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Cosa non si fa per amore?

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con Kan, Shiroichi

15:22 Kan:
  [Strada] Splende il sole alto nel cielo, un sole non più caldo come un tempo, l'inverno è alle porte e l'estate oramai alle spalle. Il fresco incombe incessante in quel del bosco dei ciliegi dove il Sumi ha deciso di fare un giro in solitaria dopo aver parlato con Shizuka. Decisioni importanti ha preso, una strada da seguire ben delineata quella di lui anche se piena di incertezze e problemi da risolvere. Cammina silenzioso, dorate iridi avanti a se non mostrando chissà quale emozione, isolandosi dal mondo intero, pensando solamente a se, a ciò che è necessario fare. Il vestiario che porta con se è totalmente rinnovato, composto da un singolo paio di neri pantaloni sulle leve inferiori di un blu notte, aderenti in zona cosce andando a restringersi man mano che si avvicina ai calzari; quest'ultimi risultano esser semplici, neri, privi di forme particolari. Il busto è ricoperto da una camicia color del latto a lunghe maniche, sbottonata nella zona del collo ed un piccolo gilet del medesimo colore dei pantaloni. Rossa cravatta intorno al collo discende lungo il busto per poi finire con una giacca, sempre di quel blu notte, a ricoprire il tutto, maniche lunghe, polsini arrotolati ed abbottonati con svariate linee bianche dando un pizzico di colore in più al contesto. Chioma bianca totalmente stravolta dal recente taglio, decisamente più corta sui lati le cui ciocche giungono al di sopra delle orecchie; medesime ciocche coprono parzialmente la fronte mentre sul di dietro ricadono sul collo senza mai superarlo. Sull'orecchio sinistro un orecchino dal color blu, rappresentante del legame con la Kokketsu mentre sul lato destro della vita il portaoggetti contenente fuda ed inchiostri speciali del clan per permettere lui di creare meraviglie. Il chakra scorre nel corpo donandogli forza e potenza come mai prima d'ora. Mani rinchiuse all'interno delle tasche, avanza con la moltitudine di pensieri, non lo lasciano stare, non lo lasciano andare minimamente e forse è giusto così. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

15:49 Shiroichi:
  [Panchina] Giornata di sole quella che sta avendo il villaggio delle ombre una figura alta e snella è seduta su di una panchina al bosco dei ciliegi, indossa un semplice kimono, nero nella parte inferiore e bianco nella parte superiore, lo stemma sulla schiena anch'esso nero è quello del clan Nara, il clan di cui lui fa parte. Le iridi azzurre fissano i ciliegi cercando tra le fronde qualche uccellino da scrutare, ma questa non è l'ora giusta per quei volatili, solitamente a quest'ora sono a cercar cibo prima del calar del sole e lui lo sa. Il Nara sembra tranquillo anche se pensieroso; ha vissuto una giornata molto lunga ieri ma soprattutto piena d'imprevisti e di emozioni, non sa cosa pensare, non sa cosa provare, un connubio di pensieri annebbia la mente del giovane genin che sembra essere qui solo perché è il posto più lontano rispetto alla sua residenza e doveva schiarirsi le idee. La mano destra prende dalla tasca manica del kimono il suo ninjaphone, fissa lo schermo, un nuovo sfondo è stato selezionato, il volto del Nara radioso con una ragazza bionda di fianco che gli da un bacio sulla guancia; il rossore sulle gote dei due è palesemente visibile. Sorride il piccolo Nara ripensando a tutto quello che è successo; una persona che credeva morta, convinto di essere stato lui la causa della sua morte è riapparsa nella sua vita, ha dovuto lottare per proteggerla. La mente ieri notte è totalmente esplosa, la voglia di uccidere si era impossessato di lui come mai prima d'ora e a ragionarci a mente fredda il ragazzo si è spaventato da solo per le sue azioni, non fosse stato per quel tocco caldo che gli chiedeva di non andar via e di proteggerla le cose non sarebbero andate così bene. Le occhiaie sul volto del Nara sono visibili, avrebbe dovuto coprirle con il fondotinta che usa per coprire il tatuaggio da anbu ma ci ha pensato solo quando oramai era arrivato a Kusa. La mente sta viaggiando troppo; com'è possibile che Kaori sia viva? L'ha vista morire, che sia stato un genjutsu quello di ieri notte? No non è possibile, c'era Katai con lui e ha le foto a riprova del post lotta... ma allora... il genjutsu c'è stato prima... la mente è confusa, non sa cosa pensare; come ha detto anche a Nobu il fine giustifica i mezzi ma... quello... essere genjutsato per provare la sua fede verso il villaggio e verso la missione... quello è terribile...cosa fare? Le mani vanno alla testa in cerca di sollievo che non arriva.

