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La maschera di Nobu

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con Nobu, Shizuka, Katai

18:37 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Mentre Saigo si è addormentata dandole quell'elenco di gusti per i Mochi lei si è allontanata andando verso la porta e uscendo in corridoio per qualche istante per andare a chiedere informazioni alla collega del reparto per quello che riguarda il Choconinja. Lui a quanto pare ha dovuto subire una bella tirata d'avambraccio per rimettere quanto meno nella giusta direzione le ossa rotte in maniera scomposta, quindi dopo la radiografia è finito in mano a un ortopedico che lo ha tirato per bene. Ora dovrebbe essere sulla via del ritorno, riaccompagnato su una carrozzina probabilmente nella stanza 24. Una volta venuta a conoscenza della cosa la rossa non farebbe altro che ritornare in quella stanzetta, in attesa che anche il secondo compagno di squadra rientri alla base per finire sotto le sue amorevoli manine. Ha raccolto i capelli ancora umidicci dal post doccia, in uno chignon alto, scomposto dal quale escono dei ciuffetti qui e la e soprattutto la frangetta, i soliti fermagli non sono stati rimessi al loro posto, troppa fretta di soccorrere e accertarsi delle condizioni altrui. Gli orecchini sui lobi sono in ottima vista, il piercing in cima all'orecchio sinistro pure, così come la collana con il pendente a farfalla, usata per ferirsi durante la missione. Indossa in questo momento una divisa verde, presa fra le sue nello spogliatoio dove si è potuta lavare, ai piedi indossa solo un paio di ciabattine tipiche ospedaliere che solitamente non porta mai. Ha appeso il cartellino al taschino di quella divisa giusto per essere riconosciuta, il cellulare è finito in tasca e ora attende il più conciato dei due seduta su una seggiolina accanto al letto vuoto. Ha lasciato volutamente la tendina che separa i due letti indietro, così che il Ryuuzaki possa vedere la piccola Saigo dormire profondamente e in qualche modo serenamente. [Chakra 37/50]

19:10 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Si ricorda poco o niente di quanto è accaduto dalla sua furia cieca a quando si è ritrovato in una stanza di ospedale. Sono passate diverse ore da quando è svenuto a quando ha riacquistato conoscenza e tutto questo in realtà non è che lo abbia aiutato parecchio. Deduce dal fatto di essere ancora vivo che la missione è stata completata da parte delle compagne, nessun altro abominio è stato tirato fuori da quello scantinato come è successo con Noumu. Probabilmente se fosse stato lucido in quel momento, anche lui avrebbe visto in realtà che quella chimera non era nient'altro che un bambino un tempo, o avrebbe sentito le lacrime e le urla del padre Shimura, pazzo in culo, piangere la scomparsa del figlio. Peccato che tutto ciò non sia accaduto con Nobu che ha usato l'ultimo briciolo di umanità, sanità mentale e lucidità per suggerire a Shizuka dove attaccare per evitare proprio che quell'occhio della chimera potesse vederla, quel punto cieco che lui stesso possiede e che in pochi sanno esserci, indifferentemente da quanto sia potente quell'innata oculare. Lui stesso se ne è reso conto diventando più forte, allenandolo, come quel punto cieco si sia ristretto in un angolo più gestibile e, a proposito di gestione, dovrà chiedere a Shizuka di mantenere il segreto anche se, vedendo come è stata usata la sua abilità oculare in maniera impropria, penso che ci arrivi da sola sul come mai Nobu la tenga nascosta se non strettamente necessario. Lo hanno tirato per bene, risvegliando ogni singola imprecazione possibile con le urla di dolore del Ryuuzaki che dal reparto ortopedico avranno risuonato in tutto l'ospedale come minimo. Viene scortato di nuovo in quella camera 24, posando prima gli occhi su Saigo, in questo momento intenta a riposare, per poi far cenno agli infermieri di lasciarlo solo. Si alza, appoggiando la destra, sana, sul bracciolo della sedia a rotelle, facendo leva su questa. Il camice da ospedale lascia intravedere la schiena nuda al di sotto e infine si porta sul letto, sedendosi sopra. Solo in un secondo momento si accorge di Shizuka, voltando lo sguardo, posando quelle iridi di ghiaccio sulla figura. Potrà notare come la sclera sia estremamente arrossata, causato dallo sforzo eccessivo alla quale ha sottoposto la sua vista durante tutto l'arco della missione, ancora prima che il team fosse entrato nel vivo dell'azione. < Ah, ciao Shizuka...> le dice privo di quella fiamma umoristica con la quale ha abituato la Kokketsu durante i loro incontri.

19:26 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] In effetti come previsto dall'infermiera il choconinja torna nella stanza poco dopo, congedando gli infermieri che lo avrebbero comunque lasciato di lì a poco, consapevoli della presenza della Kokketsu che ha espressamente chiesto di occuparsi lei dei suoi compagni di team. Di contro la rossa è l'ultima cosa di cui si avvede l'altro, stanco per la tirata di braccio e per lo sforzo durante la missione il primo pensiero è rivolto a Saigo che riposa nel lettino accanto. Questa cosa non le crea alcun disturbo, ha decisamente compreso quanto l'altra sia importante per il Ryuuzaki e sicuramente non è gelosa delle sue attenzioni che anzi solitamente fatica decisamente a gestire. Alla fine però quegli occhi stanchi e arrossati finiscono su quel faccino momentaneamente pallido, viene salutata in maniera molto meno serena di quanto è abituata ma nemmeno questo è importante al momento. Di contro gli verrebbe rivolto un sorriso enorme, pieno di una strana serenità. << Ciao Nobu! Da quale braccio inizio? >> Già perchè la cartella clinica velocemente estorta alla collega ha evidenziato oltre alla frattura uno stiramento anche sul braccio controlaterale. Visti dall'esterno sembra che le parti si siano invertite per una volta: pare quasi che sia lei quella più disinvolta, quella che non ha problemi di sorta a relazionarsi con l'altro, che non diventa viola ogni volta che viene fatta qualche carineria nei di lei confronti. << Ho curato Saigo prima, ora sta bene. Domattina vi porto i mochi al gelato. Tu vuoi qualcos'altro? >> E' diverso l'approccio che ha con il ragazzo rispetto a quello che ha avuto con l'altra, forse perchè hanno un minimo di conoscenza in più l'uno dell'altra, però in questo caso parla decisamente di più anche se il tono non è mai troppo alto per non disturbare la Manami. [Chakra 37/50]

