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Akainu prende botte e tace

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con Akainu

12:57 Akainu:
  [Casa Akainu] La sera prima è letteralmente svenuto per la troppa puzza al chiosco di Ichiraku, conati di vomito trattenuti non son bastati ed il naso ha avuto la meglio ma la cosa peggiore è apprendere, il mattino seguente, di esser stato portato a casa da Shiroichi. Se l'è ritrovato li incredulo arrivando a chiedergli di andarsene ma cosa ancor peggiore, Kore l'ha visto in quelle condizioni, decisamente una serataccia; non avrebbe più messo piede in quel chiosco se non per trovare le prove per incriminare il proprietario ed avere la sua vendetta. Purtroppo la puzza gli si è attaccata addosso come una zecca intanfando gran parte delle coperte, dei copri divani, difatti, alzatosi ha messo tutto quanto a lavare, tra cui i propri vestiti per poi recarsi in doccia nell'immediato; sotto l'acqua ha continuato a lavarsi senza troppo successo, la puzza è fastidiosa, gli si è attaccata con più forza del previsto tanto da costringerlo a fare ben più di qualche passata. Completamente nudo, al momento, è sotto l'acqua intento a sfregare come se non vi fosse un domani imprecando ad alta voce contro il chiosco, lasciandosi scappare persino qualche bestemmia a dir poco pesante non curandosi di chi possa sentirlo. La spugna è da buttare, i contenitori di shampoo e bagnoschiuma sono del tutto finiti e l'effetto ottenuto è di pulito ma non così tanto come vorrebbe, sente ancora l'appiccicoso tanfo addosso a se. Esce dalla doccia legandosi un asciugamano intorno alla vita per coprire le parti intime per poi prenderne un'ulteriore con cui asciuga i capelli velocemente; s'incammina verso la cucina salotto della casa dove dovrebbe trovarsi la Sabaku <Dopo ieri, a Konoha non metto più piede> sentenzia in maniera diretta, concludendo quel pensiero con ancora lo schifo impresso nel viso. Si dirige verso il fornello su cui mette su una pentola riempita d'acqua, necessita di farmi qualcosa, necessita di sentire un buon odore da parte del cibo. [Chk on]

13:33 Utente anonimo:
  [Casa Akainu] Il messaggio di Shiroichi che ha letto dopo aver finito da Shizuka l'ha colta impreparata. Sono arrivati a casa quasi insieme e non dimenticherà l'olezzo, le finestre sono ancora spalancate, Shiroichi ha dormito là, ha chiesto alla vecchia zozza incensi e profumatori d'ambiente che Akainu in quanto uomo non contemplava evidentemente come beni di necessità. Alla fine nel divano ci ha dormito lei, è stata perentoria, salvo mettere a mollo Akainu svenuto nella varicchina è più probabile che brucerà il letto se ne sta nel salotto quindi, mezzo salvo rispetto al resto, ad accendere l'ennesimo incenso e lo sta agitando quando Akainu irrompe nella stanza con quella sua considerazione. <Se non fai qualcosa per questa casa io non metto più piede qui.> La replica è quasi immediata, un umorismo come al solito secco, a differenza dell'Uchiha seppur ne segua il fare con la pentola tutto ha meno fame. Sunodeki sta sulla sua sedia personale ed indossa gli abiti della sera prima: una felpa semplice e con zip anteriore cela infatti un semplice top estivo a spalline, le gambe magre sono avvolte in aderenti jeans skinny e chiari che terminano in scarponcini da scarpinata montanara rinforzati grigi e blu. Il Ninjaphone è nel porta oggetti insieme ai due fuda con i due tronchetti da sostituzione, l'auricolare spento e due tonici per tipo, chackra e salute. <No ti prego.> Quando lo vede metter su la pentola. <Vestiti ti porto a mangiare qualcosa fuori.> Posando il bastoncino di incenso della vecchia con mollezza. Non hanno fatto menzione al fatto che indossa una fascia per capelli sportiva, serve a tenere i capelli lontani dal bendaggio, un cerotto garza imbevuto di vaselina tampona la nuca, sotto l'attaccatura dei capelli ed una benda circonda il collo a tenerlo fermo, più che aver fatto un tatuaggio un tatuaggio per come lo sta tutelando sembra che sia stata sgozzata.{Chk ON}

14:36 Akainu:
  [Casa Akainu] Si inoltra nel salotto mezzo nudo se non fosse per quell'asciugamano a coprire le proprie intimità, di tutto ha immaginato nella sua vita tranne questo, finire nello schifo dopo una serata iniziata per festeggiare. Ichiraku si è dimostrato essere un posto di morte ed il suo naso è perito in quel preciso momento; umetta le labbra squadrando Kore da capo a piedi notando la fascia tra i capelli ed il bendaggio intorno al collo ritrovandosi leggermente allarmato <Cos'hai fatto al collo?> immediatamente domanda in merito, chiede cercando in lei spiegazioni di quella ferita. Il killer è tornato? Le ha teso un agguato? Non lo sa, non può saperlo e di certo non va a pensare ad un tatuaggio visto come si è bardata dall'oggi al domani <Si, devo pulirla da cima a fondo per togliere quest'odore. Saranno giorni di fuoco per sistemarla> deglutendo, inghiottendo grumi interi di saliva al solo pensiero di dover agire su di essa in modo tanto drastico ma l'olezzo va tolto, disinfettare ogni singolo muro è la priorità. Inspira ed espira nel mettere su quella pentola per prepararsi qualcosa di sostanzioso, ne ha bisogno dopo la sera prima eppure vien fermato all'istante; le verdi iridi saettano sulla ragazza scrutandola con minuziosa attenzione prima di guardare il proprio corpo <Mettermi qualcosa...spero che l'odore non si sia attaccato al resto dei vestiti o è la fine> già, un olezzo del genere non può essere tolto facilmente. Socchiude le palpebre incamminandosi verso la stanza da letto, si inoltra al suo interno cercando nei cassetti e nell'armadio, cerca qualcosa da mettersi <Tu come stai? Shiroichi mi ha detto che sei di malumore> dall'altra stanza alza la voce per farsi sentire mentre continua la ricerca di qualcosa da mettersi, qualcosa di comodo, pulito e profumato <Questa stanza è invivibile> con qualche imprecazione di mezzo <Ma che è successo ieri? Dopo essere svenuto non ricordo più nulla, cosa mi hanno fatto?> chiede all'unica in grado di potergli dare spiegazioni. [Chk On]