16:06 Kan:
  [Strada] Prosegue la camminata del Sumi, un silenzio tombale aleggia intorno al bianco, un qualcosa che solitamente non si vede, qualcosa che la stessa Shizuka ha visto di rado in lui eppure adesso è proprio uno di quei momenti. Non ha molta voglia di parlare, non ha voglia di fare chissà che cosa e se la Kokketsu non fosse stata impegnata, probabilmente avrebbe passato del tempo con lei, farsi coccolare, eliminando i pensieri. Inspira ed espira guardandosi intorno, focalizzando le dorate iridi sul fiume che passa al di sotto del ponticello su cui sta passando; tranquillo esso scorre, tranquillo esso viaggia verso mete inesplorate con la possibilità di fuoriuscire dal villaggio, godersi il mondo esterno. Nell'osservarlo quel desiderio di libertà si manifesta nuovamente, la volontà di uscire, di vedere quel mondo, vedere cosa vi è la fuori, vivere pienamente. Una morsa, una fitta al petto che non lo lasca respirare, una strana sensazione proviene dal profondo delle viscere. Il desiderio si fa sempre più ardente, più di qualunque altra cosa desidera quello, volare libero al pari di un aquila, essere lui stesso quel tipo di animale godendosi ogni momento all'esterno. Inghiotte grumi interi di saliva, trattenuto dalla consapevolezza della disapprovazione di Shizuka e vederla in quello stato, con le lacrime e supplicante, non ha potuto far altro che prometterglielo per tranquillizzarla, calmarla impedendole di commettere chissà quale follia. Comprende la paura di lei ma è più forte di se, non riesce a non pensarci. Sospira infine riprendendo il cammino, oltrepassando quel ponticelli e passando avanti ad una panchina, veloce l'occhiata lanciata notando la presenza di Shiroichi. In un primo momento neanche lo riconosce salvo poi arrestare il passo rivolgendogli uno sguardo più attento, scrutandone il viso, le occhiaie, la preoccupazione incisa su di esso tanto palese da non poter passare inosservato. Strofina tra loro le labbra avvicinandosi al Nara, precisamente sulla sua destra andando a spiare il ninjaphone con lo sfondo del tutto rinnovato <E' carina> dichiarando la propria presenza sedendosi al di lui fianco senza distogliere lo sguardo <E' per lei che sei così preoccupato?> chiedendo, informandosi sull'altrui situazione. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:20 Shiroichi:
  [Panchina] Il ragazzino è talmente tra le nuvole da non accorgersi nemmeno della presenza di Kan e del suo successivo avvicinamento, è solo quando lui commenta la foto del suo sfondo che se ne accorge e diventa rosso come il cielo al tramonto, istintivamente spegne lo schermo del telefono come se avesse chissà cosa da nascondere, non sa nemmeno lui perché lo fa. <K...Kan-san> dice il ragazzino focalizzando solo ora lo sguardo sul canuto <Buongiorno, non l'avevo sentita arrivare> gli sorride gentile posando il telefono nella tasca manica sinistra. La domanda di Kan arriva precisa e puntuale come un orologio svizzero, il Nara non sa bene cosa rispondere e si prende il suo tempo prima di articolare qualcosa di sensato <No, o meglio sì, ma è più complicato di quello che sembra> spiega il Nara a modo suo, non sa bene come mettere in tavola il discorso, ha rischiato già con Katai di svelare la sua identità e non è propriamente una cima lui, il Sumi però sembra essere di tutt'altra pasta; una parola di troppo, un'incoerenza e la sua copertura va a farsi benedire, menomale che stasera si incontrerà con Shizuka e sicuramente riusciranno insieme a mettere le cose in prospettiva e a fare luce tra le tenebre che attanagliano il cuore del genin. <Vi è mai capitato di essere sotto genjutsu Kan-san?> chiede il ragazzino cercando di capire bene come spiegarsi quella sequela di eventi. Attende la risposta guardandolo in volto lasciando che eventualmente si prenda il suo tempo per dare la risposta più adatta a quella domanda e magari aggiungere dettagli qualora dovesse essere successo. <Ero convinto di una cosa e poi ne è accaduta un'altra, non riesco a capire come stanno le cose e questo mi snerva pesantemente.> dice il Nara aprendosi un pochino cercando di dare un po' di contesto alla sua domanda

