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Giocata di Corporazione

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con Shizuka, Akainu

19:16 Akainu:
  [Reception] Quanto accaduto con Kore ha dell'incredibile, non tanto per l'allenamento in se quanto per il dopo, non ha ben capito cosa le sia preso ne perchè abbia deciso di fare quello che ha fatto. Gli è piaciuto, certamente eppure è apparso così improvviso, quasi senza senso. Possibile che la visione del sangue la travi a tal punto? Possibile che la follia di Kore sia realmente avanzata da renderla, a tratti, psicopatica? Da quando si conoscono ha sempre parlato della pazzia degli Uchiha quando, forse, sono i Sabaku i veri folli. Ciononostante, si è diretto nell'ospedale più vicino, quello di Kusa per tentare di curare quelle ferite su tutto il corpo. Il sangue è oramai rappreso su tutti e 4 gli arti, le ferite ben visibili su l'intero corpo così come i vestiti letteralmente tagliati in più punti, strappati anche. Entrato nell'ospedale si dirige verso la reception dello stesso, cammina piano, zoppicante, voce totalmente roca, ansimante <Mi servirebbe un medico> chiede a chiunque vi sia dietro il vetro <Conosce una certa Kokketsu? E' medico, lavora qui?> solo adesso la kusana gli viene in mente, probabilmente l'unica per cui prova un minimo di fiducia da farsi toccare senza problema alcuno, essendo anche amica di Kore, non fa altro che avvantaggiarla. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Deglutisce guardandosi intorno, assicurandosi di non essere oggetto di occhiatacce improvvise da parte di qualcuno e sperando di ricevere una risposta quanto prima.

19:40 Shizuka:
  [Nursery -> Reception -> Ambulatorio] Colei che si trova dietro al vetro della reception si ritrova a osservare un ragazzo malconcio e pieno di ferite che forse avrebbe fatto meglio a passare dal pronto soccorso invece che dagli ambulatori. Tuttavia cercando di mostrarsi più composta possibile andrebbe a sussurrare qualcosa: << Si certo un attimo solo... >> Per poi udire quel nome, prendere in mano il telefono e contattare la nursery, così da reperire la nanerottola. << Prego attenda pure sulle sedie laggiù, la dottoressa Kokketsu sarà qui a breve. >> Un piccolo inchino del capo prima di lasciare che il moro si allontani, gli occhi che più volte hanno saettato sul di lui corpo, dal viso pieno di cicatrici alle braccia ferite, tuttavia nessun commento. La nostra chunin indossa quest'oggi dei pantaloni neri, classici, ballerine basse con un piccolo fiocchetto frontale anch'esse nere, una camicetta leggera azzurra a maniche corte a coprirle il busto. Ovviamente sopra al tutto porta un camice lungo e bianco, nel cui taschino superiore si possono intravedere svariate penne, pennarelli, evidenziatori e un paio di forbici, oltre che il tesserino di riconoscimento con il nome "Shizuka Kokketsu" ben scritto sopra. Al collo il solito pendente a forma di lepidottero con le ali blu brillanti, quest'oggi i capelli rossi sono raccolti per praticità in una coda alta, fissata con i due fermagli che ricordano vagamente le farfalle. In questo modo le orecchie sono ben visibili, così da mostrare chiaramente i vari orecchini, due per ogni lobo, a forma di farfalla una blu e l'altra dorata, mentre all'apice del sinistro si può vedere l'anellino dorato che indossa nello stesso punto del proprio ragazzo. Gli occhi blu sono sempre contornati da quel velo di eyeliner e dal mascara, che li fanno sembrare inevitabilmente molto più grandi. E' così che si presenta alla reception, dove le indicherebbero il punto in cui si è messo in attesa l'Uchiha. Una volta mosso lo sguardo in quella direzione non avrebbe particolare difficoltà nel riconoscerlo mentre un pensiero fugace le compare nella testa: "Ma che cavolo di legame hanno gli Uchiha con me?!". Nessuno potrai mai rispondere a questa domanda cara la mia bambina. I passi verrebbero mossi in di lui direzione: << Seguimi, mi racconterai dopo che cos'è successo >> Non lo sfiorerebbe nemmeno, mantenendo in quache modo una certa distanza interpersonale, per poi condurlo in direzione di un ambulatorio libero, dove lo farebbe accomodare chiudendo la porta alle spalle. [Chakra ON]

