Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Missione D - Trasloco

Free

Missione di Livello D, Giocata di Lavoro

0
0
con Nairoshi, Akainu, Shiroichi

10:03 Akainu:
  [Pressi Casa] La prima missione non si dimentica mai, la prima vera azione da ninja. Per quanto essa possa non essere soddisfacente od all'altezza delle aspettative, rimane pur sempre la primissima missione e come tale va trattata. Sotto il caldo sole estivo, si ritrova nel centro di Kagegakure insieme a Nairoshi e Shiroichi ed un'impresa di traslochi per trasportare dei mobili all'interno dell'abitazione. Settimane fa difficilmente avrebbe accettato di partecipare ad una cosa del genere, si sarebbe rifiutato pur di non mostrarsi in pubblico ma adesso, facendo leva su tutta la forza di volontà di cui è dotato, ha deciso di darsi una mossa. La casa su cui devono agire per fortuna è tutta su un piano, estremamente moderna e priva di artefatti orientali. Come lo si può intuire? Semplicemente dall'esterno, dalla costruzione in se ma non è di questa che siamo qui per parlare. Inghiotte grumi di saliva il deturpato dinanzi allo spiazzo della casa con un camion alle proprie spalle impregnato di roba da trasportare, probabilmente il sudore sarebbe colato a fiumi. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Inspira ed espira, profondi respiri vengon fatti <La cosa migliore per evitare di fare troppa fatica è utilizzare ognuno le proprie abilità> parlando direttamente con i due interessati senza guardarli in viso <Voi...cosa sapete fare?> informandosi, chiedendo delle loro abilità per comprendere in che modo portare su i mobili senza ammazzarsi. Le ustionate braccia compiono un singolo movimento avvicinandosi al petto, sigillo della capra, le due sfere energetiche di mente e corpo son visualizzate nei rispettivi lochi, fronte e sotto la bocca dello stomaco, verde una e gialla l'altra. Ruotano se stesse mentre Akainu non distoglie lo sguardo dalla casa; ruotano velocemente dando vita ad un movimento dolce e lineare, elegante come l'acqua che percorre il corpo del genin. La prima discende, la seconda ascende, entrambe alla bocca dello stomaco tentando di fondersi al suo interno, intrecciarsi, cercando un contatto per dar vita ad una fusione e provare a creare l'energia bluastra denominata chakra. Potente ed irrequieto, instabile scorre nell'essenza di lui, pieno di domande e di insicurezze ma lo controlla il giusto, quanto basta da smuoverlo nel momento esatto in cui nasce, rinvigorire l'intero corpo. La potenza nel palmo della sua mano. Ora può dirsi quasi del tutto pronto per cominciare. [Se ChK On]

10:18 Nairoshi:
  [Pressi Abitazione] Muoversi per le strade del centro di Kagegakure non è mai stato un evento piacevole per Mikura. Ha stentato ad abituarsi all'evoluzione tecnologica che, ormai, permea l'intera città. Qualora si desideri imbucarsi in uno dei vicoli che circondano i colossali grattacieli del quartiere, la loro altezza rende quasi impossibile bearsi dei raggi del sole mattutino. Destreggiandosi in mezzo alla moltitudine di individui che passeggiano per le viuzze, ninja e comuni civili, il ragazzo ha impiegato il suo tempo per raggiungere il luogo dell'appuntamento. L'abbigliamento è composto da uno shozoku tradizionale: un gi bianco dalle lunghe maniche cinge il suo busto sino all'altezza della cintola; a coprire le gambe vi sono un paio di igabakama neri assicurati insieme all'abbigliamento soprastante con una fasciatura di medesimo colore, in contrasto alla pigmentazione del vestiario superiore; sandali da ninja neri, abbinati ad un paio di guanti protettivi contro gli urti, completano il suo abbigliamento d'ordinanza. L'unico accessorio che reca con sé è il coprifronte da Genin, legato all'altezza del collo e in bella vista, oltre ad un fuda con il tronchetto da sostituzione nascosto sotto al polso della mano sinistra. Ritrovatosi lì assieme a due colleghi, adesso il neo-ninja osserva l'abitazione con volto livido, espressione accentuata dalle occhiaie che ne caratterizzano lo sguardo. <Almeno non ci sono scale da fare...> Mormora il Genin, grattandosi la nuca e scompigliando i già disordinati capelli argentei: la sua prima missione è tutt'altro che emozionante, tutt'altro che divertente. Ventiquattro anni non sono niente per un ninja, ma sono anche troppi per rimanere al grado che lui possiede. Deve avere l'umiltà di non pretendere di fare chissà che cosa, ma il suo sguardo fatica a celare l'insoddisfazione di doversi trovare lì. Il primo dei tre a parlare è il più inquietante del trio: un individuo dalla carne deturpata, sfregiata. Solo i kami sanno che cosa abbia passato per ricevere ferite simili. Digrigna leggermente i denti, preferendo non incrociarne lo sguardo, ma limitandosi a replicare atono... <Si, anche se dubito che molte delle mie abilità saranno utili qui.> La conoscenza del Taijutsu è solo relativamente utile, proprio come i ninjutsu di base che conosce. <Controllo del chakra per spostarsi su varie superfici...> In primis e, forse, la cosa più utile. Quantomeno per attaccare dei lampadari al soffitto. <Manipolazione elementale, ma inutile in questa circostanza.> Rapido e coinciso, senza troppi fronzoli nella descrizione. La mandritta risale all'altezza del petto, formando una singola porzione del sigillo della capra. Indi, il rombo dell'energia psichica e il lampo dell'energia fisica cercano di unirsi all'altezza dello stomaco. Dove altri le visionano come correnti, lui le visiona come componenti essenziali della sua manipolazione elementale: una non può esistere senza l'altra. Coadiuvate dal sigillo, le due energie dovrebbero fondersi in un unico flusso azzurro, il quale si dipanerà al resto del suo corpo: il chakra, fonte di energia primordiale del mondo ninja. Terminato l'impasto, si limiterebbe a sciogliere il sigillo. <Nairoshi, comunque...> C'è stato poco tempo per parlare. [Se Chakra On]

10:38 Shiroichi:
  [Pressi casa] La giornata è iniziata presto per Shiroichi, oggi ha la sua prima missione e quasi non è riuscito a dormire per l'eccitazione; certo non è una missione di quelle che tutto il villaggio ricorderà nei secoli a venire, ma è l'inizio del suo percorso come ninja della foglia. Quest'oggi il giovane Nara è vestito in modo ancor più semplice del solito, una cannottiera bianca con la scritta "Cannottiera" sopra e un pantaloncino cargo grigio che arriva poco sopra al ginocchio; gli unici due accessori che il ragazzino porta con sé sono il coprifronte della foglia che indossa alla vita come fosse la fibbia di una cintura e gli occhiali, non ne ha veramente bisogno, sono solo un suo vezzo estetico. Si è incontrato presto questa mattina con gli altri due ninja suoi compagni per questa missione ma non hanno parlato granché, forse è il sonno, forse è una questione di carattere, ma solo quando sono arrivati nei pressi della casa da riempire hanno iniziato a parlare, il primo è stato un ragazzo dal corpo ustionato che con molta praticità chiede loro quali fossero le loro abilità, e il secondo un ragazzo che si è presentato e ha spiegato cosa è in grado di fare. Il Nara osserva la casa, è totalmente diversa dall'austera tradizionalità del quartiere Nara, ma ha un suo fascino, è tutta su un piano ed è moderna, certo, lui non ci vivrebbe ma non è qui per trasferirvisi infatti, ma solo per trasportare mobili. <Mi chiedo chi può aver pensato che questa fosse la missione adatta a me...> dice un po' titubante il ragazzino più a sé che agli altri due; non è mai stato un tipo forzuto, eppure lo hanno messo a fare un trasloco; vabbé oramai sono lì, tanto vale dare il massimo! Shiroichi fa il sigillo della capra e sui due fiumi di energia che permeano le sue carni e il suo spirito, quello spirituale e quello fisico, tenta di far confluire i due fiumi in quello che lui spesso paragona ad un lago al centro del petto all'altezza del cuore; l'energia fisica è sempre paragonata ai tanti affluenti di questo grande lago, mentre quella spirituale è come una cascata che parte dalla testa e va a riversarsi in questo lago, se è abbastanza stabile da essere concentrata questa energia nello scendere nel lago non provocherà alcuno schizzo dando così vita al chakra del Nara. Il Nara guarda gli altri due e prima risponde all'ustionato <Tutto ciò che ci hanno insegnato all'accademia, sono specializzato nel ninjutsu però non ho molta forza fisica; so usare qualcosa di Katon e poi ho l'innata del mio Clan, il controllo dell'ombra, ma come lui...> indica Nairoshi <...non credo che queste mie abilità possano essere utili in questa occasione.> dice grattandosi la nuca leggermente imbarazzato; è evidentemente il più piccolo dei tre e si sente in qualche modo in dovere di dimostrare agli altri due di essere in grado di stare al loro passo. <Tu invece? Che sai fare?> chiede in direzione dell'ustionato; aspetterà una eventuale risposta da parte sua poi si presenta a entrambi <Piacere, Shiroichi, Shiroichi Nara, facciamo del nostro meglio!> dice sorridente pronto a mettersi a lavoro [Se Chakra On]