16:37 Kan:
  [Strada] La reazione del ragazzo è la palese di chi ha da nascondere qualcosa, lo spegnere il telefono mettendolo via di corsa, il rossore improvviso sul viso, tutti segnali che non avrebbe dovuto vedere quella foto, non in quel modo quanto meno. L'osserva più attentamente inclinando il capo una volta sedutosi ricercando continuamente dei dettagli precisi, dettagli che possano fargli capire cosa effettivamente abbia il genin per essere così preoccupato ed agitato solo per un commento alla di lui ragazza, presumibilmente <Lo so, hai reagito come se ti avessi beccato a scaccolarti> un paragone non proprio eccezionale, anche abbastanza schifoso ma l'ideale per comprendere il disagio provato dall'altro, il tutto fornito in chiave puramente ironica per portare una leggera risata <Sono quasi certo di averti detto di darmi del tu l'ultima volta> fingendo di ripensare al loro incontro al chiosco ma vero o non vero, non ha la minima importanza. Sentirsi dare del lei da un ragazzo non troppo più piccolo, nonchè allievo di Shizuka, è strano, suona decisamente in maniera inconsueta ma son cose di cui si preoccupa poco preferendo concentrarsi sul proprio quesito, estremamente più interessante <Più complicato? Sono tutt'orecchi, racconta> perchè farsi i fatti degli altri è un'arte. Volge il busto nella di lui direzione, arto inferiore destro innalzato per esser adagiato sul sinistro, dorate iridi fisse sul visetto del Nara mentre il silenzio torna ad avvolgerlo in attesa di udire quel racconto ma ecco che una domanda sopraggiunge. Strano come abbia tirato in mezzo i genjutsu in quel modo eppure dannatamente collegato alla frase di prima <Si, una volta> ricorda bene quell'evento <Ero in missione con Shizuka e Furaya, dovevamo sventare una possibile rapina. Ad un certo punto abbia avuto una colluttazione con i rapitori e ho visto Furaya combattere contro il nulla. Sul momento pensai che l'avversario fosse troppo veloce per i miei sensi ma alla fine si è rivelata un'illusione per occultarmi la vista> veloce spiegazione quella fornita non andando a dilungarsi troppo in merito <Il genjutsu è la presa in giro nella maniera dei ninja> spiegazione spicciola di un'arte in realtà molto più importante e potente di quanto non sembri, capace di destabilizzare chiunque <Se non mi spieghi quello che è successo, difficilmente potrò darti un parere ma è il potere dei genjutsu quello, destabilizzarti, farti dubitare di tutto e tutti. Il Genjutsu è un'arte infida> serioso questa volta, poco incline all'ironia. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:03 Shiroichi:
  [Panchina] Il ragazzino ridacchia imbarazzato ancor di più dalla battuta fatta dal Sumi e si gratta la nuca come ad ammettere le sue colpe <Scusa Kan-san, è l'abitudine> dice il ragazzino quando viene redarguito riguardo all'uso del pronome informale. Ascolta il racconto della sua esperienza riguardo il genjutsu prima di iniziare a raccontare cosa è gli è successo. L'idea del Sumi riguardo i genjutsu non è affatto lusinghiera, esattamente come quella della Sabaku sua amica, ma non è su questo che il Nara vuole concentrarsi oggi, non gli interessa ottenere l'approvazione all'utilizzo dei genjutsu qualora dovesse esserne capace, gli interessa capire altro... <C'è un modo per capire se si è stati vittima del genjutsu tempo dopo esserne stati colpiti? Ovviamente escludendo che l'utilizzatore te lo venga a dire> dice chiaro il ragazzino, dopotutto meglio specificare per evitare di perdersi in chiacchiere. Finalmente dopo tutte queste domande poste dal Nara al Sumi è il turno di invertire i ruoli e le risposte arrivano come un fiume in piena <Quella ragazza si chiama Kaori, lei era una mia compagna d'accademia e ci eravamo persi di vista; qualche mese fa durante una missione lei è morta di fronte ai miei occhi, o almeno così credevo> dice più o meno onestamente tralasciando la parte che non era una missione e che ha pronunciato lui la sentenza <Ho passato mesi in lutto e mi sono dato la colpa per non essere riuscito a salvarla, al punto da non essere mai nemmeno andato dai genitori a porgere le mie