Rimpatriata al femminile
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Giocata del 28/10/2022 dalle 11:02 alle 16:54 nella chat "Mercato dell'Acqua"
[Davanti al TakoYatta] Certo che sta catena di Takoyaki sceglie proprio dei posti di merda come sede delle filiali, uno a Oto dove lei vuole evitare di andare, più per la storia del sarto che non per il fatto che tutti parlino del suo davanzale. L'altra sede è quella che si trova al Mercato dell'acqua, dove non troppo lontano è stato sfondato il portone dalle chimere. Bene ma non benissimo insomma! Tuttavia si trova ora di fronte al luogo di ritrovo prescelto per riuscire finalmente a beccare la fennec, dopo un sacco di tempo e dopo fin troppi avvenimenti. Per lo meno l'amica non s'è beccata Shizuka versione occhi verdi, dato che ormai i suoi occhi sono tornati al canonico blu. I capelli rossi sono lasciati sciolti, i fiocchetti posizionati uno per lato, gli orecchini coperti da quella cascata. Indossa una magliettiva nera, aderente con le maniche lunghe, non troppo pesante, sul decoltè una fessura a cuore lascia intravedere la collana d'oro con il pendente a farfalla blu brillante. Le gambe sono avvolte da un paio di jeans strappati in più punti, anfibi ai piedi, zainetto nero sulle spalle contenente strumenti da disegno, chiavi di casa e portafogli. Sulle orecchie ha delle cuffie enormi e blu, la riproduzione è attiva, di nuovo quella canzone triste e malinconica che ha origliato dalle cuffiette di Nobu. La farfalla di sangue Doku non è con lei, il cellulare si intravede sbucare dalla tasca dei pantaloni. Mentre la testolina è persa sulla strada innanzi a se i cricetini le fanno elaborare qualche pensiero riguardo alla situazione attuale. Alla fine ha iniziato anche quel tatuaggio nuovo, il primo Kanji è stato completato, infatti ha una fascia attorno al busto sotto quella maglietta per tenerlo protetto dal contatto diretto con il tessuto. [Chakra ON]11:11
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[TakoYattà] Non frequenta Oto da un po' causa rotta di collisione con il clan Uchiha, perchè la Sabaku è così alla filosofia della parte per il tutto, quindi non ha saputo di quanto Shizuka sia diventata famosa anche se le voci presto potrebbero spargersi fino a Suna, si spera. Nella sua ignoranza si è recata all'incontro pattuito con l'amante delle farfalle, il tako yattà sarà anche buono ma essendo una catena low cost si vede appunto i posti che sceglie, tra la periferia di Oto e quella del mercato di Kiri manca giusto una bettola al quartiere notturno e chissà non ci sia già. Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto appena elasticizzato di jeans aderente sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra un passo avanti più giovanile rispetto al solito outfit, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento e privo di sintonizzazione ed il suo Ninjaphone. La mano destra affonda nella tasca del Jeans con fare rilassato nel passo leggero avvolto in scarpe da outdoor grige con decorazioni verde fluo a lacci e lati. La stagione inizia a rinfrescarsi per la desertica, pure più di quanto non si vorrebbe per un Sunese, indossa quindi un gilet appena imbottito, un 20gr, grigio scuro, che aderisce contro quello che pare essere un maglione di cotone nero dalle maniche lunghe a tutti gli effetti. Una figurina scura quindi che apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Raggiunge l'esterno del Tako e malgrado il tempo riconosce subito quel rosso crine distante dalle settimane ma non dalla memoria a quanto pare muovendo il passo con decisione maggiore. <Ciao Shizuka come stai?> Quando abbastanza prossima da poter esser udita senza urlare emerge con quelle parole e liberando la mano dalla tasca. <Non mangio da ieri pomeriggio per aprirmi lo stomaco...è vero che sei stata fuori le mura?> Le notizie viaggiano veloci (?) ma non così tanto, semplicemente le è stato detto da Kan in una delle sue capatine alla ricerca di Rasetsu quando ha rinnovato la ricetta per la pillola che comunque continua a prendere approdando nelle abitudini l'animo di sabbiosa. [TakoYattà] Quegli occhi blu non fanno alcuna fatica a riconoscere la ragazza, nonostante il cambio di outfit resta inconfondibile con quella giara dietro la schiena e i capelli perennemente arrufati. Una volta scorta, andrebbe ad abbassare le cuffie lasciandole poggiate sul collo, la riproduzione viene interrotta con un semplice tocco dello schermo del ninjaphone che ripone subito dopo nella tasca. Quindi riesce a udire quel saluto, al quale rivolge un sorriso a trentadue denti alzando la manina e muovendola a destra e manca: << Ciao Kore! >> Non risponde subito alla domanda posta, prima si lascia sfuggire un sospiro, << Stanca direi? Domanda successiva? >> Cerca di mantenere un tono allegro comunque, anche perchè lentamente sta ritrovando una sua stabilità, tra sfoghi col ragazzo, dialoghi con il choconinja e occhi tornati normali. << Tu come stai? >> Rimbalza la domanda rapidamente come a voler distogliere l'attenzione su quanto successo a lei, ma il tutto non funziona benissimo a causa dell'incalzare altrui. << Non è esagerato? >> La guarda stupita per quel piano di digiuno forzato, la Kokketsu ha saltato solo la