Il sipario si apre ancora una volta in quel di Suna. Il palcoscenico di oggi è meno concreto e tangibile di quello che ci si potrebbe immaginare, sicchè la mente della nostra protagonista vaga per lidi che lei stessa non comprende. Ormai la notte incalza e la luna è alta nel cielo. I recenti avvenimenti hanno messo sotto sforzo la sua persona sia nel corpo, che nell'animo. Il turbinio di emozioni a cui è stata esposta più o meno direttamente, ha risvegliato in lei sensazioni e percezioni che ormai erano sopite da tempo. Tanto tempo. Eppure eccola lì, nel proprio letto... apparentemente al sicuro e protetta dai mali che si nascondono all'esterno... ma solo lei sa quanto gli incubi l'abbiano tormentata nel corso degli anni. Incubi che si ripresentano di tanto in tanto, con intensità e natura variabile. Questa sera, purtroppo, un velo nero sta per stendersi sulla povera Saigo. Un velo fatto di angoscia, paura e premonizione. Nulla potrà, infatti, contro l'oscurità che or ora la inghiotte e turba il suo sonno. La visione di Poldo e dei Mochi verrà avvolta in men che non si dica da una pioggia di sangue, che assordante copre tutto e sovrascrive qualsiasi percezione abbia avuto fino a quel momento. Un pesante giramento di testa. La mancanza del respiro per qualche istante... ed infine eccola lì. Si ritrova seduta in uno spazio completamente nero e senza confini. Buio totale, eppure lei ci vede benissimo. Non c'è fonte di luce. Non c'è fonte di speranza. I vestiti che indossa sono fradici e sporchi di sangue. L'odore ferroso di quel nettare di vita è nell'aria e la satura completamente... forse perchè nel sangue ci è letteralmente seduta. Immersa in una pozza profonda non più di dieci centimetri, letteralmente sguazza in quel liquido dalla consistenza decisamente più densa dell'acqua e con le mani completamente immerse, annaspa con fatica per riprendere fiato. E' stato come un tuffo per lei... Ritrovarsi in questa realtà nera sarà di per se uno shock, ma a questo andrà inevitabilmente ad aggiungersi la confusione che deriva dal non capire cosa stia succedendo. Cosa ci fa lì? E' da sola? Come ci è arrivata? Un punto della sua testa, precisamente dietro l'orecchio destro e leggermente sopraelevato, la infastidisce appena... ma probabilmente sarà l'ultimo dei suoi problemi in questo momento. Ogni suo movimento riecheggerà nell'infinità di quel vuoto. Ogni spostamento in quel sangue denso e caldo sarà assordante come un colpo di cannone. E' ironico che tutto ciò stia succedendo a colei che, di solito, si diletta nell'alterazione della realtà. Chissà cosa ha in serbo il destino per lei.
Un desiderio stupido, invero, quello che il tutto finisca presto. Saigo è appena precipitata nel suo personalissimo inferno e ad attenderla c'è un tragitto terribilmente buio. Quasi quanto lo spazio infinito che ora la ospita. Il tempo passa con una lentezza degna di nota. Incalza quel panico sempre più avvolgente, quando ecco che qualcosa spezza il silenzio. [Splat... splat... splat.] Passi lontani, provenienti da oltre il buio, si fanno sempre più insistenti. Qualcosa calpesta a più riprese il sangue e dentro di se Saigo sa benissimo che sta avanzando verso di lei. Presto nel buio si aprono due occhi, penetranti come pochi ne ha visti fino ad ora. A primo impatto le tornerà alla mente l'episodio di un anno prima. Giurerebbe di aver già visto quegli occhi a pochi centimetri dalla sua faccia, nel buio di Kiri e con l'alito di una chimera sul viso... eppure, più ci si sofferma su e più le sembrano diversi. Lentamente quello sguardo ferale assume tonalità perlacee in un occhio e rossastre nell'altro. Uno sguardo bicromatico unico nel suo genere, appartenente ad una silhouette che lei riconosce fin troppo bene. In pochi attimi, dall'ombra sbuca la sagoma di Noumu. Avanza verso di lei, lento e con la testa leggermente inclinata di lato. Le sue braccia ciondolano, mentre ogni parte del suo corpo è esattamente come lei la ricorda. Suture ovunque, lembi di carne non collimanti, cicatrici brutali e la cui vista è a malapena sostenibile... e a questo si aggiungono condizioni fisiche pietose. La creatura gronda di sangue, che inevitabilmente finisce per riversarsi al suolo e mescolarsi con quello già presente. Passo dopo passo si fa sempre più vicino alla povera Saigo... ed ogni passo che la porta verso di lei, riduce parzialmente il quantitativo di voce che ella avrà a disposizione per urlare. Fino a quando, una volta faccia a faccia, non un filo di voce riuscirà ad uscire dalla sua bocca. Potrà cercare di gridare quanto vorrà... la paura le morirà in gola assieme ad ogni capacità di espressione. Il fastidio alla testa diviene una fitta, mentre una spossatezza generale inizia a diffondersi in tutto il corpo. Cosa sta succedendo, perchè si sente stanca? Deve anche occuparsi di Noumu, che ormai è a non più di un metro da lei e la guarda con quegli occhi penetranti che, già una volta, l'hanno brutalmente scossa. Come se ciò non bastasse, una voce riecheggerà in tutto il circondario, così forte da essere impossibile da localizzare. <Così... fragile...