Ιανός
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Giocata dal 25/11/2022 20:55 al 26/11/2022 02:49 nella chat "Bosco Oscuro"
[Nord-est | Limitare del bosco] Quale potrà mai essere il pretesto di questa sera? Il risultato di una monetina, anche stavolta? Niente affatto, per quanto talvolta il comportamento di Majima sia indecifrabile, è innegabile che faccia, anche lui, cose 'normali'. Attività come passeggiare, allenarsi e perdersi in entusiasmanti avventure nella fitta foresta, nonché quel che ci si aspetta da uno shinobi. Ma il postino, a livello pratico, quanto sente di essere un ninja? Quasi nulla, anzi, a dire il vero trova nella sua descrizione lavorativa, presso la Hatu Butsuryuu (Logistiche Hatu), la sua identità sociale. Un addetto alle poste e alle consegne, nulla di più, sebbene le sue abilità possano dirci molto di più. Se fosse chiamato a definirsi in maniera diversa, con buona probabilità, direbbe di essere un kendoka o, alla peggio, un samurai. Cosa che, a guardarlo meglio, non sembra affatto. I jeans grigi, la giacchetta verde ad alto contrasto con la t-shirt bianca e il cappellino sportivo nero ne completano il profilo, un'immagine ben lontana da un mastro d'arme. Non è armato, dopotutto, e non gli viene usuale uscire di casa con l'equipaggiamento addosso, primo perché è ingombrante e secondo perché ancora non ne sente il bisogno. Tutto sommato, in questi giorni, si sente al sicuro e se percepisce protezione del governo perché dovrebbe preoccuparsi della sua incolumità in giro? Il luogo selezionato per questa camminata serale, d'altro canto, avrebbe buona ragione di dissentire. Lungo il versante nord, al limitare della foresta, una fitta catena di arbusti dimostra che l'incendio, per fortuna, non l'ha del tutto divorata. L'atmosfera è cupa e solo alcune stelle, nascoste da alcune nuvole in cielo indisposte a farsi da parte, brillano assieme alla luna. Più ci si avvicina al bosco e meno la strada è illuminata, facendo in modo che sia solo la grande dea a rischiarare la notte, assieme alle lontane lucciole artificiali dei quartieri centrali. Majima conserva il calore tenendo entrambe le mani nella tasca della giacca, che sembra avere un morbido interno peloso. In quel momento è tranquillo, rilassato dalla stessa passeggiata e assorto in pensieri riguardanti perlopiù gli incarichi che lo avrebbero atteso il giorno dopo. [Nord-est] Oh com'è dolce l'aria nella notte, la sera perfetta per una passeggiata li, nel posto più oscuro che richiama anime ignave e pregne di intenti poco pure, li ove il suono viene ovattato e allontana la peste che è il mondo e i suoi corpi vivi, alla ricerca d'una solitudine che coloro che ne calpestano le foglie non sono altro che morti entrambi, due anime divise ed unite nel medesimo accordo di possessione ed ossessione .Pallida e bianca come l'anima d'un angelo sceso sulla terra,un angelo caduto dal suo trono per vivere in mezzo ai mortali e perire nel profondo per l'eterno, di pallidi capelli corti truccati di un blu che riprende quello degli occhi, che son piegati in quella espressione serafica, di labbra imbrattate di un rossetto scuro e intenso in perfetto contrasto col chiarore che l'avvolge. Di un ennesimo abito bianco e candido che la veste di pizzi e merletti che ne fasciano il corpo simile ad un fuscello , li sul collo sottile, sulle maniche larghe che scendono, sulla gonnellina ampia che copre per metà le cosce sottili e toniche, di un corpo in miniatura, così giovane ad un primo sguardo poco attento, m questa notte non vi sono metri o distanze a separare i gemelli che camminano mano nella mano , con l'uomo che la sorregge come un cavaliere per passare oltre , nel solito ghigno che gli solleva le labbra sottili, di un rosso sguardo di sangue vivo, neri i capelli che scivolano fino alle spalle, perfino più lunghi di quelli di lei, vestito con un abito rigido come fosse della shinsengumi, ma che trova troppe divergenze anche solo per passare per uno di loro , rigido e impettito, rigore e malo sguardo su tutti. "finalmente mi hai portato in un loco che mi piace di più, sembra quasi.. un film dell'horrore" non si muovono le labbra, difatti la loro connessione è mentale, due corpi e due