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con Furaya, Reykas

21:05 Reykas:
 Giorni? Mesi? Anni? Quanto tempo è passato dalla sua ultima missione e soprattutto dal suo incontro con il Genetista Kan Sumi? Non lo ricorda nemmeno lui. In quel momento si trova al Campo di Addestramento del quartiere di Konoha, seduto a terra con le mani pieni di lividi e del sangue che gli scorre addosso. Si presenta come un ragazzo di ventisette anni, alto e robusto con i capelli mossi, lunghi e blu elettrico, lo stesso colore dei suoi occhi ed una barba incolta e brizzolata. I suoi indumenti sono un paio di pantaloni lunghi beige, una maglietta a maniche corte gialla con il simbolo del suo clan disegnato nella schiena e delle semplici scarpe chiuse nere. Il coprifronte è legato, tramite una fascia arancione, al braccio sinistro. Al collo un ciondolo in legno che rappresenta il suo clan d'appartenenza: Nara. Sul fianco destro tiene un portakunai e shuriken dove all'interno vi sono un kunai e due shuriken mentre sul fianco sinistro tiene un portaoggetti dove all'interno vi è un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un filo di nylon, un fuuda con un tronchetto da sostituzione e anche dei fumogeni. Gli occhi si spostano a destra e a sinistra, notando il cellulare vibrare ed urla con tutte le sue forze <cosa cazzo vuoi ancora? Già mi hai sfrattato di casa> ecco che adesso, con un gesto di rabbia e senza pensare troppo, prende quell'aggeggio tecnologico e lo lancia contro un albero, sfrantumantolo, vedendo i pezzi a terra. Ah, quella sera, finalmente, dovrebbe vedersi con la Decima Hokage, nonchè sua vecchia fiamma e sensei. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

21:19 Furaya:
 Si sta avviando in direzione del campo d'addestramento dove s'è data appuntamento con Reykas. Non ha ben capito cosa sia successo, ma sembrava impaziente di vederla per un motivo o per un altro. Ha lasciato detto a Mattyse che stava uscendo, tanto per assicurarsi che non desse di matto - anche se la stalker è lei. <...Reykas?> Sente l'infrangersi di qualcosa contro un albero nelle vicinanze, nonché le urla del ragazzo che pare appunto essere agitato per qualche ragione in particolare. La donna gli s'avvicina, ma restando comunque ad una discreta distanza di sicurezza. D'altronde, non sarebbe la prima volta che dà in escandescenza per qualcosa... Il modo di vestire della Judai tende ad essere sì un po' più moderno, ma al tempo stesso all'antica - o quanto meno ben poco giovanile. D'altronde, pur dimostrando soltanto una trentina d'anni, anagraficamente ha superato i quaranta. Veste con una camicia bianca ben abbottonata sul davanti con un fiocchetto nero a circondarne il collo, chiudendosi sul davanti e sulle pieghe della stessa. Le maniche, per quanto lunghe, giunte ad altezza dei polsi vanno leggermente allargandosi per coprire anche parte della mano. La schiena e il ventre sono circondati da un bustino nero con agganci argentati, facendo risaltare meglio la silhouette della donna. Continuando a scendere, vi sono un paio di pantaloni d'egual cromia del bustino infilati in un altrettanto paio di stivali arrivanti poco sotto il ginocchio. Anch'essi son muniti di lacci, richiamando quello che hanno al collo, allacciati sul davanti. Il tacco non è altissimo, ma comunque le permette d'apparire leggermente più alta del solito. Tra i capelli rosei, spicca il consueto coprifronte che porta sempre - e per sempre - con sé. E' privata della katana ch'era solita portarsi dietro poiché l'incontro con Fenrir dopo dieci anni non è stato certo rose e fiori. Per difendersi dall'altrui furia, l'arma bianca è andata praticamente distrutta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. [ Vestiario: https://i.pinimg.com/236x/cd/ab/2b/cdab2babd260728e90a1185932dc3401.jpg ][ Chk On ]