14:51 Utente anonimo:
  [Casa Akainu] L'osservazione sul collo non manca di essere colta mentre prende l'accendigas del fornello per accendere un altro incenso, praticamente sta trasformando quel salotto in una chiesa buddista posandolo su un altro sostegno. <Ho fatto il tatuaggio, ieri sera. Quando sono uscita dallo studio ho trovato il messaggio di Shiroichi.> Mentre Akainu sembra optare per mangiare in un ambiente diverso e quantomeno dall'odore salubre lei muove verso la sua Sunodeki, ascoltandolo dall'altra stanza ne solleva per fare quella doppia allacciatura che corrisponde a vita e spalla destra facendo scivolare la propria giara più agilmente di quanto il peso non dovrebbe suggerire addosso a sè. <Sto.> Risponde verso la stanza limitrofa a voce udibile ma non sostenuta da considerarsi urlo. <No infatti, e come migliorarlo direi...>L'odore di letame è un balsamo all'umore dicono, se vivi in una stalla. <Sai che dopo questa non puoi più obbiettare sulla capra vero?> Se il problema era la puzza sembra che quello scoglio sia stato superato egregiamente. <Per favore fai in fretta.> Commenta avvicinandosi alla porta, visibilmente impelle il bisogno di lasciare l'ambiente, e dargli fuoco probabilmente ma questo non lo dice. <Nulla di che, Shiroichi voleva dormire sul divano ma visto che puzzavate uguale ha fatto vane proteste. Ma tranquillo non so se avete dormito abbracciati non ho avuto il coraggio di entrare.> E non per l'immagine ma per l'odore, è difficile capire se sia seria fatto sta che apre la porta, almeno fuori si respira, standosene tra l'appartamento ed il corridoio. è riuscita a tornare alla magione un giorno appena, e questo è il risultato a farsela coi ragazzini, tanti problemi, è dalla missione che vede a stento il suo clan e riesce a stento a mantenere le proprie abitudini. Ci manca solo che inizi ad avere la cellulite. <Davvero saresti riuscito a mangiarci sopra?> All'odore, quel dubbio, improvvisamente l'assale {Chk ON}

15:06 Akainu:
  [Casa Akainu] La risposta sul collo giunge praticamente all'istante mentre è ancora nell'altra stanza tirando fuori svariati vestiti fino a trovare qualcosa di vagamente profumato da poter indossare, oltre ad un paio di mutande pulite <Posso vederlo?> chiede con curiosità improvvisa, un tatuaggio sul di lei collo, non sa cosa possa aver in mente ma di certo non vuole perderselo. Inizia a vestirsi togliendo l'asciugamano, indossa le mutande e subito dopo un paio di blue jeans aderenti alle gambe con svariati strappi su di essi, in particolare nella zona delle cosce lasciando intravedere le ustioni sulle gambe; prende una maglietta a maniche corte bianca senza alcun disegno usandola per coprire il busto ed infine un giubbotto in pelle a maniche lunghe avente svariate cerniere sul petto ed ai lati arrivando fino a poco sopra la vita. Si guarda allo specchio, non sta male seppur non sia proprio il suo stile <Stai? Kore cosa c'è?> chiede uscendo dalla stanza dopo aver indossato un paio di scarponcini neri lucidi, mostrandosi con un outfit completamente diverso dal normale. Prende il portaoggetti andando a legarlo alla vita con al suo interno spada di chakra e arco di chakra, un modo semplice per essere sempre armato <Non lo so come ma stasera me ne vado in albergo e anche per i prossimi giorni, fin quando non la pulisco> ha preso quella decisione, non può vivere li dentro senza prima lavarla da cima a fondo. Volge le verdi iridi sul volto dell'altra <E dove la metto una capra qui dentro?> guardandosi intorno non trovando spazio per quell'animale. Insieme ad ella si avvicina alla porta la quale viene aperta lasciando entrare aria mentre gli incensi cercano, invano, di profumare il tutto ma è la questione Shiroichi ad avere maggior impatto <Voglio morire> essere abbracciato al Nara per tutta la notte, preferisce la morte a quello <No..> nel dirlo oltrepassa la soglia della casa portandosi all'esterno, inspirando aria pulita, aria sana a pieni polmoni lasciando alla Sabaku il compito di chiudere quell'inferno. [Chk On]

15:23 Utente anonimo:
  [Casa Akainu] La domanda di Akainu fa breccia nel suo buonumore inizialmente, rispondergli che non è ancora divenuto cieco è una tentazione che l'odore di letame fatica a non spingere ma trattenendo il respiro ormai sulla porta si limita a scuotere il capo, prendendo la chiave. <Immagino di sì se ti darai una mossa.> Feedback positivi, dai Pavlov, segui il tuo credo ce la può fare a far vestire un maschio in meno di dieci minuti con le giuste motivazioni. Esce infatti l'altro con giubotto da motociclista e jeans strappati, il cambio modaiolo altrui si completa con gli scarponcini. <Ma tu e Shiroichi non state passando troppo tempo insieme? Lui inizia a vestirsi attullato e tu da bulletto dell'accademia? Ti muooooovih!?> Agitando le chiavi nella mano destra come se facesse tintinnare il mazzo per richiamare un animale non risponde alla sua domanda non inizialmente e l'umore non sta migliorando. I ragazzini, colpa sua, è lei che si mette a perder tempo coi ragazzini se ora è incastrata in una casa che odora di 'Ichiraku'. Non replica nemmeno alle parole successive ma quando Akainu esce sbatte finalmente la porta e chiude con due mandate prima di lanciargli il mazzo con una parabola morbida, gesto che comunque richiede riflessi. <Ormai casa tua è perduta, bruciala e prendine un'altra. Pulirla non toglierà quell'odore da nessuno dei nostri ricordi.> Quel bruciala che le scappa con una tale naturalezza è ovviamente fonte del nervosismo, manca di quel tatto che già di per sè non ha ma che almeno era sempre stato consapevole. Difficile dire se questo risponda all'albergo o anche alla casa. <Io torno alla magione dopo mangiato, se vuoi venire e non ti fanno schifo i deshi c'è sempre la camerata dell'accademia.> Replica più seriamente ma con fare secco accelerando il passo per prevenire l'altro sulle scale metalliche per i due piani che conducono alla via. L'aria pulita inizia a raffreddare gli animi della fennec. <Allora sei curioso o no?> Sollevando gli occhi dalle note mielate all'indietro su di lui. <Del tatuaggio dico.> {Chk ON}

