Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Sabbia e fuoco

Free

0
0
con Akainu, Katai

09:39 Utente anonimo:
  [Campo] I suoi allenamenti con Akainu sono ancora in alto mare, lasciando perdere la cosa del sigillo ha portato con sè il fuda con la bottiglia piena di sassi, nel marsupio insieme al resto, dare quindi appuntamento all'Uchiha al suo campo mentre non piove è comunque una buona occasione per rivedere una delle tecniche che Amir-sama le ha assegnato di recente. A differenza dell'Uchiha la chuunin non ha bisogno di molta dinamica per i suoi tentativi, se ne sta seduta ad una decina di metri da uno dei bersagli ad aspettare, con le gambe incrociate ed un rotolo aperto tra le stesse con la storia del Jutsu che vuole apprendere. Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto elasticizzato di jeans skinny sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due fuda vuoti, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento e privo di sintonizzazione ed il suo Ninjaphone. Passo avvolto in scarpe da outdoor grigie con decorazioni verde fluo a lacci e lati. Superiormente un maglione blu di lana e cotone, largo in vita appena ristretto sulle terminazioni e con tre bottoni oro per spalla. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni; essa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso emaciato che emerge ancor più chiaro contro le vesti scure e magro come tutta la sua figura, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile. {Chk ON}

10:07 Akainu:
  [Campo] Regge in mano il ninjaphone mentre si inoltra nei campi di addestramento del suono, le verdi iridi inquadrano la ninjanet su cui sta svolgendo qualche blanda ricerca, niente di più, giusto per informarsi meglio su qualche segreto sul ninjutsu e tutto ciò che ne consegue. Quest'oggi il tempo si mostra clemente, nuvoloso a tratti con i raggi solari intenti a mostrarsi di tanto in tanto senza mettervi troppa forza. Sospira pesantemente riponendo l'oggetto nella tasca dei pantaloni mentre l'outfit si dimostra leggermente cambiato rispetto al solito con qualche modifica ed accortezza capaci di renderlo più libero. Sul busto indossa solita maglietta bianca smanicata coprendo il ventre ed il petto seppur ne lasci scoperta una piccola parte su cui sono in bella vista le cicatrici; pantaloni di un blu scuro a ricoprire le leve inferiori caratterizzati da svariate pieghe nella zona della coscia e del polpaccio. Ai piedi scarponcini di un marrone scuro tendente al nero di pregevole fattura, necessari per svolgere le attività di tutti i giorni, perfetti per il lavoro da shinobi. A coprire ulteriormente il busto un cappotto privato del cappuccio, colletto sollevato per occupare la parte posteriore del collo, lunga mantella discende fino alle ginocchia mentre le maniche risultano corte tenendo esposte le braccia deturpate; intorno all'orlo delle suddette vi una placca di metallo per tenerle alzate. Intorno alla vita un portaoggetti con al suo interno la classica spada di chakra e l'arco, utili per quelle missioni in cui le armi vengon meno ed infine, sulla schiena, vi sono due foderi contenenti una katana ed una ninjato, entrambi legati al busto tramite un paio di fasce leggermente dorate, come le iridi della Sabaku. Semplici modifiche apportate ma in grado di farlo sentire meglio, un passo avanti in quella sua psicologia contorta. Calpesta il campo per raggiungere la Sabaku seduta a 10 metri da uno dei bersagli. Flette le gambe per portarsi alla di lei altezza <Ciao>. [Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

10:14 Katai:
  [Campo di allenamento] Sotto un cielo irto di nubi, scorre un'ombra più viva delle altre.Il Sole è oramai sorto da qualche ora e s'accinge a rincorrere la consueta parabola giornaliera, da oriente verso occidente. L'astro è ancora parzialmente celato dalla cortina di cumulonembi che s'assiepano sopra Kagegakure, ma prorompe già, in quei raggi tiepidi, che scaldano il corpo e lo spirito, allietando i sensi. Non riescono, però, a rischiarare lo sguardo nero dell'ombra, quella sagoma che avanza verso la sua zona preferita del campo d'addestramento. Sì, la piccola ombra ha anche delle preferenze, è vestita di abiti scuri: una maglia dal collo alto e circolare, a maniche lunghe,che scende sino alla cintola, dove incontra un paio di pantaloni comodi e ampi, stretti alle caviglie da un giro di bende e fasciature, che rendono solidale la stoffa alla carne e al passo.I piedi che s'abbattono sul terreno polveroso, sono stretti entro calzari ninja dalle tonalità del blu scuro, aperti solamente sulle dita. All'altezza della natica destra, una sacca portaoggetti contiene e nasconde un armamentario scarno, che reca con sè. Tre tonici, un fuuda nel quale è sigillato un tronchetto per la tecnica della sostituzione e un kunai, uno solamente. La chioma corvina dondola sul capo ad ogni passo, ribelle ed indomita, quantomai spettinata, come un nido di serpi irretite. E' mentre scivola verso un gruppo di massi anneriti, una piccola formazione rocciosa in un angolo del campo, che s'avvede della presenza della Sabaku e di Akainu. < !? > Le sopracciglia sussultano, in un fremito di sorpresa. La mano destra si solleva, senza sfarfallio, aprendosi in cinque dita adunche, sottili e pallide, che si alzano verso il cielo, rimanendo però all'altezza della spalla destra. Chi dei due abbia salutato non è possibile saperlo, vista la loro vicinanza. [Equip: kunai x1|tonico pf x1|tonico chakra x2|fuuda con tronchetto x1]

10:21 Utente anonimo:
  [Campo] Sembra assorta sul suo rotolo la Sabaku, quel jutsu è certamente la cosa più particolare che abbia mai intentato dopo il suo occhio e come al solito Amir si mostra essere un grande stronzo, distanze e danni del Jutsu "da scoprire sul campo" citazione necessaria. <Me la combina sempre.> Ma è uno dei pochi Sabaku a cui vuole effettivamente un grammo di bene, anzi una granello, che è già tantissimo, mentre richiude il rotolo viene presa alla sprovvista palesemente dall'avvicinamento di Akainu che la trova con lo stesso tra le dita ossute prima di calarsi, notando in lei un sobbalzo delle spalle. <Ciao!> Si allunga appena con il viso mentre le mani richiudono il rotolo del tutto, cercando di invitarne quantomeno un breve contatto senza alzarsi. Se nota il nuovo colore delle fasce altrui, una cura che dovrebbe darle balsamo all'ego probabilmente, non lo dona a vedere. Le mani vanno a slegacciare la fascia smeraldo che lega Sunodeki alla vita. <Ti ho portato il fuda dell'altra volta, vuoi riprovare?> Chiede con fare curioso accostando alla propria sinistra rotolo e clessidra ambrata le cui sabbia anche oltre il contatto si vedono propagginare verso l'alto iniziando ad agitarsi. è una che si allena al mattino del resto o avrebbe dato ad Akainu appuntamento al bar. <Stavo pensando ad un'altra cosa, hai presente le conchiglie?> Chiede con fare curioso cercando gli occhi del deturpato, segno che ha riflettuto su quella storia del Fuda. La presenza di Katai non scompone apparentemente la sua seduta, così come il suo saluto diventa difficile dire se l'abbia colto a quella distanza (?) ma ha evidentemente notato l'Uchiha. <C'è il tuo amico, se vuoi andare a giocare con lui ho comunque qualcosa da fare.> Prendendo il rotolo lo solleva mostrandolo ad Akainu, malgrado la freddezza di quella frase come se lo stesse mandando al parco, o a fare 'vado dritto passo passo' sui binari del treno, le sue intenzioni restano quelle di allenarsi e non sembra volersi staccare da questa ardua impresa per la presenza di nessun Uchiha in particolare. {Chk ON 63 |Inn 2/4}

