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Happy Birthday To Madness

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con Akainu

15:12 Utente anonimo:
 Alla fine in qualche modo è riuscita a raggiungere Akainu, ha perso tempo e dovuto fare un giro che sembra sia stato largo. Indossa gli abiti soliti dell'ultimo periodo quando raggiunge Akainu alla piazza è ormai sera inoltrata, solo un messaggio ad avvisare che stava arrivando; un pantalone azzurro chiaro, un tessuto elasticizzato di jeans skinny sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due fuda vuoti, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento ed il suo Ninjaphone che potrebbe mettersi ad urlare da un momento all'altro probabilmente. I piedi sono avvolti in scarpe da outdoor grigie con decorazioni verde fluo a lacci e lati. Superiormente un maglione blu di lana e cotone, largo in vita appena ristretto sulle terminazioni e con tre bottoni oro per spalla. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni; essa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso emaciato che emerge ancor più chiaro contro le vesti interrotte dalla sola nota di colore smeraldo della fascia che trattiene Sunodeki, e magro come tutta la sua figura, alla spalla libera un borsone probabilmente con il cambio ma è la mano sinistra che porta una vistosa busta di carta che sembra una nota stonata rispetto al solito. Gli occhi dalle note di miele cercando di intercettare Akainu vicino al locale dove si sono dati appuntamento per mangiare qualcosa visto l'orario inclemente del suo ritardo.

15:22 Akainu:
  [Pressi Locale] L'incontro con Kiku di quella sera è stato strano, immensamente strano e probabilmente deve parlarne con Shiroichi per capire chi siano realmente quei due ma non quella sera. Deve incontrare Kore, per questo ha fatto un salto a casa cambiandosi velocemente, lasciando le armi fisiche in favore di quelle di puro chakra, comunque necessita di una difesa. Il cielo si è annuvolato, probabilmente da li a breve la pioggia avrebbe fatto loro visita in pochi attimi ma non è importante mentre si dirige verso il locale a cui si sono dati appuntamento; cammina velocemente macinando la strada che lo separa da casa propria a quel posto, oltrepassa i vicoli giungendo nei pressi della piazza centrale e dirigendosi alla volta del locale. Le verdi iridi adocchiano Kore da quelle parti avvicinandosi alla di lei figura con qualche minuto di ritardo. Indosso porta un maglione a vita alta a maniche lunghe, sopra di esso vi sono ricamati vari motivi mentre il colorito si attesta sul nero ovviamente; non una singola parte del busto è in mostra e le uniche cicatrici visibili son quelle sul viso e sul dorso delle mani. Blue jeans a ricoprire le leve inferiori andando a stringersi man mano che ci si avvicina ai talloni e con una cintura nera a passare intorno alla vita. Scarpe nere leggermente rialzate per via della presenza di un piccolo tacco e con la punta di esse arrotondata. Sulla parte posteriore della vita vi è un portaoggetti avente al suo interno una spada di chakra ed un arco di chakra mentre nella tasca destra il ninjaphone. Inspira ed espira soffermandosi dinanzi alla ragazza, leggermente imbarazzato per il modo in cui si è vestito, insolito da parte sua ma sta cercando di migliorare <Ciao> ponendosi frontalmente, guardandola negli occhi mentre la mano destra si porta nei pressi dell'alto colletto tirandolo appena in avanti, visibilmente infastidito da esso. Avvicina il viso all'altrui per lasciarle un bacio sulle labbra, niente di eccezionale <Come stai?> scostando qualche ciocca di capelli cercando di inquadrare la zona offesa della testa. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

15:35 Utente anonimo:
 Ci mette un po' forse ad inquadrare Akainu visto l'abbigliamento diverso dal solito, non potrebbe comunque non riconoscerlo ormai e quando l'avvicina non vi è l'incertezza degli estranei. Se ne nota l'imbarazzo di quel saluto non lo dona minimamente a vedere allungandosi appena sulle punte per cogliere quel bacio. <Ciao.> Con il sacco che oscilla appena tra loro in quella movenza si ritrae. Sembra tornata ai tempi dello zaino da allenamento sulla schiena per quanto fa impaccio fisico tra giara, borsone e sacco da negozio, e di tutto lo spazio che occupa il corpo ossuto si e no ne prende un quarto. <Bene> Non c'è più nemmeno alone di cicatrici sulla testa quando l'altro scosta i capelli già di suo apparentemente asciugati con venti colpi di spazzola contati. <Tu?> Cala lo sguardo sul maglione a collo alto ma non ne commenta lasciando che gli occhi filino all'insegna del locale. <Scusa il ritardo, ci ho messo un po'> Dinoccola iniziando a muoversi verso la porta, cerca di aggirarne alla propria sinistra, la mano libera, che cerca quella altrui seppur non ne stringa. <Hai smesso di assumere droghe o devo aspettarmi una vendetta da parte degli scoiattoli?> Così accenna al breve scambio messaggistico avuto su un avvenimento a cui ovviamente mostra di non credere seppur lo faccia senza perdere la sua solita ironia, fredda e difficile da scrutare. La fretta di entrare in quel locale è anche quella di godere del tepore ed accrocchiare, presto lasciando la mano di Akainu, un tavolo con abbastanza spazio a sedere per sè, per Sunodeki, per il borsone e per la busta da acquisti. Si libera di ogni cosa separatamente ed è per il borsone che mostra meno cura, posando la busta sul tavolo e la Sunodeki su una sedia libera esattamente in quell'ordine. <Cosa vuoi mangiare?> In via del tutto eccezionale ha scelto uno spritz bar, e lei non beve, ma la serata è particolare. Osserva l'altro con fare scrutatore prima di mettersi a sedere accanto alla grande busta cerata bianca, che mantiene al momento alla propria destra senza far menzione alla cosa.

