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Ingresso [Shinsengumi]

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con Reykas, Saigo, Fumihiro

Qualcuno se lo poteva aspettare, per altri magari era più che altro una vaga e lontana speranza ma ora vi ritrovate per i lunghissimi corridoi della sede; corridoi perfettamente bianchi, con un pavimento capace di riflettere distorto le vostre immagini. L’unica nota di colore in quelle lunghe vie in cemento, vetro e marmo è quel lungo tappeto in velluto rosso dagli orli dorati, situato perfettamente al centro attraversa tutta la sede dettando, silenziosamente, privilegio e gerarchia, non tutti hanno il permesso di camminarci sopra, gli inservienti, i semplici lavoratori e tutti i civili che per un motivo o per l’altro hanno la benedizione di visitare la sede infatti camminano ai lati, con la testa bassa presi più che altro ad osservare la propria immagine. Coloro che indossano una divisa, non una qualsiasi, invece si muovono al centro, impettiti, sicuri e con gli occhi rivolti dritti davanti a sé, anche qui però noterete come a seconda del colore riportato sulla fascia al basto dietro ogni tanto qualcuno conceda il passo ad altri, abbassando appena lo sguardo con un rispetto e silente saluto. Ogni stanza è piena del profumo di fiori freschi; alcune rose folte e larghe sono immerse in coppe di cristallo posizionate su alcuni speciali piedistalli. Tutto è perfetto. Nessuna altra coppa eguaglia in eleganza la loro forma; i fiori dentro quella prigione diafana sembrano quasi diventar simboli di un'immagine religiosa o di amorosa offerta. E' questa l'immagine che s'intravede persino dagli ampi vetri che s'affacciano sulla città e sulle mura interne che circondano l'immenso palazzo del Consiglio. Anche voi potete vederlo ergersi nella distanza in tutta la sua magnificenza. E' lì, quasi a ricordar sempre a chi è dovuta ogni cosa- o almeno, a chi son dovute le vostre vite, il vostro ruolo, il vostro futuro e quello -per chi li ha- dei vostri cari. La minima cosa che si può far per onorare quel simbolo è avere una delle sedi più impeccabili del villaggio. Sempre pulita, sempre splendente. La luce bianca e soffusa entra temperata da lampade incastrate ai lati delle pareti, quasi invisibili. Un orologio posto alla fine di ogni corridoio suona le otto e ventotto. Mancano due minuti. Due minuti all'incontro per il quale siete stati chiamati circa mezz'ora fa. Non imposta dove foste o con chi foste, non importa nemmeno cosa stavate facendo, il messaggio è giunto ufficiale, perentorio e dentro di voi lo sapete che non saranno tollerati ritardi. Il tappeto citato va a concludersi di fronte ad una larga porta a due ante, al momento chiusa; rappresenta dunque il fatto che l'accesso a quel luogo sia esclusivo. Tra esattamente due minuti sarà aperta e allora potrete accedere ad una sala che potreste intuire esser adibita alle riunioni più importanti. Potreste essere già assieme, o arrivar soli, a voi la scelta. Ma assicuratevi di essere al massimo del vostro splendore. [sarebbe gradita risposta per le 21.30][quest chiusa: Reykas, Fumihiro]

20:52 Reykas:
 Era seduto in una panchina di legno, in uno dei diversi giardini pubblici della città quando ha ricevuto la chiamata. Dunque, hanno letto la sua candidatura e di conseguenza son interessati oppure non si sa. Si presenta come un ragazzo di ventisette anni, alto e robusto con i capelli mossi, lunghi e blu elettrico, lo stesso colore dei suoi occhi ed una barba incolta e brizzolata. I suoi indumenti sono un paio di pantaloni lunghi di colore beige, una camicia a maniche lunghe bianca, un giubbotto in pelle nero e delle semplici scarpe chiuse nere. Al collo un ciondolo in legno che rappresenta il suo clan d'appartenenza: Nara. Sul fianco destro tiene un portakunai e shuriken dove all'interno vi sono un kunai e due shuriken mentre sul fianco sinistro tiene un portaoggetti dove all'interno vi è un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un fuuda con il tronchetto da sostituzione, un filo di nylon e dei fumogeni. Vi è una novità: non ha più il suo coprifronte. Lo ha lasciato alla sua vecchia Sensei, nonchè primo ed unico amore della sua vita: Furaya Nara, la fu Decima Hokage. Conosce il luogo dove deve dirigersi, visto che c'è andato da poco per consegnare uno dei tre nemici catturati nella sua ultima missione <Dunque ci siamo> fa un ghigno divertito, prima di entrare nella sede della Shinsengumi. Per qualche minuto rimane all'ingresso, osservando ciò che succede all'interno, nello specifico il lungo tappetto di velluto rosso dagli orli dorati. I civili o gli inservienti sembrano camminare di lato mentre i membri della corporazione ci camminano di sopra. Un altro dettaglio che memorizza è l'odore buono di fiori freschi, oltre le varie rose che son posizionate su speciali piedistalli. Ecco che adesso si accoda agli altri, camminando di lato dal tappeto, precedentemente accennato, per arrivare danti ad una larga porta a due ante, incrociando le braccia al petto, aspettando il da farsi. [Chakra off]x[Equipaggiamento: portakunai e shuriken-> un kunai e due shuriken - portaoggetti-> un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un fuuda con il tronchetto da sostituzione,un filo di nylon e fumogeni]

