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con Saigo, Shizuka

21:02 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Ha ancora la testa bagnata, lei è quella che ne è uscita meglio dopotutto, al di la del dispendio di sangue proprio e di Chakra ha vinto solo un livido sul braccio, sono gli altri due ad aver subito i danni maggiori. Li ha fatti portare a Kusa su capriccio personale, Konoha sarebbe staa più vicina ma ormai a Kusa la conoscono in molti e sapeva di poter fare richieste specifiche, in primo luogo per la camera. Ne ha chiesta una doppia, privata per far si che i due membri della shinsengumi venissero messi insieme e isolati dal resto dei pazienti. Ha raccolto quei capelli ancora umidicci in uno chignon alto, scomposto dal quale escono dei ciuffetti qui e la e soprattutto la frangetta, i soliti fermagli non sono stati rimessi al loro posto, troppa fretta di soccorrere e accertarsi delle condizioni altrui. Gli orecchini sui lobi sono in ottima vista, il piercing in cima all'orecchio sinistro pure, così come la collana con il pendente a farfalla, usata per ferirsi durante la missione. Indossa in questo momento una divisa verde, presa fra le sue nello spogliatoio dove si è potuta lavare, ai piedi indossa solo un paio di ciabattine tipiche ospedaliere che solitamente non porta mai. Ha appeso il cartellino al taschino di quella divisa giusto per essere riconosciuta, il cellulare è finito in tasca, mentre le sue energie si sono ricaricate con una pillolina blu e quella doccia. Sente anche di essere meno spossata dopo l'ingente perdita di sangue, anche se non ha mangiato nulla. Comunque al momento si trova davanti alla stanza dei due compagni di sventura, entra senza troppi problemi, chiudendosi la porta alle spalle. Il primo lettino è vuoto, quello destinato al cioccolatino, che è stato portato d'urgenza dall'ortopedico per occuparsi di quel braccio fratturato malamente dal calcio di Noumu. La tendina che divide i due letti però non è tirata, evidentemente la Manami ha scelto di avere visione completa sull'amico che si è preso quel colpo per proteggerla. Gli occhi verdi della ragazzina si piantano sulla rosata, anche se rimane su quella porta, come se aspettasse il consenso ad avvicinarsi: << Ciao. Posso incominciare a sistemarti un poco se vuoi. >> Il livido sul braccio destro si intravede sotto la divisa, ma chiaramente non è nulla di paragonabile a quello dell'altra sul torace. Attenderebbe un cenno prima di avvicinarsi, non sa nemmeno bene se può darle del tu ora. [Chakra 50/50]

21:07 Saigo:
 Non sa bene quando sia successo ma ad un certo punto è arrivata in ospedale, i ricordi subito dopo la missione sono decisamente confusi per lei, ha in qualche modo avvisato la Shinsengumi, altrimenti non saprebbe spiegarsi le notifiche con i suoi superiori, le chiamate perse e le richieste di informazioni, lo farà comunque ma adesso è tutto così dannatamente vivo. Percepisce davvero il sangue sul suo volto, quell’esplosione che l’ha presa in pieno, ricorda con strana lucidità la strana forma di Shizuka ed è così dannatamente stanca che tutto questo perde di totale interesse soprattutto se paragonato a quel bruciante, continuo e fitto dolore che arriva dal suo petto e che peggiora ogni volta che inspira. Dov’è Nobu? Questo pensiero però riesce in qualche modo a sovrastare tutti gli altri, gli occhi che ora sono tornati rossi cercando tutto intorno a lei. Dov’è Nobu? Un’ansia cresce mentre lo cerca, nella sua mente con movimenti frenetici nella realtà lentamente, vittima di quella stanchezza estrema che, nonostante quello che potrebbe essere stato un pisolino o una perdita lieve di coscienza, permane gravosa in lei. Non sa bene in quale momento preciso si sia distratta o quanto abbia rimosso perché si è limitata ad agire senza attivare davvero il cervello, quando osserva Shizuka entrare non riesce a non esserle grata, se è lì è anche grazie a lei <dov’è Nobu?> la prima domanda, forse anche l’unica che le rivolge. Deve sapere dove diamine è finito, se è stato già curato, come sta. Ha bisogno di togliersi quel peso dal cuore. I capelli sono ancora legati come ad inizio missione, sono però aumentati i ciuffi che rifuggono dall’elastica e sono tutti così scompigliati, scarmigliati e secchi. Alcuni per via del sangue di Noumu altri per il combattimento stesso, Di certo la sua bellezza ora, tra occhiaie e lividi non risplende. Non le sfugge al momento il livido dell’altra, gli occhi rossi si posano in quel punto ma tace. Non sa bene cosa sia successo mentre entra nell’illusione ma le sembra che sia stata colpita in quel frangente, mentre lei si prendeva quel maledetto pugno? Cos’è che l’ha presa in pieno al petto? Un turno? No ma sembra. Non nasconde il dolore agli occhi altrui ma ostinata si rifiuta di riconoscerlo, mettendo lo Hyuga e il suo sacrifico davanti a tutto

