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Kan e Kore due cuori nel laboratorio

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con Kan

10:29 Kan:
  [Reception] Torna la normale routine dell'angelico albino fatta di intere giornate chiuso in laboratorio a studiare nuovi metodi per ampliare la conoscenza genetica del mondo. Soprattutto sfrutta le occasioni fornitegli per accrescere il proprio intelletto sperimentando, creando ed in quel preciso momento sta cercando una svolta nell'uso delle abilità innate. Con oggi ha finalmente deciso di far partire il proprio progetto il quale, con somma probabilità, avrebbe richiesto anni per essere definito un successo ma ciò non toglie la possibilità di effettuare esperimenti di ogni tipo e con qualunque tipo di abilità. Piazzato in quel laboratorio dalle 6 del mattino dopo aver lasciato la Kokketsu a casa, e una copiosa colazione sul tavolo del salotto, sta lavorando senza sosta alcuna favorendo l'arrossamento della bianca sclera. Tale è il motivo che lo spinge a dirigersi nella home dell'ospedale alla volta della reception con passo lento quanto stanco e siamo solamente a metà mattina <Se qualcuno mi cerca, io sono in pausa, torno tra una mezz'oretta, forse di più> annuncia quella decisione per staccare un po' e rilassare cervello e iridi. Il bianco indossa un paio di blue jeans aderenti agli inferiori arti i quali discendono lungo essi ricoprendo ogni singola zona, stringendosi intorno alle caviglie; bianche sneaker completano la parte inferiore del corpo. Il busto risulta esser coperto da una camicia bianca rigorosamente chiusa, quanto meno fino al petto dove è presente uno spacco a V il quale mette in mostra una porzione del petto; bianco camice a ridosso di braccia e spalle sul cui taschino il cartellino ne identifica la persona ed il ruolo all'interno della struttura medica. Occhiali dalla nera montatura decorano il volto insieme alla bianca chioma volutamente spettinata, la cui lunghezza supera di poco il collo aumentando il volume del capo. Portaoggetti legato alla cintola del jeans avente all'interno dei fuda e degli inchiostri speciali donati direttamente dal clan, permettendo lo sfruttamento della suprema arte. Infine, non per importanza, la primaria energia attiva, il chakra scorre nell'essere del ragazzo. Sbadiglia con un cenno del capo prima di distaccarsi dal bancone iniziando a dirigersi verso un'altra parte di quell'ospedale. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

10:33 Utente anonimo:
 Indossa un jeans chiaro abbastanza modaiolo rispetto al solito ed aderente, quindi visto quanto è magra sarà uno di quei jeans per bimba 12-14 anni, ed un paio di scarpe da Outdoor comode. Superiormente una maglia senza maniche giallo limone a girocollo, semplice ma piuttosto larga per le sue fattezze, abbastanza da sembrare ci stia annegando dentro. Nel portaoggetti tiene un fuda con tronchetto, il suo ninjaphone, due tonici curativi e due di recupero del chackra, ma apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni, questa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido e magro come tutta la sua figura, ogni osso visibile e parzialmente celato come le costole sembra voler sporgere a ricordare la minuta magrezza della figura della fennec, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo, il simbolo della sabbia non viene celato su quella figura che stenta nel mostrare la sua reale età, apparendo nella minutezza ancor più infantile. <Cerco Rasetsu Kokketsu o Shizuka Kokketsu, mi può dire se sono in servizio?> Queste le algide parole, pronunciate con metallicità, verso la receptionist ed è il tono di voce a tradire la vera età della Sabaku che nell'attesa di un controllo sui turni da parte della receptionist sente una voce familiare ad un paio di sportelli di distanza. <Kan?> Gli occhi dalle note mielate sono risollevati su quella figura in veste professionale, quindi per lei nuova. <Non ricordavo lavorassi qui> E forse non lo direbbe dalle vesti ma da buona stalker deve aver sentito parlare di pausa. <Va bene così.> Annuncia verso la receptionist ingaggiando il passo verso Kan che avrà chiara una cosa: la Sabaku vuole cose. Troppo zelo rispetto al solito. <Shizuka sta bene? Sono settimane che non ha risposto al mio messaggio...> Soffia avvicinandolo, quasi fosse la prima più che giustificabile preoccupazione {1xFuda-2TonicoCHK-2TonicoCura}

10:50 Kan:
  [Reception] La ragazza dietro il bancone annuisce confermando l'assenza del Sumi per quel lasso di tempo. Adesso può dedicarsi al suo sport preferito, trovare un lettino in cui riposare e chiudere gli occhi per tre quarti d'ora abbondanti, se se la gioca bene anche un'ora ma dipende da quanto il capo turno gli rompa l'anima. Il respiro regolare viene spazzato via dall'ennesimo sbadiglio mentre si allontana dal posto prima di udire il pronunciare di due nomi a lui conosciuti; tutti cercano e conoscono Shizuka e guarda caso si trova sempre in mezzo quando lei non c'è ma non solo. Con sua sorpresa, il nome della rossa viene accostato all'antitesi per eccellenza della chunin, il maniaco pazzo rubatore di preservativi. Umetta le labbra con leggera strofinata tra loro, vuole rispondere ma ignora il fatto preferendo andarsene, dopotutto siamo in un ospedale, la paziente ha le sue ragioni e per di più neanche ne riconosce la voce salvo per poi essere chiamato a propria volta. Qualcuno ha deciso di volergli male, ha scelto per lui la via dell'immane sofferenza privandolo del giusto riposo. Sospira girando il busto alla volta di Kore, dorate iridi incastonate in quelle della controparte, estremamente simili per il colore, quasi identiche alle proprie seppur la differenza abissale sia presente. Il bianco rappresenta quella perfezione terrestre impossibile da cogliere e arrivare, solo Shizuka riesce ad essergli superiore <Perchè non ci lavoro> semplice oltre a non avergliene mai parlato, non lavora attivamente in ospedale in qualità di medico <Lavoro nei laboratori di genetica dall'altra parte della struttura> rendendo noto il proprio ruolo di genetista all'interno dell'edificio ed in quel di Kagegakure. Tutto torna al suo posto osservandola avvicinarsi mentre le mani vengon portate all'interno delle tasche del bianco camice, braccia piegate con gomiti puntati all'esterno <Sta bene, siamo solamente stati molto occupati con il trasferimento di lei e una missione fuori dalle mura. E' un periodo pieno> spiega velocemente senza entrare troppo nel dettaglio, non per non annoiarla, bensì per evitare di farla entrare nei fatti che non le appartengono <Ti serve qualcosa?> chiaro quanto conciso. Dall'alto verso il basso ne squadra le fattezze, inclina leggermente il viso impregnato di curiosità. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

11:00 Utente anonimo:
 Sbatacchia le ciglia sulle prime parole di Kan non ritrovando un collante tra il suo non lavoro e la comunicazione di una pausa, eppure tace e difatti presto arriva la spiegazione delle mansioni altrui. <Ah-> Non sembra realmente stupita, è solo un suono quello e non pare nemmeno prenderla bene come dovrebbe. <Quindi lavori con Rasetsu?> Sembra stia ancora cercando di ricostruire i veri ruoli all'interno dell'ospedale ma delle spiegazioni che lascia esprimere all'altro mentre le mani ossute vanno alle tasche dei jeans una pare coglierla particolarmente portando le sopracciglia ad aggrottarsi. <Missione fuori le mura? E a te sta bene?> Un brivido rauco pare accompagnare quella domanda prima che gli occhi dalle note sabbiose scivolino da lui alla macchinetta. <Non sono affari miei, prendo un tè, lo vuoi?> La sua cadenza mantiene quella bizzarra allitterazione fredda, come se concorresse a fare la voce del navigatore satellitare da anni, muovendo il passo leggero sulle scarpe da tennis malgrado l'ingombrante Sunodeki lungo la sua schiena. <Sì, invero sì, ma non voglio scocciarti, posso aspettare che finisci la tua pausa. Posso vedere i laboratori di genetica?> Quella domanda non pare buttata lì a caso ma mettendo mano al porta oggetti tira fuori le monete che inserisce nella macchinetta da una specie di sacchettino di portamoneta da vecchia logoro e di cuoio nero. Non seleziona la sua bevanda aspettando Kan cui torna con lo sguardo in maniera leziosa e silenziosa, lasciando che sia lui a servirsi di una scelta. <Come funziona, sei autorizzato a fare ricette mediche?> Domanda mantenendo quell'accezione vaga in quella ricerca di informazione sulle reali mansioni dell'altro, continuando ad invadere la sua pausa seppur abbia educatamente detto di non volerlo fare, all'effettivo però lo fa con l'impazienza della necessità. {1xFuda-2TonicoCHK-2TonicoCura}

11:16 Kan:
  [Reception] Ammettere di lavorare con il rosso è sempre difficile, uno come lui a contatto con un'essere, forse umano, del genere è un colpo al cuore. Solleva le iridi al soffitto, sospira con enorme pesantezza <Si, siamo colleghi di laboratorio> molto insieme, strettamente insieme, in pratica è al pari di una pulce tra i capelli quell'uomo tanto stan vicini. Pensieri non esplicati a voce, tutto ciò lo mantiene dentro di se rivelandoli solamente al diretto interessato senza porsi particolari problemi di sorta, tanto ha sempre il coltello dalla parte del manico per poterlo mettere in riga e minaccia. Solleva velocemente le spalle al quesito posto, sarebbe ironico rispondere il contrario <C'ero anche io in quella missione e volenti o nolenti, non puoi rifiutarti quando il compito ti viene dato dall'alto> la legge del ninja è quella, rifiutarsi vuol dire divenire una macchia dinanzi agli occhi del consiglio e dei rispettivi Kage, un fastidio e alla lunga, un nemico stesso <E' Shizuka quella a non voler uscire, al contrario di me. Sono mesi che cerca di convincermi a non farlo> una coppia completamente agli opposti su questo con ideologie diverse e diverse priorità eppure il sentimento non è mai cambiato. Glissa totalmente sugli affari altrui, oramai ha parlato dando fin troppe informazioni mentre si avvicinano alla macchinetta delle bevande <Tè allo zenzero> e prima ancora che possa tirare fuori delle monetine, è il bianco a portare alla luce una chiavette dal camice la quale viene inserita in un apposito spazio della suddetta macchinetta <Sono un dipendente> ovvero sta pagando lui ma quello la ragazza non può saperlo, sa solo di ritrovarsi con più soldi nel porta monete da anziana signora di altri tempi <Se non mi avessi voluto scocciare neanche mi avresti chiamato ma siamo qui, perciò parla, cosa ti serve> non seccato ma solamente logico, nella sua mente è già scocciato, tanto vale aiutarla. Si sofferma con le dorate sul visetto altrui, mostrarle i laboratori? Di certo non è qualcosa che si vede tutti i giorni, può essere un'esperienza unica <Seguimi> una volta preso il proprio tè, sorseggiandolo, si dirige verso i laboratori posti qualche corridoio più in là <Ho una base medica, se necessario, posso farle, si> non pratica più la medicina in senso stretto ma dopo la richiesta di fare da psichiatra ad uno, si sente autorizzato a fare ben altro <Non stai bene?> lecita domanda di interesse <Come va con la tua sabbia? L'ultima volta che ci siamo visti era un ammasso informe> ricorda ancora quel consiglio fornitole. Dona lei le spalle nell'avanzare in un corridoio per poi discendere delle scale. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

11:28 Utente anonimo:
 Mantiene una parvenza fredda prima alla questione di Rasetsu e poi a quella sulla missione, ma è solo su questa che effettivamente il suo interesse pare trascinare una replica. <Cosa vi ha portati fuori dalle mura?> Chiede prima di arricciare le labbra con una strana considerazione all'inizio mantenuta con riserbo silenzioso e solo dopo sembra farsi suono. <Ultimamente incontro gente che stravede dalla voglia di andare fuori dalle mura, perchè non ti fai una squadra tua?> La domanda scivola con il fare di chi vorrebbe tenersene fuori eppure per qualche motivo non sembra riuscirci del tutto. Resta però con le monetine in mano quando Kan l'anticipa con la chiavetta, tornando a posare il portamonete da nonnina. Mentre sosta alla macchinetta con il Sumi una capra urla dal suo porta oggetti, solo in quel momento la mano sinistra va a prendere il ninjaphone occhieggiando dall'anteprima il testo del messaggio e la presenza di un allegato. Akainu deve davvero smetterla di mandarle foto nudo in momenti assolutamente randomici della giornata. Almeno stavolta è abbastanza previdente da occhieggiare l'impegno di Kan sui bottoni della macchinetta prima di visualizzare il messaggio sbloccando lo schermo e gettando uno sbuffo d'aria alle narici. Compone una rapida risposta tornando ad oscurare lo schermo prima che la doppia spunta si sia concretizzata. Ora l'altra mano può selezionare il proprio tè, liofilizzato e stantio, di quelli al limone che di tutto sanno tranne che di tè. Quando il telefono bela un'altra volta non viene ripreso, le parole eccepite dall'altro sembrano acconsentire ad una visita e questo reclama ogni granello della sua sabbiosa attenzione, prendendo il bicchiere che sembra usare più come scaldamani che come bibita inizia a seguirlo, rispondendo postumamente sulle sue necessità. <Sto bene, mi serve il rinnovo trimestrale della pillola anticoncezionale, e di solito è Shizuka a farmelo...Ho l'ultimo mese coperto ma, preferisco pensarci prima.