19:39 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Lo sguardo stanco e affaticato solo ora si concentra sui dettagli, quei capelli bagnati, un look quasi arraffazzonato e il fatto che a quanto a capito, si trova all'ospedale di Kusa. Shizuka si deve essere evidentemente impegnata per seguirli lei stessa. Stenta un sorriso in sua direzione, soprattutto quando questa menziona di aver curato Saigo prima di lui. < Grazie, come stava? > le chiede curioso anche se il suo timbro non presenta alcuna ansia o apprensione siccome è già stata curata e, vedendo come dorme, sembra stare bene. Scuote il capo quando gli viene chiesto che braccio vuole che venga curato per primo. < Le braccia possono aspettare. Come stai? Sei riuscita a prendere almeno un attimo di tregua? > le chiede, appoggiando la testa contro il cuscino, sdraiandosi su quel lettino d'ospedale che è tutto tranne che esattamente comodo. Ha ricevuto aggiornamenti anche su Poldo, quindi non è esattamente di fretta neanche per quello. Al pensiero di mangiare mochi gelato a momenti gli viene un conato di vomito, sicuramente richiesta della Manami. < La colazione dell'ospedale va più che bene, non serve che ti danni pure per accontentare i miei capricci. > Appena appoggia il braccio sinistro fa una smorfia di dolore, stringendo appena i denti a bocca chiusa, espressione comunque visibile dai muscoli del viso e dalla mandibola che si fa più squadrata. Il braccio destro intanto è stato già fasciato, visto che il taglio era comunque abbastanza profondo da causargli sanguinamento. Alza lo sguardo al soffitto per poi spostarlo verso il suo comodino. Si allunga appena e comincia a ravanare fino a estrarre una sigaretta con l'accendino. Meglio non fumare in stanza però. < Ti spiace? > accompagnarlo fuori, a prendere una boccata d'aria e permettergli di fumare. Dal momento che ha perso i sensi fino a quando li ha riacquisiti è stato come essere in un genjutsu continuo, infinito. La mente malata, con i demoni che scavano di continuo, da anni nella psiche del cioccolatino, non sono il suo rifugio preferito, soprattutto quando sviene nel bel mezzo di un combattimento. Si rialza, riavvicinandosi alla sedia a rotelle fino a sedersi di nuovo sopra, aspettando Shizuka

20:00 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Apparentemente il ragazzone sembra abbastanza tranquillo una volta che gli viene detto che di Saigo si sono già occupati, tanto che il suo tono è interessato ma sereno: << Preoccupata per te, penso che non si sarebbe fatta toccare se non le avessi assicurato che si stavano già prendendo cura di te. >> Quel sorriso le rimane stampato in faccia, in fondo è una cosa che ha fatto un'estrema tenerezza. << Un paio di fratturine costali, una allo sterno ma l'ho sistemata tutta. Era stanca però e le ho promesso che mi sarei presa cura di te. >> Insomma si è addormentata solo dopo che le è stata fatta quella promessa, perciò deve mantenerla a ogni costo. Ma nonostante tutto l'altro si oppone, non le da una preferenza e in realtà si preoccupa per lei, che in effetti ha cercato di non pensare a nulla se non alla salute altrui. << Ho fatto una doccia e mi sono cambiata. >> Dicendo questo andrebbe a recuperare uno dei ciuffi umidicci fra le dita, come a sottolineare che si è sistemata. << Ho solo un livido sul braccio, ho perso pià sangue usando le mie abilità che altro. >> Quel segno sul braccio destro si intravede appena sotto la manica della divisa che indossa e sicuramente non è nulla di preoccupante. Mentre gli risponde la testa del Ryuuzaki si poggia sul cuscino, negandole la possibilità di portarle la colazione. Gli occhi verdi si poggiano su di lui in maniera quanto mai decisa: << Saigo mi ha detto che ti piace dare da mangiare agli altri. Però per una volta sarebbe il caso che ti faccia viziare un po' no? Ci hai salvato la vita. Ti devo almeno questo no? >> Le manine sono finite sui fianchi e la posizione è passata da seduta ad eretta, come se in qualche modo nella sua esigua altezza si volesse imporre su quel tipo grande e grosso che per una volta vorrebbe si facesse coccolare. Quella smorfia di dolore l'ha colta ed è abbastanza perchè la rossa decida arbitrariamente che partirà da quel braccio, mentre l'altro decide che preferisce uscire, fumarsi una sigaretta e da per scontato che lei lo accontenterà. << Però poi ti sistemo il braccio! >> Come se fosse una condizione necessaria per essere accompagnato fuori, cosa che farebbe ugualmente. Si sposterebbe dietro la carrozzina altrui, andando a sospingerla verso il pianerottolo che è adibito a zona fumatori, decisamente vuoto dato l'orario. Non sono a piano terra, ma al secondo piano della struttura al momento, così che da quel posto si possa vedere il centro di Kusa, sotto una pioggia scrosciante che tuttavia non bagna i presenti. << Ho scoperto cos'è un Poldo! Me lo presenti prima o poi? >> Eppure con Saigo non hanno parlato di null'altro che della missione, perchè non succede lo stesso con lui? Forse perchè è lei a prendere l'iniziativa, e non vuole proprio rabbuiare la situazione. [Chakra 37/50]

20:15 Katai:
  [Esterno > Interno] Una frana d'acqua si abbatte su Kagegakure. Il cielo trema e s'illumina, squarciato da tuoni e lampi. La trama della notte è disegnata tra le gocce d'acqua che cadono dal nero firmamento.Nuvole profonde e torreggianti si stagliano su tutto il Villaggio dei Sei, andando a coprire la Luna argentea. Nella monocromatica tela della sera temporalesca, c'è un ombrello cremisi che avanza verso la struttura illuminata dell'ospedale di Kusa. Sotto l'ombrello cremisi c'è una piccola ombra, vestita di abiti comuni e privi di fronzoli, senza decori, nulla che possa ricondurlo a questo o quel gruppo famigliare organizzato, figuriamoci ad un clan. Indossa una maglia dal collo alto e circolare, nera, dalle maniche lunghe, che scivola sino ad un paio di pantaloncini bianchi, corti sino al ginocchio, che sfiorano le rotule ad ogni falcata, per quanto breve e precisa questa sia. Un paio di calzari ninja coprono i piedi, proteggendoli dalle pozze e dai rivoli d'acqua che scorrono sul selciato ed il terreno fangoso. All'ingresso in ospedale lo accoglie una zaffata di tipico odore di disinfettante, anche se la hall appare gremita di gente. Si sofferma, un istante o poco più , il tempo necessario e sufficiente a scandagliare l'area alla ricerca di un crine conosciuto o quantomeno famigliare. Nulla. Il messaggio che le ha inviato è stato recepito e replicato, ma ora è alla ricerca del medico, in funzione delle sue ultime parole. Si accosta alla reception, titubante, esita un attimo , dando prova della sua insicurezza sociale. < Sto cercando la dottoressa Kokketsu > Enuncia, prima di attendere la risposta dell'infermiera all'accettazione.Non è armato, tantomeno porta con sé dei tonici; l'intera sacca portaoggetti è stata lasciata a casa.

