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Uchiha's drama

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con Furaya, Akainu

16:01 Akainu:
  [Interno] Primo pomeriggio in quel giorno d'estate, il sole è alto ed il caldo soffocante ma per via dei trascorsi del genin, esso non va ad influenzare più di tanto lo status in cui versa ma come capita sempre più spesso, ha scelto il bosco oscuro come luogo d'allenamento. Estremamente vicino ad Oto, lontano da occhi indiscreti, silenzioso, impregnato di oscurità dove nessuno può vederlo, osservarlo, giudicarlo. Lontano dalla gente può esprimere se stesso e tentare di raggiungere quelle vette che la vita gli sta negando. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Alla cintola del pantalone, sulla sinistra, vi è legato un fodero con al suo interno una Katana nuova di zecca, l'arma prescelta per l'allenamento di oggi. Si trova all'interno del suddetto bosco, precisamente dinanzi ad un albero il quale è l'odierno obiettivo della giornata. Le ustionate braccia compiono un singolo movimento avvicinandosi al petto, sigillo della capra, le due sfere energetiche di mente e corpo son visualizzate nei rispettivi lochi, fronte e sotto la bocca dello stomaco, verde una e gialla l'altra. Ruotano se stesse mentre Akainu non distoglie lo sguardo dalla corteccia del tronco; ruotano velocemente dando vita ad un movimento dolce e lineare, elegante come l'acqua che percorre il corpo del genin. La prima discende, la seconda ascende, entrambe alla bocca dello stomaco tentando di fondersi al suo interno, intrecciarsi, cercando un contatto per dar vita ad una fusione e provare a creare l'energia bluastra denominata chakra. Potente ed irrequieto, instabile scorre nell'essenza di lui, pieno di domande e di insicurezze ma lo controlla il giusto, quanto basta da smuoverlo nel momento esatto in cui nasce, rinvigorire l'intero corpo. La potenza nel palmo della sua mano. E' pronto per iniziare, per migliorarsi e superare i propri limiti. [Se Chk On][Katana]

Il sole splende alto nel cielo pomeridiano, i cui raggi, per quanto riguarda il bosco oscuro, vengono interrotti proprio dalle fronde degli alberi che ne fanno passare solo piccoli sprazzi. Akainu ha deciso di recarvisi per cercare d'allenarsi, riuscendo a trovare una radura un po' più ampia rispetto ad un comune sentiero. Così facendo, sarà in grado di preoccuparsi dei suoi doveri da shinobi. Alzando la testa verso il cielo, però, potrà vedere uno stormo d'uccelli correre da destra verso sinistra, come se stessero scappando tutti assieme da qualcosa o da qualcuno. Che siano stati spaventati? Il ragazzo non ha potuto sentire nessun rumore fino a questo momento, forse perché aveva il Chakra spento? Tra l'altro, riesce ad attivarlo senza eccessive problematiche, quindi ne sarà pervaso immediatamente dalla testa ai piedi. Sentirà altri rumori provenire dall'interno della foresta: fruscii di foglie e di rami, cespugli che si muovono come se ci fosse qualche animaletto pronto a nascondersi non appena percepita la presenza di Akainu stesso. Qualora decida di guardarsi attorno, noterà d'essere tranquillamente da solo. Il terreno è ricoperto da piccola erbetta, ci sono ramoscelli e pietruzze un po' ovunque. Proprio come ci si aspetterebbe da una radura dentro un bosco. Nel punto in cui è lui, la luce solare è tra l'altro neppure troppo eccessiva perché una cupola di rami degli alberi più alti copre la stragrande maggioranza dei raggi solari. [ Ambient per Akainu - Chiuso ][ Per qualsiasi dubbio, discordo o missive ]

