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La vecchia alleanza

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con Sango, Akainu

11:26 Akainu:
  [Seconda Piazza] Si trova nella seconda piazza del villaggio del suono il cui cielo è occupato da nuvole che vanno e vengono in maniera continua. Il sole si vede a tratti, i raggi giungono a stento eppure bastano ugualmente per risaltare le statue di Sasuke e Seiri Uchiha; non bazzica molto spesso nelle altre protendendo molto di più per questa e l'ultima con l'ultimo Uchiha regnante di Otogakure. Inspira ed espira aria continuamente mentre è alla ricerca di una figura, anzi, un paio a dirla tutta, Sango Ishiba e Matono Uchiha; il secondo dovrebbe essere facile da trovare, per quanto riguarda la prima, invece, la strada è ben più ardua. La sua conoscenza del clan, il suo essere una vecchia ninja di Oto la rendono un'esponente del vecchio mondo, forse lei possiede molte delle risposte necessarie, forse può comprendere maggiormente i poteri del proprio occhio ed incrementarlo, renderlo qualcosa di più. Quali sono i suoi segreti? Cosa nasconde lo sharingan? Perchè non ha mai sentito parlare di altro? Gli Uchiha possiedono una storia complicata eppure gli riservano sorprese. Quanto è grande il loro potere? Per poter ottenere il dominio del clan deve saperlo, deve conoscerlo. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Una fascia percorre il busto a cui vi è attaccato un fodero al cui interno è presente una katana la quale si erge sulla schiena in maniera obliqua con l'elsa sulla destra in alto mentre la punta del fodero sulla sinistra ma in basso. Legata alla vita, infine, un portaoggetti contenente l'elsa della spada di chakra ed un manico con due fori per attivare l'arco di chakra. Dinanzi a quella statua si prende una pausa dalla ricerca, qualche momento per riprendere fiato, pensare a dove poterla trovare ma Oto è grande, troppo per ispezionarla tutta. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

11:37 Sango:
 La prima volta che riuscirà a mettere le mani su Matono Uchiha, sarà proprio sul suo collo, a stritolarlo per soffocarlo con la propria forza. Ecco perchè è seccata, perchè si è recata di nuovo ad Otogakure, questa volta però facendo il giro di tutte quante le piazze prima di piombare direttamente nel quartiere del clan degli Uchiha e chiedere il permesso di potergli parlare , ma spera davvero di poterlo trovare li, in giornata sarebbe anche meglio < stupido Uchiha > un sibilo che stride tra i denti , le morbide labbra rosse che si arricciano evidenti , l'espressione decisamente molto poco amichevole, sta passando troppo tempo a cercare quel dannato. Porta vesti simili all'ultima volta, un kimono di meravigliosa fattura di un bianco perlaceo, quasi azzurro, delicato che avvolge ogni forma di quella che appare come una donna fatta e finita. Le maniche lunghe scendono fino ai polsi in quelle sorte di campane, la gonna si estende fin sotto i glutei e altri centimetri prima di interrompersi, il tutto retto da quella cintola in stoffa alla vita di un rosso intenso quanto quello dei capelli. Sulla schiena porta con fierezza il simbolo nero su bianco di una Gru di carta, il proprio clan che sempre l'accompagna, e sul petto invece è stato cucito il simbolo dei ninja di Amegakure. I capelli sono relegati in un alta coda di cavallo, solo qualche ciuffo carezza le forme del viso come fossero piume, invadendo l'azzurro intenso degli occhi. Ogni passo è un rumore di tacchi bassi, un rumore di spada, la propria katana legata al fianco sinistro, e su quella che la mano dello stesso verso poggia placidamente, sembra calma, eppure parrebbe anche pronta, non si sa mai all'interno di quel villaggio cosa possa succedere, o è semplicemente la propria paranoia. Passi che iniziano a portarla un poco più vicina alla statua di Seiri, ma quella nemmeno la degna di uno sguardo, non è di suo interesse, non prova alcun rispetto per essa, dunque fermarsi non è nelle proprie priorità. [chakra on][equip : katana]

11:55 Akainu:
  [Seconda Piazza] Le statue dei due Uchiha rappresentano la forza e la potenza che quel clan ha avuto all'interno del villaggio, una forza persa con il tempo e di cui desidera una rinascita. Non è possibile che dopo una storia lunga decenne, gli Uchiha siano finiti ad essere l'ombra di loro stessi, non è possibile che quella forza venga sottovalutata in quel modo, senza ritegno. Un tempo il mondo intero si inchinava al loro cospetto riconoscendo la potenza in loro possesso, superiori a tutti ed a tutto, hanno preso il controllo di un villaggio ed esso spetta loro di diritto. Oto è di loro proprietà, non di altri ma loro, solo loro devono comandarla, guidarla verso il futuro roseo che essa merita di avere. Un giorno quel sogno sarebbe divenuto realtà prendendo il comando di clan e villaggio per portare entrambi alla gloria, al successo, una rinascita degli Uchiha, una nuova affermazione dello sharingan come potere incontrastato. Apprendere da Shizuka di qualcuno in grado di averla messa in difficoltà grazie allo sharingan ha ingigantito ancor di più quell'ossessione; esistono ancora esponenti di tale calibro, esiste ancora qualcuno in grado di portare dignità al loro nome. Sospira prendendo finalmente la decisione di andarsene se non fosse per una voce che sopraggiunge alle di lui orecchie, una voce femminile a lui sconosciuta le cui parole inveiscono contro il proprio clan. Il destro sopracciglio si innalza mentre il capo stesso viene voltato in direzione di Sango; la rossa di certo fa la sua figura e le verdi iridi si soffermano su di essa mentre l'avvede avvicinarsi alla statua di Seiri. Le labbra vengono umettate, in particolare quello inferiore, deturpato, praticamente assente se non fosse per un rivolo di carne bruciata ed ustionata tanto da renderlo inguardabile, intoccabile. Attende la di lei vicinanza prima volgere l'intero busto, porsi frontalmente senza chinare lo sguardo, al contrario, appare insistente come durante il primo incontro con Katai <Hai problemi con gli Uchiha?> la voce emerge rauca, al pari di un fumatore di vecchia età, il tono è atono, non vi è emozione in esso così come nello sguardo, a tratti apatico nel porre tale quesito, necessario. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

