Cure A Kore
Free
Giocata dal 18/10/2022 19:05 al 19/10/2022 00:04 nella chat "Ospedale [Kusa]"
20:22
Utente anonimo:
Giunta in ospedale al solito Shizuka non era di turno, a che serve avere la migliore amica medico di fiducia se non è mai di turno? Viste le ferite è finita diretta in una saletta, la sunodeki accanto a sè su una sedia sovente usata da parenti e familiari, nel marsupio portaoggetti il fuda con tronchetto e l'auricolare spento, due tonici per tipo e sembra un equipaggiamento d'abitudine. Diversa storia è per i jeans aderenti di un blu scuro che terminano delle converse nere e nella maglietta nera con manica corta, larga a mò di casacchina ma stretta dalla fascia verde evidenziando ancor meno le forme già nulle. I capelli sembrano esser stati pettinati con le dita e senza un ordine apparente. Come al solito non porta trucco ma gli occhi tondeggianti sono contornati di nero all'interno delle palpebre. <Non esiste...O Tenjiro o Kan, se non c'è Shizuka piuttosto vi denuncio. Aspetterò il turno!> Ed effettivamente sta lì da qualche ora, convinta da Akainu a raggiungere l'ospedale viste le ferite palesi e la scarsa mobilità ha poi rifiutato le cure. Praticamente non è un paziente ma uno scioperante occupatore di lettighe, categorica sulla scelta dei medici. <Il primo che mi mette le mani addosso lo denuncio per molestia sa infermiera? Io ho detto che aspetto.> Nulla è più cocciuto di un essere ossessivo in preda alle sue manie, quella del contatto è tra le più comuni ma meno sovente è una forma tanto estesa e radicata di schifo, non è una questione di germi o camperebbe con l'amuchina, sembra più una questione di intimità oltre la quale o non vuole andare o non ha fatto nulla per andare. Probabilmente il primo in turno tra Tenjiro, Shizuka e Kan verrà informato che c'è una matta alla stanza numero 22 che non vuol farsi curare ma che chiede di loro. Sdraiata su una lettiga, vestita se non delle scarpe e con palesi bendaggi per tutto il busto, perentoria la Sabaku sembra intenzionata ad attendere Serata tranquilla, in quel di Kagegakure. Certo, per quanto possa esser tranquilla una serata in un ospedale, sia chiaro. Non è mai troppo bello gironzolare per reparti e reparti, con la consapevolezza che la gente nelle stanze non se la sta passando troppo bene. Eppure a questo tipo di -passatempo-, qualcuno ha votato la sua intera esistenza. E' il caso di Tenjiro, che non solo ha deciso di dedicarsi alla salute delle persone con tutte le sue forze, ma ha anche chiesto che gli venissero riservati i turni di notte. Con grande gioia e apprezzamento dei colleghi, aggiungeremmo. Il perchè non è difficile da immaginare, ad ogni modo... a quest'ora non è possibile trovare altri che lui a presidiare il plesso ospedaliero. Le porte che collegano i reparti alla reception si spalancano alle spalle della Sabaku, mostrando uno Hyuga ammantato di bianco e privo dei suoi classici colori sgargianti. Muove quei lenti passi verso di lei, approcciandola da dietro mentre mette il broncio con infermieri ed assistenti sanitari. <Yare, yare...> Si annuncia con il suo solito sospirar pensieroso. <Che ragazza rumorosa...> Ovviamente la sta prendendo in giro. Nel momento in cui lei si volterà, potrà notarlo in tutta la sua altezza e imponenza. Giaccone bianco dalle maniche larghe, kimono nero aperto sul petto e fisso in vita da una fascia azzurra e capelli corvini legati in una coda sciatta. La barbetta incolta e la benda nera decorano inquietantemente il suo viso... eppure quel sorriso non fa altro che rassicurare chiunque si soffermi su di lui. <Sei venuta a controllare come sta Giovanni?> Domanda curioso. E' stato avvisato dagli infermieri che si trattava di una paziente di sua conoscenza, ma sembra non essere preoccupato. Forse, ad una prima occhiata, ha ipotizzato che non sia nulla di grave e che non valga la pena di agitarsi. <Grazie mille Ophelia...> la donna alla reception! <... adesso me ne occupo io.> E così si ritaglia il loro momento di intimità. <Avevi bisogno di me?> Le domanda, con la sua solita voce calda e premurosa.21:10
Utente anonimo:
Oh, i turni di notte sono i migliori, Tenjiro è un buongustaio, incidenti mortali, ragazzetti in coma etilico, la notte pullula di eventi interessanti, ma di tutti questi eventi Kore è la più interessante della serata probabilmente, in fondo quanto spesso capita che un paziente arrivi, faccia il check-in, si sdrai su una barella vuota a caso e rifiuti di farsi curare occupandola in protesta? C'è della poesia nel suo disagio e questo non è facile negarlo, le porte del reparto si aprono ma è la voce nota di Tenjiro a farla voltare. <Tenjiro-san! Mi vogliono toccare!> Ma magari, la volevano curare, magari eh? Ma la questione martella sempre là. <Ah, si...Come sta Giovanni?> Domanda prima di occhieggiare una tesissima Ophelia. <Glielo avevo detto che non sono una squilibrata, lo vede? Il dottore mi conosce...> Indicando Tenjiro con il palmo sinistro ma aspettando che Ophelia rinunci a capire che è successo, come la maggior parte dello staff medico. <Sta megera...> Soffia sollevando gli occhioni tondeggianti e dall'intrapalpebrale contornato di nero sulla figura, a suo confronto enorme, di Tenjiro. <Mi volevano toccare.> Considerando che ha occupato una lettiga a caso sarebbe un colpo di fortuna se avesse preso letto direttamente al reparto di psichiatria, evita gli spostamenti quantomeno, soldi tolti ai contribuenti per il personale addetto a spingerle la barella risparmiati. Il punto è che non è quello, quanto il fatto che se ne sta quasi del tutto immobile, appena tenta movimenti scattosi il dolore sembra peggiorare in quei giorni, così alla fine si è lasciata convincere. <Credo qualche costola, e qualche osso dietro...Non lo so ma Shizuka non c'è mai quando serve.> è così che ha conosciuto Tenjiro, in fondo, sfruttandone le spalle come aprivia da passeggio, la questione del contatto torna ora viva e forse nella confidenza persino più palese rispetto a quanto detto. <Non c'è un dottore che possa spararmi una cura da lontano con una fucina? I tonici non funzionano.> Magari è lì l'inghippo, se i tonici non apportano migliorie forse il danno nascosto dalla larga maglia nera è più grave di quanto non dovrebbe volersi far curare, concettualmente Il siparietto che lo attende è quasi imbarazzante. Tenjiro si massaggia la nuca a più riprese, con calma, mentre l'occhio sinistro salta da una donna all'altra, per capire chi è che sia improvvisamente uscita di senno (?). Ormai ha imparato a conoscere la giovane Fennec. Abbastanza da tacere e sorridere, comprensivo, mentre Ophelia si arrende definitivamente e cerca lo sguardo collaborativo del medico. <Tranquilla, tranquilla. Adesso ci sono io!> Passa rapidamente l'occhio su di lei, alla ricerca di anomalie di sorta. Si tratta di una rapida ispezione visiva, mentre ascolta quello che l'altra ha da dire. Certo... buona parte delle parole proferite sono fesserie... ma non potrà esimersi dal darle corda e metterla a proprio agio. <Oh, sta bene. Un po' nostalgico alle volte... chiede spesso di te.> Chi? Il cactus ovviamente. Quando l'altra si lamenta per l'ennesima volta del fatto che volevano toccarla, Tenjiro cerca di rassicurarla ancora. <Tranquilla, nessuno può toccarti qui senza il tuo permesso. Puoi rilassarti.> Premuroso, vuole metterla a suo agio. <Suvvia, non essere severa con quella povera ragazza. Si da tanto da fare... Non puoi mica aspettarti che trascorra tutta la sua vita in ospedale! E' anche fin troppo giovane...> Dovrebbe essere la fuori a droga- nooo. <Mh.> Intanto mugugna pensieroso quando l'altra espone i suoi malanni. I tonici non funzionano e per quanto la ragazza abbia evidentemente esagerato con l'auto-diagnosi, è palese che forse ci sia bisogno di un occhio esperto. <Vieni, andiamo nel mio studio... così ti do un'occhiata.> Deciderà di fare da guida, come ogni volta. La anticiperà avviandosi verso il reparto dove il suo studio temporaneo si colloca, mentre spezza il silenzio con domande e considerazioni. <Temo anche ancora non abbiano inventato tecnologie così efficaci... Dovrai affidarti alle care e vecchie metodologie convenzionali.> Ridacchia di gusto, portando entrambe le mani dietro la schiena ad altezza della fascia lombare. <Questa tua selettività relativa al contatto fisico potrebbe diventare problematica, un giorno.> Ma non spiegherà il perchè. Piuttosto passerà oltre, forse ignaro che l'altra possa esser curiosa a riguardo. <Cosa è successo, se posso chiedere? Ti sei cacciata daccapo nei guai?> Non ha nessun fine medico come domanda. Pura curiosità da amico.21:36
