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con Tenjiro

10:08 Utente anonimo:
 Shiroichi è stato dimesso ma non ha avuto a cuore di dirglielo, le ultime notizie che aveva erano un video di lui allettato e Shizuka che dopo averlo curato lo prendeva in giro. Risultato? Ha persino letto che alla gente in ospedale si portano i fiori, e va beh a Suna hanno poca scelta di fiori quindi sta vagando per i corridoi dell'ospedale come una rimbecillita con un catus nano tra le mani, che Shiroichi deve ringraziare di esser stato dimesso altrimenti sappiamo tutti dove avrebbe voluto mettere quel cactus. Bytheway, ha deciso di non buttare del tutto la giornata visto che deve ancora parlare con Rasetsu per un consulto professionale vaga tra le varie stanze, sarà che è piccola, sarà che è silenziosa, ma nessuno le sta chiedendo particolarmente conto del suo gironzolare tanto era andata a colpo sicuro, magari perchè ha una piantina in mano (?) chi lo sa. Indossa un pantalone nero, un tessuto appena elasticizzato simil jeans aderente sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, il suo ninjaphone, due tonici curativi e due di recupero del chackra, del medesimo colore. A spezzare inferiormente quella cupa armonia sono le scarpe sportive da Outdoor grigie con delle decorazioni verde acido ai lacci e sui lati. La stagione inizia a rinfrescarsi per la desertica, pure più di quanto non si vorrebbe per un Sunese, indossa quindi un gilet appena imbottito, un 20gr, grigio scuro, che aderisce contro quello che pare essere un maglione di cotone nero dalle maniche lunghe a tutti gli effetti. Una figurina scura quindi che apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni, appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido che emerge ancor più chiaro contro le vesti scure e magro come tutta la sua figura, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma che stenta nel mostrare la sua reale età, apparendo nella minutezza ancor più infantile.

10:52 Tenjiro:
 [Ospedale di Kusa | Reparto] Triste a dirsi... ma forse gli ospedali sono tra i posti più popolosi e "vivi" di una società. Certo l'atmosfera non è delle migliori e si odono lamenti in continuazione, ma almeno non c'è puzza e l'odore di pulito e disinfettante rende la permanenza tra quei corridoi quasi... fresca. Sono un paio di giorni che Tenjiro bazzica da quelle parti, nonostante quello Kusano non sia il suo distretto. Ha fatto richiesta formale per un trasferimento momentaneo, così da poter avere a che fare con l'equipe medica dell'altro settore. L'obiettivo è quello di trascinare quanti più volontari possibile nella folle missione di salvare Kiri dalla povertà... seppur non disponendo di chissà che risorse per farlo. La buona volontà di chi vive una vita migliore è indispensabile. Per questo motivo Tenjiro porta con se un fascicolo arricchito con lunghi testi, una spiegazione dettagliata del piano e una lista di nomi per la raccolta firme. In tutto questo, per via del trasferimento, è anche costretto a prestar servizio... quindi oggi non lo troveremo nel suo solito abbigliamento, se non per l'immancabile kimono nero. Sopra di esso è stato indossato un grande camice bianco dalle maniche larghe. E' aperto sul davanti, così da lasciar scorgere quella veste scura dai toni orientali, mentre dei sandali di paglia ovattano parzialmente il suo passo. E' un pugno in un occhio, se paragonato a quella che è la modernità. La rivoluzione tecnologica non lo ha neanche minimamente sfiorato, e questo suscita ironia e scherno in quelli che lo guardano dall'esterno. Lui, tuttavia, non se ne cura. Pacato e tranquillo passeggia per i corridoi dell'ospedale senza porsi problemi che non lo riguardano direttamente. I suoi capelli neri, raccolti in una coda imprecisa, oscillano come diretta conseguenza dell'andatura, mentre il ciuffo nero ribelle penzola davanti alla benda sull'occhio destro. Quel faro perlaceo che è l'occhio sinistro passa in rassegna il circondario, fino a quando non si posa su una figura nota. Si tratta di Kore... una ragazzina con cui ha avuto a che fare proprio in quel di Kiri. La raggiungerà, incuriosito da ciò che porta in mano, soffermandosi poi a poco più di un metro da lei e sorridendole con pacatezza. <Posso aiutarla, signorina?> La voce calda dello Hyuga risalta nel mormorio costante dell'ospedale. L'occhio funzionante è puntato su di lei e fa la spola dal suo viso a quella piantina. Le da del lei con fare ironico, mentre svetta sulla sua esile figura in tutta la sua imponenza. A differenza dell'altra, Tenjiro non porta mai nulla di particolare con se. Niente armi, niente rimedi, niente di niente.

