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con Shizuka, Tenjiro

21:21 Shizuka:
  [Fogne] L'unica consolazione che è riuscita a darsi questa sera è che quanto meno non piove. Purtroppo il luogo dove le due ragazze si sono addentrate non è dei migliori per l'odore degli scarichi di quel quartiere che forse sono pure peggiori che in altre zone. Per questo contrariamente al solito abbigliamento da missione indossa qualcosa in più, una specie di girocollo tirato su fin sopra al naso, così che in qualche modo il cotone filtri un minimo l'olezzo. Poi comunque porta una maglietta nera a maniche lunghe e collo alto, dei leggins neri molto aderenti infilati negli anfibi neri, alti fino al polpaccio. Fissato sul fianco destro c'è un porta oggetti con giusto un paio di tonici per il chakra e uno per la salute, e in realtà si è portata appresso l'auricolare prechè non si sa mai. Il Chakra scorre in quel corpicino già abbondantemente, senza freno alcuno pronto per ogni evenienza e per eventualmente consentirle il libero accesso alla propria innata. Alla fine ha provato ad attivarla davanti a uno specchio e quello che ha visto non le è dispiaciuto affatto, oltre al fatto che potrebbe distanziarsi dallo zietto per l'arma preferita da usare per finire il nemico. I lunghi capelli rossi sono raccolti in una lunga coda rossa, fissata con i suoi fermagli a forma di ali di farfalla, gli orecchini sui lobi sono ben visibili, tutti e quatttro con la medesima forma della collana che risplende attorno al collo. In cima all'orecchio sinistro c'è poi quell'anellino dorato che è identico a quello del fidanzatino. Con lei ha scelto di portare appunto l'amica tatuata da poco, quella biondina di suna che dovrebbe affiancarla: << Se non erro quella porta dovrebbe essere poco distante no? In fondo a quel condotto giusto? >> Di tempo ne è passato, ma forse appunto perchè di tempo ne è passato nessuno sospetta più che li vadano a cercare. Proprio per questo motivo una volta arrivata in vista dell'apertura la Kokketsu cercherebbe di far segno alla compagna di nascondersi, quindi andrebbe ella stessa a utilizzare l'arte della dissimulazione, imparata ai tempi dell'accademia per rendersi il meno percepibile possibile da eventuali persone presenti in quel luogo. Inoltre proverebbe ad utilizzare la propria percezione della presenza, per capire se oltre a loro due, vi sia qualcun altro più avanti, in quella strana zona che sembrava essere utilizzata. [Chakra ON][1/4 per percezione della presenza]

21:28 Utente anonimo:
 Dev'esser finalmente tornata alla magione perchè si è cambiata, o almeno, gli abiti da missione soliti li ha cambiati o forse ha solo preferito qualcosa di più comodo visto che le fogne non sono rinomate per la loro ospitalità. Indossa un pantalone cargo a vita bassa color verde militare, aderente sul pube e lievemente più largo sui polpacci, restringendosi alle caviglie per far spazio agli scarponcini da trekking morbidi, grigi e con lacci verde fluo. Tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene due fuda con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra ed il suo Ninjaphone spento. Al padiglione sinistro l'auricolare, seppur non sia attivo al momento vista la vicinanza con SHizuka devono averlo sintonizzato in precedenza e lì meramente tace tra i ciuffi biondi che sfuggono ad un berretto di lana, per trattenere i capelli infatti sta usando questo visto che il bendaggio che sta proteggendo il tatuaggio le circonda il collo inspessendo il cotone verde petrolio del maglioncino a collo alto. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa sulla quale riversa lentamente il proprio chackra quando si avvicinano alla zona che avevano perlustrato tempo addietro, così promulga quell'energia già attiva nelle carni verso le sabbie a temporeggiare il tempo al contrario della sua cadenza oltre l'ambrata trasparenza. <Sono quasi sicura di si.> Una replica che sembra il soffio di chi non ha pesi sulle spalle, infatti non ne ha la presenza di Sunodeki, appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento animata di uno sgranulare lieve, un tempo in continua conta, la chiave del suo silenzio. Il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile anche per via del berretto da ladruncolo che usa come stratagemma per evitare i capelli nel cerotto alla nuca. Restando un paio di passi dietro a Shizuka compone il sigillo della capra seguito da quello del bue, così richiama a sè il senso della terza vista collegando la periferica del bulbo oculare oltre la propria testa alle loro spalle, da lì avevano terminato il lavoro e da lì immagina debbano ricominciarlo. Semplicemente tace concentrandosi e fermandosi un momento quando ad occhi chiusi fa collegamento di quel terzo occhio alla propria mente preparandola alla dicotomia che guardare due cose contemporaneamente sancisce e lasciando che sia quell'occhio guardingo un terzo compagno cauto, silente, in grado di guardare dove nè lei nè la Kokketsu forse destinano lo sguardo, al momento alle proprie spalle. {CHK ON | Inn 2/4|Occhio di sabbia 2/4 60/65}

Finalmente venne il giorno. L'impianto fognario e i suoi abitanti tornano al centro dell'attenzione, dopo un lungo periodo di attesa che ha permesso alla situazione di stabilizzarsi e tranquillizzarsi. Dal loro ultimo sopralluogo, infatti, le due ragazze hanno scoperto che qualcuno è solito bazzicare da quelle parti e, nello specifico, occupare una delle stanze solitamente adibite a magazzino di fortuna. Purtroppo l'ultima volta non furono in grado di scovare alcun che... ma un nuovo sopralluogo, in fascia oraria meno sospetta, potrebbe ribaltare le cose. Entrambe le ragazze si addentrano nei condotti fognari, abbandonando sempre più le grazie della civiltà. Luminosità e sanità diventano concetti distanti e dimenticati, mentre passo dopo passo affondano nei liquami civili di Kagegakure. Non il migliore dei posti per due ragazze, invero... ma si sono prefissate un obiettivo e hanno intenzione di perseguirlo fino alla fine. Quella grossa porta metallica che ormai dovrebbero conoscere, è ancora lì. Non è sigillata, bensì socchiusa e permissiva nei confronti di quel leggero bagliore caldo che lo spiraglio aperto lascia filtrare. Dall'esterno pare esser visibilmente malconcia e manomessa, per cui è facile immaginare il motivo per cui non sia stata opportunamente chiusa. Sia Shizuka che Kore fanno affidamento alle loro abilità per incrementare esponenzialmente la portata delle proprie percezioni. La prima estende il proprio chakra al mondo che la circonda per percepir eventuali presenze, mentre la seconda genera un vero e proprio occhio di sabbia, il quale compito principale sarà quello di pattugliare le retrovie. Appurato che sono sole e che, al di la dei topi famelici stuzzicati dalla presenza di questi due nuovi bocconcini, nessuno le stia seguendo... non resta che prender consapevolezza del fatto che effettivamente, si, qualcuno oltre quella porta c'è! Non serve neanche il chakra per decretarlo! Quel bagliore caldo è tipico a quello che si sprigiona solitamente da una fiamma o un braciere. Il che è particolarmente compatibile con l'odore di bruciato e la cenere che hanno percepito l'ultima volta che sono stati lì. Inoltre, come se ciò non bastasse, il crepitio dei carboncini è accompagnato da un mormorio di fondo, appena accennato. Saranno due persone... non di più. E a giudicare dal tono di voce, hanno tutta l'intenzione di dare meno nell'occhio possibile. Ricordiamo che il tunnel come quelli, anche il più leggero squittio riecheggia come nella gola più profonda... quindi far scattare allarmi è molto semplice. Mancano pochi metri e le ragazze saranno a portata della barriera ferrosa socchiusa. A loro scegliere come agire!

22:08 Shizuka:
  [Fogne] Trovati li hanno trovati, inoltre sembrano volersi nascondere a dovere, quindi in qualche modo vorrebbe evitare che si spaventassero e fuggissero per poi iniziare una caccia al topo in quei vicoli sporchi e maleodoranti. Si infilerebbe l'auricolare rapidamente all'orecchio, prima di poi sussurrare alla compagna: << Blocca quello a destra, io tengo tranquillo l'altro >> Un piccolo pollice verrebbe alzato in alto, in segno di intesa, per poi avvicinarsi lentamente e concircospezione alla stanzetta, cercando sempre di dissmulare la propria presenza per non farsi scoprire da coloro che cercano di nascondersi. Una volta arrivata in prossimità di quel portone, avrebbe lasciato modo alla Fenneck eventualmente di precederla. Lei nel frattempo andrebbe a concentrarsi su quanto desidera fare. Non è avezza a quelle abilità, non sono il suo marchio di fabbrica ma lentamente a forza di utilizzarle sta prendendo confidenza. In particolare cercherebbe di far espandere il proprio Chakra appunto in direzione della figura che si trova più a sinistra nella stanza, attorno a quel fuocherello. Vorrebbe raggiungere la di lui mente, per scombussolarla, deviare il suo eventuale flusso di chakra per illuderlo di qualcosa che al momento non è reale. Utilizzando una semplicissima illusione di due sensi dunque la Kokketsu vorrebbe provare a far sentire al suo bersaglio i rumori che percepisce in quel momento, cioè il crepitio del fuoco, le gocce d'acqua che di tanto in tanto cadono dal soffitto impattando sul pavimento, non modificherebbe in alcun modo la di lui perezione della voce del compagno, sarebbe assurdo non sentirlo più improvvisamente, però vorrebbe altresì celare i movimenti delle due ninja, lasciandogli credere che il tutto sia completamente identico a qualche istante prima. Per di più invece che tediare altri suoi sensi fisici, cercherebbe di modificare il suo stato emotivo, cercando di infondergli un'estrema calma, come se non ci fosse più alcun pericolo, come se in quel loro nascondiglio fosse al sicuro da ogni nemico e che nulla di strano possa turbare quello stato di quiete. Vorrebbe in questo modo cercare di mantenerlo il più calmo possibile anche nel momento in cui, per forza di cose le due giovani dovranno disvelarsi. Non vuole spaventarli, vorrebbe semplicemente parlarci, non ha alcun interesse a ferirli o fargli del male, devono solo indagare nulla più. Qualora fosse riuscita nel suo intento, avrebbe mosso i primi passi all'interno della stanza, in maniera pacata, portando in bella vista la di lei figura, completamente disarmata e con le manine in alto. << Buonasera signori. >> Un sorriso su quel visino, innocente, nel suo metro e cinquanta di carineria. << Vi dispiace se ci uniamo a voi? >> Domanda nuovamente, in maniera cordiale, non ha nessun intento bellicoso in se. [Se Chakra 83/90 -> 7 per illusione di due sensi][1/4 movimento per raggiungere la porta; 2/4 per illusione di due sensi; 1/4 per ingresso nella stanza][Illusione di due sensi: sconvolgimento uditivo + sconvolgimento emotivo][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