Utente anonimo:
Affila lo sguardo osservando quegli occhieggiamenti di intesa tra Tenjiro e Ophelia ma non dice nulla, sembra semplicemente immagazzinare l'informazione in modo da poterla affilare in seguito. Nel frattanto Tenjiro non avrà fatica a notare, pur avendo una larga maglia, lo spessore del bendaggio che si è fatta da sola e che dal pube arriva fino alle spalle, per quanto stretto con diverse imperfezioni. <Anch'io chiederei di me se fossi accanto a...Ophelia tutto il giorno.> Sillaba atona come se stesse sobillando qualcosa prima che una luce illumini le iridi dal color del miele di mandorlo. <è esattamente quello che ho detto io, che nessuno può toccarmi contro il mio permesso...La conosco la legge io.> Sussurra quelle parole come se invece non la conoscesse affatto ed avesse invece sparato a caso, ma soddisfatta di averci azzeccato la smette di impensierirsi con quella tossica di Ophelia. Tenjiro la invita a seguirla e lei è obbligata ad alzarsi, prima il busto e già l'altro potrbà vedere la mobilità rigida di chi ha dolori sparsi, poi per voltarsi ed allungare le gambe, poi i passi rigidi della sua imbracatura. Praticamente l'unica cosa che fa fluidamente è sollevare la sua Sunodeki come se fosse una piuma per portarsela appresso in direzione della via mostrata. <Definisci metodi convenzionali, Shizuka è stata capace di saldarmi le costole sfiorandomi appena e con la maglietta...>Che Shizuka sia più brava quindi? Osserva l'altro con quel sospetto prima di sollevare le spalle e...niente riabbassarle subito perchè la tensione sul costato fa un male maledetto. <Non vedo come potrebbe diventare problematica, la mia migliore amica è un medico...è che ultimamente starà provando a farlo un figlio suo o non me lo spiego perchè non ci sia mai.> Constata in merito alla sua problematica che sì, peraltro, è un serio problema che la Sabaku sembra non voler comprendere. <Stavolta non centro io, mi hanno fatto l'esame Chunin...Non dirlo a Shizuka però, voglio essere io a darle la notizia e...Ca**o devo avvisare il ragazzino.>Arrivare prima di Shiroichi, al fattore Nara non aveva pensato nella sua equazione. Lo studio lo conosce ma ora cerca direttamente Giovanni con gli occhi prima di mettere Sunodeki su una sedia. <Beh dai, è...verdolino, se la passa bene.> In breve tempo, lo studio appare all'orizzonte. Ne varcano la soglia con estrema tranquillità, ma rispetto al solito, Tenjiro non si addentra fino alla scrivania. Rimane vicino alla porta per assicurarsi che la ragazza entri e che, subito dopo, quella barriera legnosa venga chiusa per assicurarne la privacy. <Suvvia non essere così cattiva. Cercava solo di fare il suo lavoro...> Cerca di essere sempre carino con tutti, poichè è la sua natura. Intanto tiene la ragazza sott'occhio. <Saluta Giovanni!> Le indicherà il cactus sulla scrivania, che a quanto pare indossa un sombrero e dei baffi finti. Forse la cosa gli sta scappando di mano. <Prego, il lettino è di la.> Glielo indica con calma, così che lei possa posarvisi e sistemarsi. <Metodi convenzionali...> Mugugna, mentre si avvicina a lei. <Nei metodi convenzionali rientra la diagnosi, per esempio. Temo di non poter capire in che stato si trova il tuo corpo semplicemente guardandoti negli occhi, per quanto mi piacerebbe.> Ridacchia, mentre si prepara ad impastare il chakra. <Io sono oltremodo un'eccezione, ma dovrai aspettarti che altri medici ti chiedano di fare controlli anche invasivi, in futuro.> Lo dice con una calma devastante, forse ignorando che questa cosa potrebbe turbare l'altra in maniera considerevole. <E nei metodi convenzionali rientra anche l'applicazione di unguenti, pomate, il prelievo di campioni sanguigni, l'applicazione di fasciature...> eccetera eccetera. <Vediamo un po'...> Le mani formano un mezzo sigillo ed il chakra appena richiamato viene convogliato verso l'occhio sinistro. Uno solo, si... Le venature al lato di questo si ingrossano per via dell'afflusso energetico esagerato. L'occhio perlaceo assume sfumature più profonde e permette a Tenjiro di vedere il mondo da una prospettiva completamente nuova. <Mh...> Mugugna pensieroso, osservando il sistema circolatorio della ragazza e la sua struttura ossea. <Non sembri avere fratture, per fortuna.> Improvvisamente quella profondità visiva viene meno, seppur il Byakugan sia mantenuto, ed è negli occhi di lei che ora si riflette. <O per sfortuna.> Invero... questo significa una cosa... che la ragazza dovrà sottoporsi ai processi di cura canonici. <Paradossalmente... per noi medici shinobi è quasi più facile suturare una ferita, che curare un ematoma...> Triste verità. <Posso rigenerare dei tessuti che sono stati distrutti... riattaccare ossa che sono state spezzate... Tuttavia non posso cancellare nel nulla il trauma. Non siamo ancora in grado di far sparire nel nulla il dolore.> Perchè probabilmente di questo si tratta, per la ragazza. Di un trauma e di dolore. Nessuna ferita concreta. Nessun tessuto da rimarginare. La guarda per qualche istante, consapevole del fatto che dovrà chiederle una cosa che non le andrà giù facilmente. <Temo che dovrai spogliarti, Kore-chan.> Calmo e pacato. Nella sua testa neanche un pensiero lascivo trova spazio per un istante. Professionale e premuroso fino al midollo... è diventata un'abitudine, per lui. <Scopri le parti dove senti dolore.> Che lo faccia nella maniera che ritiene più comoda e consona. Può scoprire interamente il busto o alzare la maglietta finché il pudore glielo consentirà. A lei la scelta. <Ooooh grandi traguardi! Sono felice per te.> Ammette, senza troppi peli sulla lingua. <Alcuni non apprezzano il nostro caro vecchio sistema ninja... ma io penso che sia ancora una bella cosa.> Sovrappensiero, prova a tenerla occupata con le chiacchiere per non far calare silenzi imbarazzanti.[Chakra ON][Byakugan I]22:43
Utente anonimo:
Varca la porta dello studio occhieggiando lo Hyuga alla questione di Ophelia, come prima tiene in serbo quella lama prima di fare un cenno verso Giovanni una volta liberatasi le mani dalla sua Sunodeki. Appurato il colore verdognolo e quindi sano del cactus torna sull'altro inclinando appena il capo. <è vestito per la festa degli spettri?> Così si riferisce agli abitini da messicano del cactus, che comunque sia ben chiaro, sta una fa-vo-la. Quando le spalle si smuovono l'attenzione segue l'indicazione del lettino, i passi iniziano a muoversi ma sembra avere più difficoltà a salire che a scendere dalle barelle. <Beh però dovreste pensarci, un genjutsu che permetta di fare diagnosi occhi negli occhi.> Soffia poggiando le mani sul lettino ed allargando appena le braccia, la realtà è che il lettino è troppo alto per i suoi 155 centimetri di fierezza sabbiosa e quindi ora lo sguardo vaga alla ricerca del tipico supportino da nano-bimbo che dovrebbero avere quelle postazioni. Invece di chiederlo se lo cerca da sola, orgogliosa e silenziosa, si piega appena per guardare sotto a sedue e lettini dedicando all'altro il senso dell'udito. <Definisci invasivi.> Serata di definizioni per la fennec, a quanto pare, ma è troppo concentrata mente Tenjiro richiama il chackra a piegarsi come se fosse una tartaruga con gambe troppo secche e lunghe per raccogliere la pedanina ed avvicinarsela al lettino. Vi torna davanti guardando la postazione con fare perplesso, con lo scalino tra le mani e la bestemmia in fronte, il petto si gonfia prendendo un sonoro sospiro. <Come fai a sapere che non ci sono fratture?> Si volta con la scaletta in mano fissando il medico in volto, noterebbe quella differenza più spessa intorno all'occhio e l'espressione si fa vagamente curiosa. <Ma perchè devo spogliarmi se ci vedi attraverso i vestiti.> Snocciola con tono algido senza che suoni come una reale domanda. <Comunque controlla bene le costole...> Spiega mentre cerca di far cadere lo scalino in maniera più o meno accompagnata. Eccola, che si arrampica in tutto il suo legnoso splendore fino a sedersi sulla lettiga finalmente, ora si che poggiando le mani sulle cosce può studiare meglio l'occhio di Tenjiro mentre parla. <Se mi muovo fanno male, se non mi muovo fanno male, se sto sul fianco fanno male, se sto sulla schiena fanno male e sulla pancia fanno male. Riesco a dormire all'incirca con un angolo di trentasette gradi, 27 primi e 4 secondi con il materasso e non è una cosa comoda.> C'è dell'ironia, la sa fare, il problema è la vocalità meccanica che rende tutto strano come se non stesse mai scherzando seppur si scopra della maglia tirandola dal basso con lentezza. Non distende le braccia, segno che ha dolore, la accompagna fino al collo e poi cerca di uscirci solo fuori rivelando le fasciature fattesi da sola. Il senso pudico è limitato dalle stesse che lasciano visibili sprazzi di pelle ma non danno un grandissimo contributo a madre natura, senza una maglia che per lei è generalmente larga il corpo si intravede come ossuto, si penserebbe a non averla mai vista mangiare ad un qualche disturbo alimentare o tiroideo, pure le fasce infatti presentano diverse zone di pelle scoperta ad angolo per via delle costole e del bacino, troppo emergenti rispetto alle carni. <Chi è che non apprezza il vecchio sistema ninja?> I seni, per quanto non temano il tracollo di gravità, sono coperti più o meno dalle bende ma la mano destra indica la bocca dello stomaco, dove ha incassato il pugno. <Mi fa male qua, e intorno...E tutta la schiena. Sospetto di averla sbattuta tutta insieme di piatto ma...Il momento era concitato.> Dire che non ha nemmeno compreso la mala maniera in cui è volata via pare brutto, meno male che le giare Sabaku ormai sono quasi indistruttibili di questi tempi o dalla schiena di Kore stavamo estraendo i cocci impiantati come le pinne degli stegosauri. La ragazza chiede se è vestito per la festa degli spettri, quel povero cactus. Nel momento in cui la domanda viene posta, Tenjiro si avvicina alla scrivania, sulla quale è presente uno strano dispositivo con un numerino sopra e un pulsante. Il dito di Tenjiro vola proprio verso quest'ultimo e lo preme, lasciando che un [BIP!] lasci scattare quel numeratore di un'unità. <No, lo uso per contare quante persone non si fanno gli affari propri...> Anche Tenjiro sa fare dell'ironia! Sta di fatto che quel contatore è ormai a quattro cifre... a dimostrazione di quanto rara sia l'abilità di farsi i fatti propri nel genere umano. Per quanto riguarda le diagnosi magiche, la soluzione è presto portata alla luce! <Se preferisci posso stordirti e farti perdere i sensi, così quando ti risveglierai la visita sarà finita e non avrai ricordo di nulla. Ti farebbe sentire più a tuo agio?> La cosa triste è che non c'è malizia in quello che dice. Glielo sta proponendo sul serio(?). Non realizza in prima battuta che una proposta del genere, fatta ad una ragazza, potrebbe suonare oltremodo fuori luogo. <Capirai quando ne avrai bisogno...> di cosa il termine Invasivi comporti. <... è inutile che tu ti faccia carico di questi pensieri ora.> Ridacchia, mentre con l'occhio irrorato di chakra continua a seguire il profilo energetico della ragazza. <Lo so perchè lo vedo.> Dell'assenza di fratture, s'intende. <E' la mia abilità peculiare...> si indica l'occhio con noncuranza, continuando l'ispezione come se nulla fosse <Un retaggio familiare... ma se non sbaglio ne abbiamo già parlato.> L'ultima volta che si sono visti, per la precisione. <Ci vedo attraverso i vestiti, ma non posso passarci attraverso. Suvvia, sii collaborativa...> La comprende, ma in qualche modo deve sbloccarla. <A meno che tu non voglia che applichi gli unguenti ai tuoi vestiti. Immagino che te ne sarebbero grati...> i vestiti(?). <... ma non risolverebbe il tuo personalissimo problema.> In ogni caso la ragazza non sembra opporre resistenza più del dovuto. La maglietta vien sfilata e quel busto bonariamente fasciato viene esposto alla vista dello Hyuga. <Ti sei fasciata da sola?> Domanda retorica. Ancora una volta, punta a farla parlare per distogliere l'attenzione da quello che andrà a fare. <Sei stata brava... è stato un ottimo palliativo. Altrimenti adesso saresti stata in condizioni assai peggiori.> Allunga le mani verso le fasciature, iniziando a sfilargliele. <Solleva le braccia per favore.> Potrà notarla, lei, quella calma disarmante. L'innocenza di un uomo che sta solo facendo il suo lavoro e che non lascia spazio a malizia o pensieri peccaminosi. Neanche una volta quell'occhio si sofferma sui tratti femminili di lei e neanche una sfumatura rosata colora le sue gote. Sembra essere perfettamente a suo agio. Forse... proprio quella capacità di vedere il mondo da una prospettiva solo a lui comprensibile, lo ha portato ad una consapevolezza maggiore. A normalizzare concetti e ideologie che per altri sono quasi taboo. <Stenditi per favore. Ho bisogno che ti rilassi e respiri profondamente.> Per stabilizzare il flusso di chakra. Lui intanto convoglierà il proprio verso le mani, imponendole su di lei, ma senza toccarla. Si soffermerà sui punti da lei indicati e oltremodo evidenziati da pesanti ematomi e chiazze violacee. <L'esaminatore ci è andato giù pesante, eh...> A pochi centimetri della sua pelle, Tenjiro cercherà di infondere il proprio chakra nel corpo di lei. Il Byakugan gli permette di entrare in perfetta sinergia con il flusso energetico della ragazza, senza destabilizzarlo, e probabilmente di ottenere risultati curativi assai più veloci ed efficaci. <Procedo con una rigenerazione dei tessuti danneggiati... dovrebbe alleviare un po' il dolore. Dopo di che passeremo... ai metodi convenzionali.> Ridacchia in maniera sommessa, salvo poi continuare il discorso dall'altra sollevato. <Ah sono in tanti a disprezzare i ninja. Attribuiscono a loro le colpe della situazione in cui versa oggi il genere umano... -Il grande fallimento degli shinobi-, sai?> Scuote il capo un paio di volte, contrariato.[Chakra ON][Byakugan I][Mani terapeutiche +8ps Kore][Chakra 14/25]23:22
Utente anonimo:
Occhieggia il marchingegno attuato d Tenjiro in merito al cactus, poi il cactus, poi Tenjiro stesso. Guarda i tre elementi distinti come separati, scorrelati, e sembra metterli insieme con una certa lentezza. <Arguto.> Concede tenendosi seduta in posizione eretta più per comodità delle ferite che altro visto che le mani ossute poggiano sulle cosce, la richiesta di essere sedata pare coglierla altrettanto seriamente. <Sono messa così male?> Lega quella domanda al dolore che pensa stia per provare, a quel punto si fa più seria, sembrava conscia di non aver danneggiato organi interni ma la mancata miglioria nei giorni ha allentato quella sicurezza, è rimasta felice di aver superato l'esame chuunin ed incapace di festeggiarlo visto che riesce solo a star seduta, mangiare e dormire male. <Ne avevamo parlato ma non avevi ammesso che puoi vedere la gente nuda...A tal proposito nella tua dinastia si usa ancora sposarsi tra parenti? Pare che anche i Nara lo facciano, ma ci sono pareri controversi sulla questione, cugine probabilmente inguardabili di mezzo e...> A distrarsi con le sue ossessioni c'è da dire che la Sabaku è abbastanza brava di suo, ed essendo un tipo taciturno tante parole sono spesso fonte di nervosismo. <La mia compagna di stanza mi ha dato una mano.> Umile, abbastanza, interrompendo quanto stava dicendo, da fare quell'ammissione in merito alle bende mentre solleva le braccia ripiegate, a mò di ali parallele alla lettiga e non verso l'alto segno che le distensioni troppo estese le danno un qualche disturbo. <Così?> Il respiro si mantiene per breve tempo, non oppone resistenza al gesto dello Hyuga, sa intimamente di necessitare cure, ma in qualche modo la tensione del contatto sembra non voglia portarla a respirare, i secondi passano e sono contati per lei come momenti di apnea, la questione del contatto sembra superiore persino ad un qualche senso pudico ed è segno che le due cose non siano direttamente correlate. Vivendo in camerata la nudità non le è di disturbo ma quando il petto scarno si sgonfia all'improvviso dalle narici è ormai svanito il tatto del medico dalle bende. Annuisce sospirando un'altra volta e smuovendosi con quel fare legnoso cerca di distendersi, sulla schiena evitare il dolore le viene complicato e nuovamente la respirazione sembra andare ad aria compressa, non è esattamente la mancanza di rilassatezza che manca ma quella di una posa semplice per agevolarla si. <Non sai quanto.> Asma sull'esaminatore riprendendo aria con un sospirone trattenuto, finchè non le viene spiegato cosa stia facendo ed è fissando l'occhio pallido dell'altro che pare interrogarsi a distrazione su altra questione. <Basta che finisca.Voglio dormire senza paura di girarmi nel sonno...>Perchè l'incoscienza fa brutti scherzi ad un corpo ferito, ti accorgi di certe parti del corpo solo quando ce le hai lese e stai dormendo, allora gli alluci diventano improvvisamente di importanza fondamentale e pure sfregarli male sotto un lenzuolo può essere invocazione degli inferi notturna. <Non conosco nessuno di questi pazzi.> Sentenzia in merito agli shinobi, tuttavia percependo un qualche sollievo sulla superficie dell'addome mentre il chackra viene defluito ai tessuti. <Mi devo girare?> Braccia tese, lungo i fianchi come tutto il corpo che si conferma minuto quanto ossuto Tenjiro ridacchia, mentre mantiene quelle mani alla giusta distanza dal busto e continua a sistemare i tessuti che hanno ceduto per via dell'impatto. Segue l'andamento dell'ematoma, nella speranza di toccare tutti i punti danneggiati. <Sono meno stupido di quel che può sembrare, sai...> Ridacchia, palesemente ironico. Non si sente stupido e non si ritiene tale. Tuttavia sa di essere buono e che quella bontà spesso viene fraintesa. Errore più grave non può esistere... poichè Tenjiro non è un uomo innocuo. E' più un uomo pericoloso che è riuscito ad addomesticare la propria bestia. <Chi ha detto che posso vedere la gente nuda?> Fa finta di niente, continuando ad ironizzare e ridacchiare. <Sono tue congetture...> Intanto la domanda scomoda arriva. Quella sul clan, intende. <Si, è un'usanza che si tramanda ancora. Non tutti la seguono, ma è il modo migliore per mandare avanti la nostra eredità. In realtà con il passare degli anni la famiglia si è ramificata a tal punto che non è poi così rischioso e scandaloso...> Ormai si sono create generazioni e generazioni... e quelli che all'inizio erano solo fratelli, ora sono diventati cugini, procugini e così via. Talmente distanti nella genealogia da essere praticamente sconosciuti. <Continuiamo così. Rilassati e cerca di respirare, per quanto possibile.> Ormai la rigenerazione dei tessuti sulla parte frontale del corpo è quasi giunta al termine. Molto presto sarà il momento di lavorare sulla schiena. <Quando avremo finito sentirai ancora dolore per una notte, forse. Da domani andrà sicuramente meglio e potrai riappropriarti del sonno che ti appartiene.> Ridacchia divertito. <Ai miei tempi gli esami chunin non erano così violenti. Sicura di non aver detto qualcosa di scomodo che ha fatto indispettire l'ispettore? Non gli hai portato un cactus per corromperlo, mi auguro...> dubbi concreti. Dubbi veri. Intanto la medicazione sul fronte prosegue senza intoppi. La stessa ragazza potrà sentire una strana sensazione di tepore, accompagnata da lieve sollievo. Eppure... non v'è stato alcun contatto fisico. La tragedia deve ancora arrivare.[Chakra ON][Byakugan I][Mani terapeutiche +8ps Kore][Chakra 12/25]00:02
Utente anonimo:
Gli occhi seguono la risata dell'altro, fissamente concentrati al suo Byakugan sembra farne una mera distrazione di interesse per non guardare dove Tenjiro passa con le mani, evitando i suoi stessi ematomi nell'attenzione. <Non ho mai pensato che fossi stupido se ti consola.> Una consolazione un po' magra, soprattutto se detta con la fredda sillabazione che sembra incrinata meramente dal dolore che l'altro sta ricucendo, ove percepisce i muscoli tirare. <Troppo buono, troppo idealista, ma non stupido non sono sinonimi> Così riferisce con una schiettezza quasi di marmo le sue impressioni sul loro incontro a Kiri, come se bastasse prendere un'opinione, metterla sul tavolo e lasciarla lì senza spiegazione alcuna.<Se vedi le costole sotto i vestiti vedi anche le nudità, non ci provare non ci crederò mai.> Non sorride ma l'occhietto si fa bieco qualche momento nella sua direzione, ma dato che ormai la sua mente si è data una risposta vera o falsa che sia non pare che la Sabaku intenda approfondirla. <L'ho detto anch'io, che è una cosa normale. A quanto pare per certuni no...Ma se arrivo ai trenta così io prometto che farò un figlio Sabaku.>C'è di buono che ormai non devi neanche fartelo il cugino per fare un lavoro fino, di contro è che la Sabaku ci ha palesemente pensato alla prospettiva dell'ovulo in affitto. <Va meglio.> Concede in merito a quella spiegazione sul dolore come se dovesse tenere l'altro al passo delle sue stesse cure, o informato del loro andazzo senza alcuna competenza in merito. La respirazione migliora, quantomeno quella addominale, gonfiare l'addome e sgonfiarlo sembra esser dolore lenito in gran parte e non ha l'impressione che i polmoni spingano sulle costole che è già un gran progresso per un sonno supino. <Non ho provato a corromperlo e se l'avessi fatto con un cactus non sarei ferita, insomma guarda il nostro Giovanni, è quasi un cactus adolescente ormai, ne stai facendo un bravo ragazzo...Mi posso girare adesso?> La tensione evidentemente sproloquia, portandola dal guardare lo Hyuga al cactus prima di farvi ritorno. <E non l'ho indispettito...è che usa l'acqua, una mole d'acqua, ha tirato fuori tanta di quell'acqua che ho ridefinito l'espressione 'cavare il sangue alle rape' nella mia mente per sempre.> Spiega con un moto più serio come se dovesse difendersi dall'essere tanto malridotta.