10:59 Akainu:
  [Pressi Casa] Almeno non ci sono scale, questo è un fattore importante ma poco ci fa caso al momento dato che ha posto una domanda per comprendere come faticare il meno possibile. Di norme servono abilità fisiche per un lavoro del genere, sollevare oggetti di quelle dimensioni anche se, ovviamente, non si può fare tutto quanto da soli. Veloce è l'occhiata lanciata al dinamico duo, un tizio palesemente più grande di lui con il coprifronte di Konoha ed un ragazzino, anch'esso con il coprifronte del villaggio della foglia. A quanto pare le diatribe tra Oto e Konoha sono finite del tutto se si ritrova in missione con due del genere; per sua fortuna, il non parlare troppo ed il non mostrarsi troppo impedisce ad entrambi di comprendere le di lui origini. Il primo a proferir parola è Nairoshi <Il controllo del chakra, banalmente, è la conoscenza più utile indipendentemente dall'occasione> per il suo caso è estremamente utile <Gli elementi del chakra sono del tutto inutili invece, fanno solo danno> si prende una piccola pausa <In forza come sei messo?> rivolgendosi sempre al tizio troppo grande per essere genin prima di udirne il nome, Nairoshi. Mugugna per poi volgere le verdi iridi alla volta del piccolo con gli occhiali al cui commento non dice nulla ma già comprende le di lui abilità. Lo lascia parlare, esprimersi in merito a quanto sia in grado di fare e con non sua somma sorpresa, apprende l'essere totalmente magico e con poca forza ma è la padronanza del Katon a suscitare nel deturpato una situazione di timore, ansia ed angoscia. Un groppo in gola si forma, il respiro si affanna leggermente seppur non lo dia a vedere mantenendo le labbra salde. Quel ragazzo possiede l'unica arma che odia, detesta, l'unica cosa che dovrebbe avere ma non è in grado di mostrarla <Come funziona questo controllo dell'ombra?> volgendo l'interesse su quella data capacità, cercando di scacciare i mille pensieri sul katon scuotendo il capo. Dona le spalle alla casa facendo qualche passo per avvicinarsi al camion e decidere la prima mobilia da prelevare insieme ai traslocatori <Esattamente il contrario di quello che sapete fare voi> tanto basta, non serve entrare nel dettaglio. Si affaccia nel camion allungando le mani verso un comodino in legno; entrambi i palmi si soffermano al di sotto di esso cercando di sollevarlo ed adagiarlo contro il proprio petto così da reggerlo ed incominciare a portarlo all'interno dell'abitazione <Akainu> presentandosi a propria volta. Cammina velocemente senza perdere altro tempo, percorre i metri <Ragazzo Nara, prendi roba leggera, lampade, cuscini e cose simili> detto questo con la gamba destra è proverebbe a spingere la porta in avanti per varcare la soglia ed entrare nella casa, verso il salotto e posare il primo dei tanti mobili. [Chk On][Forza 15]

11:23 Nairoshi:
  [Abitazione] Lancia un'occhiata di sbieco a Shiroichi, cercando di fissarlo negli occhi, ma il suo sguardo cade inevitabilmente sulla scritta "Canottiera" della sua... Canottiera. La mente del Mikura fatica a concepire una cosa del genere e l'espressione sul suo volto è perplessa: si vede che è una canottiera, che bisogno c'era di specificarlo? L'occhiata dura alcuni, leggeri ed eterni istanti prima di sforzarsi di tornare a guardarlo in faccia. Prima di chiedere eventuali chiarimenti sul clan, interviene Akainu, intercettando la domanda che avrebbe posto anche lui. Del resto, il Genin non sa come controllare le ombre potrebbe essere utile in una missione simile, motivo per cui si fida del giudizio del collega Shinobi. <Lieto di conoscervi, allora...> Afferma, prima di trarre un profondo sospiro e avvicinarsi ai mobili stipati nel camion. Li studia attentamente uno per uno, mentre ascolta le parole dell'ustionato. <Direi sufficiente a spostare cassettiere e librerie senza eccessiva fatica.> Afferma, indicando con la mancina l'ultimo di questa categoria di mobili. Schioccando la lingua, si rivolge ad una coppia di traslocatori ancora liberi. <Perdonate, potreste scaricare questa? A portarla penso io.> Asserisce senza alterazione nel tono di voce: un mobile di media grandezza, pesante, ma non eccessivamente. Il primo del mobilio su cui si cimenterebbe sarebbe una cassettiera. Prima di farlo, si accerta di ricevere un avviso da parte dei traslocatori, i quali sanno dove vanno disposti i mobili. <Camera da letto? Va bene.> Una volta scaricata, si disporrebbe alla sua sinistra e, cingendola in un abbraccio, serrerebbe la presa sugli appigli per sollevarla di qualche centimetro da terra e non di più. La forza di una coppia di uomini di media statura, come quella che possiede lui, oltre ad essere alimentata ulteriormente dal chakra che gli scorre in corpo, dovrebbe essere sufficiente a trasportare uno alla volta quei carichi. <Ngh...> La distribuzione di baricentro lascia a desiderare, essendo da solo, motivo per cui cercherebbe di muoversi con estrema cautela senza fare passi troppo lunghi: lascerà, difatti, che Akainu sia il primo ad entrare e ad aprire la porta dell'abitazione. Solo quando il collega avrà aperto la porta e varcato la soglia, l'argentato tenterebbe di entrare all'interno dell'abitazione. Una volta all'interno, per non rovinare la pavimentazione trascinandola a terra, vorrebbe trasportarla ancora un po' all'interno della camera da letto. <Ffh...> Nel momento in cui si sentirebbe stanco, provvederebbe a posare il peso a terra, in modo da sciogliere leggermente la muscolatura contratta mediante dei movimento. <Se dovete appendere roba al soffitto, avvisatemi.> Sarebbe più immediato camminare sulle superfici, piuttosto che prendere una scala. Detto ciò, cercherebbe di continuare a spostare il mobilio sino alla camera da letto a passi lenti e cadenzati, traendo respiri ritmati per non sprecare troppe energie. [Chk ON] [Forza 20]

