Cioccolata, discorsi e prese in giro
Free
Giocata dal 21/09/2022 17:48 al 22/09/2022 00:41 nella chat "Centro di Kagegakure"
[Tetto vicolo isolato] La pioggia cade imperterrita in quel di kagegakure, il turno del giovane detective anbu è appena finito e ha pensato di fare una sorpresa a Shizuka facendosi vedere con indosso l'uniforme da anbu, è l'unica con la quale può parlare di queste cose, l'unica che conosce il suo segreto e ha deciso di farsi vedere e magari fare quattro chiacchiere in amicizia. Indossa ancora la maschera di volpe e la ninjato sulla schiena, una tuta attillata nera che lascia intravedere il fisico asciutto e muscoloso, il tatuaggio è ben visibile sulla spalla destra, al fianco destro è legato il porta oggetti con all'interno il fuda per sigillare l'equipaggiamento e altre robe, inoltre è presente lì dentro anche una giacca a vento nera di pelle leggera, a maniche lunghe per coprire il tatuaggio quando è fuori servizio. Ha mandato un messaggio a Shizuka pochi minuti prima domandandole se fosse libera e chiedendole di incontrarsi in quel luogo mandandole la posizione, ma a quanto pare è stato più veloce di lei quindi ne ha approfittato per nascondersi su uno dei tetti in attesa che la Kokketsu si avvicini per farle un piccolo scherzetto, sperando che non la prenda troppo male. La pioggia batte sulla maschera ma il volto è protetto dall'acqua, mentre i capelli sono completamente fradici, così come i vestiti, ma, sarà per il katon che gli scorre nelle vene o perché adora il fresco il ragazzino non sente la necessità di coprirsi più di quanto non sia già anzi, potrebbe anche stare in questa posizione d'attesa per svariate ore prima di stancarsi. Nel frattempo controlla che attorno a lui non ci sia nessuno e che non si venga a sapere che la sua vera identità è quella di Shiroichi Nara. Il respiro è calmo e rilassato, si sente leggermente stanco, si è allenato per la maggior parte della giornata ma è soddisfatto dai progressi che sta facendo. [Casa -> Vicolo Isolato] Diciamo che non aveva per nulla voglia di uscire dato il tempo che c'è fuori. Però è da parecchio che non vede il Nara e soprattutto deve farsi raccontare come si sia fatto malmenare dalla Sabaku. Guardando la finestra rigata dalla pioggia decide di infilarsi un paio di jeans strappati in più punti, una T-shirt bianca, una lunga felpa larga, con sopra stampati dei Kanji bianchi, gli anfibi ai piedi e ovviamente lo zainetto nero sulle spalle. Nonostante la pioggia la temperatura non è bassissima perciò non ha un giacchino sopra la felpa però fra le mani stringe fieramente quell'ombrello blu molto grande che la copre interamente, compresa la borsa! I capelli rossi sono stati lasciati scivolare sulla schiena, solo i due fiocchetti che ricordano delle farfalle le adornano il capo. La collana che indossa solitamente si intravede appena sotto la felpa, mentre gli orecchini si notano appena fra quel crine folto e ormai decisamente lunghetto. Non ha portato con se la farfallina Doku perchè anche quell'esserino non è amante particolarmente della pioggia. I passi l'hanno condotta da casa di Kan fino al centro di Kagegakure, ora però si sta affidando al cellulare, dove su ninja map sta cercando di identificare il punto di incontro che le è stato suggerito dall'altro. E' molto concentrata su questo, tanto da imboccare il vicoletto con gli occhi blu, leggermente truccati, puntati sul dispositivo. Forse sarebbe stato più saggio guardare innanzi a se, giusto per vedere se l'amico sia già arrivato o meno, invece pare proprio che voglia prima raggiungere quel punto di incontro prima di sincerarsi della presenza altrui. [Chakra ON] [Tetto vicolo isolato -Vicolo isolato] Shizuka non si è fatta attendere poi tanto, ma sembra abbastanza distratta da renderle facile "l'agguato" sotto la maschera sogghigna allegro e decide di mettersi all'opera, si rialza sulle gambe e si pulisce i pantaloni dalla pioggia. Si abbassa leggermente per caricare il peso e poi rilascia la tensione saltando di fatto giù dal tetto e finendo poco distante dalla Kokketsu. <Shizuka Kokketsu, sarebbe il caso di girare guardando la strada invece del cellulare> la rimbrotta con un tono leggermente canzonatorio, la maschera camuffa la sua voce e la Kokketsu in teoria non dovrebbe riconoscerla, ma l'incantesimo dovrebbe spezzarsi in poco, poiché il ragazzino scoppierebbe a ridere poco dopo <Ahahahah... Basta non ce la faccio> ridacchia guardando la Kokketsu. Si alza lievemente la maschera in modo da lasciare che la kunoichi lo riconosca <Ciao!> sorride il ragazzino alzando il braccio sinistro in segno di saluto <È tanto che non ci si becca vero? Come stai?> chiede il piccolo. Attende una risposta da parte della ragazza mentre continua a guardarsi intorno. Nel frattempo richiama il chakra con mezzo sigillo della capra convogliando le energie fisiche e spirituali proprio al centro del petto in un turbine vorticoso di energie che dovrebbero confluire al centro del petto. È diventato piuttosto bravo nel controllo del chakra ultimamente e il mezzo sigillo è più che abbastanza per controllare la sua energia, gli servirà a breve, non può lasciare che altri lo vedano senza maschera e ha già pronto il fuuda per sigillare la maschera e la ninjato dentro di esso. Una volta che sarà riuscito a richiamarlo tornerà a concentrare la sua attenzione sulla ragazza con il suo tipico sorriso allegro. [Vicolo Isolato] Troppo distratta per concentrarsi sulle cose importanti, suo padre l'avesse vista l'avrebbe riempita di ramanzine. Eppure in quel frangente lo scherzo architettato ha il suo massimo effetto. Lui atterra praticamente di fronte a lei, così che parte dell'acqua a terra spruzzi ovunque. La rossa per tutta risposta farebbe un saltino indietro cercando di non far cadere il cellulare dalla mano e mantenendo l'ombrello con l'altra; il tutto accompagnato da uno strano gridolino di spavento, molto infantile. Nemmeno lo ha sentito parlare che già la reazione migliore è avvenuta probabilmente. Lo sguardo blu si alza dal dispositivo, osserva quella figura che gli si presenta davanti, il tono di voce diverso dal solito e mentre quel faccino diventa sempre più confuso, gli occhi blu si poggiano sulla maschera che indossa. Una volpe con dei segni particolari ma quei cricetini un poco alla volta fanno il loro dovere, anche se il trucco viene svelato qualche istante dopo dal Nara stesso che scoppia a ridere. Il tutto è stato tanto rapido da non consentirle di verbiare prima, però ora la faccina si gonfia, le guance divengono più grandi e si imbroncia proprio: << SHIROICHI! >> Usa il nome intero, come a sottolineare quanto sia arrabbiata, oltre ad avere un tono più alto, che cozza col fatto che lui dovrebbe essere ignoto alla moltitudine! Fa ancora un poco l'offesa, distoglie lo sguardo brevemente per poi tornare su di lui e squadrarlo meglio, alla ricerca di ferite eventuali. << Vero è da tanto. Io sto bene, un poco impegnata. Tu invece? Sembri esserti ripreso.. >> Ovvio il riferimento a quello scontro con la Sabaku, lui le aveva detto che non era niente di che ma vederlo tutto bendato l'aveva messa in allarme. [Chakra ON] [Vicolo isolato] Il suo scherzo va a buon fine e forse Shizuka si spaventa più di quanto si sarebbe aspettato. <Shhh Shhh, sarei in incognito, ricordi?> Ridacchia gentilmente il ragazzino mentre si toglie la maschera e si sfila la ninjato dalla schiena mentre con l'altra mano prende il fuuda conservato nel portaoggetti. Il chakra è stato richiamato con successo e, tenendo con la mano sinistra la maschera e la ninjato e con la destra il fuuda con il sopra impresso il Kanji "Equipaggiamento" concentra il chakra necessario sugli oggetti e con un leggero sbuffo di fumo bianco questi ultimi vengono sigillati. [Fondamenti del Fujinjutsu] Una volta che gli oggetti saranno stati riposti nel fuuda il ragazzino lo rimette nel porta oggetti e ne tira fuori una giacca a vento di pelle nera con cappuccio per coprire anche il tatuaggio. <Ecco adesso puoi chiamarmi col mio nome!