Giocata del 19/10/2022 dalle 10:02 alle 15:37 nella chat "Ospedale [Kusa]"
Tenjiro continua a sondare la propria paziente con quell'occhio dalle capacità incomprensibili. Molti si domandano come funzioni e quasi nessuno ci azzecca sul serio. Intanto la ragazza prova a rassicurare il medico, che dal canto suo semplicemente si lascia scappare un sorrisino e non ribatte oltre. <...> In cuor suo è felice che anche dall'esterno non appaia come uno stupido. Tuttavia non può fare a meno di farsi scappare una considerazione finale. <Si... e non finisce mai bene quando si sottovalutano le persone buone. Sono quelle che più di tutti hanno da perdere...> e che con più ferocia combattono per quello in cui credono o per ciò che difendono. Per quanto riguarda la sua vista pervertita a raggi x... <Immagino di non poter far nulla per farti cambiare idea...> ridacchia ironico, percependo in lei quella sensazione di convinzione infantile che non si può scacciare in alcun modo, se non con prove tangibili. Peccato che prove tangibili non può fornirgliene... l'occhio è il suo. <Almeno la convinzione che vestita o meno non faccia differenza... dovrebbe aiutarti a star più serena, no?> Non ha capito che il problema di lei non è il pudore. E' proprio il contatto fisico. Contatto che per ora c'è stato solo nel frangente di rimozione delle bende. La parte divertente deve ancora arrivare. <Girati per cortesia. Mettiti sul fianco o nella posizione che ti fa stare più comoda. L'importante è che tu mi dia accesso alla schiena.> Quando le da istruzioni, lo fa con assoluta calma controbilanciata da estrema professionalità. Non l'ha ancora provato, ma il tocco di quelle mani esperte ne sarà la testimonianza concreta. <Purtroppo non tutti sono di mentalità aperta... e avere un quadro generale abbastanza ampio è prerogativa di pochi. Vale per tutte le epoche, temo...> Ci sono sempre i bigotti e gli illuminati. Qualora la ragazza dovesse effettivamente girarsi, inizierebbe a infondere il proprio chakra anche nei punti che lei lamenta, così da stimolare la rigenerazione cellulare pure lì. <Si, gli sto insegnando tutto quello che so.> A Giovanni, s'intende. <Tra non molto sarà in grado di gestire tutta la struttura in autonomia e io potrò prendermi la mia meritata pensione.> Ma se ha appena iniziato a lavorare. Ciò non toglie che sarebbe bello vedere un intero presidio ospedaliero gestito da un cactus con baffi e sombrero. <Acqua...> Non conosce il suo clan. Non sa di che potere lei disponga, nonostante abbia posato lo sguardo a più ripresa sulla Sunodeki. La conoscenza di Tenjiro dei clan al di fuori di Konoha è leggermente carente. Non gliene è mai importato molto. <Se avesse usato un elemento differente sarebbe andata meglio?> domanda, curioso, mentre le cure proseguono.[Chakra ON][Byakugan I][Chakra 10/25][Mani terapeutiche +8PS Kore]10:49
Utente anonimo:
Lascia Tenjiro proseguire alla sua cura senza risultare fastidiosa come ha fatto con lo staff medico, in qualche modo fissarne l'occhio sembra distrarla in più non si sente toccata, il che facilita una maggior fluidità nella respirazione come richiesto, le braccia iniziano a farsi meno rigide lungo i fianchi. <Non credo che la bontà sia direttamente correlata alla capacità, casomai alle ambizioni.> Snocciola prima di gettare un sospiro, ancora una volta la Sabaku, che dimostra a stento la pubertà, nei suoi anni pare conscia delle proprie ossessioni e dei propri patemi. <Immagino di no.> Non potrebbe fare nulla per convincerla ed intimamente ne sta facendo una fissazione, ma è poi che aggrotta le sopracciglia alla questione della differenza tra nuda e vestita. <Scusa...In che senso?> Chiede prima di vedere le mani dell'altro allontanarsi insieme alla figura e ricevere quelle istruzioni che la portano a constatare il ridotto dolore all'addome, scomparso si potrebbe dire ma per voltarsi la schiena serve, se ne rende conto quando cercando di rotolarsi spinge sul tallone e si trova a flettere i fianchi, un movimento che doveva essere armonico e semplice le provoca una fitta. Si spinge quindi sui palmi a mettersi seduta, dopo si volta mettendosi in ginocchio sulla lettiga e po si sdraia in avanti con fare rigido mostrando esattamente la connotazione dolente che prende l'intera colonna vertebrale mentre l'ascolta. <Sei già in età da pensione?> Soffia con fare spontaneo lasciando all'altro tempo e modo di prendersi cura della sua schiena, ora guardarlo le viene complicato, dovrebbe torcere troppo il collo quindi si limita a poggiare la fronte sugli avambracci ripiegati. <Beh, sì, credo almeno, non è solo l'elemento era anche parecchio al di sopra delle mie potenzialità> Lo ammette come una sconfitta eppure c'è una nota vanesia, insomma non ha perso con Topo Gigio perchè le ha sputato in faccia ed in qualche modo sembra tenerci a ribadirlo. <L'acqua è la nemesi di un Sabaku, la vostra qual è?>Sembra rifletterci qualche momento prima di entrare a gamba tesissima con il domandone. <Il fatto che la tua sia un'innata oculare e tu abbia una benda è mai stato un problema?>Non è la prima volta che mostra interesse per le oculari nei confronti di Tenjiro e non è la prima volta che la sua curiosità sembra andare oltre la specifica del Byakugan. <Molto bene...> sussurra Tenjiro mentre sente il proprio chakra letteralmente scivolargli di mano. Le pratiche curative mettono molto sotto sforzo lo shinobi medico, ma questo cerca di non darlo a vedere. I tessuti danneggiati della ragazza vengono riparati grazie ad una stimolazione di natura energetica, ma per il riassorbimento di quelle micro emorragie interne... beh non c'è molto da fare. Dovrà metterci delle pomate, dopo. <Non è una questione di capacità...> ed eccolo che riparte con uno dei suoi pipponi filosofici. Forse toccare questo argomento è stato uno sbaglio. <Non solo, almeno. E' questione di aspettative. Sottovalutare una persona buona è un problema perchè difficilmente ti aspetti la reazione che poi, effettivamente, ha. Per quello ti dico che ha molto da perdere... e cercherà di proteggere quel qualcosa a qualsiasi costo.> Anche uccidere, se necessario. Ovviamente è un discorso generale, ma calza particolarmente bene. <E utilizzare buono, innocuo e stupido come sinonimi... diventa il tuo più grande errore di valutazione.> Ognuno dei termini non include o esclude necessariamente gli altri due. Intanto le mani, attorniate da quel sottile velo di chakra, continuano a ripercorrere le parti lese di quel corpo, prima che le labbra si schiudano ancora per dar corda all'interlocutrice. <Tu che dici? Quanti anni mi daresti?> Ridacchia beffardo, mettendola alla prova. Che voglia veramente sapere come si porta quel mezzo secolo sulla pelle? Non ricorda neanche se glielo ha già detto... non ricorda un sacco di cose, in effetti... forse è sintomatico che l'età sarà stata pur clemente sul fisico, ma sulla mente... <La nostra nemesi...> Ci riflette su, con estrema calma. Non gliene sovvengono, invero. <Non credo si possa effettivamente parlare di un punto debole, per noi.> Continua a rifletterci su, andando poi a ribadire quando effettivamente quel potere sia oltre la normale concezione. <Non c'è nulla che io non possa vedere. Non c'è chakra che mi si possa nascondere... ma suppongo sia il vantaggio di non avere un retaggio genetico legato ad un elemento.> Sabbia, vento, fuoco, terra etc etc. <Tuttavia... ora che ci penso...> la domanda della ragazza lo porta a riflettere. <Tu potresti continuare ad usare i tuoi poteri se ti strappassero gli occhi o le braccia?> Lo dice ridacchiando, come se nulla fosse. <Perchè io no. Se dovessi perdere gli occhi, perderei anche i miei poteri.> Effettivamente è il punto debole delle abilità oculari: no eyes, no prize. <Ho imparato ad attivare il Byakugan solo nell'occhio sinistro.> Le spiega, senza aver paura di mostrare i propri difetti. <Il mio occhio destro è pesantemente danneggiato e irrorarlo con un flusso di chakra così violento lo metterebbe sotto sforzo.> Però potrebbe farlo! <Cerco di evitare, a meno che non sia indispensabile.> Il suo Byakugan a pieno potenziale lo porterebbe a problematiche a posteriori, come mal di testa, fitte ed emolacria. <Come mai ti interessa così tanto il mio occhio?> Domanda, curioso. [Chakra ON][Byakugan I][Chakra 8/25][Mani terapeutiche +8PS Kore]11:33