11:06 Utente anonimo:
 Tenjiro è già una montagna di suo rispetto alla Sabaku che con tutta la giara potrebbe quasi fargli da animale domestico per dimensioni, con il camice poi deve sembrarle enorme dato che non fatica ad imbattersi nell'alta figura dello Hyuga ancor prima che le sia rivolta parola. Lei se ne sta lì, con il suo mini cactus tra le dita ossute a guardare l'altro con gli occhioni dalle note mielate cerchiati di nero all'interno palpebrale, non fosse l'espressione priva di vita sarebbe pure tanto Kawaii ed invece la voce ne tradisce l'età. <Vuoi un cactus?> Questa la prima risposta alla domanda cortese dell'altro allungando le braccia avanti a sè per porgere la pianta come se fosse un qualche importante pegno d'amore. <Un mio compagno di missione le ha prese ma dev'essere stato già dimesso.> Spiega senza che la voce mostri una qualche tonalità, come se si stesse esprimendo una qualche sorta di audiolibro. La fennec appare curiosa nello studiare il camice altrui e la presenza generica che quella figura per lei enorme comporta nel corridoio, ma del suo aspetto non fa menzione. <Shizuka è troppo brava, dovrebbe lasciarli a letto qualche giorno, almeno imparerebbero la lezione...Questi ragazzi non hanno educazione.> Snocciola offesa come una boomer qualsiasi rimasta con un cactus tra le mani. <Come stai? Già che sono qui cercavo Rasetsu, il genetista> Specifica quel ruolo, non sembra dare per scontato che tutti i dottori tra di loro debbano riconoscersi ad ogni costo e certo non lo fa con Tenjiro seppur mostri l'interesse di chiedergli del suo stato di salute ed è il primo cenno al fatto che effettivamente conosca e riconosca lo Hyuga. <Sai dirmi se è in servizio?>

11:41 Tenjiro:
 [Ospedale di Kusa | Reparto] <...> Tace inizialmente. Quella domanda lo ha spiazzato e glielo si può leggere in faccia. Salta per un paio di volte dal suo viso alla piantina, salvo poi domandare ingenuamente <E' per me?> Sciocco, quasi pensa che sia un regalo appositamente per lui, ma la verità viene a galla subito dopo. Inevitabile, eppur più plausibile. Finalmente ha senso. <Ohwn... E dimmi un po', come si chiama? Posso fare un check veloce.> Giusto per darle una mano e verificare che, effettivamente, sta perdendo tempo nel gironzolare qua e la. <La tua preoccupazione è struggente, comunque...> Ridacchia divertito, dopo aver commentato l'apatia della ragazza in chiave palesemente ironica. Ad ogni modo, non manca di osservare quel Cactus e di associarlo ad una ipotetica premura che c'è, ma fatica a venire a galla nella sua forma più canonica. La cosa lo diverte. <Shizuka è una ragazza prodigio, sul serio. Il suo tasso di apprendimento è paurosamente alto e ha molta più energia di quanto sia effettivamente necessario per vivere una vita.> Ridacchia effettivamente consapevole del fatto che la ragazza è iperattiva abbastanza da condurre la vita di entrambi loro due. Inoltre anche in termini di Chakra... ha avuto modo di vederla. Sa che ne ha parecchio. Molto più di quanto ne disponga lui. <Però si... magari la terapia d'urto potrebbe essere più efficace per gli shinobi più scapestrati!