> Le fa un occhiolino, oggi si sente particolarmente allegro anche se non saprebbe dire il perché. <Sì, sto bene, le bende servivano solo perché le medicazioni erano troppo scomode per la maschera e la colla si staccava sempre quando mi allenavo col Katon, ho fatto quello che potevo> Sorride gentile adesso il genin <Scusa per averti fatta uscire con questo tempo, ma mi andava di fare quattro chiacchiere con qualcuno, e chi meglio della mia sensei?> prova a rabbonirla un pochino chiamandola in quel modo, anche se probabilmente la Kokketsu terrà il punto ancora per un pochino <Diciamo che Kore-san ha sopravvalutato le mie capacità difensive, o almeno credo> dice ridacchiando imbarazzato. <Poi magari se vuoi ti racconto meglio> sorride nuovamente con gli occhi azzurri puntati sulla chuunin. [Vicolo isolato] EDIT [Fondamenti di Fujinjutsu| Chakra 27/30] [Vicolo Isolato] Lui embra estremamente di buon umore, la rimbecca per quel nome pronunciato ad alta voce che però lui si è un po' cercato, quel faccino indispettito resta un poco, anche se non così a lungo mentre gli occhi blu sono attratti dalla maschera che indossava, concentrandosi sui dettagli, non perchè voglia impararli per riconoscerlo sempre, ma più per fare delle comparazioni. Lui sta bene a quanto dice, le bende servivano per altre varie ragioni, non ha smesso mai di allenarsi e di continuare quel suo lavoro, nonostante tutto. Si scusa per averla fatta uscire, lei che non ama per nulla la pioggia nonostante il Chakra Suiton che le scorre in corpo. << La tua maschera è diversa da quella del disegno che ti ho fatto. >> Ah certo perchè quello è la cosa che al momento la impensierisce di più, come se in qualche modo si fosse immaginata qualcosa di errato, come se non fosse riuscita a cogliere la realtà dei fatti. Ma forse è meglio così, almeno nessuno potrebbe sospettare che lei conosca davvero l'identità di quell'Anbu che teoricamente dovrebbe restare segreta. << Va bene! Ma se vuoi raccontare troviamoci un posto al coperto! La pioggia è insopportabile! >> Borbotta lamentandosi del tempo, avvicinandosi a quel pulcino bagnato che la supera in altezza di venti centimetri, cercando di farlo stare sotto il proprio ombrello. << Conosco un buon posto dove fanno la cioccolata! >> Cosa c'è di meglio di chiacchierare davanti a una tazza di qualcosa di caldo e un amico? Peccato per la pioggia! [Chakra ON] [Vicolo isolato -> Cioccolateria] Il ragazzino è soddisfatto della reazione della chuunin e come previsto il broncio della ragazza non ci mette troppo a dissiparsi <Beh, ci sta, saresti stata una veggente se l'avessi fatta identica a quella vera> la consola il ragazzino in qualche modo, come se ci fosse qualcosa per la quale consolarla. <Va bene! Ci sta proprio bene una bella cioccolata calda, ma lascia che porti io l'ombrello, dopotutto se sei uscita è per colpa mia, è il minimo che io possa fare> dice tranquillo porgendole la mano destra che sarebbe aperta per prendere il manico dell'ombrello dalla chuunin, qualora quest'ultima decidesse di porgerglielo. Farebbe attenzione ovviamente perché non si bagni privilegiando il coprire lei piuttosto che sé stesso. Una volta fatto questo si avvia verso la strada principale in direzione della cioccolateria <Allora? Come stai? Sei già andata a visitare la bimba di Rasetsu-san? Io credo ci andrò in questi giorni, il lavoro non mi lascia molto tempo libero> è un fiume in piena oggi il ragazzino, sembra avere molto da raccontare alla ragazza e non sa da dove cominciare <Ho anche un'importante novità che sicuramente mi renderà ancora migliore come shinobi!> dice allegro mentre continua a camminare. I capelli grondano acqua sulle sue spalle e di tanto in tanto qualche goccia gli finisce sul naso. Cammina lento rispettando il passo della sensei mentre continua a chiacchierare delle sue cose, lasciando però che la ragazza abbia il tempo di assimilare le sue parole. <Come procede la convivenza? Kan-san sta bene?> si informa sul ragazzo della chuunin nonostante non lo conosca; è proprio un bravo ragazzo dopotutto il Nara. [Strade] Grigi cumulonembi assiepano la volta sopra Kagegakure, mentre una frana d'acqua si riversa sul Mondo. Persino il cielo sembra triste, in quel giorno senza luce, non quella che ci si aspetti, almeno. I pensieri del piccolo Uchiha sono in ombra, proprio come la parte sottostante le sue orbite oculari. Cammina a testa bassa, seguendo le crepe del marciapiede, studiandone forma e contorno, gettandovi dentro tutti i suoi dubbi. La chioma corvina, umida, ribelle e indomita, si drizza sul capo e ne discende ai lati, come un nido di serpi irretite. Nella mano destra stringe il manico di un ombrello ampio, che perlopiù salvaguarda la sua figura dalla pioggia - o almeno ci prova, con scarsi risultanti. Qua e là qualche spallata di uno o due passanti viene incassata in silenzio < ... > Lo stesso che mantiene sulle labbra, lo stesso che mantiene sul viso dall'espressione grigia. Pensieroso, a tal punto che neanche le proteste dei passanti - quando sfila con quell'ombrello ingombrante in mezzo alla folla - riescono a distoglierlo dalle sue elucubrazioni. Indossa i suoi abiti più caratteristici e allo stesso tempo i più comuni: una maglia a maniche corte, dal collo alto e circolare, laddove la pelle dei bicipiti s'intravede, ecco sfilare una serie di bendaggi logori e biancastri - a protezione dell'epidermide, s'intende. Un paio di pantaloncini candidi , o almeno così erano un tempo, solleticano le ginocchia ad ogni falcata e i piedi si nascondono dentro calzari ninja di un blu scuro, nei quali s'immergono anche altri bendaggi, dai malleoli fino al terzo prossimale della tibia. La mano libera, la mancina, è ficcata nella tasca dei pantaloni, la postura leggermente flessa in avanti, come a proteggere il petto, ma solo un occhio attento potrebbe notarlo, in quella fiumana di corpi che s'avvicendano, nel bel mezzo del cuore del villaggio, tra torreggianti edifici e colonne di vetro. Reca con sé solamente un paio di kunai ed un tonico curativo, tutti stipati sapientemente dentro la sacca portaoggetti legata alla cintola, poco sopra la natica destra. [Equip: come descritto. ] [Strade del centro] Lui accetta la proposta di cioccolata offrendosi anche di sorreggere l'ombrello, scelta più tattica che di carineria considerato che il più alto dei due è proprio lui e lei dovrebbe faticare per sostenere il tutto. Gli concederebbe quindi di reggere l'ombrello anche se cercherebbe di mantenere una certa distanza, a causa del fatto che il quindicenne è bagnato fradicio e lei vuole mantenersi asciutta. << Grazie! >> Lascia perdere l'argomento maschera, in fondo non poteva sapere come fosse fatta, le resterà il cruccio, ma un disegno non si modifica mai. Dovrebbero iniziare a passeggiare insieme, mentre l'euforia altrui la fa da padrona, facendo domande una dietro l'altra. Stupore si dipinge sul faccino tondeggiante della Chunin allo scoprire di come lui sappia della nuova giunta nel clan. << Io l'ho vista nascere quella bimba! >> Sì lei era presente e l'ha portata lei ala nursery. << Non è un amore? L'hai già vista? Le sistemeremo il labbro, sarà un lavoretto semplice! Si chiama Kurona! >> Le manine ora libere di muoversi si stringerebbero appena sotto il mento in due pugnetti, chiaramente felice di quella nuova giunta. << Pensavo di comprarle una tutina! Sarà bellissima! Spero sia un buon