10:36 Akainu:
  [Campo] Non manca mai ad un appuntamento con la Sabaku, specialmente se devono vedersi in un luogo così vicino casa propria, non ha difficoltà a raggiungere i campi ne prova più quella vergogna di mesi fa, al contrario, adesso la sicurezza emerge sempre di più in lui, una sicurezza non indifferente, consapevole di chi è, di essere un umano nonostante tutti i propri difetti. L'avvicinarsi a Kore, il proprio abbassarsi le provoca un sussulto mentre le verdi iridi ricercano quelle altrui avvicinando il viso a propria volta dando vita a quel breve contatto tramutato in un semplice bacio, nulla di più, non sfocia in chissà quali effusioni ma il momento di quiete viene meno con la riproposizione di quel fuda con al suo interno la bottiglia. Deglutisce, inspira ed espira aria in maniera continua dalle narici, il petto avanza, indietreggia con fare regolare. Esso è un simbolo di fallimento ma non può arrendersi, non è nel suo stile, non è da lui <D'accordo> annuendo a quella proposta. Le ustionate braccia compiono un singolo movimento avvicinandosi al petto, sigillo della capra, le due sfere energetiche di mente e corpo son visualizzate nei rispettivi lochi, fronte e sotto la bocca dello stomaco, verde una e gialla l'altra. Ruotano se stesse, ruotano velocemente dando vita ad un movimento dolce e lineare, elegante come l'acqua che percorre il corpo del genin. La prima discende, la seconda ascende, entrambe alla bocca dello stomaco tentando di fondersi al suo interno, intrecciarsi, cercando un contatto per dar vita ad una fusione e provare a creare l'energia bluastra denominata chakra. Potente ed irrequieto, instabile scorre nell'essenza di lui, pieno di domande e di insicurezze ma lo controlla il giusto, quanto basta da smuoverlo nel momento esatto in cui nasce, rinvigorire l'intero corpo. La potenza nel palmo della sua mano. Il meno è fatto, adesso tocca al più ovvero tentare di non arrivare sfinito anche quel giorno <Conchiglie? Si, ti piacciono?> non pensando minimamente ai possibili utilizzi shinobistici quanto più al piacere da parte di lei nell'avere quell'oggetto. E' in procinto di concentrare il chakra quando il dire di Kore sopraggiunge mettendolo al corrente della presenza di qualcun altro <Mh?> dubbioso solleva il viso avvedendosi della presenza di Katai in quel posto. E' la prima volta che l'incontra dopo la loro chiacchierata. Semplice cenno del capo vien fatto in favore di Katai stesso <Voglio stare con la mia ragazza> in risposta a quella frase da parte di Kore. [Se Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

10:44 Katai:
  [Campo di allenamento] Il passo non si arresta, non del tutto almeno. Non sembra fornire chiare intenzioni di volersi fermare per una chiacchierata, ma è costretto a rallentare, quando l'attenzione è rivolta ai due, il collo torto verso la loro direzione, così lo sguardo buio, che contrasta nettamente con la pallida epidermide. Il volto stretto in un piglio grigio e asettico, ma le labbra leggermente tirate, in quello che potrebbe apparire come un sorriso cordiale o qualcosa di simile, ecco. Un subordinato dell'educazione, sicuramente, ma forte della sua insicurezza sociale, esita. La sua direzione appare chiara: quel gruppo di massi accatastati gli uni su gli altri, una formazione rocciosa che presenta quelle che, ad occhio e croce, appaiono come vere e proprie bruciature, laddove la superficie pietrosa si mostra annerita, di un metro appena - per larghezza e lunghezza. Cosa sia accaduto a quelle povere rocce non è dato saperlo, ma si può ben immaginare. Il cenno di Akainu viene colto, nonostante la distanza(?), per fortuna ci vede bene, tanto da comprendere come, per ora, sia meglio lasciarli soli. Così procede spedito, diritto verso la sua meta, fermandosi a distanza di sicurezza da quell'agglomerato roccioso , ovvero dieci [10] metri circa. Non vuole certo commettere gli stessi errori che ha commesso Shiroichi in allenamento, ferendo entrambi in maniera goffa e scomposta. Giunto a destinazione, quindi, arresta il passo, divaricando appena le gambe, portando i talloni sulla linea perpendicolare delle spalle,unendo poi le mani all'altezza del petto, intrecciando le dita con indice e medio d'ambedue le mani che puntano verso il cielo nuvoloso.

10:52 Utente anonimo:
 L'altro sembra acconsentire all'uso di quel fuda ed è difficile intuire se la Sabaku ne abbia colta la giusta malavoglia al riguardo. <Anche trovassi il modo...probabilmente dovresti comunque sciogliere un sigillo.> è determinata ma non per questo poco lucida, ai mezzi attuali non è capace di creare un cartiglio in grado di sciogliersi da solo. Tuttavia temporeggia lasciando all'Uchiha lo spazio ed il tempo per richiamare il suo chackra mentre prende il fuda dell'altra volta dal marsupio, glielo porge in concomitanza a quella domanda sulle conchiglie.<Perchè dovrebbero? Solo perchè stanno sulla sabbia? No...O almeno, si, quando sono fossili e lontane dall'acqua ma non è questo il punto.> Ammette con i suoi soliti fronzoli, cioè senza. <Le conchiglie si dicano riproducano il mare, il vento che si insinua nella conchiglia genera un rumore continuo, pensavo alla tua idea...Alla chiusura del fuuton, in qualche modo, come una conchiglia.> Insomma sta divagando, non ha idee ma la mente ossessiva da quel giorno sta palesemente elaborando e solo Akainu ed i Kami sanno quanto cedevole sia Kore ad una fissazione. <Te l'ho detto, ho da fare, non mi offendo.> Nemmeno alle sue intenzioni sembra voler demordere la Sabaku quando risponde all'altro, limitandosi a comporre il sigillo della capra, seguito da quello del bue, le sabbie lievemente animate iniziano a sgranulare dal foro per comporre il suo occhio, un bulbo che impiega tempo di costruzione e collegamento del nervo ottico. A quella distanza non può dire Katai se l'occhio stia guardando lui, tanto più che la distanza da sè si intensifica quando fluttua in direzione del bersaglio ponendosi ad una spanna dalla testa dello stesso. Un semplice leggero bulbo che sta volgendo fissamente l'iride nella sua direzione. Più che una concessione verso l'altro il suo sembra quindi un dato di fatto, che non la vede alzarsi in piedi e che ora la vede solo rilassare le spalle. <Non è che mi vada molto che si metta a sbirciare i miei sigilli.> Disse la stalker. <Se lo distrai mi fai pure un favore, sbrigata questa cosa non ho niente da fare oggi.> Rimarrà ad Oto quindi, senza dirlo chiaramente ma lasciandolo intuire il tono mantiene la lieve udibilità all'Uchiha lei prossimo e l'unica periferica visiva che sembra tenere sotto controllo Katai si trova ora sopra un manichino {Chk ON 63 |Inn |Occhio 4/4 creazione + spostamento 59/65}

11:09 Akainu:
  [Campo] Si ritorna sempre in quel preciso punto, sfruttare al meglio il chakra, applicare delle conoscenze che non riesce a fare sue neanche con tutto l'impegno di quel mondo. Dopo aver richiamato il chakra, le dita si ritrova a tremare leggermente, memore dello sforzo dell'altro giorno e di come si sia ritrova inerme dinanzi alle proprie mancanze <Continuerò ad esercitarmi fin quando non otterrò un progresso, anche minimo> afferma con la solita determinazione ma senza risolutezza, non ci crede neanche lui in un proprio successo. Conosce fin troppo bene il proprio corpo, sa dei propri limiti fisici e non può sperare di compiere il miracolo mai avvenuto in quasi 20 anni di allenamenti. Allunga appena la mano prendendo il fuda, lo trattiene tra le dita, forse con una forza maggiore rispetto al solito tanto da stropicciarne l'angolo da cui lo trattiene. Sospira nuovamente ascoltando il dire di Kore, innalza il destro sopracciglio alla spiegazione sul piacere <Ehm...> si ritrova nuovamente nella situazione di sta perdendo il filo del discorso, dura un breve momento riuscendo a recuperarlo subito dopo eppure non può affermare di aver capito quanto ella ha in mente di fare, non del tutto <Perciò vuoi mettere un fuda all'orecchio e sentire un suono?> non ha decisamente capito nulla di nulla di quanto detto ma cosa ci vogliamo fare, l'intelligenza non è il suo forte. Se la cava decisamente meglio in combattimento ma sul lato teorico risulta carente in maniera spaventosa. Se l'è scelto stupido come una capra, non a caso le piacciono, tutto torna perfettamente. <Mh> mugugna lanciando un'altra veloce occhiata alla figura di Katai mentre l'occhio di sabbia prende forma sopra di loro, la tecnica migliore dell'altra, la più significativa del di lei arsenale. Sospira chinando il capo <Va bene, lo distraggo per qualche minuto> prima di avvicinare il viso al di lei orecchio sussurrandole qualche parola per poi rimettersi in piedi avvicinandosi all'altro Uchiha fermandosi a circa 2 metri da egli <Quando si dice la coincidenza> rompendo il ghiaccio con l'altro in maniera definitiva <Hai paura ad avvicinarti?> domanda più che lecita la sua. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

