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Pioggia improvvisa

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con Furaya, Oujin

14:16 Utente anonimo:
 L'ultima volta che c'è stato il temporale non le ha detto bene per nulla, solo ieri è uscita dall'ospedale ed ora che da Oto stava tornando a Suna si è imbattuta in una pioggia scrosciante ed improvvisa, dovendo cercare riparo sotto una tettoietta generalmente usata per i pranzi al sacco di famiglie. La piccola oasi sotto quel meteo "cattivo" si presenta quasi desolante, non è così che doveva imitare le oasi di Sunakagure, eppure la Sabaku se ne sta seduta su una delle panche di legno ai tavolacci ivi disposti a fissare silenziosamente la pioggia con una seduta scomposta che permette spazio non solo a lei, l'ingombro è infatti assai evidente nel suo caso. Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto elasticizzato di jeans skinny sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due fuda vuoti, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento ed il suo Ninjaphone che potrebbe mettersi ad urlare da un momento all'altro probabilmente. I piedi sono avvolti in scarpe da outdoor grigie con decorazioni verde fluo a lacci e lati. Superiormente un maglione blu di lana e cotone, largo in vita appena ristretto sulle terminazioni e con tre bottoni oro per spalla. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni; essa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso emaciato che emerge ancor più chiaro contro le vesti interrotte dalla sola nota di colore smeraldo della fascia che trattiene Sunodeki, e magro come tutta la sua figura, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile. {Chk ON}

14:37 Furaya:
 Come al solito, è in grado di scegliere le giornate fondamentalmente sbagliate per recarsi nel settore sunese vicino, così da trovare qualche materiale che possa fare al caso proprio. Il temporale non è stato improvviso, piuttosto avrebbe dovuto immaginarlo. Magari alzando gli occhi chiari al cielo e rendendosi conto che i nuvoloni scuri all'orizzonte non avrebbero portato a niente di buono. Veste con una camicia bianca ben abbottonata sul davanti con un fiocchetto nero a circondarne il collo, chiudendosi sul davanti e sulle pieghe della stessa. Le maniche, per quanto lunghe, giunte ad altezza dei polsi vanno leggermente allargandosi per coprire anche parte della mano. La schiena e il ventre sono circondati da un bustino nero con agganci argentati, facendo risaltare meglio la silhouette della donna. Continuando a scendere, vi sono un paio di pantaloni d'egual cromia del bustino infilati in un altrettanto paio di stivali arrivanti poco sotto il ginocchio. Anch'essi son muniti di lacci, richiamando quello che hanno al collo, allacciati sul davanti. Il tacco non è altissimo, ma comunque le permette d'apparire leggermente più alta del solito. Tra i capelli rosei, spicca il consueto coprifronte che porta sempre - e per sempre - con sé. E' privata della katana ch'era solita portarsi dietro poiché l'incontro con Fenrir dopo dieci anni non è stato certo rose e fiori. Per difendersi dall'altrui furia, l'arma bianca è andata praticamente distrutta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Abiti ed equipaggiamento ormai zuppi d'acqua, irrigiditasi per il freddo e per quanto s'è beccata indosso. <Che strazio...> Bofonchia abbastanza da poter esser udita da chiunque sia nei pareggi, poiché fiondatasi sotto una delle prime tettoie adocchiate, pur non notando la presenza d'altra gente conosciuta - tipo la stipulatrice di patti con le capre. [ Chk On ]