> A differenza di quanto fatto con Rasetsu non pare evitare quel tema con Kan, ammesso che possa fargli una ricetta del genere resta un fatto per la Sabaku puramente medico ma non alle orecchie di tutti a quanto pare. <Non è più una massa informe, l'hai visto nei sotterranei...Adesso la mia sabbia ha il problema opposto. Non solo è diventata fin troppo formata ma anche troppo forme, e non riesco ad allentare la presa...E la realtà è che nemmeno lo voglio, spesso.> Replica seguendolo per i laboratori. <Ma diciamo che il tema sabbia è il motivo per cui cercavo Rasetsu, vorrei delle lezioni sulla clonazione...In particolare quanto piccolo e miserabile dev'essere l'apporto genetico per clonare un individuo e la sua innata, sostanzialmente, supponiamo che qualcuno avesse clonato il Kazekage Gaara-Sama, sarebbe legale?> Domanda così diretta che Kan non può non capire quanto stia meditando di poterla porre a qualcuno da settimane ormai, pedinamenti, ricerche, lezioni private di genetismo, pur di incastrare i Noribiki per un reato non commesso sta scandagliando tutte le sue conoscenze ed energie. {1xFuda-2TonicoCHK-2TonicoCura}

11:57 Kan:
  [Reception] <Te l'ho detto, una missione diretta del consiglio. Un sopralluogo> anche qui evita di entrare troppo nei particolari. La missione in se risulta, agli occhi del Sumi, un fallimento così scottante e bruciante da non volerne parlare un minuto di più del dovuto. Le morti avvenute durante il suo svolgimento sono inaccettabili, le premesse vengono meno portando il chunin a vedere un'inutile spargimento di sangue, evitabile <Ce l'ho una squadra, è solo questione di tempo prima di mettere piede fuori da qui> replica rivelando quella piccola verità conosciuta solamente a pochi <Però, ora ti chiedo, perchè tanta gente inizia a voler uscire da qui? Se Kagegakure è tanto perfetta e sicura, perchè vogliamo uscire?> chiede in maniera diretta incastonando le dorate nelle dorate di lei per vederne una reazione, capire cosa stia provando e cosa quel possibile pensiero possa scatenare in lei. Il proprio è già formulato, sa cosa rispondere, sa i motivi per cui ha preso tali decisioni e desidera far unire anche molti altri alla causa, rendere liberi tutti gli oppressi del villaggio delle ombre permettendo loro di vivere. Armeggia con la macchinetta selezionando i numeri e le bibite scelte quando dalla di lei tasca emerge un suono atipico, anormale, due capre urlanti; tira su con il naso, senza guardarla, mantenendo lo sguardo fisso sullo schermo della macchinetta <Dimmi, quale illuminazione divina ti ha spinto a mettere quella suoneria? O forse è solo un modo implicito per dire a tutti quale sia la tua posizione preferita?> nonostante la domanda esplicita ed a tratti ironica, vien enunciata con serietà come se volesse realmente sapere qualcosa della sua vita privata. Stuzzicare il prossimo è parte del suo repertorio, persino con Shizuka ogni tanto viene presa di mira seppur con lei non si spinga mai troppo oltre ma mantenendosi su piccole battutine innocenti. Si dirige verso il laboratorio con Kore al seguito, scende le scale giungendo in un altro corridoio e finendo dinanzi a delle porte di vetro. L'anta destra viene spinta verso l'interno inoltrandosi nella zona dei laboratori; il proprio si trova poco più avanti sulla sinistra <Ci dai dentro vedo> replicando alla pillola del giorno dopo <Complimenti> ridacchiando mentre beve il proprio tè e soffermandosi alle porte d'ingresso del laboratorio. Tira indietro l'anta sinistra per inoltra al suo interno, fatto di tavoli, computer, microscopi e tutto ciò che può essere presente in stanze di quel tipo <Vuoi aspettare Shizuka o te la faccio io?> chiede prima di agire per conto proprio ma poi ecco come il discorso sabbia prende una piega inaspettata sotto ogni punto di vista. Veloci i pensieri del Sumi su quelle parole, riflette e pensa, deduce il deducibile <Il potere ti sta inebriando, ti piace> sentenzia <Un principio di sadismo> concludendo adagiando il bicchiere vicino al proprio computer mettendosi a sedere sullo sgabello, non comodissimo ma sempre meglio di niente. Ode l'altrui verbo silente, gira lo sgabello portandolo frontalmente alla Sabaku per seguirne il discorso al meglio <Alla clonazione ci sta lavorando Rasetsu ma per comprenderla non bastano delle lezioni, è molto più complessa di così. Diciamo che un genetista bravo ed esperto può cavarsela con poco, clonando un'individuo con innata essa vien da se ma l'esperto è quel pazzo. Io mi occupo di altro> deglutendo, dando conferma di come sia Rasetsu quello più utile in quel caso <Se sono laboratori certificati a farlo, si è legale ma la sola idea di clonare Gaara lo renderebbe illegale. Inoltre è infattibile, lui oramai è polvere e non esiste niente in questo mondo per riportarlo tra noi. Lui come tutti i ninja storici del passato> spiega brevemente <Perchè me lo chiedi? Da cosa nasce questo interesse e perchè proprio Gaara come esempio?>. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