11:14 Katai:
  [Campo di allenamento] Quando è oramai a circa dieci [10] metri di distanza dalla formazione rocciosa annerita, si arresta e dona le spalle alla coppietta. Non per mera chiusura nei loro confronti, quanto più per necessità di porsi frontalmente al proprio ...bersaglio. Sì, anche lui ne ha uno e per quanto sembri semplicemente fissare un cumulo di pietra, è proprio quest'ultimo il suo obiettivo. Ecco perché sfugge la creazione del globo oculare sabbioso, ecco perché sfugge lo scambio di battute tra gli altri due.Le mani sono già unite all'altezza del petto quando un battito di ciglia gli dona la necessaria lucidità per chiamare a raccolta le sue forze psicofisiche: l'energia dei suoi ricordi e delle sue esperienze - di quattordici anni e mezzo - condensati in un agglomerato unico che vortica e discende verso il petto, dove la forza di ogni reazione chimica cellulare la incontra, la impatta, bruciando assieme e avvampando nel sistema circolatorio del giovane Uchiha, dando vita all'unicum energetico del chakra. Quando le iridi si sollevano dinanzi a sè, ha già raccolto le proprie forze, ma le mani non si sciolgono, anzi, paiono rafforzare la presa l'una sull'altra. La chioma corvina oscilla in favore del vento, discendendo ai lati del viso in un paio di ciocche più lunghe delle altre, che incorniciano i lineamenti obliqui e ripidi, maledettamente giovani. Troppo per essere già devoti alla vita militare e al servizio del Villaggio delle Ombre, eppure la scelta è stata compiuta tempo addietro ed ora è lì per difenderla. La voce di Akainu, però, lo distrae, costringendolo a voltarsi indietro, di qualche grado appena, in una torsione antioraria del fianco sinistro,sino a condurre il medesimo occhio verso l'Uchiha. < Nh ? > Mugugna, dal principio, sorpreso dall'avvicinarsi altrui, che non ha udito, a causa della concentrazione versata nel proprio esercizio. < Paura ? E perché mai ? > Una domanda per un'altra, che però contiene la risposta.[Chakra On |30/30][Impasto Chakra 3/4]

11:22 Utente anonimo:
  [Campo] La determinazione dell'Uchiha viene accolta con un semplice annuire del capo lasciandogli il fuda, stavolta non vuole mettere pressioni nell'Uchiha ma sembra che senza la capacità di infondere il chackra ogni sua idea si stia rivelando un silenzioso buco nell'acqua. Quando l'altro parla di mettere un fuda, che vuol diventare assordante, contro l'orecchio le iridi di miele si scostano verso l'alto, lo cercano con fare mesto, sbatacchiando le sopracciglia. <è un bene che non mi sono innamorata di te per il tuo cervello> Ammette tra il serio del tono ed il faceto dei termini. <Il vento, voglio sigillare un effetto prodotto dal vento.> Specifica più saldamente a render numi delle sue intenzioni. Il sussurro dell'altro la coglie portandola a scuotere il capo come se mostrasse pazienza. <Ti conviene?> Soffia seguendolo allontanarsi. Beata solitudine, vecchia amica di una vita l'Uchiha si allontana e dando ai due le spalle per esigenza di spazi condivisi l'occhio sopra il manichino resta una costante periferica su di sè e su di loro concedendole di concentrarsi sul manichino. Le sabbie dalla sua clessidra vengono lasciate aleggiare dal foro adesso, se dona segno di non necessitare contatto diretto non lo dona ancora a vedere, si sparpagliano a cinque metri da sè mentre i propri occhi si chiudono e l'iniziale pensiero porta le mani al ventre. Stavolta le sue capre non le vengono in aiuto, il cinghiale, un tozzo animale che materializza un diametro mentale di circa un metro, un'area che inizia a far vorticare le sabbie con limite minimo a quattro metri e mezzo da sè e massimo a cinque e mezzo, ed inseguito il cane, secondo ed ultimo sigillo va a concretizzare le forze di quel suo vortice, a quel punto ormai le sabbie non sono più discrete, il piccolo tornado di sabbia che ha creato tra sè ed il manichino è silenziosamente palese ed è alto un paio di metri dal cono inferiore all'apertura superiore. Il fuuton che dona quella circuitazione scosta la polvere alla base del vortice stesso come se stesse alimentando delle turbine di sabbie mobili. <Devo smetterla di prendere i rotoli di Amir, non ho chiesto tanto...> Insomma dettagli. è riusicta a crearlo ma la tattica del suo maestro non può esser sempre "va e tenta sarai fortunato"{Chk ON 59 |Inn |Tempesta di sabbia 3/4 | Occhio 57/65}

11:22 Utente anonimo:
  [Campo] {edit 49/65}

11:35 Akainu:
  [Campo] Decisamente è un bene, quel cervello è troppo piccolo, troppo arretrato, probabilmente deturpato tanto quanto il corpo per non riuscire ad arrivare a concepire dettagli così semplici. Basta fare due più due eppure per lui si tratta di un'impresa titanica, degna di un vero e proprio Kami <Non per nulla il genio tra noi sei tu> l'ha constatato fin troppe volte, la di lei intelligenza non è in discussione seppur assuma comportamenti infantili spesso e volentieri ma la sapienza non è subordinata all'atteggiamento, dunque, potrebbe rivelarsi ancor più geniale di quanto non si sia mostrata fino a quel momento <Ah> unico commento a quella breve ma concisa spiegazione <Uhm...un po' come quegli aggeggi in vendita che ti consentono di usare delle tecniche?> giunge alla mente quel piccolo dettaglio omesso. Qualcuno si potrebbe chiedere come mai non ne fa uso ma la risposta sarebbe a tratti scontata o forse troppo complessa a secondo di chi sia l'interlocutore. Annuisce al di lei quesito <Molto> con la medesima malizia di quel sussurro per poi discostarsi lasciandole il giusto spazio per fare i suoi esperimenti con qualche nuova tecnica. Inspira ed espira nel percorrere la distanza che lo porta verso il conclannato, i rapporti non sono limpidi ne certo alle stelle. Gli eventi vissuti con Kore hanno messo a dura prova tutto quanto portandolo a rivalutare ogni cosa, a mettere su piani differenti le relazioni di qualsivoglia tipo <Non lo so, dimmelo tu> osservando il di lui richiamo del chakra, un'esecuzione normale <Perchè non ti sei avvicinato? Kore non ti avrebbe fatto nulla e neanche io> la lezione dovrebbe averla imparata seppur sia totalmente all'oscuro di quanto accaduto tra i due, non che gli interessi più di tanto tutto sommato. Si guarda intorno venendo attirato da del movimento, veloci le iridi inquadrano ancora una volta Kore, la sua tempesta di sabbia emerge, un tecnica mai vista prima arrivando a provare sentimenti contrastanti tra cui un pizzico di invidia per quelle capacità <Sei qui per allenarti anche tu?> blanda domanda solo per prendere un po' di tempo. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

11:47 Katai:
  [Campo di allenamento] Imperterrito prosegue nel proprio intento. Deciso, convinto e quantomai risoluto. Ha intenzione di migliorare la propria arte magica, il proprio ninjutsu e sembra intenzionato a farlo a discapito della formazione rocciosa e della socialità. < L'ultima volta che mi sono avvicinato troppo a lei, mi sono trovato in una morsa di sabbia.> Rivela, quel dettaglio di cui le contusioni sono oramai giunte a guarigione, ma non dimenticate del tutto. < Ma non ho paura per me. Ho paura per voi. > Il motivo ? Presto detto.Torna a voltarsi, infatti, dando le spalle e la nuca ad Akainu, convinto che, da lui almeno, non ci si debba aspettare un attacco alle spalle. O sì ? Attinge alle proprie riserve energetiche, che divampano ed eruttano nel sistema circolatorio, donando vigore e temperamento a quel corpo slanciato e longilineo, ancora acerbo. Le mani, quindi, ancora unite, si districano in una serie di sigilli precisi e lenti [Drago-Serpente-Tigre-Scimmia] che danno il tempo al chakra di recepire quel comando mimico e mentale, guidando le forze psicofisiche verso i polmoni, dove si condensano con l'ossigeno presente, agitandone a dismisura le particelle, tanto da incendiarle, ma solo quando oramai ha posto indice e pollice dinanzi alla bocca, flettendo appena il busto in avanti, come a voler sputare fuori tutti i propri dubbi, tutte le proprie paure, in un solo soffio, lungo, prolungato, che gonfia le guance e , quando si materializza in un getto di fuoco della lunghezza di dieci [10] metri circa, che divampa e brucia aria, ossigeno, foglie e polvere. Un soffio di fuoco del diametro di due [2] metri, che non pare volersi estinguere facilmente, tanto che le parole del giovane Uchiha vengono zittite dal turbinio delle fiamme, ma basta quello per rispondere all'ultima domanda di Akainu stesso. [Chakra 30-4|26/30][Palla di Fuoco 2/4][Equip: kunai x1| fuuda con tronchetto x1|tonico pf x1|tonico chakra x2]

