Incontri bizzarri del terzo tipo
Free
Giocata del 10/09/2022 dalle 15:50 alle 18:24 nella chat "Piazza Centrale [Kusa]"
Percorre a passo svelto la piazza centrale di Kusa per poter raggiungere un punto da lui interessato. Indossa un paio di semplici pantaloni neri con un paio di scarpe laccate con egual cromia, nonché una delle sue solite camicie bianche. Le maniche sono arrotolate sin ad altezza dei gomiti, lasciando poi aperti i primi due bottoni sul petto cosicché possa traspirare aria - considerate le temperature ancora prettamente estive, più che autunnali. I capelli cremisi del demone scendono lungo le sue spalle, allungatisi un minimo ma ancor distanti dalla lunghezza spettacolare avuta un tempo. Gli occhi dell'uomo saettano rapidi in direzione dei vari negozi aperti, cercando in particolar modo uno di quelli. Non si premura molto di chi ha attorno (come al solito), quindi il suo obiettivo permane sempre e solo uno. Il suo telefono cellulare è nella tasca posteriore dei pantaloni, appena visibile nei pressi della cintura nera che gli circonda la vita. <...> Sembra essere abbastanza taciturno, forse poiché soltanto focalizzato al raggiungimento di quel magico konbini - quello in cui ha conosciuto Shiroichi. Per fortuna, in questo momento, pare reggersi ancora in piedi il che implica che non abbia esaurito del tutto le sue energie, altrimenti sarebbe già in coma da un pezzo - o peggio. Probabilmente starebbe strisciando da qualche parte, magari addirittura contro le pareti. Un giorno, arriverà a non avere neanche la forza per uscire dal suo ambulatorio / laboratorio / stanza delle segrete e di esperimenti mistici. E ci sarà da ridere. [ Chk On ] Deve andare avanti. Non è la sua prima missione di livello C ma ha ancora degli attacchi di panico e di rabbia, quasi esplosivi. Ha già consegnato uno dei tre shinobi classificati come dei mukenin a chi di dovere e deve ancora parlare con Furaya Nara. Dove cavolo è andata a finire quella Kunoichi? Sembra essere introvabile. Il fu Chuunin del Villaggio della Foglia ha deciso di girovagare per altri quartieri e zone del Villaggio di Kagekagure. Forse per cercare la donna. Forse per placare il nervosismo. Forse per noia. Non ha una vera e propria motivazione o forse ne ha troppe. Questo pomeriggio si trova nel quartiere di Kusa, uno dei pochi rimasti che ancora non aveva visitato. Nello specifico nella Piazza Centrale. Si presenta come un ragazzo di ventisette anni, alto e robusto con i capelli mossi, lunghi e blu elettrico, lo stesso colore dei suoi occhi ed una barba incolta e brizzolata. I suoi indumenti sono un paio di pantaloni lunghi verdi scuri, una maglietta a maniche corte bianca con il simbolo del suo clan disegnato nella schiena e delle semplici scarpe chiuse nere. Il coprifronte è legato, tramite una fascia arancione, al braccio sinistro. Al collo un ciondolo in legno che rappresenta il suo clan d'appartenenza: Nara. Sul fianco destro tiene un portakunai e shuriken dove all'interno vi sono un kunai e due shuriken mentre sul fianco sinistro tiene un portaoggetti dove all'interno vi è un tonico recupero chakra, un tonico curativo, un filo di nylon, un fuuda con un tronchetto da sostituzione e anche dei fumogeni, comperati dopo aver fatto baldoria insieme al quartodicenne, conosciuto casualmente in una delle vie principali del centro del Villaggio. Le mani sono tenute nelle rispettive tasche dei pantaloni ed i passi sono lenti e piccoli. Gli occhi si muovono a destra e a sinistra, notando il via vai di gente a passeggio, chi fa acquisti nei negozi aperti o chi semplicemente sta mangiando o bevendo qualcosa seduto nelle diverse panchine a disposizione. Il cellulare del ragazzo inizia a squillare e lui stacca la chiamata. Non vuol essere disturbato e spegne direttamente quell'aggeggio tecnologico <Non me ne frega un cazzo di pagare l'affitto> si, è il padrone di casa e si, potrebbe essere sfrattato a giorni ma fottesega, la vita deve andare avanti. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto] Volente o nolente, durante la sua camminata, riesce a sentire piuttosto bene le parole pronunciate da un Nara nei pressi di quel konbini. Non vorrebbe ficcanasare... ma che dico, ovvio che vuole! Difatti, volgerebbe immancabilmente le sue orecchie da diavolo nei di lui confronti. <E fai bene, chi cazzo te lo fa fare di pagare?> Eccoci. Il demone s'è appena fatto un nuovo amico probabilmente, altroché. Il di lui passo va rallentando soltanto per attendere una risposta da parte del moro, poiché gli occhi del rosso saettano ancora una volta tra lui e l'ingresso del konbini. E' come se fosse impaziente di raggiungere quel posto, a prescindere da cosa possa poi trovarci al suo interno. O forse è proprio ciò che vende ad intrigarlo così tanto o magari è soltanto un'altra delle sue innumerevoli crisi d'astinenza, dato che ha il pessimo vizio di fissarsi su determinate cose - possano essere queste legali (come la caffeina) o meno (le droghe). Non sembra riuscire a stare fermo più del dovuto, tant'è che continua ad ondeggiare sulle gambe pur da fermo o a muovere distrattamente le dita come se volesse stringere e dopodiché riaprire i pugni. E' tutto strano, ma d'altronde abbiamo a che fare con un individuo particolare che non ha niente da invidiare a nessuno; anche perché ben pochi sono del suo calibro, quindi figurarsi se può aver timore di ritenersi inferiore. Di tanto in tanto, fa schioccare la lingua contro il palato e s'innervosisce da solo, lasciandosi andare a piccoli sbuffi dalle labbra come se stesse perdendo tempo - pur facendolo volontariamente! [ Chk On ] Il Genin di Konoha si trova nei pressi di uno dei konbini lì nella Piazza centrale di Kusa e non molto distante nota la figura di Rasetsu, il quale ficcanasa nella sua discussione. Allunga le labbra verso l'altro, facendo un ghignetto divertito, togliendosi le mani dalle tasche dei pantaloni per muoverle in aria, come suo solito <Hai perfettamente ragione. Perchè pagare una casa quando potresti trovarne una migliore? Perché spendere ryo per queste cose inutili?> domanda al Demone Rosso, facendo una nuova amicizia, avvicinandosi a lui, con passi lenti e piccoli, come prima, non distogliendone lo sguardo <Io son il Folle> ha deciso di presentarsi in quel modo all'altro, non dicendo il suo vero nome <Forse anni fa hai sentito parlare anche del Signor Strano o al più di Reykas> sono tutti suoi soprannomi e il suo vero nome. Ancora non ha deciso realmente come farsi chiamare dagli altri, visto che ogni volta si presenta in maniera diversa. Lo fa per uno scopo ben preciso o perché ancora non ha deciso? Non è dato saperlo per ora. Si lecca le labbra con la punta della lingua. Un tic o un vizio nervoso? Non si sa nemmeno questo <Amico, ti va di mangiare qualcosa insieme oppure di bere litri di alcool? Tanto, mi sembri maggiorenne, non come quel scricchiolo di qualche sera fa che ha bevuto un banalissimo the verde e mangiato un po' di frutta> sospira, gettando aria dalle narici, come un toro in una corrida <almeno è stato bravo a giocare al ninjabalilla> annuisce un paio di volte, dicendo alla fine <Ah, forse hai fretta o ti piace ballare?> visto che il genetista non sembra riuscire a stare fermo più del dovuto. Ritorna in silenzio, cedendogli parola. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto] L'obiezione da parte del rosso sarebbe un'altra che, per l'appunto, andrebbe ad elargire nel momento in cui il moro avrà terminato il suo disquisire. <Perché spendere soldi quando puoi occupare abusivamente uno stabile senza che nessuno se ne accorga o facendo sparire il proprietario cosicché nessuno venga a disturbarti?