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con Nobu

14:03 Utente anonimo:
  [Hall] Ha maturato la sua decisione, l'ha discussa con Akainu, ci si è arrovellata ed infine è giunta portandola nella Hall della sede della Shinsegumi a chiedere di farle chiamare esplicitamente Nobu. Una parte della Sabaku può solo sperare che sia in servizio quel giorno, l'altra ha desistito dal prendere qualcosa per il gatto come si era promessa e ha optato evidentemente per un approccio diretto e privo di doni. Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto appena elasticizzato di jeans aderente sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento e privo di sintonizzazione ed il suo Ninjaphone. Passo avvolto in scarpe da outdoor grigie con decorazioni verde fluo a lacci e lati. Superiormente un gilet appena imbottito, un 20gr, grigio scuro, che aderisce contro quello che pare essere un maglione di cotone nero dalle maniche lunghe. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni; essa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso emaciato che emerge ancor più chiaro contro le vesti scure e magro come tutta la sua figura, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile. Così, più spessa che alta praticamente, temporeggia in piedi nella Hall aspettando che la segretaria le dica qualcosa, qualsiasi cosa, o che vi sia un intervento a cacciarla alla sua richiesta di vedere Nobu{Chk ON}

14:21 Nobu:
 Giornata tipica di lavoro, suddivisa in tre sezioni con la prima dove lui stesso frequenta il corso di tattica e strategia, affinando le tecniche e i piani da mettere in moto, simulazioni di esercitazioni con scenari più o meno complicati, proprio per far si che non siano mai colti con le braghe calate. La seconda parte invece, quella dove si trova ora, vede Nobu impegnato a insegnare lui stesso combattimento corpo a corpo agli agenti scelti appena assunti o comunque chiunque voglia venire a seguire quelle lezioni per proprio interesse, infondo non fa mai male sapersi destreggiare in quelle situazioni. La sede della Shinsengumi è enorme, hanno diverse palestre oltre ai vari uffici e stanze di studio, ed è proprio all’interno di una di queste palestre che si trova Nobu in questo momento. Passano circa cinque minuti dalla richiesta di Kore a quando qualche impiegata arriva a chiedere di lui. “Ufficiale Ryuuzaki, c’è una persona che chiede di lei in segreteria. “ voce delicata ma dal timbro professionale comunque. La lezione che stava tenendo era riguardo al contrattacco: schivare un colpo in arrivo con il minimo movimento e sfruttare la forza dell’avversario contro di se, in quei momenti in cui è sbilanciato e spesso non ha la guardia alzata. < Va bene ragazzi, mettetevi a coppie e provate. Chi attacca voglio che lo faccia con un gancio destro, chi contrattacca o schiva, oppure, se vi sentite particolarmente bravi, anticipate quel colpo. Ah, ogni tanto cambiate attacco, non voglio che vi focalizziate su un solo tipo di colpo in arrivo, dovete avere la mente attenta ma flessibile. > lasciato quell’esecuzione ai suoi allievi, ecco che si volta verso la panchina, allungando la mano destra a prendere la borraccia con acqua e Sali minerali, bevendone un po', insieme ad un asciugamano che gli serve per asciugarsi i capelli e il corpo, dato che è a petto nudo con dei pantaloncini e una guaina muscolare che tiene sul braccio sinistro da quando si è rotto assorbendo il colpo di Noumu per salvare Saigo. Segue l’impiegata verso la Hall principale, arrivando dopo qualche minuto in segreteria, notando la figura di Kore insieme ad altre persone. Proprio perché non è la sola, non si esprime a riguardo, dato che potrebbe essere una richiesta di chiunque dei presenti. Basti pensare che Katai stesso avrebbe dovuto raccontare in giro di esser stato salvato da una chimera tipo Noumu qualche sera fa proprio da Nobu. [chk on]

14:28 Utente anonimo:
  [Hall] Nel suo peregrinare senza apparente meta nella hall l'attesa si propaggina, le labbra sono mollemente abbandonate lungo i fianchi e gli occhi dalle note del miele di mandorlo vagano. Non conosce l'interno di quella struttura nè la grandezza che ha potuto parametrare soltanto dall'esterno e che escluderebbe la realtà non solo dei sotterranei ma anche della disposizione sui piani visibili. Quell'attesa ha comunque termine presto, Nobu viene convocato e probabilmente non saperne il cognome deve aver destato sospetti nella segretaria, ma comunque non le sarebbe stato detto quindi riconosce quel che le è familiare semplicemente, ovvero le fattezze dello Hyuuga in avvicinamento. Evita accuratamente di entrare in contatto occasionale di qualsiasi sorta con chiunque, non che vi sia una reale folla, ma scartando qualche spalla avanza con fare placido per farglisi incontro, così dando conferma all'altro che è proprio lei ad aver chiestod i vederlo. <Ciao, possiamo parlare? Devo chiederti una cosa.> L'algida e comune tonalità della voce mantiene la fermezza di chi ha palesemente preso una decisione ma che allo stesso tempo non sembra volerla vomitare addosso a qualcuno in mezzo ad una sala d'attesa all'ingresso della struttura. <Come stai?> Ad un paio di metri dal quasi coetaneo che però magari sembra più vecchio di lei si ferma, l'osserva, le labbra sottili raccolte in una piatta e placida linea non abbozzano alcun sorriso nè alcun verso, solo il capo si inclina appena seguendo il tondeggiante alone nero dello sguardo canidae in un'espressione di curiosità lampante{Chk ON}