15:49 Akainu:
  [Pressi Locale] Bacio e saluto vengono ricambiati andando ad adocchiare il borsone e la busta di carta, se il primo sa già cosa significhi, è la busta ad incuriosirlo maggiormente, cosa ci può essere all'interno non lo sa <La prossima volta passiamo prima da casa, così posi il borsone> è la seconda volta che succede, un vero peccato vederla andare in giro con tutta quella roba. Al ritorno avrebbe portato lui tutto quanto, salvo la Sunodeki, quella cosa pesa decisamente troppo anche per se <Bene, in forma, non mi sono mai sentito meglio a dire il vero> i propri progressi li ha tastati con mano, poco ma l'ha fatto trovandosi migliorato sotto svariati punti di vista; persino lo sharingan è divenuto più potente rendendolo in grado di guardare i propri avversari al meglio <Scusa tu, mentre tornavo a casa ho fatto un incontro strano> chiaro come aver incontrato Kiku e il suo compagno non sia stato un incontro piacevole, quanto più ha compreso l'astio che prova verso chi fa riferimenti al proprio aspetto. Sfiora la di le mano stringendone appena le dita per seguirla all'interno del locale, uno spritz bar; scelta piuttosto insolita, nessuno dei due beve, lei è praticamente astemia possiamo dire. Schiude le labbra sorpreso seguendola al tavolo <Giuro, è la verità> come può non credergli <Sono andato al bosco oscuro e li mi hanno attaccato, scoiattoli, castori, scoiattoli con le ali, ricci, tutti insieme, una gang del bosco di bestie inferocite> sembrano i discorsi di un pazzo eppure rappresentano la verità <Se non mi credi puoi chiedere a Shiroichi, c'era anche lui> da solo ok ma non possono essere impazziti in due altrimenti sarebbe davvero grave. Le lascia andare la mano prendendo posto da una parte del tavolo, sedendosi mentre ella sistema borsone e busta con Sunodeki posizionata al proprio fianco con una cura quasi maniacale <L'ultima volta hai ordinato per un esercito, scegli tu> ponendo i superiori arti sul tavolo e la schiena contro lo schienale, comodo e rilassato <Anzi, piccione al forno se ce l'hanno, magari con anguilla in salamoia di contorno> non commentiamo le scelte culinarie, fa ribrezzo. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

16:31 Utente anonimo:
 Il commento sul borsone sembra venir colto subito dopo che lo stesso, un venti litri parallelepipedico, è ormai ricaduto con la leggerezza del suo pigiama, una cannottiera e due ciabatte ai piedi del tavolo. <Non è così pesante.> Un soffio commentato, una verità in un certo senso seppur sembri meramente questione di importanza relativa e sulla quale non intende soffermarsi così detta. Solo dopo aver rilassato la schiena contro la seduta gli occhi contornati del nero tipico interpalpebrale dei canidae tornano a scivolare sull'altro con un'espressione apparentemente curiosa, le sottili e scure labbra serrate. <Addirittura mai sentito?> Sembra implicitamente chiedere approfondimenti alla sua questione ma la lascia andare abbastanza rapidamente quando un incontro strano viene menzionato. <Più strano del solito? Scoiattoli, pazzi veneratori della pioggia...Sei sicuro di stare bene ultimamente?> Chiede nuova conferma del suo stato di salute mentale eppure non ne appare preoccupata, ha un modo tutto suo di chiedere i dettagli cioè non li chiede ma cerca di veicolare il discorso e così sta facendo con lo strano incontro menzionato tutto sommato. Quando le labbra si schiudono per inspirare aria ormai una sequela di creature è stata pronunciata. <Akainu non esistono gli scoiattoli con le ali...Ma chiederò a Shiroichi.> Più che sembrar mettere in dubbio le parole di Akainu ora sembra sospettare che il Nara le abbia drogato il fidanzato, ma non intende insistere di fronte alla convinzione ferrea dell'altro. <Un Genjutsu?> In fondo Shiroichi si stava dando all'"arte del codardo" ed ora quel barlume sembra accarezzare la mente delle possibilità. Prende il menu ma sta guardando Akainu alla questione dell'ordine, se prima lo lascia parlare le sopracciglia poi si aggrottano con una perplessità evidente. <Lascia stare, faccio io.> soffia quando sente del piccione con le anguille, come se non volesse farsi passare la fame così attende il cameriere accostando il menù, ordinando due hugo e una barca mista sushi per due, con l'anguilla in salamoia di contorno per uno e gomawakame per uno. <Allora.> La mano destra si allunga verso la grande busta bianca, poggiandovi il palmo mentre torna a fissare Akainu. <Vuoi aprirlo prima o dopo mangiato?> Chiede con fare morbido, in qualche maniera, seppur non sia il modo esattamente migliore di proporre un regalo di compleanno.

