Giocata del 27/10/2022 dalle 11:08 alle 18:08 nella chat "Bosco Centrale"
[Bosco] Dopo quel breve scambio di messaggi con Kore le ha chiesto di uscire, di fare una passeggiata insieme nei meandri del bosco centrale del villaggio nel punto più centrale di Kagegakure. Non si vedono da qualche giorno, forse anche di più dove la mancanza della Sabaku si è fatta sentire più del dovuto; la relazione procede non stabilmente, i pezzi vanno rimessi insieme, riformati per tornare ad essere unica. La destrorsa si allunga alla ricerca della di lei mano; posto sul fianco sinistro della ragazza, cerca di prendere quella di lei, un debole gesto il suo ma significativo. Splende ancora il sole, il caldo non accenna a volersene andare, le temperature sono in continuo e costante aumento, fuori norma per il periodo ma ci sta facendo l'abitudine <Mi sei mancata> confessa mantenendo le verdi iridi avanti a se, scrutando l'ambiente circostante mentre cammina lungo la stradina del bosco. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Una fascia percorre il busto a cui vi è attaccato un fodero al cui interno è presente una katana la quale si erge sulla schiena in maniera obliqua con l'elsa sulla destra in alto mentre la punta del fodero sulla sinistra ma in basso. Legata alla vita, infine, un portaoggetti contenente l'elsa della spada di chakra ed un manico con due fori per attivare l'arco di chakra. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]12:45
Utente anonimo:
[Bosco] Dopo la breve conversazione sui suoi inconcludenti allenamenti la Sabaku non sembra aver avuto ragione di rifiutare quell'invito a uscire fattole dall'Uchiha, camminandone ora al fianco coglie quella ricerca della propria mano sinistra limitando le dita ossute ad allungarsi nella sua direzione prima di intrecciarne lievemente la sostanza tra quelle del deturpato. Il sole è ancora una costante lenitiva per la Sabaku eppure l'abbigliamento si mantiene alla stagione che si inoltra al freddo. Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto appena elasticizzato di jeans aderente sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra un passo avanti più giovanile rispetto al solito outfit, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento e privo di sintonizzazione ed il suo Ninjaphone. La mano destra affonda nella tasca del Jeans con fare rilassato nel passo leggero avvolto in scarpe da outdoor grige con decorazioni verde fluo a lacci e lati. La stagione inizia a rinfrescarsi per la desertica, pure più di quanto non si vorrebbe per un Sunese, indossa quindi un gilet appena imbottito, un 20gr, grigio scuro, che aderisce contro quello che pare essere un maglione di cotone nero dalle maniche lunghe a tutti gli effetti. Una figurina scura quindi che apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Le parole di Akainu ne sollevano gli occhi dalle note sabbiose mentre le dita della mano sinistra si stringono appena più debolmente per il rallentamento del passo in quella differenza di altezza. <Anche tu... Sai, ho cercato su Ninjanet quella cosa, vorrei sapere cosa pensi di una cosa> La voce mantiene quella freddezza morbida, un'intimità che è stata lunga da guadagnare quella con Akainu ma che sembra fragilissima nel perdersi di recente. Il viso emaciato si sospinge verso una panchina <Ci sediamo?> Accennandone in quel sentiero pittoresco ma palesemente innaturale di un bosco messo al centro della città per fare scena, e si denota il carico verde che viene evitato dagli occhi {Chk ON} [Bosco] La fragilità di quel rapporto è talmente evidente che ogni mossa può apparire fuori luogo o troppo poca. Capire e sapere con certezza come comportarsi è quanto mai difficile, ogni sua mossa potrebbe allontanarla come potrebbe avvicinarla a se, dipende da come mette insieme le parole, dai gesti. Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva mentre la ricerca della mano ha un certo successo ritrovandosi le dita avvinghiate in quelle di lei, debole la stretta ma pur sempre sentita. Procede il passo avanzando senza troppe pretese, cogliendo l'essenza stessa di quell'uscita ovvero una mera passeggiata per rilassarsi, passare qualche oretta in sua compagnia. Ne ricambia le flebile stretta mettendovi un pochi della propria di forza, non eccessiva, sicuramente non per farle male. D'istinto smuove il capo verso ella, la scruta da capo a piedi data la differenza di altezza non indifferente <D'accordo> non ha motivo di rifiutare un parere, anzi, si ritrova stranamente felice di darglielo, di esserle utile in qualche modo per quanto non sia uno spiccato di intelligenza. Schiude le labbra portando le iridi alla volta della panchina da lei indicata, la scruta qualche secondo di più per poi, con un semplice cenno del capo, annuire. Brevi attimi in cui il passo viene portato in quella direzione, s'incamminano per prendere posto su una panchina isolata dove nessuno possa distrarli, intromettersi o dar loro fastidio. Inspira lentamente andando a sedersi, prendendo posto su di essa mentre la mente vaga, percepisce l'agitazione, la crescente ansia di rovinare quel momento; cerca di non darlo a vedere, il viso permane impassibile senza mostrare chissà quale emozione salvo qualche sporadico sorriso rivolto esclusivamente alla Sabaku la quale di tanto in tanto può godere di un simile evento, più unico che raro. Lentamente volge il busto effettuando una torsione dello stesso per portarsi frontalmente ad essa, la gamba destra si solleva, piegata viene appoggiata sulla panchina stessa <Vediamo> rompendo definitivamente il ghiaccio. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]13:04
