Rivelazioni scottanti
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Giocata dal 25/09/2022 21:28 al 26/09/2022 00:40 nella chat "Ospedale [Kusa]"
[Pronto Soccorso] La nostra chunin indossa quest'oggi dei pantaloni neri, classici, ballerine basse con un piccolo fiocchetto frontale anch'esse nere, un maglioncino bianco a maniche lunghe, non troppo pesante, ma la stagione sta cambiando in fretta e quindi non vuole ammalarsi, copre il busto. Ovviamente sopra al tutto porta un camice lungo e bianco, nel cui taschino superiore si possono intravedere svariate penne, pennarelli, evidenziatori e un paio di forbici, oltre che il tesserino di riconoscimento con il nome "Shizuka Kokketsu" ben scritto sopra. Al collo il solito pendente a forma di lepidottero con le ali blu brillanti, i capelli sono sciolti, lasciando che accarezzino la schiena, con i due fermagli che ricordano vagamente le farfalle uno per lato. Le orecchie non sono ben visibili, ma indossa i vari orecchini, due per ogni lobo, a forma di farfalla una blu e l'altra dorata, mentre all'apice del sinistro si può vedere l'anellino dorato che indossa nello stesso punto del proprio ragazzo. Gli occhi blu sono sempre contornati da quel velo di eyeliner e dal mascara, che li fanno sembrare inevitabilmente molto più grandi. Questa sera si trova al pronto soccorso, sta attendendo l'arrivo dell'Uchiha che le ha scritto per avvisarla di avere biosgno di lei, chissà cosa diamine ha combinato, lei gli aveva scritto proprio per invitarlo a uscire perchè voleva informarlo sulle condizioni del nonno, ma avrebbe preferito fuori dall'ospedale, anche per fare due chiacchiere e cercare di capire tutto quell'astio verso il proprio clan da dove derivasse, invece le toccherà usare quel suo Chakra ancora una volta per risistemare delle ferite. Nel frattempo ha di nuovo dovuto lasciare Kurona, aiutando qui e la in pronto soccorso al bisogno mentre resta in attesa del Shan. [Chakra ON] [Entrata Ospedale] Ha ricominciato a piovere al villaggio, la stagione estiva sta decisamente volgendo al termine, all'ospedale di Kusa due genin bruciacchiati e che puzzano di pollo sono appena entrati in ospedale, il Nara è ancora bardato con tutto l'equipaggiamento usato per l'allenamento usato pochi minuti prima nello scontro con Katai; non parla molto mentre lo accompagna in ospedale, lui è decisamente messo meglio del suo collega, la pelle gli tira parecchio ed è arrossata a causa della scottatura autoinflitta e la ferita alla spalla di tanto in tanto ancora butta un po' di sangue, ma niente che non possa guarire con un po' di attenzione e riposo; ansima più per la stanchezza dello scontro e per l'odore di bruciato che gli penetra nelle narici, le sopracciglia sono quasi del tutto andate e anche parte del suo ciuffetto di capelli che non era coperto dal coprifronte è andata. Al suo fianco cammina Katai, non stanno andando particolarmente veloci data la stanchezza e la scomodità di camminare con le ferite da ustione ma sono finalmente arrivati. Non è stato di molte parole durante il tragitto; è offeso per la mancata presentazione del ragazzo che gli ha dato un nome falso; non che gli dovesse niente, ma fondamentalmente resta pur sempre un quattordicenne e se la prende queste cose. <Ce la fai a camminare? Vuoi appoggiarti?> dice a Katai con calma, non è gentile come suo solito ma fondamentalmente è un bravo ragazzo quindi si è comunque prestato per accompagnarlo in ospedale. Una volta entrati in ospedale il ragazzino andrebbe al banco accettazione dove c'è la solita infermiera che oramai ha imparato a riconoscerlo <Shizuka Kokketsu-san è di turno?> chiede gentile alla donna sulla quarantina dietro il bancone che gli indica il pronto soccorso quindi con un cenno del capo, non poco doloroso indicherebbe a Katai di seguirlo senza proferire parola alcuna. E' stato un lungo viaggio, dal campo d'allenamento della Foglia fin lì, all'ospedale di Kusa. Un viaggio fatto di silenzi e dolori. Ha compreso il rimbrotto dell'altro ed ha rispettato la mancanza di parole - che fossero di conforto o di circostanza - che hanno accompagnato fin lì i due Genin. E' vestito degli stessi abiti bruciacchiati con cui si è mostrato a Shiroichi all'inizio del loro allenamento: una maglia scura, dal collo alto e un paio di pantaloncini bianchi, dello stesso colore di quei bendaggi che sarebbero rimasti sulle braccia e sulle gambe, se non fosse stato per la palla di fuoco contro cui si è ritrovato a fare i conti. Il tonico curativo ha lenito gran parte delle fitte lancinanti, lasciando perlopiù le membra indolenzite e la pelle tirata, lucida, infiammata dall'ardente morso del fuoco. I piedi trascinano quel corpo di centosessanta centimetri appena, che puzza di bruciato, di pelle bruciata per la precisione e arranca nel pronto soccorso, alla ricerca di Shizuka, per validi e duplici motivi, uno dei quali è sotto gli occhi di tutti i passanti e gli attendenti. Più di un'occhiata gli viene gettata addosso, ma non ha molto tempo per occuparsi degli altri, dovendo badare principalmente a se stesso, in questo momento almeno. Dal petto, cola un rivolo di sangue, rappreso sulla maglia e oramai fermato dalla rigenerazione del tonico, ma pur sempre visibile nel piccolo squarcio causato dal kunai di Shiroichi, verso quest'ultimo blatera un semplice < Tranquillo, ce la faccio > Più di orgoglio che di vera sincerità. Lo segue, all'interno dell'ospedale, credendo di aver trovato finalmente la fine di quella lunga strada [Pronto Soccorso - Sala visita] Lei sta finendo un bendaggio su un ginocchio di un bambino caduto a terra quando l'infermiera della sala accanto si presenta da lei: << Shizu-Chan ci sono due ragazzini che ti cercano, erano quelli che aspettavi? >> Domanda retorica, ha detto a tutti che era lì in attesa di un ragazzo che le ha chiesto delle cure tempestive, tuttavia non si aspettava che questi aumentassero di numero. << Si grazie Kurumi. >> Ringrazia cortesemente l'infermiera, che a sua volta era