12:12 Sango:
 Se ne starebbe quasi andando invero, il corpo che si volta con un fruscio negli abiti di fattura pregiatissima che indossa, di certo non potrebbe mai esser scambiata come una poveraccia, nessuno del proprio clan lo sarebbe mai stato . Bellezza e potenza, un connubio che devono alla loro progenitrice, molti anni prima. Il corpo stesso che si volta in direzione di Amegakure poco lontana, eppure invece di trovarsi la zona quantomeno libera, si ritrova davanti un viso che le appare quanto meno familiare, qualcosa che stuzzica la propria memoria, eppure in quel proprio osservare senza ritegno nota una sostanziale differenza : non ci sono fili neri e scuri a contornare le cicatrici, nessun Kakuzu che si rispetti insomma. < per un attimo vi ho scambiato per qualcuno che conosco > si rivolge a lui nel momento in cui potrà vedere quelle iridi verdi fissarla in quel modo intenso, a cui risponde con un vacuo sorriso, non vi è timore, completamente a suo agio in quelle terre abitate dal Suono. Si ritrova a sollevare un sopracciglio, a quanto pare è stata udita nella propria di esclamazione < solo con uno in particolare > avvolge il dire caldo con un sorriso che non invade anche lo sguardo, la destra libera che si solleva per recuperare qualcosa tra le piaghe di una veste , una foto perfettamente liscia che mostra un giovane dai capelli e occhi scuri, così come le sue eterne occhiaie < sto cercando questo shinobi > mostra dalla sua distanza la foto, un invito il proprio, chiaro e netto , in modo che anche lo sconosciuto possa avvedersi di quel viso < si chiama Matono Uchiha > non ha alcun problema ad enunciare la propria ricerca, se questo può aiutarla a velocizzare il proprio fare e mettere finalmente un punto su Matono, cioè, non letteralmente insomma < e dovrebbe abitare qui > dopotutto è li la sede del suo clan, ma ha perso i contatti da un pò, che sia morto anche lui? Lo scopriremo presto. [chakra on][Equip: katana]

12:27 Akainu:
  [Seconda Piazza] Le verdi iridi si incrociano con quelle azzurre di Sango, per un singolo momento ne sostiene lo sguardo una volta voltatasi udendo una frase del tutto nuova; per un'intera vita ha vissuto vedendosi diverso e sbagliato sotto qualunque punto di vista, uno scherzo della natura la cui vita è solo un modo come un altro prenderlo in giro e adesso viene addirittura scambiato per qualcun altro. Se il fato ha un qualche senso dell'umorismo, adesso lo sta dimostrando pienamente prendendosi gioco di lui, della vita che ha vissuto. Schiude le labbra appena più allappate, bisognose in maniera continua di essere inumidite impedendo alla secchezza delle bruciature di farsi largo <Dubito, nessuno è come me> si, mette in dubbio quella frase perchè nessuno può arrivare ad un simile livello visivo, nessuno può avere una vita così distrutta dalle fiamme dell'inferno. La reazione, nonostante ciò, è tranquilla seppur non serena, non mostra emozione alcuna limitandosi a rispondere eppure la domanda in precedenza richiede ancora qualche momento per essere esaurita. Capo viene inclinato sulla destra, curioso di questo Uchiha con cui ha dei problemi e nel momento in cui la foto viene tirata fuori, il deturpato inizia la propria camminata per accorciare la distanza, avvicinarsi alla rossa ad distanza tale da poter inquadrare il viso di costui. China il viso osservando con maggior attenzione la foto, non gli dice nulla, non l'ha mai visto ne ha idea di chi sia ma è il nome a scatenare quella curiosità. Con la coda dell'occhio osserva la chunin, ricerca Matono Uchiha, il medesimo pronunciato da Katai qualche giorno prima. Può essere una coincidenza? Si, è possibile ma le coincidenze sono rare quando non si è mai sentito un nome in vita propria e poi due volte nell'arco di pochi giorni <Perchè cerchi Matono?> dandole del tu, non calcolando nemmeno le formalità altrui, non fanno parte della sua essenza ne del suo essere, troppo poco a contatto con la società per imparare simili dogmi <Soprattutto chi sei?> domanda ben più che fondamentale, deve cominciare ad indagare su questo Matono, capire chi è, cosa ha fatto ed il suo ruolo nel clan e nel villaggio. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

12:41 Sango:
 Non si scompone minimamente d'innanzi il suo aspetto, sembra naturale per lei, come se quegli occhi avessero davvero visto molto di più, cose e clan ormai dimenticati , che invece alla prima frase si trova a sorridere poco più morbida, un calore che coinvolge anche lo sguardo affilato < sei giovane, non sai quanto è grande il mondo > lo colloca subito in quel tempo nuovo, in quelle nuove generazioni, impossibile che appartenga al passato .. oppure no? < vi sorprendereste se vi dicessi che c'è gente simile a te e alle volte anche più inquietante? > solo chi ha vissuto ad Ame prima della distruzione può ricordarli, e in quel mondo ne son rimasti solo due , se stessa, e Akendo Seiun, quest'ultimo purtroppo non possiede più alcun ricordo del proprio passato. Solleva e tiene dritta quella foto con l'uso di sole due dita, un movimento ricercato, delicato a suo modo e armonioso, tutto di lei grida benessere, lusso, maniere colte e un parlare che solo nel tempo s'è fatto più umano, meno forbito, seppur mantenga dentro di sè quell'arroganza e l'orgoglio che ha nutrito per decenni interi. < ..allora lo conoscete > sembra quasi dare per scontata la questione , interessandosi nettamente di più al giovane < il motivo? > si aspettava quel genere di curiosità, non se ne sorprende infatti < sono una sua... amica > forse amica è una parola forte, eppure con quel giovane ne hanno passati di momenti, sicuramente è più di un conoscente < ditegli , quando lo vedete , che Sango Ishiba lo sta cercando > perchè farsi problemi a dire il proprio nome, non se ne fa infatti < e che lo attendo al settore di Amegakure > il resto l'amico lo saprà da sè dove andare precisamente, avendo già avuto modo di venire a casa propria in qualità di zio - volente o nolente - della propria di bambina. E poi lo avrebbe malmenato per essere sparito anche lui, insomma, la vendetta è un piatto che va servito freddo! [chakra on][equip: katana]