anime, unite da un'essenza troppo complessa per poter esser compresa da chicchessia, non ci sono parole per spiegare la loro vita "abbiamo fatto troppo in questi giorni, tutti quei corpi vivi mi fanno venire il mal di testa , lo sai bene" lo rimbecca lei mentalmente, sebbene non abbandoni mai il sorriso meraviglioso che le si tinge sulle labbra scure, di uno scuro rosso che pare più morte che vita e sangue, coloro che come amanti sfuggono alla vita di tutti i giorni per rintanarsi nel loro intimo e infido confine che attraversano, così vicino alle mura che se solo gli arbusti e gli alberi fossero più dolci con loro darebbero un chiaro segno d'una volta celeste meravigliosa, di mura contenitive che si ergono come giganti .. e tutto sfuma, o meglio, nel silenzio della notte s'amplifica per coloro che hanno la linfa nera viva nelle vene, che scorgono rumori e potrebbero anche captarne la provenienza, come lo schiacciare di foglie d'uno o d'una sconosciuta, tremendamente vicino per fortuna o sfortuna di fato "c'è qualcuno o qualcosa, shinji " e lui la comprende immediatamente, tanto sono uniti che la fissa, le bacia la mano sottile per allontanarsi e nascondersi ad una 30 di metri dietro uno dei grandi alberi che i Senju hanno voluto donare ad Otogakure e Konoha, chissà perchè o per cosa, ma adesso sarà solo lei ad avanzare come fosse una dama d'un lago argenteo, d'una luna chiara e alta che nel suo spicchio non è altro che un kami poco attento, ma pur sempre vivo, e forse chissà, anche Majima la vedra scivolare tra quelle vie intricate , e se solo lo vedesse a lui donerebbe quel sorriso d'angelo , solo quello, a lui la scelta dopotutto, seguire una candida creatura nel cuore dell'oscurità o no. [chakra on][Kindred II attivo solo per lore] [Nord-est | Limitare del bosco] I suoi occhi sono orientati verso il basso, da un'altra prospettiva sembrano addirittura socchiusi, osserva in diretta mentre i suoi passi plasmano lo sterrato su cui calpesta. Non è raro che il ragazzo ignori il movimentato mondo circostante, in una perenne condizione di disinteresse. Egli però vuole aspettare, ha imparato a pazientare, in preparazione a un segnale preciso, quella rara occasione in cui farsi avanti diventa imperativo. Servo della sorte, questo è il suo vero ruolo, ancora prima di essere un kendoka e un postino. Solo adesso è possibile notare che la sua mano destra, da dentro la tasca, sta in realtà facendo roteare una moneta in continuazione. Proprio come quel singolo ryo, che attende di essere posato, Majima si destreggia in un caotico mondo nell'attesa che la ruota penda in suo favore. Ma stupido non lo è, per quanto sia facile ridurre il suo essere con quell'etichetta, perché dietro quell'approccio libero, privato di ragion pura, troviamo un ragazzino che ha saputo collocarsi all'interno di una società poco ospitale. Si trova, tuttavia, in sospeso e a mezz'aria, in una bolla di stasi, in attesa di uno stimolo o di un movimento, di qualcuno che lo tiri fuori o di un sentimento sufficiente a sgretolare il bozzolo. Tutto sommato, quella lenta passeggiata, avviata senza un reale motivo, rappresenta la sua condizione, una perenne immobilità in cui si può soltanto avvertire la falsificata sensazione di movimento. Muove le gambe, passeggia, eppure è comunque fermo. Impossibile compiere una scelta, impossibile decidere di degnare attenzione all'anemica lucciola distante. Majima ha scelto di non scegliere molto tempo prima, in risposta all'accumulo di eventi che hanno caratterizzato lo svolgimento della sua vita e che non è pronto a ripescare. Prendere tutto ciò che gli capita sul ridere è un buon metodo per prevenire l'insonnia e lo stress, dare poco peso alle parole che sente e che dice gli assicura una posizione privilegiata tra i fancazzisti. Di colpo, però, si sarebbe fermato, con lo sguardo perso nel vuoto. Estrae la mano destra e compie alcuni rapidi movimenti indistinguibili a causa della scarsa luce. In un secondo momento è possibile vedere qualcosa che cade. Potrebbe aver perso un oggetto o aver lanciato una cartina appallottolata anziché buttarla nell'immondizia. Non si muove di lì e ora osserva proprio ciò che ha fatto cadere. Qual è il risultato?Majima tira un D2 e fa 2