15:38 Akainu:
  [Casa Akainu] Fa tutto più velocemente possibile per uscire da quel posto, vestito con vesti comprate ma mai indossate, un ottima occasione per mostrarsi sotto un'altra luce, diversa, forse più incline alla sua natura e finalmente la raggiunge permettendole di sbattere quella porta afferrando le chiavi al volo. Chiude la serratura con due giri, blocca l'odore al suo interno <Shiroichi voleva festeggiare anche lui il mio compleanno. Siamo usciti per quello ma la serata è andata in malora. La gente al chiosco ha iniziato a sentirsi male, per fortuna non avevamo ancora mangiato> spiegando dunque il motivo per cui sta con lui più del dovuto. Ragazzini? Il Nara sicuramente mentre il moro è tutt'altro che tale, è giovane, dannatamente giovane ma ben più maturo rispetto ai suoi coetanei. Non replica però arrivando a scendere le scale gradino dopo gradino per portarsi sempre più fuori da quell'edificio mentre il dire di lei non passa inosservato <Ho già visto una casa bruciare, non ne vedrò un'altra> insomma, non vuole replicare il passato, non per mano sua quanto meno <I nostri ricordi non sono stati intaccati, vedrai che una volta pulita sarà come nuova> è convinto di volerci lavorare fino in fondo a quell'abitazione, renderla come nuova sul serio, migliore rispetto a prima <Magari faccio qualche modifica all'arredamento, cambio sistemazione dei mobili> riflette ad alta voce sui possibili cambiamenti da attuare, già che si trova può sfruttare la situazione. Scuote il capo con dissenso <Grazie ma non voglio venire a disturbarvi, al massimo ti accompagno in magione dopo e poi torno qui, inizio a sistemare> prima inizia, prima finisce e prima può tornare a viverci. Continua la discesa dalle scale dietro la ragazza, stavolta le verdi iridi discendono sul di lei corpo, lo scrutano, l'ammirano silenti ritrovandosi lentamente a sorridere <Molto curioso> aumentando il passo per giungerle al fianco così da riuscire ad inquadrare meglio quel tatuaggio una volta scoperto. [Chk On]

16:07 Utente anonimo:
  [Casa Akainu] Il racconto dei fatti della sera precedente affila lo sguardo dal taglio canidae. <Si, Shiro mi ha accennato a qualcosa...> Su quanto accaduto da Ichiraku. <Potevano dirlo che i konohano avevano problemi di costipazione, spiega perchè mangino sempre ramen> Decisamente il buonumore è accresciuto al punto che la propria delicatezza viene fatta notare da una replica altrui che ne rallenta il passo. <Scusa.> Concede in replica alla propria maleducazione, per quanto sfuggita, seppur nuovamente contenga al silenzio quando viene promessa la casa come nuova. Ormai fuori dalla palazzina le mani sollevano il cappuccio sulla fascia malmessa per poi scivolare nelle tasche della felpa e gli occhi scivolano verso sinistra. <Ho adocchiato un kebabbaro da quella parte l'altra sera.> Nemmeno specifica come, visto che ha osservato il quartiere dall'alto ma sembra voler essere una sorta di proposta guidata la sua. <Cosa vuoi cambiare all'arredamento?> Allontanandosi da quella casa il tono si rilassa così come le spalle, mantenute tese solo dalle crosticine del tatuaggio che ne pizzicano la nuca. Non scopre il tatuaggio quindi, non è matta, sta camminando e Shizuka ha detto che dovrà tener tutto pulito per settimane, ha persino i bendaggi di ricambio e la vaselina nel marsupio che ha comprato da Shizuka stessa. <Come vuoi, riesci a stare lontano da scoiattoli e abitudini konohane per una sera?>Sembra volersene sincerare svoltando a sinistra e poi a destra, pochi i vicoli da quel piccolo kebabbaro di appena sette tavolini di coperto. <Secondo te cos'è?> Non sembra aver memoria che ne abbiano mai parlato ma dal bendaggio potrebbe apparire più grande di quanto non sia salvo notare la dimensione reale del cerotto garza che include solo la zona cervicale, ad ora coperta dal cappuccio della felpa. {Chk ON}

16:23 Akainu:
  [Casa Akainu] Una volta fuori socchiude gli occhi gustandosi la fresca aria dell'esterno <Dopo ieri, con i mangia ramen ho chiuso. Se tornerò a Konoha, vuol dire che mi ha obbligato il Kage o il consiglio direttamente> intenzionato a non mettere più piede li per questioni puramente dilettevoli ma solo per dovere nei confronti di una missione o qualcosa del genere. L'astio verso la foglia perdura nelle generazione, quell'evento non fa altro che accentuarlo in maniera esponenziale <Comunque grazie per essere venuta ieri sera> si è dimenticato di dirlo, di ringraziarla per essersi presa cura di lui nonostante tutto. Non è solito ringraziare o mostrarsi ben disposto ma certe occasioni necessitano di simili sforzi; ode le di lei scuse avvicinandosi ancor di più, volgendo il viso, se possibile, contro il suo arrestandone il passo un singolo momento per rubarle un veloce bacio <Non preoccuparti> non si è offeso ne mostra tristezza ma quell'evento l'ha decisamente segnato troppo per non farci caso. Sgrana le iridi alla notizia della presenza di un kebabbaro nelle vicinanze, un posto del tutto nuovo persino per lui che ha vissuto li per anni <Neanche sapevo della sua esistenza> ammette in maniera franca seguendola come fosse una guida turistica tra le strade del proprio villaggio. I passi son lenti ma cadenzati il giusto, non ha fretta ma solo una gran voglia di allontanarsi da quella casa impedendo ai ricordi di quell'odore di farsi strada <Pensavo di modificare la disposizione dei mobili del salotto e della camera, farla sembrare più moderna> strofinando le labbra tra loro <Magari metterci una libreria e iniziare a studiare un po'> consapevole di avere molto da imparare, evitando di fare sempre figure da stupido, da ignorante dinanzi alla ragazza. Alza la destra mano, palmo rivolto avanti a se così come lo sguardo <Prometto che farò il bravo, non commetterò più peccati> perchè comportarsi da Konohano è un peccato tanto quanto l'omicidio <Ti mando un messaggio quando sono a letto> in un albergo possibilmente non troppo lontano ma ora viene tirato in mezzo il tatuaggio. Osserva il bendaggio, la sua grandezza ed il modo in cui prende interamente il collo <Qualcosa di inerente a Gaara? La sua giara forse?> non ne hanno mai parlato, di conseguenza non ha la minima idea di cosa possa esserci la sotto <Sunodeki?> anche quella è fattibile, tutte valide opzioni agli occhi del deturpato. [Chk On]