16:45 Akainu:
  [Interno] Il chakra infonda forza nel corpo del genin, una forza senza pari in grado di renderlo, quanto meno, diverso da un normale essere umano. Se all'inizio non sente nulla, adesso può udire dei rumori provenire dal bosco mentre sosta ai piedi dell'albero nella radura. E' pronto ad allenarsi quando uno storno di uccelli si smuove in cielo, scappano attirandone lo sguardo. Capo rivolto al cielo nello scrutare quell'inconsueto movimento di pennuti schiudendo appena le labbra <Strano> di regola non si muovono così tanto, non con così tanta fretta dopotutto, forse un predatore li sta cacciando? Probabile oppure devono averli spaventati in qualche modo, come non lo sa. Le foglie si muovono, cespugli si muovono a riprova della vita presente li dentro. Tutto in quel luogo è vivo ma l'attenzione è attirata dal bosco stesso, dalla direzione da cui provengono quegli uccelli e del motivo per cui si sono mossi così velocemente. Gli è stata da poco assegnata una missione, non può aver trovare il nascondiglio di quei ladri in questo modo, troppo dettato dal caso, inoltre, non ha idea di cosa essi sappiano fare. Inspira ed espira portando la man destra sull'elsa della Katana per tentare di estrarla dal fodero liberando la lama in esso contenuta così da non farsi trovare impreparato, qualunque sia la situazione. Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva incominciando a camminare verso il lato da cui provengono gli uccelli fuggitivi, cammina lentamente facendo attenzione a dove mette i piedi, evitando di calpestare rametti spezzati, di colpire sassolini o di urtare rami di alberi troppo bassi e cespugli troppo ampi. Cerca di divincolarsi in quel bosco al meglio delle sue possibilità mantenendo alta la guardia con gli occhi intenti a guardarsi intorno ad ogni rumore sospetto, scrutano avanti a se, ai lati volgendosi, con un moto del busto, anche alle spalle se la situazione lo richiede. Agisce con la puzza sotto il naso, e non di bruciato, attento a non farsi scoprire ed, allo stesso tempo, speranzoso di comprendere qualcosa in più. [Chk On][Katana]

Oh fidati che la puzza di bruciato la sentirà ben presto... Sceglie di intraprendere la via dalla quale quegli animali stavano fuggendo per qualche oscura ragione. Preferisce così, vuole andare all'avventura. Si sa che gli animali percepiscono il pericolo prima degli esseri umani, a meno che questi ultimi non siano abbastanza allenati. Motivo in più. Riesce ad evitare egregiamente quei ramoscelli e quelle pietrine, in modo da raggiungere cespugli e rametti che compongono un piccolo giardino vivente all'interno della foresta tra un albero e l'altro. Riuscendo a guardarsi attorno, potrà notare un piccolo coniglietto dal pelo candido - marroncino - che tuttavia pare stia respirando a fatica. E' riverso al suolo nel bel mezzo d'un sentiero che s'apre poco oltre quel piccolo appezzamento d'erba e cespugli nel quale s'è intrufolato. E' a circa tre metri dalla sua posizione. Sta rantolando. La cassa toracica s'alza e s'abbassa piuttosto lentamente rispetto a come dovrebbe essere, visto e considerato che i conigli sono costantemente sotto tachicardia, perennemente agitati abbastanza da morire d'infarto per un nonnulla. C'è un rivolo di sangue che gli esce da una ferita presumibilmente, ma che sta sporcando soltanto il terreno. In lontananza, risulta esservi un calpesticcio costante, come se animali imbizzarriti stiano scappando altrove. E allora... proprio in quel momento, giungerà alle sue narici quell'odore di bruciato così familiare. Una colonna di fumo inizia ad alzarsi a circa dieci metri dalla sua posizione, sette dunque dal coniglio. E' alla sua destra, rispetto all'animaletto ch'è invece frontale. Cosa fare? [ Ambient per Akainu - Chiuso ][ Per qualsiasi dubbio, discordo o missive ]