21:18 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Nonostante l'altra sia conciata da far schifo la prima domanda che le rivolge è verso l'altro, quello assente in quel momento, quindi in maniera istintiva la prima cosa che fa è sorridere. Un sorriso abbastanza ampio e rassicurante seguito da una risposta tranquilla: << Nobu è stato portato a fare degli esami, sembra che si sia rotto il braccio in più punti e io non ho le capacità per sistemarglielo. >> Si interrompe avvicinandosi finalmente al letto, poco distante in fondo alla stanza c'è un tavolo su cui sono state lasciate le loro cartelle cliniche, o meglio al momento solo quella di Saigo perchè quella del cioccolatino lo ha seguito. Va a sbirciare per quanto possibile le condizioni altrui, con fratture multiple a coste e sterno, ma non scomposte quindi possono tergiversare con lei. << Vi ho fatto portare a Kusa perchè qui ho potuto chiedere una camera per voi senza che mi facessero storie. Di solito uomini e donne stanno divisi. >> Negli ospedali funziona così anche per una questione di rispetto, spesso alcune manovre possono esporre il paziente nella sua intimità. << Sta bene, aveva perso i sensi ma i suoi parametri vitali erano del tutto stabili. Lo rimetteremo in sesto. >> Lascerebbe la cartella clinica sul tavolo per poi rubarsi una seggiola e mettersi accanto al letto della ragazza. Quegli occhi verdi hanno cercato i rossi per tutto il tempo, come se fosse fondamentale trasmetterle tranquillità e sicurezza in ogni istante di quelle risposte date. E' decisamente molto brava a lavorare con i pazienti ormai, anche se la Manami a conti fatti non è solo quello. << Posso dare una sistemata ai tessuti se vuoi mentre aspettiamo che torni Nobu. Per le fratture che hai dovrà pensarci qualcun altro. Mi spiace. >> Il testino si abbassa un poco come se si sentisse in colpa di non poter fare tutto lei stessa. << Grazie. >> Il silenzio ha preceduto quella singola parola, per qualche istante ha lasciato che la stanza, con quell'odore di disinfettante fosse la loro unica compagnia. [Chakra 50/50]