14:49 Oujin:
 Lo studioso, come giusto che sia sta studiando, ebbene sì, anche sotto la pioggia. La man destra regge il libro aperto ad altezza del petto, mentre la mancina tiene l'ombrello alto a coprirlo dall'acqua. Un libro di matematica, conti e chi ne ha più ne metta, probabilmente se qualcuno dovesse scoprirne il contenuto lo prenderebbe per matto. Continua a camminare con passo relativamente lento l'aspirante shinobi, troppo concentrato sul libro per badare ad eventuali passanti, che corrono via dalla pioggia e lo scansano semplicemente. Lui invece non è intimorito, si sente bene sotto la pioggia, anzi, lo fa sentire quasi meglio. Continua la sua avanzata, sempre se così si può definire, senza accorgersi della panca in legno e la persona adagiata sulla stessa. Ci prende contro con le ginocchia e alza solo ora il capo. <Oh!> Esclama sorpreso. <Chiedo perdono, ero troppo concentrato a leggere.> E chiude il libro, intascandolo visto il suo piccolo formato e sorridendo in direzione di Kore, mentre va con indice e medio della man destra a sollevarsi la montatura degli occhiali dal centro della stessa. Nel suo metro e ottantasei, appare con un corpo tuttavia mediocre. Il volto dai tratti semplici, medio lunghi capelli castani e mossi a circondarlo, occhi castani sotto le lenti e pelle chiara senza apparenti imperfezioni. Indica normalità, non che ci sia qualcosa di male, semplicemente non attira molto l'attenzione oppure così dovrebbe essere. <Sono Oujin Tennou, studente dell'accademia e originario di Suna.> Si presenta dunque. <Posso prendere posto?> Domanda, aspettando una eventuale conferma. Non si accorge tuttavia di Furaya, forse al momento troppo distante.

14:53 Utente anonimo:
 Sotto le tettoie desolate per via del temporale improvvisamente venuto a squarciare il cielo presto non si trova tanto sola, una coppietta non attira la sua attenzione al limitare opposto, Furaya invece si. Un po' per i capelli rosa, un po' perchè la conosce e sa chi è. <Strazio non è la parola che pensavo ma...ci assomiglia qualche lettera.> Così, saluta, il tono algido e apatico non consente di capire il grado di umorismo della Sabaku che comunque solleva la mano destra esibendo con il palmo un silenzioso saluto quasi dismesso nei modi. <Come stai?> Ne avesse attirata la sua attenzione con quella domanda è chiaro che quelle poche e strane parole fossero il suo modo di salutarla. <Non ti vedo da un sacco di tempo...qualcuno ti ha cercata, sono sicura, ma non ricordo chi fosse.> Ottempera riportando il braccio destro lungo il tavolaccio di legno, fino a poggiare il palmo sullo stesso. Gli occhi dalle note di miele sono al momento fissi sulla Nara ma non aggiunge altro, se ha qualcosa che vorrebbe dirle sembra stia facendo un giro piuttosto largo. <Per caso conosci qualche Anbu?> Insomma, alla fine ci arriva, del resto stiamo parlando di una fu hokage non esclude che abbia qualche conoscenza in merito, il discorso comunque viene lasciato cadere perchè per poco non si becca una ginocchiata da Oujin, che già la Sabaku di suo è un metro e una ciliegia, pure seduta, praticamente sussulta sentendosi più sovrastata da quella figura che colpita voltandosi però in sua direzione di istinto con il busto, come se puntasse più a proteggere Sunodeki che sè stessa. <Oh...S-sì, certo...> Occhieggia però un elemento che sembra attrarre la curiosità della fennec dagli occhi contornati di nero ed i tratti canidae. <Torni verso Suna dopo? Se non smette di piovere mi accompagni verso la Magione Sabaku?> Scroccona, non dolcissima però la domanda, non si è nemmeno presentata per come si pone appare meramente pregna del suo arido pragmatismo alle cose utili tra le quali ha eccepito evidentemente che il giovane è un Sunese {Chk ON}