17:31 Akainu:
 Inoltrarsi in quella foresta non risulta difficile ne complicato tanto da riuscire ad aggirare possibili impedimenti di sorta, evita rami e sassolini ed è in quel avanzare che si imbatte nel corpo di un coniglio a tre metri da se. E' riverso a terra respirando a fatica, la seconda stranezza della giornata ma cosa significa? Non conosce i segreti dei conigli, solamente il loro essere buoni arrosto con le patate grigliate, dunque tale scena non lo commuove, bensì lo fa pensare ed il rivolo di sangue ancor di più. Il terreno è calpestato, altri animali devono essere passati di li, scappati ma da cosa? Cosa sta provocando questa fuga in massa da parte della fauna del posto? Tutto può pensare meno che alla realtà dei fatti. Deglutisce inspirando ed espirando, proprio in quel momento, in quell'azione, un'odore di bruciato giunge alle narici ed una colonna di fumo si innalza a 10 metri da se, improvvisa, come un fulmine a ciel sereno. Gli occhi del genin vengono spalancati nel fissare quella manifestazione, puro terrore si manifesta nel di lui sguardo aumentando sensibilmente la respirazione; il petto, esattamente come al coniglietto, si muove velocemente ma non per la tachicardia quanto per la paura come fosse in principio di un attacco asmatico. Labbra totalmente schiuse per tentare di respirare meglio, le braccia tremano, l'intero corpo trema senza aver visto ancora nulla ma nella mente i ricordi del passato vengono rivissuti. Si ritrova in quella casa, circondato dalle fiamme, totalmente in balia del fuoco venendo aggredito, bruciato in ogni singola parte; sente nuovamente la pelle sciogliersi e staccarsi dal corpo come fosse plastilina, cola sul pavimento di legno dell'abitazione marchiandolo in via definitiva ed il dolore è insopportabile. Tutto ciò sta riprovando con la testa a muoversi con diniego. Non può rivivere ancora quell'esperienza, non può soffrire più di quanto abbia già fatto, il fuoco deve stare lontano da lui, non deve toccarlo. Nulla gli interessa del coniglio, degli animali e del bosco in se, per quanto gli riguarda esso può bruciare totalmente ma senza di lui. Si volge dall'altra parte dando le spalle alla colonna di fumo per poi tentare di iniziare a correre al massimo della propria velocità con la mente annebbiata dalla paura; cerca di correre per poter uscire dal quel bosco ed allontanarsi sempre di più. A differenza di prima, questa volta non pone attenzione a rametti o fronzoli vari, passano totalmente in secondo piano in quella corsa sfrenata volta a salvargli quel poco di pellaccia che gli resta. [Chk On][Katana][Agilità 30]

Paura. Questo è l'unico sentimento che percorre la testa del nostro bruciato. Preferisce correre via piuttosto che riuscire ad affrontare quello che è il suo passato, il suo trauma. Il coniglio morente lo guarda come se fosse la sua ultima speranza, e molto probabilmente lo è anche. Lo vede girarsi e andare via, ignorando qualunque aiuto possa aver chiesto meramente con lo sguardo e in punto di morte quell'animaletto. Il petto di Akainu viene sconquassato dal battito accelerato e dall'ansia di venire assalito proprio da quel fuoco. Di nuovo. Le bruciature iniziano a fare male, come se stessero bruciando una seconda volta, ma è soltanto una bruttissima sensazione che viene accompagnato da una vocetta nella sua testa che l'accusa. <E così che vorresti risvegliare la tua abilità oculare? Sei sicuro che ci riuscirai mai se continui a fuggire dal tuo destino?> Le domande che gli vengono poste non necessitano per forza d'una risposta vocale, quanto più d'una risposta esaustiva che provenga dal fare del ragazzo. Sta pensando soltanto a scappare e a mettersi in salvo, non pensando neanche per un istante alla possibilità d'affrontare il nemico: il fuoco. La fronte gli fa male, tutt'a un tratto. Gli occhi pizzicano, gli arrivano delle fitte che gli causano un momentaneo annebbiamento della vista durante la corsa. Inciampa in un tronchetto riverso e coperto di muschio che non è riuscito a vedere per tempo, sicché preoccupatosi soltanto di correre. Si escoria leggermente lo stinco mancino, trovandosi poi a gattoni per terra con la puzza di bruciato che gli entra dalle narici. Il fumo si sta innalzando sempre di più. Qualora volga un'occhiata dietro di sé, potrà notare delle lingue di fuoco che s'avvicinano in sua direzione. S'allungano, si diramano, danno fuoco al resto del bosco. E' il momento di decidere... Alzarsi e scappare o decidere per far qualcosa di sensato. Ambedue le vie portano a qualcosa di diverso... [ Ambient per Akainu - Chiuso ][ Per qualsiasi dubbio, discordo o missive ]

