Il tatuaggio di Shiro - Parte 1
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Giocata di Lavoro
Giocata del 01/12/2022 dalle 17:29 alle 21:07 nella chat "Piazza Centrale [Kusa]"
[Negozio di Tatuaggi] L'ingresso principale del negozio in cui lavora la rossa è composto da tre vetrate, una delle quali è la porta, mentre quelle laterali sono coperte da due giganti ritratti eseguiti dal precedente lavoratore. Tuttavia ora vi si è affiancata un'altra grande vetrina, chiusa da due pesanti tende rosse interne che non consentono di sbirciare oltre, quella è la stanza dove è stato allestito la zona di trucco e parrucco. In ogni caso una volta entrati dall'ingresso principale, oltre a far tintinnare un campanellino, ci si ritroverà immediatamente un appendiabiti attaccato al muro, oltre a scontrarsi con delle pareti tappezzate da vari disegni e tatuaggi, quasi in ogni angolo. In fondo alla stanza c'è una scrivania, sulla quale sosta il pc, una sedia per poterlo utilzzare e due dal lato opposto, ovviamente per i clienti. Su quel pezzo di legno ci sono fogli ovunque, quaderni, raccoglitori con i vari tatuaggi realizzati precedentemente, in modo tale che vi siano delle opzioni già pronte per chi voglia entrare e semplicemente scegliere. In particolare la Kokketsu si trova lì, occhiali a forma di goccia sul nasino, intenta a realizzare l'ennesimo disegno, l'ennesimo eventuale tatuaggio che potrà raccontare una storia. I capelli sono raccolti in un paio di codini che si appoggiano in maniera morbida sulle due spalle, fissati con quei fermagli che porta da quando le sono stati regalati dai genitori per la di lei promozione di grado. Indossa una maglietta molto corta dalle maniche lunghe di colore bianco, essa lascia quindi scoperto tutto il ventre della giovane e in particolare fa si che si legga quella lista di nomi che ormai si allunga sempre più. Hiko in cima, scritto in maniera poco precisa in stampatello, Ten scritto in maniera più definita e con le lettere leggermente inclinate, quasi fosse in corsivo, due Kanji che letti rappresentano il nome Nobu, infine, ancora leggermente arrossato perchè fatto solo recentemente, il nome Shiro, scritto in stampatello ma le cui lettere sono state messe ad arco, come se in qualche modo possano seguire la forma di un ponte. Sulla schiena posteriormente si può intravedere la parte inferiore di quella immensa farfalla che si è fatta tatuare dal proprio datore di lavoro. Le gambe sono avvolte da jeans strappati in più punti, ai piedi delle scarpe da tennis bianche. Il cappotto è appeso vicino all'ingresso mentre la borsa è nascosta da qualche parte, il cellulare però lo ha sulla scrivania a portata. In realtà sta aspettando l'arrivo del Nara e della sua fidanzatina, con i quali si è accordata perchè venissero quel pomeriggio per iniziare la seduta per quell'immenso lavoro che il moro ha deciso di applicare sulla di lui schiena. [Chakra ON] È tardo pomeriggio in quel di Kagegakure, il nostro Shiroichi è a Kusa per incontrarsi con Shizuka per iniziare il lavoro sul tatuaggio che avevano programmato. È vestito in modo differente dal solito, un berretto nero con dei ricami azzurrini come i suoi occhi indossato al contrario, gli occhiali a goccia comprati con la stessa Shizuka in una delle loro prime uscite, scendendo verso il basso una maglietta bianca a mezze maniche e una giacca a vento color carta da zucchero, i pantaloni invece sono dei semplici blue jeans e ai piedi delle scarpe da ginnastica, bianche; né simboli del suo clan né coprifronte. Sulle spalle uno zaino con all'interno kunai, tonici e fuuda del suo equipaggiamento da lavoro. In mano ha il cellulare con Ninjamaps per cercare precisamente l'indirizzo del negozio di tatuaggi nel quale l'amica lavora. Cammina lentamente e con una mano, la sinistra, in tasca. Ha delle cuffiette alle orecchie, collegate al suo ninjaphone per ascoltare della musica. L'umore del ragazzino non è dei migliori, c'è stata una brutta discussione con Kaori e la loro conoscenza è finita qui; i motivi? La gelosia di lei, o forse il troppo attaccamento del Nara alla Kokketsu, questo però ancora non l'ha detto a nessuno. Arrivato di fronte al negozio spegne la musica e si toglie le cuffiette. Chiude la mappa e arriva sullo sfondo; nero, anche la foto della ragazza che gli dava un bacio è stata rimossa; come si dice in questi casi? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Fa un respiro profondo prima di entrare; non crede sia il caso di raccontare l'avvenimento a Shizuka; non in questo momento almeno, chissà che magari però le doti empatiche della Kokketsu non riescano a cogliere questo umore cupo nel Nara che solitamente è sempre propositivo e allegro, soprattutto quando si tratta di stare insieme all'amica. Mette la mano sulla porta ed entra tentando alla meglio di dissimulare un sorriso quanto più genuino possibile così da non farla preoccupare eccessivamente. Spinge la porta ed entra nel negozio; sembra vuoto se solo non ci fosse la Kokketsu seduta alla scrivania. Il campanello emette il suo tipico tintinnio e Shiroichi entra salutando l'amica <Ciao Shizu!> sorride gentilmente, sorriso però che non trasmette allegria negli occhi. Si guarda intorno assicurandosi che non ci sia effettivamente nessuno e si toglie la giacca a vento lasciando solo la t-shirt bianca; sul suo corpo sono visibili sia il sigillo sul collo a forma di pentacolo nero come la pece, sia il tatuaggio rosso degli anbu sulla spalla destra; a causa della litigata si è dimenticato di coprirlo. Appoggia la giacca a vento sull'appendiabiti e va verso la Kokketsu <Allora, sei pronta?> dice cercando di sembrare euforico, anche se di euforia al momento non vi è traccia alcuna. Non nota ancora il nuovo tatuaggio della chuunin, ma probabilmente è solo a causa della posizione di quest'ultima che non lo fa. [Negozio di Tatuaggi] Come sempre l'unica cosa che la risveglia dalla concentrazione del disegno è quel tintinnio di apertura della porta d'ingresso. La testolina si alza, andando a muovere gli occhi blu in direzione del suono riuscendo così a scorgere il Nara, che indossa un cappellino al contrario e degli abiti che sembrano molto più alla moda che non quelli che porta a casa propria! In particolare si fissa su quel berretto, trovandolo decisamente lontano dalla solita figura dell'amico: << Ciao Shiro! Sembri un tredicenne! >> Lo prende un poco in giro, il sorriso che a contrario di lui si è esteso anche agli occhi, mentre poggia gli strumenti da disegno e si alza in piedi, restando comunque decisamente bassa. E' chiaro che la biondina non sia presente ma tutto passa in secondo piano nel momento in cui lui si leva la giacca e la Kokketsu si ritrova davanti quel segno sul collo oltre che il simbolo Anbu non coperto sul braccio. << Che cavolo combini! >> Ci mette ben poco ad avvicinarsi a lui, prendendolo letteralmente a braccetto e stringendosi a quell'arto, solo per coprire la visuale a chiunque potesse passare di lì in quel momento. In fondo la porta è di vetro e chiunque potrebbe vedere quel simbolo sul braccio altrui. Mette una specie di broncio quasi, fissandolo da quei venti centimetri in meno, mentre quelle manine forse anche abbastanza fredde non gli mollano l'arto. << Io sono prontissima sei tu che hai lasciato la testa altrove? Dov'è Kaori poi? >> Lo sgrida tempo zero, non ha avuto nemmeno il tempo di studiarlo per capire che ci sia qualcosa che non torna nei modi di lui, la priorità al momento è far si che la sua identità non diventi di pubblico dominio. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] La ragazza lo saluta e gli fa una battuta sul suo vestiario <Vero? non piace nemmeno a me più di tanto, volevo far contenta Kaori> dice il ragazzino senza però sorridere alla battuta; ma non fa in tempo a salutarlo che subito viene rimbeccato dalla chuunin e viene agguantato al braccio destro. Sul momento non ne capisce il motivo poi ci arriva e dice con un sorriso imbarazzato <Ah, ero un po' preso e mi sono scordato di coprirlo col fondotinta, siamo da soli no?> chiede assicurandosi che magari non ci sia qualcuno nel retrobottega. Mentre la ragazza gli si avvicina poi nota quella zona di pelle arrossata e vi ci legge il suo nome. <Ma...> fa per indicare il tatuaggio poi sembra ripensarci e abbozza un sorriso abbassando la mano. <Ho fatto bene> dice a bassa voce fra sé e sé sorridendo all'amica anche se gli occhi iniziano a pizzicargli leggermente. Resisti Shiro, non puoi crollare dopo solo due minuti in presenza di Shizuka, cavoli. Si sposta in direzione del posto nel quale suppone che la ragazza lo farà stendere e vi poggia lo zaino di fianco, potrebbe non succedere nulla e questa premura di tenersi gli strumenti del mestiere vicino è inutile; ma meglio non rischiare. Dopo si toglie la maglietta con calma e da bravo ossessivo quale è la piega al volo e guarda la Kokketsu come a chiedere dove può poggiarla senza che disturbi il suo lavoro o che ingombri spazi che non devono essere ingombrati. Fa tutto questo in assoluto silenzio e poi si va a sedere solo allora risponde alla domanda dell'amica <Kaori non verrà> secco, lapidario quasi, al momento non ne spiega il motivo. Si toglie il ninjaphone dalla tasca dei jeans stretti e lo poggia a faccia in su sul lettino rivelando lo sfondo nero, ma dato che ha la testa tra le nuvole non se ne rende nemmeno conto. <Questi jeans stretti sono orribili, quando torno a casa li brucio, ho deciso> dice provando a fare dello spirito. [Negozio di Tatuaggi] Voleva far contenta la bionda, che a quanto pare ha un'idea di abiti un po' meno tradizionale, cosa che non dispiace per nulla alla Kokketsu, solo il cappellino è fondamentalmente inguardabile, il resto rende giustizia al ragazzo. Però tutto passa in secondo piano sulla protezione di quel tatuaggio. La risposta che ottiene la fa innervosire ancora di più: << Ti sei dimenticato?! >> Quel faccino contrariato non sparisce, anzi forse si accentua pure, << Siamo soli si, ma la porta è di vetro e chiunque potrebbe vedere da fuori! Inoltre la tua ragazza lo sa che sei un Anbu? >> E lei che ne sa che una ragazza non ce l'ha più? Certo che rigirare il dito nella piaga, senza volerlo lo sa fare benissimo. Lui nota il tatuaggio, ma lei è troppo concentrata su altro per poter capire cosa egli intenda con quell'affermazione. << Non hai fatto bene per niente Bakaichi! Fammi prendere il mio... >> Non gli mollerebbe il braccio nemmeno un secondo, muovendo i passi verso quella scrivania tirandoselo appresso, sempre che lui non avesse opposto alcuna resistenza. Ivi lo farebbe sedere su una sedia, dove lui potrà appoggiare lo zaino accanto ad essa. Solo in quel momento andrebbe a distanziarsi, andando alla ricerca dei propri trucchi nello zainetto, che è nascosto in un cassetto della scrivania. Tornerebbe con la testa visibile dopo un paio di minuti, utili per lui per spogliarsi e per darle la notizia sulla biondina. << Ha avuto un impegno improvviso? >> Lo guarderebbe appena, ancora tutta presa da quel tatuaggio, si sposterebbe accanto a lui senza quasi far caso al fatto che lui si sia spogliato, in fondo non è quella la sala per tatuare la gente ma solo l'ingresso. Infatti in fondo a questa stanza si potrebbero vedere altre due porte, una che da su di un lato e una che prosegue sul fondo. Le manine andrebbero a sistemare quel fondotinta sulla spalla altrui, coprendo quel simbolo che dovrebbe restare nascosto, per preservarne la segretezza e che invece lei conosce, per strane ragioni del fato. << Scusa ho le mani fredde. >> Evidentemente la temperatura del corpo del ragazzo è più alta di quelle delle ditine di Shizuka, che era intenta a disegnare. << Sono carini invece. Ti stanno bene. >> Le è uscito in maniera molto spontanea quel commento, come se fosse un pensiero scivolato oltre le sue labbra, come solito. Però nonostante tutto il viola non compare su quella faccina, gli occhi blu cercano quelli della medesima cromia appartenenti al giovane Nara, ricercando un contatto un attimino più prolungato sempre che lui glielo avesse concesso: << Cos'è successo? >> Perchè tale domanda? Qualcosa deve pur essere avvenuto, considerato l'amico vestito in maniera inusuale, il tatuaggio Anbu dimenticato, la freddezza del tono che usa con Kaori, quel velo di rabbia verso gli abiti che indossa. Nemmeno ha dovuto guardarlo lo schermo nero del telefono per capire che qualcosa si è rotto. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] La risposta della ragazza alla sua giustificazione è più che aspettata. Si lascia trascinare vicino la scrivania e aspetta che la Chuunin faccia le sue cose mentre lui le risponde <No, non lo sa, ma tanto non verrà, è un non problema> dice il ragazzino un po' caustico come se volesse chiudere la conversazione il prima possibile, o almeno prima che il pizzicore agli occhi diventi talmente intenso da impedirgli di riuscire a trattenere le lacrime. <Non intendevo quello con ho fatto bene, quella è una cavolata> dice tranquillamente; fortunatamente la ragazza non sembra aver ancora capito e rincara la dose chiedendo se Kaori abbia avuto un impegno oppure altro per non essere presente qui quest'oggi <Più o meno, diciamo di sì> risponde vago mentre la chuunin si avvicina a lui e inizia a mettergli il fondotinta sul tatuaggio scusandosi per le mani fredde <Figurati, lo sai che preferisco il freddo al caldo; anzi è quasi piacevole> accenna ad un sorriso gentile e arrossisce lievemente guardandosi i pantaloni per i quali la Kokketsu si è appena complimentata; forse forse non li brucerà... Tutto sembra andare abbastanza bene fino a quel momento, almeno finché la ragazza non rizza per bene le sue antenne dell'empatia (?) e gli chiede cosa sia successo...Disastro; la vista del ragazzo inizia ad appannarsi <N..niente> dice tentando ancora una volta di dissimulare e alzandosi gli occhiali per tentare in qualche modo di bloccare le lacrime calde, salate e amare per