13:03 Akainu:
  [Seconda Piazza] La propria gioventù ha vantaggi e svantaggi di ogni genere, l'essere praticamente cresciuto in quella nuova era del mondo lo rende certamente ignorante, soprattutto l'asocialità dimostrata in quei 10 anni. Nelle poche uscite fatte, anche in compagnia di Kore, non ha incontrato nessuno ridotto in quella maniera <Sono giovane, hai ragione, perciò dammi del tu> preferisce quell'uso alla formalità da lei utilizzata, non gli piace, non è di suo gradimento ne di suo gusto essere appellato con un Lei o, addirittura, con del Voi <Sull'inquietante no, sul simile a me si. Dubito ampiamente che qualcuno possa essermi messo a paragone> convinto, mantiene la propria posizione senza smuoversi di un millimetro. Concorda unicamente sull'inquietudine, le sole chimere la fuori possono rientrare in quella cerchia portando paura, terrore e timore in chiunque in quel villaggio. La foto è l'oggetto, Matono l'obiettivo e ben sa che tramite il proprio dire porta l'altra a capire qualcosa di falso, l'obiettivo è proprio quello. Il clan non può essere svenduto, non ad estranei, di conseguenza neanche i loro membri senza prima accertarsi che l'interlocutore sia di stampo tranquillo. Non conferma ne smentisce quell'affermazione restando silente ad ascoltare la motivazione che la spinge ad una simile ricerca <Amica?> cessando di inquadrare il volto di Matono, concentrandosi su quello di Sango <Un'amica avrebbe il suo numero, saprebbe dove abita con certezza> mentre lei ha usato il condizionale, un dettaglio forse insignificante per alcuni ma in quel caso fondamentale eppure il tutto passa quasi in secondo piano nel momento in cui il nome viene pronunciato. La ricerca, da parte sua, appare praticamente conclusa se ella è davvero la stessa Sango nominata da Katai. Distoglie lo sguardo, lo porta altrove cessando quel contatto <Da quello che so, hai avuto molto a che fare con gli Uchiha anche in passato, hai conosciuto il Kokukage Kioshi> non una domanda quanto un'affermazione per poi riportare lo sguardo su di ella, il capo viene chinato, parzialmente anche il busto dinanzi ad essa <Hai servito Oto e il Kage in un momento difficile, ti ringrazio> quasi obbligato nel dirlo, non tanto per lei quanto per aver seguito un Uchiha in battaglia dimostrando fedeltà al loro clan <Mi chiamo Akainu Uchiha> presentandosi ufficialmente. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

13:15 Sango:
 A quella convinzione si limita a sorridere, come se sapesse segreti che egli non sa < ti sbagli > vuole insinuare il tarlo del dubbio, lasciando però che il discorso successivo cali, in veste di qualcosa di completamente opposto, un clan, un nome, e un ragazzino che non si fa vedere più - dannata balia! Le parole che le rivolge hanno un certo senso, ai propri occhi, eppure non si scompone nemmeno adesso lievemente stizzita in verità < odio quei cosi elettronici > di cellulare non pare averne con sè, avendo eliminato tutto e il mondo stesso nei mesi di reclusione che si è concessa con la propria piccola < in quanto alla sede del clan, volevo prima provare a cercarlo qui. Il prossimo passo sarebbe stato bussare alla porta degli Uchiha > va a step insomma, prima di fiondarsi dritta filata di testa sul portone degli Uchiha < oh > oh si crogiola in quelle parole, convinta che la stia riconoscendo per i meriti del passato < a quel tempo mi chiamavano Byakko > un nome che avrebbe preferito ritrovare, ma l'orgoglio frena la lingua, finchè non avesse ritrovato le proprie tigri non avrebbe potuto utilizzarlo di nuovo < servito.. > ecco l'unica parola che stona in quel dire, sebbene abbia preso in simpatia quel giovane, simpatia che viene rinnovata dal conoscere la sua origine < mi sono alleata con Oto > ci tiene a sottolinearlo, non è mai stata al servizio diretto ne di Kioshi ne di alcun altro < io e il mio clan abbiamo vissuto nelle terre del suono durante l'ultima grande guerra > senza contare la protezione che ha donato al villaggio con le proprie evocazioni e le proprie gesta, liberando il carcere dalle grinfie dell'alleanza < Kioshi Uchiha, Nemurimasen, sono diversi i nomi dei tuoi antenati che ho avuto il privilegio di conoscere, con cui combattere > spende quelle parole in merito a quelle figure, quelle che hanno guadagnato il proprio rispetto come pochi altri al mondo < fu proprio Kioshi a nominarmi Jonin del suono > e da qualche parte dovrebbe anche avere quel coprifronte, un monito, un ricordo delle proprie collezioni, troppi passati da ricordare. [chakra on][equip : katana]

14:26 Akainu:
  [Seconda Piazza] Si sbaglia? In cosa si sbaglia? Forse in tutto, forse in parte, forse in niente. Ella insinua il dubbio ma solamente in parte <Delucidami allora> se ha commesso quell'errore, se ne ha veramente commesso uno, deve sapere ed apprendere. Chi è così simile a lui? Al momento non esiste essere vivente con cui paragonarsi, negativamente unico nel suo genere e per fortuna oserebbe dire, se qualcuno fosse realmente così, la razza umana si sarebbe estinta oramai da decenni. Il sopracciglio destro si innalza quando la mette davanti alle proprie obiezioni tirando in mezzo l'odio verso i ninjaphone di ultima generazione; un prodigio della tecnologia moderna in grado di mettere in contatto più persone con solamente pochi click <Posso comprendere l'odio ma al giorno d'oggi sono qualcosa di indispensabili. I vecchi usi e costumi sono come il vecchio mondo. Defunti> oramai quel mondo è andato, bisogna andare avanti, aggiornarsi, essere al passo con il moderno per evitare di restare indietro <Te lo sconsiglio, non è mai saggio andare a disturbare un clan nel suo territorio e i ninja di una volta non sono visti di buon occhio> oramai è risaputo, i ninja attempati vengono malvisti da chiunque. La maggior parte di Kagegakure preferisce scacciarli, vederli morti, lui rasenta l'indifferenza, la propria vita è rovinata da molto prima, vivere a Kagegakure con mostri all'esterno non ha migliorato ne peggiorato nulla, almeno fino all'ultimo periodo dove ha iniziato sensibilmente ad abbracciare l'esistenza <Byakko> sollevando il busto ed il capo <Perchè?> lecita domanda portata avanti con curiosità. Non ha mai sentito tale nome prima d'ora, così come non ricorda il nominativo di Sango ed il tutto rappresenta una novità assoluta ma anche le novità presentano incertezze. Silente ne ascolta il ribattere, non una servitrice bensì un'alleata comprendendo che ella non si è sottomessa al Kage ma ha combattuto al di lui fianco, a questo servono le alleanza dopotutto <Capisco> comprendendo la natura della provenienza altrui prima di udire un'ulteriore nome, anch'esso sconosciuto <Nemurimasen? Chi è costui?> ennesima domanda ma un'osservazione giunge inevitabile <Da quello che mi racconti, sei una nostra alleata da tempo, mi compiaccio di questo, ad Oto servirebbe ancora qualcuno come te> il motivo non lo dice, resta nella di lui mente, mantiene un certo alone di segretezza <Com'era Kioshi?> umettando le labbra, riflettendo sulle parole pronunciata da Katai, cercando di elaborarle per essere utili alla causa <So che aveva una grande forze, un portatore dei segreti dello Sharingan> la mette giù così senza sbilanciarsi troppo. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