incentivo per Rasetsu per comportarsi come un adulto! >> speranza vana piccola Shizuka, sappiamo tutti che la magia dell'essere padre non durerà in eterno. La testolina andrebbe a volgersi verso di lui solo quando parla di una novità: << Cosa bolle di nuovo in pentola? >> Si incuriosisce, non accorgendosi di chi si trova innanzi andando a collidere inavvertitamente con l'Uchiha che mesto stava passeggiando non molto lontano. Contrariamente a molti altri la rossa si ferma sul posto, voltandosi in direzione altrui, scusandosi profusamente: << Scusi mi dispiace averla urtata ero distratta. >> Nemmeno lo osserva dal principio, dato che si inchina in avanti col capo e parte delle spalle. E' solo dopo aver rivolto lui lo sguardo che lo riconosce. << Oh, Signor Shan. >> Le sfugge quel commento dalle labbra, ancora gli da del lei, nonostante non siano più in ambito lavorativo ma effettivamente l'altro non le ha mai chiesto di fare altrimenti. Ovviamente l'ultima domanda posta dal Nara passa momentaneamente in secondo piano, in attesa di udire eventuale risposta da Katai. Solo con calma andrebbe poi a esaudire l'interesse dell'anbu, con la presenza dell'altro o meno: << Va bene, credo di essermi abituata, anche se papà mi vuole vedere almeno una volta a settimana! >> Un sorriso ampio le si stampa sul viso, << Lui sta bene, sempre molto impegnato soprattutto ora che Rasetsu è un po' meno concentrato sul lavoro. >> Un minimo, diciamo che è concentrato su un altro lavoro. [Chakra ON] [Vicolo isolato -> Cioccolateria] Come previsto il ragazzino prende l'ombrello dalle mani della Kokketsu e iniziano ad incamminarsi verso la cioccolateria parlando delle novità <Ah sì? Eri presente? Io avevo appena staccato da lavoro quando mi è arrivato il messaggio di Rasetsu-san!> dice tranquillamente <Non l'ho ancora vista, cos'ha al labbro? Spero niente di grave> dice il ragazzino con tono preoccupato <Sì anche io avevo pensato a qualcosa del genere, mia madre sa fare dei bei ricami, magari le prenderò qualcosa di semplice e poi la farò personalizzare!> dice il ragazzino <Poi devo anche prendere qualcosa per Rasetsu-san, chissà cosa gli farebbe piacere...> pensa ad alta voce, sa cosa potrebbe piacere al genetista, ma dubita che dirlo a Shizuka sia una buona idea, anzi, proprio pessima. Risponde poi alla domanda sul cosa bollisse in pentola <Ho scoperto da poco di avere affinità anche col Doton, ho già imparato una tecnica, così la prossima volta non sarò costretto a ricorrere all'innata per difendermi.> risponde serio il ragazzino per poi tornare sul discorso di Rasetsu <Ne sono quasi certo, ho fatto una missione con lui, vedessi come si è precipitato a salvare una ragazzina in pericolo, e pensa che poco prima lei l'aveva invitato a giocare e lui non le ha sbraitato contro quasi per niente, conoscendolo è un bel passo avanti!> dice ridacchiando per poi fermarsi quando per errore Shizuka si scontra con Katai. <Katai-kun, ben ritrovato!> dice sorridendo il ragazzino <Come vanno gli allenamenti, sei riuscito a mettere in pratica i consigli che ti ho dato?> chiede con voce tranquilla, il giovane Uchiha probabilmente faticherà a riconoscerlo visto che l'impostazione del dialogo di quest'oggi è totalmente diversa dalla specie di ramanzina che gli ha fatto al bosco centrale la prima volta che si sono visti, ma, se presta attenzione ai dettagli, il ragazzino non farà fatica a riconoscere la figura del Nara. <Eh i Genitori sono quello che sono> dice in risposta della Kokketsu e del padre che vuole incontrarla almeno una volta a settimana <Posso immaginare, sono contento che stia bene, non vedo l'ora che me lo presenti>[Chk 27/30] [Strade] Il Sole è oramai al termine del suo arco giornaliero e, per quanto difficile da vedere, si appresta a calare verso occidente, intravedendosi appena tra i profili dei palazzi, dietro la mole degli edifici. L'astro infuocato macchia il cielo d'una tinta violacea, ma le nubi ne coprono la maggior parte del gioco di luci , nonostante ciò, il centro del villaggio di Kagegakure è un caleidoscopio di colori: le insegne al neon scintillano con violenza, le insegne pubblicitarie si rincorrono elettronicamente nei loro spazi adibiti, qua e là qualche schermo gigante proietta questo o quel programma - perlopiù notiziari d'ogni sorta. E le vetrate delle strutture non fanno che amplificare decine di volte ogni riflesso, così che ne emerga un crogiolo luminoso e variopinto. Gli occhi del giovane Genin, tuttavia, sono neri come la notte senza stelle e solo ora si sollevano, attratti dallo sferragliare di un carretto ambulante che sfila poco più in là - segno di come vecchio e nuovo si mescolino tra loro, in una commistione inscindibile. Troppo tardi, però, per poter evitare l'irrimediabile collisione con qualcosa di più duro di una spallata: una persona in carne ed ossa. < Angh. > Mugugna, a denti stretti, infrangendo quel verso contro le labbra. Gli occhi si strizzano e la postura si raccoglie per un attimo, prima di aprire un occhio a scrutare in avanti, pronto all'invettiva e ...< dottoressa Kokketsu ! > Esclama, stupito dello scherzo che i kami gli hanno riservato - come se, ultimamente, non ne bastassero altri. < Shiroichi-kun ?! > Mormora, interrogativo, scrutando il ragazzo al suo fianco, impiegando qualche secondo prima di riconoscerlo, visti i capelli fradici e la lunga veste con cappuccio. Quando però prende parola, i suoi dubbi vengono fugati e così, in silenzio, tira fuori la mano sinistra dalla tasca, indicando la sacca portaoggetti alla sua cintola. < Tengo le cose al sicuro, ma abbastanza vicine da essere a portata di mano > Sentenzia, rimbalzando lo sguardo tra i due. [strade del centro] Gli occhi si chiudono mentre un sorriso disteso si dipinge su quel faccino: << Nulla di che! Una malformazione chiamata labbro leporino. Con una piccola operazione chirurgica si può sistemare in un baleno! Inoltre ora che è piccina la cicatrice dovrebbe notarsi poco o nulla! >> Niente di preoccupante qualcosa che per lei non sarà difficile ottimizzare non appena la piccola sarà stabile e ben avviata. << Oddio sarebbe perfetto! Si chiama Kurona! Non ha nemmeno versato una lacrima alla nascita! Si vede che è una tosta! >> Sembra veramente fiera di quell'esserino che non è nemmeno figlio suo, ma ormai è adottata come nipotina. Sente il vociare dell'altro riguardo a un regalo per Rasetsu, la manina si porta sotto il mento come a pensare cosa potrebbe piacere a quel tipo. I pancake le vengono alla mente ma meglio non suggerire qualcosa del genere. Le novità non si fanno attendere, a quanto pare ha la padronanza su ben due elementi, cosa molto utile ma la parte sconvolgente è la seguente, un genetista che si fionda a protezione di una bambina e ci gioca pure. La chunin resta letterlamente a bocca aperta a quella notizia: << Certi eventi fanno miracoli! >> Decisamente se si sta parlando dello stesso tizio che ha sventrato il buon vecchio Ryoma. Quello scontro che avviene invece con lo sconosciuto si rivela essere un incontro fra due conoscenti e una piccoletta che ha incontrato per caso l'otino e fatto da sensei all'altro. << Ah quindi adesso fai tu da insegnante agli altri eh? >> Lo guarda dal basso verso l'alto, a causa della sua altezza esigua, il tono ironico come a canzonarlo per quella risposta che gli viene rivolta dall'Uchiha. << Sarà fatto appena avremo modo. >> Promette per quanto riguarda Kan, ma gli occhi blu scrutano molto più attentamente il ragazzino con l'ombrello, ne osserva il volto per cercare traccia di quelle occhiaie profonde con cui lo aveva incrociato la sera prima, per vedere se fosse stato in grado di recuperare un poco di quel sonno perso. << Stavamo andando a prendere qualcosa