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{ Farfalle dell'Ade } Anime erranti

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con Furaya, Shizuka

10:34 Shizuka:
  [Bosco -> Limitare del bosco] E' tornata in quel bosco, forse per allenarsi nuoamente con quelle ali oscure che sente ancora di non padroneggiare completamente. Anche oggi Kimi la segue ma data l'esperienza del giorno prima i capelli sono raccolti in uno chignon alto, fissato con quei fermagli che ricordano ali di farfalla. Ormai quasi quasiasi cosa ricordsa quell'insetto, la collana che indossa, gli orecchini sui lobi, il tatuaggio sulla schiena e forse finalmente anche la sua innata stessa. Lentamente quell'esserino è diventato il fulcro di un processo evolutivo che la sta portando a crescere. Le gambe avvolte in dei pantaloni neri, strappati qui e la sulle cosce, una maglietta nera, che lascia la parte superiore della schiena scoperta, così che quel sangue non macchi il tessuto eccessivamente come accaduto il giorno prima. Sopra ha deciso di indosasre una felpa larga e nera anch'essa, che però è lasciata aperta dato il sole che riscalda l'ambiente, ai piedi un paio di sneakers anch'esse nere. Lo zainetto sta sulle spalle, contiene chaivi di casa, protafogli, strumenti da disegno, il cellulare invece sta nella tasca posteriore destr dei pantaloni. Si inoltra verso il fondo del bosco, fra i viali, proseguendo sul sentiero intrapreso la volta precedente, mentre quella farfallina rossa la segue, intenta a svolazzare a destra e manca in cerca di fiori da seviziare. Sembra essere estremamente seriosa, concentrata su quegli esperimenti che sta portando avanti su se stessa, la testolina invasa da domande per riuscire a diventare più forte, migliorarsi per proteggere se stessa e gli altri contro quei mostri all'esterno. Inoltre l'idea di dover essere lei a prendere le redini di qualcosa si sta insinuando in quell'ammasso di idee, in fondo prima o poi deve iniziare a prendere decisioni anche per gli altri se punta a diventare capo clan no? [Chakra ON]

Il sole splende alto nel cielo di Kagegakure, irradiando i fiori di ciliegio ormai spogli per l'arrivo dell'autunno. I petali rosati son ormai scemati verso il terreno sottostante, andandosi ad ingrigire man mano che il tempo passa. Il sentiero che percorre questo campo di ciliegi spogli è percorso da poche persone dato l'orario prettamente mattiniero. C'è chi sta ancora svolgendo la sua mansione a lavoro, chi sta frequentando l'Accademia, chi eventualmente è in missione. Ciò non importa alla nostra Kokketsu dai capelli cremisi, la quale sta camminando in questa parte del piccolo mondo che i nuovi concittadini si sono creati dopo la sconfitta del vecchio. Laddove la luce solare si fa sì intensa, il laghetto ristagna nel suo cristallino chiarore richiamandone l'attenzione. Al tempo stesso, nonostante venga invogliata ad avvicinarsi a quello specchio d'acqua anche a causa d'una fugace farfalla che vi svolazza al di sopra dal colorito bluastro, la sua figura - nonché quella della Benisuzume che si porta dietro - vengono ammantate d'un certo grigiore, come se di botto fosse scesa la nebbia per nessuna ragione scientificamente possibile. La circonda, ma pare tenersi a distanza come se, nello specifico, fossero gli altri a essere tenuti a distanza da lei - un muro invalicabile o un muro invisibile, per così definirlo. Nell'aria, soltanto la risatina di quella che potrebbe facilmente essere fraintesa appartenente ad una bambina... Una risata di scherno, di gioco, come se stesse prendendo in giro chi ha davanti, come se di fatto non venisse presa sul serio. Che sia solo un gioco di qualche ragazzino avente appena appreso qualche tecnica? [ Ambient - Chiusa ]