[Nord-est] Il dolce mare del non sapere, quello imprevedibile di colui che non osa scegliere ma lasciare ad un singolo, piccolo, infimo oggetto la scelta d'un destino che si compie in un modo o nell'altro, nel fantasma d'una piccola dama che sorride ad esso e lo invita in qualche modo , ma a colui che ella non potrà che volgere la propria d'attenzione. Il cuore pulsante, il sangue, la carne, l'anima che lo muove nella sua immobilità totale, a colui che passando tra felci e vita non può altro che trovar la morte del mondo in quel piccolo lasso di terra a cui è stato concesso, ad anime simili, il privilegio d'affondar le proprie carni e forse mai risanarle del tutto.. affonda anche ella , priva d'oscurità nel mostrarsi, ma pregna di quella che divora dentro tutto, stomaco che brontola di una fame insaziabile e del desiderio infine di veder anime splendide divenire altro che banchetto di pipistrelli scuri e voraci, ed ella lo è, è così vorace che al cadere di quel piccolo oggetto che porta la luce dell'oro e del giorno più bello affogarsi nelle tenebre che lo circondano, e solo allora, prima di voltarsi verso l'albero che inghiottirebbe la propria figura, ella stessa non farà altro che parlare e irrompere nel silenzio della morte con la cantilena dolce e pregna, sicura ma anche fredda < venite con me, fatemi compagnia per questa notte > e solo allora, nel momento in cui il passo ferma l'incedere, nel momento in cui la mano sfiora la corteggia grigia e dura, l'altra s'apre col palmo sottile e delicato che volge al cielo e ai kami, l'invito è posto, così come il gemello perfetto che segue tutto, che si sposta indietro facendo un arco assoluto in modo da non esser visto, curioso, curiosi entrambi di quel che sarà questa notte nient'altro che l'ennesima vittima. Così credono, così pensano che funzioni l'universo stesso, ma chissà che forse quel giovane che s'affida ad una fortuna non sua, non decisa il contrario per quelle anime destinate al più profondo degli abissi orribili trovino come certezza eterna. Un'altra anima, un altro respiro profondo, il gustarsi che smuove lo stomaco come avesse i denti per uscire e strapparlo alla vita, e tutto condito infine dal sorriso serafico che lo invita a lei, ancora una volta, chissà che non sia troppo codardo o troppo stupido per fare l'uno o l'altra cosa. [chakra on][Kindred II attivo solo per lore] [Nord-est | Limitare del bosco] Piega le gambe, il bacino si abbassa e la giacca imbottita, adibita a uso invernale, si piega sulle anche. Afferra il pezzo d'oro e lo avvicina alla bocca, inspira per poi soffiarci sopra con l'intento di rimuoverne il pulviscolo. Croce, quello è il risultato. Non ci è dato sapere a quale esito corrisponde, perché in quell'esatto momento la lucciola bianca, dapprima ignorata, ha proferito parola. Colto di sorpresa, si rialza e ripone la moneta nella tasca chiudendone la cerniera. Alza un dito per indicare sé stesso e inclina appena il volto, quel sopracciglio inarcato suggerisce che non abbia inteso appieno l'invito di lei. Si volta a sinistra, poi a destra e fa spallucce. < Venite? Chi? > Più che fare il finto tonto s'è preso l'arbitrio d'ignorare in toto le formalità solo perché gli viene più comodo. Il suo rito è stato interrotto e ha perso la concentrazione, ci rimane stizzito ma non lo dà a vedere. < Onestamente... > Aggiunge poi, lasciando ancora un grande dubbio su quell'invito che non ha ancora trovato effettiva risposta. < C'è freddo, voglio andarmene a casa. > Qui incarna il perfetto spirito del lavoratore che, anziché far serata, è responsabile e orientato già alla fatica del giorno dopo. Ora mette le mani avanti, scosta il ciuffo con un celere scatto di nuca e abbozza un sorriso forzato. < Ma grazie lo stesso! > Lungi da lui volersi perdere nel bosco, un'altra volta, piuttosto preferirebbe imboccare la prima strada a est per avvicinarsi ai quartieri residenziali di Oto. Prosegue nel lento cammino, questa volta servendosi del cellulare per ingannare il tempo e consultare l'andazzo del suo profilo Ninjagram. Nonostante il pedissequo ritmo di post, non sembra aver suscitato interesse nel vasto pubblico del web. E pensare che si è pure ingegnato per postare foto di