di caldo. Le va di unirsi a noi Signor Shan? >> Propone ancora prima che il Nara si esponga in qualche modo. << Se per te non è un problema Shiro.. >> La sua voglia di aiutare ha prevalso sul fattore chiacchiera fra amici, si sarebbe scusata a tempo debito con l'anbu. [Chakra ON] [Strade del centro -> Cioccolateria] <Contiamo tutti su di te, sappiamo che sei il miglior ninja medico del villaggio> dice il ragazzino senza traccia alcuna di presa in giro nei confronti della Kokketsu. <Non avevo dubbi, quando l'ho vista la prima volta> evita di omettere che era ancora nella vasca di incubazione <Sembrava piuttosto in salute effettivamente> dice onesto. Poi scoppia a ridere quando la ragazza resta sorpresa delle azioni del genetista <Sì sì, peccato non essere lì a vederlo, l'ho sentito solo alla radiotrasmittente, ero troppo impegnato ad evitare che un tizio facesse esplodere il tempio durante il festival>. Ecco un evento che sicuramente ricorderà qualcosa a Katai che ovviamente è stato rimbrottato dal genin proprio a seguito di quegli eventi. Arrossisce quando la ragazza lo prende bonariamente in giro sul fare da insegnante a qualcuno <Ma figurati, semplicemente gli ho dato qualche consiglio, che poi sono tutte cose che mi hai insegnato tu, sensei> stavolta c'è del canzonatorio in quel suo sensei, ripaga alla Kokketsu pan per focaccia ridacchiando sotto i baffi che non ha. Infine si rivolge di nuovo a Katai che gli fa notare il porta oggetti <Bravissimo! Fa vedere le mani, stai usando dei sacchi per gli allenamenti o ancora gli alberi? E con il controllo del chakra come va? Sei riuscito ad arrampicarti sugli alberi?> Chiede curioso il ragazzo prestando però il fianco ad altre eventuali prese in giro da parte della chuunin. Poi l'animo da dottoressa prende Shizuka che invita Katai a prendere qualcosa di caldo con loro invece di stare sotto la pioggia chiedendogli se per lui fosse un problema. <Niente affatto per me è il benvenuto> Dice con un sorriso smagliante il genin passando il suo sguardo prima sulla Kokketsu e poi sull'Uchiha, in attesa che quest'ultimo decida se unirsi o meno a loro.[Chk 27/30] [Strade] Rimane estraneo ai loro discorsi già avviati, incapace di comprenderne il soggetto e l'argomento o forse semplicemente disinteressato dal farlo - lui, che di solito spicca per curiosità. I passanti, che continuano a sfilare attorno a loro come un fiume con il sasso che riposa sul suo letto, iniziano a chiudere gli ombrelli e così il giovane Uchiha si accorge che il cielo ha smesso di piangere, favorendo i buoni propositi e le anime più intraprendenti. Lo sguardo, dal principio, volge verso il cielo che si va schiarendo, lasciando al suo posto solamente un nugolo di stelle - a malapena visibili, date le luci che accecano gli sguardi, laggiù, nella voragine di cemento, vetro e acciaio che costituisce il cuore di Kagegakure. Le mani, quindi, armeggiano con l'ombrello per tentare di richiuderlo e raccoglierlo in un fuso di stoffa scarlatta. E' l'invito di Shizuka ad attrarre nuovamente la sua attenzione sul duo. < Oh.> Stupito, quasi non si aspettasse un atto di gentilezza - o forse solo cortesia - da chi è venuto a conoscenza, per primo, del suo lignaggio. Rimane interdetto, per un istante o poco più, prima di sbattere le ciglia e riaccostare le labbra tra loro. Attende che il Nara dia il suo beneplacito prima di accettare, anche verbalmente. < D'accordo, verrò. > Annuisce, a sottolineare le sue intenzioni, salvo poi aggiungere. < Ma la prego dottoressa, mi chiami pure solamente Katai > La invita a sua volta, gettandole in viso i suoi occhi di pece, sotto i quali le occhiaie paiono essersi attenuate, sebbene un'ombra veli la limpida giovinezza del viso. Un'ombra cupa, turbolenta. Lo scambio di battute tra gli altri due ne attira l'attenzione, ancor prima dello sguardo: il riferimento ad un evento avvenuto durante un festival. < Stai parlando del festival Sakura ? > Domanda, all'indirizzo del - più o meno - coetaneo. Le sue domande, poi, paiono strappargli un sorriso, o almeno è ciò che appare ad entrambi, guardandolo infossare il margine laterale delle labbra nella medesima guancia,sornione. < I bersagli sono ancora di legno, sì, ma ora riesco ad arrampicarmi grazie al chakra. > Rivela, forte delle sue nuove conoscenze. [Strade del centro -> Cioccolateria] Ha detto di non averla ancora vista da quando è nata, ma ora afferma di averla trovata in salute, quindi a quanto pare il suo amico Nara sta frequentando Rasetsu fin troppo se lui gli ha concesso di vedere la sua creazione. << Senti un po'... ma che giri hai tu con Rasetsu? Quell'uomo non fa mai niente per niente... Qui qualcosa puzza! >> Il viso incuriosito è rivolto tutto per l'anbu a questo giro, si dimentica persino di immaginare la scena del genetista che difende una bimba strenuamente. Anche se lo scontro con Katai fa si che il discorso passi in secondo piano con quella bonaria presa in giro che i due si scambiano l'un l'altra: << Ma sentitelo! Si informa manco fosse un senpai! >> Lo canzona nuovamente, in maniera effettivamente bonaria, come farebbero due amici che si stuzzicano a vicenda, cosa che a dire il vero gli era mancata. Nel frattempo la pioggia le ha fatto la grazia di cessare, così che quell'ombrello che ancora sta nelle mani del moro non sia più necessario. Ascolta il loro scambio di informazioni, parlano di un festival, dove a quanto pare erano entrambi presenti. Quando l'altro accetta abbastanza bonariamente e la invita a usare solo il nome contraccambia la cortesia: << Allora Shizuka andrà bene direi! >> Gli sorride compiaciuta della scelta mentre ascolta le migliorie negli allenamenti altrui. << Andiamo intanto! E' inutile stare in mezzo alla strada! >> Detto questo si sposterebbe in direzione del locale che conosce, ora che può muoversi come meglio crede, dato che le gocce di pioggia non la impensieriscono più, mollando tuttavia il peso dell'ombrello al povero Nara. [Chakra ON] [Strade del centro -> Cioccolateria] Nota anche lui che la pioggia è cessata grazie all'attenzione di Katai e a sua volta lo chiude poggiandoselo sul polso sinistro. <Con Rasetsu-san? Nessun giro, tranne quello dei quali hai visto i postumi, credo semplicemente di stargli simpatico, non sarà poi così male> dice il genin alla chuunin guardandola un po' interdetto, che intende con qualcosa che puzza, non ha mai fatto niente di illegale in sua presenza il genetista o almeno, non ad altre persone. Arrossisce nuovamente quando la ragazza continua a prenderlo in giro <Ero preoccupato, andava in giro con un kunai legato dietro la vita con uno straccio logoro, e stava quasi per buttarsi in un laghetto, mi avresti picchiato fortissimo se glielo avessi lasciato fare> come se la chuunin avesse mai usato violenza nei suoi confronti <E poi, dobbiamo crescere bene le nuove leve non trovi?> dice facendole un occhiolino. Poi si rivolge a Katai <Sì parlo proprio del Sakura, io ero uno degli shinobi incaricati della sicurezza, fortuna che ho beccato i tizi proprio mentre piazzavano le carte bomba...E non indovinerai mai chi era uno di questi tizi!> l'ultima parte è palesemente rivolta a Shizuka con tanto di piccola pausa per aumentare la suspance <Un Nara, ho chiesto un incontro con la capo clan ma non ho ancora ricevuto risposta> dice un po' cupo. <Va bene dai, una su due non mi sembra un progresso da sottovalutare> gli rivolge un ampio sorriso <Poi magari quando il tempo sarà migliore potrai provare con il laghetto, ma ricorda sempre, attento a dove ti eserciti> inizia a camminare in direzione della cioccolateria <Andiamo truppa, dietro di me!> poi dopo un paio di passi si blocca e si gira verso Shizuka <Emh...Shizuka...dov'è questa cioccolateria?