16:42 Utente anonimo:
  [Casa Akainu] La questione di Konoha non sembra stupire particolarmente la Sabaku, seppur non vi replichi rallenta a quel ringraziamento torcendo il viso oltre il cappuccio della felpa accoglie quel bacio con la colpa che l'accompagna. Prendere quell'evento come capro espiatorio non è una buona idea persino per lei. <Già, quando ho spiato la tua vicina, che peraltro devi ringraziare per gli incensi.> La questione dei mobili si porta via quella silenziosa considerazione con un sospiro. <Non credo che spostare i mobili possa farla sembrare più moderna, come mai non vuoi cambiare semplicemente casa in favore di una più moderna?> La domanda ancora alimenta nella sua direzione quando allunga la mano destra dalla tasca per prendere quel palmo che le viene rivolto in difesa e riprendere il passo. Ordinerà un kebab doppio piccante con tutto meno pomodoro, e acqua, per sgrassare non si sa mai, lasciando quella mano solo ormai dentro il locale aspetta che Akainu abbia deciso prima di sedersi. <Sarebbe poetico mettere una giara sopra una giara.>Un commento che viene quasi lasciato lì, si siederà scmpostamente infatti per permettere a Sunodeki di sporgere dalla sedia e con lo schienale alla propria destra, opposto rispetto ad Akainu alla sua sinistra. Non sembra abbia intenzione di lasciare Sunodeki su quelle sedie da sudicio kebabbaro, troppo signora quella giara. Porta comunque le mani ossute al cappuccio abbassandolo e solo dopo alla nuca, al nodo del bendaggio asciutto sopra la garza imbevuta di vaselina. <Fai piano, Shizuka ha detto che la crosta è meglio se si stacca da sola.> Pronuncia inclinandosi appena in avanti e sporgendosi in modo da scoprire il lembo della garza che trattiene con i polpastrelli della mano destra. Non ha uno specchio e sicuramente ancora non si sta guardando le spalle non avendo fatto il suo occhio, le sue capacità di muovere quella benda drittamente sono limitate si limita quindi ad offrire la designata porzione di collo. {Chk on}

16:55 Akainu:
  [Casa Akainu] Le ruba un bacio per rassicurarla, impedendole di provare sensi di colpa per una frase buttate li totalmente a caso e senza una reale intenzione di ferirlo <Gli incensi sono suoi?> deve anche ringraziare quella donna adesso dopo aver saputo in che modo s'intrattiene. Sospira pesantemente al solo pensiero <Non so se riuscirò a guardarla in faccia> il pensiero di ciò che fa l'avrebbe attanagliato per i giorni a venire senza una tregua vera e propria. Ella intenta ad appagarsi con oggetti di ogni tipo, una scena orribile, una scena capace di scatenare in lui un vero e proprio conato di vomito e la questione arredamento viene affrontata. Si ritrova ad essere pensieroso, quasi imbarazzato quando la domanda viene posta conscio di come la risposta non sia esattamente facile da esplicare ne da digerire <Non posso permettermelo> non possiede abbastanza soldi per fare qualcosa del genere, gli appartamenti costano, anche gli affitti e deve fare economia su quello <Non guadagno abbastanza per potermi spostare e gli appartamenti economici sono tutti così> un'ammissione difficile ma necessaria per farle capire come le intenzioni ci siano ma le possibilità siano molto limitate. Solleva leggermente le spalle mentre la mano viene presa, in tal modo si dirigono nel locale, abbastanza vicino con la spiegazione del tatuaggio offerta, probabilmente sbagliata ma ci prova <Beh, una fusione tra la tua e la sua> un'idea tutto sommato decente arrivando, finalmente, a prendere posto al fianco della ragazza, alla di lei sinistra. Si adagia su sulla sedia mettendosi comodo per poi notare il di lei fare, l'abbassarsi lentamente la garza per mostrarglielo <Mh> allunga le mani cercando di aiutarla, fa decisamente piano provando a scoprire leggermente la zona, il giusto per inquadrarlo e non fargli prendere troppo aria. <Shizuka?> non conoscendo l'altrui lavoro, quel nome gli sembra campato in aria mentre continua con l'operazione di liberazione osservando, alla fine il tatoo da lei fatto. Il silenzio l'avvolge, lo vede e non sa cosa dire ne come commentare, preso decisamente in contropiede. [Chk On]

17:46 Utente anonimo:
 In quel bacio sfuma molto delle intenzionalità della Sabaku, appare evidente ed in un certo senso quasi legittimo. Nondimeno mentre hanno ormai fatto il loro ordine annuisce assestandosi al tavolo. <Sì sono suoi> Ma è su quella questione della vicina che l'espressione scivola, un guizzo di speranza leggera. <Motivo in più per cambiare casa.> Soffia stavolta scrutandolo, come a volerne guardare ogni plausibile reazione alla cosa è infatti quell'ammissione puramente economica che sobilla le sue attenzioni mentre le dita si mantengono sui nodi. <Cosa cambia tra quella casa e un'altra? La pagheresti uguale.> Sembra tuttavia non saper affrontare direttamente la questione e pone un giro piuttosto largo. <è un'idea ma non abbiamo certezza di come fosse la giara di Gaara-Sama, al massimo potrei tatuarmi il suo nome.> Allunga la mano destra verso la natica <Qui per lungo.> Potrebbe farlo (?) beh, non dubitiamone tanto apertamente le vie dei Kami sono infinite quando si tratta di Gaara ma tanto quel discorso verrà lasciato cadere in favore della mostra reale del tatuaggio <Sì, me l'ha fatto lei.> Se ne sta con il viso verso il basso, il collo torto per permettergli di vedere il tatuaggio ancora arrossato, fresco ed unto di vaselina. La sclera di sabbia accoglie l'iride rossa tipica degli Uchiha ma il tomoe spicca in un oro sabbioso che si immerge nei pressi della pupilla nera. Il richiamo al proprio occhio di sabbia è palese ed il rosso ancora vivo della puntura e delle ombre di nero spicca brillante mettendo ancora più in luce quel disegno ancora a rilievo, appena incrostato e fresco. <Se non parli diventi inquietante.> Solleva la coda dello sguardo cercandone l'espressione dabbasso di quella posizione ma non aggiunge altro, mentre le loro piadina kebab arrivano al tavolo in un piattino di plastica una sopra l'altra non vi dona attenzione, tanto si paga all'ordine e non sembra non aver nulla da dire al falso sunese, che sembra la cinesata di un vero kebabbaro.<Mi aiuti a coprirlo? Devo stare attenta per una due settimane, sporcizia, sudore, capelli...> E parlando di sporcizia non ha fatto praticamente in tempo a uscire dal negozio di tatuaggi. {Chk ON}