> Dai, Reykas, adesso rispondi alla domanda che ti ha fatto il nostro amichetto dai capelli rossi. Solleva un sopracciglio verso l'alto per aggiungere enfasi a quel che gli ha appena pronunciato, stringendosi nelle spalle. Quando il Nara comincia la sequela di soprannomi che gli hanno dat, il rosso sembra farsi sempre più stranito. <Non ho mai sentito niente del genere.> E' anche vero che tre quarti della sua vita li ha passati sbronzo o strafatto, quindi non ha granché da recriminare su quant'accaduto. Anzi, è già tanto che riesce a ricordarsi ancora come si chiama con tutti quei neuroni bruciati. Gli occhietti verdastri saettano ancora tra lui e l'ingresso del konbini, avvicinandosi di un passo alla volta, ritornando indietro e aspettando di potersi muovere come se veramente non fosse più nella pelle. <Devo andare a fare la spesa al konbini> L'avvisa, tanto per specificare la motivazione che lo sta portando a quel negozio. <e non mi pare il caso di invitare a bere o a mangiare uno sconosciuto. A meno che non offri tu, in quel caso mi chiamo Rasetsu Kokketsu!> Un nome, una garanzia. Fa anche rima a pronunciarlo, non sarebbe potuto essere più che perfetto per uno come lui. Gli allunga persino la mancina, giusto per presentarsi qualora la risposta giunga affermativa, ma pronto a ritrarla nella malaugurata ipotesi non lo fosse. [ Chk On ] Ascolta con attenzione ogni singola parola pronunciata dall'altro, prendendosi del tempo prima di rispondere ed inizia a scoppire in una risata, la quale dura qualche secondo <AHAHAHAH> si porta il braccio sinistro sul viso, nello specifico negli occhi, per asciugarsi le lacrime <Mi piace moltissimo la tua fantastica idea e l'idea di far eliminare il proprietario era quello che avevo pensato di fare. E' un rompicoglioni di prima categoria. Non mi fa fare nulla in casa, lamentandosi ogni due per tre> continua a gesticolare con entrambe le mani per aria <Niente feste. Niente alcool. Niente droghe. Niente pippe. Niente donne o uomini> d'altro canto lui è bisessuale e non lo nasconde nemmeno <Non vuole nemmeno un cazzo di pesciolino rosso. Cosa cazzo di disturbo porta un innocuo animale rinchiuso in una vaschetta d'acqua, appoggiato su un tavolinetto in soggiorno?> scuote la capoccia e poco dopo le spalle, continuando a dire <Bhe, meglio ancora. La mia reputazione non era dei migliori, almeno così dicono quei pochissimi che mi ricordano prima dell'ultima Grande Guerra> inizia ad incamminarsi in direzione del konbini, incuriosito da quel negozio <Certo che offro io, anzi, veramente offre quella puttana che mi son scopato stanotte> gli fa l'occhiolino. Cosa sta ammettendo? Che ha derubato una prostituta, dopo aver consumato un rapporto carnale? Se l'altro fosse un appartenente degli Anbu oppure alla Shinsengumi potrebbe rischiare grosso ma oramai ha detto quello che ha detto. A suo rischio e pericolo. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]
Giocata del 13/09/2022 dalle 15:13 alle 16:56 nella chat "Piazza Centrale [Kusa]"