16:48 Akainu:
  [Pressi Locale] Mugugna nell'adocchiare quel borsone senza commentare, gliel'avrebbe portato lo stesso più tardi, non gli interessa delle possibili lamentele. E' uscita da poco dall'ospedale, deve preservarla, evitarle sforzi. Annuisce all'indiretta richiesta di spiegazioni, stranamente si sente davvero bene <Si, ho intensificato gli allenamenti e ho ottenuto progressi, mi sento più forte, migliore, ho anche imparato a padroneggiare nuove tecniche> fiero di se stesso, dei progressi fatti ma ha ancora moltissima strada da fare, troppa per potersi adagiare sugli allori ed il tempo è tiranno. Un giorno sarebbe riuscito a sfondare la vetta giungendo al massimo del potenziale ma quel massimo non l'ha neanche sfiorato di striscio; lo sharingan è incompleto, la forza ottenuta lo è e le abilità con le armi devono essere limate <Sto benissimo> replica nuovamente alla perplessità altrui <Ho incontrato una coppia prima, un lui e una lei> parlando piano mentre inizia a descrivere l'incontro <Una coppia strana con lei che affermava di voler divorare tutto e che le piaceva il dolore> prende una piccola pausa <Mi ha chiesto come mi sono fatto le ustioni etichettandolo come un dolore delizioso> mancina va a stringersi appena, le nocche sbiancano per via della stretta, gli ha dato fastidio <Lui, al contrario, mi ha chiamato sfregiato e non l'ho ammazzato solo perchè stavi arrivando tu e non volevo fare tardi o peggio, non presentarmi> ammazzare qualcuno in mezzo alla strada vuol dire guai, problemi di ogni sorta oltre ad un palese ritardo all'appuntamento. Conclude il racconto di quell'incontro riportando l'argomento su qualcosa di più leggero come gli scoiattoli, in particolare quelli volanti <Si che esistono, li ho visti, aprono le zampe e puff> simulando la cosa con le dita in aria <Appaiono le ali> non sa neanche come descriverli, dopotutto è la prima volta che vede simili bestie nella sua vita <Perchè mai dovrebbero genjutsarmi in quel modo? Era tutto vero, hanno anche ammazzato un puma e sai perchè? E' entrato nel loro territorio, come ho fatto io e come ha fatto Shiroichi> tutto torna nella mente del deturpato <Ah si, c'era anche quella coppia di svitati nel bosco> come se nulla fosse, difatti non gli interessa molto di quei due. Il proprio ordine viene bellamente rifiutato da Kore la quale decide di pensarci di persona con una serie di piatti uno più buono dell'altro inserendo anche l'anguilla, un piccolo contentino. Sospira adagiandosi ancor di più contro lo schienale, attirato dalla busta di carta e dalla di lei frase; stranito corruccia la fronte riportandosi con il busto vicino al tavolo, staccando la schiena <E' per me?> decisamente sorpreso <Cosa ho fatto per meritarmelo?> non comprende ne ricollega quel dono al proprio compleanno oramai passato <Adesso direi> ora che non hanno piatti di mezzo. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

17:05 Utente anonimo:
 La questione del borsone viene accantonata tutto sommato senza troppe remore o difficoltà, potrebbe persino averlo dimenticato, quel che invece pare incupirla appena è la questione delle nuove tecniche, le labbra si arricciano e per qualche momento lo sguardo cala. <Che bravo> Tenta, un soffio che appare sincero quanto meditabondo. <Io sto ancora aspettando che mi dicano qualcosa dalla Shinsengumi.> E non è migliorata, si, Amir le ha dato i rotoli ma a parte affinare la tempesta di sabbia non ha preso il Killer lasciandosi scappare un Noribiki, quasi morendo e perdendo un compagno. <La notizia è finita sui giornali, il caso è stato passato alla Shinsengumi...Praticamente è come se quel Noribiki mi avesse mandata in ospedale due volte.> Le parole affiorano, sfuggono, prima che la gabbia metallica del silenzio torni a trincerare quegli argomenti e la risolutezza muti altrove, non sembra aver intenzione di rovinare nè la serata nè l'umore dell'altro, dovrà fare la denuncia alla Shinsengumi ma non è questa la sera. Aggrotta le sopracciglia alla questione della coppia, ricollega al veneratore dell'acqua ed inclina il capo biondo appena verso destra. <Tutti tu li becchi i matti.> Ci sarebbe anche lei in teoria ma questo non lo dice ovviamente travisando ogni qualsiasi descrizione che Akainu fa dei petauri. <Pipistrelli?> Propone poggiando l'avambraccio sinistro sul tavolo per curvarsi in avanti mentre quella storia va avanti. <Castori, scoiattoli e pipistrelli hanno ammazzato un puma...Akainu lo sai che ti credo ma, ammetti almeno, che è un po' improbabile? Magari avete beccato animali con la rabbia, può esserci qualsiasi cosa dietro...> Almeno magari Shiroichi quando dovrà confermare quella storia non parlerà di uccelli, forse (?) chi lo sa. Lo stupore altrui la porta invece ad allungare la mano destra per prendere la busta dall'alto e metterla tra loro, come a lasciargli l'onere di decidere che farne. <A parte essere tocco e pazzoide, il compleanno no? Ero in ospedale, non te lo ricordi?> Ha pure ordinato dell'alcool santo cielo, quando il viso emaciato emerge da dietro la busta bianca che ora tra loro è più alta di lei sembra persino sfidare l'ovvietà della cosa con l'ennesimo dubbio mentre i due spritz vengono portati al tavolo. <Non è che uno i regali di compleanno li merita, li ottiene per mero invecchiamento.>

