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con Shizuka, Shiroichi

23:58 Shizuka:
  [Ingresso del bosco] Dopo le piogge della giornata ecco che un denso strato di nubi aleggia nel cielo di Kagegakure. Una condizione meteo che le risulta più facilmente sopportabile rispetto a quella pomeridiana dove gironzolava con un ombrello. La serata è tarda ormai, però ha finito il turno di lavoro in ospedale verso le dieci, si è fermataa mangiare e solo allora ha scelto di inviare un messaggio al ragazzino di Konoha, consapevole del fatto di aver effettivamente portato a compimento quel regalo su carta che gli aveva promesso. Per fare ciò ha scelto di invitarlo in uno dei posti che per lei hanno un valore notevole, il luogo dove ha fatto il suo primo ritratto, il luogo dove ha incontrato Kimi, il luogo dove lei e Kan hanno deciso di diventare l'una lo scudo dell'altro. Forse è in vena di chiaachiere un poco più profonde del solito questa sera, un velo di malinonia al momento le si è dipinto sul visino mentre attende all'ingresso del parco l'arrivo dell'altro. Indossa dei vestiti abbastanza formali, come sempre quando va a lavoro: delle ballerine nere con un semplice fiocchettino frontale, una camicetta bianca dalle maniche corte e un paio di pantaloni neri molto aderenti. I capelli sono sciolti nonostante i due fiocchettini regalati dai genitori siano presenti uno per lato. Orecchini e collana al loro posto come sempre, uno zainetto nero sulle spalle contenente chiavi di casa, blocco da disegno, strumenti per disegnare, portafogli. Il cellulare è stretto fra le mani, ad attendere eventuale cambio di rotta da parte del Nara, mentre la farfallina di sangue rosso volteggia attorno ai fiori degli alberi infilandoci la propria proboscide di tanto in tanto. [Chakra ON]

00:13 Shiroichi:
  [Ingresso del bosco] Era quasi la fine del suo turno di lavoro come Anbu quando Shiroichi ha ricevuto il messaggino di Shizuka che gli chiedeva se gli andava di fare quattro chiacchiere al bosco dei ciliegi, ovviamente lui è stato contento del messaggio ed ha risposto prontamente con un "Ci vediamo lì". La giornata del ragazzino è iniziata presto questa mattina, di tanto in tanto ancora fa sonni agitati a causa di Kaori ma niente paragonabile allo stress dei primi giorni. Poi gli allenamenti mattutini per migliorare la sua forza e di seguito il colloquio con Kore in veste di anbu per concludere la triade dei rotoli; finito quello ha passato un'oretta a stilare il rapporto ed è andato all'archivio generale per fare dei controlli sui crimini del passato. Ha mangiato giusto un boccone al volo prima di uscire per incontrarsi con la Kokketsu infatti è ancora con gli abiti di ordinanza opportunamente coperti da un soprakimono nero leggero giusto per nascondere il tatuaggio; la maschera e la ninjato sono opportunamente sigillati in un fuda nel suo portaoggetti legato stretto al fianco destro del ragazzino. Uscendo di casa si è però ricordato di passare alla serra dei Nara ed ha invasato una bella pianta di ibisco viola da regalare alla Kokketsu come buon augurio per la nuova avventura di convivenza assieme a Kan. Arrivato di fronte all'ingresso a quell'ora c'è talmente poca gente che non è difficile per il ragazzino notare Shizuka che lo sta aspettando <Buonasera! Ti ho fatta aspettare molto?> chiede il ragazzino con voce gioviale salutando la ragazza con la mano destra mentre la mancina regge per il vaso la pianta. <Hai cenato?> chiede il ragazzo pronto a dirottarla verso il più vicino chiosco di palline di polpo qualora la ragazza rispondesse di no.

