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con Shiroichi, Katai

16:07 Katai:
  [Pontile] Un astro infuocato risplende, lucente, su tutta Kagegakure. Le ombre si dissipano e affievoliscono sotto lo sguardo infuocato dell'astro, che, raggiunto il suo zenit, ha oramai intrapreso la via della discesa, verso occidente. Sulla superficie del laghetto presente nel bosco, si riflettono i raggi del Sole come schegge di luce accecanti, in un caleidoscopio di colori. C'è una Nota Nera, però, vestita di abiti comuni, che si specchia nel lago dall'alto del pontile, sedendo su quest'ultimo, sul bordo che s'affaccia verso la massa liquida che ristagna. I piedi penzolano nel vuoto, avviluppati da un paio di calzari ninja che lasciano liberi soltanto i talloni e le dita. Un paio di pantaloncini bianchi, macchiati qua e là da chiazze d'indefinita origine e consistenza e, al di sopra di questi, una maglia scura, dal collo alto e circolare, che sfiora il mento - aguzzo crocevia di quei lineamenti obliqui e giovani, maledettamente giovani. Al braccio destro, poco sopra il bicipite, è legato il simbolo della sua appartenenza ai ranghi militari di Kagegakure - e della Nota Nera. Un coprifronte lucente, acquisito da poco, che riluce nella sua placca metallica e grigia, dove si nota, stilizzata, la Nota del suo Paese. Una chioma corvina dondola ai sospiri del vento, cullata dalle carezze dell'aria che soffia attraverso i rami di ciliegio. Dietro la schiena è rozzamente assicurato un solo kunai, uno soltanto, tra l'elastico dei pantaloncini e la schiena. Su braccia e gambe, invece, delle fasciature coprono la pelle pallida: bende sporche e logore, indossate con cura, ma trattate decisamente male. In fondo, prendere a calci e pugni dei bersagli immaginari e lignei non è proprio il modo migliore per conservare gli abiti e la stoffa.[Equip: 1 kunai]

16:20 Shiroichi:
  [Panchina Bosco Centrale] Dopo una mattinata di scartoffie alle sede anbu del centro il genin si è cambiato ed è uscito a fare una passeggiata al bosco lì vicino, indossa degli indumenti piuttosto semplici, una t-shirt bianca con scollo a v a mezze maniche, sopra una giacca a vento nera a coprire il tatuaggio di appartenenza agli anbu, in basso invece un pantalone lungo nero coordinato con la giacca a vento, come fibbia il coprifronte della foglia; ai piedi delle scarpe da ginnastica nere semplici, nulla di particolarmente alla moda, la fianco destro è legato il portaoggetti con varie pillole di recupero chakra e sangue, uno spray per curare le ferite, un kunai e un fuda nel quale è sigillato l'equipaggiamento anbu di ordinanza; sulla punta del naso del ragazzino sono poggiati gli occhiali che completano l'outfit. Sta bevendo un thé caldo il ragazzino da una tazza da viaggio, un thé nero aromatizzato alla menta, il vento ne sparge il profumo tutto intorno. è piuttosto annoiato dalla giornata, i suoi superiori gli hanno consigliato di riposare e di non allenarsi per oggi per recuperare le forze in vista di un allenamento particolare che si terrà nei giorni successivi; sulle prime il ragazzino è stato contento di questa cosa ma, si è presto reso conto, che non avendo molto da fare la sua giornata sarebbe trascorsa lentamente e in modo poco interessante quindi ha deciso di andare al parco a fare una passeggiata magari osservare il volo degli uccelli migratori che con i primi accenni di autunno iniziano a migrare in zone più calde del mondo, chissà dove, mentre lui è lì chiuso in quattro mura per colpa delle chimere, non vede l'ora di essere abbastanza forte per riuscire a fare qualcosa contro di loro, ma questi pensieri sono troppo lontani anche solo per essere concepiti in questo momento.