21:25 Fumihiro:
 La chiamata è giunta. Finalmente. <...> Fumihiro tira un lungo sospiro, ora che la sua vita può, infine, prendere una piega differente. E' da li che inizia tutto. E' con quella convocazione che, effettivamente, la sua esistenza trova una risposta e un significato. Si tratta dell'inizio di un percorso, invero. Un percorso che, tuttavia, non è quello che gli altri potrebbero immaginare. Sotto quella compostezza e quel rigore, si cela qualcosa di terribilmente marcio e depravato. Una concezione del mondo che non solo è traviata e non condivisibile, ma è addirittura condannabile. Una concezione pericolosa. Eppure dall'aspetto non lo si direbbe affatto... Lì, non troppo distante dalla grande vetrata che separa il profano dal sacro, Fumihiro sosta in piedi e con composto rigore. Indossa una camicia bianca sbottonata giusto per un paio di asole ad altezza del collo, mentre la parte bassa è stata educatamente raccolta nei pantaloni. Questi ultimi sono neri, di cotone, e aderenti ripercorrono tutte le sue lunghe gambe per poi terminare su scarpe di pelle nera con tacchetto in legno di circa due centimetri. Le maniche della camicia son ripiegate fino ad appena sotto il gomito, mentre le sue mani son coperte da eleganti guanti bianchi, il cui scopo non è noto ai più. Il suo volto è longilineo e affilato. Degli occhialini tondi e dalle sfumature rosse decorano il suo viso, mentre il suo crine nero si destreggia in un taglio estremamente corto sul lato sinistro, ma che poi va scalando e allungandosi verso il lato destro fino a formare un ciuffo vero e proprio che ricade lungo il volto. E' silenzioso. Non proferisce parola con i presenti, ma rimugina in religiosa contemplazione. Quegli occhialini celano parzialmente i suoi occhi e la cosa non permette alle espressioni di trasparire nella loro totalità. Attende che quelle porte si aprano, aspettandosi una puntualità che solo la Shinsenguimi potrebbe garantire. Nel mentre, le mani son raccolte dietro la schiena ad altezza della fascia lombare, sempre in segno di quella compostezza quasi marziale che lo caratterizza. A differenza degli altri presenti, lui non fa il suo ingresso nella struttura. Aspetta di essere convocato. Non ha il frontalino con se, come sempre, esattamente come non è dotato di armi o accessori particolari. Lui è pericoloso per natura. [Chakra Off]

La Shinsengumi dovrebbe avere cose molto più importanti che occuparsi di voi due, persone qualsiasi al momento riuniti davanti a quella porta. Tutto sembra immobile, sospeso in una dimensione alternativa permettendovi di analizzare qualsiasi sentimento vi ha seguito fin lì, davanti a quelle porte. I minuti però corrono, silenziosi e implacabili come il tempo che vi resta da vivere d’altronde, lui non si ferma mai, privo di pietà e pathos. L'orologio distante batte le otto e mezza, rintocca giungendo ovattato fino alle vostre orecchie, avvisa, gli indugi devono aver fine e vi ricorda che la realtà non si ferma mai. E' perfetto, ovviamente, il tempismo col quale la grande porta si apre, rivelando la stanza di riunione interna. Diversamente dalle bianche luci soffuse del resto della sede, la sala di riunione si presenta con un caldo lume rossastro in contrasto con colori gelidi e crepuscolari. L'odore che può esser percepito è più pungente, dalla rosa al ginepro arso, tanto che potrebbe causare un leggero stordimento di testa. Le mura son sempre biancastre e dolci, ma terribilmente lucide e contemporanee. Del resto rappresenta il governo, araldo della tecnologia in questi ultimi dieci anni. Un grande tavolo dalla forma circolare è piazzato al centro della stanza, con tre poltrone libere ed una quarta, un po' più distante dalle altre, al momento occupata da una figura coperta da un'artificiosa penombra che ancora vi impedisce di catturarne i lineamenti. <Benvenuti, entrate> Un invito esposto anche se doveste aver già iniziato a muovere i primi passi, il braccio sinistro si alza dando manforte alle parole appena pronunciate, indicandovi quindi di proseguire. Una volta che vi sarete mossi potreste addirittura contare quei due secondi che precederanno il movimento del portone alle vostre spalle, implacabile ma non troppo veloce sembra si muova da solo andando a congiungersi in un abbraccio con un tonfo sordo alla sua chiusura, la luce bianca proveniente dall’esterno verrà così isolata riducendosi dapprima ad una fessura per poi svanire, questo vi permetterà d’osservare meglio il luogo in cui vi trovate. Dal fisico slanciato, con indosso un pantalone nero ed una giacca del medesimo colore, particolarmente elegante, la figura del vostro ospite diventa più semplice da isolare rispetto al contesto. Una controspallina ornamenta la spalla destra, alla quale è collegata con una catena d'argento il simbolo oro e rosso della Shinsengumi, presso il cuore. Altre spille, più piccole, ornano quel vestito, simbolo di prestigi accumulati negli anni. Le gambe son divaricate, con i pantaloni che ricadono leggeri. I capelli sono lunghi fino a circa le spalle, neri e tenuti in ordine da una serie di particolari mollette che dividono i ciuffi in gruppi appena più spessi lì sulla fronte. In viso è serio, molti direbbero glaciale, rimane perfettamente immobile e lo sarà finché non avrete completato introduzioni formali. Di fronte a voi, sul tavolo, potete trovare un gruppo di fuuda messi in pila uno sopra l'altro. Vi osserva, uno per volta. Cosa farete davanti agli occhi del Generale? Cosa si prova a venir trafitti dall’indifferenza per eccellenza? Della vostra vita non sembra preoccuparsi in effetti. <A partire da oggi potreste essere considerati reclute, addirittura agenti> enuncia impassibile continuando ad alternare gli occhi scuri tra di voi <ma perché dovrei concedervi questo onore?> domanda semplicemente. Lo sguardo si ferma sul non più giovane Nara <tu> inizia senza alcuna esitazione <perché un fallimento della società Ninja vorrebbe indossare la nostra divisa?> la sua attenzione adesso si focalizza, a Reykas forse toccherà subire l’interrogatorio più duro, ma è questo il rischio quando si è uno sconfitto. [quest chiusa: Reykas, Fumihiro][Generale: https://i.pinimg.com/564x/e0/66/f5/e066f5d4a133470bf2bf1084e0aec339.jpg]