15:15 Furaya:
 Una volta sotto la tettoia e libera dall'intemperia che all'esterno imperversa, la donna va sistemandosi gli abiti alla bell'e meglio così come i ciuffi rosati appiccicatisi sulla fronte. S'alza l'occhiata alla volta di Kore, la quale pare averla intercettata per prima rispetto alla Judai. <Era per essere gentile.> Replica con palese ironia nel tono della voce, ignorando per il momento il fatto che abbia leggermente freddo. Potrebbe effettivamente riscaldarsi tramite il Katon o lo Yoton, a volerla vedere come un ninja. Troverà qualche metodo poco compromettente per farlo. <Sto bene, indaffarata come mio solito. Conosci per caso un... sarto?> Così, la domanda le sovviene talmente spontanea da non provare neanche a trattenerla. Del resto, deve accelerare un po' quel processo evolutivo che tratta una delle più famose corporazioni d'un tempo. Altrimenti, non resterà da far altro che affossarsi come il resto di Kagegakure all'interno di quattro mura. <Qualcuno mi ha cercata? Ti ricordi per caso chi?> La domanda sovviene altrettanto spontanea come la precedente, nonostante quest'ultima sia direttamente consequenziale delle parole della Sabaku. Aggrotta per un attimo le sopracciglia, palesando un'espressione ovviamente tanto sorpresa quanto interrogativa. Chi diamine potrebbe cercarla, adesso? E perché non l'ha ancora trovata? Insomma, se si tratta di qualcuno che conosce, probabilmente posseggono anche il numero della suddetta - o altrimenti chi? Qualche popolano che vorrebbe farla fuori per aver dichiarato di voler partire alla conquista del territorio esterno? <Perché dovrei conoscere un Anbu...?> Non sta seguendo il filo logico dell'altrui discorso, ma d'altronde cosa c'è da stupirsi se si tratta sempre della stessa ragazza che impazzisce per le capre urlanti? In effetti, dovrebbe dar per scontato che qualche rotella fuori posto persista sempre pur non parlando di quelle bestiole felici. <Salve.> Saluta a sua volta Oujin, per cortesia invero trovandosi i tre nelle vicinanze reciproche e mantenendo pur sempre quell'educazione imposta anni addietro - ormai decenni - con la medesima mancanza di fiducia per il genere umano che ormai la caratterizza. Occhi di ghiaccio che scrutano, ma che non lasciano trapelare alcunché finché non vuole. Un guerriero fiero in un mondo che stranamente non le appartiene. [ Chk On ]

15:18 Oujin:
 Sorride ancora alla sconosciuta. <Grazie...> E prende dunque delicatamente posto, composto e con la schiena dritta, appoggiando solo parte dei glutei, come se fosse intento ad alzarsi da un momento all'altro. Le parole non a lui rivolte, lo fanno voltare e nota la presenza di Furaya, è in quell'istante che va di nuovo a sollevarsi con indice e medio della man destra la montatura degli occhiali, al centro, che tuttavia ora sembrano riflettere una fonte di luce e illuminarsi per qualche istante. <Oh!> Esclama ancora colpito. <Salve...> Direbbe semplicemente verso Furaya, sentendo poi la richiesta da parte dell'apparente Sabaku. <Ah! Quindi sei una Sabaku? Interessante...> Sospira. <Mmmmhhh...> Mugugna, pensando alla richiesta. <Se dicevi a me sì, tornerò verso Suna e posso accompagnarti tranquillamente, ma non è strano fidarsi così tanto di uno sconosciuto?> Domanda dunque, pensieroso e con una domanda lecita, lui è una persona pacata e tranquilla apparentemente, ma non si può mai sapere chi si trova per strada. Chiude l'ombrello e lo appoggia alla panca, quindi riprende fuori il libro con man destra e lo apre, sfogliandolo fino all'ultima pagina nella quale si trovava. La Sabaku potrà tranquillamente notare una lista di calcoli matematici, roba per cervelloni insomma, cosa che potrebbe seriamente farlo sembrare per matto oppure qualcuno di molto colto, chi lo sa. <Come si sta tra le fila dei Sabaku? Io purtroppo essendo stato cresciuto da altri shinobi e non sapendo nulla sulle mie origini, non faccio parte di alcun clan, quindi mi incuriosisce l'incontro con voi.> Direbbe sincero, tornando poi brevemente su Furaya. <Salve! Non voglio disturbarvi troppo, fate come se non ci fossi, intanto leggo.> E sorride nel dirlo, un sorriso delicato, oltre una voce solare e modi di fare educati, chinando leggermente il capo per qualche istante in segno di rispetto.