12:13 Utente anonimo:
 Kan sembra porre un netto paletto sui dettagli di quella missione e per quanto la fennec sia una creatura curiosa non sembra così insistente da voler sradicare a tutti i costi la sesta parete di quella riservatezza, tenendo in mano il suo caldo bicchiere si limita ad alzare il chiaro sopracciglio alla questione dell'uscire dalle mura, ad ora la sua ossessione è salva, tutta concentrata sui Noribiki, ed il suo tentativo di mantenere distacco sulla questione sembra riuscirle meglio di quanto non avesse sospettato, forse nemmeno Sunodeki è pronta ad una tale ostinazione. <Dite tutti la stessa frase, un coro promozionale o una setta?Tipo quelle pubblicità progresso...>Soffia con quel tono che mantenendosi atono pare non lasciar intendere ironia, come se davvero iniziasse a sentirsi davanti a membri di una setta che dicono sempre la stessa frase cercando di arruolare gente. <Mi piacciono le capre, se non conosci la differenza tra pecore e capre non è colpa mia, nessuno ha delle capre ninja, ma sarebbero fighissime.> Chioccia tralasciando la questione delle posizioni che comunque sembra cogliere a giudicare dalla pedagogica differenza tra gli animali che pronuncia. Continua a seguire l'altro con il passo appena udibile, come se non avesse sabbia per decine e decine di chili sulla schiena. <Va bene se la fai tu...Come sai che non serve solo a regolarizzare il ciclo? Sono molto magra, ho sempre sofferto di amenorrea.> Distacca il braccio sinistro mostrando all'altro il gomito ossuto che agita appena. <Sicuro di poter fare delle ricette?> Non si azzarda a confessare quanto ci dia dentro, non inizialmente, la sua provocazione a differenza del Sumi resta seriosa e fredda, un english black humour che sembra poter dire di tutto senza mai cambiare tono. <Come va la convivenza?> Domanda di punto in bianco senza menzionare la sua invasione di casa di Akainu limitandosi ad accompagnare l'altro fino alla sua postazione, scruta il laboratorio mentre lo ascolta, ma resta in piedi e si distrae come se analizzasse le varie apparecchiature. <Non sono una creatura sadica, e non credo di avere potere. Semplicemente non riesco a controllare la pressione della mia sabbia, se cerco di immobilizzare qualcuno finisco per frantumargli le ossa. Un sadico è una persona che prova piacere a fare del male, io ho ferito Akainu, nessuno prova piacere a ferire il suo compagno...Non è una sensazione facile da descrivere, quando uso la mia sabbia ho concezione di ogni granello nella mia Sunodeki, io e la sabbia diventiamo una collettività senziente, non conta solo il mio desiderio.> Va beh è un sadico forse, ma ci sta girando parecchio intorno nè pare convinta della verità o del contrario d quell'affermazione, quando torna su Kan finalmente sorseggiando il tè tiepido ascolta le specialità della clonazione e di Rasetsu. <Avrei preferito non mi avessi detto che dovevo parlare con lui ora che potevo farlo con te> Arriccia le labbra inizialmente a quella dichiarazione ma non è reale disappunto il suo. <Ho incontrato un giovane troppo simile a Gaara-Sama, penso possa esser stato clonato direttamente da alcuni resti, magari delle reliquie, pezzi di vestiti...Un pezzo della sua giara. O dalla mappa genetica di Shukaku, il demone monocoda, entrambe le opzioni sono così implausibili secondo te?>Pone quella domanda come farebbe chiunque pensa a lungo a tutte le possibilità, non è una questione nuova, si è strutturata e radicata nel tempo e nelle sue ossessioni come un tarlo naturale.{1xFuda-2TonicoCHK-2TonicoCura}

12:41 Kan:
  [Reception] Giunti in quel laboratorio si ritrova a sorridere lasciando scappare una risata divertita <Io non so chi siano questi altri ma ho delle motivazioni mie. La più banale è la curiosità> si sofferma su quella parola come fosse l'inizio di un mantra <Io voglio vedere questo mondo, voglio viaggiare, voglio esplorarlo, voglio essere libero. Non sono fatto per la vita sedentaria e questo Shizuka lo sa, l'ha capito e io non desidero altro> schiarendo appena la voce, gracchia la gola <Purtroppo le chimere rappresentano un ostacolo al mio desiderio, per questo sto cercando un modo per debellarle tutte, dalla prima all'ultima e forse l'ho anche trovato> ammette senza dilungarsi ulteriormente, determinati segreti devono restare tali. Kore è un'amica di Shizuka ma non sua, la fiducia in lei è nulla e parlare di qualcosa di più vuol dire esporsi <Come se cambiasse molto l'animale eh?> punzecchiandola bonariamente tra una risata e l'altra <Non credo neanche esistano capre ninja ma libera di smentirmi. Io al massimo te ne posso far nascere una davanti ma più di questo decisamente no> le possibilità in suo possesso sono vasta ma non così tanto da creare, realmente, animali ninja di punto in bianco. Di divino ha solo la bellezza, la forza è, purtroppo, ancora terrena e fin quando non avrebbe ottenuto il potere del demone codato, non può prendersi la libertà di erigersi al fianco di un Kami <Chiamalo intuito> riferendosi alla pillola del giorno dopo <Mai pensato di seguire una dieta per mettere su peso?> dopo tanto tempo si sta comportando da medico, esegue quella vecchia professione come fosse attuale. Uno strano effetto nell'animo del bianco parlare di medicina, occuparsi di pazienti seppur indirettamente; bello, delicato, gli manca essere a contatto con la gente giornalmente <Si> è sicuro di poterle fare e nessuno può dire niente in contrario, la sua base di medicina glielo consente <Procede bene, non è definitiva ma procede bene. Se non sbaglio dissi a Shizuka di invitarti a cena da noi una volta> quel pensiero lo sfiora ma non è sicuro si tratti della Sabaku o di qualcun altro, nel peggiore dei casi avrebbe avuto più gente a casa nella stessa sera. La propria deduzione viene contraddetta ma il bianco permane sulle idee enunciate e nemmeno il verbo di Kore è in grado di far cambiare lui idea; le argomentazioni sono giuste quanto contraddittorie tra loro <Non riesci e non lo vuoi, giusto? Non volerlo pur sapendo di star facendo del male a qualcuno, è sinonimo di sadismo, un provare piacere dalla sofferenza altrui. Non hai provato piacere nel ferirlo perchè, probabilmente, non è il tipo di sadismo che vuoi avere con lui ma qualcosa di più intimo e personale. Se ti piace esserlo, perchè non provi ad esserlo anche nell'intimità ma senza ferirlo realmente? Parlagliene> da medico a psicologo e psichiatra il passo è breve a quanto pare <Per quanto riguarda il divenire tutt'uno con la sabbia, non è raro vedere una coesione tra due cose, considerare un "oggetto" un'estensione di se. Cosa pensi sia in realtà la tua sabbia? Un'essere vivente o un mero mezzo per esprimere il tuo potere?> lo chiede direttamente a lei prima di fornire una diagnosi od un parere non richiesto come tutto quello che sta dicendo in quella stanza. Riprende il bicchiere di plastica con il tè al suo interno, sorseggia un altro po' <Se vuoi possiamo cominciare a studiarla ma Rasetsu ha raggiunto più risultati mentre noi cominceremmo da capo> è chiaro come sia più facile parlarne con qualcuno già avanti e non con chi resta indietro ma su una cosa è certo, la teoria, bene o male, la conosce e sa dove andare a parare. Annuisce cominciando a comprendere da dove arrivi quella curiosità <Si, sono del tutto infattibili. Avere la mappa genetica di Shukaku vuol dire avere il suo DNA, di conseguenza tenteresti di clonare lui e solo lui. I demoni codati sono esseri viventi e come tali hanno una loro genetica> mettendo un segno sul primo punto <Da un pezzo di giara al massimo otteniamo i dati dei materiali usata per farla e niente di più> altro punto spuntato <I vestiti di Gaara ora sono polvere e se ancora esistono, i resti di DNA su di essi sono divenuti polvere a loro volta. Non esiste niente al mondo che permetta di clonare il Kazekage> secondo lui, le possibilità sono al di sotto dello zero <Per quanto riguarda la similitudine, sono passati anni e anni dalla sua morte ed una somiglianza non è così infattibile, dopotutto non sappiamo se Gaara abbia avuto discendenti nascosti e non dichiarati> prende una breve <Può essere un suo discendente e come tale ne ha ereditato qualche tratto> la pone davanti a quella possibilità, la più probabile tra tutte. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

12:59 Utente anonimo:
 Continua la Sabaku a tenere il punto fermo di chi ascolta ma non vuole intromettersi, non vuole commentare, ed in realtà il segreto di Kan non potrebbe esser più al sicuro, parlare di qualcosa vuol dire concepire un'idea, avvicinarsi ad un obbiettivo e lei non può geneticamente permettersi nulla di tutto questo generando con il tema dell'uscire dalle mura un estremo distacco. <Ad ora se dovessi meditare di andare fuori dalle mura sarebbe solo per cercare i resti di Gaara-Sama o di Shukaku, mi spiace.> Quella la statica affermazione che trasuda nelle parole della fennec prima che le labbra si sollevino in una strana sinistra angolazione -è un sorriso quello?- <Se troverò qualcuno con delle capre ninja sarai il primo a cui lo dirò, anzi il secondo, la prima sarà Furaya. Ritiene che siano un'idea geniale e che il loro urlo potrebbe produrre ottimi Genjutsu.> Ovviamente la Nara non ha detto nulla di tutto ciò ma il modo in cui le cose radicano nell'animo della Sabaku è tutto personale. C'è da sperare che Kan non le prescriva la pillola del giorno dopo visto che lei prende quella anticoncezionale. <Perchè dovrei, mangio tanto.> Ah ma quindi è di quelle st**ze con il metabolismo veloce? Eh ma vaffanballo su, nessuno ci crede. Finisce il suo tè occhieggiando l'altro da oltre il bicchierino di plastica mentre l'ascolta prima di aggirarsi alla ricerca di un cestino in quel laboratorio. <Se è per questo mi aveva anche detto che avremmo cucinato insieme, e volevo chiederle di farmi un tatuaggio, ma la tua ragazza ha più impegni che tempo pare.> Soffia in risposta alla questione della cena prima di buttare il bicchierino. <E comunque no, la mia sabbia non è un essere vivente ma comunque vive, la pietra ha memoria ed anima, non c'è nulla di diverso con le piante e tutto il verde con cui curate i giardini a Konoha, non è che perchè non fa boccioli rosa la sabbia viva meno di una camelia. Ha memoria, quando la governo ha un tatto, ha delle volontà...E non provo piacere a far del male alle persone, semplicemente non provo colpa a non fargliene, è un po' diverso.> Ribatte occhieggiandolo dalla debita distanza. Stavolta non vaga la sua attenzione per il laboratorio, sull'argomento clonazione resta staticamente su di lui. <Se fosse un discendente sarebbe un Sabaku, e non lo è...Credo.> La questione dell'erede illegittimo ora inizia ad essere una terza via. <Shukaku è un essere vivente ma è stato dentro il corpo di Gaara per tanto tempo, hanno condiviso tante cose e anche la carne...Secondo te dove potrebbe essere adesso?> La sua ossessione gira intorno mentre aggrotta le sopracciglia ed osserva nuovamente il laboratorio. <Comunque parlerò anche con Rasetsu...Più prove ho prima posso denunciare la cosa. Se ci hanno rubato il Kazekage-Sama il mio clan lo deve sapere.> Lei non rivuole Shisaki ormai, è andata oltre, lei vuol proprio distruggere i Noribiki e sta idealizzando un complotto tutto suo.<Grazie per la pausa, è meglio che inizi ad andare...Mi fai quella ricetta? Si chiama Yasminella, l'ultima che mi ha dato Shizuka intendo.> Così riavvicinandolo annuncia un prossimo commiato pare {1xFuda-2TonicoCHK-2TonicoCura}

13:25 Kan:
  [Reception] Con sua somma sorpresa, quel demone codato viene ricercato dalla ragazza, a quanto pare sono in due seppur non ambisca al tasso, le sue ambizioni vogliono qualcosa di più potente e utile <Su Shukaku forse posso aiutarti, anche io cerco qualcosa di simile ma non è questo il luogo in cui parlarne> troppe orecchie e occhi indiscreti vivono in quel posto, sbilanciarsi in merito alla questione demone renderebbe note le sue intenzioni. Schiuse sono le labbra nell'informarlo di come Furaya sia d'accordo con delle capre ninja e non solo, apprende anche la loro conoscenza reciproca; lo stupore troneggia su quel volto, ci vogliono lunghi attimi per permettergli di reagire adeguatamente <Furaya deve passarmi il numero del suo pusher> commenta così, dando platealmente della drogata alla Judai. Differenza di opinioni? No, differenza di sanità mentale, di quello si tratta e per quanto la si voglia rigirare, alla fine, torniamo li. La guarda chinando lo sguardo, il magro corpo è passato in rassegna come stesse facendo una lastra della donna <Allora hai tutto il mio odio, se io mangio di più svacco. Ti odio> scherza? Non è dato saperlo, il tono si mostra serioso eppure, dentro di se, un velo di ironia è ben presente <Non è colpa sua, Shizuka è davvero impegnata. Facciamo fatica a trovare persino del tempo da passare insieme> malinconico, un leggero velo di tristezza