18:13 Akainu:
  [Casa Akainu] I debiti con la vecchia vanno saldati prima che essa si faccia cattive arrivando a bussare alla di lui porta reclamando qualcosa. Le labbra si ampliano appena in un leggero sorriso, un sorriso appena accennato, quasi impercettibile mentre ella tenta in tutti i modi di convincerlo a cambiare casa; sospira rigettando aria verso l'esterno <Posso pensarci nel caso trovassi qualcosa di economico da quelle parti> restando sempre ad Oto ovviamente, non intende spostarsi fin quando non ha raggiunto i propri obiettivi divenendo ciò che è destinato ad essere <Anche se a quella casa ci sono affezionato, vivo li da quando abbiamo messo piede a Kagegakure> una casa che l'ha visto crescere, disperarsi, essere felice per la prima volta in compagnia di qualcuno e quel qualcuno è anche la prima persona che ha messo piede li dentro. China lo sguardo in direzione del gluteo altrui, malizia in quel gesto vi vede, malizia si forma sul viso del moro seppur non lo dia apertamente a vedere <Così potrò dire di aver preso a schiaffi Gaara> il riferimento ad un certo tipo di atteggiamento è palese nonostante non risulti chissà quanto esplicito. Una certa impressione gli farebbe quel nome in quella zona, l'intimità cambierebbe completamente di prospettiva ritrovandosi sempre il nome del famoso Kazekage sempre davanti, una presenza costante nelle loro vite. Lentamente la benda viene tolta portando allo scoperto quell'occhio, un misto tra lo sharigan e l'occhio di Sabbia da lei utilizzato per combattere una delle arti peculiari degli Uchiha, un connubio strano ma perfetto allo stesso tempo mentre apprende del lavoro di Shizuka <E' particolare, è bello, molto bello> restandone apertamente affascinato. Non fa domande, non chiede nulla in merito volendo interpretare quel disegno a modo, trovando lui stesso un significato <Non sapevo Shizuka tatuasse> una novità la sua, non l'avrebbe mai detto a prima vista <Si> iniziando a riporre cerotto e garza a ridosso del disegno per poi avvolgerlo delicatamente intorno al collo senza stringere ma evitando che qualcosa di esterno vada ad intaccarlo <Allora cerca di farci attenzione, riduci al minimo gli allenamenti pericolosi> altrimenti il lavoro risulta vano <E ti sta davvero bene, sei...molto bella> prima di voltarsi verso la piadina di Kebab appena giunta, pronto per cibarsene. [Chk On]

19:12 Utente anonimo:
 Sulle prime parole di Akainu sta ancora ripiegando il viso. <Capisco.> Così commenta la localizzazione della casa e il ricordo che l'altro vi lega, non ha motivo di approfondire per ora, sa di aver gettato quel boccone e si lascia tempo per digerirne. Non ha fretta e soprattutto ha pazienza, tuttavia la maliziosa replica sul tatuaggio del nome di Gaara non sembra ricevere alcuna attenzione come se qualcosa ne avesse spento o semplicemente la posizione rendesse semplice celare qualsiasi nota ilare nel proprio silenzio, o forse semplicemente stia proprio meditando sull'eventualità di tatuare qualcosa che le ricordi Gaara? Magari fatto il primo ci ha preso gusto non possiamo saperlo, non ancora almeno. Nemmeno su Shizuka però dice nulla quindi il silenzio sta iniziando a farsi piuttosto lungo, smuove solo le dita per aiutare Akainu con le bende fino ad appuntare la protezione del tatuaggio preesistente. Scivola l'iride sinistra a cogliere le parole altrui che seguono, le reazioni che cercano di essere colte quando spingendo contro le dita dell'Uchiha riprende a sollevare il capo. <Sto riducendo gli allenamenti da troppo tempo. Non esistono allenamenti pericolosi.> Snocciola notando la bramosia che l'altro riserva alla piadina kebab ed allungando quindi la mano destra sulla propria solleva appena un sorriso. <Sembri perplesso più che altro.> Commenta in merito al tatuaggio lasciando all'Uchiha modo di lasciarle comprendere quella reazione. Avvicina la piadina kebab alle labbra, non mangia da ieri ed ora che il busto indietreggia pare rilassarsi al pensiero di mettere qualcosa nello stomaco. <Sei andato a vivere lì con chi?> Riprende il discorso della casa. <Qualcosa di economico c'è anche dalle mie parti, comunque. è un po' egoista che io stia sempre qua ad accontentarti mentre tu non guardi oltre il tuo vicolo, frequento il mio dojo molto più di quanto non lo faccia tu, non pensi?> Domanda intervallando le parole tra un morso e l'altro della piadina kebab. {chk on}

19:27 Akainu:
  [Casa Akainu] Il silenzio inizia a divenire pesante da parte dell'altra, non è una novità sentirla parlare poco eppure questa volta vi è qualcosa di diverso, un silenzio innaturale non dettato dal non saper cosa dire ma direttamente dall'omettere qualcosa. Ne scruta il viso non ricevendo nessuna replica alle proprie parole, neanche una viene commentata e quel capisco pronunziato da lei non riesce a donar nulla in lui; paranoie su paranoie iniziano a crearsi, qualcosa deve essere successo ma cosa? Cosa sta sbagliando? O cosa affligge la mente dell'altra, il killer? Possibile ma gliene avrebbe parlato se così fosse, no, dev'essere qualcos'altro di più importante o più snervante ma cosa? Labbra serrate, mente totalmente aperta mentre cerca la risposta sfruttando tutto il poco intelletto che si ritrova, tutto quanto, dal primo all'ultimo granello senza risparmiarsi immergendosi a sua volta in quel silente modo di fare mentre l'aiuta a rimettersi la benda con una certa minuzia. Non commenta quel suo dire, gli allenamenti sono pericolosi, specialmente quando si possiede un tatuaggio da curare e preservare <Non sono perplesso> scuotendo il capo <E' singolare, è il tuo occhio ma con uno sharingan eppure mantiene l'essenza della tua sabbia, è come se avessi fatto tuo lo sharingan implementandolo in te. E' bello, è una fusione davvero bella> sincero nel dirlo, non ha motivo di mentire, non ha motivo di dire qualcosa che non sia tale. Prende la piadina dandole un morso, il primo iniziando a mangiarla, a consumarla gustandola; non ha un chissà quale sapore, non è il miglior cibo mai mangiato ma può andare benissimo per quel pranzo <Con nessuno, perchè?> nella sua mente è così chiaro il riferimento all'intera popolazione di Kagegakure non facendoci neanche caso ma il mistero alla fine viene svelato. L'intelligenza minima di cui è dotato viene messa in moto trovando la risposta ricercata in quel silenzio fin troppo lungo e complicato da decifrare <Vuoi che venga a vivere a Suna?> una domanda quasi retorica conoscendone già la risposta <Ecco il perchè del cambiare casa> ora comprende <E' questo che stai pensando? E' questo che ti mette di malumore?> volgendosi nella di lei direzione in attesa di quelle risposte. [Chk On]