14:48 Nobu:
 Gli viene incontro proprio Kore tra tutte le persone. La osserva destreggiarsi tra le file di sedie nella reception e le altre persone come un gatto che vuole evitare contatti fino a quando non gli si para davanti, salutandolo e andando a specificare il motivo per la quale era venuto a chiamarlo proprio sul posto di lavoro. Risponde con un cenno del capo inizialmente a quel saluto, lasciandola finire poi con le domande di rito non appena si incontra una persona. Afferra quell’asciugamano e va a tamponare i propri capelli argentei, freschi di ripasso di tinta con Shizuka, di diverso rispetto a quando si sono visti infatti c’è l’assenza della ricrescita nera alle radici e l’orecchio sinistro con un dilatatore, rosso, cavo all’interno. < Sto tenendo lezione. > risposta a come sta e anche preludio per dirle che comunque sta lavorando e che è meglio se si tratti di qualcosa di veramente importante altrimenti non capisce come mai sia venuta fino alla sede della Shinsengumi per chiedere di lui quando avrebbe potuto chiedere il contatto di telefono oppure fargli recapitare un messaggio dalla Kokketsu, contatto in comune tra i due, visto che per lui è una compagna di missione e un amica, mentre per la Sabaku, beh, le ha viste fare shopping al centro commerciale insieme, ne deduce che siano più o meno in un rapporto amichevole, no? Si gira un attimo e quando lo fa, mostra quella schiena con dell’altro inchiostro, questo più vecchio e sbiadito, con uno stile diverso rispetto alla manica e il collo tatuato a colori. Si tratta di un drago orientale, nero, lungo tutta la spina dorsale, il suo ricordo per se stesso che è un Ryuuzaki, figlio di suo padre, nonostante quella famiglia non sia una famiglia di ninja! Muove il capo in uno scatto laterale, come a indicarle di seguirlo. < Akari, prendo la stanza 102.> lo comunica alla segretaria, la quale annuisce, abbassando il capo e aprire un cassetto con una chiave di sicurezza. Tira fuori una chiave elettronica con stampato sopra quel numero, porgendola all’ufficiale. Una volta ritirata, ecco che si muove nel corridoio per qualche secondo fino all’arrivo in corrispondenza di quella stanza. Appoggia quella chiave elettronica contro la maniglia, con il led attorno al pomello che si illumina di blu. La apre e tenendo la porta aperta, dice a Kore < Prego >. Non appena la Sabaku entrerà la sala interna si illuminerà, mostrando una sala bianca con un tavolo e due sedie. In alto, negli angoli, due telecamere a circuito chiuso. Chiuderebbe la porta dietro di se e si avvierebbe infine verso la seconda sedia, quella che Kore non ha preso per se. [chk on]