18:18 Akainu:
 Si, ha paura, una dannata paura che lo sta distruggendo. Il sangue pulsa, il respiro è affannato e la mente non ragiona più, impregnata dal terrore, dal timore di avere a che fare con il suo peggior nemico. Fin dalla tenera età è stato il fuoco a portarlo alla sua inevitabile fine. Condizionato fisicamente e mentalmente, si ritrova a vivere quel dolore; le ferite bruciano similmente a quanto avvenuto con Kore ed in quel caso il destino ha scelto di farli incontrare per unirli, dare ad entrambi qualcuno in grado di capirli. Fugge veloce lasciandosi alle spalle tutto quanto, animali, foresta, coraggio e dignità, tutto quanto viene abbandonato con un semplice gesto; se il suo clan potesse vederlo, non è un Uchiha ma solamente un fifone degno di disprezzo ed i genitori? Sarebbero i primi a sputare sul cadavere di un'essere venuto al mondo rotto e privo di quei tratti distintivi. Persino Kore non crederebbe ai suoi occhi nel vederlo agire in quella maniera dopo aver dimostrato di non essere uno sprovveduto. In quella corsa una vocina gli parla, forse se stesso inconsciamente, forse la coscienza. Non ha il tempo di pensare o rispondere, la fronte inizia a fare male, la testa sta scoppiando e gli occhi cominciano a pizzicare, anch'essi fanno male ed è a causa di ciò che l'annebbiamento portato lo fa inciampare su un tronchetto. Tutto accade velocemente ritrovandosi a gattoni a terra, ansimante, imperlato di sudore, dolorante non solo stinco ma ad ogni cicatrice; la testa e gli occhi stanno gridando pietà quando un pugno viene sferrato contro il terreno <No, no, no, no> parla scuotendo il capo in preda alla paura <Quello non è il mio destino, quello non è il mio destino> il fuoco il suo destino? Non è possibile, non riesce a controllare il Katon, non riesce a fare nulla che possa portarlo ad avere un qualcosa in comune con un tale e potente elemento. E' sbagliato, completamente sbagliato ed impedito, o forse no? Il suo destino è li, in quella coltre di fumo con le fiamme intente a frustare l'aria...un caso? Un segno del fato come quella volta con la Sabaku? Da bambino ha sofferto le pene dell'inferno durante l'incendio, ha rifiutato di combattere sopperendo al dolore, un trauma talmente ampio da renderlo inetto in qualunque arte magica, allora perchè la situazione si sta ripresentando? Perchè? Cosa vogliono i Kami da lui? Lentamente si alza con la katana ancora in mano, le gambe tremano mostrandosi storta, difficilmente possono reggere una simile pressione. Il terrore nello sguardo non si assenta bensì s'intensifica, dare o non dare retta al dolore? Avere fiducia o continuare a scappare ma cosa può fare? Non può salvare una foresta dalla distruzione, non può salvare niente di quel posto. Le verdi iridi discendono verso il basso, alla volta del coniglietto, esso sta per subire una sorte peggiore della morte, sta per soffrire esattamente come ha sofferto lui. Aiutarlo potrebbe essere un riscatto? Non lo sa, non ne ha idea ma può fare solamente quello, impedirgli di morire tra atroci sofferenze. Il suo destino. No, il suo destino non è il fuoco ma dimostrare al clan di poter essere potente e forte anche senza i loro poteri, dimostrare di essere in grado di divenire un Uchiha pur con una forza diversa. Osserva velocemente l'ambiente vicino all'animaletto alla ricerca di un albero nelle di lui vicinanze prima di divaricare entrambe le gambe portando avanti la sinistra e poco più indietro la destra con il piede sollevato avente solamente la punta a fare da perno; leve inferiori leggermente flesse e busto in avanti con la schiena diritta. Messosi in posizione cercherebbe di effettuare uno scatto alla massima velocità nella direzione del bugs bunny ferito al massimo della propria velocità. Corre, cerca di farlo più velocemente del fuoco dando sfogo a tutte le sue energie e nel mentre farebbe muovere il chakra per tutto quanto il corpo spingendolo verso il basso, verso le gambe e la pianta dei piedi cercando di creare una patina al di sotto della suola delle scarpe così da permettere una maggiore aderenza alle superfici. Scuote il capo per scacciare l'annebbiamento in quella corsa sfrenata atta a raggiungere il piccolo animaletto con il cuore in procinto di sfondargli il petto. [Chk On][Katana][1/4 movimento + 2/4 rilascio chakra base][Agilità 30]