condoglianze... una schifezza, lo so> dice anticipando un rimprovero da parte del Sumi che potrebbe come non potrebbe avvenire <Ieri sera ero sul monte dei volti di pietra con un amico e stavamo parlando quando d'un tratto eccola lì di fronte a me, bella come me la ricordavo> informazione non necessaria ma vabbè <che scappa da quella che era stata una sua frequentazione fino a poco prima e si nasconde dietro di me, ho creduto fosse tutto un genjutsu ma poi... il suo calore, il suo profumo, i suoi movimenti...tutto di lei diceva al mio cervello che era reale e che non poteva essere altrimenti. La sua partner le aveva messo le mani addosso io ero completamente accecato dall'ira, ho provato a dire al mio amico di chiamare gli anbu per richiedere assistenza ma fortunatamente non c'è stato bisogno...il punto è che non ero sicuro che l'assistenza fosse per me...volevo ucciderla, lei e il suo cane...dovevano morire, non c'era altro che quello nella mia testa...ragionandoci a mente fredda mi spaventa la cosa> dice onestamente il ragazzino arrossato sia in volto che negli occhi, senza motivo delle lacrime hanno iniziato a scendere sulle sue guance quasi come un pianto liberatorio <Ma lei era lì, stretta a me che mi pregava di proteggerla e non sono andato all'attacco, non era più quello il mio obbiettivo...non so spiegare...è tutto così complicato se lei non è un genjutsu adesso, perché ho subito quell'illusione in passato?> chiede il ragazzino accorgendosi solo ora che sta piangendo e asciugandosi le lacrime con il dorso della mano <Scusami> dice semplicemente mantenendo un contegno per quanto gli è possibile.

17:30 Kan:
  [Strada] Alzata di spalle portata avanti con un sorriso, non è importante la formalità, l'ironia abbonda, il tutto è fatto puramente per scherzare, per distogliere il ragazzino dai pensieri bui ma essi giungono lo stesso quando l'argomento entro nel vivo a cominciare dalla questione Genjutsu <Dipende da cosa hai visto nel genjutsu ma sostanzialmente si. Adesso, non so esattamente come funzioni ma i genjutsu non sono eterni, sono un'arte come qualunque altra e hanno una fine a determinate condizioni> si tratta di un'arte di cui sa poco non praticandola ne avendo l'intenzione di imparare a farlo non essendo nelle sue corde <Il genjutsu avviene nella tua mente e nel momento in cui spezza, tutto ciò che vedi svanisce e ti riporta nel mondo reale. Se io adesso vedessi una montagna uscire dall'acqua> indicando il fiumiciattolo sotto il ponte <E dopo qualche giorno la montagna non c'è più, le cose possono essere due, o la tequila ha fatto effetto o ero sotto un'illusione> perchè non dimentichiamo che l'alcol può portare a vedere cose molto divertenti e lui stesso risulta essere un gran bevitore di Tequila oltre che di cocktail ma questi piccoli dettagli non vengono rivelati. Nella sua mente la spiegazione è chiara ma attende ulteriori domande in caso di dubbi; nel mentre ode il racconto della razza nella foto, un racconto decisamente complicato su quanto accaduto alla bionda in questione ma non solo. Corruccia il viso prestandogli maggior attenzione senza perdersi neanche una parola <Quando ho scoperto della morte di Kushina, non sono andato dai suoi genitori, tutt'ora non mi sono fatto vivo> un'amara verità, una confessione su un proprio peccato <Quando perdi qualcuno che ami, è sempre difficile reagire e pensare agli altri, anzi, gli altri contano meno di zero in confronto al tuo dolore. Capisco fin troppo bene cos'hai provato> e se non fosse stato per Shizuka probabilmente adesso sarebbe una persona completamente diversa, piena di rancore, desideroso di vendetta, disposto a tutto per di uccidere il suo assassino. Silente continua ad ascoltarlo senza interromperlo apprendendo del ritorno di questa ragazza dinanzi ai suoi occhi, viva, vegeta ma inseguita da qualcuno. Schiude leggermente le labbra nel constatare dell'esistenza di un lato del genere anche nel Nara, imprevisto, totalmente distante dal ragazzo conosciuto al chiosco di ramen ma non sembra così sorpreso come dovrebbe essere. Nel vedere quelle lacrime la mancina viene sollevata d'istinto, il palmo si poggia