15:01 Utente anonimo:
  [Hall] Dalla sua altezza minuta non è difficile vedere il movimento del viso della Sabaku mentre segue con lo sguardo i capelli dell'altro freschi di ritocco colore, ma non ne commenta osservandone le fattezze, i fasci coperti dai vari tatuaggi vengono assorbiti cercando segni e Kanji che possa riconoscere come se stesse meramente leggendo una mappa e non le carni dell'agente. <Te li ha fatti tutti Shizuka?> Chiaro che accenni ai tatuaggi ora e questi manda segnale di averli visti a differenza dei capelli, ma non dice altro, non in quella sede limitandosi a quell'attesa placida che dona tempo a Nobu di richiedere stanza e chiave ed a sè di cominciare a seguirlo per il corridoio, sempre con la stessa meticolosa attenzione malgrado la giara di non entrare in fortuito contatto con nessun estraneo finchè la porta non viene aperta. Quando lo sguardo ci curiosa all'interno è inizialmente buia, ma è al passo successivo che si accoda all'invito altrui che si illumina e quell'asettico pallore attira l'attenzione della sabbiosa che prende a guardarsi intorno come un animale che annusa spazi e persone nuove, con rapidità verace. <è una camera degli interrogatori.> Non si siede, le è stato detto di entrare non di sedersi e lei sembra intenta a verificare che davvero quella stanza sia vuota come sembra a parte le due sedie ed il tavolo così che Nobu può scegliere qualsiasi sedia desideri prima che torni ad avvicinarsi alla postazione, le mani vanno alla fascia smeraldo, il nodo sul fianco sinistro viene allentato morbidamente del resto è facile immaginare che lo schienale le dia fastidio. <Voglio arruolarmi nella Shinsegumi, voglio essere una tua allieva. Avevo pensato di convincerti portando qualcosa, Shizuka mi ha detto che hai un gatto con delle misure...Ingombranti.> Per come l'ha descritto la Kokketsu è obeso, pochissimi cazzi su. <Alla fine non ho portato niente, non è da me, e se mi vuoi come allieva hai la mia schiettezza.> Non ha voluto parlarne nella hall ma ci ha messo niente a vuotare il sacco. Praticamente per come è venuta ora potrebbe pure andarsene non fosse che cerca di far scivolare Sunodeki sul tavolo, mai a terra, alla propria destra quindi alla sinistra di Nobu{Chk ON}

15:16 Nobu:
 Scuote il capo in risposta ai tatuaggi < Sono quelli sul braccio sinistro e collo, l’altro ce l’ho da tanto tempo ormai, prima ancora di conoscere Shizuka.> La vede titubante entrare dentro per poi annotare un qualcosa di scontato, che si tratta di una camera per gli interrogatori. Che cosa si aspettava? Una sala con macchinetta del caffè e dispenser di merendine? Sono nella Shinsengumi, al di fuori degli uffici personali che hanno i piani alti, non ci sono stanze considerate ‘inutili’. Si siede infine per primo dato che la Sabaku non vuole sedersi, comprensibile dato che è comunque una stanza per gli interrogatori e non una visita di piacere. Lui invece non si fa problemi, è più a suo agio e quella ormai è quasi la sua normalità. Si mette anche comodo, scivolando su quello schienale appena, mostrandosi comunque in un aspetto e in una postura più colloquiale che ufficiosa. La ascolta, ne capisce dunque il motivo della sua visita e soprattutto le sue intenzioni. < Meglio così, sarebbe stato un regalo a Poldo e non a me. Tra l’altro non mi piacciono i ruffiani, così come non mi piace che qualcuno chieda informazioni in giro su di me. > Dato che la Sabaku parla di schiettezza, Nobu risponde con altrettanta schiettezza. Sarebbe stata una mossa sbagliata da parte di Kore, così come lo è stata riferirgli che ha indagato sul suo conto. Unisce le mani , intrecciando le dita per poi appoggiarle sulla superficie del tavolo. Gli occhi chiari la scrutano a studiarla. < Perché vuoi arruolarti nella Shinsengumi? Lo sai che non è un corpo pubblico e che solitamente è la Shinsengumi a scegliere i propri agenti? > le chiede, anche per cominciare a valutare sul da farsi in fronte a quella candidatura che non si aspettava. Glissa sulla parte di prenderla come allieva, non sceglie lui le divisioni ne tanto meno quali agenti seguire e istruire, non è così in alto nella scala gerarchica di quella corporazione per farlo. Non mostra particolare curiosità e il tono di voce è comunque impostato, almeno per ora[chk on]