19:57 Akainu:
  [Reception] Annuisce udendo tali parole allontanandosi dalla reception con passo lento quanto tranquillo; gli occhi si scostano da destra verso sinistra cercando un sedile vuoto e ben lontano dalle persone, non ha voglia di interagire con qualcuno ne di sentire i commenti della gente per quanto riguarda le proprie cicatrici. Ha passato un'intera vita a sentire tali commenti, ora ne ha davvero abbastanza anche se al momento non possiede la forza necessaria per reagire, sia fisica che mentale. La testa pensa ancora a quanto è successo, a quella reazione del tutto inconsueta. Cos'ha Kore in quella testa? Cosa le prende? Non sa rispondere al quesito, non adesso. Cammina piano dimenandosi tra i vari sedili per poi porsi in un angoli, seduto, comodo con la schiena adagiata allo schienale per godersi la tranquillità. Attende silente e paziente l'arrivo di Shizuka fissando un punto imprecisato dell'ospedale, osservando l'andare dei vari pazienti; se ne vedono di tutti i tipi, dai più strambi ai più normali, da coloro con semplici ferite ad altri con vere patologie di grave entità. Inspira ed espira, il dolore degli arti si fa sentire ancora, il tonico ricevuto ha solo impedito al sangue di scorrere ancora a fiumi ma i tagli restano, il bruciore anche e muovere le braccia, camminare, provoca nel genin un dolore lancinante. Stare fermo è la condizione migliore ma la fortuna non è dalla sua. Pochi minuti passano dalla propria seduta quando la rossa manifesta la sua presenza; alza lo sguardo per inquadrarla meglio, è la prima volta che la vede in vesti lavorative, quel camicie su di lei gli fa strano ma per quanto riguarda il resto, non è cambiata molto. Annuisce all'ordine impartito alzandosi dal sedile con una certa fatica; il palmo destro viene poggiato sul bordo dello stesso e, facendo forza su di esso, si rimette in piedi. Cammina seguendola per l'ospedale, oltrepassando i vari corridoi senza emettere un suono o proferire parola alcuna; sfrutta quell'occasione per vedere i vari pazienti, capire cosa si prova nel lavorare in un posto simile, almeno fin quando non giungono in un ambulatorio vuoto. Oltrepassa la soglia dell'ingresso attendendo che la porta venga richiusa alle proprie spalle <Scusa il disturbo ma conosco solo te qui dentro> varie smorfie per il dolore mentre si volta per ritrovarsi frontalmente e poterla guardare negli occhi, incastonare le verdi iridi in quelle azzurre altrui <Ho fallito un allenamento> facendola breve e senza dilungarsi troppo sulla questione.

20:52 Shizuka:
  [Ambulatorio] Si spostano quindi senza troppo clamore in quell'ambulatorio, dove il ragazzo potrà notare un lettino per le visite e una scrivania con un computer. Accanto al lettino vi è anche uno sgabellino e un attacca panni. La porta dell'ambulatorio viene chiusa a chiave contrariamene a quanto fa di solito, forse per una sorta di rispetto nei confronti di lui, che tanto teme il giudizio su quelle cicatrici da bruciatura. << Alla faccia dell'allenamento. Non devi mica distruggerti per riuscire a ferirmi. >> Lo prende un poco in giro mentre lo osserva dalla distanza. << Seduto sul lettino, via la maglietta e anche i pantaloni dato che sembri zoppicante. >> Sono comandi pronunciati con calma, non imposizioni violente ma suggerimenti che il medico sta dando al proprio paziente, niente di più. Attenderebbe il fare altrui prima di recuperare lo sgabellino e portarlo un poco più vicino al posto dove lui avrebbe preso posto. Se lui le avesse lasciato modo di osservare meglio quelle ferite si sarevve accorta abbastanza rapidamente della loro estraneità con le fronde degli alberi. << Con cosa ti stavi allenando? Non sembrano ferite che provoca un albero queste. >> Fa le sue congetture ad alta voce, cercando di fargli intendere che non possa fregarla eccessivamente. << Tutto quello che mi dirai resterà qui dentro tanto. C'è il segreto professionale. >> Si avvale spesso di questa menzione per far si che i suoi pazienti si fidino di lei e la aiutino a determinare cosa li abbia traumatizzati fisicamente. Attenderebbe pazientemente le risposte richieste, mentre senza ancora nemmeno sfiorarlo continuerebbe la propria ispezione. [Chakra ON]

21:09 Akainu:
  [Reception] Per un attimo ha quasi dimenticato quel loro scontro in ballo, non ci ha più pensato da quel messaggio senza risposta e come biasimarlo, impegnato ad aiutare la Sabaku, si è ritrovato ricolmo di pensieri. Il lato destro della labbra si estende leggermente in un mesto sorriso, appena accennato <Faccio tutto il necessario per poter vincere> replicando con quella che è, in assoluto, la verità più vera che avrebbe potuto dirle. Pur di vincere uno scontro sarebbe disposto a tutto, anche portare al limite estremo il proprio corpo torturandolo, distruggendolo, martorizzandolo fin quando è possibile. L'ordine giunge forte e imperativo, diretto da chi ha il coltello dalla parte del manico ed improvvisamente il disagio piomba nell'animo del genin; una sorta di terrore si impadronisce di lui, peggiore di qualunque altra emozione esistente. Solo Kore l'ha visto senza vestiti mentre con gli altri si è sempre mostrato vestito coprendo ogni singola parte del corpo; non sa bene come reagire ne cosa fare mentre piano piano si avvicina al lettino. Tentenna, il corpo intero trema mentre il cappotto viene lentamente sfilato dalle braccia ed appoggiato sul materassino; le dita si portano sui bordi della maglietta andando a sfilarla scoprendo definitivamente il busto il quale mostra un fisico allenato di chi pratica arti fisiche; i muscoli son ben delineati, magro e per questo risulta più definitivo del normale eppure a spezzare quella visione vi sono le bruciature sugli avambracci e sui dorsi delle mani, parte del petto è completamente bruciata così come l'interezza del collo. Con un movimento dei piedi si toglie gli scarponcini mostrando come anche il dorso degli stessi sia totalmente deturpato e solo allora si priva dei pantaloni lasciandoli cadere al suolo dopo aver slacciato la cinta. Nell'immediato si appresta nel raccoglierli sistemandoli insieme al resto della roba. Le gambe mostrano più bruciature del normale, cosce e polpacci sono totalmente ustionati, solo le ginocchia e la pianta dei piedi presenta la pelle naturale del ragazzo ed è visibile, intorno ai boxer, la medesima bruciatura delle cosce che si estende anche verso l'intimo. Lento il suo sedersi sul lettino, capo chino, schiena ricurva stringendo le braccia mentre la sensazione di disagio lo pervade. Evita totalmente lo sguardo della Kokketsu così come cerca di mettere leggermente più distanza quando ella si avvicina <Stavo allenando Kore> ammette direttamente quando viene tirato in mezzo il segreto professionale <Ha problemi nel controllarsi così ho pensato che avere me come avversario l'avrebbe aiutata ma ho sottovalutato la sua forza e la mia resistenza fisica pari a quella di una foglia in autunno> insomma, lo si spezza con uno sputo praticamente <Non si è trattenuta> concludendo senza aggiungere altro, senza dilungarsi troppo in quella storia <Ah, io le avevo che non avrei reagito, perciò non ho mai attaccato> un vero e proprio bersaglio ma lo precisa per un semplice motivo: l'orgoglio, sempre in mezzo alle scatole.