16:39 Katai:
  [Pontile] I piedi, coperti dai calzari, ciondolano nel vuoto, a qualche metro di distanza da un rovinoso tuffo nell'acqua del laghetto. Il volto del giovane Genin si specchia sulla superficie liquida, deformato dal moto ondoso che il vento sostiene. Sembra pensieroso, almeno così appare, in quella ruga che solca la fronte limpida e pallida, parzialmente coperta dalle ciocche corvine che si drizzano sulla nuca, ispide, ribelli, mai veramente domate da pettine alcuno. < ... > Mantiene un religioso silenzio, mentre tutt'attorno il sottofondo degli uccelli , il fruscio degli alberi e il gorgogliare delle acque riempie le orecchie, confondendo le voci che si odono qua e là. Il tiepido silenzio di quel pomeriggio assolato lo conforta, a tal punto che pare non voler indulgere oltre , ma adoperarsi per mettere a frutto quanto appreso in accademia e dar prova di sé , ancora una volta. Non ha interrotto gli allenamenti, anzi, se possibile, li ha intensificati, sbucciandosi le nocche contro il tronco di qualche albero eletto a bersaglio, proprio per l'occasione, ma in altri lidi, non di certo lì, dove funzionari e cittadini di ogni sorta sono soliti passare il proprio tempo libero. Eccolo quindi accostare le mani tra loro, dinanzi al petto, i gomiti larghi, le dita che si intrecciano nel sigillo della [Capra]. Socchiude gli occhi, cullandosi nelle ombre che calano sul suo Mondo, lì cerca la concentrazione necessaria a richiamare le proprie forze. Un agglomerato di esperienze e ricordi, che si addensano nella mente e , nello stomaco, invece, il vorticare concitato della forza vitale di ogni cellula, la resistenza e la forza del suo corpo, diluite come un'unica forza alchemica. In un atto di volontà, unico e unitario, tenta di far collidere quelle stelle e generare , all'altezza dello sterno, un unico calderone di vigore psicofisico. Il chakra. [Impasto Chakra 4/4 | 10/10 ][Equip: 1 kunai]

16:56 Shiroichi:
  [Panchina Bosco Centrale] Passa lo sguardo istintivamente sui passanti il detective anbu, da dopo l'attentato al festival è sempre all'erta alla ricerca di minacce potenziali per la sicurezza del villaggio, i suoi occhio azzurri notano poco distante da lui, su un pontile un ragazzo che sembra richiamare il chakra, forse non è nulla, ma meglio andare a controllare, non si sa mai. Si alza con calma dalla sua panchina finendo in pochi sorsi ciò che rimane del suo thé bollente e con grandi falcate si avvicina al ragazzo, la mano destra istintivamente si reca al porta oggetti, pronto in caso di necessità ad estrarre il kunai. Il ragazzino sembra più basso di lui anche se di poco e questo gli permette di non perdere tempo nell'impastare il chakra, non dovrebbe essere necessario, e soprattutto, impastarlo ora rischierebbe di fargli perdere di vista il suo obbiettivo qualora veramente ci fosse in ballo qualcosa. È quasi vicino al ragazzo quando con un piccolo colpo di tosse proverebbe ad attirare la sua attenzione; una volta che questi si fosse voltato gli direbbe <Cosa hai intenzione di fare richiamando il chakra qui? Ci sono luoghi appositi per questo genere di allenamento?> un attimo di pausa per poi rincarare la dose <Senza contare che quel kunai legato così è pericoloso per te e per gli altri, ti consiglio di legarlo meglio ed in un posto più facilmente raggiungibile la prossima volta> il tono di voce e secco e freddo, non si è ancora reso conto che non indossa la maschera in questo momento e non ha teoricamente autorità su nessuno in quel momento, ma a lui non importa e qualsiasi potenziale minaccia per il villaggio va fermata quanto prima. Un suono però distrae per un attimo l'attenzione del Nara dal ragazzino "BEEP BEEP" è il suo cellulare, ha ricevuto un messaggio, aspetterà però che il ragazzo gli rivolga la parola prima di far calare il suo stato di allerta e concedersi di controllare la notifica.