00:27 Shizuka:
  [Ingresso del bosco -> Panchina] Ancora prima di affiancarla lui la saluta da lontano, così che lei si giri rivolgendogli un sorriso. << Nah non è molto. >> Minimizza, ma in fondo è vero, nota istantaneamente quella piantina che lui tiene fra le mani, uno scmabio di doni insomma. Anche la farfalla rossa sembra notare quel vegetale, tanto da tornare verso il basso e svolazarci attorno. << Si ho già mangiato qualcosa. Tu? >> Lo vede decisamente meglio della volta precedente,sembra meno instabile emotivamente, forse perchè ha avuto modo di rimanere impegnato durante la giornata. Nel caso lui avesse risposto in maniera positiva al fatto di essersi già riempito la pancia andrebbe a indicare con un gesto della mancina la strada principale che si sviluppa all'interno del bosco. << Ti va di andare un poco più in là? >> Lei conosce quel posto quasi quanto le sue tasche andrebbe a muoversi in maniera molto pacata ma sicura fra quelle vie, allontanandosi da quella principale ma senza mai lasciare quelle battue, dove la luce è garantita da dei lampioncini posti in prossimità specialmente delle panchine. << Com'è andata la giornata? >> La domanda compare quasi dal nulla mentre passeggiano verso una direzione che a lui sembrerà poco chiara, mentre per lei è un posto specifico. << Come ti chiamano i tuoi? >> Avranno un fezzegiativo, il di lei nome in famiglia viene accorciato sempre e comunque, un po' come lei si è permessa di fare la volta precedente mentre lui sembrava così ferito da aver bisogno di essere raccolto da terra. Non ci metterebbero molto ad arrivare alla panchina designata, che non ha nulla di diverso dalle altre ma sulla quale la rossa andrebbe ad appoggiare le natiche e lo zainetto, mentre quella farfalla che li h seguiti per tutto il tempo andrebbe a gironzolare fra gli alberi nuovamente. [Chakra ON]

00:41 Shiroichi:
  [Ingresso del bosco -> Panchina] <Menomale, sono stato un po' preso da alcune faccende di lavoro e ci è voluto più di quanto preventivato> dice il ragazzino sollevato quando la ragazza afferma che non lo sta aspettando da troppo tempo. Nota solo in questo momento che c'è anche Kimi con la ragazza e lo saluta com'è solito fare <Buonasera Kimi-san, ti piace?> chiede come se una farfalla potesse rispondergli. <Sì ho mangiato qualcosina al volo mentre venivo qui> dice annuendo gentilmente per poi rispondere alla ragazza <Fai strada> dice con un sorriso lieve ma sincero mentre cammina al suo fianco seguendo una strada un po' più periferica di quella principale ma comunque ben illuminata. <Beh la mia giornata è stata lunga, e impegnativa, allenamenti, scartoffie, roba pratica> è così che chiama le pattuglie e tutto ciò che lo tiene lontano dalla sua micro scrivania al quartier generale anbu <poi altre scartoffie all'archivio.> è molto sbrigativo, sta provando ad imparare ad usare il segreto professionale esattamente come la Kokketsu gli ha detto. Alla domanda sul suo nomignolo arrossisce lievemente e con un filo di voce risponde <Mio padre Shiro-chan, mia madre Shicchan> non lo imbarazza propriamente il soprannome in sé quando il -chan finale che lo fa sentire ancora un bambino mentre lui è entrato a pieno diritto nell'adolescenza e gli andrebbe più che bene anche un -kun, ma sua madre fa sempre gli occhioni quando glielo dice e finisce sempre per accontentarla. arrivati sulla panchina si siede di fianco alla ragazza e le porge la pianta <è un ibisco viola, non so perché ma mi ha dato l'idea che fosse adatta a te, congratulazioni per la nuova casa> dice sorridendo <spero ti piaccia e che stia bene a casa vostra>