15:31 Utente anonimo:
 Aggrotta le sopracciglia alle parole di Furaya in merito al sarto. <Sì, un mercante di seta del Baazar, cioè no, conosco il mercante di stoffe ma sicuramente lui conosce dei sarti...> Dinoccola correggendo quell'informazione in corso d'opera prima di smuovere il capo biondo in una negazione lenta ma convinta. <No, se mi verrà in mente te lo dirò, per ora mi viene in mente solo Shiroichi ma non ricordo il proposito e non sono sicura.> Viene da un trauma cranico con tanto di visioni premorte, bisogna esser pazienti con le memorie, tuttavia si limita a far spallucce alla questione successiva rassestando la sua seduta dopo lo scontro con Oujin <Perchè no?> Non conoscere un Anbu in fondo, dando spazio e tempo al Sunese di sedersi prima che la sua proposta riceva risposta, costringendola a torcere il visino emaciato. <Interessante ... Sei un Noribiki?> Questa ossessione inizia a sfuggire di mano, come se li vedesse ovunque ma alla questione dello sconosciuto che tanto sul clan risponderà successivamente il viso si inclina appena verso la spalla destra. <Ti chiami Oujin Tennou, non sei uno sconosciuto, sei un conoscente di Suna con un ombrello.> La voce tradisce la reale età poco oltre la ventina, a differenza dell'aspetto minuto ed acerbo nonchè ossuto come tratto tipico della discendenza fennec. <La questione dei Sabaku viene ripresa distraendola dalle formule che si trovava a fissare involontariamente qualche momento di troppo. <Credo che ci sia in ospedale più di un genetista che potrebbe aiutarti.> Risponde solo in parte, o almeno, in merito alle origini altrui ignote. <Ma non Rasetsu, evita...Per il tuo bene> Occhieggia verso Furaya come se stesse implorando un aiuto silenzioso, gli occhi contornati del nero intrapalpebrale la fissano con l'espressione di "aiuto lo sconosciuto mi sta facendo le domande" e le capacità oratorie della desertica sembrano essersi già dimostrate alla stregua di una scopa di paglia vecchia per raccogliere la cenere. <Ho avuto un trauma cranico...Sono confusa.Ah, a proposito, sai se esiste qualcuno che su pagamento faccia cavalcare le capre?>{Chk ON}