11:41 Shiroichi:
  [Pressi casa] Il ragazzo ustionato è molto preciso e puntuale nel dare ordini, ma non lo è altrettanto nello spiegare le sue abilità; la cosa lascia in Nara un po' interdetto ma decide che non ha molto senso approfondire la questione, se dovesse essercene bisogno lo vedrà con i suoi occhi. Alza le spalle e risponde alla sua domanda <Beh per non fartela lunga posso controllare la mia ombra esattamente come degli arti, ma non sono fisici quindi purtroppo non possono essere utili per trasportare più cose e eventualmente potrei controllare i movimenti delle persone, ma non ci ho mai realmente provato.> dice onesto, ha dato abbastanza dettagli sulle sue capacità per una missione così banale quindi la smette di parlare e inizia a far lavorare i ""muscoli"" rispondendo ad Akainu <Sì capo!> dice carico all'ustionato non notando minimamente i sentimenti di ansia che lo pervadono dopo aver nominato il Katon. Shiro sale poi sul camion subito dopo Nairoshi e prende un'abat jour che probabilmente stava sul comodino portato dall'ustionato verso la camera da letto; nell'altra mano invece prende un paio di guanciali quadrati ornati da varie nappe dorate, un po' pacchiani secondo lui. Osserva quasi sbalordito Nairoshi portare dentro casa tutto da solo una libreria <Cavoli, complimenti> dice semplicemente in direzione dell'argenteo e rammaricandosi della sua mancanza di forza sbuffando un pochino. Scende dal camion con un piccolo saltino e trotterella dietro quei due stando attento a non intralciarli, già sta portando roba leggera meglio non rendersi un peso più di quanto già non sia. Entra in salotto e dopo aver visto Akainu poggiare il comodino vi ci metterà sopra l'abat jour; i cuscini invece li poggia in un angolo vicino la finestra dove ipotizza ci andrà una poltrona. Sta uscendo di nuovo di casa quando per caso sente dire a Nairoshi delle cose da appendere al soffitto e nel dubbio gli dice, con tono alto per farsi sentire, ma gentile <Se hai intenzione di attaccarti al soffitto con il chakra togli i sandali! Altrimenti macchierai le pareti!> è molto pratico il giovane in queste cose, ci mancherebbe solo che i nuovi inquilini si lamentino dei ninja che hanno sporcato di pedate il soffitto. Non attende la risposta del giovane prima di uscire, spera solo che l'abbia sentito. Esce di nuovo verso il camion chiedendosi cosa dovrebbe portare ancora, forse convengono dei quadretti o altre cose che non hanno bisogno di essere poggiate perché altrimenti ingombrerebbero solo il passaggio per i suoi colleghi e per i trasportatori [Chk ON| Forza: 5]

11:55 Akainu:
  [Pressi Casa] Neanche dona importanza alla particolarità del vestiario di Shiroichi alzando semplicemente le spalle, dando precedenza alla missione stessa ed ai carica da trasportare <Allora noi concentriamoci sui mobili più pesanti, le cose leggere lasciamole al ragazzino> apprendere di come l'altro sia in grado di sollevare pesi di un certo tipo può facilitare enormemente il loro lavoro. Trasportare in due alcune mobilie troppo in là, rende il lavoro meno arduo, specialmente se si conta anche la presenza dei traslocatori, ennesima fonte di aiuto. Prima di posare il comodino sopraggiunge la risposta del ragazzino sulle abilità, coglie l'interesse del genin in merito ed alla mente sovvengono le domande di Kore riguardanti i Nara, di quella chiacchierata, forse può darle dettagli per affrontare e sconfiggere quel Nara con cui deve sfidarsi. Ironico come ce l'abbia davanti senza saperlo <Risparmia chakra allora, se uno di noi si stanca troppo possiamo utilizzare questa tua dote per muoverci> pratico, senza giri di parole. Sfruttare quello che si ha a proprio vantaggio, sempre se ha ben capito il funzionamento dell'ombra, cosa assai improbabile data la sua totale inettitudine con qualunque tipo di arte magica esistente in quel mondo. Adagia il comodino nel salotto mentre vede Nairoshi muoversi con una cassettiera da portare in camera da letto ed il ragazzino con lampade e cuscini. Nel mentre anche i traslocatori iniziano a portare dentro la mobilia e tutto ciò che può arredare quella casa. La missione procede bene, iniziata anche meglio se la si vuol vedere in maniera ancor più ottimistica. Sta per uscire quando il commento di Shiroichi lo raggiunge in risposta alle parole del bianco. Sospira facendo roteare gli occhi al cielo <Nairoshi, vieni ad aiutarmi a sollevare una cassapanca> chiede palesemente aiuto per sollevare qualcosa di troppo pesante ma, una piccola idea sopraggiunge anche se per ora l'accantona, più avanti l'avrebbe svelata. Cammina velocemente alla volta del camion, un piccolo sforzo per salirci al di sopra dirigendosi verso la cassapanca in attesa del compagno di squadra. Si pone dal lato opposto con lo sguardo rivolto all'uscita del mezzo <Solleviamola e portiamola sul bordo, poi scendi dal camion e mi aiuti e portarla a terra, da li in poi non dovrebbe essere difficile> parlando sempre al compagno, spiegando il modo di agire, il più facile e diretto. Le mani vanno a portarsi al di sotto di essa, i palmi si adagiano e le dita afferrano la parte di sotto. I muscoli delle braccia e delle gambe vanno a gonfiarsi cercando di sollevarla con l'aiuto dell'altro per dare il via al trasporto <Tu non hai abilità particolari invece?> informandosi anche sull'altro, ci prova quanto meno. [Chk On][Forza 15]

13:32 Nairoshi:
  [Abitazione] Sulla via della camera da letto, il Genin ode le parole di Shiroichi circa il controllo dell'ombra e la replica di Akainu. Senz'altro sarebbe un buon aiuto qualora dovessero stancarsi. Giusto un intervento avviene da parte del Mikura. <Sai se la tua tecnica ha ripercussioni sul fisico di una persona, se dovesse essere costretta a fare movimenti in stato di stanchezza?> Dice, una volta posizionato il mobile. Un istante per riprendere fiato, prima di tornare indietro. <Oppure elimina la sensibilità al dolore?> Una domanda piuttosto specifica, ma comunque analitica quella che viene posta dal Mikura, prima di alzare la mano destra e glissare le preoccupazioni del compagno con degli scialbi moti del polso. <Va bene, va bene.> Asserisce di rimando, senza troppa preoccupazione nel tono. <Avessero delle pattine, potrei evitare.> Mormora tra sé e sé, mentre fa spallucce al complimento del Nara, per poi osservare la sua reazione rammaricata. <Tutti i ninja eccellono in qualcosa: anche se hai meno forza fisica, vorrà dire essere maggiormente portato in altri rami.> Risponde cercando di tirarlo su leggermente di morale, benché non sia propriamente versato nei discorsi morali. Prima di avvicinarsi all'Uchiha, lancia un'occhiata al prossimo pezzo di mobilio da trasportare. <Ricevuto...> Secco e atono, adesso. Seguendo le istruzioni, si porterebbe dal lato opposto e, con un cenno di assenso della testa, coordinerebbe il momento in cui i due dovranno sollevare la cassapanca. <Uff...> In due il lavoro risulta nettamente più leggero, ma comunque faticoso. Allenarsi con dei pesi di allenamento sarebbe molto più facile e meno ingombrante. Alla domanda, questa volta gli occhi color acciaio dell'argenteo si posano su quelli dell'ustionato. <Potrei farti la stessa domanda, del resto sei stato un po'parco di spiegazioni...> La maschera imperterrita, si crepa in un leggero sorriso. Non ha propriamente apprezzato le parche spiegazioni dell'altro. <Come che sia...> Schiocca la lingua al palato, dopo aver appoggiato tutto sul ciglio del camion. Raggiunto il bordo, il ninja balzerebbe giù con un colpo di reni e si preparerebbe a ricevere l'oggetto spinto giù dal collega, nella speranza che egli trattenga comunque la presa. <No. I miei genitori erano ninja, ma non godevano di abilità innate o particolari.> Parlando al passato, il suo sguardo torna ad essere serio e granitico. Al "Cane Rosso" decidere se sia la verità o meno. Scaricata la mobilia, attende che l'altro lo raggiunga. Nairoshi si posizionerebbe al lato destro, attendendo che l'altro scenda ed entrambi possano portare tutto all'interno dell'abitazione. A quel punto contrarrebbe nuovamente i muscoli per sollevare ancora la sua porzione di oggetto e si coordinerebbe con i passi dell'altro per trasportarlo all'interno senza troppa fatica. <Attenzione.> Comunicherebbe agli altri trasportatori, in modo che non intralcino i movimenti dei due. [Chakra ON] [Forza 20]