21:31 Reykas:
 Il nervoso del ragazzo sembra diminuire, dopo qualche minuto e aver lanciato il telefonino, comprato da poche settimane insieme a Iara Uchiha, ma rimane ancora fermo e seduto nell'erba umida che accoglie quel luogo. Non passa molto tempo che sente la voce della donna e alza lo sguardo verso l'alto e verso sinistra, per osservarla. Rimane in silenzio, per qualche istante, dicendole poco dopo <Furaya, sono un fallimento. Un grande fallimento e non merito di essere uno shinobi> il tono è triste e basso e sembra che gli occhi iniziano a diventare lucidi, quasi se dovesse scoppiare a piangere. Lo sguardo non viene distolto dai movimenti dell'altra continuando a dire <Io non sono riuscito a completare con successo la missione che mi è stata affidata. Sicuramente sai che per risolvere la siccità a Suna, il Kazekage ha richiesto l'invio di una cisterna piena d'acqua per sostenere gli abitanti e l'intero villaggio, ed essa sarebbe dovuta essere scortata da una squadra ninja> inizia a raccontare stringendo le mani a pugni <La squadra era composta da Iara e me e la guardia della cisterna cade in una trappola quando la strada viene bloccata da un tronco impedendo il passaggio. Un fumogeno ci ha fatto perdere la visibilità del luogo e nel frattempo i tre mukenin, quei bastardi, tappezzano la cisterna di carte bomba. Nonostante gli sforzi, la cisterna viene completamente rotta e l'acqua fuoriesce completamente decretando il fallimento della missione. In compenso, però, riesciamo a catturare il capo di quel gruppo di Mukenin, il quale si arrende a loro e che personalmente ho consegnato alle autorità per le indagini e condannarlo, spero a morte!> per ora chiude in questo modo il discorso, lasciando la parola all'altra. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

21:55 Furaya:
 Giunta ad una distanza tale da poter essere vista e ascoltata, Reykas non fa altro che cominciare a parlare a tutto spiano. La ragazza aggrotta le sopracciglia poiché totalmente confusa da quest'atteggiamento. <Perdonami> Si schiarisce la voce cercando d'attirare l'attenzione in qualche maniera, così da fermare quella fiumana di parole in corsa. <ma mi hai chiamata soltanto per lamentarti di cosa non va nella tua vita?> Purtroppo il quesito sorge spontaneo dal momento che non comprende la ragione della sua visita, nel caso in cui fosse soltanto per questo. Inoltre, egli prosegue nel raccontarle quant'accaduto durante una delle ultime missioni. <No, sinceramente non ne sapevo niente...> Ammette, stringendosi nelle spalle e non riuscendo in alcun modo a trovare una soluzione efficiente per quant'avvenuto. Nel senso... cosa si aspetta che la Nara faccia a tal proposito? <Sei libero di non essere più uno shinobi ormai da tanto tempo.> Nessuno si idealizza più come tale, ne restano veramente pochi. La vera domanda è cosa voglia fare lui del suo tempo, ma la rosata al momento non è molto propensa al dialogo. Ha talmente tanti pensieri a cui dare retta che questo è proprio l'ultimo dei suoi problemi. Piuttosto, resta ferma nei pressi del ragazzo per cercare di comprendere dove altro voglia andare a parare. Sottoscrive mentalmente la teoria della carestia e del Kazekage, ma non ne sapeva assolutamente nulla. D'altronde, non ha alcun potere all'interno del villaggio di Kagegakure. [ Chk On ]

22:09 Reykas:
 Il sangue nelle sue mani, pieni di lividi e calli vari, continua a scorrere, bagnando anche i suoi vestiti, notando la reazione dell'altra. Rimane ancora seduto a terra continuando a dire <No. Non sono venuto a lamentarmi della mia vita> sospira gettando aria dalle narici <Devo abbandonare il mio passato. Devo riuscire ad andare avanti> dice con tono secco e serio e solamente adesso si alza da terra e prova ad avvicinarsi alla Kunoichi, zoppicando. Cosa gli è successo, non è dato saperlo, per ora <Devo lasciarti andare e con te anche Hiashi. Ho troppo dolore ancora e dobbiamo parlare> ammette sincero, guardando dritto negli occhi la donna <Ho fatto una visita medica con un Genetista, per entrare a far parte della Corporazione dei Medici. Mi ha fatto dei test, visto la mia precedente situazione> il fatto che da Chuunin è letteralmente impazzito durante una missione e stava quasi uccidendo una civile e il suo vecchio compagno di missione, scomparso pochi giorni dopo <secondo lui desidero uccidere il mio fratellastro. Desidero la morte di tutti coloro che mi hanno abbandonato ed è un desiderio talmente forte che qualunque persona abbia una somiglianza con loro, mi porta a vederli in loro e ad agire di conseguenza. La mia mente non è guarita e potrei fare del male ancora ed ancora la quest'idea, invece che farmi ribrezzo mi piace. Mi piace uccidere, mi piace causare dolore, mi piace sentire l'odore del sangue che mi scorre addosso, come adesso> chiude con <non so cosa cazzo fare. Aiutami!> [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