20:24 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Si sorprende a sentire che Saigo si è preoccupata per lui, forse senso di colpa più che altro, infondo la Manami si fa vedere cinica, concentrata su se stessa e sui suoi piani, ma sa benissimo quanto è fragile. Ancora si ricorda le notti in cui è stato lì di fianco al giaciglio, solo perchè in preda ad ansia e panico per l'abbandono di Fuji. < Per forza, fosse per lei mangerebbe solo gelato e schifezze. In realtà è una ragazzina che ha solo bisogno di affetto e di persone fidati che non la abbandonino... ma questo tu non l'hai mai sentito, specialmente da me!> le dice voltandosi verso Shizuka, inclinando il capo a mostrare un sorriso, mentre, non appena lasciano la stanza, si accerta che Saigo stia ancora dormendo. La osserva mentre parla con il cioccolatino, guarda quelle espressioni facciali cambiare sul volto delicato della Kokketsu. < Ti curerei io, ma so solo come gestire Poldo e i suoi mal di pancia da cacca repressa, non penso di essere in grado! > Le fa una battuta, anche per tirarla un attimo su di morale. Se ha conosciuto anche un minimo Shizuka, sa che quella che ne è uscita devastata mentalmente è proprio lei, vedere quello che è stato fatto a quei ragazzi non è qualcosa che è facile da scordare e lui, a differenza sua, ha pelo sullo stomaco abbastanza per non farsi scombussolare così tanto da quella pittoresca scena. Glissa sul discorso del braccio, sicuramente è da sistemare anche perchè ne va delle sue capacità motorie avendo uno stirato e l'altro rotto in maniera scomposta in più punti. Probabilmente se non fosse così resistente, le ossa al suo interno sarebbero state vaporizzate, o ancora peggio, avrebbe visto quella che considera come una sorella minore, uccisa da quel calcio spacca testa. Durante il percorso nel corridoio, Nobu torna a guardare in avanti, la strada sulla quale viene scortato. < Shizuka, ti chiedo di mantenere il segreto sui miei occhi. Non sono uno Hyuga, come puoi ben vedere dal mio aspetto e non so neanche come mai il consiglio mi hanno innestato questa abilità oculare, soprattutto adesso che sono io stesso ad accompagnare i nuovi ninja a fare l'innesto e so che i Doujutsu non vengono innestati...> le spiega il motivo di quella segretezza, la verità che lui conosce, anch'esso ignaro del suo lignaggio di sangue, di quel genoma recessivo dormiente nel sangue di sua madre Nora. Come potrebbe saperlo quando questa ha adottato il cognome del padre non appena si sono sposati e non è mai stata una kunoichi neanche nella vecchia Suna. Arrivano infine a quella terrazza e, non appena Shizuka apre la porta finestra, Nobu si alza, torreggiando su di lei. Inala a pieni polmoni, due profumi ben distinti. Si china appena fino a raggiungere quasi il viso della Kokketsu giusto per dirle < Profumi quasi quanto la pioggia > per poi incamminarsi verso la ringhiera, comunque protetta dalla tettoia. Si infila la sigaretta tra le labbra e la destra si muove ad accenderla, dandole le spalle

20:54 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] << E' un modo per dire che vuoi della frutta per domattina? >> Lo incalza, probabilmente gli romperà le scatole per tutto il tempo finchè non le avrà detto cosa fare. Mentre viene scortato sulla terrazza del secondo piano quella battuta riguardo al gatto viene registrata, e i cricetini le fanno immaginare un gatto grassoccio con il mal di pancia e sofferente. Le sfugge una mezza risata: << Curare è una cosa che mi esce bene non serve che lo faccia tu. >> Declina quell'offerta, rispedendo al mittente la parola e lanciandogli contro l'ennesima frecciatina sul sistemarlo. Mentre si muovono verso quel corridoio tranquillo è di nuovo uno dei membri della Shinsengumi a trattare un argomento spinoso, quegli occhi che gli ha visto addosso, un innesto come si evince dall'aspetto esteriore del choconinja, visto che Tenjiro con il suo solo occhio buono ha ben altra estetica. Il fatto che però sia stata lei almeno per poco ad essere quella più sicura nella situazione si ribalta in breve tempo. Lui si avvicina al di lei viso, rifilandole quello che a conti fatti non sa se considerare un complimento o meno, dato che a lei la pioggia non piace poi molto, eppure le guance si fanno viola. << Ho fatto la pioggia perchè sicuramente il mio odore sarebbe stato sicuramente quello del Sangue... >> Si riferisce al proprio certo, ma quell'odore intenso impregnava pure le pareti di quel sotterraneo lugubre e non voleva assolutamente ricordare, nè a se stessa, nè ai compagni quel posto. Non si è mossa di un millimetro da quando lui si è allontanato andando vicino alla ringhiera, lo vede accendersi quella sigaretta, darle le spalle. Neutralizzerebbe la distanza, andando ad affiancarglisi, sul lato sinistro, le manine che si allungherebbero verso il braccio sinistro, toccandolo delicatamente, ma sicura così che lui non si sarebbe sottratto per non provare nuovamente dolore. Il Chakra verrebbe ridiretto lungo gli arti superiori femminili, scivolerebbe fino alle mani e poi da esse verrebbe sospinto esternamente, all'interno del corpo altrui per iniziare quel processo di risanamento dei tessuti partendo dai più profondi. Come successo con Saigo il tutto non è indolore, è ceramente meno doloroso della tirata subita o del colpo di Noumu, ma il ricongiungersi di quei monconi non è semplice ne piacevole e basta, anche se è accompagnato da una sorta di refrigerio nella zona, che dovrebbe in parte lenire quel tirare di tessuti. << Non lo saprà nessuno da me. >> Non serve che specifichi cosa, è intuibile a cosa si riferisca. << Saigo ha detto che se dovesse di nuovo rischiare la vita mi vorrebbe al suo fianco. Le ho detto che per me vale la stessa cosa. >> Le rivela quella sorta di alleanza che pare essersi formata, però come successo con la Manami non è in grado di usare parole tanto dirette senza diventare una melanzana. << Ora so anche che cos'è un Poldo e non dovrai mai preoccuparti di nascondere i tuoi occhi. Quindi sei dei nostri? >> E' un invito abbastanza infelice da fare subito dopo una missione del genere, ma in fondo non sono questi i momenti in cui si legano maggiormente le persone? Comunque nel frattempo il giovane Katai sarà informato dall'infermiera che la dottoressa Kokketsu si trova al secondo piano della struttura con dei pazienti gravi e che li sta curando. Se il ragazzino dovesse dirigersi al secondo piano e chiedesse nuovamente informazioni gli verrà indicata la stanza 24 ma non gli sarà consentito accedere, e gli verrà detto che la dottoressa si è allontanata verso la terrazza con uno dei due pazienti. [Se Chakra 28/50 -> 9 per mani terapeutiche superiori][PV Nobu +17]