> Ride ancora. La asseconda, seppur sapendo che non lascerebbe mai qualcuno in stato di sofferenza in un lettino solo per dargli una lezione. Ad ogni modo, il discorso passa allo step successivo, con una domanda d'apertura che riguarda il ninja stesso. <Solita vita, con i suoi alti e bassi. Vorrei fare molto di più, ma non ho le energie per farlo. Forse dovrei chiederne un po' in prestito a Shizuka.> Sul suo viso si apre un sorriso beffardo. <Probabilmente con la sua forza di volontà e la sua prontezza d'animo avrei già concluso l'evento medico a Kiri e mi starei dedicando ad un nuovo progetto.> Con una sola frase le spiega che l'evento di cui parlarono al tempo non si è ancora tenuto, e che probabilmente il buon Tenjiro ha anche altro in mente, per il futuro. <Rasetsu...> borbotta, portando la mano destra al mento e massaggiandoselo come a voler stimolare la riflessione. <Rasetsu... no, non mi pare di averlo ancora conosciuto. Sono qui a Kusa da poco, e per poco. Non ho ancora avuto modo di conoscere tutto il corpo medico, ma forse è nella mia lista.> Quella che ora porta nella mano sinistra, per la raccolta firme. <Mh... no, non mi è stato suggerito.> In quella lista non c'è, per motivi che non conosce! <Se ti serve un medico...> apre la braccia. Lui è lì. Non sa che alla ragazza serve il Rosso per motivi ben più specifici.

11:58 Utente anonimo:
 La domanda di Tenjiro porta la fennec a guardare il suo stesso cactus. <Beh se lo vuoi sì.> Non lo era, palesemente ma non fatica a diventarlo a quanto pare seppur il petto scarno si gonfi in un sospiro lieve che affiora alle labbra sottili e scure. <Shiroichi Nara...> Pronuncia alla richiesta di quel nome e se nota l'ironia nelle parole di Tenjiro non solo non dona a vederlo ma sembra pure non comprenderla rispondendo con la stessa atona serietà. <Va beh è stupido però gli vogliamo bene, come si fa coi gatti zoppi.> Il che non potrebbe che confermare l'umorismo dello Hyuga con palese incomprensione della fennec che invece si ritrova ad ascoltare delle energie mancanti all'altro. <Sì, la scorta energetica di quella Kokketsu è un prezioso bacino, ci potremmo alimentare l'intera Kakegakure. Ti riferisci al tuo tentativo verso il quartiere povero?>Chiede con la curiosità che impregna quella bionda creatura alla menzione sul progetto riguardante Kiri, facendo menzione al loro primo incontro che a quanto pare ricorda piuttosto bene. L'altro tuttavia non sembra conoscere Rasets ma è quando vien fatta menzione alla sua necessità di un medico che la Sabaku aggrotta le sopracciglia come se ci stesse pensando davvero. <Sni...Forse si, ma non è quello il punto. No, è per consolidare alcuni studi sulla clonazione che sto portando avanti per il mio clan.> Che manco è vero, anzi le hanno detto di rimanerne fuori e per fortuna dell'intera dinastia Rasetsu sta sempre a malavita risultando introvabile. <Tenjiro...So che gli Hyuga hanno un potere oculare, come funziona? è simile a quello degli Uchiha? Non voglio conoscere i segreti della tua innata, so che è una cosa preziosa...Voglio solo capire se fa male, in qualche modo.