> è divertito mentre lo dice anche se si rende conto che probabilmente da fuori risulterà solo un po' tonto [Chk 27/30] Riesce a cogliere un nome nei loro discorsi, che tuttavia non interrompe, tantomeno si sforza di comprendere a pieno, se non fosse per le parole del Nara, alle quali la curiosità non riesce a dire di no. Ha già sentito di qualcosa di simile e non da uno di loro, bensì <..credo sia lo stesso accaduto di cui mi parlava il ninja dai capelli rossi, che ho trovato ubriaco nel bosco dei ciliegi > Commenta, ora insolitamente più loquace di prima, finendo irrimediabilmente per scacciare quell'ombra scura dal viso. Così il sorriso di Shizuka può specchiarsi sul volto giovane dell'Uchiha senza temerne le ombre. < Shizuka sia> Commenta brevemente, prima di seguire i passi del medico verso altri lidi, più confortevoli, a detta del duo. Sul dire di Shiroichi, che riguarda direttamente la sua persona, interviene, ma non prima che l'altro abbia terminato quella breve quanto semplicistica spiegazione. < Shiroichi-kun, non credo sia una spiegazione esaustiva. > Commenta, ironico e quel piccolo sorriso non si ritrae, non fin quando riceve risposta dall'Anbu. < Shiroichi-kun, visto che sembri saperne molto più di me, potremmo allenarci insieme un giorno. > Commenta, invitando l'altro in maniera molto seria, soppesando le parole così come i passi, che s'incamminano dietro di loro, salvo arrestarsi di botto, in prossimità del Nara, quando quest'ultimo interrompe l'andatura, smarrito , incerto sulla strada da intraprendere e quantomai goffo nel rivolgersi alla Kokketsu con la quale dimostra un'affinità tale da fargli pensare che siano amici , ancor più che conoscenti. [Cioccolateria] Incredibile come Rasetsu sia in grado di relazionarsi con qualcuno senza guadagnarci qualcosa, forse in qualche modo la presenza delle due ragazzine lo sta riportando sulla retta via? Chissà, solo il tempo ci concederà di scoprirlo. Poi l'anbu si giustifica all'ennesima presa in giro della rossa che scoppia a ridere divertita: << D'accordo d'accordo! >> Glissa rapidamente, quello scherzo è durato troppo ma in fondo doveva pur vendicarsi su quello che l'ha spaventata calandosi da un tetto no? Continuano a chiaccherare di quel festival, dove a quanto pare Shiroichi si occupava della sicurezza. << Beh la faccenda potrebbe essere seria, spero che riceverai udienza presto! >> Alla fine in ogni clan c'è la pecora nera, o bianca a seconda di come sia l'andamento generale. E' però la frase dell'Uchiha ad attirarne l'attenzione: << Capelli rossi, lunghi, occhialetti, risata da matto? >> Descrizione perfetta del genetista nei suoi momenti migliori, purtroppo ha come l'impressione che diventare capo clan la porterà a litigarci spesso ed eventualmente a sistemare le sue stupidaggini. << Allenarsi insieme mi sembra un'ottima idea! Così non ti fai ribaltare da Kore la prossima volta! >> Lo prende in giro di nuovo, allungando persino una mano per punzecchiargli un fianco, prendendosi la libertà di toccarlo probabilmente per la prima volta da quando si conoscono. << Da questa parte! >> Un sorriso enorme le si stampa in faccia, prendendo lei la leadership di quel gruppetto nel quale il giovane Katai pare essere un poco più ciarliero della sera precedente. La compagnia dovrebbe fargli bene. Dovrebbero arrivare nel giro di cinque minuti a un baretto molto carino, i cui tavolini esterni sono pochi e bagnati a causa della pioggia. La rossa non attenderebbe molto, proseguirebbe all'interno del locale ove chiederebbe posto per tre. Dovrebbero essere condotti su un tavolino rotondo in un angolino, la tovaglia blu notte e dei bei tovaglioli bianchi sono disposti davanti a ogni seggiola. Tre menù verranno lasciati dal cameriere, al cui interno possono essere trovate diverse bevande calde, dalle cioccolate ai thè e infusi o al caffè. [Chakra ON] [Cioccolateria] <Esattamente quello!> risponde a Katai <Quel ninja ubriacone che hai conosciuto è Rasetsu, ma non lasciarti ingannare dall'aria stralunata, è un tipo tosto> forse è il primo vero e proprio complimento che fa a Rasetsu da quando lo conosce, ma meglio non dirglielo, altrimenti il suo ego si ingigantirebbe oltre misura. <Ah vuoi una spiegazione più? Esaustiva Ragazzino?> Si prende un briciolo di confidenza, più per l'esperienza sul campo che per l'anzianità, visto che si passeranno si e no mezzo anno di differenza <In pratica ci è stata affidata questa missione in apparenza semplice, fare da addetti alla sicurezza al festival, mentre controllavo che i bambini non si buttassero nel lago senza protezioni ho notato due tipi che mi sembravano piuttosto loschi inoltrarsi nella foresta, si erano divisi, così ho comunicato con i miei compagni di squadra e ci siamo spartiti i bersagli, volevamo semplicemente essere sicuri che non ci fossero disordini, così grazie alle mie doti da ninja inseguitore ho seguito uno dei due senza farmi scoprire e sentendo i discorsi che faceva alla radio ho capito che stavano piazzando delle carte bomba per tutto il perimetro, noi non abbiamo perso tempo e proprio mentre il Nara stava per farle esplodere ho ingaggiato battaglia, poi però una dei miei colleghi ha fatto fuori uno dei suoi compari e quindi questo se l'è dato a gambe, fortunatamente non ci sono stati feriti, però ho dato fuoco a qualche ciliegio> dice ridacchiando sul finale raccontando più o meno tutta la storia di quella missione dal suo punto di vista almeno. Katai gli chiede poi di allenarsi insieme un giorno, non fa in tempo a rispondere che Shizuka lo canzona di nuovo per la storia di Kore, la guarda un secondo poi torna su Katai <Mi farebbe molto piacere, ma sappi che sono un genin come te, non credo di essere tanto più forte> risponde onesto, poi torna su Shizuka <Avevo il controllo della sua ombra, avrei voluto pugnalarla col suo stesso kunai, ma ho visto abbastanza sangue di bionde e ho preferito dichiararmi sconfitto> Spera che la ragazza ricordi cosa intende col sangue di bionde, la ragazza che ha fatto uccidere per entrare negli anbu. Segue poi la Kokketsu nella cioccolateria e prende posto tra lei e Katai, quando poi gli portano il menù inizia a squadrarlo <Credo che prenderò un cioccolato fondente aromatizzato alla menta con una fettina di torta al thé matcha> dice sorridendo a entrambi.[Chk 27/30] Il moto delle leve inferiori continua, ritmico e cadenzato, su quel marciapiede fradicio e calpestato da decine e decine di persone, volti perlopiù anonimi, ma non privi di significato, non per uno shinobi del Villaggio, almeno. Non è su quest'ultimi, però, che la sua attenzione, così come le iridi color pece, si posano, bensì sui due amici, nei quali è incappato e dai quali è stato trascinato a bere qualcosa. Non ha disdegnato l'invito, necessitando di una distrazione in più e attirato dalle parole che Shizuka gli ha rivolto soltanto la notte precedente. < ... > Li segue in religioso silenzio, almeno quando non interpellato, preferendo ascoltare che parlare e traendo, dai loro discorsi, quanto di più utile a capire veramente cosa sia accaduto nel bosco dei ciliegi. < Nh ? > Mugugna, interrogativo, all'indirizzo del medico, quando questi gli fornisce una descrizione precisa, ma a lui estranea, dell'individuo menzionato. < Occhiali e capelli lunghi, rossi, sì, ma sulla risata non saprei. > Si stringe nelle spalle, non sapendo dove ella possa andare a parare. E'Shiroichi a fugare ogni dubbio, mostrandosi molto sicuro di quanto affermato. < Mnh. > Mugugna, circa l'ammonimento che gli viene rivolto, proprio riguardo quel figuro incontrato sulla panchina del Bosco. < Shiroichi-kun io mi riferivo al nostro incontro. > commenta, al termine del suo monologo, a cui, però, si mostra