21:12 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Riflette su ciò che dice, sulla frutta e il mangiare sano. < The caldo e quattro biscotti vanno più che bene, non mangio quasi mai a colazione, mi appesantisce e rende letargico. > le spiega come è ben visibile anche dall'aspetto slanciato e tutto sommato snello di Nobu con giusto quella schiena che, forse per ciò che anche Shizuka ha vissuto su se stessa o forse la prospettiva più in basso della Kokketsu, sembrano renderla quasi più ampia, affidabile. < Mi riferivo al tuo shampoo e bagnoschiuma. > risponde sottovoce, difficile dire se Shizuka sia in grado di sentirlo o meno. Rimane in silenzio, ripensa ancora a quel commento sull'averle salvate, ma sarà davvero così? Sente quelle mani poggiarsi sul braccio sinistro, gonfio, viola con l'ematoma che si starebbe già colorando di giallo sui bordi, segno di una frattura e con i moncherini di radio e ulna che hanno rotto qualche capillare e un pò di tessuto nei punti in cui l'avambraccio è più rosso. Si prepara a quel chakra e al momento che gli innonda il braccio di quell'energia, la mano destra si stringe contro la balaustra a sopprimere il dolore acuto che comunque sente, con quelle ossa che sono forzate a ricongiungersi invece che fare il loro decorso naturale che le porterebbe a tornare un blocco unico durante l'arco dei giorni, forse anche un mese intero. Inspira a pieni polmoni, calmando un attimo quel senso di dolore, con il fresco al tatto che comunque aiuta. Ascolta bene quello che dice tra lei e la Manami fino a proferire < Penso sia il miglior complimento che Saigo sappia fare a una persona. > non nascondendo lo stupore nel sentire quell'invito così esplicito a formare prima un team tra loro due e ora sentirselo esteso a sua volta. Apprezza quella mano estesa in sua direzione ma è titubante nello stringerla. Lui è di fatto un ufficiale della Shinsengumi, per quanto possa voler far parte di quel team, sicuramente sarà costretto da qui in avanti a trovarsi in altre situazioni con persone sulla quale non poter fare affidamento come loro due e proprio da qui quella risposta, un semplice sorriso. Un si celato da tanta insicurezza, in primo luogo verso se stesso. Ogni giorno potenzialmente si trova in pericolo con il suo comportamento autolesionista tra droga, alcohol e violenza, non se la sente di tirarle a fondo con se stesso. Il dolore sembra calmarsi, rendendo il trattamento più gestibile. < Dimmi Shizuka, perchè dici che vi ho salvate? >

21:24 Katai:
 Gli viene indicato un piano e una stanza, approssimativi s'intende. Gli viene ribadito come gli impegni di ogni medico possano variare in base alle richieste dei pazienti. Non è la prima volta che si ritrova a cercarla in quel dedalo di corridoi e porte, sotto le fredde luci al neon che illuminano l'interno dell'ospedale. I lamenti dei pazienti riempiono presto i timpani, assieme ai trilli degli allarmi ed il suono ritmico e cadenzato degli strumenti di monitoraggio. I suoi passi rallentano , facendosi più cauti e incerti, nel labirinto monocromatico delle budella dell'ospedale. Raggiunge le scale che conducono al secondo piano, dove pare che sia stata vista la Kokketsu per l'ultima volta, da qualcuno o comunque dal sistema informatico del computer all'accettazione. < ... > Non un fiato, non una parola, almeno sin quando non giunge in prossimità delle stanze a cui il medico è stato assegnato - sempre secondo il programma della reception. Passa una mano tra i capelli corvini, nervosamente, andando a saggiare la consistenza di quella chioma ispida e ribelle, indomita come un nido di serpi irretite. Facendo ciò avverte come la pioggia sia scivolata sino al cuoio capelluto, nonostante l'ombrello, che ancora porta con sé , quasi ne fosse irrimediabilmente geloso. Al secondo livello ospedaliero, va chiedendo nuovamente informazioni circa la presenza della dottoressa Kokketsu e così si ritrova ad avanzare verso la stanza ventiquattro Prontamente, però, viene dirottato in direzione della terrazza. Il passo devia, così come l'andatura che cambia, più repentina, dopo aver ricevuto due diverse indicazioni. La scorge, infine, in fondo al corridoio, in compagnia di un volto perlopiù anonimo, vestito solo con un camice. < Shizuka-san > Esordisce, in tono pacato, insinuandosi nel discorso dopo essere rimasto momentaneamente in disparte, lasciando che il silenzio gli dia il permesso di intromettersi.

21:32 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Ha vinto lei, quella testa dura, quindi si andrà per biscotti e thè caldo. Non gli risponde se non con un'enorme sorriso che coinvolge pure lo sguardo, per un'informazione tanto semplice e banale. Non ricorda nemmeno se lo abbia mai toccato Nobu, quelle manine che si appoggiano sul corpo altrui notano i lividi, notano anche quando lui sia decisamente più grande di lei, proprio come struttura. Non ricorda nemmeno che cosa ha usato per lavarsi, non ci ha mai nemmeno fatto troppo caso forse, però ora sembra quasi importante, come se fosse una sorta di riconoscimento. << Grazie. >> Boffonchia, visibilmente a disagio, per l'ennesima volta una delle tante di quella relazione iniziata a casaccio in una notte di pioggia e un Karaoke. Quella storia riguardo Saigo viene soppesata in maniera totale, lei non la conosce così tanto, ma evidentemente quella proposta è stata molto più notevole di quanto ci si potesse aspettare. In qualche modo anche la Kokketsu la vissuta in maniera diversa dal solito, ma per lei avere gente intorno non è così insolito. Poi arriva quella domanda, che un poco la stupisce, è come se lui non vedesse il tutto come lo hanno visto quegli occhi verdi. << Se tu non fossi stato con noi io non sarei riuscita a fermare Noumu in tempo per salvare Saigo. Non saremmo entrati così facilmente. Hai una forza invidiabile che io e lei chiaramente non possediamo. >> Elenca i pro che ha visto, quello che secondo lei quel ragazzo è in grado di fare. << Se uno solo di noi non fosse stato lì in quel momento, non ne saremmo usciti vivi. Io ho un livido sul braccio solo perchè tu sei andato nella mischia, perchè hai attirato l'attenzione su di te. Questo io non posso farlo, per me è pericoloso già perdo sangue di mio... >> Un'immagine del padre le passa davanti agli occhi, pieno di bende e malconcio al rientro da ogni missione. Gli occhi verdi sono fissi sul viso altrui mentre parla, ne cerca lo sguardo per riuscire in qualche modo a trasmettergli tutta quella gratitudine che traspare anche dalle parole. << Se tu non ti fossi frapposto a quel colpo Saigo non sarebbe qui. >> Le manine restano sul braccio andando avanti a sanare quelle ferite lentamente ma inesorabilmente. E' solo dopo qualche istante che la voce di Katai si fa largo nel silenzio. La testa viene girata in quella direzione e si inclina di lato. << Katai? >> E' confusa non capisce perchè sia li al momento. [Se Chakra 26/50 -> 2 per mantenimento mani terapeutiche superiori][PV Nobu +17]