21:38 Saigo:
 Quasi avida attende il momento in cui le darà informazioni sul compagno di stanza e di appartamento, coinquilini nella buona e nella cattiva sorte pare. Stanca sorride a Shizuka ringraziandola silenziosamente per ciò che ha fatto per loro. Non è il tipo che mostra emozioni, che concede una parola gentile ma ora non ha la forza per opporsi a ciò che la sua instabile mente decide, per mostrarsi forti, senza rimpianti e decisi serve la lucidità mentale che ora le manca, il dolore a cui si è arresa nel momento in cui si sono salvati sovrasta qualsiasi altra cosa <sì> replica semplicemente a quella proposta <sarebbe grandioso> non ha idea di che cosa significhi ha capito solo cura a qualcosa e la sua testa collega quella parola al sentire meno dolore, spera davvero funzioni così <sai> la voce è bassa sia per la stanchezza che per la fatica a respirare e parlare senza venir trafitta dal dolore <ti sei rivelata davvero necessaria oggi> che detto da lei è tutto sommato il miglior complimento che ci si possa mai aspettare. Sorride appena prima di distogliere lo sguardo, non ha alcun controllo delle sue emozioni ma almeno ne è lontanamente consapevole <per i bambini> si blocca appena <spero tu capisca…> lascia cadere la frase mentre trattiene un conato di vomito evidente, gli occhi rossi si rivolgono appena annebbiati al soffitto, le fa schifo quella sensazione <me li ha mostrati lui mentre li uccideva e ricuciva> infondo è davvero ciò che ha visto <e poi se ci fossimo soffermati troppo a proteggere loro nessuno ne sarebbe uscito> non si sta giustificando sta solo cercando di spiegarsi, la rabbia della ragazza durante il combattimento l’ha perfettamente percepita, come un vero leader dovrebbe fare però in quel momento ha soprasseduto, ha spiegato velocemente e si è concentrata sulla missione, adesso visto soprattutto quanto sia stata indispensabile e degna di fiducia è giunto il momento delle spiegazioni, questo sente di doverglielo

22:17 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Le bastavano quelle due lettere per attivarsi, le manine si portano in avanti, sul petto della ragazza, senza toccarlo direttamente ma rimanendo in prossimità. Il proprio chakra verrebbe ridiretto negli arti superiori, discendendo placidamente verso le mani, una volta giunto li verrebbe rilasciato all'esterno, in modo che venga assorbito dall'epidermide altrui. Ormai ha eseguito quel procedimento talmente tante volte da potersi quasi definire esperta, eppure ogni volta non sembra concentrarsi su nient'altro. La Chunin dovrebbe percepire un senso di frescura a livello toracico, anche se quel processo di guarigione non è totalmente indolore, come se quei tessuti che si rigenerano più velocemente del solito tirassero un pochino. Ovviamente niente di paragonabile a quanto subito durante quello scontro. E' proprio mentre lei è concentrata che le arrivano quei complimenti, per cui quel sangue nero convoglia sulle guance, rendendole appena violette. << Credo che ognuno di noi sia stato fondamentale oggi. Credo di aver temuto per la vita dei miei compagni più oggi che non fuori dalle mura. >> Forse perchè non ha visto il lucertolone con la sua coda spazza medici, o forse perchè lei era con il ninja più forte del party quando sono andati contro quelle chimere. Mentre quelle manine permangono concentrate sul corpo altrui però arrivano anche quelle parole riguardo ai bambini. La testa viene mossa immediatamente a destra e sinistra ritmicamente, come a negare con insistenza. << E' stato un effetto collaterale. Ne abbiamo salvati tre, più della metà dei sopravvissuti. Abbiamo fatto del nostro meglio. >> E' venuta quasi a patti con quanto successo, è difficile scegliere quando si è sotto pressione, è un'altra lezione, da mettere nel calderone. Le peserà sulla coscienza indubbiamente, ma le consentirà di maturare e migliorare. Poi li ha visti andare via, li ha condotti a quel laghetto dove potranno forse riposare in pace. << Non sono sicura nemmeno di quanto traumatizzati siano i sopravvissuti. Magari hanno dovuto vedere tutto quel che quel pazzo stava facendo agli altri. >> Già perchè i vivi si porteranno questa esperienza addosso, i bambini tanto quanto gli Shinobi. << Siete imparentati tu e Nobu? Ho visto che avete entrambi il Byakugan. >> Già con tutta la calma del mondo ha notato quegli occhi chiari su entrambi, e fino a quando non li ha visti su Noumu nemmeno aveva collegato quel dettaglio. [Chakra 50/50]