22:16 Utente anonimo:
 L'odore delle fogne dopo l'esperienza del ramen Ichiraku sembra quasi un metro di paragone per la Sabaku, ormai che vi si è addentrata sembra meno darsi noia dello stesso rispetto alla prima volta, almeno le fogne stanno là, non impesteranno la sua casa si spera. Diversa cosa è per la melma viscida in cui affonda fino alle caviglie, quella se la sentirà penetrare nelle carni per settimane ma è di parola la fennec, lo è sempre stata, e non ha mai mancato un ordine se non al massimo fallire, ma mai negandolo. Quello che le è stato chiesto non era un ordine, quanto un favore, l'ha accolto ed è con la stessa diligenza che vi si dedica. L'occhio vessilla alle proprie spalle mentre il senso dei propri occhieggia la porta schiusa e la luce che nelle penombre fognarie non mancherebbe di notare, consapevole che non siano visibilmente seguite nei limiti delle proprie capacità mantiene la sua attenzione sul loro obbiettivo facendola scadere su Shizuka. CERCA di concentrare il chackra per fare meno rumore possibile e tenendosi in ombra ora che hanno evidenziato quello spiraglio di luce, mentre il silenzio per lei è un dono ad evitare il minimo sciabordio è la lentezza del passo quieto, pronta ad accogliere ai sensi il vociare di quelle che sembrano essere un numero di persone iniquo. L'occhio mantiene una visuale perenne ma è ora che si sposta e solleva, circuitando in avanti verso lo spiraglio dalla parte in alto e meno sospetta ad ombre CERCA di sbirciare all'interno per determinare la posizione esatta delle persone senza che lei necessiti di muoversi o fare rumore. La sua vista principale si occlude concentrandosi granello dopo granello in quella coscienza collettiva che lascia il foro ed inclinandoli alla destra della rossa iniziando a farne librare qualcuno oltre la Kokketsu stessa prende parametro dell'ambiente con i propri sensi più intimi ed innati, ogni movimento sembra esser fatto a respiro trattenuto. Per come ne è stata informata le fogne sono state usate ai danni dei cittadini di Kagegakure ma in che modo abbiano progettato di farvi passare delle chimere lo ignora. In forma di sabbia rada lascia fluire quel chackra fuori dal foro e constata con primo tatto leggiadro che questi riescano a passare dallo spiraglio offerto dalla porta metallica, l'occhio ha periferica della parte destra della stanza, è lì che smuove quei granelli ed è lì che se vedesse qualcuno va puntandoli, aggiunge inspessimento ma ne trattiene ancora un reticolo quasi intangibile, facile da non essere notato giacchè annuisce alle parole di Shizuka ed inizia a concordare verso la destra della stanza le sue attenzioni univoche. Mentre dona tempo a Shizuka per concentrarsi acuisce consapevolezza dello spazio cercando di muoversi in esso dall'esterno, è solo dopo che la quantità di sabbia sarà bastevole a spingere la porta, quello a destra per lei è divenuto un mantra silenzioso nonchè se trovato l'obbiettivo divenuto la mira delle sue sabbie in un rapido ed ora corposo agglomerarsi rinnovato in un nastro lungo due metri, spesso cinquanta centimetri e largo un metro e mezzo con cui CERCA di circondare le braccia ed il busto di uno degli individui, quello che avrebbe potuto avvistare prima che la porta fosse completamente aperta, nella chiara intenzione di stringerlo fino a trattenerlo, non abbastanza da stritolarlo ma abbastanza pienamente da irretire ogni possibilità delle mani di congiungersi alla composizione di qualsiasi sigillo arrivando dal bacino fino a metà del volto, forse non abbastanza da occludere le vie respiratorie nè con quella intenzione, ma abbastanza da costringere la mascella e soffocare nella sabbia suoni.Quando la porta viene aperta sono le sue sabbie ad essere già entrate e profittare di quello spiraglio mentre la sua vicinanza alla stanza dalla posizione immobile è al momento data solo dal suo occhio, così lasciando quei passi che Shizuka pone per entrare, come uno spazio tra di loro {CHK ON | Inn LVL II |Occhio di sabbia |Tentativo dissimulazione| Costrutto nastro 2/4 |Attacco del costrutto:Tentativo immobilizzare+coprire la bocca 2/4 56/65 }

Le due ragazze non immaginerebbero mai cosa si cela all'interno di quella stanza. Gli individui che se ne sono impossessati vanno oltre ogni loro aspettativa, ma non c'è nulla da temere. Tutto diventerà chiaro a breve. Shizuka e Kore decidono di fare la prima mossa. La giovane dottoressa, una volta avvedutasi del contenuto della stanza, cerca di inibire le percezioni uditive della figura che dona le spalle alla porta. Lei non lo sa, ma il Genjutsu va a buon fine con una facilità disarmante. Questa figura, infatti, viene completamente avvolta e cullata dall'illusione e di nulla si accorgerà fino a quando le due ragazze non faranno il loro ingresso nella stanza. Allo stesso modo, anche Kore manda avanti i propri granelli di sabbia, che sicuramente godono di un effetto sorpresa decisamente maggiore, rispetto a quello di una figura umanoide. Mentre si avvicinano a quella porta metallica, però, le voci di chi è all'interno diventano sempre più chiare e comprensibili. <Lo so Nemu... non è molto. Purtroppo la signora Fubuki non è riuscita a recuperare altro oggi...> E' la voce di un ragazzo e, a quanto pare, c'è una ragazza di nome Nemu con lui. Nei pochi attimi che seguono, Shizuka spalanca la porta e fa irruzione nella stanza, mentre della sabbia avvolge la figura più vicina, Nemu, e ne blocca i movimenti. <Zetsu! Aiuto!> L'effetto del Genjutsu calmante viene meno, nel momento in cui Nemu viene avvolta dalla sabbia e inizia ad affogare nel panico, mentre lo scenario che si pone innanzi alle ragazze, una volta entrate, è oltremodo peculiare! Attorno a quel braciere, infatti, ci sono un ragazzo di circa diciassette anni e una ragazzina di appena sette o otto. Entrambi hanno i capelli neri e le iridi di colore viola. Nemu veste con un lungo e unico vestito logoro e sporco di roba che solo i kami sarebbero in grado di identificare, ed attualmente è presa nella morsa di Kore. Zetsu, invece, è immediatamente scattato in piedi dall'altro lato del braciere con gli occhi pregni di rabbia, mentre serra i pugni e si predispone all'offensiva. <Lasciate andare mia sorella!> Indossa un paio di jeans ridotti in pessimo stato e una canottiera smanicata che, un tempo, doveva esser stata bianca. Sulla spalla sinistra, proprio sul deltoide, svetta un sigillo nero molto articolato che ne Kore, ne Shizuka saranno in grado di riconoscere. Inoltre, attorno al bicipite destro, una frontiera con i segni inconfondibili di un villaggio è stata utilizzata per fermare il sanguinamento di una vecchia ferita. Alla giovane Shizuka basterà guardare quel frontalino per un istante, perchè i ricordi possano assalirla. Si tratta dello stesso frontalino indossato da quell'uomo che morì tra le sue braccia, la notte dell'invasione delle chimere quasi un anno addietro. La placca metallica riporta i simboli di Kirigakure, ma incisi a mano con ulteriori dettagli. Peccato che ora ci sia un altro problema da risolvere: la restituzione della giovane Nemu. Zetsu richiama immediatamente il chakra, portando poi le mani avanti al petto ed emulando una breve sequenza di tre sigilli. Il disegno sul deltoide sinistro, subito dopo, si illumina di blu e da esso inizia a sbucare lentamente ciò che, a prima vista, sembrerebbe un'impugnatura fatta di acqua. La cosa strabiliante? Beh... la mano destra del ragazzo vola immediatamente a quell'impugnatura e con un rapido gesto riesce letteralmente a sfoderare un'intera katana fatta di acqua, lunga un metro e quaranta. La impugna contro Shizuka, proprio mentre le sue labbra si schiudono ancora. <Lasciate andare immediatamente mia sorella, o ve ne pentirete.> La presa sull'arma è salda, esattamente come lo è la fierezza nei suoi occhi. Eppure non sembra essere particolarmente bravo nelle minacce. Nonostante la giovane età, in ogni caso, sembra mantenere una postura degna di uno spadaccino... il che probabilmente è sintomatico del fatto che sa quel che fa. Come reagiranno le ragazze? Tra loro e la giovane Nemu ci sono non più di due metri, mentre alle spalle di lei e oltre il braciere v'è Zetsu a tre metri di distanza.[http://sketchtoy.com/70948302]