colazione, non anche la cena! << Sì, in missione fuori, non siamo andati troppo lontani. >> Insomma informazione fornita, discorso non troppo elaborato e di nuovo cerca di scappare da quel discorso. << Entriamo intanto? >> Chissà se anche quella notizia è diventata di dominio pubblico, che poi non capisce perchè i membri della Shinsengumi citati dalla TV siano stati mantenuti anonimi mentre di lei hanno specificato il cognome. << Quei ragazzini di Kusa salvati. Erano quelli della vostra missione vero? >> Si ricorda Shiroichi e i capricci per prendere i rapitori, quel buco nel polmone e il video mandato alla Fennec. Insomma è sveglia abbastanza da fare due collegamenti. Se l'altra non avesse opposto resistenza comunque si sarebbe addentrata nel locale, andando a prendere poi posizione su uno dei tavolini, indicato eventualmente dal cameriere. [Chakra ON]11:33
Utente anonimo:
[TakoYattà] Inclina appena il capo, ormai fermato l'ultimo passo destro in prossimità della Kokketsu, fissandone gli occhi blu come al solito della sua memoria ma la ricerca sembra destinarsi a possibili occhiaie come se volesse constatare la realtà di quella stanchezza dichiarata. <Beh però stai un fiore.> Soffia inizialmente per poi sollevare le spalle alla sua esagerazione, per lei digiunare selettivamente vuol dire più Takoyaki evidentemente tuttavia si limita ad ascoltare prima di annuire e senza interromperla realmente inizia a farsi strada verso la porta con gestualità eloquente, spingendola a quella domanda. <Sì...> Conferma lasciando aperta la porta per Shizuka, abituata a non rendere la sua giara un impiccio nei passaggi angusti e quindi lasciandola entrare per prima. Ha sentito la notizia evidentemente ma la risposta iniziale ha un che di meditabondo. <In realtà non mi aspettavo finissimo sui giornali, anzi speravo di no, potrei non averli trattati proprio benissimo quei ragazzini ma alla fine visto che Shiroichi si era ferito...> Considerato che il fratello lo stava per strozzare con la sua sabbia a mani proprie al docet di "io ti ho salvato io ti rovino" c'è da stupirsi che non sia finita sui notiziari prima come salvatore più str**o della storia del mondo ninja, ma c'è tempo per diventare l'uomo nero dei rapiti, di quelli da storie 'se provi a urlare viene Kore a salvarti' e lì allora meglio perderci l'orecchio e farsi la foto coi giornali del giorno alla vecchia maniera. Ma divaga, la Sabaki, avvicinandosi allo stesso tavolo di Shizuka e liberando la propria Sunodeki per metterla a sedere in una sedia tra loro. <Quindi com'era l'esterno? Raccontami tutto...Era una di quelle spedizioni organizzate dal Mizukage?> La tocca piano, almeno inizialmente, ma il suo interesse è lampante ed assegnato un posto alla propria giara ne prende uno anche lei prima che arrivi il cameriere. <Porzione da dieci, tè al gelsomino, 3 salsa alle ostriche e 2 mayo> Sembra più o meno il suo abitudinario, da come lo pronuncia senza aver nemmeno visto altre scelte o specialità del giorno {Chk ON} [TakoYattà] Le sorride a quella prima affermazione, quasi fiera del risultato: << Allora il fondotinta per coprire i tatuaggi funziona perfetto pure sulle occhiaie! >> Considerando che è pure waterproof la cosa va molto a suo vantaggio, in fondo ormai quel prodotto lo usa veramente poco, è una vita che Hime non si fa vedere in giro. Entrano senza troppi giri di parole, la Kokketsu per prima mentre l'altra le tiene la porta aperta manco fosse un elegante damerino. Si siedono a un tavolo, la giara posta fra di loro e lo zainetto della rossa viene appeso dietro alla propria sedia, il cellulare poggiato sul tavolo. << Beh evidentemente è una cosa importante! Salvare delle vite è decisamente qualcosa per finire sui giornali. Almeno non hanno fatto nomi 'validi shinobi del villaggio' >> Il tono è un poco ironico, non canzonatorio ma prende parzialmente in giro i termini aulici usati dai giornalisti, non certo la loro impresa. << Siete stati bravi. >> A conti fatti nessuno ci ha rimesso la pelle quel giorno, Shiroichi ci ha provato fallendo. Una volta presa posizione però la bionda incalza di nuovo sull'esterno, lo sguardo si fa sospettoso della Kokketsu, è chiaro che ci sia qualcosa che bolle in pentola. Prende il suo tempo per dare notizie in merito, ordinando prima: << Io vorrei un thè verde caldo alla menta, la porzione da otto con soia e teriyaki come salse, grazie. >> Educata anche nei confronti del cameriere, attenderebbe la sua dipartita prima di dare la sua personalissima visione dell'esterno. << L'esterno è verde, c'è una grande foresta dal lato di Kiri. E' buio, la luce è solo quella delle stelle e della luna. Ed è pieno di mostri. Enormi mostri spaventosi e violenti con delle capacità assurde. Non siamo tornati tutti. >> Nemmeno chiede se l'altra sia interessata ad uscire, al momento non vuole arrabbiarsi come fatto con l'Anbu, la mette sul vago, sottolineando la parte negativa della spedizione, senza andarci troppo pesante, anche perchè a conti fatti il Mizukage non ha detto nulla riguardo ai dispersi, almeno non alla stampa. [Chakra ON]11:56
Utente anonimo:
Non è una grande esperta di fondotinta e trucchi in generale, non fosse per modi e voce da lontano pare un ragazzetto sui 15 anni, e difatti al commento sulla cosmesi le sopracciglia si aggrottano, mostra un alito della sua incomprensione ma non dice nulla in merito. <A proposito di tatuaggi, voglio farne uno, e voglio che me lo disegni tu.>L'erba voglio non cresce manco nei giardini dei Kage figuriamoci nei deserti di Suna, seppur il tono non risulti perentorio mantiene la ferma algida connotazione che contraddistingue la compostezza arida della fenenc. Ormai sedutasi le considerazioni in merito ai ragazzi salvati vengono accolte con un mugugno poco convinto, sicuramente non sarà famigerata per la questione tramite i notiziari ma sembra non volerlo essere. <Meglio...credimi.> E se poi diventasse famosa? peggio, se la gente poi volesse toccarla? Lasciamole il suo anonimato finchè non avrà seguito la via di Gaara degnamente, pare così il suo desiderio ma si sà, non si può aver sempre quel che si vuole.Ascolta con fare avido nel suo silenzio la descrizione dell'esterno, una luce brilla negli occhi dalle note del miele di mandorlo contornati del nero intrapalpebrale tipico della stirpe canidae. <Ah, mi spiace-> Sussurra infine quando deve contenere il suo interesse alla dichiarata perdita, mostrando l'educazione quantomeno in rapporto al tatto empatico che non ha. <Qualcuno di intimo?> La domanda è spontanea, non invade la possibilità di un parente dell'altra o di conoscerlo lei stessa ma si pone concentrata sulla Kokketsu. <Sai se il Mizukage sta organizzando altre spedizioni? Dovrei...Partecipare alla prossima, so che è stato fatto il mio nome ma è da prima del mio esame chuunin che non vengo convocata per una miss- ah, a proposito. Sono diventata Chuunin> Solleva il palmo sinistro agitandolo appena a mò di saluto. <Scusa, volevo dirtelo io, ma Shiroichi era là quando ho avuto la comunicazione e mi sono dimenticata di avvisarlo.> Ha già spiegato per messaggio ma non per questo sembra mostrare rancore per il Nara, sembra ammettere la dimenticanza come propria. [Chk ON] [TakoYattà] Quelle decorazioni che la rossa si porta sul corpo vengono menzionate e così riceve quella richiesta inaspettata. Gli occhietti si spalancano appena, stupita certo ma felice. << Certo! Hai già un soggetto in mente? Una zona? >> Si accende in un lampo, sicuramente quell'argomento le interessa notevolmente di più che non le missioni e soprattutto il mondo fuori dalle mura. Riguardo a quel nome non inserito sulle TV e sui giornali convengono che sia una cosa positiva, infatti il cognome della rossa è stato fatto e lei non ne è esattamente felice. << Già decisamente meglio... >> Il commento è sommesso, meglio che l'altra non abbia letto o visto gli schermi o che semplicemente non abbia associato il cognome della rossa a quanto avvenuto. Dopo entrambe le ordinazioni la spiegazione arriva, cercando di far capire all'altra quanto quella passeggiata non sia stata poi così positiva. << Non esattamente. Ma non è stato piacevole. >> Shinzou non era qualcuno di intimo, non proprio ma è sicuramente diventato una figura sentimentalmente forte nella testa della chunin dell'erba. Eppure quelle parole non bastano a farla desistere dal suo interesse, incalza con le domande, con le notizie, e quel faccino pallido diviene improvvisamente molto più aggrottato e scontroso: << Non ho idea se lo stia facendo e spero non lo faccia. O che si prepari meglio. E spero vivamente che tu non venga convocata. Uscire la fuori per rischiare di diventare il pranzo di una chimera è solo un tentativo di suicidio assistito. >> E' chiaro come sia contraria a quella cosa, ha urlato contro a Shiroichi per la storia dei demoni, ha alzato la voce con Tenjiro perchè voleva uscire a recuperare una tecnica segreta del Clan. Kore non fa differenza, non la vuole morta nella pancia di una chimera. << Sono contenta per la tua promozione! Anche se temo potrebbe portarti delle noie! Da quando sono Chuunin mi è toccato seguire i Deshi e i Genin ogni tanto! >> Lo dice col sorriso ritrovato, sapendo quanto il contatto con la gente in generale non sia apprezzato dalla Fennec. Di nuovo cerca di chiudere quel discorso, le sembra assurdo che tutti vogliano uscire, ma forse è proprio perchè non hanno visto. [Chakra ON]12:29
Utente anonimo:
Annuisce alla domanda di Shizuka ma stringe le labbra tra loro prima di spiegarsi come se stesse pensando al modo migliore per farne una descrizione. <Hai presente il mio occhio di sabbia?> L'ha visto nelle fogne ma lo tira in ballo come se potesse essere un discorso troppo vago. <Un occhio con la sclera di sabbia> A colori quindi, la mano sinistra si porta alla nuca dotto l'attaccatura dei capelli a circa metà del collo. <Qui dietro...Solo che voglio l'iride rossa, con un tomoe.> Specifica senza tuttavia lasciare altra idea che non sia la muta intesa tra loro. <Riesci a fare una bozza?> Non sente la necessità di insistere sull'ovvio nè sul significante visto che gli occhi hanno un particolare ruolo nella vita della Sabaku, non sarebbe nemmeno cresciuta dentro quel clan se non fosse divenuta così esperta di quel jutsu nominato probabilmente. Sulla questione del morto in missione, quando viene fatta menzione al non essere intimo le labbra mantengono una piatta linea. <Capisco.