Utente anonimo:
[Bosco] Risolleva le sue attenzioni alla replica dell'Uchiha, notandone quell'annuire lieve che devia la loro direzione senza tuttavia abbandonarne il contatto con la mano per il momento, si limita a controvertire il passo verso il defilare del sentiero. è solo giunti alla panchina che ne lascia la mano all'effettivo selezionando con la vista la parte più larga e rimasta libera della panchina, le dita aleggiano sui fianchi al nodo che trattiene Sunodeki, quando va a far sedere quella sua compagna all'estremità libera ha un che di umanizzante che lascia spazio per sè tra la stessa ed Akainu, per qualche motivo sembra confermare ormai nelle abitudini la sua reticenza nel poggiare Sunodeki direttamente sulla terra. <Oltre alle missioni del Mizukage il governo è l'unico che può meditare di fare delle spedizioni verso l'esterno, e che può avere informazioni che al momento mi mancano e di cui necessito.> Annuncia quando l'altro subentra rompendo il ghiaccio della sua proposta, così va a flettersi sulla panchina volgendo il fianco sinistro verso lo schienale, la schiena parzialmente verso la sua giara ed il busto verso Akainu, quando solleva le gambe avvolte nel jeans cerca di accavallare la sinistra sopra quella ripiegata dell'altro per superarla con il piede a ciondolare oltre la stessa. <Pensavo di fare domanda per entrare nella Shinsegumi, mi sono scontrata con uno di loro...Per caso. Mi sembrano gente capace, ma ho poche informazioni per sapere se lavorare per il governo che le mura le ha fatte e le vuol proteggere mi avvicinerà o allontanerà dal mio obbiettivo.> Nessuna domanda, limitandosi a guardare il profilo del deturpato la richiesta del parere si mantiene in quella logica quasi passeggera che rende numi delle proprie elucubrazione e del suo dubbio come mera dichiarazione{Chk ON} [Bosco] Il desiderio di lei di uscire dalle mura è presente da tanto e con il passare del tempo esso non ha fatto altro che incrementare portandola a decidere di proporsi per qualcosa del genere. Deglutisce, inghiotte grumi interi di saliva mentre espone l'argomento con lentezza mettendo i pezzi in fila, componendo un quadro generale della situazione <Giusto> non ha molto da dire, tolti i Kage, è il consiglio ad avere tutto il potere dalla propria parte. Essi hanno il potere di decidere le spedizioni esterne, le missioni da svolgere e tutto quello che concerne il villaggio. Questo risulta essere un dato di fatto, dire qualcosa in contrario apparirebbe forzato e fuori luogo ed in questo momento non possiede il desiderio di ribattere o di andarle contro seppur non voglia neanche acconsentire a qualcosa che possa metterla seriamente in pericolo. Spiazzato dalla rivelazione, dalla volontà di arruolarsi nella shinsengumi; non ha mai preso in considerazione una simile prospettiva di vita. Non è fatto per la Shinsengumi, probabilmente risulterebbe essere il peggior esponente di essi non possedendo le qualifiche, a detta propria. L'ascolta in silenzio non distogliendo lo sguardo neanche per un momento, attende la fine delle di lei parole per poi lasciare che il silenzio piombi tra loro facendo da contorno; attende svariati momenti per parlare, per riflettere, arrivando a chinare il capo con fare pensieroso. Le iridi vengono meno mentre cerca di ordinare i pensieri, mettere insieme le parole più adatte <E' un pensiero difficile a cui dare risposta> esordisce così, con l'ovvietà della cosa <La Shinsengumi protegge Kagegakure, mantiene l'ordine e fa in modo che i suoi cittadini siano al sicuro. Per essere un loro gente bisogna avere una grande propensione alla legge e per il bene della collettività> tutte supposizioni le sue, non vi è nulla di certo ma si tratta solamente di una visione del genin della corporazione in questione <Non credo che arruolarti nella Shinsengumi ti avvicini all'obiettivo, a meno che non sia il governo ad avere interessi di questo tipo> dando il suo parere <Ma neanche ti allontana avendo più possibilità di uscire dalle mura con una squadra di un certo spessore> sono tanti i pro ed i contro, nel particolare caso di Kore è difficile capire se l'arruolamento possa esserle veramente di aiuto <Tolto questo, perchè vorresti arruolarti?> domanda più che lecita desiderando comprendere se vi sono altre motivazioni oltre il demone codato. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]13:37
Utente anonimo:
[Bosco] Rende partecipe l'altro di quella considerazione sui Kage senza apparentemente lasciare nulla al caso, tuttavia ne ascolta le parole senza interromperlo, del resto è lei che ha chiesto un parere e lascia che il silenzio permei il loro spazio danzando con lo sguardo tra il volto e la propria gamba appoggiata su quella ripiegata dell'altro.