Utente anonimo:
Se ne sta con la fronte contro le proprie braccia e seppur la visibilità sia limitata il respiro sembra regolarizzarsi man mano che la cura prende piega, sente continuamente i muscoli tirare nel loro ricucirsi ma a parte soffocare qualche gemito lascia che sia il medico a fare il suo lavoro senza fare i capricci, ne ha pochi di questi ma ci si attacca molto fortemente ed Ophelia ne sa qualcosa. <Pensi che una persona che non possa definirsi buona non abbia nulla da difendere?> La questione entra nell'intimo della Sabaku in quel frangente, i suoi recenti contatti con la sua innata hanno lasciato emergere tutt'altro che un animo benefico e non ha ancora avuto modo di riflettere allo scotto che la sua promozione a chuunin potrebbe portare in tal senso. <Mh...> Quando quella domanda giunge un nuovo sospito gonfia la zona delle clavicole sporgenti sotto le mani altrui. <quarantadue> La risposta alla domanda primordiale, del resto, dev'essere giusta per forza. Ascolta quelle considerazioni sul Byakugan, sulla loro nemesi, in silenzio di curiosa accondiscendenza ma non potendo vedere il volto della fennec è difficile interpretare come stia assorbendo quelle nozioni. <Invero...> Sembra doverci pensare. <Credo di si, per quanto riguarda le braccia o gli occhi separatamente, se me li strappassero entrambi potrei ma non avrebbe alcun senso.> Rivela come se la risposta schietta fosse frutto di una conclusione localmente legata alle sue capacità. Non va nello specifico ma in qualche momento sembra rendersi conto di aver estratto tante informazioni all'altro ed aver concesso ben poco di rimando. <Sono una creatura curiosa, molto curiosa, che si trova spesso a che fare con gli Uchiha nel bene e nel male, non che non ce ne siano un paio a cui mi piacerebbe evirare gli organi genitali per sfizio ma il mio jutsu migliore tra i miei parigrado è un occhio di resistenza ai Genjutsu, quindi averci a che fare tutto sommato mi ha portato ad essere rinomata nella Magione un po' come l'abbracciaUchiha un po' per questa mia abilità. I Jutsu che passano attraverso la vista semplicemente non li assorbo ed è la parte più importante perchè la gente tende a credere a quello che vede più che a tutto il resto.> Concede quel flusso di parole, concede un suo prezzo quindi, palesemente consapevole di dover ricambiare in qualche modo ma lo fa in maniera oculata senza troppe specifiche anche se ciò spiega in parte la questione della eventuale perdita di occhi per lei. Scuote il capo con calma, negando quella domanda che presto sopraggiunge. <No.> Forse l'altra continua a mancare il punto del suo discorso. <E' che una persona che non riconosci come "troppo buona", tendi a sottovalutarla meno.> Si stringe nelle spalle. <Provo a farti un esempio pratico...> Senza scendere troppo nel dettaglio. Vuole provare ad usare gli animali. <Non sottovaluti un leone, poichè sei conscia del pericolo e sai che potrebbe reagire in una determinata maniera. Perchè il leone non è buono. Non è innocuo.> Semplice, no? <E' molto più probabile che tu sottovaluti una lepre... e che questa diventi aggressiva, spiazzandoti, nel momento in cui tocchi qualcosa a lei caro.> come la tana o i cuccioli, per esempio. <Approcci diversamente le due cose. Sei guardinga nei confronti del leone e più incline a prendere precauzioni. La lepre invece ti spiazza con la sua reazione e potrebbe anche staccarti un dito.> Esagerato? Forse... ma è un esempio più che calzante per spiegare ciò che intende. Intanto la medicazione prosegue, mentre le ultime iniezioni di chakra curativo avvengono per imposizione diretta delle mani. Ormai non resta che far riassorbire gli ematomi... ma sarà questione di poco tempo. <Quarantasette.> Quasi mezzo secolo di vita. E' più vicino a quella soglia, che a quella della decade prima. In ogni caso è contento di portarseli bene, glielo si può leggere in faccia. <Vabbè, quello è un discorso differente.> Mugugna, allontanando le mani da lei e interrompendo il flusso energetico. <Esistono modi per ovviare alla mancanza della vista. Sono esistiti grandi shinobi che sono stati in grado di ovviare alle proprie disabilità.> Con tecniche più o meno varie, o potenziando determinate percezioni a discapito di altre. <Perdere la vista, per me, significa semplicemente dire addio alla mia arte oculare. Non c'è un'alternativa.> Andata, punto e basta. Intanto indossa dei guanti in nitrile, dimenticando di avvisare la ragazza e piuttosto perdendosi in una chiacchierata senza reale fine. <L'abbraccia-Uchiha, eh...> ridacchia, divertito. Nel mentre si avvia verso una delle vetrinette contenenti i farmaci e ne estrae un barattolo specifico. Mentre torna verso il lettino, continua a blaterare. <Da un certo punto di vista siamo simili, quindi.> Ridacchia. <Capisci cosa intendo quando ti dico che noi Hyuga vediamo il mondo... da un altro punto di vista.> è serio a riguardo. Dopotutto è molto difficile mostrare a uno Hyuga qualcosa che non vuole vedere. La realtà ha una profondità completamente differente, quasi letteralmente. Un'illusione è un'illusione e uno Hyuga lo sa. <Non basta fidarsi di ciò che si vede. Hai ragione. Devi andare oltre ciò che vedi.> Literally. Intanto, senza preavviso le mani ormai unte di unguento dalle proprietà emollienti e lenitive, raggiungono la cute della ragazza. Delicato come mai ci si aspetterebbe da un uomo della sua stazza, procederà a spalmarle il presidio medico sulla zona interessata dall'ematoma, massaggiandola delicatamente per aiutarlo a riassorbirsi. <Sentirai un po' di fastidio.> Non lo nega. Tuttavia cerca di essere delicato.[Chakra ON][Byakugan I][Mani Terapeutiche: +8PS Kore][Chakra 6/25]12:47
Utente anonimo:
Tenjiro passa al momento animali, mentre una sinfonia da history channer si diffonde alla mente della Sabaku le parole sono assorbite ancora senza dare reale visuale dell'espressione nascosta tra le braccia, finalmente si decide, forse perchè sente la situazione migliorare sensibilmente, a sollevare la testa per cercare l'altro con gli occhi quando risponde. <A parte che tutti gli animali sono buoni tranne capre e scoiattoli, soprattutto gli scoiattoli sono delle merde vere.> Perchè si stia incarognendo tanto con la questione animali non è chiaro, che sia mica un'attivista alla salvaguardia delle specie. <Non è che stai scambiando la pericolosità fisica dell'animale con la loro bontà?> Sembrano non riuscire a trovarlo un punto di incontro ma davvero la Sabaku non ha compreso le parole dell'altro o è una questione puramente ideale? Quando l'età viene assorbita come informazione prende un nuovo sospiro. <Non è che perchè ti senti vecchio tutto il mondo è come lo vedi tu, a parte che tu ci vedi diversamente per tua stessa ammissione.> Lega le due cose, in qualche modo, come se fossero realmente correlate. <A me i buoni fanno paura, non ci so trattare...Non so come prenderli. è imbarazzante.