01:12 Shizuka:
  [Panchina] Insomma ha appena finito di lavorare anche lui, nonostante abbia solo un paio di anni meno della chunin e anche lui ha mangiato qualcosa al volo; incredibile come si cresca in fretta quando si è shinobi. Si incamminano insieme in quell'intricato labirinto, e quelle domande fatte per curiosità ricevono una risposta, confermando che Shiro sia uno dei soprannomi usati anche dai genitori. << Sei diventato bravo a tenere i tuoi segreti eh? >> Lo canzona un pochino, legermente ironico il tono della rossa che comunque vuole anche sottolineare il come stia diventando più bravo con la segretezza. No commenta particolarmente invece i soprannomi, sa qaunto sappiano essere imbarazzanti i genitori purtroppo. Raggiungono il punto desiderato ed entrambi si accomodano sulla panchina e il Nara coglie il momento per dare delle spiegazioni riguardo a quella piantina che solo ora verrebbe raccolta dalla Kokketsu per osservarla meglio. << Non sai perchè? Cosa pensi di questa piantina? >> Insomma cosa ha visto in quella piantina che possa in qualche modo adattarsi alla figura della rossa? Per gli occhioni blu di lei sembra troppo delicata per assomigliarle, anche se effettivamente il viola è un colore che per i sangue nero diventa una sorta di corazza una volta trasformati. << In ogni caso è molto carina, penso che la terrò sul tavolo che uso per disegnare! >> Che poi altro non è che il tavolo della sala, non ha voluto occupare la scirvania di Kan per i suoi progetti, anche perchè lei spesso è molto confusionaria. << A proposito ho fatto il tuo disegno. >> La mette giù come un dato di fatto, senza spiegare troppo in effetti, mentre quella piantina viola viene ancora tenuta fra le mani e rimirata. << Se vuoi lo ho qui. >> Come se la scelta fosse di lui in qualche modo, come a chiedere se sia pronto o meno a vedersi con gli occhi di Shizuka oppure no. [Chakra ON]

01:27 Shiroichi:
  [Panchina] Ridacchia alla battutina della rossa e risponde a tono <Beh non posso mica far sfigurare la mia sensei facendomi cacciare dopo poco più di una settimana, che figura ci faresti?> dice come se effettivamente la reputazione della Kokketsu dipendesse in qualche strano modo da quella del Nara. La seconda domanda lo mette in difficoltà, perché ha scelto proprio quella piantina e non una delle centinaia di alte presenti nella serra? Ci pensa un pochino e poi ricorda! <Beh oltre ad essere una pianta dai fiori stupendi ha anche tanti usi, l'ho letto in un'atlante anni fa' può essere usata come pianta medicinale, in cucina, insomma, una pianta che oltre ad essere bella è anche utile, diciamo che è così che ti vedo, sei una persona che non è solo bella, ma anche piena di contenuto!> è stato difficile articolare quel concetto per il povero Shiroichi, non vuole risultare troppo stucchevole né invadente quindi rendendosi conto che la frase potrebbe essere male interpretata si affretta ad aggiungere <Ovviamente non parlo di bellezza estetica, cioè non sei brutta ma non parlo di bellezza estetica ma proprio del fatto che sei una bella persona> basta Shiro, ti stai complicando la vita più del dovuto, avresti potuto dire semplicemente che quel colore ti hanno ricordato i suoi occhi... Dopo questa frase comunque nuovamente tornerebbe a mostrarsi sul suo volto un leggero rossore dovuto all'imbarazzo. Menomale che c'è comunque la Kokketsu che ancora una volta salva il nostro genin <Uhhhh sisisi sono impazientissimo!> chi se lo aspettava che la ragazza sarebbe stata così veloce nel fare quel disegno, forse è perché il Nara è una schiappa ma per lui fare un disegno vagamente decente è una cosa che richiede almeno un mese di tempo. La curiosità è palpabile sia nella voce che negli atteggiamenti del ragazzino che proprio in questo momento mostra uno dei suoi momenti più infantili da almeno un anno a questa parte.