21:28 Shizuka:
  [Ambulatorio] Cerca di non tenere gli occhi addosso a lui mentre si spoglia, ma solo dopo, nell'osservare quelle ferite che si è procurato. Capisce vagamente dai suoi gesti quanto possa dargli fastidio il mostrarsi in quel modo, soprattutto davanti a qualcuno di quasi sconosciuto. Lei non si sofferma eccessivamente sulle bruciature tuttavia, lo sguardo blu si fisserebbe sui tagli, che dopo il racconto altrui sono generati dal vento e dalla sabbia. << A me non sembra un allenamento, sembra uno sfogo di forza. >> Insomma lei a quanto pare non riesce a gestire bene la propria innata, questo l'ha portata a ferirlo in quella maniera violenta. << Comunque sei un folle. Se le serviva un manichino bastava andare in un campo di allenamento. Se non sei resistente sarai veloce no? Schivare la obbligherebbe a seguire o predirre i tuoi movimenti. >> Mo si mette a fare anche la saputella su come un si possa allenare, anche se lo fa solamente per cercare di portare avanti un argomento che possa distrarlo dal fastidio provocato dalla nudità. Le manine della ragazzina verrebbero poste per iniziare a livello delle gambe, dove quei tagli si estendono andando a ricoprire la zona, senza toccarlo direttamente, come a suo tempo aveva fatto con Shinsei. Lavorare non a contatto non è la condizione ottimale, ma è migliorata molto nell'adempimento del proprio lavoro quindi dovrebbe comunque riusire a far defluire il chakra al di fuori degli tsubo delle mani, ove lo avrebbe precedentemente concentrato per sfruttare le proprie arti curative. Se fosse riuscita nell'esecuzione di tale tecnica, lui dovrebbe iniziare a sperimentare del refrigerio, oltre che lo sparire del dolore tanto meno per quel che riguarda gli arti inferiori. << Non ho mai fatto un allenamento serio con Kan io. Non credo di essere capace di colpirlo seriamente. >> Insomma non ha il coraggio di ferire la persona che ama, non lo farebbe mai, nemmeno se obbligata da qualcuno. [Se Chakra 41/50 -> 9 per mani terapeutiche superiori][PV Akainu +17]

21:44 Akainu:
  [Reception] Nonostante non venga guardato eccessivamente, ancora ne evita lo sguardo, non gli piace quella situazione, non gli piace essere spoglio in quel modo dinanzi alla ragazzina. Un'idea stupida, pensare di potersi trovare a suo agio con lei e invece non riesce neanche ad apparire come qualcuno di normale, capace di essere indifferente ai problemi fisici di cui è soggetto. La mente cerca qualche modo per distrarsi, pensare ad altro <Kore è piuttosto forte, si> l'ha sperimentato di persona, ha compreso fino in fondo la forza della compagna e sa dove può arrivare se s'impegna. Al momento deve solo riuscire a trovare una strategia per batterla ed impedirle di averla vinta su di lui, impedirle di sconfiggerlo facilmente ma non è facile contro chi utilizza le arti magiche sia come attacco che come difesa. Le iridi si sollevano a quel rimprovero da mammina preoccupata, ne ricerca appena il viso essendo riuscita ad attirarne l'attenzione <L'obiettivo era obbligarla a controllarsi. Ero convinto che, avere me di fronte, l'avrebbe spronata a trattenersi, a fare di tutto pur di controllare la propria forza> già, un fallimento su tutta linea a posteriori <E invece, non ha esitato> non troppo alla fine, di sicuro ha evitato di colpirlo in punti vitali <Sono veloce ma non abbastanza da poter evitare completamente i suoi attacchi> prende una breve pausa <Affrontarla mi ha fatto capire che ho ancora molta strada da fare. Sono lontano dalla perfezione, da Madara> si può dire che tra lui e il capostipite degli Uchiha ci siano chilometri e chilometri di distanza e lui è ancora sull'uscio di casa. Deglutisce mentre l'atto curativo ha inizio; il chakra della Kokketsu giunge verso le ginocchia ricoprendo le gambe, infondendo energia positiva ed in un attimo il dolore svanisce, si sente meglio. Il bruciore viene meno, improvvisamente sente di poter muovere normalmente le gambe, sente ritornare le forze andate perdute nel corso della giornata <Che tipo è?> riferendosi al compagno dell'altra <Sembri molto attaccata a lui> potrebbe apparire un'osservazione stupida e blanda ma non è così, dal suo punto di vista ogni tipo di rapporto umano ha qualcosa che lo caratterizza <Sai...sono preoccupato per Kore> sospira <Prometti che quella cosa del segreto professionale è vera?> chiede prima di parlare, di esporsi veramente e pronunciare le proprie perplessità.