18:20 Sango:
 < Pf! > si ritrova a sbuffare per quel mettersi alla parte della tecnologia che lei evidentemente ha tagliato fuori momentaneamente < a cosa serve un aggeggio simile se poi non ti risponde l'altra persona > probabilmente più arrabbiata con chi non ha mai risposto per mesi e mesi che con lo strumento tecnologico in sè e per sè, e per questo gli ha fatto fare un volo nel tentativo di mandarlo oltre le mura.. fallito eh, ma non ne è rimasto molto < dipende come ci si presenta davanti ad un clan non proprio > gli fa un occhiolino, completamente a suo agio, rilassata, godendosi la brezza serale che punge la pelle nuda oltre le vesti pregiate < la tigre bianca > ripete ritornando ai dolci ricordi e tempi , strappata però a quei sogni proprio dallo sfregiato < perchè... detestavo Yukio e l'intera alleanza > si parte dalla nascita di ogni rivoluzione base, odiare il capo di qualcosa di molto grande e ben radicato < e volevo di nuovo Amegakure libera, per me. Se fossi riuscita a prenderla, la pioggia e il suono sarebbero state alleate importanti contro l'alleanza intera > ed ecco anche la questione strategica < non potevo mica mettermi contro i kage da sola > sebbene si facesse accompagnare dallo shinobi più potente di tutti, poche volte ha davvero usurfruito di quella forza bestiale e distruttiva < mi chiedo se nei clan vi insegnino la vostra storia > chissà quante cose sono andate perdute nel tempo, e così pochi invece a ricordare < era il sannin di Otogakure.. ma la sua storia è particolare e.. > sorride, non andrà avanti su quell'argomento, lei stessa a cui non dispiacerebbe ritrovare il corpo di chi possiede la tecnica dell'immortalità < a Oto servirei.. cosa nascondono le tue parole? Sai, ho dei piani anche io per la mia terra > complice quasi, non rivelando nemmeno lei molto, anzi < era orgoglioso, terribilmente, un grande Ninjutser senza dubbio, ma il potere sei suoi occhi.. beh pochi potevano surclassarlo > lentamente inizia a portare i piedi in una direzione, l'intento ovviamente è quello di farsi seguire < lo sharingan è l'arte oculare più forte e terribile, chiunque conosca un minimo di storia e abbia visto le vostre abilità in azione non può negarlo > e lei ne ha avuta molta di fortuna < ma i segreti rimangono segreti , sempre > chissà, starà bluffando o no? [chakra on][equip: katana]

18:48 Akainu:
  [Seconda Piazza] Apatica l'espressione del viso del deturpato nello scrutare Sango ed il suo astio nei confronti della tecnologia, qualcosa verso cui è esplicitamente avversa <A cosa serve la perseveranza se non per ottenere la giusta attenzione?> continuare ad insistere può portare i suoi frutti se ad accompagnare vi è la dovuta determinazione e volontà di andare avanti. Discorsi frivoli, poco importanti e presto dimenticati, la questione Matono Uchiha è, difatti, un preludio a qualcosa di più tanto da farla passare quasi in secondo piano. Solleva il lato destro delle labbra in quello che appare come un misero accenno di sorriso, un movimento veloce, quasi impercettibile in risposto all'altrui occhiolino; non sarebbe andato oltre in quella questione, solo il tempo avrebbe deciso la di lei sorte con il clan e per adesso non si trova nella posizione di poter parlare per qualcuno, tanto meno verso una donna di cui ancora non sa niente. Corruccia la fronte alle informazioni recepite, una tigre bianca, sicuramente un nomignolo datole da qualcuno essendo lei di rosso colore ma è la motivazione a spingerlo a donarle maggior interesse. La nomea di Yukio riecheggia tutt'ora in quei tempi, impossibile cancellarlo dalla storia, l'ex Hasukage di Kusagakure, antenato di Shizuka; comprende la motivazione di lei, un'alleanza possibile andata in frantumi, distrutta dagli eventi eppure qualcosa nella mente del deturpato si muove. Ella ha servito Oto divenendone Jonin e presto avrebbe fatto in modo che Amegakure si alleasse con il suono per creare una potenza inimmaginabile, probabilmente più grande dell'alleanza di allora. Può essere ancora possibile, può ricreare quei collegamenti unendovi anche Suna, un'alleanza del tutto nuova, innovativa, in grado di ridare splendore e gloria al villaggio del suono esattamente come per il clan Uchiha. Non commenta, per adesso si limita a tacere formulando svariati pensieri, teorie, creando strade possibili per il proprio futuro, radioso più che mai <Nella storia del mio clan non si fa menzione di nessuno Nemurimasen> non lo ricorda negli scritti, sicuro di questo e anche se fosse, probabilmente non è abbastanza famoso da essere giunto fino a quel giorno <E' mio dovere apprendere tutto il possibile su Oto e sul suo passato e sui suoi più grandi esponenti> un giorno avrebbe governato quel posto, non può permettersi di essere ignorante <Continua, per favore> a raccontare la storia del sannin del suono. Inspira ed espira iniziando a fare un passo nella medesima direzione di lei con l'intento di seguirla, di camminare con essa ovunque voglia andare mentre si sviscera ogni singolo argomento, da Kioshi ai piani per la propria terra, allo sharingan ed ai suoi segreti, visibilmente compiaciuto nel trovare qualcuno in grado di ricordare la vera potenza dei loro occhi <Anche io ho dei piani per la mia terra> iniziando a parlare stavolta senza l'intenzione di fermarsi <In questi anni ho visto il potere degli Uchiha venire sottovalutato, ho visto il clan perdere quella gloria di un tempo, ho visto Oto al minimo della sua gloria> perchè è così, Oto ora non è nient'altro che parte di un qualcosa di più grande, non è ella la più grande. Umetta le labbra smuovendovi al di sopra la lingua <Il mio più ardente desiderio è riportare Oto ai fasti di un tempo e con essa, ridare agli Uchiha la gloria che spetta loro insieme alle vecchie alleanze> finalmente inizia, lentamente, a svelare il vero significato dietro le proprie parole <Le ambizioni, per quanto imponenti e concrete, non possono essere realizzate da soli, servirà sempre un alleato con se> sospirando <Un tempo vigeva un'alleanza, adesso può essere il momento di dar vita a qualcosa di nuovo> senza specificare troppo, senza andare troppo oltre ma mantenendo i piedi per terra <I segreti restano segreti ma non per me, ciò che è stato in possesso di Kioshi mi appartiene per diritto di nascita e intendo fare mia la sua conoscenza> ambizioni di immensa levatura. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