15:55 Furaya:
 Oujin è interessato alla lettura, notando la presenza d'un libricino che ricomincia a consultare pur di non infastidire eccessivamente le due ragazze perse nella chiacchiera senza senso. La botta in testa di Kore le ha causato non pochi problemi, in effetti. Pare che si senta ancora intontita. Non deve essere stato senza dubbio molto carino riceverne una di quella portata. <Non preoccuparti, non penso debba dirmi qualcosa di così segreto - altrimenti avrebbe scelto vie traverse.> Si spera che la Sabaku ovviamente non sia così fusa da far qualcosa del genere o che quanto meno non si fidi del primo che capita. Non andrebbe assolutamente mai d'accordo con la Judai qui davanti che, difatti, ha avuto delle spiacevoli discussioni con Shizuka proprio per la mancanza di fiducia nei confronti del prossimo. <Okay, mercante di seta al Baazar. Quando smetterà di piovere magari ci farò un salto. Se trovo un mercante di seta, posso chiedergli indicazioni per un sarto.> Ammette, stringendosi nelle spalle e facendosi pensierosa. Avrà del tessuto adatto per delle cappe, insomma. Non gliene servono neanche tante al momento, forse soltanto un paio. E le nuvolette possono sempre aggiungersi successivamente. Le manca la base di partenza e non sa prendere le misure. Va bene essere un fabbro e un ninja esperto, ma lungi da lei saper cucire o anche solo tenere in mano un ago. <Shiroichi ha il mio numero di telefono, se avesse avuto qualcosa da chiedermi dovrebbe riuscirci facilmente.> Non ricorda se nell'ultimo periodo ha parlato a lei di qualcosa, rammenta soltanto che dovrà incontrare nuovamente Mattyse e la qui presente per organizzare robetta poco losca ma neanche tanto legale. Tuttavia, pare ovvio che affermarlo in giro sarebbe sbagliato oltre che controproducente. Come al solito, s'affida alla reverenza che Shiroichi le porta, una fedeltà costruita su d'un ruolo che lei neppure ricopre oltre ma che continua a tornarle utile - assieme agli oneri. <Perché gli Anbu sono mascherati e hanno un'identità segreta da non rivelare a nessuno: dunque, trovo improbabile che io conosca un Anbu. A prescindere, non ho avuto il piacere di averci a che fare.> E per fortuna, dato che solitamente non c'è una buona ragione per averci a che fare: anzi, spesso e volentieri si hanno soltanto delle pessime motivazioni. Annota poi la discussione che Oujin sta avendo nei confronti di Kore e viceversa, trattando di Noribiki e genetisti. A tal proposito, la rosata fa spallucce. E' un'informazione che tornerà sicuramente utile al bianco, forse, il quale ha già un'ampia scelta di persone alle quali potersi rivolgere per quel piccolo problemuccio chiamato 'arto mancante'. <Trauma cranico? Cos'è successo?> Glissa sul cavalcare di ipotetiche capre, facendosi lievemente preoccupata - in realtà, interessata alle vicende poiché potrebbe esser accaduto qualcosa che le sfugge. <...ti farò sapere.> Mugugna soltanto per quanto riguarda quelle bestiole, facendo orecchie da mercante e assecondandola. Le pazze si assecondano s e m p r e. [ Chk On ]

16:30 Utente anonimo:
 Aggrotta le sopracciglia quando l'altra parla di vie traverse, sembra non riuscire a disinnescare il cassetto della memoria giusto, eppure non risponde inizialmente è quasi palese che si stia arrovellando ma è alla questione del numero di telefono che il fumo cessa di uscire dalle orecchie Sabaku. <Mi farebbe comodo il tuo numero, non riesco a ricordare chi fosse> Prende il Ninjaphone dal porta oggetti porgendolo all'altra e c'è da attendersi che Furaya riceverà un qualche messaggio alle 5 di notte con probabili cercatori ormai totalmente rimossi. <Non credo ti convenga andarci oggi, con questa pioggia avranno già sbaraccato, domani se c'è sole e prima delle undici.> Le voci registrate dei musei danno indicazioni molto più romanticamente di quanto non sembri fare la Sabaku riguardo al Baazar, quando andare e come muoversi meglio, le uscite di sicurezza vi condurranno alla bancarella più vicina in caso di ammaraggio e poi le parole iniziano ad alternarsi e quelle di Oujin tornano a distrarla mentre la questione Anbu e traumi cranici viene lomentaneamente lasciata cadere. <Comunque non ti ho chiesto di rivelarne un'identità, ma se ne conoscessi uno con cui parlare insomma se non tu chi?> L'altra sembra reticente a parlare della passata carica e la Sabaku abbastanza rispettosa da non farne menzione seppur suoni una domanda di ovvietà. <Ho intercettato il Killer di Suna, in missione, un Noribiki che mi ha tirato un traliccio in testa, il punto è che sono intervenuti gli Anbu ma non si è saputo più nulla, se ci sia stato o meno un arresto... Nessuna notizia, per questo volevo sapere se hai qualcuno che conosci a cui chiedere.>
{Chk ON}