interessato. < ... > NOn risponde subito al Nara, dal momento che si trova impegnato ad occupare il tavolo che viene loro assegnato e sedersi nel posto con le spalle al muro e lo sguardo alla sala. < Mi è stato detto che non conosci bene un ninja fin quando non ci combatti > Afferma, più saggio dell'età che gli appartiene. < Quindi staremo a vedere cosa potremo insegnarci a vicenda. > Afferma, andando a gettare lo sguardo addosso all'Anbu. < A me basta un thè rosso. > Commenta, senza andare ad aprire il menù. [Cioccolateria] Ascolta il racconto di quella missione, di come si sia destreggiato e abbia fatto il suo per evitare un disastro totale e magari decine di feriti e per la prima volta durante la giornata, non c'è nessun tono ironico nella voce della rossa. << Sei stato bravo. Grazie a te avrò davvero molto meno lavoro in ospedale >> Gli sorride dolcemente questa volta poco prima che possano sedersi. Anche se quella ribattuta che gli fa l'anbu non le piace per niente. Capisce fin troppo bene a cosa si riferisca, forse l'unica persona al mondo a poterlo capire è proprio la Kokketsu che in qualche modo è riuscita ad accaparrarsi la fiducia del Nara. Però lascia correre, non è davvero il caso di farne un discorso ora, non davanti all'Uchiha per lo meno, sono cose più delicate di quanto possa sembrare. << Io voglio una cioccolata al latte con i marshmallow dentro! >> Lo dice forse con un tono troppo acuto, visto e considerato l'entusiasmo che ci ha messo. E' silenzioso il moro, meno della sera prima ma tanto da non riuscire a carpire se la compagnia possa fargli piacere. Oguno ha fatto la sua scelta, così con un gesto della manina sarebbe la rossa a riferire tutto al cameriere che si congeda brevemente. << Le piace il thè particolarmente signo Katai? >> Chiaramente non è quello che intendeva il quattordicenne con l'utilizzare il proprio nome, ma l'educazione della qui presete Kokketsu ha dei livelli veramente estremi. << Sarei quasi curiosa di venire a vedervi combattere. Così potrei ficcanasare le abilità di entrambi, anche se le tue le conosco già un poco Shiro. >> Insomma le interessa capire come questo nuovo Uchiha combatta, sembra che ognuno abbia il proprio stile in quel clan che conosce fin troppo bene. [Chakra ON] [Cioccolateria] Accetta con gioia i complimenti di Shizuka e le fa il segno dell'ok con il pollice destro <È per questo che faccio quello che faccio, lo sai> le fa l'occhiolino, anche se nota il velarsi degli occhi quando nomina indirettamente Kaori, probabilmente si sarà preoccupata ma questo non è il momento per discuterne. <Cosa intendi Katai-kun? Cosa ho mancato di dire riguardo al nostro primo incontro?> chiede l'Anbu all'Uchiha cadendo proprio dalle nuvole <Comunque, sarà un piacere fare la tua conoscenza Katai-kun> gli sorride nuovamente porgendogli il pugno da battere in segno di amicizia. Ridacchia per il tono di voce che usa Shizuka per ordinare la sua bibita ma prova quanto più possibile a non farsi vedere. <Già che siamo in tema, Katai-kun raccontami un po' di te ti va? Vorrei conoscerti un po' meglio, anche prima di combattere se possibile> chiede gentilmente all'Uchiha incuriosito dalla sua storia. <Ah Shizu-san lo sai che poi ho parlato con Akainu? Ho chiarito il malinteso ma se n'è creato un altro> dice tranquillo ma arrossisce lievemente perché non sa come raccontarlo alla ragazza né se sia il caso di raccontarlo di fronte all'Uchiha. Attende che l'ordine arrivi al tavolo e poi lentamente inizia a mangiare la sua torta a piccoli bocconi e con garbo. Un paio di gocce d'acqua gli cadono ancora dai capelli per questo lui decide di tirarsi indietro i capelli con le mani, quando si tira indietro i capelli gli anziani del clan gli dicono sempre che assomiglia a Shikamaru Nara, lui non ci ha mai dato peso, sono passati tanti anni da quando è morto, e i vecchi tendono a farsi i film sulle cose che conoscono, dopotutto lui l'ha visto solo sui monti dei volti di pietra e tutta sta somiglianza non ce l'ha mai vista. Assesta le natiche sulla sedia e la schiena contro quest'ultima, lasciandosi cadere all'indietro, contro lo schienale di legno. < ... > Tace dinanzi alla prima affermazione del medico, che pare quantomai serioso nel suo dire. Le braccia del giovane Uchiha si vanno configurando contro il petto, in un intreccio di carne, bende, sangue ed ossa ; una posizione che solleva le spalle e schiaccia il respiro entro la cassa toracica, evidenziando ogni ventilazione, per quanto leggera e pacata essa sia. Solo dopo aver risposto alla domanda del medico < Sì, particolarmente. > si concede il lusso di allungare le leve inferiori sotto il tavolo ed accavallare la sinistra sulla destra, formando un paio di spire annodate tra loro. < Mio nonno era solito prepararne in grandi quantità. > si sofferma, un istante di troppo, quello sufficiente affinché il volto si veli ancora e la voce si abbassi di un'ottava, più cupa, più seria. <..e di molti tipi. > Inspira a fondo, poi espira, cogliendo le parole di Shizuka per distrarre nuovamente il suo pensiero. < Potresti fare da arbitro dell'incontro. > A sua volta, invece, non pare mantenere toni fin troppo formali, preferendo sfruttare la confidenza che gli è stata concessa per poter ammorbidire le use parole. < Ah, lascia perdere Shiroichi-kun, non importa. > Sventola la mano destra, come volesse cacciare una mosca, lasciando che l'argomento decada nel vuoto di un silenzio che segue, un silenzio che cerca e trova, volutamente. < ?! > Un'espressione stupita si disegna sul volto, quando il Nara gli porge il pugno, in segno d'intesa, da controbattere alla stessa maniera. Così si allunga, protraendosi verso di lui, allungando un braccio e le cinque dita, chiuse in un pugno, coperto dalle bende sino alle nocche, prima di toccare quello altrui. < Eh ?! Di me ?! > Deglutisce e quasi non sobbalza sulla sedia, se non fosse per un principio di autocontrollo. QUella domanda, dopo i tragici eventi di poche sere fa, non è proprio tra le più congeniali al giovane Uchiha. < Non ho una storia molto interessante a dire il vero. > Lo sguardo, per un attimo, scivola su Shizuka, quasi a cercarne la conferma - o forse l'aiuto. < Nulla di rilevante. > Mente, stringendosi nelle spalle, allungando forzatamente il sorriso in una linea rosea e sottile. Strizza gli occhi, fingendo un'espressione bonaria , o almeno ci prova. [Cioccolateria] La risposta che riceve è la più classica che possa esserci almeno da parte del Nara che fieramente le fa un segno di ok e commenta. Il sorriso non sparisce dal volto femminile ma non andrebbe a commentare oltre, lasciando che la spontaneità dell'anbu consenta all'altro genin di parlare un poco di più. Inutile dire che la di lei ordinazione sia forse la più infantile in assoluto, non le importa nemmeno che il suo allievo trattenga a stento le risate. Però la loro accoppiata in qualche modo riesce a mettere a proprio agio il terzo aggiuntosi per caso, che si lascia andare su quella sedia, distende le gambe e viene riportato a un contatto umano proprio dall'altro maschietto, con quel pugnetto che si scambiano in segno di intesa. Le azzurre iridi della ragazza invece sono molto concentrate sul fare dell'Uchiha, lo sta studiando a modo suo, perchè lei sa molto di lui e vorrebbe in qualche modo riuscire a capire come aiutarlo in maniera più efficace. E' proprio dopo la domanda del Nara che lo Shan sobbalza, andando a riversare quegli occhi neri e profondi in quelli oceanici della Kokketsu che in maniera delicata andrebbe a sorridergli. << Non credo che nessuno di noi abbia storie rilevanti da raccontare. Sono le cose più banali che definiscono chi siamo. >> E' chiaro come nella mente del genin vi sia un pensiero