stata avvisata dalla collega alla quale si è rivolto il Nara. Finirebbe la fasciatura congedando ragazzino e genitori per poi dirigersi verso l'ingresso. Si aspettava di vedere solamente l'Uchiha, invece ad accompagnarlo c'è anche l'anbu. Per un attimo non capisce come mai siano assieme, ma poi i cricetini fanno il dovuto e si ricorda che si erano ripromessi uno scontro. Gli occhi blu vanno verso il cielo, per poi approcciarli: << Katai >> Piccolo cenno del capo, << Shiroichi >> Idem con patate. << Forza venite con me! >> Non attenderebbe molto prima di scortarli verso una delle sale per le visite, facendoli entrare e chiudendo la porta alle spalle. Senza troppi convenevoli andrebbe a infilare un paio di guanti, dato che ha intravisto del sangue sul corpo del più giovane per poi fare un cenno ad entrambi verso i due lettini poco più avanti, accanto ai quali c'è un attaccapanni. << Forza ognuno su un lettino, togliete maglietta e pantaloni e spiegatemi cosa avete combinato! >> E' abbastanza imperativa, non scortese, questo mai, ma sicuramente non accetta un no come risposta; in fondo sono stati loro a venire da lei per farsi sistemare no? [Chakra ON] [Pronto Soccorso] Ci vuole veramente poco prima che la Kokketsu si presenti di fronte a loro, non l'ha mai vista effettivamente in veste di medico e gli fa strano tutta questa serietà da parte sua. Quando la ragazza li chiama si limita ad un leggero sorriso; poi fa come gli viene detto e la segue. Entrato nella sala visite la ragazza indica due lettini uno di fianco all'altro e gli intima di spogliarsi. Sta per farlo quando improvvisamente si rende conto di una cosa: il tatuaggio. Non vuole far capire a Katai il suo lavoro, né tantomeno che nasconde qualcosa, così fa in modo di prendersi il lettino di destra in modo da non dare il fianco coperto dal tatuaggio all'Uchiha e inizia a spogliarsi <Avrei bisogno di una di quelle medicazioni adesive quadrate per il mio braccio destro> dice il ragazzino guardando la Kokketsu e indicandosi con gli occhi il punto del tatuaggio; poi procederebbe a spogliarsi; partendo dal pantalone oramai inservibile nella speranza che la ragazza capisca ciò che lui volesse intendere con quel movimento. Le gambe sono messe decisamente meglio della parte superiore del corpo anzi, quasi sembra che non abbia niente salvo qualche piccola ustione, dovuta più alla bruciatura dei vestiti che non alla palla di fuoco in sé. Quando la donna chiede cosa avessero combinato il Nara è il primo a prendere la parola <Ci siamo allenati, ma forse e dico forse, siamo andati un po' troppo oltre> Shiro fai battute di spirito adesso? Shizuka di certo non la prenderà benissimo. Attende ancora prima di togliersi la maglietta con la scusa che le ustioni gli rendono difficile togliere la parte superiore del corpo. In caso la ragazza non capisse l'antifona si toglierebbe la maglia facendo attenzione a non esporre il fianco destro a Katai che altrimenti potrebbe notare l'inconfondibile tatuaggio da anbu all'altezza della spalla destra. Muoversi è difficoltoso, figuriamoci essersi trascinato dal campo d'allenamento fin lì, con la pelle in fiamme e una ferita nel petto. Ogni movimento tira l'epidermide in rigenerazione, provocando minuscoli squarci su di essa, segno evidente che ne gioverebbe dal riposo e dall'immobilità , invece di andarsene in giro come nulla fosse. La chioma corvina ciondola ad ogni passo, sotto i neon del pronto soccorso, tra zaffate di disinfettante e puzza di bruciato - forse anche le narici sono andate a fuoco. Segue Shiroichi, che sembra sicuro del proprio incedere, baldanzoso nel suo discendere le budella di cemento della struttura, guadagnando la via verso Shizuka. E' in vista di quest'ultima, infine, che il volto si rianima o almeno pare riprendere colore, nonostante le luci degli interni siano fredde e asettiche, proprio come la sua voce. < Shizuka-san> Il suo saluto, prima di seguirla come stabilito. Finisce per ritrovarsi in una sala visite interna, provvista di lettini medici.Le parole della kunoichi sono categoriche e il giovane Uchiha non si lascia attendere, d'altronde è lì per quello, non per scambiare due chiacchiere, eppure...< E' una storia lunga. > Di cui lei, però , è già quasi interamente a conoscenza - del preludio, almeno. Con non poca fatica riesce a togliersi la maglia e i pantaloncini, appoggiando entrambi su una sedia e rimanendo con i boxer solamente. La pelle pallida , ma arrossata e lucida laddove ustionata e in fase di ricrescita grazie al tonico assunto, la ferita , invece, si colloca nello spazio intercostale tra la quarta e quinta costa, una ferita da penetrazione, che quindi non si estende in senso cranio-caudale, bensì dorso-ventrale. < Come sta mio nonno Shizuka-san ? > Chiede, preoccupandosi più di quell'anziano figuro che di se stesso. [Pronto Soccorso - Sala visita] Non ci ha minimamente pensato del problema del tatuaggio di Shiroichi, in fondo lei i suoi li copre solo quando assume una diversa identità, per l'amico invece è l'opposto. << Qui sono io il dottore eh! Decido io che ti serve! >> Borbotta, ma è evidentemente ironica nel farlo. Tant'è che ancora prima che i due si spoglino completamente andrebbe a recuperare una fasciatura spostandosi verso il Nara come prima cosa, ascoltando il suo dire riguardo all'allenamento. << Volevate farvi fuori a vicenda? Con chi vado a prendere la cioccolata poi? >> Ha dato un'occhiata veloce a entrambi, sembrano stare bene tutto sommato quindi può stare un poco meno sull'attenti. Una volta che l'anbu avesse rimosso la maglietta, senza troppi complimenti avrebbe allungato verso se stessa il di lui braccio marchiato, così da fasciargli la zona e coprire quel tatuaggio rivelatore. << Questa va molto meglio che un cerotto! >> Gli rifila un occhiolino, sicura di aver fatto più strati sovrapposti in modo ce nemmeno in controluce si veda nulla. Nota le scarse bruciature addosso al corpo del Nara qualcosa che già si sta sistemando per poi passare a ispezionare