cibo, meme e scatoloni... contenuti di alto livello, di sicuro sufficienti a escluderlo dal macrogruppo di utenti noti come boomer. La luce dello schermo rimpiazza quella della luna e alterna tra il blu, il bianco e il rosso, a seconda delle schermate su cui preme. Riesce a confondersi così bene tra i ragazzi di oggi, forse tra non molto riuscirà addirittura a scrivere con due mani. [Nord-est] L'osserva lei da li, così vicina che quasi vede la sua giugulare pulsare di sangue , puro o meno ancora non lo sa, e per quello che permane li, tra il passo dell'oltre ed il passo del presente , a metà anche lei vedendo la moneta, o meglio, l'oggetto luccicante che viene riposto dove non può esser più veduto, e il sorriso s'allarga a quella domanda, li ove la mano l'invita < tu , sciocco > la voce che prende una nota lievemente allegra , notandolo adesso nel suo fare, in quella perentoria dimenticanza di modi ed affezioni, e colei che ne rideva prima si limita a sorridere < preferite tornare a casa > sussurra, calda la voce, lo sguardo che s'appresta alle nubi di intricati rami su di loro < piuttosto del conoscere l'ignoto > sospira di nuovo, sebbene mantenga una parvenza di sorriso, quasi più di.. comprensione "Kiku, non esagerare" il pensiero di Shinji arriva perentorio nel cercare suo d'avvicinarsi.. ma lei lo guarda quell'altro giovane dai capelli verdi che si prende come un ameba totale da un cellulare "shinji, dovrai un poco spaventarlo, tento di invadere la sua mente in modo che non ti senta, ma spuntagli dietro quando meno se lo aspetta. Adesso inizia a far rumore" un ordine il proprio. E sorride, lei < davvero vi piace più un apparecchio simile > sussurra lei , si ora, adesso , ma la mente vuole, deve rafforzare e per quello verrà di più alla principale anima, al proprio essere, alla ricerca di nuovo dell'onmyoton che la permea, di quella forza che la collega al mondo, allo yin oltre che al chakra, per donare ancora più forza al giovane uomo che starà ancora li, a veder tutto, a sentire tutto. perchè vuole che sia l'altro ad attirar l'attenzione ormai oltre venti metri dove il gemello tenterebbe semplicemente di spostar felci e foglie, dietro un grosso albero, ma lei sa, e solo adesso si tenterebbe di mettere con le spalle allo sconosciuto verso quella cosa, qualsiasi cosa sia, o così vuole < lo.. avete sentito anche voi? > e lei che vuole solo orchestrare tutto, anima errante in cerca del suo pasto gustoso, e lancia uno sguardo a lui, curiosa ma tentando lo spavento che possa provare chiunque, connessa mentalmente all'anima orribile che l'aiuta. [2/4 tentativo attivo kindred II - considerando le azioni prima][ chakra -3 dal totale] [Nord-est | Limitare del bosco] Rifiutare qualsiasi cosa da uno sconosciuto è una lezione comune a tutti i bambini, non si può dire lo stesso per il kendoka. Egli ha imparato nozioni eterogenee che, suo malgrado, contrastano tra di loro. Il riscaldamento va tenuto spento il più a lungo possibile per risparmiare, le docce vanno fatte corte al fine di ridurre i consumi ed è meglio uscire fuori a cena al massimo una volta al mese poiché consumare un pasto già pronto è troppo costoso. Però Mamma ogni tanto può permettersi una borsa, con tutto quello che lavora, e poi... poi i soldi sono suoi, è giusto così! E papà fa i regali a Maji solo quando lui si comporta bene, altrimenti un piatto freddo di riso scotto è quel che merita. Lui non può stare con mamma e papà d'estate, la deve passare con nonno e seguire le sue abitudini. Il nonno gioca d'azzardo e scommette tutti i suoi soldi, ma si prende cura comunque di Maji. Anche da alcolizzato, è sempre lui a badare al suo nipotino... vero? Non è affatto il contrario. I casinò gli serviranno, non è così? Lo prepareranno a vivere, gli insegneranno le buone maniere, imparerà a risparmiare come vuole mamma. I suoi genitori gli vogliono bene, giusto? Quando discutono, quando urlano, quando non si parlano per giorni e lo mandano a stare dai nonni. Lo fanno per il suo bene e hanno ragione... perché loro devono avere ragione. Altrimenti tutto smette di avere senso. Meglio tornare al presente e affondare questo spaccato di vita assieme agli altri episodi da ignorare, per sempre. Sorride quando