Quando si parla del grande rispetto degli agenti per la collettività evita di dire di come Nobu l'abbia invitata a stuprare l'ano di un Deshi con un giavellotto ma la mente non può evitare di rifletterci. Lascia comunque ad Akainu quell'idea fulgida e pura così come gli concede la libertà di espressione. La domanda che giunge infine però sembra cogliere la Sabaku impreparata al quesito, la risposta affiora prima che il filtro mente bocca sia attivato a dovere e si fa lucida di una connotazione tutt'altro che generica e naturale. <Potere.> Il potere è una chiave per molte porte e la questione su cui la sua testolina snocciola è tipica del pragmatismo della sabbiosa che ha l'abilità dei mezzi termini nulla come una dieta al lindor. <Devo interfacciarmi al di fuori dal mio clan per quello che voglio fare, mi servono conoscenze e potere. Continuando ad allenare la sabbia contro la sabbia non sto concludendo nulla, la mia difesa è fragile e l'unico vero progresso che ho fatto e che mi erge da loro è contro i Genjutsu e lo ho fatto grazie a te, non grazie a loro.> Sentenzia sollevando l'altra gamba, destra, per cercare di accodarla in quel lieve greve che rappresenta all'altra sull'arto altrui. {Chk ON} [Bosco] Il proprio parere viene espresso senza freni ne peli sulla lingua, dice esattamente le cose come le pensa ponendola davanti ad una verità, forse fasulla ma dal di lui punto di vista essa è totalitaria. Quel quesito posto, quella domanda ben chiara e precisa viene fatta per comprenderla al meglio, capire cosa la spinga ad un passo del genere il quale potrebbe cambiarle la vita per sempre e ciò che ne viene fuori è chiaro. Il potere li accomuna in questo, il desiderio di essere più potenti, il potere di comanda, di ergersi sopra tutti, di emergere dalla massa. Il genin ricerca la medesima cosa ma in maniera differente, la sua strada non lo porta verso demoni o chissà cosa bensì è tutto rivolto al proprio clan perchè il potere è insito in loro fin dalla nascita dei tempi, nello sharingan vi è racchiusa una forza così grande, in attesa solo di essere scoperta. Inevitabilmente la mente rifugge al nemico affrontato dalla Kokketsu, costui ha messo in difficoltà lei ed il suo team dando prova che gli Uchiha non sono del tutto defunti, lo sharingan esiste ancora e può elevarsi. Non fosse morte sarebbe partito alla sua ricerca, avrebbe affrontato angeli e demoni per raggiungere un tale livello facendosi svelare ogni segreto ed è un po' per quello che ricerca l'Ishiba dopo le dichiarazioni di Katai <E sei convinta che la Shinsengumi possa dartelo?> altro lecito quesito il suo <Esistono tanti tipi di potere, quale cerchi?> deciso a capire ancor di più quel suo lato, comprenderla fino in fondo ottenendo una conoscenza della Sabaku impareggiabile. Questo è l'unico modo per risanare il loro rapporto, divenire un tutt'uno, conoscere sempre di più l'altro ma quell'ultimo dire lo porta inevitabilmente a pensare. L'occhio è progredito grazie a se mentre i Sabaku non riescono a donarle la forza che cerca, questo cosa vuol dire? Probabilmente Gaara è risultato essere solo un caso isolato nella storia di quel clan mentre il resto della progenie non si è mai distinto <Forse non devi più fare affidamento sul clan per avere potere. Forse, devi cercare altre vie. Forse i Sabaku non sono in grado di darti ciò che cerchi> insinua in lei quel dubbio, non offende la forza del clan ma neanche li difende. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]15:08
Utente anonimo:
[Bosco] Stavolta la domanda di Akainu ricade nel silenzio, non è immediata la risposta come in precedenza su quel che cerca la desertica sembra stia vigendo un silenzio, una reticenza, che è difficile decidere a cosa imputare, se alla recente frammentazione del loro rapporto o ad una intimità propria, è quando l'esclusione dal proprio clan prende una viva voce nell'altro che le pupille dirette alle proprie gambe si rigettano nervosamente e rapidamente sul profilo dell'altro. <Non essere sciocco.> Un mero soffio, incompreso, intriso di un livore fermo come se quella congettura per lei fosse mera bestemmia, toglierle il suo clan è come toglierle l'identità, a differenza dell'altro che sul proprio simile ha desiderio di rivalsa e diversità lei ha sposato i Sabaku in ogni credo e gli anni più formativi, quelli dell'adolescenza, passati alla mera protezione del clan hanno fortificato questo suo senso di identità a tal punto che sembra una parte integrante a difetto dell'individualismo di una Kore come essere senziente. Nella gerarchia delle identità è un fennec, poi un Sabaku, poi è semplicemente Kore, il suo essere ed identificarsi è in classifica postcedente alla lontana discendenza da Gaara, surclassata con una tale fermezza per lei che quelle parole non sono che una mera conferma. Eppure rendere numi delle sue ricerche all'altro sembra argomento ancora in punta di spine per la Sabaku, concepisce l'enorme diversità con cui loro concepiscono il potere, per lei non è fatta di gratificazione personale ma di principio, il potere di un'idea, che è forse peggio in quel miasma di ossessioni dai capelli platino. <Quindi, qual è il tuo consiglio sulla Shinsegumi, lascia perdere il mio clan.