12:00 Utente anonimo:
  [Campo] Si limita ad annuire in risposta alla storia sugli aggeggi di Akainu, anche perchè non lo sta guardando più lasciando i due Uchiha alla loro reunion come chi ha da fare, ed effettivamente ormai si sta palesemente fissando su altro. Se sta badando a loro è l'occhio a farlo, difficile capirlo, anche perchè lo stesso pare sua volta occupato nel sollevarsi di più in modo da poter scrutare la compattezza dell'interno del suo vorgine da una prospettiva che le è sconosciuta. Sta studiando palesemente la tecnica quando allunga il braccio in avanti, non ha bisogno di una reale guida eppure in quella titubanza la mano sinistra smuove le dita a conforto spiegandosi e sigillando le volontà di un allontanamento di quel turbinio sabbioso per il momento dal fissato diametro. Giunge ad una prima consapevolezza quando avvolge il manichino ed è sulla distanza, non sente la fatica di distacco dalle sabbie quindi potrebbe superare quella decina di metri abbondantemente o sentirebbe i suoi granelli venire meno. Nel mantenimento di quel turbine la Sunodeki sta continuando a centellinare granelli con lentezza, data la posizione supera il manichino di altri due metri con efficacia. Otrepassato lo stesso ha quantomeno concezione della distanza, rimarrebbe il diametro ma mentre la sinistra permane spiegata in mantenimento qualcosa sembra distrarre la Sabaku. La cosa positiva di avere un occhio in altezza è la periferica spaziale, la sua alle sue spalle non perderebbe comunque di vista Katai, figuriamoci Akainu, ma è la vicinanza di questo secondo ad una fonte luminosa di fuoco che tende la muscolatura della Sabaku stessa. <Tzsk!> Non ha sentito le parole scambiate tra i due ovviamente ma il viso si torce, sbircia nella loro direzione e se vero è che non avrebbe attaccato Katai la situazione muta rapidamente come un silenzioso guardiano quando il Katon viene avvicinato troppo all'Uchiha. Perchè i Kami ce la stiano mettendo tutta l'energia in loro possesso per farle ammazzare Katai un giorno è qualcosa che ignora ma i segni dei cieli non possono certo essere del tutto ignorati. Alla guisa del suo sguardo a schiudersi è il braccio destro. Non ha ad ora probabilmente consapevolezza del suo nuovo jutsu adeguata a creare uno dei suoi scudi ma ha consapevolezza della compattezza dei suoi granelli, alla guisa dei dieci metri da loro la condensa viene palesata a poco a poco come una barriera spessa trenta centimetri che si frappone tra i due Uchiha. No, decisamente la vicinanza del fuoco non deve piacerle per nulla e seppur torni a concedere loro la nuca quella semi sfera che materalizza il grasso ventre verso Katai e cava per Akainu sembra darsi loro reciprocamente visibili ad un lembo di distanza di sicurezza mentre il viso è tornato al proprio vortice e la mano destra soltanto riabbassata sulle gambe. Ora va meglio, pare dire il suo silenzio.
{Chk ON 49 |Inn |Tempesta di sabbia spostamento 2/4 | Occhio| Tempesta di Sabbia |Costrutto 2/4 44/65}

12:01 Utente anonimo:
  [Campo] Edit 42/65

12:18 Akainu:
  [Campo] Apprende una nuova informazione su quanto accaduto tra i due restando non troppo stupito nell'apprendere della cosa. I rapporti tra Katai e Kore oramai sono alle strette, non può pretendere chissà quale convivenza seppur abbia parlato chiaro ed è su questo punto che va a marcare <Eppure ti avevo detto di smetterla, cosa non ti è stato chiaro del mio discorso? Ringrazia di essere ancora vivo> perchè Kore l'avrebbe potuto uccidere da un momento all'altro ma gli eventi prendono una piega diversa. Quella frase porta con se molte domande, perchè mai dovrebbe avere paura per loro? Cosa intende con questo? Non lo sa, non riesce a capirlo ma è il gesto successivo a portare tutto quanto allo sfacelo. Dei sigilli vengono composti ed una palla di fuoco emerge dalle di lui labbra, un soffio fiammeggiante. E' consapevole di come gli Uchiha siano versatili con il fuoco, l'ha sempre saputo ma quelle fiamme sono tremendamente vicine, ne sente il calore, sente il caldo provenire da esse ed improvvisamente lo scenario cambio. Il flashback del passato diventa reale ritrovando se stesso in quella casa incendiata, avvolto dalle fiamme mentre la pelle si scioglie a contatto con il calore; il dolore è atroce, il medesimo dolore che ricomincia a provare in quell'esatto momento. Le ustioni bruciano al pari del primo incontro con la Sabaku, fanno male e le parti di pelle salve divengono rosse così come il viso, più arrossato. Indietreggia, lentamente, passo dopo passo prova a mettere della distanza ma è quasi impietrito, la paura ha preso il sopravvento, il terrore nei di lui occhi è visibili, tremano le labbra arrivando a piegare appena in avanti il busto; palmi delle mani vengon portate alle tempie, braccia tremanti. Non riesce a fare più un singolo passo mentre il chakra diviene irrequieto, si porta negli occhi eppure lo sharingan non si attiva, un accendi e spegni continuo dovuto al poco controllo di quell'energia in simili momenti. Non si accorge dell'intervento di Kore, il costrutto di sabbia lo sta proteggendo, l'ombra l'avvolge ma non s'avvede di ciò, è finito in quel suo incubo vivente di nuovo, gli occhi vedono solo le fiamme intorno a se preparandosi al momento del trapasso. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

12:47 Katai:
 Le fiamme divampano, ovviamente verso la formazione di roccia e così la colpiscono. Dieci [10] metri lo separano dall'ammasso pietroso che ha eletto come bersaglio ,ma la furia del fuoco si avverte sin da lì, poiché il cono d'azione converge tra le dita del giovane Uchiha, dinanzi alla sua bocca, che ancora soffia, lentamente, progressivamente, non potendo respirare. E non potendo, così, neanche parlare, almeno in principio.Il fuoco avviluppa l'aria, brucia ossigeno e scuote la chioma corvina del giovane Uchiha, lasciando arrossate le gote. [Mantenimento Palla di Fuoco]. Rimane immobile dov'è, piantato sul posto, con le gambe leggermente flesse e larghe tanto quanto le spalle. E' quando , con la coda dell'occhio, nota qualcosa che si edifica e forma tra lui e Akainu che , finalmente, cessa il proprio respiro infuocato e così il chakra che affluiva ai polmoni viene interrotto, assieme alla tecnica della Palla di Fuoco. < Anf. Anf. > Si ritrae, tornando dritto, mentre il fuoco s'estingue in un sibilo , come quello d'un rapace. < ?! > Solleva le sopracciglia, entrambe, dinanzi al muro di sabbia che ora lo separa dall'interlocutore. Quindi l'occhio devia in favore della Sabaku, cercandone la sagoma, che pare intenta a studiare un fuso ventoso e sabbioso che si è materializzato sul campo d'addestramento. Frutto di una nuova conoscenza delle sabbie che la Chunin può vantare ? Il muro gli impedisce di cogliere fino in fondo cosa sta accadendo, salvo riuscire solamente ad intravedere i gesti dell'Uchiha, al quale avrebbe voluto rispondere, ma ora strabuzza gli occhi, che quasi si spingono fuori dalle orbite. < Akainu-kun ! > Lo chiama, quasi urlando, come a volerlo riportare alla realtà. < Hei ! Cosa ti succede ?! > CERCA di aggirare il muro, muovendosi di lato, per poter soccorrere il parigrado, tentando di flettere le gambe accanto a lui. < Va tutto bene ! Va tutto bene ! > Esclama, cercando poi con lo sguardo la Sabaku ed è la prima volta che ella potrà vedere come nel buio delle iridi si nasconda una richiesta, qualcosa di simile ad un bisogno ; una supplica silenziosa. [Chakra 26-2(Mantenimento Palla di Fuoco|24/30][Palla di Fuoco - Mantenimento]