22:57 Furaya:
 A differenza del Nara, la rosata resta in piedi così da poter osservare meglio l'individuo dall'alto. Non sa bene cosa potersi aspettare, in realtà. <E fin qui, mi trovi anche abbastanza concorde.> Ammette alla di lui volta, piegando la testa da un lato e soffermandosi sulla sua decisione di recidere il passato. Non comprende bene cosa possa c'entrare in questo momento un nome vecchio come Hiashi, essendo passato un bel po' di tempo. <Ma perché Hiashi ti dovrebbe riguardare? Ed esattamente come pensi di lasciarmi andare se mi hai fatta venire fin qui?> Le domande che sorgono nella mente della Nara sono purtroppo spontanee, non potrebbe essere altrimenti. Si sofferma particolarmente su quel che dice poiché pare aver avuto anche un incontro con un genetista. Ora, non conosce bene la correlazione tra un genetista e una perizia psichiatrica - dato che pare stia parlando proprio di quest'ultima. <E da quando hai un fratellastro?> Non riesce a dare un'affermazione che sia tale dal momento che questi pare tirare fuori argomentazioni delle quali la rosata non sa proprio niente. O quanto meno non le ricorda affatto. <Okay...> Quand'ammette che ha voglia di uccidere, la Nara si pone sull'attenti e presta particolare attenzione alle altrui movenze. Tanto il Chakra è già attivato, quindi le basterebbe davvero poco per tentare di fermare Reykas nel caso in cui faccia qualche sciocchezza. Sono tuttavia le parole finali, quel desiderio e quella smania, quella voglia d'aver il sangue per le mani che la fa trasalire ulteriormente. <Da queste parole, pare che il tuo taglio netto implichi l'uccidermi o sbaglio? Perché, in quel caso, temo che sarà un po' difficile.> Non ci sono riuscite le chimere tanto meno la divinità undici anni prima, figurarsi se or si lasciasse uccidere da colui ch'era un suo sottoposto. Effettua qualche passo all'indietro così da prendere ulteriormente le distanze, d'altronde si tratta pur sempre d'una ninjutser che sfrutta attacchi a distanza. [ Chk On ]

19:48 Reykas:
 Le parole della donna vengono ascoltate attentamente e lo sguardo del ventisettenne non viene distolto dalla sua figura. Le prime parole che vengono pronunciate sono <Prima di essere un tuo allievo, il mio insegnante era Hiashi ed ancora non ho superato la sua morte, nonostante siano passati molti anni> ammette sincero <Ti ho chiesto questo incontro per poter parlare. Per poter mettere una pietra sopra di tutto ciò che è successo in precedenza, negli anni passati e andare avanti. Son stato addestrato per essere uno shinobi ma adesso non sono così tanto sicuro di volerlo essere> cade in ginocchio portandosi le mani, insanguinate, in testa, macchiando anche i suoi capelli di rosso <AAAHHHH> urla, disperato, facendo spaventare degli uccellini che volano, spiccando il volo da un ramo di un albero, lo stesso dove ha distrutto il cellulare <L'ho scoperto anni fa. Il suo nome è Kakuzo Nara e non so nemmeno se è ancora vivo. Si era trasferito a casa mia e dopo qualche giorno mi ha lasciato un bigliettino dicendo che andava via. Diciamo che lo stronzo di mio padre ha fatto solo danni, scopandosi una puttana dando alla luce lui> dice in breve ciò che pensa, senza peli sulla lingua. Nota che adesso la donna sembra essere pronta a combattere e lui alza lo sguardo verso il cielo, limpido con la luna che brilla in alto e le stelle che le fanno da contorno <No. Non voglio assolutamente ucciderti. Sei la donna che ho amata e che amerò sempre e sei anche la mia Sensei> sempre se l'altra ancora ricorda della promessa che gli ha fatto, mesi prima, quando Mattyse li ha seguiti <Mi hai promesso che mi avresti allenato, nuovamente> annuisce un paio di volte, rialzandosi da terra ma rimane ferma, a debita distanza dalla fu Decima Hokage <Non voglio più entrare nei Medici. Non ho la giusta attitudine. Loro dovrebbero curare e fare del bene, io invece voglio l'opposto> come può notare la donna di fronte a lui e poi le parole di Saigo, quando ha consegnato il capo dei tre nemici affrontati nell'ultima missione, rimbombano nella sua testa <So qual'è il mio posto qui. So dove posso essere adatto con le mia capacità> torna in silenzio, cedendole nuovamente parola. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