17:10 Katai:
  [Pontile] Un torrente energetico infiamma le membra, come un balsamo per la carne e la mente. E' un fuoco che divampa dal profondo e si alimenta della forza psicofisica evocata dal giovane Genin. Il chakra scorre nel suo sistema circolatorio, irrorando ogni cellula del corpo e rinvigorendo la Nota Nera, appollaiata sulla cima di quel pontile. Missione compiuta, dunque, anche con l'aggiunta di un elemento di disturbo: l'equilibrio. No, non di certo l'anbu che incombe, inquisitorio, ma la posizione mantenuta, durante l'atto di concentrazione. Solo ora, alle parole dell'altro, schiude gli occhi, torce il collo e il mento lo segue, pari passo, finendo per gettare le iridi color pece sugli occhiali vitrei del Nara. Lo squadra, da cima a piedi, passando in rassegna il suo abbigliamento,soffermandosi sulla sacca portaoggetti che reca al fianco, almeno fin quando non prende parola lui stesso, cercando gli occhi dell'interlocutore < Un ninja deve essere pronto in ogni situazione e in ogni luogo, o sbglio ? > Una domanda per un'altra, il tono basso e pacato. Sembra dare per scontato che l'altro possa comprenderlo, quasi lo ritenesse un suo pari. Lui, d'altro canto, prende molto seriamente il suo ruolo all'interno della gerarchia militare del villaggio. < Nh ? > Mugugna, poi, interrogativo, sciogliendo il sigillo e andando a posare le dita della destra sull'impugnatura del kunai che sporge dalle vesti. < Dici questo ? > Ovvio, certo, ma è l'ennesima domanda retorica, mentre la mano si chiude sul kunai, estraendolo e mostrando come un lembo di stoffa bianca sia legato all'impugnatura. < Ecco, vedi ? Non lo uso in realtà. E' il mio primo kunai, lo porto con me solo per emergenza. > Quale emergenza in un villaggio così sicuro come quello, non è dato saperlo.

17:23 Shiroichi:
  [Pontile] Alle sue parole in ninja di Oto si gira e gli presta attenzione, non sembra particolarmente piccato da questa sua intrusione, cosa che in un certo qual modo rilassa un po' l'umore di Shiroichi che sembra dare per scontato che se uno viene interrotto nel richiamo del chakra e vuole fare qualcosa di malevolo non la prenderebbe così bene qualora fosse interrotto nell'atto. <Un ninja deve sapere che c'è un tempo e luogo per ogni cosa, richiamare il chakra in un luogo pubblico non serve ad essere pronti, ma ad allarmare i passanti che possono sentirsi minacciati dalla situazione> risponde serio <Non hai letto i giornali ultimamente? Dell'attentato al festival? Fare una cosa del genere in un luogo pubblico potrebbe allarmare i più> il tono del genin è secco ma sembra meno affettato rispetto a prima, sembra aver decretato che il ragazzino non sia una minaccia <Avrei potuto prenderlo e usarlo contro di te, senza contare che legato in quel modo e con quella stoffa potrebbe cadere e ferire qualcuno> risponde serio. La risposta sull'essere pronto a un'emergenza è chiara, ma non è in quella posizione che è facilmente raggiungibile l'arma. <La prossima volta procurati un porta oggetti e mettilo lì, così non lo perdi, è più difficile usarlo contro di te e non allarmi un passante a caso che ti vede con un'arma in un luogo affollato> risponde serio guardandolo dritto negli occhi. Il ragazzino è appena uscito dall'accademia e questo farebbe di lui un suo pari grado, ma l'esperienza maturata nel corpo degli anbu di Shiroichi gli permette di essere più accorto a queste piccolezze che forse, solo qualche mese fa, avrebbe lasciato al caso anche lui. <Sei uscito da poco dall'accademia giusto?> chiede il ragazzino sicuro della risposta, data l'ingenuità di certe azioni del suo interlocutore. Nel frattempo si concede il lusso di prendere il cellulare e di controllare la notifica "Rasetsu" sul messaggio poche parole "è nata!" un lieve sorriso spunta sul volto del ragazzino che risponde al messaggio velocemente prima di rimetterlo in tasca e tornare con gli occhi al suo interlocutore

