Una Fiamma e un Fiore tra i ciliegi
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Giocata dal 21/11/2022 21:02 al 22/11/2022 00:10 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
[Ingresso Bosco] La luna non è visibilissima in quel cielo ormai quasi invernale, qualche nuvola ne copre la luminosità ma non è un problema se si sta nella parte più comune del bosco dei ciliegi, dove ogni sentierino è illuminato da dei lampioncini emananti una luce calda. Ha lasciato un bigliettino al nonnino sulla scrivania dello studio di lui a Konoha, invitandolo ad una uscita serale in quei del bosco dei ciliegi. Lontano invero dal solito per lo Hyuga ma quel posto ha un posto di rilievo nella vita di qualsiasi Kusano, in particolare per la nanerottola. I capelli sono raccolti in una lunga treccia che le ricade sulla spalla sinistra, fissata con i soliti fermagli a forma di farfalla. Gli orecchini sono visibili tutti, mentre la collana non lo è, dato che sta nascosta sotto un cappotto nero con il cappuccio pelosino e marroncino. Dietro le spalle porta lo zainetto contenente le solite cose, mentre le gambe sono avvolte da un paio di pantaloni grigi, che si infilano in un paio di anfibi neri. Sta meglio tutto sommato, ha trovato modo di schiarirsi le idee, pensare e interfacciarsi meglio a ogni cosa, ogni percorso intrapreso e forse liberarsi di alcune zavorre che si porta dietro da troppo. Quella lista continua ad aumentare e forse si sta circondando di persone molto più di quanto avesse mai sperato. Lo sguardo azzurro si guarda attorno, alla ricerca di quell'indumento rosa che lo contraddistingue, insieme forse al largo cappello. Non dovrebbe essere arrivata troppo in anticipo, in fondo gli aveva detto che si sarebbero trovati all'ingresso no? [Chakra ON] Il sole è già calato da un pezzo e la luna, con al suo seguito un corposo banco di nubi, ha preso il suo posto nella volta celeste. Ormai la stagione invernale incalza, ma questo non sembra spaventare affatto il nostro buon Tenjiro. Sembra quasi che l'elemento poderoso che caratterizza il chakra che scorre in lui, il katon, gli doni una insolita sopportazione alle temperature leggermente più basse. Per questo motivo passeggia per le vie di Kusa senza curarsi troppo della protezione contro il freddo o le intemperie. Indossa il classico kimono nero, fermo in vita grazie ad una fascia di cotone azzurrino, mentre sopra di esso inforca il lungo e spazioso giaccone bianco che solitamente è coperto dall'haori rosa. Quest'ultimo elemento, questa sera, non c'è. E' rimasto a casa, assieme al suo cappello di paglia... e per questo motivo a risaltare non è più il suo colore insolito, bensì quel pallore in netto contrasto con l'oscurità notturna. Poco più avanti rispetto a se, infatti, Shizuka potrà notare Tenjiro di spalle, poco distante da un lampione e con lo sguardo ad esso rivolto. E' impossibile non riconoscerlo, nonostante la mancanza dei suoi elementi distintivi per eccellenza. Tanto per cominciare è alto e ingombrante come un armadio... e soprattutto sulla sua schiena è riportata grande come una casa la scritta "Hyuga", con i dovuti kanji. Le braccia si sono incontrate ad altezza dell'addome e ogni mano ha cercato riparo nella manica della propria gemella. Intanto, mentre l'occhio perlaceo si sofferma su una falena intenta a giocare con il bagliore della lanterna, il vento smuove a intervalli irregolari quel lungo crine color pece, sciattamente raccolto in una coda di cavallo infilzata da due bacchette di legno per tenerla ferma. <Mattaku...> borbotta dopo un piccolo sospiro. Quella falena lo impensierisce, per qualche motivo che non è di dominio pubblico. Ignora momentaneamente il sopraggiungere di Shizuka, sicchè troppo preso dai propri pensieri.[Chakra ON] [Bosco - Ingresso] Quegli occhietti azzurri fanno il loro corso, riuscendo a scorgere quell'armadio a due ante che è il nonno. Potrebbe nuovamente fargli uno scherzo con l'acqua, eppure questa volta decide che non è il caso, passeggiando accanto a lui in maniera più pacata possibile, cercando anche di capire a cosa stia dando tanta importanza. Non dovrebbe faticare a trovare quell'esserino, una falena che svolazza fin troppo vicina a uno di quei lampioni dall'aria invitante. << Hai paura che possa bruciarsi? >> Nemmeno un saluto in effetti, quella domanda sorge spontanea, cercando di indagare nei pensieri del gigante. A proposito ma la mamma degli Hyuga li fa tutti alti? Va beh, faremo teorie complottistiche anche su questo forse. Attenderebbe una risposta per qualche istante, prima di allungare la mano sinistra in direzione di quell'esserino, sperando che questo scelga di poggiarsi sulle sue dita, in modo da portarlo eventualmente con se lontano dal dolore. << Grazie per essere venuto fino a qui. In questo posto ci ho passato un sacco di tempo quando ero più piccola. E mi piace particolarmente perdermi qui a pensare. >> Insomma in qualche modo potrebbe essere l'unico posto ad averla vista nelle sue mille sfaccettature, in ogni risvolto emotivo che ha avuto: tristezza, rabbia, dubbio, felicità, amore. Quegli occhi blu vanno a ricercare comunque le iridi altrui, specchiandosi con il loro colore originario, in quel mare perlaceo che non ha quelle strane venature attive. [Chakra ON] Shizuka si avvicina lentamente a Tenjiro e senza neanche accennar ad un saluto, pone di base il primo quesito della serata. <Con tutta probabilità succederà... Se non ora, eventualmente più in la.