17:21 Akainu:
  [Pressi Locale] L'incupimento altrui non passa inosservato, deve aver detto qualcosa di male o fuori luogo per provocarle una simile reazione <Sei andata alla loro sede a chiedere spiegazioni?> probabilmente è la cosa migliore e più sensata da fare nel suo caso. Non è come con gli Anbu, non ha un posto in cui andare per ricontattare uno di loro ne può farlo in maniera così semplice, deve solo attendere pazientemente. La storia del killer si frappone, emerge quel Noribiki che l'ha quasi uccisa portandola al fallimento della missione stessa. Prova rabbia nei confronti di costui, una rabbia viscerale eppure essa viene surclassata dal sollievo nel vederla sana e salva dinanzi a se, ancora viva, ancora in grado di guardarlo, di parlargli; può toccarla, abbracciarla <Li ho letti> ammette riferendosi ai giornali <Beh, hai fatto domanda di arruolamento, no? Chiedi di essere assegnata alla cattura in qualità di, non so, cadetto? Attira la loro attenzione> cerca di aiutarla in quel modo, un aiuto blando di chi non sa come muoversi ne sa cosa fare in merito. Inspira ed espira, rigetta fuori tutta l'aria possibile senza mai distogliere lo sguardo dalla ragazza; quella storia l'ha ferita più profondamente di quanto possa anche solo immaginare ed il fatto che l'altro sia un Noribiki aggrava ulteriormente le cose. Per fortuna non continuano, cambiano argomento evitando di rendere la serata triste, pesante <Non faccio neanche nulla per incontrarli> così come non ha fatto nulla per incontrare la Sabaku ma questo meglio non dirlo ad alta voce, ella è si matta ma non quanto il tizio dell'acqua o la coppia che scoppia di quella sera. Scuote il capo con dissenso all'altrui domanda <No, questi avevano i peli ed erano marroncini. Prendi uno scoiattolo e mettici ali tra zampe di su e zampe di giù> cercando di spiegarsi meglio, di darle un'idea più concreta e fattibile di quello che ha visto <Lo so che è improbabile ma è quello che ho visto> dice di credergli eppure da quelle parole emerge tutto il contrario <Di essere arrabbiati, erano arrabbiati> breve pausa <Mai viste tante ghiande tirate tutte insieme, i castori poi> ripensando a quella serata totalmente assurda e priva di alcun senso logico. Fatica a crederci lui stesso che l'ha vissuta, non biasima l'altra per lo scetticismo. La busta viene portata tra loro, essa copre il viso dell'altra mentre allunga la destrorsa per avvicinarla a se così da aprirla per guardarne il contenuto <Si ma è passato, non serviva un regalo> nonostante lo dica, gli fa piacere averlo ricevuto. Gli spritz arrivano, puntuali come ogni alcol che si ordina ma è troppo concentrato sul regalo, difatti apre la busta per tirarlo fuori e capire cosa sia. Chissà cosa gli ha regalato. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

17:36 Utente anonimo:
 L'idea di Akainu di candidarsi a lavorare al caso, di insistere, non era stata vagliata prima di quel momento ma dal modo in cui la Sabaku arriccia le labbra con fare meditabondo non sembra escluderla. <Sì, forse.> Temporeggia, conscia delle sue incapacità verbali, la comunicazione è uno scoglio che stenta a limare, fuori dai campi relazionali stretti che comprendono l'Uchiha e pochi altri sulle dita di una mano sola non sembra caparbia delle proprie capacità carismatiche, il silenzio è sempre stato il suo dono migliore perchè ripudiarlo ora? L'ossessione è fatta di volontà strette ed impositive e quella del Noribiki lo sta diventando. <Domani sera devo andare a sbrigare alcune cose con Shizuka...Rimanderò a quando avrò la mente più> Il petto si gonfia qualche momento. <Sgombra.> Il discorso sembra sepolto così, tra le sue sabbie, in attesa di un vento abbastanza forte da muovere le sue intenzioni e la sua indecisione di conseguenza. Non commenta ad ogni modo la storia dei pazzi, si limita ad annuire per poi scuotere il capo alla storia dei castori. <Non riesco davvero ad immaginarlo.> Ammette mentre prepara il wasabi con la salsa di soia, in fondo è pesce crudo quanto potranno metterci? L'attenzione si ridesta all'altro quando la visibilità dalla busta cessa di esser compromessa e lo vede aprire il contenuto, il guanto tecnologico e quattro rotoli, ogni rotolo ha un nome e va posizionato nella carica giusta ma oltre a farsi mettere le istruzioni del guanto non ha osato chiedere informazioni diverse dalle proprie richieste. Osserva l'altro curiosa di capire se stia gradendo, oltremodo ancor più curiosa di sapere se solo lei non conosceva quello strumento. <Non servono i sigilli, per richiamare gli elementi...C'è un movimento particolare con le dita, da quel che ho capito. Ci ho fatto mettere il Katon, magari...Se fossi tu ad usarlo ti sembrerebbe di controllarlo meglio.> Allunga il collo e guarda il regalo dell'altro, ora si che sembra un fennec e palesemente l'ha comprato, pagato e non ha la più strapallida idea di come si possa usare sta quindi usando l'Uchiha come una cavia alquanto costosa pare