11:56 Furaya:
 Non sa bene quanto il numero di Kore possa tornarle utile. Tuttavia, finché non le invierà video di capre urlanti (e diffida dal fatto che non accada) dovrebbero stare tranquille entrambe. <Va bene.> Replica meramente dal momento che non trova nessuna complicazione, fornendole di fatti il suo numero telefonico e salvando conseguentemente quello altrui. Lo smartphone della Judai ha una cover nera cosparsa di fiori di ciliegio dipinti di rosa, come se fossero sospinti dal vento. Conclusa l'operazione, si preoccupa anche di ascoltare le indicazioni e i consigli di Kore a proposito del Baazar e del tempo meteorologico. <Ti ringrazio. Penso che passerò in questi giorni. Suna non me la ricordavo così uggiosa.> Il clima della vecchia Suna non potrà ovviamente essere ricreato, considerando come Kagegakure sorga nel Territorio del Fuoco e dunque nei pressi dei Monti ardenti. Il ragazzo con cui stavano chiacchierando si è ormai chiuso nel silenzio della lettura, motivo per il quale la donna preferisce non disturbarlo oltre. D'altronde, a che pro? Un lettore si immerge completamente in quel che fa, tanto vale lasciarlo in pace. Uno dei tre quanto meno resta informato delle vicende mondane o di racconti magici. <È una motivazione che avresti potuto usare dieci anni fa, Kore.> Riferendosi agli ipotetici agganci che la Nara dovrebbe avere in quanto tale, in quanto ninja leggendario d'un tempo ormai passato. <Posso informarmi.> Può senza dubbio provarci, deve soltanto capire a chi è possibile chiedere. Giustamente non sa chi ancora vige tra le fila Anbu, ma magari ha fortuna dopotutto. Innanzi al racconto di Kore, aggrotta per un attimo le sopracciglia e ne solleva uno di rimando. <Fammi capire> Prova a fare un resoconto della questione appena accennata. <c'è un killer a piede libero per Suna. Quante vittime ha mietuto?> Giusto per comprenderne l'importanza e il grado di pericolosità. Anche perché qualcuno eventualmente dovrebbe intervenire. Lei non ha ancor letto i giornali, di solito si aggiorna quando Senshi va a trovarla - essendo più tecnologica della madre. <Noribiki?> Gliene aveva già parlato o è un refuso dei suoi vecchi ricordi? I clan di Suna, ad eccezione dei Sabaku per nomea e fama, non li conosce poi molto. In tutto questo tempo, potrebbero anche essere diminuiti o aumentati per quanto la riguarda. <Ti tengo aggiornata se riesco a sapere qualcosa.> Bluffa. A chi diavolo può chiedere di fidato? Shiroichi? Shizuka? Plausibile. [ Chk On ]

12:06 Utente anonimo:
 I video di capre urlanti sarebbero bellissimi ma forse a questo nemmeno la Sabaku ha mai pensato, preso il numero che Furaya trascrive le manda un messaggio con un punto, esattamente, un puntino, solo a significare che stia dando il proprio numero di rimando. Alla questione di una Suna uggiosa solleva meramente le spalle. <è come un gran Genjutsu, se metti un deserto lontano dal deserto non vuol dire che hai fatto un deserto.> Accennando proprio a quella oasi ricostruita su cui lo sguardo scivola. Il riferimento al passato della Judai richiama quei bulbi contornati di nero alla sua persona. <Com'è stato per te? Immagino che te lo chiedano spesso ma...> Profitta che l'altro si sia immerso nelle letture per un tono più lieve. <Hai nostalgia?> Come si sente il Fu-Kage nei confronti del Fu? Forse si, sembra una domanda così ovvia che non dovrebbe porla ma evidentemente per la Sabaku non è tanto scontata. Il capo platino annuisce mollemente. <Diverse ragazze, circa vent'anni.> Avrebbe dovuto fare l'esca ma forse la Sabaku non è così avvenente. <Disegna sui loro visi un sorriso, post-mortem. E una mia compagna di missione.> Racconta quasi freddamente in merito al numero di vittime. <Esattamente, un Noribiki. Sapevo che qualcosa in loro puzzava ultimamente ma non pensavo odiassero Suna al punto da lasciare un Killer a piede libero tra le loro fila, e Mister Sorriso ovviamente agisce solo a Suna, non è una questione patologica sembra che sia personale.>Rivela increspando la voce ad un astio raschiato mentre cessa di piovere all'improvviso come aveva cominciato. <Oh, ha finito, vuoi provare a vedere nella direzione del Baazar? Tanto vado da quella parte.> Propone alzandosi in piedi e guardando con fare truce loasi bagnata{Chk ON}