01:41 Shizuka:
  [Panchina] La risposta che ottiene a quell'ironia è altra ironia. << Beh io ti ho insegnato come sfruttare le tue abilità mica come nascondere le cose... >> Diciamo che in questo modo si sente salva? Forse, anche se in qualche modo da quando hanno fatto quella specie di lezione insieme lei si sente a suo modo responsabile della buona crescita del Nara. Quella domanda voleva capire se quella scelta fosse solo superficiale o se vi fosse qualcosa dietro. E in qualche modo una storia dietro c'è, peccato che venga sottolineato principalmente il fatto che sia bella. Inevitabilmente le guance si tingono di violetto, quasi il medesimo colore di quella piantina che ha fra le mani e che ora sembra interessantissima, tanto che quegli occhi blu non guardano nemmeno il moro seduto a pochi centimetri di distanza. Inutile non riuscirà mai a prendere i complimenti con meno vergogna, è proprio impossibile per lei. Cerca di concentrarsi sugli usi medicinali e in cucina ma poi l'altro per cercare di sistemare la situazione non fa che peggiorarla. << Ho capito, ho capito! Non serve spiegarlo di nuovo! >> Il faccino si fa un poco imbronciato, le guanciotte si gonfiano mentre restano di quella tinta accesa. Insomma più cerca di sistemare più la mette in imabarazzo non se ne accorge?! Forse è anche per quello che cambia discorso, vertendo su quello che per lei è il regalo vero e proprio. Appoggerebbe la piantina accanto allo zainetto dal quale estrarrebbe poi il blocco da disegno dove quello schizzo a matita è stato fatto per poi porgerlo al ragazzino. Su quel foglio A4 Shiroichi può ammirare un mezzo busto di se stesso, spaccato a metà da una linea che va a spezzzare quasi il foglio, zigzagando su quella superficie. Sul lato destro c'è il se stesso di ogni giorno, disengato con quegli occhi grandi, sorridente, una maglietta semplice a ricoprirlo, lo sfondo è nero però, completamente scuro, tant'è che i bordi della sua figura quasi si perdono, dato che il tutto è fatto solo con la maita, quindi nei toni del bianco grigio e nero. Dall'altro lato dello strappo centrale, vi è un Anbu, uno shiroichi in divisa, sulla porzione di braccio visibile il tatuaggio, la maschera sul volto a forma di volpe, con delle linee fatte in maniera casuale e che ammontano a tre, tutte sul lato. Contrariamente al lato del solito Shiroichi, questo è completamente bianco, lo sfondo è lindo e pulito perciò la figura dell'Anbu risulta chiara e definita. Altra particolarità è che sul viso del Nara in abiti civili c'è si un enorme sorriso, però una lacrime riga quel volto, allungandosi fino al mento. La rossa non dice nulla, gli lascerebbe solo modo di osservare il tutto senza chiedere. [Chakra ON]