> Il perchè però non lo menziona, almeno non subito ma già che l'atro si è detto disponibile per questioni mediche e vista la sua ignoranza sembra voler approfondire calando nuovamente lo sguardo sul cactus. <Lo vuoi o no?> Accennando di nuovo a sollevarlo in offerta lampante

12:39 Tenjiro:
 [Ospedale di Kusa | Reparto] A quanto pare l'offerta del cactus vien ribadita, ma non vi dona troppa importanza in prima battuta. Aiutare la ragazza ha la priorità. Per questo motivo, nel momento in cui gli vien donato un nome e un cognome, non fa altro che scorrere i fogli in suo possesso alla ricerca di informazioni ad essi associate. <Mh... si, non è più in questa struttura.> Resterà abbastanza vago a riguardo, poichè le questioni personali non ama divulgarle. Neanche con chi si professa amico o conoscente. Ridacchia ancora per via della schiettezza della ragazza, ma non approfondisce oltre il dissing sul povero Anbu. Piuttosto, decide di assecondare la curiosità della fennec. <Si, mi riferisco a quel progetto. Temo di averne sottovalutato la portata... e di conseguenza la sua organizzazione sta richiedendo più tempo del previsto. La mia necessità di far le cose per bene mi si sta ritorcendo contro, purtroppo.> Mugugna leggermente sovrappensiero, massaggiandosi la nuca e riflettendo su quanto ancora sia necessario perchè quell'evento prenda forma. <Mh?> Strabuzza appena l'occhio quando l'altra parla di Rasetsu e della clonazione. <Hai scelto un argomento spinoso, ragazza mia.> Non sembra essere particolarmente entusiasta della cosa. <Ci sono persone che non condividono questo tipo di aspirazione... e trovano la materia quasi blasfema. Moralmente inappoggiabile.> E probabilmente lui è uno di questi. <Posso chiederti come mai ti sei interessata a questo argomento così controverso?> Il sopracciglio sinistro si inarca per l'evidente curiosità. Non è da tutti parlare di roba così misteriosa... specialmente se considerato come un taboo sociale. Inoltre la ragazza è anche molto molto giovane. La cosa lo lascia riflettere. <Mh... il Byakugan, dici...> Ci riflette su. In realtà il funzionamento della loro abilità oculare, almeno quello base, non è poi così segreto. Forse potrà donarle qualche nozione. Non prima, però, che il cactus gli venga sbattuto in faccia ancora una volta. <Ok, ok... lo prendo!> Finalmente la libera dal fardello, prendendo il Cactus e cascando nell'immediata necessità di doverlo riporre. <Vieni, seguimi nel mio studio. Così posso sistemarlo sulla scrivania e possiamo parlare in santa pace.> Non sarebbe un gran che parlare di clonazione e segreti dei clan in mezzo ad un corridoio. <Il mio studio temporaneo non è lontano. Giusto due porte più in la.> Fa cenno con il capo verso le retrovie della Sabaku. Si appresterà a superarla, quindi, bruciando quei pochi metri ed addentrandosi nella stanza.