A quanto pare, la vita di Reykas non è delle migliori. Il suo padrone di casa sembra essere anche piuttosto fastidioso, a giudicare da come tratta i suoi affittuari. <E tu fallo lo stesso, ma non farti sgamare.> Bercia facendo schioccare la lingua contro il palato. Per lui, è qualcosa di basilare. Non c'è niente di così complicato. <Altrimenti, fai sparire l'affittuario come stavamo dicendo prima.> Anche in questo caso, per lui non c'è niente d'estremamente complicato. Anzi, è tutto abbastanza ragionevole. Per uno come lui, s'intende. Non tutti desiderano comportarsi come il demone o comunque non ne sarebbero neanche capaci. <La puzza quando muore, ecco che fastidio porta. Nyahahah!> Si lascia andare ad una sgradevole risata, impennando gli acuti nel farlo e ridendo praticamente soltanto grazie alle proprie fandonie. <Anche tu del mestiere?> Ironico riferendosi al rubare dalle borsette delle prostitute come fa il nostro amabile demone, il quale è divenuto ormai maestro nel settore. S'avvia al konbini, varcandone subito dopo l'ingresso ed ignorando beatamente chi v'è all'interno. Si dirige febbrilmente verso una delle zone adibite a vendita di alcolici, energy drink e bibite in generale che sia o meno seguito dal Nara di cui ha appena fatto la conoscenza. <Cosa prendi? E dimmi che sei almeno maggiorenne.> Altrimenti dovrà sorbirsi di nuovo qualche sgridata da parte di Shizuka che tenta di tenerlo sulla retta via minacciandolo di spifferare tutto a Dokuhiro - cosa che non può assolutamente permettersi. Sia mai che quella piccola vipera lo uccida nel sonno quando meno se l'aspetta. [ Chk On ] Le parole del Demone vengono ascoltate senza troppa difficoltà ed inizia ad annuire dicendogli poco dopo <Tzk, certo che lo faccio. Secondo te mi privo di alcool e del buon sesso prima e post missione?> gesticola con entrambe le mani per aria facendo un ghignetto divertito <Potrei far sparire l'affittuario ma mi dispiacerebbe per quella povera e tenera vecchietta, la quale sarebbe la moglie. Non sarebbe meglio far sparire insieme?> idea non tanto malvagia per il nostro Nara di quartiere. D'altro canto come si dice: prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita, finchè morte non ci separi. Muore uno e deve morire anche il coniuge, secondo il suo punto di vista <Coooomunque, mi piaci e se hai un cellulare, ci possiamo scambiare i numeri, così da poterci mettere d'accordo per rivederci e fare una serata insieme. Cosa ne pensi?> ovviamente lascia decidere al Rosso, iniziando a seguire i suoi movimenti, entrando dentro quel konbini, dirigendosi alla zona di vendita di drink, alcool e bibite generiche <Si. Purtroppo il mio stipendio da shinobi non basta per vivere e quindi devo fare anche altro. Sai, stavo pensando di aprirmi un canale di onlyninja oppure diventare un ninjescort> ammette senza pudore dicendo alla fine <Ovvio che son maggiorenne e preferirei della vodka anche se prima un paio di bottiglie di birra me le scolerei senza problemi e tu? Cosa preferisci bere?> [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto] Solleva le mani ad altezza delle spalle mostrando i palmi vuoti. Lui che ne vuole sapere. Alla fine, la vita del ragazzo è sua, non del rosso il quale ha sicuramente ben altri incentivi prima e post missione. <Per carità.> Si sente in dovere soltanto d'aggiungere, stringendosi nelle spalle e mostrando un altro piccolo ghigno. Arraffa un paio di lattine di NinjaBull e di caffè, cercando di tenere tutto in equilibrio anche sotto le ascelle in qualche maniera buffa che lo costringe ad allargare le spalle e a sembrare più grosso di quel che difatti non è. Come quando cerchi di sembrare più grosso del predatore per scappare dall'orso che ti insegue nella foresta. <Questi sono affari tuoi e, a meno che io non venga lautamente ricompensato, non penso di volermene interessare neanche.> Se deve far sparire delle persone, che quanto meno si degni di pagarlo o di offrirgli qualcosa che sia oltremodo vantaggioso. Gli rifila velocemente a memoria il suo numero di telefono, poiché sarà conseguentemente compito di Reykas salvarselo prima di dimenticarselo. Mica scemo il nostro demone. <Fammi uno squillo che mi salvo il tuo.