> Quasi sillabata quella parola nella sua freddezza mentre i Takoyaki vengono serviti insieme ai tè davanti a loro e prendendo le bacchette inizia a predisporre un ordine di spostamento tra le sue polpette per farle raffreddare meglio. <Devo, voglio.> Dice semplicemente in merito alle missioni, anche se non specifica la ragione delle sue volontà. <è un mio onere ed onore.> Il suo capoclan la ha assecondata, la sua atavica presenza in quel rango di eredi del Kazekage si concretizza ormai sempre di più insieme al tarlo genetico che inizia a desiderare quegli spazi più di quanto non dovrebbe. <Per questo volevo sapere di Nobu, lo conosci bene?> La domanda iniziale cerca negli occhi dell'altra una reazione. <Ho saputo che è nella Shinsegumi, oltre al Mizukage se queste missioni vengono organizzate nella massima sicurezza è il governo a farlo...Voglio arruolarmi, sai dirmi qualcosa di lui che possa usare per convincerlo?> O ricattarlo, va bene uguale da come lo chiede, della serie 'o mi prendi o dico a tutti che lo so di quel dildo nel tuo frigo'. <Oh per carità.> Sollevando una polpetta alla storia dei Deshi. <Mi eviteranno comunque...Ci sono miiei compagni molto più alla portata di queste cose, Asuke-sama non mi farebbe mai uno sfregio così se non per punirmi.> {Chk On} [TakoYattà] La spiegazione sul cosa inizia da quel vago occhio di sabbia e procede con l'idea di una slcera sabbiosa e l'iride rossa con un tomoe. Ora che la Kokketsu sa cosa significa quella parola non resta stupita dal conoscere il soggetto del disegno. << Si certo che riesco a fare una bozza, ci lavoro e ti mando la foto o ci becchiamo! >> Insomma vuole renderlo al meglio quell'occhio riuscire a catturare il significato che ci sta dietro, che forse non è poi molto lontano da quella farfalla che le sovrasta la schiena, i colori sono quelli delle iridi sue e di Kan. A quelle perdite reagisce in maniera fredda, distaccata, ma non si aspettava altro, è decisamente semplice quella reazione quando non si è coinvolti in alcun modo. I takoyaki arrivano e il profumo la mette di buon umore, anche se per poco. Infatti è la Sabaku che la inversa ulteriormente, con quel suo dovere e volere. << Se vuoi suicidarti ci sono altri modi, meno dolorosi. >> Lapidaria, dato che prende in considerazione solo la seconda parte, quel volere che forse all'altra non è chiaro cosa significhi. << Sarà un tuo onere se mai ti chiedessero di farlo, altrimenti è solo un capriccio. Se nessuno ti convoca non hai nessun dovere di uscire dalle mura. >> E' chiaro come la rossa sembri totalmente contraria alla cosa, ha visto un ninja provetto fermarsi per proteggere la loro fuga, un ninja valoroso sicuramente dalla potenza straordinaria venire forse sconfitto da quegli esseri. Furaya scappare perdendo due membri del gruppo. La bionda non ha la minima idea di che cosa significhi uscire e lei non vuole perdere un'amica. << In che senso per questo volevi sapere di Nobu? >> E' chiaro che il tono è alterato, toccare il tasco Choconinja in sto periodo è complicato e va fatto con estrema attenzione. << Siamo amici. >> La risposta alla domanda non è chiara, ci sono diversi gradi di amicizia in effetti, e il loro, almeno dal lato della rossa è diventato ben più profondo di quanto mai potesse immaginare al Karaoke. Testimone quel Kanji comparso sotto il nome Ten. L'altra prosegue nelle sue affermazioni rivelandole pure l'intento di entrare in quel corpo scelto. Praticamente una pessima notizia dopo l'altra che mettono di malumore la rossa in maniera totale. << La shinsengumi è un'associazione che fatico a capire, non mi piace. Mi ha portato via tanto, il fidanzato, un parente, uno dei loro membri lo vorrei morto. L'unico che salvo è Nobu. Ma lui è diverso. >> Esprime la sua, non le farà cambiare idea con quello ma sicuramente vuole che sia chiaro il come veda quel posto. << Non credo che sia Nobu a scegliere le reclute. >> Ma di sicuro le allena, quei segni sulle nocche e il livido sul petto intravisti durante il lavoro ai capelli sono un effetto pratico di ciò. Del resto del lavoro da Chuunin non le interessa più molto al momento è concentrata sul fatto di convincere l'altra a non uscire principalmente. E' forse la prima volta che la Kokketsu si rivela essere particolarmente contraria a qualcosa, e soprattutto non si è mai messa a battibeccare con la bionda. Sta diventando decisamente iperprotettiva con quelli che conosce. [Chakra ON]13:10
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La Kokketsu non fa domande in merito a quell'occhio ed il silenzio della Sabaku sembra confermare quanto giusta sia quella direzione nella faticosa muraglia di sabbia che eregge intorno al suo silenzio. <Sono certa che sapresti fare un disegno migliore del mio.> Ammette inzuppando le polpette pezzo a pezzo e facendone bocconi piccoli in modo da non sprecare le sue salse. <Non è un capriccio, se andrò fuori dalle mura sarà per servire le volontà del mio clan, e della memoria di Gaara-sama, io intendo farlo.