14:00 Shiroichi:
  [Pressi casa] Il ragazzino annuisce serio ad Akainu <Sì, potrei farlo, ma non so che ripercussioni avreste, dopotutto continuereste a usare i vostri muscoli> dice schietto, non sa effettivamente se può essere fattibile una cosa del genere, non è entrato ancora così in profondità nelle tecniche del suo clan per fornire una spiegazione più dettagliata di quella fornita in precedenza. Ascolta le parole dell'Uchiha rivolte all'argentato ed è colpito dalla risposta di quest'ultimo <Vabbé, non forzarlo magari semplicemente ci mette un po' ad aprirsi, non è una missione che necessita una conoscenza così approfondita delle abilità degli altri, se dovessero servire le sue abilità suppongo lo vedremo in azione> dice con tono pacificatore, ci manca solo che inizino a lanciarsi i mobili dei padroni di casa, sarebbe un disonore assurdo per lui. Cerca ancora qualcosa di fattibile per lui da prendere e vede un paio di quadri che sembrano proprio fare al caso suo; li prende e intanto risponde con un sorriso a Nairoshi <Sì, hai ragione, è solo che mi domando perché mi abbiano scelto per questa missione, vi sono più di peso che altro> ammette con tranquillità, per poi continuare <Come dicevo ad Akainu, credo che venire "comandati" dalla mia innata vi provochi comunque stanchezza fisica, essendo i vostri muscoli quelli che effettivamente fanno il lavoro, e per quanto riguarda invece il dolore quello resta quindi non ci sarebbe nemmeno questo come vantaggio per andare oltre i propri limiti> dice tranquillo. Entra in casa nuovamente, il calore della giornata inizia a farsi sentire <Uff... Non capirò mai perché la gente fa i traslochi d'estate.> Si lamenta un pochino, non per la fatica perché appunto ne sta facendo ben poca, quanto per il caldo della giornata che inizia a farsi sentire. Fortunatamente i padroni di casa sono stati abbastanza previdenti da piantare i chiodi nel muro dove vogliono i quadri con tanto di post it su quale quadro mettere dove <Mi piace la precisione di sti tipi!> esclama soddisfatto, il suo animi un po' ossessionato dall'ordine è appagato. <Un po' meno il loro gusto> dice osservando i quadri fin troppo barocchi per i suoi gusti e ricordando le nappe dei cuscini di prima. Appende il primo dei due quadri al muro facendo attenzione a metterlo dritto per poi passare subito dopo al secondo che è sulle scale; si mette sulle punte e tirando fuori la linguetta in segno di concentrazione prova a centrare il quadro sul chiodo, ma questo si posiziona ogni volta ostentatamente storto, facendolo ogni volta sbuffare e costringendolo a toglierlo e rimetterlo più di tre o quattro volte [Chk ON| Forza: 5]

14:43 Akainu:
  [Pressi Casa] La domanda dell'altro genin non è stupida, muovere un corpo stanco, forzandolo oltre i propri limiti fisici può essere deleterio e controproducente. La risposta non è così scontata come potrebbe sembrare, la situazione è al quanto particolare dopotutto. L'attenzione è riversa completamente nel dire di Shiroichi il quale da un piccolo accenno; usare i propri muscoli, ergo le proprie energie andando a causare uno sforzo eccessivo. Inspira ed espira evitando di commentare, lui è il primo a nascere senza talento alcuno, privato delle abilità del proprio clan, senza innata, senza elementi e senza riuscire ad utilizzare qualunque arte magica od illusoria. Inghiotte grumi interi di saliva al solo pensiero eppure non concorda con l'altro, non si nasce portati qualcosa, si nasce con delle abilità genetiche mentre lui ha dovuto sopperire a ciò portando il proprio corpo verso limiti estremi, costringendosi ad imparare una nuova arte. Nairoshi sopraggiunge ed entrambi sollevano la cassapanca iniziando il breve cammino verso il bordo del camion sentendo la frecciatina; veloce l'occhiata lanciata nella direzione del bianco, ne squadra il viso, l'osserva silente qualche momento anche per via dell'intervento del Nara, giunto in difesa <Voi due non ascoltate o non volete ascoltare> commenta secco ed amaro con il tono di voce roca per via dell'influenza delle ustioni su tutto il corpo e non solo <Avete già tutti gli indizi per capire cosa so fare e cosa no> non aggiungendo altro. Ha parlato troppo ed abbastanza per i suoi gusti, se voglion comprendere possono farlo senza il bisogno di ottenere altri indizi. Alla fin fine la di lui idea di sfruttare l'ombra in caso di stanchezza si rivela un'arma a doppio taglio, troppo pericolosa, troppo stressante per il corpo arrivando a dar più problemi che benefici <In pratica l'ombra è del tutto inutile> sentenzia senza giri di parole. Il ragazzino non possiede, almeno per questa missioni, doti che possano facilitare loro il compito. Trattiene la cassapanca il tempo per far scendere l'altro prima di tentare di spingerla verso di lui e, sempre tenendola, scendere dal camion per avviarsi alla casa camminando di spalle, facendo forza nelle braccia tenendo sollevato il mobilio <Dunque sei uno shinobi nella norma, uno dei tanti> se ciò che viene detto da Nairoshi è vero, non ha niente per cui vale la pena dargli importanza, neanche un nome degno di nota. Tra di loro vi è differenza? No, per nulla perchè, nonostante il nome Uchiha, non possiede nulla di loro se non il sangue. Entra nella casa facendo attenzione a non sbattere nulla per poi cercare di lasciarla <Qui> in un angolo dell'ingresso <Ora, abbiamo l'armadio della camera matrimoniale, quello è grosso, bisogna inventarsi qualcosa> le seccature non finiscono ovviamente. [Chk On][Forza 15]

15:07 Nairoshi:
  [Abitazione] Lo spostamento di mobili continua, mentre Shiroichi continua ad appendere i quadri e le decorazioni. <Non ci pagano per fare i critici d'arte, purtroppo...> Se è per questo, spera che lo paghino al termine del lavoro e basta. Dopo quella giornata non vorrà saperne di spostare mobili per un bel po', nemmeno quelli di casa propria. Gocce di sudore iniziano ad imperlargli la fronte, mentre assiste il compagno con quella cassapanca. Trasportarla non è una mansione semplice, per cui è meglio darsi una mossa. La replica dell'Uchiha gli fa abbozzare un mezzo sorriso, limitandosi a replicare con un semplice... <Dopotutto, se non servono specificatamente a questa missione, hanno ben poca importanza.> La realtà dei fatti è questa. L'unica cosa che possono fare è lavorare di muscoli. Nondimeno, dovranno fare attenzione a non far strisciare sul pavimento la cassapanca o a non battere accidentalmente contro le pareti. <Essere uno dei tanti andrebbe bene...> Proferisce, una volta che avrebbero terminato di trasportarla. A differenza di uno come Shiroichi o di qualunque altro clan di Kagegakure. <Purtroppo l'essermi diplomato così tardi in accademia non mi rende tale.> Ironizza sulla sua condizione, sugli studi interrotti a seguito del terribile cataclisma che coinvolse l'intera terra degli Shinobi. <Nulla di cui andare fiero.> Agita il polso scialbamente, prima di voltarsi ad osservare il camion. Se non fosse accaduto tutto quello che è accaduto, sicuramente oggi non sarebbe lì. Eppure, questo è stato il suo destino sino ad ora. Evidentemente ci sono kami che vogliono metterlo alla prova. Ma per cosa? <Evidentemente ci sono cose che ci rendono particolari anche non lo desideriamo.> Dice, senza osservare l'Uchiha, ignorando la sua attuale condizione. Sarebbero varie le cose che li accomunerebbero e, perlopiù, tutte legate al non essere fieri di qualcosa. Gli altri dipendenti stanno continuando a spostare gli oggetti all'interno dell'edificio. Nonostante questo, fatica a celare una punta di frustrazione che lo costringe a mordersi il labbro per un misero istante. Una volta terminato quell'incarico si volterebbe in direzione dell'armadio indicato da Akainu. <Da quel poco che so, la cosa migliore sarebbe aiutare i traslocatori a smontarlo e poi rimontarlo in camera pezzo per pezzo...> Solitamente quel lavoro viene lasciato a loro, in quanto specialisti. <Quello che potremmo fare noi sarebbe portare i pezzi e disporli in modo ordinato. Loro dovrebbero riassemblarli senza troppi problemi all'interno della camera.> E questa è una delle ipotesi e quella usata maggiormente durante gli eventi di trasloco.