l'Uchiha che si spoglia anche lui senza troppi problemi. << Presumo che sia stato tu a usare il fuoco eh Shiro? Volevi farlo diventare Akainu due la vendetta? >> Sogghigna un pochino, immaginandosi un altro Uchiha mezzo abbrustolito, comunque anche le carni del quattordicenne sembrano in ripresa. Tuttavia le mani della ragazzina si porerebbero sul corpo dello Shan, Chakra fatto convogliare in quella direzione per poi trasferirsi sulle bruciature e ripristinare interamente il tessuto in un attimo. << Così non dovrebbero rimanere cicatrici, avete preso dei tonici? >> La domanda è più retorica che altro, considerata la ripresa e la rigenerazione già avanzata. Però non si aspettava che l'altro le facesse quella domanda tanto personale di fronte all'anbu. << Tuo nonno è stabile, se vuoi puoi andare a fargli visita, è ricoverato nel reparto di Oncologia che si trova al terzo piano. Non lo troverai sotto il cognome Shan. >> Gli da quelle informazioni in maniera meccanica, forse cercando di non far pesare ogni sillaba, rendendo il discorso come se fosse fluido, per mantenere un minimo di privacy nonostante la presenza del Nara. [Chakra ON] [Pronto Soccorso] La ragazza capisce al volo ciò che intendeva e procede alla fasciatura del braccio e della spalla ferita. Il ragazzino le sorride riconoscente. <Diciamo che ci siamo un po' lasciati prendere la mano... forse io mi sono lasciato un po' prendere la mano> fa mea culpa il ragazzino mentre spiega un po' meglio la dinamica della situazione <Ho calibrato male la potenza della palla di fuoco e anche le distanze, mi sono ustionato col mio stesso colpo> dice il ragazzino onestamente, quando poi la Kokketsu continua mettento in campo anche Akainu gli occhi del Nara si sollevano verso il soffitto e risponde con un acido <Tanto tra Uchiha...> Gli brucia parecchio la mancata trasparenza di Katai e si nota tutta. Quando poi l'Uchiha nomina il nonno il viso si intristisce un po'; non dev'essere bello avere un parente in ospedale, ma è la risposta di Shizuka che scuote nell'animo il genin "Oncologia" qui il tono e l'espressione acida del Nara vanno a dissiparsi completamente; tenta di girarsi un po' di più verso il giovane e gli dice <Mi dispiace> due semplici parole, accompagnate da un leggero abbassamento del capo, una cosa più formale del dovuto, manco avesse fatto venire lui il cancro al nonno dell'Uchiha. La pelle continua a tirargli e la fasciatura infastidisce il ragazzino ma ovviamente la tiene per il suo bene. Si stende sul lettino mentre aspetta che il discorso tra Uchiha e Kokketsu finisca, sta già ascoltando più del dovuto e non vuole intromettersi nella vita del ragazzino più di quanto non abbia già fatto con questa rivelazione che sia volontaria di Katai oppure solo dettata dalla preoccupazione per il parente in ospedale che gli ha fatto dimenticare che effettivamente fosse presente anche il Nara in quella stanza. Respira piano il ragazzino, quanto vorrebbe conoscere la tecnica della trasparenza in questo momento. Sotto la luce al neon della stanza visite si rivela quel corpo esile, ma slanciato e longilineo, che svetta, seduto sul bordo del lettino, senza dar adito a preoccupazioni di sorta, riuscendo a sostenersi privo di aiuti. Non ha bisogno di stampelle o carrozzine,tantomeno di una pacca sulla spalla. Di cosa ha veramente bisogno - come ribadito dal medico - sarà Shizuka a dirlo. Le mani ora vanno ad artigliare i bordi del giaciglio, finendo per sbiancare le nocche nella presa ferrea e nervosa, trepidante. La sua domanda non ha una immediata risposta ed è in quel momento che il respiro accelera e la cassa toracica - ben visibile - si alza e si abbassa ad un ritmo maggiore rispetto alla consueta ventilazione. <...> Rimane in silenzio dinanzi alle ironiche battute che i due astanti si scambiano, non volendo intromettersi tra loro, in quell'alleanza medico-paziente che è fondamento e fulcro dell'atto terapeutico. < Akainu ?! > Un nome che riconosce e che gli è caro, in un certo qual modo, ovvio. < Cosa c'entra lui ? > Oh, forse per le sue cicatrici, che tappezzano il corpo dell'altro Uchiha e che esibisce in maniera naturale e spontanea. < Grazie Shizuka-san.> Esordisce, quando il tocco della Kokketsu diviene un balsamo per la carne e lo spirito, lenendo i dolori e stimolando la rigenerazione dell'epidermide. < Posso andare subito ? > Domanda, irrequieto, in un tono di voce vibrante, vagamente rauco - che le corde vocali siano state danneggiate dalle spire fameliche del fuoco ? O forse è semplicemente una reazione emotiva mal controllata. Il commento allusivo del Nara non cade per terra, poiché il giovane Uchiha ne coglie le sfumature, forse fin troppo ricettivo ad un tale argomento. < L'ho scoperto da poco anche io Shiroichi-kun.> Rivela, torcendo il collo verso di lui, trascinando capelli, occhi e bocca con sé. < Mio nonno è l'unico parente rimastomi. > Aggiunge, lasciando intendere la discendenza diretta che si è tramandata nella famiglia < ..in qualche modo era riuscito a modificare la mia memoria ..> Come, però, rimane un mistero tutto da scoprire per il giovane Genin. < ..facendomi dimenticare il passato e riscrivendo così il mio futuro. > Le mani sul lettino, se possibile, si stringono ancor più e lo shinobi della Nota Nera stringe i denti, la mascella s'indurisce e così gli zigomi. Si ammutolisce. [Pronto Soccorso - Sala visita] Ammette i propri errori il Nara, avendo calcolato male i modi e i tempi per utilizzare le tecniche, venendo preso in giro in qualche modo dalla propria Sensei: << Beh se io sbaglio le misure con le mie tecniche mal che vada mi bagno! Dovresti comprarti dei vestiti ignifughi! >> Le battute non si sprecano, in qualche modo vorrebbe alleggerire la tensione che sente nell'aria ma fallisce miseramente menzionando Akainu. Il commento acido dell'anbu le lascia chiaramente capire che è a conoscenza della discendenza del moro, non sa in quali frangenti sia uscita la cosa ma sembra non esserne felice, cosa che