12:49 Utente anonimo:
 Occhieggia Tenjiro spulciare le sue varie cartelle fino alla conferma di quanto appurato sulle dimissioni del Nara, gli occhi le si incrociano con spazientimento seppur breve ma lascia cadere il discorso in favore del progetto altrui. <Beh, tra noi Sunesi c'è sempre la storiella del rospo e lo scorpione che tira, per le giovani menti, un giorno un rospo.> Inizia a raccontare con la stessa enfasi che userebbe un Ninjalexa qualsiasi, tanto che si fissa il cactus tra le mani. <Chiede un passaggio ad uno scorpione, anzi no, era lo scorpione. Va beh, il nocciolo comunque se non la conosci è che non c'è cosa più difficile che dare aiuto a chi non vuole aiuto te l'ho detto.> Che massima conclusione, Socrate a confronto è un bambinello in un granaio, le doti carismatiche della Sabaku si riassumono ad una sentenza arida come suo solito malgrado quello voleva forse essere un incoraggiamento per lo Hyuga, sarebbe bastato un banalissimo 'non mollare zì' pacchetta sulla spalla e avrebbe ottenuto certamente risultati migliori ma non pare curarsene. <Mhhhh, più o meno volevo sapere quanto piccola deve essere una reliquia per clonare qualcuno di importante, tipo che so, un vecchissimo Kage. So che non è possibile ma mi è rimasto questo tarlo, che ne sappiamo noi che da qualche parte non esiste un brandello di abito appartenuto a chi sa chi? Magari ancora con le sue cellule no? Ho letto che i capelli durano secoli, secoli, e che continuano a crescere dopo la morte sai?> S'è attaccata a questa cosa e la sua curiosità non pare del tutto sedata al riguardo ma la risposta è di una semplicità stoica e disarmante. <Abbiamo prove che i demoni codati non assimilino in loro anche codice genetico dei loro passati involucri? Non ne abbiamo no? Ma l'hanno condiviso quel corpo no?> Ma perchè lo sta chiedendo a lui (?) non lo capirà nessuno se non che abbozza un sorriso quando finalmente l'altro la libera del cactus. <Si chiama Giovanni...Il cactus, dico. Si chiama Giovanni.> Non c'è da farsi troppe domande fatto sta che liberatasi le mani si mette a seguirlo verso lo studio temporaneo poco distanze con lo zelo della curiosità come unico apparente movente. <Non ero sicura si chiamasse così...Ma sì, quello.> Pronuncia addentrandosi nello studio dell'altro che sembra voler giustamente cercare privacy per quel tema

14:15 Tenjiro:
 [Ospedale di Kusa | Studio temporaneo] Varca quella soglia, portandosi verso la scrivania in fondo alla stanza e ivi poggiando il regalo della sunese. Ci mette relativamente poco ad aggirarla e raggiungere la propria sedia, dove prende posto dopo aver dato alla ragazza le relative raccomandazioni. <Accomodati pure. Non c'è bisogno di chiudere la porta, tanto... dubito che i pazienti andranno da qualche parte.> Una battuta ironica, ma di cattivo gusto. Scherzare sulla mobilità dei pazienti di ortopedia non è molto simpatico! Intanto le donerà un sorriso ampio e sincero. <Non importa quanto sia difficile. Spesso chi ha bisogno di aiuto è il primo a sostenere di non volerne. Tuttavia non è un motivo valido per lasciarlo sprofondare. Il mio approccio è questo. Se la mia iniziativa riuscirà a far star meglio anche una sola persona, potrò ritenermi soddisfatto.> E' serio, oltre che estremamente convinto. <Vedi... è la sostanziale differenza tra chi lo fa per gloria e chi ci crede davvero. La pomposità del risultato è direttamente legata alla gloria che ne deriva. Invece se ci credi davvero...> Ti basta un sorriso. O un grazie. Tenjiro apprezza questo tipo di semplicità. Nulla di più. <Immagino che Giovanni diventerà il mio compagno più fedele.> Ridacchia, quasi desiderando di essere un Senjuu per dar vita a quella creatura sotto gli occhi della sua precedente padrona. <Piuttosto...> La guarda seriamente ora. <Non credo sia qualcosa su cui dovresti indugiare. A prescindere da quale sia la risposta ai tuoi quesiti.