21:59 Shizuka:
  [Ambulatorio] A quanto pare l'amica che si è scelta non è per niente male, dotata di una forza superiore alla media, decisa a mostrare quanto sia in grado di colpire e quanto duramente. Un'alleata ottima e una nemica pericolosa insomma. << Forse voleva dimostrarti quanto è forte invece, per non farti preoccupare per lei? >> Ipotizza, non sta nella mente della Fennec ma è un'ipotesi plausibile. Lui ammette di nom essere abbastanza veloce da poterla schivare, sembra aver realizzato che deve ancora fare parecchia strada prima di poter raggiungere il livello agognato. << Beh allora direi che sia il caso di posticipare il nostro scontro non trovi? Ti chiedo scusa per non avere risposto al tuo messaggio, in questi giorni è nata mia nipote e sono stata abbastanza presa dalla cosa... >> L'ha proprio chiamata sua nipote, nonostante non ci siano notizie certe della parentela diretta fra lei e Rasetsu, comunque si ritiene a tutti gli effetti una zia della piccola Kurona. Nel frattempo senza perdere la concentrazione su quell'infusione di Chakra verso l'altrui corpo si scosterebbe dalle gambe verso il busto, concentrandosi parzialmente lì per poi curare le braccia, che sembrano il punto conciato peggio. Mentre quelle manine passano sulle ferite, queste si richiudono risanandosi, lasciando tuttavia quella bruciatura a deturpare il corpo dell'Uchiha, lesione ormai troppo vecchia per porvi rimedio. << Kan è un tipo molto intelligente, sicuro di se e fragile allo stesso tempo. Però questo è un segreto, se scopre che te l'ho detto si arrabbierebbe di certo! >> Gli rifila un occhiolino, mentre le mani ancora si muovono sul corpo altrui. << Esiste davvero il segreto professionale. Però riguarda quanto successo a te tecnicamente. Se sei preoccupato per Kore non posso assicurarti che cercherò di indagare in merito. E' mia amica, non voglio che abbia dei problemi. >> La risposta è la più sincera possibile, sottolineando quanto tenga alla bionda però, e come determinate rivelazioni potrebbero portarla ad agire. << Posso omettere che sia stato tu a farmi la soffiata però. >> Gli sorride, in qualche modo ricercando complicità, per il bene di una persona terza, che al momento è l'unica cosa che lega quella coppia di shinobi, a parte le cure. [Se Chakra 39/50 -> 2 per mantenimento mani terapeutiche superiori][PV Akainu +17]

22:18 Akainu:
  [Reception] Scuote il capo all'affermazione, di certo non hanno di quei problemi, le ha già dato fiducia in merito e non l'ha deluso, non avrebbe motivo alcuno per preoccuparsi <Non mi preoccupo, so che può cavarsela da sola in uno scontro. Non ha bisogno del mio aiuto> sincero, schietto e diretto, l'ha imparato durante le loro missione insieme. In quel frangente ha potuto constatare come ella sia in grado di agire senza alcun sostegno ed è proprio questa fiducia che gli ha permesso di arrivare alla vittoria e rendere quella missione un successo <No> d'istinto il viso viene innalzato velocemente alla volta di quello altrui, ne incrocia le iridi, ci prova almeno <Devo capire, devo imparare> soffia aria dal naso <Io non so nulla degli altri clan ne delle arti magiche o illusorie> deglutisce <Affrontarti mi permette di imparare, è l'unico modo che conosco e che funziona con me> una strana sensazione di leggerezza si manifesta nel parlare con la rossa, una leggerezza mai provata prima di quel giorno. E' bella, sta bene come se lei fosse davvero degna di fiducia <Oh> non mostra felicità o contentezza, solo stupore a quella rivelazione <Congratulazioni> silente qualche momento <Tuo fratello? O sorella ovviamente> dando per scontato che la nipotina provenga da un ramo intimo della famiglia come un fratello o una sorella, mai potrebbe pensare a qualche parente lontano e pazzo come il genetista. Il chakra medico viene spostato verso le braccia, quelle messe peggio di tutto il corpo ed in un sol attimo le sente rinvigorite; può di nuovo muoverle, agitarle, essere in forma senza elencare tutti i kami ad ogni loro movimento. Kore l'ha conciato male, questo deve ammetterlo. Le sorride a quel piccolo segreto confessatogli, un sorriso veloce, appena accennato e subito scomparso <Tutti siamo fragili, nessuno è invincibile, per ora> ma un giorno lo sarebbe stato, talmente potente che nemmeno l'emozioni l'avrebbero scalfito, talmente abile da poter controbattere qualunque cosa. Il sospiro che ne emerge è pesante, sente il peso sul petto e sul cuore divenire simile ad un macigno <Credo che Kore voglia uscire dal villaggio. Ha una fissa innaturale per Gaara, dice di aver visto uno uguale a lui convincendosi che l'abbiano clonato e secondo lei sono stati i Noribiki> si prende il tempo per permetterle di metabolizzare il tutto <Crede siano andati a prendere qualcosa al di fuori delle mura e ha tirato in ballo un certo Shukaku, il demone monocoda> scuotendo il capo <Non so neanche cosa sia questo monocoda ma è convinta che sia dentro quel ragazzo. Non so, sono discorsi assurdi e temo possa fare qualche pazzia> ecco il timore di lui venire a galla <Temo che possa uscire dal villaggio senza dirmi niente per inseguire le sue ossessioni e oggi ho capito di non avere la forza necessaria per fermarla se le parole non funzionano> tante preoccupazioni aleggiano nella mente dell'uchiha, forse troppe per un solo essere umano.