23:05 Shizuka:
  [Fogne] Quelle parole che le raggiungono poco prima di entrare li dentro già le fanno intuire che in realtà coloro che si celano la dietro non sono malviventi, sono alcuni fra i poveri del quartiere. Era riuscita nel di lei intento di calmare il giovane ma ovviamente nel momento in cui gli viene toccata la sorella tutto si interrompe. Inutile mantenere la concentrazione su qualcosa che non ha più alcuna valenza. Gli occhi blu si poggiano su quella katana che viene estratta, su quell'abilità peculiare che ha sfoderato in maniera rapida, ma soprattutto su quel frontalino. <<Lasciala andare. Non vogliamo fare del male a nessuno, semplicemente non volevo che scappaste. >> Si rivolge ovviamente alla bionda, non in maniera imperiosa, ma più una richiesta fatta col cuore, lasciando che quella sensibilità sfugga dalle labbra e sia pecepibile anche dai due presenti. Perchè non si è portata dietro quel frontalino oggi? Perchè non ci ha pensato? Ora è troppo tardi per rimuginare, cercherà di convincerli a parlare in altro modo. << Mi dispiace avervi spaventati. Mi chiamo Shizuka, sono un medico. Ho passato parecchio tempo a curare le persone del quartiere povero di Kiri fuori orario. >> Quegli occhi seguirebbero i due, senza tremare, nonostante quella lama d'acqua sia puntata contro di lei non ha la benchè minima intenzione di rispondere con la violenza, in fondo sono loro ad aver sbagliato. << Posso chiedervi cos'è quel simbolo? >> Il dito della destra andrebbe ad indicare il frontalino, quel simbolo particolare che mesi orsono aveva trovato sul corpo del giovane. << Qualche tempo fa ho cercato di salvare un ragazzo che ne indossava uno. Era stato ferito gravemente e io non ero brava come ora. Vi va di raccontarci la vostra storia? >> Il tono che utilizza è sempre molto pacato, calmo, non sembra muovere nemmeno un passo in loro direzione, non vuole che si sentano minacciati, vorrebbe instaurare un rapporto pacifico e di fiducia in qualche modo. E per far ciò andrebbe perfino a sedersi a terra, mentre quel tipo è ancora lì di fronte, minaccioso con quell'arma. [Chakra 83/90][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

23:13 Utente anonimo:
 Quando la porta viene sbarrata non solo l'occhio di sabbia ha conferma di quanto avrebbe visto, ovvero una bambina, ma nella sua irruzione della stanza ha conferma personale della cosa e del fatto che sente un corpo troppo minuto tra le sue sabbie, il corpo appunto di una bambina che per poco non agglomera del tutto. La scena nella stanza però sembra ancora il frutto di un malinteso più grosso, il fuoco, le ferite, la povertà e due fratelli. è quasi un'esplosione di iraconda inutilità quella che lascia sfumare via il suo occhio e lo sforzo in chackra che ne deriva. Le sabbie sulla giovane Nemu allentano all'altezza della bocca, la sabbia non cede inizialmente ma non è mancanza di voglia, la costrizione è comunque lieve non sta puntando a farla esplodere, è che non riesce a smettere di fissare Zetsu, così candidamente gli occhi di sabbia sono ipnotizzati dal giovane e dal sigillo, pur non riconoscendolo, che sembra accorgersi della spada d'acqua che punta Shizuka con un ritardo relativo, quando ormai la morsa di quella fusciacca di sabbia è così lenta che Nemu potrebbe districarvisi dentro lei ancora non ha abbandonato del tutto quel costrutto. Osserva il giovane come chi cerca il futuro nei fondi del tè, solo che il suo fondo non è in quel che verrà, ma in quello che è stato. <Cosa sta succedendo?> Era stata chiamata a cercare degli attentatori alla sicurezza cittadina, non ad attaccare la sorellina di un mendicante. La voce raschia, rigonfia, mentre le sue sabbie si agitano vistosamente smuovendo quell'enorme fusciacca come una serpe alle proprie spalle, oltre Sunodeki, lasciata del tutto la ragazzina però sembra non riuscire a smettere di fissare il giovane. Shizuka si presenta ed è solo allora che ascoltandola sembra presa più alla sprovvista dei ragazzini. Quel giovane, una storia, una goccia in una tazza nera, qualcosa che sembra di aver già visto. <Non ti ho fatto male. Nemu?>Quasi meccanicamente il volto torce verso la giovane bambina,ma c'è dell'inquietudine in quella fusciacca alle sue spalle. Il nome dev'essere tra le ultime cose sentite oltre la porta, quando hanno eccepito quei suoni, lo sguardo ora si sincera dello stato della giovane. Avevo un fratello. Le sarebbe piaciuto dirglielo, forse Nemu avrebbe compreso, ma quella gelosia atavica muore nel fondo nero, miscela una bevanda ispessendone le foglie tiepidamente. Persino un mendicante malmesso e straccione è un fratello, però di tutte quelle parole non sembra in grado di pronunciarne una sola. Mentre Shizuka si siede la sua igoranza su quel che non si aspettava di trovare si palesa, spirale che si smuove intorno alle sue carni come se avesse inspiegabilmente rotto un antico ricordo, qualcosa di intimo, ma non avesse ancora inquadrato la stanza da dove proveniva il rumore di cocci della propria memoria.{CHK ON | Inn LVL II |Tentativo dissimulazione| Costrutto nastro 55/65 }

La situazione ha preso una piega sbagliata sin dal principio. Un miscuglio di fraintendimenti e gesti sbagliati, che portano inevitabilmente a quello che potremmo quasi definire uno stallo diplomatico. Zetsu esige che la propria sorellina venga rilasciata e nel farlo palesa la propria arma elementale. Allo stesso tempo, Shizuka richiede che la ragazzina sia lasciata andare ed espone le proprie intenzioni pacifiche, ma anche dopo tutto il suo discorso, lo sguardo del ragazzo non si ammorbidisce. La fissa con rabbia e fiducia pressochè nulla, esattamente come farebbe un randagio troppo a lungo bistrattato, per potersi nuovamente affidare ad un essere umano. Kore, nel mentre, sembra esser stata scossa nel profondo da quella scena. Da quei due individui. Mentre Nemu si dimena e cerca di liberarsi dalla presa, è la Sabaku stessa a perdere sempre più il mordente, fino a lasciarla completamente andare. Una volta rimessi i piedi a terra, Nemu aggira il braciere e si porta appena dietro il proprio fratellone, portando le mani avanti al petto ed emulando la stessa sequenza di sigilli proposta dal fratello. A differenza di lui, lei ha quei segni neri stranissimi sul palmo della mano sinistra. Dopo avervi convogliato il suo poco chakra ed aver messo a fuoco la tecnica, ecco che la storia si ripete ed una nuova impugnatura sbuca da quel palmo innanzi a se. La mano destra vola ad agguantarlo e poi, maldestramente, con uno strattone ne tira fuori un pugnale luminoso e saettante. Esattamente come il fratello, riesce a mantenere la presa su quel costrutto elementale come se fosse realmente tangibile e concreto. Inoltre, il contatto diretto con l'elettricità non sembra danneggiarla o folgorarla... e benché l'arma sia minuscola e le sue capacità combattive siano praticamente inesistenti, l'esecuzione di quella tecnica resta comunque qualcosa di notevole. <Nemu, stai indietro.> La domanda di Kore non riceve una risposta. Gli occhi viola della bambina restano piantati su quelli della Sabaku, ma le sue labbra non si schiudono. Forse è abituata a non parlare con gli sconosciuti? Forse ha direttive specifiche a riguardo. Sta di fatto che il portavoce, questa sera, sembra essere il giovane Zetsu. Quel giovane di fronte al quale Shizuka decide di sedersi, noncurante dei pericoli. <E scommetto che ti aspetti che ti creda...> Diffidente, come preannunciato. Non allenta la presa sulla katana neanche per un istante, anzi... piuttosto la punta a ritmo alternato prima contro Shizuka e poi contro Kore. <Cosa volete? Lasciateci in pace. Non abbiamo fatto niente!> La tipica reazione di chi ha fatto qualcosa e vuole nasconderlo... oppure di qualcuno terrorizzato a morte da qualcosa. Poi quel simbolo viene additato. Una spiegazione vien richiesta, ma ancora una volta vi sarà il diniego. <Non sono affari vostri!> L'approccio violento ha decisamente messo i ragazzi sulla difensiva, quindi bisognerà scioglierli un po' e rompere il ghiaccio, prima di poterci conversare amabilmente. Effettivamente, non stavano facendo nulla di male. Il braciere era stato acceso per cercare di tenere la temperatura della stanza a livelli decenti, mentre i resti di un decisamente insufficiente pasto a base di pane raffermo sono ormai sparsi al suolo a causa dell'entrata irruenta. Quando Shizuka parla del tentato salvataggio, Zetsu spalanca appena le palpebre. Sembra avere un flash... un guizzo nei ricordi... tuttavia, quando gli vien chiesta la loro storia, torna brutalmente alla realtà e la sua presa sulla spada si fa daccapo ferma. <Cosa vi importa della nostra storia?> Domanda retorico, mentre con la mano libera cerca di spostare la sorellina dietro di se, che nel mentre non riesce ad interrompere il contatto visivo con Kore e la sua giara sabbiosa. Zetsu sembra essere emotivamente arroccato in questo momento, ma una delle cose dette da Shizuka sembra aver scalfito la sua corazza.