17:55 Akainu:
  [Pressi Locale] Un'idea non vagliata a quanto pare ma si è sempre in tempo per farlo; lavorare con la Shinsengumi al caso è il modo migliore per spingerli ad arruolarla, a muoversi nella di lei direzione <Kore> richiamandola più serioso rispetto al solito <Se lo fai però stai attenta, per favore> per la prima volta usa quel termine, quasi una supplica la sua. Non la ferma ne le chiede di restarsene a casa, sa che non l'avrebbe fatto, la conosce bene ma chiede solamente quello, attenzione per i motivi più disparati quanto palesi; preoccupato per lei, preoccupato per quell'assassino. Ha già rischiato la vita una volta salvandosi per chissà quale miracolo, non vuole rivederla in quel letto di ospedale messa peggio <Cosa dovete fare?> curioso di quell'appuntamento con la Kokketsu, magari vanno a rilassarsi, in quel caso dovrebbe ringraziare la rossa per la tanta accortezza nel starle vicina <A tal proposito, vieni a stare da me per qualche giorno> la butta li, senza preavviso <Puoi stare lontano da Suna e dai pensieri per un po', sgomberare la mente e rilassarti e posso farlo anche io, smettere di allenarmi per qualche giorno> una proposta a cui tiene particolarmente la sua. Il vero motivo però riguarda Suna direttamente, quel posto è pericoloso, quel killer è ancora a piede libero e deve fare di tutto per proteggerla. Deglutisce, inghiotte grumi interi di saliva mantenendo le labbra serrate, facendosi pensieroso giusto qualche momento <Mi hanno attaccato anche loro> giusto per non farsi mancare nulla, ci vogliono anche i castori in una storia che si rispetti. Finalmente apre la busta, scarta il regalo e ciò che ne arriva lo lascia basito, a bocca aperta, senza fiato e parole; osserva il guanto tecnologico con i vari rotoli, incredulo. Li conosce ma non ne ha mai utilizzato uno; lo gira tra le dita, lo guarda in tutta la sua forma <Ti sarà costato tantissimo> non può permetterselo, anche volendo eppure adesso quell'oggetto diviene prezioso. Alla notizia del katon presente in esso, alza le verdi iridi, le mani tremano appena e pur comprendendo la motivazione, si ritrova intimorito dalla possibilità; come può affrontare quella paura? Affrontare quella tecnica? Non lo sa ma non vuole esporre quella sera. Si alza aggirando il tavolo, si porta nei pressi della Sabaku avvicinando il viso a quello di lei iniziando a baciarla; un bacio lungo, dettato dal desiderio, passionale andando a spingere il volto contro quello di lei, facendolo perdurare per lunghi secondi <Grazie, significa tanto per me> il petto inizia a far male, un male strano, un male piacevole. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

09:57 Utente anonimo:
 Quella raccomandazione arriva, accarezzando la Sabaku come un velo leggero che cerca di lasciar scivolare in favore di una serata più leggera, cosa difficile laddove il pensiero si attacca di lasciar cadere quel feticcio, così sono fatte le ossessioni, appaiono piccole e sedimentate nel sottosuolo granuloso delle sue sabbie sedimentano, sussurrano l'astio per quel clan traditore e quella nomea che ormai va avanti da mesi e s'altalena, ci prova a staccarsene ma poi il fato se ne ricorda e bussa -toc, Noribiki- che quella porta non sia mai chiusa. <Certo.> Starà attenta, le palpebre si affilano sugli occhi mielati e le labbra sottili sollevano i lembi laterali, abbozzano un rassicurante tentativo nella direzione altrui e mettono una lapide su quel rumoroso bussare. <Un'ispezione nelle fogne, una crepa da cui sospettano qualcuno abbia fatto entrare le chimere, nulla di che l'ultima volta è stato il solito lavoro, occhio, giro, percezione vicina e via.> Liquida la cosa a quasi marginale ma è la curiosità per quel guanto, invidia, che caratterizza il suo sguardo, avidità delle reazioni altrui come a concepire quel tradimento negli occhi smeraldo quando il katon viene nominato. Sono scelte quelle che vengono proposte in fondo e come tali possono venire fatte o ignorate. Lo segue semplicemente alzarsi a cercarne un bacio e vi si lascia andare sciogliendo l'invidia di quel possedimento che lei stessa ha regalato, infantile, nelle carni altrui e nel sapore che ne accoglie. Il ringraziamento muove su corde strane in quel caso, muove in maniera appassionata, cerca di nutrirsi del respiro e questo lo percepisce la sabbiosa prima che quel contatto termini. <Ti piace?> Una rassicurazione forse non necessaria che viene meramente soffiata tra loro mentre un imbarazzatissimo cameriere con la faccia da "prendetevi una stanza" sta posando in mezzo al tavolo la barca grande di sushi misto ed i due contorno ad uno dei due. <Dobbiamo brindare al tuo invecchiamento, forza.> Mentre la mano destra afferra il suo Hugo la sinistra cerca quella altrui con febbrile presa. <Discorso.> Manca la statica dell'euforia necessaria a motivare l'altro, forse, ma non dei concetti