19:04 Sango:
 Non si impelaga più nel discorso tecnologia, l'ha rifiutata nel momento stesso in cui ha compreso che per quanto possa essere utile, è una grande fonte di frustrazione. I passi riecheggiano morbidi attorno alla piazza, non ha un vero e proprio obiettivo, semplicemente quello di muoversi e lasciare che lo sguardo azzurro lambisca chiunque vi sia li vicino, agenti scelti compresi ovviamente < mmh > soppesa quell'informazione, dimenticandosi difatti che dopo il cambio corpo probabilmente nessun Uchiha attuale possa riconoscerlo in quanto loro membro < Nemurimasen è stato un ponte non indifferente. Il mio clan, gli Ishiba, mi hanno seguita per venire a vivere nella vostra terra anche grazie a lui > ricorda ancora i loro scambi su un monte serpentesco di una landa quasi desolata < fu anche il portatore del Sei Code > un onere che deriva proprio dalla pioggia < non penso esista ancora qualcuno che lo abbia conosciuto in tutte le sue.. forme > sorride di nuovo, consapevole di un segreto troppo importante per esser rivelato come nulla fosse, ogni informazione ha il suo peso e il suo guadagno dopotutto < credo di esser rimasta ormai l'unica > non è sicura di Furaya, ma improbabile che abbia rivelato il suo cambio corpo ad un nemico qualunque . Tace adesso, ascoltando tutte le parole che fuoriescono dalle labbra rinsecchite e violentate dalle ustioni e dalle cicatrici che porta, ma non si perde nulla, lasciando alla fine che sia solo il silenzio ad avvolgerla per diversi momenti < Akainu > lo richiama la voce più bassa < ho fatto parte della Shinsengumi per un pò , per comprendere come il nuovo governo lavorasse > principalmente per quello, e anche per protezione, non è stupida < non apprezzerebbero questi nostri discorsi se lo venissero a sapere, suppongo che questo tu lo sappia > lo mette in guardia, scivolando intorno anche per controllare che non vi sia nessuno a seguirli o per sbaglio, a sentirli < sembra di rivedere il passato ancora una volta.. i clan che cadono e vengono dimenticati, le terre che perdono il loro valore per coloro che non conoscono e non capiscono > lancia un occhiata in tralice all'alta torre lontana al centro di quella loro nuova esistenza < e voi.. > si volge con un lieve sorrisetto sulle morbide gemelle < mi ricordate la me del passato > lei che pianificava e muoveva le pedine per raggiungere uno scopo < un'alleanza che non s'è spezzata per chi la ricorda > un modo per dire che considera ancora i loro clan e le loro terre come fossero sorelle di un passato orribile e sanguinolento < chi più di noi ha vissuto il dolore e l'angoscia? Chi più di noi ha visto la fine di ere e vite > loro, il senso più largo che abbraccia tutti i loro abitanti < volete seguire i passi di kioshi, questo non mi turba affatto, ho una certa visione del vostro clan > vi è il rispetto per il loro potere che non mette in discussione < mi chiedo però a cosa puntiate.. questo mondo , o ciò che vi è la fuori? > indaga ovviamente, sibilando le parole in modo che solo lui possa sentirle. [chakra on][equip: katana]

19:45 Akainu:
  [Seconda Piazza] Della reale identità di Nemurimasen non ne sa nulla, eventi troppo lontani e segreti per poter essere giunti a lui, una segretezza ben taciuta da parte dell'Ishiba, per adesso e su cui il deturpato cerca di indagare senza fretta ma con la dovuta calma. Smuove il suo passo al fianco della donna, le verdi iridi puntate sulla strada avanti a se nel continuare quella chiacchiera perchè, in fin dei conti, di questo si tratta <Sono passati anni da quei giorni, gli Ishiba sono ancora disposti a seguirti?> i ninja del passato non vengono più visti di buon occhio, il loro fallimento ha solo portato sofferenza in quel nuovo mondo. Essi, devono, per prima cosa, riacquisire la fiducia andata persa e devono farlo con chi è loro più vicino, il clan, unici veri alleati a disposizione. Sorpreso da quella notizia, un portatore di un demone codato, uno di quelli ambiti da Kore, strano come adesso vengono a galla <Non provo interesse nei demoni con le code, ho tutto il potere necessario nel mio sangue> come confermato dalla stessa Sango, egli è geneticamente potente, non ha bisogno di contare su altre creature o mezzi nonostante non sia ancora riuscito ad arrivare al proprio picco massimo. Non ancora intenzionata a parlare di quel figuro, Sango temporeggia, sbandiera la sua conoscenza senza rivelare nulla di più di quanto abbia già detto anche se ciò è comunque abbastanza da farsi un'idea di costui. Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva mentre continua quella camminata; parla, esprime i propri concetti fino ad arrivare a tacere lasciando ad ella la parola, la possibilità di esprimersi e lo fa pronunciando il proprio nome. China appena il capo, la Shinsengumi può rivelarsi un problema se non la si gestisce come si deve <Non intendo sbandierare i miei reali piani ai quattro venti> l'unica con cui ne ha effettivamente parlato nella sua concretezza è Kore, solo lei sa e conosce veramente le ambizioni del genin e tutto ciò che ha in mente di portare avanti. Per adesso non pone domande sulla di lei permanenza nella Shinsengumi, non è il caso, non serve al reale argomento eppure lo tiene a mente, un qualcosa che può rivelarsi utile in futuro <Il passato tende inevitabilmente a ripetersi> impossibile da scacciare completamente, il passato ritorna, si manifesta sotto altre forme per attaccare nuovamente il futuro. Con la coda dell'occhio scruta la figura al proprio fianco in un paragone sbagliato, egli è sbagliato; non può essere accomunato a nessuno in quel posto, nato storto <L'ambizione rende simili> solo quello ma nient'altro <Le vecchie alleanza possono essere ripristinate ma serve fiducia per poterlo fare> la cosa più importante, la cosa necessaria affinché tutto vada liscio, senza intoppi. Il silenzio cala sul moro, un silenzio tombale nell'ascoltare le parole di Sango <Non voglio seguire i suoi passi, voglio andare oltre> fare ciò che lui non ha fatto, essere ciò che nessun altro Uchiha è stato. Quel sussurro non viene ignorato, bensì preso e metabolizzato <Io punto alla gloria, qualunque essa sia. Punto a far riecheggiare nuovamente il nome degli Uchiha e prendere la mia rivalsa> tutto parte da qui, da una rivalsa verso un mondo, verso quel clan che l'ha bistrattato. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