17:35 Katai:
 Rigira il kunai tra le dita della mano destra, soppesandolo come stesse valutando il modo migliore per stringerlo e impugnarlo. Gli occhi che si abbassano sull'arma, scorrendo sul doppio filo di quest'ultima, sino al manico, dove un lembo di stoffa bianca, visibilmente strappato da qualche parte, è annodato con cura, tale da non permettergli di scivolare via molto facilmente. Le iridi, poi, si risollevano sull'interlocutore, indagandone i tratti, le intenzioni, forse persino i pensieri - se potesse - tale è l'insistenza e la profondità dello sguardo nero. Il coprifronte al braccio, invece, è un indelebile segno d'appartenenza ai ranghi militari della Nota Nera, cosa che lo esonera da una presentazione sommaria, almeno inizialmente: lo sconosciuto può trarre le conclusioni che vuole, lui non starà lì a giustificarsi ulteriormente. < Basta unire le mani in un sigillo per allarmare la popolazione di questo villaggio ? > DOmanda, insinuando qualcosa di più rispetto a quanto detto. Si stringe nelle spalle, innocente nella sua giovane età e nel suo dire. < Non ho letto i giornali, ma un ninja mi ha informato sull'attentato. L'ho incontrato proprio sul luogo dell'accaduto. > Commenta, dando spiegazioni esaustive, ignaro che il soggetto di cui parla è lo stesso del quale, ora, il Nara sorride al telefono. Il silenzio che ricerca e , volutamente, trova, lascia spazio all'altro per rispondere al cellulare. Magari è soltanto una bella kunoichi che ha cliccato "segui" sul ninjagram del Nara, chissà. < Ho passato l'esame da poco, sì. > Rivela, a sua volta, diretto e conciso. < Perchè ? > Domanda, ora, curioso.

17:49 Shiroichi:
  [Pontile] Il ragazzo lo osserva con non poca disapprovazione e alza un sopracciglio quando gli viene posta quella domanda <Se sei informato sugli avvenimenti recenti un minimo capirai che vedere qualcuno comporre un sigillo in pubblico non è sempre foriero di belle notizie> risponde serio e anche leggermente piccato, dopotutto sa cosa è successo settimana scorsa non dovrebbe stupirsi se l'attenzione a queste cose si sia alzata anche solo per un semplice richiamo del chakra. <Allora proprio perché lo sai dovresti fare in modo di non far sprecare risorse alle persone che sono incaricate della protezione del villaggio ed evitare di allenarti col chakra in luoghi pubblici, ci sono i campi di addestramento per quelli, o a Oto non lo fanno usare dopo aver superato l'esame per diventare genin?> risponde con una domanda retorica il Nara, sa benissimo che non è così ma ovviamente non può partire con una tiritera ancora più grossa di quanto non la stia già facendo; anche e soprattutto perché NON È IN SERVIZIO e non sarebbe compito suo redarguire per queste cose, oggi avrebbe semplicemente dovuto godersi il pomeriggio libero invece di impartire lezioni private ad un suo parigrado appena uscito dall'accademia. Gli occhi del ragazzo che gli scrutano l'anima non gli fanno né caldo né freddo, oramai è abituato a quegli sguardi, sia dai prigionieri che sorveglia quando indossa la maschera di volpe sia quando incontra un certo Uchiha di sua conoscenza con il quale solo recentemente sembra aver chiarito i conti in sospeso. <Perché sono errori da principiante e dovrebbero insegnarci a non farli in accademia, o almeno a Konoha è così> piccola stoccata di orgoglio Konohano non ce la mettiamo? Ovvio che ce la mettiamo!