> Il disagio si vede, è palese, ma è quantomeno una giustificazione alla sua ferma contrarietà che va avanti dall'inizio, probabilmente troppo personale mentre le parole di Tenjiro muovono su un giusto generalismo, fatto sta che gli occhi della sabbiosa lo seguono allontanarsi e prendere qualcosa dalla vetrinetta ora che il biondo capo è sollevato abbastanza da coglierne. <Beh la mia nomea mi ha dato un sacco di missioni ultimamente, sono diventata la prima scelta quando c'è da spiare la gente, tu scherzi ma non sarei chuunin adesso. La questione degli occhi sembra costantemente girare intorno alla mia vit->L'osserva mettersi qualcosa in mano e capisce, affilando lo sguardo prima di nasconderlo di nuovo tra le braccia come se Tenjiro si stesse avvicinando con una siringa in mano e non volesse vedere il momento dell'iniezione. La schiena si presenta infatti tesa, e quando quel contatto avviene il fiato preso si interrompe nuovamente incassandosi nel polmone come se fosse incastrato. Non è palesemente una questione di germi, li ha visti i guanti, ma non protesta apertamente. <Quindi la tua abilità non si può impiantare?> Cerca di distrarsi, palesemente, sollevando le spalle per il fastidio cronico sotto il tatto del massaggio altrui Kore ribatte ancora. Le sue affermazioni non sono completamente sbagliate, ma sono decontestualizzate. Non c'entrano nulla con il messaggio che Tenjiro voleva trasmettere e sono il palese segno che qualcosa in quella comunicazione sta andando storto. Viaggiano su lunghezze d'onda differenti. <...> Sorride, scuotendo il capo di tanto in tanto e sobbalzando un po' più vistosamente per la questione degli scoiattoli. <Che tu ci creda o no, in quasi cinquant'anni di vita non ne ho mai affrontato uno.> Come se affrontare uno scoiattolo possa essere un life goal. Probabilmente perderebbe pure... ma questo è un altro discorso. <Suvvia... cerca di essere un po' meno pragmatica. Era un'allegoria.> Animali buoni e cattivi... come se si facciano i problemi che si fanno gli umani. Era solo un esempio concreto e semplice da carpire. Nel momento in cui l'altra gli da del vecchio, poi, lui pigia un pochino di più con le dita sul livido per regalarle una leggerissima fitta vendicativa. <Io non mi sento vecchio.> Fa finta di essere offeso. <E chi dice che quello che noi vediamo...> noi Hyuga, intende. <... non sia il vero aspetto del mondo? Senza filtri. Senza inganni. Senza impedimenti fisici. Vediamo il materiale e l'immateriale.> corpo ed energia. <Quale visione più pura e veritiera di questa, no?> La sta stuzzicando questa volta. Non si sente un detentore della verità assoluta. Anzi. Chi lo conosce lo sa. Tuttavia, al netto dei fatti, perchè non stare al gioco della ragazza e provare a ragionare sul mondo e su ciò che li circonda? <Ti fanno paura?> Domanda incuriosito. Subito dopo rincara la dose, con una domanda simile ma tristemente più specifica. <Ti faccio paura?> Questa risposta è seriamente curioso di riceverla. <Beh immagino che se sei brava a fare qualcosa, è giusto che ti sia riconosciuto e che venga valorizzato. Non avrebbe senso chiederti di fare qualcosa per cui non sei portata. Forse è anche stupido pensare a cosa sarebbe successo se... Probabilmente ti saresti specializzata in altro, senza farti troppe domande. Avresti dato priorità ad altre necessità.> Alla fine è il contesto in cui ci si trova che ci aiuta a plasmarci. <Ok, tirati su. Non poggiare la schiena sul lettino... sei tutta unta.> Adesso ha bisogno di mettere l'unguento emolliente e lenitivo sulla parte frontale. La guarda per qualche istante, per comprenderne emozioni e sensazioni. <Preferisci fare da sola?> La parte frontale potrebbe riuscire a gestirla anche da se, qualora il tocco del medico diventi intollerabile in zone assai più vulnerabili a livello morale e psicologico. <Non saprei... non mi sono mai informato. So che nel nostro clan c'è un rito che ci permette di trasmettere questo potere. Tuttavia non so a livello tecnologico quanto sia fattibile.> Taglia corto così.[Chakra On][Byakugan I][Mani Terapeutiche +8PS Kore][Chakra 4/25]14:18
Utente anonimo:
Tenjiro scherza con il fuoco, gli scoiattoli sono pessimi e dovrebbe capirlo dal modo in cui la Sabaku affila lo sguardo quando dice di non averne affrontati mai. <Per questo sei ancora vivo> Esseri mortali quindi, ma poco importa, sembra una battuta per quanto il tono non muti. <Pragmatica.> Sollevando gli occhi sembra riflettere su quell'aggettivo, probabilmente è come se Tenjiro chiedesse all'acqua di essere meno bagnata, tutta la pesantezza dell'elemento terra che manipola ce l'ha in testa la Sabaku e la rende recintata al suo pragmatismo con margini che sembrano essere molto stretti. <Mh!> In questo pensiero assorto una pressione al livido la coglie portandola a riabbassare il capo. Non si lamenta oltre un teso gemito e sembra non si sia accorta della volontarietà del gesto. La visione del mondo si imprime così a quel senso di pragmatismo riportando la riflessione in auge. <Nulla, o almeno, nessuno.> Specifica su chi possa contestare una tale verità con l'aria di chi pretende le sue ragioni finchè mentre l'ascolta non si solleva a sedere. <Che schif> Ma la mobilità è quasi del tutto recuperata, si vede da come si solleva, il senso di unto un po' meno. <Quando potrò lavarmi?> Chiede allungando le mani per prendere l'unguento che le viene proposto come unica silente risposta affermativa alla domanda, più che per la morale sembra sollevata dal non aver più bisogno di contatto in quel frangente e visibilmente rinvigorita dalle cure, per questo andrà a massaggiare circolarmente la zona con la mano destra, concentrando il suo sguardo sui rimasugli degli ematomi. <è un peccato, che si possano fare queste cose, ormai...Era più affascinante sapere di avere una nostra identità finchè nessuno poteva rubarcela, non ci si sarebbe mai preoccupati che qualcuno ci avesse rubato il Kazekage. Bei tempi> Che lei non ha vissuto, ma bei tempi, una novella miss Suna. Questa tuttavia è l'unica osservazione che fa in merito all'impianto mentre massaggia, prima di tornare sul pezzo. <E senti...Ti alleneresti con me un giorno? Questa cosa del chackra mi intriga.> La curiosità torna a fare da padrona e la questione degli occhi a tormentarla nuovamente Ci scherza eccome, con il fuoco... a tal punto da lasciarsi scappare una battuta infelice. <Speriamo di non incontrare mai una chimera scoiattolo, allora... sarebbe finita per Kagegakure.> Con tutta probabilità, Kore lo prenderà sul serio anche questa volta. Tuttavia che male c'è... se non altro stanno passando del tempo di qualità, no?(?). <Si.> Pragmatica, invero. Lui, d'altro canto, soffre del problema opposto. Spesso lascia andare un po' quella praticità necessaria a vivere la vita senza problemi, dedicandosi troppo a sofismi e voli pindarici senza applicazione diretta alla realtà. Intanto la ragazza si è messa frontale e ha iniziato a massaggiarsi da sola dove e come può. Questo permette allo Hyuga di privarsi dei guanti e buttarli via, così da potersi recare nuovamente a quella teca e prelevare i bendaggi. <Appena avrai finito, riapplicheremo le bende.> Questa volta, però, messe per bene da lui. <Conviene che tu attenda almeno un giorno, prima di lavarti... altrimenti l'effetto lenitivo degli unguenti verrà meno e il tuo grande sacrificio...> quello d'esser toccata, s'intende <... sarà vano. E noi non vogliamo questo, vero?> Domanda retorica, come si fa con i bambini. <Esattamente come non vogliamo che i dolori ti tengano sveglia anche questa notte.> O il suo lavoro sarebbe ininfluente, per forza di cose. Infine ecco sopraggiungere la nota dolente. Su quell'argomento il sorriso di Tenjiro si spegne un po'. <Credo che...> tituba, formulando il pensiero. <... Non tutti i passi avanti fatti dall'uomo, siano passi avanti per l'umanità.> Borbotta in una frase assai più criptica di quanto si possa pensare. <Sono d'accordo con te.> Forse ci si è spinti troppo in la. Non ama la tecnologia. Non la capisce e non sembra intenzionato a capirla. Per questo, nonostante tutto, gira il sandali, cappello di paglia e kimono. Forse per questo usa il telefono solo perchè glielo ha chiesto Shizuka. Questo nuovo mondo, per quanto pacifico e a tratti amato, Tenjiro non lo sente ancora proprio. La perdita di identità e appartenenza potrebbe essere proprio alla base di questa scomoda sensazione. <Mh?> Mugugna interrogativo, riprendendosi dal flusso dei pensieri. <Certo. Potremo allenarci, non appena ti sarai ripresa. Però ti avviso... dovrai andarci piano con me.> E ridacchia. Difficile capire se sia una risata ironica o consapevole. Questa soddisfazione, non gliela darà.[Chakra ON][Byakugan I]15:00