> La considerazione non sembra stata gradita ma nemmeno il suo interesse è deviato, allunga solo le mani ossute sulle proprie cosce rispettive quasi a giocherellar con le dita per darsi qualcosa da fare{Chk ON}<< Tin Tin, Tin Tin, Tin Tin >> Ecco il suono che si percepisce nell'aria in questo momento, limpido, chiaro, come una sorta di campanellino angelico. Si avvicina ai presenti una bambina che avrà si e no 7 anni, il faccino innocente, gli occhi grandi dorati e un paio di orecchie a punta. I capelli sono lunghissimi e violetti e sono raccolti in due code arricciate, lasciando sfuggire una frangetta e un paio di ciuffi frontalmente. Indossa un cappottino con cappuccio molto decorato: il colore di case è blu notte, quasi tendente al nero, sul bordo del tessuto c'è del pelo soffice e bianco. I decori su di esso sono arancioni e violetti romboidali o a forma di piccolo pipistrello, indossa una cinturina in vita viola che si annoda su di un fianco e su cui ha messo un elegante zuccotta intagliata, al collo un fiocco arancio con un campanellino spiegherà ai presenti perchè hanno percepito quel rumore. Il cappuccio presenta sulla sua superficie due orecchie da gattino, e anche due occhi arancioni dalla pupilla spiroidale, ha persino i baffetti! Si intravede inoltre una piccola coda con un fiocchetto appesa alla parte posteriore del cappottino stesso. L'outfit della bimba si conclude di un paio di calzine a righe alte fino a metà polpaccio dai colori nero e viola, e delle scarpette a forma di zampa di gatto intonate con il cappottino. Nella manina sinistra c'è una borsetta a forma di zucca, rigida a dire il vero, che per il momento pare vuota. Con quel visino adorabile i passi la porterebbero a importunare i presenti, compresi i nostri eroi, con una vocina infantile e dal suono molto alto: << DOLCETTO O SCHERZETTO? >> Le iridi dorate resterebbero li a fissarli, vuole una risposta, ma chissà quale sarà quella corretta. [Ref: https://static.zerochan.net/Kyouka.%28Princess.Connect%29.full.2736549.jpg]
[Bosco] La reazione di lei se l'aspetta, essere additato come sciocco per aver espresso quel parere nate da una ben precisa frase, mettere in discussione il clan, mettere in discussione l'effettiva utilità dello stesso, non per denigrare quanto per questioni di potere. Se gli Uchiha non fossero in grado di dargli ciò di cui necessita, non esiterebbe un singolo momento a lasciarli andare, intraprendere una strada diversa ma così non è. Il clan di Sasuke ha tutto ciò che gli occorre, la forza, la fama, devono solo riemergere in quel tumulto di Kagegakure. Inspira ed espira lasciando al silenzio il compito di avvolgerli, di portare i loro pensieri a compimento perchè in quel frangente la vita di entrambi è in procinto di cambiare, divenire diversa rispetto al passato. Entrambi stanno affrontando un percorso, una crescita non indifferente pur su due strade totalmente opposte. Il clan viene accantonato, ella richiede una risposta in merito alla questione della Shinsengumi ma cosa mai può dirle? Non può ne sa capire quando qualcuno è adatto a quel ruolo <Una cosa è certa, la Shinsengumi ha tutte le carte in regola per portarti il più vicino possibile a ciò che cerchi> un altro dato di fatto <Arruolati, capisci le loro dinamiche e sfruttali a tuo vantaggio. Una volta ottenuti i mezzi per avere quel potere, a te la scelta di restare o continuare ad agire tra le loro fila> una soluzione a quel problema, ecco il suo consiglio. Inevitabilmente la mente si lascia andare ad un'immagine di lei in divisa, il respiro viene mozzato un singolo secondo, sicuramente non è qualcosa di consono al momento ne tanto meno casto però esso giunge, incontrollato, automatico. Le gote divengono leggermente rosse, un colorito appena accennato che cozza con il deturpamento del resto del viso ma un tintinnio improvviso riesce a distrarlo da simili pensieri. Le sopracciglia vengono completamente sollevate, smuove il viso alla ricerca di quel suono, la direzione ed esso si concretizza in una bambina estremamente piccola; non ne conosce l'età ma ad occhio e croce possiede meno di 10 anni. Schiude le labbra, stupito, una bimbetta vestita da gatto delle nevi in un periodo quanto mai adatto. Inevitabile lo sguardo lanciato alla volta di Kore, sorpreso, stupito, preso alla sprovvista <Ehm...> non ci sa fare con i bambini, cacciarla potrebbe urtarla <Dolcetto...?> risponderebbe ma ponendola come domanda alla stessa Sabaku, che fare? <Si risponde così?>. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]15:54
Utente anonimo:
La propria determinazione in merito al clan sembra mantenere il silenzio, un nuovo compagno tra di loro, o perlomento, un antico amico di entrambi ma che ora ha un ingombrante spazio nella loro relazione. Si prende tempo quindi per accogliere quel consiglio sulla Shinsegumi, andando infine ad annure debolmente e tornando a scivolare con lo sguardo al dorso delle proprie mani. <Ci penso, ancora un po'. Tu come vanno le cose, sigillo a parte.Non mi hai più detto cosa ti serve di preciso.> Il parlare mantiene una propria cadenzata lentezza e la mancanza di osservazione diretta rende il rossore sulle guance di Akainu poco notabile, o almeno non dona impressione di averci fatto caso. Una bambina si avvicina loro, il periodo del resto è quello che è ma è la voce così altra e trillante che fa assottigliare le palpebre alla Sabaku occludendone lo sguardo per qualche momento come se avesse toccato le corde di qualche fastidioso ultrasuono, di quella creatura osserva le fattezze prima di incrociare lo sguardo preoccupato di Akainu. <Dipende.