15:35 Utente anonimo:
  [Camera interrogatori] Non dice nulla in merito ai tatuaggi cosa che farebbe apparire la domanda come circostanziale, non fosse che Shizuka sta preparando la bozza per il proprio e che quindi gli occhi si concentrano sul braccio sinistro di Nobu come a dover valutare l'effettiva bravura della Kokketsu in quell'arte, l'unico segno di soddisfazione che dona è non dire nulla al riguardo. Ne ascolta dopo aver sistemato con cura Sunodeki sul tavolo, con uno strano affetto verso l'inanimata giara, muovendosi infine a sedere con la schiena libera dal greve peso della sua compagna. <Non ho chiesto di te, ho chiesto se c'è qualcosa che ti sarebbe potuto piacere da mangiare, quel che so di te è che hai un gatto grasso, che non ti piacciono i ruffiani.> Inizia uno statico elenco aggiungendo quello che le ha detto ora, come se fosse normale. <Che non ti piace fare colazione e che hai degli orribili grembiuli da cucina. Che sei veloce e hai sfondato le mie difese, e che sei di Suna. E solo poche cose di quelle che so valgono la richiesta di quello che ti ho appena detto.> E sicuramente non potrà essere il gatto si spera. Osserva le mani di Nobu chiudersi in quella domanda, una deformazione professionale che le si presenta palese. <La Shinsegumi è un ordine governativo, il Governo si occupa di preservare le mura all'interno e da ciò che c'è all'esterno. Io in questo momento mi occupo della stessa cosa del Governo. Per me come Sabaku e come Sunese finisce là> Quando si dice la vocazione, insomma. <Essere tua allieva invece è quello che desidero, posso crescere come ninja con un ninja migliore di me, tu lo sei, e sei di Suna.> Ribadisce ergendo le spallucce ossute come se potesse sembrare più grossa. <Immagino tu non possa scegliere, ma come tutti gli enti governativi puoi appoggiare la mia candidatura, mi hai dato dei consigli e ci sto lavorando.> è una questione di stima, quindi, non di reale sicurezza, come è ovvio non possa conoscere tutte le dinamiche interne sa che quando si parla di roba ministeriale la pedata di raccomandazione è sempre un gran bel pass ma la sua ossessione non è per la Shinsegumi, è palese che il suo attaccamento alla causa sia quasi nullo rispetto a quello che mostra per Nobu. <Un giorno andrò fuori dalle Mura, voglio essere un ninja abbastanza valido e farlo con dei ninja che ritengo validi. Non ti devo piacere per forza.> Non sembra cosa cui non sia abituata, si tratta di rispetto non di piacere, eppure che senta la necessità di dirlo è curioso {chk on}

16:03 Nobu:
 La lascia parlare, aspettando il proprio turno senza interromperla. Ascolta quell’elenco puntato di informazioni che sa su di lui e in realtà non si riconosce neanche in tutte quelle da lei menzionate. Non si reputa per esempio un velocista e inoltre ha sfondato le difese perché erano fallate in primo luogo, come le ha detto in quella seduta di allenamento improvvisato, insieme a quei consigli. Non vuole discutere inutilmente sul cosa significhi indagare su di lui, ma già avere informazioni in possesso su di lui, reperite da altri fonte che non siano esperienza propria o parole ascoltate da quella bocca, rientra nella descrizione alla quale fa fede per lui nel suo dizionario. La descrizione che fornisce Kore rispetto agli obiettivi della Shinsengumi rispecchia esattamente l’immagine pubblica e per questo non si sbilancia sul cosa sia in realtà quella corporazione, soprattutto con una persona che non ne fa ancora parte. Lui stesso, nonostante sia un ufficiale, non è a conoscenza di tanti segreti di quel gruppo elitario. < Per il discorso di essere mia allieva, non è detto che diventando un agente scelto tu sia affidata a me. Dipende dalla divisione alla quale verrai assegnata e, all’interno di questa, quale ufficiale o maggiore ti prenderà in carico. > comincia ad analizzare i punti che gli ha elencato, motivando le spiegazioni che l’hanno spinta a venire qui oggi in sede centrale per proporre la propria candidatura. Nelle sue parole è presente una nota di patriottismo infinito, fattore in contrasto con la sua situazione, dato che lui stesso si è presentato come Nobu del villaggio delle ombre, dato che Suna, a oggi, non esiste più se non nei ricordi e nei cuori di chi l’ha amata come loro. < Fai bene a lavorarci sopra. Riconoscere i propri limiti e punti deboli è segno di maturità ed è il primo passo per migliorarsi. Ti serve una mente elastica e fluida in combattimento e in missione. Se si è troppo impostati non va bene, in quanto si troverà sempre una situazione al di fuori di ciò per cui si è preparati, uno scenario nuovo al di fuori di quello che è stato concepito nelle simulazioni di allenamento. > Inoltre lei comanda la sabia, un elemento talmente versatile che è impossibile rimanere solidi su un proprio concetto. Però quelle sono valutazioni personali e, come la verità, è soggettiva. < Non è questione di piacermi o meno: se questo è il tuo obiettivo, andare fuori dalle mura, allora sei nel posto sbagliato. > le spiega, parlando in maniera pacata e molto calma, razionale < Nulla ti vieta di uscire anche adesso. Nessuno è prigioniero delle mura e ai cancelli non ti fermeranno. Così come nessuno ti vieta di allenarti per conto tuo e formare il tuo team. Io stesso se dovessi uscire in missione mi appoggerei a Shizuka stessa che non è di questa corporazione. > Insomma, ci deve essere dell’altro affinchè possa anche solo presentare quella candidatura a un maggiore o un capitano. Come tempistica non è neanche sbagliata, a Nobu stesso hanno assegnato da poco un nuovo agente scelto. [chk on]