> Perchè è il regolare decorso della natura. Qualcosa che vale a trecentosessanta gradi e non solo per quegli esserini. <Mi mette un po' di tristezza.> Ammette senza filtri di sorta. Tenjiro è già fondamentalmente onesto, ma con lei nello specifico non sente il bisogno di tirar su una maschera di falsa felicità od ottimismo. Lei non è un paziente. Lei non va tirata su... non sempre almeno. E fingere di provare un'emozione diversa da quella realmente provata, sarebbe come mancarle di rispetto. Ad ogni modo, prima che l'altra le chieda il perchè, sarà lui stesso a schiudere le labbra nuovamente ed aprirsi un po' di più. <E' triste vedere che sono i nostri stessi desideri, spesso, a distruggerci.> Ambizioni troppo elevate o pericolose, a volte non portano a risultati positivi. Anzi. L'occhio perlaceo di lui si posa sulla mano di lei e sul suo tentativo di tirar via la falena dalla fiamma. <Sai perchè non l'ho fatto?> Non ha provato lui ad allontanarla, intende. <Perchè non so fino a che punto sia corretto impedire a qualcuno di perseguire i propri desideri...> E' un cruccio niente male. Cosa è più sbagliato? Tarpare le ali della falena o lasciare che si brucino? Come sarà considerato alla fine? Un uomo che non ha aiutato chi ne aveva bisogno o un oppressore che spegne il lume della speranza e macchia il desiderio di chi ama sognare? Ad ogni modo non vi si soffermerà troppo a lungo. Non è qui per quello dopotutto, no? <Perdonami...> Borbotta, lasciandosi scappare un sorrisino maledestro. <... non certo il migliore degli incipit per iniziare una serata, vero?> Ridacchia, salvo poi soffermarsi sulla scelta della location e sui desideri della ragazza. <Non ho mai speso troppo tempo in questo bosco di notte, sai? E' una meraviglia, invero... e non lo dico solo perchè ho un giaccone dello stesso colore! Giuro!> Sdrammatizza la situazione alla velocità della luce. Dopotutto lui è un portatore di pace e serenità. Questo è il suo ruolo nel mondo. <Non stento ad immaginare quanto sia importante, credimi. Anche io ho un posto simile, a Konoha.> Meno floreale, ma ugualmente evocativo.[Chakra On] [Bosco - Ingresso -> Vialone principale] Vero, anche se non sarà quella luce a spegnere le speranze della falena potrebbe essere la successiva, o semplicemente la caducità del tempo. Eppure questa cosa lo intristisce. Non riesce a domandare per quale motivo, la risposta arriva sincera, senza filtri, cosa in effetti molto piacevole. Proprio quell'assenza che le piace avere nei confronti delle persone che ritiene possano conoscerla meglio. Forse deve spiegare a Nobu quell'idea di libertà. Quando la mano della ragazzina si estende verso la falena, questa vi si poggia per qualche istante, lasciando che quelle ali si muovano ritmicamente. Però lo Hyuga non è convinto di quel movimento, avrebbe potuto farlo ma ha pensato che non sarebbe corretto. Impedimenti ai desideri altrui potrebbero essere letti in maniera negativa. La Kokketsu in prima battuta ha fatto i capricci con quasi tutti per il terrore di perderli, di vederli uscire da quelle mura per non tornare mai più. Lei ha avuto il coraggio di domandare qualcosa per se stessa, impedendo ad altri di proseguire con i loro desideri. Si scusa l'omone, con quella domanda retorica che le arriva, ma alla quale risponde con una profondità che forse sta imparando ad acquisire proprio dagli adulti che la circondano. << La differenza fra impedire qualcosa e mostrare altre possibilità è molto sottile. >> Quella falena d'altronde si è alzata in volo ora, tornando a rimirare quella luce che tanto le piace e che forse la porterà alla morte. << Io le ho dato una scelta, continuare a danzare attorno al fuoco che la brucierà oppure restare sul mio dito e venirne allontanata. >> La scelta è stata di quell'animale, lei ha solo provato a convincerla che non sarebbe stata una buona idea. << Stai cercando di dirmi che dovrei lasciarti libero di uscire dalle mura per inseguire il tuo sogno? >> Lo sguardo blu torna su di lui, quasi imbronciato ma forzatamente, il tono usato per quella domanda è quasi ironico, sa per certo che tanto presto o tardi lo farà comunque, con lui non può usare la tattica del pianto disperato o della rabbia. Si mette a ridere a quella battuta riguardo il proprio giaccone rosa. << E dire che stasera non l'hai nemmeno portato! >> La mano sinistra gli verrebbe rivolta, come se cercasse un contatto, intrecciare le mani per proseguire all'interno e fare semplicemente una passeggiata. << Dentro è ancora meglio! >> Se solo lui avesse colto, si sarebbero incamminati insieme su quelle viette, un vialone principale con le sue varie diramazioni immerse in quei ciliegi. << Ho deciso che riprenderò a fare le missioni. >> A proposito di desideri e di non impedire ad altri di non realizzarli. << Ho saputo anche che hai salvato la vita a Shiroichi in missione. >> Già o per lo meno così l'ha descritto il Nara. [Chakra ON] Mugugna pensieroso, quando l'altra salva la falena per qualche istante, prima di vederla ritornare verso la sua probabile fine. <Temo che non vi sia alternativa in grado di vincere la forza di un desiderio...> Borbotta, ancor pensieroso. <Quella che noi percepiamo come un'alternativa... un bivio... per quella falena non è mai esistito. E' sempre stata una strada a senso unico.