22:29 Saigo:
 Il medico si mette all’opera e ciò che ottiene è un misto tra sollievo e altro dolore, no non sta andando come aveva immaginato, sembra che il petto ora le tiri pure per quanto quella sensazione di frescura aiuti ad alleviare almeno in parte il resto delle sensazioni. Osserva Shizuka all’opera abbastanza perplessa, apre la bocca per lamentarsi, per far notare che nessuno le avrebbe detto come sarebbe andata ma poi troppo stanca decide di chiudere la bocca. Il bollo si poggia sul cuscino mentre lo sguardo torna al soffitto, pian piano anche le palpebre calano limitandosi ad ascoltare le parole altrui in attesa che almeno parte di quella piacevole tortura sia passata. Ondeggia così tra sonno e veglia senza nemmeno accorgersi ma ascoltando comunque la voce altrui. Le fa piacere sapere di non essere odiata per la scelta presa sul campo, si è fidata della Kokketsu in combattimento e pensare che non le volterà le spalle adesso è una sensazione piacevole, annuisce appena constatando quindi le parole altrui ma per il resto rimane lì sospesa. Fino a quella strana domanda. Riapre gli occhi di scatto, se non fosse per il colore della loro pelle diametralmente opposto immaginare lei e Nobu come fratelli avrebbe senso, il loro rapporto infondo è molto simile a quello di fratellanza, personalmente preferisce lui a sua sorella, senza contare poi che convivono ma resta qualcosa di strano,. Insomma panna acida e cioccolato fondente, come mai potrebbero essere discendenti della stessa famiglia? Oddio suo padre se l’è fatta in giro con altre donne pare ma da qui a pensare ad un legame di parentela tra i due. Man mano che la domanda prosegue e vien esplicitata la perplessità lascia il posto a semplice divertimento tanto che una cristallina, divertita risata viene sputata fuori a pieni polmoni. Prima di accorgersi che fa male. Ma fa ridere. Eppure fa male. Come nella più classica gag quindi si mette a ridere e si ferma a causa delle fitte, qualche istante e riprende salvo poi arrestarsi bruscamente. Ondeggia tra divertimento e dolore non potendo evitarsi di condire il tutto con qualche “ahi” qui e là. Ci mette un bel po’ a fermarsi e far passare quell’ondata di divertimento. Non prova nemmeno a recuperare una parvenza di serietà, ormai si è sputtanata del tutto lo sa <Byakugan? Non so che ti sei immaginata ma i miei occhi sono ben diversi> nel senso che sono più simili a quelli di uno Hyuga senza innata attiva ma non lo dirà, tace non tanto per il clan e i suoi segreti quanto per sé stessa, non sa ancora quanto può mostrare al medico

22:47 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Mentre le mani continuano quel lavoro, le labbra lasciano che qualche parola venga spesa riguardo alla missione, prima i bambini e poi quella curiosità riguardo loro due. Di certo però non si aspettava quella risata, tanto spontanea da dimenticare il dolore alle coste. Rimane perplessa ma in qualche modo non riesce a non sorridere, considerata tutta l'esperienza precedente, una risata è senz'altro qualcosa di buono anche per un membro della Shinsengumi. Soprattutto di fronte alla Kokketsu, che non ha proprio un'altissima opinione di quella massa di personaggi, forse solo Nobu si salva. Mentre quella cura viene mantenuta però ascolta la risposta altrui. permane quel colore sulle guance come se fosse un delitto essersi sbagliata. Le guance si gonfiano appena mentre una risposta abbastanza infantile viene ridiretta verso la Manami: << Beh erano bianchi no? Ero concentrata su altro! >> Si giustifica malamente, lei non ha nemmeno pensato al colore della carnagione dei due in effetti, ma per quello ha detto imparentati, potrebbero essere cugini di chissà quale grado per quello che ne sa la nana. << Beh comunque spiega come mai il vostro stile sia così diverso. >> Alla fine combattono in due modi completamente opposti, anche se sono molto in sinergia su questo non c'è dubbio. << Quella cosa che teletrasporti la gente in un altro posto è fenomenale comunque. E' la seconda volta che lo vedo ma sembra sempre una magia quasi! >> In fondo gli occhi della diciassettenne è qualcosa di spettacolare. E' lì che però le sovviene una domanda, innocente e spontanea: << Cos'è un Poldo? >> Già quell'unità di misura assurda utilizzata per spiegare a Nobu come spostarsi e che lei non ha calcolato in quel momento. Il dolore della ricrescita dei tessuti dovrebbe un poco affievolirsi, lasciando sempre più spazio al refrigerio, anche se ovviamente le ossa non sono state riparate. [Chakra 39/50 -> 9+2 mani terapeutiche superiori e mantenimento][PV saigo: +34 in totale]