> Alla sua domanda esplicita. <Ce l'hai un dolcetto da darle almeno?> Domanda retorica in merito a quella risposta quando torna sulla bambina. <Dolcetto...> Soffia in conferma verso la giovincella sciogliendo le gambe dall'altro per voltarsi appena, la sua Sunodeki ha infatti iniziato ad animarsi, granelli e pochi che centellinano il tempo verso l'alto e la mano sinistra si porta dietro la schiena occultando quanto accade, cerca di agglomerare la sua sabbia nel palmo e nella forma di un tartufino al cioccolato, agitando il gomito come se lo stesse prendendo dalla tasca prima di far emergere il palmo e porgere il 'pegno' alla bambina. Ovviamente ad un occhio attento si vede che non è molto commestibile il suo costrutto ma se regge nei venti metri si sgretolerà e forse lo scherzetto l'avrà evitato. {Chk ON|Inn Attiva 2/4-Creazione Tartufino di sabbia 2/4}Quegli occhi dorati, molto simili a quelli della Fennec si poggiano quasi estasiati sulla figura dell'Uchiha, un enorme sorriso le si stampa sulla faccia, un innocenza senza paragoni. << ODDIO MA SEI VESTITO ANCHE TU! >> Eh già, in fondo è una bambina, quelle ferite e cicatrici sul corpo dell'altro sono state interpretate come un mero travestimento, così che il moro sia stato preso in simpatia in automatico. Chissà se lui apprezzerà questa cosa o meno. << Il tuo vestito è bellissimo! >> Rincara la dose, con quegli occhietti che sembrano illuminati di immenso. La domanda è stata posta prima, nella speranza che uno dei due sia in grado di darle la risposta corretta. Il nostro ometto sembra decisamente spaesato, sembra che quell'esserino gattoso non sia in grado di gestirlo, si volta verso la compagna alla ricerca di aiuto ma nonostante tutto, ottiene una risposta, che non la soddisfa per nulla. Lo sguardo si rabbuia, sperava che almeno lui la capisse, dato che ha un travestimento molto sul pezzo. Ora quegli occhioni si spostano tutti sulla figura femminile, sperando che almeno lei riesca a dare una risposta che la micetta voglia sentire. Invece anche l'altra conferma quella scelta, sbagliata, riguardante il dolcetto. Però contrariamente a quel tipo travestito la biondina crea quello che dovrebbe sembrare un tartufino al cioccolato ma molto sabbioso. Quel blando tentativo di circuirla non va a buon fine, però fa tornare il sorriso sul faccino di quella bambina che aveva deciso di andare in giro a fare scherzi oggi, anche se per ora nessuno ha voluto aiutarla. Con un ditino andrebbe a toccare quel costrutto, abbastanza solido da non distruggersi, gli occhi dorati si illuminano per la sorpresa. << Sarebbe stato uno scherzo perfetto da fare! >> Il tono non è così acuto come all'inizio, forse perchè in fondo è rimasta delusa dalle scelte ma la coppia tutto sommato è stata più carina di tanti altri. << Sarà per la prossima volta, oggi volevo fare gli scherzi! >> Le manine giunte di fronte al corpo a trattenere quella borsetta vuota, mentre compone un breve inchino di saluto prima di allontanarsi. << Ciao! >> Inutile dire che non sarà possibile fermarla, scappa via in un lampo andando a importunare qualcun altro, però per lo meno ai due ha concesso un poco più di educazione. [Ref: https://static.zerochan.net/Kyouka.%28Princess.Connect%29.full.2736549.jpg][//END][//Andrà meglio la prossima volta! <3]
[Bosco] La decisione da prendere è quanto mai difficile, impegnativa, sicuramente non qualcosa che si può fare dall'oggi al domani. Un passo importante quello di Kore <Comunque, qualunque sia la tua decisione, hai il mio appoggio> non può commettere gli stessi errori del passato, castrarla, impedire di essere se stessa in tutto e per tutto. Sta facendo tesoro di ogni singola chiacchierata, ogni singola volta in cui si vedono cerca di essere quanto meno migliore sotto qualche aspetto. Inspira ed espira, prima o poi avrebbero parlato anche di ciò che non potrebbe andare bene ma, per adesso, si limiti a supportarla in tutto e per tutto <L'altro giorno ho incontrato Katai e messo le cose in chiaro> iniziando a raccontarle un po' degli ultimi avvenimenti <Ora dovrebbe aver abbassato la cresta> ci spera in quello ma non sa come l'altro si sarebbe comportato in sua assenza, solo il tempo può dirlo <Ma ha tirato fuori qualcosa che mi ha sorpreso> inspira ed espira <Tu conosci per caso una certa Sango Ishiba? E un Matono Uchiha? Di quest'ultimo non mi ha detto nulla ma della prima, invece, ha fatto delle rivelazioni al quanto interessanti> il metterla al corrente prosegue senza sosta alcuna. Lei è l'unica che può sapere realmente tutto e verso la quale vuol dire tutto <Questa Sango ha partecipato alla grande guerra 10 anni fa, ha incontrato il Kokukage Kioshi e l'ha visto in azione e secondo Katai dovrebbe essere a conoscenza di alcuni segreti dello Sharingan> basta questa affermazione per portare l'altra a capire cosa voglia fare il genin in tal proposito. Si tratta di un'opportunità troppo ghiotta per lasciarsela scappare, un'occasione da cogliere al volo. Tace per ora, vuol udire il commento altrui su di essa <Non so neanche io cosa mi serva, so solo che tu hai capacità che io non possiedo. Come