> Perchè il desiderio di raggiungere la fiamma è più forte di qualsiasi altra cosa. Persino dell'istinto di sopravvivenza. <Mh?> Shizuka cerca di trasporre il discorso su un piano più concreto. Tenjiro socchiude l'occhio sinistro e si lascia scappare un sorrisino leggero, a tratti macchiato da una velata amarezza. Era consapevole che sarebbero tornati sull'argomento, prima o poi. <Non sarebbe esso stesso un modo per impedirti di perseguire il tuo desiderio?> Impedirle di preoccuparsi sarebbe come proibire alla farfalla di volare verso la luce. <Sarebbe ipocrita da parte mia chiederti di far finta di nulla.> Si stringe nelle spalle. Ne è consapevole. Tuttavia non scenderà daccapo nelle profondità di questo discorso... forse perchè sa quale sarebbe il risultato se dovessero parlarne. Lui ci ha riflettuto molto su. A tratti non ci ha dormito... e al netto delle nuove considerazioni fatte, sa che il raziocinio lo porterebbe ad una sola ed inevitabile risposta. Una risposta che, emotivamente invece, non gli piace per niente. Posa poi lo sguardo su quella mano che or ora gli viene offerta. Ne comprende al volo il significato e ricambia il gesto. L'enorme mano di lui incontra quella di lei, quindi, lasciando che le due generazioni, rappresentanti di due mondi diversi, si incontrino in un connubio di affetto e fisicità. La loro passeggiata inizia, quindi, con la Kokketsu che ironizza sul cappotto del nonno. <Beh... io metto quel cappotto perchè mi piace... e perchè mette in risalto quanto io sia un pesce fuor d'acqua in tempi come questi!> Un inno alla diversità, invero. <Con tutto questo rosa... sarebbe stato quasi normale indossarlo qui. Il bianco risalta molto di più.> Tenjiro vive di contrasti: un tradizionalista in un mondo che evolve troppo velocemente. All'antica nel vestire e contro ogni genere di stereotipo della moda. Pacifista in un mondo di violenza e sofferenza. Insomma... Tenjiro è l'anticonformista per eccellenza! Lo si potrebbe quasi scambiare per un ribelle, se non fosse che il suo animo è veramente troppo troppo buono. Ad ogni modo, mentre ancora tiene la mano della ragazza, risponde alle sue prese di posizione e alle informazioni che le sono state concesse. <Hai deciso di dedicarti alla carriera militare, quindi?> E' sinceramente curioso. Certo, è un percorso difficile e pericoloso, ma anche qui torniamo al discorso precedente... non può impedirglielo. <Io invece credo che continuerò a dedicarmi all'ospedale. Gli allenamenti privati stanno dando i loro frutti... ma non è con un grado ninja che voglio guadagnarmi la fiducia e il rispetto della popolazione.> I suoi ideali sono altri. <Mh?> Mugugna quando accenna a Shiroichi. <Si, abbiamo portato a termine una missione insieme. In realtà non è stato niente di che...> Sminuisce il proprio operate, massaggiandosi la nuca con calma mentre una gocciolina gli cala lungo la tempia per l'imbarazzo. <Mi è bastato usare il cervello... e ne siamo usciti illesi e vittoriosi. Il migliore degli epiloghi, se vuoi sapere cosa penso.> Già! Perchè non hanno dovuto combattere. <Come mai hai deciso di tornare in missione?> La guarda con la coda dell'occhio. <Ti diverti a sapermi preoccupato. Ammettilo.> Ridacchia, ironico. [Bosco - Vialone principale] Già forse per quella falena la strada era una sola, ma effettivamente quell'animaletto ha di base ben poco da vivere e poca cognizione. Con un essere umano dovrebbe essere meglio no? Anche se non tutti sono dotati di capacità tali da mettere da parte certi desideri per altro. << Forse un pochino, ma in fondo con il mio punto di vista potrei far cambiare i tuoi desideri no? Trovo sempre più saggio parlare che non tenersi tutto dentro. >> Insomma alla fine lei ci stava morendo nel silenzio e ancora fa fatica a tenere nascosto quel dolore immenso che le è stato gettato addosso e che non sa come curare. << Inoltre io voglio che tu sia felice. Ma non credo lo saresti da morto. Quindi se proprio devi uscire, penso che ti aspetterò sulle mura, giorno e notte finchè non torni. >> Insomma in qualche modo ha deciso che non può continuare a fare i capricci per sempre, però può legare a se la gente tanto da fargli desiderare di tornare da lei. E forse quella stretta di mano è più emblematica di tante cose, un'unione che vale più di mille parole e che li vede incamminarsi in un percorso rosato, nel quale il grande Hyuga si pone come una macchietta bianca, e lei una macchietta nera. << In effetti avrei quasi potuto perderti fra i ciliegi! >> E' di nuovo ironica, impossibile perderlo di vista in effetti, ha come la sensazione che lo troverebbe sempre in ogni caso, pure senza Byakugan. La testolina rossa si muove in alto e in basso a quella domanda, come a confermare il sospetto del medico: << La carriera da medico ti si addice, il tuo temperamento calmo è decisamente più accomodante del mio. >> La testa calda che si ritrova, il nervosismo che in qualche modo ogni tanto deve sfogare la portano a fare un uso più dinamico delle proprie abilità. << Io credo di essere portata per fare il ninja in qualche modo. E per eguagliare Yukio, temo di dover proseguire su questa strada. >> In qualche modo è la strada che si è scelta, che si allontana dallo Hyuga ma la contempo lo affianca. Lo vede imbarazzato, forse per la prima volta, mentre