21:50 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] La mette sempre a disagio, qualsiasi complimento le faccia la reazione è sempre la stessa: una risposta sotto voce e rossore in viso. Ne osserva il sorriso, il violaceo sulle gote e quegli occhi azzurri. La trova così diversa rispetto a quando ha la sua innata attiva. Ascolta quel commento sul suo apporto alla missione, eppure quello che le dice potrebbe essere rivolto anche a lei: se non avesse avuto il supporto su Noumu ora non sarebbe qui neanche lui probabilmente, dato che si è resistente ma non è comunque indistruttibile come si è visto. < Tutti e tre abbiamo dato il nostro contributo Shizuka, per quanto riguarda Saigo... > ci riflette un attimo. L'ha fatto veramente per lei o forse era più la disperazione a muoverlo? Quel barlume di speranza che ancora è vivo dentro di se di riguadagnarsi il suo nome, di anche solo arrestare quella trasformazione che lo sta portando a essere quello del finale della missione: un incarnazione di violenza e cattiveria. Forse Shizuka stessa si è spaventata nel vederlo così, nel vedere Nobu com'è realmente, quel lupo che davanti alla società si traveste da pecora per uniformarsi e nascondersi. Sbuffa appena, scuotendo infine il capo. < ... mi sarei messo di mezzo pure se fossi stata te al suo posto. > dice a bassa voce, riportandosi la sigaretta alle labbra, prendendo un ultimo tiro e buttando infine fuori il fumo che si perde nella pioggia. Lancia giù il mozzicone, sicuro che quella pioggia lo avrebbe spento e rimane a guardare il vuoto fino a quando non sente Shizuka e un altra voce chiamarsi a vicenda. Volta lo sguardo di tre quarti, carpendo la figura del moro con la coda dell'occhio, coprendo a sua volta però il suo per nascondere quelle fattezze e quegli occhi azzurri come il ghiaccio che ora sono particolarmente rossi per l'usura estensiva alla quale sono stati sottoposti. Muove il braccio sinistro, finalmente, sentendolo quasi come normale. Prova a roteare appena il polso, sentendo come le fibre muscolari tornano ad abbracciare il radio e l'ulna, non più frantumanti mentre si annota il nome di Katai, associandolo a quel viso, con la memoria che corre a quel registro di nomi dei ninja del passato, cercando di ricordarsi se sia uno di quelli

22:04 Katai:
 Rimane immobile lì dov'è, impalato alla stregua dell'ennesimo attendente.Vestito di abiti banali, comuni, ma sicuramente caratteristici per la sua figura che indossa , più o meno, sempre le stesse cose.Rifila ambedue le mani nelle tasche , curvando leggermente le spalle in avanti, chiudendo la postura verso il petto, come se volesse proteggere il cuore dallo sguardo di entrambi.La domanda fatta dalla Kokketsu per telefono non era delle più banali ed ora si ritrova a farvi i conti, a voce. Il tono di quest'ultima, però, è basso, esitante, titubante. Si intromette tra di loro con la grazia di un rapace, appollaiato sul suo trespolo lontano, ma attento a tutto. E' attento anche a quelle mani poggiate sull'arto di Nobu, nel tentativo di sanarne i mali. I lamenti mimici del Chunin non si nota più, anzi, la sua risoluzione appare quantomai vicina, visti i movimenti che applica con disinvoltura al polso e alla mano. < Shizuka-san.> Ripete, questa volta, andando a rimbalzare lo sguardo tra i due. La chioma corvina che ciondola sul capo, immobile , ma scarmigliata. < ..ho ricevuto il tuo messaggio. > E questo lo sa, lo sanno entrambi, vista la risposta. < Ti cercavo per chiederti cosa intendessi, ma forse..> e le iridi, entrambe, nere come la pece, cadono sullo Hyuga. <..forse non è il momento.> Per far sapere anche a terzi del proprio 'segreto'. Dei propri occhi. La sua eredità è maledetta come il sangue che gli scorre nelle vene e di certo non può essere sbandierata ai quattro venti, soprattutto dinanzi ad uno sconosciuto.

23:00 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Lo sguardo è convinto, pure dopo che conferma il fatto che tutti abbiano giocato il loro ruolo: << Appunto, quindi ci siamo salvati la vita a vicenda semplicemente. E non ho mai avuto così tanta paura di perdere dei compagni come oggi. >> Quelle manine che sanno di aver sistemato quel braccio si stringono attorno ad esso. Ci si sta aggrappando quasi, con Saigo non l'ha fatto, forse perchè per l'appunto non c'è confidenza ma Nobu ha visto quanto quell'esserino che si trasforma in una sorta di demone sia fragile, si spaventa addirittura per una stanza piena di membri della Shinsengumi, figurarsi dopo aver visto un orrore simile, per lei che poi è un medico. Lui ha difeso la Manami ma lo avrebbe fatto anche per lei. E' lì che le manine lascerebbero andare quell'arto, ormai sistemato completamente anche se un poco indolenzito. << Se ti fossi messo in mezzo per me penso che avrei dato di matto. Non penso che avrei più cercato di bloccarlo ma si distruggerlo. >> Lei si arrabbia facilmente e parecchio. Di solito si sfoga con il padre quando è particolarmente frustrata ma in qualche modo ha dovuto limitarsi anche da sola, facendosi male di solito. La rabbia non le fa paura, deve solo tornare a essere ingabbiata in qualche modo. Ma non c'è tempo di parlare oltre, la figura di Katai compare come dal nulla e non si aspettava certo che si precipitasse da lei dopo quel messaggio. << Oh... >> Si interrompe quasi subito, veramente stupita anche sul viso. << Non pensavo che venissi qui per parlarne subito, non era così urgente. Ma si credo che non sia il momento migliore, devo finire di prendermi cura del mio compagno di Team. >> Ha deciso arbitrariamente di definirlo così, non gli rivela nemmeno il nome del presente perchè non sa bene se questi sia d'accordo. Si sposterebbe ora dal lato opposto del Ryuuzaki, andando a poggiare le proprie manine sul bicipite altrui già fasciato, continuando con quell'opera di cura che ha iniziato quasi obbligandolo. << Non volevo che ti disturbassi tanto Katai. Ti sei pure bagnato! >> Si preoccupa per l'altro, mentre lei cura qualcuno con un braccio rotto e un bicipite ko e lei ha un livido sul braccio destro. [Se Chakra 24/50 -> 2 per mantenimento mani terapeutiche superiori][PV Nobu +17]