10:17 Akainu:
  [Locale] Una rassicurazione quella che cerca da parte di lei sullo stare attenta, necessaria per poter stare tranquillo e non pensare ogni secondo alla possibilità di vederla sfumare senza aver fatto qualcosa. Annuisce, non risponde andando a concentrare le proprie attenzioni sulla spiegazione del giro con Shizuka mentre la proposta di passare qualche giorno da lui viene glissata per il momento; non insiste ma le lascia il tempo per pensarci, soppesare la cosa per quanto possibile e fattibile a conti fatti. Ode il dire, il suo progetto con Shizuka nelle fogne stranendosi per la cosa in se <Ma le chimere sono giganti? Come sono passate dalle fogne?> non ha idea dell'esistenza anche di chimere più piccole e meno ingombranti, il bello dell'ignoranza <E perchè proprio voi due? Non so Shizuka ma...tu hai mai incontrato una chimera?> chiede, incuriosito dalla risposta. Dal canto suo non ha mai avuto un incontro del genere ne fatto esperienze tanto estreme; si spinge in avanti con il busto in attesa della sua parola, di una possibile descrizione quanto meno prima di andare a scartare il regalo con il guanto tecnologico al suo interno. Un regalo inatteso, non ricercato ma ben voluto seppure all'interno vi sia la presenza del katon; non sa come e quando avrebbe utilizzato quell'elemento ma lo teme, teme di vederlo in azione, teme di vederlo scaturire da se, teme che esso possa essere il motivo della propria disfatta durante una missione od un combattimento. Deglutisce, inghiotte grumi di saliva all'evenienza; probabilmente non si sarebbe spinto tanto in la conservando il rotolo, mettendolo da parte per non toccarlo mai più senza, ovviamente, dirlo alla ragazza. Troppo pericoloso per se, per chiunque stia con lui. Si alza e la bacia, un bacio sentito rispetto a prima, un bacio ricambiato in cui entrambi vengono coinvolti, appassionato con il cameriere in visibile imbarazzo; poco importa dell'altrui presenza, niente viene detto in suo favore, niente vien fatto per permettergli di sentirsi a suo agio <Più di quanto immagini> è la possibilità di utilizzare i ninjutsu in un modo o nell'altro. L'imbarazzo si forma sul viso del deturpato quando la mano viene presa e la richiesta di discorso per brindare. Prende il proprio drink sollevandolo verso di lei <Ehm..> un discorso, da parte sua? Mai richiesta fu più ardua. Si guarda intorno, il resto dei clienti intenti a passare una serata tranquilla, anche se alcuni li guardano di sottecchi <E' stato un anno strano, pieno di novità, la maggior parte piacevoli. E' stato un anno normale per la prima volta, un anno in cui ho capito tante cose, ho capito cosa e chi voglio essere, cosa voglio diventare ma soprattutto, è stato il primo anno in cui non sono stato solo> sospira, aria fuoriesce dalle narici e dalle labbra <Ho incontrato qualcuno che ha scelto di starmi vicino nonostante tutto, ho imparato cosa vuol dire essere ben voluti> le verdi iridi s'incastonano in quelle di lei cercando di sorridere in maniera gentile, forse anche dolce <Spero di vivere e di avere altri compleanni come questo, con questa persona al mio fianco, con te> alzando il bicchiere alla volta della Sabaku, stringendole la mano, deglutendo e distogliendo lo sguardo in quello sforzo appena fatto. Ha parlato tanto rispetto al solito. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

11:02 Utente anonimo:
 L'ultima volta che è andata in missione con Shizuka c'era Kan, mutamente mantiene quella speranza nella comune promessa di prendere il Killer di avere opportunità di parlare al Sumi, è Akainu invece ad avere qualche remora sulle chimere portando la Sabaku a sollevar le spalle. <Saranno state chimere piccole, che vuoi che ti dica.> Il discorso è abbastanza pisciato là, ormai l'altro conosce abbastanza la sabbiosa da sapere che non si pone quel genere di problemi, un'anima diligente che fa quello che le viene chiesto senza doversene mai motivare e raramente quello che vuole davvero fare, per fortuna o il Dojo Noribiki sarebbe già imploso. Non si interessa della dimensione delle chimere e del perchè siano passate dalle fogne. <No, tu l'hai incontrata?> Domanda a sua volta una volta separatisi da quel bacio e con il bicchiere sollevato in attesa dell'altrui visibile imbarazzo, avvicina lo spritz a tintinnare lievemente prima di prenderne un sorso mentre l'altro inizia ad impastarsi nelle parole. Il discorso di stare da lui qualche giorno viene lasciato cadere ma è arrivata la brutta stagione ed i suoi allenamenti sono limitati dalla pioggia, potrebbe all'effettivo ma dopo una settimana di ospedale lascia temporeggiare quella richiesta laddove le sembra di non tornare a casa da anni effettivamente. Le sue radici sono tanto salde a quella magione che l'animo stenta a volersene separare con leggerezza, malgrado la stessa sia momentanea. Posando il bicchiere impugna le bacchette iniziando ad impiattare nel suo piattino sushi e sashimi, dividendo tutto equamente per due, un'abitudine da vita di convitto la sua, prendere tutta la propria portata e non oltre prima che qualcun altro ci metta le mani malgrado il qualcun altro sia Akainu in questo caso. Ascolta il discorso di Akainu occhieggiandolo durante il proprio meticoloso operato ma allo stesso tempo rallentandolo quando capisce che stia parlando di lei o dove stia andando a parare. La mano viene stretta ancora e ricambia con flessione delle dita prima di abbandonare la presa. <Sei un pazzoide dolcissimo.> Soffia semplicemente allungandosi nella sua direzione a cercarne un bacio. <Mangia, è la tua cena di compleanno.> Indicando l'anguilla con la punta delle bacchette prima di riprendere il suo operato. <Soprattutto quella schifezzina.> Alleggerisce quello sforzo lasciando la sua mano. <Hai più sentito Katai?> Domanda di punto in bianco come se cercasse di lenire in lui l'imbarazzo con un mero cambio d'argomento