> Quella voce le ricorda qualcosa... e molto presto potrebbe pentirsi di ricordare cosa. Intanto Noumu cerca di allungare la mano destra verso la sua faccia, a palmo aperto. Non è eccessivamente veloce... ma non è neanche il gesto più amichevole che ci si potrebbe aspettare da una creatura del genere. Mentre compie quel gesto, prova ad aprire le labbra per pronunciare qualcosa... ma pare palesemente non in grado di esprimere pensieri concreti e, inoltre, i punti di sutura lungo tutta la bocca riducono il tutto ad un mugugno ancora più incomprensibile. Per Saigo il palcoscenico di oggi si tinge di tutte le sfumature possibili di rosso.
Immersa in un mare da cui non può riemergere da sola, Saigo trema. Cerca nelle profondità della propria mente un briciolo di speranza... di coraggio... ma è tremendamente difficile quando le tue paure più grandi diventano così vere. Così tangibili. <...> Quella voce nell'aere non si ripete, ma Saigo è perfettamente consapevole che chiunque abbia parlato la prima volta, sia ancora lì. E' una consapevolezza intrinseca che non sa spiegarsi, ma che sa essere affidabile al cento percento. In un primo momento non parla neanche lei... ma qualcosa si risveglia nelle profondità di quell'animo e le permette di sconfiggere il silenzio e la mancanza d'aria e parlare. Ancora una volta, non v'è risposta da parte di quella voce riecheggiante, mentre Noumu ormai è tristemente vicino e allunga la mano verso il viso della ragazza. Letteralmente le acchiappa il viso, coprendole con il palmo bocca e naso, mentre gli occhi sono liberi di sbirciare oltre tra gli spazi esistenti tra le dita. Sentirà la forza abissale di quella marionetta fatta di pezzi di fanciullo applicarsi alla sua testa. Potrebbe persino pensare che stia per rompersi da un momento all'altro, mentre quel punto dietro l'orecchio destro continua a bruciare. Lentamente, senza che possa farci nulla, il contatto con la pozza di sangue termina. Non perchè sia sparita... quanto perchè quella creatura, forse suo incubo più grande, la sta letteralmente sollevando da terra tenendola per la faccia. Quei due occhi, forti di due delle arti oculari più forti del mondo Ninja, si piantano ancora una volta nelle iridi cremisi di lei e vi si specchiano per assaporare quel terrore. E' in quel momento che le energie di Saigo, a fatica, si incontrano a metà strada nel suo corpo e cercano di generare quell'energia a cui ogni creatura fa appello per tramutarla in forza. In reazione. La mescolanza tra energia fisica e spirituale è perfetta. Il Chakra viene generato, ma i suoi effetti inebrianti non sono avvertibili sul fisico. Saigo non si sentirà rinvigorita. Anzi... con tutta probabilità si sentirà drenata e sfiaccata. Probabilmente anche moralmente distrutta, mentre l'unica cosa che realmente cresce in intensità dopo il richiamo del chakra, è il bruciore dietro la testa. Diventa sempre più acuto, fino a non essere più ignorabile. Le sembrerà che qualcosa le stia trapanando la testa... e proprio nel momento in cui quel bruciore per lei sarà pari al calore del mondo intero che brucia, ecco che l'avambraccio di Noumu effettivamente si infiamma. In breve tempo tutto Noumu prenderà fuoco innanzi a se! Avvolto in fiamme blu, sarà costretto a lasciar andare la presa e allontanarsi da lei, che nel frattempo ritornerà al suolo e sarà libera di sfogarsi e urlare per il dolore. Che la sua frustrazione incontri uno sfogo verbale o meno, comunque divamperà. Letteralmente. Da lei si genererà un'onda d'urto di chakra fiammeggiante, che in un battito di ciglia si diffonderà per tutta l'immensità di quello spazio nero. Sangue e fuoco fatuo si mescolano per generare uno scenario tutto nuovo. Uno scenario in cui Noumu brucia agonizzante, inginocchiandosi dapprima e accasciandosi successivamente, prima di liquefarsi e tornare alla pozza di sangue da cui era sbucato. Oh dolce Saigo... cosa sta succedendo? <...> Ancora nessuna risposta, ma sa di essere osservata.