22:41 Shizuka:
  [Ambulatorio] Quelle mani che sfiorano l'epidermide altrui compiono quella magia, lo risanano dal dolore e ricuciono i tessuti sfregiati. E nel mentre il moro scuote la testa, allontana l'ipotesi portata avanti dalla rossa e con testardaggine ripete di voler fare quello scontro, per imparare, per mettersi alla prova. << Beh ora sai che sono in grado di rimediare alle ferite, quindi potenzialmente hai di fronte un avversario instancabile. >> Gli sorride nuovamente, prima di allontanarsi un pochetto e lasciargli modo di muoversi come meglio creda. << Dovresti essere a posto, non mi sembra che tu sia ferito altrove no? >> Domanda retorica, sa di essere stata molto attenta, però in quel modo sottolinea il fatto che possa sentirsi libero di rivestirsi qualora lo volesse. << In realtà è tipo uno zio acquisito. E' un po' complicato per noi Kokketsu la parentela. Però siamo una grande famiglia, ci proteggiamo a vicenda, quindi ogni nuovo giunto è come se fosse imparentato con tutti. >> Questo è un concetto più di Shizuka che non del Clan stesso, ma è qualcosa che lei vuole diffondere il più possibile, perchè è giusto difendere se stessi dal resto del mondo. Poi stranamente riceve un sorriso indietro, uno scambio a quel segreto confessato in maniera tanto sfacciata. << Tutti lo siamo ma alcuni cercano di nascondere queste crepe dietro a delle maschere di perfezione inesistente. >> E forse quello è un discorso che lui può capire più di tanti altri, considerate le proprie imperfezioni. << Anche per questo secondo me non dovresti vergognarti per nulla del tuo aspetto. >> Non vuole spronarlo a fare qualcosa che non senta di fare, ma le dispiace che si senta a disagio nel mostrarsi per quello che è al mondo. << Beh poi certo non esagerare eh. Non iniziare ad andare in giro in mutande o penso che Kore ti ridurrebbe pure peggio! >> Le sfugge una risata divertita, riesce a immaginarsela all'inseguimento di quel ragazzo dagli occhi smeraldinei che corre in mutande per tutta Oto. Ma è proprio la bionda ora il soggetto di cui si parla, le vengono rivelate notizie sconcertanti, l'idea del demone codato, dell'uscire dalle mura dell'ossessione per Gaara. Le torna in mente che Matt ha accennato ad avere una nuova amica e il dubbio si insinua forte nella mente della chunin. Lo ascolta con attenzione, restando pensierosa per qualche istante. << Forse non hai la forza fisica. Ma quanto sei importante per lei? Se le chiedessi di restare per te lo farebbe? >> Stupida come domanda, posta da lei che non è riuscita a far smuovere il proprio ragazzo da quella convinzione di uscire dalle mura. Però ci prova, sono due persone diverse loro, forse lui ha molto più ascendente sulla fennec di quanto creda. [Chakra 39/50]

23:02 Akainu:
  [Reception] Per un momento resta in silenzio guardandola da capo a piedi, riflette sulla possibilità di dover affrontare qualcuno capace di resistere all'infinito <Bene e voi medici siete tutti così? Potenzialmente imbattibili o solo tu?> chiede per sicurezza, non vuole ritrovarsi ad affrontare dei medici e rimanerci secco ogni volta. Dev'esserci una strategia per affrontare anche esseri come loro, avere la meglio e trionfare su chi non può essere sconfitto. Le cure finiscono, l'energia torna nel corpo, braccia e gambe si muovono normalmente, non prova più alcun dolore ed i tagli sono solamente un lontano ricordo. Scuote il capo alla domanda mentre prende i pantaloni per rimetterseli più velocemente che può e coprire quelle parti bruciate; allo stesso modo indossa la maglietta smanicata ricoprendo parte del busto ed infine il cappotto al di sopra del tutto. Ora sta meglio, il disagio svanisce così come l'agitazione ed il timore nel farsi vedere completamente svestito <Se è uno zio, allora è tua cugina, non tua nipote> a rigor di logica, anche le parentele acquisite funzionano così e poi, ecco che un pensiero strano e controverso si manifesta nella mente del genin. Persino lui fa fatica a concepire una situazione del genere ma da come ne parla Shizuka, sembra proprio questo il caso <Non per essere indiscreto ma voi Kokketsu, fate tutto in famiglia? Matrimoni, accoppiamenti? Sorelle con fratelli, genitori con figli e si, credo tu abbia capito> si, parla volgarmente di situazioni incestuose eppure glielo riferisce con un distacco unico. Fatica a crederci ma non prova alcun tipo di imbarazzo nel proferirlo, non riguarda se stesso ma altri e la domanda appare più lecita di quanto si possa pensare. L'ignoranza verso gli usi e costumi dei clan si manifesta anche in questo <E' il caso del tuo ragazzo? Si nasconde dietro una maschera? Se è così, come se riuscita a fargliela togliere?> incuriosito dal potere della Kokketsu nei confronti del di lei compagno, quell'argomento stranamente l'intrattiene. Schiude le labbra per ribattere salvo rimangiarsi le parole all'idea di andare in giro in mutande; nella propria mente una simile scena fatica a manifestarsi <Si beh, lo penso anche io> sorridendo e, lentamente, anche lui si lascia andare ad una piccola risata divertita, inferiore a quella di Shizuka ma ella riesce comunque a farlo ridere. Mosso dall'istinto si ritrova a guardarla ma in modo diverso, qualcosa sta nascendo in lui, inizia a non provare più quella volontà di distacco bensì una sorta di fiducia personale nei di lei confronti si fa strada nell'animo del genin. Sta davvero cambiando, abbandonando i vecchi stilemi per abbracciare il mondo nella sua interezza. Si sofferma a pensare alla volta di quelle domande, quesiti importanti e più ci riflette, più capisce che la risposta è ben lontano da quanto desiderato <Onestamente? No. Quando vuole una cosa, niente e nessuno può farla desistere, nemmeno io e so di essere la persona più importante della sua vita> almeno di questo è consapevole, sa di essere amato dalla Sabaku e di essere voluto <Chi esce dal villaggio non fa ritorno e se la dovessi perdere, io...non saprei cosa fare> ammette sincero, aprendosi con una perfetta sconosciuta a conti fatti ma di cui inizia concretamente a fidarsi.