11:22 Akainu:
  [Locale] Alzata veloce di spalle da parte del moro nei confronti delle chimere, ne esistono di piccole? Può darsi, deve fare qualche ricerca in merito, informarsi su di esse. Per il futuro da lui pensato deve divenire più istruito quanto intelligente, cosa che attualmente non è nemmeno lontanamente. Non replica limitandosi al silenzio salvo per poi attendere la risposta a quella domanda; negativa, estremamente negativa e di conseguenza si ritrova in un buco nell'acqua <Mai e onestamente neanche ci tengo ma se hanno sfondato le mura di Kiri una volta, possono rifarlo> un qualcosa di logico, di possibile in un prossimo futuro. In piedi, con il bicchiere in mano a fare quel discorso visibilmente in imbarazzo; il tono vocale, rauco come al solito, non si alza più di tanto mantenendolo basso il giusto, attirando meno attenzione possibile mentre il colletto del maglione da fastidio alle ustioni. Osserva il fare di Kore intenta a dividere le porzioni di quella barca, prendere la sua parte senza esagerare; tutto sembra buono, tutto è perfetto in quei piatti tanto da fargli una certa gola. Tira su con il naso alla fine del tutto, ne rilascia la mano per bere un singolo sorso dello spritz prendendo anche quell'ennesimo bacio prima di tornare a sedersi. Comodo, adagia la schiena contro lo schienale, bicchiere posato sul tavolo avvicinandosi l'anguilla <L'hai mai assaggiata? E' una delle cose più buone di questo mondo, la salamoia dona all'anguilla un gusto particolare, si scioglie letteralmente in bocca> breve pausa prendendone un pezzo tramite le bacchette <Unita al piccione poi è ancor più buona> gusti particolari, tutti suoi. Azzanna un pezzo dello pietanza, mastica lentamente il boccone fino ad inghiottirlo con gusto; troppo buona, troppo ricercata da parte sua per essere schifata in quella maniera ma si rabbuia leggermente nel sentir nominare l'altro. Schiarisce la voce scuotendo il capo con diniego <No, ne visto ne sentito da quel giorno> umetta le labbra <Anzi, mi ha mandato un messaggio. Voleva parlare di quanto accaduto, gli ho detto di dimenticare chiudendo li la cosa> insomma, nessun incontro nuovo, nessuno scontro con l'altro, un semplice messaggio per mettere fine ad ogni dubbio <Shiroichi deve imparare a farsi gli affari suoi> le bacchette vengono strette con una forza maggiore tanto da portare le nocche a sbiancare. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

11:37 Utente anonimo:
 Akainu può divenire più istruito ma c'è da dubitare possa imparare l'intelligenza, seppur la Sabaku apprezzerebbe quello sforzo silenzioso. L'altro mette tuttavia una lapide sulla sua intenzione di vedere le chimere, curiosità che invece sedimenta l'animo della fennec, eppure non ne pronuncia, uscirà da quelle mura alla ricerca di Sabaku e quella è una certezza sulla quale il suo silenzio non intende demordere ma che nel conflitto con l'altro mantiene come volontà intima. Divise le porzioni allunga le bacchette verso l'anguilla cercando di prendere una fettina dal piatto altrui. <Sì, ma sono più una da samoussa, carne e capra.> Tanto per cambiare, capra everywhere, a cavallo, sul piatto, ai genjutsu, ovunque capre per la Sabaku e le sue ossessioni urlanti. Eppure per festeggiare l'alto ha alcool che non beve e pesce che non mangia volentieri se non con i takoyaki di polpo, ma quelli sono un feticcio. Tuttavia gli concede un assaggio segno che non ha disgusto ma proprio poco piacere personale. <Buon appetito.> Dinoccola iniziando a servirsi del suo sushi ed intingendolo nella salsa di soia e wasabi con maggioranza del secondo, uh, piccante, quello si che aiuta a gestire il calore. Ascolta su Katai e sembra assumere un'espressione più distaccata all'argomento, solo occhieggia il nervosismo palese dell'altro. <Mi è sembrato che non parlare con lui ti mettesse a disagio. Ho chiesto io a Shiroichi di parlare con Katai visto che non avevo intenzione di farlo personalmente.> Ammette seppur non sembri mossa da bontà quanto un freddo assumersi delle proprie responsabilità di fronte alla tensione altrui.

12:02 Akainu:
  [Locale] Divenire più intelligente è una prerogativa verso la quale si sta impegnando, o meglio, deve iniziare a farlo se vuol migliorare anche sotto quell'aspetto. Ha più volte dimostrato a Kore di non essere una cima, di essere ben al di sotto della soglia normale, un'errore a cui deve riparare prima o poi. Le lascia prendere un pezzo di anguilla ed a sua volta prende qualche pezzo dalla barca per poterli assaggiare, non mangiare tutti, la propria dieta glielo impedisce ed appesantendo il corpo sarebbe stato meno agile, meno veloce in situazioni estreme <Lo so, specialmente per le capre> quella fissa ancora non riesce a capirla ne la comprende <Ma se prendessi uno scoiattolo domestico? Si vendono? Posso addestrarlo ad utilizzare piccole armi> improvvisamente la butta li in quel modo, una sua volontà esplicata come se niente fosse. Se gli scoiattoli sono migliori di loro, sono anche dei ninja migliori e più utili all'occasione. Cenno del capo con leggero inchino <Buon appetito> mangiano tranquilli, la sua cena di compleanno, il migliore in quegli ultimi anni, il più bello soprattutto e nonostante dal viso non traspaia molto, è felice. Le verdi iridi sono illuminate, lucide, si sta godendo quella serata come un'essere umano normale in compagnia della ragazza, probabilmente l'unica con cui vorrebbe essere li in quel momento, almeno fin quando il discorso Katai non prende piede tra di loro. Conclude di masticare il boccone, inghiotte adagiando le bacchette nell'apprendere dell'altrui colpa <Ho sempre evitato di parlare di questa mia paura perchè può essere usata contro di me> si e adesso Katai lo sa <La mia reazione quando l'ha utilizzata è stata inaspettata anche per me, estrema e adesso lui è a conoscenza di questo> sospirando pesantemente <Non mi mette a disagio ma devo guardarmi le spalle, non posso avere punti deboli del genere e quello lo è> e poi qualcosa sopraggiunge alla di lui mente. Inspira ed espira ripensando a Shiroichi, al fatto che sia stato spinto dalla ragazza <Cos'hai detto a Shiroichi?> forse hanno un altro problema, un qualcosa di risolvere prima che la notizia della di lui paura si espanda più del dovuto. [Chk on][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