non aiuta per nulla il pensiero del quattordicenne in merito alla propria discendenza. Tuttavia la rossa non si sbilancia non fa affermazioni ne gesti che possano tradire il sangue dell'altro, da bravo medico che rispetta il segreto professionale. La situazione non può che peggiorare con l'argomento richiesto dallo stesso Katai che porta il compagno di stanza a dispiacersi. La bontà di Shiroichi in questo caso l'ha messa in difficoltà, l'oncologia non è uno dei reparti migliori dove finire, ma molti di quei mali possono essere curati ormai. << Come che c'entra? Ha il viso pieno di cicatrici da bruciatura no? Non che siano un problema, però se curate in tempo con le arti mediche non c'è problema alcuno nel rimuoverle. >> Questo intendeva la rossa, non che sia qualcosa di indicibile, però avendo la possibilità di rimuoverle perchè non farlo? << Temo che non sia il caso. Starà riposando a quest'ora e non penso gli gioverebbe vederti mezzo bruciacchiato non trovi? Potrebbe preoccuparsi! >> Insomma forse è meglio vederlo di giorno, quando è sveglio e comunque abbastanza in salute. La malattia lo sta divorando da dentro e non c'è modo che guarisca purtroppo, però con le cure ospedaliere può quanto meno vivere bene quel poco che gli resta. Poi vede quel quattordicenne spiegare alla buona la sua discendenza all'altro, dando qualche notizia in più anche riguardo al nonno. << Ci sono shinobi in grado di modificare la memoria altrui utilizzando dei Genjutsu. >> Lo afferma con decisione, sono informazioni che ha ricevuto da Rasetsu in fondo, forse prima o dopo anche lei sarà in grado di farlo. << Essendo stato tuo nonno penso lo abbia fatto per proteggerti da qualcosa. Io sono cresciuta dall'età di sei anni con un ragazzo Uchiha, è praticamente un fratello per me. >> Lascia che quelle infomazioni arrivino ad entrambi, senza indecisione nei toni. << I suoi genitori lo hanno lasciato con i miei a causa della guerra. Essere un Uchiha era decisamente pericoloso allora, quindi posso capire perchè tuo nonno abbia deciso di non fartelo sapere. >> Insomma lei quell'odio per quel clan lo ha vissuto indirettamente, è cresciuta affezionandosi e perfino amando quel ragazzo dai capelli neri e dagli occhi di pece. Non lo cambierebbe per nulla al mondo ne denigrerebbe per alcuna ragione. [Chakra ON] [Pronto Soccorso] <Hai ragione, oppure posso semplicemente allenarmi di più nel controllo oltre che nella potenza del colpo> accenna ad un sorriso il ragazzino dalla sua branda in direzione della Kokketsu. Ascolta la spiegazione dell'Uchiha, lui vorrebbe sapere se quando si sono incontrati ne fosse già a conoscenza ma decide di desistere, non cambierebbe nulla fondamentalmente e la situazione ben più grave di suo nonno raffredda i bollenti spiriti del Nara che decide di accantonare la questione <Va bene... Non devi giustificarti> accenna un sorriso <Non eri obbligato a dirmelo, è colpa mia, mi sono lasciato influenzare da eventi passati che non hanno nulla a che fare con te o con gli Uchiha in generale> ammette candidamente il ragazzino adesso. Ascolta la spiegazione che Shizuka da dei genjutsu, non sapeva potessero arrivare così in profondità da far dimenticare ad una persona la propria discendenza; per qualche motivo gli ritorna alla memoria Mattyse incontrato per la strada che non ricordava quasi nulla. Il ragazzino poi con non poca difficoltà si rimette seduto sulla brandina e poi si alza lentamente con l'intento di andare vicino a Katai e sorridergli <Comunque non mi frega nulla che tu sia Uchiha, Shan, Uzumaki o quello che ti pare; quello che conta non è la nomea del tuo clan, ma quello che sei; guarda Shizuka, lei è una Kokketsu, il suo clan ha una nomea orribile; ma personalmente non ci ho mai creduto particolarmente; poi quando ho conosciuto lei anche quel minimo di dubbio che avevo è totalmente scomparso; è diventata la mia maestra; un modello da seguire; una persona che voglio rendere fiera e soprattutto una delle mie più care amiche.> piccola pausa dove andrebbe a sorridere ad entrambi, non ha mai detto nemmeno a Shizuka quanto si sente in dovere di renderla fiera dello shinobi che diventerà <lascia perdere le diatribe tra clan, pensa a seguire il tuo scopo e a diventare il ninja che vuoi diventare, il clan concetto di clan in quest'epoca di innesti genetici è solo divisoria secondo me. Siamo tutti ninja di Kagegakure è questo che conta, ecco perché non faccio amicizia solo con quelli del mio clan o del mio villaggio> dice serio per poi fare un segno di ok al ragazzo <Se per te siamo a posto così per me la questione è chiusa> sorride nuovamente alla volta del ragazzo, poi un espressione imbarazzata compare sul suo volto <Ma come preferisci essere chiamato, Shan o Uchiha?> ma poi derubrica subito tutto <AH MA CHISSENEFREGA Katai-kun andrà più che bene!> e scoppia a ridere, ma solo per un secondo perché la pelle in via di cicatrizzazione gli fa male e gli ricorda che nemmeno lui è messo così bene dopotutto.
Giocata del 27/09/2022 dalle 14:08 alle 17:05 nella chat "Ospedale [Kusa]"
Le obiezioni del medico, circa la sua immediata visita al nonno, risultano più che convincenti, anche se il giovane Uchiha demorde a fatica. < Quando potrò vederlo ? > Domanda, incalzando la kunoichi. Tace sull'argomento Akainu, non vuole dilungarsi oltre al riguardo. La bocca sigillata, in una linea sottile e rosea che solca il volto, poco al di sopra del mento aguzzo. Lo sguardo poi volge verso l'esterno, cercando il buio della notte, quasi non volesse incrociare i loro sguardi. L'iride nera trova il suo riflesso nelle ombre fuori dall'edificio, dove alberi e caseggiati si notano appena, se non fosse per l'illuminazione esterna che rischiara quel cielo che ha lo stesso colore dei capelli dell'Uchiha. < ... >Ascoltaa il monologo di Shizuka, nel quale non mette becco, assiso su quel trespolo asettico e rivolto con lo sguardo altrove, ma non con l'attenzione , ovvio. < Mio nonno odiava gli Uchiha. > Rivela, andando a snocciolare dettagli che né l'uno , né l'altra avevano ancora saputo. < Quell'odio ha cercato di trasmetterlo a me.