23:24 Shizuka:
  [Ambulatorio] La diverte come ragiona quel tipo, alla ricerca di punti di forza e debolezze di una corporazione che dovrebbe solo fare del bene. << Credo che il chakra finisca a tutti prima o poi! Diciamo che il mio trucco risiede nel non sprecare energia ma sangue per combattere. >> Gli rifila un occhiolino, difficile capire quello che intenda considerato che ne ha visto solo l'innata. << Per darti un aiutino, le mie abilità e quelle di Kore sono simili. Entrambe ci affidiamo alle arti magiche per manipolare qualcosa. Nel suo caso è la sabbia. Nel mio è il sangue. >> Una cosa che potrebbe sembrare decisamente creepy agli occhi di chiunque, combattere con il proprio sangue sembra qualcosa di sbagliato dal principio. Quella fugace spiegazione sullo zio e sulla nipote non convincono la mente logica dell'Uchiha che pone domande che la fanno divertire parecchio. << Oddio no! Non funziona assolutamente così! >> Sogghigna un poco al pensiero, seduta sullo sgabellino, allargando un poco le gambe e poggiando le manine fra esse, sul pordo della seduta. << Sai che in questo villaggio c'è la possibilità di innestare le innate vero? >> Non è un segreto, ormai è qualcosa di noto, non così comune ma noto. Attenderebbe una risposta dall'altro, come se questo rispondesse già alle domande poste riguardo ai Kokketsu. Akainu poi sembra particolarmente interessato al Sumi, a come loro due siano riusciti a venire in contatto. << Kan si difende dal mondo con quella maschera in parte. Ma sta cambiando. >> Questa la prima risposta che otterrà a quelle domande curiose. << E per fargliela togliere gli ho urlato contro a dire il vero. >> Una risata sommessa le sfugge, ripensando a quelle discussioni in piazza a Kusa, l'aver cercato di avvicinarsi per essere ricacciata indietro e il nervosismo che questo le ha procurato. Tuttavia il discorso decorre, viene fatta quella battuta per stemperare l'eventuale tensione residua e, incredibile ma vero, riesce a strappargli una risata. L'effetto Shizuka si sta lentamente manifestando anche fra le spesse cicatrici dell'Uchiha. << Allora ci toccherà davvero farti diventare più forte. Se non puoi bloccarla credo che tu voglia quanto meno esserle accanto no? >> Purtroppo quella via è preclusa, come lo è stata per lei, ma nel caso della Kokketsu lei è sempre stata la più forte, grazie proprio a quel sangue maledetto. << Comunque cercherò di indagare meglio su come voglia muoversi. Conosco altre persone che vorrebbero uscire dalle mura. >> Non va troppo nello specifico, rimane sul vago anche se si aspetta che l'altro domanderà. << Saresti più sicuro se non fosse sola? Se fosse un gruppo organizzato a consentirle di uscire? >> Domande ancora banali, ancora scontate, non starà mai tranquillo, ma magari un gruppo potrebbe rallentare lei e consentire a lui di diventare più forte. [Chakra 39/50]