si imprime un suono dentro un fuda? O dentro qualcosa> lo chiede a lei, tra i due è lei in grado di saper utilizzare l'arte magica mentre lui può solamente sognarsela. In tutto questo l'arrivo della bambina li distrae portandoli a guardarla, come se non bastasse la marmocchia commenta proprio l'outfit del deturpato; labbra vengono schiuse, sorpresa sul di lui viso ed un tic all'occhio diviene manifesto, precisamente il sinistro salvo poi calmarsi a quel complimento. L'innocenza della bambina lo spiazza ampiamente, additato come bellissimo, davvero? Non incute timore? Non è inquietante per qualcuno di così piccolo e senza più calcolarla le verdi iridi si posano sulla Sabaku, nega con il capo alla di lei domanda osservandola creare un dolce fatto di pura sabbia ma niente da fare, quella bimba voleva fare uno scherzo. E' andata male, non che gli dispiaccia così tanto in fin dei conti ma lo stupore resta ampiamente <Kore> distogliendo per un momento lo sguardo per poi riportarlo, ne ricerca le dorate iridi, vuole la sua attenzione <Io ti piaccio ancora?> così, di punto in bianco, quella bambina l'ha portato a ciò. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]16:51
Utente anonimo:
Ha l'appoggio di Akainu, o almeno questo afferma l'Uchiha ma il silenzio della Sabaku sembra lapidariamente dubitare dello stesso, si limita a squadrarlo senza dire nulla ed in qualche modo è l'ennesima volta in cui in questo modo dice più di quanto non traspaia. Accoglie quindi semplicemente gli ultimi avvenimenti osservando la bambina che si avvicinava sulla questione Katai. <Sì, anch'io ho incontrato Katai.> Ma del suo incontro non fa al momento altra menzione anche perchè sono interrotti proprio dalla bambina. Occhieggia Akainu al suo scambio con la bambina, cerca di scrutarne per vie silenziose ed imperscrutabili le reazioni, di fondo quella è solo una bambina ma anche Akainu non è nel suo range ideale di adulto probabilmente, eppure non interviene, prendendosi tempo con la mano dietro la schiena di comporre la sua finta caramella che vien proposta e...apprezzata pare. Lascia che la giovane possa toccare il costrutto resistente ma quando nomina lo scherzo perfetto solleva le spalle con fare poco convinto. <Lo sarebbe stato se te la fossi mangiata.> Nemmeno con i bambini la Sabaku sembra avere una qualche nota di dolcezza nella vocalità ma almeno a differenza di Akainu non è andata nel panico e sembra aver schivato la possibilità di ricevere un uovo in faccia, che poi fanno male le uova in faccia. <Ciao...> Mormora richiudendo il suo dolce con le dita ossute, uno sgretolare che affiora tra le stesse librando vagamente nell'aria e liberando il palmo, non si preoccupa tuttavia la Sabaku di richiamare all'ordine le proprie sabbie, lascia quel vortice inquieto e visibile in Sunodeki a rivelare che la propria innata, risvegliata, sia mantenuta mentre torna a torcere il viso e l'attenzione sull'altro. <La conosco una Sango, di sfuggita...L'ho incontrata la sera che ci siamo conosciuti, è stata gentile.> Poche sentenze e tutte piuttosto telegrafiche. <Non so altro. Non l'ho mai rivista dopo una missione, ma in quell'occasione fu messa ko e ho dovuto lavorare con tua cugina Iara.> Non ha modifiche nel tono della voce ma quel 'tua cugina' suona come un coltello intriso di sabbia e veleno, come può Akainu proporre che lei possa lasciare i Sabalu quando per il clan altrui sta sviluppando un qualcosa di tanto atavico? Sembra ripercorrere al rallentatore della mente la loro intera conversazione fissando il punto improprio dei suoi granelli sparsi nell'aria finchè non viene fatto il suo nome, rivede quelle iridi di smeraldo come se fosse la prima volta quel giorno, è uno strano modo il suo di portare rancore, il primo collegamento fatto ad un incontro è riguardato l'Uchiha in maniera così diretta e spontanea che sembra aver centellinato a quel giorno una sorta di conto del tempo, un Avanti Akainu e Dopo Akainu che colleziona eventi. <Si Akainu, tu mi piaci ancora e molto.> Determina con quella vaga accezione che è intrisa nel suo ritorno alla Magione, al silenzio, qualcosa che nel tempo trascorso si stava sradicando da lei è tornato prepotentemente nella sua vita ed è fatto di incapacità verbale. A dichiararsi sono i vortici sabbiosi nella Sunodeli, quella danza effimera del pugnetto di sabbia che era caramella in una serpentina agitata intorno alla base destra del suo collo, eppure si torce nuovamente per sollevare la gamba sinistra a frapporla contro quella dell'altro ripiegandola. <Perchè mi fai questa domanda?> Come se non fosse ovvio e legittimo da parte dell'altro, qualcosa che dovrebbe ammettere comunque prima a sè stessa ma che comunque si decide a chiedere allungando la mano sinistra oltre il proprio fianco verso quella dell'altro cercandone il contatto. <Sei tu il ninja di Oto, a me viene in mente solo un registratore, o una di quelle candele che iniziano a cantare buon compleanno quando le accendi... Posso sigillare qualcosa che suona dentro un fuda ma come intendi farlo suonare?