11:37 Shizuka:
  [Bosco - Laghetto] Nell'ambiente autunnale di quel bosco è ben difficile trovare qualche fiore da cui attingere, per quello Kimi sembra così nervosa mentre passeggiano sotto le fronde. Eppure il sole spledente avrebbe anche potuto concederle un piccolo capriccio no? Invece mentre quel passo pieno di pensieri viene rivolto verso il fondo del bosco, la coda dell'occhio azzurro della giovane viene attirato da un riflesso di luce proveniente dal laghetto posto in una zona isolata della foresta. Volge appena lo sguardo in quella direzione, ancora sovrapensiero, i passi già stanno per muoversi in quella direzione ma qualcosa infine la blocca. Sembra cogliere appena in tempo quel volo leggero di una farfalla dai colori blu, simili quasi a quella collana che indossa. La gamba che stava per muoversi innanzi invece si blocca dopo il primo passo, il busto viene ruotato in direzione di quello sprazzo di colore che sembra svolazzare leggero sopra il lago stesso. << Kimi vieni qui.. >> Richiama quella farfalla, non che sia sua, ma ormai sono insieme da così tanto tempo che si intendono, infatti quell'esserino dovrebbe poggiarsi delicatamente sulla sua spalla, coperta dalla felpa così da no causarle alcun dolore a causa del veleno che porta con se. Poi dal nulla ecco comparire una sorta di nebbia, che in qualche modo le rende più difficile la vista. I pensieri della Kokketsu sono inizialmente confusi, anche se poi quei cricetini le ricordano un dettaglio importante. Il luogo è lo stesso di quella volta, anche la nebbia c'era la volta precedente, che la vera Kimi sia tornata a riprendere quel dono velenoso che le è stato fatto? E dopo quell'arguto ragionamento ecco quella risata, infantile, da bambina, quasi canzonatoria che la fa rabbrividire e il cuore inizia a battere in maniera più veloce. Non ha paura paradossalmente, anche se non sa cosa aspettarsi è più eccitazione in qualche modo. Alza di nuovo quel piede da terra, ma invece che proseguire lungo il sentiero e andare ad allenarsi decide di andare verso il laghetto, o meglio dove questo dovrebbe essere considerata la nebbia che ora le copre un poco la visuale. Quella farfalla blu forse può anche essere un piccolo passo in più verso attirare di nuovo l'attenzione della Shinobi una volta soprannominata Medusa, chi lo sa. [Chakra ON]

Il suo carapace ha le tonalità del blu scuro, mentre le ali che s'allargano dietro d'esso posseggono una colorazione differente e che spazia sul bluastro dell'oceano, ma anche sul blu della notte puntellato di piccoli puntini luminosi. Or che la nebbia ha dato i suoi frutti, pur non rallentando né tanto meno paralizzando la piccola Kokketsu, la farfalla della quale s'era sentita finora soltanto la risata appare in tutta la sua maestosa grandezza. L'apertura alare raggiunge ben cinque metri, il carapace risulta essere leggermente più piccolo delle due maestose ali, ma ciò non toglie che ha di fronte una farfalla d'una altezza esponenziale rispetto alla piccola Benisuzume che ha di fianco. Lo sguardo dell'animale la segue in ogni movimento, focalizzando quegli occhi oscuri privi d'emozione alcuna in quelli azzurri della fanciulla. La risatina cessa, ma la voce che fuoriesce a seguito di quest'ultima ha la medesima intonazione. <Ti sei presa cura della farfalla di sangue, vedo.> Sbatte le ali per tenersi in alto, ondeggiando a destra e a sinistra seguendo il classico moto delle farfalle che fondamentalmente non riescono a volar dritte o a star ferme in un singolo punto. Oscillano. <Ma è giunto il momento di prendere una decisione, Shizuka. Sei pronta? Ho un gioco da fare con te!> La risatina bambinesca prende nuovamente forma nell'aria, lasciando oscillare quelle enormi ali bluastre. Non deve esser facile aver davanti un viso inespressivo dal quale però fuoriesce una risata fanciullesca. E' alla pari d'una bambola di porcellana, ma sotto forma d'essere senziente. Il laghetto, a differenza del resto del sentiero, risulta essere ben visibile alla Kokketsu, poiché probabilmente la farfalla vorrebbe spingerla proprio in quella direzione - cosa che è riuscita a fare, di base, anche un po' per volontà della stessa Chunin. A lei, ovviamente, rimane la possibile risposta da rivolgerle - e a nessun altro. [ Ambient - Chiusa ]