Diversamente da quanto deciso all'inizio, dopo esser ruzzolato, l'Uchiha decide di tornare indietro per cercare d'aiutare un piccolo esserino vittima di chissà quale mefistofelico destino. Corre a perdifiato, il petto sconquassato dal respiro ansimante e dal battito del cuore che si fa via via più celere. A momenti, la cassa toracica esplode. Non riesce a ragionare in maniera lucida. La katana è stretta in una mano, ma a cosa può servire? E' capace per caso di tagliare il fuoco con una lama? Forse non ancora, ma potrebbe arrivare a farlo un giorno. A meno che non decida di dar fondo alle capacità del suo clan e crescere esattamente uguale agli altri. Ma molto più probabilmente è questo che Akainu non farà mai: adeguarsi alla massa e alla storia degli Uchiha. Ha attivato anche il rilascio del Chakra per avere una maggiore aderenza col terreno, anche se al momento risulta essere inutile sicché il sentiero a ritroso lo ha già percorso. Dovrebbe già conoscere dov'è qualche pericolo che possa mettere a repentaglio la sua incolumità. Ma facciamo finta che non riesca ancora a ragionare come si deve... Quando raggiungerà di nuovo quel piccolo sentiero dopo la radura, potrà notare come l'animale stia arrancando sempre di più. Di tanto in tanto, vede lo spasmo d'una zampa posteriore. La piccola codina s'agita. Il petto va alzandosi e abbassandosi piuttosto velocemente e il sangue s'accumula sotto quel candido pelo brunastro. Akainu, dal canto proprio, riceve un'altra fitta ad altezza della fronte e della coppia d'occhi verdastri che si ritrova. Alzando lo sguardo davanti a sé - e lo farà perché la paura non glielo impedirà affatto, nossignore - potrà vedere quelle lingue di fuoco farsi sempre più vicine. Così vicine da sentir scoppiettare qualche ciocco di legno che ha già preso fuoco. Potrà avvertire il calore delle fiamme avvicinarsi sempre di più al suo corpo, come se lo stessero già lambendo di nuovo. E fa caldo, fa così caldo che la vista gli si annebbia di nuovo. Che fare? Come comportarsi? Qualche secondo in più su quel sentiero e potrebbe non riuscire a tornare indietro. Il coniglio potrebbe anche essere spacciato... ma allora perché è tornato indietro? Perché questa somma indecisione? Vuole essere qualcuno o diventare un comunissimo Uchiha tra i tanti che ne hanno fatto parte? Tanti cloni e pochi valorosi guerrieri dagli occhi cremisi. Akainu, domandati... vuoi per caso essere soltanto un clone? [ Ambient per Akainu - Chiuso ][ Per qualsiasi dubbio, discordo o missive ]