23:12 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Non appena sente Shizuka stringersi attorno al suo braccio, il primo pensiero che gli viene è uno: non pensare a quella sensazione morbida che stai sentendo! La ascolta, ascolta quella reazione che avrebbe avuto e infine inclina il capo fino a posare la manona destra sopra quella testolina, un buffetto che è solito darle, come a rassicurarla. < Beh, meglio te arrabbiata e io con un braccio rotto, piuttosto che la tua morte. Penso che anche Saigo abbia dato di matto ma... non ero esattamente lucido per capirlo. > le spiega prendendo un attimo tempo, lasciando che si sposti sull'altro lato mentre con la sinistra, ora guarita, ecco che va a formare un mezzo sigillo della capra per andare a richiamare il chakra all'interno del proprio corpo. Lo sente, dopo ore e ore di sonno si è ripristinato anche grazie alle cure e al riposo che ha ricevuto lì in ospedale. Lo smuoverebbe proprio all'interno del sistema che solo lui conosce e può vedere, attivandolo. In seguito , con l'ausilio dell'altra mano va a completare proprio quel sigillo, questa volta emanando il chakra appena impastato all'esterno. Una piccola nube di fumo dovrebbe coprirlo mentre Shizuka potrebbe comunque sentire il contatto fisico con il braccio. Al diradarsi di quella nube, il camice da ospedale è sostituito da un pantalone nero con cintura in pelle. Scarpe eleganti anch'esse di pelle nera lucida. All'interno del pantalone l'orlo inferiore della camicia bianca, abbottonata per intero tranne l'ultimo bottone con una cravatta rosso rubino allentata. Le maniche sono rialzate, lasciando in vista la manica che sfocia sul collo, tatuata dalla Kokketsu stessa. I capelli argentei pure sono tirati indietro, pettinati ma comunque voluminosi e sul viso un paio di occhiali dalle lenti tonde, polarizzate, gialle. Si volta pure verso Katai, facendosi così vedere, ora che è presentabile e ha coperto gli occhi. < Tranquillo, non disturbi, abbiamo finito tanto, anche se Shizuka non penso stia benissimo e anche lei ha bisogno di riposarsi. > gli spiega, conoscendo bene il bacino di chakra della chuunin e, considerando che si è recata lì dopo aver curato pure Saigo, non dovrebbe essere freschissima, anche perchè ha comunque consumato anche lei parecchio chakra in missione. Si volta proprio verso questa < un tuo studente?> [impasto + trasformazione][chk 48/50]

23:20 Katai:
 Là fuori, oltre la balaustra, oltre la tettoia, il cielo trema , s'infrange, dilaniato da folgori e tuoni. Il nero che domina nel cielo si riflette negli occhi del giovane Uchiha, come ne trovasse appartenenza, similitudine, complicità. Lo sguardo di quest'ultimo, poi, indugia sulla dottoressa Kokketsu, sul suo fare, su i suoi metodi, sulle sue parole , in ultimo. Ascolta la sua replica, dinanzi alla quale non batte ciglio, ma rimane fisso su di lei, in un'occhiata continuativa e insistente. Non risulta affatto discreto ,ma la sua mimica facciale non ne risente, anzi, ferma nei tratti obliqui e sghembi, appare quantomai impercettibile ed ermetica, almeno quanto le sue parole < Tornerò un'altra volta> Asserisce, in tono neutro, grigio. La postura, però, rivela tutt'altro, almeno ad un occhio attento, ad uno sguardo che sa guardare: le spalle leggermente anteposte, il dorso lievemente curvo, tutto per accompagnare le braccia lungo i fianchi e le mani nelle tasche dei pantaloncini. Coglie l'indizio riguardo l'identità del paziente: uno shinobi, un compagno di squadra , quindi. < ... > Rimane indifferente, almeno verbalmente, alla presenza di Nobu, non esalando alcun verbo in sua direzione, quasi temesse d'invaderne la sfera privata, nel dolore che ha sofferto - almeno ipoteticamente, visto che si trova lì, vestito come un paziente dell'ospedale. E il piede destro si muove già per andarsene, per trascinare via quella sagoma di centosessanta centimetri circa, slanciata e longilinea, asciutta nel tono muscolare. La voce dello Hyuga, tuttavia, lo trattiene, quando gli si rivolge direttamente, per la prima volta, rassicurandolo circa la loro situazione. < Cos'è successo Shizuka-san ? > Domanda, ora in tono più caloroso rispetto a prima, stringendo lo sguardo tra le sopracciglia e gli zigomi. La domanda rivolta in seguito alle ultime parole di NObu, che incutono una certa apprensione nel giovane Uchiha.

23:31 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Gonfia le guance come se lo sminuire la di lei rabbia fosse di per se potivo di arrabbiarsi, o forse perchè lui ha ripreso a trattarla come una bambolina indifesa: << Saigo però sembra perdere molto meno la testa di me, io avrei fatto più come te. >> E la cosa potenzialmente avrebbe creato problemi, forse in effetti avere due membri del team pronti a esplodere in ogni momento non è proprio una bellissima cosa. O forse potenzialmente lo è se si controllano l'un l'altro, chi lo sa. Quelle abilità mediche fanno il loro lavoro, almeno fisicamente il choconinja è sistemato, anche se ovviamente la stanchezza non può essere eliminata come niente fosse. Nè nell'omone di colore nè nella nanerottola pallidissima. Il fare e il dire del Genin non sono esattamente concordanti tanto che resta ancora un poco con loro, quasi le sarebbe dispiaciuto che se ne andasse, data tutta la strada affrontata. E' Nobu però a consentirgli di restare, dopo essersi risistemato e essersi reso presentabile. E' a quest'ultimo che la rossa rivolge la prima risposta: << No Katai è un amico. Gli ho mandato un messaggio prima di farmi la doccia perchè mi serviva un aiuto riguardo a delle ricerche che intendo fare. >> Non specifica per cosa, ma sa che l'altro non è stupido da non poter cogliere il fatto che lei stia cercando di combattere la paura del non saper affrontare certi nemici con della conoscenza. Però quegli occhi verdi si rivolgono ai corvini del ragazzino alto poco più di lei, un sorriso inevitabilmente le si stampa sulla faccia, non vuole che si preoccupi, non a prescindere, lei inoltre è quella che ha subito meno danni fisici dal tutto: << Una missione particolarmente difficile. Nulla di estremamente preoccupante Katai, siamo tutti vivi. >> E' su quel tutti che la voce tremola un poco, non tutti quanti sono sopravvisuti, sia fra le vittime che fra i carnefici, però non è il caso di condividere certi incubi con l'Uchiha, ha già molti altri problemi di suo. << Comunque sto bene, una bella dormita e sarà tutto passato. >> Sminuisce la stanchezza affibiatale da Nobu ma allo stesso tempo non ha mosso un solo passo verso Katai, è rimasta li accanto a quel gigante dal quale si sta facendo proteggere solo con la presenza. [Chakra 24/50]