23:45 Akainu:
  [Reception] Perciò si ritorna sempre al chakra, per chi utilizza simili arti esso è fonte di vita e di forza, perciò, a conti fatti, il genin dovrebbe trovarsi in vantaggio contro ognuno di loro. Non fa molto uso di quell'energia, ergo, il suo stancarsi giunge molto dopo <Perciò per battere quelli come te devo far in modo che sprechino energia, nel tuo specifico caso impedirti di usare il sangue> ricorda la visione di lei trasformata con l'innata Kokketsu attiva, un'immagine indissolubile stampata a fuoco. Piano piano sta imparando qualcosa, si sta facendo largo tra le informazioni ma cosa ancor più utile è apprendere come sangue nero e sabbia siano due abilità molto simili. Mugugna indietreggiando, adagiando i glutei sul bordo del lettino con capo chino intento a riflettere su quell'ultima nozione <Direi che siete una bella gatta da pelare entrambe> si, al momento non trova una soluzione efficace contro le due ma c'è tempo, deve solo mettersi d'impegno e rifletterci su come si deve. Deglutisce mentre scatena nella rossa una piccola risata divertita; evidentemente le proprie supposizioni si rivelano sbagliate, per fortuna si potrebbe dire. Alza le spalle, ci ha provato a far funzionare il cervello ma come ha sempre dimostrato, non è un genio, non è neanche così arguto. Inarcando il destro sopracciglio squadra l'altrui fare in quella posizione sullo sgabello <Si ma questo cosa ce..> non continua frase come se avesse trovato la risposta <I Kokketsu sono tutti elementi innestati? Non avete una discendenza genetica?> sbagliata anche questa? Molto probabile ma almeno ci sta provando a far funzionare quel minuscolo affarino chiamato cervello all'interno della scatola cranica. L'interesse verso il compagno di lei è puramente curiosità eppure ne ascolta la descrizione con una certa attenzione <Come biasimarlo, il mondo è crudele. In un modo o nell'altro, dobbiamo salvaguardarci> lo capisce, lo comprende perfettamente ma al contrario del bianco, egli ha scelto la fuga come metodo di difesa <Ed è avvenuto prima o dopo della relazione? Perchè se è avvenuto prima mi chiedo come siate finiti insieme> si sofferma su questo dettaglio <Se Kore mi avesse urlato addosso all'inizio, adesso saremmo in una situazione completamente diversa> con tutta probabilità non sarebbero nemmeno amici ma nemici, pregni di antipatia l'uno per l'altra. Si, ride, lascia che Shizuka lo veda in quello stato, lascia che essa entri nel suo animo prendendone possesso in minima parte <Come minimo> essere accanto alla Sabaku nel momento in cui deciderà di lasciare le mura per avventurarsi chissà dove <Questo non capisco, cosa c'è fuori dalle mura? Non è rimasto niente del vecchio mondo. La fuori c'è l'apocalisse> non riesce ad entrare nell'ottica di uscire per qualcosa, cosa mai potrebbe contenere il mondo esterno di tanto prezioso? <Più sicuro no ma almeno non è da sola. Chi sono questi?> tanto vale iniziare ad informarsi sull'identità dei pazzi simil Kore.

00:00 Shizuka:
  [Ambulatorio] << Si possiamo dire che il Chakra sia il punto debole di chi utilizza le arti magiche. >> Se si può trovare un tallone d'achille dovrebbe essere proprio quello. << Trovo molto difficile per te impedirmi di usare il sangue. Non sei uno che utilizza le armi? Come credi sia possibile usare quelle senza farmi sanguinare? >> Già, si è scelto un avversario che sulla carta è sempre avvantaggiato rispetto a lui. Però la sfida forse sta anche in quello. Conviene che entrambe le ragazze siano problematiche per lui, però sembra uno che non si da per vinto facilmente, quindi cercherà di escogitare qualche strategia. Le rivelazioni fatte dalla rossa smuovono un poco i cricetini dell'Uchiha tanto da farlo giungere a una conclusione che è sbagliata. << Assolutamente no. Io sono nata naturalmente da due genitori Kokketsu ad esempio. >> Insomma non è così lampante come potrebbe sembrare. << Il nostro sangue è molto aggressivo. Può capitare che chi viene ferito possa rimanere infettato. >> Non va oltre quella spiegazione, non vuole disvelargli che sia una scelta di chi utilizza il proprio sangue se infettare o meno, come ha recentemente scoperto lei con una delle abilità che si tramanda il clan. Però quella risposta potrebbe sanare i dubbi del moro almeno un pochino. Si torna su Kan e sulla loro relazione. << A dire il vero è successo prima. Penso di averlo stupito con la mia testa dura. Spesso se qualcuno indossa una maschera, non si fa nemmeno lo sforzo di rimuoverla. >> E' forse quello che ha smosso il Sumi nel voler scoprire cosa celasse la Chuunin al proprio interno. << Eppure mi pare di averti rimbeccato per bene la prima volta che ci siamo visti. Nonostante tutto sei qui a chiacchierare con me. >> Che sia quindi Shizuka ad avere qualcosa di diverso dal resto del mondo? Una sorta i carisma che attrae le persone. Le domande del moro sono lecite, tanto da farla sospirare: << Stai chiedendo alla persona sbagliata. Io non uscirei mai dalle mura, mi sembra una follia. >> Eppure verrà scelta per un sopralluogo proprio la fuori. Un occhiolino è la prima risposta che ottiene all'ultima domanda: << Segreto professionale! >> Usa le stesse armi che ha utilizzato per convincerlo contro di lui, non può esporsi eccessivamente, non è il caso che venga coinvolto in qualcosa del quale lei non ha fiducia in assoluto. [Chakra 39/50]