19:50 Utente anonimo:
  [kebabbaro] Akainu ha tempo, un connubuio che la Sabaku ad ora gli ha sempre concesso assai raramente, di pensare, meditare e formulare, parole dubbi e concetti mentre la piadina kebab viene mangiata a piccoli morsi, unta ma palesemente di suo gradimento pare. La masticazione allenta alle parole sul tatuaggio, un nuovo sorriso lieve si solleva, quel commento evidentemente le fa piacere ma non trova forse motivo di dirlo apertamente. <A dire il vero il disegno l'ha fatto tutto Shizuka, io le ho solo detto quello che avevo in mente> Ammette, mantenendo sempre un atteggiamento comunque umile per quanto apatico. Un altro morso breve viene donato alla piadina mentre distoglie lo sguardo. <Pensi che sia offensivo?> Domanda in merito a quell'integrazione nello sharingan, è di fondo una fusione tremendamente personale la sua ma quella interpretazione non sembra dispiacere. Si allunga cercando le labbra dell'altro ora che l'odore di fetido sembra se lo siano lasciato alle spalle. <Niente, il plurale mi ha confusa.> Risponde tornando dopo un bacio breve che sembrava una sorta di petulante ringraziamento silente alla sua padina kebab. <Non ho detto questo.> Risponde sull'andare a vivere a Suna. <Dico solo che non ci hai nemmeno mai pensato minimamente. Per te sembra importante rimanere qui ad Oto, perchè ritieni che per me non debba essere importante restare a Suna?>L'ha accontentato, dopo l'ospedale praticamente non è tornata alla magione, prima Akainu le ha chiesto di stare qualche giorno da lui, è tornata un giorno dopo essere andata alla Shinsengumi e la prima sera libera che ha avuto per fare il tatuaggio le ha scritto Shiroichi, e ora dove sta? Ancora là. <Mi mette di malumore stare tanto lontana dai miei simili, ne abbiamo già parlato, se potessi non fare nulla di strano per un paio di sere passerà> Specifica comunque conscia che non sia colpa di Akainu quanto accaduto ieri, ma non sembra nemmeno delegittimare il suo malumore. <Lascia perdere non è importante.>Snocciola strappando un altro morso di piadina kebab. {Chk ON}

10:19 Akainu:
  [Kebab] Ha tempo di pensare in quel silenzio continuo lasciatogli da Kore, non gli piace il mutismo da lei adottato, segno che qualcosa non va, segno che qualcosa potrebbe andare a ramengo da un momento all'altro ma prima è intento a guardare e commentare il tatuaggio da lei fatto. Bello quanto particolare, un connubio praticamente perfetto alle verdi iridi del deturpato <Ha fatto un ottimo lavoro> notando il di lei piacere nel constatare come il risultato ottenuto sia ben più che soddisfacente; scuote il capo con dissenso al successivo verbo lasciando andare la piadina su quel tavolo del locale <Non per me Kore. Non lo è> non può esserlo, al contrario, quel disegno gli fa estremamente piacere, sapere che è riuscita ad unire le loro peculiarità in qualcosa donando un simbolo che li accomuni. Riceve e ricambia quel bacio veloce socchiudendo appena le palpebre, un ringraziamento probabilmente <Il plurale era inteso con noi, tu, io, il resto dei villaggi> specifica meglio correggendo il tiro, sia mai che fraintenda quella frase, nonostante vi sia poco da fraintendere, la sua asocialità è risaputa. Il silenzio avvolge nuovamente il moro quando la risposta sopraggiunge cogliendolo quasi impreparato e stavolta il capo lo china distogliendo interamente lo sguardo, portandolo sul tavolo ripensando al loro ultima grossa litigata che li ha quasi visti separati. Inizia pian piano a guardarsi intorno, osserva il proprio quartiere, il proprio villaggio, lo stesso che vuole riportare alla gloria ma come fare? Inspira ed espira pensieroso, riflette per lunghi momenti in cui tutto tace; è vero, lei è tremendamente attaccata alle sabbie, al clan e stare sempre li può essere faticoso ed a questo non ha mai realmente pensato <So che vuoi stare a Suna e non ti chiedo di rimanere qui, quando l'ho fatto, qualche giorno fa, è per via del killer> si giustifica in quel modo sospirando, sollevandosi dallo sgabello per rimettersi in piedi, avvicinandosi maggiormente rendendo le distanze nulle <Quella casa deve prendere comunque aria prima di essere pulita> cenno del capo <Vengo a stare a Suna per qualche giorno e chi lo sa, magari trovo una casa da poter affittare. Se riesco ad ingranare con la mia carriera ed avere abbastanza soldi da parte, potrei permettermi due appartamenti non troppo grandi e stare sia ad oto che a suna> un sacrificio che potrebbe fare volendo ma il problema economico sussiste. [Chk On]