16:15 Utente anonimo:
  [Camera interrogatori] Nobu spiega e rivela che potrebbe non esserle assegnata la Sabaku, non riceve tuttavia obiezione, essere un mentore non implica essere il diretto gerarchico sembra invece che per la sabbiosa sia tutt'altra cosa visto che di quelle parole non ha nulla da dire. Ne ascolta tenendo meramente attenzione sugli occhi azzurri dell'altro, limitandosi quando parla delle mura a scuotere il capo. <Non uscirò mai dalle mura come reietto, tantomeno come fuggitivo, al momento l'interesse è proteggere le mura, quello che è al di fuori sarà al suo momento. Le spedizioni che vengono organizzate sono un problema del Governo e quindi della Shinsengumi.> Ribadisce il suo nocciolo, non è la smania di uscire che la muove ma è il successo dell'uscita e per qualche motivo la sua ossessione la porta lì, solo il governo può concedergli quella certezza in qualche modo, tale è l'allusione che viene perpetrata dalla Sabaku. <Appoggia la mia candidatura, sono un ottimo Ninja, ho ottenuto il rispetto del mio clan da quando ho ripreso i miei allenamenti nell'ultimo anno, difendo il mio clan ed il mio villaggio. Il mio obbiettivo non è andare fuori dalle mura per non tornare come un martire qualsiasi, io voglio servire la mia discendenza.>Specifica come se l'altro avesse dovuto in qualche modo cogliere una tale e ferrea volontà. <Lo farai?> La domanda viene smossa e sancita, chiara e cristallina si allarga tra loro, non sa come funziona e non sa cosa all'altro serva sapere più del dato oggettivo della sua fierezza Sabaku, sembra però che non giri intorno alla questione, che non riesca a prestarsi ad un'accordanza da reginetta che vuole la "pace nel mondo" con il suo mazzolin di fiori, dove non mente la Sabaku semplicemente tace, vive e si costringe a vivere come un dato di fatto, un esser arido di disciplina troppo antica per l'età della bionda {Chk ON}

16:46 Nobu:
 Questa volta invece non ce la fa ad aspettare, almeno non davanti a tutte quelle fesserie che sta sentendo. < Reietto, fuggitivo? Chi ti ha detto queste menzogne esattamente? > qualcuno dei vecchi ninja? Qualcuno ai cancelli delle mura? Che ha memoria non sono mai state elargite taglie per chiunque sia uscito e nessuno è stato dichiarato mukenin per quel motivo all’interno di Kagegakure o all’esterno. Quel villaggio è un porto franco per i sopravvissuti. Hanno anche accolto gente che per lui è considerata come feccia, ex ninja che si vantano dei crimini passati, che non se ne pentono e che si spacciano per chi non sono, figuriamoci se dichiarano dei traditori chi vuole uscire. Quel villaggio è in un rapporto di collaborazione tra i distretti. Fare il ninja non è più un obbligo ma una scelta che le persone adottano di loro spontanea volontà e come tale viene considerato un lavoro, ad alto rischio, certo, ma comunque un lavoro. < Ascolta Kore, penso che tu sia veramente mal informata a riguardo. Niente ti vieta in questo momento di prendere, chiamare un paio di amici e uscire dalle mura. Ti assicuro che, lato governativo non ci saranno ripercussioni di nessun tipo. Quello che il governo dice è: sconsigliare alle persone di uscire per la minaccia delle chimere. Al di fuori di questo, se si è consci di ciò a cui si va incontro, niente e nulla vieta di uscire, farsi un pic nic nella foresta al di fuori e tornare indietro. > uno dei primi motivi per la quale è già restio ad accettare quella candidatura in primo luogo: il motivo è sbagliato, basato su informazioni errate. Non vuole vincolarla a quella corporazione per motivi che non sono allineati ad essa, anche perché dal momento che si entra a far parte della Shinsengumi, la visione di Kagegakure cambia drasticamente. < Definisci discendenza e Villaggio. > le chiede infine, appoggiandosi con la schiena alla sedia, mettendosi più comodo, sciogliendo quelle mani che vanno ad adagiarsi sui poggiabracci. [chk on]