Saigo casca al suolo e urla, mentre il Nulla e il sangue attorno a se bruciano. Fiamme blu, mai viste prima, che non sono in grado di illuminare quel buio fagocitante. Il suo sfogo sembra diretto verso qualcuno. Quel qualcuno che la guarda dall'alto e tace, magari godendo di quella sofferenza e di quella disperazione. Mentre urla, Saigo sente le forze venire sempre meno. Più alimenta quel chakra, più quel mondo brucia e più si sente debole. Man mano che i secondi passano, sentirà il suo corpo spezzarsi. Si tratta di una sensazione stranissima e che è impossibile che abbia già provato in passato. Come può un corpo umano rompersi? Come può la carne spezzarsi e incrinarsi? Ebbene... le basterà guardarsi le mani per comprende cosa stia succedendo. Contrariamente a tutte le leggi della biologia e della fisica, sulle sue mani ci sono delle vere e proprie crepe. Sul suo volto anche, ma non può saperlo... e nei punti in cui le crepe sono diventate troppo profonde e si sono ricongiunte da tra loro, i frammenti più isolati e superficiali di se, si staccano dal resto del corpo. E' come se le sue mani stessero perdendo piccolissimi frammenti o scaglie, che una volta disperse in aria si polverizzano e vengono inghiottite dal nulla. <Allora qualcosa c'è, lì dentro...> quella voce riecheggia. Ancora. <...> eppure non aggiunge altro. La ragazza lo invita a farsi avanti e smettere di prendersi gioco di lei, e a quanto pare sta per essere accontentata. <Forse è giunto il momento.> Le fiamme attorno a lei si fanno più brillanti ed intense, mentre il chakra nel suo corpo scarseggia e le viene sottratto. Lentamente diverrà consapevole del fatto che è LEI il carburante che tiene quelle fiamme in vita, in questo momento. Anche se sparse nel mondo, è LEI che stanno consumando. Peccato che non abbia troppo tempo per rifletterci su, poiché qualcosa di inaspettato accadrà innanzi ai suoi occhi. Una fiammella si leva in aria a circa un metro e mezzo da terra. Brucia più intensamente delle altre e fluttua innaturalmente. Potrebbe persino giurare di aver sentito provenire da lì i battiti di un cuore... ma ancora una volta, non c'è spazio per riflessioni e congetture. Tutto succede con una rapidità disarmante! Delle forti folate di vento convergono verso quella fiammella da tutto il resto di quel mondo nero. Fiotti di sangue si sollevano dal suolo e magicamente seguono il flusso dell'aria, accompagnati da tutte le fiamme che Saigo ha generato. Vento, Sangue e Fuoco si riuniscono e vorticano in un unico punto, concentrandosi sempre di più, fino a quando [SWOOOOOOOHM!] quel fuoco divampa ancora una volta rischiando di acciecare Saigo e costringendola a coprirsi il volto con le mani. Solo dopo qualche istante sarà libera di abbassarle e notare che, da quella che potremmo considerare un'unica fiammata alta cinque metri, sta fuoriuscendo una figura umanoide. No... non si tratta di Noumu. Si tratta di un uomo dai lineamenti precisi e delicati. Abbastanza da poter sfiorare il concetto di Perfezione. Non ha un tratto somatico fuori posto, neanche uno. Indossa solo un grande paio di pantaloni molto larghi, in stile orientale, decorati con pendenti e grandi collane di perle rosse. Il busto è completamente scoperto e decorato con tatuaggi neri sparsi qua e la, mentre una lunga chioma bianca a tratti macchiata da ciocche nere, sventola lentamente e in direzioni non giustificate ne dalla gravità, ne dalla fisica. Il suo viso è liscissimo e in esso risaltano i suoi occhi rossi come rubini, in netto contrasto con la sua carnagione albina. Una connotazione che Saigo dovrebbe conoscere molto bene. Due lunghi orecchini pendono dai suoi lobi, mentre un ultimo tatuaggio gli decora la parte bassa del viso fino a ricongiungersi ad altezza del collo, formando una sorta di collare. [Tap! Tap! Tap!] A piedi nudi cammina tra quelle fiamme e su quel mare di sangue, senza provare il dolore del fuoco e senza sporcarsi con quel nettare rosso rubino. Avanza con una leggiadria degna di una divinità, come se fosse in grado di camminare sull'acqua più profonda senza affondarci mai. <Sei stata brava. Iniziavo a pensare che non ci saresti mai riuscita...