> La sua ossessione per Gaara è ormai cosa più che risaputa a tipo tutti, ma lottare per l'onore dei morti va ben oltre la semplice e rispettosa commemorazione che possono fare i vivi. Non mostra nè fretta nè spasmodia dei suoi desideri, la sua algidità è quasi perenne eppure c'è quell'attaccamento al cuore che muove come un greve e che lascia intuire nella lentezza dei gesti quanto sia pesante. Intanto l'umore di Shizuka sembra mutare, da quel dilemma delle mura al discorso Nobu le sopracciglia si aggrottano e fa una pausa dal pasto per versare il tè dalle due tisaniere, prima a shizuka e poi a sè stessa, ognuna con la propria. <Sei sicura che siate amici?> Evidentemente qualcosa nel tono deve averlo intravisto e sfugge come un raro alito di empatia nella Sabaku, una concessione assai preziosa che sembri preoccuparsi di quali note scordate ha suonato nello strumento altrui. <Non ho detto che uscirò domani...Ho detto che sarà quando sarà. Non mi butterò tra le braccia delle chimere se non sono pronta ma...La Shinsegumi potrebbe essere un modo per prepararmi meglio, Nobu non può scegliermi ma potrebbe metterci una buona parola, dimmi solo se c'è qualche carta che pensi possa giocare con lui...Tipo che so, gli piace il chirashi? A caso mi presenterò con un chirashi...Queste coincidenze piacciono ai romantici no?> Si, deve aver avvisagliato il cambiamento di umore dell'altra da come sta cercando palesemente di sviare il discorso, ma lei ha un asso forse nella sua manica per mettere quasi l'oblio e decide di lanciarlo tornando alle sue polpette. <Ho picchiato Katai, mi ha mancato di rispetto in più di un'occasione, in particolare c'è stata una missione di recupero in cui si è messo a darmi ordini malgrado il suo contributo sia stato raccogliere i sassolini con due mani... Akainu si è messo a difenderlo, così.>Solleva le spalle cercandone gli occhi, come a verificare se sia riuscita a cambiar tarlo alla conversazione. <Non l'avrebbe fatto se al posto di Katai ci fosse stato Shiroichi, ho ripreso a stare stabilmente alla Magione.> Annuncia schioccando la lingua qualcosa che era stato solo vagamente menzionato via messaggi. [TakoYattà] << Beh potresti provarci! >> Ovviamente relativo al disegno, eppure la conversazione non è così importante come la seguente. Anche se quella prima affermazione riguardo al proprio clan la trova molto indispettita e reagisce in modo forse più acido di quanto vorrebbe: << Ah quindi il Clan Sabbaku lancia i suoi eredi fuori dalle mura per un morto? >> Per l'amor del cielo tanto affetto a Gaara ma a conti fatti non sta più su questa terra per un poco. << Noi cerchiamo di preservare il sangue di Yukio il più possibile. E proprio vero che ogni clan ha le sue tradizioni. >> Velatamente ironica ma quell'idea dell'andar fuori non può piacerle, non dopo aver visto la gente morire e nella modalità paranoica in cui versa non riesce proprio a lasciar correre. Quella domanda le trigghera una risposta automatica che potrebbe potenzialmente metterla in pericolo a conti fatti: << Certo che lo siamo, me l'ha detto lui! >> Come una vera bambina dell'asilo a sottolineare che quel rapporto non se l'è sognato, che esiste. Diciamo che la situazione si sta un pochettino animando, però è forse quell'incipit che la fa calmare un minimo, non vuole uscire a casaccio, vuole farlo quando sarà il caso e se sarà pronta. Quindi con un minimo di criterio. E' noioso pensare di vedere l'amica all'interno di quel posto, eppure ora ha visto anche come Saigo sia li dentro e non sia decisamente male come tipo, purtroppo però restano dei vecchi tarli in quella testolina. << A Nobu piace dare da mangiare agli altri. >> Ecco la prima risposta che ottiene, quella frase che la ha rifilato Saigo quella notte, parlando di poldo. << Ha un gatto anche. >> Dettagli del choconinja che può svelare, senza metterlo eccessivamente in difficoltà. << Non gli piace troppo mangiare schifezze, quindi niente Takoyaki, niente Mochi. Al mattino non mangia quasi mai, perciò meglio il pranzo o la cena. >> Insomma dettagli di una persona normale. Poi a quella ultima parola i cricetini le fanno venire in mente i messaggi scambiati con il ragazzo di colore, quelle battute riguardo al vestiario al negozio di tatuaggi e inevitabilmente scoppia a ridere. << Si direi che piacciono ai romantici le coincidenze. >> Quella risata a riguardo vuol dire tutto e niente, ma non si spiega oltre. << Se uscirai vorrei che me lo dicessi prima. Se dovesse essere necessario vorrei venire con te. >> La butta lì, ormai si considera un ottimo diversivo per le chimere con tutto quel sangue che attira i loro nasini. Le bacchette vengono aperte, il primo Takoyaki recuperato e infilato nella salsa teriyaki, avvolgendocelo letterlamente per poi essere mangiucchiato. Quello la aiuta un minimo a calmarsi, il cibo è sempre propedeutico per la rossa. << Katai? >> La guarda stupita a quell'affermazione, non le è mai sembrato che quel ragazzino fosse poco educato, il fatto che sia stato irrispettoso verso di lei le sembra strano. Ordini durante una missione, qualcosa in cui lei si stava sfincando e l'altro no, Akainu che ha difeso il consanguineo. << Perchè non l'avrebbe fatto con Shiroichi? >> Lei una teoria la ha, ma non sa se la sabbiosa sia a conoscenza delle origini del quattordicenne e lei ha quel famoso segreto professionale da rispettare. << Quindi sostanzialmente ha scelto di difendere qualcun altro. Capisco che tu ti sia sentita offesa. Non credo che sia mai successo con Kan. Anche perchè quando mi arrabbio non sono proprio docilissima. >> Insomma, per lo meno se si arrabbia davvero, non l'urlare contro la gente che ha visto l'Anbu. [Chakra ON]13:46