20:26 Utente anonimo:
 è difficile intuire se stia notando in qualche modo l'animo di Nobu scaldarsi, arrovellarsi su quelle parole e quale ninja abbia dato quelle definizioni. <Quali menzogne?> La domanda si limita a scivolare tra loro, la convinzione permane stabile, incrollabile si direbbe ma il tono è placido quasi stesse accompagnando in qualche modo qualcosa che nelle reazioni dell'altro non comprende pienamente. Lo ascolta ed a differenza dell'altro lei non interrompe mai ma sembra incamerare le parole, come se avesse una stanza in cui accumula i concetti e non sempre gli stessi sono presi con ordine, le sopracciglia si avvicinano quando l'altro inizia a spiegare quanto facile sia uscire dalle mura, approdando su una mal informazione della Sabaku la definizione. <Questo lo so.> Limita in merito alle ripercussioni ma non sembra cogliere il nocciolo dello Hyuuga e l'espressione impiega tempo a distendersi da quella nota confusa che disegna la linea verticale tra le sopracciglia. <Ma non lo fanno, non tornano.> Mantiene quella radicata fermezza in quelle sillabe prive di tonalità, inclina appena il viso a sinistra, ancora una volta sembra avere una curiosità silenziosa, un qualche rimorso che è lo scoglio impeditivo maggiore. Le parole generano incomprensioni, le sue sabbie no, e con quelle mancanze verbali si sta interfacciando in un modo che la coglie di sprovvista. <Io non uscirò da queste mura di mia sponte, non senza un motivo e non senza un supporto. A me serve qualcosa che mi tenga esattamente dentro queste mura finchè sarà il momento. Senza una causa da sposare io posso anche essere solo uno screanzato morto in più puoi chiamarlo come vuoi.> La sentenza ha una nota più ferma, c'è qualche corda intima toccata in quel che ha detto Nobu ma quando scivola con lo sguardo alla sua Sunodeki trova le sabbie chete che non l'hanno ovviamente tradita. L'osserva farsi comodo, chiedere una definizione ma lo sguardo si affila. <Cosa vuoi sapere esattamente? Io sono un Sabaku, siamo la discendenza del Kazekage.>Uno, perchè uno ce n'è stato, e come lui non c'è nessuno. Non osa nemmeno farne il nome a sproposito, non ha necessità di dirlo. Non si tradisce Nobu nel nel vedere apertamente la retrograda chiusura che è insita nella bionda, il suo vessillo è un singolo che ha educato la mente di una vita. La questione del villaggio sembra toccare le corde della comprensione che ha lasciato sedare, una nota sottile per un essere sconosciuto come lo è l'altro. <Se intendi la più prossima sono figlia di Benjiro Sabaku e Hisako Sabaku dei Fennec, entrambi deceduti fuori le mura. Intendo dare ai miei figli un corpo da piangere. Se questa è la tua domanda per me sono morti da reietti. Uscire dalle mura è una scelta.> Non intende parlare di loro, ha spiegato sì, ma è palese che non voglia approfondirne, meno palese è che non ha neanche menzionato il fratello. {Chk ON}

20:54 Nobu:
 Questa volta sta zitto, non commenta sui punti diversi che i due hanno. La prima è ancora radicata a Suna mentre Nobu no. Sembra che la Sabaku abbia il concetto che una volta usciti dalle mura non si torni indietro e anche qui ci sarebbe da trattare il discorso estensivamente, cosa che non farà dato che non è di certo il bollettino del necrologio o dei dispersi! La sente parlare di motivo, di un supporto e di quella discendenza, definendosi come prima cosa in assoluto una Sabaku, figlia del fu Kazekage. Ancora non capisce tutto questo attaccamento al clan di provenienza, anche con Shizuka lo aveva riscontrato. Eppure lì fuori, in missione, la tua famiglia non è con te, quindi perché anteporre la famiglia prima di tutto, prima di se stessi? Diversità di vedute che sono difficili da sanare ma in questo momento lui non parla in qualità di Nobu Ryuuzaki, bensì come ufficiale della Shinsengumi. < Le menzone che chi esce non torna, o viene dichiarato un reietto o traditore. Ti sorprenderà sapere quante persone in realtà rientrano. Di solito chi non lo fa sono coloro che si spingono troppo oltre le mura, in una zona dove le forze di Kagegakure non possono proteggerlo. > gente che non è pronta ad affrontare quell’avventura e che si sente così confidente nelle proprie capacità senza aver affrontato prima d’ora neanche mezza chimera! < Parli di una causa da sposare, eppure mi sembra che tu stia solo chiedendo un pretesto o che tu stia chiedendo alla Shinsengumi di assecondare le tue necessità Kore. La Shinsengumi ha altri progetti al di fuori di darti supporto nelle tue avventure, il nostro compito è proteggere Kagegakure per il volere del consiglio, che sia da minacce esterne O interne. > pone l’enfasi su quelle due parole: il nome del villaggio e il consiglio. Non sono un corpo libero e si muovono solo quando il consiglio li mobilita. Sono un gruppo radicale, vengono chiamati come ultimo baluardo, quando i ninja, le forze dell’ordine e gli anbu falliscono. Non sono una squadra di esplorazione. Prende un ultimo respiro a pieni polmoni. Mantiene sempre un tono calmo, così come il linguaggio del corpo, con una postura rilassata. < Riflettendoci sopra, analizzando come ti poni, come ti identifichi, e i tuoi progetti. Perché vuoi servire in un gruppo militare privato? Perché invece non diventare un diretto sottoposto dell’attuale Kazekage? Mantenere l’identità Sunese che ti è tanto a cuore e preservare invece l’identità dei Sabaku? Per quel che riguarda un corpo da piangere… sappi che non è detto tu lo possa dare anche stando all’interno delle mura. > le spiega prendendo un respiro prima di argomentare ulteriormente. Non è tenuto a divulgare informazioni su ciò che ha visto in quel sotterraneo. < Basta vedere le notizie dell’ultimo anno: abbiamo affrontato un serial killer con complici. Ora invece abbiamo sparizioni di ragazzini mai rinvenuti, con uno dei possibili responsabili ucciso in missione. Non siamo casalinghe, Kore. Siamo ninja, il pericolo di non fare ritorno dalle missioni è concreto, anche per me, un ninja che tu reputi competente. > [chk on]