quell'accaduto; chissà se col suiton potrebbe riuscirci? Tira su col naso tentando di darsi un contegno, ma oramai il danno è fatto, nemmeno due minuti e il muro del ragazzino si è infranto come un castello di vetro sotto una pioggia di sassi. <C...ci...siamo...lasciati> dice tra i singhiozzi il ragazzino, arrossendo violentemente a causa delle emozioni che sta provando in questo momento. La figura della Kokketsu è quantomeno sfocata e non riesce praticamente a vederla se non a distinguere la sua sagoma. [Negozio di Tatuaggi] Non viene e ok, questo lo aveva capito, il tatuaggio è un problema però e lui non può essere così distratto da lasciare che chiunque scopra quel dettaglio. Si giustifica poi dicendo che non si riferisse a quello ma comunque la ragazzina non indaga oltre, è troppo concentrata nel risolvere il danno fatto dal Nara. Un impegno improvviso, così inizialmente viene venduta l'assenza della biondina e a lei potrebbe pure stare bene come cosa, non ha motivo di non crederci. Lei si prende cura delle mancanze dell'Anbu manco fosse una sorella maggiore, sistemando quel segreto e scusandosi per le mani fredde, che tuttavia non gli dispiacciono. Non fa troppo caso al lieve rossore che gli causa per quel commento sui pantaloni, che probabilmente infilerà in fondo all'armadio e cercherà di non guardare mai più. Però quei cricetini si sono messi a girare nel verso giusto, fanno quelle ipotesi e sfornano una domanda semplice, non impegnativa che però colpisce esattamente nel punto più debole della maschera del moro. Risponde in maniera negativa, ancora ma la voce è spezzata, e il fatto che la Kokketsu lo guardi in viso non può che rendergli impossibile il nascondere quelle lacrime che iniziano a rigargli il volto. << Shiro... >> il tono è molto basso, lo ha già visto piangere, non è una cosa che la stupisce, però non le piace. Si toglie gli occhiali e li poggia sul tavolo, andando poi ad allungare le dita esili verso quelli altrui, cercando di sottrarglieli, di sfilarli e di poggiare anche quelli sul tavolo innanzi a se, come per evitare che si bagnino eccessivamente con quella cascata. E poi la notizia: si sono lasciati. Lo sguardo è stupito, incredulo, alla fine sono passate forse due settimane? Si arrabbierebbe pure, ma lui sta piangendo disperatamente di fronte a lei quindi iniziare a insultare quella ragazzina forse non è il migliore dei modi per tirarlo su di morale. << M..Mi dispiace Shiro... >> Non sa esattamente che dirgli, non si ricorda cosa cavolo aveva fatto lei di preciso, è passato troppo tempo da quanto Yasuhiko l'ha lasciata. La manica bianca verrebbe allungata fino a metà manina, stiracchiando un poco quell'indumento, per poi essere usata sul viso altrui quasi come un fazzoletto. << Se vuoi parlarne io sono qui... >> Non sa nemmeno se lui voglia affrontare l'argomento in realtà. Lei è quasi seduta sulle sue caviglie, di fronte a lui che sta sulla sedia, in una posizione molto più bassa ma che le consente in qualche modo di asciugargli il viso. << Possiamo anche non parlarne se vuoi... >> E' una scelta libera, vorrebbe aggiungere che però deve smettere di piangere, però forse avrebbe un po' troppe pretese. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] La ragazza lo vede piangere e subito si prodiga per aiutarlo, gli toglie gli occhiali, agli occhi di Shiroichi questa scena appare totalmente appannata, vede solo i contorni della sua mano che si avvicinano al suo viso e sente il peso scivolargli via dal capo. La ragazza gli dice che gli dispiace; il Nara scuote la testa <V...va bene così> dice il ragazzino tra i singhiozzi <Ho...fatto...bene così> continua ad aggiungere questa frase, la scelta quindi è stata del Nara, non della biondina, e allora perché piangere? La chuunin gli asciuga le lacrime con la manica <Ti...sporchi> dice il ragazzino protestando un pochino per quel gesto, non perché non gli faccia piacere ma perché non vuole che il vestito della Kokketsu si bagni. Fa un respiro profondo cercando di darsi un contegno e riesce finalmente a bloccare quei fiumi in piena; gli occhi sono arrossati e ancora lucidi ma sembra che finalmente le lacrime si siano fermate, ha pianto fin troppo in questo ultimo periodo devono essere finite tutte oramai. <Mi...ci...l'ho lasciata perché era gelosa> spiega il ragazzino senza contesto; contesto che però arriva quasi subito dopo <Mi ha chiesto che tatuaggio mi sarei fatto e gliel'ho spiegato; lei mi ha chiesto perché proprio una farfalla e le ho spiegato anche quello> piccola pausa per prendere fiato; il respiro è ancora un po' affannato ma sembra si stia calmando <Lei ha iniziato ad arrabbiarsi a dire che non fosse normale che volessi qualcosa che rappresentasse un'altra donna sul mio corpo...che dovevo evitare e che forse forse era con te che volevo stare e non con lei> dice guardandola negli occhi come per trasmetterle il suo sbigottimento ad una tale affermazione <Io le ho spiegato che per me sei come una sorella e di tutte le cose che hai fatto e continui a fare per me e che ci tenevo in qualche modo a portarti sempre con me ovunque porterà quel ponte> molto poetica come frase Shiro, c'è da dirlo <Lei allora ha detto che forse io non provavo niente per te ma che non poteva essere sicura del contrario e che magari sei una> dita a imitare delle virgolette <Sfasciacoppie> fine dita a virgolette <Io a quel punto mi sono arrabbiato, le ho detto che sei fidanzata da tempo e che non mi vedi in quel modo; ma oramai il danno era fatto, quando ha detto quella frase di te non ci ho visto più e ho detto che se non le stava bene il nostro rapporto allora poteva anche non scomodarsi più a sentirmi e andare da qualcun altro> fine della storia in stile shinobiful <Questo è tutto; sei parte della mia famiglia, anche se non condividiamo lo stesso sangue e non sono riuscito a tollerare oltre> il respiro ora è calmo, sembra che raccontare la storia stia riuscendo ad aiutare Shiroichi a mettere le cose in prospettiva <Se si sta in coppia bisogna fidarsi l'uno dell'altra per me, come mia madre e mio padre, non bisogna buttarsi giù l'un l'altra, ma essere il trampolino che permetta all'altro di spiccare il volo e viceversa> non dice altro il ragazzino adesso, aspetta il commento della rossa; si aspetta già delle imprecazioni e non esclude nemmeno il fatto di usare il controllo dell'ombra per bloccare la Kokketsu dall'andare a caccia della bionda, ma speriamo di no. [Negozio di Tatuaggi] Piange come un bambino ma fra quei singhiozzi si capsice solamente che sta cercando di autoconvincersi che sia giusto così. Si lamenta di quelle attenzioni che gli vengono rivolte, preoccupato per cose futili: << Le lacrime sono acqua shiro, mal che vada si bagna la maglietta. >> A meno che lui non sia truccato, ma di solito i maschi non lo fanno no? Lui poco per volta cerca di calmarsi, di interrompere quella cascata, borbottando qualcosa riguardo al fatto che sia lui ad avere lasciato lei. Il faccino si fa confuso, non