si sente dare dello sciocco, non è la prima volta che lo sente e non sarà neanche l'ultima. In tutta onesta, che tutti lo reputino stupido è quasi un vantaggio. La classica storia dello scemo del villaggio, no? Per tutti, lo scemo è uno solo ma per lui tutti gli altri sono scemi. Forse non tutti, qualcuno anche si salva, come quel collega che in ogni pausa pranzo si premura di offrirgli uno spicchio di mela, lui non è male. Udendo la parola ignoto non è in grado di trattenere un ghigno, seguito da una smorfia alquanto singolare. Infila due dita ai lati della bocca, divarica le pareti interne per allargarle e inizia a muovere la lingua su e giù. Si fa beffa di lei e annuncia: < Di solito l'ignoto lo prendo per il culo! > La destra ripercorre il precedente movimento, apre la cerniera ed estrae il soldino, subito dopo lo lancia in aria. Ma niente, Majima l'afferra in volo, nascondendo a tutti il risultato. Non mente poi, quando annuisce di fronte a quell'ipotetica domanda sull'apparecchio che ha in mano. < Già, è tascabile, funziona sempre e non delude. > Mica male, in effetti il cellulare pare più affidabile delle persone. Avverte, subito dopo, il fruscio in prossimità del bosco ma non gli degna più attenzione rispetto a quel che merita, proprio come ha fatto qualche attimo prima. < Eh già, mi hanno detto che è il posto preferito dai barboni per pisciare, sai? > Tono ironico e provocante, ma sembra dire il vero. < Mi sembra che usano le foglie di fico per pulirsi come carta igienica. > Forse questa parte è già più discutibile, trovare un fico in buono stato nel bel mezzo della foresta a Oto dev'essere raro se non impossibile. Lei l'osserva, il compagno l'osserva anche, molto più in la nascosto tra gli alberi e l'oscurità, facendo delle loro voci la sua sinfonia, nella mente di lei la propria, e tutto viene scambiato sempre come fossero un unico, meraviglioso , organo di vita di cui la linfa ignifuga del fuoco dell'inferno adesso non è altro che quel piccolo meraviglioso giovane inconsapevole, schiavo del nulla e del tutto, a cui ella rivolge il sorriso alla beffa dell'ignoto e di quella parola così scurrile! < avete la lingua lunga, vedo > lui che non si ferma, anzi, ma è così spigliato quasi, dopo esser stato stuzzicato in qualche modo, ed ella che rimane nel suo misto di dolcezza e comprensione, ma di quello che vuole vedere ancora non ne ha la certezza in lui, osservandolo dolcissima come un piccolo capriolo che ha fatto li la sua comparsa nella sua immensa innocenza e nel suo candore. "muoviti ora, accerchialo e poniti dietro di lui" E li, vuole espandere il proprio chakra, violarlo col proprio, alla ricerca della sua mente, spingendolo a illudersi, ad illuderlo nella vista .. lei sempre li, consapevole di tutto, come se nulla fosse cambiato < forse son loro > concede ella, cercando di mantenere non solo la concentrazione sulla sua di vista, ma anche sull'udito, come nulla fosse cambiato per occultare il proprio compagno meraviglioso, colui che tenterebbe non solo di fare il giro ma di prenderlo alle spalle, senza toccarlo, ma solo facendo sentire la sua alta presenza! Gli alberi che agli occhi del povero Majima andrebbero a unirsi, ad avvicinarsi alla sua figura circondandolo alle spalle in modo che il villaggio dietro sarà un solo ricordo come ogni suono, il completo assoluto infernale silenzio di tomba che farebbe scoppiare la testa di chiunque. Il rosso sguardo di Shinji violenta la sua nuca, il respiro che forse giungerà al suo collo, forse no , quello sarà a lui dirlo , perchè l'illusione che lei vorrebbe creare è solo di due piccole grandi sue parti, vista e udito. Violentare è un piccolo vezzo che lei ha, la propria metà che alle volte si diverte, solo quando anime pure non sono coinvolte..chissà che anima sarà lui? [chakra on][Kindred II][3/4 tentativo illusioni a 2 sensi - Sconvolgimento visivo sconvolgimento uditivo][-11 chakra totale] [Nord-est | Limitare del bosco] Il suono assordante di mille gettoni d'oro che si riversano sul fondo metallico di una slot machine. Il gentil tocco di due calici di cristallo usati per brindare. Il sordo rumore dei passi contro la morbida moquette e risate, tante risate. Grasse, ritmate, all'unisono e quasi sinfoniche. Un bambino sorseggia, seduto in disparte, il suo succo all'arancia dalla cannuccia. Scende con un saltello dallo sgabello, ben più alto di lui, e s'avvicina a un anziano. Una sagoma di sudore sulla maglietta di lui lo intimidisce, ma quel grigio pelo arruffato che sbuca dalla sua schiena è familiare. 