10:33 Utente anonimo:
  [Kebab] Quel bacio è un intermittenza breve che si segue alla rassicurazione dell'altro. Non aggiunge niente in merito al tatuaggio, aspetterà che si sia totalmente rimarginato con cura, è qualcosa che porta lei sulla pelle ed a lei piace, l'ha meditato ed è simbolo del proprio risveglio dell'innata, del perchè abbia ripreso a condurre un'esistenza di allenamento e dedizione, del perchè di quell'occhio sia diventata tra i più esperti e del cambiamento radicale della sua vita, con o sensa Akainu a colmarla quel ricordo non può essere modificato nemmeno al miglior Genjutsu, troppo radicato nella mente arida. Sembra comunque aver piacere che l'apprezzamento sia condiviso dall'altro, ma è solo una nota nell'espressione che si rabbonisce ed ammorbidisce a farlo notare. La spiegazione sul plurale viene accolta, non ha niente da controbattere su quel malinteso che realizza, diverso è dopo un morso più avido al suo rotolo di piadina alla questione del killer. <Killer sul quale ho promesso di collaborare alle indagini.> A quella preoccupazione dell'altro replica con quelle prime parole, una realizzazione secca, priva di accezione che si intermezza ad un altro morso. <Indagini che mi viene difficile fare, inclusi gli allenamenti, se ogni raggio di sole devo sbattermi da Oto a Suna all'alba, scegliere se partecipare alle preghiere serali o prendere l'ultimo bus prima del notturno che però è pieno di ubriachi, vedere il mio mentore occasionalmente senza chiedere appuntamento. Mi viene molto difficile, come puoi immaginare. Mi dispiace che tu sia preoccupato per me ma anche nella preoccupazione sei egoista, Akainu. Lo sei profondamente.> Rivela quelle parole cercandone lo sguardo ma senza mutamenti del tuono. <Non volevo rovinare la tua festa di compleanno, avrei comunque dormito da te, come ho fatto tante volte. è che tu lo dia per scontato o che lo pretenda che mi offende. Quindi no.> realizza e appare risoluta, un ultimo morso prima di accartocciare il fazzoletto ed aprire la bottiglietta d'acqua, aspetta di berci sopra e deglutire prima di tornare sull'altro. <Avere due case se non puoi permettertene una è farmi un contentino, ed io non sono una bambina da accontentare e nemmeno tu, se arrivi a meditare di aver due appartamenti pur di non staccarti da Oto vuol dire che dovresti capire benissimo il mio punto di vista ed accettare che ognuno stia a casa sua ma sì, forse sembrerebbe meno egoista se all'idea di prendere un albergo qualche giorno avessi accettato il mio invito e ti fossi avvicinato a me, lo sarebbe sembrato se non avessi dovuto chiedertelo.> Adesso, evidentemente, non è più così che sembra. <Stai dove vuoi, è indifferente, ho due settimane abbondanti da recuperare nei prossimi giorni ed ovunque tu sia mi sarà complicato gestire la tua presenza.La vita va avanti mentre sto in ospedale o a casa tua o in giro per Kagegakure e raggiungerla di buon passo richiede tempo.> {Chk ON}

10:53 Akainu:
  [Kebab] Ed ecco partire l'ennesima discussione, nuovamente sui bisogni di entrambi di essere fedeli al proprio villaggio, di viverlo, di esserci. Capisce il punto di vista di Kore perchè è praticamente lo stesso, lui non vuole abbandonare Oto, lei non vuole abbandonare Suna; si ritrova in una situazione spinosa dove il villaggio viene prima di tutto, chi per un motivo chi per un altro ma esso è ben più importante di qualunque altra cosa. In quel periodo, con tutto quello che le sta accadendo, una litigata, una discussione di quel tipo non ci vuole ma prima o poi l'argomento sarebbe dovuto venire fuori per poterlo affrontare <E allora? Non posso essere preoccupato?> l'ha spronata lui stesso a farlo ma la preoccupazione non può venire meno, non dopo averla vista in ospedale con la testa fasciata. L'ascolta silente sentendosi dare dell'egoista, una parola, un significato che riesce a ferirlo non poco. Additato come tale non riesce più a dire nulla, non riesce a proferire parola alcuna prendendosi ogni singola parola. Kore parla, continua ad inveire mentre la piadina si raffredda, la fame è totalmente passata, non ne ha più voglia, non riuscirebbe ad inghiottire nient'altro con lo stomaco chiuso in una morsa d'acciaio. Strofina tra loro le labbra non riuscendo a capire, non riuscendo a comprendere. Non le ha mai chiesto nulla, non l'ha mai obbligata ad andare da lui così tanto spesso, non ha mai preteso niente lasciandole tutto lo spazio necessario; qual è l'errore commesso? E' davvero come viene descritto? Egoista. Non pensa mai a lei ma solo a se stesso? Non trova una risposta, il suo cervello non riesce a ragionare lucidamente ma forse è l'ultima frase a ferirlo di più, l'essere indifferente alla sua presenza. Quel termine lo colpisce peggio di qualunque attacco, un colpo secco, una ferita profonda difficile da richiudere, una coltellata nel profondo. Dalla tasca tira fuori i ryo necessari per pagare il pranzo, la piada non è finita, resta li pronta per essere buttata. Ha perso le parole, ha perso la voce <L'egoismo che hai visto non è fatto apposta> non si è mai comportato così per ferirla, non ha mai smesso un secondo di pensare a cosa potrebbe farla sorridere <Ti riaccompagno a Suna> non può fare altrimenti ma dove deve stare? Oto? Suna? Scegliere lo stesso di avvicinarsi oppure allontanarsi? Quasi sicuramente si sarebbe preso una stanza in quel di Suna, forse per mostrare buona volontà, forse per essere vicino in cosa ella abbia bisogno di lui o di svagarsi qualche sera. Non lo sa, sa solamente che i dubbi lo stanno prendendo, assalendo ed ha bisogno di tempo per pensare e riflettere. [Chk On]

12:19 Utente anonimo:
  [Kebab] La domanda di Akainu è lecita, talmente che non vi replica in un primo momento, non contesta il diritto altrui alla preoccupazione ma la risoluzione, che paradossalmente visto che ai Sabaku potrebbe pure piacere la tradizione non consiste nel chiuderla in una casa che non le appartiene, isolarla dal mondo e provvedere alla cucitura del burqa da parte delle altre sette mogli. <Hai capito che intendo.> Scivola inizialmente in quelle parole. Il silenzio altrui si fa persino più preoccupante del proprio, osserva i ryu come la piadina non completata, conservando la bottiglietta prende un fazzoletto pulito e ve la arrotola, apparentemente intenzionata a portarla via per momenti di fame, suoi o di Akainu poco importa. <Va bene.> Che l'accompagni verso Suna, non vi è altra ragione per stare ad Oto dopo quella conversazione, tantomeno dopo aver messo in luce che non solo le sue difficoltà sono comprese visto che la stessa è quella che avrebbe Akainu ad allontanarsi da Oto, il fatto che lo siano conferma il pensiero che recentemente ha tarlato il suo umore: sono ignorate. Fatto apposta o meno non cambia il sunto delle esigenze di entrambi, per questo ci si dovrebbe maritare solo tra consanguinei e moglie e buoi dei paesi tuoi a quanto pare, la devozione ed il sacrificio non implicano nell'amore sempre e comunque il proprio annullamento e questo la Sabaku sembra averlo sedimentato a lungo mentre si alza. L'età di Akainu le appare ore come un capriccio fatto a sè. l'inequivocabile ricerca di un punto di incontro è fallita dalla loro lite dal momento che è sempre stata l'unica a provare a camminare nella direzione altrui, venendo a scoprire che l'altro non ne ha mai avuta benchè minima nè temporanea intenzione. Ormai in piedi aspetta Akainu cercandolo con lo sguardo senza dire nulla, non sembra aver nulla da dire, nemmeno quando usciranno dal kebabbaro e lei si sarà portata la piadina avvolta e la bottiglietta d'acqua. Medita, silenziosamente, esordisce solo alla fine. <Se riesco ad avere abbastanza tempo potrei avere due ragazzi, e stare con te e con uno a Suna contemporaneamente.> Riassunto, stringatissimo, del discorso sui due appartamenti, di decisioni prese senza aver mai nemmeno chiesto le alternative poste, aggancia così il nocciolo di quella frase mentre camminano. {Chk ON}