20:01 Sango:
 < questo.. > si prende qualche secondo per pensarci < è un argomento delicato > riflette sulla conformazione di quel nuovo clan e una vena sulla tempia le si gonfia terribilmente < molti si sono abituati a questo mondo e hanno smesso di combattere > ricorda troppo bene il proprio capo clan, lo ricorda così bene che se lo avesse davanti lo prenderebbe a pugni, ma questo è qualcosa che viene taciuto, si, ma è evidente che vi sia dell'astio impregnato nella voce < serve tempo anche per me. Dieci anni ho trascorso sotto la terra credendo d'esser morta, al mio risveglio tutto era.. sbagliato > tutto così fuori posto, e nonostante ci sia messa davvero d'impegno ad accettare quella nuova condizione, il richiamo al passato è troppo forte per poter esser ignorato . < esistono poteri al di fuori dell'immaginazione, Akainu . E uno di questi poteri lo sto ricercando anche io, gli alleati sono sempre un ottima cosa > a cosa si riferisca sarà lui a deciderlo, per lei invece è così facile, come se rivedesse adesso le proprie tigri difendere quel nuovo villaggio . Scivola di nuovo nei pensieri, alle volte si estranea così tanto che qualcuno deve pararle per riportarla alla vita, almeno quel ragazzo ha argomentazioni che la interessano per davvero e non per blando interesse passeggero, qualcosa che stuzzica una parte di se che credeva esser morta . Non riferisce nulla nei riguardi di quel piano, lentamente le informazioni giungeranno ugualmente lasciandole il tempo di dare una forma a quel mezzo sconosciuto che ha incontrato solo adesso < fiducia.. > soppesa quella parola < direi che più che fiducia > si arrischia a dire < parlerei più di rispetto. Il rispetto è qualcosa che va oltre la mera fiducia. Non puoi che fidarti di te stesso, e forse di una sola persona vicina nella vita, ma il rispetto è difficile da conquistare, ma è un'arma molto potente > conclude, semplicemente ascoltandolo di nuovo < imparate dai suoi errori dunque > lei stessa l'ha dovuto fare e lei stessa ha degli errori a cui rendere conto < non sarò io a fermarvi di certo > lo osserva voltandosi un poco < fate in modo solo di non perdere la testa, la follia e la rabbia sono lame a doppio taglio, un ottimo carburante che però consuma l'anima > ci tiene a fargli quella raccomandazione < e dunque.. come potrei esservi utile mi chiedo > ritorna al nocciolo della questione, troppo curiosa di sapere, ma trattiene la lingua in modo che sia solo il tempo a darle tutte le risposte, in questo caso l'Uchiha con cui s'accompagna. [chakra on][equip:katana]

20:23 Akainu:
  [Seconda Piazza] Non ha mai pensato del contrario, i clan sono cambiati, ancor di più verso i precedenti membri. Sango è la prima del vecchio mondo che incontra eppure il pensiero non cambia, esso viaggia nel tempo reincarnandosi in chi può ospitarlo. Denota l'astia nella voce, come potrebbe biasimarla, essere rinata in un mondo che non le appartiene, vedere il proprio retaggio cambiato <Forse è per questo che il destino ti ha fatto tornare qui. Gli Ishiba devono tornare a combattere e serve loro un leader che li guidi> come incentivare qualcuno a darsi una mossa praticamente. Un leader combattente per un clan che ha perso la propria voglia di mettersi in gioco, si può dire che il fato stia muovendo i propri pezzi uno dopo l'altro posizionandoli sulla scacchiera. Non pone alcun commento sullo sbaglio, lui in primis si ritrova ad esserlo per motivi differenti; fa parte di quel nuovo mondo oramai, gli ultimi 11 anni di vita li ha passati a lottare per la propria dignità tra le strade di Oto, a nascondersi ma adesso è arrivato il momento di mettere fine a questa storia. E' iniziato tutto con Kore e deve proseguire, andare avanti, costi quel che costi <E quale potere coglie così tanto la tua attenzione?> incuriosito da quella semplice frase ma non si stupisce più di tanto, non da quando ha visto qualcuno trasformarsi per attivare il proprio dono oscuro. Nel suo DNA scorre una forza divina la quale aspetta solamente il giorno di poter uscire, mostrarsi al mondo; i suoi allenamenti servono a quello, divenire perfetto, il più grande esponente del proprio clan ma prima di giungere ad una simile meta deve concretizzare le proprie possibilità. Volge il capo alla volta della donna ricercandone lo sguardo, le azzurre iridi in cui va ad immettere il proprio <Fiducia e rispetto sono due facce della stessa medaglia. Non può esistere l'uno senza l'altro. Se mi fido, ti rispetto. Se ti rispetto, mi fido> per quanto possa sembrare strano, è un discorso applicabile a chiunque, anche ai peggior nemici perchè, come dice Sango, il rispetto è un'arma potente. Annuisce al di lei dire, avrebbe imparato, avrebbe fatto suoi quegli errori per non commetterli in futuro <Senza un pizzico di follia non si va da nessuna parte> solo in quel momento il labbro destro si solleva mostrando un leggero sorriso, dopotutto la follia è insita in quel clan da generazioni <La rabbia è solo un modo per fallire, non serve a nulla> ma è il quesito ultimo a farlo fermare sul posto. Arresta il passo non distogliendo lo sguardo da ella; non ha ancora risposto ma sa bene quale possa essere la sua utilità <La conoscenza è la più grande forma di potere che esista, in questo caso, la conoscenza di eventi passati, di doni e segreti andati perduti. Tu sei una portatrice di tutto ciò e un'alleanza con te mi consentirebbe di arrivare dove altri hanno fallito perchè uniremmo il nuovo ed il vecchio mondo> non dimentichiamo che lui è portatore di un nuovo tipo di conoscenza, la tecnologia è una di queste. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