si gratta un poco il collo sminuendosi. << Le missioni mi consentono di conoscere meglio i miei alleati e i miei nemici. Sono un perfetto tavolo di studio. Ma prometto che non andrò in missioni pericolose senza Saigo e Nobu! >> Gli sorride, fierissima, un sorrisone a trentadue denti che farebbe ridere chiunque la stia guardando. << Però volevo anche imparare qualcosa di chimica. Credo di aver avuto un'idea per curare le malattie della mente... >> Non l'ha detto ancora a nessuno, ci sta lavorando, ma forse quella parte di chimica di base per capire come lavorino le sinapsi cerebrali le serve davvero. << Comunque se diventerò imbattibile poi non dovrai più preoccuparti no? >> Ennesima domanda retorica alla quale sa già che riceverà un no come risposta, però è un modo come un altro per rassicurarlo. [Chakra ON] L'occhio perlaceo osserva il circondario, noncurante, mentre i pensieri sono tutti dedicati a lei. <E' proprio questo il punto... quanto è giusto provare a -cambiare- il desiderio di qualcuno? Lo si cambia per il suo bene o per il proprio? Altruismo o egoismo?> Scuote la testa leggermente. <Non fraintendere... io non ho la risposta. Raramente ne ho...> Ridacchia, sminuendosi ancora. Forse è uno degli uomini più saggi presenti in quel villaggio, ma tende a non considerarsi tale. Preferisce considerarsi più uno sciocco sognatore con un desiderio irrealizzabile. <Mh...> Lo vuole felice, ma forse non lo sarebbe da morto. Per qualche istante Tenjiro si spegne, forse annaspando in ricordi che non è piacevole riportare a galla. <Sai... qualche anno fa ti avrei detto il contrario.> Ammette con un pizzico di vergogna. Spesso ha pensato che sarebbe stato meglio morire in quella missione. Nulla a che vedere con il suo stato d'animo attuale, s'intende... ma si. Ha pensato anche agli scenari più macabri. E' normale quando perdi tutto ciò che hai di più caro e le fondamenta della tua ideologia vacillano. <E se non dovessi tornare?> Le domanda all'improvviso con tono palesemente ironico. Sembra quasi più una sfida... quasi a voler testare la sua testardaggine e la forza dei suoi ideali. <Chi sono io per dirti che non è così?> Che la strada da ninja non è quella adatta a lei... <Tu conosci te stessa meglio di chiunque altro. Se questa risposta ti è arrivata dal cuore, allora è sicuramente quella giusta. Non ti fermerò.> Anzi, la presa sulla sua manina si fa più salda. Come a volerle far percepire la forza del suo animo e del suo corpo. Tenjiro sarà una montagna inamovibile per lei. Onnipresente e maestosa. Impossibile da abbattere e utile come riparo. <Ahimè, temo che proprio quella natura accomodante non mi permetta di brillare in missione come vorrei. L'ultima missione è stato un caso... ma se fosse stata differente, probabilmente sarei stato meno incisivo.> Lo sa benissimo. Non ha colpito i bersagli di sua spontanea volontà e -solo fortuitamente- alla fine questi bersagli si sono rivelati degli innocenti. Se fossero stati nemici, ne avrebbero approfittato. Lui lo sa. <Credo che il mio posto sia tra i pazienti, si.> Annuisce, salvo poi lanciarle un nuovo sassolino. Le metterà una piccola pulce nell'orecchio. <Sai... in funzione dei risultati che otterremo a Kirigakure, pondererò l'idea di aprire una mia clinica lì.> E' il massimo dell'assistenza che può fornire al quartiere povero. <Mi raccomando, non farmi preoccupare troppo.> Non si sofferma troppo sulla questione missioni e team. Non conosce Saigo e Nobu l'ha incontrato una volta sola... troppo poco per poter associare istantaneamente un nome ad un volto. Per lui sono completi sconosciuti. <Malattie della mente? Spiegati meglio...> La cosa lo incuriosisce. La medicina in generale lo fa... per questo ha intenzione di diventare il medico più grande di Kagegakure. <Mi stai chiedendo l'impossibile e lo sai bene.> La ammonisce con fare ironico, ridacchiando sotto i baffi. <Mi preoccuperò per te anche quando sarò troppo vecchio e tu sarai lì a prepararmi la tisana, con il rischio di scottarti con l'acqua calda.> La punzecchia, ma in quella frase c'è un fondo non troppo sottile di verità.[Chakra ON] [Bosco - Viale Principale] Lui di risposte spesso non ne ha, ma sicuramente di domande ne ha molte e il fatto di condividerle ad alta voce con qualcuno che ha un pensiero molto simile ma anche molto diverso dal proprio spesso ti mette a confronto con realtà e punti di vista mai esplorati precedentemente. In particolare, una ragazzina di diciassette anni, fatica a comprendere come una domanda possa restare senza risposta e dare comunque molto senso alla propria esistenza. Per questo in maniera ostinata continua a cercare di dare una soluzione a un problema che di per se non esiste. << Questo credo che dipende di volta in volta. E anche da cosa si considera più importante, se il fisico o la mente. In ogni caso penso che la scelta debba restare libera, così da non forzare un cambiamento ma solo dare una possibilità. >> Libertà in qualche modo, qualcosa che le ha insegnato il Sumi, essere liberi nei nostri vincoli. E' strano però apprendere come un'ombra così importante abbia tediato i pensieri altrui. Ad oggi sembra un uomo completamente diverso, sempre pronto a professare quella positività di cui si forgia anche la rossa. Anche se forse, solo con lei si sente in grado di mettere in risalto quelle ombre che spesso