21:29 Akainu:
 Non prova un tale terrore da quel giorno in cui le fiamme hanno decretato la sua vita, il suo destino, non prova una simile sensazione dal giorno in cui ha smesso di essere un normale essere umano per divenire una creatura capace solo di nascondersi. Il petto fa male, i polmoni stanno per sfondare la cassa toracica in quella corsa mentre cerca di raggiungere il coniglio, un esserino che sta rischiando la vita, sta per morire per colpa delle fiamme oppure sarebbe divenuto l'Akainu del regno animale, in entrambi i casi, il destino farebbe schifo. Gli occhi si annebbiano, la testa fa male, l'ennesima fitta viene percepita. Un solo battito di ciglia, le chiude un singolo attimo cercando di scacciare quel dolore, di mandarlo via per una visione può chiara della situazione, adesso non può permettersi di provare male ma ecco che lo vede. Il coniglio in preda agli spasmi, il sangue fuoriesce e le lingue di fuoco imperversano, si fanno strada, giungono nella sua direzione rimembrandogli nuovamente quel calore, quel furioso calore sulle proprie braccia, sul proprio viso. Altri flashback si manifestano, il volto si scioglie, la pelle decade a terra liberando la mascella, il teschio e la carne in bella vista con quelle grida a riempire la stanza insieme allo scoppiettio delle fiamme. Morde il labbro inferiore provocando una fuoriuscita di sangue, lo lascia ricadere al suolo, vista annebbiata ancora e vorrebbe piangere, disperarsi per essersi ritrovato nuovamente in una situazione del genere. No. Quelle fiamme non sono il suo destino, lui non è di proprietà del fuoco, lui non un fautore di un simile potere. Lo detesta, ne ha paura, lo teme con ogni particella del proprio essere, non l'avrebbe mai accettato vicino a se; anni fa ha scelto di rinnegarlo, di scacciarlo dalla sua vita e forse è in quel preciso istante che ha rinnegato il proprio DNA. E' diverso dagli altri Uchiha, è il loro medesimo opposto e per quanto brami il loro potere, non può coprire simili mancanze. Stringe ancor di più la Katana nella destra, non perchè serva ma perchè essa è parte di lui, un'estensione del braccio, la sua forza sotto forma di oggetto. Nuovamente tenta di scattare verso il coniglio, avvicinarsi ancora alle fiamme, cerca di percorrere quella breve distanza rimasta provando a giungere il capezzale dell'esserino. Non una parola, non una sillaba mentre china velocemente il corpo allungando il braccio sinistro verso la creatura per provare a sollevarla da terra avvicinandola al proprio busto, nei pressi del cuore, agitato, il battito esagerato. Lo tiene stretto a se dando le spalle alle fiamme prima di ricominciare a correre nella direzione opposta, da dove è venuto evitando alberi, rametti, scuotendo il capo per mandar via l'annebbiamento della vista e tentare di aiutare un'essere col proprio, medesimo, destino. [Chk On][Katana][Rilascio chakra base][Agilità 30]

L'obiettivo è realmente cambiare sé stesso. Essere qualcuno di diverso: un Uchiha, ma completamente diverso dalla sua discendenza. Arraffa velocemente quel coniglio, il cui petto continua ad alzarsi e ad abbassarsi lentamente rispetto alla velocità che sono soliti raggiungere. Il sangue imbratta il braccio e la maglietta di Akainu, il quale però non sembra essere molto lucido da capire che a quella bestiola non rimane poi molto tempo. Riprende a correre, deve scappare. Ma le fiamme si fanno sempre più vicine. Passo dopo passo, sembra che non si stia mai allontanando da quel fuoco. Qualora torni a guardarsi indietro, vedrà tranquillamente quelle fiamme lambirgli i calcagni durante la corsa, come se ormai non ci fosse abbastanza tempo per scappare. Ne ha perso per salvare il coniglio e il fuoco ha continuato a propagarsi. Continuano ad allungarsi come delle mani che vogliono accalappiare il di lui corpo, vogliono bruciarlo ancora, vogliono renderlo carbone. Ed è in quel momento che gli occhi assumeranno una colorazione rossastra con una singola piccola goccia in ciascuno d'essi. Tuttavia, è un lampo appena... Inizia a veder tutto s'una scala di grigi. I colori spariscono nell'attimo stesso in cui la fitta agli occhi si fa leggermente più forte. Sia mai che questa dannata prima attivazione non causi dolore o disagio nel soggetto. La sua corsa sembrerà diventare al rallentatore... il respiro del coniglio e la sua cassa toracica che s'alzano e s'abbassano vengono frammentati come se fossero un fotogramma, un negativo che lui osserva pezzo dopo pezzo, un video che viene smontato davanti ai suoi occhi per permettergli di notare tutti i particolari del caso. Nonostante questo, è un momento appena... in un battito di ciglia, sparisce assieme alla fitta agli occhi. C'è qualcosa che s'è risvegliato... ma quando Akainu riuscirà a fuggire dalla foresta, l'ultima volta che si guarderà indietro, noterà l'assenza totale di fuoco. Non c'è niente. Come se mai fosse accaduto, come se niente si fosse bruciato. Tra le braccia... la carcassa aperta e mangiata d'un coniglio. Una vittima sacrificale di chissà quale predatore. Giacciono inermi le interiora tra il petto dell'uomo e l'animale senza vita, odore di morte che permea l'aria mentre Akainu, incurante, continuava a correre... [ E n d ]