> E' diventato così tecnologico... e non sapete ancora cos'è capace di fare coi nuovi giocattolini nell'ambito della genetica. Il suo laboratorio è veramente fantastico. <Cosa fai col tuo culo, allo stesso modo di prima, sono affari tuoi. Io sicuramente non ti pago.> Passeggia per il reparto, andando alla ricerca di qualcos'altro che possa fare al caso proprio, trovando una bottiglia di Rum e di Tequila che sicuramente lo faranno destreggiare nel suo lavoro notturno di guardia al piccolo bambino in crescita nel suo laboratorio. <Whisky, ma anche questi non sono male.> Indicando le bottiglie che stringe nella mancina tra l'avambraccio flesso verso il busto e il costato. [ Chk On ] Si trova all'interno di quel supermercato e nonostante l'orario, qualche cliente è presente ma si fanno i fatti loro così come il Rosso insieme al Folle. Stanno passeggiando fra le varie corsie di quel negozio, andando a vedere anche gli snack e dei pacchi di patatine alla cipolla caramellata oppure al bacon fritto <Mai assaggiati e sicuramente quei ciccioni degli Akimichi li apprezzeranno di più> si, prende in giro dei membri di un clan appartenente al suo stesso villaggio, di cui lui stesso era amico di uno di loro ma che dopo quello che gli è successo hanno perso i contatti. Ritorniamo al presente, invece che pensare al passato <Nessuno ti ha chiesto nulla. Li farò sparire io stesso. Ho bisogno di uccidere e sentire il sangue scorrermi nelle mani e sentire i loro battiti cardiaci rallentare ogni secondo di più prima di perire> sadico e masochista e anche in questo caso non lo nega e quando l'altro detta velocemente il numero di telefono a memoria, il Genin della Foglia se lo memorizza nel suo ultima ninjaphone, andando a fare poi uno squillo <Ecco, te lo puoi memorizzare> fa su e giù con la capoccia, andando a prendere delle bottiglie di birra ed anche una bottiglia di vodka, tenendole in equilibrio fra le mani e sotto le ascelle <Non ho mai parlato di mostrare il mio culo ma il mio pitone> gli fa l'occhiolino <chi lo ha provato ha goduto ed è ritornato nuovamente da me, per rigodere ancora ed ancora. So anche ben utilizzare la lingua> fa un nuovo ghigno divertito <Il caffè lo prendo al bar, scroccandolo da Iara> la donna che lo ha friendzonato diverse volte e lui, per fargliela pagare, le scrocca sempre qualcosa. Che sia del cibo o da bere <Senti, hai voglia di allenarti qualche volta con me?> la getta lì, ritornando in silenzio, dirigendosi in direzione della cassa, sempre se l'altro non debba comprare altro. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]
Giocata del 13/09/2022 dalle 19:21 alle 19:29 nella chat "Piazza Centrale [Kusa]"
Il Rosso inizia a raccimolare tante bottiglie di alcool e porcherie varie per le sue serate di festa oppure se le berrà tutte in un unico giorno. Non ci interessa sapere. Il Nara invece ha preso solo il necessario, senza esagerare, andando a prendere anche qualcosa di pronto per la cena <Non ho voglia di cucinare> dice come spiegazione, rapida e veloce <Oh si. Ti divertirai a vedere ciò che ho in testa> d'altro canto nelle sue precedenti missioni è sempre successo qualcosa: da panda giganti sputafuoco a maiali zombie per esempio ma meglio non approfondire, non adesso. Si dirigono entrambi in direzione della cassa e appoggiano tutto mentre la cassiera inizia a battere i vari prezzi <Non ti alleni?> alza il sopracciglio sinistro <Vabbuò, come cazzo vuoi> scrolla le spalle tornando in silenzio mentre vengono imbustate le varie bottiglie <Nono, il rum non è mio è suo> ecco che dopo aver sistemato la spesa per bene, escono insieme dal negozio <A presto> lo saluta, dirigendosi verso l'appartamento che ha in affitto. La serata è ancora lunga e lui deve mettere in pratica il suo piano. Morte e sangue ai due rompicoglioni dei proprietari. [END]