12:24 Shizuka:
  [Bosco - Laghetto] Quella farfalla che ha visto con la coda dell'occhio sembrava qualcosa di normale, una dimensione canonica, eppure quando si avvicina lentamente verso quel punto viene accolta da un'animale decisamente più grande di quello che credeva di aver visto. E' per questo che le labbra della ragazza restano leggermente aperte quando gli occhi azzurri si posano su quell'essere. Un'apertura alare di cinque metri, de colori canginti sui toni del blu e una voce decisamente infantile su un viso da insetto che non riesce a rendere bene le espressioni. E' bellissima e allo stesso tempo mostruosa a suo modo, un qualcosa che mai si sarebbe aspettata di vedere nella vita. Anche se i cricetini le ricordano che un essere del genere le era apparso davanti insieme a Kimi, sempre in quel bosco. Scuote la testolina rossa, come per darsi una svegliata e non fare la figura della polla di fronte a quell'animale che forse ha deciso di concederle il beneficio del dubbio. La prima a parlare è proprio quella creatura, che le annovera il merito di essersi presa cura di quell'esserino. << C-Certo.. E' stato un piacere prendermi cura di lei. >> Non le è pesato, ha si dovuto fare attenzione all'inizio, il veleno l'ha scoperto subito, ha usato dei guanti, ha cercato di interagire con lei per farsi capire, è stato un bel lavoro e in qualche modo ora teme quasi che quell'enorme bambina voglia portarle via la sua amica. Quello che però ottiene come risposta è un invito a un gioco. Non è convinta che sia qualcosa di semplice, la voce e le fattezze dell'essere le lasciano intuire che abbia un concetto di gioco decisamente diverso dal proprio. Però lo sguardo blu, dopo essersi rivolta alla piccola Kimi per un attimo tornerebbe sul faccione inespressivo del lepidottero. << Giochiamo! Sono pronta! >> Un sorriso convinto le si dipingerebbe sul volto, strano come una ragazzina tanto espressiva e spontanea nelle proprie emozioni sia finita a interagire con un animale così impenetrabile nei modi, ma elegante nelle movenze. Permarrebbe in attesa di fronte all'animale comunque come in attesa di ricevere il regolamento. [Chakra ON]

La farfalla le sta chiedendo di giocare e Shizuka pare altresì propensa a rispondere a quella richiesta. Non si scoraggia, non si tira indietro nonostante quella figura sinistra la metta un po' in soggezione. La Benisuzume continua a volteggiarle attorno, come a volerla difendere ma invero non c'è nessun nemico davanti a loro. Umiko perpetra nello sbattere le ali, muovendo l'oceano dietro la sua schiena. Ondeggiano leggiadre nella nebbia che le circonda, che non permette a nessuno l'ingresso in quel mondo utopistico. <La nostra Guardiana ha già spiegato il nostro motivo di esistenza.> Netto riferimento a Kimi, colei che ha poi donato quella farfalla di sangue alla prescelta. <Proteggiamo le anime dei defunti fin quando non potranno dirigersi verso la Pianura dei Cieli o lo Yomi — che per voi umani rispecchiano il Paradiso e l'Inferno.> Una sommaria spiegazione, un preludio prima che possa effettivamente spiegarle le regole del gioco che andranno a fare — un gioco al quale la Kokketsu ha accettato di partecipare, ma al quale si sarebbe potuta sottrarre. Le farfalle non hanno un animo malvagio, tutto sommato. Le avrebbero permesso di andarsene, perdendo di fatto la possibilità di stringere un patto con loro. <Intendo concederti la possibilità di vedere le anime, come noi, soltanto per un tempo limitato.> La risatina fanciullesca fende di nuovo l'aria attorno a loro, facendo vibrare le ali poco più forte. Non si muove troppo da dov'era posizionata prima, oscillando però sul posto. <Dovrai convincere le anime che non vogliono staccarsi dal mondo terreno, portandole da noi a questo laghetto.> Le motivazioni le ha anticipate poc'anzi, è soltanto il loro lavoro. Svolgono un'opera di smistamento, niente di più e niente di meno. La si potrebbe vedere come un'opera di bene nei confronti di coloro che hanno perso la vita e che non sanno più dove volgersi, vagando sulla terra sottoforma di spirito. <Ma prima di accettare...> La nebbia tende a farsi più fitta come se volesse stringere ulteriormente Shizuka in uno spazio ancora più ristretto. <Se supererai questa prova, potrai stringere un patto con noi Farfalle, al termine del quale diventerai una nostra Custode. La tua anima apparterrà a noi, assumendo le stesse sembianze.> E se tutte quelle farfalle che ha potuto vedere fossero in realtà dei vecchi evocatori tramutatisi in quella forma? È un pensiero che potrebbe farsi tranquillamente spazio nella mente della fanciulla... La decisione spetta esclusivamente alla rossa, a nessun altro. Così come le conseguenze della sua vita dopo la morte. [ Chiusa ]