nasconde dietro ad un cappottone rosa. << Se non dovessi tornare penso che ti verrei a cercare. O manderei qualcuno a farlo... >> Effettivamente ora potrebbe anche chiedere aiuto a degli amici decisamente più speciali. << Sono riuscita a firmare un contratto con le farfalle sai? Potrei mandare una di loro con te, per aiutarti. >> Non sa se sia possibile, però lo farebbe davvero, non vuole che non sia in grado di tornare, le servirebbero un altro paio di occhi per tenerlo sotto controllo. Lui accetta quella decisione presa dall'altra, e si tira indietro, non le pone innanzi una strada diversa, chissà se per altruismo o egoismo. Di nuovo però si perde sulla poca considerazione che ha di se, di quelle capacità che non ritiene adeguate a uno scontro. << Forse è meglio così no? >> Non è chiara per niente come uscita in questo modo, deve spiegarsi in maniera più completa. << Ti ricordi che mi hai detto che il fuoco non ti piace perchè brucia e distrugge tutto? >> Fa riferimento a quella stupida conversazione sui loro elementi e alla lettura che quei due occhi di colore diverso riuscivano a scorgere. << Semplicemente il tuo fuoco è sempre stato più adatto per un caminetto, per la cioccolata calda, per riscaldare chi ha freddo. >> Come a concedergli di essere una specie di termosifone per le persone, qualcuno in grado di riscaldare il prossimo con la sua sola presenza, senza necessariamente scottare nessuno. << Vuoi aprire una clinica? E' un'idea meravigliosa! >> Sembra molto più entusiasta di lui all'idea, come se finalmente vedesse qualcosa di concreto all'orizzonte per migliorare la vita della gente. << Due miei amici sono molto interessati alle vicende di Kiri. Vorrebbero aiutare attivamente! Sono pronti a fare qualsiasi cosa, dai fattorini alla difesa! Se dovesse servirti una mano posso chiedere a loro! >> Insomma in qualche modo istintivamente ha pensato alle preoccupazioni dell'Uchiha. << Poi chiaro che ti darei una mano anche io! >> Più si è meglio è in questi casi no? Le viene da sorridere quando lo Hyuga le fa quella battuta riguardo al thè, prendendosi del tempo da quella spiegazione che deve dargli sulle malattie mentali. << Riesco proprio a immaginarmi la scena! >> In effetti non è complicato immaginarli assieme fra qualche anno mentre lei si prende cura di lui. << Ci sono molti disturbi della mente comunque. Dalle semplici fobie, alle personalità multiple. I disturbi post traumatici dalla guerra non si contano. >> Insomma è un elenco che non serve a quell'uomo, dovrebbe già sapere di questi risvolti. << Un ragazzo che conosco credo abbia paura un trauma profondo ed eradicato per quanto riguarda il fuoco. >> Diciamo che ha il suo paziente zero per la sperimentazione. << Ho scoperto di essere in grado di manipolare la mente. I Kokketsu sono predisposti all'utilizzo dei Genjutsu. Quindi ho pensato che, se posso plasmare in maniera negativa la mente di qualcuno a mio vantaggio, forse posso anche farlo per ingannare la mente in modo positivo. E forse rimuovere alcune problematiche. >> E' una teoria sia chiaro, non qualcosa di concreto che ha studiato. Però le piacerebbe provare a cambiare le cose, fare qualcosa che solo lei e pochi altri sarebbero in grado di fare in futuro. [Chakra ON]
Giocata del 08/12/2022 dalle 16:56 alle 19:21 nella chat "Luogo Sconosciuto"
<Mh.> Il buon Hyuga semplicemente mugugna, lasciando decadere il discorso nella sua vacuità. Non esiste una risposta concreta al suo cruccio. Esiste solo la supponenza di chi ritiene di conoscerla, questa risposta. Ad ogni modo, solo le parole della ragazza che seguono, quelle che riescono a scaldargli il cuore. <Tranquilla... ho troppe cose da portare a termine per potermi permettere di non tornare.> Come se si trattasse di una scelta. Tuttavia, non c'è da prendere sotto gamba la determinazione del nostro caro Tenjiro. Non sarebbe una sorpresa, infatti, se il desiderio di tornare dalla nipotina si rivelasse una motivazione più che sufficiente per dargli la forza di affrontare qualsiasi cosa e averla vinta. Chimere comprese! <Quindi ci sei riuscita!> A firmare un contratto con le farfalle. <E' una cosa grandiosa! Quando creature così maestose e potenti stipulano un contratto di reciproca fiducia con un essere umano, si tratta di un evento realmente speciale.> Annuisce contento, pensando ai racconti sui rospi propinatigli dal padre. Anche lui ha bisogno di alleati potenti. Anche lui ha bisogno di stipulare uno di quei contratti e creare l'alleanza più forte e coriacea possibile, per difendere il futuro della popolazione. Per quanto riguarda il suo elemento, invece... <La tua visione positiva della vita sa essere persino più luminosa della mia... e questo è tutto dire, Shizu-chan. Non pensavo sarei riuscito a trovare una persona più sciocca di me.> E invece, eccoli la, che si tengono per mano. Non può negare che la sua visione gli piaccia. Concepire quell'elemento come qualcosa di utile e buono non gli dispiace affatto... a tal punto che ha deciso di approfondire comunque lo studio delle arti basate sul katon e di metterle a disposizione della difesa del villaggio. Se controllato il fuoco può essere un valido alleato e può essere utilizzato per fare del bene. Basta non farsi affascinare troppo dal suo lato distruttivo e non cedere al delirio di onnipotenza. <Si, potrebbe essere una possibilità concreta. Ovviamente tutto dipende dalla risonanza che avremo con il nostro evento. Sempre ammesso che ci concedano di farlo e ci donino assistenza...