15:26 Shiroichi:
  [Pressi casa] La battaglia del Nara con il quadro è finita e il Nara con non poche difficoltà ha vinto, così il ragazzino torna dagli altri due che si stanno raccontando, per modo di dire, la loro storia. <Ognuno di noi ha luci e ombre nel suo passato, lasciamo solo che quest'ultimo non ci influenzi> dice in direzione dell'argentato <La tua età magari ti rende più saggio di un normale genin, che di solito si diploma a più o meno la mia età> il fatto che il ragazzino resti comunque molto maturo per essere un quattordicenne dopotutto è un'eccezione, non una regola. <Non si tratta di non voler ascoltare o di non capire; lui è forte, io ho il ninjutsu dalla mia, ma non c'è solo il genjutsu, potresti essere bravo col suiton, o con le armi, diciamo che Nairoshi-san ha ragione, sei stato un po' parco di informazioni, Akainu-san> dice all'Uchiha, poi prosegue <Sì purtroppo la mia innata in questo caso non ci risulta utile.> Conferma Shiroichi. Oramai il caldo ha preso il sopravvento e anche il nara inizia a sudare copiosamente. Mentre i trasportatori continuano a portare oggetti in casa i suoi due colleghi si interrogano su come portare dentro l'armadio della camera matrimoniale; Nairoshi propone di smontarlo <Ma no, così ci metteremmo una vita e se ci perdiamo qualche pezzo è un casino a rimediare. Lasciami pensare un secondo> dice il Nara con gentilezza mentre si mette indice e pollice destro sotto il mento e si guarda attorno in cerca di ispirazione: il ninjutsu non serve, lui non ha abbastanza forza per aiutare gli altri due, allora che potrebbero fare? Ci riflette ancora per un minuto, poi si illumina e dice <Ho trovato!> il tono è allegro <Ci sono ancora i tappeti da portare dentro; sono avvolti attorno a dei pali in legno, se noi poggiassimo l'armadio sui pali di legno Akainu-san potrebbe guidare il mobile per far sì che non perda il baricentro, tu Nairoshi-san lo spingeresti da dietro e io sposto i paletti di legno dal dietro al davanti fino ad arrivare in camera, così non sarebbe uno sforzo enorme, non danneggeremmo nulla e non ci toccherebbe smontare l'armadio; che ne dite?> Chiede il ragazzino sorridendo a entrambi sperando che la sua idea venga approvata dai due compagni. Qualora i due gli dessero un parere positivo il ragazzino si metterebbe subito a lavoro per spostare i tappeti in direzione della porta d'ingresso della magione. [Chk ON| Forza: 5]

15:53 Akainu:
 Già, le abilità con le armi qui non servono ma in compenso possiede la forza necessaria per sollevare oggetti pesanti senza eccessiva fatica; più forte di un normale essere umano, più forte di un ninja abituato alle arti magiche od illusorie, questo dona lui un vantaggio ma è il discorso intrapreso con Nairoshi ad incuriosirlo, così come l'intervento di Shiroichi <Parli così ma tu non sai quanto il passato possa essere potente e attuale più del presente stesso. Noi siamo ciò che siamo per via del nostro passato, farci influenzare è il minimo. E' facile parlare, sono bravi tutti ma solo chi si è trovato davvero in una situazione tale ha la forza di tacere> questo è il suo pensiero in merito, evidente come sia stato preso in prima persona ed è facile comprendere che quell'aspetto deturpato faccia parte di un passato non proprio roseo ma impregnato di problemi <L'età è solamente un numero, ci sono adulti ancorati al grado di genin e ragazzini già Jonin fatti e finiti. In entrambi i casi, ti senti in difetto> esordendo nuovamente, non da ragione a nessuno dei due bensì va contro ad entrambi cercando la via di mezzo. Sospira con forza ritrovandosi d'accordo con il bianco Konohano, hanno qualcosa che li rende particolari ma senza che l'abbiano voluto veramente. Inghiotte grumi interi di saliva lasciando andare quella cassapanca mentre Shiroichi cessa di appendere i vari quadri <Pensala come vuoi, il mio l'ho fatto> non si smuove dalla propria posizione, resto saldo in quell'idea di aver già fornito loro le informazioni necessarie per comprenderlo in minima parte e poi ecco il dilemma. L'armadio matrimoniale, come portarlo in camera da letto <L'armadio credo sia già smontato ma le ante pesano> si ferma qualche momento <Inoltre, portare un'anta alla volta ci farebbe perdere più tempo del dovuto> umetta le labbra con un moto veloce della lingua quando il piano del nara viene fuori, un piano decisamente poco ortodosso <Per applicare un piano simile dobbiamo vedere se i pali passano dalla porta orizzontalmente, se non passano capire se possiamo tagliarli ed adattarli alle nostre esigenze. In tutto questo ci serve il permesso dei proprietaria e se non ce lo danno, siamo punto ed a capo, ergo> schiarisce la voce cominciando ad incamminarsi verso la porta <Io e Nairoshi cerchiamo di caricarci come muli mentre tu porti dentro i tappeti e ci guidi evitando di farci sbattere contro le pareti> in tutto questo il caldo e la fatica si fanno sentire, la maglietta bianca è fradicia, totalmente bagnata così come le altre vesti. Il sudore impregna la capigliatura ma questo non lo ferma dirigendosi verso il camion e, salendoci sopra osserva i vari pezzi dell'armadio andando a prendere un paio di ante centrali tra le più grosse. Percepisce il loro peso e la difficoltà nel sollevarle ma non per questo si ferma. Tenta di prenderle ai lati cercando di sollevarle appena da terra per poi muoversi alla volta del bordo lasciandole scivolare sulla strada e, scendendo dal mezzo andrebbe a riprenderle per continuare il proprio andazzo alla volta della casa. Varie gocce discendono lungo le tempie, il sudore ne imperla il viso accentuando le bruciature. [Chk On][Forza 15]