> Incrocia le braccia al petto, senza perdere quella pacatezza che lo contraddistingue. <Anche ammesso che sia possibile clonare una persona avendo a disposizione una porzione minuscola del suo codice genetico... non sarebbe possibile riportarla indietro.> Ma non è un controsenso? No, non lo è. <Un clone, Kore, -non è- la persona che hai clonato.> La guarda intensamente con l'occhio perlaceo, giusto per esser certo che l'informazione passi. <E' -qualcun altro-, solo dannatamente simile al vecchio proprietario di quel codice genetico. Clonare un vecchio Kage non significherebbe riportare tra di noi un vecchio eroe del passato. Significherebbe creare un nuovo individuo con le capacità di un eroe del passato, ma senza la sua morale e la sua esperienza. E' pericoloso e terrificante, invero.> Forse si sta spendendo anche troppo sulla questione. Però la clonazione è qualcosa che lui disincentiva tantissimo. <Creare la vita con la genetica... è giocare a fare gli dei. E non può venirne nulla di buono.> Di questo ne è certo. Per quanto riguarda la sua abilità oculare, invece, spenderà qualche parolina poco utile. Il preambolo è semplice. <Temo che il Byakugan e lo Sharingan non abbiano molto in comune, al di la dell'essere abilità oculari.> Si stringe nelle spalle. <Anzi, oserei dire che sono agli antipodi.> Almeno per nozionistica generale. <Il Byakugan è l'occhio perfetto. Ci permette di vedere chiaramente a distanze che la mente umana non può comprendere. Ci permette di vedere attraverso muri, roccia, acciaio, ossa o carne. La nostra percezione è estesa a trecentosessanta gradi attorno a noi e siamo in grado letteralmente di vedere il chakra di un individuo, oltre che distinguere il vero dal falso.> Si riferisce ai Genjutsu, ovviamente. <Tuttavia... almeno per quella che è la mia esperienza... non mi risulta che abbia mai avuto effetti nocivi sul suo utilizzatore.> Ridacchia indicandosi l'occhio malato subito dopo. <Certo, ci sono situazioni e situazioni... ma tendenzialmente questo tipo di abilità sono codificate nel nostro DNA. Sono parte di noi e, come tali, difficilmente possono essere autolesive.> Tuttavia parla specificatamente per il Byakugan. Per lo Sharingan non può esprimersi.

15:19 Utente anonimo:
 Alla questione della porta la lascia socchiusa ma invece che sedersi si guarda intorno. <Oh, no non mi posso fermare a lunghissimo>Non specifica le ragioni pronunciando quelle parole con astratta e fredda distrazione mentre studia il nuovo ambiente nei dettagli, la stessa che usa per rispondere ancora senza guardarlo. <Sì, ne avevamo parlato Tenjiro-san, spero che comunque qualcosa ti ripaghi dal tuo sforzo...> Soffia come se gli affari dei poveri di Kiri non la coinvolgessero con la stessa animosità che invece hanno palesemente per lo Hyuga, l'espressione a lui torna con fare concentrato e fisso quando il discorso della clonazione viene tirato in ballo. <Beh, sono d'accordo.> Rassicura inizialmente dando adito al fatto che non sia sua intenzione clonare qualcuno. <Ma secondo me hanno rubato qualcosa del Kazekage-Gaara, quindi voglio essere sicura che sia cosa infattibile, sarà anche un nuovo individuo ma se hanno rubato la mia innata mi girano i Giovanni.> Indicando il nuovo fedele amico di Tenjiro sulla scrivania seppur lasci perdere quella sua ossessione, prima di finire realmente punita dal suo clan per la perseveranza decide di non andare oltre. <Lascia perdere, comunque sono curiosità da sapere...Parlerò con Rasetsu prima o poi, ma com'è che non sta mai in ospedale? Si può sapere dove sta?> Borbotta tornando a guardarsi intorno prima che Tenjiro si spieghi dettagliatamente sul Byakugan. <Ma ca**o, avrei dovuto saperlo prima, mi avrebbe fatto comodo qualcuno che può vedere attraverso i muri per la mia missione...Se non è una pratica dolorosa per te posso chiederti compagnia la prossima volta?