02:11 Shiroichi:
  [Panchina] <Hai ragione, sto provando a rubarlo pian piano con lo sguardo> dice il ragazzino con un sorriso sarcastico sul volto. Non nota minimamente l'intensificarsi del rossore sulle guance della ragazza impegnato com'è a districarsi nel pantano in cui egli stesso si è gettato di testa, e Santa Shizuka che ha tirato fuori il disegno e quindi si cambia argomento. Il genin prende il foglio con delicatezza quasi fosse fatto di carta velina e lo porta agli occhi scrutandolo in ogni suo dettaglio. Un suo mezzo busto diviso a metà da una parte lui in abiti civili dall'altra un anbu; I contrasti di luce e ombra, quelli delle emozioni che traspaiono dai suoi occhi e dal suo sorriso, sembra quasi una fotografia della sua personalità a trecentosessanta gradi, e la divisione del foglio in due lui la vede quasi un monito della ragazza a non far sì che una delle due personalità prevalga troppo sull'altra, in particolare l'anbu, Shiroichi non è solo un Anbu ma allo stesso tempo Taiyo non è solo un anbu. Il ragazzino è senza parole, prova a balbettare qualcosa quasi in stato estatico <È... è...perfetto> non gli viene alla mente nessuna parola che possa calzare più di quella lì <Capisco cosa intendesse Kan-san adesso> dice senza staccare un secondo gli occhi dal disegno <Gli occhi, il sorriso la lacrima, ha tutto un senso e funziona tutto su più livelli di comprensione!> il tono è più che entusiasta man mano che commenta ciò che vede <Grazie, è davvero stupendo, grazie mille> dice ancora una volta sorridendo <Lo conserverò come un bene prezioso, lo incornicerò e lo metterò in camera <Non avresti potuto fare di meglio> sorride ancora, per poi aspettare qualche secondo e chiedere con fare leggermente inquisitorio (Taiyo sei tu?) <Mi hai chiesto di incontrarci solo per darmi questo bellissimo regalo o c'è altro?> chiede curioso, non che non gli faccia piacere passare del tempo con la Kokketsu ma ha come l'impressione che ci sia qualcosa di cui ella voglia parlargli.

02:29 Shizuka:
  [Panchina] Grazie al cielo l'argomento piantina viene totalmente accantonato, lasciando spazio al disegno. Non che non si sapesse, ma ancora una volta quegli occhi blu sono riusciti a vedere attraverso il corpo di qualcuno, e questa volta è capitato a Shiroichi. Come per Kore anche il Nara rimane quasi senza parole osservandosi dagllo sguardo altrui. Non solo è brava a disegnare ma in qualche modo riesce a imprimere sulla carta quello che non esiste nella realtà ma che invece esite. Secondo lui è perfetto, e anche quel complimento fa si che il sangue refluisca verso le guance, rendendole violacee. Passa in rassegna i dettagli, quelli sul corpo in particolare anche se secondo la mente dell'artista il tocco migliore è quello sfondo. Lui vuole appenderlo, farne un tesoro prezioso, qualcosa da mettere in mostra e il tutto non può che lusingarla. << Shiro significa bianco. Però sono sicura che quel bianco diventerà sempre più grigio mentre passano gli anni e ti scontri con questo posto. Però tu puoi combattere per farlo tornare bianco no? >> Ecco cosa ci vede lei in quei colori, una possibilità, una scelta fatta per mantenersi se stesso. Poi però arriva quella domanda, che non si aspettava, ma in qualche modo la aiutaa realizzare che anche lui sta imparando a conoscerla un minimo. << Diciamo che il disegno era la cosa principale. >> Si interrompe un pochino, e se fino a quel momento lo stava guardando negli occhi per coglierne le reazioni ora lo sguardo blu andrebbe a spostarsi in avanti, per evitare in qualche modo il contatto con l'altrui. << Volevo vedere come stavi. Tutto lì. >> In effetti non c'era un motivo particolare, però anche solo chiedere in un messaggio non è la stessa cosa che guardare qualcuno negli occhi e comprendere se stia soffrendo o meno. Soprattutto per una esperta lettrice del genere umano come lei (?) [Chakra ON]