23:01 Saigo:
 Bianchi? Non l’aveva mai vista così ma non risponde comunque, non è ancora pronta a svelare tutti i suoi segreti a nessuno, figuriamoci a lei. Per quanto ora inizi ad apprezzare la figura della Kokketsu, capendone finalmente il valore e non vedendola più come il peso, la ragazzina che fa cosa stupide e che poi le toccherà proteggere, anzi <beh come la tua trasformazione, immagino che un po’ tutte le arti ninja possano sembrare magia> sorride appena collegando però quelle ali che ha visto a quella brutta cosa che aveva fatto Kamichi. Cerca il tesserino da medico della ragazza, quello che dovrebbe riportare il cognome. Non che le sia poi così difficile sapere la famiglia o comprendere, le è stato chiesto il corpo di Kamichi, solo che ecco… non le era mai importato prima <è ciò che fa il tuo clan? Trasformarsi dico> non può cerco comprendere il meccanismo dei costrutti, ma anche combattendo con Rasetsu ha visto qualcosa. Ormai quei sangue nero se li ritrova ovunque. La conversazione prosegue mentre lei inizia a sentir il dolore venir lievemente bene, che sia il sonno o la cura non saprebbe dirlo con estrema certezza <Poldo è il nostro coinquilino> ammette semplicemente <il gatto ciccione di Nobu, mi serviva qualcosa che potessimo capire solo noi due in quel momento> continua spiegando semplicemente quella discutibile scelta di unità di misura. Un gatto di cui solo due comprendono davvero le dimensioni, il loro amato gatto <speriamo che qualcuno sia andato a dargli da mangiare, altrimenti mi caga in vasca sicuro> sospira appena, un sospiro che non si accorge far meno male di poco prima, non arriva nessuna fitta poderosa al petto, nulla che le tolga il fiato, certo non è piacevole ma nemmeno terribile

23:14 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] In effetti quell'affermazione è decisamente infantile, tanto che quel violetto sulle guance non accenna a passare. << Beh sicuramente è più scenografico! >> Beh certo perchè un paio di ali enormi nere con un'aura viola attorno fanno proprio poca scena. Però tralasciamo i dettagli! Il tesserino che viene ricercato riporta il nome di 'Shizuka Kokketsu', anche se in realtà lei si presenta sempre con nome e cognome a chiunque, fierissima di appartenere a quel Clan disprezzato da molti. Gli occhi verdi ora che la cura ormai è quasi completata si spostano su di lei, per quella domanda riguardo al proprio potere, e non sa bene che rispondere. << Beh si, il sangue sulle braccia e le gambe e l'aura viola. >> Tralascia quel dettaglio delle lacrime sul volto e pure le ali, in fondo quella è una cosa che ha creato da sola, che non pensa che nessun'altro utilizzi all'interno della famiglia. << Diciamo che è molto simile a quello che fanno i Sabaku con la sabbia >> Per dare una vaghissima idea di quello che può fare, anche se a conti fatti paragonare sangue e sabbia non è proprio una cosa veritiera. Però viene svelato infine il grande segreto riguardo a quell'unità di misura, un gatto. Stavolta è a lei che scappa una risata sonora, ripensando a quell'incontro casuale con il choconinja al bazaar con Kore. << Ora capisco perchè Nobu ha scelto un grembiule con i gatti! >> Quel tipo in qualche modo riesce sempre a stupirla, sembra quasi una persona normalissima e non un cattivissimo membro della Shinsengumi. Anche se questo gran santo non lo è, considerato anche il moto di rabbia che lo ha investito durante lo scontro. << Avete qualcuno che conoscete che possa pensarci? Magari un collega a lavoro. >> Domanda senza rifletterci troppo, lei non darebbe mai le chiavi di casa sua a un membro della Shinsengumi. << Se volete posso passare io a dargli da mangiare. Anche se credo che vi dimetteranno presto. >> Infatti quelle manine ora dovrebbero andare a poggiarsi sulle gambe della rossa, terminata la cura e riassestata anche la componente ossea, quella che credeva di non essere in grado di riparare, evidentemente ha fatto passi da gigante senza accorgersene. [Chakra 37/50 -> 2 mantenimento mani terapeutiche superiori][PV saigo: +51 in totale]