21:05 Utente anonimo:
 Sulle prime parole di Nobu stavolta le labbra si arricciano dalla piatta linea. <Questo però io non l'ho detto, tu l'hai fatto.> Che vengano dichiarati come reietti dal governo e che lo siano per la Sabaku è un bel diverso paio di maniche, delle ragioni le sono state chieste e lei ne ha fornite, personali ma non per questo meno incrollabili. L'idea è un concetta che può vestire popoli come una sola persona, pare dipenda solo dalla taglia dell'abito. L'altro parla di minacce esterne ed interne quando la Sabaku annuisce mollemente. <Ho fallito solo una missione, e dovevo sgamare un uomo con l'amante, questo fa di me un pessimo romantico non un pessimo ninja.> La specifica quando le viene dato della capricciosa sembra più accorata delle parole precedenti, più acerba la nota vocale in qualche modo, se c'è qualcuno che si impegna in ogni cosa in cui si ossessiona questa è Kore e la Sabaku ne p consapevole. Se l'altro si è mosso,
rilassato, giungendo e allungando le mani, lei è rimasta immobile con le mani sulle cosce per tutto il tempo, ha evitato alle spalle il minimo sollevamento e le sue sole attenzioni distolte da Nobu sono sempre state rivolte a Sunodeki. <Infatti non ho figli> replica alla questione della salma. <E la mia squadra ha recuperato i due ragazzi di Kusa, li ho trascinati io da quel magazzino. Conosco l'attualità.> Sancisce quelle parole visto che non è stata fatta menzione della sua squadra del notiziario ma solo della missione, ciò non toglie che dava per scontato la Shinsegumi sapesse sempre queste cose quindi ora un sospetto marchingegna alla sua mente. <Te l'ho detto, non devo piacerti per essere un buon agente.Se tu appoggiassi la mia candidatura l'unica domanda che dovresti farti, visto che non sei tu ad assumermi, è se ti vergognerai mai di questa scelta. Io posso prometterti di no, tu ci devi credere oppure no, questo non mi priva del diritto di chiedertelo.> {Chk ON}