02:47 Shiroichi:
  [Panchina] Ascolta la spiegazione della Kokketsu riguardo al bianco nel disegno e sorride dolcemente <Farò in modo che sia così, non varrebbe la pena vivere il sogno della mia vita per poi vivere una vita fatta solo di grigio e di nero> dice sorridendo, è quasi paradossale che un utilizzatore delle ombre voglia rendere la sua vita più "bianca" ma in qualche modo il discorso dei due ha senso e si intendono tra di loro, questo è l'importante; nota poi il cambio di atteggiamento della Kokketsu quando risponde alla domanda, era preoccupata per lui; la cosa lo lusinga e lo rende felice. <Beh...> inizia a dire un po' titubante <Sto bene diciamo... dormo ancora abbastanza male, ma almeno riesco a dormire più di due ore a notte, sto razionalizzando la situazione e sto facendo il possibile per assicurare alla giustizia chi di dovere> risponde serio con lo sguardo rivolto in avanti anch'egli leggermente velato dalla tristezza della situazione <L'altra mattina stavo andando al cimitero, volevo mettere un fiore sulla sua tomba, poi però mi sono reso conto che in quanto traditrice del villaggio non c'è una lapide e che probabilmente il suo corpo è stato bruciato da qualche parte così ho piantato quel fiore dietro l'accademia di Konoha. Talvolta mi sembra di vederla passare, magari quando sono di ronda, la rivedo in una donna dai capelli biondi che passeggia mano nella mano con la figlia, o in una bambina che gioca a palla con gli amichetti; non so spiegarlo, è come se fosse presente, non è sparita del tutto.> dice cercando di spiegarsi al meglio possibile <Me la immagino spesso in missione, sapeva usare due elementi già da genin, e li combinava anche, riusciva a fare dei cristalli di ghiaccio talmente puri che potevi vederci attraverso> racconta sovrappensiero il ragazzo <Pensa che una volta facemmo uno scherzo al sensei durante la ricreazione, scivolò sul ghiaccio per almeno dieci metri fu troppo divertente> ridacchia <Un po' meno quando il maestro ci fece pulire tutti i bagni della scuola e risistemare il giardino esterno per due settimane di seguito> poi come se si fosse risvegliato da un sogno si ricompone <Ma a te di certo non interessano queste monellerie, diciamo che sto sulla buona strada per stare bene> dice sorridendo lievemente voltandosi solo adesso a guardare in faccia la rossa.

03:07 Shizuka:
  [Panchina] In effetti fra l'uno e l'altra probabilmente sono i meno indicati del villaggio a dover parlare di bianco: lui controlla le ombre e lei ha il sangue nero, un'accoppiata che apparentemente non ha granchè da spartire con la luce. Eppure lui capisce al volo quello che intende la rossa, senza troppi giri di parole. E' poi la confessione della nanerottola a farlo chiacchierare, raccontare quella storiella riferita al passato. Esprimere la propria mancanza con il rivederla nelle persone ancora su questa terra. Lui smette di parlare, scusandosi quasi per la digressione, ma la ragazzina non fa altro che guardare di fronte a se, verso un albero in particolare. << Io assomiglio molto alla migliore amica di Kan. Lei è morta in uno scontro che hanno avuto qualche anno fa, lui è rimasto in coma ma lei non ce l'ha fatta. Per questo motivo quando mi ha vista la prima volta mi ha abbracciata senza filtri. >> Si interrompe un pochino mentre Kimi le si poggia su una gamba. << Lui l'ha cercata ovunque, non appena si è risvegliato. Io in qualche modo ho distrutto i suoi sogni di riavere la sua amica quel giorno. >> Insomma si erano gridati dietro per bene in effetti, eppure il tutto è cambiato molto rapidamente. Lo sguardo blu andrebbe a posarsi proprio su quella farfalla di sangue. << Kimi è una farfalla di sangue Doku. Mi è stata donata da una donna che si è palesata qui una notte. >> Forse non ha mai ben raccontato cosa sia successo davvero, compeltamente. << Vicino a quel tronco >> La manina destra si alzerebbe per indicare l'albero sul quale si era fissata. << Si è mostrato un ragazzo. Il ragazzo che io ho trovato per caso nei vicoli dei quartieri poveri di Kiri, morente. E che non sono riuscita a salvare, non sono stata all'altezza del compito che ho scelto. >> Un fallimento, quello più complicato da accettare per il momento. << Pensavo di essere matta, ma lui mi ha allungato un seme di ciliegio che poi ha preso le fattezze di Kimi. Ed è apparsa quella donna su una farfalla gigantesca e se l'è portato via. >> Non descrive nel particolare quella figura, forse perchè lo ritiene superfluo, o forse perchè non vuoel far sapere a un Anbu che lei vede la gente morta e pericolosa. << Lei mi ha chiesto di prendermi cura di Kimi e io lo sto facendo da mesi. Sperando che poi questa donna torni da me e mi conceda di usare le sue farfalle. >> E' un racconto sicuramente un po' strampalato, però nella mente rossa funziona. << Evocazioni. Furaya aveva i lupi con se, il padre di Tenjiro era in contatto con il re dei rospi. Io vorrei poter evocare le farfalle. Anche se credo che siano legate in qualche modo ai morti. >> Insomma niente di troppo felice eh! Sia mai che ci sia della gioia in sto mondo. << Se dovessi mai riuscire a incontrare la tua amica, le farò sapere che non hai passato un solo giorno senza ricordarla. >> Nemmeno sa se davvero poi sia in grado di interagire con i morti, però a quanto pare si sente di fare quella promessa. << Ah tutto ciò è protetto dal segreto professionale! >> Solo in quel momento si rivolge a lui con il viso, rifilandogli un occhiolino come per costringerlo a diventare complice silenzioso di quel racconto assurdo. [Chakra ON]