21:46 Reykas:
 Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, scattano le ore otto e mezza e di conseguenza il portone si apre. Lo shinobi rimane ancora fermo, attendendo di essere convocato all'interno della sala delle riunioni e solo dopo aver ricevuto l'ordine, muove le gambe verso l'interno, spostando lo sguardo verso destra e poi verso sinistra, CERCANDO di memorizzare più dettagli possibili di quel luogo mentre alle narici si impatte un odore più pungente rispetto a pochi istanti prima. L'attenzione è rivolta al grande tavolo dalla forma circolare, posizionato al centro della stanza per poi focalizzarsi sulla figura dell'uomo, PROVANDO a studiarne il linguaggio non verbale, oltre a quello verbale e si prende del tempo per rispondere alla domanda che gli viene posta, quello necessario per leccarsi le labbra con la punta della lingua. Un vizio o un tic nervoso? Non è dato saperlo <Perchè la società Ninja è fallimentare di per sè e dopo essere stato abbandonato dalla mia stessa Sensei, perché dovrei continuare a seguire la via shinobistica? Perché dovrei seguire colei che ha causato tutto questo dolore? Perchè dovrei seguire la fu Decima Hokage che non è riuscita a salvare il Villaggio della Foglia?> domande su domande <Colei che un tempo amavo e che ritenevo la mia Sensei mi ha tradito, lasciandomi da solo. Non è riuscita nemmeno a capirmi, nella nostra ultima discussione, avvenuta poche sere fa, dove le ho consegnato il mio vecchio coprifronte. Ho capito che è giusto servire le volontà del Consiglio. Coloro che ci hanno permesso di vivere serenamente in tutti questi anni qui> chiude in questo modo il suo dire, cedendo parola agli altri presenti. Chakra off]x[Equipaggiamento: portakunai e shuriken-> un kunai e due shuriken - portaoggetti-> un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un fuuda con il tronchetto da sostituzione,un filo di nylon e fumogeni]

21:48 Fumihiro:
 Le lancette dell'orologio che porta al polso sinistro scandiscono il passare del tempo, rintocco dopo rintocco. Non ha bisogno di guardarlo costantemente, poichè la sua mania del controllo e il desiderio di esser puntuale lo portano quasi a tener conto dei secondi a mente. Per questo motivo è quasi istintivo, per lui, alzare lo sguardo quando quelle porte si aprono. Sa che sono per lui e sa che dovrà fare il proprio ingresso. Non esita neanche per un istante. La leva inferiore destra anticipa la gemella in un'ampia falcata, lasciando che il tacchetto di legno rintocchi già dal primo passo e scandisca la sua camminata marziale. Lo sguardo, ancor coperto dagli occhialini, passa in rassegna il circondario, ma la sua testa non si muove mai. Non da per nulla l'impressione di esser incuriosito dalla struttura, seppur vagamente non sia così. Piuttosto preferisce recarsi direttamente nella stanza delle riunioni, dove ad attenderli c'è una figura ammantata di oscurità che inizialmente non parla e non si presenta. All'invito nel farsi avanti, Fumihiro non potrà che agire e lasciarsi la porta alle spalle, posizionandosi esattamente dove gli è stato indicato. Pensava che avrebbe affrontato quel colloquio da solo, ma a quanto pare non è così. C'è qualcun altro con lui. Qualcuno che segue con la coda dell'occhio, ma al quale non si rivolge neanche per un istante. Quando viene il suo turno, si presenta con la formalità che l'occasione richiede. <Signore.> Appellativo indispensabile in ambito militare. Mantiene le mani raccolte dietro la schiena, mentre il petto è gonfio e fiero. Fumihiro sarà anche magrolino, ma la sua altezza spicca e il suo ego compensa per creare una seconda presenza ingombrante nella stanza. Caratterialmente ingombrante... e seconda solo a quella del Generale. <Fumihiro Doku, del distretto di Oto. Trentadue anni. Al suo servizio.> Un piccolo cenno del campo, molto simile ad un principio di inchino, verrà donato al potenziale superiore. Dopo di che si zittisce e aspetta che Reykas risponda alla domanda che gli è stata posta. Non prova alcun tipo di empatia per lui... non ne è in grado. Esattamente come non è in grado di provare timore nei confronti del Generale. Nonostante l'aura di maestosa superiorità che questo detiene, Fumihiro lo fissa con sguardo affilato. Fermo. Dietro quegli occhialini rossi v'è un animo determinato e presuntuoso. Saldo a tal punto da non temere la morte.[Chakra Off]