unico, relativo alla sua stirpe probabilmente, però è anche vero che lei ha bene in mente quanto ci si possa sbagliare. << Ad esempio ho visto che lei portava un ombrello con se. Non ama la pioggia? >> Si interrompe brevemente solo per incalzare con informazioni riguardanti se stessa. << Io non la sopporto! La trovo veramente fastidiosa! Altra cosa banale che mi caratterizza è il fatto che mi piacciano molto i Takoyaki! Ha un piatto preferito signor Katai? >> Non deve necessariamente essere il cognome a identificare chi lui sia, anzi tutt'altro! << Tu Shiro? Hai un colore preferito per esempio? >> Le domande sembrano stupide, banali, effimere, ma in certo qual modo vogliono rendere la conversazione piacevole e banale, per far sentire chiunque a proprio agio. In attesa di risposte, cercherebbe di approcciare la propria cioccolata, che risulta fin troppo calda, quindi andrebbe a rubare un marshmallow con le dita e se lo infilerebbe in bocca. [Chakra ON] [Cioccolateria] Ascolta con attenzioni le poche informazioni che Katai concede, parla del nonno al passato, forse è morto, il genin prende nota mentale della cosa; ed è soprattutto quando lui gli chiede della sua vita che il ragazzo quasi sobbalza dalla sedia e istintivamente chiede aiuto a Shizuka. Decide di non indagare oltre e soprattutto non chiederà nulla alla Kokketsu, dopotutto la conosce abbastanza bene da sapere che se anche le domandasse qualcosa quest'ultima non risponderebbe, è anche giusto che sia così. Ascolta poi il discorso di Shizuka che cambia proprio per aiutare l'Uchiha, i suoi occhi guizzano tra l'uno e l'altra ma poi decide che è meglio continuare a fare il finto tonto, se Katai vorrà aprirsi lo farà da solo. <Io adoro la pioggia, lei sostiene che è per via della mia affinità col Katon> dice sorridendo a Katai <Da bravo Konohano adoro il ramen e mi piace il cielo blu dell'alba quando si sta schiarendo poco prima che il sole sorga, adoro fare il turno di notte esterno proprio per questo> non dice ovviamente in cosa consiste il suo lavoro, per quanto ne sa Katai potrebbe anche essere un collega di Shizuka o anche solo uno spazzino, chi può dirlo? <Dovete assaggiare questa torta al Matcha è buonissima!> prende il piatto e lo allunga prima in direzione di Shizuka e poi in quella di Katai <Prendetela non fate complimenti, tanto sicuramente prenderò il bis!> ridacchia mentre con la mano libera si avvicina la tazza di cioccolata calda alla bocca e prende una sorsata. <Ah decisamente quello che ci vuole, e la menta gli da quella nota fresca che la rende perfetta! Poi unita all'amaro del thé verde è una combinazione perfetta, degna dell'hokage!> Cavolo se dovesse andargli male come Anbu Shiroichi potrebbe diventare facilmente un commerciante, magari lavorare per Ichiraku. Il soccorso del medico, seppur non in senso letterale, è quantomai apprezzato. Consta di diverse fasi: un sorriso, una frase e persino delle domande ; così riesce a sviare dal discorso, strisciando come una serpe scivolosa verso altre affermazioni. Ritrae il pugno solo ora, portando nuovamente il braccio ad intrecciarsi con l'altro all'altezza del petto, proprio sullo sterno, definendo un limite all'espansione della cassa toracica. < Beh, non è un problema la pioggia per me.> Commenta, tornando ad alzare il tono della voce, senza tuttavia risultare molesto, né tantomeno inopportuno. < ..ma preferisco non rischiare una febbre, proprio ora che potrei essere chiamato in missione in ogni momento. > Ah sì, le missioni poi, quell'argomento di cui non ha avuto modo di trattare con nessuno, almeno per ora. < Adoro il ramen, ma di carne.> Puntualizza, alla domanda del medico, alla quale risponde spostando lo sguardo su di lei, confortato da quella voce alleata che gli offre un'ancora di salvezza. < Mio nonno lo preparava sempre. > Inevitabile, per lui, così attaccato a quella figura, inciampare continuamente in una citazione di quest'ultimo, salvo poi sfruttare le parole di Shiroichi per tirarsene fuori, ancora una volta. < Oh. > Commenta, onomatopeico , sul principio, salvo prender parola realmente un attimo dopo. < Ho scoperto di saper padroneggiare il Katon anche io. > allacciandosi a quanto viene detto dall'altro. < Il mio colore preferito è il rosso, ma non quello acceso, sgargiante..> ci riflette, sollevando gli occhi al soffitto, ritrovandosi dinanzi l'immagine dello Sharingan del nonno. < ..ma più scuro. > Si corregge, dando ulteriori informazioni. E se Shiroichi abbia compreso o meno la sua farsa questo non riesce a dedurlo o forse non preferisce farlo, rimanendo piuttosto all'oscuro di tutto e lasciando cadere un velo sulla questione. < Preferisco non insozzare il sapore del thè > Rifiuta dinanzi all'offerta del Nara che gli porge la torta. E la sua mano, di rimando, si allunga verso il bicchiere fumante. [Cioccolateria] Difficile se non impossibile passare inosservati di fronte a un Anbu, addestrato a riconoscere ogni minimo dettaglio. Però il Nara è anche abbastanza intelligente da non pressare su argomenti che evidentemente potrebbero essere scomodi, così da corda alla Kokketsu, andando a descriversi in maniera generica all'altro presente. Tira in ballo quella teoria campata su prove scentifiche che lei sta cercando di mettere in pratica. << Guarda che sto facendo una statistica! >> Grazie a quella conversazione così leggera riesce ad ottenere informazioni anche riguardo all'allievo, completando il quadro che ha di lui. Quando le viene offerto un pezzo di torta andrebbe a rubarne parte col cucchiaino, anche se lo sguardo non sembra soffisfatto del tutto. << Non mi piace troppo il matcha, è amaro... >> Per compensare andrebbe a sorseggiare la propria cioccolata, con qualche marshmallow. Intanto anche quel ragazzino trova modo di aprirsi, di rivelare parte di chi sia. << VISTO! >> Reazione infantile ma assolutamente da Shizuka. << Anche lui usa il fuoco e non ha problemi con la pioggia! E' un dato di fatto Shiro! La statistica non mente! >> Sembra molto fiera di quella confessione, manco gliel'avesse estrapolata a forza. << Secondo la mia teoria, chi possiede un'affinità spiccata per il Katon ama la pioggia. Mentre chi la ha per il Suiton non la sopporta! >> Questa storia della teoria mistica prima o poi raggiungerà qualche esperto a la piccola chunin verrà distrutto il suo brevetto su questa affinità con le piogge. << Il mio colore preferito credo sia il nero. Soprattutto quando è così denso da diventare avvolgente! Come i suoi occhi. >> Lo fissa in quelle iridi che sembrano inghiottire tutto il resto, un nero così totalizzante che sembra voler inglobare la luce stessa. << Come lavoretto faccio tatuaggi, e piercing. >> Detto questo andrebbe a estrarre brevemente la lingua, mostrando quella barrettina di metallo con due palline che la attraversa da parte a parte. << E il capo ora mi ha pure sistemato lo studio per fare il colore ai capelli! >> Sembra un misto fra lamentela e propaganda, cercando di trovare qualcosa che possa attirare la di lui attenzione lontana da pensieri spiacevoli che tuttavia paiono sempre dietro l'angolo. << Le piacerebbe sapere qualcosa su di noi? >> Stavolta richiede quasi un coinvolgimento diretto, una sua partecipazione attiva più che passiva, qualcosa che lo impegni seriamente. [Chakra ON] [Cioccolateria] Alla reazione di Shizuka non può fare a meno di ridere <Mi chiedo cosa accadrà il giorno in cui conoscerai un utilizzatore del suiton che adora la pioggia o uno del katon che adora il caldo> la punzecchia un pochino continuando a ridere <È proprio questo che è il bello, un dolce non troppo dolce, complesso nei suoi sapori> ed è ancora una volta Shiroichi il commerciante che parla. <Il nero eh? Non me lo avevi mai detto, avrei pensato a tutto tranne che al nero se devo essere onesto> il ragazzino torna ad avvicinare la torta alla sua parte del tavolo e ne prende un altro pezzettino, approfittando di Shizuka che intanto racconta un po' di sé <Sì ma non vuole ancora tatuarmi, ha detto che devo aspettare la maggior'età o il consenso dei miei> si lamenta un pochino quasi come a voler avere man forte dall'Uchiha, ma l'obbiettivo principale è solo quella di prendere un po' in giro Shizuka e di provare a risollevare l'animo di Katai che sembra nuovamente essersi incupito. Chissà cosa gli passa per la testa. <Comunque stavo pensando il Ramen di carne è buonissimo, ma ti piace solo quello con il chashuu oppure anche quello con il tonkatsu?