18:01 Katai:
 L'espressione sul volto altrui sembra mutare, più eloquente e meno inespressivo. Le sue parole testimoniano una disapprovazione palese. O almeno così, il piccolo Genin, sembra interpretare. Annuisce appena, abbassando il mento e risollevandolo un attimo dopo, andando a sottolineare quanto le parole seguenti vanno ad esprimere. < Conosco soltanto pochi dettagli. Il ninja era un ubriacone dai capelli rossi. > Un identikit inconfondibile. < Non so neanche se posso fidarmi di quanto mi ha detto. > Confessa, stringendo le labbra e cercando lo sguardo altrui, nonostante quest'ultimo risulti quantomai ammonitorio. < Ad ogni modo..> Inizia, inspirando a fondo e finendo per gonfiare il petto, sotto quella maglia scura, mentre la cassa toracica si espande, le spalle si alzano e gli occhi si socchiudono un istante. Dopo appena un battito di cuore, anidride carbonica e dubbi vengono rilasciati attraverso le narici, in uno sbuffo d'aria che non tenta d'essere minimamente nascosto. < Sono solito allenarmi fuori dall'accademia. Per conto mio. > Rivela, in tono basso, grigio.Le stoccate separatiste non sembrano sfiorarlo più di tanto, almeno non in superficie, se poi riesca a coglierle ed elaborarle, nel profondo, è tutt'altra questione. TUtto ciò, però, non appare in volto, stretto tra quei lineamenti giovani e obliqui, dagli zigomi levigati e la mandibola sghemba. < Mi è stato insegnato quanto basta. > Afferma, tornando a schiudere gli occhi, piantandogli addosso all'altro. < Il resto è sopravvivenza. > Conclude, stringendo le labbra in una linea sottile e rosea, che solca il volto con un taglio netto, poco al di sopra del mento aguzzo.

18:13 Shiroichi:
  [Pontile] L'identikit del ninja ubriacone dai capelli rossi non gli è propriamente nuovo ma decide di non approfondire ulteriormente limitandosi ad un più lapidario <Ed è proprio per questo che ci si informa anche sui giornali, sapere cosa ci accade attorno è parte dell'essere dei ninja del villaggio, senza la conoscenza non possiamo interpretare le cose che ci stanno attorno con la giusta prospettiva> parole fin troppo da adulto quelle che provengono dalla bocca del Nara, si vede che il lavoro che sta facendo sta lentamente erodendo la parte bambinesca che è in lui a favore di quella di un ninja più con i piedi per terra e attento a ciò che lo circonda. <Se ti alleni al di fuori dell'accademia evita di farlo in un luogo pubblico, ci sono luoghi più consoni e questo non è uno di quelli> risponde serio e sempre col solito tono. <Evidentemente non abbastanza, lo dico per te, anche se queste parole potranno sembrarti vuote> piccola pausa <Apprendi e fai tesoro di ciò che ti è stato insegnato in accademia, di ciò che ti dicono i tuoi superiori e anche dagli errori che fanno i tuoi parigrado, in una situazione di pericolo potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte> dice onestamente e senza il rimbrotto continuo che ha caratterizzato la conversazione fino a questo momento. <A cosa ti serviva richiamare il chakra? Cosa volevi fare?> chiede ora incuriosito dal perché un neo genin si sia messo a richiamare il chakra così. Intanto la mente torna al giorno dell'attentato e non fatica ad immaginare che il genetista dopo la missione abbia approfittato della confusione per mettersi in corpo quanto più alcool possibile per poi finire ubriaco da qualche parte. E dire che ora è pure padre! Deve assolutamente passare a trovare la bambina, anche se probabilmente finirà a fare da babysitter alla neonata mentre Rasetsu combinerà chissà cosa

18:23 Katai:
  [Pontile] Accoglie il consiglio dell'interlocutore con un cenno del capo, annuendo appena, quasi impercettibilmente. < ...> E' in silenzio, però , che elabora quanto gli viene detto, finendo per sigillare le labbra sino al termine del monologo altrui. Non lo interrompe, tantomeno si distrae, pare aver preso in considerazione quel figuro, nonostante non ne conosca il nome, né il grado ; sono solo le sue parole a suggerirgli l'appartenenza alla cerchia degli shinobi, ma se sia una semplice guardia cittadina non può saperlo, tantomeno immaginarlo. E' così che, curioso, decide di porre a sua volta delle domande, per meglio comprendere quanto gli sta accadendo e quanto, effettivamente, può fidarsi del Nara che si trova dinanzi.< Tu chi sei ? Come ti chiami ? > Domanda, prima di proseguire oltre, dando prova di aver soppesato le parole dell'altro ed aver tenuto conto delle sue accortezza. < Ho capito. Farò più attenzione ai particolari. > Prima di tutto un portaoggetti, dunque. Il kunai, di fatto, viene riposto nuovamente dietro la schiena, proprio da dove era stato estratto,ma questa volta la maglia viene posta sopra l'impugnatura, andando a nasconderla ad occhi altrui. Sia mai che possa incontrare altri poliziotti di Kagegakure, perché quell'occhialuto figuro è un poliziotto, no ? Sbatte le ciglia, un paio di volte, mettendo a fuoco l'espressione dell'interlocutore, studiandone le pieghe, le crepe ed i mutamenti. < Un ninja mi ha detto che il chakra può essere controllato per arrampicarsi su superfici verticali ed io volevo provarci. > Commenta, stringendosi nelle spalle, sincero. < Ma non ci riesco.> Sbuffa, stizzito.