> Di cosa sta parlando? Anche lui, come lei, si guarda le mani... però con soddisfazione. Cosa sta succedendo? Come reagirà Saigo? Per la prima volta da quando è precipitata in questo incubo, nulla la minaccia seriamente. Spossata e costantemente privata delle sue energie, sarà libera di agire e reagire mentre il suo corpo si affanna e si sgretola.[Il PNG: https://cdn.discordapp.com/attachments/808439440246177904/1048652837653057717/IMG_3270.jpg]
Lenti e delicati passi avvicinano questa maestosa e perfetta figura alla dolce Saigo. Le forze la stanno abbandonando, mentre il rumore di un campanellino riecheggia nella sua testa con fare assordante. Si tratta di un braccialetto fatto di piccoli sonagli, attaccato alla caviglia di quest'uomo appena apparso. Sonagli che, passo dopo passo, sanciscono il suo essere sempre più vicino. Tristemente vicino. Ormai la giovane Otsutsuki ha ben poca forza per difendersi e tentare una reazione fisica. Ha realizzato che è il suo Chakra ad alimentare tutto quello che vede... e probabilmente sarebbe il caso di mettere fine allo spettacolo perchè, come ben sa, quel chakra non è infinito. Eppure quella simil divinità continua ad agire indisturbata. E' vicino a lei, quando le sue dita lunghe ed affusolate volano sotto il suo mento e glielo sfiorano lentamente, dal basso fino alla punta del mento. Quel tocco, così delicato, potrebbe addirittura farle venire i brividi... ma l'effetto più lampante è quello che la forza ad alzarsi in piedi contro la sua volontà. No, nessun muscolo è coinvolto... semplicemente viene sollevata come per magia, finendo nuovamente per non toccare più terra. Per esser sospesa per aria. Lui, alto appena un metro e novanta, avvicina il volto a quello di lei fino a non più di dieci centimetri di distanza. La fissa negli occhi, apprezzandone la determinazione, quando ecco che le sue labbra si schiudono. <Così fragile...> ribadisce, richiamando le parole a lei rivolte all'inizio dell'incubo. <... eppur così vicina alla perfezione.> Difficile capire a cosa si riferisca in questo momento. Avrà notato qualcosa in lei che lo appaga. Lei lo aggredisce verbalmente. Perde quell'aura di dolcezza e cortesia, divenendo volgare e aggressiva. Eppure questo non sembra toccare il suo interlocutore. Anzi... sembra quasi ignorare quell'attacco. Piuttosto allunga la mano destra verso la sinistra di lei. Con estrema delicatezza la cinge, come si farebbe con una principessa, sollevandola e portandola a metà altezza tra loro. Se anche Saigo volesse provare a sottrargliela... non ci riuscirebbe. Per debolezza o per imposizione? Non lo saprà mai. Saprà solo che nel momento in cui le loro mani si sono toccate, le crepe sono aumentate a dismisura e sono divenute profonde. Lo sguardo cremisi di lui si posa sul dorso della mano di lei, ormai rivolto verso il cielo e letteralmente in frantumi. Solo ora rialza lo sguardo e lo pianta negli occhi di lei. E' pronto a confessarle cosa vuole. Le sue labbra si schiudono e lasciano fuoriuscire solo due lettere. <Te.