Utente anonimo:
Sospira inizialmente alla questione dello scoiattolo. <Saremmo già estinti...> Sembra pensarlo davvero ma come al solito intuire l'ironia nella Sabaku non è cosa tanto facile, tutto procede liscio, anche il massaggio, liscio ed unto mentre Tenjiro va a prendere i bendaggi ma è quando torna e le si rivolge come si fa ai bambini che cerca il suo occhio con i propri. <Voglio il mio lecca lecca.> Sancisce secca, se proprio deve prestarsi a quel gioco sembra volerlo davvero. <Capisco per il chackra, ma perchè tenerlo bendato? Insomma non hai un'orbita vuota.> Dinoccola trovandosi ancora una volta a concentrarsi su quel suo occhio e ad incuriosirsene. A differenza dell'altro non gira in sandali, le piacciono le cose comode ed il suo contributo alla tecnologia in generale è stato imparare ad usare il Ninjaphone quando si è invaghita di Akainu, necessità di barbagianna vince su ostracismo da lettera, pare. Eppure pare comprendere l'incupirsi dell'altro mettendo a tacere sè stessa e la questione, sollevando le braccia piano piano, saggiando la mancanza dei dolori con cui è giunta in maggior parte e trattenendo gli arti secchi in sù per permettere a Tenjiro di bendarla. <Oppure.> Replica in merito all'andarci piano tenendosi in posizione da bendaggio. <Possiamo non andarci piano e fare mirate pause di cura. Tu ci curi entrambi e ricominciamo. Immagina i vantaggi di un allenamento di quarantotto ore così sulla resistenza di un Ninja, potremmo brevettarlo.> Altro che giochi senza frontiere, la preparazione di un ninja olimpionico è vicina, lo metti a sforzo lo curi e lo risforzi immediatamente, già che ci sei lo privi del sonno per la concentrazione e del cibo per quella giusta dose di follia come i cani ed è subito tutela dei diritti umani per una più che convinta Kore. <Dottore quindi non morirò?> Ci prova, in qualche modo sembra sentire di aver toccato un punto nevralgico anche se è difficile definire quale, dell'altro, e tamponare spazzandoli via del tutto in completezza. Le mani, laboriose, procedono con maestria al bendaggio. Quel giovane busto viene nuovamente coperto, pronto a sbocciare di nuova energia, mentre una richiesta innocente viene mossa dalla ragazza. <...> Tituba all'inizio. Starà dicendo sul serio? Beh... tanto vale stare al gioco. <Va bene, avrai il tuo lecca lecca. Alla fine sei stata brava.> Non ha fatto troppe storie, invero. In breve tempo quelle medicazioni giungono al termine e Tenjiro può allontanarsi in direzione della sua scrivania. Il primo cassetto viene aperto e un grosso lecca lecca a girandola viene tirato fuori. <Lo stavo conservando per dopo, ma per te posso fare un sacrificio.> Mente. Li tiene per i bambini, palesemente. <Anche Giovanni sembra essere d'accordo.> La asseconda in quella follia, salvo poi tornare a discorsi un pelino più pesanti. <La porto per abitudine. Per tanti anni non mi è stato possibile utilizzare l'occhio.> Le tecnologie non erano abbastanza sofisticate. La medicina era vangamente arretrata. <Quindi per quasi trent'anni ho portato questa benda sull'occhio. Per necessità.> Infezioni, cicatrice poco carina da vedere etc etc. <Ora il mio occhio ha parzialmente recuperato le sue funzioni. Quanto basta per poter attivare la mia abilità oculare al suo massimo potenziale, almeno. Tuttavia, non ritengo che sia il caso di mettere alla prova la sua stabilità e la sua delicatezza. Quindi tengo la benda per non cadere in tentazione.> Di aprirlo. Di sforzarlo quando non serve. Non sa se senza Byakugan ci vedrebbe... ma è meglio non provare. <Dopo così tanti anni... ormai sono perfettamente abituato a percepire lo spazio attorno a me con un occhio solo.> La lascia libera di rivestirsi, spostandosi verso la scrivania ed accomodandosi alla sua poltrona. <Sarebbe un piano fantastico, se disponessi di abbastanza chakra per continuare a rigenerare le nostre ferite. La verità, invece, è che queste arti ninja richiedono uno sforzo notevole per il medico... Temo di non essere all'altezza delle tue aspettative.> Ovviamente critica se stesso, non l'idea malsana in se. Non è la proposta ad essere folle. E' lui a non essere idoneo. Alla fine viene il momento del congedo. La guarderà avviarsi verso la porta e porre un'ultima fondamentale domanda. Morirà? <No, non morirai... a patto che tu faccia attenzione ai gradini della reception. Quello potrebbe essere uno sbaglio fatale.> Ironizza, salutandola con un cenno del capo e donandole congedo. Lui, intanto, avrà bisogno di riprendersi e ristabilizzare il proprio chakra. <Fai attenzione.> E' l'ultima raccomandazione di un uomo ingiustificatamente cordiale e premuroso. ||15:35
Utente anonimo:
Lascia a Tenjiro modo e tempo per occuparsi del bendaggio con le braccia sollevate, senza ostracizzarlo, seppur ancora una volta possa notare il medico come il respiro si spezza nella Sabaku ogni qualvolta entra in contatto diretto con la sua pelle. Il sollievo del sospiro è altrettanto evidente, quando si muove per rimettere la maglia accasciata sulla lettiga ha riacquisito la mobilità ma sembra ancora comportarsi in maniera cauta. Osserva la girandola e per poco, emergendo dalla scura stoffa, non si intravede un barlume di gioia nelle iridi di miele. <Non ne mangio uno da una vita di quelli.> Sentenzia ringraziando Giovanni con un cenno prima di scivolare giù dalla barella diretta alla propria Sunodeki e prendersi il tempo necessario per assestarla sulla schiena e fasciarla su vita e spalla destra. Non sembra che per lei quella sabbia abbia peso seppur nel cristallo moderno ambrato sia ben visibile la presenza di sabbia, ora in quantità cresciuta fino ad oltre la metà dei fianchi sinuosi. Non commenta la spiegazione sull'occhio apertamente, si limita ad un <Capisco.> Appena mormorato prendendo poi la sua girandola con la mano destra e scartandola si avvicina ad un cestino per buttare la plastica iniziando a leccarla a piccoli tocchi. <Fragola e panna...Shizuka non me lo dà il lecca lecca, sei appena stato promosso a medico di fiducia, così impara a non esserci mai...Tieni in serbo il tuo chackra> Ora serve a lei e così sorbisce quella nozione sul consumo dell'altro, con un altro tocchetto di lingua. <Cercherò di evitare le bucce di banane che Ophelia avrà disseminato apposta per me, a proposito...Ci prova. Ophelia intendo.> -SLAP- se lo guarda con quella stilettata che tiene in tasca da inizio incontro. <Ciao Giovanni, grazie Tenjiro!> Così, rinvigorita sembra più dalla girandola di caramella che dalle cure, piscia tutta la questione contatto e bende all'improvviso scodinzolando bellamente via dallo studio dello Hyuga, bastano poche cose a far felice una bambina dentro, a quanto pare un lecca lecca improvvisato c'è riuscito e magari se glielo avessero offerto subito non avrebbe fatto tutti quei capricci, chi lo sa {exit}