> {Chk ON|Inn Attiva 61/65} [Bosco] Il silenzio di lei equivale a più di mille parole, non un buon segno quando tace in quel modo ed il passo per portare il tutto a frantumarsi è davvero breve, letteralmente ad un battito di ciglia. Sta sbagliando qualcosa, decisamente, non può essere altrimenti ed inevitabilmente il pensiero vola a come rimediare salvo poi essere distratto dal nome di Katai. Un incontro avvenuto anche con lei, non sa se prima o dopo il proprio, anzi, ora come ora l'altro potrebbe anche non essere più tra loro dati gli ultimi sviluppi. <E' ancora tutto intero?> chiede con una certa curiosità ma nel tono non vi è preoccupazione bensì a solo scopo informativo se l'abbia lasciato andare oppure l'abbia letteralmente preso a ceffoni fino al giorno del diciottesimo. Domande lecite da parte del deturpato ma la distrazione da parte della bambina porta un momento di ira funesta accompagnata da una piccola consapevolezza; si distraggono entrambi per qualche momento nell'osservarla andare via con un sorriso quasi contagioso se non fosse lui. Deglutisce, inghiotte grumi interi di saliva il genin nell'osservarla dileguarsi nella coltre del bosco alla ricerca di altri sfortunati venendo nuovamente lasciati da soli, liberi di affrontare ogni novità od aspetto di quella vita che stanno vivendo, fatta di decisioni e scelte che potrebbero cambiarli definitivamente, unirli e separarli. Le parla dell'Ishiba ed in tutta risposta ottiene una conferma, la conosce, incredibile ma vero ha incontrato proprio il suo obiettivo <Davvero? Le coincidenze si sprecano> si, una fortuita coincidenza che va a suo favore in questo caso <Com'è fatta? D'aspetto intendo> specifica meglio su ciò. Deve sapere com'è fatta, chi cercare senza andare a tentoni per tutta Kagegakure chiedendo ad ogni donna il proprio nome e cognome eppure coglie la frecciatina da parte di lei. Iara, ancora una volta è messa in mezzo a quella relazione, una donna che a quanto pare vive ancora nella mente della Sabaku <Continui con questa storia ma io non so neanche che aspetto abbia questa Iara> non l'ha mai incontrata, non sa come sia fatta e se non fosse per Kore, probabilmente non saprebbe neanche della sua esistenza all'interno del clan. Non gli interessa proseguire il discorso su quella donna, per quanto siano entrambi Uchiha, al momento rappresenta, ironicamente, solo un impiccio. Il rancore di Kore è palpabile, palese, fa quasi male perchè nonostante cerchi di recuperare si ritrova sempre in un bivio dove ogni decisione è cruciale ma in qualche modo, la propria domanda, riesce ad attirarne l'attenzione. Finalmente viene visto, le iridi s'incrociano, rivede la Kore di cui si è innamorato mesi orsono, forse per la prima volta dopo settimane anche lui la vede e la risposta scatena qualcosa. Il cuore batte più forte del normale, il calore del corpo aumenta, l'adrenalina si mischia all'agitazione, una conferma, un dubbio dissipato in maniera chiara e concisa. Non risponde alla richiesta di delucidazioni, non ce la fa, non vuole farlo ma al tocco, all'incrocio delle dita in quel semplice contatto, il deturpato scatta in avanti, cerca di avvicinarsi velocemente ad ella per apporre le labbra su quelle altrui. A differenza delle altre volte, il bacio non è trattenuto, non rappresenta una sorta di muta castità, bensì spinge il viso mettendovi intensità, entrambe le mani cercano di portarsi sull'altrui viso in quel gesto dettato dall'istinto, dall'emozione. Esso dura, forse più tempo del dovuto eppure non smetta, non cessa volendo mostrarle come ancora ella sia impressa non solo nella mente quanto nell'anima. Le iridi tornano in quelle dorate una volta ripresa la calma arrivando a scuotere il capo <Non un oggetto, un suono vero e proprio> rispondendo per poi distaccarsi, tornando al proprio posto senza però porsi distante quanto prima. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]17:45
Utente anonimo:
La domanda di Akainu è legittima sullo stato di salute di Katai, effettivamente l'ha attaccato ma non ha intenzionalmente provato ad ucciderlo, anche se ha avuto tempo per pentirsene probabilmente. <Più o meno...Qualche ferita superficiale. Ma ha imparato le parole magiche da dire quando ci si rapporta alla gente per chiedere le cose, credo. Anche se dubito le riutilizzerà fuori dalla mia sabbia non credo possa dimenticarsene tanto facilmente.> La sua ammissione ha una freddezza reale, ha attaccato un genin a centro di piazza, cogliendolo alle spalle tra l'altro, eppure non entra nei dettagli lasciando solo intendere con fare placido la presenza di uno sconttro fisico tra i due. L'altro sembra interessato all'aspetto di Sango Ishiba ed il petto scarno si gonfia, incamera aria gettando fuori un sospiro sonoro tra le labbra sottili e scure. <Capelli rossi e tette grosse come il settantacinque percento della popolazione tra le mura, all'ingresso 15 anni fa devono aver fatto una selezione tipo ogni quattro rosse entra una mora.