20:39 Sango:
 < credo che sia più la vendetta dei Kami > si ritrova a dire, ha avuto del tempo per pensarci , per riflettere perchè lei e pochi altri siano riusciti a rimanere in vita come piccole batterie e poi rinascere < per non aver raggiunto ciò che avevo promesso loro > uno sguardo che vaga verso Amegakure poco più in la, al centro di una piazza il cui dio ancora li osserva con i suoi occhi cerchiati di viola , occhi vivi che pulsano ancora come se fosse tornato anche Akendo a giudicarla di ciò che è diventata, una madre, una moglie, nulla di più. < voglio riavere un legame che mi appartiene per natura > ritorna a lui di nuovo a quella nuova domanda < quando ero ad Otogakure, furono le evocazioni delle Tigri della foresta insieme alle Farfalle dell'Ade a proteggere i vostri confini > lascia a lui decidere quali le appartengano di più, il richiamo al suo nome precedentemente detto faciliterà di molto le cose < per questo mi chiamarono Byakko, per questo divenni il jonin del suono > per questo la propria taglia di rinnegata era così alta. Non sono segreti quelli, li ha sempre mostrati con orgoglio, lei ed il legame che l'ha unita così tanto da varcare la soglia degli uomini per riunirsi alla natura più intima . < non ne sono sicura > ammette poco dopo < se i piani dei nostri villaggi non fossero stati così simili non saremmo qui. Ma.. > sorride di nuovo, questa volta verso Konoha < un tempo ebbi l'onore di conoscere Hitomu Kibou > un nome che di certo tutti possono conoscere, il portatore leggendario del nove code < avrebbe potuto uccidermi tranquillamente, arrestarmi e trascinarmi via per la Mukenin che sono stata.. eppure > la storia non si interrompe li, ma la rivive come fossero di nuovo su quelle stesse montagne prive di villaggi, il biondo e la rossa a parlare come vecchi amici < ci siamo rispettati pur non fidandoci l'uno dell'altro. Ci siamo lasciati con la promessa che un giorno avrei atteso lui alle porte di Amegakure, e avrebbe trovato un posto tra di noi > mostra con un esempio simile cosa significhi per lei rispetto , qualcosa che le scorre nel sangue e che ha sempre preteso dopo esserselo guadagnata . Attende dunque la risposta al proprio quesito , e non se ne sorprende più di tanto < comprendo > asserisce < conosco molto del mondo passato e dei poteri che ci sono.. ma > solo adesso ferma il proprio passo < tutto ha un prezzo, sempre. > ha imparato col tempo come informazioni del genere siano di gran lunga più potenti del più grande potere terreno a cui possono attingere < Un'alleanza rinnovata farebbe in modo che entrambi possiamo avere ciò che più desideriamo.. ma ciò che desidero io forse è troppo grande per esser raggiunto da due soli individui > può contare sul Full taijutser, sicura che l'avrebbe aiutata ad occhi chiusi < ho una famiglia adesso. Una figlia, un uomo. Potrei semplicemente declinare questo tuo invito e vivere la mia vita> quella che ha sempre sognato, si, ma che è arrivata nel modo peggiore, un piccolo premio di consolazione per il proprio fallimento < saresti disposto ad aiutarmi, dunque? > l'osserva, serio in viso, lo sta soppesando evidentemente, quanto sarà grande la sua volontà adesso? [chakra on][equip: katana]

21:30 Akainu:
  [Seconda Piazza] <O una seconda possibilità> irrompe in quel suo discorso di vendetta divina <Potevi morire come molti altri ma sei qui a godere della vita. Questi eventi possono essere visti in due modi distinti> prende una piccola pausa per temporeggiare, mettere insieme i pensieri <Puoi vedere quest'occasione come un fallimento o come una rinascita> in maniera semplice spiega un possibile punto di vista a cui lui non fa testo. Non sa come avrebbe reagito al di lei posto, non sa come si sarebbe sentito eppure è sicuro che avrebbe tentato di vedere il tutto in una maniera diversa dalla comune. Preso alla sprovvista vengono nominate delle tigre e delle farfalle come protettori dei confini di Oto, degli animali, cosa può voler dire questo è per lui ancora un mistero ma ora comprende maggiormente il nome di Byakko ed a cosa è strettamente legato. Tigre bianca, va da se che quelle evocazioni a lei appartenute siano proprio i felini. Esistono simili bestie da poter richiamare <Oto avrò bisogno ben presto dei suoi protettori> senza aggiungere nulla di più ma ora l'argomento diviene più serioso, più marcato sul discorso fiducia e rispetto tirando in mezzo uno dei vecchi Hokage di Konoha, Hitomu. Corruccia la fronte prestando ascolto, apprendendo di come l'abbia conosciuto e da come ne sia scaturito qualcosa di più, una storia strana ma che conferma il proprio dire inevitabilmente <Puoi anche pensarlo ma evidentemente hai fatto nascere in lui un pizzico di fiducia e lo stesso vale per te> altrimenti non avrebbe mai invitato quell'uomo da loro, questo è un dato di fatto. Riprende la propria camminata al di lei fianco, avanza dopo aver esposto il proprio dire, senza dilungarsi in inutili chiacchiere ma attendendo un responso dalla controparte. Conscio di come ogni cosa abbia un prezzo ma ciò che riesce veramente a sorprenderlo è la famiglia creatasi con un marito ed una figlia. Volge lo sguardo altrove, scruta la piazza del villaggio, la seconda per l'esattezza mentre pensa, riflette su quelle parole <Un'alleanza è fatta di dare e avere, così era e così sarà sempre> ha fornito la propria risposta a quel quesito, dare per poter ricevere, è indubbio come, una volta stretta, sia obbligato ad aiutarla. Per adesso tiene per i se i commenti sulla famiglia, essi sono inappropriati, fuori luogo, adatti ad un momento diverso. [Katana][Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