Mentre i vostri occhi si abituano alla cambiata luminosità di quella stanza, mentre la centrale figura del generale va pian piano a mostrarsi potrete finalmente notare che vicino a quel tavolo ci sono anche delle rigide sedute in legno, apparentemente bellissime, intagliate nel legno più prezioso, solide, resistenti e a modo loro imponenti, con lo schienale incurvato emanano forza, prepotenza adeguandosi malamente al resto della stanza, così diverse da poter fare da sfondo senza rubare mai l’attenzione. Eppure non stonano in quel caldo color quercia scuro. Non ci sono cuscini o imbottiture sulla seduta come a garantire che chiunque le occupi si concentri sulla propria mansione pur di alzarsi presto. Sono lì, tutt’intorno al tavolo, solo si distinguono le sopracitate poltrone, decisamente più regali e comode. Massicce e pesanti non hanno però lasciato alcun segno sul pavimento e a conti fatti sono i posti liberi più vicini a voi. Per sfortuna di Reykas l’atteggiamento del generale è così distaccato ed imparziale da non poter condurre ad alcuna lettura, non c’è traccia di curiosità o fastidio su quel volto e non si possono leggere sentimenti in quel corpo che solo ora spezza la sua immobilità. Non tanto il petto che quasi impercettibile si muove a ritmo con il suo respiro è la mano destra che ora si porta sul bracciolo, le lunghe e affusolate dita lo avvolgono quasi delicatamente, come una mano che si sposta al collo del proprio avversario o del proprio amante, indugia sulla sua imbottitura accarezzandola delicatamente, come un predatore poco prima di uccidere o l’amante l’attimo prima di venir travolto dalla passione. Lo sguardo si sofferma sul Nara ancora qualche istante prima di voltarsi verso il Doku. Lo osserva presentarsi, analizza quel cenno così lontana dal saluto pieno di rispetto che si aspetterebbe da essere accolto chiaramente. A volta non servono gesti teatrali per venir compresi. Non si muove oltre, solo il mento che pian piano ondeggia da un lato all’altro così da permettere ai suoi occhi di tenere sotto controllo la situazione più tranquillamente, persino i suoi capelli paiono restare immobili, come attaccati al suo capo senza possibilità di scampo, costretti a movimenti che normalmente rifugerebbero <Reykas Nara, cosa credi significhi servire il consiglio dunque?> attende che sia lui a rispondere prima di aprire nuovamente le sottili ed inespressive labbra, prima di lasciare che altro vento gelido soffi sulla stanza <Fumihiro Doku e tu? Cosa vuoi ottenere? Cosa credi significhi essere un membro della Shinsengumi?> nessuno potrebbe dire se in quelle domande apparentemente semplici si nasconde un tranello, nessuno saprebbe codificare quello che corre nella sua mente ma è certo che non ci sia gesto che sfugga al suo sguardo. Non si tratta di semplice altezzosità, quello sguardo ne è del tutto privo, non c’è vanto in quel modo di agire solo una chiara consapevolezza di sé stesso ed è questo dettaglio a renderlo il più pericoloso nella stanza e in quell’organizzazione, la conoscenza è la chiave del potere[quest chiusa: Reykas, Fumihiro]

22:20 Reykas:
 Ascolta ogni singola parola pronunciata in quella stanza. Lo sguardo viene spostato verso sinistra, per dare una veloce occhiata a Fumihiro Doku ma non si interessa di lui, non ora per lo meno. E' un aspirante come lui. Non è un membro ufficiale. Poco dopo gli viene posta una nuova domanda dal generale. Costui ha un atteggiamento inflessibile ed è difficile studiarne il comportamento non verbale. Scrolla le spalle, movimento che solitamente fa per focalizzarsi al qui ed ora. Al presente, in quello stesso istante, senza pensare al passato o al futuro. Il tono della sua voce è mantenuta normale, senza abbassarla o alzarla, anche di una sonorità. Questo per far comprendere che non tiene nessuna paura o timore di coloro che son all'interno di quella stessa stanza <Significa seguire le sue volontà e le sue direttive. Non esiste il bene o il male. Esiste solo mantenere l'ordine all'interno del Villaggio. Esiste eliminare coloro che creano disagi e problemi ai cittadini e a tutti coloro che abitano qui> annuisce per confermare le sue stesse parole <A proposito, avete eliminato quel bastardo che vi ho consegnato? Lo avete interrogato e vi ha dato qualche traccia su dove si trova i loro covo oppure da chi son stati mandati?> ovviamente si riferisce al mukenin consegnato a Saigo, colei che gli ha dato la giusta forza di volontà di seguire la sua stessa strada ed è grazie a lei che il fu Chunin della Foglia si trova in questo posto. [ Chakra off]x[Equipaggiamento: portakunai e shuriken-> un kunai e due shuriken - portaoggetti-> un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un fuuda con il tronchetto da sostituzione,un filo di nylon e fumogeni]