> La specifica sembra importante, non dona per assodato che la capacità oculare non causi dolore ed allo stesso tempo illegittima la sua richiesta da qualcosa che possa chiedere all'altro sacrificio in maniera più esplicita. Le labbra tuttavia si arricciano in segno della sua riflessione. <Senti...Ho una domanda un po' sconcia, ma quindi...Se puoi vedere il chackra delle persone riesci a vedere anche sotto i vestiti?Cioè...puoi scegliere quanto in profondità oltre le cose puoi andare?> Questo il dubbio maxima della Sabaku? Pare di sì perchè aspetterebbe comunque una risposta prima di indietreggiare. <Meglio che vada adesso, abbi cura di Giovanni è stato un piacere Tenjiro-San!> E dopo averne sentita eventuale replica si avvierà oltre i corridoi nuovamente ma stavolta per l'uscita {exit}

15:38 Tenjiro:
 [Ospedale di Kusa | Ufficio] Annuirà per un istante, apprendendo che l'altra non ha troppo tempo da spendere con lui. <Comprendo.> Si limita a commentare, mentre si lascia andare contro lo schienale della poltrona. <Lo spero anche io. Sarebbe ipocrita sostenere di non aspettarsi che la situazione prenda la piega migliore possibile.> Tutti felici e contenti, insomma. Eppure sappiamo benissimo che difficilmente sarà così. Che sospetto e pregiudizio sono difficili da sradicare e lui non ce la farà del tutto. Per quanto riguarda i sospetti del Kage clonato, si lascerà scappare un segno di diniego con il capo. <Non ritengo saggio che tu ti spinga oltre in questa faccenda. Anche ammesso che i tuoi sospetti siano fondati.> La guarda seriamente. <Se hai prove concrete che ciò sta accadendo, dovresti riportarle alle autorità competenti e lasciare che facciano il loro lavoro. Farsi giustizia da soli non è mai la soluzione più indicata.> E le spiegherà perchè. <Se davvero hanno clonato Gaara, lo hanno fatto in via illegale.> O almeno questo è quello che sostiene Tenjiro! <E se davvero sono stati in grado di spingersi a tanto, chiunque sia stato, non si farà problemi a fare quel passetto in più che manca.> Spargere sangue per mantenere il segreto. <Non vorrei ritrovarmi il Signor Nara...> riferendosi a Shiroichi, ovviamente. <... per i corridoi dell'ospedale con un altro cactus in mano.> L'allusione è palese. Lei l'afferrerà sicuramente, visto che non è stupida. <Mh? Doloroso...> Mugugna pensieroso. <Non necessariamente. Lo è solo in alcuni casi.> Quando usa entrambi gli occhi, nello specifico... ma è qualcosa su cui può sorvolare in caso di necessità. <Beh certo... se dovessi averne necessità, basta chiedere.> L'importante è che non sia nulla di illegale! Tenjiro non la asseconderebbe e lei lo sa. In quanto alla domanda finale, invece, il vecchio Hyuga deciderà di giocare con la ragazza. <Ah no... questo non posso dirtelo. Rientra nei segreti del Clan.> Nessuno saprà mai se sono dei guardoni o meno(??). Semplicemente si limiterà a guardarla con un sorrisino beffardo in volto e a farle un cenno con il capo. <Adesso vai.> Le dona congedo. <E attenta a in quale direzione volgi la tua curiosità. Esistono pratiche che dovrebbero restare ignote.> La lascerà andar via, salvo poi riprendere con il proprio giro di raccolta firme tra i medici in servizio.||

Kore va in ospedale a portare una piantina a Shiroichi, quest'ultimo è stato dimesso quindi decide di cercare Rasetsu per un consulto in ultimis che ancora spera le dia prove sulle sue teorie, incontra invece Tenjiro con il quale conversano della clonazione solo marginalmente, sparlano un po' degli assenti ma si concedono qualche momento di pausa. Alla fine il cactus, di nome Giovanni, verrà regalato proprio allo Hyuga cui la Sabaku strappa qualche preziosa informazione in merito all'abilità oculare ma non la più importante: gli Hyuga guardano sotto i vestiti?
Tale quesito è tra i più antichi misteri del mondo Shinobi ma forse è prossimo all'esser rivelato