18:38 Shiroichi:
  [Pontile] Il ragazzino sembra prendere in considerazione le parole di Shiroichi, non lo ammetterà mai ma sotto sotto gli fa piacere. <Sono Shiroichi Nara> dice tranquillo, non fa ovviamente mensione né del suo lavoro né del suo grado, anche se gli sembra strano che il ragazzino non abbia notato che si passano forse un anno di differenza a voler essere esagerati. <Bene, meglio così, almeno non rischierai di ferire te stesso e i tuoi compagni in missione> dice accennando un sorriso gentile anche se non ampio come quello rivolto al telefono poco prima. <Per farlo devi avere una buona padronanza del tuo chakra, prima stabilizzalo per bene dentro di te, poi convoglialo sulle piante dei piedi, non troppo perché altrimenti finiresti per perderne il controllo e non troppo poco perché sennò affondi.> ripete quasi in modo letterale la lezione che gli hanno spiegato in accademia il suo sensei, ovviamente non si mette a dare una dimostrazione pratica della cosa, ha altre priorità al momento e si sta già iniziando a fare tardi per l'orario di visite in ospedale. <Inoltre, prima di provare a gettarti nel laghetto> indica con il mento il laghetto al suo fianco destro <Ti conviene provare che ne so su un tronco di un albero se non ti piace allenarti in accademia> poi aggiunge <Anche perché il tronco dell'albero può darti l'idea di quanto chakra tu stia usando e modificarne la quantità di conseguenza> non dice più nulla aspetta che il ragazzino dica qualcosa.

18:55 Katai:
  [Pontile] < Io mi chiamo Katai. > Afferma, di rimando, dopo la presentazione dell'altro. < Katai ..Shan.> Aggiunge, non troppo convinto, stringendo poi le labbra, quasi stesse per dire dell'altro, ma , sull'ultimo, si trattiene a fatica. < Sei uno shinobi ? > La domanda, per quanto ovvia, non è così scontata. Pregna di curiosità, è lapidaria e diretta, non pare ammettere nient'altro che una risposta altrettanto chiara. Solo adesso si muove, poggiando ambedue le mani sul bordo del parapetto, proprio dove le natiche poggiano da diversi minuti, così, grazie ad una torsione del busto, finisce per gettare le gambe verso il lato dell'interlocutore. Il peso che sposta all'indietro per non finire dritto nel laghetto sottostante. Eccolo quindi balzare giù dal bordo del pontile, in favore di un atterraggio su quest'ultimo. Piega ambedue le ginocchia, attutendo l'impatto, che, per quanto esiguo, richiede un minimo sforzo di equilibrio. Il baricentro tremola per un attimo, poi viene riguadagnato grazie ai piedi che si divaricano appena, all'altezza delle spalle. Si rialza, ora, le braccia lungo i fianchi, in tutto il suo metro e sessanta. La sua spiegazione circa il controllo del chakra non gli lascia troppi dubbi, ma vuole essere certo che l'altro appartenga alle schiere militari del villaggio della Foglia, proprio come precedentemente alluso. < Sono d'accordo con te. > Inizia, circa le sue ultime parole, salvo aggiungere, in seguito. < ..ma senza il pericolo del laghetto non sembrerebbe un vero allenamento. > Commenta, allungando un tenue sorriso, che si affossa da un lato della bocca, sornione.