16:14 Nairoshi:
 Il Genin incrocia le braccia all'altezza del petto e reclina la testa sulla spalla sinistra, osservando prima Shiroichi. <Chissà, potresti anche avere ragione...> Potrebbe essere più saggio, le possibilità sono tante. Sicuramente è uno spunto di riflessione. Poco dopo volge lo sguardo su Akainu. <Concordo con quello che dici sul passato.> Forse la prima delle volte di quella giornata in cui concorda con l'Uchiha nell'argomento al difuori della missione. Del resto, gli eventi catastrofici del passato sono i motivi per cui loro sono qui oggi. <Ma, anche se non posso parlarne troppo in merito, non sono sicuro che la forza serva a tacere o parlare.> Esprime il suo punto di vista. <La forza può servire per andare oltre le avversità che hanno caratterizzato il nostro passato.> Onde plasmarne il futuro. <O, se decidi di rassegnarti allo scorrere della sorte, per sopportare ciò che accadrà da lì innanzi.> Ed essere un ramo che, nonostante si faccia trascinare dalla corrente, resista agli scossoni dei gorghi. Anche nella rassegnazione è richiesto un grande sforzo. <Si può anche rimanere nel mezzo, ma prima o poi credo che tutti saremo chiamati a fare una scelta.> Spesso è più facile restare eternamente in un limbo, senza prendere una decisione effettiva. Ma non è più il momento di lasciarsi andare in discorsi filosofici. Per quel che riguarda l'idea proposta da Shiroichi, il Genin sospira e storce le labbra. Come idea sarebbe ottima, ma non è sicuro che possa funzionare nella loro circostanza. <Dovremmo anche ruotare l'armadio, dato che la porta della camera è su un lato.> Non sarebbe impossibile, ma richiederebbe una certa coordinazione tra il ruotare i paletti e l'armadio al tempo stesso e lo spazio di manovra è quello che è. Ha fatto proprio una pessima scelta a indossare quell'abbigliamento tradizionale. Sta grondando di sudore e la fatica si fa sentire sempre di più. <Andiamo, allora. Proseguiamo con quello che ha detto Akainu.> Un peccato: l'idea di Shiroichi sarebbe stata anche efficace, secondo l'argenteo, ma ci sarebbero state sin troppe variabili da dover tenere di conto. In questo caso, Nairoshi cerca di sobbarcarsi altre ante, due più grandi e una più piccola per non rischiare di cadere a terra. Un grande sforzo fisico quello che gli viene richiesto. Sarebbe il caso di guardare a ciò come un allenamento pagato, ma non riesce a farlo. Si sente sfruttato peggio di un animale in quel frangente. <Tch!> Lascerà andare avanti il Nara e poi l'Uchiha, chiudendo la fila per la camera da letto. Spera solo che quelle fatiche stiano per terminare. [Chakra ON] [Forza 20]

16:51 Shiroichi:
 <Il passato può influire su ciò che siamo diventati> e guarda l'Uchiha <o sulla velocità con la quale abbiamo fatto qualcosa> e guarda l'argenteo <Ma sta solo al noi del presente lasciare che non ci influenzi oppure come sottointendi tu, Akainu-san non ci travolga> risponde con la semplicità che solo un quattordicenne può avere. <Non ho bisogno di pensare nulla> risponde poi ancora una volta all'Uchiha <è una missione di grado D, non abbiamo bisogno di cervello ma di muscoli, questo mi basta, ma in battaglia non puoi chiuderti sulle tue ed essere criptico, serve solo a farti ammazzare o ad ammazzare i tuoi compagni di squadra> dice citando quasi alla lettera le pagine del manuale del buon ninja <Non ti fidi perché non ci conosciamo? Ci può stare, ma dovresti fidarti del villaggio che ci ha messi insieme per questa missione> la risposta è semplice per il Nara, se i loro superiori li hanno messi insieme per questa missione un motivo c'è, altrimenti perché metterlo a traslocare mobili? Potevano scegliere qualcuno di decisamente più forte di lui in modo da non far sobbarcare ai due la quasi totalità del lavoro. Ascolta cosa ne pensa della sua idea l'Uchiha e resta un po' deluso dal parere negativo espresso da quest'ultimo ma non lascia che sia questa cosa a farlo perdere d'animo <Va bene allora facciamo come dici tu> afferma l'occhialuto, provando a non lasciar trasparire l'evidente delusione che gli si palesa sul viso, se non può togliergli del carico di dosso avrebbe almeno voluto farli faticare meno. Annuisce ancora quando Nairoshi conferma il pensiero dell'Uchiha e dice <Il fatto che una persona non abbia provato una determinata cosa non la rende meno in diritto di parlare o di provare a fornire il suo punto di vista, altrimenti la psicologia non esisterebbe> dice quasi a conferma di ciò che l'argenteo dice riguardo alla forza. Detta quest'ultima cosa il Nara salta giù dal camion prima dell'Uchiha mettendosi all'interno della casa in parallelo al muro più vicino in modo che se curvando i ragazzi rischiano di colpire il muro lui sarebbe pronto ad alzare le braccia e a guidare la rotazione in modo da non danneggiare né i muri né tanto meno l'armadio. Uno dei trasportatori lo guarda chiedendosi cosa ci faccia un ragazzino mingherlino in quella situazione ma il Nara non coglie lo sguardo di disapprovazione dell'uomo intento com'è a dimostrare che se anche non può essere utile fisicamente può esserlo evitando danni. E parlando del diavolo ecco che dei possibili danni stanno per palesarsi alla porta; il traslocatore evidentemente più impegnato a guardare lui che dove sta andando sta per schiantarsi contro l'Uchiha <Attenzione!> urla contro il traslocatore che però porta delle cuffie alle orecchie forse per ascoltare della musica durante il lavoro,così, istintivamente il ragazzino chiuderebbe gli occhi e facendo il sigillo del ratto inizierebbe a concentrare il suo chakra alla base dei piedi accumulandone sempre di più per poi rompere gli argini tra le sue scarpe e la sua ombra e concentrare il suo chakra al suo interno, facendo sì che essa acquisti un colore più scuro del normale mano a mano che il chakra vi si concentrerà. Una volta il chakra avrà permeato la sua intera ombra l'innata Nara sarà attiva. Tuttavia, a prescindere dall'esito di questa sua azione la sua velocità non è tale da permettergli di controllare il traslocatore prima dell'impatto con le ante trasportate dall'Uchiha; l'unica speranza è che quest'ultimo abbia sentito il suo allarme e si sia bloccato, in caso contrario starebbe a lui regolarsi su come procedere col traslocatore.[Chk ON| SE Hijutsu Nara attivo Chk 24/25 | Forza 5]

17:51 Akainu:
 Dall'inizio della missione, trova un accordo con il bianco, esso però dura una manciata di secondi quando quest'ultimo tocca un nervo scoperto della vita del genin. Parla di forza e del suo utilizzo, di come essa possa aiutare a superare il trauma od a conviverci sopportando ogni cosa. Il moro si ritrova nella seconda opzione, inghiotte un groppo in gola a fatica, egli ha scelto di rassegnarsi alla vita, di sopportare tutto quanto. Inspira ed espira con fatica <La forza è anche il non parlare a sproposito ma si, serve anche a quello> non può dargli torto, dopotutto lui è il primo ad aver scelto di sopportare per non affrontare il passato e sa già che un giorno lo spettro della scelta l'avrebbe chiamato a rapporto per adempiere al suo dovere. In tutto ciò Shiroichi dice la sua <Tu parli così ma quali esperienze hai avuto per farlo? Sembri un ragazzino spensierato, privo di chissà quali problemi. Quale passato puoi mai aver avuto se non quella della classica famiglia felice?> da per scontato il suo avere una famiglia felice, proprio per questo riesce difficile dargli credito. Sospira, quasi infastidito dal continuo ribattere sul suo non detto quando, difatti, non è propriamente così <In una battaglia capiresti le mie abilità ancor prima che parli o che le utilizzi, va bene come altro indizio?> fin troppo palese seppur parli in maniera implicita nei riguardi delle proprie doti in merito. Non si sbilancia di più, ha già detto troppo per quanto lo riguarda <Io non mi fido di nessuno> incupendo sensibilmente il roco tono di voce <Solo di una persona> unendo un dettaglio estremamente privato ed intimo al tutto. Kore ha la sua fiducia, l'unica che può capirlo, colei che è riuscita a farlo aprire convincendolo ad emergere. Inghiotte la saliva trattenendo le due ante dell'armadio, cammina piano con il Nara a far lui da guida e con esso anche l'altro Konohano la cui forza gli permette di sollevare altre due ante. I traslocatori si stanno movimentando a loro volta portando un gran numero di oggetti all'interno della casa <Una persona che ha sempre vissuto una vita felice, non ha diritto di commentare perchè non può capire> oltrepassa la soglia della porta facendo attenzione a non far sbattere le ante dirigendosi nella camera da letto ed è in essa che le adagerebbe contro il muro lentamente, impedendo ad esse di cadere e di graffiarle. Sta sudando copiosamente, come mai prima d'ora. Respira con fatica ed affanno <Credo ci rimanga solo un'altra cosa realmente pesante, poi dovrebbero farcela da soli> parlando con Nairoshi, una volta riunitisi. [Chk On][Forza 15]