21:35 Nobu:
 Alza le spalle quando viene incolpato di aver detto quelle parole <Davvero? Perché non sono stato io a dire che non si torna dalle mura, o se si esce si viene dichiarati reietti o …> cerca di fare mente locale al termine utilizzato dalla Sabaku <…fuggitivi. Sono termini pesanti da utilizzare. > fallisce invece a vedere la correlazione tra quella missione fallita, che da come la racconta sembra quasi una D rispetto a quello che dovrebbe essere un pessimo ninja, quindi decide di stare zitto a riguardo. La Sabaku parla della missione in cui ha tirato in salvo due ragazzi di Kusa. Non si presta a giocare a chi ce l’ha più lungo, non gli interessa neanche farle presente che l’altra squadra menzionata è la sua, che loro hanno catturato e ucciso il responsabile. Così come non le fa presente che l’assassino di cui parla è quello che si è svolto come ultimo atto in quel multisala nel centro di Kagegakure mesi fa. Non ha neanche insinuato nulla sul fatto che non conosce l’attualità, bensì l’ha menzionata proprio per farle capire che vivono in momenti bui e, loro che sono a conti fatti la forza militare di quel villaggio, sono quelli in prima linea. < Se mi chiedi di appoggiare la tua candidature e farti da sensei, si dia il caso che in realtà sarebbe meglio se mi piacessi come Kunoichi, non trovi? Altrimenti, che masochista prenderebbe una persona in cui non crede sotto la propria ala e si giocherebbe la reputazione consigliando l’assunzione nel corpo più elitario del villaggio?> dettagli non da poco. Almeno la fiducia nei mezzi della Sabaku ci deve essere, così come una prima valutazione per selezionarla come sua allieva qualora decidesse di farlo. Mani che si stringono sull’estremità dei poggia bracci della sedia, tirandosi su in piedi. Si sposta infine verso la porta, andando ad aprirla come all’inizio con quella chiave elettronica. < Temo che il tempo a mia disposizione sia finito per ora. Mi hai comunque trovato che stavo tenendo una lezione di combattimento corpo a corpo a degli agenti scelti.> La invita dunque a prendere la sua giara, ancora sul tavolo e uscire in maniera comunque educata, spiegando che si era ritagliato quegli scampoli di minuti mentre era comunque indaffarato e in servizio. < Per quanto riguarda la tua candidatura Kore. Sottoporrò la registrazione di questa conversazione al mio capitano. Come hai detto non spetta a me selezionare il personale e, nonostante mi hanno fregiato di questo titolo “altisonante”, la verità è che sono la penultima ruota del carro in questa corporazione.> le spiega a conti fatti la verità di come quel titolo di ufficiale sia la porta di ingresso alle cariche maggiori. Le fa comunque il favore di inoltrare quella candidatura, facendola accedere a un possibile colloquio per vie interne, poi, da qui in poi … < Se vorranno chiacchierare con te, verrai contattata e farai un vero colloquio con persone che davvero contano, non come il sottoscritto. > Aspetterebbe quindi che Kore gli passasse vicino, al di fuori del raggio di ripresa delle videocamere a circuito chiuso, per chinarsi verso di lei e sussurrarle < consiglio che ti posso dare è di allenarti davvero con quei consigli che ti ho dato e trovare la tua identità in missione. Chi è Kore, come combatte e come agisce. Consideralo un favore personale perché vedo del potenziale in te e perché sei di Suna.> Aspetterebbe quindi che la fennec uscisse, chiudendo poi la porta, accompagnandola alla hall principale. < Akari, Potresti inoltrare la registrazione della stanza al capitano Kenpachi e Unohana? Grazie!> finirebbe restituendo le chiavi e salutando poi Kore con la destra, prima di tornare ad addestrare gli ufficiali e le leve nuove[chk on][end]

21:48 Utente anonimo:
 Annuisce alle parole di Nobu. <Davvero. Dichiarati reietti non è uscito dalle mie labbra. Non cambia il modo in cui la penso.> Non ha davvero detto che sia il governo a mettere una Taglia, è una congettura fatta dall'altro, il suo disprezzo è altrove ma tuttora sembra limitare ogni alzata di spalle alla domanda aperta sulla candidatura. <Come Kunoichi e come persona, non sono sempre concordi.> Conviene così in merito ad una questione di degnità, non di piacenza, anche perchè Kore ha il buon dono di non stare simpatica a pressochè nessuno, dei pochi a cui va a genio difficilmene inquadra una certa sanità mentale che invece imputa a Nobu limitandosi a seguirne le movenze quando si alza e prende quella chiavetta lei coglie l'invito silenziosamente facendo lo stesso e riassestando la Sunodeki sulla schiena tramite la fascia. <Va bene.> Poche parole quelle che usa per replicare, non ne servono molte per apprezzare un favore e l'altro lo sta facendo, sbrodarsi ai suoi piedi non è caso e comunque visti i mille dubbi per un dolcetto da corruzione sembra non essere nelle sue corde l'adulazione in generale in qualche modo. Si avvia verso la porta ma quando passa accanto a Nobu è solo lui a sapere che sono fuori dalla portata delle telecamere, rallenta il suo passo fino a fermarsi del tutto. Ascolta quelle parole sulla propria identità, un'identità praticamente stracciata dall'appartenenza ai Sabaku fin nel briciolo più intimo, è un dogma a formare una persona e considerando che complessivamente ha vissuto quasi metà della sua vita come clannato e non come figlia, gli anni più formativi, il suo senso di individualità sembra qualcosa che non appartiene nemmeno ai suoi pensieri. <Grazie.> Ai favori personali si risponde, quando Suna viene menzionata, senza intralciare oltre gli allenamenti che l'altro aveva in corso muove un cenno di saluto del viso emaciato. <A presto.> Così ne accompagna lasciando il corridoio e la sede Shinsegumi. Se sarà contattata lo saprà, se non lo sarà ad una certa lo saprà comunque il suo l'ha fatto, una decisione presa e portata fino all'osso. {exit}

Kore si avvia alla sede della Shinsengumi per chiedere a Nobu di appoggiarne la candidatura per essa. I due hanno modo di affrontare il discorso per poi ricevere consigli dal Ryuuzaki utili proprio a rendersi più appetibile per la corporazione nel caso di un colloquio. Si lasciano con Nobu che chiede che la registrazione venga inoltrata ai comandanti superiori, incaricati di arruolare gli agenti scelti.