19:08 Shiroichi:
  [Pontile] Katai sembra voler aggiungere altro alla sua presentazione ma preferisce non continuare, non sarà lui di certo ad indagare, non per il momento almeno, dopotutto È FUORI SERVIZIO. La domanda posta in seguito gli sembra banale, un comune cittadino non avrebbe saputo spiegare così bene il chakra a meno di non averlo letto da qualche parte, si limita di conseguenza a rispondere indicando il coprifronte della foglia sulla cintura <Uno shinobi presta attenzione anche all'abbigliamento delle persone> gli fa un occhiolino, dopotutto non si è posto in modo cattivo nei suoi confronti e sembra aver capito il motivo del suo rimprovero, non ha senso fare troppo il bacchettone questa volta. Lo vede saltare in piedi con una buona abilità salvo qualche incertezza sull'atterraggio, dopotutto è agile, se riuscisse nel suo intento di controllare il chakra come si deve queste acrobazie gli verranno facili come respirare. Alla frase sul pericolo il genin proverà a poggiargli la mano destra sulla spalla in modo bonario e gli dice <Avrai tempo per metterti in pericolo in missione, ora che puoi fai un allenamento di base che ti permetta di apprendere le basi senza rischiare di prendere un raffreddore ogni volta oppure cambiare i vestiti, a piccoli passi si prosegue, non ha senso fare una cosa più complicata se ancora non sai fare quella semplice> queste parole gli sono state dette quasi uguali solo qualche mese fa durante il suo allenamento con Shizuka "è inutile che ti sforzi a fare una cosa più complicata quando non c'è necessità e non ne hai il pieno controllo" gli viene istintivamente da sorridere, chi se lo aspettava che le cose si sarebbero ribaltate così in fretta? <Ora però se non ti dispiace io devo andare, ho una commissione importante da fare prima che cali il sole, e ricordati, non puoi raccogliere il frutto se prima non pianti il seme> Di nuovo un occhiolino da parte dell'anbu che detto questo aspetterà una risposta dal ragazzino e poi si allontanerà dal laghetto in direzione di Kusa pensando a cosa possa regalare ad un padre che ha appena avuto una figlia grazie alle conoscenze scientifiche e non al classico metodo di concepimento, forse gli porterà una bottiglia di Sakè. [END]

19:24 Katai:
  [Pontile] Ora non è più costretto a torcere il busto per poter parlare, in maniera diretta, con quello che, di fatto, appare come un suo coetaneo - ad una prima occhiata. Rifila ambedue le mani nelle tasche dei pantaloncini, affossando le nocche nella stoffa, quasi a volerle proteggere dall'intemperie. Le spalle larghe, ma snelle, così come il resto della fisionomia, longilinea e slanciata. La maglia scura si appiattisce sul petto, ancora una volta quando un profondo respiro ne anima la cassa toracica, espandendo quest'ultima. Le spalle si sollevano, per poi riabbassarsi poco dopo, in uno sbuffo d'aria. Il mento si piega di qualche grado, verso il basso, riflessivo. < Oh.> Annuisce, notando il coprifronte con la Foglia stilizzata sopra. < Konoha > Bofonchia, quasi in un sussurro, rivolto più a se stesso che all'altro. Lo sguardo ed il volto si abbassano sulla mano dell'altro, che viene a cadere sulla spalla, come un pacca d'incoraggiamento. < Grazie del consiglio. > Afferma, lasciando che quel sorriso perduri e rinfranchi l'altro. < A presto, Shiroichi - kun > Saluta, aggiungendo il suffisso in segno di rispetto. Anche lui, così come l'altro, prenderà un'altra strada , diretto verso l'uscita del bosco, all'ombra della torreggiante figura del Governo di Kagegakure. Farà tesoro di quanto appena appreso, sopratutto riguardo il controllo del chakra, provando poi ad applicare i consigli del Nara. Dove e quando, però, non è dato saperlo, dal momento che potrebbe nascondersi un poliziotto ninja - come quello appena incontrato - ovunque. ( E N D)

Shiroichi dopo una giornata a lavoro si gode il meritato riposo al bosco centrale quando nota qualcuno richiamare il chakra; allarmato dalla possibilità di altri attentati si avvicina a quello che scoprirà in seguito essere un genin fresco di accademia che voleva solo allenarsi. Il Detective/anbu gli da qualche consiglio ricordando quelli che pochi mesi prima sono stati dati a lui. Nel frattempo pensa a cosa regalare a papà Rasetsu, opterà per una bottiglia di Sakè!