00:21 Akainu:
  [Reception] L'ovvio viene a galla ma spesso e volentieri è proprio questo a rappresentare un ostacolo ostico e difficile da superare. I ragionamenti di Shizuka non sono sbagliati, anzi, rappresentano l'ennesimo problema; come può evitare di farla sanguinare? Non può se sfrutta solo e soltanto le armi, esse sono la sua forza ma anche il suo più grande svantaggio contro un Kokketsu <Nessuno è invincibile, l'ho detto prima...troverò il modo> determinato nel capire come battere un Kokketsu utilizzando il loro più grande vantaggio. Pensa e riflette su tutte le tipologie di armi lette nei libri, viste nei mercati del villaggio, qualcosa deve pur esserci, qualcosa che possa fare al caso suo. Lui è nato per dimostrarsi diverso, nato per essere in grado di emergere su tutti gli utilizzatori di ninjutsu e delle altre arti di cui non è padrone ne conoscitore. Un argomento che non avrebbe accantonato bensì solo procrastinato fino al raggiungimento di casa; nel frattempo da l'ennesima risposta sbagliata, i Kokketsu nascono anche geneticamente e con un parto naturale <Ah, sul serio? Io rischierei di venire infettato dunque...questo vuol dire che siete una spina nel fianco anche nel combattimento ravvicinato> la mente torna sempre a quello, al modo in cui sconfiggere la piccola Shizuka in uno scontro. Sta ottenendo un numero incredibile di informazioni, ben al di là di quanto sperato, metterle tutte insieme vuol dire creare un piano completo ed una visione totale su tale clan. Il capo chino, pensa e riflette mentre l'altra risponde ad ogni suo quesito senza troppi problemi <Non ti sei arresa nemmeno con me, la prima volta> ricorda benissimo quell'incontro e lei non fa a meno di rimembrarglielo. Hanno battibeccato, alzato la voce eppure è vero, adesso sono li a parlare, a chiacchierare come fossero degli amici. Forse è questo il sentimento che ha iniziato a provare, la sta considerando un'amica e non più una perfetta sconosciuta come negli incontri passati <Già...devo dire che sei unica nel tuo genere Shizuka Kokketsu. Kore è fortunata ad averti come amica> non osa dire ciò che sente ad alta voce, trattiene tutto dentro di se sfruttando la povera Sabaku come mero paragone. Sospira non replicando ma contento di sapere che almeno qualcuno condivide il proprio pensiero; uscire fuori è pericoloso, stupido e inutile. Solo chi cerca la morte si butta in pasto alle chimere ed al fato, un fato crudele verso chiunque tenti di addentrarsi in un luogo ostico, in un mondo che non appartiene più a loro. Sospira, socchiude le palpebre <Ti pareva> si spinge in avanti staccandosi dal lettino <Si è fatto tardi, devo rientrare prima che Kore si rimbabisca troppo davanti alla tv> delicato come pugno sulla testa nel parlare della propria ragazza <Grazie per le cure e la compagnia, sono stato bene> sembra ironico e stupido ma non lo è, non per lui. Si rimette le scarpe completando il proprio outfit per poi dirigersi verso la porta dell'ambulatorio, gira la chiave così da aprire l'anta ma la mano trattiene ancora il pomello della stessa <Se avessi bisogno di qualcosa...> interrompe la frase, scuote il capo <Nulla, lascia stare. Ciao> ultime le parole del genin prima di varcare la soglia lasciando la stanza. Non è ancora visibilmente pronto per parlare così apertamente nei confronti di qualcuno eppure passi da gigante sono stati fatti. [END]

00:35 Shizuka:
  [Ambulatorio] Sembra determinato a trovare il modo per fregare quella che sembra un'avversaria temibile per le abilità del Genin. << Ci conto! >> Lo esorta a trovare quella soluzione, non teme il confronto, per lei vale lo stesso, è complesso difendersi efficacemente da chi combatte in modo ravvicinato, ma lei ha il sangue paterno che le scorre nelle vene, un modo potrebbe trovarlo. << Se non ti avessi detto qualcosina saresti partito troppo svantaggiato no? >> E' leggermente ironica, ma in fondo non ha tutti i torti, scoprire tutte quelle cose sul campo lo avrebbe portato a sconfitte disastrose senza comprendere nemmeno il perchè. Spiega un po' meglio quanto accaduto con il Sumi, portandolo a ragionare sulla condizione nella quale riversano loro due in quel momento. Un tenue sorriso le si stampa sul faccino mentre lui fa quella considerazione sul arrendersi. << Ho solo una testa molto dura. >> Testarda è dir poco, se si convince di qualcosa la ottiene costi quel che costi. Stava andando tutto molto bene finchè non arriva quell'affermazione che suona quasi come un complimento: le guance diventano violette istantaneamente e lo sguardo blu viene scostato, perdendo così di vista l'altro che al contempo sta celando i suoi veri pensieri. Resta insoddisfatto dell'ultima risposta, tanto da decidere che sia arrivato il momento di tornare a casa, recupera le scarpe mentre lei lo incalza. << E' il mio lavoro, non devi ringraziare per quello. Però sono contenta di non averti infastidito troppo. >> Lo dice ad alta voce, così che lui sia consapevole in qualche modo che lei ha notato la fatica che ha fatto nel mostrarsi d'innanzi a lei. Lui si approccia alla porta, la apre ma ancora si sofferma sull'uscio, senza voltarsi pronuncia qualche parola che sembrerebbe quasi una proposta di aiuto, ma ci ripensa. << Buonanotte! >> Ricambia quel saluto, senza fare domande, sicura che tanto ci sarà modo di parlarne più avanti, magari dopo averlo malmenato. [Chakra 39/50][//END]

Akainu si reca in ospedale per farsi curare le ferite dello scontro con Kore. Shizuka è il suo medico con cui nasce una conversazione piacevole a conti fatti; il genin si apre con lei cominciando a considerarla un'amica seppur non glielo dica apertamente.