'Nonno?' chiede lui, strattonando l'unico angolo asciutto della T-shirt. 'Ugh-sii?' replica lui, senza girarsi. 'Perché punti sempre sul sette?' domanda ora, soffermandosi sull'unico dettaglio che ha colto dietro quell'ammasso di bottiglie consumate. L'altro, controvoglia, si gratta il mento e risponde:'Vedi, il sette è un numero fortunato. Esistono sette divinità della fortuna, ciascuna ha un ruolo diverso nel gestire la sorte'. Si ferma un attimo, riprende a scommette e prosegue la frase. 'Per esempio c'è Bishamonten che ha la lingua lunga... lingua lunga... lingua lunga'. Il flashback viene alterato, qualcuno gli sta parlando, ha perso la concentrazione. Meglio tornare alla realtà. Majima si guarda attorno, conscio di aver perso, per un momento, la concezione del tempo. In quel preciso istante realizza perché è lì, tutto è partito dalla passeggiata, da quella candida lucciola che l'ha invitato a tenerle compagnia. Ora, ancor più di prima, desidera tornare a casa e buttarsi a letto. Dormire, di questo ha bisogno, spegnere il cervello e chiudere gli occhi per almeno sei ore. Spinge con l'indice contro la stanghetta degli occhi in modo da farla risalire sul dorso del naso. Incrocia lo sguardo con Kiku, preme il tasto laterale del cellulare e lo ripone nella tasca. < E tu lasciali stare, fanno già una vita di merda abbastanza. > Prova dispiacere per loro ma al contempo sa di non poter farci nulla, non è in suo potere. Se empatizza con loro, d'altra parte, è proprio perché negli anni, a partire dall'adolescenza, ha sviluppato un rapporto particolare con i soldi, il costo della vita e il materialismo. Gli specchi d'anima color nocciola strabuzzano non appena inquadrano lo strambo e improvviso movimento degli arbusti. Egli non si volta, complice i ricordi ripescati e quelle che ora interpreta come visioni, inizia a credere di star subendo gli effetti del sonno o di qualche sostanza ingerita senza essersene accorto. In quella situazione, come sole fare, devia la rabbia contro l'unico vero responsabile di tutto ciò, il dio della guerra che continua a invocare. < Aaahhh! > Sorride, quasi compiaciuto, arrivando per giunta ad avvicinare un dito contro la sua stessa tempia dando due picchiettii. < Ti stai vendicando, eh? > Alla presente Kiku non è chiaro decifrare a chi si stesse rivolgendo. < Lasciatelo dire, sei proprio un ciccione quadrato! > Scoppia a ridere adesso, gli scende pure la lacrimuccia dai convulsi di riso. < Vero? Bi-shaa-monten? > Scimmiotta il suo nome, si prende gioco di lui. In tutto ciò, l'unica nota positiva è che perlomeno Majima può dire di essere credente. Non è alquanto chiaro in cosa crede, ancora più ignote sono le sue usanze nel rispetto del culto, ma il fatto che si rivolga a un kami promette bene. Quale essere particolare che ha incrociato questa notte, più di tutti , di quelli attenti e vigili, quelli pregni solo della mente quando perdono la fantasia e l'estrosità della loro anima, colui che invece li mette li in uno sguardo perduto nei ricordi che nessuno dei due gemelli potrà mai comprendere o tangere, di quello sguardo vacuo che inclina il dolce viso della giovine che l'osserva. Molti si sarebbero fermati, l'avrebbero pure seguita alla morte, ma non lui, forse troppo distante dalla realtà, forse anche lui come loro ha quel piccolo emblema di vita di dissociazione totale da tutto il resto, e per questo in qualche modo ne rimane abbagliata lei stessa. "questo qui.. non uccidiamolo Shinji" pensa mentalmente lei stessa, per un ordine si, ma per una richiesta che la permea, quando sfrutta il proprio genjutsu per distrarlo dalla totale realtà e verità delle cose, modificandone le percezioni visive e uditive per il proprio giogo malsano, ma quello che prende una piega imprevista, di colui che pensa di sapere cosa sia, di qualche kami sceso solo per lui. E un kami è alle sue spalle adesso, ma non ne sente il