> Con successo o no, non lo dice. < Sin da quando ero piccolo fino a pochi giorni fa, prima che crollasse nella sua malattia > Gracchia, tutto d'un fiato, lasciando poi che sia Shiroichi a tastare la soglia della sua attenzione. < !! > Le parole del Nara lo portano a torcere nuovamente il collo verso di lui, così da trascinare con sé il naso e gli occhi. Lo fissa, sino al termine del suo discorso, finendo per allungare un mezzo sorriso al limitare delle sue labbra. Quel dire lo rinfranca, nonché sposa perfettamente il suo pensiero più positivo. < Ho solo paura di ciò che potrei diventare. > Ammette, in un tono più basso, ma non più cupo del solito. < Akainu mi ha detto che..> si sofferma, un'esitazione bella e buona. < ..che ciò che siamo rimarrà sempre con noi, indipendentemente da quello che facciamo. Il dna degli Uchiha è dentro di me e mi porterà verso il destino del clan..> Trattiene il fiato. Luce e ombra si mescolano insieme, in un crogiolo di pensieri, dubbi e paure. [Pronto Soccorso - Sala Visita] E' chiaro che lo Shan sia particolarmente interessato alle sorti del nonno, infatti incalza con il sapere quando potrà vederlo. << Beh penso che domattina sia un giorno adatto come qualsiasi altro no? >> Gli sorride, in maniera comprensiva, il tono gentile, in fondo non c'è motivo per cui lui non possa vederlo ora. Mentre lei fa un discorso più comprensivo delle intenzioni dell'anziano, Shiroichi si esibisce nella sua parabola bonacciona e positiva su come vedere il mondo, finendo inevitabilmente per elogiare la Kokketsu in maniera fin troppo esplicita e con conseguente reazioni della rossa. Le guance pallide andrebbero a tingersi di un color violetto molto caratteristico, mentre il visino verrebbe voltato altrove, proprio per dover interagire il meno possibile con il Nara che invece le sorride apertamente, serenissimo e ignaro. << Adesso mi sembra un poco esagerato Shiro... >> Boffonchia fra sè e sè, incapace di godere appieno di quante carinerie sono state snocciolate per lei. Ma in tutto questo il giovane Katai si isola un poco, ascoltando i pareri dell'uno e dell'altra, fissando il proprio riflesso. E' dopo qualche attimo di silenzio che se ne esce con quelle frasi disvelatrici, riguardo all'odio per un clan che lei fatica a giustificare. Sembra che però quel discorso molto positivo lo rincuori, in fondo sembra essere solo un bambino spaventato e solo. Appena quelle ultime parole vengono espresse la reazione della rossa è istantanea. << Che idiozia... >> Il tono è quasi infastidito, sembra che questa cosa l'abbia punta più sul vivo di tante altre. << Certo che sarai per sempre un Uchiha, ma credi veramente che ci sia un destino già scritto? Siamo noi che scegliamo come vivere la nostra vita! >> E lei è uno degli esempi migliori. << Leggende narrano che il primo Kokketsu ereditò questo potere direttamente dai demoni! >> Le manine vorrebbero mimare una specie di mostro, muovendosi ai lati della testolina. << Un potere oscuro, immenso ma questo demonio, in cambio chiedette le anime di tutti i suoi discendenti! >> La voce si fa un po' più profonda, per quanto sia in grado, enfatizzando come se fosse una storia dell'orrore. << Ti dirò che non mi sento manovrata da nessuna forza demoniaca che mi porti a fare quello che vuole lei. Mi occupo dei feriti, anche della gente povera di Kiri. Non ho mai iniziato risse, non uccido per sport. >> La fa semplice, lo sa benissimo anche lei che quel sangue nero è aggressivo, la porta a diventare più violenta, ma il punto è un altro. << Sono io che scelgo come usare il potere che mi hanno dato, non il mio potere a usare me Katai. Questo non cambia da Clan a Clan. Sarai destinato a fare grandi cose indubbiamente, ma in quale ambito lo sceglierai tu! >> E su questo ha una certezza assoluta, non c'è ombra di dubbio nella vocina femminile, tornata a un livello normale. [Chakra ON] [Sala Visite] Katai chiede quando gli sarà possibile rivedere suo nonno e Shizuka lo rincuora dicendo che potrà vederlo il giorno seguente, il Nara ascolta il discorso tra i due e successivamente le parole dette da suo nonno e da Akainu, si trova decisamente a concordare con Shizuka. <Noi siamo semplicemente esseri umani, qualcuno di noi ha abilità diverse rispetta a quelle di un altro, alcuni le useranno per fare del bene altri per fare del male, prendi ad esempio il fuoco. Ci scalda, ci fornisce luce, ma potrebbe anche scottarci e ucciderci se non è controllato. Tu sei un Uchiha, hai lo sharingan, ma non per questo sei legato al clan, soprattutto se non ti senti di appartenere ad esso, pensa ad essere te stesso e ad usare le tue abilità per diventare ciò che vuoi diventare.> risponde in tono serio al collega genin, la visione di Akainu dell'essere un Uchiha gli appare veramente distorta <Una persona non è solo la sua abilità innata, una persona è la somma delle scelte che decide di fare e dei percorsi che decide di intraprendere, non farti influenzare dalle scelte di altri> conclude la sua arringa, non c'è odio nei confronti del clan Uchiha nel tono di voce ma ovviamente il ragazzo è infastidito dalle scemenze dette, come se nascere in un luogo piuttosto che in un altro faccia di te una persona di serie B. Poi si rivolge a Shizuka <Forse è esagerata per te, ma io sento che per me è così> risponde sorridendo alla ragazza, poi ascolta ciò che dice riguardo la storia dei Kokketsu, annuisce ad ogni frase della dottoressa, non ha altre cose da aggiungere a ciò che è già stato detto; si limita a sorridere in direzione di entrambi. [Pronto Soccorso - Ambulatorio] < Tornerò domani mattina, allora. > Sentenzia, deciso e determinato. Quel vecchio gli deve ancora delle spiegazioni, che potrebbero anche cambiare radicalmente il suo futuro - nonché la rappresentazione che ha di quell'uomo e quel clan.La pelle tira e brucia, qua e là, quasi fosse un enorme mosaico pallido che fatica ad essere