18:17 Nairoshi:
  [Abitazione] La collaborazione continua e, con essa, anche la conversazione con i due Shinobi. <Mh...> Le labbra si increspano in un mezzo sorriso alla replica del "non parlare a sproposito", ma è solo un istante. Le iridi color acciaio si adagiano sull'ustionato e, figurativamente, sul compagno oltre lui che adesso sta camminando dinanzi a lui. <Non puoi biasimarlo, Shiroichi.> Scuote la testa, solenne, mentre trae dei lunghi sospiri. E'strano sentire l'argentato intervenire in difesa dell'Uchiha in un simile frangente. <Akainu ha i suoi motivi per essere così...> Senza troppi fronzoli. <Non conoscendo la sua storia, né io né te abbiamo il diritto di dirgli qualcosa.> Digrigna i denti per lo sforzo fisico di dover trasportare un simile carico, mentre le gocce di sudore continuano a imperlare il volto. <Ancor meno di dirgli di chi fidarsi.> E come potrebbe? Lui stesso, alle volte, si sente a disagio camminando per i quartieri di Kagegakure. A volte non si sente minimamente a casa se non tra le vie che replicano la vecchia Konoha, luogo della sua infanzia. Mentre si muove, cerca di alternare passi ritmati e cadenzati, senza sprecare energie in torsioni anomale del busto. Al tempo stesso, la testolina ruota a destra e a manca, nella speranza di evitare di impattare contro le pareit. Tuttavia, sarà qualcosa ad attirare la sua attenzione: l'avviso del manipolatore delle ombre ad uno dei traslocatori che sta per impattare su Akainu. <Tch!> Avvedendosi delle parole del Nara, cercherebbe con un colpo di schiena di addossare l'intero peso su una sola delle spalle per quel paio di secondi che gli basterebbero ad allungare la mano libera in direzione del trascolatore. Prima ancora di toccarlo, tuttavia, lo intimerebbe con un semplice... <Non si muova, fermo!> Esclamerebbe, arrivando anche a doverlo toccare per fermarlo. Non dovrebbe essere problematico, data la forza e la presenza del Chakra. Ma il peso che porta sulle spalle rischierebbe di fare un sacco male ai suoi muscoli. Per questo motivo tenterebbe di puntellare il proprio equilibrio, spostando la gamba destra innanzi alla gemella e flettendo i ginocchi. Una posa plastica per cercare di apportare maggiore forza sulle gambe. Non sospetta ciò che sta facendo Shiroichi, per questo si limita ad attirare l'attenzione dell'altro e a interrompere il movimento prima che possa scontrarsi con Akainu. Preferisce non toccare l'Uchiha o trattenerlo, dato il carico che solleva e il corpo che si ritrova. Inoltre, sospetta che sia quel tipo di persona che non apprezzerebbe essere toccato da persone estranee. Il braccio occupato tremerebbe fortemente sotto il carico unico di quelle ante, fino a quando non sarebbe costretto dal suo stesso fisico, adesso ululante per il peso, a tornare alla posizione iniziale. Si augura solo che il suo sforzo, involontariamente congiunto a quello del Nara, sia bastato a fermare l'impatto. <Non deconcentriamoci, anche se si tratta di una Missione D.> Un avviso per tutti, compreso sé stesso. Se si fossero trovati in una missione di grado più alto, sarebbe stato un problema. A quel punto, se tutto si fosse risolto, continuerebbe verso la stanza per scaricare le ante. Un attimo per riprendere fiato, inalando aria dalle narici e rilasciandola dalla bocca. Si rivolge ad Akainu in quel momento. <Ovvero?> Sta pregando che non si tratti di un letto a tre piazze.

18:44 Shiroichi:
  [Pressi casa] Miracolosamente l'Uchiha bypassa totalmente il traslocatore lasciando però il compito di parare il sedere all'uomo distratto a Nairoshi che, grazie ai suoi sforzi e alla sua forza riesce ad allertare l'uomo e a non cadere nel tentativo. Solo in seguito risponde a entrambi i suoi colleghi, in primis all'argentato <Non sono in diritto di dirgli niente hai ragione, ma non volevo mettermi su un piedistallo, volevo solo offrire un consiglio, sai com'è dall'esterno si è spesso più freddi nel ragionamento e si trovano soluzioni più efficaci> dice semplicemente, il tono del ragazzino non è più spensierato come prima ma è più serio e pragmatico,salvo poi rivolgersi all'Uchiha <Ho una famiglia felice, è vero, è forse una colpa? Credi davvero che solo perché la mia famiglia è funzionale io non abbia problemi?> chiede retorico il ragazzino guardando poi fisso negli occhi l'Uchiha una volta riunitisi <Sai cosa vuol dire fa parte di un clan? Si è sempre in competizione con i propri coetanei, per chi è più forte, chi controlla meglio l'innata e cose simili; ci sono i prodigi che hanno imparato a controllare le ombre a sei anni, prima ancora di iniziare l'accademia, io ci sono riuscito solo qualche settimana fa, fino ad ora ero un Nara solo perché nato da due Nara, null'altro che questo. Mi sentivo quasi in difetto a fregiarmi di quel cognome, ma con impegno e grazie a delle persone che io reputo amiche sono riuscito a non perdermi d'animo, e ho superato quelli che fino a quel punto erano i miei limiti. Vuoi che non si metta bocca sul tuo passato? Tu non mettere bocca su quello degli altri allora!> Man mano che il ragazzino parla il tono di voce si fa sempre più alto e roco, sembra quasi trasformarsi <Hai una persona di cui ti fidi, bene sono contento per te, davvero, ma non credere che una sola persona basti, te lo dimostra il fatto che per un trasloco siamo qui in tre, te ne serve almeno un'altra, altrimenti come puoi sperare di diventare un ninja di alto livello?> chiede con una punta di astio il ragazzino. La giornata per lui è pesante, odia sentirsi messo da parte e non essere utile e in questa missione lui sente di essere l'apoteosi dell'inutilità quindi questo messo insieme alle illazioni dell'Uchiha e alle sue insicurezze lo fanno scattare. Si rende conto troppo tardi che a causa dell'ira gli occhi gli lacrimano e non riesce a fermarli; è colpito come da un brivido dietro la schiena, come se si stesse risvegliando ora da un sogno e resta incredulo per il suo comportamento, si alza gli occhiali e si asciuga gli occhi senza dire una parola poi senza più guardare negli occhi né l'Uchiha né l'argentato dice <Scusate... vado a prendere i tappeti rimasti nel camion> e torna sul camion a prendere i tappeti che non aveva preso al viaggio di prima per concentrarsi ad aiutare i suoi due compagni di squadra. Arrivato poi nel fondo del camion tira fuori uno sbuffo fortissimo <Dannazione...> e prende i tappeti rimasti, mettendoci più tempo del dovuto per calmarsi un pochino e per dare modo agli altri due eventualmente di fingere che non sia successo niente oppure di preparare una controrisposta. [Chk On 24/25| Innata attiva |Forza 5]