12:57 Utente anonimo:
  [Campo] Come prevedibile il suo allenamento va alle ortiche e oh, ditele quello che volete ma stavolta è colpa di Katai per davvero. Fin lì ci arriva anche la Sabaku e non è questione di confidenza o perchè lo conosca intimamente che non si è mai messa a giocare con le pietre focaie accanto ad Akainu. Malgrado il proprio costrutto arrivi a compostezza l'occhio ha smesso di guardare il turbine di sabbia, che vien lasciato decadere insieme alla mano sinistra, manca palesemente del controllo e della concentrazione necessaria perchè occupata a spiare i due e con l'apprensione rivolta altrove. Le gambe si sciolgono come la sua tempesta e la figura si scioglie. Sunodeki viene lasciata lì alla portata dell'occhio guardingo ed è la prima volta che quella clessidra sembra assumere un ruolo secondario a qualcosa che la circondi quando il passo si avvicina ad Akainu e Katai. La distanza che acquisisce passo dopo passo non corrisponde alla compattezza che la semisfera di sabbia ha tra i due Uchiha ora che torce ad una separazione netta e visiva che prima non c'era girando sull'asse di Akainu al centro della sua protezione elicoidale TENTANDO di evitare avvicinamento di Katai proprio verso l'Uchiha cui lei sta giungendo alle spalle. <Avvicinati a lui e ti punto gli occhi stavolta> Quando uno se lo merita se lo merita a quanto pare. Sembra voler evitare che sia proprio Katai a farsi troppo prossimo ad Akainu e seppur non lo colpisca è chiaro come la sabbia eretta a scudo sembri voler sospingere tra loro delle distanze come una fiera animata e protettiva. <Tu non sei stupido, tu sei proprio cog***ne> E stavolta lo sprezzo non è nè di ninja, nè di grado, nè di missione, stavolta è il tono inviperito di una fidanzata inca**ata come una iena, altro che fennec, la risposta a quella richiesta di soccorso non è esattamente per Katai che comunque vede il semicerchio seguirne la traiettoria ma abbastanza sottile da non essere una copertura nel pieno delle sue facoltà che erano costrette sul tornado fino a qualche momento prima. CERCA a quelli che erano otto metri da lei la mano sinistra di Akainu con le proprie. Entrambe, per avvicinarne il dorso alle labbra, conosce il dolore di quelle ustioni come qualcosa di vissuto ma che su di lei ha lasciato le sole cicatrici del ricordo a differenza dell'altro. <Non è successo niente...Guarda me, Akainu.> Ci manca solo che nel controllo sconclusionato del chackra altrui si becchi pure un colpo che dall'azzerata distanza non sembra temere. Le parole assumono una nota rara da percepire nel suo tono, cercano una lenta e morbida condiscendenza. <Per favore.> Ha solo di che sentirsi pure in colpa tra l'altro, ce l'ha mandato lei a parlare con Katai per potersi allenare in pace. Prendersela con il più giovane Uchiha non è rilevante in questo momento, l'astio è una cosa le priorità sembrano essere altre e le sue si stanno concentrando sul deturpato. {Chk ON 42 |Inn |Tempesta di sabbia Distruzione| Occhio | Costrutto 40/65| Spostamento 1/4}

13:20 Akainu:
  [Campo] Di quella giornata tutto si sarebbe atteso tranne che un risvolto del genere, le fiamme hanno ripreso a far leva sulla di lei vita. Attese? No ma nell'esistenza di un ninja esse ci sono e quella paura, quel terrore blocca ogni suo ideale. Non può affrontarle, non può avvicinarsi ne scappare; le gambe sono un pezzo di marmo, inchiodate nel terreno, il tremolio del corpo persiste mentre le mani sorreggono le tempie schiacciandosi con forza. Tenta di sbrogliarsi da solo da quella situazione, di scacciare la paura ma quando qualcosa si insinua dentro, quando un trauma risulta così radicato da essere visibile a occhio nudo, allora si comprende la necessità di un aiuto. Da solo, probabilmente, Katai non sarebbe riuscito a far nulla, neanche a schiodarlo da li e, difatti, le sue parole non vengono udite. Un suono ovattato si mischia con lo scoppiettio delle fiamme nella di lui mente, uno fragoroso suono, fastidioso, incisivo; comincia a sudare, il corpo diviene lucido, bagnato, i vestiti si appiccicano addosso. Sono così vicine, sono così dirette, sono impossibili da evitare, da scacciare, lo vogliono morto. Perchè non ce la fa? Perchè non riesce a reagire? Perchè è così rotto? Cos'ha fatto di sbagliato per essere nato in una maniera fuori dal comune? Tutte domande poste nel tempo e ora tornano prepotentemente a farsi sentire con un peso maggiore. In totale balia di se, in principio non si accorge neanche dell'avvicinarsi di Kore ne del suo inveire contro l'altro ma il suono di quella voce non gli è indifferente; la Sabaku possiede una voce con un diverso significato, una diversa importanza e quando ode il proprio nome, le fiamme nella mente si allargano flebilmente, le verdi iridi riescono a scorgere il viso, riescono a sentirla vicina così come percepiscono il contatto del dorso della mano con le labbra. Il battito del cuore è accelerato, il petto fa male ma lentamente il mondo sfuma riportandolo alla realtà con il costrutto di lei a dividerlo da Katai, la figura minuta a richiederne attenzioni ed è in quelle iridi dorate che porta il proprio sguardo concentrandosi unicamente su ella. Ansima terribilmente, ansima come non mai <Scusami> chiede scusa per quella reazione, chiede scusa per quella dignità oramai sfumata dinanzi ad un altro che non sia lei. <S-sto bene> tremolante la rauca voce insieme al resto del corpo. Il chakra continua il proprio movimento e per un nano secondo ella può vedere lo sharingan attivarsi e disattivarsi, totalmente incontrollato. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

13:34 Katai:
 Il muro di sabbia si muove, vivo e vegeto, pregno di una volontà propria che fa capo alla Sabaku, che ora s'affretta a giungere in loro soccorso. Quest'ultimo, però, non è proprio quello che aveva sperato, dal momento in cui le parole della Chunin suonano del consueto e quotidiano astio riversato sul povero Uchiha, sul più piccolo dei due presenti. < Dimmi cos'ha > Sbotta, separato dall'altro da quell'agglomerato sabbioso che ne evita il contatto diretto e la vicinanza mentale. < Per favore > Aggiunge, infine, in tono più basso e pacato, ma non così calmo come dovrebbe essere.S'arresta, quindi, di botto, quando oramai non può raggiungerli, ma può solo sentire le parole della kunoichi alle quali non replica ulteriormente, evitando di gettare benzina sul fuoco, appunto. E' bloccato, isolato dai due, con quel muro che gli sbarra la strada e che TENTA di aggirare con cautela e calma, senza forzarne il blocco, ma semplicemente camminando verso desta, alle proprie ore [3] così da TENTARE di avvicinarsi ai due, rimanendo però in disparte, qualora ci fosse riuscito. < Akainu-kun ?! > Chiama, diretto verso l'Uchiha, tralasciando la Sabaku, per ora. Ha intenzione di capire cosa sia accaduto e lo dimostra tanto con le parole quanto con il corpo. < Cosa è successo ? > Domanda, in tono preoccupato,ma la voce è pacata, non così calma come si addice alla situazione, ma indubbiamente in un volume diverso, più basso.[Chakra 24/30][Equip: kunai x1|fuuda con tronchetto x1|tonico chakra x2|tonico pf x1]