21:25 Furaya:
 L'espressione corrucciata della donna permane anche successivamente al dire altrui. Soltanto in un secondo momento, si rende conto che le mani del ragazzo sono cosparse di sangue e la domanda che le sovviene, molto probabilmente, non vorrebbe risposta alcuna. <Di chi è quel sangue?> Ciò che ha pronunciato sinora ha perso magicamente di significato. Deve prima ricevere una elucubrazione in merito, soltanto allora potrà rispondere di rimando come merita. <Se non vuoi esserlo, sei libero. Dammi il tuo coprifronte, lo conserverò con cura in memoria dei tempi passati. Se vuoi un'assoluzione, te la concedo. Nessuno deve essere obbligato a ricoprire un ruolo che non gli appartiene.> Gli tende la mandritta, non tanto per prendergli una mano, bensì per attendere che quel coprifronte le venga dato. A causa del ruolo che precedentemente ricopriva, in effetti, è l'unica cosa in suo potere che possa ancor fare per togliergli questo enorme peso dalle spalle. Or che s'è finalmente deciso a dialogare come un essere umano, è riuscita quanto meno a comprendere dove voglia andare a parare. <E diciamo che i Nara sono famosi per queste scappatelle.> Suo padre, d'altronde, fece la stessa ed identica cosa. Anche la signorina qui presente ha un fratellastro, morto tanti anni prima ormai. Ogni tanto ne rammenta il nome, ma non avevano questo grandissimo legame - s'erano appena ritrovati. Criptico risulta essere ancora il dire del ragazzo, il quale giace al suolo come se non sapesse neanche più dove andare a sbattere la testa. Le ricorda che l'amerà sempre e che lei s'era ripromessa d'allenarlo. <Io non voglio allenare un assassino, Reykas. Non ho mai cresciuto i miei allievi in quel modo.> L'espressione seria della donna - glaciale è lo sguardo - si posa sul moro, in attesa che questi alzi quanto meno la testa. Infine, per quanto riguarda l'ultimo asserire altrui, la Judai si preoccupa soltanto di porre una domanda. <E cosa vorresti fare?> Il tono è molto pacato, ma al tempo stesso niente affatto contenta della piega che questa serata ha preso. [ Chk On ]

21:46 Reykas:
 La serata sta avendo i suoi frutti. Il passato di entrambi i presenti è veramente doloroso e mentre la donna sembra essere riuscita, dopo anni, ad andare avanti, lui lo sta affrontando seriamente solo stasera <Il mio. Mi son ferito durante un allenamento molto pesante, soprattutto nell'uso delle armi. Sai in cosa son forte e in cosa son debole e devo fortificarmi. Non devo assolutamente più fallire le mie prossime missioni> annuisce un paio di volte mentre si sfila il suo coprifronte dal braccio, sfiorandolo ed osservandolo molto attentamente per l'ultima volta per poi cederlo alla sua vecchia fiamma amorosa <E' giusto così. Tienilo tu, fino a quando un giorno non verrò a cercarti e riprenderlo. Devo prima comprendere seriamente chi sono e se riterrò di essere nuovamente degno, riprenderò il mio percorso da shinobi> fa su e giù con la testa, due o tre volte, incrociando le braccia al petto dicendo poco dopo <Tzk, te pareva> schiocchia la lingua scuotendo le spalle assottigliando lo sguardo verso il viso della fu Decima Hokage <Furaya> il tono di voce si fa più seria <come tuo vecchio allievo rispetto il volere della mia Sensei. Ti ho già causato tanto dolore, nel passato> fa una piccola pausa, il tempo di leccarsi le labbra con la punta della lingua <Ho ricevuto una proposta per entrare nella Shinsengumi> dice alla fine, ritornando in silenzio. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