22:27 Fumihiro:
 La presentazione viene accolta senza troppi giri di parole. Il cenno, ricambiato anche solo con uno sguardo, è più che sufficiente. Le poltrone sono lì, a due passi da loro, ma non hanno ricevuto il permesso di occuparle. Per questo motivo Fumihiro manterrà la propria posizione eretta e composta. Reykas si lascia andare ad uno sfogo personale che quasi gli tocca lo stomaco. Maestri? Amici e Kage? Società Ninja e fiducia? Il discorso quasi lo disgusta. Dolore, amore, tradimento e tutte le altre sfaccettature emotive che l'altro racconta, per Fumihiro sono semplicemente parte della natura umana. Affrontarle e provarle non è un problema, poichè è ciò che ci rende vivi. Tuttavia... lasciare che ti travolgano a tal punto da influenzare la tua vita e dettarne il sentiero... no, non è da lui. Freddo calcolatore, Fumihiro soppesa le emozioni senza donar loro più importanza del dovuto. Al pari di un giocatore di scacchi che conosce quanto importanti siano le proprie pedine, ma non si lascia influenzare dalla perdita di una di queste, pur di vincere la partita. Ed in questo momento la loro non è altro che una partita a scacchi. Una partita dove il Generale e Lui si stanno affrontando moralmente. La presentazione è stata solo una piccola schermaglia iniziale. Una stretta di mano virtuale che sancisce l'inizio di quella partita. Il Generale muove in avanti il proprio pedone. Fa la prima mossa ed invita Fumihiro a reagire con una domanda che nasconde molto più di quello che vuol dare a vedere. Fumihiro inclina leggermente il capo, in maniera quasi impercettibile, ma quanto basta per far si che il riflesso della luce sugli occhiali renda molto complicato guardarci attraverso. Ora che è stato interrogato, gli tocca rispondere. <Qualsiasi cosa io voglia o abbia mai voluto ottenere, in questo contesto non avrà la minima importanza.> Lo liquida così per innumerevoli motivi. Tra quelli più importanti ve ne sono due. Il primo è mettere in risalto il fatto che la corporazione viene prima di qualsiasi cosa... il secondo è evitare di scoprire le proprie carte, elegantemente aggirando la domanda. Negare sarebbe stupido, poichè significherebbe non avere ambizioni. Mentire lo sarebbe altrettanto, poichè si aspetta che la persona che ha di fronte sia più che abbondantemente in grado di riconoscere una palese menzogna dalla verità. Per quanto possa provarci, i suoi occhi non sanno mentire. Davanti all'ammissione di non avere chissà quale ambizione, i suoi occhi lo tradirebbero e il Generale se ne accorgerebbe. Quindi meglio optare per una verità in penombra. Riprende a parlare, schiudendo le labbra e offrendo un flusso di parole chiaro e cristallino. Non esita, ne tentenna. <Servire la Shinsengumi significa servire il Consiglio e le sue leggi. Preservarne l'integrità e favorirne la prosperità, anche offrendo la propria vita... se dovesse essere necessario.> Ed infine aggiunge con una solennità quasi disarmante. <Costi quel che costi.> La propria vita? Quella dei criminali? Quella dei civili? Non importa. Ciò che importa è il risultato. Ad ogni modo, non si perderà in inutili sproloqui. Terminato il proprio breve, ma esaustivo pensiero, tornerà al suo silente rigore in attesa di esser nuovamente interpellato.

Di entrambi ascolta i discorsi senza replicare direttamente, le risposte mostrano molto dei loro caratteri. Diversi certo ma non sono delle copie quelle che cerca la vera domanda è solo se entrambi riusciranno ad essere adatti a ciò che sono ma soprattutto a ciò che rappresentano. I polpastrelli della destra quasi accarezzano il bracciolo, delicati, amorevoli e spietati, un solo istante quello necessario per distruggerli, un solo istante quello che gli serve per cambiare il corso delle loro vite. Sotto la carne scorre il materiale mentre le voci dei due ospiti di oggi s’alternano alle sue orecchie, le risponde quasi registrate dalla sua mente, efficiente e preparate. Non è possibile capire cosa o chi apprezzi maggiormente, nemmeno comprendere se stia o meno apprezzando quelle risponde. I due però esprimono il concetto che chiunque si aspetterebbe di sentire ed è in quell’istante che le dita si arrestano, doneranno piacere o dolore? La schiena si porta in avanti, flettendosi in modo che il busto permetta al volto di avvicinarsi un pochino ai due convocati, per quanto resti decisamente a distanza e nel suo scranno, le labbra si muovono, sarà il bacio dell’amante o quello della morte? Si piegano e nuovamente il gelo inverno riempie la stanza <Reykas, tu saprai ciò che noi decideremo che tu debba sapere> questa è se possibile la prima regola della Shinsengumi <ditemi> e ora si rivolge ad entrambi <cosa siamo noi per la popolazione? Qual è per noi la regola fondamentale da seguire?> attende, sempre proteso verso di loro in quel metaforico avvicinamento, in quella danza che può rappresentare ancora tutto, muovendosi su un limbo difficile da interpretare, lui è nel mezzo e gli estremi sono davvero i due opposti, bene o male, vita o morte, piacere o dolore per quanto spesso questi concetti potrebbero unirsi e addirittura invertirsi in quel momento sono chiari e divisi, come sole e luna o ancora luce ed ombra. Ombre che cadono in parte sul suo volto per via dello spostamento, la luce riesce a riflettersi correttamente solo sulla parte destra del suo corpo, del suo viso adombrando l’altra metà, donando ambiguità. Hanno iniziato una danza a tre eppure il più difficile da comprendere è anche colui che si è meno esposto, potrebbe davvero essere alla stregua di Kamichi, credere nella cieca giustizia data dal governo oppure mira solo a diventare uno di loro, vuole il suo posto in quel nuovo mondo e risponde come ci si aspetta che il generale voglia [quest chiusa: Reykas, Fumihiro]