capisce la situazione ma non domanda, lascia che sia lui a sfogarsi e sentirsi libero di spiegare il tutto. Sente del tatuaggio, di quella farfalla vista come minaccia, come se il rapporto fra i due ragazzini fosse molto più intimo di quanto lui non volesse far credere. E' indispettita, in parte perchè quella biondina si è permessa di mettere in dubbio la fedeltà di un ragazzo che si è dannato l'anima per averla ammazzata in maniera anche solo presunta e che poi l'ha riaccolta dopo che lei si era fatta i fatti propri. Eppure il racconto continua, viene definita come una sorella, cosa che in parte ha fatto pure lei con quel tatuaggio ancora infiammato sul corpo. Però la cosa che la fa innervosire e di brutto è il fatto che lei venga accusata ingiustamente di qualcosa che non farebbe mai. Ora che lui non piange più si sente quasi autorizzata ad arrabbiarsi, quindi quel faccino si gonfia, e diventa decisamente più violaceo ma di rabbia: << Nemmeno sa chi sono e si mette a dare giudizi? Che poi parla lei? Che si è fatta mezzo villaggio perchè teoricamente era innamorata di te? >> Ops, forse dovrebbe limitarsi nell'insultare quella che a conti fatti è ancora la persona che l'amico ama. Anche se ha scelto di non averci più a che fare semplicemente perchè ha ritenuto che la Kokketsu abbia un valore insostituibile per il moro. E' molto adirata, il suo amico è stato messo da parte per niente, per una sciocchezza: << Va beh Shiro, chiamala! Dille di venire qui. Spiegale che una volta che mi avrà conosciuta sarà certa che non c'è nulla fra di noi! Se è innamorata di te davvero non può rinunciare ad averti solo perchè ha deciso che qualcun altro ci prova! >> Insomma è una reazione che lei giudica assolutamente stupida, che non ha alcun senso. << Se qualcuno volesse portarmi via Kan gli staccherei la testa! Oltre al fatto che dimostrerei a lui che non c'è nessuno meglio di me! >> Forse non avrebbe dovuto mettere in cima alla lista l'omicidio, ma a conti fatti è la realtà delle cose. << Mandale un messaggio! Dille che un tatuaggio è per sempre e che presto o tardi aggiungerai anche lei al ponte! >> Insomma non vuole che finisca così, lui non sembra convinto e non le sembra corretto che quella storia termini in maniera tanto tetra. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Il ragazzino sorride lievemente all'affermazione dell'amica <Hai ragione...scusa> ha dimenticato anche una delle cose più elementari in quel momento e si è lasciato trasportare dalle emozioni. Il racconto però indispettisce profondamente la Kokketsu che diventa viola dalla rabbia quasi al punto da spaventare il Nara che non ha mai visto la ragazza arrabbiata fino a quel punto. <È quello che le ho detto io...tranne la parte del mezzo villaggio> ci tiene a specificare. Non viene toccato dagli insulti rivolti a quella che in qualche modo è l'ex ragazza, per lui ha calpestato una linea che non doveva calpestare e quindi, nonostante la sofferenza ha chiuso il suo cuore, o almeno questo è quello che si racconta lui. Shizuka propone di chiamarla e di farla venire qui, prova ad essere razionale, ma non può aspettarsi razionalità da una quindicenne che fa mettere al fidanzatino il berretto al contrario solo perché è di moda nonostante lui sia solito indossare i kimono. Shiroichi scuote la testa <No> dice risoluto <Shizu...va bene così...se anche venisse qui e si scusasse con te e tu accettassi le sue scuse per me non andrebbe bene lo stesso> dice serio guardandola negli occhi ancora arrossati <Nella vita così come in missione non si toccano i miei amici e pensare questo di te senza nemmeno conoscerti per me è troppo, dovrei stare attento a quello che le dico di te perché altrimenti fa una scenata... poi io dico> piccola pausa come a mettere in ordine le idee <Ora...io non sono il tipo, ma se io provassi qualcosa per te in quel senso, non mi andrei a mettere con un'altra, non avrebbe senso, sarei sempre e comunque insoddisfatto; per cosa poi? Qualche bacio e forse altro?> domanda retorico <Ecco, mi ha fregato il mio primo bacio, quello un po' mi dispiace> si sofferma su una futilità ma questi sono dettagli <Vabbè comunque tornando al succo del discorso... Se io provassi qualcosa per te io aspetterei che ti lasciassi con Kan, probabilmente, lo spero per voi, invano, ma aspetterei. Non mi ha proprio inquadrato bene come persona, non sono un Inuzuka a caso che il primo idrante che trova ci fa la pipì sopra> ogni riferimento a Sadako Inuzuka e compare è puramente casuale. <Non farei mai una cosa del genere, forse era abituata male, ma non tollero queste informazioni; poi adesso saresti stata tu il problema, poi che ne so, sarebbe diventata Kore? Furaya? Non voglio dover nascondere i miei pensieri a casa e alla persona che amo...va bene così; sempre meglio avere il rimpianto di essersi lasciati che quello di averla uccisa> dice il ragazzino alzando le spalle come a voler dissimulare tranquillità, anche se di tanto in tanto qualche lacrima ancora spunta mentre parla. <Il punto non è che lei volesse aggiungersi, ma che voleva cancellare te; come se il nostro rapporto non valesse quanto il mio con lei> cerca di essere razionale il più possibile, vuole far quasi sembrare che la cosa non lo tocchi e prova a direzionare l'attenzione della Kokketsu su altro per evitare che lei si innervosisca ancora di più <Allora, questo tatuaggio...Cos'ha per me Kokketsu-sensei?> accenna ad un sorriso per poi continuare <Comunque bello il tuo nuovo, ma sono sicuro che il mio lo sarà di più> dice fiero quasi come se lo avesse disegnato lui. La mente prova a spaziare in mille direzioni e il Nara butta argomenti a destra e a manca subissando l'amica di domande <Che poi, ho parlato con Kan, dice che questo è possibile che sia un sigillo, da quando ce l'ho ho iniziato ad avere strane visioni, tipo di una realtà alternativa, non ho ancora ben capito cosa lo attivi ma nel momento in cui si attiva è come se non fossi più qui ma lì... tra l'altro, se non è un genjutsu perché non lascia segni, che altra tecnica potrebbe essere?> chiede alla ragazza sperando che lei da tatuatrice e da ninja più esperta possa dargli qualche risposta in più.
Giocata del 02/12/2022 dalle 19:28 alle 23:16 nella chat "Piazza Centrale [Kusa]"