> Il brutto delle battute della Sabaku è che avendo la connotazione vocale di un dispositivo elettronico sembra tremendamente seria, in più in casi come questo non escludiamo del tutto che possa esserlo davvero. Il discorso Iara sembra essere un mero collaterale su cui nemmeno la fennec insiste oggettivamente limitando quella ricerca della mano ad un gesto che poteva voler risultare di conforto e che invece su Akainu sfocia in altra impellente reazione, una luce che appare vivida nei suoi occhi quando ne osserva ma non per questo annunciata in un bacio che all'inizio la coglie alla sprovvista come se stesse suvendo un'aggressione. La mano viene a mancare dal tocco ed il viso è trattenuto, ne incamera l'odore qualche momento prima di avere quel cedimento tanto familiare come la prima volta che l'arome dalla pelle altrui ne ha toccato i sensi alla piazza di Oto. In quel bacio si disperde un mugolio, un ritorno della mente su lidi che sta palesemente cercando a fatica di sradicare. La risposta del corpo è condizionata dal sentimento, qualcosa che non è concesso ad una arida razionalità e di cui ha perso il controllo, ogni volta impiega più tempo a rinnegare la mancanza di quel contatto ed ogni volta è peggio doversene attenere, le braccia infatti si sollevano cercando di allungarsi oltre le spalle dell'altro che torna a risponderle sul suono dopo quel contatto durato troppo, tra le labbra, eppure troppo poco a giudicare dal rinforzo delle braccia stesse intorno al corpo altrui che lasciano il corpo appena a trascinarsi in avanti sul retrocedere dell'altro stendendo la gamba sinistra che le è di ostacolo. <Un suono...> Ha smesso di pensarci ed è evidente, e certamente non ha un asso di briscola in tasca su una questione tanto chiara, forse ci penserà poi. Tenere il punto del proprio livore è un'impresa divenuta improvvisamente ed evidentemente troppo ardua per la Sabaku in questo momento, non riesce a trattenere l'affanno nel respiro oltre le fauci e se le parole sono divorate nella mente è solo una casualità del suo essere e sedimentare come una duna. Non è che non le piace il problema, sembra che le piaccia più di quanto non voglia, e se il cuore si mette in mezzo alle questioni di un Sabaku fa più danni di una chimera cieca. <Ci pensiamo, va bene, non...Non oggi.> {Chk ON|Inn Attiva} [Bosco] La domanda posta nei riguardi di Katai ha in se una certa ironia, impregnata della consapevolezza che tra i due non corra buon sangue ma mai avrebbe immaginato di un possibile vero attacco. Ha messo in guardia l'Uchiha da ciò, non l'avrebbe aiutato, non si sarebbe intromesso e ciò è effettivamente accaduto ma prima o dopo la loro conversazione, questo è un dilemma verso cui non pone domanda alcuna. Schiude le labbra con una certa sorpresa, preso abbastanza alla sprovvista si ritrova immerso nel suo silenzio <Io pensavo di essere stato aggressivo, adesso invece sono quello più gentile> ad ogni incontro con Katai, si superano diversi livelli, la prossima volta con molta probabilità l'avrebbe ritrovato senza qualche arto o senza lingua se parla ancora a sproposito. L'ironia abbonda in tutto questo, oramai il ragazzo risulta segnato, purtroppo o per fortuna, i rapporti con egli si sono incrinati, chi più, chi meno e va bene così. Inarca il destro sopracciglio, la descrizione di Sango risulta anonima, generalista, niente che possa identificarla veramente ma si lasci scappare un sorriso accompagnato da una risatina; dopo tutto quel tempo ne comprende l'ironia dietro quella maschera di serietà <Mi piaci anche per questo, sei unica> non uguale alla massa ma diversa, unica nel suo genere e diversa da tutte quante, esattamente come lui è diverso da tutti i ragazzi di quel villaggio <Ma non è molto su cui contare. Spero non ci siano troppe rosse ad Oto> altrimenti la ricerca sarebbe divenuta infinita, tediosa oltre ogni limite umano. Incredibile come per padroneggiare lo sharingan debba parlare con degli sconosciuti, con gente che nulla ha a che fare con il clan eppure sono portatori di segreti a lui sconosciuti. Questa storia deve venire meno, non può permettere che i segreti del clan vengano fatti circolare in questa maniera; avrebbe trovato un modo per risolvere questa storia un giorno, ciò che è degli Uchiha resta degli Uchiha, nessuno può conoscere senza il di lui permesso. Nella mente l'ideale di comando prende sempre più forma, un'idea ben precisa e forte per rendere la stirpe ancora una volta grandiosa. Il tutto finisce temporaneamente in secondo piano quando giunge la conferma da parte della Sabaku, il pensiero svanisce, agisce per puro istinto gettandosi addosso, prendendosi quel bacio con una certa forza, insinuandosi tra quelle labbra venendo accolto, avvinghiato dai di lei arti superiori. Un bacio lungo e desiderato, inconsapevole dei tentativi della ragazza di dimenticarlo, di renderlo meno importante. No, quella conferma è servita. Ciò che non ha fatto quel giorno a casa sua, lo sta facendo ora, si sta riprendendo ciò che è suo, la sua vita, la sua Kore e nient'altro si sarebbe rimesso in mezzo. Ogni discorso diviene futile, inutile, di poca importanza dinanzi a questo, anche lei lo comprende ritrovandosela vicina anche quando si allontana, braccia di lei oltre le proprie spalle ed ogni intenzione, ogni pensiero viene meno, l'attenzione è rivolto a tutt'altro. Il respiro ansima ora che gli occhi si sono incontrati, nuovamente possono guardarsi. Si allungano le braccia verso il di lei corpo, cerca di tirarla a se, stretta mentre le parole muoiono in gola. Veloce l'occhiata nei dintorni, il luogo è pubblico ma a quell'ora non c'è nessuno capace di infastidirli <Sei mia> diretto e veloce prima di tornare a baciarla insinuando la lingua tra le di lei labbra alla ricerca della controparte, palpebre socchiuse non riuscendo più a controllarsi, il corpo si muove totalmente da solo. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]