03:28 Shiroichi:
  [Panchina] Ascolta con attenzione quella che a tutti gli effetti è una confessione che la Kokketsu gli sta facendo, può solo immaginare come la ragazza possa sentirsi in questo momento, le paranoie che eventualmente si è fatta in passato riguardo alla somiglianza con la migliore amica di Kan e quanto per lei dev'essere stato difficile. Si imprime ogni parola detta da lei nella memoria anche se sarebbe più corretto dire che quella confessione così spontanea più che nella memoria gli è finita nel cuore. Gli racconta di Kimi e del fatto che sia una farfalla di sangue e che la ritiene in qualche modo collegata ai morti e del perché si prenda cura di Kimi con così tanta ammirabile abnegazione. Solleva lo sguardo verso l'albero indicatogli e prova ad immaginare la scena nella sua mente. Le ultime parole riguardo Kaori lo fanno sorridere non aggiunge nulla, semplicemente sorride, come se il fatto che la Kokketsu la veda possa in qualche modo riportarla in vita per lui, questo pensiero lo rincuora. <Sai...una volta... quando mio nonno morì mia madre per consolarmi mi disse che adesso era diventato una farfalla, era libero dalle atrocità di questo mondo e dalla sua caducità e che con le sue belle ali delicate sarebbe potuto volare in cielo a proteggere le persone che ama da lassù, non sono mai stato un tipo di persona che crede a queste cose, le ho sempre derubricate a mere storie per ragazzini che hanno bisogno di vedere qualcosa di superiore e di buono per non affrontare la triste realtà della vita, però... certe volte mi dico "perché non dovrebbe essere vero? Perché non potrebbero esserci i nostri cari lassù a proteggerci attraverso le ali così belle e delicate di una farfalla" Non so spiegarlo, non ci ho mai nemmeno riflettuto troppo su, però capisco cosa intendi quando credi che in qualche modo Kimi e le farfalle in generale possano essere legate ai morti> la ragazza poi volge nuovamente lo sguardo a Shiroichi intimandogli di tenere questa confessione come segreto professionale <Sono muto come un pesce> le sorride bonario di ricambio facendo a sua volta un occhiolino.