calore, solo la presenza, e a quelle parole egli sorride di quel rossore insano di iridi e di quel viso meraviglioso ed imperituro "pensa che sia chissà chi" , chi non lo sapranno nemmeno loro in effetti "Shinji, poni le tue mani sulle sue spalle senza fargli del male" lei che mantiene invece quella concentrazione spingendo il chakra alla sua mente in modo che gli alberi invece di marcire iniziassero a fiorirle intorno come boccioli freschi di primavera < per cosa dovrebbe vendicarsi? > lei che sussurra ma un sussurro che per lui gli arriverebbe dentro per via del proprio genjutsu ed ogni passo che farà per lui sarà silente e perfetto, preciso l'arrivo dell'angelo nella sua direzione, per terminare a meno d'un metro da lui, il nasino in su, il viso sottile che lo avvolge come tutto di lei < potremmo salvarti da qualsiasi cosa, mio giovane > sussurra lei, calda e sottile, la voce che gli entra dentro, lo vuole avvolgere e quasi stordire, e lo mantiene quel contatto, quella forza che adesso lo fa essere in proprio potere. Dietro di lui permane la presenza di quell'essere, si, ma nessun rumore da lui, nemmeno il respiro, solo lo sguardo che lo trafigge in attesa implicita della gemella. [chakra on][Kindred II][illusione a 2 sensi - Sconvolgimento visivo & sconvolgimento uditivo][-13 chakra totale] [Nord-est | Limitare del bosco] L'addestramento di un kendoka prevede la comunione tra spirito e corpo, fino a raggiungere un equilibrio. Adopera quanto imparato per porre freno ai vecchi episodi del suo passato intenti a riaffiorare. Il dialogo con uno dei suoi acerrimi nemici dura poco e lascia spazio a quello con la lucciola. Majima la osserva ma non sembra reagire a suoi movimenti, anzi, per qualche strana ragione si sente del tutto disinteressato. Se solo ella gli avesse parlato della fortuna, in questo momento starebbe saltellando come un coniglietto. Percepisce solo ora di avere maggiore controllo su ciò che sta succedendo e inizia ad avvertire una fastidiosa presenza dietro di lui. Appurato che preferisce ignorare le buone usanze, persino lui sostiene che il minimo richiesto da tutti è presentarsi. Fa finta di tirare fuori qualcosa dalla tasca sinistra, ricordando che fino ad allora la sua mano è rimasta lì dentro al caldino, ma avrebbe presto arrestato il movimento cercando di dare una lesta gomitata a chiunque si trovasse dietro di lui. Nel farlo, sorride alla candida ragazza senza staccare lo sguardo da lei, nemmeno si assicura di aver colpito il bersaglio e non si preoccupa di quel che gli può succedere come conseguenza. Afferra gli occhiali con la mano destra, come se cercasse di vederci chiaro e poi proferisce parola. < Ti hanno mai detto che sei una palla? > Il tono ha una punta di ironia ma pare ben più serio di prima. < A pensarci bene... puoi salvarmi da qualcosa. > Permane gravità nei toni ed è impossibile assaggiare alcuna forma di sarcasmo. < Il terribile mostro della polvere non mi dà tregua, non è che verresti a spolverarmi casa di lunedì? > Scoppia a ridere spezzando forse l'unico attimo solenne generato da lui in quella serata. Adesso punta l'indice contro il cielo, corruga la fronte e si lancia in una sorta di paternale per spiegarle ciò che secondo lui non è andato bene. < Primo, basta usare tutte queste formalità e cazzate varie... altrimenti sei proprio una palla. > Con palla intende una persona noiosa o troppo sofisticata per i suoi gusti. < Secondo, prima di drogarmi sarebbe stato più corretto dirmi il tuo nome. > No, non è del tutto sicuro di essere stato drogato, ma al momento è l'opzione più plausibile considerando anche il luogo in cui si trova. E' certo, tuttavia, di iniziare ad avvertire una certa pesantezza nonostante la sua noncuranza lo aiuti a rimanere disinibito, pur avvertendo suoni profondi e inspiegabili movimenti di flora. Entrambi vedono tutto, Shinji dall'alto e dalle spalle, lei da davanti, è il loro legame a renderli più forti in effetti e a quel segnale che ella vede della mano e del braccio, lo spirito molto più forte e veloce non si scosta, si prende la gomitata allo stomaco, fisico, è qualcuno di decisamente molto fisico ma che non se ne va, quanto tenterebbe di porre le sue zampe sul postino in effetti