19:18 Akainu:
 Il pericolo del traslocatore viene visto solamente all'ultimo, gli occhi si rifugiano su di lui ed è pronto a schivarlo ma gli altri due intervengono prima evitando un disastro. Sbuffa sonoramente dalle narici, seccato per poi udire il ragazzino. Tutta l'attenzione viene presa completamente dal piccolo Nara. Egli, dopo le parole di Nairoshi comincia a parlare ed a sfogarsi sotto gli occhi del genin. L'attenzione è tutta nei suoi riguardi ma ciò che viene proferito non è altro che la conferma di quanto ha detto fino a quel momento, nulla di nuovo vien raccontato; la rabbia negli altrui occhi è il palese simbolo dell'innocente rabbia che lo sta attraversando, tanto innocente da fargli credere di poter aver ragione su di lui senza minimamente sapere come della presenza di un passato simile ma ben più disagiante e massacrante, distruttivo per qualunque essere umano. Deglutisce senza proferire parola alcuna mentre con fatica porta quelle ante nella stanza. Il trasporto è fatico ma riesce a farlo con successo prima che il discorso dell'altro giunga a compimento portandolo a scappare, scusandosi per quelle parole, per quel modo di fare. Inspira ed espira cessando di guardarlo ma riportando lo sguardo sul volto di Nairoshi, al momento il più freddo per poter comprendere la verità de fatti. Le verdi iridi cercano l'altrui sguardo per poter essere viste, squadrate da parte a parte, un colore non eccezionale per le persone comuni eppure, per lui, lo è fin troppo <Il mio nome è Akainu Uchiha> proferirebbe solamente a Nairoshi senza farsi sentire da Shiroichi <Deve ancora vivere> con quelle ultime parole andrebbe a chiudere il discorso in via definitiva lasciando intendere come abbia molto da dire in merito ma non lo fa <Credo manchino un 4 sedie, due a testa e abbiamo finito> e così fa dirigendosi alla volta del camion a sua volta, vi sale sopra prendendo le sedie in questione, le due dette e, scendendo da esso, va a riportarle all'interno della casa tenendone una per mano. Veloce nell'operazione lasciandole in quella che, secondo lui, è la cucina. La giornata per lui può dirsi concluso, il resto possono farlo i traslocatori, non resta molto e le cose più pesanti sono state scese. Veloce fa un cenno con gli uomini della ditta <Ciao> salutando infine Nairoshi con quel minimo verbo ed un cenno del capo salvo poi soffermarsi sul Nara, lo fissa qualche istante <Cresci> unica parola proferita per poi andarsene da li dirigendosi verso Oto e la propria casa per mettere fine alla giornata. [END]

19:40 Nairoshi:
  [Abitazione] Non si sente di replicare alle parole di Shiroichi: non avrebbe senso intromettersi in una conversazione che coinvolge principalmente il Nara e l'Uchiha. Storce solo le labbra, limitandosi a guardare il contenuto del camion: ancora non è vuoto, ma il loro lavoro dovrebbe finire a breve. E'in quel momento, mentre Nairoshi sospira che si sente osservato dall'ustionato. <?!> E'vicino, per la prima volta le iridi grigio acciaio dell'argentato incontrano direttamente quelle brillanti e chiare del moro. <Un...> Un Uchiha. Non proferisce il nome, limitandosi a tacere. Non può trattenere uno sfarfallare degli occhi e un inarcarsi delle sopracciglia. E'questione di un istante, un istante che pare quasi eterno. <... Nairoshi Mikura.> Si limita ad aggiungere, socchiudendo leggermente le palpebre. Il suo cognome non riecheggia in niente e dall'espressione dell'argenteo, incuriosita e inquisitoria, è ovvio che abbia capito che l'altro non intendesse fare presentazioni, ma che con quel cognome volesse suggerire tutta una serie di argomenti e stranezze. Stranezze che, ad oggi, non troveranno risposta. Per questo si limita ad un cenno greve della testa. Ma presentarsi rimane una questione di cortesia. A questo punto si gira verso il camion. <Si, dovremmo essere a posto.> Una volta afferrate le sedie, si premurerebbe di portarle nella zona della sala principale, dove dovrebbero essere posate. Un compito decisamente semplice e che non richiede alcuna fatica. <Alla prossima...> Aggiunge solamente il nome. <Akainu.> Kagegakure è molto piccola quando i ninja devono lavorare assieme. Forse il fato li vedrà ancora insieme. Forse non solo per delle missioni. Terminato di trasportare anche l'ultimo mobilio, raggiunge con tutta calma uno dei lavoratori. <Perdoni, ha dell'acqua?> In effetti, lì fa piuttosto caldo. Un po'per la temperatura, un po'per gli argomenti piuttosto scottanti che hanno intaccato tutti e tre. Qualora ricevesse una bottiglietta d'acqua tra le varie che i traslocatori si sono portati dietro, per sopperire a quella giornata asfissiante, anziché stapparla e berla, si dirigerebbe verso il Nara. Una volta raggiunto il suo fianco destro, gli porgerebbe da bere, qualora avesse terminato di scaricare i tappeti. <Bevi, fa molto caldo.> Una misera frase di circostanza: in realtà vuole passargliela solo per farlo calmare un po'. Solo perché ha sempre quello sguardo torvo, non vuol dire che non sia capace di comprendere le angustie altrui o di mostrarsi gentile. Nella vecchia Konoha lo avevano istruito a preoccuparsi dei compagni di squadra, a volte ancora più della missione. Per questo, adesso, si sta comportando così. Che egli l'abbia accettata o meno, a questo punto si dirigerebbe verso il capo dei lavori. <Credo che abbiamo finito, giusto?> Ad una risposta affermativa, si limiterebbe ad un cenno della testa. Non vuole sperare di incontrarli ancora: ne ha avuto abbastanza di fare traslochi per almeno un paio d'anni. Un ultima occhiata all'unico ninja rimasto oltre a lui. <La tua idea mi piaceva, Shiroichi...> Una consolazione piuttosto effimera. <E ti sei impegnato, l'importante è questo. Ti auguro buona fortuna con il tuo clan.> Sincero, esegue un moto di assenso del capo in segno di saluto, prima di avviarsi verso casa. |

14:41 Shiroichi:
  [Pressi casa] Dopo lo sfogo il Nara prova a riprendere a fatica il controllo delle sue emozioni, si rende conto di essere stato profondamente fuori luogo e se ne vergogna ma oramai quel che è successo è successo quindi è inutile continuare a piangere sul latte versato, meglio provare a rimediare come possibile, decide che appena avrà finito di scaricare andrà a scusarsi con Akainu-san; Nairoshi ha ragione, non è nelle condizioni di poter parlare, non ha tutti i dettagli della vita dello sfregiato per poter pensare di capire e anche se le sue parole erano colme di buone intenzioni non avrebbe dovuto dirlo. Porta giù i tappeti rimasti e li posiziona dove gli viene indicato, si riunisce così ai suoi colleghi, sta per dire qualcosa all'Uchiha <Mi di...> ma il ragazzo sembra non accorgersene tanto basso è il tono di voce che il Nara sta utilizzando e semplicemente gli dice di crescere prima di andare via. Nairoshi dal canto suo prova a mettere una pezza alla situazione e dopo aver finito anche la sua parte gli porta una bottiglia d'acqua consigliandogli di idratarsi <Grazie mille> dice con tono basso prendendo il recipiente per poi aprirlo e prenderne un paio di sorsi. L'argenteo continua a rincuorarlo dicendogli che la sua idea gli piaceva e questo risolleva almeno un minimo lo spirito del Nara, assieme anche alle parole di commiato che il ragazzo gli rivolge <Mi dispiace, non sarei dovuto scattare così> dice semplicemente scusandosi con lui, dopotutto è un ninja della foglia anche lui e quindi si rende conto che facendo quella sfuriata in parte anche la sua reputazione potrebbe rimetterci un minimo. Guarda l'argenteo andare via prima di rivolgersi ad uno dei traslocatori per avvisare che anche lui sta andando via. Non sa dove andare ora, avrebbe voluto tornare nei quartieri del clan a raccontare la sua prima missione ai suoi genitori, ma al momento gli brucia troppo la situazione per poter anche solo proferir parola a riguardo; decide quindi di andare a fare un giro nella foresta ad osservare uccelli in modo da riuscire per lo meno un minimo a rinfrancare il suo animo. [END]

I tre ninja si incontrano in centro per una missione di trasloco, qui alcune parole di Akainu fanno scattare uno Shiroichi insicuro riguardo la sua forza fisica e tocca a Nairoshi metterci una pezza per quanto possibile.