> Si sta palesemente riferendo all'evento sanitario nel quartiere povero, all'ospedale privato e alla lettera che hanno inviato al governo. Il Dottor Hyuga è più che intenzionato a diventare un pilastro della medicina in quel di Kagegakure... e vuole diventarlo con un progetto concreto e utile. Non scavalcando le gerarchie e schiacciando chi attualmente è sopra di lui. <Beh, se c'è gente che vuole dare una mano e partecipare, presentamela. Più siamo, più il progetto ha possibilità di divenir concreto. Non credi?> Ridacchia, mentre il discorso verte infine sugli ultimi argomenti trattati: i genjutsu. <Mh...> mugugna, massaggiandosi il mento con la mano libera. <Non mi sono mai interessato troppo alla manipolazione della mente... sai, su di noi tende ad avere poco effetto.> Si riferisce al suo clan. <Ma mi rendo conto che la capacità di alterare le percezioni di un essere vivente può essere un modo per aiutarlo e far del bene. Dopotutto in guerra lo stravolgimento delle percezioni viene utilizzato per confondere e traumatizzare, no?> sono nozioni accademiche di base che ogni ninja ha. Lo scopo offensivo delle illusioni è palesemente quello. <Quindi cosa ci vieta di stravolgerle per un altro scopo?> a scopo terapeutico per l'anima. <Però stai attenta, ragazza mia...> Borbotta pensieroso. <Il grande limite delle illusioni, a mio avviso, è che prima o poi hanno una fine.> E questo lei dovrebbe saperlo benissimo. <E' ciò che ne limita il loro potere distruttivo, visto che presto o tardi tornerai alla realtà e realizzerai che era tutto finto. Allo stesso modo, anche un bel sogno prima o poi deve terminare... e forse tornare alla realtà può essere più devastante del non averla mai abbandonata.> Dopotutto si sa... una delle cose più crudeli da fare è andare da uno schiavo, offrirgli la libertà e poi relegarlo daccapo dopo averlo illuso. Come strategia terapeutica può avere applicazione... ma è rischiosa. Non lo dice da genjutser. Lo dice da medico. [Bosco - Viale Principale] Troppi impegni per non tornare ma non abbastanza per non andare. Quella mano che si stringe all'altrui sembra aumentare un poco l'intensità di quel gesto, come silenziosamente sottolineare che in qualche modo lo vorrebbe trattenere lì attaccato a quel collegamento fisico fragile. Però non lo esprime a parole, lascia che il tutto sia intuibile. << Si credo sia qualcosa di unico. Però se l'ho fatto io qui all'interno delle mura perchè non potrebbe essere possibile per te? >> Quegli occhi blu si allungano verso l'alto, alla ricerca dello sguardo altrui, il tono innocente quanto mai speranzoso. << Pensi che questi grandi esseri si conoscano fra di loro? Potrei domandare se conoscono il re dei rospi. >> Di nuovo quella manina si stringe alla grande manona altrui: << Se ti accompagnassero i rospi avresti una protezione in più per andare a recuperare la tecnica di tuo padre... >> Insomma magari fare il procedimento inverso può tornare comodo, utile per raggiungere entrambi gli obbiettivi nella maniera più sicura possibile. Quando però viene nuovamente messo in luce da lei quanto le capacità altrui abbiano un valore positivo, viene in qualche modo presa in giro, tanto che quelle guance si gonfiano appena, sbuffando poi l'aria di fronte a se: << A mia discolpa posso dire che ho solo diciassette anni! Posso diventare meno stupida prima di arrivare alla tua età! >> Insomma non può negare di essere abbastanza sciocca come visione del mondo, però lei può nascondersi dietro quel muro della gioventù, mentre lui no. << Anche se spero non cambi. >> Abbassa un poco il tono, voleva essere ironica, rispondere per le rime ma di cattiveria non ce n'è minimamente. La clinica è un'idea fantastica, qualcosa che rispecchia in toto lo Hyuga, e che può benissimo essere il punto di partenza per un progetto più grande, quello del fidanzatino. << Ho detto ad entrambi che potrebbero passare in ospedale a Konoha a cercarti. Oltre ad avergli lasciato il numero dello studio! Dovresti proprio prendere un cellulare Ten... >> Come il Brondi dei vecchietti! Niente di assurdo, roba semplice per avere un modo per rintracciarlo ovunque, altro che letterine di Babbo Natale!! << Uno si chiama Katai Uchiha, siete stati in missione insieme e da lì ha iniziato a tediarsi per quel distretto. L'altro è Kan, il mio ragazzo. La sua migliore amica è stata uccisa da dei malviventi anni fa. All'inizio cercava vendetta poi ha detto che io gli l'ho portato a vedere le cose in maniera diversa. Vorrebbe fare qualcosa di concreto, anche a livello burocratico. >> Insomma gli rifila quei due nomi tanto per sottolineare che siano persone vere e come interagiranno probabilmente con il nonnino. Ascolta però le parole in merito ai Genjutsu, tutti sanno del loro aspetto negativo, ma nessuno li sfrutta nella loro versione positiva, o quanto meno in quella che potrebbero possedere. << Aimhè lo so, ma la mente è qualcosa di complesso. Credo che sia un procedimento complesso e colui che vi si sottopone deve essere consapevole dei rischi. >> La manina libera si porterebbe sotto il mento, pensierosa a riguardo. << Deve essere chiaro fin dal principio che è la mente quella da fregare. E che potrebbe non funzionare. Però se trovo qualcuno che sia disposto a provarci, vorrei sperimentare. >> Si interrompe di nuovo, pensando in qualche modo alle implicazioni riguardanti gli esperimenti, un'immagine di Rasetsu le sbuca di fronte istantaneamente. << Solo soggetti consenzienti e in piena facoltà di decidere liberamente! >> Della serie, io non sono come lo zietto che raccoglie gente a caso per fare le prove! [Chakra ON] Riflette. Le parole della ragazza hanno un certo peso e un loro perchè. Tace in un primo momento, cercando di mettere a fuoco quale sia la strategia migliore. Solo alla fine le sue labbra si schiudono, così da lasciar fluire i pensieri a ruota libera. <Quella tecnica è importante per me.