> chiede il ragazzino all'Uchiha, meglio maiale arrosto o Maiale fritto? Per quanto riguarda l'anbu sono buoni allo stesso modo, ma quello col chashuu è un classico della cucina e per questo ha un punto di vantaggio rispetto a quello con il maiale in tempura. Beve un altro sorso di cioccolata calda mentre osserva i suoi due allegri compari discutere del più e del meno; si sente stranamente felice, questa rimpatriata con Shizuka e la leggerezza della serata lo sta veramente aiutando a rilassarsi. L'entusiasmo della kunoichi è contagioso e , seppur non allo stesso modo, il giovane Uchiha si ritrova a sorridere, tirando da un lato l'angolo della bocca e schiacciando la medesima guancia. Le iridi si schiudono, salvo venir strette tra le sopracciglia e gli zigomi, in una morsa che disegna sul viso un'espressione divertita - la prima da quella sera nefasta. < !! > Sbatte le ciglia, una volta soltanto, quando il medico alza la voce, entusiasta. < Quindi sarebbe una teoria che si basa sul contrario di quanto uno possa immaginare ? > La domanda è retorica, non attende risposta, bensì allunga anche la mano sinistra verso il bicchiere, portandolo alla bocca, lentamente, prima che possa gonfiare le guance e soffiare vistosamente sulla superficie del liquido rossastro, denso di fumo che risale in spire vorticose e grigie. < Oh > bofonchia, quando la kunoichi mostra il piercing sulla lingua e si ritrova ad osservarlo con interesse, proprio con quegli oceani d'inchiostro che ristagnano entro le orbite. < Che tatuaggi hai fatto sino ad ora ? > Domanda, curioso, andando ad esaudire la richiesta del medico. < Sono entrambi ottimi, Shiroichi-kun.> Commenta, rivolto alla diatriba sollevata circa la cottura del maiale. E solo adesso allunga un sorso alla bevanda, lasciando che invada la bocca e poi la gola, giù lungo l'esofago. < E così siamo abbastanza grandi da rischiare la vita in missione, ma non per tatuarci ? > Domanda, alleandosi con il Nara, per quel breve frangente. Lo sguardo che palleggia tra i due, andando a sincerarsi delle loro reazioni da dietro il profilo del bicchiere. [Cioccolateria] Con una serietà totale e il viso di una super saccente risponderebbe a tono al Nara: << Quel giorno non accadrà mai Shiro! >> quel dire altisonante è la risposta alla domanda retorica dell'Uchiha. Quella rivelazione sul colore è decisamente inaspettata per l'anbu che tuttavia riceve un sorriso a trentadue denti: << Questo è perchè non hai mai visto la mia innata! >> Il sangue che le scorre nelle vene è nero come la pece, come non potrebbe amare quel colore? Poi disvela quel lavoretto che fa in modo bizzarro, nota le attenzioni di Katai per quell'ornamento, mentre viene rimbeccata dal Nara e anche in qualche modo dallo Shan, che in qualche modo si sta sciogliendo, distanziandosi per qualche minuto dal pensiero nefasto. << In realtà ho paura che la madre di Shiroichi venga a cercarmi! Per lei Signor Katai posso fare un'eccezione! >> Incredibilmente se sollecitato un pochino si sbilancia sulle domande. << Ho tatuato il nome del mio amico d'infanzia su me stessa. Sui polsi del mio ragazzo ho fatto due tatuaggi. Ho fatto una manica tribale a un'agente della Shinsengumi. Disegnato un drago sulla spalla del mio amico d'infanzia. Poi ho una mezza commissione per qualcos'altro.. >> Fa un elenco, parla sorseggiando di tanto in tanto quella cioccolata. Non si intromette troppo nella diatriba del ramen, lei non è una estimatrice e non vorrebbe dire qualche boiata. Sembra in ogni caso che lentamente, per tutti i presenti quell'incontro casuale e informale si stia rivelando un breve momento di serenità, un attimo per staccare la spina dalle preoccupazioni della vita, almeno per un'oretta o due, il tempo che avranno ancora voglia di spendere lì assieme insomma, conoscendosi un po' meglio. [Chakra ON][//END] [Cioccolateria] <Me lo auguro per te> dice allegro il ragazzino riguardante la sua teoria, poi ascolta la cosa sull'innata e risponde <Beh magari un giorno diventerò così forte da costringerti ad usarla anche in allenamento, o forse un giorno capiteremo in missione insieme e avrò l'onore di vederlo con i miei occhi sensei> dice allegro, poi si complimenta con Katai <Vero? È un ingiustizia> poi ascolta il commento su sua madre <Ma lei non lo saprà, sono bravo a nascondere le cose lo sai> non aggiunge altro, a buon intenditor poche parole <Però non vale lui sì e io no, così mi fai sentire escluso! Non è giusto, ecco> mette le braccia conserte e fa un finto broncio salvo poi mangiare la torta e bere la cioccolata quando non è osservato e tornare a fare l'imbronciato quando Shizuka lo guarda, ma sempre con meno convinzione fino a scoppiare a ridere nuovamente. <Katai-kun prendi il mio numero così magari possiamo organizzarci per qualche allenamento e magari possiamo anche uscire insieme di tanto intanto, non sarai di molte parole, ma mi piace la tua compagnia> ammette il ragazzo in direzione dell'uchiha mostrandogli il suo cellulare in modo che quest'ultimo possa copiare il suo numero. Detto questo continueranno a chiacchierare del più e del meno con i due fino a che tutti i membri del trio non avranno deciso di tornare ognuno ai propri domicili e alle proprie faccende, menomale che domani il ragazzo è di riposo e può fermarsi fino a tardi a chiacchierare con gli amici e a mangiare dolci così buoni in un posto così carino. [Chk 27/39] [END] < Bene, allora penserò ad un tatuaggio appropriato. > Commenta, brevemente, dinanzi all'accettazione altrui, continuando a sorseggiare il proprio thè, sorso dopo sorso, ingurgitandone una piccola quantità ogni volta che lo accosta alla bocca, mantenendo il bicchiere tra le mani , entrambe. Solo infine, dopo aver lasciato che i loro battibecchi amichevoli siano cessati, riporta il recipiente, scarsamente ricolmo di liquido rossastro, sul tavolo, staccando la schiena dalla sedia in favore di una postura più flessa in avanti, protesa verso entrambi. < Grazie Shiroichi-kun> Afferma, andando a scrutare il cellulare che gli viene mostrato, sul quale capeggia il numero del Nara, che ora andrà a memorizzare sul proprio, estraendolo dalla tasca dei pantaloncini, laddove nulla era sospettabile che potesse esserci. CHe poi possa seguirlo anche su ninjagram è tutt'altra storia, ma per ora si limita a copiare il destinatario delle sue future chiamate, in favore di successivi incontri, proprio come paventato dall'Anbu. < Preferisco di gran lunga ascoltare, che parlare > Rivela, ancora una volta, un piccola parte di sè, proprio come il medico avrebbe voluto, probabilmente. Eccolo quindi continuare imperterrito in quella serata che volge verso le sue ore più buie, ma rinnovando la sua volontà di rimanere, come se, in quella leggerezza creatasi, vi fosse la luce necessaria a scacciare molti dei pensieri che lo assillano. Inspira a fondo, gonfiando il petto e sollevando le spalle, prima di gettar fuori ansie, dubbi e paure, insieme ad una buona quantità d'anidride carbonica ( E N D)