11:29 Shizuka:
  [Bosco - Laghetto] Ha accettato di partecipare a quel gioco, forse in maniera superficiale ma è veramente curiosa di poter interagire con quelle creature, di scoprire il segreto che c'è dietro. La farfalla blu con la voce infantile si mette a spiegare le regole, introduce il loro compito come traghettatrici di anime, solo una figura di passaggio fra il mondo terreno e quello extra-terreno; non vi è violenza, non vi è cattiveria, sembrano solo dei trasportatori, anzi dei protettori delle anime disperse che non riescono a trovare la pace. Nella testolina rossa questa versione non dispiace, anzi, aiutare gli altri è uno dei compiti che ha scelto quando è diventata un medico, ora potrebbe farlo anche dopo la morte. Il gioco però consiste in ben altro, praticamente secondo le parole altrui vogliono vedere se sia in grado o meno di assolvere quel compito, se sia in grado di aiutare chi non c'è più a proseguire lungo il percorso dettato dai kami. C'è sempre un motivo per cui qualcuno non vuole staccarsi dal mondo terreno, lei deve solo trovare il modo di aiutare questi soggetti ad accettare quanto avvenuto e concedersi il loro riposo. E' rimasta molto silenziosa la ragazzina, i cricetini nella testa si sono arrovellati sul da farsi, considerate le difficoltà da affrontare in un momento di forte instabilità emotiva. Schiuderebbe le labbra per dire la sua ma viene interrotta da quell'essere inespressivo, che vuole puntualizzare qualcosa. Ottenere quel ruolo, passare la prova significa quindi accettare quella missione per il resto della sua vita, anche oltre la morte, diventando così effettivamente una di quelle anime erranti, alla quale non viene concesso ne il paradiso ne l'inferno. << E se non dovessi superarla invece? >> Già questo non è stato detto, non ha specificato cosa potrebbe accaderle in caso negativo. Suppone semplicemente che non verrà ritenuta idonea nell'assolvere il loro compito e non potrà mai più reincontrarle, forse perderà persino quella farfallina velenosa. Ma vorrebbe sentire queste parole espresse da quel gigante fanciullo che si ritrova innanzi, deve vagliare ogni opzione. Inoltre la sua anima non appartiene al sangue nero già? [Chakra ON]