e solo ora parlare < non basta così poco per scacciarmi > lo sottilinea, con quel sorriso sprezzante e il corpo molto poco corpo, solo vivo, vegeto ad ogni tocco e attacco ma privo della linfa vitale che entrambi hanno, e lei sorride meravigliosa, vicino al giovane < sei così giovane e così ingenuo > soffia calda in sua direzione, senza mai provare a tangerlo, solo mantenendo la concentrazione su di lui, su quella sua mente, li ove invece tenterebbe di donargli la sensazione visiva degli alberi che si inclinano al suo capezzale, del rumore che si fa fastidioso e insolente del vento non brutale, ma leggero e vitale, di quello che sfiora e sposta i suoi capelli verdi e forse destabilizza anche i suoi occhiali < mi fa piacere che qualcuno possa non comprendere mai > la voce dolce e sussurrata di ella si fa sentire di nuovo < voi sapete già il mio nome.. ma mi vedrete di nuovo, perchè vorrò vedere voi > un ultimo dolce sussurro ma che si spegne, li ove il proprio potere mentale lo isola facendo sparire entrambi dalla sua vista, nessun rumore, nulla di nulla , e si troverà completamente da solo in mezzo a quel bosco oscuro. A lui la fine, dietro di sè vedrà infine la luce , ma davanti a lui non ci sarà la dama d'inverno ne il compagno di sangue. "forse lui, chissà.. è l'unico essere forse degno della nostra attenzione" un sospiro silente così come le parole che ne seguiranno e come sono sempre "non possiamo mai rivelarci, lo sai bene Kiku.. scegli bene" e nulla sarà mai cambiato in quella foresta. Realtà od illusione? [end] [Nord-est | Limitare del bosco] Lecito è chiedersi se tutto ciò che vive Majima, per lui, non sia altro che un gioco, che ogni dialogo vissuto non sia nient'altro che un sollazzevole spettacolo di voci e suoni. Forse può trattarsi di un approccio alla vita, dare poco peso alle cose per ridurre il rinculo del dolore quando queste sono serie, oppure è un complesso meccanismo di difesa sviluppato in seguito a dei traumi. Una è la certezza: egli gode quando qualcuno gli dà dello stupido. Ne è proprio contento, come se non aspettasse altro, quando il suo interlocutore crede a quello che vede e che sente. E' questo il sottile filo su cui gioca, forse è proprio questa la soluzione al dilemma. Il postino potrebbe trovare divertimento nel restare sul filo del rasoio, a metà tra brevi attimi di follia tipici del classico scemo del villaggio e la controparte stralunata e volgare. Ma in tutto ciò il bambino che sorseggiava l'aranciata e osservava il nonno giocarsi tutto il suo patrimonio, dov'è finito? In questa strana matriosca comportamentale, il vero Majima dove si colloca? Un po' ovunque, a dire il vero, come una macchia d'olio che si diffonde senza però contaminare il contenuto. Lui si divere, lui scherza e spesso si prende gioco di sé stesso. E se stesse cercando di far ridere per ottenere quelle attenzioni che mai ha ricevuto? Può darsi, ma di letture a caldo su questo addetto alle poste ne possiamo fare a bizzeffe. < Euegh! > Produce questo strano rumore, seguito da una smorfia, quando ella rende nota la sua ingenuità. Nel frattempo, ancor prima che la lucciola svanisca assieme a quegli alberi, qualcosa di strano avrebbe notato in quella moneta, che mai ha lasciato dalla mano destra. Lui la mostra e la capovolge, senza dire nulla. Quella moneta ha due facce uguali, due croci, cioè riporta sempre lo stesso risultato. Al primo lancio la moneta si poteva vedere solo da un lato, è lì che l'ha nascosta nella tasca celando in realtà il lato sottostante. Al secondo lancio l'ha presa al volo, nascondendo l'esito ancora una volta. Infine, rivela il trucchetto. Che sia questa la morale sul suo stile di vita? Vassallo della sorte, disposto a tutto pur di esaudire il volere della ruota. Eppure, al tempo stesso, si prende gioco addirittura di lei con una moneta contraffatta. Si sa, ride bene chi ride ultimo, e Majima vuole troppo avere l'ultima risata, persino sulla dea bendata. Questa è una mossa rara, d'altra parte, ed è conscio di non doversene approfittare. Il suo dovere impone dei limiti e delle regole da rispettare, se le infrange dev'essere punito. Alla prossima monetina, lancio di dado o casualità, di sicuro, sarà lui lo sfortunato. [END]