13:50 Utente anonimo:
 La mano dell'Uchiha è sudata, un sudore freddo che rivede ad imperlinarne il viso ed il visibile prima che richiami a sè gli occhi verdi altrui, vedendo tremolare in essi lo Sharingan non dice nulla, si limita a sentire accolte quelle scuse senza replicarne ma è sul benessere che sembra titubare, divincola la mano destra così come il proprio costrutto, sabbia che levita incontrollata e prova di compattezza come quella che aveva lasciato a vorticare. I granelli sono appena visibile nell'area che include i venti metri da sè, Sunodeki inclusa sempre sotto la supervisione del proprio costrutto oculare, mentre il pollice cerca la guancia sinistra di Akainu CERCANDO di tirarne appena la palpebra. <Va tutto bene, tiralo fuori.> I gesti come se gli fosse entrata una mosca nell'occhio sembrano una tenerezza da coppietta ma in quella situazione lasciano intuire altro sulla conduzione di chackra incontrollata altrui che sta ledendo le loro capacità di liberare sigilli. In assenza di quel costrutto i due tornano a piena visibilità per Katai che non per questo riceve le iniziali attenzioni della Sabaku, ma che non fatica ad avvicinarsi probabilmente avendolo già aggirato prima della sua totale distruzione, anche perchè non si allontanano i due, cerca invece di guidare la mano di Akainu verso il basso forse sperando che sedendosi possa stare quantomeno meglio. Le palpebre si stringono quando la voce di Katai torna ad essere udibile. <Davvero, Katai, come fai a non arrivarci da solo?> Alla domanda sul cos'abbia lo sguardo smuove con colpa truce. L'ha mai guardato in faccia Akainu? Non serve aver condiviso il dolore delle ustioni per comprendere sul viso altrui che fuoco brutto cacca-pupù la mamma di Akainu non glielo ha detto per tempo. Quando gli occhi si risollevano sull'Uchiha più giovane la sua minutezza sembra solo una questione fisica. <Ogni volta mi chiedo come fai a renderti antipatico con ogni granello della mia essenza ma non pensavo che ti avrei mai odiato, davvero, tanto come in questo momento.> La tentazione di comporre un sigillo e salutare con la manina Katai sembra forte e ribollente nella sabbiosa, ma il fatto che stia continuando a tenere la mano di Akainu glielo impedisce lasciando emergere altre priorità. <Non è successo niente> Scandisce lentamente. <Non hai visto niente.> Sillaba ogni frase come se stesse contenendo una cisterna d'acqua con la pellicola da cucina. Se riconosce una qualità in quel loro clan è forse l'orgoglio ed ora la ferita di Akainu pare superare il suo livore. <Allontanati dal mio ragazzo, tornatene al tuo dojo e dimentichiamo quanto successo.> Nuovamente giudice Santillikore ha battuto il martelletto della sua direzione, non li vuole vicini ed ha una gamba tesa, la sinistra, manco volesse mettersi a scudo umano quando è così bassa che i due potrebbero parlarsi da sopra la sua testa senza difficoltà. Non ha la fobia del fuoco a differenza dell'Uchiha, ma la memoria delle ustioni che ha sentito scorrere ogni vena del suo corpo legandola indissolubilmente al deturpato nel dolore alla vista delle fiamme nuovamente troppo vicine a lui sembrano aver reso persino la parola un raschiato teso ed imperfetto, distante dalla solita compostezza vocale della Sabaku. {Chk ON 40 |Inn | Occhio | Costrutto 38/65}

14:01 Katai:
 Il costrutto si discioglie nel vento, la sabbia scivola via e , solo ora, per la prima volta, può vederli entrambi, chiaramente. Ferma il passo, a qualche metro da loro, lasciandogli l'intimità necessaria e sufficiente per garantirsi vicendevolmente un tocco molto più confortevole della voce dell'Uchiha. < ... > Non replica inizialmente alla domanda di Kore, ma lo sguardo rimbalza dalla faccia di quest'ultima a quella di Akainu, trovandolo incredibilmente sudato, tremante, ma vivo e vegeto, in grado anche di parlare, sembra. Il silenzio è il suo miglior conforto per l'altro Uchiha, ora come ora. Inspira, gonfiando a fondo il petto, sollevando le spalle ed espandendo la cassa toracica, che si riempie d'ossigeno, ma non per gettare una nuova palla di fuoco, bensì per espirare fuori dalle narici tutti i suoi dubbi e le sue domande. < Voglio sapere 'cosa' è successo > Replica, all'indirizzo della Sabaku, quando quest'ultima intima lui una ritirata cautelativa. < Se è colpa mia, chiedo scusa. > A chi dei due ? Non è possibile saperlo, vista la loro vicinanza e le sue parole che rimangono perlopiù enigmatiche, ermetiche. Come potrebbe essere colpa sua - per davvero - non riesce a capirlo, dal momento che nonostante le ustioni coprano il corpo del deturpato, è impossibile che lui non abbia utilizzato il fuoco prima d'ora. E' la fiamma del loro clan. E' il tratto distintivo di ogni Uchiha e lui si definisce tale, da sempre, il migliore di tutti loro, dopotutto. [Chakra 24/30][Equip: kunai x1|fuuda con tronchetto x1|tonico chakra x2|tonico pf x1]

14:18 Utente anonimo:
 L'occhio è rimasto come solo guardiano della propria Sunodeki ad otto metri da loro prima che le proprie sabbie dall'area tornino a condensarsi in una parte per farsene Conca, raccogliendo e richiudendo Sunodeki nelle sue stesse sabbie per avvicinarla a sè, totalmente chiusa nella sfera d'un metro come se fosse un oggetto troppo prezioso. Non distoglie mai lo sguardo da Katai mentre porta a sè la sua Giara, non ne ha bisogno è solo il suo occhio a seguire il suo più importante orpello nel movimento a levitazione. C'è da dire che questi sono affari degli Uchiha, non fosse che sta continuando a tenere la mano di Akainu il terzo incomodo sarebbe lei ed avrebbero dovuto dirsele prima le cose. Oh, colpa loro, i Sabaku sono schietti, gli è piaciuto fare i misteriosi tenebrosi blabla e queste sembrano essere le conseguenze. Conclusione, alla domanda di Katai, scuote il capo ed opta per un sano non son cazzi miei tornando su Akainu che ancora trema probabilmente con la mente altrove, ad anni addietro, poco presente a loro ed alla scena. <Akainu, va tutto bene, per favore.> A quello sta balenando lo Sharingan negli occhi, alla Sabaku sembra stiano per esplodere le terminazioni nervose, e Katai, che comunque è colpa sua, non riceve iniziale risposta. <Avresti dovuto quantomeno avvisarlo che stavi per usare il Katon, questo succede. Ci arrivi?> Non compromette l'Uchiha, evidentemente non ha voluto parlarne perchè altrimenti Katai non potrebbe non esserci arrivato, ma dona una colpa all'improvviso uso della tecnica in qualche modo. <Non è colpa tua, ci stiamo comunque lavorando sopra, fai un favore a lui, a me, a te e a tutti, dimentica tutto e vattene> Ha delle palesissime priorità a questo punto e non sono di mettersi a litigare con Katai, una sta cercando di farla quantomeno ripigliare dai traumi e l'altra dista ora un metro dalla sua schiena ed è chiusa in una sfera di sabbia seguita da un occhio guardiano {Chk ON 38 |Inn | Occhio | Costrutto -2 +spost Giara 35/65}

14:41 Akainu:
  [Campo] Scombussolato, totalmente in balia degli eventi e la sola presenza di Kore riesce a tenerlo a galla, tranquillo in quella posizione. Si è abbassato seguendone l'andazzo, il respiro è ancora affannato mentre i due parlano, disquisiscono ed ora il senso di colpa di averle rovinato l'allenamento si fa strada in lui. Non si fosse presentato, avesse rifiutato, probabilmente adesso lei sarebbe ancor più forte di prima e non occupata a badare alle turbe mentali di qualcuno. Schiude le labbra, le dita della mano carezzano il dorso di quella altrui, il chakra sembra calmarsi, placarsi in quel suo continuo incedere; lo sharingan non emerge, le iridi restano verdi con il colorito naturale <Kore ha ragione> intromettendosi con ancora la voce tremante ma più tranquilla, il suo essere roca non è diminuiti, bensì incrementato mentre cerca di rimettersi in piedi senza mai lasciare la mano di Kore, anzi, se possibile, quella stretta va ad intensificarsi aggrappandosi come fosse un appiglio, la sua unica salvezza in quel dirupo ripido e scosceso <Dimentica tutto quanto> non vuole rivelare la verità, non vuole dirgliela seppur sia palese cosa possa averlo turbato fino a tal punto, cosa gli abbia provocato quell'attacco improvviso. Un piccolo passo viene fatto in avanti ergendosi in tutta la sua altezza, respira lentamente ma in maniera regolare; si avvicina alla Sabaku avvicinando il viso, le labbra si smuovono in un leggero sussurro <Grazie> un ringraziamento sincero, spontaneo di chi ha trovato la forza di reagire solo per la presenza di lei. Da solo non avrebbe fatto niente ma questo è un altro problema, oltre il chakra deve combattere quella paura eppure si tratta di qualcosa di ancor più complesso da gestire e da risolvere <Mi spiace esserti stato d'impiccio> sempre rivolgendosi a Kore, le preoccupazioni sono per lei per quante ne possa ovviamente avere <Non è colpa tua> rivolgendosi infine a Katai <Non hai fatto nulla di sbagliato, questa volta> per una volta che effettivamente non fa niente bisogna riconoscerlo. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