03:40 Shizuka:
  [Panchina -> Konoha (?)] Di contro è lui a raccontarle una nuova storia, qualcosa che si colleghi al concetto che quelle farfalle a loro modo siano legate ai defunti. A lei quella favoletta non è mai stata raccontata, anche perchè le leggende dei Kokketsu narrano di legami con i demoni. << Penso che sia una bella visione. Secondo i nostri miti nei Kokketsu le nostre anime tornano in pasto al demone che ci ha concesso questo potere oscuro. >> Come se lui sapesse di cosa si tratta nello specifico. Non l'ha nemmeno mai vista combattere e quindi probabilmente non sa in cosa consista quel potere di cui lei parla. Probabilmente conoscerà il demone Yukio dalla storia insegnata all'accademia, ma nulla di più. << Spero di poter diventare una farfalla quando toccherà a me. >> In fondo preferirebbe quella via invece che tornare a dare da mangiare a qualcosa di brutto e cattivo. Sembra molto seria nel pronunciare queste frasi, però riporta il sorriso sul viso con quell'occhiolino e con la risposta che le viene rivolta dal Nara. Andrebbe a sospingersi un poco con il busto per alzarsi dalla panchina e recuperare zainetto e piantina, prima di rivolgersi al moro. << Ma siccome è presto per pensare alla mia dipartita, direi che è venuto il momento di rientrare no? Hai avuto una lunga giornata, e comunque dobbiamo tornare entrambi a Konoha no? >> Insomma di strada da fare insieme ne hanno ancora molta, per poter chiacchierare magari anche di argomenti un poco più sereni. Attenderebbe una sua decisione prima di eventualmente incammianrsi verso l'uscita di quel bosco rosa, abbracciata a quella piantina sulla quale ha deciso di poggiarsi anche quella farfalla velenosa, che ha imparato a non toccare gli umani senza il permesso della propria educatrice. [Chakra ON][//END]

03:58 Shiroichi:
  [Panchina -> Konoha] <Certo che se i bambini li crescete con questo genere di miti è normale che poi ne escono fuori tipi come Rasetsu-san> dice ridacchiando il ragazzino prendendo bonariamente in giro lo scienziato per i suoi modi di fare quanto meno sopra le righe. L'affermazione della ragazza su quello che sarà della sua anima dopo la morte in qualche modo gli trasmette un po' d'ansia, quasi come se il solo pensiero potesse portare in qualche modo all'effettiva dipartita della kunoichi ma non lo lascia intravedere, non è consuetudine per lui credere a questo tipo di superstizioni, ma, sarà che ha già perso una persona cara di recente che il solo pensare alla morte della Kokketsu lo ansia. <Sarai una bellissima farfalla, solo non ti azzardare a diventarlo troppo presto> prova a fare una battuta di spirito il ragazzino tentando di sciogliere la tensione che si è creata con quel discorso <Sì andiamo, che domani dovrò di nuovo scavare tra le scartoffie> dice con tono quasi annoiato <e tutto questo per capire se una ipotesi è campata per aria oppure se potrebbe avere un fondamento di verità, certe volte davvero non capisco le persone, fai cose per loro ma loro comunque non si fidano abbastanza di te per lasciarti proseguire con il tuo lavoro> lo sfogo è molto confusionario, non può e non vuole rivelare informazioni sul caso che sta seguendo alla rossa anche per dimostrarle che sta imparando come sì fa, ma cavoli se la famiglia Anamura andrebbe strigliata per benino da tutti i Kage per farli collaborare con le indagini! E i suoi superiori ancora non lo aggiornano sull'andamento delle indagini. Dannata burocrazia, dannata politica. <Yaaawn> sbadiglia il ragazzino coprendosi la bocca con la mano destra mentre con la sinistra tiene arrotolato il regalo di Shizuka in modo da non fargli fare nemmeno una piccola piegolina <Oggi ha piovuto mentre ero di turno, è stato un toccasana, non vedo l'ora che arrivi l'inverno!> dice il ragazzino iniziando a parlare di argomenti più leggeri mentre segue l'amica verso l'uscita del parco in direzione di Konoha. [End]

Shizuka chiede a Shiroichi di incontrarsi al Bosco dei ciliegi per consegnargli il disegno fatto per lui e per sincerarsi della sua condizione. NE scaturisce una chiacchierata interessante riguardo ad argomenti non proprio leggeri.