sulla di lui spalla andando a stringerla appena <Non scusarti Shiro> continuando a stringere, cercando un modo per confortarlo <Ciò che hai provato ti spaventa perchè hai capito cosa saresti capace di fare per amore> prende una breve pausa <Si, ho capito che ne sei innamorato> sorridendogli mentre ha raccolto i segnali fin troppo palesi, la reazione alla foto, la reazione nel raccontare la sua stessa storia, la precisazione sulla bellezza, l'attaccamento, piccoli ma significativi dettagli <Ma hai anche compreso che lei è più importante di qualunque altra cosa, lei viene prima del tuo desiderio di vendicarla, viene prima della tua rabbia. Il tuo obiettivo era diventato quello di proteggerla perchè se fosse morta o se le fosse accaduto qualcosa, la tua vendetta non avrebbe risolto nulla, anzi, avresti perso due volte> schiarendo la voce mantenendo quella stretta sulla sua spalla almeno fin quando non sarebbe stato lui a volerla sciogliere <Perchè non c'è modo per attaccare qualcuno, per destabilizzarlo se non facendo leva su ciò a cui tiene di più, sulle persone che amiamo come una ragazza, un'amico, un genitore> solleva l'arto destro, l'indice va a puntare verso la tasca dell'altro dove è tenuto il ninjaphone <Ma lei non è un'illusione, lei è li, in quella foto, con te. L'illusione è finita> umettando le labbra strofinandole tra loro mentre mette fine al proprio discorso. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:50 Shiroichi:
  [Panchina] Ascolta le parole dell'uomo con attenzione, la sua spiegazione è chiara alle orecchie di Shiroichi, ma se quel genjutsu fosse durato solo per il tempo nel quale è stato sottoposto a quella orribile prova dai suoi superiori, come ha fatto a non incontrarla mai nei mesi a seguire? Coincidenze o forse era chiusa in casa di Sadako e non le era permesso uscire? <Quando è scappata nella mia direzione mi è sembrato di aver visto un fantasma, ne ho avuto paura, avevo accettato la sua morte e le mie colpe e credevo che il suo spirito fosse venuto da me per perseguitarmi e non essere stato abbastanza forte da proteggerla all'epoca...> dice il Nara che lascia che il Sumi gli tenga la mano sulla spalla finché lo desidera <Mi ero messo alla ricerca dei suoi assassini, ho scelto di essere un detective anche per quello, ma non ho cavato un ragno dal buco, ora capisco come mai...> racconta le sue motivazioni il giovane Nara spiegando il suo tormento interiore a Kan. <Cosa è successo con Kushina?> chiede preoccupato, non è semplice curiosità la sua, ma voglia di ricambiare il favore che l'altro gli ha fatto ascoltandolo. <Hai ragione> dice dando adito alla sua spiegazione riguardo a cosa non si fa per amore. Poi continua <Sai... durante la cena per il mio compleanno sono uscito con Shizuka... le ho spiegato come mi sentissi riguardo alla mia innata e alle capacità che vorrei ottenere per diventare più forte... ero arrivato addirittura a pensare che la soluzione migliore potesse essere uscire fuori dalle mura e prendere uno dei cercoteri per me> dice guardando distante oltre il laghetto verso le alte mura che circondano il villaggio <lei si è arrabbiata e preoccupata da morire... mi sono sentito profondamente in colpa in quel momento...> piccola pausa <Avevo intenzione di cercarla casomai non riuscissi ad imparare le arti illusorie, ma quando ho visto la preoccupazione e la rabbia sul suo volto ho capito una cosa... Shizuka è importante per me quasi quanto Kaori e non vorrei vederla mai più preoccupata in quel modo per una mia scelta egoistica.> dice <è questo che si prova quando si vuole tanto bene a qualcuno da essere disposti anche a mettere da parte i propri obbiettivi per non far soffrire gli altri?> chiede a Kan titubante. Certo se non avessero parlato per tutto il tempo di Kaori e il Sumi non avesse capito i suoi sentimenti questo discorso sarebbe stato parecchio equivoco, ma tant'è. <Spero solo che questo risveglio duri per sempre, se domani non dovesse essere più qui mi si spezzerebbe il cuore, abbiamo un sacco di tempo da recuperare> dice riferendosi al tempo perso in accademia e al periodo nel quale lui la credeva morta ovviamente.