ricomposto.Il tonico ed il chakra medico di Shizuka hanno fatto il loro lavoro, il loro dovere e adesso è la biologia , con i suoi tempi, la protagonista del percorso terapeutico. < ... > In silenzio rimane, lasciando che i due si parlino tra loro. L'ammirazione di Shiroichi per Shizuka riempie l'aria e si espande fino alle pareti della stanza come un'enorme bolla di positività - è osmotica, probabilmente, perchè porta il giovane Uchiha ad allargare il suo sorriso, che appare , tuttavia, sghembo, dal momento in cui si protrae solo da un lato. Le prime parole del medico, poi, spengono il volto del Genin di Oto, quando si fanno portatrici di racconti e aneddoti circa il suo clan d'appartenenza - di cui il ninja conosce ben poco, effettivamente. < !! > Le sopracciglia sussultano e le labbra si schiudono appena, inalando ossigeno e disinfettante. L'odore pungente dell'ospedale riempie le narici, ma non la testa, che è rivolta verso l'insegnamento che il medico cerca di trasmettere, proprio tramite una leggenda del suo clan d'appartenenza. Il confronto tra i demoni citati e la ragazza, in effetti, è piuttosto difficile. < Vi ringrazio per i vostri insegnamenti. > Asserisce ora quelle poche parole, sincere, sentite. < Ma per ora, Shiroichi-kun..> si rivolge a quest'ultimo. < Katai solamente andrà bene. > Annuisce, stirando le labbra da un lato, in un debole sorriso, accennato, timido. < Anche tu appartieni ad un clan ? > Domanda, all'indirizzo dell'anbu, curioso riguardo il suo passato, la sua discendenza. [Pronto Soccorso - Sala Visita] Finalmente l'Uchiha ottiene la risposta che voleva, per questo decide che le visite all'anziano saranno eseguite il prima possibile, ovvero il mattino successivo. Almeno quella questione si conclude pacificamente. Il discorso fatto dal Nara in qualche modo le lancia un campanello d'allarme però. Un dettaglio non da poco che potrebbe effettivamente aiutare Katai a comprendere meglio cosa voglia fare e chi vorrebbe essere. Però non serve dire altro, il quattordicenne li ringrazia entrambi per quello che gli hanno insegnato, altra definizione che alla nanerottola non suona corretta. << Diciamo che sono più punti di vista. Non prenderli come oro colato, semplicemente sentiti libero di essere chi ti pare! A questo proposito... >> Si interrompe andando a recuperare uno sgabellino per poi sedersi in un punto dal quale entrambi i due possano vederla. << Che ne pensi di decidere tu stesso se odi gli Uchiha o meno? Prova a conoscere davvero cosa sono prima di giudicare no? >> Il sorriso che compare sul vicino altrui si estende anche agli occhi, in fondo è un suggerimento utile, è sempre meglio non precludere alcuna via in fondo. Anche se il quattordicenne sembra essersi tranquillizzato ormai, tanto da porre quesiti sulle origini dell'anbu. << Oh anche lui appartiene a un clan che gioca con qualcosa di oscuro! >> L'ironia di sottofondo segue il tono di voce che torna a farsi un po' grottesco, esagerato, cercando di incutere terrore in minima parte. Ovviamente il tutto risulta molto poco convincente, ma a quanto pare è in modalità mimica oggi. [Chakra ON] [Sala visite] <Non stare nemmeno a dirlo, ci si aiuta come si può> dice il ragazzino allegro in direzione di Katai poi ascolta anche la risposta di Shizuka e il modo di pensare della ragazza riguardo alla questione Uchiha. <Sì, poi sicuramente tra di loro troverai quelli simpatici e quelli antipatici, questo a prescindere dal clan> Poi il ragazzino gli fa una domanda sul suo clan e Shizuka lo precede <Così sei esagerata> ridacchia <Come ti ho detto quando ci siamo presentati la prima volta, sono un Nara, noi usiamo le ombre per combattere, il nostro controllo dell'ombra ci permette di controllare chi cade preda della nostra innata come fossero burattini, anche se ovviamente ci sono limitazioni> risponde serio il ragazzino; poi continua <Di solito non siamo ninja da prima linea, ma io almeno per ora non mi sento di essere solo da supporto> risponde seriamente, il ragazzino vorrebbe essere in grado di essere un elemento risolutivo in missione e per come la vede lui essere in prima linea gli permetterebbe di essere più d'aiuto alla squadra. Poi si rivolge a Shizuka <Secondo te come posso essere più risolutivo in battaglia? Da quando ho appreso il Doton riesco a combattere anche senza utilizzare l'innata, ma mi sembra di combattere come se avessi una mano dietro la schiena> dice il ragazzino poco convinto <Non so se riesco a spiegarmi> dice onestamente grattandosi dietro la nuca e riaprendo di conseguenza la ferita sulla spalla insanguinando un pochino la benda. La mano va a portarsi di nuovo su quel punto <Ok credo che diventerò mancino per un pochino> dice il ragazzino ridacchiando e tornando a sedersi sul suo lettino. [Pronto Soccorso - Ambulatorio] < Hai ragione Shizuka-san.> Commenta, dopo aver ascoltato il suo consiglio. < Comincerò andando a conoscere gli Uchiha. > La proposta è indubbiamente la prospettiva più rosea che potrebbe esserci. Frequentare il clan per scoprire veramente chi sono e chi egli è. In fondo Akainu è soltanto uno di loro, non rappresenta l'intero clan, così è lo stesso per Shizuka. < Credo che Akainu abbia idee bellicose nei riguardi del clan. > Rivela, in un filo di voce, rivolto forse più a se stesso che a gli altri. Abbassa lo sguardo sulle ginocchia, lasciando che la chioma corvina ciondoli dinanzi al viso e ai lati di quest'ultimo in un paio di ciocche più lunghe delle altre. < Vuole restaurare la gloria e la forza degli Uchiha, dimostrando a tutti quanto il clan debba essere rispettato e temuto> Una prospettiva non così rassicurante, almeno nei riguardi della Pace e di Kagegakure stessa. < Nh ?! > Mugugna, quando il medico interviene nella sua domanda, alludendo al clan di Shiroichi , dal quale attende una risposta che non tarda ad arrivare. Lo ascolta con rinnovata attenzione, sollevando gli occhi su di lui. < Oh, credo di capire.