22:55 Reykas:
 Quel colloquio sembra essere molto interessante. Sembra divertire il nostro Nara di quartiere. E' proprio questo quello che lui stesso cercava. Ha fatto bene ad abbandonare la via shinobista. Ha fatto bene a mandare la richiesta per entrare a far parte della Shinsengumi, nonostante ancora non sappia l'esito ma sa che non è affatto un errore farlo. Fa un ghignetto divertito alle parole che gli vengono rivolte il generale stesso dicendogli poco dopo <Non mi avete detto nulla di quel bastardo ma son sicuro che Saigo Manami avrà fatto per bene il suo dovere. E' una tipetta molto interessante da poter conoscere al meglio> eh no, cari telespettatori, non si riferisce a livello sessuale ma a livello lavorativo e professionale. Può imparare molto da lei, molto di più dalla sua vecchia Sensei, dal suo punto di vista ma questi son dettagli <Bisogna sempre mantenere pulita l'immagine della Shinsengumi agli occhi della popolazione, che tra l'altro per loro siete degli eroiche guardie del corpo, coloro che li difendono dagli attacchi interni ed esterni> stavolta risponde in maniera secca e senza troppi giri di parole alla domanda posta dall'uomo, lasciando continuare a danzare il trio, senza troppi frivoli ma in maniera diretta, a ritmo di quella musica che si è creata. [Chakra off]x[Equipaggiamento: portakunai e shuriken-> un kunai e due shuriken - portaoggetti-> un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un fuuda con il tronchetto da sostituzione,un filo di nylon e fumogeni]

22:58 Fumihiro:
 Il Generale non gli risponde mai. Non commenta quelli che sono i suoi principi e le sue risposte debitamente elaborate per la situazione. Cosa che, in un certo qual modo, intriga il buon Doku. Il capo di Fumihiro è ancora impercettibilmente inclinato e la luce fioca taglia i suoi occhialini con un velo di riflessi. Ancora una volta gli vien rivolta una domanda, a cui, tuttavia, non è così facile ed immediato rispondere. <Mh.> Un mugugno pensieroso. Volontario? Chi lo sa... potrebbe anche trattarsi di un artificio per nascondere il fatto che si sia debitamente preparato al potenziale interrogatorio. Tuttavia è una domanda che va ben oltre le nozioni che solitamente si sanno della Shinsengumi. Si tratta di una domanda a cui si può dare una risposta quasi vaga e fondata su congetture più o meno elaborate. In ogni caso, non ha paura di nascondere quella riflessione preliminare. Solo uno stolto non apprezzerebbe un soldato che non è in grado di ragionare, no? O almeno questa è la convinzione di Fumihiro. <Noi per la popolazione siamo la reincarnazione della perfezione. Ultimo ed inespugnabile baluardo a difesa della Civiltà.> E' così che viene percepita la Shinsengumi dal popolo. Sono i Protettori. Sono i Vigilanti. Sono la garanzia di una giustizia amministrata univocamente e uniformemente su tutto il suolo governativo. E' chiaro che questa definizione possa differire da ciò che la Shinsengumi è realmente... ma il Generale è stato preciso. Ha chiesto cosa rappresentano -per il popolo-. Qual è la regola fondamentale da seguire? Ci ha ragionato su... e la risposta sarà fondata su quello che lui reputa essere il principio fondamentale a sostegno di un'immagine così solenne. <Ne conviene che l'aura di purezza che aleggia attorno a questo baluardo e il suo buon nome, non devono -mai- essere macchiati o compromessi.> Almeno, questo è quello che lui esigerebbe. Così lui farebbe funzionare la sua macchina della propaganda. Ad ogni modo... nonostante la sua sia una congettura e potrebbe rivelarsi anche sbagliata, non usa mai forme come -secondo me- o -io penso-. Che sia fatto volontariamente o meno, Fumihiro ostenta costantemente una sicurezza di se ferma e, per qualcuno, anche fastidiosa. Per questo motivo quelle parole vengo pronunciate con la stessa convinzione con cui si pronuncia un dogma. Quella, per lui, è la verità in questo momento.

In risposta alle loro parole i polpastrelli smettono di accarezzare il bracciolo, abbandonandolo ad un meritato riposo dopo tutta quell’ansia, l’indecisione sulla sua fine. Similmente il corpo torna a ricoprire lo schienale, poggiandosi su di esso e lasciando che l’oggetto sostenga il corpo, come dovrebbe essere. Ognuno infondo deve servire allo scopo per cui è stato progettato. Non annuisce a quelle parole, non mostra alcun sentimento, solo i movimenti del corpo che già abbiamo descritto, ma non basteranno certo per produrre un’analisi sui pensieri di colui i cui occhi neri, ora nuovamente visibili, scrutano nel fondo altrui senza però mostrare nulla di sé, quasi fosse vuoto, una macchina studiata e costruita che sta adempiendo allo scopo per cui qualcuno si è preso la briga di fabbricarlo. Non c’è reazione nemmeno quando viene nominato uno dei suoi ufficiali, uno di quelli che gli riempiono sempre la scrivania di scartoffie, sfortunatamente utili e necessarie, tanto da fargli credere d’essere un dispetto ben architettato. Non può non ricordare il nome di colei che solo qualche giorno fa…il pensiero non si sofferma mentre il volto resta immutato. Tace qualche istante rendendo ancora più chiaro chi sia il padrone, lascia che il tempo scorra al suo volere, non ci sono orologi lì dentro e non sarà facile sapere quanto sia passato, se secondi o minuti di silenzio perché è solo la percezione che conta e la pesantezza della sua assenza di verbo non la rende univoca. Per qualcuno potranno passare attimi per altri anche secoli. Ciò che importa è la consapevolezza che è lui e solo lui a decidere quando e se tutto questo avrà fine <se vi trovaste davanti un dissidente del governo, che urla in piazza il suo scontento come agireste?> un’altra domanda apparentemente facile a cui però non esiste una risposta corretta ed una sbagliata, una domanda che permette a lui e lui soltanto una vera analisi su chi ha davanti. Un quesito posto con la solita distaccata serietà, la solita freddezza di chi non si preoccupa di nessuno, nemmeno di sé stesso. Parole che escono dalla sua bocca condendo l’aria di una melodiosa assenza di calore, come se stesse pian piano svuotando qualsivoglia passione della sua stessa essenza semplicemente esprimendosi e continuando quello che sembra un vero e proprio interrogatorio [quest chiusa: Reykas, Fumihiro]