> Ormai lei lo sa benissimo. Seguire le orme del padre è fondamentale. <L'idea era di apprenderla e farla mia, così da potermi mostrare forte e degno abbastanza al loro cospetto.> Si riferisce ai rospi, ovviamente. <Mio padre parlava di loro come di creature terribilmente fiere, forti e dal carattere difficile. Potrei augurarmi che non sia così, o che le cose siano cambiate con il tempo... ma non posso ignorare la possibilità che invece sia tutto vero. Il nostro primo incontro potrebbe essere anche l'ultimo. Devo assicurarmi di fare l'impressione migliore che mi riesce.> Ci riflette su. <A meno che non decida di proporre loro di aiutarmi a recuperarla in cambio di qualcosa... di uno scontro mozzafiato...> Ma non ne sembra particolarmente convinto. <Tuttavia non sono certo che quella pergamena sia lì. E se non ci fosse? Sarebbe peggio che essersi presentato da loro a mani vuote.> Si sta facendo un mare di problemi. Non ha mai preso in considerazione l'idea che, forse, basterebbe solo parlare ai rospi a cuore aperto e raccontar loro i propri ideali. Volendo potrebbe bastare addirittura questo. Peccato che nella sua mente questa possibilità non si sia mai concretizzata. <Non lo so... so solo che mio padre mi parlava delle sue evocazioni e del fatto che il suo legame con loro fosse stato tramandato a lui da suo padre. Se è veramente così, allora vuol dire che bazzicano per queste terre da molto più tempo di me.> Per usare un eufemismo. <Potrebbero conoscersi... anche solo per fama.> Nel mondo animale ci sarà una gerarchia, no? Ci saranno leggende e le gesta dei guerrieri più forti riecheggeranno nella storia, no? <Si, hai fatto bene.> A dargli i suoi riferimenti. Almeno adesso sanno sempre come contattarlo. <L'ho comprato, sai?> Con la mano libera tirerà fuori un cellulare molto basic dalla tasca. <Non sono in grado di sfruttarlo a pieno... ma almeno so mandare dei messaggini e telefonare alle persone. E' un passo avanti, no?> Almeno è reperibile ora. Intanto, nell'apprendere il nome di uno degli aspiranti si lascia scappare un sussulto di stupore. <Oh! Il giovane Katai!> Si massaggia la nuca, pensieroso ma sorridente. <Sono contento che sia stato in grado di capire che strada prendere.> Al suo bivio interiore, s'intende. Ricorda il loro incontro in ospedale. <E il tuo fidanzato... Bene! Mandali da me. Vedremo quali sono le loro inclinazioni e cosa abbiamo come base per partire.> Le dona momentaneamente lo sguardo, oltre che un caldo sorriso. <Posso considerarti dei nostri, si?> Non le chiederà soldi(?). Tuttavia una mano organizzativa potrebbe far la differenza. Per quanto riguarda i Genjutsu terapeutici, intanto, non sembra essere convinto al cento percento. Teme ripercussioni o ricadute, ma questo non ha mai fermato gli scienziati. <Beh... senza la dovuta sperimentazione non avremo mai una risposta. Non credi?> Si stringe nelle spalle, propositivo. <L'importante è trovare pazienti consenzienti. E chi lo sa... magari saremo la prima clinica privata ad applicare Terapia Illusoria sui propri pazienti!> Potrebbe essere lo scheletro portante del loro business! [Bosco - Viale Principale] Ne ascolta il racconto, la spiegazione di quanto quella tecnica sia importante, della fierezza dei rospi, di quanto sia un legame che avevano suo padre e anche suo nonno prima di lui. ALT! Abbiamo trovato l'inghippo nella grande matassa della mente di Tenjiro. << Io credo che tu abbia ereditto da tuo padre e da tuo nonno molto più che quella tecnica. >> Scovare il lato positivo anche in mezzo ai dubbi di un quarantenne non è cosa semplice, ma come sempre l'innocenza altrui può essere fondamentale. << Io credo che possano darti una chance, anche solo per un secondo incontro con una discendenza così rinomata! Per quanto siano austeri potrebbero farlo per i tuoi avi no? >> Non si saprà mai, finchè non ci si prova. E forse la paura di essere rifiutato dello Hyuga sarà la cosa maggiore da spazzare via. << Io ricordo che un certo strano signore se ne stava sotto la pioggia a riposare. E quando gli ho detto che avrebbe potuto provare a fare il dottore mi ha risposto che non ne era sicuro. Perchè aveva perso tanto tempo. >> Sembra una storia della buonanotte, però è la più giovane a raccontarla, sottolineando il fatto che in qualche modo, seppur con i suoi tempi, egli abbia cambiato il suo movimento. << Ora mi pare che stia pensando di aprire una clinica tutta sua a Kiri... >> Forse non è il caso di prendere in considerazione oggi il discorso con quelle farfalle, però di spronarlo un minimo sì. Quando l'omone estrae il cellulare quegli occhi si allargano esponenzialmente e un sorriso sovraeccitato si dipinge sul