23:23 Saigo:
 Osserva la ragazza ridere senza nemmeno comprenderla, hanno un gatto e a Nobui piacciono i gatti cosa c’è di strano? Lei non riesce a comprenderlo perché vede oltre l’apparenza della Shinsengumi o la semplice apparenza dello Hyuga. Infondo si sono conosciuti durante una festa a casa sua, probabilmente si è fatto la sua migliore amica nella sua vasca e poi. Che strana la vita. A ripensare a come sono diventati amici e a dove sono arrivati ora persino a lei vien difficile crederci. Sorride quindi di rimando alla ragazza mentre tutti questi pensiero ripercorrono la mente <immagino che a Nobu piacciano le creature affamate> l’affetto nel suo tono è impossibile nasconderlo, soprattutto perché per quanto stia apparentemente parlando del gatto le è impossibile non mettersi in quella categoria. Infondo lo ha accolto in casa soprattutto per avere qualcuno che provvedesse a pranzo e cena. Si rabbuia un istante e arrossisce appena quando cerca di ricordare a chi ha affidato Poldo <merda> mormora cercando di capacitarsi come abbia anche solo potuto pensare di scrivere a Fuji in un momento simile. Non importa il tempo che passa lontano da lui o con il muso, in qualche modo torna sempre a bussare alla sua porta <oh cioè sì penso che qualcuno ci sia andato> taglia quindi corto. Meglio non pensarci, meglio non rimuginare troppo su ciò che ha fatto <se dovessi nuovamente rischiare la vita ti vorrei al mio fianco ancora> ammette poi così, di punto in bianco, diamo pure la colpa alla stanchezza ma eccola la ragazzina fragile farsi strada in quell’atteggiamento da dura passivo aggressiva. La sedicenne che di tempo per fare la bambina non ne ha mai avuto