> Ecco cosa vuole. Non sarà più esaustivo di così... e Saigo non potrà neanche preoccuparsene troppo, poichè ciò che attirerà maggiormente la sua attenzione è che, a partire dalla punta delle dita della mano sinistra, il suo arto inizia a polverizzarsi lentamente e disperdersi nell'aria. Quelle crepe sono diventate ingestibili e il suo corpo ne sta risentendo. Non prova neanche dolore, al di la dell'insopportabile fitta alla testa. Semplicemente dovrà fare i conti con lo shock di star letteralmente perdendo un arto sotto i propri occhi. Senza poterci far nulla. Il contatto con la mano di lui viene meno. Tutto è andato in polvere fino a metà del bicipite e nel mentre anche la punta dei suoi piedi e l'altra mano hanno iniziato a polverizzarsi. Lentamente tutto il suo corpo sta andando in frantumi. Tuttavia... lei può ancora fare qualcosa. Non tutto è perduto. Il flusso di chakra viene arrestato. Determinata e forte si riappropria di ciò che le appartiene di diritto, impedendo che altra energia le venga strappata con la forza. Una diga immaginaria si erge a difesa di ciò che, letteralmente, la tiene in vita... e quel fenomeno di corrosione ed erosione si arresta. <...> Quell'uomo serra appena le palpebre, in silenzio, mentre ora è il suo corpo a fumare e iniziare a disperdersi. Si tratta di una dispersione diversa, invero... non sembra così distruttiva e pericolosa. Tuttavia è un dato di fatto che il suo corpo si stia lentamente scomponendo in un pesante fumo nero, destinato ad esser trascinato via dal vento. Non commenterà. Semplicemente ne prende consapevolezza e sposta lo sguardo su di lei. Solo ora le labbra di lui si schiuderanno ancora, per donarle un ultimo saluto. <Che peccato.> due parole che dicono molto, ma non abbastanza. Prima che possa rifletterci su o risponderli, però, quella forza invisibile che la teneva sollevata viene improvvisamente meno. Una poderosissima forza di gravità la attira verso il basso e in men che non si dica, il contatto con quel sangue ormai familiare è inevitabile. Peccato che non vi sia nessun impatto. Probabilmente si sarebbe aspettata di toccare il suolo come successo in precedenza... invece no. Letteralmente sarà costretta a sprofondare nel sangue ed andare in apnea, in preda alla costante sensazione di star cadendo nel vuoto, senza fine. Prima che possa realizzarlo, il buio la inghiottirà totalmente e poi ci sarà il vuoto. Un vuoto da cui nasce nuovamente la vita. I suoi occhi si spalancheranno e i suoi polmoni la forzeranno a prendere aria con affanno. Si rimetterà a sedere, fradicia di sudore e con i capelli scompigliati, lentamente mettendo a fuoco la situazione e riconoscendo la sua camera da letto. Il tepore familiare della sua casa la accoglie e la avvolge. Finalmente il suo battito cardiaco può ristabilizzarsi, mentre da sotto la porta del bagno filtra la luce accesa. Sicuramente si tratta di Nobu... e anche la consapevolezza di non essere sola potrà rincuorarla. Quello che non sa è che lunghi e ben definiti segni neri, sparsi un po' su tutta la parte alta del suo corpo, si stanno rapidamente ritraendo e nel giro di qualche attimo saranno scomparsi del tutto, rintanatisi proprio in quel punto che, per tutto l'incubo, è stato la sua fonte maggiore di dolore e stress. Le ci vorrà ancora un po' per riprendersi. E' difficile separare i sogni dalla realtà, alle volte... ma una cosa è certa. Il suo braccio sinistro è ancora lì. Cosa le sta succedendo? Perchè non riesce a dormire in santa pace? Domande lecite, invero, ma che non troveranno risposta oggi. Oggi si apre un nuovo capitolo, per Saigo... in un libro che sarà costretta a sfogliare da sola e che potrebbe non piacerle.[The End!]