visino: << ODDIO! Voglio il tuo numero! >> Già progetta di mandargli messaggini del buongiorno quando attacca a lavoro e magari chissà quale report o chiacchiericcio sulle infermiere. << Se vuoi posso lasciarti il numero di Kan e Katai anche! >> Troppo di fretta signorina, con calma non esageriamo, ha detto di essere alle prime armi dai! Troppo su di giri per dare peso al resto, fintantochè non sente quella proposta riguardo alla terapia illusoria. Non aveva nemmeno lontanamente pensato di poter lavorare insieme, pensava che avrebbe continuato in ospedale e sarebbe stata un supporto dall'esterno. Lo osserva dal basso, come sempre, ma solo a causa dell'altezza dei due: << Mi piacerebbe tantissimo! >> E quella soddisfazione ed emozione è tutta dipinta su quel faccino, quasi gli occhi si sono fatti lucidi; in realtà era lei la sensei una volta, non dovrebbe essere così stupita eppure si sente quasi onorata. [Chakra ON] Shizuka dispensa ancora parole ricche di verità. Troppa verità, forse. Abbastanza da costringere Tenjiro a tacere e rimuginare. Sa che potrebbe essere la soluzione migliore, ma il terrore di dire la cosa sbagliata lo frena. E' un tassello troppo importante del suo piano per la protezione del villaggio e non può agire d'impulso, senza riflettere. <Mh.> Per questo non commenterà. Non le darà il dolore di un diniego, ma neanche la felicità di un totale consenso. Si limiterà a schiudere le labbra ancora una volta e... <Ci penserò su con calma. Ogni punto di questo discorso non può essere preso sotto gamba e con impulsività.> Neanche uno. Uscire fuori dalle mura per andare a Konoha, andarci da solo o con lei, andare prima o meno dai rospi... tutto è tragicamente delicato. Inoltre resta il problema fondamentale di base: <Intanto dovrò prima preoccuparmi di come trovarli. Che io sappia, non si avvistano da un bel po'...> Avranno schifato Kagegakure anche loro?(?) <Mh.> Mugugna ancora, ma questa volta con in viso un sorrisino beffardo. <Cosa fai, mi usi contro me stesso? E' crudele!> Sa che ha ragione. Per questo ci ironizza su e spezza il momento con un tocco di goliardia. Cercherà di liberare la mano dalla presa con lei, per poi portarla sulla sua testa e tentare di scompigliarle i capelli. Successivamente la tirerebbe più vicina a se, così da poterla tenere sotto il proprio braccio e a contatto con il proprio corpo. <Visto? Anche questo residuato bellico sa sorprenderti alla volte...> Tuttavia ecco che le cose si fanno complicate. Salvare numeri, ricordare il proprio... bah tutte cose troppo complicate. <... ma c'è un limite!> Infatti! Non esageriamo. Con la mano libera, infatti, le passerà il cellulare senza fare troppe storie, così che possa gestirlo lei. Tanto lui non ha chat con amanti da nascondere (?). <Lo faresti tu per me? Sicuramente sei più pratica e veloce.> Che registri tutto ciò che c'è da registrare. Lui intanto continuerà a godersi la passeggiata e la vicinanza con la nipotina. Per quanto riguarda la clinica, invece... <Non resta che trasformare i sogni in realtà, no? Conosco una persona che mi ha dimostrato più volte quanto sia facile.> La ha sotto braccio in quel momento. <E' ora che ricambi il favore.> E così, tra promesse e progetti per il futuro, la loro passeggiata continuerà, fino a quando non decideranno di separarsi e il sipario potrà calare definitivamente. || [Bosco - Viale Principale] Lo sente mugugnare, lo conosce abbastanza da sapere di aver fatto centro, ma sa comunque che non prenderà una decisione avventata. Ci farà su una bella meditata! << Potremmo davvero chiedere alle farfalle. Non mi sono mai avvalsa della loro potenza fino ad ora ma credo che questa sia una buona occasione per interagire con loro, anche solo per conoscersi. >> Però come detto prima lui eve avere il tempo di valutare anche quella opzione. Quella storiella viene presa in maniera ironica, così come doveva essere fin dal principio, perchè non voleva certo rinfacciargli il fatto di essere un pacato pensatore. << Questo signore ci aveva riflettuto molto, però era stato in grado di prendere la decisione giusta. >> Gli rifila una linguaccia in maniera breve, giusta una punta di lingua. << Sceglierai anche tu la strada migliore ne sono certa! >> Ripone parecchia fiducia nello Hyuga, con ogni buona probabilità più di quanto lui non faccia da solo. E in qualche modo lo sosterrà sempre, prendendone le difese come un vero e proprio membro della famiglia. Le vengono scompigliati un poco i capelli, lo accetta di buon grado, come da nessuno mai, per poi lasciarci abbracciare senza imbarazzarsi per nulla. L'eccitazione per il nuovo cellulare sembra però avere la meglio su quella ragazzina tecnologica, che tuttavia esagera, ritrovandosi presto quello strumento in mano, per fare quello che più le piace. << D'accordo! Però ti spiego! Così magari ti resta in mente! >> Farà lei quindi quei passaggi per scambiarsi i numeri, salvare il proprio e quello del Sumi e dell'Uchiha, ai quali poi invierà lei stessa il contatto di Tenjiro, così che la cosa sia mantenuta un poco in maniera indiretta. Sorride a quelle frasi riguardo a quanto sia facile, di tanto in tanto, cambiare le cose, però bisogna iniziare. << Allora al lavoro! >> L'energia che una diciassettenne può sprigionare con le giuste motivazioni pare infinita, chissà che non sia anche contagiosa. [Chakra ON][//END]