La Kokketsu è rimasta in silenzio per tutto il tempo. Non ha spiccicato parola fintanto che Umiko non ha terminato quel che aveva da dirle. L'unica domanda che sovviene dalla futura evocatrice è una e sola: cosa potrebbe succedere nel caso in cui non fosse capace di assolvere a questo compito? <Non potrai siglare un patto con noi sorelle.> La risposta che si aspettava è effettivamente quella che riceve. Non c'è un altro finale. Semplicemente non riuscirebbe a siglare alcun patto. Umiko si lascia scappare un'altra piccola risatina fanciullesca, agitando le ali dietro di sé. La nebbia, fattasi un po' più fitta, andrebbe a gettarsi addosso alla Kokketsu. Non sentirà alcuna costrizione, non sarà in nessun modo bloccata. Tuttavia, la fitta nebbia sembrerà muoversi e gettarsi nei suoi occhi. È costretta a stringerli, non tanto per il dolore ma per il fastidio. Quando li riaprirà, questi avranno assunto una tonalità lucente di verde — differente dal solito azzurro che contraddistingue il suo sguardo normalmente. La sua percezione viene attirata verso il laghetto, all'interno del quale è possibile per lei vedere delle piccole fiammelle — simili a fuochi fatui. Mettendoli ben a fuoco, invece, abituandosi a quella nuova visione, le viene concesso di vedere due bambini e un adulto. <Hiki e Kiki sono due gemelle> Prende a parlare la farfalla. <che soffrivano di una rara malattia fin dalla loro nascita. Sono morte poche ore fa. Sua madre non ha potuto reggere la perdita e si è buttata dal palazzo in cui viveva.> Spiega in sua direzione, narrando quanto accaduto alle anime che lei stessa presto o tardi dovrà trasportare. <Hiki e Kiki vogliono continuare a giocare con i loro amici, mentre sua madre vorrebbe rivederle correre in questo bosco come fecero una volta. Non vogliono andarsene. Sono riuscita a convincerle, ma non sarà facile con qualunque anima incontrerai.> Non le spiega come abbia convinto le tre anime a seguirla perché altrimenti il compito assegnato sarebbe troppo facilitato. È qualcosa che deve comprendere lei — lei soltanto. Questa volta, non c'è nessuna risatina infantile ad aggiungersi alle sue parole. Pare prendere molto seriamente il compito che la natura mistica ha assegnato loro. Benisuzume le svolazza attorno come a volerle dare un minimo di supporto emotivo. Tutto però sta nelle mani — o negli occhi, in questo caso — di chi guarda la scena. [ Chiusa ]

12:13 Shizuka:
  [Bosco - Laghetto] Era ovvio, scontato, non la punirebbero se non riuscisse in quell'impresa, d'altronde perderebbe già la possibilità di toccare quelle creature e divenirne utilizzatrice. La risata fanciullesca la raggiunge, mentre quella nebbia la avvolge, diventa tanto fitta e aderente che è costretta a chiudere quegli occhi blu, che una volta riaperti hanno cambiato colore. Ma di questo la rossa non se ne accorge, non al momento, perchè a contrario di prima quei suoi occhi riescono a cogliere qualcosa di nuovo sulla sponda del laghetto. Nella mitologia vengono definiti fuochi fatui, la risata altrui si spegne, mentre narra le vicende di quelle anime che stanno attendendo il loro passaggio verso l'aldilà. Due bambine, predestinate alla scomparsa prematura a causa di una malattia incurabile. Lo stomaco le si stringe, il pensiero va automaticamente al fatto che bisogna ricercare di più anche in questo ambito, si deve poter consentire a chiunque di sopravvivere, soprattutto se in giovane età. Eppure ormai è tardi, le bimbe sono spirate e la madre le ha seguite, incapace di sopravvivere dopo aver perso entrambe le creature alle quali aveva dato la luce. Sono rimaste per i motivi più disparati, per banale amicizia o per volerle ancora in vita. L'essere blu non spiega come le abbia convinte, ma delle idee a riguardo iniziano a concretizzarsi nella testolina rossa, senza tuttavia esprimerle a voce alta. << Spero che troveranno un nuovo posto dove giocare insieme e correre. >> Il tono di voce è intenso, si sente partecipe della loro sfortuna, ma quel modo positivo di pensare, ora viene applicato anche dopo la morte, per consentire un riposo almeno all'anima dei defunti. Quegli occhi verdi si volgono ora all'animale, vi si riflette in parte, potendone vagamente cogliere il cambiamento di iride e pensando alle lenti colorate che ha comprato con Mattyse qualche settimana prima. << Farò il possibile per adempiere al ruolo che avete voluto affidarmi temporaneamente. Vincerò io il gioco! >> Accetta anche a voce alta quel dono, mettendosi nei panni altrui, consentendo di definire gioco quello che in realtà a lei sembra un compito importante e gravoso, che qualcuno deve portare a termine. Un piccolo inchino verrebbe rivolto alla farfalla svolazzante dalle tinte blu, come per salutarla e ringraziarla allo stesso tempo. << Non meritano di aspettare oltre. >> Lo sguardo si poggia nuovamente su quelle anime in pena, che hanno accettato finalmente di essere liberate. [Chakra ON]