> Replica, all'indirizzo di Shiroichi, anche se il tono permane basso, come se al di sopra della voce vi fossero decine di pensieri a gravare con pesantezza. < Avresti dovuto utilizzarla quando ti ho puntato il kunai al collo > Suggerisce, in una strategia tutta propria che pare voler condividere con l'altro, quasi fosse lui dalla parte del Nara. < Potresti sorprendere l'avversario, ecco. > I doujutsu sono sicuramente delle peculiarità importanti per ogni ninja ed ora apprende una nuova informazione. < E tu Shizuka ? Cosa riesci a fare ? > Domanda, ora volgendo gli occhi verso di lei. < Perché non ci alleniamo insieme una volta ? > Ancora deve rimettersi in sesto e pensa già al prossimo scontro: forse è più Uchiha di quanto creda. [Pronto Soccorso - Sala Visita] Li sente chiacchierare, più l'anbu in realtà che scherza un poco sugli atteggiamenti della rossa per poi dare una spiegazione sommaria della propria abilità innata. Il Nara le chiede spiegazioni e suggerimenti che lei non sa esattamente dare, anche se il piccolo Uchiha qualcosina lo suggerisce. << Akainu ha un trascorso abbastanza infelice con la famiglia. Ma non è certo compito mio raccontartelo. "Segreto professionale" >> Rifila un occhiolino al ragazzo dagli occhi nero pece, sapendo che la citazione verrà colta. << Non è un cattivo ragazzo, è solo un po' orso? >> Non saprebbe come altro spiegarlo al momento. Però lascia il discorso per avventurarsi in altri lidi, quelli dei consigli al Nara. << Sinceramente Shiro non so. Se vuoi essere meno passivo e più attivo credo tu debba concentrarti sul Katon, che è un elemento comodo dalla semi distanza. Però non conosco bene le tue abilità nello specifico, devi trovare tu il modo di sfruttarle al meglio! Abbiamo elementi così diversi per le mani... >> Nemmeno lei sa bene come muoversi. << L'idea di Katai non è male, sfruttare l'ombra quando i tuoi avversari si avvicinano può essere una buona strategia. >> Insomma tutta teoria però bisognerebbe metterla in pratica. Poi arriva quella domanda anche per lei, curioso di scoprire cosa sia veramente un Kokketsu. << Beh io posso creare costrutti con il mio sangue principalmente. >> Non specifica molto, non gli fa sapere che una volta attivata l'innata il suo aspetto si modifica molto, in fondo sono notizie che scoprirà da solo prima o dopo. Alla seconda domanda però le sfugge una risatina: << Sei il secondo Uchiha che vuole allenarsi con me! Non è un problema per me, però ti avverto che sono pericolosa! >> Stavolta vince una linguaccia, così che di nuovo quel piercing venga rivelato alla coppia di amici. << Però prima rimettetevi dalle bruciature, in un paio di giorni dovrete essere ben più che a posto! >> Una notizia buona allora c'è da quella visita sommaria!! [Chakra ON] [Sala visite] <Non so cosa gli sia successo in passato ma i propositi bellicosi non mi piacciono affatto, avrà i suoi motivi, ma quale prezzo è disposto a pagare per ciò che vuole?> Si domanda il ragazzino ascoltando ciò che Katai ha da dire su Akainu; poi, dopo la sua spiegazione sull'innata gli fornisce un consiglio <Ci stavo provando, ma sei stato più veloce e ho dovuto improvvisare, non avessi avuto il guanto tecnologico non avrei davvero saputo cosa fare> risponde onestamente il ragazzino <Sei stato veramente bravo, complimenti> si congratula con lui <Ma magari la prossima volta evitiamo di ridurci in questo stato> continua sorridendo. Ascolta poi ciò che chiede a Shizuka. <Lei è la mia sensei, è una tosta, non credo che lo sharingan basti con lei, quando ci siamo allenati assieme ho usato praticamente tutto il mio chakra, a momenti svengo, ma non sono riuscito a toccarla nemmeno una volta, uomo avvisato> ridacchia il giovane ancor prima che la ragazza abbia il tempo di rispondere alla richiesta di allenamento, cosa poi confermata subito dopo dalla ragazza, nota uno sbrilluccichio sulla sua lingua <Ma hai un piercing anche sulla lingua?!> chiede il ragazzino esterrefatto manco avesse rivelato loro di essere una chimera in forma umana pronta a divorare chiunque l'aggradi.
<Il punto è però che quando uso l'innata non riesco a utilizzare gli altri elementi e l'innata ci vuole un pochino per attivarla, proprio per questo non sono riuscito ad utilizzarla contro Katai-kun, sarebbe stato bello controllarti e non farti capire perché non riuscissi a muoverti> ridacchia il ragazzino immaginando la scena. La ragazza poi dice di rimettersi dalle bruciature prima di fare altri allenamenti <Ovviamente, chissà se riuscirò effettivamente a stare fermo per il tempo giusto alla guarigione> dice poi a bassa voce e poco convinta, gli allenamenti da anbu non aspettano nessuno e difficilmente pensa di riuscire a rimandare questi allenamenti per più di un giorno. < Nh ? > Mugugna, andando a scontrare un suono sordo e gutturale contro le labbra giunte, sigillate in una linea rosea poco al di sopra del mento aguzzo. Il medico pare alludere ad un passato burrascoso dell'altro Uchiha conosciuto, ma non si sbottona ulteriormente, cercando di mantenere un segreto che professionale al quale è irrimediabilmente legata. < Un po' cosa..? > Domanda, ripetendo in parte le parole di Shizuka, non avendo ben capito cosa lei abbia detto, forse troppo distratto dai propri pensieri e dalle proprie elucubrazioni. < Il secondo ?! > Ribatte, salvo poi mettere in moto gli ingranaggi mentali e finire per fare una deduzione logica, basandosi proprio su quanto l'altra ha già detto precedentemente < ..è Akainu l'altro ? > Domanda, inquisitorio, sbattendo le ciglia una volta soltanto, mettendo a fuoco l'attenzione verso Shizuka. Creare forme con il sangue è un po' come l'abilità di Kore con la sabbia. < Ho conosciuto un'altra kunoichi capace di creare cose , ma con la sabbia..