12:47 Furaya:
 Immaginare tutto quel mondo come un enorme Genjutsu sarebbe qualcosa di poco divertente, ma che darebbe ulteriore speranza alla Nara di tornare al proprio mondo - quello che vuole al contempo conquistare. <Così come ricreare i vecchi villaggi non è sinonimo di averli resi poi molto uguali.> C'è una chiave moderna in tutto ciò e lei ne è ovviamente consapevole. Il fatto che non le piaccia è poi un altro discorso, visto che anche nel tono di voce appena usato tenda a non darlo a vedere. Il piattume con il quale ha pronunciato la frase, però, è altrettanto comprensibile. La domanda che successivamente le pone Kore in maniera confidenziale fa sì che gli occhi chiari della donna vadano posandosi sull'altrui viso. <Più che nostalgia> Ha un legame morboso con il passato, non riuscendo mai ad andare avanti ma piuttosto ad andare indietro. <ho rimorso. Potevo fare di più e il mondo di oggi tende a ricordarmelo ogni volta che metto piede fuori di casa.> Poiché non solo vede qualcosa di nuovo che è stato eretto dopo la disfatta ai Monti Ardenti, ma anche gli occhi della gente che, riconoscendola, vorrebbe vederla ben presto in pasto alle chimere piuttosto che ancor viva tra di loro. <Voglio ridare alla popolazione modo di poter uscire dalle mura e riuscire nuovamente ad avere una vita definibile come tale.> Non è un segreto ormai che voglia partire con la riconquista dei territori esterni, tanto vale iniziare finalmente a formare quella squadra per la quale sta facendo fin troppo. Anzi, il comizio in pubblica piazza doveva funzionare proprio per questo. Finché resterà con le mani in mano, non potrà comunque agire indisturbata, considerando anche il fatto che un membro della suddetta comitiva ne ha perduta pure una in modi del tutto ignoti. <Mi spiace per la tua compagna di missione.> Se solo sapesse che si tratta di Sango, probabilmente avrebbe stappato una bottiglia di spumante materializzatasi da chissà dove solo per poter festeggiare alla faccia di quella sgualdrina. <Dici che potrebbe trattarsi d'una questione di Clan? Potrebbe aver colpito ragazze di una determinata fascia sociale, di un determinato clan od altro? Avrà un modus operandi.> A giudicare da quante vittime ha mietuto, seguendo sempre il racconto della Sabaku, sta a significare che sicuramente ne ha uno. Spesso e volentieri non agiscono senza pensare, soprattutto se poi i delitti vengono perpetrati nel tempo. Nell'attesa di una risposta alle proprie elucubrazioni, Kore fa anche notare come la pioggia abbia smesso di infastidire. <Possiamo avviarci, certo.> Replica con un mero cenno del capo a conferma del tutto, mantenendo sempre quell'aria dannatamente solenne e fiera - un lupo alpha che è in cerca del suo branco. [ Chk On ]