14:49 Katai:
 Lo sguardo rimane concentrato sulla figura di Akainu, ma la vicinanza stretta con Kore lo obbliga a rimbalzare l'attenzione tra i due, di tanto in tanto. Il movimento della sabbia, che racchiude la giara a forma di clessidra, non viene notato fin quando non entra nel suo campo visivo, rendendo noto alla consapevolezza della sua presenza - e di un'assenza pesante sulle spalle della kunoichi. E' troppo preso, però, dalla contingenza degli eventi, per poter questionare in merito e , anche se non fosse così, difficile dire se avrebbe mai chiesto qualcosa alla Sabaku. Non più, almeno. < !! > La risposta che ella gli dona è sufficiente e necessaria a lasciar trapelare più di quanto abbia mai immaginato: che quelle ferite siano state inferte dal fuoco ? Sarebbe potuta essere colpa di qualsiasi cosa, magari un agente chimico, corrente elettrica - per quella che è la sua conoscenza di Medicina e Patologia, , sarebbe potuta essere colpa di un'infinità di eventi.Eppure sembra che sia proprio per via del fuoco che ora è ridotto in quello stato - non tanto quello che rispecchia il suo corpo, ma tanto più quello della mente. < ... > Non replica alla ragazza, non inizialmente. Il silenzio è eloquente. Quando Akainu rinviene, l'attenzione gravita su di lui e sulle sue parole, alle quali annuisce, solamente, in segno d'intesa, dimostrando di aver compreso la situazione , a dispetto dei suoi quattordici anni e mezzo - ma più maturo del resto dei coetanei, almeno per certi versi. < Vi lascio soli. > Annuncia, dando modo ad entrambi di risollevarsi e trovare le cure più adatte l'uno per l'altra. Lui si dilegua, così com'era giunto, lasciando dietro di sè solo una pietra annerita, con bagliori rossastri d'incandescenza ; rosso e nero, proprio come lo Sharingan.[Chakra 24/30][Equip: kunai x1|fuuda con tronchetto x1|tonico chakra x2|tonico pf x1]( E N D)

14:59 Utente anonimo:
 L'unica nota di compostezza rimasta nei confronti di Katai, oltre al silenzio, è che quantomeno non si sta sbrodando romanticamente, seppur tenga Akainu per mano più che la sua ragazza pare il suo chiwawa bodyguard -pericolosissimi comunque-. La voce di Akainu alla propria destra ne ridesta le attenzioni, quantomeno sembra esser tornato dal mondo dei più richiamandone le iridi dalle note mielate, la mano mantiene quell'intricato intreccio delle dita seguendone il sollevarsi in piedi senza aiutarlo realmente con le sue forzutissime braccia d'ossa e pelle. Sospettare la fobia del fuoco nell'altro è diverso dal vederla, se vero è che vedere delle fiamme l'ha portata a cercare una separazione tra i due la reazione di Akainu ha effettivamente messo fine ai suoi allenamenti, per quanto coglie quella vicinanza sospira pesantemente in quel ringraziamento. <Smettila.> La mano destra si allunga sul fianco dell'Uchiha le cui rassicurazioni vanno in seguito a Katai, non ne contraddice e non pare intenzionata a mettersi tra loro, semplicemente tace. L'occhio di sabbia ne sbircia probabilmente l'allontanamento, senza alcun cenno questo traspare dal momento che il giovane si è ormai già incamminato prima che torni a parlare cercando gli occhi dell'Uchiha per intravedere se vi siano ancora movimenti convulsi del chackra.<Poteva essere un tuo compagno di missione ad usare il Katon, per qualsiasi motivo. Una cosa è evitarlo un'altra-> Bugiarda, non ci hanno mai davvero lavorato, fino a quel momento il discorso appena toccato non comprendeva nella sua mente che Akainu sarebbe stato affetto da paralisi e traumi improvvisi in vicinanza del fuoco. <Peggio, poteva essere un nemico. Per quale motivo ci stiamo preoccupando di farti sciogliere i sigilli e non di questo?> Stavolta Katai, che comunque è colpa sua, non centra davvero nulla. <Sono sei mesi che stiamo insieme e ti sei scordato di dirmi la portata di questa cosa?> Non lo sta sgridando ma sembra cercare quantomeno un barlume logico nell'altro, e finanche preoccupato, sulla gravità di quanto appena assistito {Chk ON 35 |Inn | Occhio | Costrutto Sunodeki | Giara 33/65}

15:14 Akainu:
  [Campo] Annuisce al dire di Katai, sollevato che abbia compreso senza fare ulteriori domande. Ansimante o lascia andare via seguendone i movimenti; questa volta si è ritrovato in mezzo a qualcosa al di là della sua portata, qualcosa di imprevedibile non solo per il ragazzo quanto per il deturpato stesso. Una reazione inattesa che gli ha revocato il trauma passato, un trauma da cui non si è mai discostato ma l'ha trattenuto in se, l'ha fatto divenire un punto focale della sua vita ed adesso non può tornare indietro. Attende i lunghi minuti necessari affinché il ragazzo scompaia dal loro campo visivo per udire le parole di Kore; il senso di colpa aumenta, non dovrebbe, non ha fatto nulla di male eppure esso c'è mostrandosi per come è veramente agli occhi di lei. Sbagliato, uscito male, un'essere umano impossibilitato a fare quel lavoro. Si prende quella specie di rimprovero senza commentare, il silenzio l'avvolge, permea l'ambiente intorno a lui lasciando che il fiume di parole scorra in maniera continua e solo quando i quesiti vengono esposti torna con la verdi iridi sulle dorate. Vede in lei la preoccupazione, la comprende ma cosa può risponderle? Non ha idea nemmeno lui di quello che è successo ritrovandosi, ugualmente, in difetto <Non lo sapevo> deglutendo, trattenendo l'altrui mano, cercando di mantenere il contatto <Non entro in contatto con simili quantità di fuoco da anni> umettando le labbra con un veloce moto della lingua <Nelle ultime missioni non mi sono mai ritrovato a fronteggiarlo, neanche al quartiere notturno con Nairoshi qualcuno ha utilizzato il fuoco> nonostante l'esplosione avvenuta, la distanza è stata abbastanza da farlo sentire al sicuro e le fiamme non sono risultate così invasive da rievocare quei ricordi traumatici, rievocare quel dolore <Non so cosa sia successo, è stata la mia testa, ho rivisto l'incendio di quella sera e poi è arrivato tutto insieme. Paura, terrore, dolore, tutto, non sono riuscito a controllarmi> ne sostiene ancora lo sguardo, ne ha bisogno, necessita di quegli occhi ancora per un po' <Sarei stato noioso se avessi avuto solo il chakra come problema> un velo di ironia in quella frase per stemperare un po' il tutto seppur non sorrida ne esprima chissà quale emozione. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

15:29 Utente anonimo:
 è difficile deglutire una nota severa su quanto sta accadendo, la mano di Akainu non viene lasciata, la propria sinistra si trova impegnato in quel saldo contatto mentre si guardano negli occhi. L'ammissione dell'altro sul non aver interagito così prossimo alle fiamme se non per i fornelli la coglie alla sprovvista, si rende conto dell'accusa fatta, probabilmente troppo greve per quanto mossa dalla preoccupazione. Può mettere i fornelli a induzione a casa di Akainu, ma ancora compagni ad induzione non gliene può certo fornire quindi il quesito resta, che senso ha preoccuparsi dell'uso del chackra se Akainu potrebbe trovarsi paralizzato davanti ad uno degli elementi più mainstream del mondo ninja? Non conosce l'incendio, non sa quali corde sono state pizzicate nella memoria altrui, ma conosce il dolore. Quando solleva la mano destra dal fianco altrui supera la spalla cercandone la nuca. <Non è successo niente, è Katai che porta sfiga.> Ci prova quantomeno cercando con la guancia destra quella sinistra dell'altro, tentando di avvicinarlo a sè in quel sussurro. La questione del problema non è surclassata ma esistono momenti per tutto e non è quello il momento. <Come stai?> C'è tempo per cercare una soluzione, e quella sarà una necessità che è fuor di dubbio. Ha visto usare il Katon più spesso che tutto il resto, non è una cosa che impelle poco al momento ma sembra saperla lasciare andare provando a cercarne la guancia con le labbra. Chiara è l'intenzione di consolarlo, sembra una madre che ha visto il figlio sfrecciare davanti a un camion, prima lo sgridi e poi ti metti a piangere. <Fammi un favore, tieni lo sharingan attivo quando sei con lui, può essere stato tutto, i colori, il movimento...Puoi farlo per me?> I colori sono una note ai sensi non indifferente, è chiaro perchè lo pensi e forse è anche quanto accaduto al quartiere notturno ma quel che può sapere si basa sul suo di occhio ancora vivo sopra la conca fatta a Sunodeki, la capacità di discernere i colori è matrice a riconoscere un Genjutsu e forse per l'altro non riconoscere le cromature può essere matrice d'altro. {Chk ON 33 |Inn | Occhio | Costrutto Sunodeki | Giara 31/65}