12:19 Utente anonimo:
 Si blocca con il salmone quasi tra le labbra quando l'altro parla di scoiattoli domestici, lo sguardo rifugge verso Akainu. <Niente capre, niente scoiattoli> sancisce come se stesse scrivendo quelle parole nelle sacre scritture, sabbia che scalfisce la roccia per incidere quel verbo. Torna però dopo al pasto e lo intervalla con lo spritz, alcool che scende leggero e dolce persino per lei che non vi è avvezza. La conversazione a quella cena procede, occhieggiando l'altro con la serenità del pasto, nemmeno il discorso Katai sembra in realtà donarle un qualche turbamento. <Akainu guarda che a parte gli Uchiha di solito la gente due neuroni in testa che ogni tanto si danno un bacio ce li ha.> Specifica in merito alla paura del fuoco. <Non sembri essere nato con una malformazione, questo lo capisci?> Chiunque con un QI superiore a 60, quindi non Katai a quanto pare, capirebbe che i segni del deturpato sono sunto di ustione. Imperturbabile fa quella sua ammissione intingendo un'altra fetta nella salsina a quella domanda. <Gli ho detto di convincere Katai a scriverti, che lo avresti evitato e che in allenamento Katai ha usato il Katon all'improvviso e non è andata bene.> Non ha menzionato la reazione di Akainu, o la paura, ma ha fatto chiara menzione ad un possibile diverbio o comunque qualcosa che è andato storto. Osserva nella sua direzione. <Devi comunque parlarne con Katai, e dovresti provare il guanto, se sei tu a usare il Katon ne avrai il controllo e sai che non può ritorcerti contro, è un passo avanti che devi fare prima che siano altri a farlo.> Sentenzia avvicinando la fettina verso le labbra altrui. <Basta parlare di Katai, è un coglione e ti rovina il compleanno...Quindi questi scoiattoli che vuoi, come lo vuoi?> Domanda cercando di imboccarlo e piazzando alle sue capacità di relazionarsi l'ennesima lapide a quanto pare, per godersi la serata. <Vieni ad allenarti con me a Suna in questi giorni quando fa sole?> Lei ci deve tornare, intende farlo, ed è così che dona una risposta ribadendo che non eviterà di tornare a Suna quando dovrà allenarsi, che non intende lasciarsi strappare da quelle sue radici seppur implicitamente accetti di stare da lui qualche giorno. {exit}

14:33 Akainu:
 Sconsolato china il capo, purtroppo ha messo quella limitazione delle capre a ragion veduta, le capre sono grandi e grosse, dove le mette? Continua a mangiare, s'imbocca godendosi la propria cena di compleanno ma evidentemente il fattore Katai torna nuovamente tra loro due; quel ragazzo da quando è comparso sta creando ad entrambi più problemi di quanti ne possa sopportare, ha quasi quasi rischiato di mettere fine alla loro relazione, ha portato l'Uchiha ad avere quella reazione. Un'insieme di cose che lentamente lo sto portando a cambiare idea, rivedere i propri piani in merito a come proseguire sul tutto eppure si ritrova a discutere, leggermente, con la Sabaku. L'osserva e ne ode il dire corrucciando la fronte, assottigliando lo sguardo non riuscendo a comprendere dove voglia andare a parare <Si che lo capisco ma questo cosa...> non fa in tempo a continuare che la mente elabora da sola la risposta <Non è questo il punto Kore, non puoi sapere come reagisce una persona, loro non possono sapere che ho questa paura così forte. Possono capire cosa mi è accaduto ma non le conseguenze che ciò ha portato> insomma, avrebbe potuto anche non sviluppare quella fobia reagendo in maniera totalmente diversa dal previsto. Umetta le labbra strofinandole tra loro per ammorbidirle sempre di più, renderlo meno insopportabili <Capisco> tutto parte da Kore ma come può prendersela con lei quando ha agito solamente per farlo stare meglio? Si trova in una situazione davvero stramba, inconsueta e deve trovare una soluzione. Sospira pesantemente rigettando aria all'esterno <Lo farò, non so quando parlerò con Katai ma per il katon vedrò di fare qualche prova> un primo passo per superare la fobia del fuoco ed essere un passo più avanti a compiere il proprio destino, il proprio fato. Schiude le labbra accettando la fettina, la racchiude tra le fauci iniziando a masticarla, mangiando e gustandola mentre il fattore Katai viene accantonato per godere della serata senza più problemi <Non so, chissà quante specie esistono> riflettendo ad alta voce e poi quella proposta. Stringe le labbra qualche secondo <Si, il primo giorno di sole andiamo> come rifiutare, sa che non avrebbe abbandonato la propria patria e se può aiutarla, ne trae solo vantaggio. [END]

Un'uscita per festeggiare il compleanno di Akainu, una serata semplice in cui Kore gli regala un guanto tecnologico con 4 rotoli contenente ognuno una tecnica diversa. Parlano delle fobie del genin e di quello che è successo con gli scoiattoli.