23:22 Reykas:
 I due aspiranti alla corporazione son ancora all'impiedi, accanto alla porta, proprio di fronte al Generale, il quale sembra essersi abbandonato ad un meritato riposo, poggiandosi toglamente allo schienale. Non fa nemmeno un cenno, nessuna reazione, quando il Nara nomina colei che ha ricevuto il mukenin che lui stesso ha consegnato alla giustizia. Dovrà indagare se i due son o meno in buoni rapporti ma non ora. Non è ne il luogo ne il momento adatto per farlo. Le braccia son tenute a penzoloni lungo i rispettivi fianchi, dando una rapida occhiata al Doku al suo fianco prima di ritornare ad osservare il generale. Nessun orologio e quindi non sa se son passati pochi secondi o minuti o addirittura ore da quando è entrato in quella stanza e sta avendo quel colloquio. Ascolta la nuova domanda che viene posta ai candidati e risponde dopo essersi passato la lingua sulle labbra, per la seconda volta <Interessante. Molto molto interessante> premette dicendo poco dopo <Ovviamente non farei nulla davanti alla popolazione ma lo porterei qui in sede e lo eliminerei senza problemi. E' contro il governo e di conseguenza è un problema per tutti quanti> risponde in questo modo, senza peli sulla lingua. Non lo lascia vivere. Ha cambiato tono ed atteggiamento. Ama sporcarsi di sangue. E' sadico e masochista. Il vecchio Nara non esiste più. E' cresciuto. Ha aperto gli occhi. [Chakra off]x[Equipaggiamento: portakunai e shuriken-> un kunai e due shuriken - portaoggetti-> un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un fuuda con il tronchetto da sostituzione,un filo di nylon e fumogeni]

23:25 Fumihiro:
 Ancora l'ennesima domanda, come legittimo che sia. Fumihiro inclina il capo leggermente verso destra, lasciando ondeggiare impercettibilmente il ciuffo di capelli più lunghi, mentre elabora con cognizione di causa una risposta al nuovo quesito. La situazione non sembra metterlo in una condizione di stress. Penombra, silenzio, assenza di orologi... Fumihiro sembra reagire in maniera inaspettatamente positiva a quella assenza di stimoli esterni che, in altri casi, potrebbe quasi far spazientire o impazzire una persona. Invece lui in quella penombra ci sguazza. In quel conflitto psicologico tra menti d'acciaio, sembra trovare quasi gaudio. Divertimento. Quindi eccolo affrontare l'ennesimo quesito. Cosa farebbe? Esatto, perchè questa è la chiave di lettura. Cosa farebbe lui? L'obiettivo è l'ottenimento del risultato migliore possibile con i mezzi che si hanno a disposizione, no? Quindi è inevitabile che il modus operandi dei vari soldati non sia inequivocabilmente uno solo. Fumihiro sa di avere una lingua affilata, oltre che velenosa. E' ben predisposto nell'utilizzo dell'oratoria come arma o mezzo, e questo non può fare a meno di sottolinearlo, anche se il Generale probabilmente lo avrà capito già. <Per prima cosa raggiungerei l'obiettivo per sedare il malanimo e rassicurare la piazza.> Cosa intende? <Qualunque sia stata la lamentela sollevata, è molto probabile che abbia piantato il seme del dubbio in cui l'ha carpita. E' importante assicurarsi che eventuali strappi nella fede riposta nel Consiglio siano risanati.> Se si tratta di un evento pubblico, non può semplicemente manganellare il rivoltoso e portarlo via. Deve assicurarsi prima di apparire agli occhi della popolazione come un salvatore. Le conseguenze per il facinoroso... beh, quelle vengono dopo. Prima il dovere e poi il piacere! <Successivamente scorterei il nostro amico in un posto più appartato, così da potergli spiegare meglio... le nostre convincenti motivazioni.> Costi quel che costi. L'ha detto no? <Per gli animi meno intrepidi bastano quattro chiacchiere. Per i più indomiti... è importante assicurarsi che il messaggio -penetri-.> E probabilmente solo in due in quella stanza sanno quanto quell'ultima parola possa assumere un'accezione negativa. Anzi, c'è il rischio che solo lui lo sappia. A differenza dell'altro, non prevede l'eliminazione a priori... a dispetto della sua natura caotica e irrispettosa della vita umana. E' malvagio, si... ma non stupido o pazzo. Ogni volta che si stronca una vita, si recidono anche i legami che ha con gli altri esseri viventi... e recidere alcuni legami può essere pericoloso. Può sollevare un polverone indesiderato... e questo la Shinsengumi non può permetterselo. Quindi no. L'uccisione non la contempla, a meno che non sia strettamente indispensabile.