La Kokketsu sembra essere pronta a tutto. Nonostante Umiko glielo abbia spacciato come un gioco, lei pretende di partecipare e anche di vincere. Le anime permangono sullo specchio d'acqua poco distante da loro, mentre la farfalla gigante sta ancor affrontando il discorso con l'eventuale loro prossima evocatrice. <Allora non farci attendere.> La voce fanciullesca divertita lascia trasparire di nuovo quella risata fastidiosa se ascoltata per troppo tempo. La nebbia comincia a diradarsi con un lento agitarsi delle ali che va via via accelerando. Nell'istante successivo, Umiko ha ormai preso il volo verso l'alto. Vi sono dei portoni giganti ad attenderla che s'aprono non appena resisi conto della presenza della traghettatrice di anime. Le tre piccole fiammelle poc'anzi scorte la seguono danzandole attorno, come se avessero finalmente ritrovato la loro felicità. I portoni vengono chiusi alle spalle delle quattro con un lieve cigolio e un sonoro tonfo di porte pesanti e spesse. Nel guardarsi attorno, Shizuka è tornata alla normalità. Il bosco dei ciliegi riluce ormai, la nebbia è scomparsa e la visuale è tornata ad essere quella di sempre. C'è solo un piccolo dettaglio: adesso, potrà individuare le anime dei defunti attorno a sé, quindi non sarà mai totalmente da sola ovunque vada. Specialmente in un luogo come un ospedale dove la morte è - ahinoi - all'ordine del giorno... Ma il gioco è appena cominciato. La ragazza dovrà soltanto darsi da fare e dimostrare alle sorelle farfalle che non è soltanto un divertimento. [ E n d ]

13:18 Shizuka:
  [Bosco - Laghetto] Non sembrava una minaccia quella risposta ottenuta, forse solo curiosità nello scoprire se quella ragazzina sia in grado di adempiere a quel compito intricato. << Farò del mio meglio! >> Le sorride, cosa che quell'animale blu non è più in grado di fare. Ma ormai quell'essere sta già andando verso il cielo, accompagnato da quelle anime. Sembra quasi che una porta gigante si apra nel cielo attendendo il loro passaggio. Solo allora si guarda intorno, quella nebbia densa sparisce piano piano lasciandola accanto a quel laghetto in una giornata di sole. Però quegli occhi sono rimasti verdi, ora potrà cogliere le anime dei defunti, nascoste fra la gente, nascoste fra i letti di ospedale, nascoste alla porta di Kiri o fra le fauci di una chimera. Sospira, si guarda attorno, quegli occhi di un colore alternativo si poggiano sulla farfalla di sangue che è tornata a svolazzarle attorno, compagne fedele fino a quando, forse, non verrà sostituita dalle sorelle in carne ed ossa. << Direi che all'allenamento ci pensiamo un'altra volta eh Kimi? >> Parla con quell'esserino di dimensioni normali, girando i tacchi verso il laghetto e tornando verso l'ingresso del parco, per andare altrove, lo sguardo rivolto al mondo che ora è molto più ricco di quanto non fosse prima. La testa è alla rinfusa, i pensieri sono tanti e nel giro di pochi giorni, dopo quell'incontro con le chimere si è trovata a poter disporre di più forza di quanto non fosse in grado prima. Deve raccontare tutto a Kan, che sicuramente darà i numeri nel vederla con quegli occhi di un altro colore. [Chakra ON][//END]

Shizuka passeggia per il bosco dei ciliegi, venendo circondata da una nebbia fitta.
Incontra Umiko che cerca di metterla alla prova, ponendole innanzi sia ciò che sono effettivamente le farfalle sia il compito di traghettarne una fino a loro.
La ragazza accetta.

Shizuka, per una settimana a partire dal 3/10, avrà gli occhi d'una tonalità lucente di verde. Ciò le permetterà di vedere le anime dei defunti che non hanno ancora trovato il riposo eterno e che passeggiano nel mondo terreno in attesa di ottenerlo. Il suo compito è trasportarne una sino al laghetto del Bosco dei ciliegi.

Potrai svolgere delle free role in cui parli con qualche anima, giusto per convincerla o per provare a farlo - dopodiché potremo affrontare l'ultimo ambient ♥