> Rivela, ora, portando una mano sulla spalla opposta e andando a muovere quest'ultima in senso orario, circolarmente, quasi volesse testarne la ripresa. La prognosi emessa dal medico, poi, viene accolta con un cenno del capo, non una parola al riguardo, conscio di come lei sappia fare il suo lavoro egregiamente. Torce quindi il collo verso Shiroichi e ne ascolta le parole, in principio ribatte, cercando di rassicurarlo. < Cercherò di scoprirlo, Shiroichi-kun. > Una promessa degna di un Anbu, con i medesimi rischi, tra l'altro. Una missione non poi così segreta. < La prossima volta non ti risparmierò Shiroichi-kun. > Sentenzia, in un sorriso beffardo, che non ha nulla di astioso da conservare, ma prelude ad un nuovo scontro. < Così se usi il tuo doujutsu non riesci a fare altro ? > Ha capito male o forse non ha abbastanza informazioni per teorizzare un'ipotesi, tuttavia la sua curiosità fa da padrona, portandolo ad incalzare il Nara. [Pronto Soccorso - Sala Visita -> Nursery] Insomma a quanto pare quell'occhio li avvantaggia parecchio sulla percezione, riescono a essere veloci. O per lo meno questo coglie dalle informazioni date da Shiroichi, che afferma di aver pensato all'opzione ombra ma di essere stato troppo lento nell'applicarla. Di nuovo partono dei mezzi elogi verso di lei, che in fondo non si sente nemmeno così brava e poi quello stupore riguardo al piercing. << Ma se lo avete visto l'altro giorno mentre si mangiava! Mi avete pure fatto le lagne sui tatuaggi! >> A quanto pare il nostro Anbu non è proprio così attento eh? Qui pecchiamo nella professione! E chiaro però che il tono sia ben più che ironico. << Un po' ORSO. Nel senso che sta molto sulle sue e fa l'asociale. >> Come quando vanno in letargo tipo. Spiega meglio il termine utilizzato e poi allo stupore altrui sorride e annuisce solamente con la testina inizialmente. << Si lui mi ha vista con l'innata attiva un pomeriggio e penso si sia un poco intimorito. >> Sogghigna fra i denti, divertita da quell'idea cosa che prima di allora non le era mai successa. << Beh si ci sono molti clan che si basano sul plasmare qualcosa, diciamo che il sangue fa un po più clan di super cattivi! >> Un altro occhiolino gli viene lanciato, in memoria del discorso fatto poc'anzi riguardo alle dicerie e alla visione del mondo. << Se proprio dovete allenarvi di nuovo mandatemi un messaggio prima, così vengo a rattopparvi direttamente dove siete. >> Si alzerebbe dalla sedia, portando le braccia dietro la testa incrociate. << Ora ragazzi scusatemi ma torno da mia nipote. Voglio assicurarmi che venga su sana e forte! Ci sentiamo! >> I passi verrebbero mossi verso l'uscita, e una volta arrivata ad essa si volterebbe in loro direzione con sguardo serioso: << E prima del prossimo scontro fate riposare quelle bruciature! >> Le dita della mano destra si sposterebbero davanti agli occhi blu della Kokketsu, per poi essere ridiretti verso entrambi, uno alla volta, in quella mossa classica che vuol significare 'vi tengo d'occhio'. Uscirebbe quindi dalla stanza con un cenno della mano, prima di lasciarli ai loro discorsi sulle varie innate e tornare ad occuparsi di Kurona. [Chakra ON][//END] [Sala visite -> Quartiere del clan (Konoha)] Il ragazzo non si intromette nel discorso riguardante Akainu e Katai, non gli interessa, anche se lo fa sorridere il fatto che la ragazza l'abbia definito un po' orso e che si sia intimorito a vederla con l'innata attiva. <Ho notato i tatuaggi, il piercing no, non sono solito guardare in bocca alla gente che mangia> ribatte Shiroichi in tono falsamente lagnoso per la battuta della chuunin. <Uh Salutami Kuro-chan e Rasetsu-san, uno di questi giorni passo a trovarli di nuovo, quella piccola è troppo carina> dice il ragazzino nel salutare Shizuka prima di rivolgersi a Katai <La prossima volta non ti basterà lo sharingan> risponde con un occhiolino, la sua è una falsa provocazione, non ha più intenzione di fare così tanto sul serio durante un allenamento, gli svantaggi di lavorare in un corpo militare dove non ci sono pause. Poi continua <Esatto, ma ho già pensato ad una soluzione a questo problema> sorride il giovane per poi alzarsi dalla brandina e iniziare a rivestirsi <Comunque, io adesso vado a casa, domani mi aspetta una lunga giornata, quindi ti saluto Katai-kun> gli sorride poi dice <Spero che tuo nonno si rimetta presto> gli sorride per poi aspettare l'eventuale risposta dell'Uchiha e salutarlo. Una volta uscito dalla stanza si lascerebbe presto alle spalle l'ospedale e si dirigerebbe presso il quartiere del suo clan a Konoha dove lo aspetta il suo comodo letto a due piazze dove potersi riposare comodamente per quel che resta della nottata [END] < Oh. Orso. > Ripete, ora maggiormente convinto dalla descrizione. < Il tuo doujutsu è così spaventoso ?! > Domanda, piuttosto retorico, dal momento che non attende una vera risposta, bensì si limita a scendere dal lettino medico, balzando giù dallo stesso, dimostrando un'invidiabile forma fisica che pare si stia risanando. Raccoglie i propri vestiti, ancora bruciacchiati e squarciati qua e là, prendendo a rivestirsi, lentamente, mentre ascolta gli ammonimenti del medico. Il conforto degli indumenti non è cosa da poco, soprattutto per chi presenta la pelle infiammata, lacerata qua e là e ancora in fase di guarigione. < Una nipote ? > Domanda, quando oramai Shizuka è uscita dalla stanza, mimando un gesto eloquente che provoca solamente una risposta gestuale da parte del giovane Uchiha, che va ad annuire brevemente, in un cenno del capo, dimostrando di aver compreso la premura. < Farò del mio meglio, Shiroichi-kun. > Gli promette, andando a piantare gli occhi neri in quelli altrui. < Lo spero anche io. > Replica, combattendo un velo d'ombra che tenta d'impadronirsi dei lineamenti, quando l'altro nomina il proprio parente ricoverato. Uscito anche Shiroichi dall'ambulatorio, imiterebbe i due , finendo tra le spire di cemento dell'ospedale, percorrendo a ritroso la strada che l'ha condotto sin lì, accompagnato dalla luce fredda dei neon , mentre questi illuminano i suoi pensieri, nascosti dietro iridi buie. Porterà con sé le speranze e i consigli appena ricevuti, dovendo tuttavia affrontare le ombre di Akainu e del resto del suo clan. Un Uchiha tornerà a casa, alla fine. ( E N D)