Ancora una volta le risposte dei due mostrano quanto possano essere diverse le persone tra loro, pur volendo ottenere entrambi lo stesso scopo agirebbero in maniere quasi diametralmente opposte. Si alza a questo punto andando finalmente a far osservare quella figura slanciata, di bell’aspetto, piacevole agli occhi nella sua perfetta simmetria, non c’è zigomo che sporga di più, non c’è dito o gamba lievemente più lunga e tutto par essere stato proporzionato con meticolosa attenzione, forse anche a questo si deve il suo successo, soprattutto con le donne. Chi più di lui potrebbe apparire come il salvatore? Braccio del governo stesso e imparziale giudice. <Fumihiro Doku> inizia da lui questa volta. Quale che sia il parere in merito a quel ragazzo non lo esprime, non ci sono sorrisi o teneri sguardi <prendi un rotolo dal tavolo, sarai affidato al maggiore Retsu Unohana, divisione strategica> una piccola pausa in cui con la mano destra ora l’invita a raccogliere il suo rotolo <e farai riferimento agli Ufficiali Nobu Ryuuzaki e Saigo Manami> un discorso semplice. Come detto poco fa ha ben presente i due, non solo per le missioni affidate loro ma anche per il magistrale atteggiamento mostrato fin ora con quella divisa. Non si esprime oltre, non sono soli e qualsiasi questione resterà segreta ancora per un po’ <Reykas Nara> si volta ora, per poterlo osservare meglio <tu invece sei passionale per questo verrai affidato al maggiore Kenpachi Zaraki, divisione combattimento> e dove altro si potrebbe convogliare tutta quell’esplosione di emozioni ancora incontrollata <ma non prenderai qui la tua divisa. Ti terremo d’occhio prima di affidarti un vero distintivo, troverai il tuo rotolo all’ingresso> una decisione semplice, forse presa già prima che i due in effetti entrassero in quella stanza, chi potrebbe mai dirlo. Ed ora allungando il braccio verso la porta la sentirete riaprirsi nuovamente e con lei il suono dell’orologio lontano suonare, è passata mezz’ora da quando siete entrati, che ve ne siate accorti o meno ecco in quanto il vostro destino è stato scelto <andate ora> e solo quando uscirete, nel momento stesso in cui varcherete la soglia la porta si richiuderà alle vostre spalle, uno di voi potrà camminare su quel tappeto rosso, l’altro ancora no ma l’obiettivo è vicino [end necessaria]

23:52 Reykas:
 I due son completamente opposti. Hanno idee differenti ma a quanto pare entrambi sembrano essere riusciti nel loro obiettivo. Farsi notare dal generale ma ecco che arrivano le sue nuove parole. Il Doku sembra essere ufficialmente entrato nella Shinsengumi e sembra essere stato assegnato nella divisione strategica mentre l'altro ancora non è entrato a livello ufficiale ed è stato assegnato alla divisione combattimento, affidato al maggiore Kenpachi Zaraki e il suo rotolo lo troverà all'ingresso. Non farà nessuna domanda a riguardo. Ha compreso che dovrà affrontare altro prima di affidargli un vero distintivo. Sarà per il suo passato o perché non è stato abbastanza convincente? Non se ne cura. L'importante essere stato lì e sembra essere passato solamente mezz'ora da quando ha varcato quella soglia <Capisco> dirà solamente, uscendo da quella stanza, dirigendosi da chi di dovere per poter prendere il rotolo assegnatoli e quando avrà trovato un posto sicuro, lo aprirà per scoprirne il contenuto. Che la sua nuova nuova vita abbia inizio! [END]

23:59 Fumihiro:
 La sentenza arriva. Viene assegnato ad una divisione specifica e gli vengon comunicati i nomi dei suoi superiori. Ancora una volta, non fa una piega. Divisione strategica, combattimento... non gli interessa troppo, in realtà. La verità è che l'unica cosa importante era ottenere quel distintivo. Infine gli viene indicato un rotolo sulla scrivania, che non esisterà a raccogliere dopo qualche breve passo per raggiungerlo. <Signore.> Ed ecco un cenno di saluto, identico a quello che ha elargito una volta entrato nella stanza. Finalmente anche il Generale potrà scorgere quei guanti bianchi sulle mani. Sicuramente Fumihiro ha una personalità... particolare. <Con rispetto, mi congedo.> Ancora un cenno del capo e infine una rotazione del corpo, così da dare le spalle al Generale. I passi si alternano con lo stesso rigore marziale che lo ha condotto fin li. Il rumore dei tacchetti sulla pavimentazione perfetta scandiscono il suo allontanamento come se fossero lancette, mentre il braccio sinistro ondeggia lungo il corpo e la mano destra, ancora dietro la schiena, regge il fuda in tutta tranquillità. In men che non si dica, si ritroverà fuori dalla sala e con la porta richiusa alle proprie spalle. Sosta per qualche frazione di secondo di fianco a Reykas, scrutandolo appena con la coda dell'occhio e lasciandosi scappare una semplice smorfia beffarda. <Umpf.> Per la prima volta in quella serata, la sua espressione vien corrotta da un sorrisetto acidulo, appena accennato. Tuttavia non durerà molto. Presto quella figura slanciata e singolare si avvierà per la propria strada, ormai destinato ad incontrare i superiori e ad avviare il proprio percorso militare nella Shinsengumi.||

Ingresso in Shinsengumi per Fumihiro e Reykas.
Il Generale li convoca e dopo qualche domanda prende la sua decisione:
Reykas sarà una recluta, per il momento sarà tenuto sotto stretta osservazione, la sua divisa sarà informale e solo con fascia al braccio (bianca con simbolo di fedeltà nero)
Fumihiro invece passa a pieni voti e diventa agente scelto.

Siete stati bravi, ho apprezzato la coerenza di entrambi che vi ha fatto rispondere alle stesse domande in maniera molto diversa, arrivando ad ottenere un risultato simile.
Reykas mi aspetto di vederti giocare così da poter continuare con la valutazione della tua posizione e chissà, magari promuoverti!

Sono troppo stanca per un resoconto migliore, niente px perchè il premio è la corp