00:01 Shizuka:
  [Fogne] E' chiaro come quell'approccio violento li abbia messi sulla difensiva, quei due hanno delle abilità particolari che gli occhi azzurri della rossa non hanno mai incrociato sul di lei cammino, nota come essi utilizzino dei sigilli, come quel simbolo che può stare in punti diversi del corpo si illumini una volta che viene creata un'arma, nota che gli elementi inoltre sono diversi per lui e per lei. La decisione di lasciarli liberi sta pagando, il fatto che lei si sia seduta di fronte a loro, mettendosi volutamente in posizione di pericolo è un modo come un altro per fargli capire che non dovrebbero temerle, perchè in realtà non vogliono far loro nulla. << Veramente mi aspettavo che non mi credeste affatto. >> Un sorriso veramente molto dolce si va a formare su quel faccino tondeggiante mentre le gambe vengono portate al petto e le braccia le stringono come per abbracciarle. << Però vi basterà chiedere in giro domani per le vie. Purtroppo qui la gente non si fida troppo degli ospedali e raramente vengono a farsi curare. >> E' un dato di fatto, però nessuno solitamente si accorge e si interessa di quel disagio, mentre il tono della Kokketsu permane pacato e coinvolto. << Mi dispiace aver interrotto la vostra cena, se volete posso andare a prendere qualcosa per voi e portarvelo qui poi. Potete anche nascondervi quando tornerò non ha importanza per me, ve lo lascerò comunque vicino al fuoco. >> Sempre se quel fuoco ci sarà ancora. Vuole essere propositiva, non ha cibo con se e non è una maga, non può generarlo dal nulla. Non smette di togliere gli occhi di dosso a lui, osservandone le reazioni. Lo vede tergiversare quando parla di quel ragazzo, solo allora gli occhi si chiudono, un profondo sospiro sfugge quelle labbra mentre racconta quanto visto come se lo stesse rivivendo in quel momento: << Quel ragazzo non aveva più di ventisette anni, era allenato nonostante lo trovai dilaniato da ferite lancinanti in un vicolo del quartiere povero. Aveva i capelli corti, castani, un poco di barba, vestiti semplici. E aveva quel simbolo addosso. >> Di nuovo andrebbe ad indicare il frontalino. Il tono si fa più basso ora, mettendo a nudo il suo fallimento, la decisione presa di fretta per paura che potesse succedergli qualcosa non sa bene perchè. << Pioveva, un gruppo di Anbu si stava avvicinando alla nostra posizione e io non so perchè ma ho sentito che non volevo che lo trovassero. Ho cercato di nascondere entrambi in una catapecchia, però le sue ferite erano troppo profonde perchè quello spostamento fosse indenne. >> E' solo in quel momento che distoglie lo sguardo dal ragazzino, decisamente affranta dall'accaduto. << E' stata la prima persona che ho visto morire fra le mie braccia. La prima che non sono riuscita a salvare con le mie abilità di medico. Da allora, ho passato il tempo a migliorarmi, promettendo a me stessa e a lui, che non avrei mai più perso nessuno in quel modo, che avrei salvato tutti. >> Quegli occhi blu, leggermente lucidi tornano sul ragazzo, non guarda nemmeno la sorellina, in quel momento è lui che è il maggiore a cui rivolgersi. << Potete non credermi, non ve ne farò una colpa. La vostra storia mi interessa perchè vorrei conoscere meglio quella persona che non sono riuscita a salvare. Tutto qui. >> E' una spiegazione fatta di cuore, è pressochè evidente a chiunque che non stia mentendo, però i sentimenti sono difficili da far passare a chi è spaventato e non è detto che quella descrizione possa aiutarla. [Chakra 83/90][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

00:05 Utente anonimo:
 Gli occhi dalle note di miele seguono la ragazzina ora, il suo nascondersi, i sigilli che le ha composto di impedire, mentre quella fusciacca di sabbia continua a girare intorno alla Sabaku come una coda irrequieta ed impazzita, frustando leggera come tessuto ma con il silenzio delle sabbie quell'ennesimo costrutto viene ricreato. Gli occhi viola sono intercettati ma la giovane redarguita è silente, non osserva nemmeno quel pugnale di fulmine mentre affonda nell'ametista la propria attenzione visiva. Quando gli occhi scostano da lei Zetsu le sta puntando contro la sua lama d'acqua, non ha mosso un passo, non un muscolo fino a quel momento, quando solleva la mano sinistra il palmo volge come a far da guida a quel velo volteggiante, un velo di sabbia che passandole innanzi sembra voler scacciare senza toccarla la punta di quell'arma. Un gesto cheto il suo mentre nota quella tensione che ribolle ormai la stanza ha parlato per loro. Di quella storia e di quei sigilli lei non sa nulla, non è quella coppia di ragazzi che cercava. <Nemu, ti ho fatto male?> Ripete la domanda guardando però Zetsu mentre le sabbia si scostano dal suo viso, non si siede a differenza della Kokketsu ma la vista di quella cena è vomitevole. Ha sputato sulla sua enorme fortuna, non ha mai patito la fame quando Kombu pensava a lei, il clan ha sempre mulinato intorno a loro, quella stanza sembra il come sarebbe stato se che ha interrotto con il proprio ingresso. Gli occhi scostano da lui alla bambina che la sta ancora fissando. Quella storia non le appartiene più di quanto non sia estranea a tutto quel momento, un rivolo increspato su un vetro già appannato che spinge con forza ma è mosso meramente dal suo peso. <Avevo circa la tua età quando io e mio fratello siamo rimasti soli.> Sta parlando alla bimba, che alla fine non è nè uno spacciatore nè un attentatore con le bombe alla cinta. Alla sua età però la Sabaku non era finita nelle fogne, ai margini tra la malaria e la sifilide, con la cena fatta di pane raffermo sparsa a terra. <Tu però sei più brava.> Accenna a quel pugnale elementale smuovendo la sabbia. <Me lo fai vedere?> Una curiosità, un pegno ed infine uno scambio, il baratto è il commercio dei bambini anche quando sono dimenticati, o hanno dimenticato di esserlo. <Ti faccio cavalcare una capra.> Un sogno che si avvera, il suo però, libra le dita della sinistra che si era schiusa oltre il fianco per riavvicinare quella sabbia sibillina verso i due, alla sinistra di Zetsu ma solo ad un metro da lei, dove una capretta di sabbia va a liquefarsi dalle sue sabbie, sciogliendosi dall'impasto di fusciacca in favore dell'animale cornuto altro appena un metro e venti e che non tocca terra mentre struttura il movimento delle zampe piegandole. Sta studiando quel simbolo, quell'arma o le mere reazioni della piccola? Difficile dirlo ma la punta della katana di chackra di Zetsu ha la periferica del suo sguardo costante, a lui però non si rivolge, sembra offesa. <Anche mio fratello è stato egoista, per amore mi ha lasciata sola, tu per amore la tieni nell'indegenza, immagino. Ha fame, e noia.>Sillaba osservando la punta della Katana solo ora accennando a quel pane a terra, pane che non può materializzare a differenza delle capre, o almeno potrebbe ma non sarebbe commestibile e sconsigliato comunque agli affamati. Le parole di Shizuka la accarezzano senza che abbia accennato a sedersi, e tutt'ora non accenna a farlo ma la storia viene assorbita gradualmente. Lo sguardo si affila. <Io no, io sono qui perchè mi hanno detto che c'erano i mostri.> Snocciola senza ilarità, come se si stesse dissociando meramente da una storia a cui non appartiene anche se potrebbe suonare vagamente divertente come esposizione di fatti vista la modularità meccanica del timbro. {CHK ON | Inn LVL II |Tentativo dissimulazione| Costrutto nastro TO Capra 51/65 }

La situazione creatasi in quella piccola stanza nelle fogne è quasi surreale. Il silenzio viene spezzato a tratti solo dalle parole delle due ragazze e dal crepitio sempre meno vivace del braciere. Sono i mesi più freddi dell'anno e con l'affievolirsi delle fiamme, anche il freddo inizia a farsi largo da quella porta e a mordere con denti contro cui scudi e spade non possono poi molto. Quella lama d'acqua rimira a più riprese le due ragazze, seppur sempre più lentamente e con sempre meno aggressività. Negli occhi di Zetsu non v'è cattiveria e anche la voglia di combattere scema assieme alle fiamme, man mano che Shizuka racconta la sua parte della storia e descrive l'uomo che non riuscì ad aiutare. Un racconto che lentamente porta il ragazzo ad abbassare anche quell'acqua solida e a socchiudere le palpebre. <Si chiamava Hidetora.> La voce trema appena. Quando basta per lasciar intendere, ad un buon ascoltatore, che quel ricordo ha rotto qualcosa dentro di loro. La ragazzina sembra quella meno provata dalla storia... forse per l'età. Sembra essere più confusa, che il resto, e quando Kore cerca di interagirci la situazione per lei si fa ancora più problematica. Le è stato detto che non deve interagire con gli sconosciuti, a prescindere da quanto buoni possano sembrare. Le è stato detto di non abbassare mai la guardia, eppure il fratello ha abbassato la spada... ed infine eccola li: la mano di Zetsu si posa sulla spallina di Nemu e le sue labbra si schiudono ancora. <Non può fartelo vedere. Solo lei può maneggiarlo.> E per dimostrarle il motivo non farà altro che infilzare il suolo con la punta della propria katana e poi lasciarla andare. In meno di mezzo secondo dalla mancanza di contatto con il proprio evocatore, la katana torna alla consistenza che dovrebbe avere e [splash!] casca al suolo in una pozzanghera di volume congruo. Kore potrà immaginare cosa sarebbe successo se Nemu le avesse passato il suo pugnale fatto di fulmini. Ad ogni modo, la ragazzina sembra interpretare il gesto del fratello come un nulla osta. Nega con la testa un paio di volte e poi con la vocina innocente spiegherà: <No, mi sono solo spaventata.> Un sorrisino le si apre in volto quando la capretta si materializza, ma non osa avvicinarvisi... i trascorsi sembrano essere più pesanti di qualche povera rassicurazione di due estranee. Eppure si sono fatte breccia in quello scudo di spine abbastanza in fretta. Parlare di Hidetora è stata una strategia vincente. Zetsu, intanto, lancia un'occhiataccia alla ragazza delle sabbie. <Non pensare di capirci solo perchè ritieni di aver vissuto una situazione simile. Noi non abbiamo nulla in comune e non la tengo nell'indigenza per amore.> Ha fame, e noia... lei dice. <Ma è viva, ed è libera.> Infine tutte e due le ragazza spiegano il loro motivo per essere laggiù... e Zetsu inizia a sentire l'obbligo di raccontare la propria di storia. <Immagino che non faccia differenza, ormai...> raccontare o non raccontare. <... tanto siamo stati trovati.> Se volessero catturarli, probabilmente ci riuscirebbero senza troppi problemi. In un uno contro uno Zetsu avrebbe anche potuto sperare di vincere, ma in queste condizioni... e con una sorellina da difendere, è improbabile. <Circa un anno fa io, mia sorella, Hidetora e altri due uomini siamo arrivati alle porte di questo villaggio inseguiti da un gruppo di chimere.> Ecco svelato il primo segreto legato a quel frontalino. Viene dall'esterno. <Una feroce battaglia ci ha allontanati dal nostro gruppo principale e la fuga ci ha spinti verso Kagegakure. Abbiamo provato a combatterle, ma erano troppe e troppo forti.> Serra i pugni evidentemente pervaso da una rabbia che ancor oggi ribolle senza pietà. <Hidetora riuscì ad aprirci un passaggio per entrare nel villaggio senza passare dai cancelli principali. L'idea era quella di restare qualche notte fino a che le acque non si fossero calmate, ma... alcune chimere ci inseguirono attraverso il varco.> Zetsu distoglie lo sguardo, trattenendo le parole per qualche secondo. <Dopo quella sera in cui ci separammo... non ho più rivisto nessuno oltre mia sorella.> E le sue supposizioni circa la fine fatta dai suoi compagni, probabilmente sono corrette. Sono tutti morti. Quei pugni si serrano ancora di più, ancora più forte, e una risposta sprezzante viene lanciata in dirittura di Kore. <I mostri sono là sopra.> A Kagegakure. <... e là fuori.> Fuori dalle mura. Loro non sanno cosa siano i mostri. Loro non hanno nulla in comune... quindi come si può comprendere o immaginare? Ad ogni modo... ora la domanda resta. Da dove arrivano questi ragazzi? E cosa ci fanno lì sotto?