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Le polpette sono un modo tacito per imporsi il silenzio quando i Sabaku sembrano venir messi in croce dell'altro. <Giudichi senza sapere?> Pone quella domanda ma non rivela quanto e se le parole della Kokketsu possano toccare l'intimo senso di appartenenza della sabbiosa, colo la composta rigidità con cui si concede al cibo ed al silenzio pare la risposta. Non è una che cede in escandescenze, non l'ha mai fatto, quindi se qualcuno è riuscito nell'impresa come Katai si è davvero impegnato. <Un gatto.> Commenta in merito a Nobu, ci sarà qualche posto che vende giacchini per gatti con le paperelle? Coordinato al grembiule sarebbe fantastico, alla gente piacciono i propri animali e lei non ne ha uno ma fin lì sembra arrivarci trincerata nella sua riflessione finchè non viene rinominato l'Uchiha. <Già, Katai> Limita ormai a metà superata del suo pasto. <Perchè lo sa anche Akainu che aveva torto, ma siccome è un Uchiha si è lasciato prendere dai suoi conflitti...Non so quanto voglio immischiarmi nei loro affari di famiglia.> Specifica a giustificazione della propria affermazione su Shiroichi a quanto pare. <Non esattamente.> Ciondola risollevando lo sguardo. <Ha detto di dare un calcio al secchio ed uno alla botte, dicendo a me che stavo discutendo con un bambino. Evidentemente i ragazzetti degli Uchiha possono non fare niente e continuare a dire muoviti, mi paghi la maglietta che sporco, e cose così a chi è più grande. Non è una questione di offesa, è una questione di principio, ha messo il suo clan davanti a me sapendo di avere torto, avrei potuto fare quella missione praticamente da sola e ho fatto quasi tutto da sola, ma hanno scelto di trattarmi come una serva. Non è il perchè o l'ammissione della cosa, è il principio. Fuori da queste mura forse non ci saremmo mai conosciuti, figurarsi metterci insieme, se le cose devono andare in un modo non sono nessuno per cambiarle.> A differenza di Shizuka che si tiene il segreto professionale a lei la storia degli Uchiha esce proprio così, tra le gengive come si suol dire, evidentemente malgrado il tono c'è del livore che non riesce a contestualizzare una previsione sulla cosa [TakoYattà] Il faccino torna stupito a quella domanda: << No? Ho solo interpretato quello che tu mi hai detto. Non conosco le vostre usanze. Potrei aver interpretato male io e spero sia così. >> Se c'è una cosa che ha un'importanza totale per Shizuka è proprio la famiglia. Il sangue è qualcosa che ha un potere assurdo nella mente di un Kokketsu, in ogni senso; basti pensare al fatto che protegge un tipo come Rasetsu. A quanto pare tra la lista delle cose che piacciono a Nobu è il gatto ad essere scelto come soggetto da sfruttare per fargli dei favori. E quella sua pretesa di sapere quando l'altra sarebbe uscita viene totalmente ignorata, cosa che comunque la fa ulteriormente preoccupare e impensierire aggiungendo un nome alla lista delle persone per cui va in paranoia. Ma a quanto pare per la bionda il discorso mura è passato in secondo piano una volta che il nome Katai è stato snocciolato. A quanto pare lei sa delle sue origini e Akainu ha semplicemente difeso parzialmente uno del suo Clan e fin qui nulla di male per la rossa, il punto è che questo atteggiamento non è piaciuto alla fennec che ha visto la cosa come la protezione di un debole e inutile compagno di missione. << Non mi ha dato l'impressione di essere un bambino viziato Katai. >> Lei sa anche tutta la storia del quattordicenne, i complessi sugli Uchiha, sul nonno che gli ha modificato la memoria e che gli ha chiesto di sterminare il loro Clan. << Quindi Akainu ha cercato di mediare in qualche modo, ma non ci è riuscito bene. Ha messo la famiglia prima di te e questa cosa non ti è andata giù. >> Cerca di decifrare quelle informazioni dal racconto concitato della Sabaku, che non ha mai parlato così tanto tutto di filato! Quell'ultima frase le da modo di riflettere, effettivamente nemmeno lei avrebbe mai incontrato Kan se non fosse per quelle mura, nemmeno Tenjiro o Nobu. << Nemmeno noi ci saremmo mai conosciute. Ma sono passati dieci anni dalla grande guerra. Credo che questa divisione fra noi sia ormai superata. Io sono decisamente più figlia di Kagegakure che non di Kusa. >> Un dato di fatto, simboleggiato anche dal suo trasferirsi nel distretto di Konoha in pianta stabile. << Forse più che per il Clan dovresti riteenrti offesa per essere passata per la serva! Avresti dovuto piantarli in nasso e andartene, lasciandogli finire il lavoro da soli! >> In quella sua visione per cui la famiglia viene prima del resto, l'unica cosa che le torna strana è quell'atteggiamento da parte dei due maschietti nel bullizzare la ragazza delle sabbie. [Chakra ON]14:25
Utente anonimo:
Non replica alle prime parole di Shizuka lasciando cadere quell'argomento come se non intendesse fare altro che seppellirlo, quella richiesta per quanto benefica sembra esser sepolta con esso come se avesse eretto un ulteriore muro e non intendesse parlare di quelli intorno a Kagegakure. Riesce però a sviare il tema del tutto, evidentemente l'unicità di mettere tante parole insieme si dimostra degna di sufficiente attenzione. <Più o meno...> Sentenzia in merito alla deduzione altrui sulla famiglia. <Katai non è la fiamma, Katai è il catalizzatore, evidentemente messi vicino si sono sentiti gonfi l'uno dell'altro ed è emerso quello per cui gli Uchiha sono conosciuti in tutto il mondo ninja, l'essere dei grandissimi teste di ca**o. >Ok, è chiaro a chi la conosce bene come Shizuka che se parte pure lo sboccato il livore è qualcosa di potente. <Con una buona freccia ammazzi un cervo fuori dal suo branco, fallo tornare in mezzo a loro e ti prendi le corna in faccia si dice.> Si dice, forse, da qualche parte nel mondo chi lo sa, ogni tanto la Sabaku ha ste massime da nonna Alberta che c'è da dubitare non siano inventate, tuttavia prende un profondo sospiro prima di mangiare l'ultimo pezzo di Takoyaki, ormai senza nemmeno più salsa, così dandosi tempo di ascoltare l'altra. Il silenzio torna a farsi motore di una riflessione meno infuocata e più placida sulla realtà e la realtà è una: lei no. Lei non sente di appartenere a Kagegakure e più le sue sabbie si cementificano più il tarlo dei fennec che tra quelle mura sente mancare l'ossigeno emerge in tutta la sua splendida ed ossessiva follia. <La missione viene prima, sono chuunin ora, e loro no.> Determina sul perchè non li abbia lasciati a spostare sassi con le unghie mandandoli a quel paese defoinitivamente come l'altra propone, non nega tuttavia di averci pensato in quella affermazione. <Fatto sta che è così...> Solleva le spalle arricciando le labbra ora dedicandosi al tè. <Un cappotto per il gatto? Sta arrivando il freddo no? Che ne dici...> [TakoYattà] Tutto il discorso precedente non ha più importanza ora che il tutto è focalizzato sugli Uchiha. Katai è solamente un aiuto alla boria che ha scaturito iin Akainu a quanto pare l'essere affiancato da un altro del suo Clan. Quelle parole più accese vengono spese per determinare la natura di un intera dinastia, una delle tante cose che la rossa non ammette, le generalizzazioni. Però tace, in fondo l'amica non vuole che qualcun altro giustifichi gli atti di chi l'ha fatta sentire denigrata. Fatica a seguire la storia del cervo e del branco, ma con calma i cricetini li aiutano. << Tu non avresti fatto lo stesso se foste stati due Sabaku? Magari non loavresti trattato come uno schiavo, ma forse gli avresti rinfacciato quanto due dei vostri siano molto più bravi e capaci di loro. >> Insomma, tutti loro sono evidentemente attaccati ai propri avi, chi per un motivo chi per un altro, ognuno ha delle reazioni eccessive nei confronti dei propri simili. << Non voglio giustificarli, semplicemente penso che non sia così impensabile il fatto di proteggersi a vicenda in famiglia. >> Semplicemente quindi una reazione naturale, che è andata troppo oltre come già detto. E' vero che la missione viene prima, ma semplicemente avrebbe potuto bullizzarli lei, proprio in virtù della sua superiorità in grado. Ma non vuole andare a infilzare troppo quel dito in una piaga che sembra ancora decisamente spalancata. Mangiuchia le sue palline, una nella soia e una nella teriyaki gustandole con calma fra una frase e l'altra. << Quindi con Akainu non sta andando proprio benissimo. Mi dispiace... >> E' sinceramente dispiaciuta, le sembrava che i due fossero molto legati, ma in fondo anche lei lo era molto con Yasuhiko e adesso sono amici d'infanzia che si parlano ogni morte di papa. La testolina si muove a destra, lo sguardo stupito a quella domanda sul gatto, mettendoci qualche secondo a ricapitolare l'argomento. << Ci sono delle taglie per i cappottini? Poldo credo sia lungo circa mezzo metro? Forse un poco meno? >> Insomma lei non è brava con le distanze quanto possa esserlo uno Hyuga però all'incirca sa che la lunghezza del felino si può ricavare attraverso calcoli mistici dalle informazioni in missione. [Chakra ON]16:04
Utente anonimo:
Prendendo la sua tazza tra le dita ossute la tiene nei pressi dell'altro mentre rilassa la schiena all'indietro, ascolta e sembra che il momento sia di chiacchericcio. <Ovvio che no> Non l'avrebbe fatto. <Io sono una persona giusta, Samira non si comporta da vera Sabaku e infatti la odio.> Rivela come se tenesse il punto, il suo legame è qualcosa di ideale con la sua stirpe, non di personale. <In realtà li odio quasi tutti, e comunque ti assicuro che è gente che si sa comportare, non che sbatte il fallo minuto in missione per vederselo lungo.> Ci ha dovuto pensare, ai volti dei suoi compagni, per dedurre quantomeno una somiglianza tra loro per poi diniegare con il capo mantenendo un fare poco convinto. <Va bene, andrebbe bene, sono io che ho i pensieri...Poi c'è la stirpe, se le cose si facessero serie che fai? Te la giochi fino a tot...Io sono l'ultimo fennec e lui->Va beh non si ripete, li odiano tutti gli Uchiha un motivo c'è, dirselo in continuazione da sola non migliorerà la situazione. E poi c'è un tema più importante che emerge, qualcosa che sembra realmente sconvolgere la Sabaku. <Che razza di gatto è?Sai quanto è mezzo metro?>Disse quella che ha scambiato i 20 metri per 40 tra l'altro. <Lasciamo perdere il cappottino...E poi nemmeno ce l'ho un gatto. Pensiamo a qualcosa insomma è tuo amico...Pensa Shizuka, pensa.