22:40 Akainu:
 E' vero che non gli resta molto tempo ma una fine del genere non può tollerarla per un altro essere. Lui non è morto tra le fiamme, non sarebbe morto neanche l'animale per quanto la morte l'attenda eppure, nonostante corra come un forsennato, quelle fiamme lo stanno raggiungendo, le sente vicine, il calore l'avvolge. I calcagni vengono toccati, gli occhi si spalancano, ci siamo, eccolo, il passato si affaccia al presente, lo sta per rivivere, manca poco prima di ritrovarsi definitivamente avvolto dal mantello di fiamme. Lo bramano, lo vogliono, desiderano la sua carcassa. Il sudore cola lungo le tempie, ne riempie l'intero corpo ritrovandosi oramai in balia di quelle sensazioni; la rassegnazione è prossima, non può fare altro, non può evitare che il destino prenda il sopravvento. In quell'esatto momento la fitta alla vista ritorna trasformando la visuale, dell'intero bosco. Le verdi iridi cambiano di un rosso cremisi, una piccola goccia compare dal nulla, una scala di grigi è l'unico colore presente; corre veloce ma tutto rallenta, il respiro rallenta così come quello del coniglio. Si sta muovendo eppure sembra di essere fermo, cosa sta accadendo? Cos'è tutto ciò? La testa fa incredibilmente male ma ora le fiamme sono più lente, sono più lontane, sta mettendo distanza da esse, cosa succede ai suoi occhi? Cosa succede al mondo? Un breve e singolo attimo, un battito di ciglia, tutto svanisce, le fiamme scompaiono nel nulla nel momento stesso in cui esce dalla foresta. I colori ritornano, verde, blu, tutti insieme ma un'odore di morte sopraggiunge, putrefazione proveniente dalla propria mano; chinato è il capo ad osservare il corpo mangiato del coniglio da chissà quale animale, una carcassa aperta e tumefatta. Sporco di sangue, le interiora di fuori. La presa viene lasciata, il corpo ricade al suolo, la morte l'ha seguito per tutto questo tempo manifestandosi nell'animale, è la morte il suo destino? Morire lo è? Oppure...oppure è quello di portarla? Portare la morte al prossimo senza indugiare o provare pietà. La presa intorno all'elsa diviene più forte, le dita della mancina si piegano all'interno del palmo il quale sbianca totalmente. Ora ha compreso. Non è il fuoco il suo destino, non è mai appartenuto ad esso come gli altri della sua famiglia, lui non è come loro e mai lo sarebbe stato. Lui sarebbe divenuto qualcos'altro. Morte. [END]

Akainu va ad allenarsi nel bosco oscuro, ma vede degli animali correre impauriti. S'accorge che è divampato un incendio e che un coniglio giace al suolo in condizioni pessime, ma può ancora salvarlo.
Innanzi al fuoco, decide di scappare, ma una voce nella testa gli dice che deve tornare indietro perché lui non è un Uchiha qualunque.
Salva il coniglio e si dà alla fuga. Le fiamme lo lambiscono, stanno per bruciarlo di nuovo... ma s'attiva lo Sharingan per un millesimo di secondo appena. Quando riacquista la normale visione del mondo, si ritrova tra le braccia la carcassa smangiucchiata del coniglio e nessun fuoco dietro di sé.
Perché?

NO EXP, GG per il clan!