21:40 Utente anonimo:
 Un nome emerge alle memorie di quel racconto condiviso tra Zetsu e la Kokketsu, mentre ancora la maggior parte delle sue attenzioni se non destinate alla lama sembrano riversare alla sorella minore. Il nome sembra risvegliare una triste memoria per tutti, tranne per lei che è lì per altra ragione ed in quella storia non centra nulla, per la Sabaku solo much disagio in altre situazioni ma fortunatamente è quel tipo di persona che a stento gli strappi un sorriso dalla faccia figurarsi l'imbarazzo, il viso stesso pare cucito da granelli di sabbia. A donare un fremito a quella espressione, ad allargare le palpebre contornate di nero dello sguardo sollevando le sopracciglia, è la Katana che si spiaccica al suolo. <Ah--Peccato.> Si parla di morti e lei si rattrista per la spada elementale che deve aver frainteso con la propria sabbia che adesso ha la forma di capra davanti alla bambina. Quando ne sente la voce diretta a lei, o almeno la sente di nuovo, sembra stupirsi persino lei d'esser riuscita a strapparle delle parole ed immediato è il repentino cambio d'attenzione. Le parole di Zetsu ovattano, non sta osservando il suo interlocutore, al contrario le braccia si annodano in chiusura appena al di sotto dei seni scherni ove si incrociano gli avambracci. <Non l'ho pensato infatti, ma siete nelle fogne.> Snocciola quelle parole in risposta palese, non lo sta guardando quindi ma lo sta ascoltando, gli occhi invece sembrano concentrarsi sulla propria capra, a differenza di quelle armi la capra è solida e robusta, e muove su zampe vere, un costrutto elaborato ma che sembra richiedere quantomeno il controllo visivo, non sono poi così armonici i movimenti ma lentamente cerca di parare l'animale davanti alla bambina e sollevandone il capo emula un belare di capra, solo gestuale poichè non produce suono alcuno. Non è comunque che un costrutto già fatto e che cerca di interagire con la bambina, qualcosa che le consente di ascoltare una storia che non le appartiene senza dover guardare nessuno, più che concentrazione la sua sembra quindi na scusa per non dover guardare Zetsu mentre ascolta la sua catena di disavventure. Non potendolo osservare tuttavia mentre la capra CERCA di aggirare la bambina per spingerla contro la schiena, o contro il fianco a seconda di come riesca, con una scornata lieve, un gioco di spostamento lento in quel caso la risposta che fa riferimento a posizioni precise non può essere osservata. <Là dove? Quindi sono ancora qui?> Almeno sembra averlo uno scopo quindi, ora si torce nella sua direzione, ora lo osserva, come a mostrarne astio, finally hai guadagnato la mia attenzione ma nel modo sbagliato perchè il collegamento alle chimere sembra esser preso sul serio, non pensa a quel là sopra come ad un collettivo di individui e lo scoglio della sua emotività lo paga la fredda ed arida schiettezza dei modi. <Hai intuito che siamo scese a darvi una mano, tecnicamente che Shizuka è scesa ad aiutarvi ed io ad aiutare lei.> Specifica, non si sa mai. <E che siete nelle fogne e che c'è il pane a terra dove passano i topi?La situazione può solo migliorare>{CHK ON | Inn LVL II |Tentativo dissimulazione| Costrutto Capra 50/65 }

21:40 Shizuka:
  [Fogne] A quanto pare, essere sinceri e raccontare ciò che ha vissuto in qualche modo le ha concesso di raggiungere il cuore del ragazzo dalla lama d'acqua. Tanto da rivelarle il nome di quell'uomo: << !! >> Il testino rosso si alza, lo guarda negli occhi, con un misto di stupore e ringraziamento per aver finalmente dato un nome a quel tipo, che ha visto essere scortato verso il Naraka dalle sue compagne. Un piccolo spiraglio verso una nuova conoscenza, un nuovo sapere. Così come avviene con quelle armi a quanto pare. Solo loro sono in grado di utilizzarle, senza averle a contatto tornano nella loro forma originale. Lei che è a terra forse verrà inumidita da quel flusso che si genera dalla scomparsa di quella spada, che significa comunque un riporre le armi, una predisposizione a parlare. Con quell'atteggiamento anche la più giovane abbassa le armi, anche se ovviamente non si sbilancia troppo nei confronti di quella capretta, di quel tentativo di avvicinarsi anche moralmente. Parole di distanza vengono rivolte alla bionda delle sabbie, i toni sono rabbiosi in alcuni momenti eppure decide di aprirsi con loro. Ascolta pazientemente, dando modo a quei cricetini che ha nella testa di unire i puntini, di collegare quanto avvenuto in quella notte a ciò che ha visto Saigo. << Quella notte in cui ho cercato di salvare Hidetora, una delle chimere che vi stava inseguendo ha fatto strage nel distretto di Kiri. Un canide, dalla taglia spropositata. >> E' un'affermazione che però ha pure l'aria di cercare conferme in qualche modo, come se quei due potessero ricordare. << Vi faccio i miei complimenti per essere riusciti a sopravvivere così a lungo da soli. Per quel che vale so per certo che il vostro amico se n'è andato serenamente. >> Lo ha visto, le ha anche lasciato un dono, un legame particolare con i morti che ora è più un patto di sangue. Andrebbe ad alzarsi, nella sua mistica minima altezza. << Le chimere sono fuori dalle mura per ora. Ma sono tante e organizzate. Io le ho viste, ho perso dei compagni durante una ricognizione fuori. >> E' un modo carino per dire che quegli occhi azzurri dei quali vorrebbero non fidarsi forse conoscono molto più di quanto darebbero a vedere. << Non posso assicurarvi che non vi siano mostri anche qui sopra, ma posso dirvi con certezza che non sono tutti mostri, c'è anche gente buona. >> Insomma non può promettergli un regno idilliaco, non può raccontargli bugie, non vuole. << Volete allora quella cena? Vado e torno, lasciandola da qualche parte, non ho bisogno che mi diate nulla in cambio. Prendetela come un modo per scusarmi per il disturbo. >> Non vuole che muoiano di fame, non ora che sono arrivati così lontano. << Zetsu giusto? >> Lo sguardo è quasi sempre rivolto a lui, non vuole ignorare la piccola ma forse in questo modo non allarmerà il maggiore. << Quei frontalini. Nascondili per bene. Fai in modo che non li trovi nessuno addosso a voi. Purtroppo quello di Hidetora è stato trovato e non tutti sono pazienti quando non ricevono le informazioni che vogliono. >> E' un suggerimento per non farsi maltrattare? Un modo per evitargli altre sofferenze? In quella testolina rossa diventa sempre più chiaro che quella notte, non avrebbe dovuto lasciare che gli anbu li vedessero per nulla al mondo. [Chakra 83/90][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