21:40 Sango:
 < Chissà > conviene a quella ipotesi che proprio non riesce ad abbracciare < ci stanno ancora guardando dopotutto > lo sa, lo sente, come se avesse degli occhi addosso schifati in quel momento a giudicarla nella propria inettitudine < ma il desiderio è sempre quello, sebbene il sogno che avessi sembra esser quasi morto > mette enfasi in quel quasi, perchè c'è ancora una scintilla nel proprio sguardo , qualcosa che è nata insieme alla figlia, un ricordo di un passato che ancora non ha avuto una degna conclusione, e deve averla per guardare oltre e avanti. < noi avremmo bisogno di loro > un legame quello che ha sempre portato vantaggi non indifferenti < suppongo tu abbia altri.. alleati > suggerisce per sondare il terreno, di certo non avrebbe chiesto i loro nomi adesso, sempre che la loro di alleanza fosse andata in porto e a conclusione, eppure non pare giudicarlo poi troppo quel giovane, più che altro pare compatirlo con gli sguardi che si lancia < non gli avrei di certo affidato la mia vita > se la ride adesso < ma avere uno shinobi di tale potenza davanti ti mette in condizione di scegliere, se morire o vivere. Lui per me scelse la vita > mormora bassa, fino a che non fermeranno i loro passi per studiarsi l'un l'altro, comprendere fino a che punto sia disposto lui a rischiare per il suo di sogno. Lo sta valutando, non solo come shinobi, ma anche come volontà insita in lui, la ricerca di una fiamma che arde e che lei possa alimentare nel modo che più desidera, facendo crollare la bilancia da una o dall'altra parte < sarei lieta che non faceste parole della mia famiglia, sarebbe .. rischioso se solo provassero ad attaccarli > rischioso e pericoloso per entrambe le parti, non avendo la fiducia di quel nuovo mondo non può azzardare passi falsi < ma sarei lieta di comprendere ove il vostro sogno arriverà, se collimerà col mio le nostre saranno strade che dovranno incrociarsi, nella speranza che i nostri sguardi guardino lo stesso orizzonte > da pari, a pari, alleati a cui dare il proprio fianco e sognare un mondo nuovo. Lentamente allungherà la mano dritta nei suoi confronti, il palmo aperto, un chiaro gesto il proprio : cogli quella mano, e un patto verrà siglato. < farò in modo che questa nostra conversazione rimanga quanto più privata possibile > non del tutto, avrà modo di parlarne all'unico essere di cui si fida li dentro. Attende, che arrivi o meno quella stretta di mano. [chakra on][equip: katana]

22:01 Akainu:
  [Seconda Piazza] <E lascia che guardino, si ricrederanno in tutto> più di questo non possono fare dopotutto. Sentirsi giudicati quando si ha una seconda possibilità, questo non lo comprende, anzi, ella dovrebbe coglierla <I sogni muoiono solo con la morte di chi li possiede> ricalca ancora su quello notando in lei una flebile scintilla di speranza, la stessa del moro quando è avvenuto il disastro con la Sabaku. Riconosce quella fiamma ovunque, impossibile confondere la speranza, essa brucia e splende come nessun'altra. Quel noi non passa inosservato, deve anche lui unirsi a quella ricerca di evocazioni insieme a lei? Non lo sa, non fa parte del suo addestramento ne del suo stile di combattimento, non fa affidamento su tecniche ma solamente sul proprio fisico, sulla forza bruta per così dire <Ne ho qualcuno> replica solamente senza fare nomi ne mettere in mezzo gente a caso. Per adesso deve restare sul vago, gli serve tempo per creare la propria scacchiera, tempo per potenziarsi, divenire più forte e potente. Inarca il destro sopracciglio nel vederla ridere, non dice nulla restando fermo nella sua idea, ineluttabile come cosa, il pensiero non cambia neanche in una situazione di vita o di morte. Le frasi hanno un peso e lui ha trovato quello ideale, quello più giusto; inspira ed espira arrestando nuovamente la camminata, esattamente come fatto da lei per portare al di lui udito quella richiesta. Non fare menzione della famiglia a nessuno, certo, glielo può promettere ma avrebbe informato Kore su tutto, con lei non desidera avere dei segreti, non di questo tipo <Non ne farò menzione> asseconda quel desiderio, un primo passo verso l'alleanza. Si volta ponendosi frontalmente ad essa, verdi iridi incastonate nelle azzurre sostenendone lo sguardo, il braccio destro si allunga verso quello di lei, il palmo aperto entra in contatto con quello altrui stringendolo tra le dita per siglare quel patto in maniera definitiva <Seguendomi lo comprenderai> le parole non servono a nulla, da adesso in poi contano solo ed esclusivamente i fatti, dopotutto i progetti in mente sono tanti, sono ambiziosi. Mantiene quella stretta di mano per qualche altro momento prima di scioglierla abbassando l'arto <La prossima volta vediamoci al quartiere notturno di Kusa e cominceremo> il luogo non è scelto a caso, esso è l'unico in grado di farli passare inosservati. Cenno del capo vien fatto alla volta della rossa, un singolo gesto di congedo <Ora devo andare. E' stato un piacere incontrare un alleato> odierno ed antico, un alleato tutto tondo. Con quella frase si congeda indietreggiando ed incamminandosi nei quartiere di Oto alla volta di casa. [END]

Akainu incontra Sango dopo aver parlato con Katai di lei. Essa si presenta e varie confessioni giungono come l'essere un'alleata di Oto e aver conosciuto la guerra e Kioshi e Nemurimasen. Il tutto sfocia in un'alleanza per riportare in auge le vecchie alleanze e portare a compimento le ambizioni di entrambi.