22:19 Furaya:
 Ricevuto il coprifronte, la donna lo stringe nella mandritta. Va ad incrociare le braccia dietro la schiena, così da far sparire anche l'oggetto dalla sua vista. Si limita ad annuire quando questi le racconta che il sangue che ha sulle mani appartiene a sé stesso, poiché intento ad allenarsi in solitudine per cercare di migliorare le proprie abilità. Nota quello schioccare della lingua quando la donna gli fa presente che non ha mai allenato degli assassini, stringendosi nelle spalle. Non si rimangerà la parola data, figurarsi in questo contesto. <La tua vita ha preso una piega inaspettata, ma non sono niente e nessuno per dirti come viverla.> Ha smesso di dare consigli a chiunque tranne che a sé stessa, aiutare qualunque essere vivente sulla faccia della Terra che però non sia lei in primis. Egli accetta in ogni caso il rifiuto da parte della Judai, la quale preferisce allenare sicuramente qualcun altro che si avvicini maggiormente ai principi d'allenamento della donna, piuttosto che cambiare totalmente approccio. C'è sempre da considerare il fatto che deve pensare ai propri interessi. E a proposito di questi... Drizza immediatamente le orecchie quando sente parlare della Shinsengumi e dell'altrui possibilità di entrarci. In effetti, dovrebbe offendersi o quanto meno infastidirsi a tal proposito, trattandosi d'un ninja del passato che non dovrebbe perseguire simili obiettivi. Tuttavia, deve anche ponderare l'eventuale utilità. <Perché proprio la Shinsengumi?> Tenta di mascherare quella che deve risultare essere soltanto una domanda pregna di curiosità. Potrebbe tornare dannatamente utile qualora riuscisse effettivamente ad entrare a farne parte. Prova a ragionare almeno per una volta come il bombarolo dai capelli bianchi. [ Chk On ]

22:35 Reykas:
 Questa sera inizia a prendere una piega completamente inaspettata. Doveva solo mettere una pietra sopra del suo passato e parlare con la donna di fronte a lui per poter chiarire molte faccende ma a quando pare ha deciso di abbandonare la via shinobistica per altro. La donna prende il suo coprifronte e lo nasconde dietro la sua schiena ed ecco che dopo qualche secondo di silenzio esclama <Si. Ho affrontato troppi traumi nella mia vita e diverse volte ho provato ad andare avanti ma la mia mente non regge. E' completamente a pezzi, come mi è stato anche detto da quel Genetista che mi ha svolto la visita medica, settimane or sono> lascia nuovamente cadere, a penzoloni, le sue braccia, mettendo le mani, sempre sporche di sangue e pieni di lividi, nelle rispettive tasche dei pantaloni, dando una rapida occhiata in giro, notando i pezzi del suo cellulare scuotendo la testa <Non devo darti una spiegazione del perchè proprio la Shinsengumi> taglia corto in questo modo <Come hai detto tu, pochi minuti fa, non sei niente e nessuno per dirmi come vivere la mia vita> ecco che adesso esclama <Addio Furaya. Non so se le nostre strade si incontreranno ancora o questa sarà l'ultima volta ma voglio ringraziarti per questo incontro> lo ha liberato di un peso che si portava da anni e dopo aver sentito la risposta della donna, si allontana da quel posto, per dirigersi altrove. [se end]

23:59 Furaya:
 Reykas continua nel suo aggiornarla circa la propria vita. Non c'è niente di positivo in quel che sta pronunciando. Avrebbe dovuto approcciarsi diversamente al mondo già molto tempo prima. Avrebbe dovuto chiedere aiuto davvero tanto tempo prima. <Allora, affidati a medici competenti o a qualcuno che possa finalmente rimetterti in sesto come si deve.> Prova quanto meno a dargli una mano, ad aprirgli uno spiraglio laddove possibile ma sembra tutto abbastanza improbabile. L'atteggiamento del Nara cambia repentinamente quando gli chiede per quale ragione abbia scelto la Shinsengumi. Un sopracciglio viene alzato rispetto al gemello, così da mostrare quell'espressione sorpresa che nuovamente riappare sul pallido ovale della Judai. <Che cambio repentino...> Mormora, stringendosi nelle spalle. A quanto pare, l'atteggiamento del ragazzo muta piuttosto facilmente da un momento all'altro. Poco male, dovrà stare attenta anche a queste particolarità - n'è sicura. <Buon proseguimento.> Cos'altro dovrebbe augurargli? Che gli vada tutto bene? Che non vada uccidendo qualcuno soltanto perché s'è alzato col piede sbagliato? Piuttosto, preferisce prendere tutt'altra direzione e tornarsene esattamente da dov'è venuta. Troverà facilmente riposo e ristoro, anziché cercare di capire qualcuno che non pare voglia neanche venire compreso dalle persone giuste. Ha sicuramente bisogno d'aiuto, ma si tratta d'un genere di aiuto per il quale la qui presente rosata non può veramente fare niente... [ Uscita ]

Reykas chiede un incontro con Furaya per recidere i suoi legami col passato, dicendole che preferisce uccidere e che vorrebbe entrare nella Shinsengumi.