ne avvolge il viso a tale consapevolezza. Con Shizuka va tutto bene, la relazione procede nel migliore dei modi ma si vedono poco durante il giorno, il tempo passato insieme è infimo rispetto al passato eppure, per adesso, non esiste modo alcuno di cambiare la situazione. I commenti muoiono nell'udire la convinzione della vita della sabbia, paragonata a delle piante, ad altre creature viventi oltre al rinnegare la presenza di sadismo in lei <Come preferisci ma ciò non cambia. Lo scoprirai da sola se non vuoi sentir ragioni, suppongo> mettendo un punto alla questione, inutile dilungarsi e parlarne ancora con qualcuno che non desidera sentir ragione alcuna <Non è detto. L'eredità delle innate è qualcosa che non possiamo prevedere, può aver avuto figli o nipoti senza tale abilità, inoltre, un suo possibile nipote nato da una figlia femmina, eredita il nome del padre se ottiene quell'abilità> un discorso lungo e complesso riassunto in poche parole <Questa persona che hai incontrato può benissimo essere discendente di Gaara e ritrovarsi a controllare l'innata di un Senjuu> non lo mette in dubbio, tutto è possibile. Alza le spalle nei confronti di una domanda difficile a cui dare risposta <Banalmente potrebbe trovarsi nell'antica Suna ma non sappiamo cosa sia accaduto in questi 10 anni> il luogo più indicato è Suna ma forse il demone ha deciso di muoversi per andare altrove, in un luogo più sicuro. Evita di commentare, non vuole intromettersi ulteriormente in quella storia, troppo assurda per essere concepita mente tira fuori da un cassetto una ricetta medica sulla quale prescrive il nome dell'anticoncezionale dal nome Yasminella. Scrive veloce prima di porgerlo alla ragazza <Ecco a te e se ti serve qualcos'altro, sai dove trovarmi adesso> nel dire ciò rivolge le dorate sul computer ricominciando a lavorare <Chiudi la porta quando esci e buona giornata con le tue pillole> veloce l'occhiata lanciata e l'occhiolino fattole per poi tornare alle proprie nozioni passando un'altra giornata così, piegato e con gli occhi rossi. [END]

13:35 Utente anonimo:
 Affila lo sguardo alle prime parole di Kan sul dmeone codato con un'espressione che trasuda 'avevi la mia attenzione, ora hai il mio interesse', annuendo silenziosamente alla questione. <Scrivimi anche il tuo numero con la ricetta.> Consenso esplicito che il discorso verrà affrontato altrove a quanto pare, ma senza aggiungere altro per il momento, avvicinatasi al tavolo dell'altro si limita a riproporre quel sorriso sghembo alla questione Shizuka. <Non glielo stavo rinfacciando, infatti.> Non serve forse che Kan difenda gli impegni di Shizuka, a quel che lascia intendere non la sta prendendo come un abbandono, considerato che è l'unica amica che ha le piccole dosi possono solo che farle bene. Scuote appena il capo alla questione dell'erede di Gaara come se quelle settimane avessero trascinato troppi pensieri. <Boh...inizio a brancolare nel vuoto, ma grazie per le dritte.> Il punto di vista clinico e medico era quel che le mancava per osteggiare la sua pazzia nei confronti di un clan innocente se non per la colpa di essere antipatici da dozzine d'anni e più. Non che i Sabaku, come ben si può vedere, spicchino per simpatia, tuttavia allunga le mani a prendere la ricetta ed il numero che le vengono passati dal Sumi. <Lo sai che...> Osserva il nome del medico come se vederlo scritto per la prima volta le donasse una illuminazione improvvisa, concentrata e seria. <Se giochi con le lettere del tuo nome puoi scrive la parola Sukamin> Non molto educato da dire ma quando lo guarda lo fa in una maniera così sorniona e tenerella che sembra difficile dire che fosse un insulto per lei e non una cosa che la diverte e basta, la sua malizia è infantile a quanto pare, tanto quanto quella di Kan. <Oh, lo farò, mi sono trasferita a casa di Akainu ed ancora non se ne è accorto...Ciao Kan ci sentiamo!> E con quelle parole rivelazione si allontana dalla scena, felicemente protetta per altri tre mesi di giubilo e chiudendosi la porta alle spalle, oltre la quale si sente ancora borbottare. <O Mikansu, o skaminu, Sukamin però è meglio...> {1xFuda-2TonicoCHK-2TonicoCura}

Kore cerca Rasetsu ma trova Kan con cui parla della clonazione di qualcuno simile a Gaara. Kan le da il suo parere medico e clinico per quanto riguarda la somiglianza ma poi un argomento in particolare attira l'attenzione di entrambi, i demoni codati di cui rimandano il discorso in un luogo più sicuro.