23:43 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Non sa come reagire al pensiero di Shizuka che perde il controllo, diammine parliamoci chiaro, ancora si ricorda quel cannone d'acqua, la violenza di quel jutsu che anche lui conosce e la velocità con la quale è stato scagliato, se non fosse per il byakugan attivo difficilmente lo avrebbe visto muoversi! Nota anche come nonostante lo abbia curato, Shizuka non lasci il suo lato al punto da farlo sorridere e scuotere il capo. Si abbassa appena con quei lunghissimi arti superiori che si muoverebbero alla volta del retro delle ginocchia della Kokketsu e la schiena, proprio per sollevarla a modi di principessa e posarla, se riuscisse, sulla sedia a rotelle che lui stesso aveva usato pocanzi, già che era lì! Non la abbandona comunque, tornando dietro di lei, incrociando le braccia e posando quegli avambracci sulle maniglie posteriori della sedia, chinandosi in avanti, appoggiando il mento sul capo della rossa. < Hmm no, meglio che mi arrabbio io, sono più credibile. Inoltre acciecata dalla rabbia come pensi di mirare quei jutsu mirabolanti che hai? Almeno io posso scatenarmi e spaccare di botte qualcuno! > lo dice con una calma e ironia quasi agghiacciante. L'indice destro si alza a spingere il ponte degli occhiali da sole sul naso dato che stavano cascando per la postura che ha assunto. < Esatto, Katai-kun, Kagegakure è salva, piece! > Alza il sinistro a fare il segno di vittoria, chiudendo gli occhi, in quel modo falso di fare il giullare che ormai gli si addice, curioso di come Shizuka lo possa prendere ora che ha visto cosa si cela dentro, quando pezzi di quella maschera di porcellana si rompono e cadono, lasciando intravedere l'oscurità celata all'interno del Ryuuzaki. < Serve che rimango al tuo fianco mentre dormi? Lo faccio già con Saigo, non mi dispiace. Ti lascio pure la brandina. Piuttosto Katai... > dice, conscio probabilmente di aver imbarazzato Shizuka per l'ennesima volta < Che ricerche dovete fare?> chiede curioso, guardando il ragazzino, riaprendo quegli occhi che, da dietro le lenti, si tingono di giallo [Trasformazione attiva][chk on]

23:51 Katai:
 Il cambio d'abito dello Hyuga è quantomai singolare, ma efficace. Dietro la nuvola di fumo che si crea, spazzata poi via dalla tempesta che imperversa, emerge un figuro completamente imbellettato ed il giovane Uchiha si ritrova ora a fissare degli occhiali gialli, invece delle iridi altrui. Il piede si torce, di nuovo, facendo perno sullo stesso per ruotare il busto di circa centottanta gradi, in senso orario, portando il fianco destro verso i due astanti, cogliendone le sagome solo di traverso, in un'occhiata lesta, veloce, che tradisce la volontà di rimanerne fuori, almeno dai loro discorsi. La fobia sociale avanza, galoppante. < Curioso..> Esordisce, robotico. Una missione particolarmente difficile che non ha estremamente preoccupato la Kokketsu ? < ..incredibile. > Continua con gli aggettivi, senza dar loro un soggetto valido a cui riferirsi. < O sei incredibilmente brava, Shizuka-san ..> Incalza. < o incredibilmente fortunata ad esserne uscita illesa > O quasi. Che poi il danno sia fisico o mentale, lui non sembra percepirlo , ma se bastasse davvero soltanto una bella dormita, allora non ha seriamente motivo di preoccuparsi. O così sembra. Lo sguardo, di fatto, si distende, così come il resto dei lineamenti, che assumono i loro caratteristici connotati obliqui e ripidi, concentrati nel mento aguzzo e gli zigomi levigati. La risoluzione dello Hyuga, date le sue movenze e la sua capacità di controllo del chakra, appare più che mai completa. Lo osserva in quegli atteggiamenti complici del medico, dando prova della loro vicinanza.Lei è al sicuro, ed è già abbastanza per il giovane Uchiha, che sorride, persino, infossando le labbra d'un lato, nella guancia destra, abbozzando un timido e restio sorriso, o almeno quel che più gli si avvicina. < Oh ..> si sofferma, lasciando scomparire quella scarna mimica facciale. < ..in realtà non me lo ha ancora detto. > Rivela, quanto basta, per replicare all'indirizzo di quel figuro - ancora senza nome - e delle sue domande.

00:03 Shizuka:
  [Ospedale - Terrazza del secondo piano] La cosa più pesante della nostra Kokketsu con ogni buona probabilità sono proprio le tette, quindi il nostro gigante non farà alcuna fatica a prenderla di peso e poggiarla sulla carrozzina che fino a poco prima era occupata proprio da lui. << Che... >> Non è riuscita a dire granchè in tuto ciò concentrata sul non sbilanciarsi e sul fatto che è stata sollevata di peso cosa che ovviamente l'ha messa in imbarazzo per ragioni che ai comuni mortali sono ignote. Inoltre si sistema dietro la sedia, poggiando il mento su quella testolina rossa umidiccia, così che le resti comunque vicino, cosa che fa diventare completamente viola le guance dell'altra, sempre ovviamente per l'imbarazzo, ma questa volta probabilmente perchè l'altro ha chiaramente capito che non ha molta voglia di allontanarsi da lui. << Guarda che so riconoscere i nemici dagli alleati! Lo avrei semplicemente impalato a morte! >> Katai non conosce minimamente le capacità della ragazzina ma considerato che è più bassa di lui e l'ha vista solo in veste di medico, dolcina e carina una frase del genere stona totalmente con la descrizione appena fatta. Sono poi i dubbi di Katai che spostano quelle iridi verdi ancora su di lui, la testolina si abbassa, le mani vengono giunte davanti al ventre, in quella posizione seduta. << Credo di essere stata estremamente fortunata in realtà. >> Ammette senza troppi problemi, è veloce a schivare ma se quel mostro si fosse accanito su di lei, forse non avrebbe poi potuto curare i suoi compagni. Però quel velo di tristezza e rammarico che si era appena creato su quel faccino sparisce in una vampata di colore viola. << ASSOLUTAMENTE NO! >> Ovviamente si riferisce al fatto che il choconinja si sia offerto di dormire accanto a lei e lasciarle la branda. << Sei tu quello convalescente! Io posso tornare a casa! Poi domani vi porto la colazione! >> Ora sembra tutta infervorata nel negare la possibilità di rubargli il lettino d'ospedale. E' tutta presa da quell'eventualità che ad ogni modo non segue bene lo scambio fra i due, anche se coglie il fatto che sia stata rimbalzata la cosa addosso a lei. Sceglie di fare la gnorri per il momento, mentre i cricetini cercano una scappatoia per mantenere i segreti di tutti i presenti. [Chakra 24/50]