[Negozio di Tatuaggi] Si schianta contro un muro, contro la testardaggine di un sedicenne che non vuole tornare sui propri passi, ma con delle ragioni. A quanto pare non vuole limitare la sua libertà il suo spazio, non vuole rinunciare a quello che ha guadagnato solo per il bene di una biondina che pare non essere in grado di capire. Ogni qualvolta un lacrima minaccia di rigargli il viso con la manica andrebbe a bloccarla, interrompendo quel decorso, ma senza fermare le altrui parole. Quel nervosismo scema un poco alla volta, così come il colore, che ricompare solo quando lui afferma che aspetterebbe per sempre se fosse necessario, se fosse innamorato di lei. Non commenta molto durante quel monologo, lasciandolo in qualche modo libero di sfogarsi, solo in fondo si permette di fare dell'ironia: << Beh su questo aveva ragione però! Sicuramente il nostro rapporto non vale quanto il vostro! Vale decisamente di più quello che abbiamo io e te! >> Le guanciotte però si gonfiano nuovamente quando si sente chiamata per cognome, fa quasi l'offesa e gli rifila un colpo sulla fronte: << Non azzardarti a chiamarmi così! >> Non vuole essere tenuta a distanza, nemmeno per scherzo. E contrariamente al consueto non si imbarazza minimamente quando le viene fatto quel complimento relativo al nuovo tatuaggio: << Non è solo una scritta eh! E' l'elenco della mia famiglia acquisita quello! >> Lo dice quasi con una punta d'orgoglio, come se fosse fiera del fatto di aver aggiunto persone a quell'elenco per le quali ucciderebbe. Gli occhi blu si poggiano poi su quello che viene definito un sigillo, che a quanto pare gli procura anche delle visioni. Le manine fredde si allungherebbero sul collo di lui, andando a studiare un poco quel disegno, avvicinandosi con il faccino anche per far ciò, sfiorando appena l'epidermide. << Non ne ho idea sinceramente. Ci sono così tante cose strane a questo mondo. >> Non può che rispondere in quel modo è la prima volta che vede una cosa simile. << Certo che Shiro capitano tutte a te! >> Gli sorride, allungando una mano verso di lui. Se il moro l'avesse afferrata avrebbe cercato di trascinarlo nella stanza sul retro dove si possono vedere un paio di tavolini piccoli con le ruote sui quali sono poggiati i vari strumenti di lavoro, un lungo tavolo a muro sul fondo della stanza pieno di altri oggetti di uso comune, inoltre c'è una bellissima poltrona comoda, al momento abbassata quasi a sembrare un lettino, sul quale è stata posto un rivestimento monouso. Se lui si fosse lasciato trascinare dalla Kokketsu, una volta arrivati li, con la mano libera gli avrebbe indicato appunto quest'ultimo elemento dell'arredo: << Sdraiato lì a pancia in giù. >> Quasi un mezzo ordine, come se volesse istruirlo per il resto del lavoro. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Dopo tutto il suo racconto il Nara sembra finalmente essersi calmato un pochino e la vicinanza con Shizuka non fa che aumentare quella sensazione di pace e di aver fatto la scelta giusta; da quando è nato solo con lei si è sentito così libero di esprimersi in tutte le sue sfaccettature senza mai sentirsi giudicato o sbagliato. <Quello è poco ma sicuro!> risponde sorridendo a trentadue denti alla battuta della Kokketsu con gli occhi ancora arrossati e umidi, ma che almeno per quel momento non sembrano più tristi e cupi come all'inizio di quella conversazione. La ragazza poi si finge offesa e gli da un colpo sulla fronte quando la chiama Kokketsu-sensei <Ahi! Questo era inaspettato!> si lamenta il genin passandosi la mano sulla fronte, la ragazza poi ha colpito esattamente il bernoccolo che gli hanno fatto gli scoiattoli alla fortezza squit. Poi sorride quando Shizuka spiega il senso di quell'elenco, un sorriso dolce e orgoglioso allo stesso tempo, orgoglioso di essere riuscito col tempo ad entrare nel cuore di quella persona tanto importante per lui <Dovrò farmi chiamare Shiroichi Nara quasi Kokketsu allora d'ora in poi> ridacchia allegro. La ragazza poi si avvicina al suo collo per guardare meglio il sigillo, sente prima il tocco freddo delle sue mani poi il calore del suo respiro; per qualche motivo a lui ignoto arrossisce un pochino <Non è capitato solo a me!> protesta il ragazzino <C'erano anche Katai e una sua amica!> e proprio quando pronuncia il nome dell'Uchiha il ragazzino ha una delle sue visioni. Sente urla per strada, gente che sembra cacciare qualcosa o qualcuno; il Nara si alza di scatto e in lontananza gli sembra di vedere Katai inseguito da uno stuolo di ninja tutti recanti il simbolo Nara sulla divisa. Gli occhi si oscurano per un attimo, ma la mente sembra ancora abbastanza lucida da rendersi conto dove si trova <N...non c'è Katai-kun inseguito da dei ninja con il mio stemma di famiglia lì fuori, vero?> chiede a Shizuka titubante girandosi verso di lei in cerca di rassicurazioni; rassicurazioni però che non servono perché la visione così com'è arrivata se n'è andata e la luce negli occhi del ragazzo sembra tornare. Si sente un po' in imbarazzo ad aver fatto quella domanda ma cerca in qualche modo di non pensarci e, qualora la mano della Kokketsu fosse ancora tesa la prenderebbe facendosi guidare nella saletta sul retro dove effettivamente verrà tatuato <Agli ordini Shizu!> commenta cercando di tornare alla realtà e sdraiandosi a pancia in giù proprio come ordinato dalla chuunin. [Negozio di Tatuaggi] Almeno si concorda sul fatto che forse Kaori non valeva tutto questo granchè. Lei lo ha sempre subdorato, dato gli atteggiamenti poco seri tenuti fino a quel momento, eppure le aveva lasciato il beneficio del dubbio. Ora la possibilità data è stata completamente eliminata da quel comportamento infantile che, sebbene si riferisca solo appunto a una bambinata, ha fatto si che un membro della famiglia piangesse. Ergo per cui è molto meglio per lei non farsi vedere in giro, oppure quella gelosa potrebbe essere la Kokketsu che non si farà intontire dagli occhioni altrui. Quando lui si forgia di quel cognome, in tutta risposta e in modo molto orgoglioso commenterebbe a sua volta: << Assolutamente no! Ti serve il sangue nero per usare quel nome, altrimenti non vale >> Gli rifila una linguaccia, quel piercing al centro che viene mostrato in maniera molto infantile. Mentre lei guarda quel disegno sul corpo del Nara non si accorge del rossore sul viso altrui, però lo sente specificare che sia successo anche all'Uchiha e a una sua amica. E' proprio allora che avviene quello strano fenomeno: l'Anbu si alza di scatto, sembra quasi perdere coscenza di se per qualche istante e poi pone quella domanda strana. In tutto questo lei preoccupata gli ha già stretto la mano, tirandolo un poco come a cercare di risvegliarlo. Il faccino preoccupato lo scruterebbe un poco: << No non c'è nessuno che faccia tanto casino... >> E' dubbioso il tono di voce, non capisce perchè domandi una cosa simile o da cosa tale evento sia attivato. Però probabilmente nemmeno il moro ne sa molto, altrimenti non avrebbe chiesto a lui. Se lo trascina dietro ugualmente, lasciandogli il tempo di sdraiarsi prono, come richiesto dalla ragazza con le codine. Lei si avvicina entrambi i tavolini nel mentre, sopra uno dei quali c'è una specie di stampa su una carta speciale che rappresenta il suo disegno, glielo mostrerebbe però prima in formato normale, tirando su un foglio vero sul quale ha preso vita l'idea della ragazzina. << Fondamentalmente dobbiamo dividere il lavoro altrimenti ci vorrebbero troppe ore. Ho pensato di unire le nostre idee ma dimmi tu se ti sembra che possa piacerti. >> Il disegno mostra un ponte in stile giapponese messo in prospettiva, che parte dal fianco sinistro e si muove verso la spalla destra teoricamente, la struttura del ponte è tutta in nero, o meglio a matita sul foglio, mentre all'arrivo, ovvero in corrispondenza della scapola destra, c'è un paesaggio, molto pacifico, ricco di alberi, fatto con dei colori caldi, rosso, arancione e giallo. A metà dell'estensione di quel disegno una piccola farfalla di colore blu sembra svolazzare in direzione del sole. Lo osserva, per coglierne le reazioni, per vedere se può aver compreso e messo nero su bianco quell'idea: << Se ti può piacere, oggi imposterei almeno la base, ci vorrà qualche ora, però vorrei fare almeno la base del ponte e del disegno in fondo. Poi nella prossima seduta aggiungeremo i colori e definiremo il tutto. >> Lascia a lui il tempo di valutare cosa preferisca, se stravolgere tutto, se mettere più colore o se cambiare dimensione, in fondo al momento è più un cliente che un amico. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Il ragazzino ascolta quella presa in giro della Kokketsu <Che ne sai, magari un giorno lo avrò, la vita è strana> dice il ragazzino con tono sibillino quasi come se stesse facendo una premunizione ma non dando più di tanto peso alla cosa. Dopo la visione la ragazza gli risponde titubante riguardo al suo dubbio già dissipato <è come se mi ritrovassi in un altro mondo; in quel mondo mio padre è tipo un dittatore, ha schiavizzato e sterminato tanti clan e io e mia madre siamo morti mangiati dalle chimere, o almeno così avevano detto.> Spiega con attenzione il ragazzino raccontando all'amica l'accaduto della settimana precedente. <Però è strano, non avvengono in tempi prestabiliti, può succedere più di una volta al giorno come non succedere affatto... Non sono ancora riuscito a capire cosa le scatenino...> dice con tono pensieroso e poco convinto, non gli ci voleva questo contrattempo, deve trovare una soluzione al più presto. <Pensa che quel ninja quando mi sono presentato mi ha messo le mani al collo dicendomi di non spacciarmi per chi non sono; è così che ho scoperto che Shiroichi Nara era morto...> che strano dire quelle parole; chissà che effetto potrebbero fare alla Kokketsu tra l'altro. Una volta stesosi il ragazzino ascolta il piano d'azione della Kokketsu e annuisce di tanto in tanto <Va bene> dice semplicemente quando spiega che il lavoro andrà diviso in più sedute; poi guarda con attenzione il disegno e gli brillano gli occhi <È perfetto Shizu, non vedo l'ora di averlo sulla pelle; sarà quasi un peccato mettersi la maglietta dopo> ridacchia allegro il ragazzino mentre guarda negli occhi l'amica. Si mette comodo con le braccia incrociate sotto la testa buttando un occhi all'intera stanza quando un suono interrompe il silenzio; il suo ninjaphone; guarda lo schermo e vede il mittente <Kaori...> guarda il cellulare e quasi senza pensarci clicca sul tasto rosso per rifiutare la chiamata. [Negozio di Tatuaggi] A quella frase detta per ridere la rossa gli rivolge uno sguardo quasi severo, come se avesse appena detto qualcosa di terribile: << Io spero che non accada mai invece >> E' sicura di quel che dice perchè lei sa cosa significhi diventare un sangue nero, essere un innestato. Sofferenza, tanta, troppa, il rischio di morire altrettanto alto. Non vuole che lui debba subire qualcosa del genere. L'anbu si perde in qualche spiegazione in più riguardo a quelle visioni, che lei non sa definire in alcun modo, ascolta in maniera interessata certo, però non saprebbe nemmeno cosa rispondere per arrivare a capo di quel mistero, eppure lui fa un'affermazione sulla quale può giocare. << Io sono viva in quel mondo? >> Attenderebbe una risposta, come se si aspettasse di venire a conoscenza di quel dettaglio fosse fondamentale. Ormai però sono nella stanza accanto, lui sdraiato sul lettino, senza alcuna maglietta addosso eppure la Kokketsu non ha nessun tipo di problema a riguardo. Lo informa dei dettagli, gli mostra il disegno e una volta ricevuto quell'approvazione totale prenderebbe quella sorta di piccola stampa da applicare sulla pelle, dopo essersi infilata un paio di guanti. Praticamente la parte superiore della schiena del nara sarà coperta da tale disegno, dopo aver rimosso la pellicola e aver quasi fatto uno stencil la nanerottola lo avviserebbe: << Non è indolore signor Anbu. Se fa troppo male dimmelo, se vuoi prendere una pausa dillo. Non è una tortura. >> Insomma non che sia un piacere ma non vuole certo sfiancarlo. Prima che però accenda la macchinetta con il colore nero, una chiamata andrebbe a risvegliare il telefono altrui. << Sai Shiro, forse dovresti concederle almeno di scusarsi. Non devi per forza fidarti... Però se ci tiene davvero a te magari ha cambiato idea no? >> Mugugna, in fondo non sono affari suoi e con buona probabilità vorrà strozzarla ugualmente, ma in fondo è della felicità altrui che si preoccupa. In ogni caso non attenderebbe a lungo una risposta, andando ad attivare la macchinetta con il classico rumore prima di partire dalla spalla destra: << Vado >> Null'altro mentre seduta su uno sgabellino inizierebbe proprio da quel panorama. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Il sorriso del ragazzino si spegne alla risposta del così severa dell'amica, ma non aggiunge altro, evidentemente ha le sue buone ragioni per pensarla in quel modo e se un giorno vorrà raccontargliele lo farà lei di sua spontanea volontà. Dopo la sua spiegazione delle visioni la domanda della ragazza lo fa sorridere <Non lo so, ma non è importante, è un altro mondo, un'illusione o quel che è, la vecchia ha parlato di multiverso> piccola pausa, effettivamente non aveva mai nominato la vecchia con Shizuka prima quindi la ragazza probabilmente cascherà dal pero <L'importante è che tu sia viva qui, il resto conta poco> dice il ragazzino con una semplicità ed un candore disarmante mostrando ancora una volta quanto affetto egli provi per la chuunin. Ridacchia quando si sente chiamare signor anbu <Alla faccia del segreto professionale> le dice facendole un occhiolino e accompagnandolo con una linguaccia <D'accordo se ne avessi bisogno ti chiederò una pausa> risponde tranquillamente per poi continuare <Non farà di certo male quanto una freccia di chakra conficcata nel polmone> ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. Poi Shizuka dice la sua riguardo a Kaori <Perché dovrei ascoltare le sue ragioni? Ha insultato me accusandomi di non essere sincero, non ha voluto sentire ragioni, o era come diceva lei o niente, ha dimostrato di non conoscermi affatto e di non volerlo fare. Ma soprattutto ha insultato te senza nemmeno conoscerti; non merita nemmeno un minuto del mio tempo, soprattutto non quando sto con te.