12:44 Akainu:
  [Kebab] Il fallimento di quella relazione è dietro l'angolo, manca davvero poco perchè tutto possa andare in malora da un momento all'altro. Egoista, non impegnatosi per assecondarla, averla ignorante non intenzionalmente e ora deve fare qualcosa per risollevare la situazione ma cosa? Sentire dalla sua bocca l'essere indifferente non è facile da digerire, non è facile per niente. La propria presenza passa non in secondo piano ma ad un terzo o un quarto, scende di posizione sempre più man mano che si distaccano dal kebabbaro con Kore intenta ad avvolgere il resto della piadina lasciata. Cammina al fianco di lei silenzioso, più di quanto non sia di solito, più di quanto non lo sia lei ma come può risolverla? Cosa può dire per non peggiorare la situazione? Schiude le labbra in procinto di dire qualcosa quando tutto il discorso viene riassunto in un'unica frase; due ragazzi, dividerla con qualcuno per appagare entrambi. Impossibile, infattibile ma a questo punto cosa deve fare? Scegliere tra i propri obiettivi e lei? Mettere fine alla carriera per stare con Kore? Oppure abbandonare Kore perseguendo la strada della gloria consapevole di vivere una vita totalmente sofferente? Sospira portando le verdi iridi avanti a se, scruta la strada, la calpesta passo dopo passo mentre medita, può avere tutto? Può ottenere tutto quanto senza rinunciare a niente? <Io non posso...anzi no, io non voglio rinunciare a te> cambiando direttamente verbo, mostrando i suoi intenti, non vuole lasciarla andare, non vuole perderla ma migliorare, mettersi nell'ottica è difficile. Lei si è sacrificata portando quel peso dentro per chissà quanto <Mi dispiace se ti ho fatta sentire offesa ma non hai torto> non la guarda seppur cerchi di affrontare l'argomento <Prenderò una stanza a Suna, starò li per un po'> non specifica quanto ne il periodo di permanenza, resta sul vago <Non voglio perderti per un mio errore ne per un gesto egoista, se vorrai sarò li o ai campi di addestramento di Suna> eppure il tono si mantiene continuamente pensieroso, sta parlando e sta pensando nello stesso momento prima di fermarsi cercando di prenderle il braccio, di fermare lei a sua volta. In caso di successo si porterebbe difronte avvicinando il viso a quello di lei per rubarle un bacio veloce, niente di eccezionale, niente di spinto ma ricercato, voluto come a dimostrare qualcosa ma cosa di preciso? <Sei importante> lasciandole andare il braccio per poter proseguire verso la stazione e verso il distretto del vento. Si sarebbe preso qualche giorno li, un po' di tempo in cui riflettere anche se non dovesse vederla, deve riuscire a comprendere molto. [Se END]

12:59 Utente anonimo:
  [Kebab] Non è che dica qualcosa o tanto, ma quel poco che dice, quel paragone assolutamente inclemente, sembra essere efficace per far capire ad Akainu l'assurdità dell'aver pensato a due case per risolvere un problema che in fondo è sempre stato solo un problema di "Kore"
e mai davvero un loro problema. è stato un problema di Kore avere quegli interrogativi che si sta ponendo adesso l'altro, mettere in secondo piano la carriera, la magione, il villaggio, gli obbiettivi. è stato un problema di Kore immaginare di vivere una vita sofferente ad Oto, è la prima volta che quel quesito sembra diventare un problema di Akainu. Sulle prime parole dell'altro gli allunga comunque il kebab. <Non ti sto lasciando, voglio stare a casa mia, e stavolta non voglio farmi intenerire dalla possibilità di ferirti non sei un cucciolo abbandonato, puoi stare con me come io posso vivere alla Magione senza che devi farmene sentire una colpa, ti preoccupi? Hai un problema? Sai dove sto, porti le tue preoccupazioni da me non le chiudi a casa tua con la mia persona.> La nota di pietismo che Shiroichi ha menzionato era forse meno evidente di quanto non sia adesso che sforza quelle parole. Non sembra avere nè la determinazione nè la pazienza di simulare una tragedia che non esiste per qualcosa su cui medita a lungo, all'Uchiha viene dato modo di fare altrettanto seppur ne colga lo schivare dello sguardo. Mentre il passo muoveva verso la fermata del bus lo stesso viene interrotto quando l'Uchiha le afferra il braccio portandola a voltarsi, quell'affermazione di importanza cerca un bacio ricambiato ma dalla nota triste, imporsi su una sua necessità sembra averle fatto male, l'idea di ferire l'altro tanto temuta è stata surclassata dall'essere ferita ella stessa a quella proposta di una doppia casa. Quel trattamento alla stregua di un animaletto da compagnia, anche solo il pensiero, ora sopisce alla mente per quanto immaturo e compreso nel suo esser involontario. Non replica, sospirando dalle narici aria sperduta. <Devo essere anche molto ingenua.> Oltre che importante. <Quando sarò interpellata fammelo sapere, mh?> Non ha mai avanzato una proposta, se non indagare sulle volontà eventuali dell'altro di cambiare almeno casa, ma del resto non gliene sono state chieste. {Chk ON |Se END}

Akainu prende botte morali venendo additato come egoista. Si zittisce prendendosi quel colpo senza riuscire a replicare, fa male, più di qualsiasi altra cosa.