00:18 Nobu:
  [Ospedale - Stanza 24] Non gli va bene che ne Katai ne Shizuka rispondano alle sue domande su qualcosa di divertente o comunque interessante e così, comincia a indagare da solo. < Katai-kun sei per caso un luminare di medicina? Qualche primario o genetista pazzoide di cui questa peperina ha bisogno? > Si rialza in piedi e poggia il piede destro contro l'asse che unisce le due ruote, tirando indietro il peso con il busto e i bicipiti, facendola impennare sulle massicce ruote posteriori della carrozzina, tenendola in equilibrio come se fosse un maranza con un motorino. < Non sei stata fortunata, sei stata brava, riconosciti qualche merito anche te! > insiste, dando a Cesare ciò che è di Cesare. La appoggia giù in un secondo momento, probabilmente facendo saltare quella parte del corpo sproporzionata in quell'esserino, forse per la gioia degli occhi di Katai se presta attenzioni al gentil sesso, il tutto ovviamente è involontario, la stava solo posando. Inizia a spingerla pure verso l'ingresso a quel corridoio, con l'intento di riportarsi verso la camera 24, quella che gli è stata riservata ai due chuunin del distretto di Suna. L'incedere è lento, invitando implicitamente Katai a seguirli per quel breve tragitto all'interno del corridoio dell'ospedale. Lascerebbe ai due la conversazione, impicciandosi per bene, concentrandosi comunque sul da farsi: va bene che ha uisato la trasformazione ma a conti fatti è ancora in camice da ospedale! Si riavvicina alla porta della camera, spingendo dentro Shizuka stessa dopo che si sia congedata dalla sua conoscenza. Sventola a sua volta la destra a salutare il giovane Uchiha per poi chiudere la porta, più che altro per privacy di Saigo che sta dormendo. < E no, tu ora ti butti sulla brandina e ti fai almeno un pisolino. Poi vai a casa e domani mattina ci vediamo qui che facciamo colazione insieme. Non ti lascio andare a casa che sei più bollita del vitello nel riso al curry! > si impunta, chiudendo la porta alle sue spalle per poi depositarla proprio in fronte alla sua branda, ora vuota, spostandosi solo dopo che si sia sdraiata sopra, verso il guardaroba per rivestirsi! [End]

00:26 Katai:
 Lui sembra l'antitesi del choconinja. Se l'uno non sta fermo un attimo, l'altro rimane impalato com'è giunto. L'uno pallido l'altro meno. Uno dalla chioma nera come la pece e l'altro con i capelli argentei. Di mezzo, invece, c'è Shizuka ed il suo tentativo di eludere la domanda posta dallo Hyuga e rimbalzata dall'interlocutore, direttamente sulla Kokketsu. E' evidente che lei stia tentando di aggirare la questione, in favore di una risoluzione più pacifica e discreta della cosa. Rimane con il busto ruotato ed il fianco rivolto verso di loro, sebbene il mento si ritrovi sopra la spalla destra, accompagnato da una torsione del collo, che permette così a gli occhi di rimanere incollati su i due ed il temporale alle loro spalle diviene un mero sfondo nero su cui disegnare la tela grezza del loro incontro. Per ora, però, le note dei colori non assumono caratteri vivaci. Ci pensa Nobu ad intessere la tela delle indagini, incalzando con domande che lo prendono di mira, direttamente. < Nessuno di questi, in effetti. > Blatera, prima che possa andare a deviare il discorso, volutamente. < Quindi brava e anche fortunata. > Commenta, all'indirizzo di Shizuka, finendo per estrarre le mani dalle tasche, incrociandole sotto le ascelle opposte, così che le braccia formino un nodo di sangue, carne ed ossa, proprio dinanzi al petto. E' un atteggiamento di protezione, che custodisce gelosamente il proprio segreto, strenuamente. Ed è in quella posizione che prende a camminare, seguendo i due verso il corridoio , prima che possano scivolare nella stanza. < ... > Alza una mano, in segno di saluto, ma nulla viene aggiunto, rimanendo a debita distanza, prima d'intraprendere la strada opposta, diretto all'esterno, con il suo fidato ombrello cremisi. ( E N D)

00:38 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Storce il naso a quel "peperina" però decisamente non si aspettava quella impennata con la carrozzina e quella sgridata. Lui pensa che lei non sia stata fortunata ma sia stata brava, cosa di cui la rossa resta poco convinta. Sarà la presenza di Katai o il fatto che ora le braccia non gli fanno più male ma decisamente il Ryuuzaki ha ripreso la sua modalità da intrattenitore cosa che ora Shizuka riesce a riconoscere molto più di prima. Per cercare di difendersi da tutta quella energia tirata fuori dal nulla però borbotta la prima scusa che le sia venuta in mente: << Semplicemente lui vive a Oto e io volevo farmi aiutare a cercare informazioni sugli Uchiha senza dare nell'occhio. >> Ecco insomma in qualche modo ha protetto il segreto dell'uno e ha fatto intuire all'altro quale sia lo scopo che vuole raggiungere. Eppure in tutto quel trambusto ritornano dentro, si avvicinano quasi battibeccando alla stanza numero 24 dove la povera Saigo sta dormendo. Di nuovo le viene fatta la ramanzina e le viene imposto di riposare, questo appena dopo che ha salutato l'Uchiha. << Scusa Katai avrei dovuto spiegarmi meglio! Ci sentiamo presto! >> Si scusa come se la colpa fosse sua, come se lei avesse dovuto chiarire che non era una questione di vita o di morte, ma forse dopo quella missione forse un pochino le è sembrato fosse così. Viene piazzata di fronte al letto, consapevole di non poter scappare a quel riposino che le viene imposto, lui sicuramente riuscirebbe a legarla a quel letto se volesse. << Farò un pisolino solo se mi prometti che smetterai di usare quella maschera con me. >> Il faccino è imbronciato, come se si sentisse offesa da quel cambio di registro. << Il vero Nobu mi piace di più! >> Quel visino permane imbronciato, mentre salta sul lettino abbandonando le ciabattine li accanto, stendendosi sul fianco sinistro così da non poggiarsi sul livido. Effettivamente ora che si stende è decisamente stanca, come se tutta la fatica accumulata la stesse schiacciando. Ad ogni modo prima di crollare come una bambina, il braccio destro verrebbe allungato in direzione del gigante, richiedendo un contatto silenzioso che non si renderà conto se verrà ricambiato o meno. [Chakra 24/50][//END]

Dopo aver riassestato Saigo, finalmente anche Nobu torna in stanza e Shizuka cerca di rifilargli lo stesso trattamento riservato alla Manami. Il Choconinja è un poco meno collaborante dell'altra Chunin ma viene curato a dovere dalla nanetta. Katai li raggiunge spronato dal messaggio della Kokketsu ma ovviamente non ci sarà modo di trattare il problema Uchiha in questa sede.