18:20 Kan:
  [Strada] Non può ribattere a quella considerazione, se vedesse Kushina arrivare da un momento all'altro penserebbe ad un fantasma quasi certamente. E' passato così tanto tempo, non averla vista fino ad allora può solo confermare come la parole di Saigo siano estremamente veritiere, prive di menzogna; Kushina è defunta più di 3 anni prima e nulla avrebbe potuto cambiare il passato, nulla avrebbe potuto farla tornare indietro ed incredibilmente la situazione del ragazzo è tremendamente simile a quella del Sumi. L'unica differenza è il ritorno della bionda. A quanto pare non sono così tanto diversi ma la presenza di genitori nella vita dell'altro l'hanno a crescere in maniera diversa rispetto al bianco e poi ecco l'inevitabile domanda <Più di 3 anni fa io e Kushina eravamo entrati in un gruppo il cui obiettivo, inizialmente, era andare contro Kagegakure per migliorarla ma apprendemmo come la loro volontà, in realtà, era di fare un massacro> deglutisce <Decidemmo di nostra iniziativa di restare con loro per raccogliere prove e denunciarli ma fumo scoperti e durante una retata, alcuni di loro ci attaccarono> la mancina decade dalla spalla altrui, lo sguardo si scosta portandosi in avanti ad osservare il paesaggio intorno a se, notare il calare del sole e l'arrivo del fresco <Nel tentativo di proteggerla mi frapposi tra lei e il suo aggressore ma venni colpito alla nuca finendo in coma> sta rivelando la sua storia, si sta aprendo a propria volta <Mi risvegliai due anni dopo senza sapere cosa le fosse accaduto, così chiesi aiuto ad un agente della Shinsengumi per trovarla> breve pausa <Tempo dopo mi disse che era morta in quell'agguato in cui io ho fallito nel proteggerla. Sono finito in come e lei è morta lo stesso> deglutisce, inghiotte quel rospo, un groppone che non accenna minimamente a svanire eppure trattiene, per quanto possibile, l'emozioni nonostante la voce sia leggermente tremante. <Non c'è giorno che il senso di colpa non torni a visitarmi e mi sono messo alla ricerca del suo assassino, lo volevo morto> le labbra si ampliano appena <Alla fine riuscii a trovarlo, ne conosco l'aspetto, il nome e l'appartenenza e giurai a me stesso che avrei ucciso anche tutta la sua organizzazione> mancina che va a stringersi percependo la rabbia farsi avanti <Ma a che pro mi chiedo adesso? Una volta morto, una volta aver compiuto il mio genocidio di massa, cosa avrei ottenuto? Non mi avrebbe restituito Kushina, dunque ho preso una decisione, avrei impedito che altri seguissero lo stesso destino di lei> sospirando mentre conclude quel racconto, doloroso, rabbioso. Brucia e soffre ancora adesso, a distanza di tutto quel tempo ma quando alla base vi è un legame così forte e solido, non può essere altrimenti. Passano svariati momenti prima che torni a guardarlo negli occhi; solleva il destro sopracciglio nel sentire nominata Shizuka ed una cena di compleanno e con sua somma sorpresa, qualcos'altro li accomuna, la volontà di prendere uno dei demoni codati per divenire più potenti. La reazione della Kokketsu è la medesima ed alla fine annuisce <Si> confermando i sentimenti provati <Il mio più grande sogno è quello di essere libero, poter uscire da queste mura per vedere, viaggiare nel mondo la fuori, poter guardare con i miei stessi occhi ciò che altri hanno visto prima di noi. E ciò che io bramo di più in questo mondo ma le chimere me l'impediscono e io stesso voglio impossessarmi del potere di uno di quei demoni codati per poterle combattere e realizzare il mio sogno> confessando anche questo <Shizuka ovviamente è contraria, teme per me, teme per la mia vita, per questo le ho detto che avrei rinunciato al demone ma non al mio sogno> quel desiderio di libertà è troppo grande per poterlo mettere da parte. Inspira ed espira, da un secondo all'altro quell'incontro sta tirando fuori ben più di quanto potesse mai immaginare <Non annullarti per gli altri Shiroichi ma cerca di trovare un compromesso, per tutto perchè se ti annulli, finirai solo per stare male> ma a chi lo sta realmente dicendo? A lui o se stesso? Non si è mai annullato ma quel compromesso ancora non è riuscito a crearlo, per fortuna è giovane ed il tempo è dalla sua parte. Sorride appena a quel dire <Allora spiegami cosa stai facendo qui, scrivile e dille che stai andando da lei brutto babbazzo. Alza il culo e muoviti> incitandolo a lasciare il bosco per dirigersi da Kaori <E pensa più a questa Kaori e meno alla mia Shizuka> mettendovi un pizzico di gelosia in mezzo, dopotutto, passa pur sempre del tempo in compagnia di altri e non può sapere cosa vi sia nella mente di tutti, compresa quella di Shiroichi. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