23:37 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] E' ovvio come una non riesca a comprendere l'altra, non si conoscono per nulla. Sono entrate in contatto solo per quello che riguarda la scomparsa di Kushina, e a quella festa in maschera dove è stato tutto fin troppo semplice comparato a quanto affrontato in quello scantinato. La Manami non può sapere di quel dubbio nei riguardi della di lei corporazione, come la rossa non può sapere di come lei sia apparsa come un gattino fragile e indifeso agli occhi dell'altra. E a tal proposito ecco un'affermazione molto affettuosa nei confronti del cioccolatino assente in quel momento. Tutto ciò le a venire un flash riguardo a un messaggio che proprio la rosata ha erroneamente inviato alla Kokketsu una volta. << Penso che potrei portarvi dei Mochi da mangiare. In fondo starete meglio in un attimo e per una volta Nobu sarà costretto a mangiare invece che pensare a far mangiare gli altri. >> Su quel faccino tondeggiante compare un sorriso, aveva completamente scordato quel dettaglio ma ora quell'errore torna comodo, in fondo è una nanerottola molto cortese e dolcina. Si offre perfino di pensare al gatto ma a quanto pare c'è qualcun altro che si occupa del gattone anche se sembra quasi qualcosa di negativo. Si accorge di quel lieve rossore, tuttavia non indaga oltre, comprende fin troppo bene che ci sia qualcosa di privato dietro e sicuramente non vuole farsi i fatti dell'altra. Però in quel silenzio che cala, è proprio la coetanea a prendere voce, facendo quell'affermazione tanto importante in una maniera molto disinvolta. Gli occhi verdi strabuzzano un poco, fissandosi sul viso altrui, le guance ormai completamente viola: << Preferirei che non succedesse di nuovo. Ma potrai contare su di me ogni volta. >> Si interrompe, come se sentisse che le manca qualcosa da aggiungere, in fondo non è brava tanto quanto l'altra a sparare a zero su certe cose. << Se dovessi ancora rischiare la vita anche io ti vorrei con me. >> E' la soluzione migliore che ha trovato, anche se ovviamente è diventata completamente viola sul viso, manco si stesse dichiarando! [Chakra 37/50]

11:57 Saigo:
 Risulta sempre più difficile seguire il filo del discorso, non sa mai se ha solo immaginato alcune parole o sono state detto. Man mano che il dolore si modifica e diminuisce come mera intensità, non che sentirsi riparare le ossa sia piacevole sia chiaro, la mente inizia a scivolare sempre più velocemente nel baratro del sonno, un mondo che forse almeno per questa sera le risulterà silenzioso e vuoto, tornerà a popolarsi di mostri, paure e demoni solo quando avrà più forze, probabilmente verso l’alba. Una speranza questa che aleggia in lei senza riuscire a trovare una forma concerta per esprimersi. Chiude gli occhi e li riapre di scatto sempre più spesso <temo dovrà accontentarsi per un po’ del cibo d’asporto> replica a quelle parole senza avere la forza di analizzare davvero la proposta, ricordare il messaggio errato ma soprattutto senza riuscire a reagire correttamente, troppo stanca per ricordare a sé stessa che non dovrebbe permettere a Shizuka di avvicinarsi così tanto. Ma diamine qui si parla di mochi <i mochi gelato sono buonissimi> replica tornando a respirare normalmente. Nobu verrà curato, lo stanno sistemando, lei sta sempre meglio e così piano piano le vien facile scordarsi di tutto e dar retta solo al suo corpo che esige riposo. Non saprebbe dire se si è persa parti del discorso ma è a quella dichiarazione che porta gli occhi su di lei, riaprendo el palpebre e lasciando che le iridi rosse, appena spente dalla stanchezza, possano donare tutta l’attenzione del mondo alla Kokketsu, facendole quasi immaginare che tutto il suo mondo in questo esatto momento si concentri su di lei. Sorride semplicemente, grata di quelle parole ed annuisce appena <sarà un onore rischiare la vita al tuo fianco> come lo sarà al fianco di Nobu. Andare così vicina alla morte ha messo uno strano ordine nella sua vita, i legami non sono sempre necessari ma a volte sa di averne bisogno ed in qualche modo, per qualche strana ragione, ha scelto di averne uno con quel medico che tanto valore ha mostrato in missione. Il velo scuro cala nuovamente sulla sua vista mentre reclina il capo, non si è davvero addormentata ma manca sicuramente poco, ha bisogno di riposare.

