana coppia. Così avrebbe lasciato che la notte potesse avvolgerli in un tetro abbraccio tra i loro piccoli segreti. END