18:42 Shiroichi:
  [Panchina] Ascolta il racconto del Sumi con trasporto e ci si rivede parecchio, lui non ha fallito a proteggerla dagli anbu, lui stesso l'aveva condannata, ma tornando indietro avrebbe dovuto far valere i suoi sentimenti ed evitare che andasse a far parte di quel gruppetto di bulli. Sente la voce del Sumi farsi tremante e proprio come il suddetto lui gli mette una mano sulla spalla, solo questo, non dice nulla non sa cosa potrebbe dire per dare un po' di conforto alla sua mente, ogni parola risulterebbe vuota e priva di senso. <Anche a me piacerebbe viaggiare per il mondo, magari riuscire a riconquistare i vecchi villaggi e tornare a vivere come si deve> dice onesto anche se fondamentalmente non ricorda nulla del tempo prima delle chimere se non piccoli frammenti color seppia come se provenissero da un tempo tanto antico da esser stato cancellato dalla memoria anche dei più anziani. <Cosa faresti se ti ritrovassi di nuovo di fronte al suo assassino? Lo uccideresti o lo arresteresti?> chiede curioso il ragazzino; la parte anbu di sé spera che il Sumi deciderebbe di consegnarlo alla giustizia, ma Shiroichi conosce fin troppo bene i suoi sentimenti e sa benissimo che se ne avesse avuto l'occasione e Kaori non fosse stata in pericolo ieri sera ci sarebbe stato sicuramente un cadavere in cima a quella montagna...> Ascolta con stupore il racconto di Kan, quindi era a lui che Shizuka si riferiva <Il compromesso l'ho trovato, imparerò ad utilizzare le arti illusorie in modo da essere un protettore più efficace, ergerò un muro così alto tra me e i nemici del villaggio e dei miei affetti che nessuno sarà in grado di penetrarlo, poi quando avrò fatto tutto questo e sarò sicuro che tutti stanno bene andrò fuori dalle mura e affronterò le chimere, dieci anni di cattività sono già troppi per me, voglio vedere i luoghi del passato e liberare l'umanità da quella piaga> dice serio e convinto anche se palesemente troppo ottimista, non potrebbe mai fare tutto questo da solo ma non è questo il momento di pensarci. La domanda del Sumi poi lo colpisce come un fulmine a ciel sereno... che ci fa qui? Perché non andare nell'unico luogo dove dovrebbe stare in quel momento? <Cazz...Cavolo! Hai ragione! Che ci faccio qui?!> dice alzandosi e scrivendo alla bionda che sta arrivando a casa sua; poi un'ultima frase del Sumi tinge di rosso le guance del Nara <Non farei mai nulla che possa mettere in pericolo la relazione tra te e Shizuka, le voglio bene come se fosse una sorella maggiore> dice onesto il ragazzino mettendo i puntini sulle i, magari il Sumi non è serio nel suo dire, ma anche altri hanno avuto questa sensazione quindi meglio chiarire le cose da principio per evitare malintesi. Detto questo il ragazzino dice <Grazie mille Kan-san, passa una buona giornata!> e praticamente fugge via alla massima velocità consentitagli, solo la sostituzione di secondo tipo potrebbe farlo correre più veloce di così al momento.[END]

19:05 Kan:
  [Strada] Il gesto sulla spalla viene ricambiato da parte dell'altro attirando l'attenzione del Sumi le cui dorate tornano sul ragazzo. Inspira ed espira continuamente, in maniera quasi copiosa <A me non interessa nulla dei vecchi villaggi, ho vissuto la maggior parte della vita tra queste mura. Questa è casa mia> nonostante tutto, nonostante il desiderio di libertà, le sue ambizioni non abbracciano la ricostruzione del vecchio mondo <E' questo il problema, io voglio la libertà ma non voglio tornare a come una volta. Il vecchio mondo ha fallito, perchè questa voglia di ripristinare il passato invece di migliorare il presente?> sentire quelle parole da Shiroichi risulta abbastanza strano, addirittura inconsueto per un ragazzo così giovane, di più rispetto a se ma la domanda successiva lo pone dinanzi ad un bivio non indifferente, una scelta ardua da fare. China il capo sospirando con una pesantezza estrema <Non lo so, non so rispondere> perchè potrebbe fare entrambe le cose, consegnarlo alla giustizia o ucciderlo con le sue mani. I buoni propositi sono nulla se messi a confronto con la realtà e rivederlo avrebbe potuto scatenare una marea di sentimenti e sul momento potrebbe optare di mandare tutto a monte per poter compiere la sua vendetta. Non lo sa, non vuole pensarci, non vuole affrontare una simile situazione, non ancora, è troppo presto. Parla, espone quanto accaduto in passato, i propri obiettivi in attesa del dire altrui ritrovandosi a sorridere; un'impresa difficile da portare a termine, un desiderio di forza con un obiettivo vicino a quello del bianco <Possiamo affrontare questo viaggio insieme Shiro, si diventa più forti in due e chissà, magari un giorno riusciremmo a debellare le chimere da questo mondo> sicuramente non nel breve periodo, ci vuole tempo, allenamento, devono diventare estremamente più potenti di quanto non siano già. Resta seduto su quella panchina nel vederlo alzarsi di scatto, agitato avendo capito di star sprecando del tempo prezioso li. Scuote il capo sospirando, davvero troppo ingenuo per i suoi gusti ma qualcosa si può fare, un minimo di malizia non fa mai male ma prima una precisazione non indifferente <Sarà meglio per te> in un misto tra ironia e seriosità lasciando trasparire come, effettivamente, lo tenga d'occhio. Cenno del capo a quel saluto ma prima che se ne vada totalmente <Usate le protezioni o falle prendere la pillola> alzando appena la voce, cercando di farsi sentire dall'altro. Sarebbe rimasto li qualche altro minuto a guardare il panorama del bosco dei ciliegi, ancora pensieroso, ancora preso. [END]

19:18 Shiroichi:
  [Panchina] Il ragazzino annuisce lievemente quando il bianco gli propone di diventare più forti insieme <Ci conto!> gli sorride gentilmente poi con altrettanta ingenuità gli risponde <Per dare alle persone possibilità di scelta, stare confinati qui non è stata una scelta, rimanerci lo sarebbe> spiega tranquillo il genin, una cosa così banale per lui, le scelte sono la chiave in tutto, lui avrebbe potuto scegliere durante il genjutsu, ha potuto scegliere ieri sera se proteggere Kaori o attaccare Sadako, questo dovrebbero fare tutti, scegliere ciò che ritengono giusto per loro. Non commenta riguardo a cosa farebbe se incontrasse l'assassino della sua vecchia fiamma, sa bene che è una scelta difficile quella che si paleserebbe di fronte agli occhi del Sumi, cosa sceglierebbe di fare lo saprebbe solo nel momento nel quale lo sta facendo. <Non preoccuparti, sono una persona di parola> gli sorride come a rassicurare la parte seria di quel pensiero. Infine ritorna il rossore in viso quando gli dice di usare le protezioni <Io...emh...non...> silenzio, error 404 Shiroichi.exe ha smesso di funzionare <Non credo che faremo quelle cose... non sarà pronta per quelle cose, no?> chiede interrogativo il ragazzino più a sé stesso che non al Sumi. Perché è così dannatamente impacciato? Cosa diamine ci vuole a capire che molto probabilmente soprattutto dopo ieri sera lei sarebbe più che disposta a concedersi al Nara. <Emhhhhh Ora devo proprio andare!> dice rosso fino alla punta delle orecchie il Nara. Squillo di telefono è Kaori il Sumi potrà chiaramente udire le parole "Sono sola in casa vieni pure" Gli occhi del Nara si sgranano e inizia a sudare freddo... <Buona giornata Kan, salutami Shizuka!> gli sorride e corre via, in direzione della farmacia oppure di casa di Kaori? Chi lo sa.[END STAVOLTA SUL SERIO]

Shiroichi e Kan s'incontrano nel bosco dei ciliegi, quest'ultimo lo vede preoccupato e, avvicinandosi chiede cosa è successo. La storia di Kaori viene fuori così come la storia di Kushina arrivando a parlare, in maniera tranquilla, delle vari vicende, trovando punti in comune. Alla fine il Nara se ne va verso casa di Kaori.