12:07 Shizuka:
  [Ospedale - Stanza 24] Nota facilmente l'accendersi e spegnersi della compagna di missione, cullata dalle cure imposte ora può concedersi di riposare la mente e il corpo principalmente. E' fra questi momenti di presenza assenza che le da quell'indicazione utilissima riguardo ai mochi gelato, che la rossa ha già deciso dove comprare e di protarli l'indomani mattina ad entrambi, magari lasciando ai due del tempo per mangiarseli in pace, ognuno nel suo letto, prima di essere dimessi. << Gusti preferiti? >> Ci prova, magari otterrà l'ennesimo dettaglio che semplicemente verrà sfruttato per rendere una paziente il più felice possibile dopo la convalescenza e, soprattutto, dopo gli orrori di quello scantinato. Quelle parole pronunciate in primo luogo dall'Otsusuki vengono replicate e accettate dalla Kokketsu che, forse per la prima volta, sente di aver appena instaurato un rapporto diverso dal solito con qualcuno. Non sono amiche, almeno non ancora, fra le due c'è un rispetto basato sulla reciproca forza di entrambe, sulle di loro capacità. Sono più alleate di quanto lei non sia mai stata con Furaya o addirittura con Mattyse. In qualche modo in quella testolina rossa si forma il pensiero che ha iniziato davvero a intrecciare un rapporto più di alleanza che non di semplice amicizia. La risposta che ottiene le scalda il cuore, non ha bisogno di avere una risposta ma un sorriso le si stampa su quel faccino violaceo ormai. << Ti lascio riposare, vado a vedere come sta Nobu e lo riporto in camera. Non aspettarci sveglia mi raccomando, te lo riporterò sicuramente. >> Le fa quella promessa, che spera sia abbastanza perchè l'altra si fidi e finisca cullata dalle lenzuola pulite del lettino d'ospedale. Anche se forse non sarà così per qualche altro minuto, la stanchezza dovrebbe comunque fare il suo corso, lasciando la Manami a quello che probabilmente sarà un sonno profondo almeno fino all'alba.[Chakra 37/50][//Se END]

12:14 Saigo:
 Sente in lontananza la voce della Kokketsu, una ragazza che fino al giorno prima si limitava a tollerare in vista di un obiettivo ma che ora ha assunto una sua forma, una validità. La sensazione di avere lei lì la rassicura al punto che gli occhi non si riaprono mentre l’altra parla, la voice risulta ovattata e lontana <mango> mormora o forse pensa solo di mormorare in risposta <cioccolato> continua con quell’elenco che da questo punto in poi sarà solo nella sua mente, troppo avvolta dalla nebbia del sonno per parlare. Sa, consapevolmente o meno, che quella ragazza le guarderà le spalle e questo quindi le permette di appisolarsi profondamente, un sonno profondo che a causa della stanchezza sarà vuoto, proprio come si auspicava qualche istante prima, privo di incubi per questa notte, il riposo meritato del guerriero. Domani gli incubi torneranno, le ansia l’assaliranno nuovamente ma per oggi le sue paure sono state messe a tacere, affrontate come mai prima e soprattutto controllate perché non è stata sola, non era lei contro una bestia, non era la bambina spaventata di dieci anni fa , oggi ha avuto dei compagni che tutt’ora sente intorno a lei e questo le basta. Infondo è una ragazza molto semplice, non ci vuole molto per guadagnarsi la sua fiducia basta trasmetterle quella sensazione, dimostrarle d’essere degni ed è ciò che quella pessima esperienza le ha mostrato oggi. Penserà alle sue debolezze ma non oggi, non ora. L’ultima frase di Shizuka viene accolta nel profondo ma non mostra d’aver compreso, ormai si è addormentata, sa che Nobu starà bene e al suo risveglio sarà al suo fianco, va bene così. Ci penserà Shizuka a lui.

Dopo la tremenda missione nello scantinato di Oto, Shizuka si è premurata di far trasferire all'ospedale di Kusa i suoi compagni, così da concedergli un trattamento di favore e diretto. Si ritrova a mettere le proprie mani terapeutiche prima su Saigo, quella con una frattura meno scomposta da gestire. Le due ragazze che fino a qualche ora prima si conoscevano solamente di vista, chiacchierano un poco e si ritrovano per le mani un nuovo rapporto, decisamente più intenso: alleate contro la morte.