Kore continua a presupporre, giungendo alle conclusioni che la sua visione d'insieme può darle. Il fatto che poi queste siano giuste o meno, è tutto un altro discorso. La discussione in ogni caso procede e mentre Zetsu parla con le due donne, la bambina sembra muovere qualche passo timido verso la capretta. Non la tocca, invero. Non brucia neanche totalmente le distanze. Semplicemente sembra esser molto più presa da quel costrutto, che dalla discussione intrapresa dagli altri. Una discussione decisamente da adulti. <...> Zetsu distoglie lo sguardo, provato, quando Shizuka accenna alla strage di quella notte. I suoi compagni sono morti per colpa di quelle creature, mentre loro no. Loro sono riusciti a salvarsi. <...> Ancora del silenzio, anche quando Shizuka sottolinea la loro bravura nel badare a se stessi da soli, ma il ragazzo sa benissimo che non è così. Qualcuno li ha aiutati fino ad ora. Qualcuno li ha coperti e li ha famati... ma non glielo dirà. Piuttosto lo sguardo di Zetsu si fa più intenso e terrorizzato, quando apprende che la situazione all'esterno è diventata assai più drastica di quanto ricordasse. <Organizzate?!> Muove mezzo passo verso Shizuka, donando enfasi alla propria reazione sconcertata. <Cosa significa organizzate?!> Sembra essere seriamente terrorizzato all'idea che esista un gruppo di chimere estremamente numeroso ed estremamente organizzato. Un'ombra cala sul suo animo e oscuri presagi attanagliano la sua mente. Kagegakure diviene improvvisamente un pensiero lontano... troppo lontano per essere importante, e le sue preoccupazioni assumono sfaccettature completamente diverse. <Cosa hai visto?? Dove?> Una direzione, un punto cardinale, una posizione... qualsiasi informazione che possa scacciare via quelle ombre nella sua mente. Quel rischio che non vuole permettersi di correre. Intanto, tutte le altre parole di Shizuka cadono nel vuoto. Non trovano ascoltatore alcuno. La cena, la gente buona, le scuse per il disturbo... parole vacue che riecheggiano nei dotti fognari e nulla di più. Quegli occhi vibrano di puro terrore e persino il più tonto degli stolti capirebbe che, per Zetsu, si tratta praticamente di vita o di morte. La stessa sorte capitata alle parole di Shizuka, spetta anche a quelle di Kore. Cascano nel vuoto e non incontrano risposta. Non è cattiveria, ne disprezzo. Semplicemente Zetsu ha messo su dei paraocchi indistruttibili in questo momento. E' entrato in un tunnel nero dal quale si può uscire solo procedendo in una direzione. Anche lei avrà modo di capire che il ragazzo è pesantemente turbato. Troppo per essere un semplice ragazzo che vive nelle fogne. Si tratta di una persona con un trascorso assai più profondo di quanto non dia a vedere e che nasconde cicatrici altrettanto profonde. Potrà vedere le sue mani tremare. Potrà vedere Nemu distogliere l'attenzione dalla capretta e avvicinarsi al fratello, nel tentativo di acchiappargli la mano sinistra e stabilizzarla. Tranquillizzarla. <Stanno bene...> paradossalmente è lei a cercare di placare lui. Di scacciare quelle ombre e farlo sentire al sicuro. A cosa si riferisce, però? Non sono soli, pare. La verità è che non si è mai veramente soli... C'è sempre un legame da creare. C'è sempre un legame da salvare... e loro probabilmente hanno molto più da perdere di quanto la vista possa suggerire.

22:21 Shizuka:
  [Fogne] Forse quelle informazioni non doveva condividerle con lui, con quel ragazzino che di traumi ne ha subiti parecchi a causa di quelle creature. Eppure la via della sincerità sembra essere l'unica percorribile per ottenere qualcosa di più da loro. Lo vede bloccarsi, incastrarsi su dettagli importanti ma che lo portano a non lasciare nessun altro tipo di notizie, di informazioni. Nemmeno il nome del compagno perso può nulla contro quel terrore atavico che si è formato nell'animo altrui. Se prima c'era uno scambio di sguardi ora questo è interrotto, vuole informazioni con cui non potrà farci molto. Ora che la Kokketsu è in piedi è lei ad accorciare le distanze, o quanto meno a provarci, in maniera lenta portando quelle mani candide verso di lui, solo ed esclusivamente verso il ragazzo, ignorando come sempre la sorellina. << Per fare qualcosa mi dovete aiutare. Non sono molto distanti dal portone del distretto Kiriano, sembra che a capo ci sia una specie di grande Scimmia. >> Organizzate è un parolone in effetti, diciamo che c'è un re e che il resto lo segue, forse perchè il più forte, forse per paura di soccombere. << Zetsu ti prego. Aiutami a salvare chi amo e io ti aiuterò a proteggere i tuoi cari. >> Lei forse da sola non può, però può domandare, con le giuste informazioni può smuovere le menti altrui, convincere qualcuno che sia necessario organizzarsi. La guerra è alle porte e hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile per fronteggiare quella marea che sembra incombere su di loro. << Kagegakure non è la tua vecchia casa, però se cade anche questo villaggio, nessuno ne avrà più una. >> Resta lì con le mani protratte verso un alleato che potrebbe aiutarla in qualcosa di molto grande, oppure rivelarsi solo un buco nel'acqua, eppure se c'è anche una sola luce, fioca, per poter eliminare gli incubi del fidanzato, per non rischiare di perdere i suoi amici più cari, quella luce va seguita fino in fondo, anche se dovesse essere un buco nell'acqua. [Chakra 83/90][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

22:25 Utente anonimo:
 Le sue parole non trovano risposta, così come quelle di Shizuka, il ragazzo si mostra loro così turbato che inizialmente è proprio nella Kokketsu che la Sabaku va cercando risposte con uno sguardo da "fa qualcosa, qualsiasi cosa ma falla". Eppure la posa si mantiene ligia e composta ma quella distrazione ora su Zetsu allontana la capra rimasta immobile da una Nemu che ora ha avvicinato il fratello per cercare di tirarlo fuori da qualche shock. <Che cosa hai visto?> Anche lei pone a Shizuka quel quesito in quel raro frangente in cui gli occhi ambrati palleggiano sulle tre figure per tornare solo dopo alla bambina, ad avvicinarla nuovamente con la capra oscillante nel passo. <Chi sta bene?> La menzione a qualcuno la porta a cercare, dopo aver cercato di pungolare la bambina con il senso del gioco, con un nuovo buffetto del muso caprino, a guardarsi meglio intorno come se TENTASSE di individuare dettagli ad ora sfuggiti. Deve imparare a tenerlo attivo quel suo maledetto occhio perchè invece ora la si vede, ed è lampante, voltarsi su sè stessa per inquadrare ogni angolo della stanza in cui si trovano cercando residuali di altre persone che vivano con loro. Malgrado sembri così rilassata e distante la muscolatura è tesa, le braccia incrociate sono una chiusura al dialogo, c'è qualcosa che in Zetsu non le è piaciuto dall'inizio, c'è del disagio in quella stanza che sta opprimendo la Sabaku più del fetore ed è una carezza palese quella che ora viene fatta con il senso della vista all'ambiente. <Una scimmia?> è ora Shizuka che è diventata la sua principale sospettata, non ha mai fatto menzione alle scimmie, conosce più della Kokketsu in quanto ninja in quella serata che nei mesi passati in sua compagnia. <Se c'è una breccia e ci sono già passate in precedenza lo faranno ancora.> Le parole scivolano, da Shizuka adesso a Zetsu. <Ci possiamo tenere al sicuro a vicenda, se le dici quello che sai.> L'altra ha del resto detto cosa ha visto e si dona tempo la Sabaku per vedere frantumare un altro fallimento, c'è un'orda oltre quelle mura alle porte di Kagegakure, un ostacolo non grosso, semplicemente immenso, tra lei ed il suo predestinato futuro di pazzia. Ottimo{CHK ON | Inn LVL II |Tentativo dissimulazione| Costrutto Capra 49/65}

Un grosso scimmione a capo di tante chimere. Questo è quello che ha visto. <...> Zetsu si ammutolisce ancora una volta e rimette insieme i punti in silenzio. Lentamente le gambe decidono di non offrirgli più supporto ed è costretto a sedersi al suolo. Nemu gli poggia la manina sulla testa, ma non sortisce alcun effetto calmante. <Non sono riusciti ad ucciderlo, quindi...> Altri frammenti di informazioni. Fotografie sparse in una storia difficile da ricostruire. Pare che conosca lo scimmione e qualcuno che ha già provato a farlo fuori, ma senza successo. Intanto sopraggiunge la supplica di Shizuka, ma non troverà un orecchio comprensivo. <...> Zetsu fa un cenno con il capo di lento diniego. Non la aiuterà a difendere chi ama, ma ancora non le spiegherà il perchè. Allo stesso modo, anche Kore sembra voler comprendere meglio la situazione. Si preoccupa per la breccia nelle mura e per i rischi che la popolazione potrebbe correre, ma anche qui ci sarà una delusione ad attenderla. <Se ti riferisci a quella aperta un anno fa...> di passaggio, s'intende. <... non c'è nessuna breccia.> Ed infatti da allora non si sono più sentite notizie di chimere in grado di valicare le mura senza farsi notare. La popolazione da allora ha vissuto in pace e senza preoccupazione. Shizuka e Kore scopriranno molto presto che Kagegakure non è in pericolo. Che non v'è nessuna ombra a minacciarne il futuro... poiché quello in pericolo è il futuro degli altri. <I nostri amici. Il nostro clan.> La vocina di Nemu risponde alla domanda di Kore circa chi siano le persone che dovrebbero, in teoria, star bene. V'è altra gente la fuori. C'è un clan... a cui probabilmente appartiene quel frontalino. Prima che possano effettivamente porsi interrogativi a riguardo, Zetsu spezza nuovamente il silenzio seppur abbattuto e con lo sguardo indirizzato al suolo. <Chi ami non è in pericolo. Non sono dirette qui...> Le chimere. Per qualche motivo sembra darlo per scontato. Forse c'entra il fatto che conosce già lo scimmione. <...> mugugna, avvilito. La sicurezza di Kagegakure non è mai stata il vero fulcro degli eventi recenti. I loro cari non sono mai stati in pericolo. <Sono dirette al nostro villaggio. La -vera- Kiri.> Ed ecco la vera notizia sensazione di questa serata. La vecchia Kirigakure è ancora popolata e, a quanto pare, è anche minacciata da un potenziale esercito di chimere. Finalmente la prospettiva di Shizuka potrebbe anche cambiare. Kagegakure non è l'unico baluardo rimasto di civiltà e resistenza. La Vita trova sempre un modo per ritagliarsi uno spazio... anche nei luoghi più impensabili, come una ginestra nata sulla pietra lavica. Ad ogni modo, il ragazzo affoga nel suo silenzio ancora un po', salvo poi riprendere consapevolezza di se e tirare su lo sguardo, rinvigorito da una nuova e flebile determinazione. <Non possiamo più stare qui.> Lo sguardo passa in rassegna tutte e tre le ragazze presenti, fermandosi infine sulla sorella. <Ti porterò dalla signora Ojima e mi aspetterai.> Sembra avere dei programmi per la sorella. Programmi che non prevedono il portarla con se. Dopo essersi fatto forza, si rimette in piedi e si strofina gli occhi, che per qualche istante sembrano esser stati in procinto di inondarsi. <Quanto tempo fa hai visto quelle creature?> Domanda a Shizuka, così da quantificare quanto sia scontata la distruzione del suo villaggio. Intanto Kore, alla luce delle informazioni raccolte da Zetsu e dal fatto che la sua ricerca visiva non abbia dato concretamente frutti, scoprirà che effettivamente non c'è nessuno oltre loro lì dentro. Le persone a cui si riferiscono sono lontane. Troppo lontane.