12:57 Utente anonimo:
 Il commento sulla ricostruzione viene lasciato a macerare, una marinatura con il bollore dei fennec che vede nella riconquista delle sabbie reali qualcosa di proprio e legittimo ma che non può esprimere, non in quel governo e non se vuole uscirne con la Shinsengumi per salvaguardarsi. <C'è del poetico.> Solo questo ovatta inizialmente ormai in piedi scivolando con gli occhi tondeggianti alle spiegazioni dell'altro. <In che modo te l ricordano? Sei comunque una persona soltanto...E c'è chi non ha fatto nulla.> Il rimorso è una piaga del silenzio ma quella domanda insorge con una spontaneità quasi infantile. <Se intendi andare all'esterno, però, posso accompagnarti un giorno, con i compagni giusti...C'è ancora qualcosa del Kazekage Gaara fuori da quelle mura, morissi vedendolo sarebbe stato meglio che attenderlo qui.>Non specifica cosa ma sa che ogni tassello con un giusto team può portarla a Shukaku e questo è un passo che ha deciso di compiere per sè e per il suo clan, riavere frammenti della coscienza del Kazekage è di vitale importanza e chi se non il demone che ne ha condiviso la stessa? Sulla compagna di missione non dice nulla, non erano così affezionate ma inizia a camminare verso la zona battuta e più lunga per evitare la pesantezza della sabbia intrisa dal temporale passeggero. <Solo ragazze di Suna, probabilmente sole, ma senza altro in comune se non l'età e la provenienza.> Sancisce in merito ai modi del serial kille, del resto dopo aver fatto rapporto deve andare alla Shinsengumi. Il suo tempo è centellinato ai suoi obbiettivi ed ogni cosa la sta legando a Suna più di quanto non sia giusto. Farà strada a Furaya fino al Bazar, conosce il mercante di stoffe ma è difficile che abbia resistito a quell'acquazzone, tentar non nuoce magari le farà avere uno sconto assaporando solo la convivialità della sua terra ricostruita dove una giara sulla schiena ancora per taluni è fonte di vanto malgrado quanto stia accedendo {Chk ON|Se EXIT}

14:37 Furaya:
 Poetico. Malinconia e poesia d'altronde vanno spesso di pari passo. La maggior parte dei poeti non parlano certo di passato e di emozioni negative? Potrebbe darsi agli haiku una volta invecchiata. Non sarebbe neanche una cattiva idea se soltanto avesse un po' di fantasia differente dalla guerra che ha vissuto da quand'è nata. <Le occhiatacce, lo sguardo, il mormorio costante. Chi ha coraggio, invece, mi ferma e mi dice che dovrei andarmene e che sarei dovuta morire dieci anni fa.> Certe volte, la si potrebbe immaginare con una sigaretta nella mano a soffiar fuori il fumo dalle labbra, visto e considerato come la vita l'abbia messa alla prova così tante volte da non essersi mai permessa né un vizio né tanto meno un lusso. <Sì, intendo andare all'esterno. Ho tenuto un comizio nella piazza di Konoha, palesando le mie intenzioni. Sto arruolando gente che voglia uscire a bonificare i territori. Trovandoci nel Territorio del Fuoco, sarebbe consono ripulire dapprima questa zona, raggiungere Konoha e da lì estendersi.> Coerentemente parlando sarebbe consono, per l'appunto; che poi l'obiettivo principale della donna sia proprio il Villaggio della Foglia è tutt'altro argomento. Anche quello, tutto sommato, sarebbe oltremodo coerente. Avendo una base di partenza poi fuori dalle mura, si può pensare a fortificare Konoha e conseguentemente avvicinarsi a Kusa e a Suna da quei dintorni. Ammesso che la geografia esterna non sia stata modificata eccessivamente dalle chimere, dovrebbero esistere anche le macerie dei grandi villaggi. Il Killer pare abbia deciso di colpire soltanto delle ragazze piuttosto giovani e sunesi, motivo per il quale colpisce esclusivamente quel settore. Annota l'informazione, annuisce. Nel frattempo, l'andazzo si sta ormai dirigendo alla volta del Baazar per cercare di trovare qualcosa di consono: stoffa nera e rossa - qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo. Resterà in compagnia della Sabaku ancora un po', salutando Oujin sotto quella tettoia e avviandosi altrove. [ Exit ]

Tre individui scampati al temporale mentre s'affaccendavano altrove si ritrovano sotto una tettoia.
Uno legge - e si arena nella sua lettura; le altre due confabulano del più e del meno: a partire dal serial killer e a concludere con l'avvio verso il Baazar, passando per la riconquista dei territori esterni.