> Le serve quella divisa, ma solo ora che ci pensa e si arrovella sembra tenerci realmente alla cosa, così è un'ossessione, piccoli stimoli con grandi risultati, a gocce si fanno i temporali. Finisce il suo tè con placida calma. <Verso dove vai dopo? Forse faccio due passi con te devo fare giro largo.> Determina seppur non mostri fretta di finire il tè che si sta nuovamente versando [TakoYattà] Lei quindi non si schiererebbe a prescindere con i Sabaku, interessante saperlo, forse lo farebbe solo con Gaara. Strano quel rapporto familiare controverso che le si presenta innanzi per la prima volta. Comunque pare che non sia per nulla semplice farle cambiare idea a riguardo, ma in fondo lo aveva intuito. A quanto pare però con l'Uchiha va bene, a parte i pensieri della bionda che vertono sulla stirpe. Gli occhi blu si spalancano, il visino diventa leggermente violetto: << Stirpe? Stai pensando di avere figli di già? >> D'accordo che la fennec è più grande di lei, ma veramente sta già pensando alla problematica dei caratteri ereditari e di come mantenere intatto il DNA delle volpi del deserto? Sconvolta da quell'opzione, lei non ha mai lontanamente pensato ad avere dei figli anche se a conti fatti sua madre l'ha data alla luce quando aveva vent'anni. Diventa completamene viola in faccia, sarebbero solo un paio di anni! Non è pronta proprio per niente. Dato le dimensioni di poldo la ragazza rimane allibita e sceglie di abbandonare l'impresa cappottino. Ancora viene interpellata per trovare la soluzione per il Ryuuzaki. Mangia l'ultima pallina, prende quella tazza da thè in mano e poggiando i gomiti sul tavolo sposterebbe le iridi blu nel vuoto. I cricetiin la stanno aiutando in quella missione di trovare qualcosa che possa piacere davvero a Nobu. << Mhm... >> Mugugno fra sè e sè guardando un finto orizzonte, ripensando a come lo ha visto, dove lo ha visto, come si è mostrato a lei. Vorebbe trovare qualcosa che possa piacergli davvero, qualcosa di unico ma non sa se sarà apprezzato ugualmente. << Ogni tanto gli si infiammano gli occhi. Si arrossano, forse sono molto delicati per il colore che hanno. >> Bugia, lei lo sa perchè succede ma non può dirlo, non lo direbbe mai a nessuno, è diventato un segreto al quale si attacca gelosamente. << Un paio di occhiali da sole? >> Tira fuori quella stupidata, su due piedi, in realtà non riesce nemmeno a metterglieli addosso. << Gli ho appena dilatato l'orecchio di sei millimetri. Ha preso un dilatatore rosso, non so se sia il suo colore preferito, non gliel'ho chiesto. >> Sono cose stupide, banali, dettagli che ha notato. << Mangia solo cose salutari e fuma ma non ricordo la marca di sigarette. Forse ne riconoscerei l'odore però. >> Quello sguardo perso nel vuoto fa molto fantasia ad occhi aperti, come se stesse cercando di ricordare più cose possibili su di lui, quelle belle. << Oppure un paio di guanti >> Per non lasciare impronte, << Mi ha prestato una sciarpa morbidissima una volta. >> Ricordi che affiorano come in un piccolo fiume. Ma vengono interrotti da quella domanda che la riporta alla realtà. << Vado verso Konoha, ma passo dai quartieri poveri di Kiri. Possiamo cercare altre idee sulla strada! >> Finirebbe il suo thè senza troppa fretta, però si alzerebbe da quel tavolino poi, recuperando lo zaino e uscendo con l'amica che è riuscita a darle parecchi pensieri in più e farla concentrare su qualcuno che dovrebbe togliersi dalla testa almeno un tantinello. [Chakra ON][//Se END]16:30
Utente anonimo:
Inclina appena il capo davanti alla tazza del tè alla domanda sui figli. <Buonasera? è lei il ninja medico che mi ha prescritto la pillola? Perchè la prendo ancora...> Quella risposta ha una strana ironia, qualcosa di nuovo e vagamente intimo, non ha mai fatto una battuta reale cambiando un po' il tono della voce ad una inclinazione che non faccia suonare quella frase come uno sfotto, ma lo fa con Shizuka, forse complice meramente l'avere lo stesso sesso solo con lei nell'insieme delle persone con cui ha maggior confidenza. Ad ogni modo la risposta è no, ciò non vuol dire che settimane di autoconvincimento non possano portarla a quel ragionamento poi il set di scelta per un possibile regalo atto a corrompere Nobu inizia a farsi piuttosto ampio, rispetto al tono precedente intriso dalle preoccupazioni della Kokketsu quelle dichiarazioni sembrano realmente riferirsi a qualcuno che si conosce più che bene, confermandole che sia un amico. <Dilatatore...> Cosa le sta proponendo esattamente Shizuka? Sembra perplessa e non ha i buchi alle orecchie, ci sta mettendo un po' a realizzare il legame tra la parola dilatare e le orecchie. <Ah-quello.> Affogare l'imbarazzo nel tè è buona cosa, si è già data troppo animo per oggi, torniamo cheti che poi ci si abitua. <Sì magari qualcosa che non contenga il suffisso dilat-> Determina in merito a fare il giro largo verso Konoha passando per il quartiere povero prima di risalire verso il bosco centrale dove aveva appuntamento con Akainu dopo giorni di silenzio stampa interrotti solo quel mattino. Rimettendo Sunodeki in sesto accompagnerà l'altra probabilmente più del dovuto palesemente ritardando l'incontro seppur non ne faccia aperta menzione, alla faccia del -va tutto bene-. {exit}