23:07 Utente anonimo:
 Zetsu capitombola, letteralmente, come se d'improvvisola struttura ossea delle sue gambe venisse lentamente meno si siede, la fobica del contatto Sabaku che farà la doccia nella varicchina lo osserva, quel suolo fognario che ora lo culla, come se avesse davanti un matto che non teme la sifilide. Nessuna breccia e la comprensione della bionda inizia a venir meno, fortuna c'è Nemu, quando gli occhi vanno su di lei sembrano improrarle una benedizione perchè i Kami la benedicono con qualcuno che le risponde, ed invece la risposta è quasi più criptica. Impiega qualche momento la fennec, mentre la capra se ne sta ferma e dimentica in mezzo alla stanza ormai come cucciolo adottivo. <Sono rimasti lì fuori? Loro...Sono ancora là?> Una breccia non è nelle mura ma sembra essere nelle loro intenzioni, che siano quelle di uscire a recuperare questi sventurati 99,9% morti da un pezzo? Chi può dirlo. Zetsu però interrompe quasi la risposta e la domanda con la big revelation del momento. <Come fai ad esserne certo?> La domanda è spontanea e stranamente "animata" come se il tono le si fosse acceso all'improvviso mediante un qualche interruttore o l'animo fennec e curioso stesse sbavando dietro una gallina succosa e piumata. Ormai ha rinunciato dalla risposta della bambina a cercare qualcuno in quella stanza, ma fuori. <Aspetta almeno, chi è la signora Ojima? Non ci fidiamo.> Indica la bambina. <E lei non vuole.> Lo sa, per certo, l'ha deciso la Sabaku e così è, punto e capriccio. <Qui o dalla signora Ojima non cambierà nulla, che intenzioni hai andare da solo senza una squadra e lasciare tua sorella con qualche vecchia megera? Non avete nemmeno il vostro clan.> La sta prendendo sul personale, troppo sul personale, è palese e lo è in maniera sensibile, le braccia si sono sciolte, il busto si protende in avanti, la gestualità non verbale è totalmente congrua e unita a quella verbale. <Non puoi.Siete dei ragazzini, non ve lo lascerò fare.>All'alba dei suoi 24 anni l'unico mezzo è l'essere l'adulto della stanza, ad occho e croce si è ormai riconosciuta come la più vecchia, se non di animo di anni. <Almeno parliamone, dicci che intenzioni hai.>I palmi si sollevano, si mostrano, come si fa agli animali selvatici. <Tutti o molti hanno qualcosa fuori da queste mura, non siete i soli, nè soli. C'è un margine di discussione in questa cosa.> Basta essere più chiari, forse, ma le intenzioni di partire da solo di Zetsu sembrano aver provato la Sabaku più di quanto non dovrebbero stavolta. {CHK ON | Inn LVL II |Tentativo dissimulazione| Costrutto Capra 48/65}

23:16 Shizuka:
  [Fogne] Qualcuno ha già cercato di eliminare lo scimmione quindi e pare siano stati i membri del suo Clan. In qualche modo però sembra che non sia la notizia più sconcertante della serata, ci sono lunghe pause lunghi silenzi, puntini che si uniscono nella mente di tutti, in maniera diversa e più o meno correttamente. La vocina di quella bambina ignorata fin ora pigola, fornendo altre notizie, persone che sono vive, che amano, amici parenti. Eppure le chimere pare che non abbiano voglia di minacciare Kagegakure, non ora per lo meno, anche se lo sguardo di quello scimmione nei confronti di Kan e Furaya era fin troppo eloquente. E' stato buttato giù il portone solamente perchè inseguivano loro! Quei fuggiaschi che avrebbero potuto chiedere aiuto ad altri umani, rendere le cose più difficili per la loro estinzione. Due villaggi separati sono meglio che due villaggi uniti. Questo dovrebbe aver insegnato la storia. Kiri, villaggio screditato dai più come ennesimo baluardo della resistenza, della sopravvivenza umana in quel mondo circondato da bestie, da chimere. Non ha detto nulla fino a quel momento, i cricetini in fermento, nessuno le ha fatto domande se non core che tuttavia ha ottenuto la sua risposta dalla reazione altrui. << Cosa vuoi fare? Uscire? Tornare da solo a Kiri? >> La domanda è retorica, non riuscirebbe mai in quell'impresa. Si è accanita contro Kan, contro Shiroichi, contro Tenjiro. Uscire dalle mura è un suicidio e di certo non lascerà che quella ragazzina resti sola per sempre. << Chi è la signora Ojima? >> Le domande si susseguono, lei ora ha bisogno di risposte, per capire la portata di quanto fatto. quelle poche domande sono praticamente sovrastate dalla reazione fin troppo coinvolta della bionda, che da perfetta impersonale ora si è sciolta, manco quelli davanti a lei fossero parenti stretti. Lo sguardo blu viene rivolto all'amica che di per se dovrà darle delle spiegazioni, si conoscono appena in effetti e forse ha sbagliato a portarla con sè, non avrebbe voluto riversargli addosso quel macello. Le sopracciglia si alzano, i cricetini le hanno fatto realizzare qualcosa che sembra importante. << Erano praticamente su una spiaggia... >> Parla ovviamente di quella scimmia enorme e della sua combricola. << Saranno state centinaia, di ogni forma e capacità. C'era anche un uccello. >> Si quello che ha gabbato con un'illusione. << Kore ha ragione, non puoi andare da solo Zetsu. Ormai sarò stata lì fuori quasi quattro mesi fa! Se ci sono vite da salvare, è giusto che si faccia insieme! >> Lei che è medico, che non vuole più perdere nessuno come quella notte, se c'è da combattere si farà in fondo le chimere stanno fra i due villaggi no? << Hanno un villaggio davanti e uno dietro. Se riuscissimo a coordinarci sarebbe il massimo. >> Ci sta pensando lì sul momento, manco potesse lei smuovere i fili di Kagegakure, come se lei potesse permettersi di andare a schiaffeggiare il consiglio e imporgli di muoversi. Deve crescere, deve diventare più forte, deve poter smuovere l'opinione pubblica per tutto non solo per il benessere di un distretto malfamato. << Da solo non ce la farai. Dobbiamo trovare un modo per farlo insieme. Perchè se ora vogliono Kiri, domani vorranno Kagegakure e io non voglio che accada. >> Quella pace, quella dannata finta pace alla quale si sono aggrappate le nuove generazioni non si deve rompere, per alcun motivo. [Chakra 83/90][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

La risposta di Zetsu alla prima domanda di Kore è immediata e quasi acida. <Perchè, dove dovrebbero essere?> Entrambi sembrano dare per scontato qualcosa. Kore da per scontato che loro dovrebbero essere dentro le mura, mentre Zetsu sostiene l'esatto contrario. La verità è che i presenti sono all'oscuro delle dinamiche che hanno portato alla formazione di un nucleo di superstiti nella vecchia Kirigakure, e che anche lo stesso Zetsu ne ha solo qualche informazione vaga raccontatagli dal suo capoclan. Assieme a ciò, sopraggiungeranno anche le altre risposte richieste. Si tratta sempre di informazioni stringate e mai approfondite a dovere, ma è sempre meglio di un calcio negli zebedei, no? <E' la madre del nostro capoclan.> Quindi questo clan ha un cognome, ed è Ojima. <Vive sopra le nostre teste.> Non letteralmente. Intende che fa parte del settore povero della nuova Kiri e lì combatte per sopravvivere. <Ci ha trovato lei quella notte di un anno fa e da allora ci aiuta in attesa che si presenti il momento propizio per tornare a casa.> Momento che non si è presentato per più di un anno, vista la fortificazione e l'intensificazione dei turni di guardia ai cancelli. Colui che li ha fatti entrare indisturbati non c'è più... quindi uscire senza farsi notare è diventato problematico. Alla luce di queste nuove informazioni, Kore dovrebbe capire che non si tratta di una megera qualsiasi... ma di un membro della famiglia. Con tutta probabilità un membro che sapeva bene che non sarebbero usciti più dal villaggio e che stava solo aspettando che le acque si calmassero, per regalare loro una nuova vita e una nuova identità. Ad ogni modo, Zetsu si è nuovamente alzato e sembra esser determinato a proseguire nei suoi piani. <Non me lo lascerai fare?> Domanda, gettandole un'occhiataccia brutale. <Non mi sembra di doverti chiedere il permesso.> Diventa molto aggressivo quando si tratta di affetti, famiglia e protezione. In questo momento la difesa del villaggio sembra essere la sua priorità assoluta. <Tsk.> Non sembra digerire ciò che lei sostiene infine. Tutti hanno qualcosa fuori dalle mura... questa frase è verissima e pregna di significato, ma non tutti possono comprenderla. Specialmente se la cicatrice che portano addosso glielo impedisce. <Nemu.> Richiama la sorellina, evidentemente non intenzionato a restare oltre in quella fogna. Però anche Shizuka ci mette del proprio con le domande e lo intrattiene ulteriormente. <Certo che ho intenzione di uscire. Cosa faccio, resto qui a mangiare pane raffermo nell'attesa che il mio clan venga sterminato? Devo riuscire ad avvisarli.> Ma ecco sopraggiungere l'informazione di cui non aveva bisogno: è successo ben quattro mesi addietro. Le possibilità che il villaggio sia stato già sterminato crescono e Zetsu si ritrova nuovamente a fissare il pavimento e serrare i pugni. <Non sono affari vostri...> commenta a mezza voce, rifiutando l'offerta della Kokketsu. <Kagegakure non si sporcherà le mani per qualcosa che ha volutamente lasciato indietro come una zavorra.> Questo è quello che gli raccontano al villaggio, pare. <E voi non avete reali motivi per rischiare la vita per la mia gente.> Ancora un segno di diniego con il capo e poi eccolo riprendere ad avanzare verso la porta che precedentemente hanno varcato le ragazze. Nemu lo segue a ruota, acchiappandogli la mano e preparandosi a sopportare il freddo della notte invernale, tuttavia si fermano ancora per qualche istante per un ultima richiesta. <Non fatene parola con nessuno, per favore. Fate finta che quel villaggio non esista... come è sempre stato.> Forse teme che se il governo dovesse scoprire dell'esistenza del villaggio, potrebbero nascerne complicazioni o rivendicazioni. Ci sarà un motivo se in tanti anni non è mai stato aperto un canale diplomatico tra le due realtà, no? <Andiamo Nemu... è tardi.> Ed infine verso le ragazze... <Grazie per le informazioni...> E poi andranno via. Si lasceranno inghiottire dal buio dei condotti fognari, che alle ragazze piaccia o meno. Se vorranno fermarli dovranno farlo con la forza e dovranno aspettarsi una resistenza. La resistenza di chi combatte per difendere chi ama. Una resistenza che dovrebbero conoscere molto bene. Se non altro sanno dove sono diretti, no? Non resta che sperare che la signora Ojima riesca a mettere un po' di sale in quella zucca. Su una cosa Zetsu ha ragione. E' troppo tardi. E' sempre stato troppo tardi.