> dice freddo il ragazzino cercando di barricare il suo cuore da quella sofferenza quasi autoimposta. <Non preoccuparti, starò bene, ci vorrà un po' ma starò bene> le accenna un sorriso gentile e se una delle sue mani fosse a portata le andrebbe ad accarezzare il dorso della mano con la sua in modo delicato quasi come se fosse lei quella ad aver bisogno di rassicurazioni e non lui. Poi ecco che parte il suono vibrante della macchinetta per tatuaggi e il pungere degli aghi sulla pelle; istintivamente il muscolo si irrigidisce un pochino ma dopo un respiro profondo il Nara riesce a rilassarlo nuovamente. [Negozio di Tatuaggi] Il faccino si fa stranito quando nomina una signora anziana: << La vecchia? >> La domanda sorge quasi spontanea, sente delle parole comunque mai udite e poi arriva quell'affermazione diretta, semplice. Strano ma vero non arrossisce, forse troppo concentrata nel dire la sua: << E' fondamentale invece! Se io fossi viva e tu no, sarebbe evidente che è tutto una menzogna! >> Per lei è scontato, ogni nome su quella lista per lei va protetto fino alla morte. << Non ti avrei mai lasciato morire. Mai! >> Insomma a conti fatti si stanno dicendo la stessa cosa ma in due modi differenti. Però forse anche quel racconto viene parzialmente accantonato, da quelle spiegazioni da quelle raccomandazioni e dalle risposte ironiche del moro. << Beh forse no, dopo un poco è come se non sentissi più nulla, come se la tua pelle si disconnettesse! >> Sogghigna un poco dicendo quelle parole, ben conscia di cosa significhi, considerata l'enorme farfalla che porta sulla schiena a sua volta. Ascolta quelle lamentele, quella testardaggine venire fuori ancora. Eppure accende la macchinetta e inizia a punzecchiarlo fisicamente definendo come detto solo la base di quel tatuaggio. << Lo hai detto tu. Lei non ti conosce. Magari ha sbagliato e vuole rimediare, magari vuole semplicemente imparare a conoscerti meglio, anche solo come amico. >> Alla fine lui in questo momento la sta escludendo in ogni modo, in maniera totale e completa. << Io ho gridato dietro a Kan innumerevoli volte prima di diventare amici e poi fidanzati. >> Si blocca, gli occhi blu concentrati su quello che sta facendo, definendo sempre meglio quel paesaggio mentre i minuti scorrono. << Secondo me avete fatto tutto troppo di fretta. E vi state precludendo un sacco di cose perchè siete due testoni... >> Non che lei non lo sia, però sa riconoscere una testa dura quando la vede. Lui non può toccarle le mani, entrambe impegnate a punzecchiare e pulire la pelle, perchè sì di sangue rosso che ogni tanto gocciola ce n'è. Quell'affermazione fatta riguardo al tempo la colpisce forse maggiormente di quanto sembra, però da quando hanno chiarito le loro posizioni in questa vita, la Kokketsu sembra un po' meno in soggezione, come se lentamente e inesorabilmente stesse cercando di dare quel ruolo di amico al Nara, togliendolo all'Uchiha. << Io ti sto torturando Shiro... Capisco che ti piaccia passare tempo con me ma spero non ti piaccia che ti faccia del male! >> Dovrebbe essere una battuta in teoria, ricordandogli forse quel colpo in fronte di poco prima. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Il Nara risponde alla ragazza <Quando siamo tornati, diciamo così, nel vicolo c'era questa vecchia che ha detto di non fare rumore quando saremmo andata a cercarla e che non si deve squilibrare l'ordine del multiverso> spiega tranquillamente il ragazzino parlando del più e del meno <È quello che ho detto anche io quando Katai-kun voleva andare a parlare con Akainu incatenato, gli ho detto che era inutile e che le informazioni che ci avrebbe dato sarebbero state fasulle> dice spiegando il suo ragionamento all'amica <Appunto, poi con gli allenamenti da anbu sto imparando a sopportare meglio il dolore> dice il ragazzino tranquillamente vantandosi anche un pochino dei progressi che sta facendo con gli allenamenti nella sua corporazione. Ascolta le parole della chuunin, l'avrebbe quasi convinto se non fosse che pochi secondi dopo e con un tempismo quasi perfetto arriva un sms da parte di Kaori. <Ecco cosa mi ha scritto> dice il ragazzino schiarendosi la voce e provando quanto più possibile la voce della biondina <Sei ancora in tempo a cambiare idea, quella sfasciacoppie non prova niente per te e non ti merita, lasciala perdere e torna da me e forse ti perdono> dice il ragazzino cercando in qualche modo gli occhi della Kokketsu per scrutarne la reazione; lui d'altra parte non si degna nemmeno di rispondere a quell'sms; il cuore sembra esplodergli nel petto, non riesce a farne a meno ma prova a non pensarci e sbuffa. Il ragazzino poi ascolta la storia tra lei e Kan <Purtroppo non tutti siamo uguali e non credo che lui abbia mai insultato un membro della famiglia altrimenti conoscendoti, come minimo gli mancherebbe un braccio> ridacchia cercando di sciogliere la tensione. Infine ascolta la battuta della ragazza <Ahahah se questa è una tortura... almeno sono in buona compagnia... vedessi quelle che sono costretto a fare io per lavoro> dice il ragazzino rivelando un pezzo del suo lavoro alla Kokketsu che non le aveva mai rivelato, il ragazzo tortura dei prigionieri quando serve. [Negozio di Tatuaggi] Tutto quello che dice riguardo a quelle visioni sembra sempre più assurdo e complicato, i cricetini non riescono a comprendere in maniera efficace quando stia succedendo e anzi sembra quasi che non vogliano pensarci. Tant'è che cambia argomento, parlando di quel dolore, del fatto che lui sia in grado di resistere meglio di altri. << Beh vuol dire che posso farti i pizzicotti e tirarti i pugni perchè non senti nulla? >> La domanda è retorica e ironica, oltre al fatto che con la pesisma forza fisica che si ritrova Shizukina bella non farebbe del male a una mosca. Poi parte quella lunga descrizione di come forse lui stia un poco esagerando e nel momento in cui lui quasi sembrava convinto ecco che un messaggio rovina il tutto. Lui lo legge ad alta voce, innervosendosi in parte, mentre lei per tutta risposta interrompe il lavoro su quella schiena, gli ruba il cellulare dalle mani prima che possa bloccarlo e decide di mandare un vocale alla biondina. << Io non sfascio le coppie, sfascio le persone. Vedi di non fare più del male a Shiro se ci tieni alla tua testolina. Lui è mio amico e nessuno fa del male ai miei amici senza rimetterci un arto. Addio! >> Detto questo andrebbe a togliere il suono dal telefono appoggiandolo lontano dal Nara, così che non possa più raggiungerlo da quella posizione. Dopodichè senza alcun preavviso andrebbe ad alzarsi da quello sgabellino, per poi andarsi a sedere direttamente sul corpo dell'Anbu, all'altezza del suo sedere. << Ora se non stai fermo mi tocca legarti! Quindi fai il bravo oppure il tatuaggio verrà male! >> Sta dando la colpa ai movimenti per vedere quel telefono, ma in realtà vuole solamente che lui per ora smetta di pensarci, che lasci perdere quella ragazzina viziata e che pensi a se stesso. [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Ascolta la battuta dell'amica <Non faresti male quanto lo faresti ad una persona normale, ma fidati che pizzicotti e pugni sono comunque fastidiosi> dice il ragazzino ridacchiando verso l'amica. Sta giusto per posare il cellulare di fronte a sé quando Shizuka con una mossa rapida