15:42 Akainu:
  [Campo] Incredibile ma vero, in quei giorni Kore sta riuscendo nell'arduo compito di farlo ridere e quel dire su Katai gli provoca la medesima conseguenza; ridacchia appena tanto è inattesa quell'accusa ai danni del genin, porta sfiga. Forse davvero ne è portatore, d'altronde è da quando lo conosce che tutto va male ma adesso non può fare a meno di crogiolarsi in quella risata divertita, necessaria per stemperare un po' quella situazione <Sono contento ci fossi stata tu, probabilmente da solo non sarei riuscito a reagire> in pratica ha capito di aver bisogno di lei più di quanto abbia mai immaginato ma allo stesso tempo sa che non può affidarsi sempre e continuamente alla Sabaku. Un giorno quella sua emersione sarebbe dovuta avvenire per completarlo rendendolo un Uchiha perfetto. Per ora ha ancora tanta strada da fare e da percorrere, quasi tutta in salita. Si prende quelle coccole, la carezza sulla guancia trovando in un simile gesto un piacere immenso, un senso di apprezzamento e non si sente solo. La mano viene sollevata per prendere quella di lei, scostarla lievemente verso le labbra baciandone il palmo prima di riportarla sulla propria guancia così da lasciarla continuare <Mi sono calmato> lo è per davvero, più tranquillo, meno avvezzo all'ansimare ed al sudore ma i vestiti sono definitivamente da lavare <Però sono tutto appiccicoso> sollevando appena gli arti superiori constatando come gli aloni di sudore si espandano su parte del petto, del collo, sulle ascelle, un po' ovunque insomma e non è una bellissima visione. Inspira ed espira, continua a farsi coccolare, consolare, si crogiola in quei semplici gesti, banali per alcuni ma tremendamente importanti per lui <Se ti fa stare più tranquilla, si, lo farò> gli sarebbe costato un certo sforzo mantenere lo sharingan attivo in maniera continua ma per lei l'avrebbe fatto, anche a costo di doversi riempire di tonici per non collassare al suolo <So già che mi riempirà di domande, non volevo che qualcun altro ne venisse a conoscenza> ecco spiegato perchè non ne ha mai fatto menzione salvo che con lei praticamente. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | arco di chakra]

15:54 Utente anonimo:
 Anche non si fosse accorta che Akainu è pezzato come uno svedese a Milano ad Agosto l'odore glielo avrebbe comunicato presto, seppur non replichi gli lascia in balia la sua mano brevemente. <Sei sempre appiccicoso.> Pronuncia mettendo la questione sudore in secondo piano rispetto al resto, una frase comunque tesa, il sospiro si rilassa alle narici quando gli strappa la promessa di quello Sharingan premendo appena con più forza le labbra dalla sua guancia prima di iniziare a sciogliere un passo indietro, un distacco che può ora concedersi per accorrere alla sua sfera, schiudendola quanto basta per prelevare Sunodeki e richiamare il suo occhio ma non ancora del tutto le sue sabbie mentre l'attorciglia in vita. <La curiosità non è una dote di Katai, non sarebbe nè così ignorante nè così stupido altrimenti, anche lo facesse digli che se ne parli subirai la mia collera.> Al massimo passa lei per la stronza a quanto pare, cosa che comunque non sembra preoccuparla, una scusa pe non parlare di qualcosa la si trova sempre anche se no, quel discorso non può essere procrastinato per sempre. Una cosa è alimentare le sabbie a protezione di un fastidio, qualcosa che l'ha toccata immediatamente, un'altra sapere che sarebbe stato meglio chiuderci Akainu direttamente dentro una bolla. Risolleva gli occhi in direzione dell'Uchiha. <Ci lavoreremo...>Dovrà comprare uno di quei guanti suo malgrado, detesta il Katon, per qualche ragiune è nella sua lista subito appresso all'acqua ma mentre la seconda è una sua debolezza il primo è più una sorta di antipatia e puzza di bruciato. <Andiamo a fare una doccia.> Non prima di aver irpreso il rotolo di Amir, rimasto a terra. <Per oggi il mio allenamento è finito, sto diventando un sennin ad imbruttire Katai non poteva andare meglio.> Poraccio, stavolta ci arriva anche lei al come se ne è dovuto andare l'Uchiha, tra minacce ed imbarazzo la Sabaku non l'ha toccata piano. Stavolta è lei quella che ha esagerato se volessimo trascendere dalla causa dello sbrocco. Non ha comunque tempo di pensare a questo pare, cerca la mano di Akainu nuovamente ma per incamminarsi stavolta. <Cosa vuoi Takoyaki o Udon?> {Chk ON 31 |Inn | Occhio Distr| Costrutto Distr| Giara 30/65|exit}

16:21 Akainu:
  [Campo] Non replica, si merita la rispostaccia seppur si mostri divertito. Comprende l'ironia della frase e gli piace, così come gli piace quel bacio sulla guancia chiudendo appena gli occhi. Deglutisce immergendosi nel proprio silenzio lasciando che sia solamente la voce della Sabaku ad emergere sopra ogni cosa, sopra ogni rumore facendosi cullare e calmare da ella come un balsamo sopra una ferita <Non ce n'è sarà bisogno> non vuole abusare di lei ne farla passare per chi non è pur prendendo l'accortezza di tenere attivo lo sharingan quando è vicino all'altro clannato. Deve lavorare molto su se stesso, deve faticare più di quanto si pensi. Inspira, espira in maniera continua per recuperare il fiato perso, riempire nuovamente i polmoni dopo quella botta inattesa. Non si schioda dalla propria posizione quando la distanza intercorre tra loro, piuttosto la segue con le iridi, il suo riprendere il rotolo, il sistemare tutto quanto prima di andare via ma la mente è oramai altrove. Riflette, pensa a quelle due grandi debolezze ineluttabilmente legate tra loro; non controlla il chakra come vorrebbe e ha paura del fuoco ma se un giorno fosse riuscito a sbloccarsi utilizzando il ninjutsu, come avrebbe reagito alle proprie tecniche? Se divenisse completo comprendendo di possedere il katon come i suoi fratelli e sorelle, cosa mai avrebbe fatto? Sarebbe scappato alla visione delle fiamme generate da se? Impensabile una cosa del genere eppure ugualmente plausibile alla luce di ciò. Tanti problemi da risolvere ma in primis necessita di superare quella paura, deve riuscirci ad ogni costo. Annuisce soltanto, sa che l'avrebbero fatto ma ora inizia a pensare di essere un peso più che un piacere o forse sono solamente paranoie dettate dal momento <Stai diventando una massima esperta. Ancora un po' e ti basterà solo lo sguardo per spingerlo a cambiarsi le mutande> partecipa anche lui a quell'ironia in maniera molto più grezza e diretta. Ne prende la mano iniziando ad incamminarsi verso casa, un'altra serata passata con lei, non può chiedere di meglio <Entrambi> ha comunque fame <E guardiamo quello che vuoi stasera, come si chiama quel programma sui matrimoni?> le deve una serata all'insegna di ciò che le piace e desidera passarla così, una scusa come un'altra per prendersi un po' di coccole. [END]

Ai campi per un allenamento, Kore cerca di imparare una nuova tecnica e Akainu è in procinto di ricominciare i suoi tentativi con il fuda. L'arrivo di Katai lo porta a parlare con lui ma quando vede il genin utilizzare il katon, i traumi di Akainu si fanno sentire venendo pervaso dalla paura e dal terrore nei confronti delle fiamme tanto da impietrirsi sul posto destando le preoccupazioni dei presenti. Alla fine, grazie alla presenza di Kore ed al suo sostegno riesce a ridestarsi.