00:01 Utente anonimo:
 Quando Zetsu inizia a fare il passivo aggressivo la Sabaku arretra le spalle, incassa palesemente quel visibile proiettile ma non dice nulla, il controllo mantenuto è una dote abietta nella bionda, fronte di incomprensione ma anche di scudo, e non sembra lasciarsene ferire. Attende, un animo che sa aspettare e quella storia si complica, il mistero della vecchia Ojima è svelato, così lampante che alla giovane età dei due appare misterioso. <Vi ha tenuti nelle fogne.> Una sillabazione distaccata, quasi spregevole, come se volesse indurre a Zetsu un qualche risveglio di qualcosa a loro celato mentre Zetsu si alza in piedi, non ha intenzione di trattenere un diciassettenne ma osserva la bambina qualche momento. <Aspettate, solo...Un attimo.> Le serve un momento, per elaborare, ma in realtà non lo ottiene quando abbassa le mani il giovane Zetsu sembra fermo nelle sue intenzioni. Un reale motivo! La parola fa breccia, nel profondo, avrebbe una lista ma succede come all'inizio, un groppo si aggroviglia alla gola, sembr aimpedirle una risposta plausibile mentre rivive quella separazione, gli occhi fissano Nemu come lo farebbe l'immobile capra se avesse il senso della vista. <Resta con me! Nemu...Resta con me. Avrai una stanza tua...Ho una stanza. Imparerò a preparare del cibo, aspettate.>Restare soli dentro le mura, mentre i cari escono, come Nemu non ricorda probabilmente i genitori anche la Sabaku li ha poco vissuti prima che la pazzia dei fennec proliferasse nella madre, ma la perdita di Kombu ha segnato per la vita intera ogni altra percezione, il lutto, il sentimento, l'affezione e la perdita, sono stati compromessi da un funerale mai fatto. è partito, come se non fosse mai morto, semplicemente non è mai tornato e quando le speranze sono cessate nel suo ritorno non aveva più senso piangerne, gli anni erano passati. <Ce l'avrò un motivo, verrò fuori le mura con voi, prendete quella stanza non vi sarò di impiccio. Devo...Devo cercare delle cose, Zetsu, se vuoi partire almeno lasciala con me.>Non si è nemmeno accorta, essendosi voltata, di come quella capra si sia disgragata, oltre le spalle della Sabaku che fa da separè fisico agli altri quella sabbia è diventata un vortice inquieto, agitato, come un deserto mosso dalla tempesta, un ricordo spezzato e pregno di dolore che invece di prendere parte visiva alla mimica della fennec si dichiara sotto forma di disegno, di astrazione collettiva in ogni granello controllato ma incontrollato, mobile secondo coscienza senziente e condivisione d'animo.<Partiamo insieme, partiremo, ma se non vuoi aspettare, lascia Nemu con me.>è vero, non ha negato e non può farlo, Zetsu non deve chiedere il permesso, ma il tono ha una accezione leggera di supplica non esagerata che per chi la conosce è un'eccezione ma per chi non la conosce potrebbe sembrare qualsiasi cosa. {CHK ON | Inn LVL II |Tentativo dissimulazione| Costrutto Capra 47/65}

00:10 Shizuka:
  [Fogne] La signora Ojima sembra molto più integrata a Kagegakure che non quei due ragazzini, una figura che non si è nascosta ma che sta sopra le loro teste, aiutandoli perchè evidentemente sono troppo attaccati alla loro famiglia per poter abbandonare tutto. Lo capisce. Oh eccome se lo capisce, lei che per quel sangue nero ucciderebbe, che non consentirebbe a nessuno di toccare la famiglia, di sangue o acquisita non ha importanza alcuna. La mano sinsitra si sposta appena sotto il seno omolaterale, andando a poggiare una mano su quei nomi che le sono ormai stampati sul corpo. Sono però le parole altrui che fanno breccia nella testa e nel cuore della rossa: << Nemu è parte della tua famiglia. Vuoi lasciarla da sola? >> Pessimo, veramente pessimo, stupido andare contro a una morte certa per una famiglia che potrebbe non essere più lì e sicuramente lui da solo non può far niente. Lei ha la testa calda, caldissima, è una che darebbe la sua vita per proteggere il sangue del suo sangue. E poi quel dettaglio, l'abbandono voluto da parte di Kagegakure di qualcuno, cosa che non viene pubblicizzata dal consiglio, cosa che potrebbe non essere vera dopotutto ma solo un lato della medaglia. << Non rischio la vita per la tua gente. Ma per proteggere la mia. Distrutto un villaggio se ne distruggono due. La guerra contro quei mostri è stata persa proprio perchè eravamo divisi! >> Se c'è una cosa che ha imparato da Furaya è quella, che divisi non siamo nessuno, bisogna aiutarsi a vicenda verso il male più grande. Tra le due donne presenti, forse la rossa è quella meno emotivamente coinvolta, tanto che le suppliche di Kore arrivano quasi come un qualcosa di assurdo, lei che di solito non si fa toccare da nessuno sembra quasi implorare di non portarle via quella bambina che nemmeno conosce. Si avvicina alla Fennec e senza dire niente andrebbe a passarle un braccio attorno alle spalle, stringendola a sè, come se in quel modo volesse sostenerla in un lutto che rivivrà a breve. << Non posso prometterti il silenzio Zetsu. Ho promesso a Hidetora che non avrei mai più perso nessuno. >> Chiama in causa l'ex familiare, una promessa fatta a se stessa, al defunto a quelle farfalle. << Dite alla signora Ojima che Shizuka Kokketsu verrà a cercarla! >> Nome e cognome, come sempre fa, come sempre utilizza con coloro ai quali si presenta per la prima volta, fiera in quel suo essere sangue nero. [Chakra 83/90][Porta oggetti: 2 x tonici Chakra; 1 x tonici salute; 1 auricolare]

Shizuka e Kore si dirigono una seconda volta nelle fogne per completare le indagini lasciate in sospeso. Questa volta sembrano trovare qualcuno in casa e dopo un primo approccio leggermente troppo aggressivo, si rendono conto che in quelle fogne non c'è nessun mostro o malvivente. Si tratta di due ragazzini, che dopo un breve dibattito scopriranno appartenere ad un altro villaggio e viventi a Kagegakure sotto copertura ormai da un anno. Raccontano la loro storia, seppur a spezzoni, e quando scoprono che un grosso numero di chimere si sta riorganizzando all'esterno, vanno nel panico più totale. L'idea, e la quasi certezza, che quelle creature attaccheranno la vecchia Kiri sembra essere insopportabile. A tal punto da costringere Zetsu, il fratello maggiore, a decidere di lasciare la sorellina in custodia alla vecchia Ojima, una signora che fino ad ora li ha protetti dagli occhi vigili della shinsengumi e degli anbu, e a raggiungere il proprio villaggio per avvisarli dell'attacco imminente. Sempre ammesso che non sia già avvenuto.
Ovviamente la premura di Kore e Shizuka si manifesta in tutta la sua potenza. Cercano di fermarli e di convincerli che sia una pessima idea, ma a nulla serve. Nemu è troppo piccola per prendere decisioni in completa autonomia e accompagnata da un fratello che non vuole sentir ragioni è costretta a lasciare le fogne assieme a lui, lasciando cadere le proposte delle due ninja, Kore specialmente, nel vuoto. Se non altro, le ragazze sanno dove si stanno dirigendo e sanno che la signora Ojima terrà in custodia Nemu. Il tempo è vitale e le scelte che verranno fatte da questo momento in avanti, potrebbero cambiare completamente il divenir della storia!

Mettete insieme ciò che sapete e ideate un piano. Come trama globale sappiate che il livello di difficoltà è Alto. Prendere sotto gamba questioni come le chimere, l'uscita dalle mura, una guerra o la politica può avere conseguenze pessime. Anche letali. Ponderate e ragionate sulla strategia migliore. La saga è ufficialmente ripartita :)