quanto inaspettata gli frega il telefono dalle mani e manda un messaggio vocale alla Utetsu, ogni parola sembra di fuoco alle orecchie di Shiroichi che cambia in successione almeno 50 sfumature di rosso; ha decisamente fatto bene a scegliere l'amicizia della Kokketsu al posto della relazione con la bionda. Sorride anche se è visibilmente rosso in volto <Grazie> dice semplicemente, non sa che altro aggiungere, avrebbe tanto da dire ma le parole gli si bloccano in gola e non riescono ad uscire, cosa si dice ad una persona che è sempre in prima linea per badare ai tuoi interessi anche quando tu stesso non ci badi? Quando quella stessa persona ti avvisa degli errori che potresti commettere ma che non te li rinfaccia se vai comunque dritto per la tua strada? Nulla, quella persona va semplicemente ringraziata e bisogna solo essere grati della sua presenza nella propria vita. Il Nara non dice altro; vede la Kokketsu mettere sul muto il cellulare e posarlo lontano dalla sua portata. <Nono sto fermo sto fermo> si affretta a dire il ragazzino preoccupato di rovinare il tatuaggio che la ragazza si sta prodigando a fargli <Non mi permetterei mai di rovinare una tua opera Shizu> dice il ragazzino; stava pensando di prenderla in giro chiamandola nuovamente Kokketsu-sensei, ma ha deciso che forse, vista la foga con la quale ha risposto alla biondina e il fatto che lei abbia un ago in mano non è il caso di fare battute di spirito; dopotutto ci sono shinobi che usano gli spilli come armi. <è quasi piacevole stare in questa posizione> dice il ragazzino chiudendo lievemente gli occhi quasi come se effettivamente l'ago non ci fosse ma ci fosse solo la vibrazione della macchinetta e il peso caldo del corpo della chuunin. Ehi aspetta, ma è davvero questa la posizione migliore per tatuare la schiena? Il rossore sul viso continua a permanere. [Negozio di Tatuaggi] Lui probabilmente non ha ancora capito che lei manco a una persona normale farebbe del male, però le da corda, dicendole che riuscirebbe comunque a essere abbastanza fastidiosa. Un sorriso divertito le si dipinge in viso, anche se lui non si sa quanto riuscirà a coglierlo data la posizione. Poi la biondina torna a disturbare, poco dopo la di lei difesa e si gioca così ogni possibilità che potesse avere ancora per la rossa. Il telefono viene rubato, viene minacciata senza troppi problemi e il telefono abbandonato nel dimenticatoio. Solo una parola le viene rivolta per quella scenata, alla quale nemmeno risponde, perchè per lei non è necessario quel ringraziamento; semplicemente si è messa a difendere qualcuno che ormai considera fondamentale. Lui nel frattempo è diventato paonazzo, ancor prima che quello scricciolino le si sedesse addosso come se nulla fosse. << Ecco bravo! Se no poi la gente penserebbe che non sono una brava tatuatrice! >> Insomma ne va del suo buon nome, di quella sigla con la quale sta cercando a modo suo di farsi conoscere. La macchinetta ha ripreso a rumoreggiare, quel suono ritmico in effetti ha un che di rilassante, quanto meno per lei ma nemmeno a lui dispiace troppo. << Chiudi gli occhi ora e pensa a qualcosa di bello! Rilassati un poco e vedrai che sarà finito prima del previsto! >> E' un'altra piccola bugia, ma probabilmente il Nara è stanco per lo stress accumulato, quasi le piacerebbe l'idea che si addormentasse lì, così che lei possa agire indisturbata. Ad ogni modo vogliamo farvi uno spoiler: NO non è la posizione migliore per tatuare la schiena! Ma tanto lei non se n'è accorta, o meglio non si è resa conto di quanto questo possa risultare ambiguo, però quei cricetini implicitamente hanno voluto in qualche modo marcare il territorio, come per dire: "Shiro è mio, non provate a fargli male o vi mangio". [Chakra ON] [Negozio di tatuaggi] Il ragazzino ridacchia <Chiunque parli male di te lo spedisco alle tue farfalle> dice il ragazzino con un tono misto tra il serio e lo scherzoso. Più serio che scherzoso, decisamente più serio. Perché ricordiamolo che la Kokketsu non è l'unica protettiva tra i due, anzi, se facessero a gara probabilmente finirebbero in perfetta parità. Il rumoreggiare della macchinetta continua a risuonare nelle orecchie del Nara; inizia a sbadigliare, forse anche più vistosamente di quanto vorrebbe, ma non se ne rende nemmeno conto anche perché appena un paio di minuti dopo il ragazzino cade in un sonno profondo. Sarà il calore della ragazza, lo stress accumulato tra lavoro visioni e rottura con la bionda oppure semplicemente il suono ritmico della macchinetta che lo stordisce. Si sente a casa in quel momento, protetto, non c'è parola migliore per definire quella sensazione. Il respiro del ragazzino si fa lentamente più calmo e profondo; una delle braccia usata a mo di cuscino, l'altro che cade a penzoloni nel vuoto. Sogna parecchie cose in quel lasso di tempo, ripensa a tutte le cose che sono successe da quando è diventato genin, a quando ha conosciuto Shizuka, all'amicizia che pian piano si è andata a creare e a tutti i momenti belli che hanno passato assieme. Sul volto gli si dipinge un leggero sorriso uno di quei sorrisi che puoi solo ammirare e goderne per il poco tempo che dura visto che la vita dello shinobi prima e quella dell'anbu poi finisce lentamente con il logorare parte di te rendendoti sempre più cupo e meno propenso a godersi la vita come meglio si può. Parla nel sonno il ragazzino <Ti voglio bene Shizu> dice con tono addormentato e ignaro. [Negozio di Tatuaggi] Le sfugge una mezza risata a quell'affermazione fatta ad alta voce, come se si sentisse lusingata e allo stesso tempo non pensasse minimamente di aver bisogno che lui si sporchi le mani. Forse lo vede ancora fin troppo come quel ragazzino al quale ha spiegato che una buona moltiplicazione del corpo deve essere fatta diversamente. Nota quello sbadiglio e non dice nulla, lascia che si faccia cullare dal suono ritmico della macchinetta, dal senso di protezione che paradossalmente una cosina alta un metro e cinquantacinque può darti sedendosi sopra di te. Non può e non vuole entrare nella sua testa, ma ne nota il respiro regolare, una volta crollato. Lei si concentra su quel disegno, quell'opera che richiederà ancora qualche ora probabilmente, ma andrà avanti il più possibile almeno finchè il giovane resterà placidamente sonnecchioso. E mentre si perde nello spazio e nel tempo gli sfuggono quelle parole, che lei può udire chiaramente ma che forse lui non ricorderà di aver detto. Si blocca nel suo incidere la pelle altrui, un leggero viola a tingerle le guance, gli occhi blu che si fermano a guardarlo. Le labbra si schiudono a dare risposta: << Ti voglio bene anche io Shiro >> Ma forse questo messaggio non arriverà mai al mittente. L'ago torna alla posizione che aveva interrotto qualche istante prima, desideroso di marchiare quel corpo, di lasciare una marchio molto più forte di quel sigillo che si ritrova addosso. Una promessa per il futuro, che forse ora sembra quasi più dolce. [Chakra ON][//END]